Voci - Numero 2 - Anno 7 - Amnesty International in Sicilia

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Armi e Conflitti armati

CHI FORNISCE ARMI AI TERRORISTI? di Giorgio Beretta

Talebani a Kabul, agosto 2021 © AP Photo/RAHMAT GUL

Ha suscitato l’indignazione mondiale l’abbandono dell’Afghanistan lo scorso agosto da parte delle forze militari statunitensi e dei loro alleati, tra cui l’Italia, dopo venti anni di occupazione.

tattico, 20 aerei leggeri da attacco al suolo e 18 aerei leggeri da sorveglianza e ricognizione) e finanche otto droni da ricognizione e sei palloni aerostatici radiocomandati.

L’incapacità dell’intelligence militare di prevedere il collasso dell’esercito afghano e le immagini delle disastrose operazioni di evacuazione restano scolpite nella memoria: migliaia di afghani si sono riversati all’aeroporto di Kabul nel disperato tentativo di trovare un posto sugli aerei militari in partenza verso i paesi occidentali.

Non tutti i mezzi potranno essere utilizzati dai talebani, ma già diversi depositi sono stati saccheggiati dalle milizie dell’Isis: ce n’è abbastanza per rifornire miliziani islamici e “signori della guerra” di mezzo mondo.

Lo sdegno è cresciuto nei giorni successivi quando sono apparse le foto dei talebani vestiti di tutto punto con mimetiche americane che imbracciavano nuovissimi mitragliatori “made in USA”: migliaia di armi “dimenticate” dalle forze armate americane di cui si sono prontamente impossessate le milizie talebane dell’Emirato teocratico islamico dell’Afghanistan. Un enorme arsenale composto da circa 600mila “armi leggere” (compresi 350mila fucili d’assalto, 60mila mitragliatori e 25mila tra lanciagranate, lanciarazzi e mortai) oltre a 16mila sistemi di visione notturna, ma soprattutto di quasi 76mila veicoli terrestri (tra cui veicoli tattici e da trasporto leggeri, gommati e cingolati), 208 mezzi aerei (110 elicotteri tattici, da trasporto e da combattimento, 60 aerei da trasporto Voci - DICEMBRE 2021 N.2 / A.7

L’amministrazione Biden ha prontamente fatto sparire gli elenchi di queste armi il cui valore è stimato in vari miliardi di dollari: nel corso degli anni gli Stati Uniti hanno infatti fornito alle forze di sicurezza afgane addestramento e equipaggiamenti militari per un valore stimato di 83 miliardi di dollari di cui tre miliardi solo nell’ultimo anno. Non è la prima volta che gli Stati Uniti perdono traccia dei propri armamenti nelle zone di guerra. Anzi c’è un lungo elenco di armi e sistemi militari finiti in mani “indesiderate” ampiamente documentato dai maggiori organi di informazione mondiale e, in diversi casi, anche dal Pentagono. Andando a ritroso nel tempo, troviamo migliaia di armi statunitensi, inclusi lanciagranate e mitragliatori, del valore di centinaia di milioni di dollari rimaste “vulnerabili alla perdita o al furto” durante la lotta contro l’Isis in Siria.

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