EDITORIALE
Natale con i tuoi, Pasqua con chi vuoi... Siamo anche noi tra gli operatori del mondo del vending rimasti molto stupiti della sorpresa che AIDI (Associazione Industrie Dolciarie Italiane) ha voluto inserire quest’anno nell’uovo di Pasqua. Anche se molte aziende associate all’AIDI fanno parte da anni di Confida e conoscono molto bene tutto il lungo lavoro svolto dall’associazione del vending per dare una corretta informazione sulle tematiche legate all’obesità infantile, proprio in occasione delle feste pasquali, hanno anticipato alla stampa il loro impegno a non commercializzare prodotti dolciari tramite distributori automatici nelle scuole elementari e medie inferiori. Il paradosso è che tutti sono pienamente consapevoli che se il nobile scopo da perseguire era quello di non rendere disponibili alimenti fuori controllo a bambini in età scolare, allora l’azione intrapresa ha un effetto pari a zero. I distributori “incriminati” sono lo 0,00x percento del parco macchine installato e personalmente non ho alcuna notizia che ci sia un solo distributore in una scuola elementare o media inferiore, in luoghi non presidiati dal corpo docente o dai bidelli. Oltretutto non spetta certamente ai produttori il ruolo di distribuire all’utente finale il prodotto. Le aziende dolciarie si limitano a vendere il loro prodotto alle imprese di gestione e non si riesce a capire con quali strumenti intendano stabilire dove specificatamente le “merendine” verranno posizionate. Se però l’effetto pratico dell’operazione vale 0, l’effetto mediatico vale 100. La rassegna stampa dell’iniziativa è ridondante di giudizi positivi, che esaltano ed elogiano il grande senso di responsabilità e la sensibilità dimostrata dalle aziende dolciarie per risolvere il problema dell’obesità infantile. Non sta certamente a noi giudicare i tentativi delle varie lobbies di difendersi dai rischi potenziali presenti nel loro mercato e di impostare delle strategie comunicative che mettano nella migliore luce possibile determinati gruppi di aziende agli occhi dell’opinione pubblica. Semplicemente è poco corretto farlo a discapito di un altro settore che, non solo non è responsabile di questo problema, ma che sta da anni combattendo questa battaglia e che ha al proprio interno anche le numerose aziende contemporaneamente iscritte all’AIDI. Queste aziende non si possono non rendere conto che è inevitabile che nell’opinione pubblica un’uscita di questo tipo riproponga l’equazione obesità infantile/vending, che ha purtroppo creato grandi danni nei mercati di tutto il mondo e che è stata combattuta in ogni modo dalla nostra Associazione. Insomma non è molto bello sedersi a Natale al nostro tavolo e a Pasqua scendere in campo contro il vending, anche perché probabilmente c’era tutto il tempo per un confronto che poteva risultare utile ad entrambe le parti. Anche quest’anno D.A. Italia ha deciso di organizzare un torneo di calcio dedicato alle aziende del Vending. Dopo il grande successo della Vending Champions League, che ha avuto il suo atto finale durante Venditalia 2006, otto squadre si contenderanno l’ambita D.A. Italia 7CUP, il trofeo che premierà la vincente di un Torneo di calcio a sette. L’attesissima finale è prevista in ottobre, in concomitanza con l’appuntamento fieristico SIC-HOST. Alessandro Fontana