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08_Chiese & Cappelle
La chiesa di S. Caterina sorge lungo l‘antichissimo sentiero che dalla Val d‘Isarco conduce alle valli dolomitiche ladine. Dal 15° sec. in poi quindi: S. Caterina diviene la protettrice dei carrettai
La parrocchia di Fiè affonda le sue origini nell‘epoca carolingia e presenta una notevole estensione, comprendendo la valle di Tires e gran parte della Val d‘Ega. La percorrenza media per raggiungere la chiesa parrocchiale variava da 1 a 4 ore, ragione per cui le comunità contadine, chiamate „Malgreien“, a partire dal 12°/13° sec. si dotarono di luoghi di culto locali, piccole chiese in stile romanico, nelle quali il parroco di Fiè inviava sacerdoti durante i giorni di festa. Naturalmente i borghi presero il nome dei santi patroni di queste piccole chiese. In un‘epoca in cui non esistevano forme di assistenza sociale e nemmeno assicurazioni contro la grandine, la gente si rivolgeva ai santi e talvolta erano le stesse chiese ad aiutare i contadini bisognosi, attingendo alle offerte o ad altre entrate ecclesiali in cambio di interessi. Ciò creò un legame stretto tra la gente e la propria chiesa, esplicitato dalle sfarzose decorazioni di altari e affreschi, con cui gli uomini competevano nel rendere grazie. Nel corso del 15° secolo che fu l‘epoca di maggior gloria del Tirolo, quasi tutte le chiese filiali della parrocchia di Fiè, e tra queste anche S. Caterina ad Aica, furono ammodernate in stile gotico.
I capitelli e crocifissi lungo la via invitavano a pregare o fungevano da sosta per i morti lungo il cammino che conduceva al cimitero
Molti capitelli e cappelle sono frutto dell‘arte religiosa popolare, come questa cappella del 1736 presso il maso Innerpeskoler
Alcuni masi, tra cui anche il Gemoaner e l‘Außerpeskoller lungo il sentiero dei masi, costruirono una cappella propria, in cui la famiglia recitava il rosario.