Voci - Numero 2 - Anno 7 - Amnesty International in Sicilia

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Nord Africa

LIBIA, UN PAESE NEL CAOS di Martina Manzari e Refka Znaidi

I posti di blocco militari rimangono una vista comune in Libia dove persistenti scontri tra milizie rivali hanno sollevato timori di violenza, mentre il paese si prepara per elezioni cruciali. Dicembre 2021© AFP/MAHMUD TURKIA

La Libia è nel caos dallo scoppio della primavera araba nel 2010 e dalla caduta del dittatore Gheddafi nel 2011. I tentativi di costruire uno stato democratico dopo la rivoluzione si sono tramutati in una guerra civile tra governi rivali nel 2014. I gruppi armati, compresi gli estremisti come Daesh, sono proliferati e il Paese senza legge è diventato un principale punto di transito per le persone provenienti da tutta l’Africa che vogliono raggiungere l’Europa. Dal 2014 i combattimenti sono stati principalmente tra centri rivali di potere politico nella Libia orientale e occidentale: l’amministrazione di Tripoli, nota come Governo di Accordo Nazionale (GNA), guidata da Sarraj, e l’amministrazione di Tobruk. Sebbene il GNA sia stato ufficialmente riconosciuto dalle Nazioni Unite come governo legittimo della Libia, aveva poco potere sul campo e alcuni diffidavano della sua politica considerata sotto determinati aspetti estremista. Negli ultimi anni le potenze straniere sono sempre più intervenute nella guerra civile in Libia per difendere i propri interessi geopolitici ed economici. Il GNA è

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stato sostenuto dall’ONU e dai paesi occidentali, ma i suoi principali alleati erano Turchia, Qatar e Italia. Il LNA (Libyan National Army) godeva del sostegno di Russia, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e, in misura minore, Francia e Giordania. Le parti straniere hanno inondato la Libia di armi e droni, ignorando l’embargo sulle armi delle Nazioni Unite. La Russia ha inviato mercenari a fianco del LNA, anche la Turchia non si è astenuta nel supportare i combattimenti. Dopo diversi tentativi di ristabilizzazione si è raggiunta, finalmente a Febbraio 2021, una tregua con l’insediamento di un Governo di Unità Nazionale che dovrà guidare il paese fino alle elezioni di Dicembre. L’instabilità politica e economica della Libia ha causato danni irreversibili ai civili. Secondo le Nazioni Unite, più di 200mila persone sono sfollate e 1,3milioni hanno bisogno di assistenza umanitaria. I numeri delle vittime sono altamente politicizzati e difficili da verificare.

DICEMBRE 2021 N.2 / A.7 - Voci


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