COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 67° numero 9 20 OTTOBRE Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
I titoli della nuova Pac: quali novità per il futuro?
Fauna selvatica fuori controllo: servono soluzioni rapide e concrete
Novità settore vitivinicolo: attenzione alle scadenze
2020
COLDIRETTI ALESSANDRIA Anno 67° numero 9 20 OTTOBRE Prezzo _2.00 www.alessandria.coldiretti.it Poste italiane spa - Spedizione in a.p. D.L. 353/03 (conv. L. 46/04) art.1 Comma 1, DCB - Alessandria
2020
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I titoli della nuova Pac: quali novità per il futuro?
COLOPHON PERIODICO EDITO DA Impresa Verde Alessandria DIRETTORE AMMINISTRATIVO Roberto Rampazzo DIRETTORE RESPONSABILE Ilaria Lombardi GRAFICA, IMPAGINAZIONE Media srl HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO Daniela Colombini, Don Ivo Piccinini, Alberto Pansecchi, Luisa Bo , Gianni Mario Stoppini, Valerio Scarrone. FOTOGRAFIE Archivio Coldiretti REDAZIONE ED AMMINISTRAZIONE Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 RE G I S T R A Z I O N E TR I B U N A L E di Alessandria n.69 del 21.1.1953 STAMPA ST.G.R Confederazione Nazionale Coldiretti Federazione Provinciale Coldiretti Alessandria UFFICI PROVINCIALI Corso Crimea 69 - 15121 Alessandria Tel. 0131 235891 - Fax. 0131 252144 alessandria@coldiretti.it www.coldiretti.it/alessandria QUESTO PERIODICO È ASSOCIATO A UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA twitter.com/@ColdirettiAL Coldiretti Alessandria Coldiretti Alessandria
COLDIRETTI ALESSANDRIA
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Fauna selvatica fuori controllo: servono soluzioni rapide e concrete
Novità settore vitivinicolo: attenzione alle scadenze
n.9 - Ottobre 2020
BONUS FILIERA ITALIA,
INCENTIVI PER RISTORAZIONE E GIOVANI IMPRENDITORI
TITOLI PAC,
QUALI SARANNO LE NOVITÀ PER IL FUTURO?
FAUNA SELVATICA FUORI CONTROLLO, SERVONO SOLUZIONI CONCRETE
SETTORE VITIVINICOLO,
NOVITÀ E SCADENZA DICHIARAZIONI VENDEMMIA
DECRETO FLUSSI,
ATTESE LE QUOTE A LIVELLO PROVINCIALE
GIOVANI IMPRESA,
BANDO ISMEA PER AGEVOLARE INGRESSO IN AGRICOLTURA
SETTORE FISCALE,
CREDITO D’IMPOSTA PER ACQUISTO BENI STRUMENTALI
TURISMO ESPERIENZIALE,
È BOOM PER LA VENDEMMIA DIDATTICA
AGRITURISMO PER TUTTI,
LE BUONE PRASSI DI ACCOGLIENZA INCLUSIVA
SETTORE CORILICOLO,
PRIMO BILANCIO ANNATA 2020 E CONCORRENZA SLEALE
PREMIO “OSCAR GREEN”,
ASSEGNATO A “LA SPIRA” DI LUCA RAVERA
PATRONATO EPACA,
CHI HA DIRITTO ALL’AUMENTO PENSIONI DI INVALIDITÀ
MERCATINO
Editoriale | Il Presidente
NONOSTANTE LE NUMEROSE DIFFICOLTÀ SIAMO PRONTI PER UNA NUOVA ANNATA AGRARIA
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UN AUTUNNO CHE MAI AVREMMO IMMAGINATO DI VIVERE, LA PAURA DEL COVID NON DEVE SPEGNERE L’ATTENZIONE SU DISSESTO IDROGEOLOGICO E FAUNA SELVATICA
L’
autunno per noi agricoltori ha un significato importante e intenso, è la stagione del Grazie, delle semine, dei primi bilanci d’annata e dei programmi per i mesi futuri. Questa volta, invece, tutto ha un sapore diverso, solo i ritmi della natura sono rimasti identici, la campagna continua a scandire il mutare delle stagioni e noi con lei, a portare avanti lavori che non possono attendere. Ma il resto? La crisi economica è tangibile, le saracinesche abbassate rendono concreta l’immagine di un Paese in affanno dove l’agroalimentare rappresenta sempre di più l’unico settore strategico sotto molteplici punti di vista. Sappiamo bene quanto, in tempo di Covid, la fornitura per riempire gli scaffali sia fondamentale e sappiamo altrettanto bene quanto sia importante puntare il dito contro la speculazione, contro chi si arricchisce alle spalle di un sistema che spesso ha maglie troppo larghe e dove contraffazione e distorsioni trovano spiragli sempre troppo ampi. Tutelare l’economia locale non è solo una dovere morale ma è un obbligo per garantire ad ogni singolo territorio la forza per resistere, per salvaguardare quella biodiversità che altrimenti andrebbe persa per sempre. Ancora una volta la scelta di ciò che mettiamo nel carrello della spesa può fare la differenza, leggere bene le etichette e scegliere prodotti vero Made in Italy saranno le leve strategiche per permettere al Paese Italia di reggere, nonostante tutto. Dobbiamo però tenere ben presente che molti dei problemi che vedono il mondo agricolo in prima linea non sono conseguenza della pandemia ma situazioni incancrenite che da tempo attendono una soluzione. A questo proposito, abbiamo incontrato nei giorni scorsi il gover-
natore della Regione Alberto Cirio e il vice Fabio Carosso durante il Consiglio convocato da Coldiretti Piemonte, a loro abbiamo chiesto interventi urgenti e non più rimandabili sia per quanto riguarda il dissesto idrogeolgico e la messa in sicurezza di strade e fiumi sia per il contenimento dei danni da fauna selvatica. Problematiche che quotidianamente presentano il conto e molte volte questo conto include anche la salute e la vita delle persone. Ecco perché che così non si può proseguire: è importante risistemare la viabilità delle aree rurali, oltre a dare estrema priorità alla messa in sicurezza dei fiumi e dei torrenti con piani strategici e non con soli interventi d’emergenza. Altrettanto fondamentale prolungare eccezionalmente il periodo di caccia in forma non selettiva e potenziare il numero di guardie venatorie per l’attività di controllo, nonostante le restrizioni imposte dal Covid, fino ad occuparsi concretamente di coordinare il monitoraggio sui territori rispetto all’attuazione della caccia di selezione. Abbiamo chiesto alle istituzioni e azioni concrete nella difesa degli allevamenti e delle imprese che, con coraggio, continuano a presidiare i territori e a garantire la bellezza del paesaggio contro degrado, frane e alluvioni. Affrontare in maniera efficace e dare finalmente risposte, questo è quello che auspichiamo, rispetto ad una situazione divenuta ormai drammatica tanto nelle campagne quanto nelle città. Ecco perché accelerare l’iter del decreto ministeriale senza perdere altro tempo deve essere una priorità. Nelle scorse settimane ci siamo recati nelle zone colpite dall’alluvione, l’ennesima, questa volta a farne le spese è stata la zona del Casalese ma, ormai, ogni anno dobbiamo fare i conti con emergenze legate al dissesto idrogeologico, in una provincia dal territorio
Interventi rapidi per aiutare le imprese, fermare la speculazione e tutelare l’economia locale
Mauro Bianco sempre più fragile. Davanti ai nostri occhi sempre la stessa drammatica scena, persone intente a spalare fango e salvare il salvabile, occhi lucidi e stanchezza. Campi allagati e strade sbriciolate, la rabbia, la corsa alla ricostruzione in tempi rapidi e via così, sino alla prossima pioggia, sempre con la stessa paura. Ma quanto ancora si potrà andare avanti ? Se per il meteo non possiamo fare molto possiamo invece agire concretamente sulla messa in sicurezza dei corsi d’acqua partendo da quella pulizia di rii e torrenti che a monte può fare la differenza. Una sostanziale differenza. E’ questo ciò che abbiamo chiesto alla Regione Piemonte, ancora una volta. L’ennesima volta.
Editoriale | Il Direttore
LA NOSTRA CARTA VINCENTE È RAPPRESENTATA DA VIRTUOSI PROGETTI DI FILIERA
AGRICOLTORI COME “EROI DEL CIBO”, DALLA FORZA E DALLA COMUNITÀ LA STRATEGIA PER RESISTERE ALL’ONDA D’URTO PROVOCATA DALLA PANDEMIA
“L
a forza che viene dalla comunità” è il messaggio che troverete sul tesseramento 2021 e sul nostro calendario provinciale. Due parole, forza e comunità, che ben raccontano e sintetizzano la passione che mettiamo in ogni azione e decisione presa. Anche quelle più difficili, che a noi non piacciono perché implicano numeri ridotti e distanziamento sociale, perché noi amiamo stare con la gente e all’interno della società, portando non solo il messaggio di valore e tutela del Made in Italy ma soprattutto perché con lo scambio di pareri e punti di vista siamo cresciuti, abbiamo fatto della rigenerazione il punto di svolta che ci ha portato nelle piazze e nei mercati a stretto contatto con i nostri più straordinari alleati, i consumatori. Così come i nostri uffici, da sempre porte spalancate su un mondo sfaccettato che ha tutti i colori della bellezza della campagna dove, i soci sono più amici che tesserati. In questi mesi abbiamo dovuto socchiudere questa porta e chiedere ingressi scaglionati, contingentati e osservanza di protocollo e quando la situazione sembrava migliorare eccoci di nuovo costretti ad annullare eventi e incontri. Portare tutto questo sul web non è la stessa cosa, nessuno ne sottovaluta la potenza mediatica ma, per chi, come me, preferisce una stretta di mano a tante parole, l’idea di continuare a dialogare in remoto non è di conforto. Nonostante le difficoltà gli agricoltori come “eroi dei cibo”, al lavoro in prima linea per rispondere ai bisogni delle famiglie e dei nuovi poveri rimasti indietro per colpa della pandemia. Nuovi progetti di filiera per offrire opportunità di reddito in grado di garantire la sopravvivenza a tante aziende agricole e per ridimen-
sionare quella bolletta alimentare globale che ha fatto segnare prezzi al rialzo in ogni settore, dai cereali allo zootecnico, dal vitivinicolo all’ortofrutta e così via. Con l’avanzare della pandemia la disponibilità delle produzioni agricole è diventata strategica ma ci sono le condizioni per rispondere alla domanda dei consumatori ed investire sulla nostra agricoltura che è in grado di offrire produzioni di qualità realizzando rapporti di filiera virtuosi, come quello avviato nei mesi scorsi in Piemonte per il frumento tenero, Gran Piemonte, per valorizzare veramente le produzioni locali e offrire una equa remunerazione alle imprese. D’altra parte l’attenzione verso le filiere locali e le produzioni a kmZero sono sempre state al centro della progettualità di Coldiretti Alessandria, un esempio concreto è dato dal Mercato Coperto di Campagna Amica, uno scrigno di idee molto apprezzato dai consumatori che hanno instaurato un rapporto di totale fiducia con i produttori. Da tutto questo è nata l’idea della pausa pranzo a KmZero, un modo per far conoscere ancora di più la peculiarità racchiusa nel rapporto diretto produttore consumatore e per dare l’opportunità di gustare cibi sani e genuini in sicurezza. Un’iniziativa che è stata una vera sfida in un momento come questo e che rappresenta tanto, tantissimo, oserei dire un valore aggiunto alla città. La differenza? Il rapporto diretto con l’agricoltore che può “raccontare” e garantire direttamente il prodotto, le ricette e le tradizioni che lo accompagnano. Abbiamo sempre sostenuto che “il cibo buono va oltre al gusto” e ciò che stiamo realizzando al Mercato Coperto è proprio questo, qualcosa che va a toccare le corde dell’eticità,
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Dal Gran Piemonte alla pausa pranzo a kmZero: obiettivo valorizzare le produzioni e garantire reddito
Roberto Rampazzo che si inserisce a pieno titolo nelle ‘nostre lotte’ a difesa dell’origine, contro l’Italian sounding di matrice estera o italiana: esito non di un furore ideologico o di arretratezza ma di un’attenta valutazione di ciò che può far bene all’agricoltura italiana e al suo futuro. Come il senso che noi diamo al tema della legalità, lontano da ogni astrattezza e da ogni ideologismo: in una fase in cui l’ombrello del welfare tende a restringersi sempre più stiamo offrendo un’importante chiave di sussidiarietà che diventa fondamentale per resistere all’onda d’urto provocata dalla pandemia.
Bonus Filiera Italia
Niente Imu per agricoltori in pensione e previsti aiuti per il comparto agrituristico
DL AGOSTO: ARRIVA BONUS RISTORAZIONE SALVA MADE IN ITALY E AIUTI PER GIOVANI IMPRENDITORI 6 Per la prima volta s’interviene, in modo integrato dal campo alla tavola, a sostegno della filiera agroalimentare Made in Italy, che è diventata la prima realtà economica del Paese, con un giro d’affari che parte dal primario, passa per l’industria e si concretizza fino alla ristorazione, ma che in questo 2020 rischia di subire un crack, a livello nazionale, da 34 miliardi, a causa degli effetti della pandemia. Coldiretti sottolinea l’importanza del “Bonus filiera Italia” per 600 milioni di euro, in occasione del voto di fiducia sul Dl agosto in Senato che prevede, oltre agli incentivi per ristoranti e agriturismi, anche un contributo a fondo perduto per l’acquisto di prodotti di filiere agricole ed alimentari, inclusi quelli vitivinicoli, anche DOP e IGP, valorizzando la materia prima del territorio. Il contributo è riconosciuto a coloro che abbiano subìto un consistente calo del fatturato o dei corrispettivi nei mesi tra marzo e giugno 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Il provvedimento chiarisce anche che l’esonero IMU per i terreni agricoli spetta anche ai proprietari che siano coadiuvanti familiari del CD, pensionati CD e IAP ancora in attività, soci CD e IAP di società di persone esercenti attività agricola. “E’ un provvedimento - affermano il Presidente e il Direttore di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo - non solo importante per le nostre aziende agrituristiche, ma anche strategico e innovativo per permettere la piena valorizzazione delle materie prime dei nostri territori. Anche nel periodo di crisi generata dalla pandemia, il Made in Italy agroalimentare si è dimostrato dinamico e innovativo, e vero motore economico del Paese: per questo gli incentivi a sostegno degli anelli dell’intera filiera sono fondamentali per la ripresa dei territori e per sostenere le imprese
Incentivi a sostegno degli anelli dell’intera filiera fondamentali per la ripresa dei territori agricole che con il loro lavoro custodiscono il territorio, creano occupazione e generano economia.” Sostenuto dalla Coldiretti anche lo stanziamento di 20 milioni di euro nel 2020 per interventi di promozione della commercializzazione dei prodotti della quarta gamma in difficoltà per effetto del calo dei consumi provocato dall’emergenza coronavirus con un crollo degli acquisti che ha raggiunto punte del 30% durante la fase più acuta della pandemia per attestarsi su una media del 6% nel primo semestre secondo l’Ismea. Importanti, infine, le misure agevolative per sostenere l’avvio di nuove imprese da parte di giovani under 30 e la possibilità di utilizzo delle risorse non impiegate per la riduzione volontaria della produzione di uve per il rafforzamento della misura della decontribuzione previdenziale già prevista anche per il settore vitivinicolo e per il sostegno dei vini DOC e IGP.
CAMBIALI AGRARIE ISMEA: ESAURITI I FONDI Considerato l’eccezionale numero di domande presentate, l’Ismea ha disposto la chiusura del portale della nuova cambiale agraria e della pesca. Dopo meno di tre giorni dall’apertura del portale per la presentazione delle domande, le richieste pervenute hanno ampiamente superato il budget di 20 milioni di euro messi a disposizione dall’ISMEA. Sono già state presentate 2.749 domande per un importo complessivo di quasi 70 milioni di euro. Di queste, 2.636 interessano il settore agricolo mentre 113 quello della pesca. Ancora una volta, le numerose richieste pervenute testimoniano l’esigenza di mettere a disposizione delle imprese agricole strumenti efficaci, a zero burocrazia e in grado di fornire un ristoro immediato soprattutto in un periodo complesso come quello attuale. Nella prima edizione della cambiale agraria e della pesca erano stati messi a disposizione delle imprese agricole e della pesca 60 milioni di euro che hanno contribuito a dare liquidità ad oltre 2.300 imprese.
Pac
La programmazione attuale finirà il 31 dicembre 2020
TITOLI PAC: QUALI NOVITÀ PER IL FUTURO? L’attuale periodo di programmazione della Pac terminerà il 31 dicembre 2020 e la nuova Pac non partirà prima del 1° gennaio 2023, cosa succederà nel frattempo? Verrà garantita la continuità dei pagamenti agli agricoltori attraverso un periodo transitorio che durerà due anni (dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2022). Il regolamento transitorio, infatti, ha l’obiettivo di fornire certezza e continuità nella concessione del sostegno agli agricoltori per gli anni 2021-2022, tramite l’estensione dell’applicabilità delle norme attualmente in vigore con alcuni adattamenti necessari per traghettare l’attuale Pac fino all’entrata in vigore delle nuove regole. Avremo quindi un biennio 20212022, che prosegue e adatta le regole attuali per i primi due anni del periodo di programmazione 20212027. Cosa succederà quindi ai titoli nella Pac 2021-2022 e nella nuova Pac 2023-2027?
I titoli nel Regolamento transitorio Gli agricoltori potranno mantenere l’assegnazione e utilizzare gli attuali titoli della Pac per altre due domande di aiuto negli anni civili 2021 e 2022. Il valore dei titoli potrà cambiare in base a due variabili: le risorse che la Pac avrà in seguito all’accordo finale sul nuovo QFP 2021-2027 e le decisioni sulla transizione che l’Italia adotterà. Infatti, il Regolamento transitorio prevede che gli Stati membri possano continuare a utilizzare il meccanismo di convergenza interna che invece secondo l’attuale regolamento 1307/2013 si ferma al 2019. Ciò significa che l’Italia potrà decidere di proseguire l’avvicinamento graduale dei titoli storici al valore medio nazionale.
Infatti, la scelta di diminuire gradualmente i titoli di valore elevato per avvicinarsi al valore medio nazionale, e di aumentare gradualmente i titoli di valore basso per avvicinarsi al valore medio nazionale, sarà attribuita agli Stati membri.
Cosa succederà invece ai contratti di affitto di terra e titoli? Dal momento che le attuali regole della Pac dureranno fino al 31 dicembre 2022, per i prossimi 2 anni, i contratti di affitto si possono stipulare o rinnovare senza problemi.
I titoli nella nuova Pac Come già anticipato, la nuova riforma della Pac entrerà in vigore nel 2023. Relativamente ai titoli, ci saranno tre possibilità, a scelta dello Stato membro, di cui le prime due saranno “senza titoli”, mentre la terza modalità prevede il mantenimento dei titoli: • pagamento annuale uniforme per ettaro ammissibile, senza titoli; in tal caso, i titoli attuali scadranno il 31 dicembre 2022 e verranno aboliti; • pagamento annuale per ettaro ammissibile differenziato per territorio, ma uniforme per gli agricoltori dello stesso territorio, senza titoli; in tal caso, i titoli attuali scadranno il 31 dicembre 2022 e verranno aboliti; • pagamento annuale sulla base di titoli all’aiuto: il sostegno di base
continuerà ad essere erogato sulla base dei titoli all’aiuto. Dal 2023 quindi, con la nuova Pac gli Stati membri avranno la possibilità di decidere se superare il regime dei titoli all’aiuto per passare al pagamento annuale uniforme per ettaro ammissibile, o se proseguire con il meccanismo dei titoli. Nel primo caso, gli agricoltori presenterebbero annualmente la domanda con le superfici ammissibili e riceverebbero un pagamento uniforme ad ettaro, senza la necessità di possedere i titoli. Nel caso in cui, invece, lo Stato membro decidesse di continuare a concedere il sostegno al reddito di base sulla base dei titoli all’aiuto, i vecchi titoli verranno ricalcolati nel 2023, partendo dal valore dei titoli all’aiuto dell’anno di domanda 2022 e aggiungendo ad esso il relativo pagamento greening relativo all’anno di domanda 2022. In altre parole, il valore dei titoli all’aiuto è determinato sommando il loro valore storico e il relativo pagamento percepito per il greening. In tal caso, si continuerà con il processo di convergenza dei titoli storici per avvicinare il valore dei titoli al valore medio nazionale. Le proposte e il negoziato relativo al regolamento transitorio e alla nuova Pac sono ancora in corso in sede di Consiglio europeo (la prossima sessione del Consiglio “Agricoltura e pesca” è prevista per il 19 e 20 ottobre 2020) e di Parlamento europeo (la sessione plenaria è prevista per il 19-22 ottobre 2020) e si concluderanno nei prossimi mesi.
Periodo
Presenza titoli
Valore dei titoli
Convergenza
2021/2022
Sì
Sulla base del valore del 2019
A discrezione dello Stato membro
Sì
Valore ricalcolato nel 2023
Sì
No
Valore dei pagamenti uniforme senza titoli
Non serve
2023/2027
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Attualità
CONDIZIONALITÀ: ISTRUZIONI AGEA PER LA CAMPAGNA 2020 8
Pubblicate le istruzioni applicative di Agea sulla condizionalità per il 2020 che definiscono sia gli impegni dei cosiddetti Criteri di gestione obbligatoria (Cgo) e delle norme relative alle Buone condizioni agronomiche e ambientali (Bcca), sia gli elementi di verifica degli impegni che i beneficiari devono rispettare per non incorrere in riduzioni o esclusioni dai pagamenti degli aiuti comunitari. Tre i settori sui quali Agea calcola le riduzioni dei premi: il primo relativo ai cambiamenti climatici e alle buone condizioni agronomiche del terreno che tratta i temi delle acque, del suolo e dello stock di carbonio, della biodiversità e del
livello minimo di mantenimento dei paesaggi; il secondo concernente la questione della salute pubblica degli animali e delle piante che si differenzia in sicurezza alimentare, identificazione e registrazione degli animali, malattie degli animali e prodotti fitosanitari ed infine il terzo che interessa l’igiene e il benessere degli animali. Per conoscere le informazioni dettagliate relative agli impegni da rispettare si consiglia di recarsi presso gli uffici del Centro di Assistenza Agricola Coldiretti che sono a disposizione per ulteriori chiarimenti.
CRISI COVID, PASSI AVANTI PER L’ANTICIPO DEI FONDI EUROPEI Con 6 aziende su 10 (58%) che hanno registrato una diminuzione dell’attività a causa del Covid l’anticipo dei fondi europei rappresenta una boccata d’ossigeno per l’agricoltura italiana che nonostante la pandemia non si è mai fermata per garantire al Paese la disponibilità di cibo. E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nell’esprimere soddisfazione per la proposta di modifica della distribuzione delle risorse del Recovery fund (Next Generation EU) per lo sviluppo rurale che dovrà essere votata dalla commissione agricoltura del Parlamento europeo, come chiesto dalla Coldiretti fin dalla prima proposta della Commissione Ue. “A causa del coronavirus non abbiamo un settore produttivo in ambito agricolo che non sia in sofferenza - ha ricordato Prandini - e purtroppo dobbiamo sottolineare che l’Europa sotto questo punto di vista non è stata sino ad oggi tempestiva e non ha provveduto con stanziamenti sufficienti rispetto ai danni che le nostre aziende stanno subendo. Non a caso avevamo denunciato il rischio che i nuovi fondi del Next Generation EU per superare l’emergenza coronavirus non sarebbero stati disponibili prima del 2023, con gravi ripercussioni per il settore produttivo”.
La nuova proposta, che speriamo venga adottata in tempi brevi da Parlamento e Consiglio Ue, andrà, invece, a modificare il regolamento transitorio Ue sulla gestione della Politica agricola comune consentendo di mettere a disposizione delle imprese agricole italiane già dal prossimo anno i 925 milioni di euro di fondi aggiuntivi destinati al nostro Paese. “Ma per sostenere le nostre aziende e superare il gap competitivo nei confronti degli altri Paesi l’agroalimentare va incluso anche nei progetti strategici da realizzare con le altre risorse del Recovery Fund” ha continuato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare “la necessità di superare i limiti Ue alla capacità di investimento nel comparto agricolo ed alimentare, come Coldiretti ha già chiesto anche al Parlamento europeo nel quadro delle discussioni sullo strumento di Ripresa e Resilienza”. Il Recovery Fund è importante per recuperare i ritardi accumulati nelle infrastrutture, dai trasporti alla logistica fino alle energie rinnovabili, che penalizza le produzioni agroalimentari nazionali rispetto ai concorrenti. E poi spazio all’internazionalizzazione, agli investimenti in nuovi mercati, ma senza trascurare quelli consolidati come gli Stati Uniti che rappresenta un partner centrale per l’agroalimentare Made in Italy.
Fauna
selvatica
E’ necessario prolungare periodo di caccia e potenziare numero di guardie venatorie
CINGHIALI, SERVONO SOLUZIONI RAPIDE E CONCRETE, SBLOCCARE ITER DECRETO LEGGE 9
Coldiretti ribadisce l’urgenza per evitare incidenti stradali e danni alle colture prese agricole e la popolazione.
E’ necessario sbloccare l’iter del decreto legge in accordo con i Ministeri della Salute e dell’Ambiente per fronteggiare l’emergenza cinghiali. Le intenzioni ci sarebbero tutte ma non basta, serve concretezza. Obiettivo, modificare la legge in vigore e permettere ai territori di impiegare anche risorse volontarie che affianchino le guardie venatorie. “E’ quanto mai urgente che la Regione prenda seri provvedimenti sulla questione selvatici: dal prolungare eccezionalmente il periodo di caccia in forma non selettiva al potenziare il numero di guardie venatorie per l’attività di controllo, nonostante le restrizioni imposte dal Covid, fino ad occuparsi concretamente di coordinare il monitoraggio sui territori rispetto all’attuazione della caccia di selezione. Una situazione diventata ormai da tempo insostenibile, soprattutto dopo l’ennesimo incidente avvenuto la settimana scorsa proprio a causa dei selvatici sull’autostrada A26, costato la vita a due persone
- ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco -. Già nel lockdown con meno gente a presidiare i territori si era verificata un’invasione della fauna selvatica anche alle porte delle città, mettendo a rischio la sicurezza degli abitanti. Con la riapertura della caccia di selezione l’emergenza non è cessata, anzi. Prendiamo atto che la Regione si sia fatta portavoce con la Ministra Bellanova della problematica cinghiali, ma vista la situazione serve attuare al più presto misure straordinarie e va accelerato l’iter del decreto legge ministeriale, che aspettiamo ormai da tempo, per modificare la legge in vigore anche alla luce del fatto che la fauna selvatica rientra nel patrimonio dello Stato”. Oltre all’incolumità delle persone viene distrutto il lavoro degli agricoltori che non si sono mai fermati e hanno continuato a produrre cibo, anche nei momenti di maggiore criticità. A ciò e si aggiungono le aggressioni ai greggi da parte di lupi che dalla montagna sono scesi nelle aree collinari, mettendo a rischio le im-
“Siamo consapevoli che in questo momento il Paese ha tante difficoltà da affrontare ma il problema dei cinghiali non deve passare in secondo piano perché se si perdono i raccolti nei campi, non saranno disponibili prodotti locali e i prezzi tenderanno inevitabilmente a salire, con gravi ripercussioni economiche per tutti - ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Sono urgenti, quindi, misure di contenimento per evitare incidenti mortali, per garantire i raccolti e per non abbandonare chi eroicamente popola i territori più svantaggiati ma anche i tanti giovani che sono tornati in agricoltura”. Serve, dunque, responsabilità da parte delle istituzioni e degli organi competenti, nella difesa degli allevamenti e delle imprese che, con coraggio, continuano a presidiare i territori e a garantire la bellezza del paesaggio contro degrado, frane e alluvioni. “Affrontare in maniera efficace e dare finalmente risposte, questo è quello che auspichiamo, rispetto ad una situazione divenuta ormai drammatica tanto nelle campagne quanto nelle città. Accelerando l’iter del decreto ministeriale si va in questa direzione, ma bisogna fare presto”, hanno concluso Bianco e Rampazzo.
Settore
vitivinicolo
VINO: IL 15 NOVEMBRE PRIMA SCADENZA PER LE DICHIARAZIONI DI VENDEMMIA A PRODUZIONE 10
Prima scadenza il 15 novembre per la presentazione delle dichiarazioni obbligatorie di vendemmia e di produzione di vino e mosti e di rivendicazione di vini Do e Ig. che devono utilizzare i dati del registro di Cantina alla data del 30 novembre. Il 5 ottobre l’Agea ha pubblicato le istruzioni relative alla campagna vitivinicola 2020/2021. Gli adempimenti per la dichiarazione di vendemmia interessano i produttori di uva da vino che effettuano la raccolta e la cessione totale dell’uva prodotta, i produttori che effettuano la raccolta e la vinificazione con utilizzo esclusivo di uve proprie, i produttori che effettuano la raccolta, la cessione parziale e la vinificazione con utilizzo esclusivo di uve proprie, i produttori che effettuano la raccolta e la vinificazione con aggiunta di uve e mosti acquistati, i produttori che effettuano la raccolta, la cessione parziale e la vinificazione con aggiunta di uve e mosti acquistati, i soggetti che effettuano l’intermediazione delle uve, le associazioni e cantine coop relativamente alle uve raccolte dai soci o per i vigneti condotti direttamente. Si deve presentare la dichiarazione anche se la produzione è zero e nel caso di conduttori di vigneti che abbiano effettuato la vendita su pianta. L’esonero scatta per la produzione di uva destinata all’autoconsumo, a quella essiccata o trasformata in succo di uva, per le aziende con meno di 0,1 ettari di vigneto e infine a chi consegna tutta la produzione a un Organismo associativo.
ECCO TUTTE LE SCADENZE. Le dichiarazioni di vendemmia vanno presentate entro il 15 novembre. Le dichiarazioni di produzione vanno presentate entro il 15 dicembre per i produttori che effettuano la raccolta e la vinificazione con aggiunta di uve e mosti acquistati, per quelli che effettuano la raccolta, la cessione parziale e la vinificazione con aggiunta di uve e mosti acquistati, per le associazioni e cooperative. I produttori di uva che effettuano raccolta e vinificazione solo con uve proprie e quelli che effettuano raccolta, cessione parziale e vinificazione con esclusivo impiego di uve proprie devono presentare le dichiarazioni di produzione entro il 15 novembre, in ogni caso si possono rettificare i dati entro il 15 dicembre. E’ possibile fino al 15 marzo effettuare rettifiche con ravvedimento operoso, ma solo per correggere errori “non essenziali ai fini della quantificazione e qualificazione del prodotto”. Si ricorda che per coloro che hanno presentato la domanda di contributo per la riduzione delle rese per le uve a Do e Ig è assolutamente indispensabile rispettare la scadenza del 15 novembre per la presentazione delle dichiarazione di raccolta delle uve in quanto eventuali ritardi anche se sanati con il ravvedimento operoso potrebbero comportare la perdita degli aiuti. I produttori devono dunque recarsi presso gli uffici Coldiretti per le pratiche della nuova campagna.
Settore
vitivinicolo
OCM VINO: ENTRO IL 23 NOVEMBRE LE DOMANDE DI CONTRIBUTO PER LA PROMOZIONE 2020/2021 Entro il prossimo 23 novembre vanno presentate le domande di contributo per la campagna 2020/2021 per la promozione del vino a valere sui fondi di quota nazionale pari a 24.795.150,2 euro. E’ stato infatti firmato il 30 settembre il decreto Mipaaf con le istruzioni per la presentazione dei progetti relativi all’Ocm vino. Il decreto delinea la cornice all’interno della quale le Regioni potranno attivare i propri bandi regionali e multiregionali mettendo a disposizione fino a ulteriori 84 milioni di euro. Le domande di contributo relative ai fondi regionali e multiregionali vanno trasmesse secondo modalità e termini indicati dalle Regioni e dalle Province autonome. Nella nuova programmazione è stata aumentata la percentuale massima di contributo al 60 per cento. Le attività devono essere svolte dal 1° aprile al 31 dicembre 2021. Gli importi minimi di contributo per Paese terzo restano confermati a 250.000 euro per Paese/Progetto e a 15.000 euro di contributo per Pa-
ese (derogabili a livello regionale), mentre i quantitativi minimi di vino imbottigliati sono di 7.500 hl per progetto e 750 hl per singoli partecipanti, anche questi derogabili a livello regionale. L’ importo minimo di contributo per partecipante viene ridotto a 7.500 euro in caso di Paesi emergenti. Le varianti minori al progetto (fino al 20%) non richiedono un’autorizzazione preventiva, ma dovranno essere oggetto di specifica comunicazione preventiva. Rispetto alla passata campagna viene leggermente modificata la griglia dei punteggi per i progetti nazionali: saranno premiati di più i Consorzi di tutela e meno la componente di aggregazione di piccole e micro aziende. Aumentate al 20% le percentuali massime per le sub azioni relative a expertise e pubbliche relazioni. Sono ammesse attività promozionale nel Regno Unito anche se fuori dalla Ue dal 1° gennaio 2021. Anche quest’anno Coldiretti è in prima linea per promuovere una o
più iniziative a livello nazionale e regionali e, laddove attivati, i progetti multiregionali. I progetti annuali saranno finalizzati a promuovere esclusivamente vini DOC, DOCG e/o IGT. Le azioni prevedono partecipazione a fiere ed eventi anche virtuali; tasting e degustazioni; seminari ed eventi informativi anche on line; promozione sui punti vendita e a advertising (carta stampata e web). E’ necessario dunque che i produttori si rechino tempestivamente negli uffici della Coldiretti.
ECCO LE ISTRUZIONI PER LA DISTILLAZIONE DI FECCE E VINACCE NELLA CAMPAGNA 2020/2021 L’Agea ha pubblicato le istruzioni per l’accesso alla misura della “distillazione dei sottoprodotti della vinificazione - alcool uso industriale” relativa alla campagna 2020/2021. Possono accedere all’intervento i distillatori. I produttori che hanno trasformato uve in vino devono consegnare fecce e vinacce - al distillatore per la trasformazione in alcool a fini industriali o energetici. Il documento Agea precisa che gli aiuti per grado e per ettolitro sono pari a 1,10 euro per l’ alcool etilico da vinaccia 1,10 e 0,50 euro per l’ alcool etilico da vino e fecce. Mentre il distillatore riconoscerà al produttore 0,016 euro per Kg. Se
però il trasporto al centro di raccolta è a carico del distillatore l’aiuto è nel limite massimo del 10% rispetto al volume di alcool contenuto nel vino prodotto su base nazionale. Definito anche il calendario per le consegne dei sottoprodotti ai distillatori: per le vinacce, entro 30 giorni dalla fine del periodo vendemmiale; per le fecce, entro 30 giorni dal loro ottenimento e comunque entro il termine ultimo del 31 luglio. La distillazione dei sottoprodotti deve avvenire entro il 20 giugno 2021, sia per le vinacce che per le fecce. Tuttavia, per i quantitativi di fecce e vinacce non distillate entro
tale termine l’ultima scadenza per la distillazione è il 31 luglio 2021. Quanto alle caratteristiche dei prodotti per le vinacce sono richiesti 2,8 litri di alcool anidro (effettivo e potenziale) per 100 kg.; per le fecce di vino 4 litri di alcool anidro per 100 Kg., a 45% di umidità, previa denaturazione. Per incassare l’aiuto l’alcool ottenuto dalla distillazione dei sottoprodotti deve avere un titolo alcolometrico pari o superiore al 92% volume e deve essere utilizzato esclusivamente per fini industriali o energetici.
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Settore
vitivinicolo
PRESTAZIONI VINICHE: DUBBI DETENZIONE SOTTOPRODOTTI 12
Il reimpiego dei sottoprodotti della vinificazione a scopi energetici, alimentari, mangimistici (oltre naturalmente lo spandimento sui terreni o il compostaggio) è una pratica che può essere alternativa alla consegna alle distillerie e sta interessando in misura importante le imprese vitivinicole. A riguardo le “prestazioni obbligatorie” (gestione e controllo dei sottoprodotti) a cui sono tenute le cantine le disposizioni prevedono limiti per i tempi di detenzione e modalità da seguire. Per quanto attiene i tempi ci aiuta l’articolo 13 della Legge 238/2016: - “ La detenzione delle vinacce negli stabilimenti enologici è vietata a decorrere dal trentesimo giorno dalla fine del periodo di cui all’articolo 10, comma 1 (cioè 31 dicembre), oppure, se le vinacce sono ottenute in un periodo diverso, a decorrere dal trentesimo
giorno successivo a quello dell’ottenimento. La detenzione delle fecce non denaturate negli stabilimenti enologici è vietata a decorrere dal trentesimo giorno successivo a quello dell’ottenimento. I termini di cui al presente comma sono elevati al novantesimo giorno per i produttori di quantitativi inferiori a 1.000 ettolitri”. Invitiamo a notare che a proposito delle fecce si legge “non denaturate” e questo significa che laddove avvenga l’aggiunta del denaturante, le fecce possono restare in cantina anche oltre i tempi indicati, ossia oltre i 30 giorni o 90 se la produzione e inferiore a 1.000 hl di vino. Questo è utile anche ai fini della compilazione del registro telematico. Nel caso si organizzino centri di raccolta temporanei (se sono presso cantine i sottoprodotti devono essere sempre denaturati)
per l’avvio alle distillerie o per usi energetici occorre una preventiva comunicazione all’ICQ. È inoltre consentita la cessione dei sottoprodotti tra distillerie e utilizzatori a scopi energetici. Nel caso le vinacce vengano destinate ad usi diversi dalla distillazione, compreso lo spandimento in azienda necessita sempre la preventiva comunicazione all’ICQ. Detta comunicazione, in carta libera, è valida per l’intero periodo (ricompresa tutta la campagna vitivinicola) e deve pervenire antecedentemente alla prima introduzione di vinaccia e contenere l’indicazione dell’indirizzo della cantina ove sono detenute le vinacce e la quantità complessiva che si prevede di introdurre nel corso della campagna.
VENDITE VINO IN USA: RINNOVO LICENZA E CODICE “UFI” Ritorniamo su tema esportazione negli USA riprendendo la problematica inerente il nuovo codice UFI. L’amministrazione americana tramite la FDA (Food and Drug Administration) richiede alle ditte che esportano verso gli USA l’UFI, (Unique Facility Identifier) un ennesimo codice identificativo che dovrà accompagnare le vendite. In funzione della sopramenzionata codifica ufficiale UFI, la FDA ha approvato come validi e sostitutivi i codici “DUNS” gestiti dalla Dun & Bradstreet (una società che fornisce dati
commerciali, analisi ecc). Dopo aver effettuato le verifiche necessarie siamo ora a confermare che all’atto del rinnovo della licenza sulla sicurezza alimentare Food Safety Modernisation Act, nota come legge antibioterrorismo, viene richiesto anche il suddetto nuovo codice UFI e lo stesso rinnovo non procede senza di esso. Ad oggi per ottenerlo in modo rapido, pur consapevoli che i dati aziendali forniti saranno posseduti dalla società Dun & Bradstreet, occorre collegarsi e richiederlo al sito FDA /DUNS al
seguente link: https://www.fdadunslookup.com/. I produttori che hanno necessità di rinnovare (o chiedere per la prima volta) la licenza, in scadenza alla fine dell’anno in corso (la durata è biennale) e devono ottenere il nuovo codice “UFI” possono sempre rivolgersi agli Uffici Coldiretti per presentare la domanda di iscrizione al sistema FDA e avere l’assistenza di un “Agent USA” oltre che la consulenza per ogni attività connessa alla vendita all’estero.
Settore
vitivinicolo
RIASSUMENDO: ALTRE SCADENZE IMPORTANTI PER IL CALENDARIO DELLE AZIENDE VITIVINICOLE Il calendario dell’azienda vitivinicola è sempre molto fitto di scadenze e in vista della conclusione dell’anno proviamo a ricordarne alcune di assoluto rilievo. Considerando che date di scadenze e adempimenti possono variare in base a diversi fattori oggettivi e soggettivi consigliamo sempre di appuntarsi su calendario o agenda, pratica per pratica, date di scadenze e tempi per possibili variazioni, che vengono indicate all’atto della predisposizione della pratica di base (esempio ristrutturazione vigneti, domanda per nuove autorizzazioni, ecc.). • DIRITTI DA CONVERTIRE IN AUTORIZZAZIONI ENTRO IL 31 dicembre 2020: entro questo termine gli interessati che ancora non l’hanno fatto dovranno, pena la perdita definitiva e improrogabile della superficie potenzialmente utilizzabile a vigneto, convertire in autorizzazione i diritti al reimpianto posseduti. • DOMANDA DI REIMPIANTO: nel caso successivamente ad una notifica di estirpazione non
si sia presentata la contestuale domanda per il reimpianto per quella superficie occorre presentarla entro 2 anni entro il 31 luglio del secondo anno al fine di poter realizzare la superficie nei 5 anni dall’avvenuta rimozione del vecchio vigneto. In caso contrario si perde l’autorizzazione originata dal vecchio vigneto.
desiderano beneficiare della proroga di validità di un anno ottenuta causa Covid. Chi intende rinunciare in toto o anche solo parzialmente alle autorizzazioni di nuovo impianto rilasciate nel 2016 e nel 2017 e non usufruisce della proroga di validità, dovrà inviare una PEC entro il 31 dicembre 2020 alla Regione.
• RINUNCIA NUOVE AUTORIZZAZIONI: le assegnazioni ottenute quest’anno in misura inferiore al 50% del richiesto possono rinunciarsi senza subire le sanzioni stabilite per le superfici autorizzate e non realizzate entro il 10 ottobre. In caso di non rinuncia, le autorizzazioni al nuovo impianto ricevute dovranno utilizzarsi (realizzazione del nuovo vigneto) entro il 10 settembre 2023. Invece, per quanto riguarda i produttori in possesso di autorizzazioni per nuovo impianto in scadenza nel 2020 e non esercitate, essi non sono passibili delle sanzioni a condizione che comunichino al MIPAAF e alla Regione entro il 31 dicembre 2020 che non intendono avvalersene e che non
• RISTRUTTURAZIONE VIGNETI VARIANTI: sono possibili alcune varianti alla domanda originale, tra queste quella del cambio di tipologia di erogazione del contributo. La variante deve essere trasmessa prima della finanziabilità e comunque entro il 31 dicembre 2020. • IL PERIODO VENDEMMIALE: il periodo delle fermentazioni e delle rifermentazioni “libere” cessa al 31 dicembre in forza dell’art. 10, comma 1, della legge n. 238/2016. Da quel giorno scattano i termini per la consegna delle vinacce e delle fecce. Suggeriamo di verificare con attenzione le date di carico e scarico dei sottoprodotti sul registro telematico.
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Scadenza
filiere/ mais
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grano
FILIERE ZOOTECNICHE: SPOSTATI I TERMINI PER PRESENTARE LE DOMANDE DI AIUTO 14
Prorogati i termini per la presentazione delle domande di aiuto per le filiere zootecniche. L’Agea ha pubblicato la rettifica che sposta al 13 ottobre e fino al 27 ottobre le scadenze. La “finestra” precedente andava dall’8 al 22 ottobre. Si tratta degli interventi a favore delle filiere zootecniche in crisi previsti dalla legge 77/17 luglio 2020 che ha istituito il Fondo emergenziale.
Si ricorda che lo stanziamento è di 65 milioni di cui 30 milioni per la filiera suinicola, 4 per quella cunicola, 20 milioni per le carni di vitello, 0,5 milioni per la filiera caprina, 8,5 milioni per quella ovi-caprina e 2 milioni per il latte bufalino in aggiunta alle risorse già stanziate con decreto Mipaaf.
COVID, BONUS PIEMONTE PER GLI AGRITURISMI CON SOMMINISTRAZIONE Tra le misure finanziarie introdotte dalla Regione per contenere, in termini economici, gli effetti negativi generati dal Covid-19, rientra il “Bonus Piemonte”, consistente nella possibilità di ottenere un contributo (una tantum) a fondo perduto, volto a sostenere la ripresa delle attività sospese, ovvero le spese finalizzate all’adeguamento dei locali, all’acquisto di materiale, attrezzature, nonché i costi accessori riconducibili alle nuove esigenze in materia di rispetto delle misure e disposizioni igienico-sanitarie.
Fra le attività produttive interessate a questo nuovo provvedimento di sostegno rientrano gli agriturismi che effettuano servizio di somministrazione pasti e aventi codice ATECO 56.10.12. Il contributo previsto è di 2.500 euro (come i precedenti il bonus in oggetto non necessita di una specifica rendicontazione, ma l’impresa beneficiaria è necessario conservi i giustificativi delle spese sostenute per l’adeguamento dell’attività svolta alle disposizioni in materia di Covid-19).Sottolineiamo che po-
tranno beneficiare di tale contributo le imprese che effettuano esclusivamente il servizio di ristorazione e non quelle che effettuano tale servizio abbinato al pernottamento. Le domande di riconoscimento dell’aiuto potranno essere presentate fino al 24 ottobre 2020. Gli uffici Coldiretti sono a disposizione nel caso l’azienda volesse avvalersi del servizio per la presentazione della domanda.
PROGETTO “GRAN PIEMONTE”: RILANCIO DEL FRUMENTO TENERO Per la Campagna Agraria 2020-2021 Coldiretti Alessandria in collaborazione con il CAP Nord-Ovest propone un interessante progetto denominato “Gran Piemonte” per la coltivazione del frumento tenero sul territorio alessandrino. Il progetto prevede diverse tipologie di contratti: Barilla, la carta del Molino, per la produzione del grano sostenibile per la produzione di prodotti da forno per Barilla e Mulino Bianco; Piemolino, per la produzione di una farina 100% piemontese e sostenibile; Forza,
per la produzione di grani di forza con W di 300. Tutti i contratti prevedono, al raggiungimento delle specifiche contrattuali, interessanti “bonus” in aggiunta alle quotazioni di mercato dei frumento sulle borse nazionali di Milano e Torino ed il pagamento della merce consegnata in filiera al 15 settembre 2021. Per maggiori informazioni rivolgersi agli uffici tecnici Coldiretti.
MAIS: ALIQUOTA IVA SULLE CESSIONI L’Agenzia delle Entrate ha recentemente chiarito che le cessioni di trinciato di mais, insilato di mais e pastone di mais sono soggette all’aliquota IVA del 10%.
vite
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a cura di
Non esiste un’unica ricetta La soluzione circolante L’equilibrio come obiettivo Meglio in autunno
Alberto Pansecchi
scheda vite n°61 15
La nutrizione del vigneto
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Scheda
Le modalità, i tempi e le dosi da impiegarsi nella concimazione del vigneto tornano ogni anno di “moda” e originano sempre gli stessi dubbi e le medesime discussioni. I viticoltori ne conoscono l’importanza e i rivenditori, indipendentemente dalle proprie conoscenze tecniche, spingono affinché sempre abbondanti siano le somministrazioni. In realtà risolvere il problema nutrizione della vite con una semplice “ricetta” che riporti i tre numeri che indicano i chilogrammi di Azoto, Fosforo e Potassio da distribuire rischia di non considerare molti altri aspetti fondamentali e di risultare addirittura negativa per il vigneto. La concimazione del vigneto ha obiettivi differenti in relazione alle caratteristiche dell'impianto e alle attese di produzione e deve confrontarsi con il complesso di tutti gli equilibri chimici e biologici che sono insiti nel terreno. Proprio per questa ragione si è preferito parlare di nutrizione del vigneto piuttosto che di concimazione delle viti.
Quattro concetti base per la fertilizzazione Vi sono alcuni concetti fondamentali che devono guidare il viticoltore nella scelta:
La concimazione deve avere come primo obiettivo l’equilibrio del terreno con il
fine di mantenere la dotazione di elementi necessaria alla corretta attività di sviluppo e produzione.
La concimazione deve essere effettuata in funzione del terreno. L’acqua presente, arricchita dei singoli elementi, li trasporterà in tutto lo strato permeabile.
La soluzione circolante apporterà beneficio agli apparati radicali quando avrà raggiunto l'opportuna diluizione e distribuzione e per raggiungere questa condizione occorre un tempo variabile in relazione alla tessitura del terreno.
Perché la concimazione funzioni occorre la presenza di acqua (non sempre presente).
La concimazione varia in relazione all'età delle piante.
Scheda
vite
La fase giovanile: viti in allevamento
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Nelle fasi di sviluppo della nuova vite, l'accrescimento è molto veloce e i consumi sono abbondanti mentre minori sono gli accumuli di riserve. L’attività fotosintetica è principalmente indirizzata alla formazione di nuovi tessuti. Le radici non hanno ancora raggiunto lo sviluppo definitivo, né hanno colonizzato in modo stabile il terreno. Le giovani viti necessitano in questa fase, di una buona quantità di azoto che, tuttavia, non deve essere eccessiva né essere somministrata da sola. Gli apporti dovranno quindi comprendere più elementi, con una particolare attenzione all’azoto ri-
La maturità produttiva Il calcolo della “dieta” ottimale per le viti in questa fase, viene effettuato sulla base della valutazione degli elementi asportati ogni anno con la produzione. In funzione del vitigno e della quantità di uva prodotta vengono determinate le unità di elementi fertilizzanti da apportare. Questa impostazione non ha la finalità di stimolare le viti verso l'abbondanza produttiva ma, piuttosto, è utile per reintegrare le quantità di elementi minerali utilizzati e garantirne la presenza costante ed equilibrata. Sono sempre da evitare le pratiche di forzatura ottenute attraverso abbondanti somministrazioni di azoto: le viti, sebbene in età matura, vengono stimolate ad un maggiore accrescimento erbaceo, alla prolungata attività vegetativa e, negli anni, ad un incremento produttivo. Tutto questo naturalmente a discapito della qualità. La concimazione del vigneto deve pertanto essere molto attenta. Le piante devono risentire degli elementi solo nella misura di buona disponibilità e non oltre.
I vigneti vecchi Man mano che il vigneto invecchia, l'effetto della concimazione chimica si riduce considerevolmente. Rimane in questo caso invariata la regola di apportare tutti gli elementi nella misura del fabbisogno anche se, è abitudine aumentare la somministrazione di azoto rispetto a quanto definito dagli equilibri degli asporti. Così facendo, però, si accentua la difformità tra le piante e l'immediato maggiore vigore di quelle più robuste va sicuramente a nuocere alle restanti viti: è quindi questa una pratica da sconsigliare. La concimazione del vigneto vecchio deve rispettare le stesse norme e rapporti adottati in precedenza, magari riducendo complessivamente la dose di tutti gli elementi (non oltre il 30%), in considerazione della più ridotta attività vegetativa.
L’importanza delle dosi e dei momenti Assolutamente da non sottovalutare è la necessità, per conservare la funzionalità del terreno, di non esagerare nella quantità di fertilizzanti distribuita. Il suolo è, un ambiente complesso, ricco di organismi viventi e vario per gli equilibri chimici che lo caratterizzano. Apporti irrazionali possono danneggiarne la fertilità. La buona dotazione di sostanza organica al suo interno fa sì che, a seguito delle concimazioni chimiche, si possano conseguire migliori risultati e si riducano gli eventuali effetti collaterali negativi. Importante è anche l'epoca della concimazione. Le viti utilizzano in quantità gli elementi minerali in primavera, dalla ripresa dell'attività vegetativa in poi. A quell'epoca, la disponibilità di nutrimenti nel suolo deve essere ideale per quantità, diluizione e distribuzione in tutta la zona ispezionata dagli apparati radicali. Per queste ragioni, e per il fatto che gli elementi nutrizionali una volta distribuiti impiegano diverso tempo per raggiungere una condizione nella quale possano venire assorbiti dalle viti, gli apporti autunnali sono da preferirsi. Con le piogge invernali le sostanze avranno modo di distribuirsi opportunamente. In caso di concimazione primaverile, i pericoli sono legati a lunghi periodi asciutti e quindi, all’impossibilità, da parte delle viti, di approvvigionarsi nella misura dovuta di quanto loro distribuito. Il maggiore elemento negativo legato a una tardiva somministrazione di concimi è la stimolazione del vigneto a prolungare l’attività vegetativa, con svantaggi per la maturazione dei frutti e dei tralci. Bibliografia: Martini in vigna - E. Monticelli, 2019
Decreto
flussi
Con successivo provvedimento del Ministero del Lavoro, verranno ripartite le quote a livello provinciale
PUBBLICATO IL DECRETO FLUSSI 2020 Il Decreto prevede l’attribuzione di n. 30.850 quote per l’anno 2020, così ripartite: FLUSSI NON STAGIONALI - 12.850 quote non stagionali e autonomo, di cui: • 6.000 flussi per settore autotrasporto merci per conto terzi, edilizia e turistico-alberghiero • 100 flussi a favore di cittadini stranieri che abbiano completato percorsi di formazione ai sensi dell’articolo 23 TU Immigrazione • 100 flussi a favore di lavoratori di origine italiana da parte di almeno uno dei genitori fino al terzo grado in linea diretta di ascendenza residenti in Venezuela • 4.060 conversioni di permessi di soggiorno da stagionale in non stagionale • 1.500 conversioni di permessi di soggiorno per studio, tirocinio/ formazione • 200 permessi di soggiorno lungo soggiornanti rilasciati da altri Paesi UE • 500 per motivi di lavoro autonomo di determinate figure professionali (artisti, titolari di cariche societarie, ecc.) Le domande possono essere precaricate, secondo l’accesso ordinario
sul sito del Ministero dell’Interno, a decorrere dal 13 ottobre 2020; l’invio delle domande è previsto dalle ore 9 del 22 ottobre 2020 e potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2020. Per le conversioni da stagionale a non stagionale, la circolare conferma la linea sinora seguita, cioè che è possibile la conversione solo dopo che il lavoratore abbia avuto un contratto stagionale di almeno tre mesi con 13 giornate lavorative medie e 39 giornate complessive nel trimestre, coperti da regolare contribuzione previdenziale. FLUSSI STAGIONALI - 18.000 quote per lavoro stagionale nei settori agricolo e turistico-alberghiero relativamente a stranieri appartenenti alle seguenti nazionalità: Albania, Algeria, Bangladesh, Bosnia-Erzegovina, Repubblica di Corea, Costa d’Avorio, Egitto, El Salvador, Etiopia, Filippine, Gambia, Ghana, Giappone, India, Kosovo, Mali, Marocco, Mauritius, Moldova, Montenegro, Niger, Nigeria, Pakistan, Repubblica di Macedonia del Nord, Senegal, Serbia, Sri Lanka, Sudan, Tunisia, Ucraina. Di queste quote, 1.000 quote sono destinate a richieste di flusso stagionale pluriennale. Nelle medesime quote stagionali
(cioè 18.000), viene previsto che vi sia una riserva di n. 6.000 quote a favore di domande presentate dalle organizzazioni datoriali (tra cui Coldiretti) che “si assumono l’impegno a sovraintendere alla conclusione del procedimento di assunzione dei lavoratori fino all’effettiva sottoscrizione dei rispettivi contratti di lavoro, ivi compresi gli adempimenti di assunzione”. Queste istanze avranno una corsia preferenziale nell’istruttoria. Le istanze stagionali possono essere caricate dal 13 ottobre 2020 e potranno essere inviate dalle ore 9 del 27 ottobre 2020 e potranno essere presentate fino al 31 dicembre 2020. Con successivo provvedimento del Ministero del Lavoro, verranno ripartite le quote a livello provinciale. Rimane confermata la procedura del silenzio assenso (quindi, nulla osta disponibile decorsi 20 giorni dall’invio quando relativo ad extracomunitario che abbia già fatto almeno un ingresso stagionale per il medesimo datore di lavoro). Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per la necessaria consulenza e assistenza.
PUNTI INFORMATIVI FORESTALI: DISPONIBILE IL CALENDARIO AUTUNNALE È disponibile il nuovo calendario di apertura dei PIF (Punti Informativi Forestali) per l’autunno 2020. Gli operatori forestali piemontesi e i cittadini interessati possono rivolgersi ad uno qualsiasi dei P.I.F. aperti sul territorio regionale, indipendentemente dal proprio luogo di residenza o dalla collocazione del bosco su cui intendono effettuare interventi. Si ricorda che nello specifico i P.I.F. si occupano di: • fornire informazioni relative alle norme forestali e ambientali e un supporto alla loro applicazione; • agevolare la raccolta delle informazioni sui tagli boschivi (comunicazione semplice); • fornire informazioni e supporto, ad esempio, sul-
le opportunità del PSR (formazione, contributi e finanziamenti), sulla filiera legno-energia e sull‘Albo delle imprese forestali; • presentare e distribuire materiale informativo di pertinenza del settore forestale e ambientale; • pubblicizzazione e animazione di eventi territoriali, anche in bosco, su temi forestali; • pubblicizzazione e animazione di eventi territoriali in materia di sicurezza nei cantieri forestali ed ambientali. Per informazioni rivolgersi agli uffici Coldiretti Alessandria.
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Giovani Impresa
Bando ISMEA. Semplificazione e innovazione digitale
NUOVE MISURE PER L’INGRESSO DI GIOVANI IN AGRICOLTURA 18
Con legge n. 120 del 11 settembre 2020, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 228 del 14 settembre 2020, è stato definitivamente approvato, con modificazioni, il decreto-legge n. 76/2020 “ Misure urgenti per la semplificazione e l’innovazione digitale”; tra le novità introdotte vi è anche l’introduzione di misure per favorire l’ingresso in agricoltura di giovani imprenditori. Il provvedimento, prevede la concessione di mutui agevolati, a un tasso pari a zero e di importo non superiore al 60 per cento della spesa ammissibile, per gli investimenti della durata massima di dieci anni comprensiva del periodo di preammortamento, nonché un contributo a fondo perduto fino al 35 per cento della spesa ammissibile in favore delle imprese agricole a prevalente o totale partecipazione giovanile. Per le iniziative nel settore della produzione agricola il mutuo agevolato ha una durata, comprensiva del periodo di preammortamento, non superiore a quindici anni. Il Soggetto gestore di tale tipologia di intervento è ISMEA. Al momento è necessario attendere il decreto del MIPAAF, (da adottare di concerto con il MEF, entro trenta giorni dal15 settembre 2020), con il quale saranno definite le misure attuative. Allo stato attuale tale misura agevolativa presenta la seguenti caratteristiche:
Soggetti beneficiari: micro, piccole e medie imprese agricole organizzate sotto forma di ditta individuale o di società, composte da giovani di età compresa tra i 18 e i 40 anni non compiuti, con i seguenti requisiti: - subentro: imprese agricole regolarmente costituite da non più di 6 mesi con sede operativa sul territorio nazionale, con azienda cedente attiva da almeno due anni, economicamente e finanziariamente sana; - ampliamento: imprese agricole attive e regolarmente costituite da almeno due anni, con sede operativa sul territorio nazionale, economicamente e finanziariamente sane. Spesa massima ammissibile: _ 1.500.000,00 Tipologia interventi ammissibili: progetti di sviluppo o consolidamento nei settori della produzione agricola, della trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli e della diversificazione del reddito agricolo, in particolare: a. la spesa per lo studio di fattibilità è ammissibile nella misura del 2% del valore complessivo dell›invest-
imento da realizzare; inoltre la somma delle spese relative allo studio di fattibilità, ai servizi di progettazione sono ammissibili complessivamente entro il limite del 12% dell›investimento da realizzare; b. le spese relative alle opere agronomiche sono ammissibili per i soli progetti nel settore della produzione agricola primaria; c. la somma delle spese relative alle opere agronomiche, opere edilizie e oneri per il rilascio della concessione, ai fini dell›ammissibilità non deve superare il 40% dell›investimento da realizzare; d. per le spese di investimento relative al settore della produzione agricola primaria, della trasformazione e della commercializzazione dei prodotti agricoli, l›acquisto di terreni è ammissibile solo in misura non superiore al 10% dei costi ammissibili totali dell›intervento; e. la potenzialità dei nuovi impianti di trasformazione non deve essere superiore al 100% della capacità produttiva, stimata a regime, dell›azienda agricola oggetto dell›intervento. Spese non ammissibili: diritti di produzione, animali e piante annuali, lavori di drenaggio, impianti per la produzione di biocarburanti e per la produzione di energia termica ed elettrica da fonti rinnovabili, investimenti di sostituzione di beni preesistenti, lavori in economia, impianti e macchinari usati, capitale circolante.
OBBLIGHI COMUNICAZIONE PEC A CAMERA DI COMMERCIO Per completare il processo di digitalizzazione nei rapporti con la Pubblica Amministrazione, l’art. 37 del Decreto Legge n. 76/2020 ha previsto l’obbligo per tutte le imprese di comunicare telematicamente al Registro imprese il proprio domicilio digitale (già PEC), entro il 1° ottobre 2020, se non vi abbiano già provveduto. In caso di mancata comunicazione del domicilio digitale al Registro Imprese, sono previste sanzioni per
gli inadempienti. In mancanza di un domicilio digitale (ex PEC) attivo, occorre richiederlo ad un gestore autorizzato e comunicarlo al Registro Imprese. Cogliamo l’occasione per precisare che la presente comunicazione NON RIGUARDA le imprese che usufruiscono del nostro servizio di Posta Elettronica Certificata.
Credito d’imposta -
a cura di
Daniela Colombini
CREDITO D’IMPOSTA PER L’ACQUISTO DI BENI STRUMENTALI Alcuni chiarimenti dall’Agenzia delle Entrate La Legge di Bilancio per l’anno 2020 ha introdotto un credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020 ovvero fino al 30 giugno 2021 a condizione che, entro il 31 dicembre 2020, il relativo ordine risulti accettato dal venditore e siano stati pagati acconti per almeno il 20 per cento del costo di acquisizione. Possono accedere al credito d’imposta tutte le imprese residenti nel territorio dello Stato indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito. Pertanto, tra le imprese che possono usufruire del beneficio in questione (a differenza di quanto avveniva per le norme riguardanti il super ammortamento e l’iper ammortamento) vi sono le imprese agricole il cui reddito è determinato forfettariamente col reddito agrario e le imprese esercenti attività agrituristica o attività connesse di prestazioni di servizio o manipolazione e/o trasformazione dei propri prodotti. Purtroppo ad oggi siamo ancora in attesa dei documenti di prassi da parte dell’Agenzia delle Entrate che possano risolvere alcuni quesiti ma sappiamo dalla legge l’ammontare del credito spettante a seconda del bene strumentale acquistato e i primi adempimenti da effettuare per poter beneficiare del credito. Sono previste tre tipologie di investimenti con distinte misure di credito riconosciuto: 1. BENI PER CUI SPETTA UN CREDITO PARI AL 40% DEL COSTO Per i beni strumentali “Industria 4.0” (beni ricompresi nell’allegato A annesso alle legge 11 dicembre 2016, n. 232) il credito d’imposta spetta nella misura del 40 per cento del costo di acquisizione. 2. BENI PER CUI SPETTA UN CREDITO PARI AL 15% DEL COSTO Il credito d’imposta spetta, per gli investimenti aventi a oggetto beni ricompresi nell’allegato B annesso alla legge di bilancio 2017, nella misura del 15 per cento del costo di acquisizione per gli acquisti di beni immateriali (software, sistemi e system integration, piattafor-
me e applicazioni) connessi a investimenti in beni materiali «Industria 4.0». 3. BENI PER CUI SPETTA UN CREDITO PARI AL 6% DEL COSTO Il credito d’imposta spetta, infine, nella misura del 6 per cento del costo, per gli investimenti non ricompresi nei citati allegati A e B nel limite massimo di costi ammissibili pari a 2 milioni di euro. In ogni caso, per gli investimenti effettuati mediante contratti di locazione finanziaria, si assume il costo sostenuto dal locatore per l’acquisto dei beni. In tutti e tre i casi il credito d’imposta sarà utilizzabile esclusivamente in compensazione in F24 in 5 quote annuali di pari importo, ridotte a 3 per gli investimenti di beni immateriali, a decorrere dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni (per gli investimenti compresi nell’allegato A) ovvero a decorrere dall’anno successivo a quello dell’avvenuta interconnessione dei beni per gli investimenti compresi nell’allegato B. Per non perdere il beneficio, i contribuenti che usufruiranno del credito d’imposta, ai fini dei successivi controlli, sono tenuti a conservare la documentazione idonea a dimostrare l’effettivo sostenimento e la corretta determinazione dei costi agevolabili. In particolare si devono conservare: • le fatture e gli altri documenti relativi all’acquisizione dei beni agevolabili che devono contenere l’espresso riferimento alla norma agevolativa (articolo 1, commi da 184 a 197 della legge 27 dicembre 2019, n.160); • per gli investimenti di cui all’allegato A e B alla legge 232 del 2016 - di cui ai commi 189 e 190 della legge in commento deve essere prodotta una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali ovvero un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni hanno caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi di cui agli allegati A e B della legge 232 del 2016 e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura; • per i beni di costo unitario non su-
periore a 300.000 euro, è sufficiente una dichiarazione resa dal legale rappresentante ai sensi del testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa di cui al d.P.R. n. 445 del 2000. In merito alla dicitura corretta con i riferimenti di legge da indicare obbligatoriamente in fattura per poter beneficiare del credito d’imposta si è recentemente espressa l’Agenzia delle Entrate con le risposte 438 e 439, ribadendo che i documenti devono contenere il chiaro riferimento alle disposizioni di cui all’articolo 1 commi 184-197 della Legge 27/12/2019, n. 160. In caso di fatture sulle quali sia stata omessa l’indicazione, la regolarizzazione dei documenti già emessi dovrà essere operata, da parte dell’impresa beneficiaria, entro la data in cui sono state avviate eventuali attività di controllo. Da ciò ne consegue che la fattura sprovvista del riferimento sopra indicato non è considerata documentazione idonea e determina, in sede di controllo, la revoca della quota corrispondente di agevolazione. In relazione alle fatture emesse in formato cartaceo, il riferimento all’articolo di legge può essere riportato dall’impresa acquirente sull’originale di ogni fattura, sia di acconto che di saldo, con scrittura indelebile, anche mediante l’utilizzo di un apposito timbro mentre in relazione alle fatture elettroniche il beneficiario, in alternativa, può stampare il documento di spesa apponendo la predetta scritta indelebile che, in ogni caso, dovrà essere conservata oppure realizzare un’integrazione elettronica da unire all’originale e conservare insieme allo stesso. Infine, per consentire al Ministero dello Sviluppo Economico di acquisire le informazioni necessarie per valutare l’andamento, la diffusione e l’efficacia delle misure agevolative, le imprese dovranno effettuare una comunicazione allo stesso Ministero, utilizzando un modello e seguendo le modalità che saranno stabiliti da un successivo decreto direttoriale che ad oggi ancora non è stato emanato. Questo sarà presumibilmente un adempimento informativo e non un requisito per accedere al beneficio.
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Vendemmia
turistica
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a cura di
Luisa Bo
IL BOOM DELLA VENDEMMIA TURISTICO/DIDATTICA SPALANCA LE PORTE DEL TURISMO ESPERIENZIALE: ricerca dei funghi, del tartufo e raccolta delle castagne, le mete più gettonate di questo fine 2020 20
Il 2020 ha certamente rivoluzionato anche le vacanze degli italiani, dando un forte impulso soprattutto a quei territori apparentemente meno vocati, o che comunque erano fino ad oggi, fonte di un turismo di nicchia. L’albese, l’astigiano e il Monferrato sono stati protagonisti quest’anno del boom della vendemmia turistica, assecondata dalla voglia da parte dei consumatori di stare all’aperto e di fare un’esperienza diversa. La vendemmia turistica didattica così com’è stata coniata dai protocolli d’intesa con le istituzioni, per regolamentare un eventuale abuso delle corrette finalità turistiche, ha in realtà una storia di almeno 15 anni. Beccaria Vini, azienda vitivinicola di Ozzano Monferrato, fattoria didattica dal 2003, ha da sempre tra le sue proposte principali la vendemmia, inizialmente rivolta ai più piccoli e al mondo della scuola, negli ultimi anni soprattutto ai turisti, con
i quali questo rito diventa occasione di condivisione e convivialità. Tutti i partecipanti sono forniti in dotazione di forbici e cestini, e nel rispetto delle normative e della sicurezza vengono coinvolti in un rituale di tradizione e festa. Lo stesso rituale che Ca San Sebastiano di Camino, fattoria didattica organizza da anni, tutte le domeniche attraverso un percorso esperienziale in cantina, tra i vigneti e nel periodo autunnale con la vendemmia turistica, annessa pigiatura delle uve e bagno nel vino, divenendo all’interno del Movimento del Turismo del Vino, una delle aziende più gettonate da anni, proprio per la vendemmia turistica. Il turismo esperienziale ha coniato, nel mondo del vino, anche l’Enoturismo, una realtà divenuta legge da ormai un anno, una vera e propria attività connessa che permette alle aziende viticole di organizzare attività di degustazione, culturali e di
conoscenza di questo importante settore trasformando un momento di faticosa vita contadina in un’attività glamour, proprio come hanno fatto La Chiara a Gavi, i Cinque Quinti a Cellamonte, Cascina Mandoletta a Coniolo, Botto Marco a Sala Monferrato nei mesi scorsi. Ma chi è il turista esperienziale? Se prima si poteva collocare in un target di età compresa fra i 30 ed i 60 anni, attenta alle nuove tecnologie, amante dell’enogastronomia oggi il Covid, ha aperto nuove strade, tutti abbiamo capito quanto sia importante vivere all’aria aperta e magari alla ricerca del tartufo, a raccogliere funghi o castagne. Tutte queste attività didattiche possono essere svolte in seno alla normativa delle fattorie didattiche, aziende agricole abilitate dalla Regione Piemonte e iscritte ad un albo regionale. Se interessati consultare il portale: https://donneimpresa.coldiretti.it/ fattorie-didattiche/
Per informazioni su TURISMO ESPERIENZIALE e TURISMO ACCESSIBILE contattare terranostra.al@coldiretti.it oppure 335 7535911
Turismo
accessibile
AGRITURISMO PER TUTTI, NORME DI BUONE PRASSI DI ACCOGLIENZA INCLUSIVA Per un turismo più accessibile con uno sguardo al futuro Il turismo è diventato, nell’arco dell’ultimo secolo, un bisogno sociale primario, rappresentando non solo un importante fattore economico ma, anche uno strumento di conoscenza ed emancipazione personale. Oggi, sempre più, è indispensabile garantire l’accesso all’esperienza turistica a tutti i cittadini, indipendentemente dalle condizioni personali che possano limitarne la fruizione, pertanto l’accessibilità, ovvero l’assenza di barriere architettoniche, culturali e sensoriali, è la condizione indispensabile per consentire una vera fruizione del patrimonio turistico. I primi interventi per l’eliminazione delle barriere architettoniche risalgono al lontano 1986 ma un’escursione in campagna, una camminata tra i vigneti, un soggiorno agreste, andare per funghi o tartufi sono forme di un turismo dal quale, forse, molti si sentono ancora esclusi. Oggi sempre più si parla e si deve parlare di turismo accessibile grazie ad una crescente sensibilità degli operatori ed ad un cambiamento demografico dei consumatori, nei quali si devono considerare oltre alle persone con disabilità, fisiche, intellettive o temporanee anche tutte quelle persone che durante le proprie vacanze hanno esigenze specifiche, compresi anziani e bambini. Comprendere il mercato del turismo accessibile, come ci si comporta con i clienti con disabilità e i loro bisogni, i luoghi e gli ambienti secondo il principio dell’accessibilità trasparente, e gli errori da non commettere, sono queste le indicazioni e gli stimoli delle due giornate formative organizzate a Cavatore, all’Agrinonno
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“Orto dei Nonni”, i cui temi principali, trattati con la guida di Giovanni Ferrero, già collaboratore a livello regionale dei progetti rivolti al turismo accessibile, e la grinta di Consolata Plantone, consulente e già personalmente fruitrice di un turismo più accessibile. Le due giornate formative, realizzate grazie al contributo di Inipa, sono state fortemente volute da Terranostra Alessandria, dal Presidente Regionale Stefania Grandinetti e dalla Segreteria provinciale coordinata da Luisa Bo, per preparare e formare gli operatori agrituristici alle norme di buone prassi di accoglienza inclusiva e sulle modalità di relazione più adeguate rispetto alle esigenze delle persone con necessità specifiche.
Settore
corilicolo
A GABIANO INCONTRO DEDICATO ALLE QUALITÀ ORGANOLETTICHE DELLA TONDA GENTILE
L’ANNATA 2020: TANTE NOCCIOLE DI BUONA QUALITÀ, MA IL PREZZO…? 22
“Dal punto di vista qualitativo e quantitativo l’annata 2020 sarà da ricordare, episodi di cascola ridotti e “attacchi” di cimici contenuti rispetto al 2019. A preoccupare sono invece le quotazioni con prezzi di mercato che non soddisfano
le aspettative dei produttori ma, soprattutto, non valorizzano equamente le peculiarità qualitative riconosciute alla nocciola della varietà piemontese rispetto a quelle prodotte in Italia e in altre parti del mondo”. Così Mauro Bianco, Presidente Coldiretti Alessandria, durante il suo intervento alla diciottesima edizione della Fiera Mercato della Nocciola Piemonte che si è svolta alla Piagera di Gabiano, in Val Cerrina, in collaborazione con Coldiretti Alessandria, in totale sicurezza, nel pieno rispetto delle regole anti Covid. Stiamo parlando di un prodotto, ovvero la nocciola Igp Piemonte e la Tonda Gentile, che tutto il mondo identifica come un’eccellenza e che coinvolge 2000 aziende piemontesi con 23mila ettari di superficie coltivata di cui 15mila in piena produzione, per una produzione totale media di 200mila quintali. Per la provincia di Alessandria sono 450 le aziende coinvolte nella corilicoltura per una produzione totale media di 20.000 quintali su 5.000 ettari di cui 1.000 in piena produzione. “Nella coltivazione, fondamentale è la qualità che deve essere mantenuta ad un livello molto alto per continuare a produrre corilicoltura di pregio. Per questo auspichiamo che si possano costruire le basi di una solida crescita per il settore, con l’impegno serio dell’intera filiera e il riconoscimento da parte di tutti gli attori della qualità delle nocciole e del lavoro di chi in campo produce eccellenza”, ha aggiunto Bianco. E’ stato il sindaco, Avv. Domenico Priora, ad aprire i lavori al convegno “Annata corilicola 2020, cosa dobbiamo aspettarci?”, al quale hanno preso parte il presidente della Cooperativa “Corilu” Dino Trisoglio e, per la parte tecnica, il
Bilancio rassicurante, ridotti episodi di cascola e attacchi di cimice asiatica. Preoccupazione per i tentativi di speculazione, l’accordo con la Novi dolciaria esempio di trasparenza ed eticità responsabile corilicolo di Coldiretti Alessandria Alberto Pansecchi che ha fatto il punto sull’annata in corso sottolineando gli aspetti tecnici. “Una stagione partita in salita che i corilicoltori sono riusciti a recuperare: infatti, a causa del clima abbastanza mite, si è registrato un anticipo nel germogliamento rispetto al 2019 - ha sottolineato Pansecchi -. A fine marzo si è avuto un repentino abbassamento termico accompagnato da piovosità abbondante ad aprile e maggio: entrambi fattori che hanno fatto temere una possibile caduta dei frutti nei mesi successivi. Per fortuna così non è stato: l’inizio della cascola verificatasi a partire da metà giugno si è fermata il mese successivo lasciando le piante ancora ben cariche di prodotto. Purtroppo a ridosso della raccolta, in alcune zone della provincia si sono verificati violenti temporali che in alcune zone hanno compromesso un’importante parte del raccolto. Per quanto riguarda la diffusione della cimice asiatica, quest’anno, in base alle catture nelle trappole ed ai risultati ottenuti con i frappage, sembra essersi molto ridotto il danno sull’intero comparto corilicolo ma l’attenzione rimane sempre molto alta con continui monitoraggi”. “Le prospettive del settore corilicolo, valutate in un arco di 20 anni,
Settore
sono rassicuranti: le industrie dolciarie che ritirano il 95% del prodotto, manterranno nel tempo la domanda e la trattativa sulla remunerazione sarà garantita garantendo trasparenza dei prezzi, assistenza agli associati, concorsi a premi
sulla qualità e pagamenti tempestivi”, ha sottolineato il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo che, presente all’iniziativa ha ribadito come, purtroppo, “una grande quantità di prodotto viene importata anche in Italia. L’accordo con la Novi, realmente interessata a un prodotto di qualità, premia i produttori con un sistema che prevede un prezzo garantito al momento del conferimento e, soprattutto, una sua rivalutazione durante l’annata nel caso in cui il mercato registrasse un aumento del valore delle nocciole.” Pubblico numeroso e grande interesse anche per lo spazio dedicato
corilicolo
alle novità della meccanizzazione in netta contrapposizione alla nocciola coltivata all’estero, spesso risultato di condizioni lavorative di sfruttamento, così come testimoniato dal video-documentario del regista Stefano Rogliatti, divulgato da Coldiretti Piemonte. Concorso premio qualità
“Il gusto della nocciola 2020” 1°) Fabio PRETE - Valenza 2°) Roberto BRUSA - Moncestino 3°) Daniela IBERTI - Lu
“NÉ TONDA NÉ GENTILE: UNA DENUNCIA NECESSARIA PER SMASCHERARE LA REALTÀ PRODUTTIVA CHE FA CONCORRENZA ALLE NOCCIOLE MADE IN PIEMONTE” Il 70% della produzione mondiale di nocciole avviene in Turchia con condizioni di sostanziale schiavitù Il 95% della nocciola viene utilizzato per i prodotti dolciari e il 70% della sua produzione mondiale proviene dalla Turchia, il resto o poco più dall’Italia che è il secondo produttore a livello globale con una quota di mercato di circa il 12%. La Turchia, nel 2019, ha esportato le nocciole in 121 paesi per circa 320 mila tonnellate con un reddito di oltre 2 miliardi di dollari. L’Italia è al primo posto tra i paesi importatori facendo arrivare circa 84 mila tonnellate di nocciole turche con un valore di 548 milioni di dollari, seguono la Germania, leader degli ultimi 9 anni (73.476 tonnellate) e la Francia (22.719 tonnellate). E’ quanto emerge dal documentario “Né Tonda né Gentile” del giornalista Stefano Rogliatti, nato da un’idea di Coldiretti Piemonte e presentato alla stampa presso lo Starhotels Majestic a Torino. “Dare voce a chi voce non ha mi fa credere nella mia professione, necessaria e utile sempre. Questa volta il viaggio mi ha portato in Turchia sulle coste del Mar Nero, nella capitale della produzione di nocciole. Qui nel mese di agosto arrivano
più di 350000 lavoratori stagionali. A vederli da lontano sembrano persone serene, individui intenti a lavorare come tutti. Ma avvicinandomi inizio a scorgere che oltre agli uomini ci sono anche donne e minori tra gli alberi di nocciole, mani e ginocchia a terra 10 ore al giorno. Mi chiedono «secondo te ne vale la pena?» Non ho la risposta pronta ma dentro di me penso proprio di no. Testimoniare e accendere i riflettori sulla situazione precaria e disumana di centinaia di migliaia lavoratori gratifica il mio impegno. È solo un pezzo del nostro mondo ma drammaticamente situazioni simili non rimangono casi isolati”, afferma Stefano Rogliatti. A livello nazionale, il Piemonte gioca un ruolo importante nell’ambito corilicolo con la nocciola Piemonte Igp, una eccellenza del patrimonio gastronomico piemontese e, dal punto di vista organolettico, di elevata qualità con numeri importanti: 2000 aziende con 23mila ettari di superficie coltivata, per una produzione totale media di oltre 200mila quintali. Per la provincia di Alessandria sono 450 le aziende coinvolte
nella corilicoltura per una produzione totale media di 20.000 quintali su 5.000 ettari di cui 1.000 in piena produzione. Dietro ai dolci che mangiamo c’è un lavoro molto rischioso, senza tutele, senza contratto e svolto in condizioni di sostanziale schiavitù: è questo ciò che emerge forte e chiaro dal documentario di Rogliatti e che deve far riflettere.
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Oscar Green Regionale
Consegnati al Circolo dei Lettori di Torino gli “Oscar Green” regionali
CATEGORIA SOSTENIBILITÀ, PREMIATO LUCA RAVERA: AZIENDA “LA SPIRA”, ALLEVAMENTO DI LUMACHE 24 “Le lumache qui nascono, crescono e si vendono: vive, per chi le cucina con dimestichezza, o in barattolo, sotto forma di sughi e piatti pronti, un “fast food” per palati raffinati racconta Luca senza nascondere un po’ di emozione -. Siamo partiti con 25 mila fattrici acquistate all’Istituto internazionale di elicicoltura di Cherasco, che dà la sua garanzia di qualità, adesso il numero è oltre 400 mila, su un potenziale di 600 mila e molto spazio per crescere”.
Menzione speciale per la “Categoria Sostenibilità” a Luca Ravera, 28 anni, titolare dell’azienda “La Spira”, a Tagliolo Monferrato, zona di Ovada, che ha ricevuto il premio durante la cerimonia di consegna degli “Oscar Green” regionali, il concorso che premia le aziende che si distinguono sul territorio per innovazione e competitività. Coldiretti Alessandria ha partecipato all’iniziativa che si è svolta, nel rispetto delle regole anti Covid, al Circolo dei Lettori di Torino, con una rappresentanza del Comitato Provinciale Giovani Impresa: un momento molto importante di crescita e di confronto in attesa dell’evento nazionale. Situata sulle colline di Tagliolo, l’azienda nasce tra i vigneti tipici dell’Ovadese. Luca però prende un’altra strada, quella di allevare lumache. La sua storia è quella di un giovane che ha scelto la campagna per avviare il suo progetto di vita seguendo il suggerimento di papà Roberto che nel 2014, chiusa la storica ferramenta “Peloso” di Ovada, ha avuto l’idea di creare “La Spira”. L’entusiasmo della famiglia ha fatto il resto.
L’allevamento è diviso in due: una parte destinata alla riproduzione, dove gli animali nascono tra le foglie di radicchio, e un’altra per l’ingrasso, in cui vengono nutriti con cavolo, bietola e girasole, “tutte coltivate da noi, il ciclo è biologico”, aggiunge. Nessuno stress, per le lumache, neppure quando le si sposta da un recinto all’altro: sull’insalata, di notte, si appoggiano fogli di carta su cui loro, ghiotte di cellulosa, strisciano. Così il trasloco avviene senza traumi. La razza è la Helix Asperia, detta “vignaiola”, che ben si accompagna con il panorama locale. “La fatica è tanta - racconta - si lotta con il meteo, uccelli e parassiti, a volte ti chiedi chi te l’ha fatto fare. Ma la passione è immensa, ormai il mio mondo lo posso definire a forma di chiocciola!” Per tuffarcisi ha messo da parte gli studi di Ingegneria meccanica al Politecnico di Torino. L’obiettivo? “Far scoprire la bontà delle lumache, soprattutto ai miei coetanei” continua Luca. Ma La Spira non è solo allevamento per “chiocciole da gastronomia”, il
L’azienda si trova nell’Ovadese, a Tagliolo: ciclo biologico e nessuno stress per le chiocciole metodo che viene adottato le rende perfette per l’estrazione di una delle materie più pregiate e ricercate in cosmetica e non solo: la bava. E grazie a questa eccezionale secrezione è nata la linea S’AGAPO’. “In un anno così drammatico questo premio assume un’importanza ancora più rilevante, le aziende sono la testimonianza importante della valorizzazione del territorio portata avanti quotidianamente e con la straordinaria voglia di trovare sempre nuove forme di innovazione - ha aggiunto, a fine serata, Mauro Bianco Presidente Coldiretti Alessandria -. In un contesto economico come quello attuale è fondamentale avere dei sogni, ma un sogno da solo non basta, con l’Oscar Green viene premiata la capacità di trasformarlo in un progetto concreto e vincente. E’ il segnale, forte e chiaro che si è creata una continuità, un ricambio generazionale nella conduzione delle nostre aziende agricole.” “I giovani di Coldiretti incarnano le potenzialità e la forza di un territorio dal tessuto produttivo ricco e capillare e Oscar Green rappresenta la forza giovane del Paese, quell’Italia determinata e innovativa che non si spaventa dei cambiamenti ha aggiunto il Direttore provinciale Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo -. Un Oscar che premia l’impresa agricola di successo per offrire all’azienda una concreta occasione di crescita, interpretando quanto c’è di bello e buono da raccontare. Anche in tempo di Covid”.
Coltiva
la salute
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Il Test Microbiota Intestinale è erogato presso tutte le sedi CDC in Regime Privato, Convenzionato con Fondi.
CHE COS’E’? Il microbiota intestinale è l’insieme di microrganismi (batteri, virus, miceti e funghi) che risiede nel tratto gastrointestinale ed è unico per composizione in ogni individuo. Un microbiota sano ci protegge da diverse patologie calibrando e regolando le nostre funzioni metaboliche e immunitarie. Diversamente un’alterata composizione dell’ecosistema intestinale (si parla di DISBIOSI) può favorire l’insorgenza di patologie quali: malattie infiammatorie intestinali, diverticoli, sindrome metabolica, infezioni urogenitali, obesità, patologie autoimmuni, intolleranze alimentari, cancro del colon-retto, diabete tipo II. L’ANALISI L’analisi del microbiota viene eseguita attraverso l’utilizzo delle più aggiornate tecniche di sequenziamento del DNA batterico (Next Generation Sequencing) estratto dalle feci. Tali tecniche garantiscono un’identificazione completa e affidabile del microbiota intestinale. Il Test Microbiota caratterizza la componente batterica mentre il Microbiota Plus caratterizza la componente batterica e fungina. ATTENZIONE: i risultati del test microbiota non devono essere interpretati come diagnosi di patologia ma hanno lo scopo di fornire indicazione sul profilo del microbiota intestinale a professionisti qualificati, con la conoscenza della storia clinica del paziente, per la definizione di un programma alimentare e/o terapeutico personalizza
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Patronato Epaca
AUMENTO DELLE PENSIONI DI INVALIDITA’ CIVILE TOTALE E PENSIONI DI INABILITA’ INPS 26
Domande da inoltrare solo per determinate casistiche Aumenti in arrivo per i percettori degli assegni di invalidità: con la prossima rata di novembre 2020 l’Inps provvederà a mettere in pagamento la maggiorazione sociale in favore dei titolari di pensione per invalido civile totale 100%, pensione per i sordi, pensione per i ciechi civili assoluti e dei titolari di pensione di inabilità ex lege 222/1984. Si tratta di un incremento che può arrivare fino a 651,51 euro per 13 mensilità e che è stato riconosciuto con la sentenza della Corte Costituzionale n. 152/2020 ed il decreto-legge n. 104 del 14 agosto 2020 per i soggetti con età compresa tra 18 e 65 anni di età. Si tratta di un beneficio che verrà erogato in modo automatico a partire dal 1° agosto 2020 per gli invalidi al 100% titolari di prestazioni di invalidità civile. Tali soggetti quindi non dovranno presentare nessuna domanda. Invece per coloro che sono titolari di pensione di inabilità previdenziale ai sensi della Legge n. 222/1984 l’incremento sarà attribuito a seguito domanda dell’interessato. Per le domande presentate entro il 30 ottobre 2020 gli arretrati saranno riconosciuti dal 1° agosto 2020. Negli altri casi, la decorrenza sarà dal primo giorno del mese successivo alla domanda. Per avere diritto alla maggiorazione la legge prevede una soglia di reddito annuo personale pari a euro 8.469,63 (che sale a euro 14.447,42, cumulato con il
coniuge, nel caso in cui il soggetto sia coniugato). Ai fini della valutazione del requisito devono essere valutati i redditi di qualsiasi natura, ossia i redditi assoggettabili ad IRPEF, sia a tassazione corrente che a tassazione separata, i redditi tassati alla fonte, i redditi esenti da IRPEF, sia del titolare che del coniuge. Al contrario non vengono valutati per il calcolo reddituale i seguenti redditi: - il reddito della casa di abitazione; - le pensioni di guerra; - l’indennità di accompagnamento; - l’importo aggiuntivo di 154,94 euro (legge 388/2000); - i trattamenti di famiglia; - l’indennizzo previsto dalla legge 25 febbraio 1992, n. 210, in favore dei soggetti danneggiati da complicanze di tipo irreversibile a causa di vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati. Coloro che sono interessati a presentare la domanda o vogliono avere informazioni più chiare in merito, possono rivolgersi agli uffici Coldiretti più vicini dove troveranno gli operatori del Patronato EPACA, personale altamente qualificato e professionale in grado di fornire tutta l’assistenza necessaria.
Il Patronato EPACA offre consulenza previdenziale a tutti i lavoratori
GUIDA IN 7 PASSI PER ANTICIPARE LA PENSIONE Orientare il lavoratore prossimo alla pensione - qualunque sia il settore di impiego (coltivatore diretto, artigiano, commerciante, lavoratore dipendente pubblico o privato,ecc.) - sui passaggi da effettuare per verificare se è in possesso dei requisiti per la pensione, sulle possibili soluzioni per anticipare il pensionamento e sulle modalità di invio della domanda di pensione online, è l’attività che da anni ha consentito al Patronato EPACA di Coldiretti Alessandria di crescere nella consulenza a 360 gradi. Proponiamo qui una guida in 7 passi per anticipare la pensione. Verifica dei requisiti per la pensione Innanzitutto, occorre verificare se si ha diritto alla pensione di vecchiaia o a quella anticipata, che rappresentano attualmente le due vie ordinarie per andare in pensione: • la prima tipologia di pensione è raggiungibile con un
minimo di 67 anni d’età, corredata da almeno 20 anni di contributi versati; • la seconda opzione è raggiungibile a 42 anni e 10 mesi di contributi (requisito previsto per gli uomini) oppure a 41 anni e 10 mesi (requisito previsto per le donne). Verifica dell’estratto conto contributivo Per verificare se si è in possesso dei menzionati anni contributivi, occorre visualizzare il proprio estratto conto contributivo tramite gli accessi alle banche dati INPS messe a disposizione del Patronato EPACA. Qualora si riscontrino anomalie nel conto assicurativo e s’intenda richiedere la rettifica dell’estratto conto, occorre dotarsi della documentazione relativa al periodo di lavoro per il quale non risultano i contributi. Tali documenti consentono di regolarizzare e completare le posizioni assicurative. Alternative di pensionamento
Patronato Epaca Se non si hanno i requisiti per accedere né alla pensione di vecchiaia né alla pensione anticipata,è possibile valutare altre forme di previdenza. Ad esempio, è possibile accedere ad una di queste pensioni: • pensione Quota 100 con un minimo di 62 anni d’età e un minimo di 38 anni di contribuzione; • pensione Lavoratori precoci se si è in possesso di almeno un anno di contribuzione da lavoro effettivo prima dei 19 anni; • pensione Opzione donna se si hanno 58 anni d’età (per le lavoratrici dipendenti) ovvero 59 anni d’età (per le lavoratrici autonome), con almeno 35 anni di contributi; • pensione dei Lavoratori usuranti se si è in possesso dei requisiti contributivi e anagrafici previsti dal D.Lgs. 67/2011; • pensione di anzianità in regime di totalizzazione, qualora siano stati versati contributi non solo alle Gestioni amministrate dall’INPS ma anche in altre Casse professionali (ad esempio INPGI, INARCASSA, ecc.) per un ammontare pari a 40 anni di contributi. Quale forma previdenziale scegliere Per orientarsi nel valutare se anticipare o meno l’uscita dal lavoro, il Patronato EPACA ha a disposizione un simulatore che consente di: • verificare la data in cui si matura o maturano i requisiti per la pensione; • calcolare l’importo della pensione che è possibile percepire; • simulare diversi scenari. Il calcolo dell’importo, fornito a prescindere dall’andamento dell’inflazione, si basa sulla normativa in vigore e su tre elementi fondamentali: età, storia lavorativa e retribuzione/reddito. Con queste informazioni è già possibile iniziare a valutare, in base alla propria situazione, le possibili soluzioni per l’uscita dal lavoro, simulando come potrebbe variare approssimativamente l’importo della pensione. Incrementare l’importo pensionistico Per incrementare gli anni di contribuzione e raggiungere prima i requisiti per l’uscita anticipata dal lavoro e/o per incrementarne l’importo della pensione, si hanno a disposizione diversi strumenti. È, infatti, possibile: • valutare la possibilità di ricongiungere la contribuzione versata in altre Gestioni;
• versare ulteriori contributi previdenziali, in aggiunta a quelli già accreditati, mediante i riscatti. Il riscatto consente di valorizzare ai fini contributivi, a domanda, periodi e servizi altrimenti non utili ai fini pensionistici mediante il versamento di un contributo a carico del richiedente. Infine, si può verificare l’accredito dei contributi figurativi, per esempio: • chiedere il riconoscimento di alcuni periodi (servizio civile, militare, maternità, ecc.); • valutare di incrementare la tua anzianità contributiva versando contributi volontari e facoltativi. Per concludere è sempre bene controllare se si rientra in una delle categorie per le quali è previsto il riconoscimento di un ulteriore periodo di accredito figurativo da sommare a quello già presente per raggiungere i requisiti richiesti. Accompagnamento alla pensione Altro passaggio fondamentale da effettuare è verificare eventuali misure di accompagnamento alla pensione, quali: • Ape sociale; • Assegno straordinario di sostegno al reddito; • Prestazioni di accompagnamento in caso di crisi e ristrutturazione aziendale. Con riferimento alla prima delle due misure, qualora si sia in possesso di almeno 63 anni di età e almeno 30 anni di anzianità contributiva, è possibile controllare se si rientra in una delle categorie a cui può essere riconosciuto il diritto all’Ape sociale. Pensioni 2020: invio della domanda Se si è prossimi a raggiungere i requisiti per la pensione, occorre richiedere l’Estratto conto certificativo (ECOCERT), che include l’attestazione analitica della posizione assicurativa con valore legale. Acquisito l’Ecocert, è possibile valutare con maggiori tranquillità la decorrenza della pensione. Gli Uffici del Patronato EPACA di Coldiretti sono a disposizione per la consulenza in merito alla corretta valutazione degli estratti contributivi di tutti i lavoratori autonomi e dipendenti.
L’INFEZIONE DA COVID-19 È CONSIDERATA INFORTUNIO SUL LAVORO? Il Decreto “Cura Italia” dispone, nei casi accertati di infezione da Coronavirus in occasione di lavoro, il riconoscimento delle prestazioni per infortunio con l’erogazione delle relative prestazioni a carico dell’INAIL. La norma prevede che il medico certificatore rediga il consueto certificato di infortunio e lo invii telematicamente all’Istituto che assicura la relativa tutela dell’in-
fortunato. Le prestazioni INAIL, nei casi accertati di infezioni da Coronavirus in occasione di lavoro, sono erogate anche per il periodo di quarantena o di permanenza domiciliare fiduciaria dell’infortunato con la conseguente astensione dal lavoro.
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Birrificio
Birrificio artigianale “Luvertin” a Terzo d’Acqui
ACQUA, MALTO D’ORZO, LUPPOLO E LIEVITO: QUATTRO INGREDIENTI, UN’INFINITA POSSIBILITÀ DI COMBINAZIONI 28
INAUGURAZIONE BIRRIFICIO
avide, Marco e Lorenza sono inD nanzitutto agricoltori, fieri di affermare che “dalle nostre terre prendono vita le nostre birre”. Questa è l’azienda agricola Luvertin, dieci ettari di vigneti dove vengono coltivati principalmente Barbera e Moscato, un’altra decina dedicata alla coltivazione dei pioppi e un paio ospitano il prezioso orzo distico. I fratelli Davide e Marco Botto e Lorenza Fossati credono fortemente nel legame tra uomo e terra, nel pieno rispetto dei suoi cicli naturali, il loro progetto è di sviluppare in maniera sempre maggiore l’auto produzione di materie prime da poter utilizzare come caposaldo nelle ricette che proponiamo selezionando i migliori ingredienti e li trattandoli con la massima cura per raggiungere un risultato unico. La ricerca e la sperimentazione sono alla base del processo creativo, pochi gusti semplici ma ben definiti. er realizzare le loro birre si sono P affidati ad una delle aziende leader nel settore alimentare con impianti
di produzione che ad oggi si caratterizzano per una sala cottura da 10HL, con possibilità di doppia cotta, un CIP di lavaggio, quattro fermentatori refrigerati da 20HL ed un dissolutore. Una cella calda per la rifermentazione ed una cella frigo per lo stoccaggio, completano lo stabilimento produttivo. L’idea di avviare un birrificio artigianale è nata nel 2007 e da allora “ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo iniziato a farci le ossa: dalla cantina al laboratorio di controllo di qualità della Campari, in azienda agricola, il diploma alla scuola di formazione professionale Dieffe, maturando un’esperienza biennale al “Canediguerra” e, infine, nel settore commerciale, divertendoci a mettere alla prova le nostre capacità interpersonali e relazionali. Poi, a fine 2018, dopo lunghe riflessioni
sul come e dove, decidiamo che è arrivato il momento giusto e così, in primavera, seminiamo l’orzo, installiamo l’impianto di produzione e diamo vita a Luvertin. Sedici mesi dopo, la prima cotta…”, affermano oggi orgogliosi Marco, Davide e Lorenza che vi aspettano per farvi assaggiare birre e tipicità decisamente a filiera corta! Per saperne di più www.birrificioluvertin.com
Don Ivo / Scadenze
SANTO A 15 ANNI “Tutti nasciamo originali e molti muoiono fotocopie...” Lo ha detto un ragazzo di 15 anni: Carlo Acutis, beatificato dal cardinal Vallini ad Assisi, sabato 10 ottobre. Carlo per tutta la sua breve vita fu fedele alla messa, al rosario e all’adorazione. Il suo cuore diventerà una reliquia privilegiata, simbolo di una breve vita illuminata dalla Parola e sorretta dall’amore di Dio. Le meraviglie nella vita terrena di Carlo Acutis continuano nella vita celeste con i miracoli ottenuti per sua intercessione. Per sceglierne uno non c’è stato che l’imbarazzo della scelta. Il nuovo beato è la dimostrazione che la santità non è un’esclusiva riservata ai religiosi o agli adulti. Carlo ci insegna tante cose, ci insegna a non temere la morte,
come non l’ha temuta lui. La mamma Antonina ha raccontato: io prima che arrivasse lui ero una capretta. Mio figlio mi ha fatto scoprire la bellezza della fede. Sono i miracoli dello spirito che il nuovo beato sta ottenendo insieme ai tanti miracoli di guarigione fisica. E’ nato originale ed è morto originale. Gli dedichiamo la prossima festa di tutti i santi. Certi che avrà lassù un posto di tutto rilievo come qui sulla terra, dove anche noi camminiamo sulla strada che han percorso i santi suoi. Con una simile compagnia un po’ d’invidia e nostalgia di fare altrettanto non la sentiamo? Spero proprio di sì, anche se, forse, ci mettiamo più di quindici anni. Don Ivo Piccinini
SCADENZARIO 31 OTTOBRE
11 NOVEMBRE
IVA ESPORTATORI I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta devono annotare nei registri di cui agli articoli 23 o 25 ovvero 39, secondo comma D.P.R. 633/72, entro ciascun mese, l’ammontare di riferimento all’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.
SAN MARTINO, INIZIO ANNATA AGRARIA Per consuetudine e per convenzione San Martino è il momento iniziale delle affittanze agrarie.
2 NOVEMBRE (essendo il 31 sabato) TRASMISSIONE MODELLO DMAG 3° TRIMESTRE 2020 Entro tale data devono essere inviate in via telematica all’INPS le dichiarazioni delle retribuzioni corrisposte dai datori di lavoro agricoli agli operai a tempo determinato ed indeterminato nel 3° trimestre 2020. TRASMISSIONE TELEMATICA MODELLO 770/2020 Scade il termine per la presentazione in via telematica delle dichiarazioni modello 770 dei sostituti d’imposta per comunicare le ritenute operate sui redditi di lavoro autonomo e dipendente nell’anno 2019.
15 NOVEMBRE IVA FATTURAZIONE DIFFERITA A norma dell’art. 21 del D.P.R. 633/72 dev’essere emessa, entro tale data, la fattura per le cessioni di beni effettuate nel mese di ottobre, la cui consegna o spedizione risulta da idoneo documento. La fattura differita dev’essere registrata entro la stessa data e con riferimento al mese di consegna, cioè ottobre.
30 NOVEMBRE Dichiarazione redditi Scade il termine per l’invio telematico delle Dichiarazioni Redditi 2020 relative all’anno 2019 e Irap 2020
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Mercatino
MERCATINO 30
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Le richieste di inserzione devono riportare il numero di tessera in corso di validità. Il testo può essere consegnato in tutti gli Uffici Zona di Coldiretti oppure inviato tramite posta elettronica a ufficiostampa.al@coldiretti.it