IL MERCATO DEL VENDING Il progetto globale di Prontocoffee: un servizio attento, completo e sicuro
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Prontocoffee è un’importante gestione di distributori automatici della provincia di Bologna che, dopo anni di attività come concessionaria della Nestlé con il marchio Nespresso, ha progressivamente ampliato il suo raggio d'azione nel settore del vending. L'azienda, sempre molto attenta ai cambiamenti ed alle esigenze dei clienti, si è evoluta all'interno del concetto di servizio di caffetteria per le imprese, dando vita ad un progetto globale. Oggi la gamma di prodotti è completa e Prontocoffee è in grado di offrire ed installare distributori su misura per ogni esigenza. D.A.ITALIA si è recata presso la sede di Lippo di Calderaia (BO) dove ha visitato gli uffici e lo stabilimento di questa efficiente gestione emiliana e ha intervistato Enrico Rondoni.
Enrico Rondoni
Intervista a Enrico Rondoni - Prontocoffee Quando nasce Prontocoffee e quali sono le sue principali caratteristiche? Prontocoffee è una società indipendente, che non ha nessun legame con altre realtà del mondo del vending. In passato abbiamo avuto dei rapporti abbastanza stretti con un grande gruppo di gestione con il quale abbiamo collaborato per circa un anno, ma oggi siamo liberi da qualsiasi vincolo e operiamo da soli. L’azienda nasce nel 1992, con l’unico obiettivo di commercializzare le macchine a marchio Nespresso. Questo è stato possibile grazie all’incontro con la società Nespresso Svizzera, che era alla ricerca di un concessionario al di fuori del settore del vending che potesse crescere e ottenere dei risultati nel mercato famiglia. Oggi Nespresso cura direttamente il mercato della famiglia. Come si è evoluta la
vostra collaborazione con questo importante marchio? Le intenzioni di Nespresso, agli inizi della nostra collaborazione, erano che un concessionario si dedicasse in forma pro tempore al mercato office, per poi, dopo qualche anno, affidargli il progetto del mercato famiglia. Oggi invece questo settore viene portato avanti direttamente da loro. Questi programmi non sono stati realizzati a causa dei cambiamenti delle linee politiche avvenuti nel corso degli anni. Ci siamo trovati quindi a gestire un’azienda solo nel mercato office col marchio Nespresso, ma con politiche commerciali non proprie del vending: eravamo infatti costretti a vendere le macchine all’interno delle aziende anziché darle in comodato. Per cinque anni, dal 1992 al 1997, abbiamo curato solo lo sviluppo del marchio Nespresso e dal 1998
abbiamo iniziato ad installare i primi distributori. Questa decisione è stata presa perché le risorse generate da Nespresso non erano sufficienti a garantire la sopravvivenza dell’azienda, quindi si prospettavano due possibilità: la chiusura di quel mercato o l’apertura al vending puro. Fino al 1997 i nostri numeri erano relativamente bassi, facevamo circa 100-150 mila erogazioni e con queste quantità abbiamo considerato quasi obbligato il passaggio al vending, anche perché il nostro mercato era già focalizzato sul segmento office e ritenevamo di avere qualche possibilità di sviluppo. Per scelta avremmo voluto rimanere sul segmento OCS, però (obbligati dai numeri) siamo passati anche al vending tradizionale e questo ci ha ricompensato perché sul territorio locale, dopo due grandi gruppi di gestione, in ter-
mini di numero di battute, ci siamo noi, tutto il resto del mercato è frazionato. Siete riusciti in un mercato molto competitivo a raggiungere una dimensione più che discreta. Quante “battute” riuscite a realizzare? Oggi siamo su un consolidato di 1.100.000 battute al mese. Prontocoffee è una realtà dinamica che ha anche commesso qualche errore di gioventù e d’inesperienza e che li ha pagati, ma che ha ottime prospettive di crescita e sviluppo in tutti i mercati di riferimento. Com’è possibile riuscire ancora a svilupparsi in un’area così fortemente concorrenziale come Bologna e realizzare questi numeri? È possibile cercando di capire quello che gli altri non vogliono o D.A.ITALIA 21