"Agricoltura Alessandrina" febbraio 2023

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Anno 69° numero 2 - 21 FEBBRAIO 2023 Dai vermi al vino, basta con questa Europa ostaggio delle multinazionali Giovani Impresa, consegnati gli Oscar Green, il premio riservato alle aziende più innovative Legge di Stabilità 2023, lavoro occasionale stagionale in agricoltura. Le regole da seguire

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PERIODICO EDITO DA: Impresa Verde Alessandria

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n.2 - Febbraio 2023

DAI VERMI AL VINO, BASTA CON L’EUROPA OSTAGGIO DELLE MULTINAZIONALI

MILLEPROROGHE, BOCCATA D’OSSIGENO PER CAMPI E STALLE, ECCO LE MISURE

8 SETTORE BIOLOGICO, IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO CON IL “NUOVO” FONDO

9 AGRICOLTURA 4.0, DA DEMETRA AI ROBOT, LE NUOVE TECNOLOGIE PER IL SETTORE

11 GENERAZIONE TERRA, FONDI ISMEA PER CHI SCEGLIE IL FUTURO IN CAMPAGNA

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GIOVANI IMPRESA, CONSEGNATI GLI OSCAR GREEN AL SALONE DELLA CREATIVITÀ

INCONTRI NUOVA PAC, QUALE IMPATTO E COSA CAMBIA PER LE IMPRESE AGRICOLE

SOS SICCITÀ, PIOGGIA ASSENTE, PREOCCUPANO FIUMI E CORSI D’ACQUA SVUOTATI

SETTORE RISICOLO, DICIAMO NO AGLI ARRIVI DALL’ESTERO CON TRICICLAZOLO

SETTORE FISCALE, CREDITI D’IMPOSTA, ROTTAMAZIONE E RIDUZIONE IVA SUL PELLET

POPILLIA JAPONICA, È EMERGENZA PER LE PRODUZIONI, SPECIALMENTE BIO

DATORI DI LAVORO, NUOVA TIPOLOGIA DI CONTRATTO PER STAGIONALI IN AGRICOLTURA

SETTORE VITIVINICOLO, ALTA LANGA, PRIME RISPOSTE, VINCE LA LINEA DI COLDIRETTI

PATRONATO EPACA, DALL’INPS FISSATE LE ALIQUOTE CONTRIBUTIVE PER IL 2023

MERCATINO

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alle aziende più innovative occasionalestagionale agricoltura.
C a m p a g n a … S i c u r a ! C a m p a g n a … S i c u r a ! C o m a n d o L e g i o n e C a r a b i n i e r i “ P i e m o n t e e V a l l e d ’ A o s t a ” C o m p a g n i a d i T o r t o n a Coldiretti – Ufficio Zona di Tortona - S.S.per Voghera 53
martedì 7 marzo 2023 martedì 7 marzo 2023 dalle ore 10.30 dalle ore 10.30 venerdì 10 marzo 2023 venerdì 10 marzo 2023 dalle ore 10.30 dalle 10.30 incontri informativi
COME DIFENDERSI DA
E
DIFENDERSI
(CONSIGLI UTILI
iinvito nvito Soci Zona Tortona Soci Zona Castelnuovo S. COLDIRETTI ALESSANDRIA
- TORTONA
con i Carabinieri della Compagnia di Tortona
FURTI
TRUFFE COME
DA FURTI E TRUFFE
PER VIVERE AL MEGLIO IL PROPRIO TERRITORIO)

L’intervista

“DAI VERMI AL VINO, BASTA CON QUESTA EUROPA

OSTAGGIO DELLE MULTINAZIONALI”

“La salute non c’entra nulla, qui si parla di soldi, di lobby che imperversano a Bruxelles e di un`Europa che è ostaggio delle multinazionali, altro che di un bicchiere di vino».

E’ l’attacco lanciato dal Presidente della Coldiretti Ettore Prandini in un’intervista al quotidiano La Verità dove spazia a tutto campo, dal via libera alle etichette allarmistiche sul vino agli attacchi alla zootecnia, dalla strategia Farm to Fork a Big Pharma, fino agli insetti a tavola. Riteniamo sia importante divulgare questo intervento del Presidente poiché rappresenta la sintesi perfetta delle battaglie che stiamo portando avanti e del nostro impegno a sostegno della biodiversità e del Made in Italy.

A partire dai vermi nel piatto sono la manifestazione più evidente di come Bruxelles sia totalmente fuori sintonia con la gente. Gli italiani li rifiutano, così come gran parte degli europei.

“Mi interessa però fare chiarezza sul vino - sottolinea in apertura il Presidente Prandini -. Per noi significa 14 miliardi di fatturato, di cui oltre la metà all’estero. Vendiamo circa 3,5 miliardi di vino in Europa e oltre 4 nel resto del mondo, con gli Usa

che sono il nostro miglior cliente e dove abbiamo costruito una cultura della qualità, del bere responsabile. Siamo il primo produttore mondiale, secondi dietro la Francia per valore dell’export, ma siamo il Paese che ha il più consistente accrescimento del valore della produzione. Difendere il settore vitivinicolo è difendere l’economia e la cultura italiane. L’Irlanda non produce vino, ma ospita grazie al suo regime fiscale che fa dumping al resto d’Europa le multinazionali del bere che stanno spendendo miliardi in comunicazione e che vogliono erodere quote di mercato. Per loro è conveniente promuovere bevande che con la chimica magari riproducono anche gli aromi del vino ed è indispensabile togliere dal mercato un concorrente come l’Italia».

Una scienziata diventata famosa grazie al Covid, la professoressa Antonella Viola, applaude all’Irlanda, peraltro già imitata dal Canada, e dice che il vino come tutto l’alcol fa malissimo. Chi beve vino ha il cervello piccolo...

«Mi dispiace per la professoressa Viola, ma ci sono migliaia di studi che dicono il contrario. Magari lei sa tutto sui virus, però dovrebbe

ascoltare e studiare la mole gigantesca dei pareri dei nutrizionisti che dicono che un consumo moderato di vino, come peraltro è nella cultura nostra, fa bene. Il vino è un tratto identitario, è un prodotto culturale che deriva dalla storia della nostra civiltà: dai greci, dai romani. Osservo, ma è per far capire che certi giudizi buttati lì magari per fare notizia contrastano con la realtà, che in Italia ci sono migliaia di centenari e tutti dichiarano di aver sempre bevuto vino e di continuare a consumarlo. Vorrei sapere perché gli stessi allarmi che si lanciano sul vino non li sento per i cibi ultraprocessati, pieni di sostanze chimiche, di cui si fa fatica a riconoscere gli ingredienti e che l’Europa vuole imporci».

Il Parlamento di Strasburgo aveva però bocciato il documento europeo sul cancro in cui si accennava al vino come rischioso. Perché la Commissione ha dato il via libera all’Irlanda per le etichette terroristiche?

«È la prima volta che accade che il Parlamento venga scavalcato e questa Commissione è particolarmente sensibile alle istanze dei lobbisti. A Bruxelles la pressione delle multinazionali della nutrizione è fortissima. Il Parlamento aveva escluso che si potesse equiparare la nocività del fumo, da cui le etichette dissuasive sui pacchetti di sigarette, con il vino, di cui è dimostrato che un consumo moderato è salutare.

4 AttuAlità
rilasciata dal presidente Ettore Prandini al quotidiano La Verità
La sintesi perfetta delle battaglie che stiamo portando avanti e del nostro impegno a sostegno della biodiversità
È

chiaro che l’abuso va combattuto, ma ogni abuso fa male, anche quello di succo di pomodoro che piace alla professoressa Viola. Invece, la Commissione ha dato il via libera all’Irlanda. Come daranno via libera alla carne, al pesce, al latte sintetici. Perché a Bruxelles comandano i lobbisti delle multinazionali».

Sembra uno scenario da Qatargate...

«E’ peggio. La corruzione del Qatar incide su dichiarazioni di principio politico, qui si sta giocando con la salute di centinaia di milioni di persone. La sete di guadagno delle multinazionali della distribuzione e della nutrizione in stretto collegamento con Big Pharma sta condizionando le scelte della Commissione: i guadagni folli di una ventina di persone condizionano i destini degli europei. Servirebbe il primato della politica e invece le lobby hanno stretto d’assedio Bruxelles. Pensiamo al Nutriscore, l’etichetta a semaforo che non è affatto un pericolo scampato. Hanno solo preso tempo per far calmare le acque, ma le multinazionali che lo sostengono insistono perché gli energy drink, le patatine fritte, gli alimenti Frankenstein prendano il posto dei cibi sani, agricoli, dell’olio extravergine di oliva. E la Commissione le ascolta con attenzione».

Ci sono dei fatti che lo dimostrano?

«È opportuno che la presidente della Commissione Ursula von der Leyen vada a rendere omaggio a Bill Gates, che è il primo produttore e sponsor della carne sintetica ed è anche il maggior finanziatore privato dell’Oms? L’Organizzazione mondiale della sanità dove Big Pharma ha dimostrato di essere molto ascoltata - e Gates ha interessi anche nel settore dei vaccini - dovrebbe essere un organismo terzo, indipendente. Ebbene, dall’Oms arrivano allarmi sulla carne rossa, che per fortuna sono stati rintuzzati, e arrivano inviti ai novel food, che sono soltanto prodotti della chimica. Poi la Commissione dà il via libera alla finta carne e agli

insetti importati dal Vietnam, Paese sul quale per quel che riguarda la salubrità alimentare è lecito avere dei dubbi. Frans Timmermans, olandese che politicamente conta più della Von der Leyen, vicepresidente della Commissione in Olanda dove le multinazionali prosperano grazie a tasse da paradisi fiscali che dovrebbero essere incompatibili con un’idea di Europa unita, vuole azzerare la zootecnia per fare posto ai bioreattori che il suo Paese ospita insieme alla Danimarca, dove si producono le bistecche sintetiche. Con la scusa dell’ambiente ci dicono che dobbiamo mangiare gli insetti quando i bioreattori che producono la finta carne, il finto latte, il finto pesce usano enormi quantità di acqua e hanno emissioni record. La verità è che si vuole togliere dal mercato l’eccellenza agroalimentare, e quella italiana in particolare, per fare posto a questo tipo di alimentazione. Che ha una sola finalità: omologare il gusto per consentire alle multinazionali di guadagnare indisturbate».

Dunque la zootecnia non ha un impatto ambientale drammatico? «La zootecnia italiana ha un impatto valutato nel 5% di tutte le emissioni, ma anche quella europea è virtuosa. In Europa però - lo testimonia il Farm to Fork che incoraggia e finanzia la produzione e il consumo di novel food e di insetti - si è scelta la strada di non produrre per importare da altri Paesi dove spesso gli standard di sicurezza alimentare sono bassissimi. Questo per non impattare sull’ambiente. La scelta giusta sarebbe: investo perché le mie produzioni siano le più sostenibili possibili. Peraltro il Farm to Fork è stato concepito prima della sciagurata invasione dell’Ucraina. Che ha dimostrato che dobbiamo invece puntare all’autosufficienza alimentare per una doppia sicu rezza: economica e alimentare. E però l’Europa con la Pac paga le aziende per non produr re. A Bruxelles spira un vento ideologico per cui bisogna educare il con sumatore, bisogna fargli

fare le scelte che la Commissione ritiene giuste».

L’Italia che può fare?

«Quello che sta facendo. Si è molto ironizzato sul Ministero della Sovranità Alimentare e invece è quello che ci vuole. Il ministro Francesco Lollobrigida sta tessendo a Bruxelles alleanze significative. Lo abbiamo visto col Nutriscore. Anche la premier Giorgia Meloni fa sentire il peso dell’Italia in queste scelte. In Italia bisogna continuare ad affermare, come peraltro sta avvenendo, la centralità dell’agricoltura. Il futuro passa da noi».

I consumatori però non ce la fanno. Non c’è il rischio che il made in Italy vada fuori mercato?

«I prezzi alimentari sono aumentati meno del resto. A pesare sulla spesa sono i prodotti per la casa, per l’igiene. Sul caro vita incidono le bollette, i trasporti, l’elettronica. È evidente che dobbiamo riunire tutta la filiera, dal campo alla trasformazione alla distribuzione, per cercare di contenere i prezzi. Ma si deve dire ai consumatori che per troppo tempo il cibo è stato considerato non un valore, si pagava troppo poco. E ci si è abituati a sprecare con impatti negativi sull’ambiente e sull’economia. Bisogna per prima cosa lottare contro lo spreco alimentare. Poi va sostenuto il potere di acquisto. Ma bisogna restituire al cibo il valore che ha, e nel paniere della famiglia spostare le opzioni di acquisto sulla qualità alimentare. Altrimenti quei soldi si spenderanno sulla sanità. Un centesimo di aumento nel cibo di qualità è un euro risparmiato negli ospedali. Bisognerebbe pensarci quando si fanno allarmi a vuoto e invece si tollera l’invasione della chimica a

5 AttuAlità

MILLEPROROGHE: BOCCATA D’OSSIGENO PER CAMPI E STALLE, ECCO LE MISURE

Una importante boccata di ossigeno per le aziende agricole italiane colpite dall’esplosione dei costi dell’energia e dagli effetti dei cambiamenti climatici fra maltempo e siccità. E’ quanto afferma la Coldiretti nel commentare positivamente i contenuti del disegno di legge di conversione del decreto legge “Milleproroghe” (decreto legge n. 198 del 2022) votati dalle Commissioni Affari Costituzionali e Bilancio del

per le spese sostenute per l’acquisto di carburate agricolo riferito al terzo trimestre 2022 ed è stata confermata per il 2023 la riduzione delle accise per i piccoli birrifici indipendenti con produzione annua fino a 60.000 ettolitri (vedi articolo a lato)

In favore delle imprese agricole che hanno subito danni dalla siccità eccezionale verificatasi a partire dal mese di maggio 2022 è stato esteso a sessanta giorni, dalla data di pubblicazione del decreto di declaratoria di eccezionalità, il termine per presentare le domande di intervento alle autorità regionali competenti. E’ stato poi prorogato a novembre 2023 il termine per la realizzazione degli investimenti innovativi in beni materiali che danno diritto al credito di imposta 4.0 nella misura del 40% come per il 2022.

Per snellire la burocrazia è stata estesa al 30 giugno 2023 la validità dei certificati di abilitazione all’acquisto e all’impiego, alla vendita e all’attività di consulenza in materia di prodotti fitosanitari, nonché degli attestati di funzionalità delle macchine irroratrici. Permessa anche per tutto il 2023 la procedura, prevista per l’emergenza Covid-19, che consente alle amministrazioni competenti di anticipare l’80% dei contributi in favore delle imprese agricole rinviando al saldo l’esecuzione degli adempimenti di verifica.

Senato e che è andato in aula lo scorso 14 febbraio. Diversi gli emendamenti approvati di interesse per il settore agricolo sostenuti da Coldiretti. Nello specifico è stata decisa la proroga a giugno 2023 del termine per l’utilizzo in compensazione del credito di imposta

Di rilievo infine anche la proroga per il triennio 20232025 della maggiorazione del 20 per cento delle spese per gli investimenti in nuovi impianti di colture arboree pluriennali ai fini dell’aumento della quota di ammortamento deducibile. Tale norma si applica quindi alle imprese agricole che determinano il reddito secondo le modalità ordinarie.

6 Milleproroghe

MILLEPROROGHE: IL TAGLIO DELL’ACCISE SALVA LA BIRRA MADE IN ITALY

La norma prevede proprio per i piccoli birrifici artigianali con una produzione sino a 10mila ettolitri che lo sconto sulle accise per il 2023 resti al 50 per cento; per chi produce sino a 30mila ettolitri sarà pari al 30 per cento mentre, per le imprese sino a 60mila ettolitri lo sconto arriva al 20 per cento. Si prevede inoltre una riduzione d’accisa, a 2,97 euro per ettolitro e per grado Plato per il 2023. In mancanza di questo provvedimento fortemente sostenuto dalla Coldiretti l’accisa base sarebbe ritornata a 2,99 euro per ettolitro e la riduzione per i piccoli birrifici artigianali si sarebbe ridotto o azzerata rispetto al 2022.

Il taglio delle accise aiuta la ripresa del comparto italiano della birra, mettendo in sicurezza lo sviluppo della filiera e l’aumento di produzione di materia prima in Italia. E’ quanto afferma la Coldiretti nell’annunciare l’approvazione dell’importante emendamento al decreto Milleproroghe al Senato per il sostegno a un comparto brassicolo nazionale che negli ultimi dieci anni ha visto triplicare i birrifici artigianali fino a raggiungere nel 2022 la quota record di 1085 attività spesso realizzate da giovani imprenditori. Una crescita che ha fatto salire la domanda di materie prime 100% Made in Italy con il luppolo che da zero ha raggiunto oggi un milione di metri quadrati coltivati lungo la penisola ai quali si aggiungono i 300 milioni destinati all’orzo per la produzione di malto.

LEGGE DI BILANCIO 2023

La disposizione approvata rappresenta un tassello fondamentale per lo sviluppo e il consolidamento di una filiera della birra 100% Made in Italy. Il successo della birra italiana è infatti minacciato dall’esplosione dei costi che colpisce tutta la filiera con un balzo negli ultimi due anni che va dal +200% dell’energia al +45% per gli imballaggi al +50% per le bottiglie, mentre le lattine hanno segnato +10%, i tappi +22%, i fusti di plastica +23%, mentre i cambiamenti climatici nel 2022 hanno tagliato di 1/3 il raccolto dell’orzo per il malto.

Il settore della birra in Italia vale complessivamente 9,5 miliardi di euro in Italia con l’intera filiera dal campo alla tavola che genera circa 140mila posti di lavoro a livello nazionale.

Regolarizzazione delle violazioni formali - Articolo 1, commi da 166 a 173, L. 197/2022

La norma concede la possibilità di regolarizzare le violazioni formali commesse fino al 31 ottobre 2022, che non rilevano per la determinazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva e dell’Irap e sul pagamento di tali tributi. Tendenzialmente sono quelle violazioni per le quali il legislatore ha previsto sanzioni amministrative pecuniarie entro limiti minimi e massimi o in misura fissa, non essendoci un omesso, tardivo o errato versamento di un tributo sul quale riproporzionare la sanzione e che sono suscettibili di ostacolare l’attività di controllo, anche potenzialmente (in quanto, in caso contrario, si dovrebbe parlare di violazioni meramente formali, non punibili).

L’Agenzia delle entrate, richiama alcuni esempi di violazioni definibili, tra le quali rientrano, per citarne alcune, l’omessa o irregolare presentazione delle liquidazioni periodiche Iva (con imposta versata regolarmente), l’omessa, irregolare o incompleta presentazione degli elenchi Intrastat, l’omessa o tardiva

comunicazione dei dati al sistema tessera sanitaria, l’omessa comunicazione della proroga o della risoluzione del contratto di locazione soggetto a cedolare secca, l’irregolare applicazione delle disposizioni concernenti l’inversione contabile, in assenza di frode. Sono sanabili le violazioni già contestate, purché l’atto non sia già divenuto definitivo al 1°gennaio 2023. La definizione si perfeziona con il pagamento di € 200 per ciascun periodo di imposta in due rate di pari importo, la prima entro il 31 marzo 2023 e la seconda entro il 31 marzo 2024; entro il termine della seconda rata devono essere rimosse le irregolarità.

La suddetta procedura non si applica agli atti emessi nell’ambito della procedura di collaborazione volontaria (voluntary disclosure) e per l’emersione di attività finanziarie e patrimoniali detenute all’estero.

7 Milleproroghe

Sulla Gazzetta Ufficiale del 13 febbraio è stato pubblicato il decreto del Masaf con le modalità operative del Fondo per lo sviluppo della produzione biologica. Lo scorso anno la legge 23 sull’agricoltura biologica, che con tanta fatica è stata approvata dal Parlamento nel marzo 2022, all’articolo 9 ha sostituito il vecchio fondo per la ricerca del 1999 con il nuovo “Fondo per lo sviluppo della produzione biologica”.

Nel nuovo inquadramento restano confermate le previsioni di entrata, pari al 2% del fatturato realizzato dalla vendita di alcuni prodotti fitosanitari, e purtroppo resta anche confermata la possibilità di decurtare tale fondo, destinando solo parte delle risorse all’agricoltura biologica. Il fondo infatti dovrà essere utilizzato per sostenere le iniziative che saranno previste dal «Piano d’azione nazionale per la produzione biologica e i prodotti biologici» ed in particolare:

• promuovere i prodotti biologici realizzati con materie prime coltivate o allevate in Italia;

• promuovere lo sviluppo della produzione agricola, agroalimentare e dell’acquacoltura con metodo biologico;

• favorire la conversione al metodo biologico delle imprese agricole, agroalimentari e dell’acquacoltura convenzionali;

• sostenere la costituzione di forme associative e contrattuali per rafforzare l’organizzazione della filiera dei prodotti biologici;

• incentivare il consumo dei prodotti biologici attraverso iniziative di informazione, formazione ed educazione, anche ambientale e alimentare;

• monitorare l’andamento del settore al fine di elaborare e diffondere le informazioni rilevanti per la produzione biologica;

• sostenere e promuovere i distretti biologici di cui

all’art. 13 della legge 9 marzo 2022, n. 23;

• favorire l’insediamento di nuove aziende nelle aree rurali montane;

• migliorare il sistema di controllo e di certificazione a garanzia della qualità dei prodotti biologici attraverso la semplificazione della normativa, l’utilizzo di strumenti informatici e la predisposizione di interventi di formazione;

• stimolare le istituzioni e gli enti pubblici affinché utilizzino i metodi della produzione biologica nella gestione del verde pubblico e prevedano il consumo di prodotti biologici nelle mense pubbliche e in quelle private in regime di convenzione;

• incentivare e sostenere la ricerca e l’innovazione in materia di produzione biologica;

• promuovere progetti di tracciabilità dei prodotti biologici provenienti dai distretti biologici di cui all’art. 13 della legge 9 marzo 2022, n. 23; valorizzare le produzioni tipiche italiane biologiche;

• promuovere la sostenibilità ambientale con la definizione di azioni per l’incremento e il mantenimento della fertilità naturale del terreno e l’uso di metodi di conservazione, confezionamento e distribuzione rispettosi dell’ambiente;

• aumentare la disponibilità delle sementi per le aziende e migliorarne l’aspetto quantitativo e qualitativo con riferimento a varietà adatte all’agricoltura biologica e biodinamica;

• promuovere il miglioramento genetico partecipativo, con la collaborazione di agricoltori, tecnici e ricercatori, per selezionare piante che rispondano ai bisogni degli agricoltori, adattandosi ai diversi contesti ambientali e climatici e ai diversi sistemi colturali;

• sostenere la ricerca tecnologica e applicata nel settore della produzione biologica.

8 Settore Biologico
Potrà finanziare interventi diversi per il sostegno del settore LEGGE SUL BIOLOGICO: IN GAZZETTA UFFICIALE IL DECRETO CON IL “NUOVO” FONDO

Digitalizzazione, energia e innovazione per affrontare nuove sfide e cambiamenti climatici

AGRICOLTURA 4.0: DA DEMETRA AI ROBOT, LE NUOVE

TECNOLOGIE PER TUTTI GLI AGRICOLTORI

Estendere la loro applicazione alle piccole aziende non solo alle grandi realtà produttive

per la gestione on line dell’azienda agricola con lettura in tempo reale dello stato di salute delle coltivazioni, dati su previsioni meteo e temperature, fertilità dei terreni e stress idrico, anche per affrontare le nuove sfide dei cambiamenti climatici.

Droni, sensori e robotica sono già realtà. La strada che le imprese agricole devono percorrere la Coldiretti l’ha segnata con chiarezza: digitalizzazione, energia, innovazione.

Dai sensori antisiccità per salvare campi assetati alle trappole hi-tech per mettere al sicuro i raccolti dai parassiti, dalle nuove tecnologie di evoluzione assistita per arrivare ai sistemi integrati con satelliti e computer per risparmiare fino al 20% di acqua: strumenti e misure per la realizzazione di bacini d’accumulo per affrontare l’emergenza idrica.

“Acqua e tecnologia, dunque, per aumentare la produttività e portare le filiere verso l’autosufficienza per offrire così garanzie ai cittadini soprattutto in situazioni di rischio come quelle che si sono verificate inaspettate in questi ultimi anni, come la pandemia e la guerra. L’irrigazione, infatti, può fare la differenza consentendo di triplicare le rese in campo - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Con i cambiamenti climatici che incidono sempre più su precipitazioni e temperature diven -

ta strategica la gestione delle risorse idriche sia per quanto riguarda la disponibilità di acqua che per il suo utilizzo antispreco con sistemi di irrigazione automatizzati e controllati tramite app sugli smartphone”.

La maggior parte degli strumenti per la svolta tecnologica riguardano la mappatura e il monitoraggio da remoto dei terreni, l’analisi dei fattori ambientali e geologici, il monitoraggio di macchine e attrezzature e la gestione e organizzazione delle risorse idriche, con ricadute importanti anche per l’agricoltura eroica o delle aree interne.

A livello nazionale, sono quasi un milione attualmente gli ettari serviti dall’agricoltura di precisione ed è possibile triplicare nei prossimi due anni puntando a quota 3 milioni di ettari. In altri Paesi queste tecnologie sono consolidate, ma riguardano le grandi realtà produttive, la scommessa della Coldiretti è di estendere la loro applicazione anche alle piccole aziende.

Un’evoluzione del lavoro nei campi che sul Portale del Socio della Coldiretti ha portato alla creazione di Demetra, il primo sistema integrato

“Negli ultimi due anni la digitalizzazione è quadruplicata: si è spinto molto su meccanizzazione e semine, mentre resta indietro l’irrigazione. La sfida dunque è fare di più con meno - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Siamo convinti della centralità dei processi di innovazione e digitalizzazione per affrontare le grandi sfide, un forte impegno della Coldiretti sul fronte dell’hi tech grazie agli investimenti 4.0. Per anni sembrava che la chimica fosse la soluzione di tutti i problemi. Ora che non è più così, occorre gestire una complessità di elementi peraltro variabili, dalla terra all’acqua e all’aria. Il know how e le conoscenze ci sono ma bisogna calarle in un mondo dinamico e Demetra si presenta come un ecosistema in grado di accompagnare le aziende a trovare soluzione nei processi complessi in tutti i territori. Un sistema articolato che comprende una piattaforma, tecnologie avanzate e i Consorzi agrari con un esercito di 100 tecnici che entrano nelle aziende per dare supporto e servizi digitali”.

L’obiettivo è di non stressare i terreni per massimizzare le colture ma conoscerli per allineare gli interventi alla terra. In pratica sapere quale coltivazione si adatta a quel preciso terreno. Con l’obiettivo di perseguire l’efficienza economica

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e ambientale, ma senza scelte dogmatiche.

La ricerca agraria mette anche a disposizione nuove tecnologie di miglioramento genetico che permettono di riprodurre in maniera precisa e mirata i risultati dei meccanismi alla base dell’evoluzione biologica naturale, raggruppate sotto la denominazione Tea (Tecnologie di Evoluzione Assistita). Tecniche che non implicano l’inserimento di Dna estraneo alla pianta, valorizzando i primati green dell’agricoltura italiana in termini di tipicità, sostenibilità e biodiversità.

Demetra è lo strumento consente di accedere a mappe degli appezzamenti delle singole colture, previsioni meteo dettagliate sempre aggiornate, sistema di supporto alle decisioni con indici elaborati su singolo appezzamento, immagini satellitari con vari indici di vigoria per monitorare lo stato di ogni singola coltura.

La app avvisa, inoltre, se le colture possono andare in stress idrico

o se c’è rischio gelata: un aiuto importante in una situazione dove gli eventi estremi si sono moltiplicati, esponendo le aziende agricole al rischio di subire gravissimi danni alle colture.

Demetra è comunque solo un esempio di come l’agricoltura 4.0 possa aiutare gli agricoltori a semplificare la gestione aziendale, eliminando le troppe carte: in tale ottica il Portale del Socio Coldiretti rappresenta un vero e proprio “cruscotto” aziendale con molteplici funzioni e possibilità. Con l’App satellitare Demetra è come per avere una finestra aperta sulla propria azienda ed essere così

in grado di controllare tutto ciò che succede in campo direttamente dal telefonino.

“Si tratta di una grande sfida per far tornare gli agricoltori protagonisti della ricerca senza che i risultati finiscano nelle mani di poche multinazionali proprietarie dei brevetti” ha concluso il Presidente Mauro Bianco nel sottolineare la necessità di “difendere e valorizzare il patrimonio di biodiversità e distintività delle nostre campagne, garantendo nuove possibilità di crescita e sviluppo al settore agroalimentare”.

Come registrarsi al Portale del Socio Coldiretti

Registrarsi al Portale del Socio Coldiretti è facile e gratuito. Basta andare su internet e digitare l’indirizzo https://socio.coldiretti.it. Cliccando su “registrati” dovrai inserire il tuo numero di Socio Coldiretti che si trova sulla tessera (il numero di socio e non quello di tessera, ndr), la partita Iva o il codice fiscale e un indirizzo mail. Sulla tua posta elettronica riceverai subito una mail che ti permetterà di completare la registrazione e accedere ai servizi del portale.

10 AgricolturA 4.0

Bene apertura Misura “Generazione Terra” per chi sceglie il futuro in campagna

LAVORO: FONDI ISMEA PER GIOVANI IN AGRICOLTURA.

MAGGIORI CRITICITÀ: ACCESSO ALLA TERRA E CREDITO

Sono già oltre 55mila le imprese agricole condotte a fine 2022 da under 35 che hanno scelto di investire il proprio futuro in campagna dove portano innovazione, sostenibilità, competitività ed efficienza.

E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria nel commentare positivamente la nuova misura Ismea “Generazione Terra” che finanzia fino al 100% per un massimo di 1,5 milioni di euro il prezzo di acquisto dei terreni da parte di giovani già insediati o che intendono insediarsi in agricoltura.

La Misura è stata aperta, mercoledì 1° febbraio: l’accesso ad essa avviene secondo una procedura a sportello, con prenotazione della disponibilità fino a esaurimento della dotazione finanziaria riservata, di cui verrà data indicazione nella sezione del sito dedicata al portale. Il portale sarà attivo nei giorni feriali dalle 9 alle ore 18.

Investire sui giovani significa investire sul futuro e sulla sovranità alimentare del Paese in una situazione in cui il 49,7% dei capi azienda giovani ha un diploma di scuola superiore e il 19,4% ha una laurea secondo una recente indagine. Le giovani imprese agricole spiccano per estensione e soprattutto per il salto di qualità compiuto in termini di digitalizzazione, innovazione e professionalità ed hanno infatti una estensione media di 18,3 ettari a fronte della media nazionale di 10,7 ettari.

“L’accesso alla terra e quello al credito sono le maggiori criticità per i giovani che vogliono aprire un’azienda agricoltura per questo le misure come Generazione Terra dell’Ismea sono il miglior investimento per il futuro della nostra agricoltura, per la salvaguardia della biodiversità e la tutela del territorio”, ha affermato il Delegato provinciale

Il 12% delle imprese giovani nei campi svolge attività connesse che sono dunque in prima linea nel modello di agricoltura multifunzionale con importanti ricadute sull’ambiente e sulla collettività, come nel caso della produzione di energie rinnovabili o l’agricoltura sociale.

Il budget è di 60 milioni di cui 25 per il Centro-Nord, 25 per il Sud e le Isole e 10 per i giovani startupper con titolo. Possono accedere all’intervento dell’Ismea imprenditori di età inferiore a 41 anni che vogliono: ampliare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno, confinante o funzionalmente utile con la superficie già facente parte dell’azienda agricola condotta in proprietà, affitto o comodato, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda; consolidare la superficie della propria azienda mediante l’acquisto di un terreno già condotto dal richiedente, con una forma contrattuale quale il comodato o l’affitto, da almeno due anni alla data di presentazione della domanda.

“E’ fondamentale sostenere il fenomeno del ritorno alla terra e la capacità dell’agricoltura italiana di offrire e creare opportunità occupazionali e di crescita professionale, peraltro destinate ad aumentare nel tempo” ha aggiunto il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco nel sottolineare la necessità di “superare le tensioni internazionali, ristabilire

LE

Per la salvaguardia di biodiversità e tutela del territorio. Portale attivo nei giorni feriali dalle 9 alle 18

la pace e investire su un settore strategico per far ripartire l’Italia e l’Europa grazie anche a una nuova generazione di giovani attenti all’innovazione e alla sostenibilità”.

L’iniziativa si rivolge anche a giovani startupper con esperienza (età non superiore a 41 anni non compiuti) che intendono avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura e giovani startupper con titolo (età non superiore a 35 anni non compiuti) che intendono avviare una propria iniziativa imprenditoriale nell’ambito dell’agricoltura. Generazione terra finanzia l’acquisto di terreni agricoli per un importo massimo di 1.500.000 euro che scendono a 500mila nel caso startupper con titolo. La durata del finanziamento è fino a 30 anni con un massimo di due di preammortamento.

“Con la crisi provocata da emergenza sanitaria e conflitto in Ucraina, il settore agricolo è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, tanto che al lavoro nelle campagne italiane c’è un esercito di 55mila imprese giovani che ha di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali. Occorre ora sostenere il sogno imprenditoriale di una parte importante della nostra generazione che mai come adesso vuole investire il proprio futuro nelle campagne, abbattendo gli ostacoli burocratici che troppo spesso si frappongono”, ha concluso il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco

11 generAzione terrA

Consegnati gli Oscar Green al salone della creatività GIOVANI IMPRENDITORI CRESCONO SOLO NEI CAMPI

55mila aziende condotte da under 35, 1 su 5 è laureato

Tra le imprese guidate da giovani in Italia crescono solo quelle agricole, con un aumento dell’1% negli ultimi dieci anni in controtendenza rispetto al crollo degli altri settori (-13%), per un totale di oltre 55mila under 35 che hanno scelto di costruirsi un futuro investendo nella terra, dalla coltivazione all’allevamento, dall’agriturismo alle vendite dirette fino alle bioenergie e all’economia green. E’ quanto emerge dall’analisi di Coldiretti, sulla base del rapporto del Centro Studi Divulga, in occasione degli Oscar Green, salone della creatività Made in Italy della “Generazione in campo”, consegnati lo scorso 17 febbraio a Palazzo Rispigliosi. Nello spazio di un decennio, tra crisi, pandemia e guerra, il settore agricolo è diventato di fatto il punto di riferimento importante per le nuove generazioni, al contrario di altri settori dove si regi-

12 giovAni iMpreSA

strano crolli del numero di imprese under 35 che vanno dal 24% per le costruzioni al 25% per il commercio al dettaglio, dal 28% per il tessile al 48% per le telecomunicazioni. Non a caso nell’ultimo anno sono

nate in media 17 nuove imprese agricole giovani al giorno. Le aziende guidate da under 35 hanno una superficie (Sau) superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Si tratta di imprese con almeno un’attività connessa, indirizzate verso la pratica biologica e verso la commercializzazione dei prodotti aziendali, estremamente digitaliz-

zate. Basti pensare che più di una su tre (34%) è informatizzata e una su quattro (24%) ha realizzato innovazioni in azienda nell’ultimo triennio, secondo l’analisi Coldiretti su dati del Censimento Istat. Quasi un giovane imprenditore su cinque (19%) è peraltro laureato. Le imprese giovani hanno di fatto rivoluzionato il mestiere dell’agricoltore impegnandosi in attività multifunzionali che vanno dalla trasformazione aziendale dei prodotti alla vendita diretta, dalle fattorie didattiche agli agriasilo, ma anche alle attività ricreative, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti, la sistemazione di parchi, giardini, strade, l’agribenessere e la cura del paesaggio o la produzione di energie rinnovabili. Sul piano produttivo emerge come la maggioranza dei giovani imprenditori è impegnato nella coltivazione di ortaggi (13% del totale) ma una quota importante risulta anche ricoperta dal settore delle produ-

JOBINCOUNTRY: NEI CAMPI C’E’ POSTO

PER 100MILA GIOVANI

Nelle campagne con l’arrivo della primavera c’è posto per almeno centomila giovani per colmare la mancanza di manodopera che ha duramente colpito le campagne lo scorso anno con la perdita rilevante dei raccolti agricoli nazionali. Proprio per facilitare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro la Coldiretti, autorizzata dal Ministero del Lavoro, ha varato il portale “Jobincountry” per le aziende agricole che assumono. Una piattaforma informatica di intermediazione della manodopera che offre a imprese e lavoratori un luogo di incontro, prima virtuale on line e poi sul campo attraverso una consulenza con i front-office del sistema dei servizi territoriali.

zioni agricole associate all’allevamento di animali (11%) e a seguire il vino (10%).

A ostacolare la crescita delle giovani imprese agricole restano però le difficoltà legate all’accesso alla terra e quello al credito. Il prezzo medio di un ettaro di terreno agricolo in Italia è di 20.900 euro, ma può arrivare a cifre di 1,5 milioni di euro se si considerano i vigneti dei grandi vini del Nord. Ma differenze sensibili si trovano anche a livello territoriale. Nel Nord Ovest il prezzo medio è di 29.100 euro ad ettaro, sale a 42.300 al Nord Est, spinto soprattutto dal mercato vitivinicolo, scende a 15.200 euro al Centro Italia, fino ai 13.400 del Meridione e agli 8.800 delle Isole. Se si considera che la dimensione media di un’impresa agricola italiana è di circa undici ettari il “prezzo d’ingresso” per un agricoltore rischia di diventare proibitivo e ciò rappresenta un grave problema, anche per le difficoltà di accesso al credito, in un momento peraltro dove la “voglia di campagna” è ai massimi storici. In tale ottica sono importanti le misure attivate a favore delle giovani imprese, come ad esempio quelle di Ismea, per finanziare il prezzo di acquisto dei terreni.

CON LA “COOPERATIVA SPERANZA” IL PIEMONTE CONQUISTA IL PODIO

ALLA FINALE NAZIONALE OSCAR GREEN

Serena Vanzetti, della Cooperativa agricola Speranza in Piemonte (nella foto a lato con il Ministro Lollobrigida), si aggiudica l’Oscar Energia per il futuro e la sostenibilità grazie a un progetto che ha permesso di utilizzare i reflui dell’allevamento per ricavare elettricità e biogas per assicurare il riscaldamento del Centro di ricerca sui tumori di Caldiolo (Torino), ma anche biocarburante per i camion.

13 giovAni iMpreSA

Incontri formativi organizzati da Coldiretti per conoscere la nuova politica comunitaria

NUOVA PAC 2023-2027: QUALE IMPATTO E COSA

CAMBIA PER LE IMPRESE AGRICOLE

La nuova PAC 2023-2027: cosa cambia per le imprese agricole. Ma anche le soluzioni per affrontare il cambiamento climatico. Questi gli argomenti trattati durante gli incontri territoriali organizzati da Coldiretti Alessandria per confrontarsi con le imprese sulla nuova politica comunitaria, fornendo le prime indicazioni operative e analizzando vari argomenti, dal Piano Strategico al valore dei titoli. Dopo la zona di Alessandria, la riunione ha toccato l’area di Casale Monferrato e della Val Cerrina. Nuova Pac ma anche conoscere le soluzioni innovative di fertirrigazione localizzata e le strategie per constatare e affrontare la siccità senza sprecare la grande “risorsa acqua”, con interventi a cura del “Consorzio Agrario Cap Nord Ovest” che hanno suggerito le strategie più idonee in base alle caratteristiche del territorio.

Ad aprire i lavori il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco, quindi la parola è passata al Presidente per la Zona di Casale Monferrato Domenico Costanzo e al Presidente Provinciale Mauro Bianco.

“Obiettivo dell’incontro quello di informare i soci e formarli, affinché siano consapevoli di cosa prevedono le norme più attuali e possano coglierne le opportunità, perché nell’agricoltura moderna che stiamo vivendo non è possibile farsi

trovare impreparati - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Le occasioni per rendere più competitive le aziende esistono, pur nelle difficoltà di carattere gestionale e burocratico, perciò un’approfondita conoscenza della materia è determinante per saperle cogliere e crescere sia sotto il profilo imprenditoriale che, naturalmente, in termini di fatturato”.

Ad illustrare le novità della nuova Pac 2023-2027 è stato il Responsabile provinciale Area Economica, Giancarlo Bassi che, assieme ai tecnici sul territorio seguiranno le imprese nel disbrigo delle pratiche burocratiche per accedere alle diverse misure a sostegno dell’innovazione e non solo. Perché non c’è una Pac uguale per tutti, occorre quindi capire ciò che è meglio per ogni azienda e quali le opportunità da cogliere. Serve impiegare al meglio le risorse a disposizione. Un’esigenza ancor più impellente nell’attuale congiuntura economica, con le aziende alle prese con costi in forte aumento, speculazioni sui mercati e anomalie climatiche. La nuova Pac introduce un sistema di 5 pagamenti: pagamento base, ecoschemi, ridistributivo, giovani agricoltori e sostegno accoppiato. Le risorse finanziarie sono le stesse della Pac precedente (7,3 miliardi annui per l’Italia), ma ci sono agricoltori che avranno un aumento dei pagamenti ed altri agricoltori che

Analizzate anche le soluzioni più innovative per affrontare la siccità e i cambiamenti climatici

avranno una diminuzione, perché la nuova Pac è più selettiva. “Formazione, ma anche affiancamento concreto alle imprese agricole del territorio perché conoscere le regole del gioco è fondamentale, ma lo è altrettanto la capacità di destreggiarsi tra i cavilli burocratici, per predisporre le pratiche indispensabili ad accedere alle misure previste dalla nuova Pac - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. Gli uffici Coldiretti Alessandria sono a disposizione per fornire la più ampia consulenza possibile ‘a misura’ di ciascuna impresa. Verrà fatta una dettagliata analisi delle opportunità e, di conseguenza, dopo che l’imprenditore avrà assunto la propria decisione, Coldiretti Alessandria lo affiancherà nell’espletamento delle pratiche necessarie”. Durante tutti gli incontri territoriali continua la raccolta firme per la petizione promossa da Coldiretti per dire no all’uso e alla commercializzazione del cibo sintetico in Italia, dalla carne prodotta in laboratorio al latte “senza mucche”.

14 incontro pAc

PAC 2023-2027: SOSTEGNO ACCOPPIATO AL REDDITO PER IL SETTORE OVI-CAPRINO

Nei giorni scorsi il Ministero delle politiche agricole (ora MASAF) con la nota Prto. n.0050013 del 1° febbraio 2023 ha fornito una precisazione relativa al “Sostegno accoppiato al reddito per il settore ovi-caprino” per le agnelle destinate alla rimonta previsto dall’articolo 25 del Decreto 23 dicembre 2022 (i nuovi pagamenti diretti della PAC 2023-2027). In particolare, nella nota si precisa che l’ammissibilità al sostegno è condizionata dall’identificazione e registrazione individuale dei capi ai sensi del Decreto legislativo 5 agosto 2022 n. 134, che ha introdotto le nuove regole della BDN per uniformarla al Regolamento (UE) 2016/429 (nuova normativa in materia di sanità animale in vigore dal 21 aprile 2021). Come riporta il Decreto 23 dicembre 2022 della PAC, beneficiano del premio le agnelle da rimonta nell’anno che fanno parte di greggi che aderiscono ai piani regionali di selezione per la resistenza alla scrapie e che escludono dalla riproduzione gli arieti omozigoti sensibili alla malattia.

In Piemonte, in attuazione al Decreto del Ministero della Salute 25 novembre 2015, è stato approvato nel 2016 ed è tuttora in vigore, il Piano regionale di sele -

zione genetica degli ovini per la resistenza alla scrapie classica. Ai fini del “Sostegno accoppiato al reddito per il settore ovi-caprino”, la quota di agnelle da rimonta ammissibili a finanziamento per ciascun gregge è determinata come segue:

• il 75% delle agnelle destinate alla riproduzione, considerato un valore massimo della quota di rimonta del 20% sul totale dei soggetti adulti in riproduzione, per gli allevamenti ove l’obiettivo del piano di risanamento risulta non raggiunto;

• il 35% delle agnelle destinate alla riproduzione, considerato un valore massimo della quota di rimonta del 20% sul totale dei soggetti adulti in riproduzione, per gli allevamenti ove l’obiettivo del piano di risanamento risulta raggiunto (allevamenti dichiarati indenni).

L’obiettivo di risanamento è considerato raggiunto, ai sensi dell’Allegato I, parte B, paragrafo IV del Decreto del Ministro della Salute 25 novembre 2015 nel caso di greggi composte unicamente da capi con genotipo ARR/ARR o nelle quali per la monta siano stati impiegati, da almeno 10 anni, esclusivamente arieti di genotipo ARR/ARR.

LA GUIDA PER SCOPRIRE LA NUOVA PAC: SCARICALA SUBITO!

Dopo nemmeno due mesi dalla divulgazione del Psp definitivo, Coldiretti, ha pubblicato il sesto quaderno della serie “Dove sta andando la Pac”: meno di 100 pagine, fruibili a tutti, per comprendere le novità introdotte con la nuova programmazione.

Scarica il documento al sito https://www.ilpuntocoldiretti.it/wp-content/uploads/2023/02/Dove-sta-andando-la-PAC_feb_23. pdf

15 AttuAlità

Situazione critica

anche se fossimo a luglio, preoccupano le

coltivazioni seminate in autunno SOS SICCITÀ: PIOGGIA GRANDE ASSENTE, PREOCCUPANO FIUMI E CORSI “SVUOTATI”

A rischio il patrimonio agroalimentare: nel 2022 al Nord è caduto il 40% di acqua in meno

con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche”, ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto

Solo quindici, venti giorni di pioggia consecutiva potrebbero riportare la situazione a livelli normali per il mese di febbraio con 150-200 millilitri. La situazione attuale sarebbe critica anche se fossimo a luglio.

Una condizione di magra invernale che riguarda i corsi d’acqua della provincia alessandrina dove le basse temperature e l’assenza di precipitazioni aggravano la situazione di siccità con fiumi e torrenti con rive ridotte a spiagge di sabbia come in estate.

E’ quanto afferma Coldiretti Alessandria in riferimento all’arrivo di aria artica e una brusca diminuzione delle temperature senza però previsione di precipitazioni.

“Sono gli effetti di un andamento climatico anomalo che condiziona la vita sia in città, con l’innalzamento dei livelli di inquinamento, sia nelle campagne dove, con la ripresa vegetativa, per le coltivazioni l’acqua sarà indispensabile. L’anomalia climatica è evidente dalla situazione del fiume Po che si trova a -3,2 metri rispetto allo zero idrometrico - ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -, a rischio c’è 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio nella food valley della Pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale. Non dobbiamo farci trovare impreparati nel caso dovesse ripetersi quanto

già vissuto nell’estate 2022: di fronte al cambiamento climatico che ha sconvolto l’ambiente e decimato i raccolti con un impatto devastante sull’intera filiera agroalimentare e sulla spesa dei cittadini è necessario realizzare il piano invasi per contrastare la siccità ed aumentare la raccolta di acqua piovana oggi ferma ad appena l’11%”.

Un intervento necessario anche per raggiungere l’obiettivo della sovranità alimentare con l’aumento della produzione Made in Italy, la riduzione della dipendenza dall’estero e la fornitura di prodotti alimentari nazionali di alta qualità e al giusto prezzo.

L’irrigazione infatti può fare la differenza consentendo anche di triplicare le rese in campo e per questo la Coldiretti ha anche avviato una partnership con Israele per rafforzare sempre di più l’impegno sull’hi-tech.

“Le coltivazioni seminate in autunno come orzo, frumento e loietto iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità ma a preoccupare, è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali perché se le condizioni di secca dovessero continuare, gli agricoltori saranno costretti a intervenire con le irrigazioni di soccorso dove sarà possibile. Dall’altra parte, tra poco più di un mese partiranno le lavorazioni per la semina del mais, ma

Un patrimonio messo a rischio dalla situazione di scarsità di acqua in un 2022 in cui al nord è caduto il 40% di acqua in meno, a conferma del cambiamento climatico in atto con una tendenza alla tropicalizzazione che si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi e prolungati periodi di siccità che compromettono le coltivazioni nei campi e mettono a rischio la sovranità alimentare dell’intero Paese. Per essere di sollievo la pioggia deve durare a lungo, cadere in maniera costante e non troppo intensa, mentre i forti temporali, soprattutto con precipitazioni violente provocano danni poiché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento con gravi rischi per l’erosione del suolo. Se da un lato, infatti, il bel tempo di queste settimane ha permesso agli agricoltori di procedere nelle lavorazioni in modo ottimale, non si può dire la stessa cosa per la germinazione dei semi, che può avvenire solo se in presenza di buona umidità. Per questo cresce la preoccupazione e in molti casi l’unica soluzione è intervenire con le irrigazioni di soccorso e quindi con un ulteriore aumento dei costi.

16 Siccità

Indispensabile la creazione di nuovi spazi verdi nei centri abitati SICCITÀ:

SETE IN CAMPAGNA, INQUINAMENTO E FINTA

PRIMAVERA IN CITTÀ TORNA ALLERTA SMOG

L’assenza di precipitazioni significative fa scattare l’allarme smog nelle città mentre nelle campagne, la siccità mette a rischio la preparazione dei terreni per le semine, quando le coltivazioni avranno bisogno di acqua per crescere.

In provincia i campi stanno soffrendo, in particolare c’è preoccupazione per il grano già seminato che però senza acqua fatica a crescere e si colora di giallo già al mese di febbraio. Oltre alla mancanza d’acqua preoccupa anche il progressivo innalzamento delle temperature, specie di giorno.

Conseguenze della siccità prolungata anche per i vigneti: in molte zone non c’è stata la maturazione del legno quindi meno gemme, ciò significa punta del tralcio più corto e produzione ridotta. Situazione migliore nelle aree a fondo valle mentre i terreni più esposti, che poi sarebbero i migliori per clima e caratteristiche, si presentano troppo secchi e la poca rugiada mattutina non riesce a migliorare la situazione.

“A mettere in allarme gli agricoltori sono le escursioni termiche, con sbalzi di temperatura tra il giorno e la notte che provocano choc termici alle piante. L’andamento climatico anomalo ha infatti l’effetto di ingannare le coltivazioni favorendo un “risveglio” anticipato che le rende

poi particolarmente vulnerabili ad un probabile ritorno del gelo con danni incalcolabili, a partire dagli alberi da frutto. Il brusco abbassamento della colonnina di mercurio al sotto dello zero potrebbe provocare la una moria di gemme con i raccolti compromessi. Diventa sempre più difficile gestire il bilancio aziendale con gli equilibri naturali ormai in tilt a causa dei cambiamenti climatici. L’acqua della prima falda si sta ormai esaurendo, i principali fiumi sono in secca e ad allarmare è lo scarso potenziale idrico stoccato sotto forma di neve nell’arco alpino”, ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco. La situazione è peggiore di quella dello scorso anno quando si è registrato una perdita di almeno 6 miliardi di euro nei raccolti a causa della siccità. Con il Po a secco rischia 1/3 del Made in Italy a tavola che si produce proprio della Pianura Padana dove si concentra anche la metà dell’allevamento nazionale. A causa della mancanza d’acqua, ad esempio, si stima che verranno coltivati a livello nazionale quasi 8mila ettari di riso in meno secondo le ultime previsioni di semina, con un impatto rilevante sulla produzione di un alimento in cui l’Italia è leader europeo con la metà dei raccolti.

“Dopo un 2022 che ha registrato il 40% di pioggia in meno al Nord l’assenza nel 2023 di precipitazioni

Situazione peggiore dello scorso anno, taglio alle semine del riso, preoccupa il grano

significative che possano ripulire l’aria da smog e polveri sottili la situazione è ancora più pesante. Di fronte all’evidente cambiamento del clima in atto - sostiene il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco - non si può continuare a rincorrere le emergenze, ma bisogna intervenire in modo strutturale favorendo nelle città la diffusione del verde pubblico e privato: si stima, infatti, che una pianta adulta sia capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili mentre un ettaro di piante è in grado di aspirare dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno. E, in Italia, si dispone di appena 33,8 metri quadrati di verde urbano per abitante e la situazione peggiora nelle metropoli”.

Grazie ai fondi del Pnrr sono però in arrivo sul territorio italiano 6,6 milioni di nuove piante per creare corridoi verdi fra città e campagne, mitigare le isole di calore in estate, rafforzare il terreno contro le bombe d’acqua e ripulire l’aria inquinata da smog e polveri sottili.

17 Siccità

Coldiretti e Filiera Italia hanno inviato una lettera al Governo per bloccare autorizzazioni

UE: NO AL RISO ESTERO AL TRICICLAZOLO, TUTELARE LA PRODUZIONE MADE IN ITALY

No al riso asiatico trattato con il Triciclazolo, sostanza chimica vietata nell’Unione Europea per ragioni di sicurezza per la salute.

E’ quanto afferma Coldiretti che in una lettera ha chiesto al Governo italiano di bloccare a livello Ue qualsiasi autorizzazione a tollerare una certa quantità di questo sostanza per il prodotto che arriva da fuori i confini dell’Unione in particolare da Cambogia, Myanmar, Vietnam, India e Pakistan.

Un rischio concreto dopo il parere favorevole dell’Efsa (l’autorità europea per la sicurezza alimentare) all’introduzione di una “franchigia” di tolleranza per i residui di Triciclazolo nel riso importato nonostante dal 2016 l’utilizzo di questa sostanza sia stato vietato nella Ue.

“La fissazione del nuovo limite, una istanza avanzata dalla multinazionale che produce tale principio, non è automatica, ma dipende da una procedura legislativa che della Commissione Europea, che potrà decidere se introdurre, dopo il voto favorevole degli Stati membri, il nuovo limite proposto. In alternativa, la Commissione potrebbe decidere di ignorare la valutazione dell’Efsa sui livelli di Triciclazolo”, ha affermato il Presidente Coldiretti

A partire dal 2016 l’uso di tale so -

stanza attiva è stato vietato in Ue e sono state vietate anche le importazioni di prodotti con residui superiori al livello di quantificazione analitica. Permettere una certa quantità di tale principio chimico nel prodotto importato oltre a danneggiare le imprese italiane ed europee del settore, rappresenterebbe un passo indietro sul principio di precauzione.

“Una situazione che va a discapito anche della produzione di riso Made in Alessandria con una produzione, a livello territoriale di circa 7.800 ettari coltivati a riso, per una produzione di 531.383 quintali, concentrati nella zona del Casalese - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco -. L’ammissione di una quantità permessa nel riso importato è apertamente in contrasto con il principio di reciprocità che impone ai prodotti derivanti da Paesi terzi gli stessi standard sociali, sanitari e ambientali previsti per i prodotti UE. Un principio che dovrebbe caratterizzare ogni atto normativo della Commissione, a partire dai trattati commerciali internazionali”.

Gli alessandrini consumano in media fra i 5 e i 6 chili di riso a testa. Non sorprende che l’88% voglia il divieto di ingresso nei mercati nazionali dei prodotti provenienti da paesi privi di regole sociali, di sicu-

Rappresenterebbe un passo indietro sul principio di precauzione: quali i rischi per la salute?

rezza e sanitarie analoghe a quelle italiane e della Ue, secondo l’analisi Coldiretti/Censis. Per la stragrande maggioranza dei cittadini è inutile imporre alle imprese italiane leggi sempre più severe se poi si consente ad imprese spregiudicate o a interi settori produttivi di altri paesi senza legislazioni analoghe di invadere il mercato italiano a prezzi stracciati.

Ad esempio, con lo stop alla clausola di salvaguardia sul riso gli arrivi dal Myanmar sono aumentati in quantità di oltre 30 volte nel 2022, una vera e propria invasione che pesa sui produttori italiani già gravemente colpiti dalla siccità e dal rincaro dei costi di produzione. Uno shock devastante per l’economia e l’occupazione ma anche per la tutela dell’ambiente e della biodiversità: con 1,5 milioni di tonnellate all’anno, infatti, l’Italia garantisce il 50% dell’intera produzione di riso della Ue di cui è il primo fornitore, con una gamma di varietà e un livello di qualità uniche al mondo.

DONNE IMPRESA, CONSULTA PARI OPPORTUNITA’ APPUNTAMENTO

Si è insediata lo scorso 31 gennaio, alla presenza del Sindaco della Città di Alessandria, Giorgio Abonante, la nuova Consulta Pari Opportunità della quale fa parte Coldiretti, rappresentata dalla Responsabile provinciale e regionale Donne Impresa

Complimenti e auguri alla nuova Presidente Vincenza Palermo, alla Vice Mimma Caligaris e alla Segretaria

Il Coordinamento Donne Impresa Coldiretti Alessandria è già al lavoro per garantire pieno appoggio alla Consulta e promuovere l’appuntamento inserito nel ricco calendario di Marzo Donna: sabato 25 marzo, dalle 10.30 alle 12.30, appuntamento al Mercato Coperto di Campagna Amica per l’evento “Dalla spesa ai fornelli, i trucchi salva tasche”

18 riSo MAde in itAly
AL 25 MARZO AL MERCATO COPERTO DI CAMPAGNA AMICA

FUNZIONANO LE NUOVE TARIFFE PER IL

FINANZIAMENTO DEI CONTROLLI SANITARI

Nel corso del 2022 è entrato in vigore il D.lgs 32/2021, che ha abrogato il precedente D.lgs 194/2008, revisionando completamente tutta la parte relativa al pagamento delle tariffe per il finanziamento dei controlli sanitari.

Fino al 2021, con il D.lgs 194/2008, gli imprenditori agricoli ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile, seppure se condizionati a determinate fasce produttive, erano esonerati dal pagamento.

La nuova norma, invece, riguarda le aziende agricole che svolgono attività di trasformazione/manipolazione/depositi con attività prevalente all’ingrosso ricompresi nell’Allegato 2 Sezione 6 del Decreto.

L’art.6 del D.Lgs.32/2021 prevede a carico degli OSA (Operatore del Settore Alimentare) importi forfettari annuali, che variano non più in base al quantitativo prodotto, ma a seconda del livello di rischio (basso, medio o alto). Il livello di rischio viene applicato a ciascun stabilimento da parte dell’ASL in qualità di Autorità Competente Locale secondo i criteri previsti dalla categorizzazione definita a livello regionale. Le tariffe vengono applicate a prescindere dall’esecuzione del controllo ufficiale.

La norma prevede che l’OSA restituisca entro il 31 gennaio l’autocertificazione compilata, in cui la stessa azienda dichiarerà se è soggetta o meno al pagamento della tariffa e poi, entro la stessa data di ogni anno qualora dovessero cambiare i requisiti. Diversamente verrà mantenuta valida la precedente.

Attraverso l’autodichiarazione trasmessa dall’OSA utilizzando il modello contenuto nell’Allegato 4, mo -

dulo 6 del D.Lgs.32/2021, compilato con le informazioni riferite all’anno solare precedente sarà definita dall’ASL la tariffazione a seguito della quale l’ASL inoltrerà la richiesta di pagamento entro il 31 marzo

Con il D.lgs 32/2021 sono esentati solamente gli operatori della produzione primaria (prodotti della produzione primaria compresi i prodotti della terra, dell’allevamento, della caccia e della pesca) e alle operazioni a questa associate, quali:

n il trasporto, il magazzinaggio e la manipolazione di prodotti primari sul luogo di produzione, a condizione che ciò non alteri sostanzialmente la loro natura;

n il trasporto di animali vivi;

n in caso di prodotti di origine vegetale, prodotti della pesca e della caccia, le operazioni di trasporto per la consegna di prodotti primari, la cui natura non sia ancora stata sostanzialmente modificata, dal luogo di produzione ad uno stabilimento;

n è considerata operazione associata alla produzione primaria anche quella di deposito dei prodotti primari eseguita da cooperative e consorzi di imprenditori agricoli di cui all’articolo 2135 del Codice civile, quando effettuata esclusivamente per i propri imprenditori agricoli associati. Per  l’anno corrente il decreto Milleproroghe ha prorogato al  30 giugno 2023 la decorrenza per l’invio dell’autodichiarazione da parte delle aziende interessate.

19 controlli SAnitAri
In base a quanto stabilito dal D.lgs 32/2021 COME

Le principali misure a sostegno delle aziende agricole

NOVITÀ FISCALI: CREDITI D’IMPOSTA, ROTTAMAZIONE E RIDUZIONE IVA SUL PELLET

La Legge di Bilancio 2023 ha previsto numerosi interventi e misure a sostegno delle aziende agricole. Eco alcuni degli aspetti di maggiore interesse.

Crediti d’imposta energia e carburanti

Per far fronte ai rincari energetici e all’aumento dei costi dei raffinati petroliferi (gasolio e benzina) la Legge di Bilancio 2023 ha riconosciuto, anche per il 1° trimestre 2023, un credito d’imposta per le imprese. Il credito previsto è innalzato al 35% della spesa per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel trimestre in questione, per le imprese non energivore dotate di contatori con potenza pari almeno a 4,5 kW, a condizione che il prezzo della componente energia, calcolato sulla base della media riferita al 4° trimestre 2022, al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, abbia subìto un incremento del costo per kWh superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019.

Il credito d’imposta è innalzato a 45% della spesa di acquisto di gas naturale (no GPL) per le imprese non gasivore, consumato nel predetto trimestre per usi energetici diversi da quelli termoelettrici, qualora il prezzo di riferimento del gas naturale, calcolato come media, riferita al 4° trimestre 2022, dei prezzi di riferimento del Mercato Infragiornaliero (MI-GAS) pubblicati dal Gestore del mercati energetici (GME), abbia subìto un incremento superiore al 30% del corrispondente prezzo medio riferito al medesimo trimestre dell’anno 2019. Alle imprese esercenti attività agricola e della pesca

e alle imprese esercenti attività agromeccanica, di cui al codice ATECO 1.61, è riconosciuto un credito d’imposta a compensazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti per l’acquisto di carburante per la trazione dei mezzi utilizzati per l’esercizio delle predette attività. Il credito è pari al 20% della spesa sostenuta per l’acquisto del carburante effettuato nel 1° trimestre 2023, comprovato dalle fatture di acquisto al netto d’IVA. Tale contributo è inoltre riconosciuto alle imprese esercenti attività agricola e della pesca in relazione alla spesa sostenuta nel 1° trimestre 2023 per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali. È prorogato l’utilizzo del credito d’imposta carburante agricolo, previsto per il 3° trimestre 2022, al 30 giugno 2023 (in luogo del 31 dicembre 2022), anche a seguito di cessione.

Piccola proprietà contadina e montana

La Legge di Bilancio 2023 aggiunge una nuova previsione in materia di piccola proprietà contadina (PPC) e montana (PMM), stabilendo che le relative agevolazioni (imposta di registro e ipotecaria in misura fissa di 200 euro ciascuna e imposta catastale dell’1%, con esenzione da imposta di bollo) si applicano anche agli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze, qualificati agricoli in base a strumenti urbanistici vigenti, posti in essere: a favore di persone fisiche di età inferiore a 40 anni, che dichiarino nell’atto di trasferimento di volere conseguire, entro il termine

20 Settore FiScAle

di 24 mesi, l’iscrizione nell’apposita gestione previdenziale e assistenziale prevista per i coltivatori diretti (CD) e gli imprenditori agricoli professionali (IAP). Limitatamente a tale categoria di soggetti non è dunque (più) richiesta la previa iscrizione previdenziale rispetto alla stipula dell’atto di acquisto, che si tratti di CD o anche di IAP (e non è, pertanto, neanche necessaria la previa iscrizione previdenziale con riserva, prevista per gli IAP in itinere). Inoltre, è completamente rivista la disciplina agevolativa della PPM. È, infatti, stabilito che nei territori montani i trasferimenti di proprietà (inclusa la nuda proprietà) a qualsiasi titolo, gratuito e oneroso, di fondi rustici a favore di coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella relativa gestione previdenziale e assistenziale, sono soggetti alle imposte di registro e ipotecaria nella misura fissa (200 euro ciascuna) e sono esenti dalle imposte catastale e di bollo. L’agevolazione della PPM si applica anche ai trasferimenti a favore di soggetti che, pur non essendo iscritti nella gestione previdenziale e assistenziale, con apposita dichiarazione contenuta nell’atto di acquisto, si impegnano a coltivare o a condurre direttamente il fondo per un periodo di cinque anni; tali soggetti decadono dalle agevolazioni se, prima che siano trascorsi cinque anni dalla stipula degli atti di acquisto, alienano volontariamente i terreni ovvero cessano di coltivarli o di condurli direttamente. Le stesse agevolazioni si applicano anche a favore delle cooperative agricole che conducono direttamente i terreni.

Credito d’imposta beni strumentali

La Legge di Bilancio 2023 non ha complessivamente revisionato la disciplina del credito d’imposta beni strumentali prevista dalla Legge di Bilancio 2021. Difatti, l’unica novità consiste nel fatto che, per gli investimenti in beni strumentali Materiali 4.0, prenotati con ordine accettato dal venditore e pagamento di acconti pari, almeno, al 20% del costo dell’investimento entro il 31 dicembre 2022, il momento di effettuazione dell’investimento (consegna o spedizione del bene) possa avvenire entro il 30 settembre 2023, anziché entro il 30 giugno 2023, garantendo la conservazione del credito d’imposta in misura pari al 40% (per investimenti 4.0 fino a 2,5 milioni di euro). Viene invece completamente meno, dal 2023, il credito d’imposta per beni strumentali materiali e immateriali ordinari o semplici (cioè non 4.0), con salvezza dei soli investimenti prenotati entro il 31 dicembre 2022 e nel rispetto del momento di effettuazione dell’investimento al 30 giugno 2023.

Detassazione IRPEF per CD e IAP

Anche per il periodo d’imposta 2023, i redditi dominicali e agrari non concorreranno alla formazione della base imponibile ai fini IRPEF dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola professionale. Tale beneficio ricorre anche se tali soggetti sono soci di società semplici, non spetta invece se essi rivestano la qualità di soci di “Snc” o “Sas”, poiché i redditi da queste dichiarati, al pari dei redditi dichiarati dalle società di capitali, conservano la natura di reddito d’impresa.

Riduzione IVA pellet al 10%

Le cessioni di pellet saranno soggette a IVA, con aliquota del 10% anziché del 22%, per il solo anno 2023.

Esenzione IMU per alcuni immobili

È introdotta una nuova fattispecie di esenzione IMU: è stabilita l’esenzione dal pagamento dell’IMU per gli immobili non utilizzabili né disponibili, per i quali sia stata presentata denuncia all’Autorità giudiziaria in relazione ai reati di violazione di domicilio e invasione di terreni o edifici (articoli 614 o 633 del Codice Penale), o per la cui occupazione abusiva sia stata presentata denuncia o iniziata azione giudiziaria penale. Il soggetto passivo IMU dovrà comunicare al comune interessato, secondo modalità telematiche stabilite con prossimo Decreto del Ministro dell’Economia, il possesso dei requisiti che danno diritto all’esenzione. Analoga comunicazione dovrà essere trasmessa allorché cessi il diritto all’esenzione.

21 Settore FiScAle

Riepilogo degli adempimenti previsti dal Testo Unico dell’Ambiente

RIFIUTI: COSA DEVE SAPERE UN’AZIENDA AGRICOLA

Una volta definita la tipologia di rifiuto (urbani, speciali non pericolosi, speciali pericolosi, speciali a rischio infettivo; alimentare) è importante delineare le fasi successive.

Lo stoccaggio dei rifiuti nelle aziende agricole si deve effettuare in un’area coperta possibilmente con un fondo impermeabile avendo cura di dividerli per tipologia e cercando di seguire alcune precauzioni per i rifiuti pericolosi Lo stoccaggio dei rifiuti speciali prodotti nella sede aziendale deve essere effettuato per un periodo non superiore ad un anno e per un quantitativo massimo di 30 metri cubi di cui al massimo 10 metri cubi di rifiuti pericolosi. Se si supera tale soglia il produttore è tenuto allo smaltimento immediato dei rifiuti.

Il trasporto dei rifiuti può essere effettuato dal responsabile all’interno dell’azienda o tra fondi della stessa azienda per raggiungere il luogo ove avviene il deposito temporaneo in attesa dello smaltimento.

Il trasporto dei rifiuti pericolosi e non pericolosi può essere effettuato direttamente dall’agricoltore in modo saltuario e occasionale (non più di quattro viaggi annui) per un quantitativo massimo di 30 chili o 30 litri giornalieri e per un totale di 100 chili o 100 litri all’anno verso un centro di raccolta.

Il conferimento dei rifiuti a un centro di raccolta prevede la stipula di un contratto tra l’azienda agricola e la ditta smaltitrice nell’ambito di un circuito organizzato previsto da una convenzione firmata dalle Associazioni di categoria e dalle ditte di smaltimento.

Tale modalità di trasporto non prevede la compilazione del formulario di identificazione dei rifiuti e l’iscrizione all’Albo nazionale dei Trasportatori di Rifiuti.4 Nel caso in cui il ritiro dei rifiuti avvenga nella sede aziendale, la ditta autorizzata deve redigere il formulario di identificazione in quattro copie. I documenti che l’imprenditore agricolo deve conservare in azienda sono: contratto con la ditta di smaltimento; prima e quarta copia dei formulari di identificazione del rifiuto in ordine cronologico per almeno 3 anni dalla data di emissione.

La conservazione della quarta copia dei formulari può essere affidata alla Coldiretti; registro di carico e scarico, che può essere sostituito dalla conservazione dei formulari di identificazione dei rifiuti in ordine cronologico. È bene ricordare che quando l’imprenditore effettua la sostituzione delle batterie o il cambio dell’olio presso il meccanico è sollevato da qualsiasi onere burocratico così come per le confezioni di farmaci utilizzati dai veterinari durante le prestazioni svolte in azienda.

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E’ importante delineare le fasi successive quali stoccaggio, trasporto e documenti.

BIOLOGICA

La Popillia japonica è, al momento, una delle più gravi emergenze fitosanitarie vista la sua rilevante presenza in diverse aree del nord Italia dove sta arrecando danni gravissimi in particolare alle colture biologiche, in assenza di adeguati sistemi di difesa. Le regioni più colpite sono Piemonte e Lombardia, ma l’insetto si è ormai diffuso in tutta l’Italia settentrionale. Le imprese agricole biologiche che stanno subendo i danni maggiori sono quelle situate in Piemonte, regione in cui sono presenti oltre 51mila ettari investiti a biologico con un trend finora in crescita costante. Le colture più attaccate dal parassita sono nocciolo e vite. Individuato in Italia nel 2014, lo scarabeide di origine giapponese compie una sola generazione l’anno. Sverna come larva di terza età nel terreno, sfarfallando poi come adulto in primavera, ovvero tra fine maggio e inizio giugno. Gli adulti resteranno poi attivi fino a tutto settembre. Il parassita arreca gravi danni alle colture sia come larve, sia come adulti. Le prime attaccano soprattutto le radici delle colture erbacee, mentre gli adulti presentano un comportamento gregario e si alimentano a spese della vegetazione di numerose colture. A conferma della sua dannosità, Popillia japonica è stata inserita nella lista degli organismi nocivi di quarantena dall’Unione europea.

Nonostante ciò, non sembra esserci un piano mirato delle istituzioni finalizzato a prevedere una strategia di lotta biologica specifica per le imprese agricole biologiche che sono quindi in seria difficoltà e molte di loro, pur di non perdere il raccolto, stanno seriamente valutando la possibilità di abbandonare il metodo di produzione bio, con conseguente perdita della certificazione del prodotto e la possibilità di dover restituire tutti gli aiuti percepiti

negli impegni del Piano di Sviluppo Rurale.

Nel tentativo di evitare tali criticità, si stanno lentamente facendo largo alcune soluzioni di difesa che utilizzano prodotti ammessi dal regolamento sul biologico. È il caso ad esempio di un nuovo formulato a base di piretro naturale, Asset Five, ammesso in agricoltura biologica, che ha ottenuto la registrazione definitiva per la lotta a tale parassita su diverse colture: melo, pero, pesche, prugne, ciliegio, albicocco, nocciolo, kiwi, piccoli frutti, ornamentali e verde urbano.

Il piretro è stato autorizzato in uso d’emergenza anche su cavolo, rapa e sedano.

L’ultimo decreto relativo ad Asset Five (piretrine naturali) vede, quindi, l’estensione su molte colture arboree ed arbustive per la lotta alla Popillia japonica ed anche la più recente Bactrocera dorsalis nonché l’introduzione d’impiego contro gli afidi su cereali ed erba medica.

Il lavoro di estensione è stato intrapreso raccogliendo quelle che sono le segnalazioni e le esigenze dei portatori di interesse sul territorio per avere delle soluzioni alle problematiche crescenti proprio come Popillia.

Più in generale è stato messo a punto uno schema di lotta biologica sulla base di alcuni risultati derivanti dalle sperimentazioni compiute. Il lungo ciclo dell’insetto nel terreno consente di poter utilizzare diversi strumenti in funzione del periodo di sensibilità dell’insetto.

Viene consigliata una attività di monitoraggio relativamente alla presenza del parassita al fine di effettuare un trattamento mirato, intervenendo successivamente, nelle fasi larvali, con nematodi entomopatogeni, per arrivare nelle fasi di insetto adulto all’uso di piretrine naturali ad effetto abbattente. È altresì possibile impiegare Caolino

come repellente.

Infine, è importante ricordare che l’Italia partecipa al progetto di ricerca Horizon 2020 IPM Popillia sulla difesa contro tale parassita, avviato nel 2020. Il ruolo dei ricercatori italiani all’interno del progetto è quello di mettere a punto il vademecum con la profilassi fitosanitaria, per cui si occupano principalmente di lotta biologica ed a basso impatto ambientale attraverso l’impiego di nematodi (organismi vermiformi microscopici che penetrano all’interno dell’insetto, uccidendolo attraverso dei batteri) e funghi entomopatogeni (funghi che colonizzano e uccidere attraverso la produzione di micotossine) e di reti insetticide.

In conclusione, la gravità della situazione richiederebbe l’individuazione di una strategia sinergica da parte delle Regioni, ricercatori, associazioni di produttori ed organismi di certificazione finalizzata a difendere le colture biologiche individuando le misure di lotta biologica maggiormente efficaci, ma soprattutto azioni straordinarie mirate a sostegno del comparto affinché non si rischi una crisi importante consistente nella fuoriuscita dal mercato di imprese agricole biologiche.

23 popiliA JAponicA
Il parassita arreca gravi danni alle colture sia come larve, sia come adulti POPILLIA JAPONICA: È EMERGENZA PER L’AGRICOLTURA
Si valutano soluzioni di difesa che utilizzano prodotti ammessi dal regolamento sul Bio

LAVORO OCCASIONALE STAGIONALE IN AGRICOLTURA

Tra le novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2023, particolare attenzione va posta all’introduzione delle cosiddette “prestazioni di lavoro occasionale a tempo determinato in agricoltura”. Con questa nuova tipologia contrattuale, il Legislatore ha dato riscontro alle richieste di Coldiretti di sostituire i voucher, praticamente inapplicabili nella loro ultima versione, con una modalità snella di gestione dei rapporti di lavoro occasionali in agricoltura. Innanzitutto, il Legislatore ha abolito qualsivoglia riferimento all’agricoltura presente nella disciplina dei voucher (art. 54-bis DL 50/2017), per cui tale strumento oggi non è applicabile all’agricoltura né sul piano formale né su quello sostanziale. Di seguito la disciplina del nuovo contratto occasionale stagionale in agricoltura.

DURATA TEMPORALE DEL CONTRATTO

La disciplina della nuova tipologia di contatto occasionale troverà applicazione limitatamente al biennio 2023/2024. Potranno stipularlo i datori di lavoro agricoli che siano in regola con i contratti collettivi nazionali agricoli.

Il contratto tratterà le attività di natura stagionale di durata non superiore a 45 giornate annue per singolo lavoratore che devono intendersi di effettivo lavoro, dal momento che la Legge prevede espressamente che tale contratto possa avere una durata anche superiore ai 45 giorni, purché nel limite massimo dei 12 mesi.

LAVORATORI INTERESSATI

La nuova disciplina trova applicazione nei confronti delle seguenti categorie: persone disoccupate (art. 19 D. Lgs. 150/2015), percettori di Naspi o Dis-Coll o percettori di Reddito di Cittadinanza ovvero percettori di altri ammortizzatori sociali; pensionati di vecchiaia o anzianità; giovani con meno di 25 anni di età, se regolarmente iscritti a un ciclo di studi, compatibilmente con gli impegni scolastici ovvero in qualunque periodo dell’anno se regolarmente iscritti a un ciclo di studi universitari; detenuti o internati ammessi al lavoro esterno nonché soggetti in semilibertà provenienti dalla detenzione o internati in semilibertà.

Fatta eccezione per i pensionati, i suddetti lavoratori non devono avere avuto un ordinario rapporto di lavoro subordinato in agricoltura nei tre anni precedenti all’instaurazione del rapporto di lavoro.

Il datore, prima di instaurare il rapporto di lavoro, deve acquisire un’autocertificazione da parte del lavoratore circa la sua condizione soggettiva.

COMUNICAZIONE DI ASSUNZIONE

Il datore di lavoro agricolo, prima dell’inizio della prestazione lavorativa, comunica al Centro per l’Impiego la comunicazione di assunzione. Stante il tenore letterale della norma (“prima dell’inizio della prestazione lavorativa”), si ritiene che la comunicazione possa essere fatta anche non necessariamente il giorno antecedente

24 dAtori di lAvoro
Nuova tipologia di contratto valido per il biennio 2023/2024

(come tutte le altre assunzioni), purché prima della prestazione lavorativa.

La comunicazione di assunzione consegnata al lavoratore, con relativa firma per ricevuta, equivale alla consegna del contratto di lavoro.

COMPENSO CORRISPOSTO

Il prestatore di lavoro occasionale agricolo percepisce la retribuzione nel rispetto delle retribuzioni previste dalle tabelle salariali agricole. Il compenso è corrisposto direttamente dal datore di lavoro, secondo le ordinarie modalità tracciate. Tale compenso è esente da qualsiasi imposizione fiscale, non incide sullo stato “disoccupato” o “inoccupato” nel limite delle 45 giornate di effettivo lavoro per anno civile, ed è cumulabile con qualsivoglia tipologia di trattamento pensionistico (pertanto, dovrebbe superare l’incumulabilità prevista per le pensioni Quota 100).

L’iscrizione del lavoratore sul Libro Unico del Lavoro (LUL) - cedolino paga può avvenire anche in un’unica soluzione, anche dovuta alla scadenza del contratto, salva la possibilità di pagamento della retribuzione anche anticipatamente su base settimanale, quindicinale o mensile.

CONTRIBUZIONE PREVIDENZIALE

Sui compensi viene corrisposta la contribuzione previdenziale applicando l’aliquota ridotta prevista per la zona agricola svantaggiata (quindi, con la riduzione del 68% rispetto all’aliquota ordinaria).

La contribuzione viene versata entro il giorno 16 del mese successivo al termine della prestazione.

La contribuzione versata dal datore di lavoro e dal lavoratore è considerata utile ai fini di eventuali successive prestazioni previdenziali e assistenziali e di disoccupazione anche agricola ed è computabile ai fini della determinazione del reddito necessario per il rilascio o per il rinnovo del permesso di soggiorno.

SANZIONI PER IRREGOLARITÀ

In caso di superamento del limite delle 45 giornate di effettivo lavoro nell’anno civile, il rapporto di lavoro si trasforma in contratto di lavoro a tempo indeterminato.

In caso di violazione dell’obbligo di comunicazione o in caso di utilizzo di soggetti diversi da quelli previsti dalla legge, si applica la sanzione amministrativa pecuniaria del pagamento di una somma da 500 euro a 2.500 euro per ogni giornata per cui risulti la violazione. Tali violazioni non sono diffidabili.

Al fine di rendere operativa la nuova disciplina, si at-

tendono indicazioni da parte del Ministero del Lavoro e dell’INPS.

DETASSAZIONE PREMI DI PRODUZIONE

È prevista la riduzione dal 10% al 5% dell’aliquota dell’imposta sostitutiva sui premi di produttività. La detassazione trova applicazione nel caso di “premi di risultato di ammontare variabile la cui corresponsione sia legata ad incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza ed innovazione, misurabili e verificabili sulla base di criteri definiti”.

Esonero contributi a carico del lavoratore Viene confermato, con modifiche, l’esonero dell’aliquota dei contributi a carico del lavoratore. In particolare è prevista, limitatamente ai periodi di paga dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, la riduzione nella misura del: 2% per retribuzione imponibile, parametrata su tredici mensilità, che non ecceda l’importo mensile di 2.692 euro; 3% per retribuzione imponibile, parametrata su base mensile per tredici mensilità, che non ecceda l’importo mensile di 1.923 euro.

AGEVOLAZIONI ASSUNZIONI UNDER 36

È prorogata al 2023 l’agevolazione per l’assunzione di under 36, innalzando da 6.000 a 8.000 euro il limite massimo, parametrato su base mensile. Dunque, per le assunzioni a tempo indeterminato o le trasformazioni a tempo indeterminato effettuate dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 è riconosciuto l’esonero contributivo pari al 100%, esclusa quota INAIL, per un periodo massimo di 36 mesi, nel limite massimo di importo di 8.000 euro all’anno. Il lavoratore al momento della prima assunzione incentivata non deve avere compiuto il 36esimo anno di età.

L’efficacia della norma è subordinata al parere della Commissione Europea.

LAVORO STAGIONALE PER PERCETTORI RDC

Per i percettori di Reddito di Cittadinanza (RdC), nel caso di stipulazione di contratto di lavoro stagionale o a chiamata, il maggiore reddito percepito non concorre alla determinazione del beneficio economico nel limite massimo di 3.000 euro lordi, dunque non incide sul diritto e sulla misura del RdC. Sono comunicati all’INPS, da parte del beneficiario del RdC, solo i redditi eccedenti i 3.000 euro lordi annui.

Incremento congedo parentale Per i genitori che terminano il periodo di congedo di maternità o, in alternativa, di paternità successivamente al 31 dicembre 2022, l’indennità per i periodi di congedo parentale prevista sinora al 30% viene elevata all’80% in alternativa tra i genitori per la durata massima di un mese fino al sesto anno di vita del bambino.

25 dAtori di lAvoro

PIANO GESTIONE RISCHI 2023: 31 MAGGIO LA PRIMA SCADENZA

PER SOTTOSCRIVERE LE POLIZZE

Definiti modalità e termini del Piano di gestione dei rischi in agricoltura. E’ stato pubblicato dall’Agea il decreto relativo agli interventi ex ante per la campagna 2023. Possono accedere al contributo pubblico i premi delle polizze assicurative agevolate per le produzioni vegetali, animali, strutture aziendali e allevamenti.

Il decreto indica le tipologie assicurative: polizze che coprono l’insieme delle avversità e cioè catastrofali, di frequenza e accessorie; polizze che coprono le avversità catastrofali, e almeno un’avversità di frequenza ed eventualmente quelle accessorie, polizze che coprono almeno due avversità catastrofali ed eventualmente quelle accessorie. E infine le polizze sperimentali. Le polizze che coprono le avversità atmosferiche assicurano anche i danni da fitopatie e infestazioni parassitarie. Il sostegno è concesso solo per le polizze che prevedono la copertura di perdite di produzione superiore al 20% di quella media annua. Per le polizze sperimentali le perdite devono superare il 20% del ricavo assicurato.

Per assicurare le strutture aziendali le polizze devono obbligatoriamente comprendere grandine, tromba

d’aria, eccesso di neve, vento forte, uragano, fulmine, eccesso di pioggia e gelo a cui si aggiungono quelle facoltative. Per quanto riguarda le polizze per allevamenti e produzioni animali, il decreto precisa che i costi di smaltimento delle carcasse sono coperti solo se nelle polizze sono comprese tutte le cause di morte. Le coperture per mancato reddito e abbattimento forzoso sono garantite solo per polizze che comprendono tutte le epizoozie.

Anche per gli allevamenti valgono le polizze che coprono perdite di produzione superiori al 20% della produzione media annua. Per le polizze sperimentali si sale al 30% della produzione.

Per quanto riguarda la sottoscrizione delle polizze i termini sono: entro il 31 maggio per le colture a ciclo autunno primaverili e per le colture permanenti, entro il 30 giugno per le colture a ciclo primaverile e l’olivicoltura, entro il 15 luglio per le colture a ciclo estivo, secondo raccolto, trapiantate, vivai di piante arboree da frutto, piante di viti portainnesto, vivai di viti e pioppelle, entro il 31 ottobre per le colture a ciclo autunno invernale, colture vivaistiche, strutture aziendali e allevamenti.

26 ASSicurAzioni in AgricolturA

Vince la linea Coldiretti su nuove assegnazioni e modifiche al disciplinare ALTA LANGA: PRIME RISPOSTE DAL CONSORZIO

Si è svolto il 31 gennaio scorso l’incontro richiesto da Coldiretti presso il Consorzio dell’Alta Langa, in cui sono stati portati a casa alcuni importanti risultati a tutela di un’eccellenza della nostra vitivinicoltura, l’Alta Langa DOCG, e dei suoi produttori. Durante la lunga riunione si è discusso del bando, più precisamente dei criteri di ripartizione dei 220 ettari che il Consorzio ha intenzione di concedere come nuovi impianti per il prossimo triennio. Il punto più dibattuto è stato la superficie massima assegnabile ad azienda. La proposta originaria del Consorzio era di 4,5 ettari, poi ridotti a 3,5 dopo il primo raffronto a dicembre con Coldiretti e le altre Organizzazioni: Coldiretti è stata l’unica a richiedere l’abbassamento di questo parametro a 2-2,5 ma, non avendo avuto altri appoggi, la trattativa si è conclusa a 3 ettari. Coldiretti ha ribadito la necessità che il bando sia più aperto anche verso le piccole e medie aziende per dare la possibilità a più beneficiari di partecipare alla ripartizione degli ettari. Il Consorzio, invece, nella prima proposta dei criteri, aveva espresso l’intenzione di favorire poche aziende, grandi e “storiche”, tanto da indicare anche il parametro di 8 anni di storicità per la produzione di uva, sceso a 3 dopo l’incontro. Lo schema attuale, dunque, prevede 3 ettari di assegnazione e la riduzione da 8 a 3 anni di storicità.

Durante la riunione si è poi discusso, come chiesto da Coldiretti, delle modifiche al disciplinare “Alta Langa DOCG”, in particolare dell’operazione della sboccatura esternalizzata (obbligo di indicare la ditta e l’indirizzo di chi materialmente l’ha effettuata) prevista nell’articolo 7. Su questo punto, il più divisivo e sostanziale fra quelli proposti, si è accesa un’importante discussione, durante la quale Coldiretti ha motivato sia tecnicamente che sindacalmente la piena contrarietà a quanto proposto dal Consorzio. Tutti i presenti di parte agricola hanno condiviso le osservazioni di Coldiretti. Il Consorzio, quindi, ha deciso di soprassedere, analizzare in modo più approfondito la problematica e, come suggerito da Coldiretti, condividerla in modo più allargato con tutta la base associativa.

VIGNETI EROICI E STORICI: POSSIBILITÀ D’ISCRIZIONE AL REGISTRO

La procedura di identificazione e di iscrizione dei vigneti aventi le caratteristiche per essere considerati eroici o storici è ora funzionante e senza alcuna limitazione temporale.

La Regione Piemonte prevede due elenchi distinti separatamente: vigneti eroici e vigneti storici. I produttori interessati potranno quindi provvedere alla suddetta registrazione presentandosi presso gli Uffici Coldiretti.

Le modalità tecnico informatiche di presentazione delle iscrizioni avvengono tramite lo schedario viticolo/ fascicolo ed il Settore regionale Produzioni agrarie e zootecniche della Regione Piemonte ne accerta la ricevibilità della richiesta entro 30 giorni. Requisiti dei vigneti eroici e storici: pendenza media del terreno superiore al 30%; altitudine media superiore ai 500 metri sul livello del mare, ad esclusione dei vigneti situati su altopiani; sistemazione degli impianti viticoli su terrazze e gradoni. Si definiscono vigneti storici le superfici vitate che la cui presenza è segnalata in una determinata superficie in data antecedente al 1960 ed in possesso di almeno

di uno dei due seguenti requisiti: utilizzo delle forme di allevamento tradizionali legate al luogo di produzione; guyot; pergola; maggiorino. Presenza delle sistemazioni idraulico agrario storiche o di particolare pregio paesaggistico: terrazzamento, ciglionamento, cavalcapoggio, girapoggio, spina.

Si definiscono storiche anche le superfici vitate la cui presenza è segnalata in una determinata superficie in data antecedente al 1960 che ricadono all’interno del sito UNESCO “I paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe-Roero e Monferrato”.

È considerato storico, inoltre, il vigneto la cui presenza

è segnalata in una determinata superficie in data antecedente al 1960 che, successivamente a tale data, è stato estirpato e reimpiantato sulla medesima superficie che risponde alle caratteristiche definite precedentemente.

Un vigneto può essere contemporaneamente “storico” ed “eroico” qualora rispetti le relative caratteristiche indicate in precedenza e potrà essere pertanto iscritto in entrambi gli elenchi.

27 Settore vitivinicolo

Via libera dell’Inps alla presentazione delle domande

Ladeguato. Via libera dell’Inps alla presentazione delle domande.

Un passo in avanti dunque nella valorizzazione delle risorse femminili e nella cultura della parità, grazie alle novità importanti introdotte dalla legge italiana sul fronte delle tutela della maternità, in attuazione di una Direttiva europea finalizzata a migliorare la conciliazione tra attività lavorativa e vita privata, la condivisione delle responsabilità di cura tra i sessi e la parità di genere in ambito lavorativo e familiare.

Le destinatarie principali di questa nuova tutela sono le mamme con una attesa a rischio iscritte alle gestione autonome dell’Inps, vale a dire coltivatrici dirette, artigiane e commercianti, imprenditrici agricole professionali, nonché le libere professioniste iscritte alle casse professionali. A differenza di quanto avviene per le dipendenti, le tutele non si estendono però all’astensione per mansioni rischiose o gravose per la gravidanza. Nel merito, si prevede per le lavoratrici autonome il diritto all’indennità giornaliera, anche per i periodi antecedenti i 2 mesi prima del parto “nel caso di gravi complicanze della gravidanza o di persistenti forme morbose che si presume possano essere aggravate dallo stato di gravidanza”. Per ottenere l’indennità di maternità anticipata, è necessario presentare l’accertamento medico dell’ASL che individua il periodo indennizzabile ed essere in regola con il versamento dei contributi. Non è richiesto, invece, l’obbligo di astenersi dal lavoro.

L’importo dell’indennità è lo stesso di quello calcolato per i periodi di tutela ordinari di maternità a seconda -

È stato proprio l’Inps pochi giorni fa ad informare gli utenti con un messaggio, del rilascio degli aggiornamenti procedurali necessari per la presentazione di queste domande e della possibilità di indennizzare i soli periodi successivi al 13 agosto 2022, data di entrata in vigore della nuova normativa. Si ricorda che già durante l’estate scorsa, l’Istituto aveva illustrato le novità in materia, anticipando, oltre alla possibilità di fruire dell’indennità di maternità anticipata per gravidanza a rischio per le lavoratrici autonome, anche ulteriori novità come il congedo obbligatorio di paternità per i lavoratori padri dipendenti, elevato a 10 giorni (20 in caso di parto gemellare) e l’estensione del congedo parentale anche ai lavoratori autonomi. Dalla nuova formulazione deriva il diritto a tre mesi di congedo parentale per ciascuno dei genitori, lavoratori autonomi, da fruire entro l’anno di vita o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione o affidamento del minore. Invece, gli iscritti alla Gestione Separata, avranno ora la possibilità di fruire del congedo parentale entro il dodicesimo anno (e non più entro il terzo anno) di vita del bambino o dall’ingresso in famiglia del minore, in caso di adozione o affidamento preadottivo.

Ciascun genitore ha diritto a 3 mesi di congedo parentale indennizzato, non trasferibile all’altro genitore.

I genitori hanno, inoltre, diritto a ulteriori 3 mesi indennizzati in alternativa tra loro, per un periodo massimo complessivo indennizzabile tra i genitori ora di 9 mesi (e non più 6 mesi).

28 pAtronAto epAcA | A curA di giAnni MArio Stoppini

Con la circolare n. 18 del 10 febbraio l’Inps ha definito le nuove aliquote contributive che le aziende agricole devono applicare per gli operai a tempo determinato e indeterminato nel 2023.

Per la generalità delle aziende agricole l’aliquota è fissata nella misura complessiva del 29,90%, di cui l’8,84% a carico del lavoratore.

Per le aziende agricole con processi produttivi di tipo industriale l’aliquota è pari al 32,30% di cui l’8,84% a carico del lavoratore.

La circolare ricorda che per i rapporti di lavoro a tempo parziale il calcolo per determinare la retribuzione minima oraria per quest’anno è: 53,95 euro x 6/39 = 8,30 euro.

Non sono state modificate le aliquote Inail. Pertanto i contributi restano confermati al 10,1250% per l’assistenza infortuni sul lavoro e del 3,1185% per l’addizionale infortuni sul lavoro.

Confermate anche le agevolazioni per le zone tariffarie nel settore dell’agricoltura con l’aliquota piena al 100% per i territori non svantaggiati, al 25% per quelli particolarmente svantaggiati (ex montani) e del 32% per gli svantaggiati.

La circolare precisa infine che dal 1° gennaio 2022, è stata estesa la tutela della prestazione Naspi anche agli operai agricoli a tempo indeterminato, agli apprendisti e ai soci lavoratori assunti come dipendenti dalle cooperative e loro consorzi che trasformano, manipolano e commercializzano prodotti agricoli e zootecnici. Tali imprese dunque devono versare i contributi di finanziamento Naspi e non più l’aliquota contributiva del 2,75% per la disoccupazione agricola.

APE sociale

È stata prorogata dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023 l’operatività della cosiddetta “APE sociale”, un’indennità corrisposta fino al conseguimento dei requisiti pensionistici, a favore di soggetti che si trovino in particolari condizioni.

Per accedere all’APE sociale bisogna avere 63 anni di età e un’anzianità contributiva di 30/36.

Per accedere all’indennità, oltre ai primi due requisiti, bisogna anche rientrare nelle seguenti particolari condizioni e cioè essere soggetti: in stato di disoccupazione; che assistono da almeno sei mesi il coniuge o un parente convivente con handicap grave; che abbiano una riduzione della capacità lavorativa uguale o superiore al 74%; che come lavoratori dipendenti al momento della decorrenza dell’APE sociale, che svolgono specifiche attività lavorative “gravose”.

Assegno Unico

Anche per l’anno 2023 è stato rinnovato l’Assegno

Unico Universale (AUU) per le famiglie, ma con alcune modifiche: sarà incrementato del 50% per ciascun figlio di età inferiore ad un anno; per ciascun figlio di età compresa tra 1 anno e 3 anni, nel caso in cui l’ISEE del nucleo familiare sia inferiore o pari a 40.000 euro e nel nucleo medesimo vi siano almeno 3 figli; per i nuclei familiari con quattro o più figli a carico, l’assegno sarà elevato da 100 a 150 euro mensili di maggiorazione forfettaria; per i nuclei familiari con figli disabili a carico, sarà previsto un importo aggiuntivo dell’AUU pari a 120 euro mensili.

Gli aumenti spettanti dovrebbero essere erogati a partire dalla mensilità di febbraio 2023, fatto salvo il diritto ad eventuali conguagli spettanti a decorrere da gennaio 2023.

Per i soggetti che nell’anno 2022 avevano già trasmesso l’AUU sarà rinnovato in automatico; dovranno solo redigere, entro e non oltre il 30 giugno 2023, il modello ISEE aggiornato.

Decontribuzione

Per le nuove iscrizioni nella previdenza agricola effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023 è riconosciuto l’esonero dal versamento del 100% dell’accredito contributivo presso l’assicurazione generale obbligatoria per un periodo massimo di 24 mesi.

Sono interessati i coltivatori diretti e gli imprenditori agricoli professionali, di cui all’art.1 del D.Lgs. 99/2004, con età inferiore a 40 anni, iscritti per la prima volta come titolari nel corso dell’anno 2023.

L’esonero in oggetto non è cumulabile con altri esoneri o riduzioni delle aliquote di finanziamento previsti dalla normativa vigente.

PATRONATO EPACA "ON AIR" PATRONATO EPACA "ON AIR"

29 pAtronAto epAcA
INPS: FISSATE LE ALIQUOTE CONTRIBUTIVE PER IL 2023
Ogni 15 giorni, il martedì, il Responsabile provinciale del Patronato Epaca, Gianni Mario Stoppini, è ospite degli studi di Radio Voce Spazio (frequenze 93.8 fm) per illustrare le ultime novità previdenziali Nella foto è con il Consigliere Ecclesiastico Don Ivo Piccinini.

TUTTO APPARTIENE ALL’AMORE

Con questo titolo, papa Francesco ha regalato alla chiesa una lettera apostolica per i 400 anni (28 dicembre 1622) dalla morte del santo vescovo Francesco di Sales.

Aveva solo 54 anni quando morì a Lione dove si era recato per una missione diplomatica ed era vescovo di Ginevra da circa vent’anni.

Nell’espressione “tutto appartiene all’amore” è racchiusa la spiritualità di questo santo.

Dio è il Dio dal cuore umano e riconoscendo Dio, l’uomo riconosce se stesso.

La fede è innanzitutto un atteggiamento del cuore. Non c’è posto migliore per trovare Dio che scrutare il cuore umano. Alle sue suore ripeteva: non rifiutate nulla e non desiderate nulla.

E’ indispensabile aver cura di tutto ciò che è umano. Guai abbandonarsi ad una dottrina senza carne e senza storia: una dottrina disincarnata.

La carità e l’amore rendono importanti le nostre azioni. E sono fonte di gioia.

Trasmettere la fede senza amore non serve a nulla. San Giovanni Bosco, tre secoli dopo, chiamerà la sua famiglia religiosa Salesiana.

Genitori, catechisti, pastori d’anime hanno in lui un formidabile esempio.

E’ l’esempio e il riassunto delle beatitudini evangeliche: non accumulare ciò che non serve per la vita eterna, amare ogni uomo come fratello, impegnarsi per essere operatori di pace, poveri in spirito per riporre in Dio ogni nostra speranza.

Annunciare un mondo nuovo è fidarsi di Dio.

Senza rincorrere spasmodicamente ciò che non appagherà mai il nostro cuore.

Amare e vivere nella gioia e nell’amore: questo ci insegnano San Paolo e San Francesco di Sales.

Perchè tutto appartiene all’amore.

DA SEGNARE IN AGENDA

15 MARZO IVA FATTURAZIONE DIFFERITA

Dev’essere emessa la fattura per le cessioni di beni effettuate a febbraio, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita dev’essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè febbraio.

16 MARZO INVIO TELEMATICO CERTIFICAZIONE UNICA

Dev’essere effettuato l’invio telematico all’Agenzia delle Entrate dei dati relativi alle certificazioni rilasciate dai sostituti d’imposta relative ai redditi di lavoro dipendente, autonomo e ai redditi diversi corrisposti nel 2022. Le certificazioni contenenti esclusivamente redditi esenti o non dichiarabili nel modello 730 precompilato possono essere inviate entro il termine della dichiarazione annuale 770 dei sostituti d’imposta, il 31 ottobre 2023.

Don Ivo Piccinini

L a F e d e r a z i o n e p r o v i n c i a l e C o l d i r e t t i A l e s s a n d r i a , i n p a r t i c o l a r e l a Z o n a d i A l e s s a n d r i a , p a r t e c i p a a l d o l o r e p e r l a s c o m p a r s a d e l c a r o

GIUSEPPE COLLA

S o c i o C o l d i r e t t i d i L o b b i S e n t i t e c o n d o g l i a n z e a l l a m o g l i e A n g e l a giunga la nostra preghiera

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