DA ITALIA 139

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NUMERO 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

MONDO ASSOCIAZIONE CONFIDA STATI GENERALI 2020

NORMATIVA TRANSIZIONE 4.0 VIDEOSORVEGLIANZA

EVENTI SIGEP MARCA

makes you more attractive winner of the 2015 Vending Star Award

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Venditalia 2020: il mondo del Vending si incontra a Milano Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo nella nuova location espositiva di Fieramilano Rho!

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EDITORIALE

IL PREZZO DINAMICO SARÀ LA NUOVA FRONTIERA DEL VENDING? Parlare di prezzo dinamico in un settore che, in casi non così isolati, è passato dalle 500 lire del 2001 ai 25 centesimi di euro del primo gennaio 2002 e che poi per vent'anni è rimasto inchiodato più o meno in quella zona, sembra follia. Però il trend inizia ad affermarsi sempre più in altri canali della distribuzione, tanto da diventare una delle strategie vincenti dell’e-commerce.

Pensare a distributori automatici con un grande touchscreen gestito da un’intelligenza artificiale che si occupa di presentare i menu in maniera dinamica, a secondo dei consumi e del target della clientela e che può persino variare i prezzi, dà una concreta speranza al futuro di questo settore.

Nel nostro Paese parlare di “Dynamic Pricing” di norma significa solamente prevedere strategie di riduzione del prezzo in particolari occasioni: saldi, happy hour, black friday, ecc. invece è tutt’altro e, anzi, può diventare un’occasione per aumentare la marginalità. Stiamo parlando di un particolare metodo di calcolo automatico, nel quale i prezzi dei prodotti e/o dei servizi si adeguano continuamente in risposta a diversi fattori (monitorati in tempo reale), che è del tutto normale nel mondo del commercio elettronico, dove le stanze degli hotel sono vendute a prezzi variabili a seconda della distanza nel quale si usufruisce del servizio o da quanti giorni mancano alla partenza.

Nel nostro Paese parlare di “Dynamic Pricing” di norma significa solamente prevedere strategie di riduzione del prezzo in particolari occasioni: saldi, happy hour, black friday, ecc. invece è tutt’altro.

Nei distributori automatici l’esempio più citato risale addirittura al 1999, quando furono fatti dei test sull’aumento del prezzo delle lattine di Coca Cola in base al caldo percepito dalle persone, ma sono molti altri i fattori che potrebbero influire sul prezzo finale, come la domanda di quel particolare prodotto o l’orario in cui viene effettuato il consumo. Estremizzando il concetto, una locazione che ha il caffè a 40 centesimi, potrebbe lasciarlo a quel prezzo tutto il giorno, tranne dalle 8:00 alle 09:30 dove potrebbe salire a 0,50 euro e scendere, dopo le 16:00, a 30 centesimi. Con l’arrivo di nuovi programmi di intelligenza artificiale, il mondo del “Dynamic Pricing” subirà una profonda modificazione e diversi esperimenti in tal senso hanno già riportato risultati molto incoraggianti. Nel principale convegno italiano sull’e-commerce, tenutosi a fine gennaio, è stato presentato un test su 300 prodotti non stagionali di elettronica di consumo con prezzi gestiti integralmente da un programma di AI. I prezzi sono mediamente cresciuti del 3% rispetto a quando non era stato implementato il Dynamic Price. Il fatturato è aumentato del 43% e l’add to cart rate del 66%.

EDITORIALE DI ALESSANDRO FONTANA

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SOMMARIO

NUMERO 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020 RENZO GABRIEL BONIZZI DIRETTORE RESPONSABILE EDITOR IN CHIEF ALESSANDRO FONTANA DIRETTORE EDITORIALE EDITORIAL DIRECTOR LAURA GUASPARRI ART DIRECTOR

3 EDITORIALE

Il prezzo dinamico sarà la nuova frontiera del vending?

6 MERCATO DEL VENDING

Latest News

ANTONIO VALESTRA GRAPHIC DESIGN

18 MONDO ASSOCIAZIONE

DANIELA BISCOTTI COMMERCIALE COMMERCIAL

NOEMI MARGAROLI REDAZIONE EDITORIAL STAFF

36 NORMATIVA

ELENA FONTANA FOTO LUCINI OFFICINA D’ARTE GRAFICA SRL STAMPA PRINTERS D.A.ITALIA IL PERIODICO DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA PUBBLICAZIONE ISCRITTA AL TRIBUNALE DI MILANO, NUMERO DI REGISTRAZIONE 177 DEL 22 MARZO 2004 ISCRIZIONE AL R.O.C. 31449 PERIODICITÀ MENSILE

STATI GENERALI DEL VENDING La distribuzione automatica tra tassazione e futuro La REGIONE LOMBARDIA concede il patrocinio al progetto RIVENDING

IL CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI tra videosorveglianza e sistemi di lavoro automatizzati TRANSIZIONE 4.0 Arriva il credito d’imposta. Come cambia l’iperammortamento nel 2020

44 EVENTI

SIGEP E A.B.TECH EXPO: è a Rimini l’evento chiave per il foodservice dolce internazionale MARCABYBOLOGNAFIERE 2020, un’edizione di successo

52 FOCUS ON

KIMBO 5 ORIGINI, il nuovo blend creato con lo chef Gennaro Esposito LA PAUSA CAFFÈ DIVENTA CASHLESS: prenditi il tuo momento anche on-the go!

59 APPUNTAMENTO IN FIERA

Business e cultura per ACQUAFAIR 2020 EUVEND & COFFEENA 2020: il meglio del Vending e dell’Office Coffee Service in un’unica fiera VENDITALIA 2020, una giornata completamente dedicata alla sostenibilità

EDITORE ART&WORKS SRL UNIPERSONALE VIA ALESSANDRO ALGARDI 13 20148 MILANO P.IVA 04234310961 TEL +39 02 48958566 UFFICIO COMMERCIALE commerciale@daitalia.it www.daitalia.it POSTA ELETTRONICA info@daitalia.it ABBONAMENTI abbonamenti@daitalia.it LA RIPRODUZIONE TOTALE O PARZIALE DELLE ILLUSTRAZIONI E DEGLI ARTICOLI PUBBLICATI SU D.A. ITALIA È PERMESSA SOLO SE AUTORIZZATA DALLA DIREZIONE. LA DIREZIONE NON ASSUME RESPONSABILITÀ PER LE OPINIONI ESPRESSE DAGLI AUTORI DEI TESTI REDAZIONALI E PUBBLICITARI. CONCEPT BY ART&WORKS SRL

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TARGET INFORMATICA, ON LINE IL NUOVO SITO Nuovo sito istituzionale per TargetInformatica.it e portale GDVending.it. Target Informatica, alla soglia del ventesimo anno di attività nel settore del vending con le proprie soluzioni software GD Gestione Distributori, rinnova non solo la sua immagine web, ma anche gli strumenti tecnologici a supporto della propria clientela. Ai tradizionali URL www.targetinformatica.it e www.gdvending. it, una nuova originale immagine aziendale accompagnerà Target Informatica nel prossimo futuro.

MATTEO MARZOTTO NOMINATO PRESIDENTE DI FAS INTERNATIONAL L’assemblea di FAS International, eccellenza italiana nella progettazione e produzione di sistemi integrati per il vending, la distribuzione automatica di alimenti, bevande e prodotti non food e per la triturazione e il compattamento delle bottiglie in PET e delle lattine di alluminio, ha nominato presidente del CdA Matteo Marzotto. Dichiara Matteo Marzotto: “FAS International rappresenta un brillante esempio della forza e della vitalità imprenditoriale del nostro Paese. Sono onorato di affiancare la visione e l’azione di Luca e Mariangela Adriani, seconda generazione del grande Antonio, formidabile precursore e lungimirante innovatore del Vending italiano e internazionale. Essi hanno saputo raccogliere il testimone dai genitori con energia, coraggio, capacità e modernità non comuni. Sono certo che la qualità dei prodotti e dei servizi, la grande professionalità e competenza del management e delle maestranze, la positiva tensione verso la continua innovazione di prodotti, processi, sistemi e soluzioni che è da sempre parte del DNA dell’azienda, rappresenti una solida base per una ulteriore significativa crescita e creazione di valore“. Conclude Marzotto: “A questo riguardo, il mio ingresso in FAS è perfettamente coerente con la mia antica preoccupazione per la sostenibilità/circolarità dell’economia; l’azienda della famiglia Adriani dimostra da molti anni la centralità strategica del tema attraverso la continua innovazione di prodotto, anche coperta da brevetti e rigorosi processi di produzione. Sono altresì molto grato alla famiglia Adriani per avermi offerto la possibilità di entrare nel capitale della Società“. “Ho ritrovato in Matteo i valori che hanno sempre caratterizzato l’operato della nostra azienda fondata dal papà Antonio 52 anni fa; un’attenzione particolare al prodotto e al mercato con la consapevolezza che gestire un’impresa sia anche una responsabilità sociale che non può mai venire meno” ha spiegato Luca Adriani, CEO FAS: “Io e Mariangela (Adriani, ndr) abbiamo proposto con convinzione e entusiasmo questo progetto a Matteo che prevede per noi l’occasione di una crescita professionale ed economica della nostra azienda nel rispetto dei nostri principi e dei nostri valori che sono, poi, caratteristica fondamentale delle medie imprese Italiane. Tengo a sottolineare l’importanza di questa operazione di apertura del nostro capitale, detenuto fino a questo momento al 100 % dalla famiglia Adriani”, che conclude: “Nell’era della così detta Digital transformation la diffusione sempre più importante di sistemi e di soluzioni di distribuzione di beni o servizi automatici consentirà un’ottimizzazione dei costi di servizio ed un miglioramento della nostra qualità di vita e in quest’ottica FAS International è impegnata da sempre a creare hardware, firmware e soluzioni integrate per qualsiasi esigenza”. Il nuovo Consiglio di Amministrazione, nel nominare Matteo Marzotto quale Presidente del CdA e Luca Adriani nel ruolo di Amministratore Delegato, ha confermato come consiglieri Mariangela Adriani (anch’essa nel ruolo di Amministratore Delegato), Andrea Franzi ed Ermanno Sacchetto.

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101CAFFÈ, INSEGNA DELL'ANNO ITALIA 2019-2020 NELLA CATEGORIA "TUTTO CAFFÈ" Grande successo per la serata di gala che si è tenuta il 28 novembre a Milano presso Enterprise Hotel, in corso Sempione, con la cerimonia di premiazione “Insegna dell’Anno Italia 20192020”, il riconoscimento più ambito dalle aziende retail, giunto alla dodicesima edizione. “Insegna dell’Anno” è un’iniziativa organizzata da SEIC-Studio Orlandini, con il supporto del mensile Largo Consumo, coorganizzatore della serata di premiazione. L’edizione 2019-2020, basata sul voto espresso dai consumatori italiani nei confronti delle insegne, ha fatto registrare un totale di 243.000 preferenze certificate, espresse da 158.000 votanti in tutta Italia e rappresenta un’ulteriore conferma del legame che il pubblico ha con i negozi preferiti e della capacità delle catene di saper catturare l’attenzione e l’interesse dei propri consumatori, premiando soprattutto il rapporto con i propri clienti.
Umberto Gonnella, CEO e fondatore di 101CAFFE’ ha dichiarato: "Eravamo in finale, nella categoria Tutto Caffè, insieme ad un competitor di grande fama internazionale: Nespresso. La vittoria di 101CAFFE', decretata dai consumatori, mi ha fatto ripercorrere, con grande orgoglio, le tappe che hanno portato l’azienda ad essere il più affermato network nazionale in franchising nel settore caffè, in tutte le sue forme, grazie ad una squadra affiatata e competente, che crede nell’eccellenza per cui lavora ogni giorno. La spinta decisiva al progetto, nato nel 2010, è stata una conversazione con mia madre, sicura che proprio Nespresso®, noto brand svizzero, fosse un marchio italiano e ne era proprio convinta! Riconosco, quindi, a Nespresso® e a mia madre, lo stimolo ad aver ridato la maternità italiana all'espresso, anche quando in cialde e capsule. Una scelta che premia, visto il grande successo non solo tra i consumatori ma anche per gli affiliati".

BRITA PRESENTA IL NUOVO SISTEMA FILTRANTE ON TAP Il Gruppo BRITA lancia sul mercato una versione completamente nuova della sistema On Tap: una soluzione filtrante per l’acqua potabile, da installare direttamente sul rubinetto.
 Un sistema, tre funzioni: Il sistema filtrante BRITA On Tap offre la possibilità di ottenere, grazie a tre diverse funzionalità, acqua filtrata, acqua non filtrata a getto continuo o con funzione doccino, da utilizzare per diversi casi d’uso. L’utilizzo è facile e intuitivo; in base al posizionamento del selettore sulle funzioni non filtrata/ filtrata, l’acqua fluirà dal rubinetto passando esternamente al filtro oppure scorrerà attraverso la cartuccia filtrante, connessa a un foro d’uscita secondario rimovibile e facile da pulire. 
 Una filtrazione professionale compatta:
BRITA On Tap impiega tre diverse tecnologie di filtrazione:
1. La fibra a scambio ionico, che permette la riduzione di metalli pesanti come il piombo*;
2. Il carbone attivo, che riduce il sapore e l'odore di sostanze nocive come il cloro, i pesticidi e gli erbicidi*;
3. La membrana a fibra cava, in grado di filtrare le micro-plastiche e il 99.99% dei batteri* grazie alla propria struttura a setaccio, che permette unicamente il passaggio di particelle di dimensioni inferiori a 1 micrometro;
*se presente nell'acqua del rubinetto. Facile da usare e da installare
BRITA On Tap è in grado di filtrare circa 1.6 litri d’acqua al minuto, una velocità di filtrazione ideale per chi necessita di grandi quantità d’acqua in poco tempo. Una sola cartuccia permette di filtrare acqua fino a 600 litri. Grazie a un display digitale conta litri è possibile sapere quando è necessario sostituire il filtro.
Oltre che facile da utilizzare, BRITA On Tap è semplice da installare. I cinque adattatori forniti nella confezione permettono di applicare il sistema alla maggior parte dei rubinetti standard, senza l’uso di attrezzi.

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KIMBO, LE BORSE “MADE IN SCAMPIA” DAI SACCHI DI CAFFÈ Kimbo, da sempre attento al territorio campano e alle sue comunità, supporta dal 2016 il progetto “Made in Scampia”, in collaborazione con il Centro di formazione culturale e professionale “Hurtado”. Questa realtà locale, guidata dai Padri Gesuiti, opera all’interno del quartiere Scampia, alla periferia nord di Napoli, promuovendo opportunità culturali e lavorative, allo scopo di sensibilizzare il territorio verso un positivo cambiamento socio-culturale. In questo contesto, Kimbo ha deciso di donare i propri sacchi dismessi di caffè verde, perché possano essere lavorati e trasformati in svariate tipologie di borse, dalle shopper alla tracolla fino alle pochette. 
Un materiale, la juta, che trova dunque nuova vita grazie alle abilità artigianali locali. Il progetto, inoltre, si inserisce all’interno di un contesto di economia circolare, il cui pilastro fondante è il recupero e la rigenerazione dei materiali, che potrebbe dare vita ad una nuova filiera produttiva. Le borse, una volta realizzate, vengono acquistate da Kimbo e rivendute presso il proprio Store nell’Aeroporto Internazionale di NapoliCapodichino e in altri Bar selezionati, con il ricarico simbolico di un solo Euro da parte dell’Azienda. Grazie a questo progetto solidale Kimbo conferma, ancora una volta, tutto il sostegno e l’impegno verso la sua città e i suoi abitanti, attraverso iniziative concrete, che offrano nuove positive opportunità.

SAN BENEDETTO HA OTTENUTO IL PRESTIGIOSO RICONOSCIMENTO SUPERBRANDS 2019 Acqua Minerale San Benedetto ha ottenuto il prestigioso riconoscimento Superbrands 2019, il premio assegnato alle aziende che hanno dimostrato il coraggio di fare la differenza con un'innovazione rilevante. La Total beverage company italiana ha ottenuto il premio “Superbrands Award for Authenticity”, per il costante impegno e la trasparenza nei confronti dei propri consumatori.
Superbrands, la più importante iniziativa di aggregazione dell’eccellenza di brand a livello globale, ha celebrato, nell’incantevole cornice della Cattedrale della Fabbrica del Vapore di Milano, l’assegnazione dei prestigiosi Superbrands Awards 2019, internazionalmente considerati gli “Oscar” per i brand. Superbrands ha come obiettivo identificare e celebrare quei brand che continuano a credere negli investimenti in innovazione, comunicazione e sostenibilità per costruire un valore distintivo e garantire un’esperienza di eccellenza riconosciuta da clienti e consumatori. 
“Un premio che ci riempie d’orgoglio a testimonianza dell’impegno che appartiene fortemente alla nostra azienda, che ha come obiettivo quello di unire qualità, sicurezza e capacità innovativa ad un profondo rispetto per il consumatore. San Benedetto, una grande azienda, proiettata al futuro con rinnovato entusiasmo, verso nuovi traguardi” - ha affermato Vincenzo Tundo, Direttore Marketing e Trade Marketing Italia del Gruppo San Benedetto.

GRUPPO ILLIRIA HA ACQUISTATO IL 100% DELLA DAM (DISTRIBUTORI AUTOMATICI MARCHE) Gruppo Illiria è proprietario del 100% della DAM che continuerà ad operare in totale continuità di personale e direzione, diventando l’undicesima filiale del Gruppo.
L’evento è stato celebrato con un pranzo di Natale a Udine cui hanno partecipato Oscar Magnani, Giorgio Giorgetti e gli altri quattro soci storici della DAM, in rappresentanza dei 46 dipendenti.

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LA SVOLTA GREEN DI CAFFÈ AGOSTANI. IN ARRIVO LE CAPSULE COMPOSTABILI Caffè Agostani festeggia il mezzo secolo dalla fondazione (è nel commercio del caffè dal 1969) introducendo sul mercato la nuova linea Agostani Small Compostabile, capsule compostabili compatibili con le macchine Lavazza A Modo Mio®. Il raggiungimento di questo risultato è stato possibile grazie all’impiego di biopolimero compostabile, le cui qualità hanno determinato la certificazione OK Compost, rilasciata da TUV Austria Industrial, nel rispetto dello standard internazionale EN 13432. 
L'azienda di Lecco parla di svolta green perché questo nuovo prodotto è destinato ad essere solo il primo di una lunga serie. Per il futuro è infatti prevista la produzione e commercializzazione delle capsule Compostabili per diversi formati dei sistemi Lavazza® e Nespresso®.

CAFFÈ ESPRESSO NAPOLETANO PATRIMONIO DELL'UMANITÀ Lo scorso 2 dicembre presso la sede del Consiglio regionale di Napoli si è svolto un convegno internazionale dal titolo: "I patrimoni culturali immateriali, tra rito e socialità", promosso dalla Regione Campania in collaborazione con l'Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza e l'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Durante questo evento è stata ufficialmente lanciata la candidatura del caffè espresso napoletano come patrimonio dell'umanità, riconoscimento UNESCO che espliciterebbe l’unicità e l’irriproducibilità di un prodotto tipico del territorio ma famoso e amato in tutto il mondo.

NABA È LA PRIMA UNIVERSITÀ IN LOMBARDIA AD ADERIRE AL PROGETTO RIVENDING NABA (Nuova Accademia di Belle Arti) avvia una vera e propria rivoluzione green aderendo, come prima università in Lombardia, al progetto RiVending, un ciclo virtuoso di recupero e riciclo di bicchieri e palette in plastica per distributori automatici voluto da CONFIDA, COREPLA e UNIONPLAST, conforme alle richieste dell’Unione Europea nell’ottica di un’efficiente economia circolare.
Nel mese di novembre, infatti, accanto ai 13 distributori automatici di bevande calde presenti nel campus di Milano e ai 2 della nuova sede di Roma, sono stati posizionati altrettanti contenitori speciali che permettono di isolare il materiale plastico di cui sono fatti i bicchieri e le palette dagli altri imballaggi in plastica. Il processo di selezione del materiale da parte della società che gestisce i rifiuti viene così semplificato, recuperando una plastica omogenea di altissima qualità con cui potranno essere creati tanti nuovi prodotti, riducendo l’utilizzo di nuova plastica.
“Siamo molto orgogliosi che NABA sia la prima realtà universitaria nella regione Lombardia ad aderire a questo importante progetto di economia circolare a cui daremo un contributo rilevante considerando che nella sola sede milanese si consuma una media di circa 20.000 bevande calde al mese, quando l’attività didattica è a pieno regime. Inoltre, RiVending si colloca nella più ampia strategia di sviluppo sostenibile avviata da NABA, anche nell’ambito dell’attività didattica, con la volontà di una sempre maggiore sensibilizzazione sul tema del rispetto dell’ambiente e responsabilizzazione nei confronti delle generazioni future”, ha commentato Donato Medici, NABA Managing Director.

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LA CINA TRAINA IL MERCATO DEL LATTE. POSSIBILI RIALZI DEI PREZZI PER IL VENDING Le importazioni cinesi di latte e derivati continuano ad aumentare. Ad esempio, nei primi nove mesi del 2019, gli acquisti di Polvere di latte scremato (SMP) sono cresciuti del 30%. Le importazioni di Polvere di latte intero (WMP) sono aumentate del 22% rispetto allo stesso periodo del 2018. I derivati del latte vengono sempre più usati come ingredienti o come accompagnamento al cibo abituale dei consumatori giovani che vivono nelle aree urbanizzate. Di conseguenza non è sorprendente il fatto che i prezzi mondiali di Polvere di latte scremato siano aumentati fra il 37 ed il 41% nel 2019 rispetto al 2018 (Gen-Nov) in Europa, Oceania ed USA, toccando il picco degli ultimi cinque anni.A causa di questi forti scostamenti del mercato mondiale del latte, sembra quindi inevitabile, nei prossimi mesi, un aumento anche delle polveri vending.

PERFETTI, GIORNATA INTERNAZIONALE DEL VOLONTARIATO PER LO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE Pubblichiamo il bellissimo post che Perfetti Van Melle Italia ha diffuso sul suo profilo pubblico Facebook: "Noi di Perfetti Van Melle crediamo che, un piccolo gesto unito a molti altri, possa fare la differenza. Per questo motivo oggi, in occasione della Giornata Internazionale del Volontariato per lo Sviluppo Economico e Sociale, abbiamo deciso di unire le forze e la nostra energia per contribuire a sconfiggere la fame nel mondo. Insieme all'organizzazione internazionale no profit Rise Against Hunger Italia, circa 700 nostri collaboratori confezioneranno pasti destinati ai bambini delle scuole in Zimbabwe. Sicuramente una bella occasione di Team Building ma soprattutto di sana sfida con noi stessi per riuscire a confezionare più di 150.000 pasti, più del triplo rispetto allo scorso anno! 
 “Quello che facciamo è solo una goccia nell'oceano, ma l’oceano senza quella goccia sarebbe più piccolo” (Madre Teresa di Calcutta).

LA SVOLTA GREEN DI COCA COLA NEL PACKAGING DELLE LATTINE A partire dai primi mesi del 2020, Coca Cola dirà addio alla plastica per introdurre imballaggi più eco-friendly. La nuova confezione si chiama KeelClip™ ed è dotata di un tettuccio che terrà unite le 4 unità. Questa copertura prevede un aggancio con l’alluminio attraverso una clip; inoltre, è presente una parte centrale che stabilizza la confezione. La new entry, partita da gennaio in Irlanda, Paesi Bassi e Polonia, verrà introdotta anche in Austria, Italia, Svizzera e Romania. Entro la fine del 2021, le confezioni saranno disponibili in tutta Europa e riguarderanno le confezioni da quattro e da otto lattine; anche quelle più grandi saranno proposte con un imballo realizzato in cartone.

BISCOCREMA PAN DI STELLE CONTRO I NUTELLA BISCUITS, BARILLA SFIDA FERRERO L'incredibile successo mediatico e commerciale dei Nutella Biscuits di Ferrero, entrati in un segmento di mercato presidiato da Barilla, ha già portato ad una immediata reazione: l’esordio sul mercato, con l’inizio del nuovo anno, del biscotto farcito "Pan di stelle" (brand del gruppo Barilla), una croccante frolla al cacao dal cuore cremoso, chiuso da uno strato di cioccolato con al centro l’inconfondibile stella di crema al latte che firma il prodotto. La cosa interessante è che Biscocrema viene venduto in monoporzioni da 28 grammi, contenenti due biscotti, la soluzione ideale per il vending...

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QUALITÀ, FORMAZIONE, EMPOWERMENT FEMMINILE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE DI LAVAZZA Dieci centri di produzione per il rinnovamento delle aree meno produttive nella zona orientale di Cuba e 6 milioni di nuove piantine di caffè di alta qualità sono i numeri chiave della prima fase del progetto sviluppato dalla Fondazione Lavazza. Accanto all’impegno volto ad aumentare la produttività delle piantagioni cubane, l’iniziativa prevede di fornire una solida e continuativa formazione alla comunità locale, attraverso la realizzazione di 34 “strutture scuole” per migliorare le competenze di 2.900 agricoltori e 500 tecnici del caffè.
Sono questi i numeri di un progetto triennale avviato nel 2018 dalla Fondazione Giuseppe e Pericle Lavazza in collaborazione con l’organizzazione internazionale non governativa Oxfam e le autorità cubane, a beneficio delle comunità di affi cultori nella due zone pilota di Granma e Santiago. Ed è a Santiago che il Vice Presidente Giuseppe Lavazza ha tenuto una Lectio Magitralis presso la Universidad de Oriente dedicata al mercato del caffè e al percorso di sostenibilità dell’azienda con un focus su Cuba, a conferma dell’impegno di Lavazza nei confronti dello sviluppo sostenibile del paese, in festa per celebrare il 500° anniversario di L’Avana.
La Fondazione Lavazza, che nel mondo ha in essere 24 progetti in 17 paesi a beneficio di 94.000 agricoltori, si rivolge a Cuba in risposta alle ingenti problematiche che il Paese vive da alcuni anni legate alla scarsa produzione nazionale di caffè, a un’insufficiente gestione della qualità del prodotto e alla necessità di rinnovamento delle aree poco produttive. Una situazione che ha un alto impatto sociale, con significative ricadute sulla comunità quali la fuga dei giovani dall’agricoltura e un gender gap sempre più alto a sfavore delle donne.

RIDUZIONE DELLA PLASTICA, CDA ENTRA IN REDAZIONE CDA entra nelle redazioni di alcuni dei quotidiani locali del Friuli Venezia Giulia all'interno di un progetto che ha come obiettivo principale la riduzione progressiva della plastica usa e getta negli ambienti di lavoro. Un obiettivo condiviso con il Gruppo GNN (Gedi News Network), che per la propria svolta green ha voluto nelle sedi del Messaggero Veneto di Udine e de Il Piccolo di Trieste un distributore automatico per l’erogazione d’acqua in borracce e bicchieri. Valore pratico e anche simbolico di un’operazione che evidenzia un contributo concreto nella scelta di adottare materiali riciclabili e di sensibilizzazione verso i giornalisti della redazione.
L'iniziativa è stata ufficializzata dal Direttore del Messaggero Veneto, Omar Monestier e dal consigliere delegato di GNN Fabiano Begal, insieme a Fabrizio Cattelan, Amministratore Delegato di CDA. La stessa filosofia – evitare la plastica, riutilizzare e riciclare – accomuna in redazione le macchine del caffè touch screen sulle quali sono state installate fotocellule che permettono di usare una tazza personale la cui presenza, rilevata, evita che sia erogato un bicchiere monouso. Nel caso non si disponesse di un proprio contenitore, con un costo aggiuntivo di 5 centesimi verrà erogato un bicchiere in materiale biologico compostabile di carta e cartone.
Il progetto avviato include anche Tritech, il compattatore CDA che “premia” i comportamenti virtuosi e incentiva al corretto smaltimento dei rifiuti in un sistema “win win”. Ogni volta che una bottiglia viene inserita in un compattatore Tritech – e quindi preparata per la raccolta a minor volume e ingombro - la chiavetta dell’utente viene ricaricata dei 10 centesimi di cauzione prelevati all’acquisto della bottiglietta stessa.

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LATEST NEWS COFFEEJACK, LA PIÙ PICCOLA MACCHINA DEL CAFFÈ ALTA 10 CENTIMETRI, ARRIVA SUL MERCATO Dopo tre anni di lavoro e ben 392 prototipi, due designer britannici sono riusciti a realizzare la più piccola macchina per il caffè sul mercato, alta solo 10 centimetri. La macchina si chiama Coffeejack e promette di poter offrire un espresso in qualsiasi momento ed ovunque. Per raccogliere i fondi necessari a finanziare il progetto, l’azienda ha avviato da tre settimane una campagna di crowdfunding sul sito Kickstarter, che finora ha raccolto quasi 600.000 euro. È possibile preordinare la macchina al prezzo di 69 sterline (circa 80 euro): le prime spedizioni sono programmate per la prossima primavera.

COMPETITIVE DATA, PUBBLICATA L'ANALISI DELLE PRIME 245 GESTIONI VENDING Competitive Data ha pubblicato sul suo blog monitoraitalia.it l’analisi dei bilanci delle prime 245 società di capitali appartenenti al settore della gestione di distributori automatici, per il triennio 2016-2018. Un settore che conta 1.369 società di capitali, delle quali 551 risultano in crescita. L’universo di riferimento conta in totale 4.003 realtà imprenditoriali. Nel 2018 si è assistito ad una crescita dei ricavi complessivi (+6,6%) e dei margini, l’Ebitda a +7,9%. Le aree territoriali che si sono contraddistinte maggiormente sono state le regioni del Sud e delle Isole, che ottengono la performance di crescita migliore, +8,3%, seguite dalle regioni del Nord Est con un incremento del +7,2%, mentre a livello di fatturato non c’è grande differenza tra le aziende con ricavi superiori ai 10 mln di euro (+6,7%), e le restanti (+6,3%).

AMAZON E ALIBABA: IL FUTURO DEI PAGAMENTI NEL VENDING È GIÀ QUI Il vending 5.0 è già stato tracciato. Il Wall Street Journal ha pubblicato un articolo secondo cui Amazon sarebbe al lavoro per mettere a punto una tecnologia che consentirà alle persone di pagare ai terminali, mostrando semplicemente il palmo della mano, senza bisogno di estrarre carte di credito o cellulare. Tutto è partito proprio dalle vending machine, perché lo scorso settembre, un quotidiano statunitense aveva riportato la notizia in base alla quale Amazon stava testando un sistema di scansione della mano presso i distributori automatici nei suoi uffici di New York. Amazon però non è la sola a muoversi su questo terreno: la piattaforma di e-commerce cinese Alibaba ha già presentato una tecnologia simile "smile-to-pay", che consente agli utenti di autenticare i pagamenti con scansioni del viso. Il futuro è già arrivato.

PARIGI PARLA BERGAMASCO. IVS INSTALLA LE PRIME MACCHINE NELLA METROPOLITAIN Nella notte tra domenica 19 e lunedì 20 gennaio IVS France ha installato nella metropolitana di Parigi le prime delle 1.400 macchine previste dal sontuoso contratto con RATP-Travel Retail, che prevede l’installazione e gestione dei distributori automatici dislocati presso la metropolitana della Ville Lumière e il connesso sistema di trasporti pubblici (RER, Tram e Bus). Le locazioni ospiteranno macchine vending 4.0, arricchite dalla presenza di monitor da 85 pollici, coordinati da una regia centrale, che diffonderanno anche comunicazione commerciale.

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SERIM, UNA NUOVA FILIALE IN VENETO Serim prosegue nella sua strategia di crescita e consolidamento dei mercati seguiti, acquisendo il controllo della maggioranza di Free Time Vending, dinamica realtà della provincia di Verona.
L’operazione consente a Serim di espandere la sua presenza anche al mercato del Veneto, aprendo la sua ottava filiale (3 in Lombardia, 2 in Piemonte, 1 in Liguria e Toscana).
 Free Time Vending continuerà comunque ad operare sul mercato attraverso la sua ragione sociale e il suo management, che ha dimostrato negli anni di avere una profonda conoscenza del territorio e di condividere con Serim il primario obiettivo della piena soddisfazione del cliente.

L’operazione di Serim si inquadra all’interno di una più ampia strategia di sviluppo, volta ad aumentare la sua densità logistica nei mercati in cui opera, e che vedrà in tempi molto brevi anche l’annuncio dell’acquisizione di un’altra primaria realtà operante in un territorio strategico per l’azienda.

ACCENTURE: UN CAFFÈ DI QUALITÀ AIUTA IL BENESSERE IN AZIENDA SECONDO IL 98% DEGLI IINTERVISTATI Vanity Fair ha pubblicato un interessante articolo sull'ufficio del futuro dal titolo "Macché perdita di tempo, la pausa caffè aumenta la produttività".
Una recente tavola rotonda organizzata da Nespresso®, con l’obiettivo di mettere in luce i cambiamenti che avverranno in un prossimo futuro, ha evidenziato che la pausa caffè non è più considerata una perdita di tempo dai datori di lavoro, è al contrario un momento che aiuta ad aggregare idee e a confrontarsi. Un’indagine Accenture Interactive conferma che il workplace del futuro ha evidenziato l’emergere di modalità di lavoro innovative, in grado di stimolare benessere e produttività: il luogo di lavoro del futuro riproduce la sensazione di casa per favorire il dialogo e la cooperazione, andando così a consolidare le relazioni interpersonali, anche durante le pause.

Stefano Goglio, direttore generale Nespresso®, conferma che la pausa caffè in ufficio rimane un rito irrinunciabile: "Due dei tre caffè in media consumati ogni giorno si bevono sul luogo di lavoro o in orario di lavoro e lo studio Accenture Interactive evidenzia come il 98% degli intervistati creda che un caffè di qualità aiuti il benessere in azienda."

LAVAZZA VUOLE RADDOPPIARE IL FATTURATO ED ENTRARE NEL PODIO MONDIALE Giuseppe Lavazza, in una lunga intervista rilasciata a "Le Figaro", ha affermato la forte volontà dell'azienda di diventare il terzo operatore mondiale del caffè, raddoppiando il fatturato entro il 2030. Il continuo sviluppo è una questione di sopravvivenza nell'indipendenza: Giuseppe Lavazza infatti afferma: "Dobbiamo continuare a crescere per non essere integrati in un altro attore e perdere la nostra indipendenza. Preferisco che Lavazza sia al tavolo dove ordiniamo piuttosto che elencato nel menu di altri".

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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

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COCA-COLA LASCIA LA SICILIA PER TIRANA A CAUSA DELLA PLASTIC TAX E DELLA SUGAR TAX I danni della cattiva politica iniziano a farsi sentire. Plastic e Sugar tax sono state approvate dal Parlamento ed entreranno in vigore dal primo luglio 2020. A perdere il lavoro, poco dopo, saranno 151 dipendenti su 340 dello stabilimento siciliano di Sibeg, che a Catania produce e imbottiglia su licenza la Coca Cola e le altre bevande della multinazionale. Luca Busi, amministratore delegato dell’azienda, della prevede un aumento dei prezzi per i clienti e per il pubblico del 20 o 30 per cento e non solo: "Perderemo il 30 per cento del fatturato, passando da 115 a 86 milioni di euro". Dopo i licenziamenti, che partiranno ad ottobre 2020, "in una seconda fase, se avremo ancora problemi di sopravvivenza, sposteremo le nostre produzioni nell’impianto di Tirana. Avevamo in mente di fare alcuni investimenti a Catania, ma a questo punto li faremo in Albania", ha confermato, amareggiato, Busi.

FRANCESCO MINERBA È IL NUOVO PROGRAM LEADER DEL GRUPPO MOAK Francesco Minerba è il nuovo Program Leader del gruppo Moak. Una nuova figura professionale in linea con la strategia aziendale che punta a rafforzare il settore dell’Out of Home. Da oltre mezzo secolo l’industria di torrefazione è specializzata nel settore Ho.re.ca. e, assecondando i trend di mercato, tra gli obiettivi del prossimo fututo ha quello di incrementare la vendita del monoporzionato. Un progetto innovativo che Moak ha affidato a Francesco Minerba, considerato uno dei massimi esperti del settore fuori casa. 
Minerba commenta: “Credo sia far evolvere il settore del porzionato introducendo prodotti di qualità, fornendo un servizio di assistenza di alto livello, ma soprattutto considerando il loro impatto ambientale. Occorre uscire dalla logica del prezzo a ribasso che sta distruggendo la qualità in tazza e le aziende che lavorano nel settore. In Moak ho trovato la professionalità, la voglia di fare e la disponibilità dei colleghi, che rappresenta per me un ulteriore incentivo. Sono felice di aver intrapreso questa nuova avventura professionale in un contesto geografico e culturale molto simile a quello di Lecce, mia terra di origine.”

RIDOTTE LE SANZIONI ANTITRUST DEL 25% Le gestioni colpite dal provvedimento del 2016 potrebbero presto vedere ridotte le sanzioni Antitrust del 25%. Sarebbero 25 milioni di euro che rientrano nel circuito vending. In attesa di conferme pubblichiamo di seguito il primo comunicato stampa divulgato da IVS Group in merito: “IVS Group S.A. informa di aver ricevuto in data odierna comunicazione da parte dell’Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (AGCM ) la quale, a seguito del provvedimento del Consiglio di Stato pubblicato il 2 settembre 2019, ha ricalcolato e ridotto la sanzione applicata nel 2016 a IVS Italia S.p.A. L’importo della riduzione proposto dall’AGCM è pari a poco meno di Euro 8,0 milioni (più interessi). Avendo IVS Italia S.p.A. già interamente pagato la sanzione, tale riduzione –ove accettata da IVS –genererà un provento straordinario ed una corrispondente entrata di cassa di competenza dell’esercizio 2020. IVS Group S.A. e IVS Italia S.p.A. stanno valutando con i propri consulenti le possibili risposte alla comunicazione ricevuta dall’AGCM. IVS Group ribadisce in ogni caso la convinzione della correttezza del proprio operato, come sempre sostenuto nel corso di tutto il procedimento”.

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LATEST NEWS “DA ESPRESSO A ESAUDITO”: MIGLIAIA DI CAFFÈ OFFERTI DA COVIM PER UNA BUONA CAUSA Sabato 21 e domenica 22 dicembre, nel centro di Genova, si è tenuta “Da espresso a esaudito” iniziativa benefica pensata per dare una spinta decisiva alla scelta degli ultimi regali e trasformare dei semplici caffè espressi in desideri esauditi. Covim ha offerto un caffè a tutti i passanti e, per ogni caffè, ha donato 1,20 euro a Helpcode, la Onlus, che si occupa della difesa dei diritti dei bambini di tutto il mondo. Il ricavato dell’iniziativa andrà a favore di “C’era una volta la cena”, il progetto Helpcode che offre assistenza concreta ai bambini che rischiano la malnutrizione a causa del disagio economico delle loro famiglie. Oltre a scaldarsi con un caffè gratuito e di qualità, i passanti hanno avuto la possibilità di conoscere l’ampio ventaglio di miscele Covim disponibili sugli scaffali della grande distribuzione, che comprende capsule tradizionali o compostabili, compatibili Nespresso® o Lavazza A Modo Mio®. Ai genovesi sono state proposte due referenze: Covim Tango, una raffinata miscela per i palati più esigenti e Covim Minuetto, dolce e cremoso, un vero espresso anche senza caffeina.

GEDAP, CAFFÈ CIRCOLARE IN COLLABORAZIONE L’UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELLA TUSCIA

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La gestione viterbese Gedap ha presentato lo scorso 16 dicembre, in collaborazione con l’Università degli Studi della Tuscia, i risultati del progetto di Ricerca & Sviluppo, dal titolo “Gedap 4.0: Utilizzo sostenibile e alternativo dei residui di caffè dei distributori automatici in un contesto di circular economy”, che ha visto impegnati per quasi un anno professori e ricercatori. Gedap distribuisce attraverso i suoi distributori automatici circa 43.000 kg all’anno di caffè in grani che si trasformano in una grande quantità di residui di caffè. La gestione si è rivolta all’Università degli Studi della Tuscia, per trovare una destinazione d’uso a questo “rifiuto” organico, in un’ottica di economia circolare.
Il progetto di ricerca, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE), prevede lo studio della trasformazione dei residui di caffè provenienti dai distributori automatici.

LE CAFFETTERIE CINESI GUARDANO AL VENDING. IN ARRIVO LE NUOVE SMART MACHINE La catena di caffetterie Luckin Coffee sta facendo passi da gigante. Ha superato Starbucks in Cina per numero di locali (4.500 a 4.300) e il titolo quotato al Nasdaq è più che raddoppiato in sei mesi. Niente male per una società nata nel 2017. Le sue caffetterie si erano distinte per il ricorso estremo alla tecnologia: solo pagamenti cashless e ordini via App, che ne ha facilitato i passi avanti nel mercato della distribuzione automatica. Non stupisce, quindi, che l'azienda abbia diramato un comunicato ufficiale nel quale annuncia l'entrata nel mercato delle smart vending machine, che integreranno IoT, big data, riconoscimento facciale e altre tecnologie avanzate da posizionare in uffici, aeroporti, stazioni dei treni e dei bus, università, ecc. per aumentare l’offerta di caffè e snack oltre la rete dei negozi fisici.

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LATEST NEWS SAN BENEDETTO PRESENTA IL THÈ ZERO ZUCCHERO NEL NUOVO FORMATO LATTINA SLEEK 33CL San Benedetto presenta il nuovo formato lattina sleek 33cl per la linea Thè Zero Zucchero (disponibile nei gusti pesca, limone e verde), freschi e leggeri, ideale per chi ama prendersi cura di sé. 
Il nuovo formato si aggiunge alla gamma di Thè San Benedetto, la più completa del mercato, ampliandola con una proposta perfettamente in linea con i nuovi trend salutistici in costante crescita ribadendo il ruolo di leader di innovazione dell’azienda di Scorzè.
Zero zuccheri e pochissime calorie per i thè in Acqua Minerale San Benedetto, per unire gusto e benessere.

Una nuova accattivante veste grafica total black, con dettagli metallizzati che danno al prodotto carattere e grinta.
Oltre ai classici limone e pesca, tradizionalmente i più amati dai consumatori, con la variante thè verde l’azienda leader nel mercato del beverage analcolico risponde alle necessità di un pubblico attento al proprio benessere fisico che non vuole rinunciare al piacere di una pausa dissetante e rilassante.

PRINGLES MINIS, APPOSITAMENTE PENSATE PER IL CANALE VENDING Pringles presenta Pringles Minis, il nuovo formato dedicato al canale vending e distribuito dall’organizzazione commerciale di Perfetti Van Melle. Disponibili da gennaio 2020 nel più famoso e richiesto dei gusti Pringles, ovvero Original. 
 Le nuove Pringles Minis offrono tutto il divertimento e il gusto di Pringles in un formato unico, a misura di morso e in un pratico pacchetto che si può gustare ovunque. Pringles Minis si aggiunge alla gamma Pringles, ampliandola con una proposta differenziante e interamente dedicata al canale vending: un pratico sacchetto da 30g dal design distintivo, in cui trovare le Pringles gusto Original più piccole e perfette per il consumo “on the go”.

GRUPPO GIMOKA DÀ IL BENVENUTO A GIAMPAOLO ARPE Gruppo Gimoka dà il benvenuto a Giampaolo Arpe, da lunedì 20 gennaio VP Sales & Marketing di Gruppo Gimoka. 
“L’arrivo di Giampaolo Arpe rappresenta sicuramente un innesto importante per assicurare una fluida implementazione alle strategie su scala internazionale del Gruppo, forte di due business unit focalizzate –grani/macinato e porzionato–, tre stabilimenti produttivi, 27 brevetti relativi alle capsule e una gamma completa di soluzioni in un’ottica di economia circolare”, afferma Massimo Faravelli, CEO di Gimoka.
Da trent’anni nel settore del caffè, Arpe ha maturato significative esperienze in realtà italiane e internazionali come Lavazza, Ueshima Coffee Company o Coind, gestendo tutti i canali di business (Home e Out of Home) tutti i prodotti del settore (macinato, grani, porzionato) sia con Private Label sia con prodotti di marca.

“La sua esperienza, maturata nei diversi canali e realtà anche estere, rappresenta sicuramente per noi un solido contributo alla crescita aziendale e allo sviluppo di nuove partnership in ambito internazionale”, aggiunge Ivan Padelli, presidente del Gruppo.

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MONDO ASSOCIAZIONE

STATI GENERALI DEL VENDING LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA TRA TASSAZIONE E FUTURO

MERCOLEDÌ 27 NOVEMBRE LA SEDE ROMANA DI CONFCOMMERCIO HA OSPITATO ANCORA UNA VOLTA GLI STATI GENERALI DEL VENDING, APPUNTAMENTO ANNUALE PER TUTTI GLI ASSOCIATI CONFIDA, NEL CORSO DEL QUALE IL SETTORE HA LA POSSIBILITÀ DI DIALOGARE DIRETTAMENTE CON I RAPPRESENTANTI DELLE ISTITUZIONI LA MANOVRA DI BILANCIO DEL GOVERNO, CON L’INTRODUZIONE DI PLASTIC E SUGAR TAX HA COLPITO MOLTO DURAMENTE IL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA, CHE CONTA 3.000 AZIENDE E 33.000 LAVORATORI. LE PREOCCUPAZIONI DEL COMPARTO CHE RIGUARDANO LE DUE TASSE AL CENTRO DELLA FINANZIARIA SONO EMERSE A GRAN VOCE NEL CONTESTO DEGLI STATI GENERALI, 18

DOVE CONFIDA HA ESPOSTO LE RAGIONI DEGLI OPERATORI DEL SETTORE: L'EFFETTO COMBINATO DI PLASTIC TAX E SUGAR TAX AVRANNO UNZQA CONSEGUENZA PESANTE SUL SETTORE E PIÙ IN GENERALE SU TUTTA LA DISTRIBUZIONE ALIMENTARE, CON EFFETTI PRESTO VISIBILI SUI NUMERI DELL'OCCUPAZIONE E SUL PIL. A DAR VOCE ALL’INTERA CATEGORIA MASSIMO TRAPLETTI, PRESIDENTE DI CONFIDA, IL PRESIDENTE DEI GESTORI DI CONFIDA, PIO LUNEL, IL PRESIDENTE DI VENDITALIA ERNESTO PILONI E IL PRESIDENTE DI EVA, PAOLO GHIDOTTI. ALL’EVENTO HANNO INOLTRE PRESO PARTE IL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO CARLO SANGALLI, L’ECONOMISTA CARLO COTTARELLI, I PARLAMENTARI


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"L'AMPIA PARTECIPAZIONE TESTIMONIA L'INTERESSE CHE LE AZIENDE DEL NOSTRO COMPARTO HANNO PER QUESTO APPUNTAMENTO E RESTITUISCE L'IMMAGINE DI UN SETTORE FORTE, DINAMICO, CHE NON SI ARRENDE ALLE DIFFICOLTÀ." MASSIMO TRAPLETTI

COSIMO FERRI E VANNIA GAVA, LA SENATRICE ALESSANDRA GALLONE, LA VICE PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO DONATELLA PRAMPOLINI. L’INCONTRO, SUDDIVISO IN TRE MOMENTI DI APPROFONDIMENTO, SI È FOCALIZZATO SU TEMI DI STRETTA ATTUALITÀ PER IL SETTORE: OLTRE CHE DELLA QUESTIONE “PLASTIC-FREE”, SI È PARLATO DI INCENTIVI ALLE IMPRESE, DI TASSAZIONE, DI

INNOVAZIONE TECNOLOGICA IN LINEA CON IL PIANO IMPRESA 4.0. DEDICHIAMO GRAN PARTE DI QUESTO NUMERO DI D.A.ITALIA PROPRIO ALL’EVENTO DI ROMA, PER RIPORTARE AI LETTORI LE PAROLE DEGLI ADDETTI AI LAVORI, DEGLI ESPERTI E DEI RAPPRESENTANTI POLITICI SU TEMATICHE DI GRANDE RILEVANZA IL FUTURO DEL VENDING.

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In apertura dei lavori la parola, come da tradizione, è stata lasciata a Carlo Sangalli, Presidente di Confcommercio-Imprese per l’Italia, “padrone di casa” dell’evento. Di seguito le sue parole:

INTERVENTO DI CARLO SANGALLI, PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO IMPRESE PER L’ITALIA “Mi fa molto piacere, anche quest’anno, essere qui agli Stati Generali del vending e constatare come siate stati capaci di raccogliere tanti consensi non solo nel mondo politico, ma tra personalità autorevoli e qualificate come quelle qui presenti oggi. Per noi si tratta di un importante riconoscimento, ulteriore dell’ascolto e del dialogo -che riteniamo necessario- con le Istituzioni Pubbliche. In parlamento, il 9 settembre scorso, il presidente del Consiglio Conte ha chiesto a tutti l’impegno di ripartire dal dialogo sociale, dalla sobrietà nelle parole e dall’operosità nell’azione per riportare al centro delle politiche equilibrio e moderazione. Una scelta di metodo e di lavoro che appartiene allo stile e 20

alla sostanza di questa stagione di Confcommercio, a partire dal sentiero stretto della Manovra di bilancio. Diamo atto volentieri al governo di avere disinnescato gli aumenti dell’IVA e voi sapete che questo è un passaggio per il quale noi di Confcommercio ci siamo battuti con grande convinzione, senza se e senza ma, consapevoli che si sarebbe tradotto in 23 miliardi di maggiori imposte, ma dicendo anche un’altra cosa: se fossero scattate le Clausole di salvaguardia, da un punto di vista economico si sarebbero spalancate le porte alla recessione e da un punto di vista fiscale si sarebbe commessa una grandissima ingiustizia sociale, perché si sarebbero colpite le fasce più deboli, quelli che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Consentitemi una battuta: noi non vogliamo mai, non appartiene al nostro DNA, rivendicare una primogenitura a questo settore, a noi interessa soltanto che si sia evitato questo aumento dell’IVA. Aggiungiamo però una cosa, mi permetto di dirla così: se non ci fosse stata questa azione forte, determinante, anche quando si è trattato di un passaggio di “rimodulazione” che noi paventavamo come “far entrare dalla finestra quello che avevamo cacciato dalla porta, se

non ci fosse stata questa azione ferma, coraggiosa e responsabile da parte della nostra Confederazione, in alcuni momenti anche isolata rispetto ad alcune realtà associative, certamente l’IVA sarebbe aumentata. Oggi c’è un altro tema importante al centro della scena, il tema della crescita e noi dobbiamo rafforzare l’impegno per la crescita. Innanzitutto mobilitando risorse già destinate e ristrutturando la spesa pubblica per reperire nuove risorse per gli investimenti, che si chiamino innovazione, infrastrutture o sostenibilità e, soprattutto, per evitare il ricorso a nuove tasse e complicazioni per imprese e consumatori. Faccio due esempi per tutti: la tassa sulla plastica e la lotteria per gli scontrini. Oggi le imprese non hanno bisogno di una tassa in più, ma di qualche costo in meno! Per restare in tema, CONFIDA è una delle Associazioni di categoria significative della famiglia Confcommercio e per noi è importante sostenerla nel suo sviluppo e nel contributo che porta al Paese e al nostro settore. Questa Associazione rappresenta un comparto allo stesso tempo molto particolare e molto diffuso. Circa 26 milioni di italiani utilizzano la distribuzione automatica eppure, uscendo di qui, se chiedessimo a una


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persona qualunque cosa sia il vending, molto probabilmente non saprebbe rispondere. Quella del vending è un’economia silenziosa, entrata fortemente nella nostra quotidianità: nei mezzanini della metropolitana, nelle aree ristoro degli uffici, nelle scuole, per le strade, ma non solo. Grazie all’innovazione, questo comparto ha stimolato anche il cambiamento in altre attività economiche. Molte attività commerciali hanno integrato le loro attività con il vending, in modo creativo e la DA ha la potenzialità di cambiare la geografia degli spazi degli uffici e degli ambienti di lavoro. Quello del vending è un comparto in cui siamo leader al mondo e lo siamo ancora una volta in modo non urlato, ma penetrante. E per questo forse è tanto più importante quello che il vending rappresenta per il Paese, perché sono le cose normali, le cose alle quali facciamo meno caso quelle che ci cambiano davvero la vita e influiscono sulle nostre abitudini, sui nostri stili di consumo, sulle scelte. Sono le piccole scelte di tanti che, alla fine, fanno le grandi differenze, per questo il vending è un settore fortemente attraversato da temi come la sostenibilità ambientale, l’educazione al con-

sumo consapevole, la digitalizzazione. Dovete sapere che, quando qualcuno entra nel mio ufficio, vede la mia collana de “Le Bussole” e mi chiede di cosa si tratti, io lo spiego sempre volentieri e regalo volentieri anche un volume. Spesso regalo proprio quello che parla del vending e c’è una spiegazione precisa, anzi diverse. La prima è perché è breve e spaventa meno da leggere, la seconda è che è verde speranza, che non guasta, ma ormai anche verde ambiente, che è ancora meglio; infine, questa bussola è dedicata ad un amico carissimo, scomparso ormai da alcuni anni, il predecessore di Massimo, l’amico Presidente Lucio Pinetti. Ma soprattutto, regalando la bussola sul vending, so sempre che stupirò il mio ospite, dimostrandogli che con le “macchinette” si fa innovazione e che non c’è niente di automatico e di scontato, nemmeno nella distribuzione automatica. Quella “Bussola” verde siamo noi, è la Confcommercio, siamo una bella sorpresa per chi ci mette il naso dentro, siamo un settore straordinario nella sua normalità, pervasività e innovazione diffusa, quella che avviene sotto i nostri occhi e cambia la vita di tutti. Siamo un popolo di uomini e donne che, un passo alla

volta, hanno contribuito a cambiare il paese dappertutto e “rasoterra”, per dirla con il sociologo De Rita. Lo dico senza presunzione: siamo il terziario, ma non vogliamo essere secondi a nessuno e occupiamo il nostro ruolo di eccellenza grazie a tante piccole scelte che hanno dentro grandi valori”. Dopo i saluti di indirizzo del Presidente Sangalli, a salire sul palco è stato Massimo Trapletti, Presidente di CONFIDA, che ha saputo spiegare le difficoltà di un comparto colpito da tasse di scopo e che ha inoltrato ai rappresentanti delle Istituzioni presenti le richieste avanzate dagli operatori della filiera.

INTERVENTO DI MASSIMO TRAPLETTI, PRESIDENTE DI CONFIDA “Benvenuti all’ottava edizione degli Stati Generali del Vending. Gli Stati Generali si stanno sempre più accreditando, anno dopo anno, come un evento unico nel nostro settore, nel quale vengono trattati temi di stringente attualità e interesse per le imprese della distri-

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buzione automatica. Sono ormai molti i rappresentanti delle Istituzioni che in questi anni sono intervenuti nella nostra assise e sono andati via con un’idea molto più chiara di quello che rappresenta la nostra filiera a livello Paese. La vostra, nostra ampia partecipazione, che vedo in questa sala, testimonia l’interesse che le aziende del nostro comparto hanno per questo appuntamento e restituisce l’immagine di un settore forte, dinamico, che non si arrende alle difficoltà che abbiamo dovuto subire e che subiamo. Vorrei ringraziare il presidente Sangalli: prima di tutto per la sua presenza e le sue parole, che ci danno sempre stimoli nuovi per essere più incisivi nel nostro lavoro; per l’attenzione e il supporto che Confcommercio da sempre fornisce alla nostra Associazione, quindi ringrazio tutte le persone che all’interno della Confederazione lavorano con noi ogni giorno per risolvere i problemi del nostro settore. Infine lo ringrazio anche per la sua instancabile battaglia contro l’aumento IVA, non sono quella ordinaria, ma anche quella agevolata e soprattutto contro i possibili aumenti selettivi di cui si è spesso parlato nel dibattito politico. Per tutto questo, un forte grazie. Nonostante lo scampato pericolo, dobbiamo ancora tenere alta l’attenzione, affinché nei passaggi parlamentari della Legge di Bilancio non compaiano emendamenti dell’ultima ora, come più volte accaduto, dannosi per il nostro settore. Proprio il contenuto della Legge di Bilancio è il primo dei tre temi delle Tavole Rotonde che oggi affronteremo: “meno tasse e più incentivi per far crescere le imprese, il PIL e l’occupazione”: un titolo che sintetizza la posizione della nostra Associazione in merito. Mai come in quest’ultimo anno, infatti, abbiamo sentito il dibattito politico introdurre le più fantasiose tasse di scopo: dalla tassa sulle merendine, poi scongiurata, a quella sulle bibite gassate, fino alla plastic tax. Si tratta di tasse che, a cascata, partendo dai produttori, si riversano sulla catena distributiva e arrivano sulle nostre famiglie, sui consumatori. Oltre a ciò, queste tasse penalizzano anche le imprese, mettendo a rischio posti di lavoro e riducono i consumi delle famiglie. Sono tasse ipocrite, mascherate dietro obiettivi ambientali o di sana alimentazione, che hanno in realtà il solo scopo di recuperare risorse finanziarie. Sul versante degli incentivi invece, la legge di Bilancio contiene certamente degli aspetti positivi: faccio riferimento, in particolare, alla “transizione 4.0” che trasforma i benefici dell’iperammortamento in un credito d’imposta del 40% per 22

investimenti inferiori ai 2,5 milioni e si applica anche alle vending machine. Il nostro settore ha potuto beneficiare degli incentivi previsti dal piano Industria 4.0 solo a partire dal maggio 2018, quindi sono ancora poche le aziende che ne hanno usufruito. Il rinnovo per il 2020, quindi, è una buona notizia, soprattutto per le piccole e medie imprese. Leggiamo positivamente anche l’ipotesi di introduzione di benefici fiscali in un’ottica ambientale e, a questo proposito, avanziamo una proposta Il nostro settore ha un’enorme potenzialità di educare il consumatore a comportamenti virtuosi riguardo la raccolta differenziata dei rifiuti, nell’ottica di un’economia circolare. Non dimentichiamoci mai che 26 milioni di italiani utilizzano regolarmente i distributori automatici, quindi noi abbiamo una responsabilità e una potenzialità molto importanti. Come Associazione, insieme a Corepla e Unionplast, abbiamo dato il via al progetto, RiVending, un circuito chiuso di raccolta e di riciclo della plastica che viene reimmessa in produzione per fabbricare nuovi prodotti. Al fine di accelerare questa trasformazione green della DA, che comporta per le aziende del settore l’acquisto di particolari bidoni o eco compattatori, riterremo opportuno far rientrare questi strumenti all’interno di beni agevolabili come accade per il cosiddetto “Green new deal”. La seconda tavola rotonda riguarda i prodotti monouso in plastica utilizzati nel nostro settore: questo tema, partito da un’esigenza giusta e condivisibile, ossia dalla salvaguardia dei nostri mari dall’inquinamento della plastica si è trasformato, particolarmente in Italia, in un’insensata campagna denigratoria contro il nostro settore e contro alcune eccellenze dell’industria italiana che fanno parte della nostra filiera. La Direttiva UE sulla plastica, pubblicata dalla Gazzetta Ufficiale Europea lo scorso 12 giugno, non ha ancora una legge nazionale di recepimento e in questo vuoto normativo proliferano normative locali, regolamenti che contrastano tra di loro e che divergono nei contenuti dalla stessa normativa UE. Quello che oggi noi intendiamo come plastic free non ha niente a che vedere con la Normativa europea, che vale la pena ricordare. la Direttiva non chiede di abolire i bicchieri monouso in plastica, ma di elaborare un piano per ridurne il consumo entro il 2026; non chiede di abolire le bottigliette PET, ma fornisce indicazioni ai produttori per fabbricarne con almeno il 25%di plastica riciclata e con tappi attaccati alle bottiglie; non chie-

de di sostituire i prodotti monouso in plastica con i prodotti cosiddetti compostabili”, perché la bioplastica, sebbene derivata da polimeri naturali come il mais, subisce una trasformazione chimica e la Direttiva equipara tali prodotti a quelli in plastica. Soprattutto, la Direttiva si applica a tutti i canali distributivi, non solo al vending. L’insistenza del nostro governo su prodotti compostabili non trova riscontro non solo nella Direttiva EU, ma soprattutto nella disponibilità di materia prima sul mercato, perché la quantità di bioplastica a livello mondiale è fortemente insufficiente per sostituire i prodotti monouso in plastica. Assistiamo ogni giorno ad iniziative che non tengono minimamente conto delle dinamiche di mercato e dei danni che possono arrecare al nostro settore, all’ambiente e, più in generale, al commercio. Nessuno di coloro che propongono di eliminare la plastica monouso ha calcolato il costo che tutto il pianeta dovrebbe pagare per avere gli stessi servizi che la plastica ci offre oggi, a partire dalle emissioni CO2 per un eventuale ritorno al vetro, fino al consumo di acqua e detersivi per assicurare l’igiene che oggi viene garantita dalle plastiche: un esempio su tutti, il lavaggio quotidiano per l’uso delle borracce utilizzate al posto delle bottigliette in PET. Altra iniziativa “creativa”, quella del Ministero dell’Istruzione, che nelle linee guida inviate a tutte le scuole obbliga i gestori della DA a fornire l’acqua minerale naturale unicamente in bottiglie compostabili, praticamente introvabili sul mercato. Mentre la direttiva UE e tutta l’industria delle bibite stanno lavorando per il R-PET, ossia le bottiglie prodotte in plastica riciclata, nella Legge di Bilancio si individuano incentivi solo per prodotti compostabili e non per quelli in plastica riciclata. A questo si aggiunga la proposta della plastic tax sui prodotti in plastica monouso, una misura che non avrebbe alcuna finalità ambientale e che, invece che penalizzare i comportamenti scorretti di chi disperde i rifiuti nell’ambiente, penalizza aziende, prodotti e consumo, con il solo scopo di recuperare risorse finanziarie. Permettetemi una provocazione che indirizzo ai politici presenti in sala: riusciremo mai ad avere rappresentanti pubblici e parlamentari che difendano le poche leadership che abbiamo ancora in Italia, in Europa? In questa sala ne abbiamo quattro e tutte e quattro vengono colpite da queste iniziative del governo. Abbiamo la leadership nella produzione di plastica monouso, delle acque minerali, della DA – che utilizza que-


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sti prodotti e nella produzione delle vending machine, che distribuiamo in tutto il mondo. Sappiamo che la Direttiva UE sulla plastica è stata votata soprattutto dai parlamentari del Nord Europa, che poco avevano a cuore la produzione dei prodotti monouso, di cui l’Italia è leader per produzione e vendita, come lo è per le acque minerali. Un dato su tutti: la politica del plastic free, che il governo sta cavalcando, ha fatto solo consuntivare, solo nei mesi di settembre e ottobre un calo di consumi dell’acqua minerale nel nostro settore pari al 15%, generando un danno consistente a tutta la nostra filiera. C’è ancora tempo per migliorare la Legge di Bilancio in Parlamento: per noi occorre apportare poche ma significative modifiche ed in particolare: ridurre drasticamente l’importo della tassa sulla plastica, che risulta sproporzionato: si parla del 110% del valore! Escludere la plastica riciclata e riciclabile dalla nuova tassazione, per promuovere l’economia circolare; prevedere un credito d’imposta per l’acquisto di attrezzature per la raccolta differenziata della plastica. Ringrazio fin da ora tutti quanti interverranno su questo palco, oggi, per dibattere di questi temi.

Infine, nel pomeriggio avremo un incontro più tecnico, legato al futuro del nostro settore, il tema protagonista della terza Tavola Rotonda: il Vending 4.0: il nostro comparto, infatti, sta vivendo una vera e propria rivoluzione digitale. Le tecnologie della DA stanno evolvendo molto rapidamente per adeguarsi sempre di più alle esigenze dei consumatori: schermi touch, app di pagamento, sistemi di telemetria per il controllo da remoto delle macchine e metodi evoluti per il pagamento dei prodotti. Questa innovazione, però, per esprimere tutto il suo potenziale e portare vantaggi a tutta la filiera, deve essere sostenuta da un protocollo informatico di comunicazione che sia al passo con gli sviluppi presenti e futuri del nostro settore. I protocolli informatici attualmente in uso sono datati e inadeguati ad affrontare queste nuove sfide: per questo abbiamo affidato al Politecnico di Milano uno studio che prevede lo scouting tra i protocolli standard già in uso in altri comparti imprenditoriali e capire se ce ne sia uno applicabile al nostro settore. Ringrazio tutti e vi auguro buoni Stati Generali!”

L’intervento di Pio Lunel, Presidente Gruppo Imprese di Gestione CONFIDA, ha portato esempi pratici a dimostrazione delle difficoltà oggettive che una tassazione come quella introdotta porterà ai gestori e, di conseguenza, all’intero comparto, con ripercussioni inevitabili sul consumatore finale.

INTERVENTO DI PIO LUNEL, PRESIDENTE GRUPPO IMPRESE DI GESTIONE CONFIDA “Ci sono 3.000 imprese di gestione in Italia e quasi 26 milioni di consumatori che accedono ai distributori automatici, 3.000 addetti e 822.000 distributori installati in Italia. Nel triennio 2016-2018 abbiamo visto un incremento delle consumazioni e del fatturato per le nostre aziende. La fine del 2019 e l’inizio del 2020 saranno per noi un’incognita, perché i dati dicono che, nei mesi di settembre e ottobre ‘19, il secondo prodotto più venduto dai distributori automatici, l’acqua naturale, è calata del 15% e la cosa ci sta preoccupando. Parlando di plastica, la normativa UE andava in una direzione e i nostri politici stanno an-

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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020 dando in un’altra. Invece di ridurre vogliono eliminare la plastica. Quando siamo di fronte a cambiamenti epocali come questo, dobbiamo dare il tempo alle aziende di adeguarsi a questi cambiamenti. Faccio un esempio: quando la macchina vending “sgancia” un bicchiere, per noi si parla di un imballo tecnico, quel bicchiere deve scendere e se non abbiamo un prodotto che funziona il consumatore giustamente si lamenta. Dobbiamo testarlo. Andare a convertire dell’attrezzatura è complicato, ci vuole del tempo, investimenti, risorse. Quello che fatichiamo a capire è: perché solo noi? Gli altri canali distributivi chi sono? Per un produttore di acqua, ad esempio, pesiamo il 5%: l’altro 95% dei settori coinvolti nella distribuzione non sta usando acqua? Ci chiediamo il perché. Al momento, la plastic tax ci costerebbe il doppio rispetto ai costi attuali di produzione. Un aumento che andrà purtroppo inevitabilmente a ricadere anche sul consumatore finale. I nostri produttori utilizzano plastica riciclata: perché viene colpito anche questo tipo di imballo? Stiamo andando nella direzione di una tassa utile a recuperare gettito, non nella direzione che la Direttiva UE aveva intenzione di farci prendere, quella dell’ecologia. Vogliono far passare la plastic tax come una tassa ecologica”: noi non ci stiamo! La plastica è un materiale insostituibile, oggi come oggi e la sua sostituzione richiederà comunque del tempo. Questo senza contare che la plastica ci garantisce una salubrità del prodotto che nessun altro materiale è in grado di darci. Noi non siamo pro plastica, ma abbiamo bisogno di capire in che direzione si voglia andare, perché oggi, con la tecnologia che esiste, non è possibile sostituirla. Ho partecipato a diversi incontri con i Ministeri ed ho sempre proposto di sederci ad un tavolo, parlare della questione e trovare insieme una soluzione praticabile, per arrivare ad un traguardo deciso insieme, unendo le forze. Dal nostro punto di vista, la tassa andrebbe abbassata o abolita e, al contempo, andrebbe incentivata l’economia circolare. Bisogna educare. Con 855.000 distributori installati, abbiamo una diffusione capillare, quindi possiamo essere un veicolo di cultura: usateci! Siamo nelle scuole, negli uffici, nelle fabbriche, nei luoghi di svago, nei luoghi di transito. Possiamo arrivare dove nessun altro può arrivare. Un altro problema riguarda la Sugar Tax: nel 2018 abbiamo avuto un incremento del 53% 24

delle bevande “Zero”, ma quelle bevande, paradossalmente, sono tassate come le altre! Ancora una volta, il sospetto che si tratti di una tassa pensata per reperire risorse e non per educare. Queste bevande andrebbero escluse dall’imposta, a nostro parere, perché non ha davvero senso. I pagamenti elettronici: il vending ha una funzione sociale. Noi inseriamo nei D.A. quello che il cliente ci chiede, non quello che vogliamo. I gestori fanno trovare all’interno dei distributori quello che serve e quando serve al consumatore finale. Nel tempo l’assortimento si è trasformata in maniera sostanziale, in conseguenza alla domanda. Un esempio su tutti: le mandorle sono tra i prodotti più venduti. Questo perché il cliente è sempre più consapevole e noi ne seguiamo i trend di consumo, le richieste. La nostra intenzione è quella di collaborare con le Istituzioni, promuovere l’economia circolare, attuare un riciclo corretto dei prodotti. Però dobbiamo sederci ad un tavolo e dialogare. Le nostre aziende stanno andando nella direzione dei pagamenti elettronici, che sono per noi una grande opportunità, stanno cercando di investire su App, dispositivi per carte di credito ecc. ma capite bene che gli importi esigui delle transazioni (50-60 centesimi) se vengono “appesantiti” da commissioni, diventano un problema, perché le commissioni inciderebbero in maniera drastica su queste consumazioni. Siamo esclusi anche dal credito d’imposta, riservato alle aziende che superano 400.000 euro di fatturato: la soluzione sarebbe azzerare le commissioni per i micro pagamenti sotto i 5 euro (e questo non riguarda solo il nostro settore), perché in questo modo incentiveremo davvero i pagamenti con la moneta elettronica. Infine, la transizione al vending 4.0: ben venga che la nuova Finanziaria abbia trasformato l’iperammortamento in credito d’imposta, dato che noi siamo partiti in ritardo, solo nel 2018 con questa opportunità. Avendo 850.000 macchine installate, abbiamo bisogno che la validità di questa normativa venga prolungata nel tempo, perché convertire un tale numero di macchine è un processo lungo. Questa legge rappresenta una grande opportunità per il nostro settore per andare nella direzione della digitalizzazione delle nostre aziende. Dobbiamo andarci, è questa la direzione del mercato. Quindi ben vengano queste iniziative e speriamo che vengano riproposte nel tempo”.

A seguire la relazione di Ernesto Piloni, Presidente Gruppo imprese di Servizi e Commercializzazione Distributori Automatici CONFIDA e Presidente di Venditalia, che ha presentato finalità ed obiettivi del programma RiVending.

INTERVENTO DI ERNESTO PILONI, PRESIDENTE DI VENDITALIA “Quando l’Associazione si è trovata ad affrontare il tema della plastica, abbiamo valutato che il plastic free debba essere sostenibile e lo debba essere per le generazioni presenti come per quelle future, quindi l’improvviso ricorso a materiali, come carta e legno, produzioni ovviamente naturali ma che non hanno un’alta riciclabilità come quella della plastica, ci hanno un po’ sconcertato e ci hanno spinto ad analizzare nuove tecnologie, che sono i metodi del riciclo. La nostra risposta è stata il progetto Rivending, con il quale il vending diventa anche “educational” L’italiano ha le sue abitudini e una di queste è bere l’espresso. Lo fa a casa e lo fa fuori casa, principalmente in piedi, perché il nostro è l’unico paese in cui si entra al bar e si ordina il caffè restando in piedi. Questa abitudine viene replicata anche davanti al distributore automatico. Circa 25 milioni di persone passano davanti a noi quotidianamente con un consumo “isterico”: bevono questo shot e poi buttano subito il bicchiere. Se riusciamo a cogliere quest’attimo -e lo stiamo facendo con il contenitore Rivending- portiamo il consumatore a fare un gesto in un momento preciso. Questa intuizione nasce dalla collaborazione di CONFIDA con Corepla e Unionplast e sta portando risultati eccezionali nelle realtà in cui abbiamo effettuato i primi test. Come funziona Rivending? Il programma prevede due fasi. Nella fase 1 andremo a diffondere il numero più alto possibile di contenitori, una fase che noi definiamo educational. Abbiamo già una catena di raccolta che Corepla gestisce in tutta Italia e che è quella della differenziata, per cui nella fase 1 il contenitore sarà già dotato del sacchetto corretto; il riciclo è identico a quello di qualsiasi altro materiale di plastica, che non deve essere pulito, ma svuotato. Quando avremo raggiunto il quintalaggio corretto per ogni CAP che andremo a registrare grazie alle collaborazioni coi gestori, potremo sostituire il sacchetto all’interno dei contenitori e avere un sacchetto “dedicato” a Rivending. In questa fase avremo un ciclo specifico

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e salteremo alcune fasi che sono la selezione e il centro di pretrattamento. Serviranno almeno due anni per certificare questo processo in alimentare per arrivare al “CUP2CUP. Un ulteriore sviluppo del progetto Rivending riguarderà il PET. Partiremo già, entro la fine dell’anno, con il villaggio ENI e faremo anche un’attività di riciclo per questo materiale. I numeri del progetto sono ambiziosi: nel 2020 intendiamo raggiungere ben 2 milioni di italiani (anche con il supporto di importanti investimenti nei social media) con la fase 1, poi attivare la fase 2 con il PET e infine procedere con il resto. Il mondo del riciclo è ciò che salva l’ambiente oggi e lo preserva per le generazioni future, salvaguardando nel contempo la leadership italiana del monouso. Cosa chiediamo e quali sono le attività che porterà avanti CONFIDA? Ottenere agevolazioni per gli investimenti sui punti di raccolta e ottenere la detrazione sulla plastica riciclata proporzionalmente. Inoltre, per il PET, ci serve che si cancelli il limite al 50% per il materiale riciclato. Perché l’Italia è l’unico stato in Europa che ha messo un limite del 50% sul riciclato della plastica (in Germania alcuni produttori già al 100%).

Antonio Protopapa, Direttore Ricerca e Sviluppo COREPLA ha approfondito la tematica plastic free, facendo luce su quali sarebbero le conseguenze di uno scenario senza plastica, ribadendo l’urgenza di una maggiore educazione al riciclo, unica vera soluzione al problema dei rifiuti plastici nell’ambiente e proponendo una tassazione diversificata per tipologie di plastica.

INTERVENTO DI ANTONIO PROTOPAPA, DIRETTORE RICERCA E SVILUPPO COREPLA “Il plastic free non è nulla di nuovo. 50-60 anni fa vivevamo nel mondo plastic free, anche se, nel mondo di oggi, questo è uno scenario che non farebbe comodo quasi a nessuno. E non credo sia il plastic free la soluzione ai problemi. Plastiche significa molti materiali, ci sono almeno 100-150 polimeri diversi: ci si concentra su 5 o 6 che sono i più utilizzati nel settore degli imballaggi, ma si possono declinare in talmente tanti modi che parlare di plastica non ha molto senso. Anzi, bisognerebbe parlare non di plastica – io dico sempre che non esiste- ma di plastiche, come fanno

gli inglesi. L’uso delle plastiche nel mondo si è sviluppato tantissimo, in tutti gli ambiti che ci circondano. Abbiamo un consumo che nel 2018 è stato di circa 360milioni di tonnellate, arriveremo a 400 entro due o tre anni, perché la crescita del consumo di plastiche ammonta a circa il +3,5% annuo. Vi do questo numero perché poi dovremo confrontarci con i cosiddetti materiali alternativi, la “soluzione semplice a un problema complesso”. Cominciamo a fare un po’ di chiarezza su queste alternative. La capacità mondiale di produzione di bioplastiche, supera di poco i 2 milioni di tonnellate: questo significa che questa non è una soluzione percorribile per il nostro settore Non possiamo fare affidamento su un prodotto la cui disponibilità è 1/20 di quella che è la domanda totale. Dovremmo pensare ad altre soluzioni, anche tenendo conto che, con la crescita di produzione ipotizzata dei prossimi anni, rimarremo sempre al di sotto di quello che è l’utilizzo minimo, anche solo in Italia, dove consumiamo 2milioni e mezzo di tonnellate di plastica per produrre imballaggi (le stime parlano di una produzione di bioplastiche di meno di 2 milioni di tonnellate entro il 2023).

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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020 Le bioplastiche sono sicuramente un ingrediente indispensabile, sono molto utili, in alcuni ambiti (es. raccolta umido) ma ci sono tanti altri settori in cui invece hanno poco senso. L’altra definizione su cui voglio farvi riflettere è quella di “monouso”, anche questa spesso abusata. Per definizione, tutti gli imballaggi sono monouso. Ma allora, vogliamo attaccare il monouso o gli imballaggi? Qui nasce la diatriba per cui, anche a livello governativo, invece di fare un decreto sulla plastica monouso che è quello che la Commissione Direttiva, il parlamento UE, hanno indicato come l’area su cui intervenire, noi siamo andati sul monouso inteso come imballaggi. Questo ci porta lontano, perché quando parliamo di imballaggio non parliamo di un prodotto monouso nel senso stretto del termine, ma di un prodotto tecnico, che garantisce tutta una serie di funzioni: comunicazione, protezione, igiene, trasporto. Quando si parla dell’imballaggio in plastica siamo sicuri che stiamo andando a colpire l’impronta ecologica (carbon foot) più importante? Mediamente, gli imballaggi in plastica rappresentano circa circa lo 0,5% degli imballaggi per un cittadino europeo. Perché aggredire lo 0,5 e non il 99,5%? Forse su questo sarebbe opportuno aprire un dibattito: stiamo davvero cercando la soluzione migliore? Alcuni numeri importanti, risultato di uno studio condotto insieme ad ISPRA (stime, con i limiti del caso): In Italia si stima che vengano prodotti circa 4,5 milioni di tonnellate di rifiuti di materie plastiche; circa 2 milioni vengono riciclate, più di 1 milione in Italia, circa 900.000 all’estero. Come si possono migliorare questi risultati? Implementando nuove tecnologie, introducendo nuove metodologie nell’ambito del riciclo. Non basta più parlare di recupero di materie come tutti lo conosciamo, il riciclo, ma dobbiamo iniziare a parlare di recupero delle materie prime, quindi andare a lavorare su quello che volgarmente chiamiamo “riciclo chimico”, che sarà la soluzione del problema. Tra cinque anni ci saremo dimenticati, probabilmente, del problema delle plastiche, perché le aziende stanno lavorando da alcuni anni per trovare nuove alternative al riciclo meccanico, quando questo non è sostenibile. Qui entra in gioco il nostro Consorzio. Noi facciamo parte di CONAI, Consorzio di filiera: noi distribuiamo ai Comuni italiani 350 milioni di euro sottoforma di contributi, secondo l’accordo Quadro ANCI-CONAI. I comuni hanno tutto l’interesse a fare la raccolta differenziata, anche della plastica monouso e, ovviamente degli imballaggi. Sottolineo questo aspetto per26

ché, a volte, arrivano messaggi che ci parlano di comuni che si rifiutano di ritirare i rifiuti di plastica perché non sono “puliti”: a noi non serve che il rifiuto sia pulito, ma semplicemente che sia svuotato. Se il rifiuto dovrà essere lavato, lo faremo successivamente noi, all’interno dei nostri impianti di riciclo. La differenziata cresce, in Italia, è una attività che cresce a due cifre. Nel 2018 siamo arrivati a 1.200.000 tonnellate. Nel 2019 saremo soprattutto a 1.400.000: una storia di successo, quella della differenziata in Italia, di cui dovremmo andare orgogliosi. Il prodotto più riciclato d tutti è proprio il famigerato PET delle bottigliette in plastica, oggi in discussione. Mi preme lasciarvi un ultimo concetto fondamentale: il riciclo. Ne parlano tutti ma probabilmente pochi sanno di cosa si tratta davvero. I polimeri degli imballaggi sono sostanzialmente tutti riciclabili (99% materiali termoplastici riciclabili), ma la riciclabilità non si deve applicare al polimero, ma al prodotto. Per poter riciclare un prodotto, deve soddisfare quattro criteri: devo poterlo raccogliere, deve entrare in un flusso di selezione (per separare le varie plastiche), devo avere un riciclatore per trattarlo, devo avere un mercato. In caso contrario, il prodotto non è riciclabile. Dobbiamo distinguere bene: non sono le plastiche ad essere riciclabili, ma l’imballaggio. La stessa bottiglia di PET è un imballaggio composto da tante plastiche, trattato, con tappo, etichetta, punzonatura della scadenza, ecc. È difficile, tuttavia, stabilire la quantità di plastica riciclata in un prodotto. Non ci sono sistemi in grado di garantircelo. Quindi attenzione a portare avanti con le Istituzioni delle istanze poi difficilmente sostenibili, in materia di sgravi fiscali. Il nostro paese sta già facendo più degli altri paesi europei. L’Italia nel 2018, attraverso il contributo ambientale CONAI, ha introdotto la diversificazione tra i prodotti. Gli imballaggi riciclabili sono “tassati” meno di quelli che non lo sono, perché l’obiettivo è quello di provocare le industrie, la ricerca e l’innovazioni, spingendoli a trovare soluzioni sempre più sostenibili, anche dal punto di vista ambientale. Il contributo ambientale diversificato è la risposta giusta per cercare di ottenere questo tipo di risultato”. A parlare della sperimentazione di RiVending all’interno di una realtà di grandi dimensioni è Carlo Bilotti, Versalis (ENI), che ha spiegato quali ragioni abbiano spinto l’azienda ad abbracciare il progetto fin da questa prima fase di applicazione.

INTERVENTO DI CARLO BILOTTI, MARKETING MANAGER VERSALIS (ENI) “Versalis è l’azienda chimica di ENI, leader in Italia e tra i principali player in ambito europeo. Siamo un’industria chimica e, da qualche anno, consideriamo la circolarità come un elemento fondamentale per la nostra crescita, un driver strategico su cui impostare il nostro lavoro, la nostra ricerca e i nostri prossimi investimenti. Questo driver si sviluppa su tre pilastri principali: l’eco design, il riciclo dei polimeri, la diversificazione del fit stock. Ecodesign significa per noi l’unione della filiera, nella consapevolezza che ogni stadio avrà impatti e riverberi sugli stadi successivi, ad esempio sul riciclo. Stiamo sviluppando e mettendo in circolo investimenti per materiali polimerici con varie tecnologie: riciclo chimico, meccanico, meccanico avanzato, ecc: ce ne sono molte, le stiamo studiando tutte e vedremo i risultati. In ultimo, la diversificazione del fit stock: Il fit stock tradizionale, quello da fossile... Sono anni che stiamo lavorando per trovare un ottimo fit stock, bio, sostenibile, da materiale riciclato. Quest’anno abbiamo presentato una nuova gamma di prodotti su due linee polimeriche: il polistirolo e il polietilene. Prodotti che hanno in seno un tenore di materia prima seconda (fino al 75% per la linea polietilene) che viene dalla raccolta e dal riciclo post uso domestico. Prodotti come film e articoli per il settore agricolo. Nella parte polistirolo, siamo nell’ambito dell’EPS, quindi polistirolo espandibile, per l’isolamento termico delle nostre case. Entrambi i prodotti sono disponibili, sono stati immessi sul mercato negli scorsi mesi. Abbiamo parlato di sviluppo, di ricerca e di investimenti. C’è un terzo punto importante lo sviluppo e la promozione delle filiere dedicate, quindi tanti piccoli progetti che insieme possono dare un contributo importante. RiVending è uno di questi. Noi, come Versalis e come ENI, abbiamo sposato questo progetto e o abbiamo adottato presso le nostre sedi. Abbiamo abbracciato l’idea di questa filiera corta e tutelata, perché permette di ottenere progetti di purificazione e di riciclo più semplici rispetto ad un processo di riciclo tradizionale e permette di ottenere un prodotto finale

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di alto valore aggiunto, di alta qualità. I risultati ottenuti, sia a livello di feedback (da parte dei colleghi) sono incoraggianti e importanti e credo che la cosa da sottolineare sia la riuscita di un percorso di responsabilizzazione: il gesto di prendere il bicchiere, pulirlo e gettarlo correttamente ha un valore che si misura nell’andare a individuare nel prodotto finale che si otterrà. In quest’ottica, c’è la sinergia che noi come Versalis abbiamo avuto sul progetto RiVending: noi utilizzeremo la materia prima seconda originata dal progetto Rivending come co-fit stock, come ulteriore fit stock per i nostri prodotti da isolamento insieme ai prodotti che normalmente ci fornisce COREPLA”

TAVOLA ROTONDA VENDING 4.0: UN NUOVO PROTOCOLLO INFORMATICO PER LA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA Roberto Pellegrini, Presidente Gruppo imprese di fabbricazione di distributori automatici e accessori CONFIDA, ha spie-

gato come le sempre nuove e crescenti esigenze dei gestori abbiano portato l’Associazione a ripensare e a sviluppare (in collaborazione con il Politecnico di Milano) un nuovo protocollo performante e al passo con la nuova realtà del settore, con le normative e compatibile con Industria 4.0. A proseguire sul tema Mario Majo, Gruppo imprese di fabbricazione di distributori automatici e accessori CONFIDA, che ha ripercorso brevemente l’evoluzione dei Protocolli utilizzati negli anni nel vending italiano e spiegato l’esigenza di elaborare un protocollo semplice, al passo con le evoluzioni tecnologiche e, soprattutto, unificato. “I protocolli influenzeranno cosa sarà in grado di fare ”domani” il distributore automatico e anche quanto il gestore pagherà per macchina, accessori, periferiche e servizi. Usciamo un po’ dalla pura tecnica: qui stiamo parlando del futuro del vending. I primi modem, a metà degli anni ’90 – quando si è diffuso internet in Italia, lavoravano a 14400 bps. L’inizio di internet ha stravolto le no-

stre vite negli ultimi trenta anni. Se facciamo un parallelo tra la velocità di internet in quegli anni e la fibra, oggi possiamo paragonare la velocità di un bradipo e quella di uno shuttle. Lo stesso discorso vale per i protocolli. Nel vending ne esistono due grandi famiglie: quelli che stanno dentro la macchina, i più noti MDB ed Executive (più diffuso in Italia) e i protocolli che trasferiscono dati all’esterno, banalmente servono per i dati contabili ma anche per trasmettere informazioni sul funzionamento della macchina (EVA-DTS). Il vending nasce negli anni ’60 ed è legato per vent’anni all’elettromeccanica. Quando, negli anni ’90 inizia a legarsi all’elettronica, in Italia nasce il protocollo Executive, usati ancora oggi nel 95% dei casi. È un protocollo di proprietà di MARS, che l’ha ideato, non è mai stato reso ufficialmente pubblico. All’inizio degli anni ’90, su volere di Coca-Cola, viene realizzato il protocollo MDB, che ha un’altra filosofa di funzionamento, nasce negli USA e poi viene accettato ed utilizzato anche in Europa, con delle varianti, per poi essere unificato in un unico protocollo. Nello stesso periodo nasce

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l’EVA-DTS, il protocollo di comunicazione verso l’esterno. Questo è un protocollo che in realtà è l’insieme di due modi di vedere, uno americano e uno europeo, che si basa su protocolli addirittura precedenti al ’90 (creati a fine anni ’70). Dal 2002, anche per via dell’unificazione della moneta, l’Euro, i protocolli subiscono una serie di aggiornamenti e variazioni legati ad esigenze di vari mercati, europei e americani. Analizziamo il caso italiano, che ha avuto una sua specificità. L’elettromeccanico nel nostro paese era del tutto simile a quello dei costruttori USA, il protocollo Executive viene adottato da subito (viene adottato per le gettoniere rendi resto, per le quali era stato realizzato). In Italia, alla fine degli anni ’80, si diffondono i sistemi a chiave: questo ha creato una serie di sistemi di rilevazione, diventati a quel punto un elemento chiave importante nel processo di gestione dei distributori e si sono creati i sistemi proprietari di rilevazione (questo non è accaduto fuori dall’Italia). Il protocollo EVA-DTS non è stato considerato affatto fino al 2002, quando l’avvento dell’Euro ha 28

cambiato le carte in tavola: il mercato tende a liberalizzare, ci sono nuovi attori nel mercato italiano, la rendiresto prende vita e si cominciano ad utilizzare i protocolli. Nasce infatti l’esigenza di rilevare dati con un unico strumento e questo porta anche noi ad adottare EVA-DTS e MDB, non tanto come sistema per dialogare con la macchina, ma come sistema per connettere diverse periferiche al dispositivo master. In Italia altri due elementi abbastanza recenti portano alla necessità di utilizzare sistemi di rilevazione dati: 1. La legge dei corrispettivi, che ha obbligato tutti ad adottare i protocolli standard, con la conseguente uscita di scena dei sistemi proprietari (una situazione unica a livello europeo, forse non solo). 2. Industria 4.0, che ha comportato esigenze nuove e ha messo in evidenza le criticità dei protocollo esistenti. Mentre all’inizio, quindi, l’interesse si focalizzava sull’interno della macchina, progressivamente negli ultimi 10-15 anni il focus si è spostato verso l’esterno, quindi l’uso di App per rilevare i dati, per finalizzare i pagamenti, per il controllo da remoto.

I protocolli sono stati “tirati” all’inverosimile seguendo esigenze diverse, di diverse parti del mondo. Ogni Paese ha auto le sue problematiche e criticità, ma i protocolli erano gli stessi e li abbiamo dovuti adattare tutti! Oltretutto, parliamo di protocolli che hanno ormai più di trent’anni, ormai arrivati al limite delle loro capacità. Sono ancora adeguati? Il mulo faceva bene il suo lavoro sulla mulattiera, ma le condizioni sono cambiate. Nel vending ci sono ancora mulattiere (non è stato stravolto fino a questo punto), ma ci sono anche delle autostrade. E il mulo fa fatica sull’autostrada! Da questa esigenza sempre più stringente nasce il lavoro che in questi mesi CONFIDA ha portato avanti grazie alla collaborazione con il Politecnico di Milano e che ha portato allo sviluppo di un protocollo performante per il settore”. Dei problemi pratici - che si traducono spesso in perdita di efficienza- che nel quotidiano il gestore è costretto ad affrontare quando si parla di connessione ed interconnessione tra macchine ha parlato Roberto Pace, Presidente Giovani CONFIDA. Di seguito il suo intervento integrale.

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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020 “I sistemi attualmente in uso non permettono il completo controllo di tutte le periferiche presenti nel distributore automatico. Le difficoltà sono di tipo pratico, a livello di cablaggio della macchina, che complica la vita al gestore oltre a necessitare naturalmente di spazio fisico. Inoltre, per avere una discreta qualità dei dati, spesso dobbiamo duplicarli. In più, ogni fabbricante utilizza codici diversi: a volte lo stesso fabbricante – su modelli di generazioni diverse- utilizza codici uguali per comunicare problemi differenti! In questo modo, diventa difficile beneficiare davvero dei vantaggi che questo tipo di innovazione potrebbe portarci. Abbiamo centinaia, migliaia di macchine installate e naturalmente non siamo tutti in grado di raggiungerle tutte: dobbiamo poter utilizzare uno strumento che ci metta in condizione di farlo in modo rapido e veloce. Di cosa abbiamo bisogno? Credo innanzitutto che la connessione di questi sistemi fisici hardware debba essere semplice: “plug and play”, ovvero che lo strumento si auto-installi e sia operativo; abbiamo bisogno di un’integrazione totale con i nostri software gestionali. Oggi programmare un prezzo o interrogare una determinata componente sulla macchina, è un’operazione titanica! In più, l’invio di materiale multimediale in modo semplice è un’esigenza, perché le macchine touch non devono essere semplici pulsantiere trasformate in monitor, ma strumenti di comunicazione, utilizzabili per fare marketing o molte altre attività ma addirittura poterle modificare in tempo reale in base alle necessità del cliente stesso. Ovviamente abbiamo bisogno di monitorare tutte le componenti hardware presenti all’interno della macchina e la macchina stessa. Dobbiamo poterci inserire nella catena di comunicazione fra i vari sistemi di pagamento e poter interloquire in modo semplice e dinamico con tutti. A questo si aggiunge la necessità di programmare una serie di parametri in modo semplice e intuitivo: parametri di prezzo, di funzionalità della macchina, ecc. Quale sarà l’impatto sull’attività delle gestioni con un protocollo che renda l’attività più efficiente? Le vendite in tempo reale ci potranno portare, in breve tempo, ad un controllo degli stock e a una pianificazione dinamica dei giri e rivoluzionare la modalità operativa che abbiamo sempre adottato: una pianificazione dinamica ci farebbe con-

tenere i costi. In un mondo in cui le tasse ci opprimono e le difficoltà operative sono sempre più ampie, è ovvio che razionalizzare i costi diventa fondamentale. Controllare gli assortimenti, le rotazioni di vendita in tempo reale, cose che adesso facciamo con grande fatica. Potremmo portare avanti attività che semplificherebbero notevolmente il concetto di lavoro nel nostro settore. In merito alla gestione dei parametri da remoto questi, collegati al marketing mirato, consentirebbero di intervenire sul DA in tempo reale, da un singolo cliente per poter mettere in pratica promozioni, cambio prezzo, vendite combo, ecc.: attività che, se pensiamo di applicarle al singolo distributore, possiamo farlo, ma se dobbiamo applicarle con una logica estesa a tante macchine, ovviamente richiederebbero una fluidità diversa rispetto al passato. Anche un controllo facile e intuitivo degli alert ci darebbe un vantaggio e giocherebbe a favore della rapidità di intervento, con conseguente migliore percezione del servizio da parte del cliente, un aumento inevitabile delle vendite grazie alla riduzione dei fermo macchina”. Le difficoltà che gli operatori si trovano a fronteggiare nello svolgimento della loro attività, oltre all’evidente inadeguatezza dei protocolli di comunicazione esistenti, hanno convinto CONFIDA della necessità di sviluppare un nuovo protocollo, uno strumento di lavoro performante e al passo con le più recenti tecnologie. Razvan Pitic, Direttore IoT Lab, laboratorio interdipartimentale del Politecnico di Milano, ha illustrato le caratteristiche del protocollo “ideale” per il vending, pensato per il presente ed il futuro del settore. “Sono un ingegnere e Direttore dell’IoT Lab, laboratorio che nasce nel 2006 su iniziativa di due diversi Dipartimenti del Politecnico (Elettronica-tecnologia e Ingegneria) per venire incontro alle esigenze delle aziende. CONFIDA ci ha contattati e ci ha proposto un progetto per noi molto interessante: partire “da un foglio bianco” per ridisegnare il futuro della vending machine dal punto di vista dell’architettura dei protocolli utilizzati. Come accademici, ci siamo basati molto sulle indicazioni del gruppo di lavoro CONFIDA, formato da rappresentanti di tutte le categorie della filiera che portavano le loro diverse prospettive. Siamo partiti dall’individuazione dei requisiti e dei punti fermi

che non potevano essere in alcun modo “bypassati”, iniziando dall’architettura della macchina e poi ragionando sui protocolli che potevano essere applicati a questa architettura. Tengo a precisare che non abbiamo ancora i risultati definitivi, si tratta di un lavoro in corso, però posso già fare alcune interessanti riflessioni. Gli interventi precedenti hanno ampiamente spiegato per quali ragioni implementare un nuovo protocollo fosse ormai necessario. Quello che noi, dall’esterno, abbiamo visto è quanto segue: innanzitutto la frammentazione dei protocolli, non solo quelli all’interno ma, soprattutto, quelli applicativi, che gestiscono la logica della macchina. Al di sopra di questo, ci sono i problemi di interpretazione del dato. A livello software, negli anni, si sono creati tutta una serie di casi per questo protocollo per cui ormai è tutto un’eccezione… ora è difficile persino far parlare nello stesso modo i diversi moduli all’interno della macchina e, a maggior ragione, farli dialogare con il software gestionale. Se qualche anno fa era tutto piuttosto semplice: “schiaccio il pulsante e prendo il caffè”, oggi il mercato si è evoluto, il consumatore si aspetta una personalizzazione del servizio e del prodotto erogato e questo, con il protocollo attuale è praticamente impossibile da gestire. Infine, un elemento che non è stato approfondito ma che ha il suo peso, è quello che riguarda le richieste che arrivano dall’Agenzia delle Entrate, per cui serve il monitoraggio di tutto il parco macchine, che devono essere tutte connesse. Abbiamo fatto un po’ di ragionamenti per capire come indirizzare tutto quanto. L’architettura che andiamo a proporre deve tenere conto di tutto e spingersi oltre le limitazioni che conoscete e fornire tutta una serie di flessibilità, perché quello che fa il gestore ad oggi deve essere possibile farlo anche in un futuro. Il nuovo protocollo deve essere basato su una serie di standard condivisi e aperti, per garantire l’interoperabilità tra questi dispositivi. Inoltre, devono supportare i nuovi servizi, sia quelli che esistono che quelli in fase embrionale che quelli che verranno in futuro. L’idea che ci siamo fatti è quella di cambiare innanzitutto approccio e passare a un BUS in cui le parti parlino lo stesso linguaggio, così che un dato possa essere utilizzato da qualsiasi altro elemento della macchi-

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na. Tutto questo nella logica della macchina connessa (Industria 4.0), quindi fare in modo che la macchina non ragioni solo in locale, ma che abbia un suo “gemello digitale” nel cloud. In pratica tutto quanto accade a livello fisico venga replicato a livello virtuale. A quel punto il gestore si trova con una fotografia istantanea aggiornata del suo parco macchine. Ovviamente questo è l’ideale verso cu tendiamo: siamo assolutamente consci che non raggiungeremo il 100% delle macchine interconnesse con il cloud, come è anche vero che ci saranno macchine che avranno l’esigenza di lavorare in locale, quindi deve lavorare off-lin. Anche questo è uno dei casi che devono essere contemplati. Attraverso i focus group che abbiamo effettuato, siamo riusciti a convergere verso due principali casi d’uso: l’erogazione del prodotto singolo e quello della vendita multipla, con diversi abbinamenti possibili. Tutto questo declinato sia per la modalità online che offline della macchina. E poi tenendo conto del punto di vista dell’utilizzatore, le diverse metodologie di fruizione: direttamente dal touch screen, da totem esterni, 30

da App ecc. Partendo da questi diversi casi di utilizzo, abbiamo estratto funzionalità che devono caratterizzare il nuovo protocollo. Parlando ad esempio del prezzo per ciascun prodotto, l’ideale sarebbe poterlo gestire a livello centrale, dal gestore nel cloud e comunicato in tempo reale alla macchina, per poter gestire politiche di prezzo dinamiche. Cambi di prezzo per prodotti ma anche per singolo ingrediente, dove ci sono combinazioni che prevedono una ricetta. Sempre parlando di ingredienti, la possibilità di gestire non solo le scorte all’interno della macchina, ma anche dal punto di vista della comunicazione verso il consumatore: ad esempio poter consultare prima la lista ingredienti ed evitare eventuali allergeni, come accade ad esempio facendo la spesa online sul portale di un supermercato. Un altro elemento fondamentale è la telemetria, quindi poter conoscere tutto riguardo al singolo distributore automatico. Infine, un altro elemento importante vista l’evoluzione “fisica” dei d.a., con touch screen, è la possibilità di erogare anche contenuti multimediali.

Non ultimo, naturalmente, la possibilità di aggiornamenti firmware In modo semplice, senza dover mandare un tecnico sul posto con la chiavetta, per intenderci… Infine, ci sono una serie di altre funzionalità che esulano dal protocollo di comunicazione ma di cui tenere conto: profilazione utente, comunicazione attraverso assistente vocale, ecc. Al di là di questi aspetti legati alla funzionalità della macchina, ci sono aspetti di base, come la comunicazione distribuita tra i componenti della macchina (in tempo reale ogni elemento della macchina dovrebbe sapere cosa fanno gli altri); devo supportare un alto livello di configurabilità della macchina, già dal momento in cui il gestore “prepara” la macchina per la locazione scegliendo i diversi moduli, la macchina si deve in un certo senso auto configurare e far dialogare le diverse parti tra loro. Un'altra caratteristica è quella della raggiungibilità della macchina, con la quale si deve poter comunicare facilmente. Dal punto di vista della comunicazione fisica, abbiamo adottato un approccio agnostico: non andiamo ad imporre un certo

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standard di comunicazione ma, tendenzialmente il protocollo dovrebbe essere in grado di supportare diversi standard di comunicazione, partendo ovviamente dai principali (ethernet, ethernet lite) dove ogni elemento parla con gli altri attraverso questo protocollo di comunicazione. Anche per quanto riguarda la comunicazione verso l’esterno, a livello fisico, possiamo supportare ethernet, la fibra, fin alle comunicazioni cellulari 3G, 4G. Il punto importante della questione è il livello superiore, che deve essere superiore rispetto al livello fisico: come vengono scambiati i messaggi e cosa contengono? I messaggi vengono scambiati attraverso un sistema in cui ogni elemento pubblica gli eventi che accadono e chi è interessato si iscrive e riceve i messaggi di quel tipo, esattamente come seguire un determinato thread su Twitter, né più né meno. Una volta stabilito questo tipo di comunicazione, va stabilito il contenuto del messaggio. E qua entriamo nell’ontologia dei sistemi informativi, un mondo abbastanza rognoso. Basti dire che abbiamo identificato tre o quattro soluzioni, funzionanti e

già presenti sul mercato, scegliendo quelle che meglio si adattano alle esigenze specifiche. Il primo standard identificato si chiama Vorto, (utilizzato nell’IoT di Bosch), un altro sviluppato da W3C, che ha già sviluppato tutti i principali standard relativi al mondo internet come http, CSS, html e che ha sviluppato uno standard per il collegamento tra oggetti che si chiama web of Things, molto generico, che abbiamo preso anch’esso in esame. Infine abbiamo un altro paio di standard proposti da GS1, ente che gestisce a livello mondiale i codici a barre e identificazione automatica in radiofrequenza (RFID) e tutta una serie di altri elementi relativa all’ADI all’interscambio di documenti elettronici: loro hanno sviluppato questo standard indirizzato al mondo della tracciabilità che si chiama EPCIS (Electronic Product Code Information Services) con un vocabolario, definito sempre da loro, che definisce le diverse possibili entità di diverse tipologie di messaggi. Una volta definito questo standard, deve essere in qualche modo personalizzato per

il vostro ambito specifico quindi i messaggi devono essere concordati e ci deve essere una terza parte che si prenda carico della gestione di questi messaggi, altrimenti si torna allo stato precedente, in cui ognuno gestisce da solo la definizione dei vari elementi, senza interoperabilità. Questo è un punto fondamentale che in qualche modo dovrà essere affrontato. Non entro nel dettaglio di come funziona questo standard, basti dire che è nato dall’esigenza di assicurare che tutta una serie di dispositivi fisici potrebbero acquisire una loro identità nel mondo digitale, una loro rappresentazione descrittiva (cos’è, com’è composto, cosa riesce a fare) in modo da collegarsi a tutto il mondo di piattaforme di gestione direttamente a livello di cloud. Il bello di questo approccio è che diventa immediatamente interoperabile con tutte le piattaforme cloud oggi in utilizzo: Amazon Web Services, TeamWorks di PTC ecc. e vanno a creare un luogo virtuale comune in cu si può andare a pescare per “costruire” la macchina in funzione delle esigenze specifiche”.

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Paolo Ghidotti, Presidente di EVA (European Vending Association) ha spiegato come il “nuovo corso” dell’Associazione Europea, a guida italiana e sud europea, stia portando ad una maggiore cooperazione con le singole Associazioni Nazionali per dare al vending la riconoscibilità che merita e per vincere le sfide che il settore, anche a livello europeo, è chiamato ad affrontare. “Vorrei agganciarmi a quanto discusso oggi, nel corso dei molti interventi, per condividere con voi alcuni concetti che rappresentano le linee guida con cui stiamo gestendo EVA. EVA è stata guidata per anni da figure del Nord Europa, che lavorano secondo dinamiche diverse e su mercati molto diversi da quello italiano e quello sud europeo (tra l’altro non sono nemmeno i più grandi, in termini di fatturato vending). Un paio di anni fa è stato completamente riformato il Consiglio Direttivo e, nell’ottobre 2019, è stato riconfermato ed integrato con alcune nuove figure. La presenza italiana all’interno è molto forte (sei elementi membri) ed è chiaro che stiamo portando avanti in modo 32

molto forte le esigenze del mercato italiano e, in generale, del mercato sud europeo, affiancati anche dalla partnership con Spagna e Francia. All’interno di questo contesto, si inquadra quello che stiamo andando a fare nel breve e nel medio termine. Ho voluto riportare integralmente il contenuto della convocazione di un meeting che si terrà a Bruxelles prossimamente del comitato che lavora sugli standard e sui sistemi di pagamento e noi, come CONFIDA porteremo ciò che è stato presentato oggi come un progetto abbastanza strutturato, che potrebbe rappresentare le linee guida sulle quali lavorare. Ci potrebbero essere altre proposte? Sicuramente: abbiamo sentito che le esigenze del mercato, non solo quello italiano, sono ampiamente diffuse, relativamente ad un ampliamento dei protocolli, però è chiaro che attraverso questa proposta definiamo la direttrice sulla quale cominciare a lavorare. Ci potranno essere integrazioni, aggiunte, modifiche parziali, ma lo scheletro di base dovrebbe essere questo. Alcuni di noi parteciperanno a questo Comitato, che ha una connotazione principalmente tecnica e cercheremo di portare

avanti tutto quello che abbiamo appena presentato. Questo si inserisce all’interno di un contesto più ampio, che vorrei condividere con voi. Durante l’evento per i 25 anni di EVA, sono stati toccati alcuni temi che, sono felice di sottolinearlo, sono stati affrontati anche qui, in questa occasione: questo significa che la strategia di EVA, i punti salienti della sua attività, sono attinenti alla pratica, alla realtà, che tutti viviamo sul nostro mercato. Stiamo aumentando le collaborazioni con le associazioni nazionali, in particolare con CONFIDA. Rispetto alla gestione precedente a guida nord europea (durata dieci anni) abbiamo cercato di cambiare un po’ questa mentalità, in quest’ultimo biennio, di lavorare fianco a fianco con le associazioni nazionali per migliorare le cose, sapendo che c’è comunque ancora molto da fare: il nostro compito non è finito qua. Si è parlato oggi di direttiva UE sulla plastica e di quanto sia complesso questo mondo e quanto gli Stati nazionali possano interpretare in modo diverso le direttive europee gestite da Bruxelles. A seguito di questo, naturalmente, svolgiamo una forte attività di lobby. È essenziale seguire passo passo la nascita

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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020 e le evoluzioni di queste direttive e cercare di spiegare quelle che sono le esigenze del nostro settore e di modificare, per quanto possibile, ciò che viene deciso a Bruxelles. È chiaro, è molto difficile raggiungere obiettivi a breve termine, pensate solo che il Parlamento UE è stato rinnovato a maggio per i due terzi. Quindi ora stiamo cercando di stabilire relazioni con i nuovi membri e tra i nostri primi obiettivi, nei prossimi mesi, c’è quello di realizzare un evento all’interno del Parlamento UE per far capire in modo ancora più incisivo quali sono le esigenze del vending, spiegando le problematiche, le minacce ma anche tutte le opportunità che il settore vive e di cui si è discusso in questa sede. Il presidente Sangalli ha detto “Se uscissimo di qui e chiedessimo ad una persona cos’è il vending, nonostante un utilizzo quotidiano dei d.a., difficilmente riuscirebbe a descriverci di cosa stiamo parlando”. L’immagine del vending è molto migliorata negli anni, ma c’è ancora tanto da fare, da parte di tutti. Questo è un altro degli obiettivi che ci siamo prefissati come linea gui-

da di EVA per i prossimi due anni. Tutto ciò lo facciamo anche per raggiungere degli obiettivi finali. Come Associazione europea intendiamo (e dobbiamo) diventare il punto di riferimento a livello continentale e, per farlo, ci appoggiamo alle Associazioni nazionali, sugli stakeholder, sui maggiori player e, in questo senso, stiamo lavorando molto per allargare la base associativa e far sì che tutti i maggiori player siano membri di EVA. Dobbiamo portare avanti le esigenze del settore e dei nostri associati per costruire il futuro migliore possibile per il vending e vogliamo raggiungere questo obiettivo nel modo più concreto possibile nei prossimi due anni”. MASSIMO TRAPLETTI ha chiuso i lavori aggiungendo qualche considerazione circa i temi trattati, dopo i tanti interventi della giornata. Le sue conclusioni non hanno lasciato dubbi sull’energia e sulla tenacia che CONFIDA sta impiegando a vantaggio dell’intero comparto e sulle

“battaglie” che l’Associazione intende portare avanti, attraverso un dialogo costruttivo con le Istituzioni, per un futuro migliore della distribuzione automatica italiana. “Ritengo che questa sia stata una giornata intensa, con tanti stimoli, a partire dalle parole del Presidente Sangalli, alla presenza dei politici che hanno partecipato, agli interventi dei tecnici che hanno preso parte a questa assise. Ritengo che le tematiche delle tre tavole rotonde rispecchino le esigenze attuali del settore, da quelle stringenti della politica che, come avete visto, tentiamo sempre di coinvolgere per essere propositivi, Noi non critichiamo solo, proponiamo soluzioni, lo facciamo con delle lobby, lavoriamo e cerchiamo di far capire le esigenze di un settore che, come ribadisco, a livello di filiera è leader a livello europeo e qualcuno dovrebbe riconoscercelo e darci la possibilità di esprimerci e lavorare senza gli ostacoli che sistematicamente ci vengono posti sul nostro cammino”.

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MONDO ASSOCIAZIONE

LA REGIONE LOMBARDIA CONCEDE IL PATROCINIO AL PROGETTO RIVENDING

LA REGIONE LOMBARDIA HA CONCESSO IL PATROCINIO UFFICIALE PER L’ANNO 2020 AL PROGETTO RIVENDING (WWW.RIVENDING.EU), IL CIRCUITO CHIUSO DI RACCOLTA E RICICLO DI BICCHIERI E PALETTE DEL CAFFÈ DEI DISTRIBUTORI AUTOMATICI, PROMOSSO DA CONFIDA (ASSOCIAZIONE 34

ITALIANA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA), COREPLA (CONSORZIO NAZIONALE PER LA RACCOLTA E IL RECUPERO DEGLI IMBALLAGGI IN PLASTICA) E UNIONPLAST (UNIONE NAZIONALE INDUSTRIE TRASFORMATRICI MATERIE PLASTICHE – FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA).


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L’ATTUAZIONE DEL PROGETTO RIVENDING IN LOMBARDIA, FORTE DEL PATROCINIO APPENA CONCESSO, PUÒ PORTARE A RISULTATI IMPORTANTI IN TERMINI DI TONNELLATE DI PLASTICA RICICLATA E DI NUOVI PRODOTTI CHE PRENDONO VITA.

“Siamo particolarmente fieri del fatto che un’importante istituzione come la Regione Lombardia abbia riconosciuto il valore di un progetto di filiera che risolve in maniera efficace il tema del fine vita dei prodotti monouso di plastica nel settore della distribuzione automatica e ci auguriamo che altre istituzioni italiane seguano l’esempio della Lombardia sostenendo il progetto”, spiega il Presidente di CONFIDA Massimo Trapletti. Attraverso RiVending, infatti, i consumatori dei distributori automatici, dopo aver gustato il proprio caffè, sono invitati a buttare bicchiere e paletta in un apposito contenitore che presenta fori grandi quanto il diametro dei bicchieri, oltre a un foro per le palette. Tubi rigidi presenti al suo interno accompagnano la caduta dei bicchieri favorendone l’impilamento uno dentro l’altro, riducendone in questo modo il volume. Il contenitore RiVending ha al suo interno un sacchetto verde e blu e viene ritirato dalla

stessa società che gestisce i rifiuti insieme alla raccolta differenziata della plastica. Dopo una semplice selezione dei sacchi, i sacchi RiVending vengono presi in carico da COREPLA che li avvia direttamente al riciclo. La Lombardia è la prima regione italiana per numero di attività nel settore della distribuzione automatica. I dati della Camera di Commercio di Milano mostrano che in Lombardia sono presenti 877 tra sedi d’impresa e unità locali che operano nel settore della distribuzione automatica: in particolare Milano ne concentra 353, Brescia 84, Bergamo 80, Monza e Brianza 76, Varese 72. Il progetto Rivending infatti permette di recuperare una plastica di altissima qualità e valore, evitando costosi e dispersivi passaggi di separazione dalle altre plastiche e di lavaggi industriali spinti. L’obiettivo finale è quello di trasformare i bicchieri usati in bicchieri nuovi creando nel settore un minor impatto ambientale in un’ottica di efficiente economia circolare.

MONDO ASSOCIAZIONE RIVENDING

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NORMATIVA

IL CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI TRA VIDEOSORVEGLIANZA E SISTEMI DI LAVORO AUTOMATIZZATI

NELL’ERA DELL’INTELLIGENZA ARTIFICIALE, IL BILANCIAMENTO TRA IL POTERE DI CONTROLLO DEL DATORE DI LAVORO CHE AFFONDA LE PROPRIE RADICI NELLA LIBERTÀ DI INIZIATIVA ECONOMICA E LA NECESSITÀ CHE QUESTO SIA ESERCITATO IN UN’OTTICA SOLIDARISTICA DI TUTELA DEL LAVORATORE ANCHE NEL RISPETTO DEL CODICE 36

PRIVACY, HA SUBÌTO FORTI STRAVOLGIMENTI A SEGUITO DELL’INTRODUZIONE, NEL MODO DELL’IMPRENDITORIA, DI TECNOLOGIE SEMPRE PIÙ AVANZATE. IN PARTICOLARE, DUE CASI GIUDIZIARI RECENTI HANNO AFFRONTATO IL TEMA DEL CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI.


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E. PIERONI Una prima pronuncia affronta il tema della sussistenza appalto genuino (o, al contrario, di interposizione di manodopera), quando l’indice della subordinazione diventa quello macchina-uomo. Il Giudice del lavoro del Tribunale di Padova, in una recente sentenza del 16 luglio scorso, è entrato nel merito delle modalità di gestione dei magazzini di logistica e dei “picker” (gli addetti alla movimentazione della merce e dei carichi) con i nuovi moderni strumenti elettronici e software che nel corso degli anni hanno modificato radicalmente il modo di operare. Nel caso di specie, alcuni lavoratori, pur essendo formalmente assunti alle dipendenze di una

A. NETTI cooperativa, chiedevano il riconoscimento del rapporto di lavoro subordinato in capo alla committente, che impartiva le direttive sia attraverso un terminale mobile di cui disponevano i lavoratori sia a voce, tramite un collegamento mediante cuffie e microfono. Il Giudice non ha ritenuto sufficiente un regolare contratto di appalto, in quanto il sistema informatico del committente ed i relativi controlli e dati forniti da detti strumenti di fatto avevano determinato l’inserimento dei lavoratori in appalto di logistica nell’organizzazione imprenditoriale dell’impresa committente. “Risulta dalle prove assunte che l’organizzazione del lavoro era in tutto

NORMATIVA CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI

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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020 automatizzata e il software attraverso il quale si realizzava tale automazione era nella disponibilità esclusiva del Committente. (…) Un concetto di subordinazione che si imperni sulla nozione di eterodirezione del lavoro deve inevitabilmente tenere conto dell’evoluzione tecnologica, che ha reso in molti settori obsoleta la relazione da superiore a subordinato, rimettendo alle macchine di guidare il processo produttivo”. Inoltre, il Committente “non ha allegato alcuna policy interna che specificasse le ragioni per le quali si disponeva di tali dati (le asserite ragioni contabili potendo essere soddisfatte anche mediante la registrazione in anonimo delle operazioni), le funzioni direttive interne autorizzate ad acquisirle, i modi e i tempi della loro conservazione, né ha allegato di avere dato comunicazione a Popular (Appaltatore), o tramite essa agli stessi lavoratori, della disponibilità di tali dati, attinenti alla loro prestazione lavorativa. Tantomeno si è preoccupata di richiedere a Popular di munirsi di un’autorizzazione sindacale o amministrativa al trattamento dei dati”. Ancor più di rilievo, anche per il settore del vending, è il secondo caso, che affronta il tema della videosorveglianza. La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, con la sentenza del 17 ottobre 2019 sul caso Lòpez Ribalda e altri contro Spagna (ricorsi 1874/13 e 8567/13), ha respinto il ricorso presentato da cinque lavoratori spagnoli, i cui licenziamenti erano stati considerati legittimi dal giudice nazionale sebbene basati sulle registrazioni di telecamere nascoste. Il datore di lavoro -un supermercato spagnolo- avendo rilevato ammanchi considerevoli di magazzino per circa 80mila euro, aveva installato alcune telecamere nascoste, senza preventiva autorizzazione amministrativa e senza che i lavoratori interessati -addetti alle casse e alle vendite- ne fossero informati. Per la Corte europea, le decisioni del Tribunale non hanno leso i diritti al rispetto dei lavoratori. In altre parole, sarebbero stati attentamente bilanciati i diritti dei dipendenti sospettati di furto e quelli del datore di lavoro, i cui ragionevoli sospetti rendevano legittimo l’utilizzo di impianti di controllo a distanza senza notifica preventiva. Nel caso di specie, ha osservato la Grand Chamber, la misura adottata dal datore di lavoro risultava proporzionata alla tutela della privacy che un dipendente poteva ragionevolmente aspettarsi, la quale è molto elevata nei luoghi di natura privata ma è grandemente inferiore in luoghi aperti al pubblico e con un contatto permanente con i clienti. Inoltre, l’estensione temporale della misura era stata molto breve ed era cessata non appena i dipendenti responsabili erano stati identificati. Ben più prudente e ancorata al caso concreto è la posizione del Garante della Privacy italiano, il quale - pur condividendo i principi espressi nella sentenza- ha riaffermato il principio di proporzionalità come requisito essenziale di legittimazione dei controlli in ambito lavorativo. L’utilizzo di telecamere nascoste sul luogo di lavoro è stata infatti ritenuta ammissibile dalla Corte solo perché, nel caso che le era stato sottoposto, ricorrevano determinati presupposti: vi erano fondati e ragionevoli sospetti di furti commessi dai lavoratori ai danni del patrimonio aziendale, l’area oggetto di ripresa era circoscritta, le videocamere erano state in funzione per un periodo limitato, non era possibile ricorrere a mezzi alternativi e le immagini captate erano state utilizzate solo ai fini della prova dei furti commessi. In definitiva, ha dichiarato il Garante, “la videosorveglianza occulta è ammessa solo in quanto extrema ratio, a fronte di gravi illeciti e con modalità spazio-temporali tali da limitare al massimo l’incidenza del controllo sul lavoratore”. 38

È lecito domandarsi, a questo punto, quali potrebbero essere le ricadute della sentenza della Corte EDU nel nostro Paese. Come noto, con l’entrata in vigore del Jobs Act il controllo a distanza dello svolgimento dell’attività dei lavoratori e il legittimo utilizzo del trattamento dei dati vengono disciplinati a seconda dello strumento di acquisizione dei dati utilizzato. Si tratta di vincoli posti all’attività di vigilanza del datore di lavoro, fra il potere di controllo e la disciplina della privacy. L’art. 4 dello Statuto dei Lavoratori, rubricato Impianti audiovisivi e altri strumenti di controllo, prevede al primo comma che gli impianti audiovisivi e gli altri strumenti dai quali derivi anche la possibilità di controllo a distanza dell'attività dei lavoratori possono essere impiegati esclusivamente per esigenze organizzative e produttive, per la sicurezza del lavoro e per la tutela del patrimonio aziendale, previo accordo collettivo stipulato dalla rappresentanza sindacale unitaria o dalle rappresentanze sindacali aziendali. Il secondo comma pone una deroga alla necessità della preventiva autorizzazione agli strumenti utilizzati dal lavoratore per rendere la prestazione lavorativa e agli strumenti di registrazione degli accessi e delle presenze. Anche alla luce del nuovo testo, quindi, è possibile sostenere che la finalità di tutela del patrimonio aziendale menzionata dal nuovo primo comma sia da intendersi come necessità generica di protezione nei confronti di una generalità di atti illeciti e di soggetti che possano commetterli. Cosa succede, invece, quando tramite un impianto di videosorveglianza il Datore di Lavoro viene in possesso di dati ulteriori, ad esempio relativi a propri dipendenti che pongono in essere condotte illecite? Si andrebbe oltre il principio di finalità di protezione dei dati personali, sulla base del quale la finalità del trattamento va resa nota all’interessato prima della raccolta dei dati attraverso una completa informativa. Ciò in quanto l’impianto di videosorveglianza verrebbe utilizzato non tanto e non solo ai fini della tutela del patrimonio aziendale ma per il controllo a distanza dei lavoratori e magari anche per avviare nei loro confronti procedure disciplinari. A maggior ragione, quando si tratta di un luogo dove il Datore di Lavoro non ha precedentemente installato telecamere ma, come nel caso spagnolo, ha intenzione di installarle successivamente ai fini dell’accertamento di condotte illecite. Nell’ambito del vending, in particolare, pensiamo proprio al caso in cui il Datore di Lavoro abbia acquisito elementi (segnalazioni, dati contabili ecc.) che legittimano il sospetto che un proprio Dipendente sia responsabile di ammanchi di denaro nei distributori automatici da rifornire presso la clientela. In tale ipotesi, ci insegna la sentenza CEDU richiamata che l’esigenza di bilanciamento dei diritti del Datore di Lavoro e i diritti dei Lavoratori, potrebbe astrattamente ipotizzarsi attraverso l’installazione di telecamere mirate, in aree riservate dei distributori automatici che riprendano esclusivamente la cassetta degli incassi e per un arco di tempo ristretto, strettamente necessario all’accertamento della condotta. In conclusione, quel che è certo anche alla luce degli ultimi approdi giurisprudenziali, è che quando parliamo di tutela della proprietà e di diritti del lavoratore non possono fornirsi soluzioni generalizzate o interpretazioni estensive bensì, una possibile soluzione va attentamente ponderata al caso concreto. Dott.ssa Elisa Pieroni, Junior Advisor ADR Avv. Andrea Netti, Partner ADR

NORMATIVA CONTROLLO A DISTANZA DEI LAVORATORI


il 2020 sarà un anno critico per molte gestioni del vending con sfide sempre più impegnative da superare: • IPERAMMORTAMENTO INDUSTRIA 4.0 • RIDUZIONE DEI MARGINI OPERATIVI • PROBABILE AUMENTO IVA SUI CORRISPETTIVI • BANDO O RIDUZIONE DI ALCUNI PRODOTTI MONOUSO IN PLASTICA • ALIMENTI E BEVANDE SENZA ZUCCHERO NELLE SCUOLE


• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

NORMATIVA

TRANSIZIONE 4.0 ARRIVA IL CREDITO D’IMPOSTA. COME CAMBIA L’IPERAMMORTAMENTO NEL 2020

I DATI A CONSUNTIVO DEL PIANO IMPRESA 4.0 (SUL 2017) HANNO RIVELATO NUMEROSE CRITICITÀ E ALCUNI LIMITI. A FRONTE DI UN VALORE COMPLESSIVO DEGLI INVESTIMENTI IN BENI MATERIALI E IMMATERIALI PARI A CIRCA 13,3 MILIARDI DI EURO, DI CUI 10 MILIARDI D’INVESTIMENTI IN BENI MATERIALI E 3,3 MILIARDI IN BENI IMMATERIALI, I PRINCIPALI 40

BENEFICIARI DEGLI INCENTIVI 4.0 SONO STATE LE MEDIE E GRANDI IMPRESE ITALIANE CON UNA QUOTA PARI AL 64%; SOLO 95 IMPRESE IN ITALIA HANNO EFFETTUATO INVESTIMENTI IN BENI MATERIALI DI VALORE SUPERIORE AI 10 MILIONI DI EURO E SOLAMENTE 233 IMPRESE HANNO INTRAPRESO PROGETTI DI R&S DI VALORE SUPERIORE AI 3 MILIONI DI EURO.


• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

IL PIANO TRANSIZIONE 4.0

Il disegno di Legge di Bilancio 2020, approvato in via definitiva

Si è quindi pensato di attuare un nuovo assetto degli incentivi 4.0, secondo una proposta emersa dal tavolo “TRANSIZIONE 4.0” tenutosi fra il MISE e le associazioni imprenditoriali.

dalla Camera alla fine di dicembre, ridefinisce quindi la disciplina degli incentivi fiscali previsti dal Piano nazionale Impresa 4.0 al fine di sostenere più efficacemente il processo di transizione digitale delle imprese anche di piccole dimensioni, con un focus

Le misure agevolative per le imprese delineano una politica industriale nazionale ispirata a nuove direttrici: maggiore stabilità tramite una programmazione pluriennale degli incentivi, ampliamento della platea dei soggetti beneficiari a favore delle piccole e medie imprese e attenzione ai temi dell’ecosostenibilità ambientale.

sull’ecosostenibilità ambientale. Gli obiettivi del Piano Transizione 4.0 sono: • programmazione della revisione delle misure in ottica pluriennale, così da garantire alle imprese una pianificazione degli investimenti 4.0 di medio-lungo periodo;

NORMATIVA TRANSIZIONE 4.0

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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020 • modifica dei canali di accesso al mondo 4.0, attribuendo al credito d’imposta R&S un ruolo principale; • estensione della platea delle imprese beneficiarie verso le Pmi e accelerazione dei tempi di fruizione, tramite trasformazione dell’iper e super ammortamento in crediti d’imposta; • incremento della quota di investimenti in beni immateriali, tramite aumento dell’intensità dell’iper ammortamento e tramite eliminazione del vincolo di subordinazione all’acquisto di un bene materiale agevolabile; • valorizzazione del made in Italy, attraverso una maggiore attenzione all’innovazione, agli investimenti green e alle attività di design; • attribuzione di un ruolo di primo piano ad innovazione sostenibile, ricerca, sviluppo e formazione.

L’INCENTIVO 2020 PER IL VENDING Ecco nel dettaglio quali modifiche alla disciplina degli incentivi fiscali previsti dal Piano nazionale Impresa 4.0 contiene il disegno di Legge di Bilancio 2020. • Trasformazione dell’iperammortamento da variazioni fiscali a credito d’imposta La novità prevede il riconoscimento di un credito d’imposta per le imprese che effettuano investimenti in beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato a partire dal 01.01.2020 fino al 31.12.2020, con proroga al 30.06.2021 a condizione che l’ordine risulti accettato dal fornitore e che sia versato un acconto pari ad almeno il 20% del costo di acquisizione. L’agevolazione non consiste più in un incremento delle quote di ammortamento dei beni, ma in un credito d’imposta utilizzabile in compensazione tramite modello F24. Hanno accesso al credito d’imposta sia gli investimenti in beni materiali (distributori automatici), sia gli investimenti in beni immateriali nuovi strumentali all’esercizio d’impresa (software, sistemi, piattaforme, applicazioni). L’incentivo ha sostituito la precedente disciplina dell’iperammortamento che riconosceva una maggiorazione del costo di

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acquisizione, permettendo una maggiore deduzione di quote di ammortamento e canoni di leasing. La misura dell’agevolazione è diversa a seconda della tipologia dei beni oggetto dell’investimento: 1) per i beni materiali funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale delle imprese secondo il modello “Industria 4.0” (i distributori automatici), il credito d’imposta è pari • al 40% del costo per investimenti fino a 2,5 milioni di euro • al 20% del costo, per la quota eccedente e fino al limite massimo di 10 milioni di euro 2) per i beni immateriali connessi a investimenti in beni materiali “Industria 4.0”, il credito d’imposta è pari al 15%, nel limite massimo di 700 mila euro di costi ammissibili per singola impresa (in pratica anche il superammortamento per i beni immateriali viene trasformato in credito d’imposta). 3) per beni diversi da quelli di cui ai due punti precedenti, il credito d’imposta è pari al 6% del costo, nel tetto di 2 milioni di costi ammissibili. Il credito d’imposta è utilizzabile esclusivamente in compensazione, in cinque quote annuali di pari importo (ridotte a tre quote annuali di pari importo per gli investimenti in beni immateriali) e non può essere ceduto o trasferito, neppure all’interno del consolidato fiscale. La fruizione può avvenire a decorrere dall’anno successivo a quello dell’avvenuta interconnessione dei beni al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura, per gli investimenti in beni “Industria 4.0”. Dall’anno successivo a quello di entrata in funzione dei beni, per gli investimenti in beni diversi da quelli “Industria 4.0”. Le imprese sono tenute a produrre una perizia tecnica semplice rilasciata da un ingegnere o da un perito industriale iscritti nei rispettivi albi professionali o un attestato di conformità rilasciato da un ente di certificazione accreditato, da cui risulti che i beni possiedono caratteristiche tecniche tali da includerli negli elenchi degli ormai noti allegati A e B annessi alla legge n. 232 del 2016 e sono interconnessi al sistema aziendale di gestione della produzione o alla rete di fornitura per i beni di costo unitario di acquisizione superiore a 300.000 euro (in precedenza il limite era di 500.000 euro).

NORMATIVA TRANSIZIONE 4.0



• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

EVENTI

SIGEP E A.B.TECH EXPO: È A RIMINI L’EVENTO CHIAVE PER IL FOODSERVICE DOLCE INTERNAZIONALE

SEI PAROLE CHIAVE PER INDICARE IL FUTURO DEL FOODSERVICE DOLCE: QUALITÀ, ITALIANITÀ, INNOVAZIONE, EXPERTISE, DESIGN E PASSIONE. UN SETTORE IN COSTANTE ESPANSIONE E DUE MANIFESTAZIONI CHE DI EDIZIONE IN EDIZIONE CRESCONO PER DIMENSIONI E QUALITÀ DEGLI ESPOSITORI E DEI VISITATORI: OLTRE 200MILA PRESENZE DI OPERATORI PROFESSIONALI, 33MILA BUYER PROVENIENTI DA 187 PAESI, IN TESTA SPAGNA, GERMANIA E FRANCIA, MA ANCHE TANTI PAESI DA ASIA E AMERICHE A PARTIRE DA CINA E STATI UNITI. SONO QUESTI I NUMERI RECORD DI SIGEP, IL SALONE INTERNAZIONALE DI GELATERIA, PASTICCERIA, PANIFICAZIONE ARTIGIANALI E CAFFÈ, GIUNTO ALLA 41ESIMA EDIZIONE E DI A.B. TECH EXPO, 6° SALONE DELLE TECNOLOGIE E PRODOTTI PER LA PANIFICAZIONE, PASTICCERIA E DOLCIARIO, CHE HANNO CHIUSO I BATTENTI OGGI DOPO UN’ALTRA STRAORDINARIA EDIZIONE. 44

LE DUE MANIFESTAZIONI DI ITALIAN EXHIBITION GROUP, INAUGURATE SABATO 18 GENNAIO DAL MINISTRO PER I BENI, LE ATTIVITÀ CULTURALI E IL TURISMO DARIO FRANCESCHINI HANNO APERTO L’ANNO CONFERMANDOSI UN VOLANO POTENTE PER LO SVILUPPO DI UN’INDUSTRIA CHE SI NUTRE DI ARTIGIANALITÀ E QUALITÀ E CHE RAPPRESENTA IL MEGLIO DELLA TRADIZIONE DOLCIARIA ITALIANA NEL MONDO. SIGEP E A.B. TECH EXPO IN APERTURA DELL’ANNO SI CONSOLIDANO COME APPUNTAMENTO IRRINUNCIABILE IN CUI SI DEFINISCONO LE TENDENZE DEL SETTORE. LUOGO IN CUI SI INCONTRA IL BUSINESS, L’INTERNAZIONALITÀ, LE COMPETIZIONI E L’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE. 1.250 ESPOSITORI PROVENIENTI DA OLTRE 30 PAESI CHE NEI 129MILA METRI QUADRI DEL QUARTIERE FIERISTICO RIMINESE CONCLUDONO AFFARI E COLGONO IMPORTANTI VISIONI SUL FUTURO DEL COMPARTO.


• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

OLTRE 200 MILA PRESENZE E 33 MILA BUYER ESTERI CONFERMANO IL SUCCESSO DELLE MANIFESTAZIONI DI ITALIAN EXHIBITION GROUP.

E, per offrire un ulteriore punto di osservazione sul foodservice dolce, da quest’anno è nata la Vision Plaza: un luogo, ma anche un think tank, che nei 5 giorni di manifestazione ha ospitato affollatissimi talk nei quali esperti di settore hanno condiviso la loro visione su come cambiano i consumi, quali sono le tendenze dell’Out of Home e quali le innovazioni che segneranno l’anno. La Vision Plaza è stata, da questo punto di vista, una apprezzata bussola per orientarsi in un mercato globale in continua evoluzione e crescita in particolare nel momento della colazione. Sigep e A.B. Tech Expo sono al fianco delle imprese clienti anche grazie alle partnership con le principali realtà associative: Acomag e UIF-Gruppo Prodotti per Gelato, Consorzio Sipan, Italmopa, Aibi-Assitol, SCA-Specialty Coffee Association e Fipe Confcommercio. Sem-

pre più stretta la collaborazione anche con Agenzia ICE, per l’attività di incoming di operatori esteri e campagne di comunicazione sui principali mercati target.Ampio spazio dedicato al mondo del caffè con lo svolgimento, nel corso della manifestazione, di diverse competizioni ufficiali: Campionato Italiano Coffee Roasting, il Campionato Baristi Caffetteria, il Campionato Italiano Ibrik, Campionato Italiano Latte Art, Campionato Italiano Coffee in Good Spirits, Campionato Italiano Brewers e Campionato Italiano Cup Tasters.Presenti a Sigep molti nomi noti anche nel vending, che a Rimini hanno presentato le loro più recenti novità e, in alcuni casi, sponsorizzato le competizioni. LA PROSSIMA EDIZIONE DI SIGEP SI TERRÀ A RIMINI DAL 16 AL 20 GENNAIO 2021.

EVENTI SIGEP

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EVENTI SIGEP


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FABBRICANTI EVENTI SIGEP BWT

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EVENTI

MARCABYBOLOGNAFIERE 2020, UN’EDIZIONE DI SUCCESSO

SI SONO PIENAMENTE CONFERMATE LE PREVISIONI DI SUCCESSO DELLA SEDICESIMA EDIZIONE DI MARCABYBOLOGNAFIERE, IL SALONE DEDICATO AI PRODOTTI MDD, ORGANIZZATO DA BOLOGNAFIERE IN COLLABORAZIONE CON ADM (ASSOCIAZIONE DISTRIBUZIONE MODERNA). IL BILANCIO, A CONCLUSIONE DEI DUE GIORNI DI MANIFESTAZIONE, 48

SEGNA TUTTI NUMERI IN CRESCITA CON PERCENTUALI DECISAMENTE POSITIVE: +28% PER GLI OPERATORI PROFESSIONALI (13.032 CONTRO GLI 11.177 DEL 2019) E +21 % PER IL NUMERO DEGLI ESPOSITORI CHE HANNO AVUTO A DISPOSIZIONE UNA SUPERFICIE ESPOSITIVA INCREMENTATA DEL 19%.


• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

LE RILEVAZIONI HANNO CONFERMATO CHE É ORMAI STABILE SOPRA IL 20% LA QUOTA IN VOLUME DEI PRODOTTI MDD, LA CUI CRESCITA RAPPRESENTA IL 30% DELLA CRESCITA DELL’INTERA INDUSTRIA ALIMENTARE ITALIANA NEL MERCATO DOMESTICO NEGLI ULTIMI 16 ANNI. Una crescita coerente con l’ulteriore accreditamento dell’evento quale

Hanno incontrato il favore degli espositori e degli operatori anche le

piattaforma di incontro per l’intera filiera MMD (Marca Del Distribu-

innovazioni introdotte in questa edizione, a cominciare dal nuovo lay-

tore) e con il trend di crescita che caratterizza i prodotti a marca del

out, che ha dedicato al non food un’area distinta (di oltre 3.500 metri

distributore. Una tendenza ribadita anche dal XVI Rapporto Marcaby-

quadrati).

BolognaFiere, che ha analizzato un anno di performance del settore

Fra le novità anche MARCA FRESH, lo spazio riservato al comparto del

per valutarne il ruolo e la percezione del consumatore.

fresco, che ha visto protagonista l’ortofrutta e il nuovo Salone Satellite,

Le rilevazioni hanno confermato che é ormai stabile sopra il 20% la

organizzato nel padiglione 28, che ha messo in risalto alcuni temi di

quota in volume dei prodotti MDD, la cui crescita rappresenta il 30%

forte attualità come la tracciabilità, la digital industry, la block-chain, il

della crescita dell’intera industria alimentare italiana nel mercato do-

bio, i prodotti free from, con un format innovativo e smart, completato

mestico negli ultimi 16 anni; confermate anche le previsioni per il 2019

da un’agenda di incontri di approfondimento fortemente specialistici.

di ricavi intorno agli 11 miliardi di euro.

Le azioni finalizzate ad un sempre più stretto dialogo con i mercati in-

EVENTI MARCA

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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020 ternazionali hanno portato a un incremento dei buyer esteri, con delegazioni commerciali provenienti da 32 Paesi; sono stati oltre 4.000 gli incontri pianificati fra espositori e buyer esteri nei due giorni di Fiera nell’ambito della International Buyer Lounge. Fondamentale, per le azioni di internazionalizzazione, la collaborazione attivata da alcuni anni con ICE/ITA, Italian Trade Agency. La manifestazione ha visto le mattinate del 15 e 16 gennaio dedicate a due convegni di scenario: il Convegno di apertura, dal titolo “Il contributo della Marca del Distributore alla sfida dello sviluppo sostenibile e del Paese”, curato da The European House-Ambrosetti, in collaborazione con ADM (Associazione Distribuzione Italiana) e la presentazione del XVI Rapporto MarcabyBolognaFiere sull’evoluzione dei prodotti a marca del distributore in Italia - Case histories sul tema della sostenibilità (esperienze della GDO internazionale), organizzato da BolognaFiere e ADM, in collaborazione con IRI e IPLC (International Private Label Consult). Entrambi gli appuntamenti hanno evidenziato la crescita dei prodotti MDD, analizzandone anche il ruolo in chiave di sostenibilità (intesa nella sua accezione più ampia: dal packaging al risparmio energetico, dalla valorizzazione delle filiere corte

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alle strategie per dare una seconda vita al prodotto invenduto, …). La discussione ha evidenziando quanto il fattore sostenibilità sia diventato strategico per lo sviluppo del Paese ma, anche, ha posto in luce la forte interazione dei prodotti MDD con consumatori attenti ai temi etici e ambientali che si riconoscono nei valori delle grandi insegne della DMO. A questo riguardo, di grande rilievo il messaggio del Ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, in collegamento video in streaming nella giornata di apertura, che ha condiviso e rilanciato l’iniziativa di ADM le cui aziende associate, dal 2021, richiederanno a tutti i propri fornitori agricoli diretti di iscriversi alla “Rete del lavoro agricolo qualità” e, ai partner della MDD, lungo la loro filiera di approvvigionamento, di far sì che i propri fornitori agricoli siano anch’essi iscritti alla medesima Rete: “La vostra decisione di promuovere l’adesione delle aziende agricole fornitrici alla Rete del lavoro agricolo di qualità può rappresentare un momento importante di rilancio di questo strumento. Il vostro apporto sarà decisivo. Una distribuzione attenta ai fornitori, attenta alla sostenibilità economica, sociale e ambientale è uno dei perni su cui si può costruire il cambiamento”, ha dichiarato il Ministro. Il Convegno ha registrato anche l’intervento del Sottosegretario di Stato allo Sviluppo

EVENTI MARCA

Economico Alessia Morani e un messaggio di saluto del Ministro dello Sviluppo economico, Stefano Patuanelli. Incisiva, infine, la partecipazione agli altri convegni in programma che hanno sviluppato il focus portante della Fiera, la sostenibilità, con approfondimenti verticali dedicati all’importanza delle certificazioni nel free from food e agli standard della marca privata; a Cosmetici e GDO: trend e responsabilità; al ruolo del packaging per la sostenibilità ambientale nella GDO; al Futuro della MDD nella categoria Vino: oggi, domani, all’estero; al Packaging Design: innovazione e sostenibilità su prodotti e processi; alla Blockchain per il settore biologico; a Bio: il prezzo giusto? La multifiliera bio e la tecnologia per garantire il mercato e i consumatori. Media offline, radio-televisivi, online e social hanno riservato all’evento di quest’anno grande attenzione, rilanciando i contenuti e le iniziative della manifestazione con approfondimenti e speciali. MarcabyBolognaFiere dà appuntamento alla prossima edizione riconfermando sin da ora l’area dedicata al non food (apprezzata da operatori ed espositori, molti dei quali hanno già richiesto maggiori aree) e gli appuntamenti con Marca Fresh e Marca Tech. Appuntamento per il 13 e il 14 gennaio 2021


• DAITALIA 117 SETTEMBRE 2017

• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

FABBRICANTI EVENTI MARCA BWT

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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

FOCUS ON

DALL’UNIONE DI DUE ECCELLENZE CAMPANE NASCE KIMBO 5 ORIGINI, IL NUOVO BLEND CREATO CON LO CHEF GENNARO ESPOSITO

DALLA COLLABORAZIONE CON LO CHEF STELLATO GENNARO ESPOSITO NASCE IL NUOVO KIMBO 5 ORIGINI, UN BLEND DELLE MIGLIORI QUALITÀ DI CAFFÈ ARABICA, ATTENTAMENTE SELEZIONATE CON LA PARTECIPAZIONE DI GENNARO ESPOSITO E SAPIENTEMENTE TOSTATE DAI MASTRI TORREFATTORI DI KIMBO. CINQUE È IL NUMERO CHE NELLA SMORFIA NAPOLETANA RAPPRESENTA LA MANO ED È PROPRIO DALLA STRETTA DI MANO TRA DUE 52

ECCELLENZE CAMPANE CHE NASCE QUESTA NUOVA LINEA. MA CINQUE SONO ANCHE LE MONORIGINI PROVENIENTI DALLE MIGLIORI COLTIVAZIONI IN ETIOPIA, GUATEMALA, BRASILE, COLOMBIA E COSTA RICA, SCELTE PER DAR VITA A QUESTA MISCELA UNICA, PENSATA PER TUTTI I CULTORI DEL CAFFÈ, PER CHI SA APPREZZARE LA RICCHEZZA DELLE SFUMATURE E I PARTICOLARI, PER CHI PRESTA IL DOVUTO RISPETTO AD OGNI SINGOLO CAFFÈ DELLA GIORNATA.


• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

KIMBO 5 ORIGINI È UN CAFFÈ NAPOLETANO CONTEMPORANEO CHE, ESATTAMENTE COME UN PIATTO STELLATO DI GENNARO ESPOSITO, SA ESSERE ESTROSO MA EQUILIBRATO, INTENSO COME UN VIAGGIO NELLA CULTURA DEL CAFFÈ DI NAPOLI.

Kimbo 5 Origini è un caffè napoletano contemporaneo che, esat-

La nuova miscela ha un carattere distintivo e un aroma ricco,

tamente come un piatto stellato di Gennaro Esposito, sa esse-

perfetto anche senza zucchero, così da esaltare a pieno il gu-

re estroso ma equilibrato, sorprendente e coinvolgente, intenso

sto rotondo e intenso che saprà presto conquistare i palati più

come un viaggio nella cultura del caffè di Napoli. Gennaro Esposi-

raffinati. La linea è proposta in un’ampia gamma per anda-

to è lo chef stellato che ha fatto della ricerca delle migliori materie

re incontro alle esigenze di trasformazione del consumatore

prime l’ingrediente speciale dei suoi piatti, oltre ad essere un volto

moderno: nella versione macinato, ideale da preparare con

noto di alcuni fortunati programmi TV, come Junior MasterChef

la moka e la cuccuma, la tradizionale caffettiera napoleta-

e La Prova del Cuoco. Grande appassionato di caffè, da tempo lo

na; in capsule compatibili con le macchine ad uso domestico

chef partenopeo avrebbe voluto creare una miscela ad hoc, occa-

Nespresso*, perfetto per gli amanti del caffè porzionato, an-

sione che si è concretizzata con Kimbo, che da oltre 50 anni è sim-

dando ad aggiungersi agli altri 4 blend già esistenti (Intenso,

bolo del migliore caffè napoletano divenuto celebre nel mondo.

Napoli, Armonia e Kimbo Bio Organic Fairtrade); nelle nuove *Questo marchio non è di proprietà di Kimbo

FOCUS ON KIMBO 5 ORIGINI

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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

cialde compostabili, che vanno ad ampliare ulteriormente la linea (Espresso Napoletano, 100% Arabica, Decaffeinato, Macinato Fresco e Kimbo Bio Organic Fairtrade le altre referenze). Altra novità riguarderà la nuova confezione in cui sarà proposto Kimbo 5 Origini macinato: un soft pack da 180 gr con valvola svela-aroma, pensata per lasciarsi avvolgere dal profumo di caffè in un trionfo di aromi che sapranno conquistare l’olfatto, prima ancora del palato. 54

A supporto del lancio della linea 5 Origini, verrà attivata una campagna di comunicazione pubblicitaria sui social e sul web corredata da video tutorial dedicati alle metodologie di estrazione tradizionali, dalla moka alla cuccuma napoletana. Oltre ad essere servito in oltre 100 Autogrill come miscela premium, il prodotto è in vendita sull’e-shop Kimbo, sullo store proprietario presente su Amazon e nei principali canali della distribuzione moderna. Inoltre, per tutti i cultori della buona cucina sarà possibile gustare Kimbo 5 Origini nei

FOCUS ON KIMBO 5 ORIGINI

ristoranti di Gennaro Esposito, “La Torre del Saracino” a Vico Equense e “IT” in via Fiori Chiari, a Milano, accompagnando così un’esperienza sensoriale esclusiva con una tazzina di caffè Kimbo, a cui sarà dedicata la giusta cura e attenzione nella preparazione, così come nel servizio. Una nuova proposta che sottolinea la continua ricerca di un caffè di alta qualità, ispirato alla tradizione napoletana e autenticamente made in Italy, con l’intento di trasformare la consueta degustazione del caffè in un momento di puro piacere.


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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

Anche la pausa diventa cashless in mobilità. Ad annunciarlo, giovedì 9 gennaio, Nescafé e Serim con il lancio del progetto Digital Vending a Milano, che offre soluzioni di ultima generazione a tutti i consumatori sempre di fretta e più digital, che potrebbero non avere moneta o che non dispongono della valuta del paese in cui si trovano. Innovazione e qualità on the go sono i valori comuni che Serim, quinta azienda nel Vending in Italia e Nescafé, marchio leader nel mondo del caffè, insieme a Satispay, l’innovativo servizio di mobile payment, portano in questa partnership per creare una pausa dinamica e coinvolgente attraverso i distributori automatici installati presso i binari 1 e 2 del Passante Ferroviario nella stazione di Milano Porta Venezia. La scelta di rendere disponibile questo servizio al pubblico del passante di Porta Venezia nasce dalla volontà di valorizzare un punto nevralgico del centro meneghino, che rappresenta nella storia milanese uno snodo fondamentale, oggi sempre più fulcro di sviluppo sociale ed economico. Come in altre occasioni e da oltre 40 anni, la proposta innovativa di Serim risponde ad una necessità dell’utente: moneta, contanti e chiavetta presso le proprie vending machine vengono sostituiti da metodi di pagamento affidabili e digital. Pendolari, studenti, lavoratori e turisti potranno usufruire di un servizio

puntuale 24 ore su 24, garantito da sistemi di pagamento rapidi e universali. Serim da sempre investe in tecnologia e innovazione per aumentare il valore del servizio al cliente e fornire prodotti di ultima generazione, soluzioni aggiornate, offerta personalizzata ed eccellenza. Per questo ha scelto Satispay che, dopo aver rivoluzionato le abitudini di pagamento nei negozi fisici e online di quasi un milione di persone, ha portato tutta la sua innovazione e semplicità nel mondo delle vending machine permettendo oggi, grazie alla partnership con Serim, di offrire ai viaggiatori la possibilità di pagarsi un caffè -e non solo- attraverso lo smartphone. Nescafé, con il lancio di Nescafé in grani nel canale vending, si propone nel segmento premium della distribuzione automatica, portando la propria coffee expertise e proponendo un’offerta di bevande calde di alta qualità. Primo torrefattore e primo brand di caffè al mondo, da sempre attento alle nuove tendenze e al passo con i trend emergenti, il brand raggiunge un nuovo importante traguardo, ampliando l’offerta e mantenendo alta la qualità, riconoscibile in tutto mondo, all’insegna dell’autenticità. Dal 1938 Nescafé porta avanti una produzione di caffè responsabile, che prevede la raccolta delle sole bacche più mature e selezionate da mani esperte per proteggere il caffè, tutelando persone e tradizioni locali. A Nescafé in grani si aggiunge una vasta selezione di bevande Nestlé, caratterizzata da elevata qualità.

FOCUS ON SERIM

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FOCUS ON SERIM


• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

APPUNTAMENTO IN FIERA

BUSINESS E CULTURA PER ACQUAFAIR 2020

SI TERRÀ A MILANO IL PROSSIMO 4 MARZO LA TERZA EDIZIONE DELL’UNICO EVENTO ESPOSITIVO E CONGRESSUALE IN ITALIA DEDICATO ALLA FILIERA DI PRODUZIONE E DISTRIBUZIONE DELL'ACQUA DA BERE IN “BOCCIONI” E “POINT OF USE”. AD AFFIANCARE LA RASSEGNA ESPOSITIVA IL CORSO DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO SUGLI EROGATORI COLLEGATI ALLA RETE IDRICA E SULLA LORO GESTIONE IN SITUAZIONI CRITICHE. Il biglietto da visita di Acquafair è doppio. Al successo delle due precedenti edizioni si aggiunge la garanzia di Watercoolers Italia, l’associazione delle principali aziende italiane del settore dell’imbottigliamento e della distribuzione dell’acqua di qualità, che promuove e organizza l’evento fin dal 2017. Quest’anno Acquafair può anche contare sul sostegno dei Diamond Partner Blupura, Culligan e Water Time oltre che dei Partner Gasmarine, Imago e H2O. La manifestazione, che con il 2020 si trasferisce nella prestigiosa sede di Palazzo delle Stelline nel centro storico di Milano, si prepara ad accogliere le aziende che aderiscono a Watercoolers Italia, insieme agli altri operatori della filiera e del vending, per una panoramica completa di prodotti, servizi e sistemi innovativi per il comparto. Ad attendere operatori e professionisti non solo l’opportunità di stringere relazioni e contatti commerciali, ma anche un importante momento formativo.

All’area expo ad ingresso gratuito si affiancherà il corso a pagamento a cura di Giorgio Temporelli, esperto di igiene, normative e tecnologie per il trattamento delle acque. Il convegno “Sicurezza e gestione degli erogatori collegati alla rete idrica”, sulla base delle indicazioni del Piano di Sicurezza Alimentare per gli impianti collegati alla rete idrica, offrirà un excursus su tutte le modalità per gestire correttamente gli erogatori, con l’obiettivo di offrire soluzioni che riducano al minimo la probabilità di un evento dannoso e che comprovino la conformità ai massimi requisiti di sicurezza applicabili. Si forniranno contestualmente linee guida chiare e funzionali su come gestire le situazioni critiche, oltre ad indicazioni per i clienti utili a evitare falsi allarmi e ripercussioni sull’intero mercato. Per iscrizioni: https://www.acquafair.it/conferenze-e-workshop/

“Acquafair rappresenta per tutti gli attori del settore dell’acqua da bere un momento da dedicare al networking, alla formazione e allo sviluppo del business. La nuova, centralissima, location contribuirà sicuramente alla crescita dell’evento, affinché possa rendersi sempre più determinante per lo sviluppo del comparto, a livello nazionale e non solo”, commenta Marzia Mariotti, marketing and communication manager di Culligan Italiana e presidente di Watercoolers Italia. 59


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• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

APPUNTAMENTO IN FIERA

EUVEND & COFFEENA 2020: IL MEGLIO DEL VENDING E DELL’OFFICE COFFEE SERVICE IN UN’UNICA FIERA

KOELNMESSE E BDV HANNO DECISO CHE IN FUTURO EUVEND & COFFEENA SI TERRÀ OGNI DUE ANNI, COME RASSEGNA AUTONOMA, PARALLELA A ORGATEC.

LE AZIENDE CHE HANNO DECISO DI PARTECIPARE ALLA RASSEGNA PROVENGONO DA OLTRE 15 PAESI, FRA I QUALI BELGIO, DANIMARCA, FRANCIA, ITALIA, ISRAELE, SPAGNA, TAIWAN E USA. TRA GLI ESPOSITORI PRINCIPALI VI SONO GRADITE CONFERME, FRA CUI ALFRED KÄRCHER, ANIMO, AZKOYEN, AZTEK, BLUPURA, BRITA, CCV GROUP, DARBOVEN, FEIG ELECTRONIC, FLO, GARZ & FRICKE, LORENZ BAHLSEN SNACKWORLD, MIKROLAB, NAYAX, PENTAIR, RED BULL, RHEAVENDORS SERVOMAT E WATERLOGIC OLTRE A NUOVI PARTECIPANTI DI ALTO PROFILO.

DALLA GERMANIA SARANNO PRESENTI, PER LA PRIMA VOLTA, COCA-COLA EUROPEAN PARTNERS, COFFEMA, CUP & CINO, GRÜNBECK WASSERAUFBEREITUNG, HANS RIEGELEIN + SOHN, KELLOGG E VORWERK TEMIAL. DALL’ESTERO PARTECIPERANNO DF ITALIA, FRANKE DALLA SVIZZERA, KUARIO DAI PAESI BASSI, MISTRAL CONSTRUCTEUR DALLA FRANCIA, PARLEVEL SYSTEMS DAGLI USA NONCHÉ ZUMMO INNOVACIONES MECANICAS DALLA SPAGNA. 61


• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020 “Con euvend & coffeena, ai gestori di distributori automatici offriamo in un unico luogo l’intera gamma di soluzioni di vendita automatizzate, sistemi professionali per il caffè, caffè, bevande calde e fredde, snack e prodotti di riempimento, soluzioni di multipayment, bicchieri e servizi. In nessun altro luogo in Europa si riuniscono operatori di rilievo del settore in modo così centralizzato come alla fiera internazionale leader per il Vending e l’Office Coffee Service di Colonia”, spiega Stefanie Mauritz, Director euvend & coffeena. Anche per grossi acquirenti come Autobahn Tank & Rast, Compass Group, Deutsche Post, Dorint, Eurest, Eurowings, Fraport, Geile, Lekkerland, Real, Rewe, Selecta, Sodexo e Volkswagen la fiera specializzata offre nuovi concetti ed innovazioni. Saranno altresì presenti altri importanti visitatori che operano nel mercato in crescita dell’Office Coffee Service, ad esempio Coffee at Work, Coffee Perfect, Kaffee Partner e Seeberger.

VARIETÀ D’OFFERTA, NETWORKING E AFFARI A euvend & coffeena non solo verranno presentati i più recenti concetti, temi di tendenza e le innovazioni del Vending e dell’Office Coffee Service, bensì anche gli sviluppi dei settori dei micro market e “Unattended Retail” (vendita non presidiata). Alla prossima rassegna si terranno per la prima volta giornate tematiche per gli Operator, focalizzate su nuove soluzioni riguardanti i settori bicchieri, pagamento, distributori automatici e prodotti di riempimento. Il programma sarà completato da presentazioni e visite guidate con successiva degustazione. Vista la contemporaneità con ORGATEC, la fiera leader per gli ambienti di lavoro moderni, euvend & coffeena 2020 porrà inoltre maggiormente in primo piano alcuni temi-chiave, tra cui:

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• New Work: ne parlano tutti, in quanto gli uffici sono diventati le nuove caffetterie. In questo contesto, l’Operator con il suo servizio totalmente automatizzato, offre soluzioni complete che, abbinate ai nuovi ambienti di lavoro di ORGATEC, presentano un interessante potenziale d’affari. •Hospitality: soluzioni di Vending trovano accesso a nuovi campi d’utilizzo: in hotel, centri di formazione, ospedali e strutture assistenziali, nei trasporti locali e a lunga distanza. In cinque aree dedicate al tema Hospitality, ORGATEC insieme a euvend & coffeena mostrerà come soluzioni di vending possono essere integrate in strutture ad uso commerciale. • Micro market: ormai molto diffusi negli USA e in Asia, questa tendenza raggiunge ora l’Europa. A euvend & coffeena gli operatori presenteranno soluzioni avveniristiche di concetti per chioschi non presidiati.

EUVEND & COFFEENA INCONTRA ORGATEC Come già annunciato l'anno scorso, Koelnmesse e BDV, l’associazione tedesca del vending e della distribuzione automatica, patrocinatore concettuale della rassegna, hanno deciso che in futuro euvend & coffeena si terrà ogni due anni, come rassegna autonoma, parallela a ORGATEC. In questa costellazione essa offre agli operatori dei settori Vending e Office Coffee Service (OCS) un accesso diretto al mondo della fornitura completa per uffici e intere imprese e di conseguenza a nuovi, interessanti gruppi target di visitatori per creare un nuovo potenziale in questo mercato in crescita. Attraverso questa contemporaneità, per entrambe le parti si aprono nuove opportunità nel mercato out-of-home e nel settore delle forniture complete per intere imprese. ORGATEC è la fiera internazionale leader per gli ambienti di lavoro moderni con oltre 750 espositori da 39 paesi e più di 60.000 visitatori specializzati provenienti da 143 paesi.

APPUNTAMENTO IN FIERA EUVEND & COFFEENA 2020


• DAITALIA 139 GENNAIO/FEBBRAIO 2020

APPUNTAMENTO IN FIERA

VENDITALIA 2020, UNA GIORNATA COMPLETAMENTE DEDICATA ALLA SOSTENIBILITÀ

QUEST’ANNO IL CALENDARIO DI CONVEGNI SARÀ IL PIÙ RICCO E COMPLETO DI SEMPRE E UNA DELLE QUATTRO GIORNATE DI FIERA (DAL 20-23 MAGGIO A RHO-FIERAMILANO) SARÀ INTERAMENTE DEDICATA A TUTTE LE INIZIATIVE RIGUARDANTI IL TEMA DELLA SOSTENIBILITÀ.

VENDITALIA 2020, LA VETRINA INTERNAZIONALE DEDICATA AL SETTORE DELLA DISTRIBUZIONE AUTOMATICA, NON È SOLAMENTE UN’ESPOSIZIONE A CUI PRENDONO PARTE I PRINCIPALI PLAYER INTERNAZIONALI, MA ANCHE UN INTENSO MOMENTO DI CONFRONTO E WORKSHOP PER TUTTA LA FILIERA DEL VENDING. Al centro ci sarà il progetto di economia circolare RiVending, il ciclo virtuoso di recupero e riciclo di bicchieri e palette in plastica per distributori automatici voluto da CONFIDA, COREPLA - Consorzio Nazionale per la Raccolta, il Riciclo e il Recupero degli Imballaggi in Plastica e UNIONPLAST – Unione Nazionale Industrie Trasformatrici Materie Plastiche

(Federazione Gomma Plastica) e le sue continue evoluzioni (estensione del progetto al PET ed ad altri materiali). Di pochi giorni fa la notizia che Regione Lombardia ha concesso al Programma RiVending il patrocinio per l’anno 2020. Ma il tema della sostenibilità nella distribuzione automatica, oltre alla gestione dei rifiuti nell’ottica di un’economia sempre più circolare, tocca molti altri aspetti dell’attività delle imprese che operano in questo settore. Si pensi alla gestione efficiente dell’energia e dei magazzini all’interno dell’azienda, alla sostenibilità nei trasporti, all’adozione di nuove tecnologie disponibili fino alla scelta dei prodotti alimentari. Tutti questi temi saranno affrontati all’interno di Venditalia 2020. 63


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