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Aspettando la nuova legislatura: il punto delle misure per il settore carni suine e salumi

I principali interventi ottenuti nella legislatura uscente

Il mese di settembre 2022 vede chiudersi l’attuale legislatura con leggero anticipo rispetto alla naturale scadenza istituzionale. Mentre transitiamo verso un nuovo parlamento e governo, l’occasione è interessante per fare un piccolo bilancio di questi anni passati analizzando gli interventi specifici a favore del settore messi in campo dai dicasteri nazionali e dal parlamento. Il più evidente e rilevante risultato, anche in termini di programmazione e investimento pluriennale, è senza dubbio l’istituzione del fondo suinicolo nazionale. Il primo fondo esclusivamente destinato alle aziende del settore suinicolo, nato per incentivare lo sviluppo dell’intera filiera favorendo migliorie tecnologiche, innovazione e diffusione delle conoscenze sul valore delle produzioni del comparto tra i consumatori nazionali. Prima del 2019, la filiera non aveva mai ottenuto un fondo esclusivamente ed esplicitamente dedicato a finanziare misure di intervento programmatiche, che possano supportare una pianificazione di medio periodo. Si tratta indubbiamente di un importante passaggio che potrà diventare negli anni via via più centrale per lo sviluppo della filiera, se costantemente ben integrato con la programmazione delle apposite politiche nazionali attraverso gli istituzionali tavoli di filiera.

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La dotazione finanziaria del fondo pari a qualche milione di euro è stata via via rifinanziata durante la legislatura, con l’intento di continuare a tenere attive le linee di intervento previste sia in ambito di innovazione tecnologica che di informazione e divulgazione. Altre linee sono attivabili, come ad esempio gli investimenti in sostenibilità, e nei prossimi anni si potrà dunque rialimentare il fondo con finalità specifiche e puntuali.

Un altro rilevante risultato per tutta la zootecnia nazionale e dunque anche per la filiera suinicola è stata l’istituzione del Sistema Qualità Nazionale Benessere Animale. Una certificazione su base comunitaria, ma predisposta e concessa a livello nazionale, per certificare con uno schema comune e metro di valutazione univoco gli sforzi delle aziende in tema di benessere animale e in parte anche di sostenibilità. I lavori di attuazione dello schema SQNBA hanno richiesto lunghi mesi di lavoro, approdati solo nel recente passato all’emanazione del decreto quadro sulla base del quale sarà ora possibile procedere all’elaborazione dei singoli schemi di certificazione per specifico prodotto e filiera. Una sfida sicuramente impegnativa, ma soprattutto di importanza fondamentale per rilanciare la suinicoltura nazionale valorizzandone in maniera certificata i tanti sforzi già fin qui fatti in materia di benessere animale. Altrettanto importanti per la filiera dei salumi sono stati i lavori di recepimento a livello nazionale della direttiva comunitaria per il contrasto alle pratiche commerciali sleali nel settore agroalimentare. Una direttiva particolarmente innovativa, volta a uniformare in maniera forte l’impegno di tutti gli Stati membri nel contrasto alle scorrettezze nei rapporti di fornitura e approvvigionamento tra operatori delle filiere alimentari. Per Assica in particolare e per tutto il settore salumi che ha una filiera particolarmente lunga e articolata, il recepimento della direttiva ha rappresentato un momento di forte innovazione che ha posto l’Italia ancora una volta tra i pionieri della materia a livello UE. Durante i lavori parlamentari di delega al governo e nella successiva elaborazione del Dlgs di recepimento, è stato possibile proporre e ottenere di inserire infatti numerosi elementi di novità tra le pratiche commerciali individuate come scorrette e sleali e sancire taluni principi cardine e ispiratori di buone pratiche tra le parti. Positiva, infine, anche la previsione esplicita di una possibile conciliazione.

Vale inoltre ricordare i più recenti interventi, direttamente collegati alla comparsa della PSA sul territorio continentale nazionale. Di forte rassicurazione per gli operatori è stata la pronta istituzione di un tavolo interministeriale di confronto tra dicasteri dell’agricoltura e della salute con la partecipazione delle autorità regionali dei territori interessati. Altrettanto necessaria e apprezzata è stata la nomina di un commissario straordinario ad hoc per gli interventi inerenti la PSA a cui si è affiancata la delega esplicita sulla materia al sottosegretario alla salute Andrea Costa. Due incarichi preziosi, particolarmente utili per coordinare le attività di definizione e intervento volte a contenere la diffusione del contagio tra animali selvatici e tra selvatici e domestici. Nonostante gli scarsi fondi disponibili, la difficoltà nel reperimento degli stessi e la costante burocrazia da espletare, gli interventi di sottosegretario e commissario straordinario sono stati ben coordinati fra loro e con le regioni in modo da mettere quanto più in sicurezza possibile il territorio continentale.

Parallelamente alla creazione di una vera e propria task force istituzionale dedicata alla PSA, il governo ha anche stanziato alcune risorse economiche destinate a indennizzare gli operatori colpiti da danni commerciali a seguito della comparsa della PSA. Risorse che rappresentano un segno di attenzione alla filiera, ancorché limitate nell’entità e sottodimensionate rispetto alle effettive esigenze del comparto.

Numerose altre risorse sono state stanziate nel corso degli anni per erogare fondi di ristoro in particolar modo alle aziende della produzione primaria della filiera suinicola, con interventi volti a sostenere la redditività delle imprese agricole e al contempo a contenere per quanto possibile l’incremento dei prezzi di base delle materie prime. Si tratta di investimenti per decine di milioni di euro posti a garanzia della tenuta di un comparto strategico sia della produzione sia dell’export del food made in Italy.

Giova ricordare, in conclusione, che tutte le misure e le risorse prima menzionate sono state realizzate con l’impegno costante, il supporto concreto e l’ascolto attivo non solo dei Ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali che si sono succeduti durante la legislatura on.li Gian Marco Centinaio, Teresa Bellanova e Stefano Patuanelli e dei rispettivi sottosegretari Franco Manzato, Alessandra Pesce e Giuseppe L’Abbate, Gian Marco Centinaio, Francesco Battistoni, ma anche con l’indispensabile iniziativa delle Commissioni Agricoltura di Camera e Senato ai presidenti delle quali, on.le Filippo Gallinella e sen. Gianpaolo Vallardi, va il nostro più sentito ringraziamento e per il tramite loro a tutti gli onorevoli membri deputati e senatori delle rispettive commissioni.

BUONO FIERE MISE 2022 - CONTRIBUTI PER FAVORIRE LA PARTECIPAZIONE A MANIFESTAZIONI FIERISTICHE INTERNAZIONALI ORGANIZZATE IN ITALIA

Dal 9 settembre 2022 sarà possibile presentare la domanda per il Buono Fiere MISE 2022 che favorisce la partecipazione delle imprese a manifestazioni fieristiche internazionali organizzate in Italia. Alle imprese aventi sede operativa nel territorio nazionale che, dal 16 luglio 2022 al 31 dicembre 2022, partecipano alle manifestazioni fieristiche internazionali di settore organizzate in Italia, di cui al calendario fieristico approvato dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome, è rilasciato un buono del valore di 10.000 euro.

Sono ammissibili all’agevolazione le spese sostenute dalle imprese per la partecipazione alle manifestazioni fieristiche, consistenti in: • spese per l’affitto degli spazi espositivi. Oltre all’affitto degli spazi espositivi, rientrano in tale categoria le spese relative al pagamento di quote per servizi assicurativi e altri oneri obbligatori previsti dalla manifestazione fieristica; • spese per l’allestimento degli spazi espositivi, comprese le spese relative a servizi di progettazione e di realizzazione dello spazio espositivo, nonché all’esecuzione di allacciamenti ai pubblici servizi; • spese per la pulizia dello spazio espositivo; • spese per il trasporto di campionari specifici utilizzati esclusivamente in occasione della partecipazione alle manifestazioni fieristiche, compresi gli oneri assicurativi e similari connessi, nonché le spese per i servizi di facchinaggio o di trasporto interno nell’ambito dello spazio fieristico; • spese per i servizi di stoccaggio dei materiali necessari e dei prodotti esposti; • spese per il noleggio di impianti audio-visivi e di attrezzature e strumentazioni varie; • spese per l’impiego di hostess, steward e interpreti a supporto del personale aziendale; • spese per i servizi di catering per la fornitura di buffet all’interno dello spazio espositivo; • spese per le attività pubblicitarie, di promozione e di comunicazione, connesse alla partecipazione alla fiera e quelle sostenute per la realizzazione di brochure di presentazione, di poster, cartelloni, flyer, cataloghi, listini, video o altri contenuti multimediali, connessi alla partecipazione alla manifestazione fieristica. L’agevolazione consiste in un contributo a fondo perduto pari al 50% delle spese ritenute ammissibili, fino ad un valore massimo di 10.000 euro.

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