Periodico di informazione bimestrale gennaio-febbraio 2022
Anno XII - N° 1 2022 € 5,00
Lorenza Lain
“L’ANIMA DI CA SAGREDO”
Teresio Gigi Gaudio
“UN AUTO COME ICONA”
Lorenzo Quinn
“OPERE SENZA TEMPO”
Giorgione
“NON CHIAMATELO CHEF”
SARÀ L’ANNO DELLA RIPRESA ECONOMICA E SANITARIA? SPERIAMO… Care lettrici e cari lettori, buon 2022. Probabilmente, affronteremo un altro anno complesso sotto molti punti di vista, ma siamo certi che grazie alla tenacia e alla perseveranza dimostrati fino ad ora, riusciremo a superarlo nel migliore dei modi. Iniziate a sfogliare Beesness e soffermatevi a leggere la bella intervista a Lorenza Lain, direttrice dello storico hotel Ca Sagredo, immerso nella splendida cornice del Canal Grande di Venezia. Ci espone le difficoltà, ma anche la soddisfazione personale nel dirigere questo hotel, sia dal punto di vista manageriale sia sociale, tramite l’intrattenimento di relazioni improntate alla convivialità con i vari ospiti famosi e non che soggiornano qui. Una delle personalità che frequentano Ca Sagredo è Lorenzo Quinn, figlio dell’attore Anthony Quinn e conosciuto per le sue opere monumentali, come le famose “mani” che ha applicato all’esterno dell’hotel. Vi invitiamo a leggere anche il resoconto del Premio Semplicemente Donna, che si è svolto a Castiglion Fiorentino, in provincia di Arezzo, presso il Teatro Mario Spina: qui sono state premiate le donne che si sono particolarmente distinte nei vari ambiti della società civile. Premio a parte, grazie all’attività di moderazione svolta da Beesness, sono risultate di grande interesse le testimonianze di alcune di loro, presso due licei classici di Arezzo, il Francesco Petrarca e il Vittoria Colonna.
/ Editoriale
gennaio\ febbraio 2022
Nella sezione food non perdetevi l’intervista allo chef Giorgione, o per meglio dire cuoco, come vuole essere chiamato, dove racconta a Beesness la sua passione per la cucina. Dopo l’apertura del ristorante in Umbria, quasi per caso si è ritrovato in televisione a disquisire di ricette e di prodotti del territorio, in uno stile chiaro e semplice, permettendo al telespettatore di replicare i piatti creati. In attesa del Salone del Mobile di Milano, che riaprirà i battenti nel mese di giugno, il settore del design si può fregiare del marchio ICONA Design Group. La storia imprenditoriale del gruppo risale al 2010, anno in cui sono stai mossi i primi passi nel realizzare autovetture di design e solo successivamente, in un’ottica di diversificazione della produzione, si è orientato verso il design di prodotto. Notevoli e avveniristici i progetti in cui ICONA si è cimentata, come la Vulcano Titanium, la prima auto al mondo realizzata interamente con questo materiale. Nella sezione dedicata al franchising, il marchio Okidoki è specializzato nella vendita di abiti usati. La proprietaria Silvia Bertini ci spiega che le persone consegnano in conto vendita gli abiti da vendere e che solo dopo un’accurata selezione sono esposti all’interno dei negozi della rete. Concludiamo con le sezioni dedicate al retail, ai profili dei franchisor e alla recensione di libri. Auguro a tutti voi un proficuo inizio d’anno, ricco di soddisfazioni personali e imprenditoriali.
Giovanni Bonani Direttore Responsabile 3
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Registrazione Tribunale di Milano n°551 del 18.11.2011 Grafica Roses & Pepper | www.rosesandpepper.it
Periodico di informazione bimestrale gennaio-febbraio 2022
Stampa New Press Edizioni S.R.L - Via Della Traversa, 22 - 22074 - Lomazzo (CO) Servizio abbonamenti abbonamenti@beesness.it Direttore Responsabile
Lorenza Lain
“L’ANIMA DI CA SAGREDO”
Teresio Gigi Gaudio
Giovanni Bonani
“UN AUTO COME ICONA”
Lorenzo Quinn
“OPERE SENZA TEMPO”
Giorgione
“NON CHIAMATELO CHEF”
Direttore Editoriale Laura Lamarra
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I DATI DELL’ABBONATO
Lorenza Lain in abito Eleonora Lastrucci, crediti fotografici di Octavian Micleusanu
Cognome _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Nome _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Ragione Sociale ______________________________________ Brand ________________________________________________
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Alessia Portelli
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Codice Fiscale ___________________________________________ P. IVA _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Indirizzo _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Città __________________ CAP __________ Prov. __________ Telefono ______________ Email ______________________ _ Modalità di pagamento: Bonifico Bancario: CODICE IBAN n. IT26U0200801661000105229053 intestato a Beesness di Giovanni Bonani Inviare una copia via e-mail a abbonamenti@beesness.it D ata _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ FI R M A _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Garanzia di riservatezza. Ai fini della legge 675/96 e successive modifiche, l’editore garantisce la massima riser vatezza dei dati forniti, utilizzati esclusivamente per l’ordinaria gestione commerciale, e l’invio di materiale informativo inerente la propria attività editoriale. L’editore si impegna a non cederli a terzi e a provvedere alla cancellazione o alla rettifica, qualora l’interessato ne faccia esplicita richiesta scrivendo a Beesness di Giovanni Bonani, via Soperga 13, 20127 Milano. Con la firma del coupon si autorizza l’utilizzo dei dati. *Abbonamenti attivi solo per l’Italia.
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Laura Lamarra
Patrizia Saolini
Marcella Ciappi
Christian Gaston Illan
Informativa ai sensi dell’Art. 13 D.lgs. 196/2003 L’editore non si assume alcuna responsabilità per le opinioni espresse dagli autori degli articoli, dei testi redazionali e pubblicitari pubblicati. L’editore inoltre non è nelle condizioni di verificare preventivamente alla pubblicazione i dati forniti dalle imprese e dai soggetti intervistati e non è quindi responsabile dei dati pubblicati relativi a prospettive di guadagni ed in particolare ai volumi di ricavi, di costi e conseguentemente di redditività delle iniziative imprenditoriali presentate la cui responsabilità resta a carico esclusivamente delle imprese dichiaranti o degli intervistati. L’editore declina ogni responsabilità derivante da eventuali refusi tipografici o da materiale utilizzato nelle pubblicità degli inserzionisti. La ristampa o la pubblicazione dei contenuti devono essere autorizzati dall’editore. La riproduzione della stessa, anche mediante supporti elettronici, deve essere autorizzata. A garanzia di riservatezza, l’editore Beesness di Giovanni Bonani, nel rispetto del Codice Privacy Dlgs 196/03, garantisce la massima cura dei dati forniti o in suo possesso, che non verranno comunicati a terzi, né verranno utilizzati per comunicazioni commerciali e fatto diritto, in ogni caso, per l’interessato, di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione ai sensi dell’art. 7. Beesness è un marchio registrato.
/ INDICE
gennaio\ febbraio 2022
Cultura Fatto a mano
Col cuore, con la mente. By Lorenzo Quinn ....................................... 24
Fashion Brand di lusso nel cuore di Milano
News
Intervista a Vittorio Martire ............................................................... 26
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Cigierre, Fresh Eat, Frankly, Luxardo, Al Mercato Steaks and Burgers, Clara AEstas, Vibram, Toys Center, Royal Palace Luxury Suites, Beluga Bistrot & Terrace.........................................................................8
Hospitality La Dogaressa di Venexia
Intervista a Lorenza Lain ................................................................... 14
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Cultura Napule on the road
Isa Danieli, grande interprete del teatro napoletano .......................... 28
Real Estate Con Hara Life il benessere è diffuso
Albergo Diffuso, una forma di turismo lungimirante ........................ 32
32 Food Da oltre 50 anni fra tradizione e innovazione
La Morato Pane, realtà internazionale nel mondo del pane .............. 18
Giorgione orto e cucina... e non solo...
Quando il cuore entra tra i fornelli ...................................................... 22 5
L’Ufficio Biofilico
Tecnologia
Il futuro della sostenibilità nell’edilizia .............................................. 34
Easylife House perchè la vita va presa in modo “easy”
Parola d'ordine: tempestività
Affitti brevi di lusso per ogni esigenza ................................................. 40
Boraso e la sfida delle piattaforme e-commerce ................................... 66
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Impresa C.O.I.M. ricerca e innovazione
È tutta una questione di chimica ......................................................... 42
Medicilio
Nuovo servizio italiano di servizi ospedalieri a domicilio .................. 50
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Premio Donne di polso
Premio Semplicemente Donna ............................................................ 69
Formazione Business e cultura islamica
Si fa presto a dire EMEA .................................................................... 72
Recensione Automotive Icona Design Group, cuore del design italiano
Una freccia che viaggia spedita verso il futuro ..................................... 56
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The Miracle Morning per imprenditori
Come ottenere successo iniziando le giornate all’alba ......................... 74
Brand Renaissance
Il rinascimento per la comunicazione organizzativa d’impresa ......... 76
News Franchising Gruppo Gabrielli, Doppio Malto, Nomasvello, Tecnocasa ................. 78
Franchising Un corpo in anima Okidoki
Usato, c’est plus facile! .......................................................................... 80
Schede Franchising Doppio Malto, Mercatino .................................................................... 84 6
gennaio\ febbraio 2022
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/News
CIGIERRE: ALLA WIENER HAUS ARRIVA LA “BIRRA SOLIDALE”, PER LA LOTTA CONTRO LA FAME Per ogni birra solidale acquistata dal 18 novembre 2021 al 31 gennaio 2022, Cigierre – Compagnia Generale Ristorazione SpA - donerà 50 centesimi ad “Azione contro la fame”, ONG attiva da oltre quarant’anni nel contrasto alla malnutrizione infantile nel mondo. Questa realtà italiana, punto di riferimento nello sviluppo di ristoranti tematici, quest’anno si unisce alla settima edizione di ristoranti contro la fame – oltre cento presenti in tutta Italia - con il format Wiener Haus, catena di ristoranti birrerie. I clienti dei 28 locali potranno contribuire alla causa acquistando una birra solidale e devolvendo 50 centesimi, per la realizzazione di progetti volti alla sicurezza alimentare. La donazione sarà automaticamente raddoppiata da Cigierre. Con i proventi di questa edizione, l’ONG sosterrà un progetto in Sahel, che permetterà di monitorare la siccità e di guidare gli allevatori verso pascoli più fertili. Inoltre, realizzerà in India alcuni “orti giardino”, per emancipare i più vulnerabili dall’insicurezza alimentare e infine assicurerà ai rifugiati in Libano l’accesso ai beni di prima necessità. In Italia, invece, l’ONG realizzerà un progetto per assicurare a cinquanta famiglie indigenti della periferia milanese un contributo alla spesa settimanale, una buona educazione alimentare e la formazione necessaria a migliorare capacità personali, sociali e professionali utili a favorire l’autonomia.
NASCE FRESH EAT: IL PRIMO E-COMMERCE ITALIANO A PORTARE LA CUCINA A BASSA TEMPERATURA A DOMICILIO Questa ricercata tecnica di cottura si diffonde tra gli chef più rinomati perché riduce la perdita di liquidi e il valore nutrizionale delle materie prime, durante la cottura del cibo, rendendolo più gustoso e digeribile e limitando al minimo l’uso di sale aggiunto. Il progetto si propone di restituire il piacere di consumare un pasto sano, equilibrato e personalizzabile, quando vita frenetica e impegni quotidiani impediscono di dedicarsi alla cucina. Ogni piatto potrà essere conservato in frigorifero per almeno un mese. Lunga durata garantita dal processo produttivo che prevede confezioni sottovuoto, cottura a bassa temperatura e successivo abbattimento a 4°, il tutto unito al rispetto della catena del freddo - dal laboratorio a destinazione - grazie al trasporto refrigerato che in circa due giorni consegnerà i pasti in tutta Italia, isole comprese. Sia che si tratti di pause pranzo al lavoro o di cene a casa, il ricco menù stagionale proposto da Fresh Eat consentirà di avere una soluzione pratica e gustosa sempre pronta a soddisfare tutti i gusti, in un tempo ridottissimo di preparazione. 8
gennaio\ febbraio 2022
FRANKLY CRESCE IN DOPPIA CIFRA ED È PRONTA AD ASSUMERE 20 NUOVE FIGURE Frankly Bubble Tea and Coffee è la prima catena italiana – fondata a Milano nel 2017 - di questa bevanda originaria di Taiwan e molto diffusa in Nord America. Grazie al servizio di consegna a domicilio e all’asporto, i numeri di Frankly sono rimasti positivi anche durante i periodi di confinamento, per migliorare ulteriormente con la riapertura delle varie attività commerciali. Nel mese di settembre 2021, nella sola città di Milano, Frankly ha servito oltre 35mila clienti, con una crescita in doppia cifra rispetto sia al 2020 (+15%) sia al 2019 (+13%). A questi numeri si aggiungono le vendite degli store nelle città di Bologna, di Torino e di Bergamo, anch'essi in crescita rispetto al 2020. Frankly a oggi conta sette negozi - tre a Milano, due a Torino, uno a Bologna e uno a Bergamo - che diventeranno nove entro la fine dell’anno, con una nuova apertura a Pavia e un’altra a Milano. Il drink più amato in tutte le città è il Fruit Tea, che conta all’incirca 15mila prodotti venduti ogni mese, seguito dal Caramel Latte Macchiato, con una media di circa 10mila unità vendute al mese. Vendite in crescita, sempre più clienti raggiunti, ampliamento territoriale: il momento positivo che sta vivendo Frankly viene confermato anche da una prossima futura assunzione di oltre 20 figure, tra posizioni manageriali e team di vendita. Inoltre, a fine 2020 Frankly ha lanciato il canale E-commerce, dove è possibile acquistare e ricevere a domicilio alcune delle materie prime naturali utilizzate nei negozi, insieme a degli speciali kit per realizzare la bevanda a casa.
LUXARDO SPA INAUGURA LA NUOVA DISTILLERIA Luxardo SpA , che ques t ’anno celebra il suo bicentenario, ha recentemente inaugurato la nuova distilleria, un innovativo impianto 4.0 completamente automatizzato e in sinergia con tutte le fasi di vita dei diversi distillati. Tre nuovi alambicchi, prodotti dalla Barison Industry di Trento, sono stati aggiunti ai due preesistenti. Essendo ora tutte le fasi di lavorazione e di trasformazione a caldo delle infusioni tracciate, l’azienda può permettersi di svincolarsi dalla presenza costante del mastro distillatore e controllore. Il nuovo processo si contraddistingue anche per il collegamento strutturale e informatico della distilleria con i serbatoi di infusione e di affinamento in legno. I nuovi alambicchi ricalcano nell’impostazione quelli del 1977. Inoltre, già da alcuni anni, è in funzione la nuova tinaia, che all’occorrenza funge anche da location per eventi speciali. Qui sono collocati 23 tini di legno di larice, della capacità di 4mila litri ciascuno, per l’invecchiamento degli infusi di marasca. La tinaia si aggiunge a quella preesistente per i distillati, dove si trovano altri 28 tini. Verso la metà del 2022, Luxardo inaugurerà il museo aziendale, dedicato ai 200 anni di storia del marchio. 9
/News
AL MERCATO STEAKS & BURGERS PRESENTA IL NUOVO MENU AUTUNNALE L’autunno e l’inizio inverno portano un menù ricco di novità per Al Mercato Steaks and Burgers: l’insegna milanese che celebra la grande tradizione della steakhouse americana, con una selezione di tagli d’eccellenza e burger gourmand, affianca proposte inedite vegetariane e vegane. Il nuovo menù offre, tra i grandi classici d’ispirazione franco-americana, che esprimono l’expertise dello chef italo-americano Eugenio Roncoroni, una gamma di portate principali a base di verdure, sempre di stagione, cucinate con una speciale griglia a carbone, il kamado, che conferisce loro un sapore affumicato particolare. I vegetali quindi non solo come contorno, ma diventano i principali ingredienti di piatti elaborati e complessi. Un’altra innovazione all’interno dell’offerta gastronomica di Al Mercato Steaks and Burgers è l’alternativa vegana per tutta la sezione Burgers del menu, al fine di tutelare la sostenibilità ambientale. Si conferma anche nel menù autunnale la sezione Steaks, con i pregiati tagli di black angus, il carré d’agnello e le animelle, il tutto cotto rigorosamente alla brace e servito con pane casereccio e burro demi-sel. Il nuovo menu autunnale è disponibile presso le due sedi milanesi, in Via Sant’Eufemia 16 e in Corso Venezia 18 o in modalità d’asporto.
CLARA AESTAS 2022: IL TOCCO ANGELICO DELLA MATERIA Clara AEstas, rinomato brand di luxury beachwear, ha presentato alla stampa la collezione swimwear, sport and bijou SS’2022. Accanto ai modelli della linea Angel, con bikini e interi alati, il 2022 vede la nascita di una donna nuova, ricoperta di luce, metalli preziosi e monili dotati di grande personalità. Angelic Touch è la nuova linea Clara AEstas, destinata a tracciare l’evoluzione materica di un brand che ha fatto dell’impalpabilità e della leggerezza dei ricami alati la sua caratteristica principale. Le capsule di bijoux con cristalli Swarovski, che può essere indossata da sola come un gioiello, sposa la linea beachwer. Inizia l’era dei metalli e di un Clara Aestas 2.0, dove la donna si trasforma in un’amazzone contemporanea. Inoltre, la collezione propone i classici modelli Angel in un tessuto laminato nuovo e performante, nel taglio e nella tenuta, insieme al lancio della nuova linea dedicata agli anni Ottanta, agli accessori gioiello e ai costumi Dionysus. Le tinte delicate e uno stile romantico tornano nella collezione Sparkling. Anche la linea pensata per la pratica sportiva, Sporty Angel, propone completi in linea con i nuovi tessuti cangianti e con pattern e ricami a tema foglia.
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gennaio\ febbraio 2022
VIBRAM PRESENTA SPRINGLUG TECH: COMFORT E MASSIMA ADATTABILITÀ A TUTTI I TIPI DI TERRENO L’azienda ha recentemente presentato Vibram® SpringLug Tech, tecnologia innovativa dedicata a diverse tipologie di utilizzo, sia all’aperto sia in città. Comfort, adattabilità al terreno e ammortizzazione sono caratteristiche essenziali per chi affronta attività sportiva outdoor e le nuove suole Vibram rispondono a queste esigenze. La tecnologia Vibram® SpringLug Tech è composta da un guscio in gomma, protettivo e resistente, fornendo anche presa e trazione. Al suo interno si trova del poliuretano a bassa densità, che massimizza le proprietà di comfort, dando alla suola anche una grande adattabilità al terreno sconnesso. Il primo brand partner italiano a scegliere la nuova tecnologia è La Sportiva, all’interno della collezione di calzature di alpinismo, composta da tre prodotti con tre gradi diversi di tecnicità e pensata per accompagnare l’alpinista nell’intero percorso, grazie a un comfort di calzata unico. Vibram, marchio leader a livello mondiale nello sviluppo e nella produzione di suole in gomma ad alte prestazioni, è da sempre in prima linea nella ricerca di soluzioni innovative, per rispondere alle richieste in continua evoluzione dei consumatori finali, al fine di garantire performance, comfort e durabilità, in qualsiasi situazione. È presente in 120 paesi e ha sedi di produzione, di ricerca e di rappresentanza negli Usa, in Cina, in Giappone, in Brasile e in Italia.
LA STORICA SEDE MILANESE DI TOYS CENTER SI RINNOVA La storica sede milanese di Toys Center, in via Mauro Macchi 29, ha recentemente riaperto i battenti, dopo un’importante attività di restyling e di remodelling. Una ristrutturazione totale, che incarna la visione aziendale, dove il divertimento del bambino e il coinvolgimento della famiglia diventano centrali. Un punto vendita di 1200 mq in cui l’esposizione di giocattoli – provenienti dai brand più prestigiosi, insieme ai 18 marchi esclusivi - è intervallata da zone dedicate al gioco “Dove inizia l’avventura”. Proposte che esprimono innovazione e tradizione, tra digitale, fisicità e sperimentazione. Nel nuovo Toys Center è anche presente un angolo dedicato alla natura, per mostrare ai piccoli il processo di crescita delle piante. Si tratta di un giardino autosostenibile, centralizzato e alimentato dal calore delle lampade a raggi ultravioletti. Il format incorpora anche un mercato orto-frutta: una bancarella dove è possibile gustare direttamente i prodotti o portarli a casa. Inoltre, l’insegna dedica proposte al mondo dei giochi in cucina, come quelle della private label Funny Home. Non mancano le aree con i giochi di imitazione, grazie al Palcoscenico dei travestimenti, l’angolo make-up, l’officina per le auto, la postazione di tiro al bersaglio, la lavagna a parete, la pista per le automobili e altri percorsi e giochi. All’interno del negozio è anche presente uno spazio per il divertimento degli adulti e una serie di sette schermi digitali, che amplificano l’esperienza. Il nuovo Toys Center garantisce ai clienti servizi di personal shopper e agevolazioni esclusivi, per acquistare on-line e ritirare direttamente dall’auto o in negozio. Toys Center nasce negli anni Novanta ed è oggi leader in Italia nel mercato del giocattolo. Con i suoi 130 punti vendita è parte di Prénatal Retail Group, insieme a Prénatal, Bimbostore e King Jouet. 11
/News
NEL CUORE DI TORINO UN NUOVO HOTEL RICCO DI FASCINO E DI STORIA La famiglia Butatti, già proprietaria e gestore del Grand Hotel Sitea, cinque stelle nel cuore di Torino - dove si trova il ristorante stellato Il Carignano ha recentemente inaugurato il nuovo Royal Palace Luxury Suites in via Cavour 13: sei suites collocate di fronte al Grand Hotel Sitea. Un soggiorno di extra lusso, con un maggiordomo a disposizione per soddisfare le richieste degli ospiti, nella cornice di Palazzo Luserna Rorengo di Rorà, già di Piossasco di Rivalta, vincolato dalla Soprintendenza delle Belle Arti. Offre in esclusiva ai propri ospiti una piccola spa interna, dotata di sauna, di doccia emozionale e di bagno turco. All'interno delle suites è possibile usufruire del room service del bistrot Carlo & Camillo e su prenotazione si può organizzare una cena con show-cooking dello chef stellato Fabrizio Tesse. Le camere, situate al primo piano nobile del palazzo, hanno metrature che spaziano dai 49 agli 83 mq e dispongono di balconcini a vista. Sono ristrutturate con pezzi di modernariato, soluzioni creative e soppalchi, che si integrano con i soffitti affrescati e le cornici dorate. Le stanze condividono la sala principale della struttura, con pavimento originale.
IL BELUGA DEL ROMEO HOTEL DI NAPOLI SI RINNOVA Il Beluga Bistrot & Terrace del Romeo Hotel di Napoli per l’inverno si rinnova e si trasferisce nella lobby situata al nono piano, con una proposta gastronomica completa, studiata dallo chef Salvatore Bianco del ristorante stellato Il Comandante al decimo piano e aperto solo la sera. Il ristorante, nella sua nuova collocazione, affianca l’offerta de Il Comandante, grazie a una combinazione di territorio, di sostenibilità e di omaggio alla tradizione della cucina partenopea. Dalle sette del mattino fino a mezzanotte è possibile scegliere di sostare al Beluga per la pausa colazione, per il pranzo o anche per una cena. Il menù è capace di soddisfare tutti i gusti e i palati più esigenti e di combinare rispetto per la stagionalità, la qualità della materia prima, ma anche contaminazioni. Ai classici antipasti, ai primi – che reinterpretano la pasta in tre chiavi differenti – ai secondi a base di pesce o di carne e ai dessert - che celebrano la grande tradizione napoletana in materia di dolci - si aggiunge una proposta centrata sui piatti più rappresentativi della tradizione napoletana, accompagnata da una carta di vini ricercata e in linea con l’offerta. Nel nuovo spazio, oltre a gustare le specialità del bistrot, è possibile dedicarsi al gioco del biliardo o del calcio balilla, ascoltando musica proveniente da un juke-box d’epoca e ammirando le opere d’arte che arricchiscono la lobby.
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gennaio\ febbraio 2022 25/28MAGGIO2022
New location
Fieramilano Rho, HALL 8-12
Venditalia 2022: il mondo del Vending si incontra a Milano Venditalia, il più importante Salone del Vending, rappresenta un’opportunità unica per scoprire le ultime novità del settore e un’occasione concreta per incontrare i protagonisti del Vending internazionale. Vi aspettiamo nella nuova location espositiva di Fieramilano Rho!
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A cura di Carla Cavicchini
LA DOGARESSA DI VENEXIA
/Hospitality
Lorenza Lain, splendida bellezza mediterranea dalla silhouette perfetta e lunghe gambe snelle, è anche donna determinata ed efficiente nel ruolo di direttore generale dell’Hotel “Ca Sagredo”, nella città della laguna. È riuscita a ritagliarsi un momento per noi mentre nell’inconfondibile accento ...tra caffè e deliziosi cioccolatini - racconta d’essere del nord d’Italia e, non a caso: “Sì, sono veneta, di Vicenza esattamente, e lavoro qui a Venezia dove ci troviamo, in questa splendida città che tra l’altro ha appena compiuto 1.600 anni e quindi
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come non apprezzarne la grandiosità”. Notiamo la solarità che emana dal bel sorriso radioso, unita all’estrema disponibilità nel porgersi. Abbiamo varie domande... possiamo iniziare? “Come no…prego!” Nell’era del post-Covid è opportuno secondo lei fare rete in questi locali di altissima eccellenza? “Beh, Covid a parte, Venezia è una città che si presta a fare rete d’eccellenza in quanto palcoscenico del mondo per definizione. L’arte, la cultura, la moda,
gennaio\ febbraio 2022 lo stile, la presentazione di libri, ed ancora, musica, concerti, regnano in questo luogo incantevole vero e proprio simbolo nel mondo. Tra l’altro nell’era pre-Covid ci eravamo molto adoperati in merito.” Presumiamo in sinergia con gli altri hotel. “Si, tutti hotel di lusso, facendo molte attività in proposito. E’ stata organizzata l’ottava edizione della regata ‘Venice Hospitality Challenge’, splendida regata nel bacino di San Marco, ove hotel come il “Gritti”, “Danieli”, “Luna”, “Monaco”, vengono abbinati ad imbarcazioni molto importanti: noi del “Ca Sagredo “ con “Arca Fondi, Team guidato da Furio Benussi pluripremiato skipper, che ha vinto per ben quattro volte la ‘Barcolana’. Questo per dirle che collaboriamo a 360° gradi. E esiste sicuramente una buona coesione”. La clientela del “Ca Sagredo” è senz’altro internazionale ma, quella italiana tiene il passo? “Sì, assolutamente, questo ci ha salvato in questo periodo del Covid. Ca Sagredo ha sempre avuto per vocazione…ospiti in gran parte americani, meno asiatici, tuttavia abbiamo sempre avuto la nostra nicchia di mercato italiano e questo per varie ragioni: innanzi tutto perché Ca Sagredo è l’unico hotel in Italia riconosciuto monumento nazionale, di conseguenza collaboriamo moltissimo con le fondazioni, musei, gallerie d’arte, etc., con convenzioni a condizioni privilegiate che estendiamo a queste istituzioni. Personalmente sono nel Consiglio di amministrazione dei Musei Civici di Venezia. Pertanto come albergo il riferimento è tracciato con il mondo artistico. L’altra ragione è che siamo molto conosciuti sul mercato italiano in virtù anche in ragione dell’installazione delle famosissime “Mani” di “Lorenzo Quinn Support”, del 2017, che ha reso celebre l’hotel in Italia e nel mondo. Quindi parlerei di industria creativa, la creatività italiana piace moltissimo atteso questo connubio tra l’autenticità e l’essenza di Venezia, quale identità veneziana.”
Un soggiorno tipo di quanti giorni si compone in questo complesso? “Beh… a Venezia lo dico in cifra matematica da uno a otto giorni, al “Ca Sagredo” non meno di due, tre giornate nonostante vi siano persone che si fermano una o due settimane; quanto agli artisti, musicisti, scrittori, si fermano decisamente per periodi anche più lunghi.” Parliamo di prezzi? “Certamente, andiamo da 250 euro per una camera standard in bassa stagione, sino a 5000 per una suite in alta stagione”. Sappiamo che lei conosce bene la stilista Eleonora Lastrucci godendo di un ottimo rapporto. “Esatto, ci unisce una grande amicizia personale. La considero capace di unire creatività a quella soavità di persona prettamente armonica nelle sue creazioni, nonché nel suo pensiero estremamente dolce ed etereo, occupandosi della bellezza delle donne poiché vestirle è un compito impegnativo che lei fa con gran leggerezza. Tra noi regna una buona stima reciproca, abbiamo collaborato tanto assieme e non mancherà proprio di proseguire.”
Lei è una figura manageriale a tutto tondo che opera in vari settori: come si fa a gestire tutto al meglio, quali sono le formule vincenti o semivincenti? “Beh…ho dei bravissimi collaboratori di cui vado molto fiera e che sono con me da moltissimi anni, curando i vari aspetti glamour che, creda, sono tanti come seguire gli ospiti del Festival del Cinema di Venezia. L'Hotel ha aperto nel 2007 e le persone rendono vivo questo luogo che …diciamo è un museo, una casa, tra l’altro è stata in passato persino casa di un Doge - “Ca Sagredo” appunto -, senza dimenticare che qui ha vissuto anche Galileo Galilei. Pertanto questa parte austera, storica, si sposa anche con la semplicità di un servizio che cerca di essere al livello della clientela allo stesso tempo in maniera amichevole: da questo il motivo che le persone ritornano sempre con piacere a “Ca Sagredo”, considerato buon punto di riferimento.”
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Abbiamo visto al piano di sopra lo splendido figurino ‘Florentia’, il bellissimo e sontuosissimo abito tricolore tutto rose …senza spine! “Già, l’anno scorso proprio con Eleonora creammo un progetto ben articolato assieme al tenore Rogito Rusino, che cantò dai balconi l’inno veneziano nonché l’inno d’Italia, esponendo poi Florentia con i colori della bandiera italiana quale omaggio di Venezia all’Italia, la nostra patria. Da considerare poi che tale abito è stato al centro di un video girato a Palazzo Ducale, che spopolò letteralmente su tutti i social lo scorso anno, diffondendo un messaggio fortissimo di grande forza ed impatto.” Al “Ca Sagredo” soggiorna spesso l’artista Lorenzo Quinn. “Esatto, è cugino di mio marito, cugino di sangue, Anthony Quinn aveva la seconda moglie veneziana, Iolanda Addolori zia appunto di mio marito. Non a caso le sculture delle ‘Mani’ a cui Lorenzo si applica spesso, rivestono una simbologia ben precisa.” Se vuol dire qualcosa in merito a Beesness dal momento che viene
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spedita regolarmente al “Ca Sagredo” nonché esposta nei vari ambienti, ci fa estremamente piacere. “Beesness è una rivista che invita alla creazione, che aggrazia, e dal momento che è regolarmente qui presente, è bene continuare ad essere ambasciatori del nostro paese, pur mantenendo una forte identità veneziana. Questo soprattutto per quanto riguarda i giornalisti, di non cadere nella trappola della globalizzazione tenendo alte tutte le attività intellettuali e creative del nostro paese. Eleonora Lastrucci di questo ne è buon esempio, senza lasciarsi fagocitare da questa idea di massificazione…irrilevanza della uguaglianza, no, no! E nemmeno tutti uguali ed internazionali. Lo dice una persona cresciuta all’estero che tuttavia ha mantenuto una fortissima identità italiana. Parlo in generale, niente di personale, ribadendo tuttavia il concetto che il giornalismo deve dare informazioni corrette soprattutto pro Italia.” Siamo al termine di ques t a lunga intervista, ci hanno detto che questa struttura si occupa anche del “Carnevale di Venezia” ed allarga i propri spazi anche per altre manifestazioni.
“Ca Sagredo” è una industria creativa e già opera d’arte, pertanto oltre ad essere un hotel c apace d’ospit are clienti da tutto il mondo, conserva il patrimonio artistico tramandato a noi dai Sagredo. Gli altri hotel subiscono trasformazioni che spersonalizzano i luoghi, noi invece ci teniamo non poco a tale continuità prodigandoci, come detto prima, alla divulgazione della cultura in tutte le sue forme, con presentazione di libri, eventi gratuiti aperti al pubblico, facendo divenire “Ca Sagredo” vero e proprio salotto culturale. Praticamente la realizzazione d’un sogno”. Ovvero sia? “Diventare promotori di arte e cultura grazie soprattutto all’opera di Lorenzo Quinn voluta per sensibilizzare l’opinione pubblica sui cambiamenti climatici, un forte messaggio verso la tutela delle acque lagunari, raccontandone l’estrema fragilità. Tutto questo non tralasciando inoltre il bellissimo “Giardino di vetro” di Marco Nereo Rotelli installato nel 2019 proprio qui, in Campo Santa Sofia”. Con tanto di benedizione da parte del: “Monsignor el Doxe!”
gennaio\ febbraio 2022
LORENZA LAIN,
Direttore dell’Hotel Ca’ Sagredo Lorenza Lain è attualmente Direttore dell’Hotel Ca’ Sagredo dal 2007. Dopo una carriera in Starwood Hotels & Resorts, Baglioni Hotels e THI, ha curato personalmente l’opening del Palazzo, considerato oggi tra i più importanti in Italia, vincitore di numerosi Awards internazionali. È vincitrice dell’ambito premio “Excellent ” come “Personalità del Turismo 2017”, con la seguente motivazione: “Con grande passione, Lorenza Lain ha riscoperto e valorizzato l’anima e la memoria storica di Palazzo Sagredo, rendendolo oggi luogo simbolo di ospitalità e creatività culturale ben oltre la sua naturale vocazione alberghiera. “ Oltre al ruolo di GM di Ca’ Sagredo riveste tra i più prestigiosi incarichi a livello istituzionale come: Presidente Skal International sezione Venezia, consigliere Categoria Hotel 5 stelle Associazione Veneziana Albergatori, ambasciatore del Principato di Monaco per il Turismo d'Affari, Vice Presidente International Columbia Association – New York, membro del Consillium Management del turismo-Università Ca’ Foscari e Presidente Sezione Venezia Club “Amitiée Sans Frontieres” Monaco.
Dati generali Nome: Lorenza Cognome: Lain Data di nascita: 07.07.1971 Laurea in Lingue e Letterature Orientali – Cinese
Esperienze professionali Dal 2007 direttore generale di Ca’Sagredo Hotel Precedentemente Direttore Operativo THI Hotels & Resorts, Vicedirettore Baglioni Hotels Luna Hotel, responsabile Ufficio S&M Starwood Hotels & Resorts. Dal 2011 Consigliere per categoria Hotel 5 stelle e Tesoriere AVA – Associazione Veneziana Albergatori Dal 2012 Ambasciatore della Destinazione Turistica Principato di Monaco Dal 2018 Consigliere d’Amministrazione Fondazione Civici Musei Venezia di Venezia
Lorenza Lain is currently Manager of the Hotel Ca 'Sagredo since 2007 After a brilliant career in Starwood Hotels & Resorts, Baglioni Hotels and Turin Hotels International, she personally oversaw the opening of the Palace which is now considered as one of most important hotels in Italy, winner of many international prizes and worldwide recognizements. She is the winner of the prize “Excellent” awarded as "Personality of Tourism 2017" for the following reason: "With great passion, Lorenza Lain has discovered and developed the soul and the historical memory of Palazzo Sagredo, making it today the symbol of hospitality and cultural creativity far beyond its natural hotel vocation." In addition to the role of GM of Ca 'Sagredo Mrs Lain, performs some of the most prestigious instituional and international roles, as: President Skal International Venice section, Advisor for 5 stars Hotels category in Venetian Hotel Association, Ambassador of the Principality of Monaco for the Business Tourism, Vice President International.
Dal 2021 Presidente Sezione Venezia Club Amitiée sans Frontieres– Monaco Dal 20 08 Vice-President International Columbia Association Fire Department New York
Competenze specifiche Management hotels alta fascia: direzione, organizzazione e sviluppo delle aziende del settore hospitality. Progetti artistici: “Support for Ca’ Sagredo” 2017 e “Building bridges” 2019 di Lorenzo Quinn University Ca 'Foscari Venice. And Presidente of The Venetian Club “Amitiée sans Frontieres Monaco”
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/Food
OGNI PANE È UN MONDO A cura di Giorgio Nadali
Da oltre 50 anni la Morato Pane si è affermata come protagonista di innovazione in uno dei settori più tradizionali come quello del pane Fondato da Luigi Morato a Vicenza nel 1970, il Gruppo Morato oggi è una realtà internazionale e rappresenta il secondo player nel mercato della panificazione industriale in Italia e in Spagna, con un fatturato consolidato di circa 250 milioni di Euro, di cui oltre il 30% sviluppato all’estero. La posizione nel mercato italiano è sostenuta da un portfolio di brand storici e da un’offerta di prodotto in grado di coprire tutti i segmenti all’interno della categoria del bakery salato, a cui si aggiunge il presidio del mondo business B2B e Private Label in partnership con i maggiori retailer europei. Nei suoi 12 stabilimenti dislocati tra Italia e Spagna, il Gruppo produce pani a fette (sandwich, cassetta, tramezzini), bruschet te, panini dolci e salati e piadine; inoltre, produce sostituti del pane croccanti, tra cui in primis grissini e crostini. Considerando sia il business a marca che le private label, in Italia il gruppo detiene una quota di mercato a volume di oltre il 30% sui pani industriali e del 10% nel segmento dei grissini; inoltre, con le sue marche principali, Morato e Roberto può vantare in Italia la leadership all’interno di molti segmenti della bakery salato. “Ogni pane è un mondo, assaporiamolo ogni giorno”: è così che Morato Pane,
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gennaio\ febbraio 2022 gruppo internazionale produttore di pane e sostitutivi del pane, si presenta nella nuova campagna di comunicazione on air dal 19 settembre in tv e sul digital. L’azienda, che in oltre 50 anni si è affermata come protagonista di innovazione in uno dei settori più tradizionali come quello del pane, si rivolge quest’autunno ai suoi consumatori con un invito alla scoperta, a chi vede in ogni pane molto di più di una semplice fetta: una vera e propria esplosione di sapori, ingredienti e bontà, che si trasforma nell’occasione per scoprire tanti mondi diversi, tutti da assaporare. La campagna di comunicazione, realizzata da Integer e caratterizzata da un linguaggio pop e colorato, ha nei prodotti i veri protagonisti: American Sandwich, linea di pani a fette per toast e sandwich, Nuvolatte, morbidi panini al latte pensati per i bambini, e Spuntinelle, fette di pane senza crosta preparate solo con ingredienti naturali. “Abbiamo scelto di declinare la creatività in un soggetto da 15” dedicato a tutta la gamma e poi in soggetti brevi ognuno sviluppato ad hoc per raccontare le nostre tre range di prodotto più importanti, in linea con una strategia media pensata per targettizzare in modo molto puntuale sui diversi canali – afferma Silvia Raffaello, Head of Marketing di Morato Pane - Ciascuno dei tre subbrand American Sandwich, Nuvolatte e Spuntinelle ha un’identità distintiva e parla ad un target ben definito, ma c’è un elemento che accomuna tutti: condividono con la marca Morato lo stesso spirito da “Bread Explorer”, sono aperti al nuovo e amano sperimentare, nella vita come nell’alimentazione, nuove esperienze e nuovi gusti.” La pianificazione, gestita da Wavemaker, prevede una visibilità integrata su TV satellitare, digital e stampa. Lo spot sarà in onda in TV dal 19 settembre per due settimane. La digital campaign sarà on air per otto settimane con video network sui principali portali e siti web dedicati a cucina, news, kids e lifestyle e poi su YouTube; sarà inoltre declinata sui canali social fino alla fine dell’anno. La campagna prevede anche una pianificazione stampa su riviste trade e consumer. Il Gruppo Morato mette a segno un’altra importante operazione acquisendo RO.MAR., storica azienda specializzata nella produzione di pani a fette con sede in provincia di Venezia. Partecipano all’operazione Marco Semenzato, già Presidente di RO.MAR. e Bruno Rossetto, amministratore delegato di Nuova Industria Biscotti Crich e Quality Food. “L’operazione – dichiara Stefano Maza, CEO del Gruppo Morato – rientra nel piano strategico volto a concentrare lo sviluppo sul mercato core dei prodotti bakery, con l’obiettivo di rafforzare il presidio in Italia, ma soprattutto con la volontà di estendere il nostro business all’estero. Siamo molto soddisfatti di aver chiuso questa acquisizione, che rappresenta una grande opportunità in termini di sinergie per il nostro gruppo, e che si sostiene su solide logiche industriali e di integrazione, a partire da una visione condivisa su temi fondamentali quali l’innovazione e la crescita sostenibile.”
“Piena soddisfazione – esprime Stefano Scarpis, CEO di Alto Partners SGR Spa – per l’ingresso di RO.MAR. nel Gruppo Morato, leader di settore che consentirà di proseguire e consolidare il percorso di crescita avviato.” Con un fatturato annuo di circa €20 milioni, due stabilimenti e 4 linee produttive, RO.MAR. rappresenta uno dei partner di riferimento per il business B2B e Private Label, grazie alla sua capacità di fondere la flessibilità di un laboratorio artigianale all’elevata produttività della grande industria. In particolare, l’azienda ha investito negli ultimi anni in innovazioni tecnologiche e di processo, con l’introduzione di uno dei primi impianti in Italia per la produzione di lievito madre e sull’utilizzo di energia autoprodotta e generata da fonti rinnovabili. Il Gruppo Morato Pane si è avvalso della consulenza di Aliante Partners come advisor strategico e dello Studio Giliberti Triscornia e Associati per l’assistenza legale sull’operazione e sul finanziamento del LBO. La due diligence finanziaria e fiscale è stata seguita da Deloitte. I venditori di RO.MAR. tra cui Alto Capital III, fondo di private equity gestito da Alto Partners SGR Spa, si sono avvalsi dell’assistenza di Vitale & Co. come advisor finanziario e dello studio Molinari Agostinelli per l’assistenza legale, mentre Marco Semenzato si è avvalso anche dello studio Cortellazzo & Soatto. Illimity Bank, seguita dallo studio Orrick, ha concesso il finanziamento per il completamento del LBO. Dopo la prima acquisizione di un’azienda spagnola specializzata nella produzione di pani confezionati siglata nel 2020, il Gruppo Morato compie un altro importante passo verso il consolidamento del suo ruolo di player in Spagna, rilevando da Cerealto-Siro un plant produttivo nel nord della Spagna, a Briviesca. “Lo sviluppo del business spagnolo– dichiara Stefano Maza, CEO del Gruppo Morato – è una delle nostre priorità strategiche e rappresenta un mercato estremamente potenziale, che oggi già presidiamo in qualità di fornitore di Mercadona per alcune categorie di prodotto. L’operazione è stata possibile grazie alla partecipazione del Gruppo Casalini, primaria realtà industriale con un importante know-how nel mercato dei prodotti da forno che contribuirà in modo sostanziale alla crescita dell’azienda spagnola”. L’azienda di Briviesca, con le sue 10 linee produttive su 34.000mq di stabilimento, è in grado di produrre svariate tipologie di prodotti da forno, con un giro d’affari che oggi si attesta intorno ai 35 milioni di euro e che porta il Gruppo Morato ad un fatturato consolidato in Spagna di 65 milioni. Questa operazione segue per Morato la direzione di arrivare a sviluppare almeno il 50% del suo fatturato all’estero, rafforzando la presenza sui mercati in cui l’azienda è già presente ma soprattutto aprendo altre opportunità in Europa. Il Gruppo Morato Pane e il Gruppo Casalini si sono avvalsi della consulenza di Aliante Partners come advisor strategico e dello Studio Chiomenti per l’assistenza legale. La due diligence finanziaria e fiscale è stata seguita da Deloitte.
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INTERVISTA A STEFANO MAZA, CEO MORATO PANE S.p.A. Ci parli delle acquisizioni di RO.MAR., Rober to Industria Alimentare e Pandea, nel contesto della vostra strategia di sviluppo mirata a consolidare la posizione di attore di riferimento nel mercato della panificazione industriale Le operazioni di acquisizione portate a termine negli ultimi anni rientrano nel piano strategico volto a concentrare lo sviluppo sul mercato core dei prodotti bakery, con l’obiettivo di rafforzare la presenza in Italia ed estendere anche all’estero il nostro business. Abbiamo così ampliato l’offerta del gruppo Morato, rendendola ancora più articolata e ricca in termini competitivi, con brand storici riconosciuti e apprezzati dai consumatori e prodotti capaci di coprire tutti i segmenti del mercato: dalla colazione alla cena, passando per gli snack e i consumi on the go. “Ogni pane è un mondo, assaporiamolo ogni giorno” è lo slogan della vostra nuova campagna integrata su tv e digital. Qual è il Suo bilancio del settore panificazione? Il nostro bilancio è assolutamente positivo perché siamo una realtà in crescita e oggi rappresentiamo il secondo player nel mercato della panificazione industriale in Italia e in Spagna, con un fatturato consolidato di circa 250 milioni di euro, di cui il 40% sviluppato all’estero. Tr a c o l o r o c h e c o n s u m a n o abitualmente pane, quello di farina bianca è consumato dal 72% dei votanti mentre coloro che dichiarano di consumare pane di farine integrali ammontano al 39%. Quale gradimento riscontrate nei vostri consumatori? Cerchiamo da sempre di soddisfare le esigenze dei consumatori, e possiamo
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affermare che il nostro assortimento di pani è in linea con il trend di mercato. Lavoriamo infatti molto sul concetto di innovazione, che reputiamo essenziale in un settore merceologico idealmente più tradizionale quale quello del pane, attraverso l’introduzione di prodotti sempre più in linea con le richieste del mercato ma nel contempo manteniamo il focus anche nel segmento mainstream. Oggi è alto il bisogno di genuinità e salubrità, con consumatori sempre più attenti alla salute: i pani integrali e con farine di cereali valgono oltre il 35% del mercato con un tasso di crescita decisamente superiore alla media del settore. ll progetto del bilancio di sostenibilità con l'Università di Padova per la riduzione della Carbon Footprint dei processi e prodotti. Il progetto “Più Natura, Più Qualità”, con l’obiettivo di ridurre la Carbon Footprint dei propri processi e prodotti, così da contribuire attivamente alla lotta ai cambiamenti climatici. Quali sono gli effetti sulla produzione e la salute dei consumatori? La sostenibilità riveste un ruolo molto importante per Morato, come dimostra il primo Rapporto di Sostenibilità che abbiamo rilasciato quest’anno e relativo al 2020, nel quale raccontiamo il nostro impegno per la salvaguardia dell’ambiente e per una industria più etica. Il progetto “Più Natura, Più Qualità” e la riduzione della Carbon Footprint derivante dalla produzione del nostro prodotto pillar American Sandwich sono quindi in linea con l’obiettivo di rendere l’impatto aziendale sempre più sostenibile. Questo approccio responsabile va applicato non soltanto nella gestione dei consumi e dei rifiuti, ma anche e soprattutto nella scelta responsabile delle risorse e delle materie prime: trattiamo tutti i giorni un prodotto, il pane, che riveste una
gennaio\ febbraio 2022 grande importanza per i nostri clienti, simbolo di vita e tradizione. Lavoriamo quindi ogni giorno nel rispetto dei valori cardine che da sempre hanno guidato lo sviluppo dell’azienda, ovvero la ricerca della qualità e la spinta all’innovazione, a servizio della collettività. Dall'analisi di mercato, realizzata con Cerved, emerge in particolare che l'85% del pane acquistato in Italia è quello fresco artigianale e in media se ne producono 1.500.000 tonnellate l'anno, per un consumo pro-capite giornaliero di 80 grammi. Quali sono le vostre quote di mercato in prospettiva per il 2022? Per quanto riguarda il nostro settore di riferimento, quindi quello dei pani indus t r iali a lung a conser vazione, possiamo dire che la nostra posizione sul mercato in Italia è sostenuta da un’offerta di prodotto in grado di coprire tutti i segmenti all’interno della categoria della bakery salato, a cui si aggiunge il business B2B e Private Label in partnership con i maggiori retailer europei. Nel complesso, considerando sia i prodotti a brand che le Private label, il gruppo ha una quota di mercato a volume intorno al 30% sui pani industriali e di circa il 10% nel comparto dei grissini; inoltre, con le nostre marche principali, siamo leader all’interno di alcuni segmenti specifici, come per esempio i sandwich, i panini dolci e salati e le bruschette. Secondo il filosofo Epicuro “I sapori semplici danno lo stesso piacere dei più raffinati, l’acqua e un pezzo di pane fanno il piacere più pieno a chi ne manca”. Quale valore ha il pane nell’alimentazione quotidiana? Come detto poc’anzi, il nostro prodotto, il pane, è un alimento carico di importanza, portatore di un significato profondo di vita e tradizione, oltre che protagonista della gastronomia italiana. E questi messaggi sono saldi nell’identità di Morato sin dalla nascita dell’azienda nel 1970, quando Luigi Morato fondò a Vicenza la sua impresa artigianale. Oggi Morato è diventato
un vero e proprio gruppo specializzato nel baker y, e tut to questo è stato possibile grazie al lavoro quotidiano delle persone che interpretano e vivono con convinzione i valori aziendali e le proprie responsabilità. Tra il 18 e il 24 ot tobre scorsi la distribuzione moderna it aliana ha riscontrato un -3,75% nel confronto con lo stesso periodo del 2020. Cosa ne pensa? Gli italiani nell’ultimo anno e mezzo hanno affrontato un periodo molto difficile dovuto alla situazione pandemica in atto. La necessità di rimanere in casa per salvaguardare la salute propria e altrui ha fatto riscoprire alle persone il piacere per le cose semplici e buone, come condividere il pranzo e la cena con i propri cari. Ciò ha fatto sì che il settore della distribuzione moderna registrasse numeri positivi, dovuti all’impossibilità di mangiare fuori casa e quindi alla necessità di aumentare gli acquisti di prodotti da consumare tra le mura domestiche. Negli ultimi mesi, grazie al miglioramento della situazione sanitaria in Italia, è stato possibile aumentare gradualmente le occasioni di consumo fuori casa, e questo ha ovviamente fatto registrare il calo da lei citato.
Lei ha dichiarato: «Migliorare l ’e s i s t e n t e , r i c e r c a r e l a v e r a innovazione, puntare alla crescita sostenibile sono le basi del nostro lavoro quotidiano. Sono elementi che ci permettono di continuare ad essere protagonisti del mercato globale. A tutti noi è richiesto il massimo impegno e dedizione verso la qualità dei nostri prodotti, la sicurezza alimentare e la sostenibilità». È ques t a la vos tr a formula del successo? La formula del nostro successo si basa da sempre su una combinazione di tradizione, creatività, innovazione e tanta passione. Da più di 50 anni ci imp egniamo in ques to senso rivolgendoci con i nostri prodotti a chi come noi condivide uno spirito da “Bread E xplorer ” e quindi è aperto al nuovo e ama sperimentare nell’alimentazione nuove esperienze e nuovi gusti.
Aumenti delle materie prime: dalla farina alla pasta, boom di rincari che toccano anche l'81%. L'Antitrust è a lavoro per scongiurare il rischio di speculazioni. Il pane è salito dell'11% e adesso costa ben 3,86 euro al chilo. Siete preoccupati? L’aumento delle materie prime è un tema molto delicato, che stanno affrontando tutti i player del settore. Per quanto ci riguarda, stiamo monitorando con attenzione i mercati, per continuare ad offrire i nostri prodotti con la qualità che da sempre ci ha contraddistinto ad un prezzo corretto, che comunque nel caso di prodotti bakery come i nostri, non andrà a pregiudicare l’andamento dei consumi.
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GIORGIONE ORTO E CUCINA... E NON SOLO... Quando il cuore entra tra i fornelli A cura di Marco Chingari Crediti: francesco_vignali_photography
È il cuoco (non chiamatelo chef mi raccomando!) del momento, la simpatia fatta oste, il maestro assoluto di intrugli e di cose laide e corrotte, l'assaggiatore estasiato ed epicureo al massimo, insomma è lui Giorgione orto e cucina ma non solo! Raggiungiamo Giorgione (al secolo Giorgio Barchiesi) al telefono perché è assai difficoltoso incontrarlo dato che ha la mobilità di un elettrone stante i molteplici impegni televisivi e imprenditoriali (ha ben due ristoranti in Umbria).
Carissimo Giorgio che piacere parlare finalmente con te! Ma il piacere è tutto mio! Ci mancherebbe! Allora cominciamo senza indugio questo viaggio intorno a Giorgione e non solo... Sono tutto vostro... Benissimo! Allora come nasce e cresce Giorgio Barchiesi? Giorgio Barchiesi, un Giorgino allora, nasce e cresce a Roma e ci rimane fino ai diciotto anni. La mia famiglia, tipicamente borghese, ma di buona fattura morale e intellettuale, mi assicura una bella infanzia e gioventù, nonché una preparazione culturale di tutto rispetto che sfocia in una preparazione ottimale a una vita futura. Ho lavorato come quasi veterinario nell’azienda agricola di famiglia . Poi mi spostai a Trani dove divenni consulente nella formazione della forza vendita delle carni, finendo per lavorare anche per il gruppo Amadori. A quei tempi inventai i tagli più facili per la filiera dei macellai, i porzionamenti per la clientela, con la descrizione del tipo di carne e taglio che potesse dialogare anche con la cassa. Erano gli anni Ottanta e fu subito successo. Beh niente male davvero come inizio! Ma non solo. Noi, passammo indenni lo scandalo degli estrogeni nella carne, stante la nostra scelta già di allevare bovini che davano carni sane e controllate. In altre
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parole animali che mangiavano bene e che non cacciavano acqua durante la cottura! Fantastico. Poi però che è successo? No, perché sento dalla tua intonazione che anche lì le cose non sono andate, nel tempo, come dovevano... Beh sì. Per vari motivi, che non starò qui a specificare per amor di brevità, mi spostai dalla Puglia in Umbria e fu amore a prima vista. C'era in quel tempo, un locale in un bellissimo frantoio antico, che però andava male. Mi viene la botta del pazzo e lo presi da dei ragazzi che lo avevano in gestione e dopo solo un mese e mezzo, avevo già circa sei mesi di prenotazioni... Alla faccia del Karma!!! Avevi trovato la
gennaio\ febbraio 2022 Facile e naturale in quanto io non ho il timore della telecamera e aborro testi scritti e sceneggiature: ho puntato sulla naturalezza, su un lessico semplice e, quando serve, più rispettoso della lingua italiana...
in video delle ricette semplici da fare con pochi ingredienti in casa. Avemmo due o tre milioni di visualizzazioni e tanti ci chiamarono dicendo che li avevamo salvati dalla depressione... se non sono soddisfazioni queste!
E fu subito successo no? Per fortuna sì. Abbiamo creato dei neologismi in cucina e certe modalità esecutive che poi tutti hanno ripreso: il tagliere a scacchi, la degustazione a fine piatto, termini quali "laido e corrotto" o "dose generosa di olio", insomma tutte cose tratte dal mio vivere quotidiano.
Un Giorgione assolutamente biologico e tradizionalista! Decisamente. Finisco col dirti che mio figlio sta creando il distretto biologico umbro, ma non per piaggeria radical chic, ma per promuovere i prodotti italiani e quell'isola felice che è l'Umbria, polmone verde importantissimo, al centro Italia e per convincere la gente che il pranzo o la cena sono convivialità sociale e ricerca del gusto e del piacere gastronomico e non il solo fatto di nutrirsi sempre allo stesso modo, con la televisione accesa senza parlare, insomma la famiglia dei nostri nonni...
Ma a cosa, in buona sostanza, attribuisci realmente il tuo successo televisivo? Secondo me al fatto che mi rivolgo a un pubblico eterogeneo, che va dal bambino all'anziano passando per tutte le età. Poi anche a una certa scelta comunicativa priva di pubblicità e di marchingegni tipo gare di cucina e o reality. Intendiamoci la mia non è una critica ai miei colleghi, ci mancherebbe, fanno benissimo a fare quello che fanno!
tua illuminazione gastronomica! Sì, ma non solo io. Dopo qualche tempo il padrone del casale, vedendo il successo, mi volle triplicare l'affitto. Chiusi tutto e riaprii altrove. A Montefalco… Ma la televisione quando e come arriva nella tua vita? Mi cercarono loro stante il successo del ristorante e anche per una certa ricerca di volti e personaggi nuovi. Ti confesso che alle prime li accomodai fuori, perché non ero molto convinto della cosa. Poi, sarà stato il karma come dici tu, mi convinsero e cominciai una bellissima avventura che ancora oggi dura... Meraviglioso! Ma come fu cucinare in televisione?
In che senso? Beh, se noti bene nei miei programmi non esiste, come d'altronde detto sopra, la minima traccia di pubblicità a prodotti e aziende. Io faccio conoscere quel tal prodotto regionale o paesano, indico la provenienza geografica e poi, chi vuole, si va a cercare la cantina o l'azienda agricola, tra le tante che lo producono. Chiaro che, dal punto di vista economico, non è una cosa saggia e proficua...
E con una certa commozione al ricordo dei tempi antichi finisce il nostro incontro con Giorgio Barchiesi. Però noi la televisione la accenderemo anche durante i pasti, ma solo per guardare Giorgione orto e cucina... Come farne a meno?
Una scelta morale? Non propriamente. Diciamo più "biologica" perché bisogna, secondo me, un po' destrutturare la politica industriale dei cibi, pieni di esaltatori di sapidità ed alcool, che non fanno più gustare ai bimbi i sapori genuini e forse, rieducare anche il grande pubblico alla cucina più naturale dei nostri nonni, fatta di buon cibo e di nulla, insomma di pane con pomodoro ed olio piuttosto che merendine e cibo spazzatura. Un esempio su tutti: durante il lockdown io e mia moglie usammo i social per mostrare
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/Cultura
FATTO A MANO Col cuore, con la mente. By Lorenzo Quinn A cura di Carla Cavicchini
Trovarsi di fronte all’artista Lorenzo Quinn dai fendenti occhi color ghiaccio non è roba di tutti i giorni. Questo nello splendido Hotel “Ca Sagredo” a Venezia, mentre tra vari hi! saluta amici e presenti nel monumentale complesso veneto, già dimora di Nicolò Sagredo ambasciatore di Venezia a Roma e futuro Doge. Le sue sono opere monumentali, di grandissimo impatto visivo capaci di lanciare messaggi vitali a favore del nostro pianeta. Come” Building Bridges”, già installata nella città della Serenissima tra i sinuosi canali già crocevia di scambi artistici e commerciali internazionali. Un ricordo che orienta verso quel ‘Ponte’ mastodontico costituito da sei coppie di candide mani che partono da opposti argini veneziani. Vero e proprio lavoro d’altissima artigianalità capace di celebrare i sei valori umani: amore, speranza, aiuto, fede, saggezza, amicizia, tramite un’accorata simbologia tesa all’abbattimento di muri e barriere. In parole povere... ‘Ponti di pace’ a salvaguardia della dignità umana. Un alto lavoro manuale che ben si distinse lungo il Canal Grande, catalizzando l’attenzione dei vari media per l’installazione di quelle inquietanti e gigantesche mani “Support Quinn “che ‘sorreggevano’ Ca Sagredo. Vera e propria opera pregnante d’alta simbologia, nei confronti d’un patrimonio da difendere senza farlo affondare.
Alto e statuario, di fronte a noi, gli domandiamo di queste sue passioni. “Beh…non la chiamerei passione, ho questa passione! che porto nella mia professione. Un lavoro sostanzialmente costruito da sculture simboliche, figurative, con forti messaggi umanitari, d’unione, che sensibilizzano ai cambiamenti climatici. Tematiche a me molto care ed importanti.” Prosegue la nostra intervista lasciando tuttavia spaziare la mente soffermandosi sul termine “Fatto a mano” nell’inconfondibile e personalissimo tocco professionale di Lorenzo Quinn. Innegabile domandarle di suo padre, Anthony Quinn e dei valori che le ha insegnato. “Quello che insegna un padre ad un figlio, ovverosia virtù e meriti che aiutano a crescere bene andando avanti.” È quindi orgoglioso di avere avuto un tale genitore. “Osserverei proprio reciproco.” Sappiamo che a Venezia frequenta anche il “Festival del Cinema”. “Beh… per quanto concerne il cinema non vengo spesso: tale ambiente da oltre 30 anni lo frequento pochissimo nonostante abbia studiato Arte Drammatica, facendo inizialmente alcuni film per finanziarie le mie sculture. Ambiente poi lasciato come detto, e da molto tempo. Frequento tuttavia abitualmente Venezia per ragioni varie.”
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gennaio\ febbraio 2022 È d’accordo anche lei che il cinema odierno non è più quello d’un tempo e che non esiste più lo “star-system di prima? “Niente è uguale a quello d’adesso, ma va bene così, il mondo deve andare avanti.” Sua madre era veneta, giusto? “Già, madre e moglie. Moglie e buoi dei paesi tuoi.”
E allora parliamone della signora Jolanda. “Mi piace che me lo chieda anche perché mi domandano sempre di mio padre e quindi apprezzo. Parlo d’una figura che è stata importantissima per me. Mio padre s’innamorò di lei, di questa brava costumista, a Verona conoscendosi mentre lui girava ‘Barabba’. Ben 36 anni assieme, con tre figli in comune.” Quindi era prassi per i grandi e mitici attori frequentare le vostre abitazioni. “Certo, è normale! Tutti quelli di Hollywood che lavoravano con mio padre erano ospiti da noi. Questo vivendo a New York, Los Angeles, Roma ed altre città ancora.” Siamo veramente curiosi. Nomi? “Il nostro vicino di casa era John Wayne e ricordo ancora Paul Newman, Henry Fonda, Franco Nero, Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Vittorio Gassman…ancora? Insieme ai grandi, grandissimi produttori d’allora.” È proprio vero che niente è uguale a prima. Con un pizzico di nostalgia. E forse più.
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/Fashion
VITTORIO MARTIRE, BRAND DI LUSSO NEL CUORE DI MILANO Rubrica iLoby a cura di Christian Gaston Illan e Maria Giulia Linfante
Quando è nato questo sogno? Il mio sogno è nato durante la mia adolescenza, sono cresciuto ad ammirare le mie 3 generazioni precedenti alla mia di produttori di calzature. Non potevo sfuggire a questo incantevole e coinvolgente destino. A chi si ispirano le creazioni? Le creazioni Vittorio Martire sono ispirate al classico gentleman d’altri tempi, sempre elegante nel portamento ma soprattutto carismatico. Uno stile molto ricercato, destinato al genere "dandy". Quali pensi possano essere ad oggi i must have? Abbiamo sperimentato, dopo accurate ricerche, nuove forme e cartamodelli più trendy, in modo da “alleggerire” lo stile della calzatura classica, osando ma soprattutto per poter sfruttare i modelli in più occasioni. L’atelier nel quadrilatero della moda milanese è minimal ma allo stesso tempo molto accogliente, quale experience si desidera fornire al cliente? A noi non interessa “vendere emozioni”, Il cliente deve conoscere e riconoscersi nel nostro stile, tutto avviene con un'evoluzione naturale, si instaura un rapporto
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informale da subito con il cliente al quale lo si asseconda in tutte le sue richieste più dettagliate sulla scelta del prodotto in modo da farlo sentire una parte del nostro “ingranaggio produttivo”. Made in Italy, quale sarà il futuro dell'artigianato di alto livello in Italia? Credo che prima di un Brand, la vera identità sia proprio la firma “Made in Italy”, secondo la mia visione, si sta andando sempre di più alla ricerca del puro artigianato, il lusso sarà quello di ricreare uno spazio produttivo attraverso “trunk show” live all’interno delle boutique per dare quel sapore autentico del Know how familiare da decenni, come nel nostro caso specifico dal 1920.
gennaio\ febbraio 2022 Cosa contraddistingue un prodotto di eccellenza? Da buon osservatore, credo che un prodotto di eccellenza abbia un’“anima” una ricchezza una riconoscibilità in armonia che non si riscontra in altri prodotti di manifattura “industriale”, una calzatura di eccellenza esprime esattamente la personalità del gentiluomo che la calza. Quali possono essere le caratteristiche fondamentali per una calzatura perfetta? Le caratteristiche per una calzatura perfetta sono i materiali di altissimo pregio, non solo quelli esterni visibili ad occhio umano bensì quelli che compongono la struttura interna della calzatura e la tecnica di costruzione. Ultima domanda di rito: i primi tre brani della tua lista di Spotify. Paradise (Coldplay) I’ve got you under my skin (Frank Sinatra) Englishman in New York (Sting)
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A cura di Carla Cavicchini
NAPULE ON THE ROAD
/Cultura
Un ‘assolo’ semplicemente stupendo e superbo quello dell’attrice Isa Danieli, grande interprete del teatro napoletano con ‘addosso’, calzati a pennello, colori tipici e movenze della donna del sud. Per ‘Raccontami’ al Teatro delle Spiagge di Firenze, in un misto di d’alta tecnica nonché di gran impulso, la signora del teatro conosciuta nel panorama artistico nazionale ed internazionale, si è rivelata pienamente nel proprio essere, forte di quella esperienza maturata tra tragedia greca e sceneggiata, incontrando pure contemporanei quali Lina Wertmuller, Enzo Moscato, Glauco Mauri, Giorgio Strehler, Giuseppe Patroni Griffi, e tanti, tanti altri ancora.
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Eccola amorevolissima per Napoli ‘soa’, accompagnandoci nei vari percorsi da lei ben conosciuti, come una sorta di menestrello che, canta, incanta, e d i n c u p is ce . È u n a s ce n o g r af ia estremamente pulita quella che osserviamo mentre Isa Danieli ci ‘tocca’ emozionati da una sorta di un abbraccio intenso, unito alla forza esplosiva del suo essere animale da palcoscenico. In quanto lei, diva e divina – pur senza capricci - in un susseguirsi di fatti, vicoli, vicende, con quel bel candore di capelli, si esprime ‘aprendoci’ il mare di Ischia ed ancora quello di Capri che quasi bagna il pubblico dalla forza emanata. Segue ancora quella Napule visitata dalla guerra, regnante di miseria, di figli abbandonati
gennaio\ febbraio 2022 Teatralmente parlando la ricordiamo piacevolmente in tv all’epoca del “bianco-nero”. “Si, ma questo in prima serata quando entravamo noi attori al posto degli attuali giochetti’ odierni! Eh…altri tempi, era tutto molto bello, pur nei cambi di recitazione.” In che senso? “Nel senso d’essere più veloci, puntando maggiormente sull’espressività, in opera di gran precisione. E l’impegno c’era, creda!” Immancabile ricordarla seppure sul palco con: “La gatta cenerentola” sotto la regia di De Simone “Un rinnovamento totale, una novità assoluta portata in scena con passione, furia, grandissima musicalità vocale e recitativa seppur lontana anni luce dal musical. E questo con un pubblico che apprezzò non poco, altroché!”
e di prostitute divenute donne di vita,’ grazie ‘ alla nuda e cruda povertà. E… questo, un clima di riscatto, dove la speranza alza gli occhi intrisi di pianto e di malinconia, ma, soprattutto, di rinascita. Immancabile …e come poteva! Il ricordo dell’intramontabile Eduardo De Filippo, di quella “Napoli milionaria” pietra miliare di tutto il teatro, ed ancora aneddoti vari come quella stravagante nobile, sino a quella ‘figlioletta’ dalle ‘nude vergogne’ però di sola domenica per gli estimatori!!! La raggiungiamo in camerino complimentandoci per bravura e carisma nel delizioso misto d’italiano-napuletano che piace assai… “Beh…i dialetti sono la lingua ed il colore di un popolo, anche se ognuno deve usare il suo, accompagnato da buon italiano. Questo per dirle che in dialetto comasco non mi improvviserei proprio!”
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A quasi quaranta anni dalla morte di Eduardo De Filippo, è tutto un celebrarsi in radio e tv di questo grande, grandissimo drammaturgo da lei ben conosciuto. C’è chi ha osservato che dopo Pirandello c’è Eduardo De Filippo. “Concordo. Con lui ho cominciato che ero una ragazzina e gli debbo tutto. Ho fatto parte della sua compagnia per quasi venti anni e, se andavo via, ritornavo poiché da lui c’era sempre tanto, tanto da apprendere. Lui stesso era la scuola grazie alle sue “lectio magistris.” Qualche altro ricordo ‘De Filippiano. “’Na Santarella, “Miseria e Nobiltà”, “Il dono di Natale” e tanti… tanti altri ancora. Ah…aspetti. Quella forse più amata è “Sabato, domenica e lunedì” aggiungendo il mio rammarico in quanto l’interpretai quando lui era già mancato.” Chi lo ha conosciuto ha osservato che non godeva di buon carattere. “E c’aveva ragione! Sì…burbero assai ma capace anche di premiarti. Deve sapere signora mia, che ogni ‘piazza’ teatrale è diversa l’una dall’altra e Milano…difficile assai, ne dette conferma. Quando Eduardo, sul palco, avvertì tale ‘calo’ specie nel terzo atto, cambiò il finale aggiungendo una scena di cui ero protagonista. Non le nascondo la tremarella alle gambe… mamma mia! Insomma, dopo la prova, velocissima, poco prima di andare in scena mi disse: “Vai…o la va, o la spacca! E chisto senza sbaglià!” Sta di fatto che il pubblico applaudì calorosamente e lui mi sorrise guardandomi dolcemente. Eh un sorriso suo, valeva il mondo intero!” Era definito pure uomo di linguaggio universale. Chissà se questa è una caratteristica partenopea… come è vero che voi napoletani siete attori nati. “Parliamo di una eccellenza vera e propria, però è giusto dare merito anche agli altri. Lavorando con attori vari in tante altre commedie, ho avuto modo di apprezzarne grande bravura e buona sensibilità. Ognuno è bravo a modo suo…sia nel meridione come del resto nel settentrione. I talenti esistono, ognuno si contraddistingue nel proprio genere.” Eduardo, Titina, Peppino. Cosa li univa oltre alla teatralità? “Ben poco direi.” - E dice questo alzando gli occhi al cielo in maniera molto ironica. “Se con Eduardo e Titina esisteva un grande affetto, con Peppino decisamente meno, tanto che ad un certo punto si divisero, mentre Eduardo e Titina si allontanarono poiché lei ammalandosi, non poté più continuare a recitare. A parer mio il loro attaccamento era dovuto soprattutto alla paternità per loro molto importante, ma nonostante questo, ne furono segnati profondamente; nella vita e nella professione. E con questo concludo osservando il loro innato carisma teatrale
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semplicemente unico.” Quello che mi ha detto mi ha incuriosita non poco. Ma non mi basta e quindi voglio fare la detective. Fuori dal camerino cerco d’incrociare qualche volto ‘pacione’ che mi spieghi di tale sofferenza. Il primo – la prima per l’esattezza – mi manda al diavolo, il secondo … “Signurì… dobbiamo mettere in furgone in fretta e furia quello che lei vede, che poi colla compagnia ce ne andiamo tutti a cena.” Attendo con un cavo attorcigliante al piede che mi attanaglia come un serpente. Il signore va e viene dicendo di avere poco tempo invitandomi a mettere in borsa macchina fotografica e
gennaio\ febbraio 2022 registratore ben spento.
E poi?
“Signurì…chillu fu un conflitto complicato assaie…i tre figli chiamavano zio, Scarpetta, chillo chi in realtà era loro padre, pur sapendolo bene. L’appunto Eduardo Scarpetta. Pertanto figli illegittimi definiti dalla gente non senza ironie varie…figli di asole e bottoni.”
“E poi e poi signurì… chi troppe facce ce stanno appresso… e tengo pure fretta!” Insomma, per farla breve, tre figli più altri tre, e non sempre di primo letto…
Cooosa? E perché? “Eh…Rosa, mamma soa, donna giovane assai, era la sarta della compagnia di Scarpetta, nonché nipote della moglie di appunto Eduardo Scarpetta. Moglie ufficiale perfettamente a conoscenza di tale famiglia parallela che, evidentemente tollerava. Ma non è finita, visto che proprio la signora Rosa, aveva avuto in precedenza un figlio illegittimo nato dalla relazione così mi dicevano quando ero piccoletto, dal Re Vittorio Emanuele II. Scarpetta tuttavia lo riconobbe, oltre a tenere da lei altri due figli, di cui però uno illegittimo in quanto nato dalla relazione con una maestra di musica.”
“Eh… Qui sta il punto, poiché sembra che di ‘Scarpetta’ ce ne fosse un altro ancora… eh… in giro per u’munno… Illegittimo assai. “Così dicevano. E adesso spiacente o dolente me ne vado a magnà. Adddddioooo!” Addio, addio. Rifletto domandandomi se la vita è un teatro oppure se il teatro è la vita. E… se messo in scena da Eduardo De Filippo tutto questo fosse “La grande magia?”
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/Real Estate
CON HARA LIFE IL BENESSERE È DIFFUSO A cura di Laura Lamarra
Hermann Hesse sosteneva che per “scoprire il senso più profondo di un luogo, è necessario dormire in una casa di quel luogo, non in un hotel internazionale”. Su questo concetto si fonda il modello turistico “Albergo Diffuso” che si sviluppa all’interno di borghi e cittadine, tra stradine e palazzi antichi, con alloggi dislocati in più edifici salvati dall’abbandono, ma immersi nella loro storia e tradizione. A questo modello si è aspirata Hara Life, società a capo dell’iniziativa di sviluppo immobiliare, patrocinata dal Comune di Stenico, che punta al recupero architettonico di alcuni edifici nello splendido borgo montano di Sclemo – a pochi chilometri da Trento. Un luogo immerso in una natura parlante e prorompente, nella riserva UNESCO del parco Adamello Brenta. Perfetta integrazione tra ospite e comunità locale, tra autenticità e tradizione, senza rinunciare a comfort e servizi. “Crediamo nella sinergia con l’ambiente naturale e con la comunità locale per valorizzare il territorio e le risorse locali”, afferma Nicola Zucca, Founder. “I viaggiatori saranno accompagnati dalla natura a vivere esperienze memorabili. Nelle campagne
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circostanti vi sono esempi virtuosi, come il grande investimento della Az. Agricola Cantine Lunelli per la coltivazione di vigneti per la produzione di Trento DOC Ferrari”. Una forma di turismo lungimirante. "Il Covid-19 ha cambiato le priorità del viaggiatore. In questo contesto, gli alberghi diffusi si stanno rivelando una forma di turismo lungimirante: sorti in mezzo alla natura e in contesti ricchi di fascino dove non c’è rischio di ressa, dislocati in spazi ampi originariamente destinati a residenti e non a turisti, provvisti di tutti i comfort. Strutture di tipo “orizzontale” che non devono ricorrere alla creazione di un unico edificio centralizzato, a differenza degli alberghi tradizionali che invece hanno una struttura di tipo “verticale”, afferma Nicola Zucca. E prosegue:
gennaio\ febbraio 2022 "La collaborazione di Hara Life con Self Coherence, riferimento in Italia nel mercato del bio e neuro feedback formativo ha guidato la scelta di caratterizzare il Resort con una offerta benessere evoluto. Il Well being può essere considerato l’evoluzione del tradizionale modello di SPA-Wellness. L’innovativo approccio si basa sulla metrica dell’Heart Rate Variability (variabilità della frequenza cardiaca), un indicatore che misura lo stato di salute e la resilienza dell’organismo. Per lo studio di analisi del modello ricettivo applicato all'albergo diffuso ci siamo avvalsi della professionalità di un player di grande esperienza, Rentopolis, di cui Stefano Bettanin è amministratore. Benefici concreti per l'intera collettività. "Gli ambiti di generazione di valore sono molteplici, afferma il Sindaco Mattevi: in primis quello immobiliare, in quanto anche gli immobili che non saranno oggetto del primo intervento potranno essere successivamente integrati e assumere nuovo valore nel contesto di una riqualificazione urbanistica complessiva. Turistico, poiché l’operazione punta a consolidare la destinazione valorizzando gli aspetti di tipicità che rappresentano un vantaggio competitivo in questo momento in particolare, e infine occupazionale. Infatti il modello di albergo diffuso così com’è stato pensato da Hara Life prevede l’ampio coinvolgimento della comunità e delle risorse locali nel senso più ampio. Il progetto dunque genererà un incremento occupazionale e un indotto importanti con al centro il benessere, basti pensare che i caratteri del luogo -in equilibrio con la natura- integrati con il know how e la tecnologia proposta con i percorsi di wellbeing rappresentano un innovativo modello di benessere rivolto sia alla comunità locale che a chiunque frequenterà il territorio. Tutto ciò genererà grande valore non solo economico ma anche sociale, a beneficio collettivo." Grande entusiasmo non solo dall’Amministrazione comunale, ma anche dagli investitori “Grazie alla piattaforma Trusters, www.trusters.it leader nel lending crowdfunding immobiliare, 100% Made in Italy, abbiamo chiuso ben 3 raccolte fondi da 180k euro, una in 4 ore”, afferma Nicola Zucca, siamo pronti ad avviare i cantieri sul primo condominio/edificio e a lanciare l’apertura delle vendite dei primi 6 appartamenti, (da 105k euro a 170k euro+iva), con opzione di acquisto con acconto del 20% e saldo al rogito o property management – Rent to buy 10 anni + benefit. Il recente aumento di capitale – circa 600k euro- infine, ha generato risorse per l’avvio di ulteriori sviluppi su altri 3 edifici, inserendo una proposta di unità destinate a prime case – vista la richiesta specifica. Consegna e apertura dell’Albergo diffuso sono previste per la stagione estiva 2023, vi aspettiamo”. www.haralife.com
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/Real Estate
L’UFFICIO BIOFILICO Il futuro della sostenibilità nell’edilizia A cura di Giorgio Nadali All drawings © Kengo Kuma and Associates
Renders © Kengo Kuma and Associates
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Buone notizie sul futuro della città. Sono passati pochi mesi dalla partenza del cantiere di Welcome, feeling at work, l’ufficio biofilico del futuro che sorgerà a Milano nell’ex area Rizzoli su design di Kengo Kuma and Associates, e già si aggiunge un elemento fondamentale alla scacchiera del progetto. Stefano Mancuso, botanico di chiara fama riconosciuto tra i world changer per il suo approccio innovativo, si unisce a Welcome per contribuire all’ambizioso obiettivo di Europa Risorse e Pine Bridge Benson Elliot di fare dell’edificio milanese il manifesto per le città del futuro. “La superficie occupata dalle città sul pianeta è intorno al 2% delle terre emerse. Da questa minuscola area provengono il 70% della C02, all’incirca l’80% dei rifiuti prodotti dal pianeta e dunque comprendiamo all’istante che è l’idea della città che dobbiamo cambiare. Dobbiamo pensare a una città compatibile con l’ambiente e la mia opinione è che grandi risultati possano essere raggiunti semplicemente utilizzando e introducendo le piante nei luoghi della vita urbana. La mia idea di città del futuro è questa: una città in cui qualunque superficie sia coperta di piante” ha dichiarato Stefano Mancuso.
gennaio\ febbraio 2022 Così sottolinea il botanico Stefano Mancuso, che darà un cruciale contributo all’ufficio biofilico per far si che Welcome, feeling at work risulti tra i più sostenibili mai realizzati, anche grazie ad un impiego dell’aspetto vegetale non decorativo, ma essenziale.
il rapporto tra uomo e natura. In futuro, il ruolo delle costruzioni sarà quello di connettere i due mondi, esattamente come avviene in Welcome Milano, dove l’architettura propone modi di lavorare e stili di vita nuovi” ha dichiarato Kengo Kuma.
“L’attuale pandemia ha costituito un punto di svolta cruciale nella storia dell’umanità. Dimenticate le città prima del Covid19. Dobbiamo accettare un’epoca di sfollamento e ritorno alla natura. Ecco la rotta da seguire. Abbiamo abbandonato il trend del passato che vedeva la popolazione concentrarsi nelle grandi città. Sino ad oggi, la direzione intrapresa dall’architettura è stata quella di rescindere
A progettare e realizzare Welcome, feeling at work, l’ufficio biofilico del futuro, è Kengo Kuma and Associates, indiscusso interprete mondiale dell’architettura organic a , che da sempre propone costruzioni che si fondono nel contesto, utilizzando materiali naturali e innovativi, motivo per cui il celebre studio è stato naturalmente scelto dalla committenza.
“Un approccio urbano biofilico riporta vita in città. Welcome sarà l'avvio di una nuova era in cui l'architettura green interviene per ridefinire l'orizzonte urbano, incrementare la qualità dello spazio cittadino e migliorare le attività pubbliche dell'area. Si favorisce così creatività e innovazione nella vita lavorativa e non solo. Gli elementi naturali nell'architettura, come vegetazione, luce, aria e legno stimolano i sensi e fanno la differenza sul posto di lavoro, sullo stile di vita e migliorano la salute fisica e mentale, oltre che la produttività. La sostenibilità è il tema principale del nostro futuro e una responsabilità sociale per qualsiasi settore e società. Welcome offre un modello di ambiente di lavoro che promuove l'innovazione aziendale a favore della sostenibilità” ha dichiarato Yuki Ikeguchi, partner di Kengo Kuma and Associates, designer di Welcome, feeling at work. “Più lavoriamo a questo progetto con PineBridge e KKAA, più lo condividiamo con il mercato, e più comprendo a quale sviluppo importante e innovativo stiamo dando vita. Insieme ad uno studio di architettura di fama internazionale e grazie alla lungimiranza del nostro investitore, consegneremo l’ufficio del futuro, con l’obiettivo di ottenere un’impronta di carbonio pari a zero e un ambiente di lavoro e di vita altamente sostenibile, a beneficio delle persone che ci lavoreranno e vivranno ogni giorno” ha dichiarato Antonio Napoleone, presidente di Europa Risorse.
Renders © Kengo Kuma and Associates
Renders © Luxigon
La collaborazione tra Kengo Kuma e Stefano Mancuso è stata annunciata oggi a Comunità Resilienti, il Padiglione Italia della 17. Mostra Internazionale di Architettura alla Biennale di Venezia. Il tavolo con Antonio Napoleone e Yuki Ikeguchi, è stato moderato da Alessandra Siviero, architetto e communication coordinator di Welcome Milano, che ha portato i saluti del curatore del Padiglione Italia Alessandro Melis e dalla Presidenza del CNAPP Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori.
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IL PROGETTO
Welcome sorgerà nell’ex area Rizzoli, zona industriale vissuta nel passato ed oggi abbandonata, con l’intento di riqualificare l’intera zona e di diventare un catalizzatore capace di riunire persone e natura, per ottenere una migliore qualità di vita e di lavoro. Uffici, auditorium, spazi di co-working, hall riservate agli incontri di lavoro, ma anche ristoranti e lounge, negozi, un supermercato, un’area wellness, luoghi per eventi temporanei e mostre. Dentro e fuori, pubblico e privato, lavoro e tempo libero si fondono in Welcome, collegati da un filo verde che permea tutto il progetto: la Piazza, ricca di vegetazione e circondata da morbide colline; le Corti open air, destinate al lavoro informale e agli incontri; le Terrazze, concepite come estensioni degli spazi esterni, che ospiteranno or ti, giardini fioriti, camminamenti; le Serre, che si declineranno come luoghi speciali di lavoro, ma anche di intrattenimento e svago, luoghi per le mani e per la mente. Non una barriera né un monumento, ma un luogo accessibile e permeabile in ogni direzione. Welcome è creazione e lavoro, incontro, scambio, benessere delle persone e benessere del pianeta, che anticipa la città del futuro, green, iperconnessa, al servizio della conoscenza e delle persone.
IL DESIGN BIOFILICO
Il design biofilico è un concetto utilizzato nel settore edile per aumentare la connettività degli occupanti all'ambiente naturale attraverso l'uso della natura diretta, della natura indiretta e delle condizioni dello spazio e del luogo. Utilizzato sia a livello di edificio che di città, si sostiene che questa idea abbia benefici per la salute, l'ambiente e l'economia per gli occupanti degli edifici e gli ambienti urbani, con pochi inconvenienti. Sebbene il suo nome sia stato coniato nella storia recente, indicatori di design biofilico sono stati visti nell'architettura fin dai giardini pensili di Babilonia. L'esperienza diretta si riferisce al contatto tangibile con le caratteristiche naturali: Luce: consente l'orientamento dell'ora del giorno e della stagione ed è attribuita all'orientamento e al comfort; la luce può anche causare modelli e forme naturali, movimenti e ombre. Nel design, questo può essere applicato attraverso cleristori, materiali riflettenti, lucernari, vetro e atri. Ciò fornisce benessere e interesse da parte degli occupanti. Aria: la ventilazione, la temperatura e l'umidità sono percepite attraverso l'aria. Tali condizioni possono essere applicate attraverso l'uso di finestre e altre strategie passive, ma soprattutto la variazione di questi elementi può promuovere il comfort e la produttività degli occupanti.
Acqua: l'acqua è multisensoriale e può essere utilizzata negli edifici per fornire movimento, suoni, tatto e vista. Nel design può essere incorporato attraverso corpi idrici, fontane, zone umide e acquari; le persone hanno un forte legame con l'acqua e, se utilizzata, può ridurre lo stress e aumentare la salute, le prestazioni e la soddisfazione generale. Piante: Portare la vegetazione negli spazi esterni e interni dell'edificio fornisce un rapporto diretto con la natura. Questo dovrebbe essere abbondante (cioè fare uso di muri verdi o molte piante in vaso) e un po' di vegetazione dovrebbe fiorire; le piante hanno dimostrato di aumentare la salute fisica, le prestazioni e la produttività e ridurre lo stress. Animali: Sebbene sia difficile da raggiungere, può essere fatto attraverso acquari, giardini, mangiatoie per animali e tetti verdi. Questa interazione con promuove l'interesse, la stimolazione mentale e il piacere. Meteo: il tempo può essere osservato direttamente attraverso finestre e spazi di transizione, ma può anche essere simulato attraverso la manipolazione dell'aria all'interno dello spazio; la consapevolezza del tempo significava idoneità umana e sopravvivenza nei tempi antichi e ora promuove la consapevolezza e la stimolazione mentale. Paesaggi naturali: questo viene fatto attraverso la creazione di ecosistemi autosufficienti nell'ambiente costruito. Data l'evoluzione umana e la storia, le persone tendono a godere di paesaggi simili alla savana poiché raffigurano la spaziosità e l'abbondanza di vita naturale. Il contatto con questi tipi di ambienti può avvenire attraverso panorami eo interazioni dirette come i giardini. Tali paesaggi sono noti per aumentare la soddisfazione degli occupanti.
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Fuoco: questo elemento naturale è difficile da incorporare, tuttavia, se implementato correttamente nell'edificio, fornisce colore, calore e movimento, tutti elementi attraenti e piacevoli per gli occupanti.
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VANTAGGI DEL DESIGN BIOFILICO
Si sostiene che il design biofilico abbia una vasta gamma di vantaggi per la costruzione di occupanti e ambienti urbani attraverso il miglioramento delle connessioni con la natura. Per le città, molti credono che il più grande sostenitore del concetto sia la sua capacità di rendere la città più resiliente a qualsiasi stress ambientale che possa affrontare.
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BENEFICI PER LA SALUTE
Catherine Ryan, ha scoperto che elementi come i suoni della natura migliorano la salute mentale del 37% più velocemente rispetto al rumore urbano tradizionale dopo l'esposizione a fattori di stress; lo stesso studio ha rilevato che quando i pazienti sottoposti a chirurgia erano esposti all'aromaterapia, il 45% usava meno morfina e il 56% usava meno antidolorifici in generale. Un altro studio di Kaitlyn Gillis e Birgitta Gatersleben ha scoperto che l'inclusione di piante negli ambienti interni riduce lo stress e aumenta la tolleranza al dolore; l'uso di elementi acquatici e l'incorporazione di vedute della natura sono anche mentalmente rigeneranti per gli occupanti. Durante la ricerca sugli effetti della biofilia sui pazienti ospedalieri, Peter Newman e Jana Soderlund hanno scoperto che aumentando la qualità della vista nelle stanze d'ospedale si riduce la depressione e il dolore nei pazienti, il che a sua volta riduce le degenze ospedaliere da 3,67 giorni a 2,6 giorni. Nelle città biofile, Andrew Dannenberg, et al. ha indicato che esistono livelli più elevati di connettività sociale e una migliore capacità di gestire le crisi della vita; questo ha portato a un tasso di criminalità più basso di violenza e aggressione. Lo stesso studio ha rilevato che l'implementazione di strutture all'aperto come palestre estemporanee come la " Green Gym " nel Regno Unito, consentire alle persone di aiutare a ripulire la vegetazione troppo cresciuta, costruire percorsi pedonali, fogliame vegetale e fare più facilmente esercizio (camminare, correre, arrampicarsi, ecc.); questo è stato dimostrato per costruire capitale sociale, aumentare l'attività fisica, migliorare la salute mentale e la qualità della vita. Inoltre, Dannenberg, et al. ha anche scoperto che i bambini che crescono in quartieri verdi hanno livelli più bassi di asma; sono stati osservati anche tassi di mortalità ridotti e disparità di salute tra ricchi e poveri nei quartieri più verdi.
BENEFICI AMBIENTALI Esempio di un giardino della pioggia che aumenta le infiltrazioni Alcuni sostengono che aggiungendo elementi fisici naturali, come piante, alberi, giardini pluviali e tetti verdi, all'ambiente costruito, gli edifici e le città possono gestire meglio il deflusso delle acque piovane in quanto vi sono superfici meno impermeabili e una migliore infiltrazione. Per mantenere questi sistemi naturali in Renders © Kengo Kuma and Associates
modo economico, l'acqua grigia in eccesso può essere riutilizzata per innaffiare le piante e il verde; pareti e tetti vegetativi riducono anche l'acqua inquinata poiché le piante fungono da biofiltri. L'aggiunta di vegetazione riduce anche le emissioni di carbonio, l'effetto isola di calore e aumenta la biodiversità. Il carbonio viene ridotto attraverso il sequestro del carbonio nelle radici della pianta durante la fotosintesi. Verde e facciate: l'ombreggiamento di strade e strutture che utilizzano la vegetazione possono ridurre la quantità di assorbimento di calore normalmente presente nell'asfalto o nelle superfici scure: ciò può ridurre le esigenze di riscaldamento e raffreddamento del 25% e ridurre le fluttuazioni di temperatura del 50%. Inoltre, l'aggiunta di facciate verdi può aumentare la biodiversità di un'area se vengono piantate specie autoctone: il Khoo Teck Puat Hospital di Singapore ha visto una rinascita di 103 specie di farfalle in loco, grazie al loro uso di vegetazione in tutto l'esterno della costruzione.
BENEFICI ECONOMICI
La biofilia può avere costi leggermente più alti a causa dell'aggiunta di elementi naturali che richiedono manutenzione, articoli biologici più costosi, ecc., Tuttavia, si ritiene che i benefici per la salute e l'ambiente percepiti neghino questo. Peter Newman ha scoperto che aggiungendo design e paesaggi biofili, città come New York City possono vedere risparmi che si avvicinano a $ 470 milioni grazie all'aumento della produttività dei lavoratori e $ 1,7 miliardi dalla riduzione delle spese criminali. Hanno anche scoperto che le vetrine su strade molto ricche di vegetazione aumentavano il traffico pedonale e attiravano consumatori che probabilmente spendevano il 25% in più; lo stesso studio ha mostrato che l'aumento della luce diurna attraverso i lucernari in un negozio aumenta le vendite del 40%
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+/- 7%. Le proprietà con design biofilico beneficiano anche di prezzi di vendita più elevati, con molti che vendono al 16% in più rispetto agli edifici convenzionali.
SOSTENIBILITÀ E RESILIENZA
I percorsi biofili di Beatley per la resilienza urbana Sulla scala urbana, Timothy Beatley crede che il design biof ilico conse nt ir à alle cit t à di a dat t ar si m eglio agli stress che si verificano a causa dei cambiamenti climatici e, quindi, degli ambienti loc ali. Per mos tr arlo meglio, ha creato un quadro di cit t à biof ile, in cui è possibile int r a p re n d e re p e rco r si p e r a u m e nt a re la re silie nz a e la sostenibilit à delle cit t à. Q uesto include tre sezioni: Urbanistica biofila - le misure fisiche biofiliche e verdi che possono essere prese per aumentare la resilienza della cit t à, C apacit à adat tiva - come i compor t amenti della comunità si adatteranno a seguito di questi cambiamenti fisici e Risultati resilienti - cosa può accadere se entrambi questi passaggi vengono raggiunti. Nella sezione Biophilic Urbanism, uno dei modi in cui una città può aumentare la resilienza è perseguire il percorso biofisico: salvaguardando e promuovendo l'inclusione dei sistemi naturali, viene aumentata la barriera protet tiva naturale della città. Ad esempio, New Orleans è una città che si è costruita sulle sue pianure umide naturali e si è esposta alle inondazioni. Si stima che se mantenessero intatto il bayou, la città potrebbe risparmiare 23 miliardi di dollari all'anno in protezione dalle tempeste. N e l l a s e z i o n e A d a p t i v e C a p a c i t y, B e a t l e y a f f e r m a che l'impegno per il luogo e il percorso domestico cre a a m bie nt i nat ur ali s t im ola nt i e inte re ss a nt i p e r i residenti: questo creerà legami più forti con la casa, il che aumenterà la probabilità che i cittadini si prendano cura di dove vivono. Va oltre dicendo che in tempi di shock o stress, queste persone hanno maggiori probabilità di ricostruire e/o sostenere la comunità invece di fuggire. Ciò potrebbe anche aumentare l'azione del governo per proteggere la cit tà da futuri disastri. Raggiungendo Biophilic Urbanism e Adaptive C apacit y, Beatley crede che uno dei più grandi risultati resilienti d i q u e s to q u a d r o s a r à u n a m a g g io r e a d at t a b ili t à d e i residenti. Poiché i passaggi che por tano alla resilienza in co r ag gia n o le p e r s o n e a s t a re f u o r i a c a m mina re e par tecipare alle at tivit à, i cit t adini divent ano più sani e più in forma fisicamente; è stato scoper to che coloro che f anno passeg giate nella natur a speriment ano una diminuzione della depressione, della rabbia e un aumento del vigore, rispetto a coloro che camminano in ambienti interni.
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ANTONIO NAPOLEONE,
Consigliere e Amministratore Delegato di Europa Risorse Cos'è l'ufficio biofilico? Welcome, feeling at work è uno sviluppo biofilico che incorpora la natura nei suoi spazi - usa materiali da costruzione naturali, vi crescono al suo interno tante piante e alberi, è molto diffusa la luce naturale, si respira aria pura, è possibile lavorare all'aperto - queste sono solo alcune delle caratteristiche che in Welcome imitano e rispettano l'ecosistema circostante. Welcome, in pratica, si pone come obiettivo primario quello di rendere le giornate lavorative più vivibili alle persone, ai lavoratori. Questa necessità di cambiamento per gli uffici del futuro è stata amplificata con l’esperienza della pandemia in quanto risponde bene alle esigenze derivanti dalla cultura post-covid. Quando sarà inaugurato a Milano? I lavori al cantiere nella zona del Parco Lambro, sono iniziati a marzo 2021 e verranno ultimati nel 2024. Sono previsti altri progetti di uffici biofilici per il territorio nazionale nel 2022? Le esperienze internazionali sono maggiormente presenti nelle sedi dei grandi gruppi di Silicon Valley. Quali sono le caratteristiche e i vantaggi del progetto? Il benessere individuale dei dipendenti è fondamentale per le imprese. Una persona serena, cosciente di sé, che lavora in un ambiente sano, in sintonia con la natura, è più contenta, e porta all'azienda un rendimento maggiore e un approccio positivo al conseguimento degli obiettivi. Secondo i più luminari scienziati del mondo, le piante e la biofilia in generale riducono lo stress e aumentano la capacità creativa e produttiva, e danno un senso di generale benessere alla persona. Questo è l’obiettivo più nobile di Welcome. Quali altri vostri progetti di Europa Risorse seguono criteri di sostenibilità avanzata e biofilia? Europa Risorse ha sviluppato un primo progetto a Segrate, il business park di Segreen, in apertura a metà del 2022. Sta applicando la stessa filosofia per un progetto scolastico recentemente acquisito. Ci commenti il seguente aforisma dell'architetto Eliel Saarinen: “Lo scopo dell'architettura è di proteggere e migliorare la vita dell'uomo sulla terra, per appagare il suo credo nella nobiltà della sua esistenza.” La sposo al 100%, sono maestri dell’architettura che ci
gennaio\ febbraio 2022 guidano nel nostro lavoro, come lo è anche lo studio Kengo Kuma e Associates che abbiamo l’onore di avere su Welcome. Grandi maestri che esprimono grandi verità attraverso il loro lavoro. Ci indichi 5 criteri per un progetto di successo • Capacità di guardare al futuro e cogliere le esigenze delle persone; • U n ’a t t e n z i o n e m a n i a c a l e s u l l a sostenibilità; • Creare (per gli uffici) spazi molto flessibili in modo da poter rispondere bene alle esigenze degli “end users”, pur non conoscendoli in anticipo; • Essere sempre aggiornati sulle nuove tecnologie impiantistiche e digitali e applicarle nella maniera corretta; • Renderle i progetti sostenibili dal punto di vista economica altrimenti rischiano di restare nel cassetto. I primi due sono largamente i più importanti oggi per il successo di un progetto. Può un certo tipo di atmosfera influenzare il nostro benessere, la nostra produttività, l’umore, fino a rivoluzionare il nostro modo di vivere l’ambiente lavorativo? Come già detto, gli elementi naturali utilizzati nel progetto come vegetazione, luce naturale e legno, riescono a fare la differenza sul posto di lavoro e sullo stile di vita. Gli ampi spazi fluidi tra interno e esterno favoriscono il movimento e la socializzazione, migliorando la salute fisica e mentale oltre che la produttività. Lavorando in queste condizioni si produce meglio, ci si ammala meno e ci si convince profondamente di dover lasciare un pianeta più vivibile per i nostri figli.
ne pensa? Sono assolutamente d’accordo: nella presentazione del nostro progetto alla Biennale di Venezia Kengo Kuma e Stefano Mancuso hanno manifestato che le città del futuro saranno quelle “biofiliche” – un luogo di relazioni tra gli esseri umani ma anche con tutta la natura vivente, in particolare con le piante che devono darci una grossa mano per salvare il nostro pianeta. Il costo di progetti biofilici è più o meno sostenibile rispet to all'urbanistica patogena? Direi che si bilanciano: ad esempio nel biofilico magari meno materiali preziosi ma più investimenti sull’ingresso della luce naturale, sulla circolazione dell’aria pura e sulle piante. Ci racconti la Sua più grande soddisfazione come mananger e cosa significhi la parola "successo" per Lei Credo posso annoverare come grande soddisfazione quella di essere stato capace di proporre progetti innovativi e di aver trasmesso questa voglia ai miei collaboratori. Il successo, nel mio settore di developer, sta nel concretizzare le proprie idee con progetti utili per la
comunità. Te ne accorgi del successo quando il lavoro non lo senti più come tale, ma come una passione, e vedi intorno a te persone che apprezzano quello che fai. Secondo Lei dove va l'urbanistica? L’urbanistica deve senz’altro avere come obiettivo quello di incrementare la qualità dello spazio cittadino e di migliorare le attività pubbliche. Grazie all’architettura green e biofilica sarà possibile ridefinire l'orizzonte urbano e riportare vita nelle città. Lei ha vinto nel 2007 il premio miglior Developer italiano dell’anno al MIPIM. Quali sono i criteri di successo dei MIPIM Awards? Ti viene riconosciuto il premio per aver sviluppato i progetti più interessanti in Italia. In quel periodo, infatti, avevamo completato dei progetti che cominciavano a cambiare Milano: progetti di rigenerazione urbana come Bodio, Center, Maciachini, Orti Antichi, etc. Negli anni successivi sono arrivati altri progetti importanti, e con capitali più importanti, che hanno accelerato questo processo.
Renders © Luxigon
L’architettura e l’urbanistica biofilica sono opposte all’architettura e all’urbanistica patogena. La città deve tornare a essere luogo di relazioni viventi per gli esseri umani, e pertanto occorre interpretarla come sistema d’interazioni complesse, delle quali recuperare la coerenza. Cosa
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/Real Estate
EASYLIFE HOUSE PERCHÈ LA VITA VA PRESA IN MODO “EASY” A cura di Laura Lamarra
“Voglio rendere la vita facile ai proprietari di immobili che desiderano affittarli e a chi li cerca per prenderli in affitto, afferma Donato Cella, Founder e Ceo di EASYLIFE HOUSE, società nata nel 2016 e specializzata nel real estate e in particolare nella gestione degli affitti brevi, di splendidi e confortevoli appartamenti e ville, in luoghi attrattivi e strategici, e anche di top location per eventi privati e corporate. Dall’alta finanza al settore immobiliare come è avvenuto il passaggio? “Tutto è iniziato grazie a Expo2015, evento che ha cambiato la visione e il posizionamento dell’Italia nel mondo, rendendo Milano, in particolare, una città di grande attrattività per business e richiamo turistico. Ho trascorso molti anni nell’alta finanza, come merchant banker di successo, e sono abituato a cogliere tempestivamente i segnali del tempo e le nuove opportunità. Il mercato dello short term rent si prospettava molto promettente, così sono partito da me, mettendo in affitto appartamenti di mia proprietà in modo proficuo in pochi mesi”. Un concetto di “vita facile” a beneficio di tutti che punta su alti livelli qualitativi
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del servizio offerto “A chi affitta il proprio immobile EasyLife House consente di avere una valutazione specialistica e una gestione completa, scaccia pensieri, efficace e redditizia, con il massimo tasso di occupazione nel tempo e fidelizzazione,” afferma Cella. “Un team specializzato nel monitoraggio dei trend di mercato ci consente di individuare le migliori soluzioni abitative e location per eventi sul territorio. Nella sola città di Milano, ad esempio, EasyLife House vanta oltre 80 appartamenti ubicati in zone centrali e/o strategiche della città. La nostra proposta valoriale è chiara e precisa: attenzione alle esigenze del cliente e dei proprietari immobiliari; selezione accurata delle unità abitative o location per eventi, tutte caratterizzate da alti standard estetici e di comfort, nonché dalla localizzazione strategica e glamour; valorizzazione professionale dell’asset; oculatezza e cura di tutti gli aspetti gestionali, in sicurezza e senza incombenze per i proprietari; un referente sempre a disposizione per qualsiasi esigenza; analisi dei report di feedback di gradimento per migliorare costantemente il servizio e per mantenere un dialogo continuativo con la clientela e i proprietari; servizi di pianificazione, consulenza e customer care su misura
gennaio\ febbraio 2022 per fornire un supporto specialistico e personalizzato a 360°”. EasyLife House è anche volano di business per le principali piattaforme utilizzate per gli affitti brevi “Airbnb, Booking, VRBO (Homeaway), sono tra le piattaforme che utilizziamo per proporre le nostre soluzioni, chiaramente contraddistinte dal nostro brand. Grazie alle attività di marketing e promozione di EasyLife House, gli appartamenti in gestione su queste piattaforme godono di maggiore e qualificata visibilità, con ricadute interessanti in termini di massimizzazione dell’occupancy e del rendimento per i proprietari”. EasyLife House cresce rapidamente in tutta Italia “Grazie alla rete di partnership qualificate con host affiliati presenti in altre città italiane (tra cui Bologna, Roma, Firenze, Venezia, Forte dei Marmi, Bari, Paestum) ed in altri Paesi (tra cui il Brasile), garantiamo alti standard qualitativi di servizio nelle location gestite direttamente. È recente l’acquisizione di immobili sulla piazza di Torino e il raddoppio di immobili gestiti a Venezia”. Una crescita attestata anche dall’aumento del valore degli immobili gestiti “Il nostro modello di business genera valore, come attesta il trend di crescita del valore degli immobili che gestiamo che da 7,5 milioni di euro nel 2017 è passato a circa 50 milioni di euro nel 2021, registrando anche un diverso mix di prodotti (oltre allo short rent, aumenta la quota di immobiliare commerciale). Ma non ci fermiamo qui, abbiamo elaborato un business plan strutturato con 4 nuove linee di sviluppo pronte per essere lanciate con innovazioni interessanti in termini di incremento del portafoglio gestito, di servizi di advisory offerti, di tecnologia utilizzata e di modalità di gestione degli immobili”. www.easylife.house
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/Impresa
C.O.I.M. RICERCA E INNOVAZIONE È tutta una questione di chimica
A cura di Giorgio Nadali
COIM (Chimica Organica Industriale M i l a n e s e S . p. A .) n a s ce n e l 1962 dall’incontro tra Mario Buzzella (allora solo 24enne!) e Cesare Zocchi, due uomini accomunati dalla passione per la chimica e dall’intraprendenza imprenditoriale, che danno il via ad un’attività volta a soddisfare la crescente domanda di prodotti chimici generata da un’economia in fortissima espansione. A distanza di 60 anni il Gruppo COIM è una multinazionale italiana che
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sviluppa, produce e commercializza in tutto il mondo specialità chimiche per l’industria manifatturiera, garantendo una presenza locale attraverso 18 società - di cui 9 siti produttivi - in Italia, Germania, Russia, Turchia, Singapore, Cina, India, USA, Brasile, Messico, Cile, Colombia, Spagna e Austria. Oltre 1.100 collaboratori specializzati sono quotidianamente impegnati a interpretare e soddisfare le aspettative dei clienti con tre principali famiglie di prodotto:
gennaio\ febbraio 2022 Una delle sfide che COIM affronta da tempo è quella della Sostenibilità Ambientale. L’argomento, che richiede il totale impegno da parte di tutti i nostri collaboratori, riguarda diverse sfere della nostra attività. I laboratori R&D sono costantemente impegnati nello sviluppo di nuove soluzioni, che continuando a soddisfare le esigenze dei clienti rispondano alle necessità di salvaguardare l’ambiente. Vogliamo che i nostri fornitori condividano con noi la visione di miglioramento che abbiamo impostato, l’uso di materiali sicuri e innovativi, procedure impostate sulla conservazione del nostro pianeta. La produzione è uno dei momenti dell’attività di COIM per cercare di ridurre gli sprechi energetici e di materie prime attraverso un’attenta pianificazione. L’obiettivo finale di questa nostra politica è incentrato direttamente sull’abbattimento del consumo di acqua e CO2. L’altra grande sfida passa dalla gestione del sistema qualità. Per perseguire gli obiettivi che ci siamo posti in questa materia, COIM si è dotata di un’organizzazione che lavora su processi e procedure allo scopo di garantire un costante incremento della qualità. L’attenzione verso i nostri prodotti è la stessa che prestiamo al benessere ed alla salute di chi lavora con noi: Più alta è l’attenzione nei confronti dei nostri collaboratori più elevata è la qualità dei nostri prodotti. • Poliesteri e polioli; • PU Case: coatings, adesivi, sigillanti ed elastomeri a base poliuretanica; • Poliesteri e resine speciali. Integrazione sulle materie prime, focus sui sistemi poliuretanici, offerta ampia e diversificata - 18 linee prodotto, dai poliesteri ai sistemi PU – e ampia capacità produttiva offrono a COIM la possibilità di soddisfare le esigenze di natura tecnica, commerciale e logistica di clienti diffusi in oltre 90 Paesi, per un volume d’affari pari a 800 milioni di Euro. Obiettivo del Gruppo COIM è uno sviluppo continuo e sostenibile, in accordo con i valori che da sempre ne caratterizzano l’attività: cura e rispetto di persone e ambiente. COIM si pone come principale obiettivo uno sviluppo compatibile con valori fondamentali come qualità, salute, sicurezza e ambiente. L’attenzione nel migliorare costantemente la soddisfazione del cliente, la protezione dell'ambiente e la salute, all’interno e all’esterno dei propri impianti produttivi, è controllata sistematicamente così da definire ogni anno nuovi traguardi da raggiungere in accordo con le leggi di ogni Paese in cui COIM opera.
Obiettivo di COIM è garantire anche la sostenibilità economica e sociale accrescendo costantemente il livello di competitività e di redditività che garantisce un futuro all’azienda e ai suoi collaboratori. COIM, nell’obiettivo di salvaguardare l’ambiente e al fine di perseguire l’obiettivo del miglioramento continuo delle prestazioni nel campo ambientale, intende svolgere le proprie attività secondo i seguenti principi: • cooperazione tra tutte le risorse e stimolo al contributo attivo di dipendenti e terzi; • massimo impegno per la prevenzione dell’inquinamento e la protezione dell’ambiente; • attenzione nei confronti di tutti coloro che, all’interno ed all’esterno della nostra organizzazione, vengano a contatto con COIM; • centralità della persona e condivisione delle esperienze e delle conoscenze. Pertanto, COIM, a partire da una attenta valutazione del contesto in cui opera, si impegna a perseguire i seguenti obiettivi. 1. Assicurare, tramite la propria struttura organizzativa, che tutti gli obblighi di conformità applicabili alle proprie attività (normative e prescrizioni derivanti dalle leggi ed esigenze o
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il costante miglioramento della professionalità e del senso di responsabilità di ognuno, anche tramite un’adeguata formazione, informazione e addestramento. 6. Estendere l'impiego di strumenti quali procedure operative e standard tecnici per la corretta gestione delle attività, con criteri basati sulla tutela dell’ambiente. 7. Sviluppare e mantenere attivo un Sistema di Gestione Ambientale ai sensi dello standard internazionale ISO 14001, oltre che degli standard del modello organizzativo 231, monitorandone la corretta attuazione attraverso un processo sistematico di Audit. 8. Comunicare con i collaboratori e i portatori d'interesse esterni (come Pubblica Autorità e Comunità Locale) affinché si instauri un clima di reciproca fiducia e collaborazione.
aspettative rilevanti delle parti interessate) siano recepiti, diffusi, applicati e rispettati con approccio proattivo, da tutto il personale. 2. Identificare gli aspetti ambientali e valutare la significatività degli impatti direttamente correlati con la produzione o, per quanto possibile, legati alle attività di terzi a monte e a valle del proprio ciclo produttivo, definendo, nei limiti della propria possibilità di valutazione ed influenza, idonei piani di miglioramento per: • la riduzione al minimo delle emissioni nell’ambiente circostante, • la tutela di suolo, sottosuolo e falda dall’inquinamento, • la riduzione della quantità di rifiuti prodotti ottimizzandone la gestione, favorendone ove possibile, il riciclo o recupero, • la prevenzione dell’inquinamento negli scarichi idrici, • il recupero di materie prime e risorse naturali, • il risparmio energetico; tale attività è inoltre finalizzata a verificare che la presente Politica sia sempre aggiornata al contesto in cui COIM opera. 3. Monitorare le attività per verificare lo stato ed il raggiungimento degli obiettivi ambientali. 4. Adottare criteri avanzati di salvaguardia ambientale, prevenzione ed efficienza, al fine di perseguire il miglioramento continuo delle proprie prestazioni promuovendo le migliori tecnologie disponibili economicamente sostenibili le best practices di business. 5. Coinvolgere e responsabilizzare tutti i collaboratori, dipendenti e, in generale, tutti coloro i quali partecipano all’attività di Coim, rispetto alla salvaguardia dell’ambiente, perseguendo
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9. Richiedere che le ditte terze che collaborano all’attività di stabilimento applichino standard ambientali in linea con quelli adottati dall’organizzazione, affinché contribuiscano al raggiungimento degli obiettivi di miglioramento. 10. Collaborare con le Realtà locali, con gli Enti rappresentativi e con qualunque altro portatore d'interesse esterno per la soluzione di specifiche problematiche ambientali e per la valorizzazione e per il miglioramento del rapporto con il Territorio circostante. Applicazione e successo della presente politica, imprescindibile garanzia di continuità e crescita, possono essere unicamente assicurati dal pieno impegno e dalla completa adesione di tutto il personale impegnato nelle attività di Coim.
gennaio\ febbraio 2022
COIM investe da molti anni nella ricerca di formulazioni che diano vita a prodotti in grado di raggiungere le stesse performance dei ritrovati tradizionali, rispettando l’ambiente e consentendo il più possibile ai clienti di continuare a lavorare con i macchinari in loro possesso. Per il settore del flexible packaging per food, pharma e cosmetici, che rappresenta oltre il 25% del volume d’affari COIM a livello mondiale, COIM ha di recente presentato un nuovo adesivo compostabile a base solvente per il food packaging, Novacote NE 810 S + CE 510, dotato dei certificati “OK compost INDUSTRIAL”, “Seedling” di TÜV Austria e “BPI” (Biodegradable products institute) per il mercato americano. Il nuovo adesivo, impiegato con film certificati compostabili, consente ai clienti di COIM di produrre imballaggi al 100% compostabili, senza sostituire né modificare gli impianti esistenti. Nel settore footwear, che rappresenta circa un quarto del volume d’affari di COIM, l’azienda si è orientata verso la ricerca di Il nuovo magazzino automatizzato COIM ha inaugurato il 13 settembre 2021 a Offanengo (CR) un nuovo magazzino automatizzato e autoportante, frutto di un investimento di oltre 10 milioni di euro. Obiettivo del progetto, anche in virtù dell’incremento del business di COIM, era quello di realizzare un magazzino interno allo stabilimento ma dislocato in una posizione che consentisse la razionalizzazione della viabilità interna garantendo, così, la massima sicurezza. In seguito ad un’attenta valutazione delle opzioni disponibili – magazzino tradizionale a catasta, magazzino semiautomatico o magazzino automatico con trasloelevatori – COIM ha optato per quest’ultimo, compiendo una scelta sfidante nel mondo della chimica. Il nuovo magazzino, destinato allo stoccaggio di sostanze chimiche - materie prime e prodotti finiti pronti per la consegna è completamente automatizzato e i flussi di movimentazione sono guidati da un sistema WMS (Warehouse Management System) “tailor made” che traccia la rotazione delle referenze gestite, consentendo una distribuzione delle merci ottimizzata nelle aree di stoccaggio. Il sistema WMS garantisce inoltre la tracciabilità dei prodotti, i cui avanzamenti sono singolarmente individuati da un sistema di bar-coding delle unità di carico. Le sfide normative e tecnologiche e l’unicità del nuovo magazzino di COIM “Considerata l’eterogeneità dei packaging impiegati da COIM e la necessità di realizzare una struttura con un’alta capacità ricettiva, una delle prerogative più importanti nella valutazione delle possibili soluzioni è stata la flessibilità. La scelta, ricaduta sul magazzino completamente automatizzato, ha richiesto un accurato studio di dimensionamento, per garantire un’alta produttività prestazionale dell’impianto e fare fronte agli importanti flussi in inbound e outbound, che caratterizzano quotidianamente il sito produttivo”. Spiega Paolo D’Adda, Supply Chain Manager di Coim S.p.A.
materiali sempre più rispettosi dell’ambiente e ha recentemente presentato due nuove linee di prodotti poliuretanici biobased, che vengono impiegati per la produzione di suole di calzature, anche nella gamma del lusso. Laripur RS e Urexter RS sono il frutto di un accurato sviluppo in direzione della massima sostenibilità, essendo formulati con una percentuale di materie prime da fonti rinnovabili superiore al 70%. Nel settore dell’isolamento termico e acustico, oltre il 20% del volume di affari di COIM, l’azienda, precorrendo i tempi, propone da oltre 20 anni polioli realizzati utilizzando materie prime da riciclo derivate da rifiuti post-consumo, in particolare bottiglie di PET (polietilene tereftalato), contribuendo alla creazione di un’economia circolare. Nel 2021 COIM ha inoltre lanciato la gamma Isoexter E: polioli ottenuti con materie prime da fonte rinnovabile per la produzione di materiali per l’isolamento termico.
Trattandosi di un magazzino interno a un impianto chimico, lo studio per la sua realizzazione ha richiesto numerosi ulteriori approfondimenti e ha dovuto tenere conto di accorgimenti specifici, non da ultimo una doppia protezione antincendio. In virtù di questa complessità e della necessità di ottemperare rigorosamente a tutti i requisiti normativi in materia di sicurezza e antincendio, il progetto ha richiesto il coinvolgimento di diverse competenze e funzioni aziendali – Supply Chain, HSE, Ingegneria, ICT, Security e Produzione – che, in collaborazione con progettisti esterni e realtà aziendali italiane leader nel settore dei magazzini automatici, nel periodo 2018 – 2021 hanno definito e portato a compimento l’opera, tenendo conto dell’interazione tra il magazzino, la produzione, la gestione informatica degli stessi e l’ambiente esterno. “Il progetto ha visto il coinvolgimento di oltre quaranta fornitori diretti, oltre cento se prendiamo in considerazione le subforniture.” spiega Massimo Tonani, Site Manager dello stabilimento COIM a Offanengo. “Possiamo affermare che sono state coinvolte le migliori aziende e competenze italiane in questo ambito, oltre a funzioni strategiche di COIM”. Le prestazioni del magazzino e la riduzione dell’impatto paesaggistico e ambientale “Quando ci siamo trovati di fronte alla valutazione delle diverse tecnologie realizzative per il nuovo magazzino, il tema dell’impatto ambientale ha rivestito un ruolo chiave. Se avessimo optato per un magazzino tradizionale, per ottenere lo stesso risultato in termini di capacità avremmo dovuto costruire su una superficie di suolo vergine molto più ampia”. conclude Massimo Tonani. Il nuovo magazzino, realizzato su una superficie di circa 3.000 m2, grazie al suo sviluppo verticale, ha infatti una capacità ricettiva di oltre 10.000 posti pallet, contro gli 800 posti pallet che avrebbe un magazzino tradizionale realizzato sulla stessa superficie. Un traguardo eccezionale, ottenuto con un ingombro di 25 metri di altezza, 30 di larghezza e 100 di lunghezza.
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INTERVISTA A GIUSEPPE LIBRANDI,
Presidente e CEO C.O.I.M. S.p.A. Qual è la politica di sostenibilità di COIM e come riduce l'impatto ambientale? La politica di sostenibilità di COIM ha una doppia natura, una interna e una esterna. La prima riguarda i nostri stabilimenti produttivi e, sebbene non sia visibile nei prodotti COIM che lasciano l’azienda o nei prodotti finiti che nascono grazie al loro impiego, rappresenta un contributo fondamentale per l’obiettivo di COIM di raggiungere la massima efficienza energetica ed ambientale dei cicli produttivi. Le pratiche di gestione del nostro impianto di Offanengo, in provincia di Cremona, sono l’esempio concreto dell’applicazione di questa politica. Per ridurre l’impatto dei processi produttivi, stiamo infatti adottando tecnologie sempre più avanzate, che ci consentono di velocizzare i processi e di ottenere il prodotto nel modo più semplice possibile, con un impiego ottimizzato di energia e materiali. A Offanengo sono inoltre operativi un impianto fotovoltaico e due cogeneratori con recupero di energia, il cui obiettivo è quello di garantire la massima efficienza energetica durante i processi produttivi. Processi che vengono inoltre esaminati nell’ambito di una analisi del ciclo di vita (LCA, Life Cycle Assessment) per ridurne continuamente l’impatto ambientale e migliorarne l’efficienza energetica. Uno dei provvedimenti presi da COIM in questo campo riguarda l’approvvigionamento: privilegiamo fonti geograficamente vicine, che ci consentano di evitare trasporti di merci da regioni del mondo molto distanti dallo stabilimento a cui sono destinate, riducendo in questo modo le emissioni totali del ciclo produttivo. Per quanto riguarda la politica di sostenibilità che ho definito “esterna”, faccio riferimento all’impegno di COIM nella ricerca e sviluppo di formulazioni che diano vita a prodotti realizzati con materiali riciclati in grado di raggiungere le stesse performance delle soluzioni tradizionali, rispettando l’ambiente e consentendo il più possibile ai nostri clienti di continuare a lavorare con i macchinari in loro possesso e secondo le procedure in uso. I piani di business di COIM sono guidati da un approccio aperto al tema della sostenibilità, che contempla diverse possibilità di sviluppo di prodotti sostenibili: • Materie prime da fonti biologiche; • Materie prime da riciclo; • Sistemi biodegradabili e compostabili; • Sistemi low VOC; • Controllo e riduzione delle emissioni di CO2 sull’intera filiera; I sistemi poliuretanici offerti oggi da COIM comprendono due nuove linee di prodotti poliuretanici biobased per il mondo
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della calzatura, composti per oltre il 70% da fonti rinnovabili vegetali, e un adesivo compostabile per il food packaging. La gamma di polioli e poliestere per la produzione di materiali isolanti in poliuretano offre infine delle soluzioni realizzate con materie prime rinnovabili e con materie prime derivate dal riciclo chimico del PET. Quali sono i punti di forza della strategia aziendale di COIM? COIM, come sesto più grande Gruppo chimico italiano, il primo in Italia nel settore delle specialità chimiche nei segmenti dei poliesteri, polioli, poliuretani e resine speciali e tra i primi al mondo nel settore dei poliesteri per sistemi poliuretanici, persegue da sempre una strategia di espansione volta a intensificare la propria presenza globale. Il Gruppo COIM conta oggi 18 società - di cui 9 siti produttivi - in Italia, Germania, Russia, Turchia, Singapore, Cina, India, USA, Brasile, Messico, Cile, Colombia, Spagna e Austria, con un mix di prodotti che cambia in virtù delle tipologie di industrie presenti nelle singole aree. Questo
gennaio\ febbraio 2022 integrazione a valle, al fine di poter ulteriormente ampliare il portafoglio prodotti, come con la recentissima acquisizione di Neoflex, in Spagna. Specializzata nel settore degli adesivi poliuretanici monocomponente, bicomponente e Reactive Hot Melt per l’industria, Neoflex ha consentito a COIM di rafforzare la propria presenza nel mercato degli adesivi poliuretanici e di entrare in modo deciso in un mercato di specialità ad alto valore aggiunto e in continua crescita. Quali noti prodotti finiti si avvalgono della chimica di COIM? I prodotti COIM sono presenti in moltissimi prodotti finiti che utilizziamo ogni giorno. Li troviamo nei packaging per il settore food & pharma, nelle calzature, negli scarponi da sci, nei tessuti tecnici impiegati per produrre l’abbigliamento sportivo, nell’isolamento termico e acustico che rende confortevoli le case in cui viviamo. I nostri prodotti servono per produrre i cavi nei quali scorre l’energia elettrica, per rinforzare i manufatti in fibra di vetro, per realizzare elementi d’arredo e l’imbottitura dei divani. Il principale mercato di sbocco dei nostri adesivi, poi, è quello del food & pharma, che rappresenta più di un quarto del volume di affari di COIM. In questo campo siamo leader in Europa, soprattutto per ciò che concerne la produzione di adesivi per l’imballaggio alimentare flessibile. Il settore del footwear rappresenta circa un quarto del volume di affari di COIM, con una gamma completa di soluzioni per la realizzazione di suole e altri elementi per le calzature. Le soluzioni biobased che abbiamo lanciato di recente vengono impiegate in via preferenziale nell’ambito della produzione di calzature di alta gamma. Il settore dell’isolamento termico e acustico, infine, rappresenta oltre il 20% del volume di affari.
approccio, secondo il quale “sono i prodotti a seguire il mercato”, ha determinato e continua a determinare il successo di COIM nel mondo. I TPU impiegati nel mondo della calzatura, ad esempio, sono prodotti di punta in Italia (un nuovo sito produttivo è in fase di completamento a Singapore), ma non vengono prodotti negli Stati Uniti. I polioli poliesteri impiegati per la realizzazione dei materiali isolanti, prodotti nello stabilimento in Italia e USA, non interessano, se non marginalmente, gli stabilimenti produttivi situati in Brasile e Singapore. La strategia aziendale di COIM si basa su una progettualità di lungo periodo e un forte orientamento al cliente, che prevede una personalizzazione dei prodotti. Rimanendo fedeli al nostro DNA, ovvero la produzione di poliuretano, ci poniamo infatti l’obiettivo di essere un partner sempre più affidabile e di muoverci con i nostri clienti verso una specializzazione sempre più mirata e dettagliata. Oltre alla crescita per vie interne, altro fattore determinante per l’espansione del Gruppo è la politica di acquisizioni con
Quali sono i vantaggi del nuovo magazzino automatico di COIM? Il magazzino automatizzato recentemente inaugurato – il terzo realizzato presso lo stabilimento di Offanengo e il più evoluto – si inserisce in un percorso di digitalizzazione e automazione di COIM in essere da alcuni anni. L’obiettivo principale di questo progetto è stato quello di realizzare un nuovo magazzino all’interno dello stabilimento di Offanengo, ma dislocato in una posizione che razionalizzasse la viabilità interna, consentisse una riallocazione più efficiente degli stoccaggi, mantenendo al contempo la coerenza con gli aspetti autorizzativi dell’intero sito e garantendo la massima sicurezza. In questa razionalizzazione è stato possibile non solo accogliere materiali non pericolosi, che erano esternalizzati in depositi in outsourcing, ma anche utilizzare in modo più efficace le restanti aree di stoccaggio, di cui una parte dedicata ai materiali infiammabili, migliorando al contempo la viabilità interna del carico-scarico. Il vero vantaggio non è tanto la velocità di esecuzione, ma l’ottimizzazione dei flussi intra-logistici, con la
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possibilità di lasciare aperte ulteriori possibilità di integrazione, sia con nuove strutture in qualsiasi parte del mondo, sia con fornitori, clienti e spedizionieri. L’interconnessione bidirezionale del sistema WMS con il sistema ERP, un tema chiave nell’industria 4.0, consente di portare con sé flussi informativi che tracciano specifiche caratteristiche del mondo chimico con annesse informazioni legate al tema della sicurezza. Quali sono i numeri economici e le previsioni per il 2022? Nel 2020, nonostante la pandemia, il Gruppo COIM ha fatturato 780 milioni di euro. È complesso fare previsioni per il 2022: sarà determinante l’evolversi della situazione sanitaria, che ha determinato problemi a livello globale nel reperimento e nel trasporto delle materie prime. Da non sottovalutare, poi, il fortissimo aumento del costo dell’energia che impatta direttamente le imprese manifatturiere e che potrebbe portare ad un rallentamento della crescita attesa. Sappiamo però che ci sono mercati in fortissima ripresa e, se si dovesse trovare una soluzione alla sofferenza nella supply chain e all’aumento dei costi energetici, possiamo aspettarci una forte crescita in
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termini di volumi e fatturato, già nel 2022. Mario Buzzella e Cesare Zocchi, un tecnico e un suo cliente hanno avuto nel 1962 l'intuizione di andare verso un campo scoperto dell'industria chimica italiana provvedendo alla commercializzazione per la prima volta in Italia del metiletilchetone perossido (KETANOX) di difficile reperibilità nel nostro Paese. Quanto conta secondo Lei nel business il coraggio di cambiare e di innovare? Il coraggio di cambiare e innovare è il motore del business e la storia di COIM e dei suoi fondatori ne è un esempio lampante. Mario Buzzella e Cesare Zocchi hanno deciso di unirsi per dare il via a qualcosa di nuovo, di innovativo, ovvero un’attività volta a soddisfare la crescente domanda di prodotti chimici generata da un’economia in fortissima espansione. Un’intuizione che a quasi 60 anni di distanza si è rivelata vincente, un esempio di come la voglia di cambiamento e innovazione possa portare a casi di successo aziendale e di business. Per avere successo nella vita è fondamentale rischiare e lavorare con perseveranza sull’idea e il progetto che si vuole
gennaio\ febbraio 2022 realizzare. Essere un imprenditore implica la capacità di non soffermarsi a guardare indietro così come quella di superare gli errori e abbandonare ciò che non funziona con il fine di realizzare il progetto. Cosa significa la parola "successo" per Lei e quali sono gli elementi fondamentali del successo? Il termine successo implica la volontà di realizzare un’idea, esattamente come la si è pensata e immaginata inizialmente. Capita molto spesso che, per gli imprenditori e manager più brillanti, i risultati finali del loro lavoro superino le aspettative iniziali. Per COIM, oltre al successo individuale, ricopre un ruolo fondamentale il successo di squadra. Il nostro è un lavoro di team, nel quale ogni individuo e il suo ruolo hanno un valore fondamentale per il raggiungimento di un obiettivo comune. Un problema che ancora non avete risolto in C.O.I.M. e uno in generale, secondo Lei, nella chimica italiana COIM non ha limiti diversi da quelli che ha la chimica in Italia. Il limite più rilevante per lo sviluppo della chimica italiana è legato al fatto che ci troviamo in un’area meno accogliente di altre, per limitazioni e normative, per questo genere di industria. La chimica, inoltre, è percepita in Italia come dannosa e pericolosa, sia per la salute dell’uomo che per quella dell’ambiente. I pregiudizi sono legati a convinzioni erronee: si percepisce la chimica come una produzione pericolosa e inquinante, poca attenta e rispettosa dei lavoratori e delle tematiche ambientali. La realtà è invece decisamente differente. Le emissioni prodotte dalle aziende chimiche sono strettamente monitorate e la chimica stessa investe sulla tutela dell’ambiente e dei lavoratori molto più di aziende che operano in altri settori. Le misure di sicurezza sono molto stringenti, tanto che il numero di incidenti del settore è molto basso. La verità è che non si può prescindere dalla chimica: fa parte della nostra vita quotidiana, e contribuisce con soluzioni buone e sane al progresso di moltissimi settori, non da ultimo quello della salute.
Il talento del business, sia imprenditoriale che manageriale è innato o acquisito? Lei consiglierebbe a un giovane di essere manager, dipendente o imprenditore? A un giovane che si affaccia al mondo del lavoro, io consiglierei di provare a diventare ciò che vuole, tenendo sempre in considerazione l’imponderabile. Possono infatti esserci imprenditori che per svariate ragioni si ritrovano, durante la loro carriera, a diventare dipendenti e, al tempo stesso, un dipendente può arrivare a ricoprire ruoli manageriali o decidere di intraprendere un percorso imprenditoriale. Ritengo che la bravura giochi un ruolo determinante. È importante trovarsi nel posto giusto al momento giusto, ma non si può prescindere dallo studio, fondamentale per capire quale ruolo si vuole ricoprire nel mondo lavorativo, per partire dal gradino più basso e diventare ciò che si desidera. La cultura fa la differenza e credo che ogni famiglia dovrebbe consentire ai figli di intraprendere un percorso di studi, il più adatto a loro. Non possiamo essere tutti imprenditori e le aziende hanno bisogno di dipendenti preparati e con menti brillanti, per potere competere nei mercati internazionali. Ricerca, innovazione, sostenibilità. Quale è più importante? Le tre parole sono legate tra loro, l’una non può prescindere dall’altra ed eliminandone una non si possono raggiungere le altre. Si tratta di temi centrali per COIM, impegnata in importanti investimenti volti a rendere sempre più performanti processi e prodotti, anche attraverso la capacità di riprodurre, in laboratorio, lavorazioni e applicazioni eseguite dagli utilizzatori finali. La sostenibilità è oggi un requisito sempre più determinante nella scelta d’acquisto e l’attenzione di COIM per lo sviluppo di soluzioni sostenibili non è cosa recente: è un cammino intrapreso da molti anni e che percorriamo con estrema convinzione. Le recenti innovazioni presentate da COIM in questo ambito sono destinate ad essere adottate nel medio termine su sempre più larga scala.
Qual è la lezione per gli imprenditori e i giovani da parte del fondatore Mario Buzzella - a due anni dalla sua scomparsa - che a soli 24 anni ha fondato nel 1962 quello che sarebbe poi diventato un impero chimico multinazionale? L’insegnamento più importante che Mario Buzzella ha lasciato ai giovani è, a mio avviso, quello di non porsi mai limiti, ma di sognare in grande, perché ciascuno di noi può arrivare dove davvero desidera, se crede nel suo obiettivo. E non conta l’età ma la costanza e il coraggio di perseguire la propria idea. Mario Buzzella ha fatto sì che la sua idea diventasse una storia di successo, e lo ha fatto all’età di ventiquattro anni. Non si è mai né troppo giovani né troppo vecchi per realizzare un sogno.
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/Impresa Medicilio è l’innovativo servizio che porta l’ospedale a casa del paziente, permettendo agli utenti di prenotare facilmente visite mediche domiciliari senza dover rinunciare a qualità dei trattamenti e sicurezza della persona. Nell’era in cui è possibile ordinare qualsiasi cosa comodamente da casa, Medicilio si propone come pioniere dell’healthcare delivery, un nuovo approccio alla cura della persona, frutto dell’incontro tra medicina e innovazione. Grazie a un solido know how tecnologico, competenze scientifiche e accessibilità online, Medicilio porta i servizi ospedalieri nel luogo di maggior sicurezza e confort per ogni paziente: la sua abitazione. L’obiettivo è quindi offrire il massimo confort ai pazienti che non vogliono o non possono spostarsi, garantendo al tempo stesso tempi di attesa sensibilmente ridotti e la medesima qualità delle strutture fisiche. In questa prima fase i servizi offerti da Medicilio spaziano da radiologia (esami radiografici), fisioterapia (riabilitazione e tecarterapia), cardiologia (elettrocardiogramma e holter), dermatologia (analisi nei sospetti), telemedicina (consulti con medico di base online). I servizi sono prenotabili comodamente online oppure tramite le
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MEDICILIO Nuovo servizio italiano di servizi ospedalieri a domicilio
A cura di Giorgio Nadali
gennaio\ febbraio 2022 convenzioni stipulate con strutture ospedaliere e reti di farmacie. Attualmente, Medicilio ha infatti attive, a livello lombardo, una serie di partnership con player di rilievo quali Humanitas Medical Care, UGO e Lafarmacia (Hippocrates Holding). Il modello di “ospedale decentralizzato”, oltre che tra pazienti e partner, ha già raccolto un vasto apprezzamento anche tra gli investitori: Medicilio ha infatti chiuso due round di investimento, per un totale di oltre un milione di euro raccolti da una serie di finanziatori, tra cui il principale è Seven Investments, fondo che fa capo ad Angelo Mario Moratti.
dei farmaci, consulenza specialistica e una serie di altri servizi clinici che possono essere forniti in remoto tramite connessioni video e audio sicure.
Quella che oggi riconosciamo come telemedicina è iniziata negli anni 1950 quando alcuni sistemi ospedalieri e centri medici universitari hanno iniziato a cercare di trovare modi per condividere informazioni e immagini tramite telefono. In uno dei primi successi, due centri sanitari in Pennsylvania (USA) sono stati in grado di trasmettere immagini radiologiche al telefono. All'inizio, la telemedicina veniva utilizzata principalmente per collegare i medici che lavoravano con un paziente in un luogo a specialisti in un altro luogo. Questo è stato di grande beneficio per le popolazioni rurali o difficili da raggiungere dove gli specialisti non sono prontamente disponibili. Nel corso dei decenni successivi, l'attrezzatura necessaria per condurre visite a distanza è rimasta costosa e complessa, quindi l'uso dell'approccio, sebbene in crescita, è stato limitato. L'avvento dell'era di Internet ha portato con sé profondi cambiamenti nella pratica della telemedicina. La proliferazione di dispositivi intelligenti, in grado di trasmettere video di alta qualità, ha aperto la possibilità di fornire assistenza sanitaria a distanza ai pazienti nelle loro case, luoghi di lavoro o strutture di residenza assistita come alternativa alle visite di persona per cure primarie e specialistiche. Sebbene i termini telemedicina e telesalute siano spesso usati in modo intercambiabile, c'è una distinzione tra i due. Il termine telemedicina comprende un'ampia gamma di tecnologie e servizi per fornire assistenza ai pazienti e migliorare il sistema di erogazione dell'assistenza sanitaria nel suo complesso. La telemedicina è diversa dalla telemedicina perché si riferisce a un ambito più ampio di servizi sanitari a distanza rispetto alla telemedicina. Mentre la telemedicina si riferisce specificamente ai servizi clinici remoti, la telesalute può fare riferimento a servizi non clinici remoti, come la formazione dei fornitori, le riunioni amministrative e la formazione medica continua, oltre ai servizi clinici. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, la telesalute include "funzioni di sorveglianza, promozione della salute e salute pubblica". La telemedicina prevede l'uso di comunicazioni elettroniche e software per fornire servizi clinici ai pazienti senza una visita di persona. La tecnologia di telemedicina viene spesso utilizzata per visite di follow-up, gestione delle condizioni croniche, gestione
Vantaggi della telemedicina L'utilizzo della telemedicina come alternativa alle visite di persona ha una serie di vantaggi sia per i pazienti che per i fornitori. I pazienti godono di: • Meno tempo lontano dal lavoro • Nessuna spesa di viaggio o tempo • Meno interferenze con le responsabilità di cura dei bambini o degli anziani • Privacy • Nessuna esposizione ad altri pazienti potenzialmente contagiosi I fornitori godono di: • Aumento delle entrate • Maggiore efficienza dell'ufficio • Una risposta alla minaccia competitiva delle cliniche sanitarie al dettaglio e dei fornitori solo online • Miglior follow-through del paziente e migliori risultati di salute • Meno appuntamenti mancati e disdette • Rimborso pagatore privato • Definizione di telemedicina La telemedicina può essere definita come l'uso della tecnologia (computer, video, telefono, messaggistica) da parte di un medico per diagnosticare e curare i pazienti in un luogo remoto. 51
Applicazioni Ci sono poche limitazioni all'applicazione della telemedicina. Ecco alcuni esempi di come viene utilizzato oggi.
telemedicina può essere uno strumento prezioso per connettere i fornitori con i pazienti per assicurarsi che ricevano il supporto di cui hanno bisogno per avere successo.
Visite di follow-up L'utilizzo di software sanitario per le visite di follow-up di routine non solo è più efficiente per fornitori e pazienti, ma aumenta anche la probabilità di follow-up, riducendo gli appuntamenti mancati e migliorando i risultati per i pazienti.
Telemedicina a scuola Quando i bambini si ammalano a scuola, possono visitare un'infermiera della scuola o essere prelevati dai genitori e portati in un centro di assistenza urgente. Alcuni distretti innovativi hanno collaborato con i medici per condurre visite a distanza dalla scuola. Il fornitore può valutare l'urgenza del caso e fornire istruzioni o rassicurazioni ai genitori.
Gestione remota delle malattie croniche L'aumento del tasso di malattie croniche è una sfida importante per il nostro sistema sanitario. È un ottimo candidato per l'uso del software di telemedicina perché rende più facile e meno costoso per i pazienti mantenere il controllo sulla propria salute. Assistenza post-ricovero a distanza Un programma di telemedicina per i pazienti con insufficienza cardiaca congestizia ha ridotto le riammissioni ospedaliere di 30 giorni del 73% e le riammissioni di sei mesi del 50%. Assistenza preventiva La perdita di peso e la cessazione del fumo sono le chiavi per ridurre le malattie cardiache e una miriade di altre condizioni. La
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Assistenza in centri di vita assistita Il software di telemedicina si è già dimostrato utile per mantenere la residenza delle strutture di residenza assistita fuori dall'ospedale. I problemi si verificano spesso di notte o nei fine settimana, rendendo l'ospedalizzazione l'unica opzione anche per problemi meno urgenti. Con la telemedicina, i medici di turno possono effettuare una visita a distanza per determinare se è necessario il ricovero. Arriva Medicilio Cantieri Digitali MedTech, il venture builder della medicina a domicilio, presenta ufficialmente Medicilio, l’innovativo servizio che porta l’ospedale a casa del paziente, permettendo agli utenti di prenotare facilmente visite mediche domiciliari senza dover rinunciare a qualità dei trattamenti e sicurezza della persona. Nell’era in cui è possibile ordinare qualsiasi cosa comodamente da casa, Medicilio si propone come pioniere dell'healthcare delivery, un nuovo approccio alla cura della persona, frutto dell’incontro tra medicina e innovazione. Grazie a un solido know how tecnologico, competenze scientifiche e accessibilità online, Medicilio porta i servizi ospedalieri nel luogo di maggior sicurezza e confort per ogni paziente: la sua abitazione. L’obiettivo è quindi offrire il massimo confort ai pazienti che non vogliono o non possono spostarsi, garantendo al tempo stesso tempi di attesa sensibilmente ridotti e la medesima qualità delle strutture fisiche. In questa prima fase i servizi offerti da Medicilio spaziano da radiologia (esami radiografici), fisioterapia (riabilitazione e tecarterapia), cardiologia (elettrocardiogramma e holter), dermatologia (analisi nei sospetti), telemedicina (consulti con medico di base online). I servizi sono prenotabili comodamente online oppure tramite le convenzioni stipulate con strutture ospedaliere e reti di farmacie. Attualmente, Medicilio ha infatti attive, a livello lombardo, una serie di partnership con player di rilievo quali Humanitas Medical Care, UGO e LaFarmacia (Hippocrates Holding). Il modello di “ospedale decentralizzato”, oltre che tra pazienti e partner, ha già raccolto un vasto apprezzamento anche tra gli investitori: Medicilio ha infatti chiuso due round di investimento, per un totale di oltre un milione di euro raccolti da una serie di finanziatori, tra cui il principale è Seven Investments, fondo che fa capo ad Angelo Mario Moratti.
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INTERVISTA A MATTIA PERRONI, Fondatore di Medicilio
Quali sono i vantaggi di Medicilio? Avete mai portato un parente anziano, disabile o allettato a fare un esame in ospedale? Se sì, allora capite bene il vantaggio di portare l’esame a casa. Primariamente ci rivolgiamo a persone anziane e fragili, persone per le quali recarsi in strutture fisiche rappresenta uno stress per sé stessi, ma anche per le persone che si occupano di accudirle. Cerchiamo di complementare il sistema salute dando la possibilità a tutti i pazienti di vedere la propria casa come luogo di cura e soprattutto prevenzione. Come nasce l'idea di Medicilio? Medicilio è una start-up innovativa che si occupa di portare servizi sanitari ad alto contenuto tecnologico direttamente a casa del paziente. L’idea nasce dall’esperienza sul campo dei nostri tecnici radiologi. L’organizzazione per il trasporto, il trauma per il paziente fragile e il coinvolgimento di figure assistenziali (badanti, tutori o parenti) per l’esecuzione di un singolo esame ha reso lampante l’ampio margine di efficientamento, da qui abbiamo costruito il primo modello di servizio per portare esami radiografici a casa del paziente. Da qui la declinazione su altri servizi è stata breve. In pochi mesi abbiamo replicato il modello per esami diagnostici utili alla categoria come Elettrocardiogramma, Holter, Dermatoscopia, ma anche Fisioterapia, Tecarterapia. In ultimo stiamo testando e affinando servizi di odontoiatria, per avvicinarci alle esigenze di prevenzione e cura del paziente fragile. Il servizio è esteso al territorio nazionale? Se no, quando lo sarà? Curiosamente il nostro primo servizio di radiologia è partito in Abruzzo dove tuttora operiamo, successivamente abbiamo deciso che Milano e la Lombardia sarebbero state il nostro laboratorio in cui sviluppare e far crescere l’intera gamma di servizi offerti da Medicilio. Il piano di crescita dei prossimi anni prevede il continuo investimento in tecnologia, l’aumento delle disponibilità nei territori già serviti, l’aumento del numero dei servizi e l’allargamento a sempre più regioni. È prevista una convenzione con il SSN? Al momento operiamo esclusivamente in regime privato, ma grazie alla digitalizzazione di gran parte dei processi
riusciamo ad applicare una fascia di prezzo competitiva su tutti i servizi erogati. L’accreditamento al sistema nazionale è un obiettivo che teniamo a mente. Sappiamo di essere dei pionieri del settore: le norme e i protocolli che regolano i servizi sanitari domiciliari non sono al passo con le esigenze concrete di una fascia importante della popolazione italiana, sapere di essere degli “apri-pista” anche da un punto di vista normativo è motivo di orgoglio e ci dà forza nel proseguire in questa sfida ambiziosa. Quali specialità mediche sono attive e quali verranno aggiunte nel corso del 2022? Come detto sopra, Medicilio copre servizi sanitari nell’ambito della Cardiologia, Radiologia, Dermatologia, Fisioterapia e, in via di test, Odontoiatria. Lo sviluppo di tutti i nostri servizi si basa su un modello operativo totalmente digitalizzato e questo ci permette di attivare servizi con una relativa velocità. La nostra intenzione è quella di continuare a estendere la nostra gamma con sempre più esami che non necessitano di recarsi in ospedale o in struttura.
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È possibile estendere Medicilio a tutte le specialità cliniche? Quali sì e quali no? Come anticipato sopra, il nostro ambito di competenza è quello di eseguire esami ambulatoriali non urgenti al domicilio del paziente. Vogliamo porci in sinergia con le strutture ospedaliere, ambulatoriali e di cura esistenti. Il nostro approccio è centrato sulle esigenze del paziente. Non abbiamo l’ambizione di coprire l’intera gamma delle specialità cliniche, ma al contrario, partiamo dall’analisi di problemi e bisogni concreti e cerchiamo di capire se con gli asset in nostro possesso siamo in grado di creare modelli di servizio sostenibili, efficienti e di qualità. Detto ciò, abbiamo vari medici e professionisti che ci contattano per sviluppare servizi che non avremmo mai nemmeno pensato. Ci ha chiamato un chirurgo qualche mese fa chiedendo se potessimo costruire una sala operatoria a domicilio. Diceva lui “sapete quante vite potremmo salvare”? Never say never! Medicilio si avvale della telemedicina? Alla nostra ambizione di portare i servizi domiciliari in tutta la penisola, si affianca il desiderio di sviluppare ed estendere la telemedicina di qualità a tutto il territorio nazionale. In
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tal senso stiamo lavorando con i nostri partner per rendere accessibili consulti telematici con medici specializzati di altro profilo. L'obiettivo è quello di rendere accessibile l’eccellenza lombarda a tutti quelli dotati di una semplice connessione internet. L’inter-connettività ha avuto un ruolo importante nella comunicazione e nell’informazione, è giunto il momento che anche la sanità si elevi e abbatta le barriere fisiche grazie alla tecnologia. Chi sono i medici di Medicilio? Operano in regime di Intramoenia? Medicilio non è un ospedale, gli asset principali di Medicilio, tra gli altri, sono almeno una rete di tecnici qualificati in grado di eseguire gli esami di riferimento, uniti ad una piattaforma tecnologica proprietaria che connette in via telematica i medici specializzati con cui collaboriamo. Grazie a questo modello possiamo erogare prestazioni sanitarie in modo scalabile e certificato. Qual è la differenza tra Medicilio e la guardia medica a domicilio? Medicilio non si sostituisce al proprio medico di fiducia o ad una guardia medica che presta servizio a casa del paziente. Il nostro focus è sugli esami diagnostici o ad alto contenuto tecnologico. Ma non solo.
gennaio\ febbraio 2022 Il nostro obiettivo non è solo quello di portare questa tipologia di esami al domicilio, ad esso aggiungiamo l’idea di un modello scalabile grazie alla tecnologia. Se non avessimo questa visione, non saremmo in grado di soddisfare una vasta domanda, di coprire parti di territorio estese e di garantire tempi di prenotazione ridotti e massimi standard di qualità e sicurezza. È necessaria una prescrizione medica? Tutti i servizi che offriamo si riferiscono ai protocolli del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), le prescrizioni mediche sono quindi richieste solo per alcuni servizi (radiografia ad esempio). Per questo nuovo anno 2022 sono previste nuove partnership
di business e professionali con ospedali/medici e/o altre novità? Siamo contenti di attirare molta attenzione da strutture ospedaliere e associazioni di categoria. In questo momento abbiamo una collaborazione attiva con Humanitas, ma stiamo chiudendo accordi con altri tra i principali ospedali lombardi. Questo significa che veniamo percepiti nel modo corretto ovvero in modo sinergico con le strutture tradizionali e il sistema sanitario! Per chi è nel settore è noto: esiste un numeroso volume di esami domiciliabili che possono sgravare tutto l’iter sanitario da costi operativi e di personale sanitario, liberando quindi risorse a strutture ospedaliere e pronti soccorso.
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/Automotive
ICONA DESIGN GROUP, CUORE DEL DESIGN ITALIANO CON VISIONE GLOBALE A cura di Giorgio Nadali
ICONA Design Group è una azienda globale di design nata nel 2010 dall’iniziativa di imprenditori piemontesi esperti del settore automotive e configuratasi da subito come attore internazionale, con un team di oltre 120 professionisti di 20 differenti nazionalità, tra le sedi di Torino, Shanghai e Los Angeles. Dal 2021 ha un ufficio a Dubai ed ha registrato una nuova sede operativa a Tokyo. Ha ottenuto i più prestigiosi riconoscimenti internazionali del design automotive per i concept d’avanguardia nella mobilità elettrica e guida autonoma. Oggi è coinvolta con i più importanti attori dell’industria mondiale verso la realizzazione degli ambiziosi programmi di future mobility e smart city messi in atto dalle autorità cinesi. Una freccia che viaggia spedita verso il futuro. È il logo di ICONA Design Group, società italiana di design, la cui missione è da sempre proprio quella di immaginare la forma che avrà il futuro, intuendo l’evoluzione, anticipando il cambiamento, aprendo nuovi scenari e inaugurando nuovi trend. Grazie alla capacità di visione, il futuro è già adesso e prende forma nei progetti di ICONA. La società nasce nel 2010, in un contesto storico di grande difficoltà, conseguente alla Grande Recessione iniziata dagli USA nel 2008, con l’Occidente in profonda depressione con poche prospettive,
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mentre la Cina cresceva a doppia cifra. Una sfida imprenditoriale non da poco, quella di ICONA. Si è rivelata vincente la strategia di aprire da subito una sede diretta a Shanghai, nuova frontiera del design in Oriente, seguita pochi anni dopo da quella di Los Angeles, hub indiscusso dell’innovazione oltreoceano. Con un cuore it aliano saldamente radicato a Torino, capitale indiscussa dell’Automotive design, e una mente
aperta e cosmopolita, garantita dal team internazionale che negli anni è arrivato a contare oltre 120 professionisti, ICONA ha portato l’eccellenza italiana del design nel mondo, proponendo per prima soluzioni all’avanguardia, come: Vulcano Titanium, la prima auto al mondo realizzata interamente in titanio, del 2015; e Nucleus, del 2018, la prima auto concepita per essere totalmente autonoma, che ha ottenuto i premi più
gennaio\ febbraio 2022 e vendono tuttora modelli dal design firmato ICONA, a bordo delle quali si vedono spesso le massime autorità del Paese. In Cina la società Italiana di design è partner di lunga data di primari brand, come FAW, SAIC, GEELY. I risultati impor tanti messi a segno nel primo decennio sono frutto di un equilibrato e vincente mix tra la freschezza di approccio del team, un melting pot di professionisti giovane e internazionale, e l’esperienza del top management, che vanta una competenza consolidata e ad ampio raggio nel settore dell’Automotive. IL TEAM E LE SEDI Oltre 120 persone tra designer, modellisti, ingegneri e project manager. 20 diverse nazionalità che rappresentano i cinque continenti. Età media: 30 anni. È la community internazionale di giovani talenti costruita da ICONA e distribuita nelle tre sedi dell’azienda. L’headquarter si trova da sempre nel centro storico di Torino, culla della storia dell’automobilismo, del design, dell’ingegneria e dell’artigianato italiano. Nel 2010 ha aperto contemporaneamente la sede di Shanghai, nello sfavillante quartiere finanziario di Lujazhui (Pudong), noto per i grattacieli futuristici, cuore pulsante e centro economico della Cina.: Anziché strutturarsi con una semplice rete commerciale, ICONA ha scelto
fin dalla sua fondazione di presidiare questo mercato in forte sviluppo con una presenza diretta, strategia che si è rivelata vincente e che in questi dieci anni ha fatto della società un punto di riferimento del design nel Paese del Dragone. Nel 2016 è stata inaugurata la sede di Los Angeles, cuore dell’innovazione e centro dell’advance design, trend setter globale nella cultura e controcultura, nel design e nella tecnologia. L’apertura della sede USA ha rappresentato il primo passo di ICONA verso la recente strategia di diversificazione dei settori e dei mercati di riferimento: “l’innovazione è la nostra stella polare – affermano dalla società – e abbiamo voluto intercettare l’innovazione laddove si crea.” Presente nei tre continenti, il team di ICONA è sempre operativo, garantendo un servizio h24 che presiede con le sue diverse competenze l’intero processo di sviluppo di ogni progetto, dal management allo stile, dall’ingegneria ai prototipi, fino alla produzione. LE ORIGINI E L’AUTOMOTIVE Grazie alla consolidata esperienza dei soci fondatori nell’Automotive, ICONA Design Group nasce in origine come società di stile specializzata nel design dell’automobile. L’approccio innovativo, visionario e all’avanguardia si manifesta,
prestigiosi del settore, come il Muse Award 2019 negli USA e il German Award 2019 in Germania. Con i suoi concept ICONA si è affermata sui mercati internazionali più promettenti: in Cina, ad esempio, ha fortemente contribuito a rivoluzionare lo stile dell’intero settore automotive locale, introducendo e consolidando in Oriente quel gusto italiano che il mondo ci invidia. Diverse case automobilistiche cinesi hanno prodotto in questi dieci anni
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tensione della guida. Sintesi tra visione futurista e approccio antropocentrico, l’interno è un salotto viaggiante di lusso, che ricorda un jet privato o una camera di albergo a 5 stelle. Nucleus non è la macchina del domani, ma già quella del dopodomani! È stata insignita dei più prestigiosi riconoscimenti: Panda d’Oro per l’innovazione (Camera di Commercio Italia-Cina), Good Design Award 2019 (USA), Muse Award 2019 (USA), Capital Elite Award (Italia), German Award 2019.
sin dai primissimi progetti, con concept car capaci di stupire, disruptive e fuori dal coro, che hanno aperto la strada a tendenze tuttora in atto. È il caso, ad esempio, della prima show car esibita al Salone dell’Automobile di Shanghai nel 2011: Fuselage è una sinuosa berlina a 4 posti elegante e sportiva, dall’assetto aerodinamico che la avvicina a un aereo militare, quasi una macchina-proiettile; era già concepita per essere elettrica, quando ancora la mobilità elettrica non era un tema di attualità quotidiana. Due anni dopo, al Salone di Shanghai 2013, faceva il suo debutto Vulcano, la super car ispirata all’architettura di avanguardia, come i lavori di Zaha Hadid e Asymptote. Nel 2015 è sempre ICONA a progettare la prima auto al mondo realizzata in
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titanio: Vulcano Titanium debutta nel corso del prestigioso Pebble Beach Concours d'Elegance, l’evento che chiude la Monterey Car Week in California. Con la carrozzeria di titanio interamente martellata a mano da operai specializzati, si può considerare una scultura. Lo stesso anno ICONA presentava il suo concept di city car elettrica a 4 posti Neo, dalle forme ispirate ai trend architettonici che in quegli anni hanno rimodellato lo skyline di Shanghai, dove l’auto è stata disegnata. Durante il Salone Internazionale di Ginevra del 2018 ICONA ha fatto molto parlare di sé, presentando Nucleus, la prima concept car pensata per essere totalmente autonoma: senza volante, senza pedali, dove gli strumenti di guida si fanno da parte per lasciare spazio al piacere del lusso nel viaggio, senza la
LA DIVERSIFICAZIONE: DALL’AUTOMOTIVE AL DESIGN DI PRODOTTO Negli ultimi anni la società ha intrapreso un percorso di diversificazione, frutto di una precisa volontà del management, con la convinzione che ogni oggetto debba integrare bellezza e funzionalità e che proprio il design italiano, con la sua storia artistica e creativa, abbia la responsabilità di divulgare il bello come valore universale ed applicarlo ad ampio raggio alle cose che usiamo e agli spazi che viviamo. Un mondo che va sempre più veloce ha bisogno di creare in tempi sempre più rapidi soluzioni diverse per nuove necessità. Nella concezione di ICONA il design deve integrarsi fin dall’inizio alla genialità delle idee: l’ampiezza di visione del team multiculturale consente a ICONA di partecipare allo sviluppo dei nuovi progetti commissionati dai clienti internazionali non solo come portatore di bellezza, ma come promotore attivo di soluzioni già integrate: il design non è più un accessorio applicato a qualcosa di già esistente, ma una qualità intrinseca dell’oggetto, dal momento stesso in cui esso viene concepito. Dalla musica all’industria Del 2016 è il disegno di EXXEO, il primo pianoforte ibrido, costruito in fibra di carbonio. Moderno ed esteticamente superiore, rompe gli schemi classici dello strumento per adattarsi in modo perfetto agli spazi interni contemporanei. È una maestosa scultura musicale che incarna la fusione tridimensionale delle onde sonore. Costruito da centinaia di componenti, è
gennaio\ febbraio 2022 prodotto negli USA da iMAN in serie limitata. Il debutto di ICONA nel design industriale avviene nel 2018 con Rotomac Icebreaker 165 SG di IMS Technologies SPA, azienda di Bergamo leader nella produzione di ribobinatrici per alluminio, pellicole e carta ad uso alimentare. Il design della macchina rompe con le geometrie spigolose del passato per diventare lineare e armonioso. L’obiettivo principale dei designer di ICONA è stata la convergenza di tutti i carter in un numero ridotto di piani geometrici per migliorare l’aspetto generale. Tutte le cur ve sono state orientate sullo stesso asse del rullo, mentre i colori sono stati portati a una variazione di tonalità di grigio. Il marchio ROTOMAC è stato realizzato con un materiale reattivo al LED e sensibile ai cambiamenti di colore in base allo stato di funzionamento della macchina. L’intera serie ROTOMAC ICEBREAKER è attualmente in fase di rinnovamento con il design ICONA e la collaborazione si è ulteriormente consolidata nel 2019: il gruppo madre IMS TECHNOLOGIES, punto di riferimento a livello mondiale nel settore della progettazione, costruzione e commercializzazione di macchine ad elevata tecnologia nel Converting, Packaging e Automotive, ha affidato a ICONA il progetto di un nuovo modello della EasyLaem, macchina per imballaggi flessibili, con l’obiettivo di traslare su questo prodotto le linee guida già utilizzate per Icebreaker, creando un family feeling e introducendo di fatto nel mondo dei macchinari industriali il concetto chiave di stile che ha fatto la fortuna di grandi brand mondiali dell’Automotive.
l’acqua. L’obiettivo è di promuovere un modo completamente diverso di vivere l’esperienza di navigazione a motore, in armonia con l’ambiente lacustre o marino, con un’imbarcazione delicata, sostenibile e silenziosa, che invita a mettersi all’ascolto dei suoni della natura, gli unici rumori che vale la pena ascoltare. Fibonacci è un inno alla perfezione della natura. Non a caso, il nome ricorda la figura del grande matematico pisano che ha codificato la celebre infinita serie di numeri che rispecchia la perfezione del creato, successione che si ritrova anche nella ripetizione delle sinuose linee che disegnano questo catamarano di lusso, in cui il confort della barca come luogo da vivere prevale sul concetto di barca come mezzo di trasporto. La vision di ICONA dalla smart mobility alla mobilità integrata Chi meglio di ICONA, con la sua esperienza profonda nell’automotive, poteva dedicarsi allo sviluppo di nuovi concetti di mobilità? Non più solo intesa in senso classico, come trasporto di persone da un luogo ad un altro, ma mobilità ad ampio spettro: è il movimento nella società e per le persone, la connessione tra luoghi, cose e persone. Tutto è movimento: le persone che si spostano da un luogo all’altro per lavoro; le persone che partecipano a un viaggio o a un evento di piacere nel privato; la
consegna delle merci… Gran parte delle cose avvengono con il movimento. Se il mondo va verso una direzione smart, dove le cose sono intelligenti e in grado di dialogare tra loro e con le persone, dove la tecnologia deve aiutare l’uomo a migliorare la sua qualità della vita, allora molto in questa direzione si può fare proprio grazie alla mobility, o meglio alla smart mobility e alla mobilità integrata. ICONA, che ha la mobilità nel suo DNA, decide di applicare la sua solida esperienza nel transportation design ad ampio spettro su tutto ciò che è spostamento di persone, movimentazione merci, spedizione, consegna, viaggio, trasferimento… La capacità di immaginare le forme delle future tecnologie è, prima di tutto, capacità di progettare il concept. Oltre al design di stile, ICONA crea il design di concetto: il bello si fa intelligente e la tecnologia si fa bella, frutto della capacità di immaginare come funzionerebbe una determinata tecnologia all’interno di uno scenario specifico. Questo è il nuovo approccio multidisciplinare che ICONA vuole promuovere ad ampio raggio, dall’industria all’agricoltura, dalla logistica agli eventi. Il team di ICONA è già for temente impegnato nello sviluppo della smart mobility. Tra i primi progetti realizzati, spicca il veicolo di logistica autonomo presentato nel 2019 da ICONA Design per
2020: il debutto nella nautica Tra i progetti più recenti, nell’estate 2020 è stato presentato Fibonacci, il primo catamarano di lusso concepito per essere totalmente elettrico, che ha segnato il debutto di ICONA nel design nautico. 55 piedi e totalmente elettrico. È questa la nuova, ambiziosa sfida lanciata da ICONA al settore nautico. L’esperienza pluridecennale nella mobilità su strada si mette ora alla prova su un nuovo elemento:
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JD.COM, la più grande società cinese di commercio elettronico. JD è il primo veicolo su strada di livello 4, ovvero ad alta automazione. Al momento è utilizzato all’interno del quartier generale della società e si muove tra magazzini, stazioni di consegna e terminals (anche in Cina manca ancora la normativa di riferimento per la circolazione su strada dei veicoli autonomi). Per un altro colosso del commercio elettronico cinese, Meituan (azienda leader nel delivery di alimenti e altri prodotti di consumo, con 600mila dipendenti), ICONA Design ha presentato sempre nel 2019 Space-pod, il primo robot appositamente progettato per la consegna take-away, finalizzato al servizio di consegna autonomo all’interno degli edifici. È dotato di 3 contenitoricassetto separati, per raggiungere fino a tre utenti diversi in ogni viaggio. Comunica con suoni e utilizza lo schermo per il riconoscimento facciale. Il design si ispira a una semplice scultura moderna anziché a un robot dalle forme troppo personificate. Allo stesso modo in cui l’arte moderna sta facendo sentire la sua presenza nell’architettura di oggi, ICONA vuole che l’intelligenza artificiale sia un aiuto non invadente ma di gradita presenza estetica. Il futuro è autonomo e ICONA lo sta disegnando Per ICONA, che immagina e dà una forma al futuro, le prossime frontiere da esplorare sono in particolare quelle della smart mobility, con lo sviluppo di nuovi concept di veicolo, pensati fin dall’inizio per soddisfare le nuove abitudini, in particolare il car sharing, all’interno di città che saranno sempre più smart: per questo la mobilità diventa integrata nello spazio e interattiva. Veicoli a guida autonoma come quelli del colosso cinese JD, già operativi con il concept sviluppato da ICONA, sono consapevoli dell’ambiente in cui si muovono, sono dotati di sistemi di controllo e consegna automatica, sempre connessi, con radar e sensori di prossimità, videocamere, ricarica automatica… La guida si fa più sicura, i viaggi più veloci ed efficienti, il traffico meno congestionato. Arrivato a destinazione, il veicolo può interagire con robot più piccoli, in grado di muoversi ad esempio all’interno di un edificio. Veicoli a guida autonoma possono servire non solo a trasferire le cose, ma anche e soprattutto a spostare le persone: come un ospite che arriva in treno da un’altra città, ad esempio, e viene accolto da un veicolo dotato di sistema di riconoscimento facciale che lo raccoglie e accompagna a destinazione: un teatro, un centro congressi, un’azienda… È un concetto di mobilità molto ampio, che richiede un approccio multidisciplinare e che comporta la collaborazione con Università (come la Tongji University di Shanghai), centri di ricerca e altri partner fortemente innovativi. Lo stesso concetto si estende all’industrial design, altra frontiera di esplorazione per ICONA, con macchine utensili belle oltre che intelligenti e performanti, in armonia con l’uomo e i valori su cui si fonda l’etica del lavoro. Anche una macchina in catena di montaggio può e deve essere bella e user-friendly: il bello crea armonia, migliora la qualità di vita e quindi i risultati.
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E ancora il design di prodotto, per avvicinare sempre più l’automazione all’uomo, all’interno di spazi concepiti in modo nuovo e intelligente. Al centro c’è sempre l’uomo con le sue esigenze, in un rapporto di fiducia, collaborazione e scambio con la tecnologia. Lo stesso concetto di scambio, integrazione, cooperazione con cui ICONA interpreta la relazione uomo – tecnologia è alla base della ricerca continua di nuovi partner con cui realizzare nuove idee, in particolare nell’ambito della smart mobility. “La mobilità smart – spiegano dall’azienda - non è fatta solo di veicoli, ma di un vero e proprio ecosistema in cui questi si muovono e interagiscono con le persone e con gli spazi. La concretizzazione del concetto
di smart mobility richiede un approccio necessariamente multidisciplinare e quindi competenze diverse. Per questo, siamo già impegnati a trasformare ICONA sempre più in un aggregatore di eccellenze, italiane e internazionali, soggetti pubblici e privati a forte valenza innovativa, integrando tecnologie e competenze con l’obiettivo non solo di dare sostanza alle idee che nascono quotidianamente dal nostro team, ma anche di mettere la nostra conoscenza dei mercati internazionali a disposizione delle tante eccellenze italiane che spesso, da sole, non hanno gli strumenti per approdare all’estero.”
gennaio\ febbraio 2022 SMART MOBILITY: SARÀ LA SFIDA CHE CI INSEGNERÀ A COLLABORARE PER COMPETERE? Saremo in grado di sopravvivere alla transizione dall’auto tradizionale alla trazione elettrica e in prospettiva alla guida autonoma? In questa trasformazione, il comparto automotive italiano saprà giocare un ruolo di primo piano, com’è avvenuto nel secolo scorso? Sono temi competitivi e sfide importanti e non posso negare che esistano forti motivi di preoccupazione. Perché? Il motore elettrico ha molti meno componenti di quello a scoppio: non ci saranno più valvole, pistoni, tubi di scarico, ecc.… e chi li produce dovrà affrontare un rapido processo
di trasformazione, oppure sparirà. Anche il principale player italiano, che storicamente da Torino ha svolto un ruolo di “system e technology integrator”, sta gradualmente lasciando questo impegno. Il rischio per l’Italia di perdere le sue storiche competenze è alto, altissimo. E lo scenario internazionale del settore non è meno preoccupante. Per effetto della crisi iniziata sul finire del 2018, continuata nel 2019 e aggravata dal COVID 19, le vendite di auto nel mondo scenderanno dai 94 milioni di unità del 2018 a circa 70 milioni nel 2020. Mentre vedranno diminuire i ricavi, le case produttrici si troveranno a dover affrontare ingenti investimenti per la ricerca, se vogliono sopravvivere a questa trasformazione. Ma la ricerca
non si può finanziare senza ricavi… Una recente analisi parla di “deserto dei profitti”. Per dare una dimensione al fenomeno: EBIT scenderebbe dall’attuale 6,3% medio ad un minimo del 2,8% e un massimo del 5,1% e il Ritorno sul capitale investito (ROC) si ridurrebbe di almeno un punto passando dal % al 6%. A titolo di confronto il ROC nel settore delle telecomunicazioni è del 7% ma nell’Information Technology è del 13%. Il contesto è certamente difficile e potrebbe far presagire un lento tramonto del comparto automotive italiano che, non dimentichiamolo, rappresenta quasi il 15% del PIL nazionale. Lavoro nel settore da oltre quarant’anni e sono un inguaribile ottimista. La mia risposta è quindi: SI! L’Italia e l’industria italiana sapranno superare queste sfide. Ma a condizione di riuscire a fare squadra, integrando le nostre competenze in forma sinergica per realizzare obiettivi comuni e condivisi, meglio se con un piano industriale nazionale. Partiamo da alcune premesse: • In 50 anni la popolazione mondiale è passata da circa 3,5 miliardi agli attuali 7,3 miliardi e si prevede che nei prossimi 40-50 anni supererà i 10 miliardi. • Secondo le previsioni delle Nazioni Unite entro il 2050 ben il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle grandi aree metropolitane. • Già oggi sappiamo bene quanti e quali problemi siano causati dalla congestione del traffico, dall’inquinamento atmosferico e dagli enormi squilibri sociali e abitativi. • Possiamo immaginare che questi problemi non possano che essere aggravati dai trend sociali in atto. • L’imprevista esplosione della pandemia da COVID-19 ha reso ancora più evidenti e drammatiche alcune problematiche: • abitative: si pensi ad una famiglia tipo di 4 persone con i genitori che, negli stessi orari, dovevano lavorare da casa e due figli in età scolare che dovevano operare in smart schooling in un appartamento di 100 mq. Si dovranno trovare soluzioni abitative più efficienti con utilizzo strutturato di spazi comuni. • di connettività: l’esplosione degli accessi in molte aree ha provocato “black out” che hanno evidenziato la carenza delle connessioni. • dei trasporti: l’utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici è stato reso problematico dal pericolo di contagio e, nel contempo, il ricorso al car-sharing, nella sua fase di sviluppo, è crollato. • di salute: gli agglomerati urbani favoriscono il contagio. Un recente articolo giornalistico parlava del fenomeno di “fuga dalle città”: il Covid ha svelato che si può vivere in un contesto più salubre e meno costoso lavorando in smart working e andando in città solo quando realmente necessario. Non so se questa possa essere la soluzione ma è evidente che sia indispensabile e indifferibile rendere le città più vivibili, migliorando gli standard di vita dei residenti. Uno studio recente di MC KINSEY ha evidenziato come la realizzazione del concetto di smart city influenzerebbe svariate dimensioni della qualità della vita: sicurezza, riduzione dei tempi di viaggio, specialmente per i pendolari, salute, ambiente, contatti
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e partecipazione sociale, lavoro e costo della vita. La realizzazione di questi progetti passa da situazioni completamente diverse da un continente a un altro: in Cina sono già stati lanciati progetti pilota in oltre 100 città e Pechino sta progettando una città satellite partendo dal “prato verde”; negli USA la maggior parte del territorio è caratterizzato da costruzioni in legno facilmente rimuovibili; l’Europa è ricca invece di centri storici con i loro monumenti, chiese e costruzioni storiche, che comportano numerosi vincoli e spazi decisamente più limitanti. Ciononostante, sono stati avviati progetti di smart city anche in Europa (Londra, Vienna, Copenaghen, ecc.). Sarebbe il caso di seguirne l’esempio anche in Italia... Senza scendere in dettagli tecnici, la realizzazione delle smart city e della smart mobility è complessa e necessita di competenze multidisciplinari che richiederebbero il coinvolgimento e il contributo fattivo di più attori: dall’architetto all’urbanista, dal sociologo all’esperto di logistica e mobilità, ma soprattutto una chiara visione e volontà da parte delle municipalità e quindi della politica. Si tratterebbe di aggregare più competenze intorno ad un obiettivo comune, ossia realizzare in concreto il concetto di “better together”. La smart mobility è una componente importante del quadro più ampio della smart city in quanto riguarda la mobilità delle persone e delle merci nell’ambiente cittadino. La mobilità urbana è influenzata da quattro trend principali: • Il fenomeno della crescente urbanizzazione • lo sviluppo inarrestabile delle vendite di merci di ogni genere on-line e relative consegne • le aspettative del consumatore che vuole consegne individuali e rapide • la propensione dei dettaglianti a ridurre le scorte e a richiedere consegne flessibili Abbiamo già detto della forte tendenza alla urbanizzazione e del prevedibile conseguente aumento della congestione del traffico e dell’inquinamento: basti citare che, prima della recente crisi, il parco auto mondiale aumentava di 2 milioni di unità ogni anno. A ciò si aggiunge la crescita tumultuosa delle vendite on-line: dal 2014 al 2019 il loro volume è più che triplicato. All’aumento delle vendite online corrisponde un aumento di traffico per la gestione delle consegne. Possiamo prevedere due scenari estremi: la concorrenza senza regole delle società di logistica oppure la definizione di una piattaforma unica in forma cooperativa che razionalizzi i flussi delle merci in base a regole condivise e che consenta la concentrazione delle consegne in magazzini decentralizzati e la loro ottimizzazione nell’ultimo miglio in determinati orari. Si stimava che entro il 2030 il trend previsto avrebbe determinato un incremento del traffico del 36%, delle emissioni del 32%, della congestione del traffico del 21% e ciò avrebbe avuto anche un impatto sui tempi di viaggio dei pendolari, che sarebbero aumentati in media di 11 minuti. L’esplosione della pandemia da COVID 19 ha accelerato in modo significativo questo trend, anche se parzialmente attenuato da
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smart working e smart schooling. Lo scenario che ci attende è ancora ricco di incertezze ma c’è un problema, è evidente, e deve essere affrontato. Le misure introdotte in questi ultimi anni dalle municipalità per decongestionare il traffico nei centri urbani sembrano più dei palliativi che interventi organici e strutturali: aree a traffico limitato, divieto di circolazione ai veicoli più inquinanti, ecc. Il rapido incremento della mobilità ha determinato la necessità di ottimizzare l’utilizzo delle infrastrutture esistenti nelle e fra le città. L’accessibilità e la vivibilità delle città sono temi essenziali e fondamentali per i cittadini e le autorità. I progressi tecnologici (intelligenza artificiale, connettività tra utenti e infrastrutture, ecc..) offrono molte nuove possibilità e applicazioni per garantire un flusso più sicuro ed efficiente del traffico, minimizzando l’inquinamento e migliorando la qualità dell’aria, realizzando la smart mobility ossia la mobilità integrata che richiede, come espresso dal termine stesso, la collaborazione di più attori. Non possiamo parlare di smart mobility senza considerare il ruolo che l’Automotive italiano ha avuto nel secolo scorso scrivendo alcune tra le pagine più importanti della storia mondiale dell’auto: • i modelli più iconici, dalla 500 alla Golf alle Ferrari e Lamborghini, sono stati disegnati e prodotti in Italia. • Molte innovazioni tecnologiche, penso al common rail, sono state concepite in Italia E potremmo andare avanti a lungo… Il tessuto industriale italiano è caratterizzato da aziende che hanno grandi competenze e possiedono il “saper fare”, ma per dimensione, visione strategica e tipologia della proprietà da sole troverebbero grandi difficoltà ad affrontare il mercato globale. L’ancora di salvezza potrebbe essere il lancio di progetti pilota di smart city e smart mobility intorno ai quali aggregare e integrare le varie competenze in forma sinergica per realizzare obiettivi comuni. È vero che le forme consortili, salvo rare eccezioni, non hanno molte storie di successo in Italia, vista l’indole prettamente individualista dell’imprenditoria italiana. Ma mettendo da parte l’ego, e considerando tutte le premesse, forse sarebbe proprio questo il momento dell’aggregazione, per sopravvivere e competere con successo. Dovremmo di nuovo prendere esempio dal mondo animale: dagli elefanti che viaggiano insieme, dalle formiche e le api che collaborano per il bene comune. Da dove partire, dunque? Concretamente, penso ad un progetto pilota di smart mobility e smart city, lanciato da una municipalità italiana coraggiosa e visionaria che, in caso di successo, sia anche scalabile dimensionalmente e (perché no?) esportabile dal nostro Paese nel mondo. La rivoluzione ci sarà. La vogliamo subire o vogliamo esserne attori protagonisti?
gennaio\ febbraio 2022
INTERVISTA A TERESIO GIGI GAUDIO, Chairman & CEO ICONA DESIGN GROUP
Lei dice: “Se non stai creando emozione o interesse, stai fallendo. Per creare interesse, devi essere all’avanguardia dell’innovazione”. Ci spieghi meglio L’innovazione è da sempre alla base della strategia di ICONA. Si può creare emozione proponendo “l’auto del dopodomani”, NUCLEUS, innovativa, elettrica e a guida autonoma, oppure una supercar integralmente in titanio come VULCANO o, 10 anni fa quando l’elettrico era ancora un’idea lontana, un’auto elettrica come FUSELAGE o, come quest’anno la MICROLINO, un quadriciclo a trazione elettrica. Crei emozione ed interesse intercettando tempestivamente le esigenze del consumatore, ad esempio proponendo dei prodotti per la sanificazione che siano anche belli da vedere o addirittura da indossare, o da fare girare per casa, in ufficio, a scuola, negli ospedali, come il robot AMBROGIO, anch’esso a guida autonoma, anch’esso utile per sanificare gli ambienti. Qualche progetto più significativo per ICONA Per obblighi di riservatezza alcuni dei progetti realizzati per primarie case automobiliste cinesi ed europee non possono essere citati. Ma tanti sono i progetti di cui andiamo orgogliosi. Nucleus ad esempio, che ho citato prima, è stata la prima auto concepita per essere totalmente autonoma. O una innovativa piattaforma modulare in alluminio a guida autonoma stampata in 3 D: sullo stesso telaio si può installare una golf cart o un distributore automatico mobile; può sostenere un minibus per spostare persone su grandi superfici oppure merci all’interno di un centro commerciale. Nell’industrial design abbiamo riprogettato macchinari industriali abbinando la funzionalità all’aspetto estetico, rendendoli più belli e più user friendly. Nel settore del product design ricordo quanto realizzato in collaborazione con SANIXAIR nel settore della sanificazione ma anche il potabilizzatore BAOBAB che può essere utilizzato in zone desertiche per fornire acqua potabile lì dove non sarebbe disponibile. O HUBBY, l’hub per la mobilità urbana modulabile e in legno, che ospita fermate dell’autobus, parcheggi per la sharing mobility, una stazione di ricarica per veicoli elettrici, distributori d’acqua e di latte fresco, distributori automatici, armadietti per i ritiri di pacchi e corrispondenza, sistemi per il riciclaggio della plastica e dell’alluminio, distributori di biglietti per il trasporto pubblico e info point.
Ci parli dell'ingresso di ICONA nel programma Elite di Borsa Italiana. Di cosa si tratta? Icona ha aderito al programma ELITE nel 2020 con l’obiettivo di confrontarci con le aziende di eccellenza, di generare maggiore visibilità per un’azienda che, pur essendo 100% italiana, in realtà è nata in Cina ed è presente con una propria struttura in Italia solo dal 2018. Il programma ELITE ci consentirà anche di iniziare un percorso che, se i soci lo decidessero e le circostanze lo permettessero, di arrivare alla quotazione per garantire continuità e stabilità futura all’azienda. Saremo in grado di sopravvivere alla transizione dall’auto tradizionale alla trazione elettrica e in prospettiva alla guida autonoma? Sì, se le aziende del comparto, spesso con elevate competenze ma prevalentemente medio-piccole, a conduzione famigliare e con limitata propensione alla internazionalizzazione, sapranno adottare tempestivamente le nuove tecnologie, attuare l’indispensabile conversione industriale e, forse ancora più importante, fare squadra integrando le proprie competenze
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per realizzare progetti concreti e condivisi. Credo sia però indispensabile un piano strategico per il comparto automotive a livello nazionale per evitare il rischio che, dopo aver fatto la storia del settore per oltre 100 anni, si vada verso un lento declino. Il tessuto industriale italiano è caratterizzato da aziende che hanno grandi competenze e possiedono il “saper fare”, ma per dimensione, visione strategica e tipologia della proprietà da sole troverebbero grandi difficoltà ad affrontare il mercato globale. Cosa ne pensa? È esattamente il concetto che ho espresso prima. Purtroppo troppo spesso prevale l’individualismo e l’incapacità di aggregarsi per realizzare la massa critica che oggi è indispensabile per competere a livello internazionale. L’epoca del “piccolo è bello” è tramontata per effetto della globalizzazione e le aziende medio-piccole non sono in grado di partecipare a progetti complessi che richiedono l’aggregazione di svariate competenze complementari. L’esempio più lampante sono i progetti per la realizzazione delle smart city e smart mobility che impongono l’aggregazione di competenze che vanno dall’architettura all’urbanistica, alla logistica, alla mobilità, alla sicurezza, alla gestione dei rifiuti e delle utilities. I megatrend in atto (esplosione della popolazione, urbanesimo, cambiamenti climatici e sempre maggiore attenzione alla sostenibilità, alla decarbonizzazione, all’economia circolare, ecc... portano inevitabilmente verso questi progetti che sono anche la nuova frontiera del design. Solo costituendo consorzi, associazioni temporanee d’impresa o altre forme di alleanze e facendo squadra ci si può qualificare
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per la realizzazione di questi progetti. L’alternativa sarebbe non riuscire a giocare un ruolo di primo piano in linea con la nostra storia e tradizione. “Stiamo stringendo alleanze – concludono dall’azienda - con partner High Tech e Università, come con un gruppo di ricerca del Politecnico di Zurigo, per lavorare insieme in un team in grado di realizzare articolati progetti di Smart mobility.” Ce ne parli. Il design deve dare un vestito alla tecnologia per realizzare l’innovazione. I tecnologi sono molto focalizzati sulla funzionalità e spesso prestano scarsa attenzione all’aspetto estetico e a rendere le macchine e i prodotti “user friendly” mentre questa è la nostra “mission”. Per realizzarla Icona ha adottato la strategia di stringere alleanze con aziende, Università, enti di ricerca che sono all’avanguardia della tecnologia e della innovazione. Questo vale nel settore “transportation” di persone e cose: dalla piattaforma a guida autonoma già citata realizzata con PIXMOVING, ai furgoni a guida autonoma realizzati con J.D.Com ai robot a guida autonoma con Meituan, ai modello in scala di mobilità intelligente realizzato con DUCKIETOWN, uno spin off dell’Università di Zurigo e nel settore sanificazione con SANIXAIR. Cos'è la piattaforma a guida autonoma concepita in Cina da ICONA Design Group? La piattaforma a guida autonoma è stata concepita in Cina in collaborazione con PIXMOVING. Si tratta di un mezzo a guida autonoma che, dotato di monitor touch screen, può muoversi per la città fornendo informazioni o essere utilizzato a fini pubblicitari.
gennaio\ febbraio 2022 Secondo Matte Beale "Design significa rendere le cose buone (e quindi migliori) e giuste (e fantastiche) per le persone che le usano e le incontrano". Qual è la legacy di 10 anni di ICONA? Icona, fin dalle origini, ha puntato sull’innovazione e sulla capacità di creare emozioni. Per realizzare l’obiettivo, dato che siamo un’azienda “people centric”, abbiamo realizzato un crogiolo di nazionalità, di esperienze e di culture (21 nazionalità diverse, presenza in 3 continenti e presto 4) che analizzano le richieste dei clienti da angolazioni diverse, ma mirando all’obiettivo finale e convergente di soddisfare le loro esigenze. La multiculturalità, la presenza negli “hub” dell’innovazione (USA e CINA) e nella patria del design (Italia) e il “gioco di squadra” rende Icona quasi un “unicum” nel settore del design.
ICONA Design Group entra a far parte dello Smart Travel and New Energy Professional Committee. Questo cosa comporta? Siamo onorati di essere stati chiamati a far parte, insieme ad importanti aziende cinesi e internazionali, di questo importante Comitato il cui compito è definire le strategie future per la generazione di energia pulita e per la mobilità sostenibile. E’ da considerare una incredibile opportunità per esprimere le nostre idee ma anche di arricchimento intellettuale attraverso il confronto con i “best in class” internazionali. La partecipazione attiva a questo consesso di altissimo livello ci consente di essere sempre all’avanguardia dell’innovazione e della generazione di idee.
Richard Buckminster Fuller disse: "Un designer è una sintesi di artista, inventore, meccanico, economista e stratega". Lei si sente più artista, inventore, meccanico, economista e stratega? In azienda abbiamo ruoli ben distinti e complementari. I designer si focalizzano sulla perfetta comprensione delle esigenze del cliente e con un approccio prima razionale con la ricerca di mercato, l’analisi dei comparable anche in segmenti limitrofi, la verifica di fattibilità sia in termini ingegneristici che di costo e poi dando sfogo alla loro creatività e fantasia per arrivare alle proposte finali al cliente. Il ruolo del management è di definire le strategie aziendali e assicurare che si crei valore per tutti gli stakeholder: i clienti, i collaboratori, gli azionisti e infine le comunità in cui operiamo contribuendo a migliorare la qualità della vita.
La Sua sintesi per un design di successo e per la parola "successo" in quanto tale. La definizione di successo secondo il dizionario italiano è: risultato favorevole, affermazione, apprezzamento, consenso ottenuto nell’ambito della propria attività. Se ci riferiamo ad Icona credo si possa affermare, senza peccare di presunzione, che una start up di 5 persone che sbarca in Cina nel 2010 e si sviluppa arrivando a oltre 130 collaboratori, alla presenza in Cina, Usa, Italia, Giappone e prossimamente Oceania, realizzando anche risultati economici positivi, sia un caso di successo. Questo risultato è dovuto all’apprezzamento dei nostri clienti e alla passione e competenza dei nostri collaboratori.
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Rubrica Boraso
/Tecnologia
PAROLA D'ORDINE: TEMPESTIVITÀ
O g n i a n n o p e r c h i g e s ti s c e piattaforme ecommerce la sfida si rinnova in un mercato che si fa sempre più articolato, ma anche ricco di occasioni da cogliere. Come mantenere o incrementare ulteriormente il proprio fatturato? Co m e m ig l i o ra r e i l ta s s o d i conversione? Come cogliere tutte le opportunità c h e l e n u ove a b itu d i n i e l e innovazioni tecnologiche stanno portando? Ecco i nostri consigli in vista del 2022.
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Partiamo da una cosa che può sembrare ovvia, ma spesso non è così: bisogna basare le proprie strategie di marketing sull'analisi dei dati, con un approccio proattivo e tempestivo. Secondo uno studio effettuato dall’azienda Mapp: “La strategia con cui i marketer possono combinare la pianificabilità e l’efficienza si basa sul passaggio da un marketing reattivo a un marketing proattivo. I marketer che reagiscono solo in ottica post e adattano le campagne in ritardo, stanno mettendo a rischio risorse preziose e rischiano di restare indietro rispetto alla concorrenza. I marketer proattivi, invece, agiscono in modo olistico su tutti i canali e concentrano le attività sull’ottimizzazione continua step by
gennaio\ febbraio 2022 tempestivamente e superare la concorrenza. Infatti, il numero di piattaforme e media che l’utente ha a disposizione e la quantità di prodotti di diversi Brand a cui può accedere cresce ogni giorno di più. Come provare allora a “cogliere l’attimo” e a trovare il Cliente nel momento giusto? Per esempio non fermandosi alla sola conversione, al momento dell’acquisto. Quello piuttosto dovrebbe essere il punto di partenza di una relazione che va consolidata affinché diventi a lungo termine: fai diventare l’acquisto un’esperienza da ripetere e trasforma il rapporto tra te e i tuoi Clienti in una vera e propria conversazione. Parliamo di Customer Engagement e Customer Experience che nel 2022 potrebbero aiutarti a fare la differenza. Le puoi sviluppare agendo su più fronti, ciò che più conta è studiare e scegliere i canali corretti dove il tuo target potrebbe essere facilitato all’interazione (email, social media, chatbot, blog, eccetera) con una strategia complessiva che ti aiuti ad allargare l’orizzonte. Secondo uno studio di Aspect Software, le aziende che adottano strategie omnicanale raggiungono tassi di fidelizzazione più alti del 91% su base annua, e i Clienti hanno un valore superiore al 30% rispetto a quelli che usano un solo canale per gli acquisti.
FIDELIZZAZIONE
step". Ciò che devi sforzarti di fare quindi è prevedere le esigenze del consumatore implement ando per esempio sistemi automatizzati. In questo modo da un lato potrai rendere le campagne di più facile gestione, dall’altro ne garantirai un più immediato controllo al fine di apportare specifiche correzioni alla strategia, anche e soprattutto on going, grazie agli insight raccolti dagli Analytics e all'analisi delle performance.
CUSTOMER ENGAGEMENT & EXPERIENCE
Ovvero tutte quelle interazioni che avvengono tra un Brand e una Persona, che si declinano attraverso un assioma fondamentale: è il consumatore a scegliere attivamente il tempo, il luogo e il canale dove realizzare il proprio coinvolgimento e, in ultima analisi, il proprio acquisto. I Clienti interagiscono solo quando per loro arriva il momento adatto, spesso grazie a messaggi personalizzati, scegliendo il canale più pertinente. La strategia dell’azienda deve essere in grado di prevedere questi comportamenti grazie all'analisi dei dati così da agire
A proposito di fidelizzazione dell’utente, ecco alcuni consigli pratici da utilizzare nelle campagne dirette a rafforzare l'eCommerce, partendo da un presupposto significativo, sempre evidenziato dal sopraccitato studio di Mapp: “La probabilità di conversione di un cliente che ha già effettuato un acquisto è dal 60% al 70% maggiore rispet to alla probabilità di vendere per la prima volta ad un prospect (dal 5% al 20%)”. Se consideri che nell’ultimo anno e mezzo c’è stato un aumento esponenziale di utenti che si sono affacciati al commercio elettronico, ecco che diventa ancora più importante trovare delle modalità efficaci di fidelizzazione. Eccone alcune: • Applica delle strategie ad hoc per i "carrelli abbandonati"; • Chiedi al tuo Cliente di effettuare delle recensioni e tienile sempre in altissima considerazione; • Informa i tuoi Clienti di variazioni di prezzo al ribasso, specie sugli articoli che hanno già visionato; • Pro p o ni p ro m ozio ni sp e ciali l eg ate al co m p l e ann o dell’utente, o a qualche ricorrenza particolare (per esempio l’anniversario del suo primo acquisto), oppure proponi agli iscritti alla newsletter delle private sale prima di eventi particolari con per esempio il Black Friday; • Rendi il più chiaro e semplice possibile il Customer Journey dell’utente; • Crea delle vere e proprie Community dove raccontare il prodotto e ascoltare la voce dei Clienti.
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mo leILaziende FUTURO più È GIÀ QUI Tempestività, esperienza e fidelizzazione saranno le tre iose acolonne superare gli obiettivi su cui costruire il percorso nei prossimi mesi. e integrazioni con le nuove tecnologie ness Personalizzazione e ad incrementare la saranno gli strumenti, le parole chiave per identificare le tendenze eCommerce 2022. Scopriamole insieme. a digitale. PRODOTTI PERSONALIZZATI
La personalizzazione è sempre più richiesta dagli utenti e i Brand in questo senso dovrebbero cercare di migliorare le proprie possibilità di proporla online per aumentare il tasso di conversione e di fidelizzazione dei propri Clienti che si identificano maggiormente e si vedono sempre più rappresentati.
VOICE SHOPPING
Lo shopping vocale vedrà sicuramente un aumento di popolarità. Il Voice Shopping è sinonimo di risparmio di tempo per i Clienti sempre alla ricerca di novità. Si prevede che il numero di acquirenti vocali aumenterà del 55% nel 2022. Una tendenza da seguire assolutamente.
SISTEMI DI PAGAMENTO
INSTA MARKETING
Il negozio di Instagram ha attirato l'attenzione degli utenti e la pandemia ha dato allo shopping online la spinta di cui aveva bisogno. Una soluzione da mettere in campo per chi ha un eCommerce e vuole vendere dalla piattaforma social. Condividere facendo acquisti: un binomio perfetto per vivere un'esperienza sempre più interattiva. Hai già attivato il tuo Insta Shop?
LE STORIE
Gli utenti tendono a preferire contenuti dove ritrovano i propri valori. Si sta verificando una sorta di passaggio dallo Storytelling tradizionale allo Story Doing: il messaggio proposto dal Brand deve tenere maggiormente in considerazione le esigenze dell’utente e cercare di coinvolgerlo rendendolo protagonista e non semplice spettatore.
ACQUISTI TRAMITE SMART TV
L'ecosistema nato intorno al concetto di Smart TV, abbraccia anche l'eCommerce. L'utente ha accesso a schermi secondari che gli permettono di accedere alle offerte di prodotti o servizi direttamente dalla propria TV ed essere in grado di completare le operazioni utilizzando i QR code.
Eliminare ogni ostacolo che porta alla conversione significa
re Business Unitincontro alle esigenze del Cliente per quel che CONCLUSIONI anche andare
riguarda il saldo del carrello. In questo ambito sta crescendo keting esponenzialmente il “Buy Now, Pay Later”: i pagamenti online rateali. L’adozione di questa tipologia di metodi di pagamento può portare a un aumento dello scontrino medio dell’85%, mo le conversioni attraverso un aumento del conversion rate dell’8% e dell’aumento del operatività. tasso di fidelizzazione del 20%. Tra i player più importanti in questo settore troviamo Klarna e l'italiano Scalapay.
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Il 2022 sarà un anno in cui tutte le aziende mireranno a consolidare i risultati dell'eCommerce: tempestività ed esperienze personalizzate dovranno essere al centro della tua strategia. Lasciati guidare dai dati per ottimizzare budget e risorse. La Business Unit Boraso Marketing è a tua disposizione per un'analisi preliminare del tuo business online per aiutarti ad individuare un percorso di crescita. Non vediamo l'ora di conoscere il tuo progetto!
/Premio
gennaio\ febbraio 2022
DONNE DI POLSO Semplicemente Donna A cura di Carla Cavicchini
Patrizia Macchione Presidente Giuria Premio Semplicemente Donna
L’amore è più forte della morte. Questo il messaggio di Chiara Frazzetto premiata per “Donna Coraggio” alla IX edizione del Premio Internazionale ‘Semplicemente Donna Harmony Award’, mentre riceve l’ambito riconoscimento al teatro Mario Spina di Castiglion Fiorentino. Ella si presenta forte e decisa, nella sua bella figura mediterranea di donna siciliana, durante l’incontro al Liceo Classico Francesco Petrarca di Arezzo moderato da Giovanni Bonani direttore del magazine ‘Beesness’. Nel 1996 il padre ed il fratello di Chiara vennero uccisi dalla mafia (suo padre titolare della gioielleria di famiglia aveva rifiutato di pagare il ‘pizzo’), pochi mesi dopo la madre si tolse la vita per il dolore ricevuto. Proprio quella madre che supplicava la figlia d’andarsene via, lontana anni luce da quell’isola del sud. Cosa che invece Chiara non ha mai voluto fare, rinunciando persino alla scorta assegnata.
Giovanni Bonani e Chiara Frazzetto
“Vivere 24 ore su 24 con gli agenti, fa scattare automaticamente rapporti amichevoli ma anche rischi che non mi va di condividere, pensiamo tanto per portare un esempio, cosa successe per Falcone e Borsellino”. Per lei il riconoscimento ufficiale “Vittima di mafia” arrivò dal Ministero dopo un anno dalla morte di mamma Agata e, dopo appena tre mesi, la Regione Sicilia approvò una legge denominata “Chiara Frazzet to”. Davanti alla scolaresca, estremamente attenta, Chiara ricorda la ‘luce’ di sua madre e del forte amore che regnava in famiglia, ma anche quel lungo processo ed i momenti in cui, sadicamente, i colpevoli ridevano tra il pubblico. “Non ho mai pensato d’andarmene, vivo in Sicilia con la mia famiglia muovendomi per sensibilizzare le coscienze presso le scolaresche e le carceri minorili, ove i semi germogliano, apprezzando chi si vuol reinserire. E questo insegnando l’arte ‘dell’abbraccio’, poiché la violenza genera violenza quindi va combattuta strenuamente con tutte le nostre forze.” Incalza il direttore Bonani domandando dove trova tutta quella forza, facendo osservare che il suo territorio (la Sicilia n.d.r.) è bello ma anche estremamente fragile, segnalando tuttavia che anche
Milano non è scevra da malavita. In estrema tranquillità la Frazzet to risponde che il suo è un lutto che non verrà mai elaborato non nascondendo c h e t i e n e m o l to n e l f a r o p e r a d i divulgazione. “I cambiamenti vanno visti al positivo, purtroppo dici mafia e osservi morte e carcere e, una volta entrati nei clan, si manifesta un vero e proprio circolo vizioso. Quanto agli sconti di pena sono decisamente contraria in quanto così ottieni di ritrovarteli di fronte, la cronaca insegna! Bullismo? Un fenomeno purtroppo molto presente, anche questo rappresenta un altro aspetto della mafiosità da combattere.” La Frazzetto soffermandosi poi sui problemi della Lombardia, come del resto tante altre regioni a rischio: “Beh… il fenomeno dei colletti bianchi è estremamente difficile da individuare, vis to ch e m o lti si coa liz z a n o co n insospettabili, pertanto male comune! Mi è stato chiesto qui, in Toscana, se io sono una donna che perdona. C’è chi lo fa, anche per motivi di fede, ed io rispondo che l’odio e la vendetta non mi appartengono. Cerco solo giustizia!” Varie le domande che arrivano dalla classe mentre ella risponde che l’insegnamento della legalit à nelle
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scuole è basilare, quanto a denunciare, assolutamente, da fare sempre! Non ha mancato poi d’osservare che il reddito di cittadinanza, a suo parere, ha aiutato non poco specie durante il Covid. “Si, lavoro con varie associazioni, al fianco di Don Ciotti, magistrati vari, ‘Libera’ ed altre associazioni ancora, in quanto toccare il dolore con mano aiuta sensibilizzando non poco. Chiaramente avendo figli io stessa, per loro, da piccoli, è stato inevitabile percepire la mia sofferenza capendola tuttavia nel crescere.” Con impeto e coraggio Chiara Frazzetto incalza: “Lo stato siamo noi e tutti, anche voi studenti, dovete fare la vostra parte togliendo nuovi affiliati alla mafia. In tale contesto le donne sono ancora più spietate, tanto che le mogli dei boss arrivano a mettere cocaina nei pannolini! Non è terribile questo? Poi magari si pentono... denunciando presso organizzazioni mirate! Ragazzi, mai come in questi casi vale il motto: Schiena dritta e testa alta! Prendetene buon esempio!”.
Luisa Betti Dakli
Luisa Betti Dakli a cui va il “Premio Giornalismo” è una giovane e bella signora bionda, le cui inchieste vertono decisamente sui temi dei diritti umani. Direttrice del giornale on-line “Donne x Dirit ti Net work” e della versione inglese di “International Women, è anche consulente per la Commissione Pari Opportunità dell’Ordine dei Giornalisti del Lazio. In tale frangente si occupa come docente della formazione dei giornalisti, avvocati e magistrati, nei
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confronti di violenza e vittimizzazione secondaria. Scrittrice su impor tanti testate quali: “Corriere della Sera”, Manifesto, etc., ha collaborato con la rivista di geopolitica ‘Est’, occupandosi tra l’altro d’inchieste e reportage in Italia, Europa e Medio Oriente. Opinionista televisiva e radiofonica, ha pubblicato molti saggi facendo inoltre parte della Commissione per la tutela dei Minori nella comunicazione per il Garante d’Infanzia ed Adolescenza. Speaker su: “Femminicidio presso il Consiglio d’Europa”, ha anche ricevuto il “Premio Pegaso 8 Marzo”, collaborando inoltre ai rapporti delle ONG sulla condizione delle donne in Italia per il Comitato ONU, e contribuendo al “Rapporto per Pechino per 25. Richiesta da Giovanni Bonani di spiegare i motivi delle varie forme di violenza, così palesi, c andidamente osser va che la faccenda deve essere valutata quale fatto ancestrale purtroppo non riconosciuto in famiglia “In quanto troppo spesso considerato conflitto di coppia e quindi… vittima due volte la donna che ‘se lo cerca’, divenendo ella stessa imputata.” Davanti al Liceo Classico Vittoria Colonna di Arezzo osserva che purtroppo la giustizia non funziona nonostante vi siano ottime leggi - ma… ahimè non applicate -, e proprio su questo necessita un cambiamento culturale accompagnato da una massiccia informazione! Più tardi, alla domanda sulle imposizioni così presenti, spiega che lei in virtù di questo se ne è andata via da Mediaset e che l’85% delle donne nelle redazioni subisce molestie. “Si, decisamente, ricatti, pressioni etc., esistono. Eccome! Quanto alla stanza dei bottoni, l’accesso direi proprio che è riservato ai soli uomini! Ed è un vero peccato poiché le donne hanno una sensibilità diversa. Tuttavia non bisogna cadere negli stereotipi, uomini e donne possono convivere professionalmente, nonostante che la solidarietà femminile sia maggiormente presente all’estero. Un plauso alla Convenzione del Consiglio d’Europa sulla prevenzione e lotta alla violenza contro le donne e la
violenza domestica, nota anche come “Convenzione di Istanbul”, dove esiste fortunatamente un buon femminismo estremamente attivo. Fortuna che il nostro Parlamento, molti decenni fa, intese la violenza nei confronti della donna quale reato contro la persona e non più contro la morale. Spendere due parole sui centri antiviolenza è importante – termina - dove vige il segreto d’ufficio per chi denuncia, nonostante capiti di non arrivare al magistrato. Tuttavia nei momenti di bisogno è basilare rivolgersi alle associazioni con fiducia” Ecco allora il direttore Bonani chiedere se esiste un ulteriore messaggio da lanciare. “Si. Alle prime avvisaglie di violenza fisic a e morale - occhio che sono rivelatatrici!!! - scappare senza indugi poiché certi individui non cambiano proprio!”
Maria Rosaria Capobianchi
Premiat a per la ricerc a scientif ic a Maria Rosaria Capobianchi che vanta una più che quarantennale esperienza nello studio dei virus, è laureata in Scienze Biologiche, specializzata in Microbiologia e Virologia, ricercatrice p re sso l’univer sit à L a S apienz a di Roma, è stata diret tore della UOC Virologia e Laboratori di Biosicurezza dal 2000 a luglio del 2021. Direttore del Dipartimento di Epidemiologia all’ Istituto Spallanzani, ella opera con un team di professionisti clinici che costituiscono un gruppo di riferimento internazionale per la gestione di pazienti con malattie ad elevata contagiosità. È inoltre autrice di più di 580 articoli indicizzati ed è inserita
gennaio\ febbraio 2022 nella lista dei Top Italian Scientists con un H Index 61. Il Team coordinato dalla dottoressa Capobianchi, fra i primi al mondo, è riuscito a isolare in coltura il Sars-COV-2 e a caratterizzarlo dal punto di vista molecolare e biologico. Il Ceppo così individuato isolato è stato poi messo a disposizione della comunità scientifica, per lo studio in più di 30 laboratori nel mondo. Il suo laboratorio, che ha diretto per oltre vent'anni, è considerato un osservatorio privilegiato per i virus e ad elevata contagiosità e pericolosità, grazie anche alla disponibilità di una struttura che le permette la manipolazione dei virus in condizioni di adeguato biocontenimento. Ciò che gli ha consentito tra i primi la validazione di metodi diagnostici con allestimento di vaccini e di anticorpi monoclonali. L a dot toressa C apobianchi è st at a insignit a del titolo di C avaliere al merito della Repubblica per essersi particolarmente distinta nel servizio della comunità durante l'emergenza coronavirus Doverosa, in questo clima pandemico seppur sotto controllo, la domanda del direttore di Beesness: “Professoressa, l’Italia quanto al famigerato Covid si è comportata bene? “Si, anche se bisogna ben capire che la variante attuale richiama tanto sforzo per garantire una maggior copertura. Quanto alla terza dose, assolutamente da fare quale forma di barriera, considerando tuttavia che esiste anche l’infezione asintomatica. Ribadisco inoltre di fermare il virus subito poiché dopo non serve più. La tempistica? La circolazione va bloccata nel mondo intero e non solamente in Italia!”. Diva Moriani “Premio Imprenditoria per il Sociale” è aretina. Consegue laurea in Eco n o mia e C o m m e rcio p re ss o l’Università degli Studi di Firenze. Dal 20 07 è vicepresidente esecutivo di Intek Spa, holding di partecipazione quot at a che cont rolla par t ner ship industriali e finanziarie diversificate
Diva Moriani
d ’a l t i s s i m o f a t t u r a t o . N e l l e v a r i e cariche di Presidente e vicepresidente, Amministratore Delegato Italia – Estero, dal 2004 è membro CDA Fondazione Dynamo e Associazione Dynamo, primo Camp di terapia ricreativa in Italia per bambini malati, nonché membro del CDA “Culti Milano Spa”. Lavori di gran prestigio che l’hanno portata anche ad essere membro CDA di Eni Spa, Monclear Spa, Assicurazioni Generali Spa, ed altri incarichi ancora. Ecco dunque il direttore Giovanni Bonani mentre la sottopone ad un fuoco di domande tipo: di cosa si occupano le ‘sue’ dipendenti? Vedendo lei, a mio av viso, di tutto. E ancor di più! Ed ancora: conciliare professione e famiglia è abbastanza impegnativo. Come si gestisce tutto? Infine: Ammirevole la realtà del sociale in lei così ben presente soprattutto con “Dynamo Camp.” C on il s or r is o, e p p ur d ete r minat a manager… “Ogni realtà e spazio va bene analizzato. La donna fa bene all’azienda per intuito e credibilità, notando con piacere che c’è stata una accelerazione della formazione. Se prima si guardava al passato adesso l ’o cc h i o è r i vo l to a l f u t u r o, ve d i multistaking, working, co-working etc. Fare squadra è determinante e, guarda caso, nei licei come questo - dove siamo ospitati - le donne sono più brave. Nelle aziende ci deve essere posto anche per il sociale in quanto coi problemi si lavora male: opportuno in tali frangenti trovare quei risvolti umani che alleggeriscono il clima. Eppoi sognare aiuta, la creatività va
sempre coltivata, la Barbie ha incentivato e m u l a n d o s p i r i t o d ’o s s e r v a z i o n e nelle sue mille e più professioni, di conseguenza è basilare avvicinarsi a persone che condividono i vostri ideali.” “Sono una persona che fa tantissimo, non lo nego e mi piace, come viaggiare conoscendo nuove realtà anche difficili. La vita è una sfida da vincere ed è bene essere felici. Mio marito – gli si illuminano gli occhi – mi ha dato tantissimo e di questo lo ringrazierò eternamente, pertanto…lontana dai modelli che non ti accettano senza capirti! Quanto ai figli sono importanti, ci mancherebbe! Però dosare più la qualità che quantità poiché i ragazzi sono in grado di recepire tutto. Di conseguenza invito a studiare circondandosi di persone vitali per la propria crescita personale. Quanto a Dynamo…parliamo di bambini malati nei campus in cui dobbiamo mettercela tutta per farli sentire uguali agli altri. Priorità di valori? Una bella fabbrica di felicità!” Nel ruolo di referente della mattinata, Patrizia Macchione Presidente della giuria del Premio Semplicemente Donna, chiudeva i lavori evidenziando l’obbiettivo del Premio: quello d’ informazione, comunicazione ed educazione alla cultura del rispetto condividendone i valori. “La tematica del femminicidio rappresenta un atto apicale di violenza da contrastare tramite il messaggio unanime di formare i giovani trasferendo “Il buon sapere” seppure nelle differenze di genere.” Ho ascoltato con vivo interesse le parole dei vari relatori che si sono alternati: grazie di cuore e complimenti per l’esposizione così chiara e mirata!” In punt a di piedi... la sot toscrit t a rifacendosi soprattutto alle riflessioni e considerazioni di Diva Moriani, accoglie con piacere l’espressione della felicità – talvolta basta anche una semplice tavoletta di cioccolata – grata d’aver un grande uomo al suo fianco. Insomma, … una tantum…” Evviva anche gli uomini!”
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/Formazione
BUSINESS E CULTURA ISLAMICA. Si fa presto a dire EMEA A cura di Giorgio Nadali
Se hai pensato che fare affari con i Paesi islamici non ti riguarda o che sia la stessa cosa che trattare con Paesi Occidentali, ripensaci… L’Asia rappresenta ormai il più grande sbocco degli scambi globali. Alla crescita della popolazione corrisponderà anche un ampliamento della fetta di classe media benestante (con reddito superiore ai 35.000 dollari a prezzi costanti) a cui potrà rivolgersi la vendita di prodotti del Made in Italy. Tra le religioni mondiali l’Islam cresce ogni anno del 235%, contro il 47% del Cristianesimo, il 117% dell’Induismo e il 63% del Buddhismo. Il business verso i Paesi islamici nel 2012 valeva 1,6 trilioni di dollari. Nel 2018 il valore è cresciuto a 2,47 trilioni di dollari. Secondo una ricerca elaborata dall'agenzia di consulenze Thomson Reuters, nel 2014 il valore della moda islamica era di 230 miliardi di dollari, l'11% del mercato globale dell'abbigliamento, poi cresciuto a 484 miliardi nel 2020 (13% di quota di mercato). L’islam è la seconda religione più diffusa al mondo con 1,5 miliardi di fedeli, che corrispondono al 25% dell’intera popolazione mondiale. Il 20% della popolazione mondiale fa riferimento alla religione islamica, alimentando un mercato da 2.300 miliardi di dollari. Nel 2030 i musulmani aumenteranno del 35% con una conseguente crescita del mercato islamico, che aprirà le porte a
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diverse opportunità di business anche per i brand occidentali. In Europa sono presenti circa 44 milioni di fedeli islamici. In Italia sono 1,6 milioni. I consumatori islamici devono sempre condurre uno stile di vita shari'a compliant, cioè nel rispetto della legge coranica. I Paesi con il più alto numero di consumatori musulmani con un elevato potenziale di spesa oggi sono la Turchia, gli Emirati Arabi Uniti, l'Indonesia, l'Iran, l'Arabia Saudita e la Nigeria, cui si debbono aggiungere i milioni di consumatori di fede islamica ormai stabilmente residenti sul territorio europeo ed in particolare in Francia, Germania e Regno Unito – oltre che in Italia. L'Italia è il secondo partner commerciale degli Emirati Arabi Uniti in Europa e vi è un notevole potenziale per sviluppare scambi bilaterali e legami commerciali tra i due paesi. "I partenariati esistenti hanno permesso la crescita economica e l'innovazione per le imprese, creando sinergie per ulteriori sviluppi", dice il ministro dell'economia Sultan bin Saeed Al Mansouri. Nel 2017 l’export italiano era di 5,3 miliardi di euro, l’import italiano 1 miliardo di euro. Diciottesimo mercato per destinazione. Il potenziale di incremento per il 2021 è di 1,6 miliardi di euro. Mercato ricco, mi ci ficco! Alt! Il compor tamento del consumatore musulmano è fortemente influenzato dai
dettami del proprio credo, per questo motivo le aziende che decidono di espandere il proprio business in questi paesi devono necessariamente analizzare e comprendere la loro storia e tradizione. Solo il consumatore islamico è influenzato fortemente dal suo credo? Eh, no! Vale anche per l’uomo di affari. La cultura islamica non fa facilmente differenze tra laico e religioso. Tra “Din wa Dunya”, cioè “religione e società”. Va da sé che se vuoi fare affari proficui in Paesi islamici devi conoscere la cultura islamica. Non considerarla vuol dire esporsi a gaffes e figuracce, nella migliore delle ipotesi. Oppure alla perdita di affari milionari nella peggiore. Qualche esempio? La più recente gaffe è quella del padiglione dell’Italia a Expo 2020 di Dubai (e stiamo parlando di un Paese islamico – gli Emirati Arabi Uniti – molto tollerante e aperto verso l’Occidente). Ma anche in quel Paese la copia del David di Michelangelo nel Padiglione Italia ha dovuto essere censurata per via dell’esposizione degli attributi virili del David. Inutile scandalizzarsi come ha fatto Vittorio Sgarbi parlando di “un'umiliazione inaudita, inaccettabile, intollerabile. Lo Stato italiano umiliato e l'arte italiana mortificata. Un vero e proprio schifo". Per evitare quello “schifo” bastava un minimo di conoscenza della cultura islamica, che evidentemente il mondo degli affari non conosce e pensa di potere bypassare con arroganza. Beata ignoranza e qui sì, umiliazione per chi non la conosce. Se vai in casa d’altri rispetti quella cultura o eviti di fare affari, anche perché nel mondo islamico si fanno affari solo dopo aver stabilito una fiducia particolare. Sì, puoi sperare che quel businessman se ne infischi della sua religione, ma questo è decisamente più improbabile in Medio Oriente rispetto all’Occidente. Dunque, errori madornali. Come quello della Tesco di Liverpool Street a Londra che durante il Ramadan del 2015 ha messo nei suoi punti vendita un espositore con patatine Smokey Bacon Flavor al gusto di bacon affumicato (prodotto proibito nell’Islam) con il messaggio “Ramadan
gennaio\ febbraio 2022 Mubarak”, cioè “Buon Ramadan”. Se ciò non bastasse il negozio non è lontano dalla Moschea East London di Whitechapel, uno dei più grandi luoghi di culto musulmani in Europa. Food Basics è un negozio di alimentari che gestisce oltre 115 negozi in tutta la provincia dell'Ontario in Canada. Per raggiungere le comunità etniche, il negozio ha promosso un'offerta in uno dei suoi volantini stampati con l'idea di celebrare il Baisakhi (una festa religiosa sikh). Il loro grande errore? Promuovere il pollo Halal, un prodotto musulmano. Per il 40° anniversario degli Emirati Arabi Uniti, la Puma ha deciso di mostrare solidarietà alla nazione e rilasciare un paio di scarpe da ginnastica in edizione limitata con i colori della bandiera degli Emirati Arabi Uniti. Non sapevano che mostrare la pianta del piede è un enorme insulto nei paesi arabi, e avvolgerci la bandiera è ancora peggio. Emirati tolleranti e moderni sì, ma a tutto c’è un limite (se lo si conosce). Ovviamente prodotto ritirato e moltissimo denaro perso. L'adattamento delle lingue in regioni come il Medio Oriente richiede ancora più attenzione poiché anche la scrittura deve essere presa in considerazione. Un semplice punto o linea fuori posto può cambiare un intero significato. Mc Donald’s ne è caduta vittima dopo aver adattato il loro slogan "I'm loving it" in arabo moderno standard, che in dialetto egiziano suona come "I'm a bitch". E si potrebbe continuare… Le suole sono considerate sporche e non dovrebbero mai essere viste da un'altra persona. Esporre la pianta dei piedi o delle scarpe è molto più offensivo che usare la mano sinistra in modo improprio (altra regola sociale), laddove quest'ultima sarebbe considerata più una perdita di buone maniere. I professionisti occidentali non dovrebbero sedere con le gambe incrociate al ginocchio, poiché la pianta del piede sarà inevitabilmente vista da qualcun altro nella stanza… I professionisti occidentali di entrambi i sessi noteranno che parecchie persone in Medio Oriente sembrano fissarle. Culturalmente, ci sono regole abbastanza diverse su ciò che è considerato cortese e ciò che
potrebbe essere rude tra il Medio Oriente e l'Occidente. È probabile che gli uomini del Medio Oriente tengano il contatto visivo con un altro uomo più direttamente e più a lungo di quanto spesso sia comodo per molti uomini occidentali. Questo può sembrare invasivo. Non reagire negativamente, in quanto ciò sarà interpretato come un insulto. Vi sono molti altri tabù e regole. Magari il tuo partner commerciale islamico non te lo farà pesare, ma più o meno inconsciamente questo si rifletterà negativamente sul vostro
rapporto di affari. Insomma, tralasciare la cultura quando il tuo business si sposta verso il Medio Oriente, L’Africa o l’Estremo Oriente, può costarti molto caro. Un semplice workshop su business nei Paesi di cultura islamica ti eviterà figuracce o perdite economiche decisamente più alte del costo di questo piccolo investimento in cultura d’affari. www.giorgionadali.com/workshops
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/Recensione
THE MIRACLE MORNING PER IMPRENDITORI Finalmente in Italia il libro che spiega come fare grandi affari e ottenere successo iniziando le proprie giornate alle cinque del mattino A cura della Redazione
“The Miracle Morning per imprenditori”, l’opera di Hal Erold e Cameron Herold, edita da Alise Editore, rivolta a businessman e professionisti desiderosi di dare una svolta concreta al proprio mondo lavorativo, al volume degli affari e alle relazioni personali. Perché per migliorare il proprio business è necessario, prima di tutto, migliorare sé stessi. Dopo il successo mondiale di “The Miracle Morning”, che ha dato l’opportunità a milioni di lettori in tutto il mondo di rivoluzionare in meglio il proprio stile di vita semplicemente imparando a padroneggiare le prime ore del mattino, Hal Erold e Cameron Herold tornano sulla cresta dell’onda, questa volta puntando l’attenzione sulle pratiche che possono aiutare gli imprenditori a migliorare la sfera lavorativa e quella privata. Può una buona routine mattutina essere la chiave di svolta per un imprenditore? La sveglia alle cinque del mattino è un incubo; ma se quel suono fosse quello in grado di condurre ad una vita fatta di successi privati e professionali? Queste e molte altre sono le domande a cui sarà possibile trovare risposta in “The Miracle Morning per imprenditori” edito da Alise Editore. Una scalata verso il successo fatta di insegnamenti, consigli e pratiche quotidiane, da seguire alla lettera per ottenere un successo reale e non solo immaginato. “The Miracle Morning per imprenditori” aiuta i professionisti ad incanalare le proprie passioni raggiungendo l’equilibrio in modo innovativo, rivoluzionando in meglio la propria routine e comprendendo, soprattutto, che la mattina è molto più importante di quanto si creda.
Cameron Herold è originario del nord del Canada. È un imprenditore di assoluto successo, speaker di livello internazionale, come dimostrano le sue partecipazioni ai TED Talk, e autore di libri motivazionali diventati opere di culto nell’ambito della crescita personale. La rivista Forbes lo ha definito “The CEO Whisperer”.
Hal Herold è in California. È uno dei più famosi speaker motivazionali del mondo, manager aziendale di comprovato successo, life coach blasonato, autore di best seller mondiali ed anche ultra-maratoneta. Ma, soprattutto, è un padre orgoglioso ed un marito innamorato. E un uomo felice.
Alise Editore è la casa editrice fondata a Milano da Alessandro Alise, editore e manager con esperienza decennale in campo editoriale, il cui impegno è quello di pubblicare libri di qualità, titoli suddivisi in collane innovative che spaziano tra diverse tematiche. I suoi brand sono Audere, Eternity ed Instapoeti.
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gennaio\ febbraio 2022
Aiutiamo le aziende più ambiziose a superare gli obiettivi di business e ad incrementare la cultura digitale.
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/Recensione
BRAND RENAISSANCE Patrizia Musso & Maria Luisa Bionda pubblicano Brand Renaissance: il rinascimento per la comunicazione organizzativa d’impresa. A cura della Redazione
“Unicità”, “Esperienza”, “Fattore emozionale” sono i tre concetti chiave che ruotano intorno al frequente approccio di marketing esperienziale, in cui si delinea il percorso di acquisto del consumatore innescando dinamiche in cui il “cliente è al centro”. Tuttavia, considerando l’attuale scenario economico e socioculturale è necessario fare un passo indietro: queste tre nozioni possono essere ridotte unicamente alla Customer Experience? Se invece venissero applicate anche nelle dinamiche più profonde e interne di una marca, andando a delinearne quindi Employer e Internal Branding? Il consolidato scenario “cliente-centrico” della comunicazione esterna di un brand si sta facendo strada come sfondo per un’analisi che ha preso una direzione diversa, quella dell’Employee Centricity. Cosa significa? Sempre più realtà aziendali affermate decidono di focalizzare la propria attenzione non più soltanto sul consumatore finale, ma anche su ogni singolo “pezzo del puzzle” investendo inoltre, su quelle che possono essere le leve future in ottica di recruiting. I motivi? Le persone quando iniziano all’interno delle aziende il proprio Employee Journey come dipendenti o collaboratori vogliono sentirsi speciali, unici, e si augurano che il proprio datore di lavoro prenda in carico le loro esigenze, dando supporto e ascoltandoli. In questo modo il buon funzionamento del business è garantito nella sua totalità. Mettendo a fuoco queste considerazioni Patrizia Musso, docente in Storia e linguaggi della pubblicità presso l'Università Cattolica di Milano, Autrice FrancoAngeli dal 2005 nonché fondatrice e direttrice del sito Brandforum.it e Maria Luisa Bionda, docente in Strategie e linguaggi della comunicazione mediale presso l'Università Cattolica di Milano, Owner, 2B Research and Analysis, hanno lavorato a un progetto che si traduce nella nuova uscita “Brand Renaissance”, pubblicato da FrancoAngeli nella collana Corporate & Marketing Communication, in libreria da Giugno 2020. Le due Autrici evidenziano nel volume come Internal & Employer Branding diano origine a un nuovo trend verso la gestione
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dell’organizzazione interna del brand e della sua corrispondente comunicazione, eliminando la netta distinzione tra comunicazione esterna e interna. Questo cambio di rotta è stato accelerato in particolare in questi ultimi anni (e nell’ultimo periodo caratterizzato dall’emergenza COVID-19 che ha intensificato l’attenzione nei confronti del benessere del dipendente) dall’avvento dei nuovi tools di comunicazione digitale che hanno fatto in modo che i brand prendessero consapevolezza del proprio potenziale comunicativo in termini di storytelling interno, attirando sempre più giovani attenti alla filosofia aziendale in cui verranno inseriti. L’unicità di Brand Renaissance sta nell’inserimento all’interno del volume di approfondimenti redatti in prima persona da prestigiosi referenti aziendali, l’illustrazione di insight emersi da più di 50 interviste qualitative con rappresentanti di importanti brand che operano sul suolo nazionale e un punto di vista fresco attraverso l’Appendice finale sull’attuale contesto influenzato dall’urgenza sanitaria che ci ha colpiti. Sguardo accademico e prassi aziendali, indagini desk e interviste field: questo il leitmotiv per dare vita a una concreta Brand Renaissance.
gennaio\ febbraio 2022
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/News Franchising
GRUPPO GABRIELLI, NUOVO PROGETTO DI COMUNICAZIONE PER IL FRANCHISING L’affiliazione è da sempre uno dei pilastri dello sviluppo del Gruppo Gabrielli, quasi l’80% dei punti vendita diffusi in cinque regioni è costituito da franchisee. Il segmento è in costante sviluppo e l’importanza di dialogare con i numerosi operatori della grande distribuzione organizzata che vorrebbero conoscere meglio il progetto franchising del Gruppo ha prodotto una nuova, importante iniziativa di comunicazione finalizzata alla promozione della Rete in affiliazione. Nato con l’obiettivo principale di crescere in modo capillare nei territori di appartenenza anche attraverso lo sviluppo della rete franchising, il progetto ha visto la realizzazione di contenuti dedicati e l’utilizzo di nuovi strumenti di comunicazione per raccontare e “dare voce” alla realtà del franchising Gabrielli. La parola è stata data a chi questo mestiere lo conosce benissimo, grazie alla realizzazione di una serie di 6 video dedicata a 6 imprenditori del franchising Tigre e Tigre Amico. La serie, denominata “Con la gente al centro” è il secondo capitolo del più generale percorso intrapreso dall’azienda, finalizzato a voler raccontare le “persone” del mondo Gabrielli, inaugurato nel 2018 con la serie di 12 episodi dedicata ai fornitori locali. A completamento è stata inoltre realizzata una brochure, nella quale viene spiegato nel dettaglio il percorso che un nuovo imprenditore può intraprendere con Gabrielli, a partire dalla conoscenza iniziale fino all’effettiva apertura del suo punto vendita.
TENDENZE, IL COLORE DELL’ANNO È IL “VERY PERI”: ECCO UNA BIRRA PER UN BRINDISI IN PALETTE Anche quest’anno gli esperti si sono pronunciati, il colore dell’anno è il “Very Peri”, una tonalità che fonde la tranquillità che ispira il blu con la focosa energia del rosso. Tra le motivazioni che hanno spinto ad optare per questo colore si legge: “Very Peri mostra un’attitudine vivace e gioiosa, una dinamica presenza che incoraggia la creatività che sa osare e un’espressività fantasiosa”. Una descrizione che ben si adatta anche alle birre ultra pop firmate dal birrificio artigianale Doppio Malto e in particolare alla Zingi Ale, sul cui tappo si legge proprio la call to action “Crea”. Come se non bastasse, l’etichetta della Ginger Ale prodotta dal marchio nato a Erba, è altamente riflettente e irradia vivaci sfumature di viola, in perfetto tono con il “Very Peri”. La Zingi Ale nasce dal sorprendente incontro tra lo zenzero, che le trasmette una nota piccante, e l’amaro balsamico che contraddistingue il luppolo americano. A renderla unica è un carattere intrigante, che richiama alla mente i profumi di un mercato orientale: i suoi aromi, infatti, trasportano in mondi lontani sin dal primo sorso, solleticando il palato e stimolando la creatività. La Zingi Ale ha un IBU pari a 30, una gradazione alcolica che si attesta al 7% e si presenta con schiuma persistente e colore aranciato, color rame. Come le altre birre del brand, anche la Zingi Ale è prodotta nello storico birrificio di Erba (CO), il primo aperto da Doppio Malto, e nel nuovissimo stabilimento di Iglesias, in Sardegna. 78
gennaio\ febbraio 2022
IL FRANCHISING NOMASVELLO SBARCA IN MOLDAVIA Previste 20 nuove aperture: formata la rete degli operatori professionali Il brand Nomasvello sbarca in Moldavia grazie ad un imprenditore locale che vuole replicare la formula del franchising, con un programma di aperture di 20 nuovi centri di depilazione con metodo fusion. Il team di lavoro delle esperte e del direttivo che gestiranno i centri in Moldavia è stato formato nell’headquarter di Roma con l’obiettivo di replicare l’esperienza e il successo ottenuto sul mercato italiano. La prima apertura è stata programmata per il mese di dicembre, prima delle festività del Natale. Dopo aver consolidato la posizione di leadership in Italia con oltre 180 centri già aperti su tutto il territorio nazionale, Antonello Marrocco, direttore generale di Nomasvello Italia, ha pianificato l’esportazione della formula aziendale oltre i confini italiani in accordo con un imprenditore Moldavo. L’azienda viene da una progressione di crescita importante ed anche in tempo di pandemia le aperture non si sono fermate rendendo sempre più vicino il traguardo dei 200 punti. A guidare la crescita un mix di giovani del settore della bellezza che si vogliono mettere in proprio e di investitori che vedono nelle aperture dei punti Nomasvello la possibilità di ritorni importanti e veloci nel tempo. Per supportare le nuove aperture Nomasvello ha introdotto la formula che consente di rateizzare il 50% dell’investimento in 5 anni e di abbonare le rate delle royalties per i primi sei mesi. Si tratta di una misura a favore di chi vuole fare il salto da imprenditore e non avendo capitali non vuole esporsi con gli istituti di credito. “Pensiamo a tutti, agli investitori e a chi vuole diventare imprenditore. Questo è anche un momento particolare in cui dobbiamo incentivare la voglia di fare impresa sana con attenzione al business e al tempo stesso al cliente e alla qualità della prestazione professionale”.
HOOTSUITE GUIDA IL GRUPPO TECNOCASA NELLA SOCIAL TRANSFORMATION Il Gruppo Tecnocasa, leader nell’intermediazione immobiliare e nella mediazione creditizia con circa 14 mila collaboratori in tutto il mondo, ha scelto Hootsuite come partner strategico per trasformare la comunicazione delle 2300 agenzie immobiliari presenti sul territorio italiano. In un contesto sociale in cui oltre il 68% della popolazione adopera i social media, l’ottimizzazione di questi canali come ulteriori punti di contatto per la promozione del proprio prodotto e servizio, è l’obiettivo che ha guidato Tecnomedia, società del gruppo Tecnocasa che si occupa di editoria, comunicazione e grafica nella scelta di Hootsuite, società leader a livello globale nel social media management con oltre 200.000 clienti e milioni di utenti, come partner per trasformare la comunicazione delle 2300 agenzie immobiliari affiliate al Gruppo sul territorio italiano. Oggi, più del 67% delle agenzie del gruppo adopera il software Hootsuite quotidianamente producendo oltre 12.000 contenuti al mese, attingendo dalla libreria multimediali di oltre 1000 contenuti. La strategia comunicativa del gruppo ha beneficiato sensibilmente dell’approccio comune ai nuovi canali, in grado di delineare un comportamento coerente ed armonico su scala nazionale. I nuovi punti di contatto rappresentati dai canali digitali hanno apportato importanti benefici alle agenzie, favorendo il dialogo con il pubblico e arricchendo l’esperienza di acquisto degli utenti, incentivando l’interesse nei confronti dei beni proposti. La partnership con Tecnomedia si inscrive in un progetto di ampio respiro che vede Hootsuite decisa ad affiancare un ventaglio di settori, che spazia dal real estate al healthcare, nel processo di transizione verso un modello di business che includa i canali digitali come asset strategico. 79
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UN CORPO IN ANIMA OKIDOKI…C’EST PLUS FACILE! A cura di Carla Cavicchini
Silvia Bertini è una giovane e dinamica manager di Prato – orgogliosissima d’esserlo - di fronte a me in abito ‘tuttapanna’, capace, con piglio oculato e sicuro, d’aver aperto vari punti vendita ‘Okidoki’ in varie regioni d’Italia, che si stanno espandendo a macchia d’olio. Nel negozio di Empoli, in Via Pulidori, colpisce la bellezza e pulizia che vi si respira. Osservando i mille capi esposti viene voglia di stropicciarli e ci chiediamo…” ma siamo sicuri che tutta sta roba è usata?” Sorridono le gentili commesse assieme alla signora Silvia, mentre ella spiega che non si parla di ‘vintage’ bensì negozi dell’usato, dove si trovano capi estremamente selezionati in base alla qualità, in conto vendita debbono essere obbligatoriamente in buono stato, affiancati da accessori vari quali bigiotteria, sciarpe e foulards, nonché buona pelletteria ‘fatta’ di belle scarpe e buone borse. L’ascoltiamo mentre spiega le condizioni del ‘ritiro’ del capo, che si distingue per l’estrema pulizia, per essere poi sterilizzato internamente con trattamenti all’ozono che igienizza i tessuti, disinfettando nello stesso tempo negozio, aria e superfici. “Questo ci ha aiutato e aiuta anche in questa era del Covid, - spiega – assieme a tutte le problematiche avute in ogni settore. Tuttavia, la “marcia” in più di sanificare due volte al giorno nelle pause ordinarie giornaliere, ha fatto scattare ulteriormente la
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voglia d’entrare per curiosare e soprattutto acquistare.” Sono molti a vendere? “Si… decisamente, vista la possibilità di
non gettare, regalare, oppure lasciare capi inutilizzati nell’armadio. E quindi nuova vita per loro e per noi! Senza tralasciare che capita anche il ‘nuovo’ con tanto di cartellino, spesso un errore d’acquisto,
gennaio\ febbraio 2022 merce di campionario nuova, ed altro come merce di coloro che per motivi vari hanno chiuso l’attività. Vi si può trovare un’alta gamma d’abiti firmati, come questo splendido Chanel, con grande attenzione all’attualità, vestendo donna e uomo. D’altronde, la possibilità di trovare cose eccentriche, di gusto ed originali, appaga spirito ed anima.” Presumiamo che la vostra sia una clientela di settore. “In confronto ai classici mercatini, con tutto il rispetto per loro, amiamo offrire uno spazio ben curato, pulito ed estremamente ordinato. Come può osservare, trova un negozio ‘normale’ adatto ad una fascia di mercato estremamente libera, con prezzi decisamente accessibili. Non mancando l’occasione d’acquisto di capi bellissimi d’alta sartorialità a prezzi tutto meno che proibitivi!” Con tanto di estimatori. “Parlerei di ‘girelloni’, persone che se ne intendono, appassionati del settore che amano scovare, trovando il particolare. Cerca, cerca, sbuca fuori!” Come vi conoscono? “In linea di massima le nuove aperture fanno pubblicità principalmente sui social, le nuove frontiere che riguardano tutti noi. Con il sistema del franchising, dopo aver lanciato il negozio di Prato, fu deciso di aprire altri locali, facendo poi pubblicità su un portale. Praticamente un modo per aprirne decisamente molti altri, con un ottimo risultato.” Inevitabile parlare di prezzi mettendoci pure la concorrenza. “Certamente! Tendenzialmente nell’usato un capo non dovrebbe mai superare il 30% del valore in sé; questo per significare non il valore per cui è stato acquistato, in considerazione che, senz’altro, ha già fatto la sua bella stagione di saldi. Quindi decisamente costi vantaggiosi rispetto a quelli che si vedono in giro. Spesso e volentieri capitano brand molto interessanti, di buona qualità ed ottima fattura, venduti ad un prezzo molto, molto buono, considerando
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stiano affacciando sempre più decisamente nel mercato.” Anni fa mi colpì la pubblicità d’un profumo “C’è Baruffa nell’aria.” “Ben venga! Insieme ad equilibrio e strategie mirate per l’acquisto d’ottima clientela salvaguardando il pianeta.”
inoltre che con meno di 10 euro qualcosa di carino si può sempre acquistare. Quanto alla concorrenza…mah, osserverei poca o niente visto che esponiamo cose belle rispettose dell’ambiente a costo equo. Questo per me rappresenta una filosofia di vita, una scelta ecologica che soprattutto i ragazzi sentono decisamente: il motto del non inquinamento, recupero, riutilizzo, inevitabilmente crea un’ottima sinergia. ‘Vinted’ che ormai tutti conosciamo, è un App on – line di concezione diversa per chi come noi, opera nell’usato, sdoganando tuttavia l’immaginario collettivo. In che modo? Sottolineando - nella stima reciprocad’avere un camerino di prova con possibilità di fare i giusti abbinamenti, toccando i tessuti, ed altro ancora. Sostanzialmente scelte diverse che ognuno valuta a seconda delle proprie esigenze.” Oggi lei è qui ad Empoli, domani? “Ah…bella domanda! Nel sud d’Italia, oppure nel nord, oppure ancora nel negozio della mia cittadina. Questo in virtù di buona formazione da ottenere, prima ancora di aprire, con una bella dose ‘full-immersion’ d’attenta selezione, sino all’applicazione dei prezzi. Non mancando prima d’una nuova apertura, di mettermi nelle vesti di supervisore, cercando di ottimizzare il tutto. Chiaramente grazie alle nuove tecnologie, lavoro molto anche tramite software, Zoom ed altre applicazioni informatiche. Basilare spiegare alle mie collaboratrici che il ritiro deve essere valutato con grande attenzione,
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seguendo tutte le dinamiche del caso. Questo instaurando un buon rapporto col cliente con chiarezza, trasparenza ed estrema cortesia.” Lei è tosta assai, mi viene spontaneo chiederle come ha creato tutto questo e cos’è, cosa rappresenta, la moda per e... perché imperversa tutto questo gusto del nero. “Beh…il primo negozio lo aprii 14 anni fa chiaramente facendo ricerche mirate – non dubitavamo – in merito visto che tale settore era ed è in continua espansione. La causa, chiaramente, è l’evolversi dei tempi in target diversi, in special modo nei confronti della tipologia clienti ed utenti. L’analisi odierna ha dato risultati nel desiderare non cose strane, d’estrema qualità, col capo sognato che si realizza davanti ai propri occhi facendo buoni affari. La moda. La moda per me è gioco, soddisfazione, non solo civetteria e fatto di costume. Vedere colui o colei che indossa l’abito…che so, da cerimonia mentre gli si illuminano gli occhi...mi si allarga il cuore. Forse perché vengo dal modo del sociale, fatto sta che mi gratifica e non poco nel mio ambiente, osservare persone giovani ed adulte che si sono rimesse in gioco causa separazioni, lutti, malattie etc., con tanta, tanta grinta, voglia e coraggio da vendere. Mi chiede perché lo scuro è sempre richiestissimo. Direi perché è facile, ‘lega’ bene con cinture, spille, nonostante - con questa pandemia spiragli di colore, parlo del tessuto stesso, si
Vedo che pone estrema attenzione alla coscienza ecologica. “Certo! Fiutare il cambiamento nell’aria è basilare come appunto riutilizzare le risorse, un aspetto veramente encomiabile! Non è un caso che l’economia circolare insegna! Lo sa che vari collaboratori ci portano in vendita maglie di cachemire rigenerate, non nuove, lavorate al contempo con altre maglie che non possono essere rigenerate, eppur vendibili per il buon rifacimento del filato, delle belle magline. Creare per ricreare nella mia ottica è d’obbligo; grazie al cielo esiste un’attenzione e una filosofia di vita applicata al nostro pianeta, da non sottovalutare, aiutandoci a vivere meglio. E poi sensibilizzare le coscienze non è mai troppo!” I grandi stilisti come vi osservano? “Decisamente nel modo giusto visto che buona parte delle grandi firme hanno aperto un loro spazio ‘vintage’, con occhio attento all’economia. Si può spendere il giusto ammirandosi ben bene allo specchio. Il mondo è in continua evoluzione è giusta conseguenza adeguarsi.” Adeguarsi ad ‘Okidoki’, che al nome così fantasioso e giocoso, unisce l’arte dello “star bene” e piacersi, con un semplice ‘zip’!
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The House of PDPAOLA Barcelona
IN PRINT • ONLINE• SOCIAL
RETAIL DESIGN
VISUAL
LIGHTING
EXPERIENCE
www.arredanegozi.it
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Dal birrificio Doppio Malto di Erba (CO), Foodbrand Spa ha dato vita ad una delle principali esperienze italiane legate al mondo della birra artigianale. Doppio Malto è infatti una realtà che oggi conta 20 locali in Italia e uno all’estero e punta a far crescere la cultura della birra artigianale nello Stivale con un piano che prevede dieci nuove aperture nel 2021. Entro la fine dell’anno entrerà pienamente in funzione il secondo birrificio Doppio Malto a Iglesias, in Sardegna. Lo sbarco all’estero è arrivato nel settembre 2020, con l’apertura di un Doppio Malto nel nuovo centro commerciale Steel di Saint-Étienne (Francia), mentre per il 2021 è previsto un ambizioso piano di sviluppo in Italia e all'estero (Francia e Scozia).
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PROFILO FRANCHISOR:
Mercatino Franchising leader nell' intermediazione dell’usato, nasce a Verona nel 1995 e ad oggi ha sviluppato una rete in franchising di oltre 180 negozi. La formula del conto terzi consente a due soggetti diversi un’azione di guadagno (chi vende espone gratis il proprio usato) e una di risparmio (chi compra lo fa a prezzi inferiori a quelli di mercato). Con il suo sistema virtuoso, Mercatino diffonde la “buona pratica” del riuso come sistema etico - sociale nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio. I fattori di successo del Franchising Mercatino sono: Assistenza & Formazione, Innovazione tecnologica e Visibilità Nazionale.
Ragione sociale: Mercatino Indirizzo sede legale: Via Angelo Messedaglia 8C, Verona Sito Internet: www.mercatinousato.com Attività: Intermediazione di oggetti usati Anno di fondazione dell’Azienda: 1995 Anno di lancio del franchising in Italia: 1995 PV in franchising Italia: 182 aperti e 10 in apertura PV in franchising all’estero: 1 Regioni italiane di interesse per lo sviluppo: tutte Paesi esteri di interesse per lo sviluppo: non abbiamo preferenze Franchisee singoli: 137 Multi-Unit Franchisee: 15
PROFILO FRANCHISEE Bacino d’utenza: 50.000 abitanti Ubicazione ottimale PV: zone commerciali/residenziali Superficie media PV: a partire da 400 mq Addetti richiesti per PV, compreso il titolare: a partire da 3 Esperienza pregressa nel settore: non richiesta Formazione iniziale: 5 giorni Arredo e investimento medio iniziale: € 50.000 Fatturato medio annuo (stima): € 469.000 Merce in conto vendita: SI Sistemi informativi offerti: SI Diritto d'ingresso: € 5.000 Canoni periodici (royalties): 3% sul venduto mensile Canoni periodici fissi: NO, solo servizi accessori al franchising Pubblicità a livello locale: NO Contributi per campagne pubblicitarie nazionali: SI Assistenza in loco in fase di apertura: SI Assistenza per la durata del contratto: SI Zona di esclusiva: SI Durata contratto: 5 anni
CONTATTI FRANCHISOR Franchisor: Mercatino Referente franchising: Veronica Spadafora Telefono: 0458203355 E-mail franchising: sviluppo@mercatinousato.com Sito Internet: www.mercatinousato.com N.B. I dati sono puramente indicativi e concordati con l’Azienda
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John Master franchisee of a F&B brand
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