Beesness Maggio/Giugno 2021

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Periodico di informazione bimestrale maggio-giugno 2021

Anno XI - N° 3 2021 € 5,00

Daniele Pescara

“FORMAZIONE & LOCKDOWN”

Massimo Parrini Cantini

Giovanna Carucci

“LA LEADERSHIP DEL FUTURO”

“COME TI VESTO PINOCCHIO”

Davide Franzetti

“COCA-COLA DISSETA IL MONDO”



Finalmente, dopo oltre un anno e mezzo, l’Italia si è aperta al mondo. Siamo diventati tutti bianchi, ossia ogni regione è passata dalle varie zone rosse, arancioni e gialle a quelle bianche. Abolito l’odiato e contestatissimo coprifuoco, possiamo mangiare nei ristoranti sia all’aperto che al chiuso, viaggiare in auto a qualsiasi ora, praticare sport in ogni momento e così via. La libertà è stata pagata a caro prezzo, con centinaia di migliaia di morti e terapie intensive sull’orlo del collasso. Un plauso ai nostri medici, infermieri e personale sanitario che si sono adoperati anche a costo della loro stessa vita. Lentamente, ma inesorabilmente, anche il business è ripartito e gli imprenditori cominciano a vedere la luce in fondo al tunnel. A questo proposito, molte aziende italiane si stanno interessando sempre più al mercato degli Emirati Arabi Uniti, sia perché il Covid 19 qui non ha tanto attecchito sia per le varie agevolazioni fiscali che si possono ottenere. Ce ne parla nell’intervista di copertina Daniele Pescara, CEO di Falcon Advise. Altro articolo interessante è quello che riguarda CocaCola, brand che non necessita di presentazioni, ma che

/ Editoriale

BIANCHI, SEMPRE PIÙ BIANCHI

recentemente si è votato alla causa della sostenibilità, presentando la prima bottiglia cartacea. Si tratta di un involucro di carta con un rivestimento e un tappo di plastica riciclabili. Questa innovazione è stata sviluppata assieme alla start-up The Paper Bottle Company. Vanto dell’Italia è Massimo Parrini Cantini, che ha vinto per la quinta volta in carriera il David di Donatello, per gli stupendi abiti per il film “Miss Marx”. Massimo continua la lunga tradizione di costumisti italiani, che hanno ricevuto un David di Donatello o un Oscar per le loro splendide creazioni. Per finire, vi consigliamo di leggere un articolo del nostro nuovo collaboratore, Furio Reggente, che ci intrattiene sul significato di “cine turismo”. Si tratta di un fenomeno molto in voga, in cui gli spettatori, dopo aver seguito un film, manifestano il desiderio di visitare i luoghi dove questo è stato girato e nel contempo immedesimarsi nei personaggi della trama. Concludiamo con le nostre abituali rubriche su retail e franchising. Vi auguriamo una buona lettura di questo numero di Beesness. Giovanni Bonani Direttore Responsabile


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Contributors: Carla Cavicchini, Fabrizio Valente, Elena Pravato, Giorgio Nadali, Christian Gaston Illan Furio Reggente.

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I DATI DELL’ABBONATO

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Cogno m e _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ No m e _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Ragione Sociale _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Brand ________________________________________________

Giorgio Nadali

Alessia Portelli

Giovanni Bonani

Codice Fiscale ___________________________________________ P. I VA _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ I n d i r iz zo _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Città __________________ CAP __________ Prov. __________ Telefono _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Email _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Modalità di pagamento: Bonifico Bancario: CODICE IBAN n. IT26U0200801661000105229053 intestato a Beesness di Giovanni Bonani Inviare una copia via e-mail a abbonamenti@beesness.it Data _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ FIRMA _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Garanzia di riservatezza. Ai fini della legge 675/96 e successive modifiche, l’editore garantisce la massima riservatezza dei dati forniti, utilizzati esclusivamente per l’ordinaria gestione commerciale, e l’invio di materiale informativo inerente la propria attività editoriale. L’editore si impegna a non cederli a terzi e a provvedere alla cancellazione o alla rettifica, qualora l’interessato ne faccia esplicita richiesta scrivendo a Beesness di Giovanni Bonani, via San Gregorio 53, 20124 Milano. Con la firma del coupon si autorizza l’utilizzo dei dati. *Abbonamenti attivi solo per l’Italia.

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/ INDICE

maggio\giugno 2021

18 News

Altagamma Retail Insight, Premio Giovani Imprese Altagamma, Triumph, Mascherina Love the sea, Meta Mergen Taste, Billo il piatto bilanciato, Gruppo MIG, Listone Giordano, Talenti, Prodotto dell'anno, Premio EY imprenditore dell'anno, Best place to work, Outlet San Marino, Maximall Pompei, P3 Logistics, SFRE - Services for Real Estate, Scalo Porta Pomana, Rinascente Roma, Turbante #disTurbtheCancer, Banco fresco.........8

Impresa

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Falcon Advise

Intervista a Daniele Pescara............................................................... 18

Coca-Cola

Da 135 anni disseta il mondo............................................................ 20

SuperBonus 110%

Un boom di richieste........................................................................... 26

Business etiquette e smart working

Cultura

Esiste ancora la gentilezza?................................................................ 28

Covid ti gestisco

La favola infinta

Mattel e Hasbro

Signori si nasce: artisti pure!

Richard Ginori diventa Ginori 1735

Essenza cinema

A tu per tu con la criminologa Susanna Petrassi................................ 32 Con la pandemia si torna a giocare con le Barbie e il Monopoly...... 34 Nuovo naming, nuova brand identity............................................... 42

Intervista a Massimo Parrini Cantini............................................... 44 Intervista a Fioretta Mari.................................................................. 48 A colloquio con la regista Liliana Cavani.......................................... 52

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56

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Formazione #Authenticleader

Parla la Business Coach Giovanna Carucci...................................... 56

Sociale AMREF

News Franchising Mail Boxes Etc., McDonald’s, Bialetti, Doppio Malto..................... 70

Un vaccino per il bene dell’Africa....................................................... 58

Franchising/Retail

Tecnologia Confimprese-EY

Osservatorio consumi di mercato aprile 2021 vs aprile 2019............ 72

eCommerce 2021

Le tendenze da tenere d’occhio ......................................................... 60

Franchising

Turismo Il franchising di metodo Ciak, si gira

Il cineturismo come promozione di una destinazione turistica.......... 64

Turismo 4.0

Il nuovo libro per operatori del settore................................................ 66

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Un piano di lay off per manager........................................................ 76

Schede Franchising Kasanova, Mercatino S.r.l.................................................................. 78


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ALTAGAMMA RETAIL INSIGHT A Milano il 27 aprile 2021 si è svolta la Altagamma Retail Insight 2021. La conferenza annuale di Fondazione Altagamma ha analizzato le evoluzioni delle strategie di distribuzione delle imprese per il comparto dell’alto di gamma. Quest’anno ha visto la partecipazione di oltre seicento persone. I dati emersi dalla nona edizione dello studio Luxury Retail Evolution & the Digital Revolution, realizzato in collaborazione con Bernstein, sono stati commentati da Matteo Lunelli, Presidente di Altagamma, insieme ad altre personalità di spicco del mondo del lusso. La pandemia ha dato una fortissima accelerazione allo sviluppo della distribuzione digitale, che nel 2020 valeva circa €50 miliardi, con una quota sul totale delle vendite di alta gamma in crescita dal 12% del 2019 al 23% del 2020. Se già prima del Covid-19 i brand di alta gamma dovevano confrontarsi con un calo del traffico e della produttività nei loro negozi mono-marca diretti, l’esplosione del digitale ha reso questo problema ancora più pressante. Le criticità emerse da questa situazione per le PMI, ma anche per le aziende più strutturate sono di vario genere e coinvolgono l’efficientamento dei negozi monomarca e lo sviluppo di collezioni capsule, la realizzazione di un assortimento profondo e infine la capacità di fare leva sullo stock globale del brand e non su quello dedicato allo specifico retailer.

SETTIMA EDIZIONE DEL PREMIO GIOVANI IMPRESE ALTAGAMMA: APERTE LE CANDIDATURE FINO AL 28 MAGGIO L’ 8 aprile, fino al 28 maggio 2021, sono state aperte le candidature per il Premio Giovani Imprese Altagamma - Believing in the Future, che ha l’obiettivo di valorizzare e di sostenere i futuri protagonisti del Made in Italy d’eccellenza. Il Premio si apre per il primo anno anche a candidature esterne, che saranno vagliate dalla giuria del Premio e quindi da quella di Altagamma. Questo Ente, che riunisce le migliori aziende italiane dell’industria culturale e creativa, ogni anno è alla ricerca delle imprese italiane emergenti, che operano nei settori rappresentati dalla Fondazione: moda, design, alimentare, gioielleria, velocità (nautica e motori), hotellerie & wellness e innovation. Per determinare i finalisti 2021 è stato creata una giuria composta da giornalisti, accademici e autorevoli esperti nei diversi settori. Il programma, in partnership con Borsa Italiana, Elite e Sda Bocconi School of Management, supporta le imprese che per valori, qualità e potenzialità di crescita a medio termine rappresentano il futuro del comparto italiano di alta gamma, mettendo loro a disposizione una serie di benefit ad alto valore aggiunto: membership annuale ad Altagamma e mentorship ad hoc con le mprese socie Altagamma; valutazione individuale e partecipazione a un percorso formativo online da parte di Borsa Italiana; accesso al programma di training da parte di Elite e infine corsi di formazione executive online da parte di Sda Bocconi School of Management. 8


maggio\giugno 2021

TRIUMPH “EMBRACE THE CHANGE”: IN ONDA IL VIDEO CON PROTAGONISTA CATERINA BALIVO, AMBASCIATRICE DEL PROGETTO Da aprile 2021 è in onda il video della nuova campagna di comunicazione “Embrace the change” di Triumph, brand tra i principali player del mondo della lingerie. Protagonista del progetto Caterina Balivo che vuole, ancora una volta, parlare alle donne e condividere con loro un messaggio di incoraggiamento e di sostegno, affrontando il tema del cambiamento come opportunità che ogni donna può cogliere e abbracciare, sia esso un cambiamento fisico o di vita personale e professionale. Triumph vuole celebrare tutti i cambiamenti, invitando le donne a viverli con una mentalità positiva, che dà fiducia e coraggio. Caterina Balivo - presentatrice televisiva, moglie e mamma - si racconta in scene diverse di vita e di cambiamento: dai canoni di bellezza diversi e trasformati negli anni, al ricordo di come cambia il proprio corpo in gravidanza, fino all’essere ogni giorno contemporaneamente donna in carriera e mamma premurosa. Con lei, il nuovo Fit Smart di Triumph: reggiseno che ridefinisce l’idea di comfort, offrendo alle donne la sensazione di massima libertà e adattabilità̀ , permettendo loro di affrontare positivamente tutti i cambiamenti quotidiani. Triumph realizza lingerie da oltre 130 anni, per far sentire e apparire le donne al meglio. Triumph International è una delle più grandi aziende di abbigliamento intimo su scala mondiale. È presente in oltre 120 paesi con i marchi Triumph e Sloggi. Globalmente l’azienda è supportata da 40mila clienti wholesale, 4.050 negozi monomarca e dall’E-commerce.

NASCE LOVE THE SEA, LA MASCHERINA CHE RISPETTA IL MARE L’architetto e designer Giorgio Caporaso, che da molti anni si occupa di progettazione ecosostenibile e di economia circolare, in collaborazione con Faberlab Digital Innovation Hub di Confartigianato Vare-se e MG Laboratorio Tessile di Busto Arsizio ha scelto un particolare tessuto per la produzione di una nuova mascherina, che rispetta il mare e l’ambiente. Innovazione, artigianato, visione e design hanno dato vita a Love the Sea, una mascherina speciale, lavabile e riutilizzabile in tessuto Econyl, un filo di nylon rigenerato al cento per cento da materiali di scarto, come le reti da pesca abbandonate. L’azienda produttrice di questo tessuto da anni collabora con Healthy Seas, condividendo la missione di ripulire le acque del pianeta dall’inquinamento marino, tra cui le cosiddette reti fantasma, responsabili della morte di tantissimi abitanti del mare. Ogni anno otto milioni di tonnellate di rifiuti finiscono in mare e sono 640mila le tonnellate di reti da pesca abbandonate negli oceani. Love the Sea sono mascherine di comunità, che garantiscono un’adeguata protezione in situazioni non ad alto rischio della quotidianità. Esternamente sono in Econyl, mentre internamente sono dotate di uno strato di un tessuto tecnico al-tamente performante, che presenta un valore di filtrazione batterica di oltre il 98 per cento. Le masche-rine Love The Sea possono essere indossate per una giornata intera prima di essere lavate a 60 gradi e poi tranquillamente riutilizzate. www.lessmore.it  9


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A MILANO ARRIVA META MERGING TASTE: IL COLLETTIVO DI RISTORANTI CHE RIPENSA IL DELIVERY Meta Merging Taste, un nuovo retail concept di casual dining, che mira a rivoluzionare l’offerta di Milano, coinvolgendo importanti realtà della scena gastronomica italiana e internazionale, sarà prossimamente inaugurato in città. Situato in via Bonvesin de La Riva 3, lo spazio è dotato di otto vetrine, su cui si affacciano cinque cucine e un punto retail. La sala sarà dedicata a uno spazio caffetteria e di indoor dining. La food court sarà arricchita da un dehor con cento posti a sedere, lungo tutta la facciata. Meta sarà aperto dal mattino a sera, con sei proposte differenti, per consumazioni eat-in, take away o in delivery. Nasce dall’idea di unire cuochi che lavorano seguendo un’etica e un approccio alla sostenibilità e che possano offrire un’esperienza food casual di alto livello. All’interno delle cucine, le cinque diverse realtà selezionate da Meta proporranno menù studiati ad hoc per l’innovativo Food Collective, che cambieranno sulla base della stagionalità e dell’ingresso di nuove collaborazioni esclusive. A valutarle sarà un panel di professionisti, che si occuperanno di selezionare con cura le materie prime e i fornitori. Un’offerta inedita, delivery etico, packaging a impatto zero e una costante ricerca sulle ultime applicazioni innovative nei campi della sostenibilità sono i punti di forza su cui Meta intende investire, per creare un progetto unico nel panorama della ristorazione milanese.

È NATO BILLO, IL PIATTO UNICO BILANCIATO DISEGNATO DAL FOOD DESIGNER MAURO OLIVIERI Il piatto del mangiar sano è stato studiato come metodo alimentare all’inizio del decennio scorso dagli esperti di nutrizione della Harvard T.H. Chan School of Public Health e dagli editori delle pubblicazioni Harvard Health. I ricercatori hanno disegnato un piatto ideale, per fornire informazioni sui temi dell’alimentazione a medici, a professionisti del settore sanitario e ai consumatori. La suddivisione ideale del piatto è ripartita tra proteine, cereali, ortaggi e frutta o dolce. Billo è il pratico contenitore che con un impiattamento unico contiene tutti gli alimenti ben separati. E’ stato studiato da un team di esperti: Emanuele Gnemmi, che vanta una trentennale esperienza nel mondo del Food and Beverage, il food designer Mauro Olivieri e la dietista Consuelo Vecchio. Billo è suddiviso in quattro comparti di dimensioni differenti, che rispecchiano il piatto unico bilanciato dello studio di Harvard. Il contenitore dalla forma circolare ha un diametro di 27 cm ed è composto da aree calcolate, per definire la collocazione degli alimenti e per permettere il controllo di pesi e di calorie, in un’ottica di quantità e di bilanciamento. Per la frutta o il dolce è stata creata una piccola ciotola, già incorporata, che può essere rimossa prima del riscaldamento del piatto in un forno a microonde. Sono soprattutto i marchi della grande distribuzione i maggiori richiedenti poiché riscontrano tra i clienti una forte richiesta di praticità e di riduzione del tempo di consumo. Poter acquistare un pasto già confezionato, con cibi scelti anche sulla base della propria dieta e avere il perfetto bilanciamento dei nutrienti, rappresenta il modo per ottenere un risparmio di tempo e di denaro con il massimo beneficio, anche grazie a chef esperti che elaborano menu completi. 10


maggio\giugno 2021

MILANO DESIGN CITY: IL GRUPPO MIG RIAPRE LO SHOWROOM DI VIA DELLA SPIGA In occasione della Milano Design City, svoltasi ad aprile 2021, MIG – Mezzalira Investment Group – ha riaperto lo showroom MIG Milano, per presentare in anteprima le ultime novità dei suoi marchi. Dopo l’acquisizione della bolognese Mascagni Ufficio, il gruppo industriale veneto cresce ancora, aggiungendo al portafoglio dei propri marchi anche la milanese Rexite, punto di riferimento internazionale nella produzione di accessori e di complementi d’arredo per la casa e l’ufficio, disegnati da rinomati artisti. Durante la Milano Design City è stato presentato Bomm, l’ultima creazione del marchio vicentino Sitland, un sistema componibile di sedute e di accessori capace di garantire privacy, comodità e condivisione. L’estrema modularità di Bomm, unita al suo stile essenziale e minimalista, gli permette di inserirsi in qualsiasi contesto lavorativo, indoor o outdoor, in particolare nelle aree di passaggio o di attesa. Il concept di Bomm include la sostenibilità, attraverso la scelta di materiali ecologici e rispettosi dell’ambiente. Il nuovo sistema di sedute di Sitland è anche completamente smontabile: al termine del suo ciclo di vita, il prodotto può essere infatti riciclato. Bomm di Sitland è il protagonista della nuova postazione di lavoro ideata da MIG: trasferire le soluzioni per l’ufficio negli spazi dell’outdoor. Jesse, storico produttore veneto di arredamento di design per la casa, presenta la nuova libreria, una creazione leggera e trasparente dominata dal vetro, che si adatta al living contemporaneo e alla zona notte, con una selezione di madie e di altri complementi. L’ultima novità di Jesse è l’anta del sistema armadio Plurimo, con una superficie dominata dal cuoio. Il brand trevigiano Sinetica Industries, specializzato nella produzione di arredo da ufficio, lancia il nuovo progetto modulare Libreria, pensato per migliorare la vivibilità degli spazi di lavoro, con un design funzionale e flessibile. Per la sua nuova linea di cassettiere Love, l’azienda ha scelto la semplicità, creando complementi essenziali e lineari, per personalizzare ogni postazione di lavoro. L’ultima arrivata in casa Rotaliana, punto di riferimento nella produzione di soluzioni illuminotecniche di design, è la lampada String Mini, facilmente adattabile a qualsiasi genere di contesto, caratterizzata da purezza formale e essenzialità.

LISTONE GIORDANO PRESENTA SCRAP E ATMOSFERE, A MILANO DESIGN CITY 2021 In occasione della Milano Design City 2021, Listone Giordano, rinomato marchio umbro del settore delle pavimentazioni lignee d’alta gamma, ha presentato le collezioni Scrap - innovativa interpretazione del parquet firmata dall’architetto Piercarlo Cranchi e Atmosfere, curata dall’architetto Marco Carini, che offre nuovi strumenti per modellare gli spazi dell’abitare. Le presentazioni hanno avuto luogo all’interno dello showroom milanese, Listone Giordano Arena, progettato da Michele De Lucchi e che sta diventando un crocevia fondamentale tra arte, cultura e design sostenibile. La nuova collezione Scrap ha un’anima ambientale, perfettamente in linea con i valori di Listone Giordano: la proposta è quella di dare vita a una palladiana in legno, ricavata dagli scarti nobili della produzione e che sia in grado di conservare il patrimonio genetico della materia prima originaria, con tutto il suo fascino. Gli scarti di produzione sono riciclati, dando vita a un altro disegno per il parquet. Questo pavimento è realizzato in collaborazione con il carcere minorile di Cagliari. Questo nuovo prodotto sarà utilizzato per realizzare una nuova pavimentazione del carcere. Più che una collezione, Atmosfere è un vero e proprio percorso esperienziale verso una nuova interpretazione dello spazio, verso un nuovo sviluppo della capacità di osservazione del mondo circostante. Con Atmosfere, Listone Giordano propone nuovi approcci alla progettazione degli spazi bidimensionali e tridimensionali, stabilendo una connessione diretta tra diversi ambiti tematici. Attraverso la ricchezza cromatica dei pavimenti in legno Michelangelo Classica, Atmosfere è in grado di favorire un dialogo armonioso tra le geometrie e gli schemi di posa, tra le tinte murali e i diversi elementi d’arredo, dando vita a un’avvolgente atmosfera in cui ogni singolo elemento diventa parte del tutto. Il progetto coinvolge anche la città di Milano, a cui sono state dedicate due composizioni.  11


/News

TALENTI PRESENTA IL SUO NUOVO QUARTIER GENERALE Talenti, azienda umbra dedita alla progettazione e alla produzione di arredamenti outdoor, per la realizzazione della nuova sede ad Amelia ha voluto un progetto architettonico all’avanguardia, partendo dalla rigenerazione dell’ex pastificio Federici. Il risultato finale è un edificio innovativo e moderno, che traduce in architettura la mission di Talenti, grazie all’impiego di materiali quali il legno, il vetro, il metallo e il marmo. Il progetto è stato affidato allo studio Progetto Reb, chiedendo di utilizzare l’architettura per comunicare i valori dell’azienda, riassumibili in purezza stilistica, leggerezza e minimalismo. Il nuovo quartier generale si estende su una superficie di 80mila mq complessivi, di cui 20mila coperti dedicati al magazzino, agli uffici e a uno showroom esperenziale di circa 2mila mq. La struttura, sia all’interno sia all’esterno, è caratterizzata da una forte presenza di verde, racchiuso in linee architettoniche definite. Gli spazi dell’ex pastificio Federici sono stati adeguati alla contemporaneità e ai nuovi modi di fare impresa, pensando non solo all’estetica, ma anche e soprattutto al benessere dei dipendenti. Nel risultato finale, la filosofia di Talenti appare ben visibile: la sobrietà, l’eleganza e la raffinatezza degli arredi ritornano anche nelle linee regolari ed essenziali del quartier generale e nella ricercatezza e cura dei dettagli. L’ampia gamma di arredi convive e dialoga all’interno dello showroom, unendo personalità differenti del design. Lo showroom Talenti rappresenta uno spazio polifunzionale, dedicato all’attività dei professionisti che collaborano con l’azienda, all’accoglienza dei clienti internazionali e a luogo per eventi, servizi fotografici, training formativi e incontri. Uno degli elementi più caratterizzanti del complesso è la torre, trasformata in un’installazione verticale. Le collezioni Talenti sono oggi presenti in oltre 55 paesi, con una rete di vendita qualificata e articolata.

PRODOTTO DELL'ANNO: INNOVAZIONE, SOSTENIBILITÀ E SERVIZI SEMPRE PIÙ SMART A Milano il 16 marzo 2021, Eletto Prodotto dell'Anno ha presentato on-line e sulle pagine social del Premio, i 61 prodotti e servizi eletti attraverso un video animato da Germano Lanzoni, attore del collettivo Il Milanese Imbruttito. II Premio, nato in Francia nel 1987 e giunto alla 16esima edizione italiana, è un marchio prestigioso, presente in oltre 45 paesi e rappresenta un simbolo riconosciuto dai consumatori, che ogni anno si fidano del logo di Prodotto dell'Anno, per orientare i propri acquisti sui prodotti e servizi più innovativi. Votati da 12mila consumatori italiani attraverso un'indagine on-line svolta da IRI, leader nelle ricerche di mercato, i prodotti e i servizi selezionati possono fregiarsi per un anno del logo, che rappresenta innovazione e soddisfazione, i due criteri fondamentali per la scelta dei consumatori. La ricerca evidenzia come, nonostante nel 2020 siano cambiati il modo di consumare e di spendere, i consumatori siano sempre più propensi a sperimentare nuovi prodotti e servizi (85%): l'innovazione influenza la scelta in ogni settore. Inoltre, quest'anno particolare attenzione è stata rivolta alla sostenibilità. Infatti, Eletto Prodotto dell'Anno ha deciso di valorizzare i Prodotti dell'Anno più sostenibili, assegnando una menzione speciale. I prodotti e i servizi premiati spaziano dal food & beverage, ai prodotti per la casa e per la cosmesi, dal finance al tech. Tra le categorie merceologiche dell’edizione 2021 del Premio, il food resta il comparto più rappresentato, con il 31% degli eletti, cui seguono i prodotti farmacia (16%), la cura della casa (15%), il non food (15%), i servizi (13%) e il personal care (10%). Pertanto, i consumi 2021 si concentrano su casa, salute, digitale e cibo. Gli acquisti privilegiano alimenti prodotti con materie prime italiane, naturali, sostenibili e con ingredienti freschi. Il tema della sostenibilità, presente in molte categorie del largo consumo, si conferma uno dei criteri di scelta per gli italiani. L'88% dei consumatori conosce Eletto Prodotto dell'Anno e l'87% si fida del logo: infatti, il 73% preferisce acquistare un prodotto con il logo di Prodotto dell'Anno. Inoltre, si rileva che 1'85% del consumatori è molto più disposto ad acquistare un prodotto/servizio se consigliato da altri consumatori, amici, parenti (+4% rispetto al 2020). 12


maggio\giugno 2021

AL VIA LE CANDIDATURE PER LA XXIV EDIZIONE DEL PREMIO EY L'IMPRENDITORE DELL'ANNO Il 12 aprile 2021 sono state aperte le candidature per la XXIV edizione del Premio L’Imprenditore dell’Anno 2021, ideato e promosso da EY, leader mondiale nei servizi professionali per le aziende. Il riconoscimento dal 1997 celebra gli imprenditori capaci di contribuire in modo significativo allo sviluppo italiano in termini economici, ambientali e sociali. Le aziende devono essere attive da almeno tre anni, con sede legale in Italia e con un fatturato minimo di 25 milioni di euro. Il Premio valorizza le realtà che sono riuscite a rinnovarsi, adottando modelli che coniugano creatività, internazionalità e innovazione. Nonostante la pandemia, da una recente indagine di EY emerge che il 66% delle aziende mostra fiducia e ottimismo nel futuro. Circa il 40% delle imprese ha previsto investimenti in innovazione di prodotto e in digitalizzazione. Un’azienda su cinque investirà anche nell’automazione della produzione, mentre per oltre il 30% dei partecipanti al sondaggio risulta fondamentale la sostenibilità ambientale e sociale. Infine, un’impresa su tre dichiara di voler sviluppare un modello di lavoro da remoto. Inoltre, il 57% degli intervistati teme una significativa Massimiliano Vercellotti volatilità per le aziende dei settori manifatturiero, automotive e real estate, mentre attende un rapido miglioramento per quelle dei comparti tecnologico e dei servizi professionali e finanziari. Il coraggio dimostrato da molte aziende italiane in tempo di pandemia sarà al centro dell’edizione 2021 del Premio. In occasione dell’apertura delle candidature EY ha deciso di raccontare attraverso dei video le storie di sei imprenditori che hanno affrontato la crisi con tenacia, puntando su persone e innovazione. L’evento nel 2021 si rinnova anche nel format e sarà accompagnato dal roadshow Imprenditori d’Italia, che si terrà tra giugno e settembre in Lombardia, Toscana e Puglia. Nell’ambito dell’iniziativa, EY anche quest’anno darà spazio ai nuovi talenti attraverso il Premio EY Start Up. La giuria, composta da rappresentanti istituzionali e privati, valuterà i partecipanti che si sono contraddistinti per spirito imprenditoriale, valorizzazione del capitale umano, innovazione, direzione strategica, respiro globale e integrità personale. Il vincitore sarà proclamato nel corso di una cerimonia che si terrà a Milano a novembre 2021 e avrà l’opportunità di competere a Montecarlo per il titolo di World Entrepreneur Of The Year, sfidando i vincitori nazionali dei 65 paesi in cui il Premio è attivo.

LA CLASSIFICA 2021 DEI 50 MIGLIORI LUOGHI DI LAVORO IN ITALIA ELETTI DAI DIPENDENTI Great Place to Work, società di consulenza in ambito risorse umane e leader nello studio e nell’analisi del clima aziendale, del benessere organizzativo e dell’employer branding, ha stilato la classifica delle 50 imprese Best Workplaces Italia 2021. Sono state analizzate 128 aziende e ascoltati i pareri di 53.610 dipendenti. Rispetto al 2020, cresce del 4% la fiducia verso i datori di lavoro e nel contempo aumenta anche il fatturato medio dell’8%. La classificazione deriva dalle risposte al questionario Trust Index da parte dei collaboratori, dove si evince che l’86% di essi si fida dei leader, collabora con i colleghi ed è orgoglioso delle misure adottate durante la pandemia. Inoltre, sono state analizzate le pratiche di gestione delle risorse umane, descritte dalle organizzazioni nel questionario Culture Audit. La classifica è stata suddivisa in quattro categorie, sulla base del numero di collaboratori delle aziende. La classifica legata alla categoria con oltre 500 collaboratori vede al primo posto MSD Italia (settore farmaceutico), al secondo posto American Express Italia e in terza posizione Abb Vie Italia (settore biofarmaceutico). La categoria con un numero di collaboratori tra 150 e 499 vede sul podio Cisco Systems Italy (telecomunicazioni). A seguire, Zeta Service (servizi professionali) e Salesforce (servizi informatici). Tra le imprese costituite da un numero di persone tra 50 e 149, si piazza al primo posto Biogen Italia (biotecnologie e prodotti farmaceutici), seguita da Insight Technology Solutions (servizi e assistenza per computer), e Zoetis Italia (biotecnologie e prodotti farmaceutici). Infine, tra le aziende con un numero di collaboratori tra 10 e 49 si registra il primo posto di Accuracy (settore finanziario), la seconda posizione di Cadence Design Systems (impresa di software di calcolo) e il terzo posto di Camasia (servizi e consulenza finanziaria). I settori più rappresentati risultano essere quelli produttivo e tecnologico. Inoltre, le start-up tecnologiche e le aziende digitali si sono contraddistinte per livelli di fiducia e di benessere tra i più alti: il Trust Index, infatti, è pari all’88% e la crescita di fatturato media al 123%.

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SAN MARINO OUTLET EXPERIENCE PRONTO PER L’APERTURA L’outlet di nuova generazione di The Market PropCo Srl, promosso da Borletti Group, Aedes Siiq SpA, Dea Real Estate Advisor e Vlg Capital, si chiamerà San Marino Outlet Experience e aprirà le porte al pubblico il 24 giugno 2021. Ospiterà più di 70 punti vendita, con brand di fascia luxury-premium. Inoltre, il progetto prevede un ampliamento della superficie, per incrementare l’offerta fino a 130 negozi. La struttura proporrà anche una Food Terrace di 1000 mq, affacciata su una grande piazza, con una proposta gastronomica caratterizzata da un insieme di insegne locali e internazionali. Il complesso è stato realizzato con tecnologie innovative, materiali ecosostenibili, illuminazione a led e impianto fotovoltaico e si integra perfettamente nel paesaggio circostante. Il progetto ha ottenuto una delle più importanti certificazioni internazionali per la sostenibilità edilizia. San Marino Outlet Experience offrirà ai visitatori uno spazio ispirato alla tradizione locale e agli antichi borghi della Repubblica, includendo un percorso pedonale per gestire i flussi in ingresso e in uscita e il collegamento delle piazze poste alle estremità del perimetro dell’outlet. La scelta dei materiali di costruzione - pietra e metallo - e dei colori richiama, in chiave contemporanea, la storia dell’architettura di San Marino. Tra i servizi offerti ai clienti una Welcome Lounge, con personale multilingua, il servizio di Wi-Fi gratuito, una zona giochi attrezzata interna e infine alcune Vip Lounge di dimensioni differenti, per godere di un’esperienza d’acquisto riservata e confortevole, dotate di deposito bagagli e di assistenza da parte di personal shopper. L’outlet prevede un’area parcheggio coperta, con accesso diretto al centro tramite ascensori e un’area esterna dedicata ai veicoli elettrici, dotata di 38 colonnine di ricarica disponibili gratuitamente.

DA UN POOL DI BANCHE IL FINANZIAMENTO AL GRUPPO IRGENRE PER LA REALIZZAZIONE DEL MAXIMALL POMPEII Il Gruppo Irgenre, da oltre 25 anni tra i più importanti operatori nella realizzazione e nella gestione di centri commerciali nel Sud Italia, ha ricevuto da un qualificato pool di banche italiane un finanziamento per la realizzazione del più grande hub turistico e retail del Sud Italia, il Maximall Pompeii. Il pool di banche, che ha visto UniCredit in qualità di banca agente e composto, inoltre, da Banco BPM, Intesa Sanpaolo e Mps Capital Services, ha concesso un finanziamento per complessivi novanta milioni di euro. Il Maximall Pompeii è stato concepito come un hub turistico polifunzionale, il più grande del Sud Italia e sorgerà a Torre Annunziata, in prossimità dell’area archeologica di Pompei. La fine dei lavori è prevista entro dicembre 2022, mentre l’apertura avverrà a marzo 2023. Maximall Pompeii, che a regime sarà in grado di generare circa 1.500 posti di lavoro, sia diretti sia indiretti, sarà la naturale continuazione degli scavi archeologici e sarà costruito su un’area di circa 200mila mq. Ospiterà, oltre a numerosi servizi, circa duecento marchi distribuiti su due livelli tra le più importanti griffe nazionali e internazionali. Il complesso includerà anche un hotel quattro stelle, un auditorium multimediale, trenta ristoranti, una piazza-anfiteatro esterna, una seconda piazza multimediale interna e infine un parcheggio. Inoltre, il Maximall Pompeii sarà circondato da un parco urbano attrezzato e aperto al pubblico a cui si sommerà un’inedita copertura totalmente verde e attrezzata, dove sarà realizzata una grande area leisure. 14


maggio\giugno 2021

P3 LOGISTIC PARKS AFFRONTA IL 2021 CON UN TASSO DI OCCUPAZIONE DEL 98% P3 Logistic Parks, investitore immobiliare paneuropeo, sviluppatore e proprietario di immobili logistici, ha chiuso il 2020 con un tasso di occupancy del 98%, sulla base del rinnovato impegno dell'azienda verso i clienti abituali e dei contratti con quelli nuovi. Nonostante la pandemia, la flessibilità e l'adattamento di P3 Logistic Parks alle esigenze dei clienti, hanno permesso all'azienda di finalizzare contratti chiave con brand di primaria importanza. In Italia P3 ha aumentato la superficie locabile, raggiungendo un più 67% rispetto al 2019 e passando da un portafoglio di 260mila mq a 450mila mq, con il completamento del progetto per Amazon a Castelguglielmo (RO). A oggi il portfolio di immobili esistenti in Italia registra la quasi piena occupazione, con gli ultimi 6mila mq ancora disponibili all’interno del parco logistico di P3 Brignano. L’azienda prevede un totale di 200mila mq di potenziali progetti “chiavi in mano”, con un’attenzione particolare su Bologna e Roma, dove in entrambe le aree è possibile sviluppare fino a 100mila mq di nuovi immobili logistici. L’azienda nel 2020 ha realizzato acquisizioni di portafogli di grande rilevanza come Maximus, con più di un milione di mq distribuiti in Germania, Polonia, Slovacchia, Olanda, Belgio e Austria o Matrix, con oltre 650mila mq distribuiti in più di trenta asset logistici in Germania. P3 ha chiuso il 2020 a più di due miliardi di euro di acquisizioni e aumentando la superficie lorda affittabile del 48%, a oltre 6,5 milioni di mq. Jean-Luc Saporito

SFRE A SOSTEGNO DELLA VENERANDA FABBRICA DEL DUOMO DI MILANO SFRE - Services for Real Estate - società di Project & Construction Management specializzata in immobili di logistica e light-industrial, ha deciso di sostenere il progetto ADAM - Archiviazione Digitale Duomo Archivio Museo - con l’obiettivo di tutelare l’intera memoria storica del simbolo di Milano. L’Archivio della Veneranda Fabbrica del Duomo custodisce oltre sei secoli di storia, raccontati in uno sterminato patrimonio di testimonianze che l’Ente preposto alla costruzione e alla manutenzione della Cattedrale ha conservato. Si tratta di cinquemila faldoni contenenti relazioni, corrispondenza, progetti, 2.700 registri contabili, oltre duemila disegni e un patrimonio di più di 90mila fototipi. Per consegnare al futuro questo inestimabile patrimonio, la Veneranda Fabbrica ha intrapreso un ambizioso progetto di digitalizzazione, che mira a ottimizzare la conoscenza e la fruizione della propria memoria storica sia per chi è impegnato nella tutela del Monumento sia per il grande pubblico. Attraverso questi nuovi procedimenti sarà infatti possibile navigare mediante percorsi tematici. Un’iniziativa molto innovativa e in stretta continuità con le metodologie di lavoro che SFRE ha perfezionato negli ultimi anni, proprio volte ai processi di digitalizzazione più avanzati attraverso la metodologia BIM - Building Information Modeling - interfacciandosi con i maggiori operatori nel campo del Real Estate e Asset Management a livello internazionale.  15


/News

SCALO DI PORTA ROMANA A MILANO A Milano a fine marzo 2021 il fondo d’investimento immobiliare Porta Romana, in accordo con il Gruppo FS Italiane e in qualità di banditore del concorso internazionale per la redazione del master plan preliminare di rigenerazione dello Scalo di Porta Romana di Milano, ha annunciato il vincitore: il progetto Parco Romana presentato dal team guidato da Outcomist. Il progetto è stato scelto in quanto fa di un grande spazio verde il baricentro generatore dello sviluppo, invertendo i paradigmi urbanistici tradizionali. Si propone di collegare la città posta a nord e a sud, realizzando un impianto urbanistico chiaro per strategia, forma e funzioni e ipotizzando il riuso di alcuni edifici, memoria della storia industriale del luogo. La linea verde, che connette l’est all’ovest, rappresenta uno stimolo a ulteriori interventi di mitigazione della ferrovia. Parco Romana propone un modello nuovo di integrazione tra natura e città. Da un lato il progetto rigenera uno scalo ferroviario dismesso, dall’altro lo sviluppo riunisce residenti, atleti e visitatori in una comunità con una sua specifica identità collegata, attraverso la rete di trasporti pubblici, al territorio circostante. Residenze e spazi lavorativi vivranno in simbiosi con il paesaggio naturale e le attività all’aperto. La pianificazione integrata del quartiere incentiverà gli spostamenti pedonali. Novità del progetto saranno il Distretto Lodi, caratterizzato da una piazza pubblica a più livelli che farà da ponte sui binari attivi, mentre all’estremo opposto, nel quadrante sud ovest, sorgerà il Villaggio Atleti per le Olimpiadi invernali che si svolgeranno nel 2026. Il master plan definisce e misura gli obiettivi ambientali ed ecologici, con indicatori di prestazione che guideranno il processo di progettazione e di costruzione.

LAVORI IN CORSO PRESSO LA RINASCENTE DI ROMA Quest’anno la Rinascente di Roma in Piazza Fiume festeggia i suoi primi sessant’anni, regalandosi un progetto di ristrutturazione, che è iniziato a maggio e vedrà la conclusione nell’agosto 2023. Il Gruppo Rinascente riconferma così il suo impegno sul territorio e nei confronti della valorizzazione urbanistica. Sono previsti interventi sull’esterno del palazzo storico, sull’architettura interna e sul brand mix, uniti a elementi architettonici distintivi, come l’ascensore esterno, la food hall con vista panoramica e la zona garden. La Rinascente valorizza e si fonde con l'intera zona, svolgendo un ruolo attivo, sociale e culturale. È situata in una zona strategica di Roma, vicinissima a molti punti d’interesse, dove convivono edifici del passato e costruzioni moderne. La Rinascente rappresenta non solo uno dei migliori esempi di architettura contemporanea integrata nel tessuto storico cittadino, ma anche l'unico edificio in Italia creato appositamente per ospitare un grande magazzino. La ristrutturazione coinvolgerà tutti gli spazi: dalle vetrine fino alla food hall, passando per tutti gli otto piani. Gli interventi sono volti anche a creare nuovi elementi funzionali, come l’ascensore progettato per connettere la piazza che circonda il palazzo alla terrazza del sesto piano. Inoltre, è prevista la riorganizzazione della zona uffici e della food hall al sesto piano. Una degli obiettivi primari del progetto consiste nell'arricchire il brand mix su tutti i piani, compresa l'area food, offrendo servizi personalizzati, con oltre 500 marchi sia italiani sia internazionali. Il nuovo brand mix di prodotti e di servizi mira ad attrarre, oltre ai clienti locali, anche la clientela più giovane. Infine, gli spazi del giardino saranno sottoposti a una riorganizzazione, per ospitare nuove aree, come ad esempio la caffetteria. L’investimento previsto per i lavori è di 37 milioni di euro: 23 milioni a carico del fondo gestito da Prelios SGR, proprietario del palazzo, 9 milioni in capo a Rinascente e 5 milioni investiti dai brand partner. 16


maggio\giugno 2021

IL TURBANTE #DISTURBTHECANCER #disTurbtheCancer è un progetto di Elisa Negro, consulente d’immagine e fondatrice dell’azienda Ne-lis&Glam, un marchio che produce fasce per capelli e turbanti, cuciti a mano e tutti rigorosamente Ma-de in Italy. Il progetto è dedicato allo studio del design e alla realizzazione di turbanti e di cuffie copri-capo, specificatamente ideati per alopecie, in particolar modo di tipo chemioterapico. Il turbante #di-sTurbtheCancer è composto da un copricapo in fibra di latte a diretto contatto con la cute e da una fascia in seta, in tinta unita o a fantasia, annodata sulla parte alta della testa, per adornare e renderlo un elemento elegante. La fibra di latte è un tessuto ricavato dalla caseina, dalle proprietà benefiche: in-fatti è ipoallergenica, traspirante, termoregolatrice, protettiva dai raggi solari, idratante, assorben-te, antibatterica e compostabile. Il turbante #disTurbtheCancer avvolge il capo e non presenta un nu-mero eccessivo di cuciture. Inoltre, ha una struttura tale da ricreare sufficiente volume sulla testa per restituire la sensazione della presenza dei capelli e lasciare abbastanza spazio a quelli che ricresceran-no. Una donna che sceglie un turbante #disTurbtheCancer potrà affrontare con maggiore serenità la fase di alopecia e garantirà alla sua cute le condizioni ideali per una migliore ricrescita dei capelli. #di-sTurbtheCancer contempla anche una collezione di cuffiette monocolore, interamente realizzate in fibra di latte, che ben si sposano con ogni tipo di abbigliamento e che risultano indispensabili nelle ore not-turne, per evitare che la cute sia a diretto contatto con la federa del cuscino. www.disturbthecancer.com

BANCO FRESCO, LA CATENA RETAIL SPECIALIZZATA NEI FRESCHISSIMI, ARRIVA IN LOMBARDIA E ANNUNCIA LA STRATEGIA DI SVILUPPO IN ITALIA Dopo un primo test di successo sul territorio piemontese, con l’apertura dei due punti vendita di Torino e di Beinasco, Banco Fresco, la catena retail specializzata nei freschissimi, si prepara ad approdare anche in Lombardia e annuncia un piano di sviluppo, che in Italia prevederà sei nuove aperture nel 2021, dieci negozi nel 2022, puntando al raddoppio nel 2023. Nato nel 2017, il marchio rappresenta oggi un punto di riferimento per il mercato, proponendo circa 3.250 referenze, che vanno dall’ortofrutta, cuore centrale dell’offerta, ai formaggi e ai latticini, passando per la macelleria, la salumeria e la pescheria, fino ad arrivare alla panetteria, gestita in partnership con il marchio El Pan. Il format prevede uno shop El Pan attiguo al negozio Banco Fresco. El Pan è una caffetteria, panetteria e pasticceria. Banco Fresco propone prodotti ricercati, provenienti sia dalla migliore filiera italiana, con le sue numerose eccellenze locali, sia dalla filiera estera, per garantire tutto l’anno un binomio di convenienza e di qualità. La formula innovativa proposta dal marchio per i freschissimi è quella del mercato coperto d’altri tempi, ma in chiave moderna. Si tratta di un luogo “immersivo”, dove fare la spesa diventa una vera e propria esperienza. Prodotti di alta qualità e sempre freschi sono i valori alla base dell’offerta dell’azienda, che dà risalto alle specialità artigianali, individuando e differenziando nel corso dell’anno i migliori territori a cui rivolgersi per soddisfare le richieste del consumatore. L’impegno nel salvaguardare il più possibile l’ambiente si concretizza nella vendita di prodotti sfusi.  17


/Impresa

"SOLO LE ATTIVITÀ CHE INVESTIRANNO NELLA FORMAZIONE STRATEGICA SUPERERANNO IL PROSSIMO LOCKDOWN"

Daniele Pescara

CEO - MENTOR - INVESTOR

A cura della Redazione La crisi economica che già colpiva l’Italia da diversi anni è stata inevitabilmente acuita dal manifestarsi della pandemia ancora in atto. Il Codiv-19, infatti, ha aggravato una realtà nazionale ormai catastrofica comportando effetti, giorno dopo giorno, sempre più nefasti. I primi mesi del 2021, pertanto, hanno rivelato una situazione in continuo peggioramento: ciò emerge chiaramente nella nota pubblicata l’11 maggio 2021 dall’Istituto Nazionale di Statistica (ISTAT), che registra come anche ad aprile sia proseguita la risalita dell’inflazione, con un aumento di tre decimi di punto rispetto al mese precedente. Secondo il più recente report della Banca d’Italia, inoltre, l’epidemia, che ha colpito gravemente lo Stivale dal punto di vista economico, sociale ed ambientale, ha avuto effetti decisamente più negativi nel nostro Paese rispetto ad altri in Europa. E ancora, allargando l’orizzonte comparativo, è evidente come l’incidenza della diffusione del virus non sia stata egualmente catastrofica in tutti i Paesi del mondo, poichè alcune economie hanno saputo resistere dignitosamente agli urti inferti dal Coronavirus, arginando abilmente le difficoltà che esso porta con sé. Infatti, una situazione decisamente lontana rispetto a quella del Bel Paese si riscontra presso gli Emirati Arabi Uniti: una potenza, dunque, che non ha subito incisivi contraccolpi economici e finanziari nemmeno in un periodo di profonda crisi diffusa a livello mondiale. La vittoria economica ottenuta dagli EAU è stata realizzata grazie ai numerosi interventi delle Istituzioni e, in particolare, della Central Bank of the UAE (CBUAE) favorendo l’accesso al credito e il prosieguo della produzione industriale anche in periodo pandemico. A ciò si aggiungono, poi, gli aspetti che da sempre rendono Dubai il luogo ideale per gli investimenti esteri, quale l’assenza di imposte sui redditi e di tasse societarie. Ad oggi, inoltre, le azioni governative a favore dell’economia Emiratina, non tardano ad arrivare: infatti, come ha riferito il 19 maggio 2021 l’Agenzia stampa degli Emirati (WAM), il Ministero dell’Economia degli EAU ha annunciato che il prossimo 1 giugno entrerà in vigore

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la legge sulle società commerciali Emiratine che consentirà agli imprenditori stranieri di costituire e possedere al 100% società onshore, rafforzando così la posizione del Paese quale epicentro economico internazionale e incoraggiando gli investimenti verso lo stesso. “Sono interventi come questi che posizionano gli Emirati Arabi Uniti al vertice dei Paesi con maggior stabilità economica al mondo e che animano gli imprenditori italiani ad aprirsi verso di loro:” – afferma Daniele Pescara, CEO di Falcon Advise – “questi dati confortanti incentivano oggigiorno un numero sempre crescente di investimenti negli EAU da parte di operatori stranieri che trasferiscono o costituiscono le loro società nei Paesi del Golfo Persico, certi che questi ultimi, grazie anche ad una tassazione


maggio\giugno 2021 struttura mentale elastica e funzionale alle dinamiche del mutevole mercato. Un valido atteggiamento mentale, dunque, è la prima fondamentale caratteristica che deve possedere un buon imprenditore: solo così potrà affrontare il mondo del business con il giusto approccio. Proprio per questo motivo, Daniele Pescara si è specializzato anche nella formazione dedicata a professionisti, aziende e privati che desiderino aumentare i loro guadagni targettizzando una clientela sempre più rara, soprattutto in questo difficile periodo, utilizzando le sue strategie professionali. Così, ha creato CLIENTI DI ALTO LIVELLO, un apposito percorso, primo in Italia, di consulenza diretta che consente di mettere in sicurezza e accrescere il proprio business, superando con agilità lo stress e le difficoltà imprenditoriali.

agevolata, rappresentino una valida soluzione per mettere in sicurezza il proprio business.” Il finanziere Veneto, infatti, da molti anni accompagna gli imprenditori in queste operazioni: la Falcon Advice, dunque, vede in questi mesi crescere esponenzialmente il numero di richieste di costituzione e trasferimento di società a Dubai, che riesce a gestisce facilmente anche mediante la collaborazione con i principali Istituti di Credito del Paese presso cui è accreditata. La decennale esperienza lavorativa di Daniele Pescara nel settore di riferimento, inoltre, lo ha condotto ad approfondire quali siano le problematiche più comuni legate al mondo dell’imprenditoria. A seguito di una lunga ed attenta analisi delle questioni più diffuse, è emerso con chiarezza che il primo grande ostacolo ad un valido ed efficace approccio al business attiene sicuramente al mindset dell’uomo d’affari. Pescara, infatti, è giunto alla conclusione che i numeri disastrosi presentati ormai da tempo dalla realtà italiana, e acuitisi sempre più nell’ultimo biennio, hanno inciso notevolmente sull’atteggiamento mentale dell’imprenditore italiano che, innanzi ad una situazione così critica, non può che averne risentito anche personalmente, oltre che professionalmente. Va considerato, infatti, che oggigiorno non solo una delocalizzazione della propria attività può sicuramente confortare un investitore già provato dalla tragica condizione nazionale e, soprattutto, donargli la prospettiva di un rinnovato business vincente, ma risulta fondamentale per chi voglia investire su di sé e sulla propria attività, appropriarsi di una

Il percorso formativo prevede che, in 30 giorni, si riesca ad ottimizzare la propria attività ottenendo, appunto, soli clienti di fascia alta. Pertanto, il punto di partenza verso il miglioramento di sé e della propria attività deve sempre consistere nel porsi le giuste domande volte ad una personalissima evoluzione: In che modo il mercato sta cambiando? Perché non si riesce più ad essere performanti come negli anni passati? Come è possibile consolidare i propri punti di forza e superare le difficoltà? Sono solo dei semplici esempi tra le importanti tematiche che il formatore sviscera nel suo percorso adattato ad personam sulla base delle necessità del singolo utente. “Migliorare le proprie qualità personali e professionali è il primo step del proprio viaggio verso il successo.” – afferma il mentor Daniele Pescara – “Solo una clientela alto-spendente può garantire degli ottimi guadagni sicuri, una crescita personale costante, pagamenti puntuali e certi, soddisfazione nel lavoro che, inevitabilmente, a sua volta migliorerà in qualità e prestazioni. Un valido posizionamento nel mercato, poi, comporterà per il business una inscalfibile solidità, a prova di lockdown e crisi economica. Per valorizzare la propria attività è necessario partire dall’evoluzione personale: d'altronde, investire sul proprio business è investire su di sé”.

www.clientidialtolivello.com

Daniele Pescara

CEO - MENTOR - INVESTOR

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/Impresa

COCA-COLA, DA 135 ANNI DISSETA IL MONDO Da 95 anni in Italia A cura di Giorgio Nadali

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L'8 maggio 1886, il Dr. John Pemberton servì la prima Coca-Cola al mondo presso la Jacobs 'Pharmacy di Atlanta, in Georgia. Da quella bevanda iconica, Coca-Cola Company si è evoluta in un'azienda totale di bevande. La sua vision è creare i marchi e la scelta di bevande che le persone amano, per rinfrescarli nel corpo e nello spirito. Questo obiettivo è fatto in modo da creare un business più sostenibile e un futuro migliore condiviso che fa la differenza nella vita delle persone, nelle comunità e nel nostro pianeta. James Quincey, Presidente di Coca-Cola Company dal 13 agosto 2015, nel 2019 scrisse al suo team: “Da quando abbiamo parlato per la prima volta del concetto di Bevande per la Vita


maggio\giugno 2021 nel 2017, abbiamo creato collettivamente più slancio e fiducia nella nostra attività e in tutto il nostro sistema. Il concetto ha contribuito a galvanizzare le nostre azioni. Ha guidato la nostra continua evoluzione come azienda di bevande totali. Quella era la versione 1.0. E come ha notato un buon numero di persone, “Beverages for Life” aveva una connessione sfocata con la missione e la visione esistenti dell'azienda, e ciò lasciava poco chiaro lo scopo dell'azienda. La nostra azienda è nata nel 1886 ed è cresciuta con lo scopo di rinfrescare il mondo. Questo è diventato ristoro non solo in senso fisico ma anche in spirito, e non solo per rinfrescare le persone ma anche le comunità. Da allora, siamo cresciuti enormemente come azienda, diffondendo gioia, ottimismo e felicità. Abbiamo fatto la differenza con i nostri marchi, convinzioni e valori. Molto è cambiato negli ultimi 133 anni. Oggi siamo un'azienda completa di bevande. Siamo presenti in quasi tutte le categorie di bevande e abbiamo più di 500 marchi. Oltre 700.000 persone nel nostro sistema aiutano a fornire questi marchi a clienti e consumatori ogni giorno. Ma guardando al futuro, il mondo deve affrontare una miriade di nuove sfide, e così anche la nostra attività. Dobbiamo chiederci: lo scopo originario dell'azienda è ancora valido? Dovrebbe evolversi con l'evoluzione del mondo? CREDIAMO CHE LO SCOPO DELL'AZIENDA COCA-COLA SIA ANCORA RINFRESCARE IL MONDO E FARE LA DIFFERENZA. Siamo unicamente noi. È per questo che esistiamo, ed è necessario ora, più che mai. In tal modo, dobbiamo pensare in modo espansivo. Riguarda il modo in cui rinfreschiamo le persone sia nel corpo che nello spirito. Riguarda il modo in cui rinfreschiamo il pianeta e limitiamo l'impronta che ci lasciamo alle spalle. Riguarda il modo in cui il nostro sistema aziendale aggiorna le comunità che serviamo. Riguarda il modo in cui noi e i nostri imbottigliatori rinfreschiamo, ispiriamo e sviluppiamo le persone che

lavorano con noi. SIAMO ANCHE CHIARI SULLA VISIONE DELLA NOSTRA PROSSIMA FASE DI CRESCITA GUIDATA DAL NOSTRO SCOPO. La nostra visione è creare i marchi e la scelta di bevande che le persone amano, per rinfrescarli nel corpo e nello spirito. E fatto in modi che creano un business più sostenibile e un futuro migliore condiviso che fa la differenza nella vita delle persone, nelle comunità e nel nostro pianeta. Questo ha tre pilastri collegati: MARCHI AMATI. Creiamo marchi significativi e una scelta di bevande che le persone amano e che le rinfrescano nel corpo e nello spirito. FATTI IN MODO SOSTENIBILE. Usiamo la nostra leadership per essere parte della soluzione per ottenere un cambiamento positivo nel mondo e per costruire un futuro più sostenibile per il nostro pianeta. PER UN FUTURO MIGLIORE CONDIVISO. Investiamo per migliorare la vita delle persone, dai nostri dipendenti a tutti coloro che toccano il nostro sistema aziendale, ai nostri investitori, alle ampie comunità che chiamiamo casa. Useremo ancora Bevande per la vita. Vedilo come un modo breve ed evocativo per parlare della visione. Raggiungere una visione significa anche coltivare una cultura che la renda possibile. La cultura è multiforme, anche se in ultima analisi riguarda i comportamenti giusti per ogni situazione. È un'espressione di ciò che siamo. Questo è difficile da definire nella sua interezza. Sebbene ci siano molti aspetti preziosi della nostra cultura, stiamo richiamando due comportamenti che faranno la differenza più grande. Sono: AGIRE CON UNA MENTALITÀ DI CRESCITA. Ciò significa adottare un approccio

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espansivo a ciò che è possibile. È la forza essenziale e animatrice che sta dietro alla costruzione di un futuro migliore. ESSERE CHIARI SULLA COSCIENZA CHE SEGUIAMO. Il nostro mondo è sempre più interconnesso e trasparente. La nostra lucidità di coscienza significa avere la bussola per fare la cosa giusta. Abbiamo una lunga storia di recitazione con onestà e integrità. Quando siamo stati inferiori, abbiamo apportato delle correzioni. Le persone si aspettano che agiamo come leader. SCOPO. Lo scopo di The Coca-Cola Company è rinfrescare il mondo e fare la differenza. VISIONE. La nostra visione è creare i marchi e la scelta di bevande che le persone amano, per rinfrescarli nel corpo e nello spirito. E fatto in modi che creano un business più sostenibile e un futuro migliore condiviso che fa la differenza nella vita delle persone, nelle comunità e nel nostro pianeta. MARCHI SIGNIFICATIVI. Realizziamo marchi significativi e una scelta di bevande che le persone amano e che le rinfrescano nel corpo e nello spirito. • Passione per le persone e le loro vite. Tutto inizia con il tempo per capire le persone. Che si tratti del consumatore finale o di un cliente, inizia con la comprensione del loro mondo e di cosa potrebbe migliorarlo. Eccellenza all'avanguardia negli ingredienti, innovazione, design e marketing. Il nostro vantaggio competitivo è radicato nell'essere di livello mondiale in questi settori e nell'applicazione alle bevande. È la combinazione magica che ci ha portato CocaCola e sarà l'essenza di ogni marchio che avrà successo in futuro ed è anche il fondamento del nostro incessante impegno per la sicurezza e la qualità. • Investire per la leadership tra le categorie in marchi amati dai consumatori. Adottiamo un approccio disciplinato per costruire il nostro portafoglio di marchi. Coltiviamo i brand explorer, persistiamo con gli sfidanti e rafforziamo i leader (eliminando gli zombie). Investiamo dietro lo scopo di ogni marchio. Fin dall'inizio, Coca-Cola ha deciso di rinfrescare il mondo e ispirare momenti di felicità e ottimismo. Ora, ogni marchio ha la sua ragione per esserlo. Ma ogni marchio deve anche svolgere il proprio ruolo nel realizzare la nostra aspirazione per un futuro più sostenibile e condiviso • Agire a livello globale e locale. Poche imprese sono così globali e attive in quasi tutti i paesi e territori come noi. Gestiamo un equilibrio tra quando agire in modo coerente a livello globale e quando abbracciare i gusti, le preferenze e le dinamiche locali. È una parte fondamentale del nostro vantaggio competitivo. La nostra mentalità si concentra sul trovare la migliore risposta totale per tutti i nostri stakeholder, non solo la migliore risposta per un singolo marchio, paese o persona.

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• Costruire potenti partnership per andare sul mercato. I nostri partner per l'imbottigliamento utilizzano capacità commerciali, di esecuzione e di supply chain di livello mondiale, nonché intuizioni locali sia per costruire e amplificare i marchi sia per creare valore. Queste relazioni durature ea lungo termine sono fondamentali per il nostro ecosistema. Usiamo la nostra leadership per essere parte della soluzione per ottenere un cambiamento positivo nel mondo e per costruire un futuro più sostenibile per il nostro pianeta. • Inizia con i fatti, basati sulla scienza • Fai crescere la nostra attività, riduci lo zucchero e offri scelte ai consumatori. Abbiamo adottato le linee guida dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per quanto riguarda il consumo di zuccheri aggiunti. Il nostro obiettivo è continuare a utilizzare riformulazioni, pacchetti più piccoli e innovazioni continue, nonché marketing responsabile, per offrire ai consumatori più scelte. Possiamo crescere mentre diminuiamo il nostro zucchero totale. Investiremo in ricerca e sviluppo fondamentali con un'ampia rete di partner per trovare ingredienti dolci ma non calorici in natura che potrebbero offrire scelte rivoluzionarie. • Rendere il packaging parte di un'economia circolare, con un focus sul 100% di tassi di raccolta e un aumento nel riciclaggio. La nostra iniziativa World Without Waste è una strategia chiara con l'impegno di recuperare una bottiglia o lattina per ogni bottiglia che vendiamo entro il 2030 e quindi di riciclarla e riutilizzarla. Stiamo lavorando in modo espansivo con altri produttori, rivenditori e governi per avere più successo ed efficienza. • Equilibrio idrico, migliorando la sicurezza idrica dove più necessario. Il nostro primo obiettivo idrico era quello di raggiungere l'equilibrio idrico entro il 2020. Abbiamo superato tale obiettivo restituendo tanto l'acqua alla natura e alle comunità che usiamo nei nostri prodotti. Continueremo questo percorso e lavoreremo per raggiungere una maggiore sicurezza idrica per tutti, specialmente nei paesi con stress idrico. • Ridurre la nostra impronta di carbonio. Useremo un approccio basato sulla scienza per stabilire la nostra prossima fase di obiettivi e azioni per ridurre significativamente la nostra impronta di carbonio • Approvvigionamento in modo più sostenibile ed etico.


maggio\giugno 2021 Lavoreremo con la nostra catena di fornitura per migliorare continuamente le pratiche di approvvigionamento etico e sostenibile, incluso un impegno costante per i diritti umani. FUTURO CONDIVISO MEGLIO. Investiamo per migliorare la vita delle persone, dai nostri dipendenti a coloro che toccano il nostro sistema aziendale, alle numerose comunità in cui siamo e i nostri imbottigliatori chiamano casa • Investire nella crescita personale e nel talento dei dipendenti per oggi e per il futuro. Creeremo una cultura vivace e leader che aiutano a tirare fuori il meglio da ogni persona. • Dare potere al nostro personale, fornire accesso alle pari opportunità e diventare più inclusivo. Continueremo la nostra attenzione globale alle donne e all'etnia in modi rilevanti a livello locale. I nostri programmi vanno dagli sforzi della società a quelli interni all'azienda. Saremo diversi quanto i consumatori che serviamo e saremo un'azienda più inclusiva. • Creare valore per i clienti grandi e piccoli. Porteremo marchi e programmi che diventino parti fondamentali dei programmi di crescita dei nostri clienti, forniti con la migliore esecuzione della

Foto© Pixabay. Bogdan Korneker

categoria. Li impegneremo in sforzi congiunti per un futuro più sostenibile. • Supportare le comunità locali per ottenere di più, anche nei momenti di bisogno. Continueremo la nostra eredità decennale di sostegno alle comunità locali, attraverso la nostra attività e la Fondazione Coca-Cola. • Fornire rendimenti agli azionisti. I nostri investitori vanno dalle principali istituzioni a milioni di individui. Investono i loro soldi in The Coca-Cola Company perché vogliono che cresca. Credono nella nostra visione per il nostro futuro e vogliono avere successo. Ci impegniamo a offrire loro un ritorno sull'investimento. CULTURA. Coltiviamo una cultura con la passione di rinfrescare il mondo. Facciamo la differenza. Ciò include l'ispirazione e il sostegno alla crescita delle nostre persone, il servizio alle nostre comunità e la formazione costante di un'attività più sostenibile. Abbracciamo una mentalità di crescita e crediamo nell'apprendimento continuo per migliorare la nostra attività e noi stessi. Apprezziamo il modo in cui lavoriamo tanto quanto ciò che otteniamo. Agire con una mentalità di crescita è la parte della nostra cultura più necessaria per creare il futuro. Questo è un approccio

espansivo a ciò che è possibile e al tempo stesso è forza animatrice essenziale per costruire un futuro migliore. I comportamenti su cui ci concentriamo ogni giorno sono: • Curiosi. Questo è il punto di partenza, che si tratti del consumatore o dei clienti o di un partner del nostro sistema o persino del mondo che ci circonda. È esplorare, capire, connettere, immaginare, chiedersi come potrebbe essere migliore o diverso. Si collega alla nostra eredità di credere, come Robert Woodruff una volta disse che "il futuro appartiene agli scontenti". • Potenziati. Ci assumiamo la responsabilità e agiamo. Non è un programma gratuito per tutti: abbiamo bisogno di considerazione e priorità. Ma è un pregiudizio per sentirsi potenziati e agire. • Inclusivi. Abbiamo una rete incredibilmente diversificata di dipendenti, partner e ambienti operativi in tutto il mondo. Attingeremo a questo talento ed esperienza per migliorare le nostre idee. Il crogiolo della creatività è sposare il pensiero individuale con grandi interazioni di squadra. • Agili. In un mondo in rapido movimento e omnicomprensivo, la maggior parte di ciò che facciamo dovrebbe dare la priorità all'apprendimento veloce e ad adottare un approccio più iterativo e testato nel mondo reale (nota anche come versione 1.0, 2.0, 3.0). Chiarire la coscienza che seguiamo. Questa è l'impostazione predefinita nel modo in cui affrontiamo qualsiasi situazione e sostiene il nostro scopo. Partiamo dai fatti, basati sulla scienza. La realtà del nostro successo e della nostra portata è che dobbiamo guidare, essere una forza per il progresso e per il bene. Se commettiamo errori, agiamo rapidamente per sistemare le cose. In un mondo sempre più interconnesso e trasparente, la lucidità di coscienza per fare la cosa giusta è una bussola preziosa. Abbiamo un'incredibile oppor tunità davanti a noi e il vento in poppa. Mentre ci avviciniamo ai preparativi per il 2020 e oltre, spero che questo abbia contribuito a chiarire la stella polare che può guidarci verso un ulteriore successo mirato”.

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INTERVISTA A DAVIDE FRANZETTI DIRETTORE COMMERCIALE DI COCA-COLA HBC ITALIA Coca-Cola è presente in Italia da 94 anni. Quali sono stati i numeri di Coca-Cola HBC Italia nel 2020? Il 2020 è stato un anno sfidante anche per noi, segnato dalla pandemia e dagli effetti delle restrizioni adottate per contenerla. Le varie misure, infatti, hanno stravolto le abitudini di consumo con un conseguente impatto negativo sulle vendite dei nostri prodotti. Se da un lato abbiamo potuto notare un andamento positivo nella GDO, dove i consumatori hanno continuano a mostrare una significativa preferenza per i nostri brand soprattutto nei periodi di lockdown, questo non è bastato a controbilanciare il colpo subito dal canale Ho.Re. Ca. dove, venendo meno numerosi momenti di convivialità e di socialità, abbiamo registrato perdite a doppia cifra. Cosa è rimasto e cosa è cambiato nel gusto dei consumatori da quando John Styth Pemberton ha inventato nel 1886 la Coca-Cola? I gusti e gli stili di vita dei consumatori evolvono di generazione in generazione, sempre più velocemente, l’importante è riuscire ad intercettare le loro esigenze. Quello che sicuramente è rimasto in questi anni è proprio la capacità dell’azienda di innovarsi e innovare così da potersi adattare rapidamente ai tempi che cambiano. Non è caso la nostra vision è quella di essere il “24/7 Beverage Partner”, ovvero un’azienda in grado di proporre la giusta bevanda per ogni occasione di consumo lungo tutto il corso della giornata, dalla colazione al dopocena, sempre in linea con le preferenze dei consumatori. Ci parli della nuova bottiglia cartacea di Coca-Cola Si tratta di prototipo realizzato dal nostro team di Ricerca e Sviluppo insieme alla start-up The Paper Bottle Company (Paboco). In breve, è un involucro di carta con un rivestimento e un tappo di plastica riciclabile. Come azienda, siamo entusiasti del potenziale di questa tecnologia che si inserisce all’interno della nostra strategia di sostenibilità di lungo periodo, chiamata World Without Waste, che – tra i vari impegni – comprende l’utilizzo crescente di plastica riciclata nelle confezioni e la riduzione della materia prima negli imballaggi in vetro, alluminio e plastica per un’economia sempre più circolare. Ad esempio, abbiamo da poco lanciato le nostre prime bottiglie composte al 100% di PET riciclato e da qualche mese è disponibile sul mercato KeelClip.

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Coca-Cola è il sesto brand più prezioso al mondo (59,2 miliardi di dollari, in crescita del 3%). Quali sono le Sue più grandi soddisfazioni come top manager di Coca-Cola HBC Italia? Lo sviluppo delle persone e la loro crescita è senza dubbio la soddisfazione più grande di questo ruolo. Farlo poi in un’azienda che si impegna costantemente nel creare un luogo di lavoro stimolante ed inclusivo, lo è ancora di più. Senza contare che avere la possibilità di lavorare con dei brand così amati dai consumatori, che hanno una storia importante alle spalle ma un occhio sempre puntato all’innovazione, è già di per sé una soddisfazione. Cosa significa la parola "successo" per Lei? Il successo per me è la capacità di raggiungere tutti insieme una destinazione prendendosi il meglio che il viaggio ha da offrire, sia nella vita professionale che privata. Non esiste un successo se non è condiviso e se non ha insegnato qualcosa lungo il percorso. Quando penso al successo non vedo il mero raggiungimento di un traguardo ma l’insieme di tante piccole vittorie che permettono a tutti di imparare e crescere al ritmo del proprio talento. Alla fine di un progetto, se abbiamo saputo creare valore per l’azienda e i nostri clienti e allo stesso tempo abbiamo saputo generare valore per noi, allora sì che è stato un successo. Tre motivi per scegliere Coca-Cola È difficile sceglierne tre, ma se proprio dovessi direi:


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1) i suoi valori, dalla ricerca costante dell’eccellenza all’attenzione alle persone 2) il portafoglio prodotti, sempre innovativo, in continua evoluzione 3) l’ascolto costante dei clienti e dei consumatori Perché non esistono gusti diversi di Coca-Cola in Italia come ad esempio vaniglia, cherry, lime, lemon, raspeberry, ginger, apple, esistenti solo all'estero? Avete fatto indagini di mercato in merito? I consumatori sono sempre al centro di ogni nostra scelta e continuiamo ad investire in innovazione di prodotto e ad effettuare costanti ricerche di mercato per intercettare le nuove preferenze e necessità. Pur essendo un’azienda globale, vogliamo offrire ai consumatori le bevande che amano e per questo motivo adattiamo il portafoglio prodotti in base al Paese. Ad oggi, i consumatori italiani, per quanto curiosi verso le innovazioni, restano fedeli alla Coca-Cola Original Taste. Quali sono i traguardi di sostenibilità raggiunti da Coca-Cola HBC Italia? La sostenibilità è per noi un asset strategico che si riflette in

tutte le nostre scelte di business. Da 16 anni pubblichiamo annualmente il nostro Rapporto di Sostenibilità (www. lanostraricetta.it) dove rendicontiamo i risultati raggiunti e siamo stati tra i primi in Italia a pubblicare questo tipo di documento. Per darle una misura di grandezza, solo negli ultimi 10 anni abbiamo investito 100 milioni di euro nei nostri stabilimenti in progetti di innovazione con impatto sulla sostenibilità. Come Le dicevo prima, abbiamo da poco lanciato il nuovo sistema di imballaggio KeelClip, la bottiglia con il 100% di PET riciclato, ma anche nella stessa fase di produzione delle bevande tutta l’energia elettrica utilizzata proviene al 100% da fonti rinnovabili. Ma il nostro impegno riguarda anche il modo in cui arriviamo sul mercato. Ad esempio, stiamo introducendo sempre più frigovetrine ecofriendly ad alta efficienza energetica nei punti vendita dei nostri clienti che hanno permesso di risparmiare oltre 3.700 tonnellate di CO2 nel 2019. 94 anni di Coca-Cola in Italia. Ci faccia un breve bilancio economico-culturale. Coca‑Cola non si è mai accontentata di essere una delle tante bevande consumate nel nostro Paese, ma ha cercato, fin dall’inizio, di conquistare un posto nel cuore dei consumatori italiani, diventando simbolo di felicità, convivialità e condivisione. Eravamo presenti alle Olimpiadi di Roma nel 1960, agli indimenticabili Mondiali di Calcio del 1990, ma anche al primo storico concerto dei Beatles al Vigorelli nel 1965. Per Coca-Cola l’Italia è sempre stato un Paese strategico e non a caso è proprio qui che è nata Fanta, a Napoli, nel 1956, arrivando sul mercato con ben cinque anni di anticipo rispetto agli Stati Uniti. E ancora oggi la nostra aranciata è preparata con 100% di succo di arance italiane. Questo per dire che pur essendo un’azienda dall’orizzonte globale, abbiamo un’anima locale. Coca-Cola è molto più italiana di quanto si immagini: oggi siamo presenti nel Paese con 5 stabilimenti, la quasi totalità dei nostri fornitori hanno sede in Italia e, come mostrato da uno studio pubblicato nel 2019 da SDA Bocconi, Coca-Cola in Italia ha un impatto di 980 milioni di euro, distribuito tra famiglie, imprese e Stato con oltre 67.000 posti di lavoro tra diretti ed indotto. Quali sono le vostre novità e iniziative in programma per questa primavera/estate 2021? Dopo 12 mesi particolarmente sfidanti, il nostro obiettivo è investire per ripartire e riprendere il nostro percorso di crescita affianco ai nostri clienti. Abbiamo pianificato un anno ricco di attività con chiari focus, dai prodotti alla sostenibilità, ma bisognerà aspettare l’evolversi dell’emergenza per decidere come muovere avanti.

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SUPERBONUS 110% UN BOOM DI RICHIESTE A cura di Laura Lamarra

Tema caldo e molto discusso, anche nell’evento dedicato e organizzato da AcademyImmobiliare.it , progetto formativo e informativo di Trusters, prima piattaforma di lending crowdfunding immobiliare 100% Made in italy, con oltre 300 persone in collegamento, con esperti della materia che agli iscritti al convegno, connessi da oltre un’ora, hanno fornito risposte puntuali su “cosa, chi, come?”

UN PO' DI CHIAREZZA

Il Superbonus é una detrazione fiscale incentivante, introdotta dallo Stato con il Decreto Rilancio del maggio 2020, destinata a vivacizzare il settore dell’edilizia, favorendo il miglioramento sismico ed energetico del patrimonio immobiliare esistente. A fronte di una determinata spesa, sostenuta tra il primo luglio 2020 e il 30 giugno 2022, per interventi che consentano di ottenere un doppio “salto di classe energetica” o un miglioramento statico dell’immobile, lo Stato riconosce in detrazione non solo l’ammontare di quella spesa, ma dà anche un incentivo in termini sempre di detrazione fiscale pari al 10% della stessa; da qui il nome Superbonus 110%, l’unico che riconosce questa premialità, rispetto alla altre detrazioni fiscali già in vigore in materia di efficientamento energetico (Ecobonus) e adeguamento antisismico (Sismabonus).

CHI E COME ACCEDERVI

Si sta discutendo in Parlamento di ampliare la figura dei sogget ti che

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potranno accedere al Superbonus grazie all’impiego del Recovery Fund, ma ad oggi il Superbonus è una misura diretta alle persone fisiche proprietarie di immobili a uso abitativo, tuttavia, se l’intervento ha per oggetto le parti comuni di un fabbricato condominiale, possono godere dell’incentivo, per i lavori fatti sulle parti comuni, anche soggetti con immobili a uso diverso – ad esempio un immobile con destinazione urbanistica ad ufficio – purché il proprietario sia una persona fisica, abbia lo status di “contribuente” ed il 50% + 1 degli immobili presenti nel fabbricato sia destinato a uso abitativo. Con il meccanismo della cessione del credito, anche se non si hanno imposte da pagare o se queste sono di importo minimale, è possibile cedere a terzi il credito e godere in questo modo del beneficio. Circa gli interventi, si parla di “interventi

trainanti” – che consentono di accedere al beneficio, per esempio il cosiddetto “cappotto” con cambio di caldaia – e quelli “trainati” – lavori che, solo se eseguiti insieme ai precedenti, consentono di godere della detrazione, ad esempio l’installazione di un impianto fotovoltaico, la sostituzione degli infissi, l’installazione di una colonnina per la ricarica delle macchine elettriche ecc.”

OBIETTIVI E BENEFICI:

1. rilanciare l’economia attraverso la rimessa in moto della macchina edilizia (le stime di indotto da Superbonus in 10 anni sono pari a 20 miliardi di euro circa) 2. migliorare la vivibilità degli immobili e la sicurezza sotto il profilo degli interventi statici. Esistono interi quar tieri costruiti prima degli anni ’80 privi di alcun accorgimento in tal senso perchè


maggio\giugno 2021 le norme sismiche non esistevano. Oggi, con tecnologie avanzate, è possibile interventire per effettuare il miglioramento sismico degli immobili anche in presenza di persone che continuano a vivere all’interno delle case. Ciò significa altresì preservare l’investimento immobiliare e, in caso di eventi catastrofici, evitare le conseguenze devastanti 3. migliorare l’efficienza energetica degli immobili e ridurre i consumi, con conseguente risparmio economico, riduzione dell’inquinamento ed incremento del valore dell’immobile.

È DAVVERO GRATIS?

Se al termine dell’intervento non dovesse essere tutto gratis, il gioco vale sempre la candela perché i vantaggi sono nettamente superiori all’eventuale minima quota di spesa che si sarà chiamati a sostenere; se poi l’intervento è fatto in un condominio, la spesa non coperta dal superbonus viene ripartita su base millesimale tra tutti i condomini e il contributo di ciascuno diventa veramente sostenibile. Negli edifici molto grandi, dove il plafond per gli interventi è significativo, si possono

realizzare grandi risultati senza alcuna spesa. L’ammontare delle detrazioni è infatti proporzionale al numero delle unità immobiliari presenti in un fabbricato. L’impor tante è avere un approccio sistematico e coordinato da parte delle varie figure coinvolte – amministratore condominiale, consulente legale e consulente fiscale, progettista ed impresa – e stilare un piano di attacco, un percorso a tappe, ben studiato per beneficiare appieno degli indubbi vantaggi. Academy Immobiliare.it, piattaforma di formazione e informazione, con corsi, iniziative ed eventi, risponde all’esigenza di entrare in contatto con professionisti ed esperti di materie di grande attualità inerenti a edilizia, real estate, fintech e innovazione digitale. Temi di cui Trusters.it, con le interessanti e proficue opportunità di finanziamento di progetti immobiliari, presentate in piattaforma da società che operano nel real estate e di valorizzazione e riqualificazione urbanistica e territoriale, non solo è grande conoscitore, ma a cui presta scrupolosa attenzione. www.academyimmobiliare.it www.trusters.it

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BUSINESS ETIQUETTE E SMART WORKING Esiste ancora la gentilezza? A cura di Giorgio Nadali

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Lord Chesterfield diceva che “La buona educazione di un uomo è la miglior difesa contro le cattive maniere altrui”. Anche se pochi veri lord fanno smart working, occorre essere nobili d’animo per lavorare bene? La risposta è sì, assolutamente. Seconda una ricerca di Jack Zenger e Joseph Folkman pubblicata su Business Harvard Review, molte persone presumono che sia possibile per una persona essere un leader efficace senza essere simpatico e gentile. Tecnicamente è vero, ma le probabilità sono molto basse. Lo studio Zenger-Folkman ha rintracciato 51.836 leader e ha notato che i leader più simpatici, che hanno espresso calore, sono stati anche i più efficaci. "Se sei visto freddo, hai qualcosa come una possibilità su 2.000 di raggiungere il livello più alto di efficacia come leader", spiega Loran Nordgren, professore associato di gestione e organizzazioni presso la Kellogg School. Lo abbiamo sperimentato tutti: uno degli aspetti più fastidiosi del business è rappresentato da chi – per una ragione o per l'altra – ti fa perdere tempo e non si comporta in modo etico. Quindi non ti rispetta. Ecco alcuni esempi di vampiri del tuo tempo prezioso e quale antidoto che puoi usare contro di loro.


maggio\giugno 2021 1) LA LUMACA UMANA. LAVORA A VELOCITÀ MOLTO RALLENTATA RISPETTO A TE. Sono le persone che per una ragione o per l'altra (manc anza di t alento, cattiva gestione del proprio tempo, sottovalutazione della tua importanza, incapacità di concentrarsi su un obiettivo, ecc.) ti consegnano il lavoro richiesto in forte ritardo. Antidoto: ver if ic a at tent amente le informazioni circa il business partner. Fai affari solo con persone del tuo stesso valore – o meglio – superiore. In caso positivo devi fargli percepire il tuo valore e l'importanza del fare affari con te. Ti consiglio una comunicazione persuasiva. Nella comunicazione, lo sappiamo, non importa quello che dici (o scrivi), ma quello che l'altro poi capisce e soprattutto come lo percepisce e quanto lo emoziona. 2) L'ENTUSIASTA. TI CONTATTA. LO INCONTRI. NULLA DI FATTO. Se il nulla di fat to non dipende da te (fai un po’ di autocritica) dipende sicuramente da lui. Sotto categoria dei vampiri di tempo: a) Un megalomane che chissà cosa credeva di ottenere, senza averne le capacità. b) Un illuso. Non ha i mezzi e le risorse sufficienti per portare a compimento il progetto e lo scopre sempre dopo. c) Non sa organizzarsi. d) Si è lasciato irretire da una concorrenza più economica e di livello decisamente inferiore. e) Non ha capito chi sei e cosa puoi offrirgli. Antidoto: il nulla di fat to potrebbe dip e n d e re da te. T i s are b b e ut ile approfondire la comunicazione persuasiva. Le parole contano molto e fanno la differenza. Inizia ad evitarne alcune. Tra le parole che uccidono gli affari e che ti allontanano senza pietà dalla chiusura della trattativa, «bisogna» è sicuramente una delle più terribili. È una parola senza senso, priva di valore, deb ole. S opr at tut to, è una parola che spinge le persone, te compreso, all’inazione, alla passività, allo star fermi. Se cominci una conversazione o una frase con «bisogna», stai certo che il tuo potere di convincimento crollerà.

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La tua campagna pubblicitaria o la tua proposta non funzionano (cioè non emoziona)? Possibile che il tuo slogan fosse qualcosa di molto simile a: “Se lo provi capirai il nostro valore”. Beh, in effetti hai buttato i tuoi soldi o il tuo tempo: non si apre mai una frase con il “se”. Il messaggio che passa è che potremmo benissimo non provare il tuo prodotto. Il che può essere una strada, ma non suggerircela! Meglio: “Provalo e capirai il nostro valore”. Parla sempre di come loro si sentiranno dopo l’acquisto, di come loro possono trarre benefici comprando i tuoi prodotti o servizi. Parla di quello che loro avranno grazie al tuo prodotto/servizio. Non parlare subito di te, a meno che non ti conoscano già. A loro interessa (giustamente) il loro vantaggio. Non sei un ladro. Dunque p e rch é us are il ve r b o r ubare? S e parlando con qualcuno cominci la tua conversazione dicendo che vuoi rubare tempo, attenzione o minuti preziosi, dichiari inconsciamente di essere tu per primo titubante circa l’utilità di quello che stai facendo o dicendo. «Scusi» è da usare solo se hai pestato un piede in ascensore. Alla Harvard Business School la prima lezione sulla negoziazione riguarda un concetto che si chiama parità negoziale e che prevede che tu, quando tratti con qualcuno, sia almeno alla pari dal punto di vista psicologico. Se tu vieni percepito come più debole, sei destinato a soccombere. Si chiama anche comunic azione asimmetric a (se uno dei due si sente – e non è detto che lo sia veramente – più in svantaggio). Hai presente il film con il ragionier Fantozzi a colloquio con il Megadirettore galattico? Ecco, allora preferisci una comunicazione simmetrica. Per essere educati e persuasivi non serve strisciare. Gli insicuri e i leccapiedi non hanno successo. Il potere delle parole è conosciuto sin dall’antichità, quando le formule magiche e le maledizioni erano comuni per realizzare incantesimi o per scioglierli. E anche se oggi non crediamo nella magia, è ancora possibile riconoscere che le parole che usiamo hanno molte conseguenze, dato che

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c’è una stretta relazione tra pensiero, parola e azione. Il nostro cervello non è capace di concepire la negazione “Non”. Il cervello per negare qualcosa deve prima costruirla dentro di sé e poi dire che non esiste. Prova: “Non pensare all’elefante…”. Ecco, ci hai pensato. È impor tante, quando costruiamo una frase, che al nostro interlocutore non arrivi ciò che non dovrebbe arrivare: “Non vorrei dirti una bugia, però è così”. “Non sto dicendo di essere la persona più intelligente qui dentro.” Il “Ma”, da parte sua, cancella tutto quello che viene prima della frase. Se dico “Mi sei simpatica, ma non lavori molto bene”, rimane in testa solo quello che viene dopo il “ma”. La frase andrebbe invece girata in: “Non lavori molto bene,

ma mi sei simpatica” La prossima volta pensa a cosa si ricorderà della tua frase. Tutto e solo quello che viene dopo il “ma”. 3) IL DIO DEL BUSINESS. VIVE IN UN TEMPIO DEGLI AFFARI. Facilmente riconoscibile perché il suo abito profuma costantemente di incenso. A volte trovi tracce di saliva estranea sul fondo della sua giacca. Pensa che tutto gli sia dovuto ed è assolutamente privo di gratitudine per chiunque e qualsiasi cosa. Non ti taggherà o ringrazierà mai su Linkedin, né in qualsiasi altro luogo reale o virtuale della Terra. Dopotutto è un dio! Antidoto: se non sei anche tu una divinità del business perché vuoi fare affari con


maggio\giugno 2021 lui? Se è per crescere ti do ragione, ma ci sono altri sistemi. Fai network con le persone "giuste", studia, fatti conoscere, crea e porta valore al tuo settore. Trova un mentore. Sali sulle spalle di un gigante che non si sente Dio, cioè un super eroe. Comunica tutto questo in modo efficace. E se il business partner si sente Dio, posso assicurarti che non lo è. Il vero successo – incredibile ma vero – non cerca ammirazione, ma eccellenza. Diventa eccellente e non sentirti Dio. Quello celeste – così dicono – non se la tira. Anzi. 4) L'EVANESCENTE. NON TI RISPONDE MAI E FUGGE DA TE Ha accolto la tua richiest a e ti ha aggiunto come contatto su LinkedIn. Bene! Gli scrivi. Non sei uno spammer e non vuoi vendergli Viagra a basso prezzo o articoli per migliorare la sua virilità. È un tuo contatto di affari e tu gli proponi una collaborazione. Non sia mai! Lui è un dio che non risponde mai, perché è chiuso nei suoi deliri di onnipotenza. Fa coppia divina con quell’altro che si sente Dio. Solo che lui è solo (o crede di esserlo) un semidio. In realtà quasi sicuramente perché non è in grado di

*Giornalista e docente di "Comunicazione e Successo" c/o Università UniTre, Milano e docente di Giornalismo e Comunicazione c/o Università Meier, Milano. Autore di 14 libri pubblicati con 7 Editori. 2 libri presenti c/o Università di Harvard, USA. Performance Executive Coach per aziende. Ha pubblicato recentemente “Buoni & Vincenti. Etica e spiritualità del successo e del denaro”, Edizioni Segno, Udine, 2017 e “Chi non si accontenta gode. Accontentarsi della mediocrità è un “crimine”. Scopri le tue capacità per avere ed essere di più”, Lampi di Stampa, Milano, 2018. Il suo ultimo libro è “Fortuna o Talento? Strategia, psicologia e spiritualità del talento e della fortuna”, Edizioni Segno, Udine, 2020. La recensione è nel n. 4 / 2020 di “Beesness”. www.giorgionadali.com

capire quanto vali. (Sei sicuro di averlo comunicato in modo persuasivo?) Non sa gestire il suo tempo o (peggio ancora) pensa che il suo tempo valga più del tuo. Così spesso perde occasioni importanti di collaborazione a causa della sua mancanza di umiltà e di empatia. E poi non sa cosa dirti perché lo hai lasciato senza parole. Però non lo emozioni. Ha guardato il film di Fantozzi e si sente compiaciuto come il Megadiret tore galattico. Può anche essere che abbia un filtro per le email dove passano soltanto Warren Buffett e Bill Gates, che tanto non gli scriveranno mai. In realtà la vera persona di successo: a) sa gestire il suo tempo; b) sa intuire un’occasione da qualsiasi parte provenga; c) non si crede un Padre Eterno. Mollalo. Antidoto: chiama i Ghostbusters (o meglio, valuta bene i chiari segnali di allarme che indicano arroganza o presunzione dai post che questa presunta divinità del business mette su LinkedIn). 5) IL PROBLEMATICO Persona negativa. Non gli va bene niente. Ma il problema non sei tu. Magari ha problemi di corna. Non puoi saperlo. Non devi prenderla sul personale, soprattutto se tu le corna tu non ce le hai (verifica bene). E poi quante volte ti devo ripetere che non devi mai fare entrare nel tuo entourage persone negative? Le puoi riconoscere dalle loro espressioni tipiche: "ma”, “se”, “forse”, “quando”, “e se poi?”, “ormai”, “sempre", “non ho budget”, “abbiamo fatto sempre così”, “proviamo”. Sono tossiche. Se non sei disperato eliminalo subito. Se sei disperato chiediti perché. Antidoto: segui il consiglio di Maestro Yoda di Star Wars: “Fare o non fare, non c'è provare”. Per i negativi c’è solo “non fare”. Ricorda che si chiama Smart working. Smart, cioè intelligente.

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COVID TI GESTISCO A cura di Carla Cavicchini

L’isolamento sociale prolungato a livello psicologico ha rivelato patologie varie quali angoscia e oppressione, seguiti a casi di notevole esasperazione. Ed ancora problemi digestivi, insonnia, creando vere e proprie situazioni di stress, molte volte difficili da gestire. Già il filosofo greco Aristotele osservando che l’uomo è un “animale sociale”, metteva in conto di non essere preposti a governare per lungo tempo stati di isolamento, non rintanandosi di conseguenza come fanno gli animali. Esistere in stati di emarginazione da altre persone, a lungo andare, impedisce quei legami utili allo sviluppo dell’identità umana, nonché all’allenamento della logica del proprio pensiero. Individuata a questo punto tale tematica prettamente sociale, a Susanna Petrassi, psicologa-criminologa, abbiamo posto queste domande. In questo periodo di lockdown c’è stato un aumento di ansia, depressione, rabbia e sciatteria personale? “Effettivamente sì, sono stati versati fiumi di inchiostro e pronunciate molte parole su questo fenomeno da parte degli psicologi ma, se vogliamo analizzarlo più nel dettaglio, individuerei i disturbi da lockdown, a seconda delle categorie delle persone che a vario titolo vengono coinvolte e di conseguenza ne sono vittime. Anche in virtù di tale differenziazione, i disturbi possono essere oltre che differenti tra loro, lievi o gravi. Gli operatori sanitari hanno riferito spesso una serie di sintomi riconducibili alla sindrome di burnout, la sensazione di non farcela, di essere esauriti, vicini al crollo psico-fisico, la paura continua di essere contagiati, il sentimento di impotenza nel prestare aiuto ai malati. Fra le persone già con problemi psichiatrici, in cura o no, si è rilevato un forte incremento dei disturbi di natura ossessivo-compulsiva, sensazione di solitudine e intrappolamento, atti autolesionistici fino al suicidio, forte aggressività. Nella categoria dei malati Covid-19 e dei loro congiunti, la conseguenza più ricorrente è il disturbo post-traumatico da stress, perché di trauma vero e proprio si è trattato. Questa patologia è molto complessa da gestire e richiede spesso cure psichiatriche, compare dopo eventi molto gravi come atti terroristici, incidenti, terremoti, tra cui, purtroppo, rientra anche l’epidemia da COVID-19. Il disturbo può colpire chi ha perso i familiari o gli operatori sanitari che sono in trincea negli ospedali. I sintomi sono diversi: flashback e ricordi ricorrenti, incubi, iperattività, disturbi dell’umore come sentimento di vuoto, distacco dalla realtà quotidiana, perdita di interesse, irritabilità, ipervigilanza, difficoltà del sonno, scarsa concentrazione, con rischio

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In foto: la criminologa Susanna Petrassi di poter iniziare all’abuso di droghe, alcol o farmaci. Anche i disabili e gli anziani, che sono rimasti ad accudirsi da soli per perdite economiche e lontananza dai familiari confinati in altre regioni, lamentano malesseri psicosomatici come: cefalea, disturbi intestinali, difficoltà digestive, tachicardia, dimagrimento, ansia, tristezza, depressione, aumento del consumo alcolico, modifica del sonno, astenia. Ai bambini e agli adolescenti, lontani dalla scuola e dai giochi con i compagni, sarà innanzitutto importante far capire che si sta vivendo un cambiamento, che la quotidianità che c’era prima non tornerà presto e che bisognerà adattarsi. I minori vanno seguiti e accompagnati in questa fase difficilissima, va infusa loro la fiducia e il senso di responsabilità, ma sempre con quella leggerezza che li metterà al riparo della cronicizzazione dei disturbi del comportamento. Loro, non a caso, stanno vivendo, respirando ed assorbendo, tutti i timori e le preoccupazioni dei genitori, assistendo talvolta a scomparse o ricoveri improvvisi, lasciandoli in balia di paure. Pertanto molto dipende da come i genitori stessi vivono la paura coronavirus. Per la popolazione in generale, anche chi non è rimasto isolato, chi ha mantenuto stabile la condizione economica, ha subito comunque un cambio di abitudini drastico. Molti sono rimasti chiusi in casa seguendo i figli per la didattica a distanza, o in smartworking. Alcune persone, fenomeno non marginale, hanno perso lo stimolo a curare il loro aspetto estetico, specialmente se era maggiormente legato a rimandare una immagine piacevole di sé, piuttosto che ad una cura della propria persona per se stessi come dovrebbe essere. Con l’assenza di relazioni sociali è venuta meno l’esigenza di essere inappuntabili, rimanendo spesso in pigiama e rinunciando a radersi, truccarsi, vestirsi, andare dal parrucchiere. È consigliabile pertanto, prendersi cura del proprio aspetto, continuando ad essere puliti e


maggio\giugno 2021 ordinati, vestiti anche se semplicemente, pure confinati a casa. Questo per non abbassare l’autostima, mostrando rispetto verso se stessi, familiari, conviventi. Con il Covid abbiamo sovvertito l’atavica concezione che, se si sta insieme si sopravvive, capendo invece adesso che si si sopravvive stando pure lontani. È la prima volta che questo avviene in modo globale nella storia recente dell’uomo. Ci è impedito darci la mano, abbracciarci, toccarci. Ciò ci espone a problemi comportamentali, sintomi di regressione, irritabilità, disturbi del sonno e d’ansia, squilibrio emotivo, avendo visto cancellare la rassicurante routine accompagnata a socialità e sicurezza economica. La paura per il Covid, l'ansia del contagio, vivere una vita con così tante limitazioni e incertezze, uno stato di precarietà permanente, sono componenti che possono far scaturire ogni tipo di sintomatologia psichica, dall’accettazione passiva e rassegnata capace di spegnere ogni amore per la vita, alla semplice irritabilità, nonché rabbia.” Durante tale pandemia si è verificato un aumento di abusi, specialmente sulle donne? “L’aumento della rabbia e della distruttiva e cieca aggressività agita soprattutto sui soggetti deboli come le donne, nonché bambini; non a caso la cronaca rimanda il polso della situazione, con numeri in crescita esponenziale. Il lockdown e la quarantena, necessari entrambi per ridurre la diffusione della pandemia, hanno contribuito ad aumentare l’isolamento delle donne e le loro difficoltà ad attivare reti di supporto. Il maggior rischio di violenza è dovuto al confinamento forzato con uomini già maneschi, resi spesso più aggressivi dalla perdita del lavoro, da condizioni economiche più precarie e disagiate, dalla perdita della libertà di frequentare amicizie, luoghi di divertimento, perfino incontri clandestini. Per assurdo molte donne pagano lo scotto che i loro uomini, oltre a difficoltà di varia natura, non possono incontrare le loro amanti. La violenza domestica presuppone la messa in atto ad opera dell’abusante di una vera e propria strategia di controllo che origina una “pandemia ombra, pandemia nella pandemia”. La violenza di genere assume molteplici forme e modalità, poco o per nulla evidenti alla vista di familiari, amici e amiche o conoscenti e, nella maggior parte dei casi, è nascosta tra le mura domestiche. Per tante donne l’invito a non muoversi dalla propria casa è risuonato, ad ogni ora del giorno e della notte, come una ulteriore minaccia. Ogni forma di violenza ha ripercussioni devastanti sulla salute psicologica e fisica delle donne, ancora ritenute un archetipo di essere inferiore. Non tutte le violenze lasciano lividi addosso, alcune sono subdole e nascoste, come quelle psicologiche, che invece di ematomi fanno sviluppare vere patologie psichiche e fisiche come attacchi di panico, ansia, vergogna, disturbi alimentari, crollo dell’autostima, paura, ma anche insonnia, disturbi gastrointestinali, malattie psicosomatiche e dermatologiche. Tra gli abusi fisici non mancano lesioni derivate da pugni, calci, spintonamenti, schiaffi, comprese violenze sessuali e rapporti non consenzienti. Tra gli abusi psicologici ricordiamo la svalutazione, lo scherno e il disprezzo, il silenzio continuato, l’impossibilità di attingere al denaro proprio o di famiglia, le minacce, l’impedimento ad usare il cellulare come

Susanna Petrassi, psicologa criminologa, è nata e vive a Roma, dove, dal 1993 al 2014 ha svolto attività didattica come docente di corsi di Criminologia. • Nel 1994 è co-fondatore dell’Associazione Culturale A.R.T.E sita in Roma, viale Giulio Cesare, n°108, dove riveste le cariche di docente dei corsi di Criminologia e di Direttore Didattico fino al 2005 • Nel 2006 è co-fondatore dell’Associazione Culturale NUOVO ATENEO ROMANO sito in Roma, via Mordini n°19, dove riveste le cariche di docente dei corsi di Criminologia e di Direttore Didattico fino al 2014 • Dal 1998 al 2016 collabora ininterrottamente con il dott. Domenico Scali, Dirigente Generale della Polizia di Stato, già Capo della Squadra Mobile di Roma, in una serie di seminari presso lo studio Scali, sito in Roma, via Alberico II n°11. • Partecipa come relatore a numerosi convegni in tutto il territorio nazionale sui temi dei delitti seriali, rituali, della pedofilia e altro. Impegnata nella campagna di sensibilizzazione contro la violenza domestica, presta la sua collaborazione volontaria all”Associazione Sostegno Donna” a Cisterna di Latina e in altre associazioni. mezzo di comunicazione e compagnia con amici e parenti, impossibilitati a vederli causa lockdown. Da ricordare, infine, importantissimo, il numero telefonico nazionale 1522 a cui si può chiedere aiuto in ogni momento, perfino nelle farmacie e supermercati; se impossibilitati a telefonare, lo si può esibire scritto.” L’ arrivo della primavera come influisce in merito? “In questo periodo di epidemia, l’arrivo delle belle giornate e delle temperature miti, agisce, al contrario della norma, negativamente su tutti: il fatto che non se ne possa usufruire aumenta il senso di frustrazione e malcontento. Non si possono progettare uscite, gite e vacanze. Anche le brevi evasioni al mare e ai monti vicino alla propria residenza, con bar, ristoranti e attrezzature turistiche quasi del tutto inutilizzabili, producono malinconia. Le severe ristrettezze sulle distanze geografiche e i limiti temporali imposti, mutano di continuo senza che la situazione sanitaria migliori, ciò favorisce la comparsa della sindrome da sequestro, ovvero il sentirsi privati ingiustamente della propria libertà, come intrappolati. Ci sentiamo ostaggio sia del virus, sia di decisioni istituzionali che spesso non si condividono poiché avvertite come incongrue, a giudicare dai risultati infruttuosi. In alcuni individui si sviluppa depressione, tristezza, sfiducia nel futuro, in altri, al contrario, istinti di ribellione e sfida, come decidere di uscire malgrado i divieti, senza seguire le regole di sicurezza. Si aggiunge il confinamento in spazi sovente troppo angusti, la gestione difficoltosa dei figli piccoli che non si possono condurre negli abituali luoghi di svago e gioco, non ultima l’impossibilità di ricongiungersi con amici e parenti lontani, proprio come si era abituati a fare, in vista del clima favorevole. Non è inusuale l’impressione di sentirsi traditi da chi prende drastiche misure di contenimento; questo porta sempre più lontano da quello spirito di totale accettazione in cui è stato fortemente protagonista, all’inizio della clausura dello scorso anno, il senso di unità nazionale e di appartenenza , l’amor di patria, la fiducia e l’ottimismo. Con la seconda primavera da reclusi pertanto, è ancora più forte il desiderio di godere del bel tempo.”

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/Impresa Nello scorso anno, i giocattoli sono tornati ad essere i migliori passatempi dei bambini. Fra DAD, genitori in smar tworking, assenza dei nonni, m a n c a n z a d e i co m p a g n i g i o c h i , affidarsi ad un giocattolo è la cosa più sana che potessero fare i nostri figli. Senza demonizzare i videogiochi né stigmatizzando i genitori che si sono dovuti destreggiare alla meglio senza la scuola, il ritorno al gioco e al giocattolo durante la pandemia è stato un'ancora di salvezza per i bambini. In Usa, Germania, nel Regno Unito si è registrato un boom delle vendite e in testa alla classifica svettano la Barbie e i giochi da tavolo. Siamo andati a vedere allora cosa sia successo in Italia e se le tendenze internazionali siano state le medesime anche nella Penisola. Abbiamo interpellato i due grandi player di settore Mattel e Hasbro. Per Mattel Italia risponderà il Direttore Marketing Andrea Ziella, mentre Viola Modugno, Senior Brand Manager Gaming e Monopoly per Hasbro.

CON LA PANDEMIA SI TORNA A GIOCARE COME UNA VOLTA CON LE BARBIE E IL MONOPOLY A cura di Elena Pravato

Andrea Ziella, Direttore Marketing Mattel Italia

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BARBIE BOOM Mattel ha registrato durante lo scorso anno un boom di vendite soprattutto di Barbie negli Usa. È una tendenza che si è verificata anche in Italia? “Barbie è diventata la property nr.1 al mondo nel mercato del giocattolo e si è confermata come la property nr.1 della categoria Fashion Doll. Con la linea Barbie Fashionistas, linea di bambole più inclusiva al mondo con i suoi oltre 175 look, offre alle bambine una varietà incredibile di tonalità di pelle, colori degli occhi, capigliature, forme del corpo e mode fra cui scegliere. Le Barbie Fashionistas sono tra i top 10 prodotti di Barbie più venduti nel 2020." Per coloro che non fossero ferrati del mondo di Barbie, le Fashionistas sono delle Barbie che si distaccano molto dall'icona bionda e sono curvy, di colore, con i capelli colorati o calve insomma rispecchiano la bellezza della diversità . “Questi dati trasmettono un messaggio molto chiaro: il marchio Barbie è più importante che mai. Essere la linea di fashion doll più inclusiva sul mercato ci investe di una grande responsabilità nel rappresentare al meglio il mondo che ci circonda e sappiamo bene quali sono gli innumerevoli vantaggi positivi nell'esporre i bambini a bambole con diverse tonalità della pelle, capigliature, abilità e altro" prosegue il Direttore Marketing Mattel Italia “

Anche in Italia si conferma il successo di Barbie che con gli ultimi lanci, Barbie Extra e Barbie Color Reveal ha dato grandissime soddisfazioni facendo chiudere il brand nel 2020 con dei risultati positivi anche con una categoria dolls che ha segnato un trend negativo. “ Barbie Extra è la collezione di bambole con attualissimi pellicciotti colorati e cucciolo al seguito.

BARBIE RISORGE DAL DECLINO Avete una spiegazione sul perché nel 2015 la Barbie sembrava in netto declino e ora è tornata in voga tanto da avere scaffali vuoti? Barbie ha saputo innovarsi, creando una collezione “Barbie Fashionistas" sempre più rappresentativa della realtà con bambole multietniche e con handicap, un'iniziativa ammirevole che però in molti hanno criticato come una crisi d'identità della "storica" ragazza bionda. Cosa controbattereste a queste obiezioni? “Per spiegare perché Barbie è tornata ad essere la bambola più venduta dobbiamo tornare indietro nel tempo, raccontando la storia di Mattel, che ha celebrato nel 2020 i 75 anni di attività. Alcune delle aziende più innovative al mondo sono state avviate partendo da un garage, il GARAGE SPIRIT come lo chiamano gli americani e anche per Mattel non è stato diverso, iniziò la sua avventura in un garage nel sud della California. Sopra la porta del garage c'era il nome dell'azienda: Mattel Creations. Un nome che esprime veramente qual è la mission di Mattel: inventare prodotti

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che possono cambiare il mondo. Infatti Mattel è qualcosa più di una semplice azienda di giocattoli. Mattel inizio il suo viaggio nel 1945 grazie alla collaborazione dei 3 fondatori Ruth ed Elliot Handler e Harold Matson. (Mattel è infatti l’acronimo dei nomi dei fondatori). Abili ingegneri ma anche ottimi commerciali basarono il loro approccio sul design dei giocattoli cambiando per sempre il modo in cui i bambini giocavano. Mattel Creations è stato un esperimento molto audace: una vera fucina di creatività che nel corso degli anni si è avvalsa della collaborazione di personaggi innovativi e creativi, dagli stilisti alle pop star. Mattel si è sempre posta come “azienda di creazioni" ha prosperato anche grazie all’interscambio fra cultura e gioco. Ecco perché Mattel è sempre stata più di un semplice marchio che vende giocattoli: è un luogo magico, un luogo di invenzioni dove il prodotto finale è la realizzazione dei sogni di ogni bambino. Il successo di Mattel è strettamente legato alla realizzazione di un progetto bellissimo e appagante “ Ispirare le giovani generazioni ad immaginare il meglio". Da Barbie a Hot Wheels da Fisher Price a Polly Pocket ai Mattel Games non esiste una collezione più diversificata e culturalmente rilevante di marchi di giocattoli che abbia influenzata al meglio le giovani generazioni.

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Quando tempismo, stile e narrazione si uniscono, un giocattolo trascende il suo ruolo di giocattolo e diventa qualcosa di più, diventa cultura. In Mattel ci concentriamo su innovazione, design e creatività, ed è così che i nostri marchi sono diventati iconici e multi-generazionali, rimanendo rilevanti per decenni, tanto che nel 2019 Barbie ha celebrato il suo 60 ° anniversario e Hot Wheels continua a rimanere il marchio leader del settore. Un ingrediente chiave per rendere iconici questi marchi è quello che noi chiamiamo “purpose". Sappiamo che, per i bambini, Barbie non è semplicemente una bambola. Ispira il potenziale illimitato che c’è in ogni bambina. Si tratta di rilevanza culturale. Mattel ha numerosi brand che prosperano da 50, 60 anni e oltre. Quindi, mantenere la rilevanza culturale è qualcosa in cui siamo abbastanza abili. I marchi multigenerazionali devono essere costantemente reinventati per rimanere rilevanti. Barbie ne è un ottimo esempio. Barbie ha dimostrato la sua capacità di essere un brand senza tempo e sempre attuale, continuando a reinventare la categoria delle fashion doll attraverso l'introduzione di nuovi prodotti e modelli, bambole che rappresentano le diversità e la celebrazione di modelli di ruolo femminili. Ma di recente abbiamo fatto un passo in più!


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FISCHER PRICE È LA LINEA DI MATTEL PER I PRIMI ANNI DELL’INFANZIA.

Grazie ad uno studio internazionale commissionato all’ Università di Cardiff, in collaborazione con Mattel, abbiamo dimostrato che giocare con le bambole attiva la parte del cervello responsabile dell'empatia e dell'elaborazione sociale delle informazioni nelle bambine e nei bambini. Il pool di ricercatori dell’università di Cardiff ha utilizzato per la prima volta la neuroscienza per esplorare i benefici del gioco con le bambole nei bambini, persino quando giocano da soli! Lo studio evidenzia quindi quanto siano importanti i giocattoli per lo sviluppo dei bambini specie in periodo come l’attuale dove siamo costretti a praticare il distanziamento sociale!"

performato decisamente bene. Siamo diventati la seconda azienda del mercato, aumentato la nostra market share e soprattutto abbiamo riportato Barbie al posto d’onore nella classifica delle Property del mercato. Anche con Hot Wheels confermiamo la nostra leadership nel segmento veicoli così come registriamo un buon andamento nella categoria IPS grazie al trend positivo di Fisher Price". "Nota di merito particolare per l’andamento del segmento Games di Mattel che grazie alla sua crescita a doppia cifra ha aumentato la sua market share diventando il 5° player della categoria. Buona di questi risultati arrivano da una stagione natalizia andata meglio rispetto al trend di mercato che ci ha permesso di recuperare il forte impatto negativo che abbiamo avuto nei primi mesi dell’anno a causa della chiusura totale dei negozi".

BOOM ANCHE DI UTILI PER MATTEL Mattel lo scorso anno ha potuto contare su utili da record, in controtendenza con i numeri di settore che registrano ancora un segno meno. Cosa fa la differenza? "Mattel negli ultimi anni ha dimostrato una grande attenzione nella gestione delle proprie risorse impostando delle chiare strategie di breve-medio periodo ma anche di lungo periodo. Questa chiara visione strategica unita alla grande attenzione nell’anticipare i

I BAMBINI ADORANO ANCORA LE MACCHININE ANCHE NEL 2021 Quali sono stati invece i giochi Mattel più venduti per i maschietti ? "Continua il grande successo della linea Hot Wheels che ogni anno registra dei risultati superiori al trend della categoria e si conferma anche nel 2020 il brand leader nella categoria dei veicoli e rientra tra i TOP 10 brand del totale mercato . Tra i giochi più venduti di questa linea abbiamo il MEGA GARAGE sempre amato da tutti i bambini che ogni natale si arricchisce di tante novità ma abbiamo avuto anche un grande successo su tutta la linea Monster Truck che è stata lanciata in Italia da soli 2 anni e che oggi ha una posizione stabile nel mercato in continua crescita . Altro brand che ha performato molto bene , con delle crescite a doppia cifra , è JURASSIC WORLD , il famoso brand legato al mondo dei Dinosauri di cui Mattel ha la licenza per la linea Toys è diventato la terza property del mercato nella categoria Action Figures forte anche del successo della nuova serie animata lanciata su Netflix che ha spinto sempre più bambini ad appassionarsi a questo mondo".

BILANCIO NATALE 2020 Le vendite natalizie hanno seguito questo trend positivo? “Nonostante le difficoltà e le sfide che il 2020 appena concluso ci ha messo davanti, come Mattel possiamo affermare di aver

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trend di mercato e nel produrre quello che i consumatori vogliono ha contribuito notevolmente ai miglioramenti e i risultati che stiamo avendo di anno in anno".

di marketing ricco di attività a 360°, TV, digital, lanci di novità, collaborazioni importanti, questo Anniversario non potrà che essere la conferma di un successo!"

GIOCATTOLO LAVACOSCIENZA O SCELTA EDUCATIVA PONDERATA

IL GIOCATTOLO SI COMPRA ONLINE

In molti hanno "etichettato" questo fenomeno (il picco di acquisti di giocattoli) come la necessità da parte dei genitori di compensare la propria assenza perché al lavoro o in smart working mentre i bambini rimanevano in casa soli senza neppure la scuola e gli amici. A vostro parere è proprio così o il giocattolo è un modo creativo e attivo per passare il tempo invece che guardare la tv o guardare video sullo smartphone? "La nostra visione è che per i bambini, i giocattoli sono decisamente essenziali. I giocattoli alimentano l'immaginazione e la creatività dei bambini, li aiutano ad apprendere e praticare nuove abilità e a farli giocare per ore e ore. Chiunque abbia trascorso del tempo con i bambini durante il primo periodo di blocco lo testimonierà. Non a caso un vecchio slogan di Assogiocattoli di qualche anno fa recitava “il giocattolo cibo per la mente". Un’affermazione che ha un valore speciale tanto che anche il Ministero della salute ha voluto pronunciarsi su questi temi pubblicando una guida on line Giocare Aiuta a Crescere www.salute.gov.it/portale/news/ p3_2_3_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=dossier&p=d adossier&id=25 Una guida che fornisce una serie di consigli ai genitori per la scelta del giocattolo in base alle fasi dello sviluppo del bambino. Perché i giocattoli devono accompagnare lo sviluppo psicofisico dei nostri bambini sempre in relazione all’età e rispondere alle esigenze del bambino in quella determinata età. I bambini di oggi ma a mio giudizio, anche i bambini di ieri, nel gioco cercano la magia, oggetti che rispondano alle loro esigenze e rendano possibili tutte le loro fantasie e aspirazioni. Che è poi la mission della mia azienda."

Quale canale di vendita è stato preferito: negozi specializzati, iperstore o commercio elettronico? "Il 2020 è stato senza alcun dubbio l’anno delle piattaforme digitali. A causa del Covid sempre più persone hanno effettuato gli acquisti dei giocattoli online andando cosi a contribuire alla crescita di tutte le piattaforme E-commerce presenti nel mercato. Questo spostamento di acquisti ha fatto si che anche molti negozi specializzati e molte catene della grande distribuzione abbiano accelerato lo sviluppo delle loro piattaforme E-commerce per poter seguire questo trend e poter raggiungere più consumatori e massimizzare vendite in piena pandemia. Ringraziamo il Direttore Marketing di Mattel e passiamo ad Hasbro, il gruppo che tiene stretta la proprietà del gioco del Monopoly e dei più celebri gioca da tavolo che tutti conosciamo. A rispondere a tutti i nostri quesiti sarà Viola Modugno, Senior Brand Manager.

MONOPOLY VALVOLA DI SFOGO DURANTE LA PANDEMIA

NOVITÀ MATTEL 2021 E L'ANNIVERSARIO DI “UNO" Avete qualche novità in serbo per i prossimi mesi? "Per quanto abbiamo potuto vedere in queste prime settimane del 2021, anch’esso si prospetta un anno di sfide e incertezze che affronteremo comunque con il nostro solito entusiasmo supportando sempre la nostra mission che è quella di ispirare bambini e genitori attraverso i nostri brand e facendo del gioco un pilastro importantissimo nella vita di tutti e in particolare in quella dei bambini. Approcciamo il 2021 forti di piani di marketing mirati ed incisivi che ci permetteranno di rafforzare la nostra posizione in tutte le categorie di prodotto grazie ai nostri core brands come Barbie, Polly Pocket e HW ma anche con una nutrita serie di lanci di novità come Cave Club e Spirit. Focus particolare verrà posto sulla categoria Games, in particolare su UNO, il gioco di carte numero uno al mondo secondo NPD, di cui celebriamo quest’anno il 50° Anniversario. Abbiamo messo a punto un piano

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Viola Modugno, Senior Brand Manager Hasbro Gaming e Monopoly

Hasbro ha registrato durante lo scorso anno un boom di vendite soprattutto di Monopoly (ma non solo) negli Usa. È una tendenza che si è verificata anche in Italia? "Si assolutamente! Soprattutto a partire da Marzo 2020, durante il primo lockdown, Monopoly e i nostri giochi da tavolo sono diventati potenti alleati delle famiglie italiane durante questo periodo di limitazioni. Una vera e propria valvola di sfogo e distrazione dalla dura quotidianità che tutti noi stavamo vivendo. Sicuramente Monopoly, porta con sé un heritage fatto di ben


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86 anni di storia e ricordi e con la sua giocabilità è entrato nelle case, nei cuori e nel DNA degli Italiani. Riesce ad intrattenere i membri della famiglia di qualsiasi età grazie alle sue avvincenti regole, iconici dettagli, esperienze di gioco e contrattazioni. La forza di questo brand nasce dal fatto che da ben 86 anni mette insieme grandi e piccoli, targhettizza i più svariati interessi e riesce a reinvertarsi per essere un brand storico ma sempre moderno e al passo con i tempi. Monopoly è molto più di un gioco: Monopoly diventa amicizia, una relazione, un ricordo, un battibecco, una serata, una sfida, una vittoria, una sconfitta, una risata, una scommessa... in poche parole momenti unici che ci ricorderemo per sempre! La nostra storia! Nonostante le sfide che il 2020 ci ha posto davanti, a molti di noi ha permesso di riscoprire il bello di ridere, gioire, esultare e disperare insieme a chi amiamo. Non a caso il nostro mantra è creare legami, ricordi ed emozioni legati ai nostri giochi e la nostra missione è quella di favorire le connessioni tra le persone ed in primis in famiglia. Credo che il successo sia dovuto al nostro modo di intendere la famiglia ed i ricordi ad essa connessi come il punto di partenza di tutto".

BILANCIO NATALE 2020 Anche alla Senior Brand Manager si Hasbro chiediamo un primo bilancio del Natale 2020: Le vendite natalizie hanno seguito questo trend? "Si, è stato un anno molto importante per Hasbro Gaming. Ancora una volta abbiamo avuto l’onore di essere il regalo perfetto per tanti bambini ma anche per adulti e famiglie. Siamo grati a chiunque scelga di farci entrare in casa propria durante una festività così sentita come il Natale. La stagione natalizia di

Hasbro Gaming è stata vissuta molto intensamente grazie alla campagna di brand #OraFelice: un vero e proprio invito per i genitori a concedersi un momento di gioco e distrazione dalla quella complessa quotidianità, con i propri figli e con i nostri giochi, momenti durante i quali nascono i ricordi più belli in famiglia che ci porteremo dietro per tutta la vita. Il messaggio era chiaro, coinciso e molto importante e l’andamento delle vendite ci fa capire che è stato ben recepito dalla nostra target audience. Non potremmo essere più felici e orgogliosi della missione che portiamo avanti giorno dopo giorno. Il trend positivo dei giochi in scatola si è confermato anche durante il Natale e questo ci dà un chiaro segnale: la famiglia, i

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giovani adulti, hanno riscoperto la bellezza del gioco da tavolo, del tempo di qualità speso giocando insieme e favorendo le connessioni. Ciò ci fa ben sperare che queste famiglie non torneranno probabilmente indietro dopo questa "piacevole" riscoperta.

GIOCO DA TAVOLO VS VIDEOGAMES Insomma i giochi da tavolo non hanno ceduto il passo definitivamente ai videogames? “No, assolutamente. Il mercato dei giochi da tavolo è solido, in salute, nonostante l’enorme successo di videogiochi e delle console. Non sta a noi interpretare fenomeni sociali ma faccio una "curiosa" considerazione: la pandemia ha accelerato il processo di digitalizzazione in ambiti dove questo andava ancora a rilento, i ragazzi frequentano la scuola mediante la DAD e sono tutto il giorno davanti al computer. Anche gli adulti, per via dello smart working. Se le modalità con le quali adempiamo ai nostri doveri sono cambiate, forse cambiano anche le modalità con le quali vogliamo prenderci un break, fare una pausa e svagarci. I giochi da tavolo coinvolgenti, dinamici, vivaci si pongono come un ottimo svago lontano da schermi poichè favoriscono emozioni e connessioni dirette tra persone, cosa che direi manca a tutti di questi tempi. Abbiamo notato questa tendenza sia nel segmento young adults che in quello dei giochi famiglia, dove cresce la domanda per giochi strategici ed inclusivi e crescono anche le carta da gioco. I giochi famiglia nel 2020 sono arrivati a pesare quasi la metà dell’intero mercato dei giochi da tavolo (esclusi i puzzle). “

I PRODOTTI PLAY-DOH SONO TUTTI I GIOCHI CHE IMPLICANO LA MANUALITÀ E L'INVENTIVA PER PRODURRE QUALCOSA: DA "IL MAGICO FORNO" AL "SET PER LA PASTA".

GIOCATTOLO LAVACOSCIENZA O SCELTA EDUCATIVA PONDERATA Riproponiamo la medesima domanda rivolta a Ziella, sul significato del gioco durante la pandemia. “La pandemia ha cambiato lo stile di vita delle persone. Sicuramente da una parte il giocattolo è stato un potente alleato per tutte la famiglie e genitori dando quindi la possibilità di intrattenere i bambini che hanno accusato molto la chiusura delle scuole, la didattica a distanza, chiusura di ludoteche, palestre e piscine. Anche i giochi legati al comparto dell’art and craft hanno vissuto un anno di crescita per la loro capacità di stimolare il bambino e accrescerne la creatività, la manualità, la curiosità e la voglia di sperimentare divertendosi. Sintesi perfetta di questa filosofia sono tutti i nostri prodotti Play-Doh, per esempio. “ “Giocare tutti insieme ad un gioco da tavolo o stimolare il bambino creando insieme a lui con la pasta da modellare è stato per molti un modo più costruttivo di passare il tempo a disposizione, chiusi tra le mura domestiche e/o limitati nella socialità. È proprio in questa dimensione che si è riscoperto il piacere di stare insieme e valorizzare quei momenti spesso sacrificati dalla frenetica quotidianità.

I BEST SELLER DI HASBRO E L'INOSSIDABILE STAR WARS Quali sono stati invece i giochi Hasbro più venduti ? "Tra i giochi da tavolo Hasbro Gaming si sono contraddistinti per performance i grandi classici come Monopoly Classico, Cluedo, Indovina Chi?, L’Allegro Chirurgo, Jenga, Forza 4, Twister, Taboo, Trivial Pursuit, Cranium, Cocco Dentista, Il Gioco Della Vita. Ma siamo entrati nelle case delle famiglie italiane anche con novità di successo come Monopoly Super Electronic Banking, Monopoly Edizione 85° Anniversario, Cluedo Caccia All’Impostore, Monopoly La Rivincita dei Perdenti, Forza 4 Al Volo. Tutti i grandi classici del divertimento continuano la loro crescita anche

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maggio\giugno 2021 nel 2021 a testimonianza di quanto la brand awareness di questi titoli sia forte per il responsabile d’acquisto e come, allo stesso tempo, questi giochi siano anche nei cuori dei bambini. Sicuramente anche Play-Doh ha vissuto un anno molto importante e molto performante per le ragioni di cui parlavamo nella domanda precedente. Uno dei prodotti più venduti e più amati è stato PlayDoh La Pizzeria. La Pizzeria è un grande classico ed un best seller già dal 2019, la performance del 2020 è stata però ancora più forte. L’anno scorso nel mondo dei giochi era immediatamente percepibile l’importanza dell'Arts & Craft, questa rilevanza continua ad avere un trends positivo anche nel 2021. Infatti la pasta da modellare è stato uno dei giochi più venduti perchè permette alle famiglie di creare insieme, disfare e ricominciare da capo, a loro piacimento. E tutti i nostri vasetti e set di Play-Doh si prestano perfettamente a questa esigenza catapultando le famiglie in tanti mondi diversi: dai set per la cucina dove creare pasta, pizza o torte colorate, al nostro Dottor Trapanino facendo finta di essere brillanti dentisti o al Fantastico Barbiere per improvvisare tante buffe e divertenti acconciature. Altri prodotto molto apprezzati sono stati l’animatronic di The Child, star indiscussa della serie TV The Mandalorian. Con il suo tenero faccino e la potente manina piena di magia ha (ri) conquistato i fans di Star Wars e non. La tecnologia del prodotto permette di creare perfettamente la personalità del personaggio rendendolo ultra-realistico e molto interattivo con suoni e movimenti. La qualità e le caratteristiche all’avanguardia del prodotto insieme al successo inaspettato della serie in onda su Disney+ hanno contribuito al successo del giocattolo, tra grandi amanti del genere e piccini! Un altro successo Disney che ha decretato il successo di un giocattolo amatissimo, soprattutto dalle bambine, è stato Frozen 2. Il Nokk elettronico acquatico è riuscito a portare in vita la magia di Elsa, rendendo quasi reale quello che gli spettatori hanno visto nel film. Anche qui la qualità del prodotto ha reso possibile l’impossibile: rendere reale ciò che vive nell’immaginazione dei bambini. Infine, sempre tra i più piccoli continua ad essere molto apprezzato il nostro Cubby della linea Furreal, che ha avuto un’ottima performance, diventando l’amico perfetto per i bambini. Il cucciolo che hanno sempre desiderato e che li aiuta a sviluppare la loro curiosità mentre si divertono. Un mix perfetto di tenerezza e giocabilità! “

NOVITÀ HASBRO 2021 Chiediamo anche alla Brand Manager Hasbro, Viola Modugno quali novità ci saranno per il 2021. “Come ogni anno le novità per Hasbro Gaming e Monopoly non mancheranno! La famiglia Hasbro Gaming si allarga e si rinnova continuamente, rimanendo sempre al passo con gli ultimi trends di mercato. Avremo un nuovissimo gioco di carte: Monopoly Bid. Una esperienza di gioco Monopoly semplice, immediata e facilmente replicabile dai bambini. Monopoly Bid è un perfetto

mix di strategia, fortuna e probabilità. Bisogna essere veloci nel fare l’offerta giusta per vincere le aste e conquistare le proprietà. Ci sarà tanta interazione tra i giocatori, per esempio rubando le carte agli avversari per vincere. Per i più piccini in età prescolare arriverà una nuovissima versione motorizzata Mangia Ippo Catapulte: gli ippopotami sono tornati più affamati che mai e grazie alle bocche in constante movimento e le catapulte che lanceranno angurie nelle loro fauci, il gioco è più sfidante e divertente. Arriverà anche Taboo in versione Junior che aprirà le porte di una giocabilità tanto amata dai giovani anche ai piccolini e alle famiglie. Ovviamente questa versione di Taboo sarà più semplice ma sicuramente non meno divertente. Peppa Pig entrerà ufficialmente in casa Hasbro con tanti nuovi prodotti ispirati ad uno dei personaggi più amati dai piccolini, come l’attesissimo Monopoly Peppa Pig totalmente tematizzato. E tanto tanto altro abbiamo in serbo per il nostro pubblico, che va veramente "da 0 a 99 anni", come piace dire a noi.

ANCHE PER HASBRO È BOOM E-COMMERCE Chiediamo poi se anche per Hasbro il canale di vendita più gettonato sia stato quello digitale. “Per via delle restrizioni che hanno costretto molti negozianti, specialisti o grande distribuzione a chiudere per diversi mesi nell’arco degli svariati lockdown, sicuramente il canale ecommerce, già in crescita pre-pandemia, ha acquisito sempre più una grande importanza. Consapevoli di ciò abbiamo potenziato la nostra presenza sui canali che ci permettevano di arrivare direttamente al consumatore, focalizzandoci sull’online ma non trascurando le realtà più piccole che si stavano, nel mentre, attrezzando e riorganizzando verso questa nuova, ma necessaria svolta ossia quella dell’e-commerce. Pensando proprio a loro abbiamo creato uno store locator all’interno della nostra, ormai seguitissima, Hasbro Community: Hasbro Negozi (hasbrocommunity.it). Abbiamo voluto fornire loro supporto nell’implementazione dei loro shop online fornendo gli asset giusti che li permettessero di ripartire nel mondo digitale più forti che mai. Allo stesso tempo abbiamo voluto salvaguardare la preziosa shopping experience dei clienti all’interno degli store fisici, permettendo di prenotare visite, fornendo contatti diretti con il negozio attraverso il nostro portale. “ Ringraziamo la dottoressa Modugno per la disponibilità e l'intero ufficio marketing di Hasbro per averci concesso questa intervista.

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/Impresa

RICHARD GINORI DIVENTA GINORI 1735 A cura di Marcella Ciappi Foto © Ginori 1735

NUOVO NAMING, NUOVA BRAND IDENTITY Risale allo scorso settembre il cambio di denominazione di Richard Ginori, eccellenza italiana del settore lusso e lifestyle, tra i principali marchi mondiali nella porcellana pura e nel design di altissima qualità, a Ginori 1735. Un cambio che accompagna un rinnovamento complessivo della visual presentation del brand: il nuovo logo rappresenta la combinazione fra tradizione e innovazione, con il lettering Ginori 1735 presentato in caratteri eleganti, sinuosi e definiti, come scritti a mano. Resta, invece, inalterato il logo attuale quale marchio di fabbrica distintivo e riconoscibile che autenticherà e garantirà l’originalità di ogni creazione. La nuova brand identity rispecchia la transizione della Manifattura, specializzata nella realizzazione di servizi da tavola e di articoli per la casa in porcellana di altissima qualità, verso il settore del lusso e del lifestyle, con un respiro sempre più internazionale. “Oggi torniamo alle nostre radici e, attraverso il cambio del nome, puntiamo ancora maggiormente sulla nostra legacy, intesa quale profondo senso di ospitalità, attenzione alle buone maniere e spirito vivace posseduti da tutti coloro che condividono la nostra mission – ha commentato Alain Prost, Presidente e Amministratore Delegato di Ginori 1735 – Richard Ginori è quindi, oggi, nuovamente Ginori 1735”. Ginori 1735 è pensato sia per celebrare la straordinaria heritage della Manifattura, che per indicare una rinnovata attenzione verso le nuove

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NUOVA IDENTITÀ PER RICHARD GINORI, DAL 1735 MASSIMA ESPRESSIONE DELL’ECCELLENZA ITALIANA NELL'ALTA MANIFATTURA ARTISTICA DELLA PORCELLANA PURA, CHE CONSOLIDA IL PROPRIO POSIZIONAMENTO ONLINE.


maggio\giugno 2021 generazioni di consumatori del lusso, con gusti e stile di vita in continua evoluzione.

del fatturato e-commerce di quasi il 280% rispetto all’anno precedente, con una crescita del 15% del fatturato estero”.

Parte del Gruppo Kering, Ginori 1735, in oltre 285 anni di storia, non ha mai cessato la produzione di servizi da tavola e oggetti per la casa in porcellana pura. Le origini della Manifattura risalgono al 1735 a Sesto Fiorentino, nei dintorni di Firenze, quando il marchese Carlo Ginori avvia una fabbrica che sarà pioniera nella produzione e lavorazione dell’oro bianco. In pochi anni, i Maestri Ginori perfezionano un vero e proprio “sistema” nel quale un semplice impasto di caolino, alabastro e silice viene lavorato e cotto con le metodologie del tempo. La Manifattura riproduce da subito le opere, tra gli altri, di scultori barocchi del calibro di Massimiliano Soldani e Giovanni Battista Foggini, guadagnando consensi in tutta Europa per la portata delle sfide sostenute e per uno stile e un tocco tipicamente italiano. L’iconica corona che marchia il retro delle collezioni da tavola in alcune delle più eleganti abitazioni e dei ristoranti più esclusivi del mondo simboleggia la sofisticata fusione tra artigianato e arte e questa ardita combinazione di gusto è sempre stata il cuore del brand. Nel corso dei secoli, la Manifattura ha trasformato i propri processi produttivi, unendo tecniche antiche a un gusto sempre contemporaneo per realizzare creazioni innovative e suggestive, frutto di guide visionarie come Giovanni Gariboldi, Gio Ponti e, più recentemente, Alessandro Michele. Ginori 1735 è guidata dalla passione per la cultura, i colori, l’arte e l’ospitalità tipicamente italiani e la sua mission è quella di promuovere un moderno Rinascimento, attraverso una riscoperta della vita quotidiana nei suoi piaceri, nelle sue espressioni artistiche e nell’affermazione dell’individualità di ciascuno. Il mondo Ginori 1735 viene oggi plasmato da una molteplicità di voci, opinioni e stili. Reinveste la propria legacy nella visione delle nuove generazioni di maestri di stile innovativi e provenienti da diversi ambiti: dalla moda, all’arte, al design, fino all’architettura, al cinema e all’arredamento. Maestri in grado di portare l’arte nella vita quotidiana e la vita quotidiana nell’arte per creare nuovi mondi Ginori 1735 sempre più affascinanti.

Arrivano, quindi, a 31 i mercati nei quali gli appassionati Ginori 1735 possono comodamente usufruire di una shopping experience customizzata, grazie alla possibilità di accedere al servizio di personalizzazione delle creazioni della linea Totem e Corona Monogram e di scegliere i propri pezzi preferiti nell’ampia gamma di collezioni disponibili: Il Viaggio di Nettuno, Aria, Voliére, Oriente Italiano, Catene, Labirinto, Vecchio Ginori, Antico Doccia, Oro di Doccia, Arte, Babele, oltre ad alcuni best seller delle collezioni di cristalli, posate e tessile. Il nuovo e-store, raggiungibile da computer e dispositivi mobili, offre un’esperienza interattiva, arricchita inoltre da contenuti editoriali e da una serie di servizi quali: reso gratuito, customer care dedicato in lingua inglese, servizio di spedizione ad hoc con FEDEX, pagamenti attraverso le principali carte di credito. L’apertura della nuova vetrina in Svizzera è parte integrante della strategia digitale della Manifattura, che nel corso degli ultimi anni ha puntato a moltiplicare le attività attraverso cui incrementare la propria presenza online. Tale strategia ha visto il lancio degli e-store in Italia, Regno Unito e Francia e la successiva estensione dell’e-commerce al resto d’Europa: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Germania, Grecia, Irlanda, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria. Ginori 1735 ha poi raggiunto prima il mercato statunitense attraverso una piattaforma e-commerce dedicata e, nel giugno 2020 anche il Canada. In Cina, lo scorso settembre, il brand ha, inoltre, attivato il proprio account ufficiale su WeChat, la piattaforma multi-funzionale cinese più frequentata al mondo, con una base mensile di oltre 1 miliardo di utenti attivi e una penetrazione che supera il 93% della popolazione nelle maggiori città del Paese.

LA CRESCITA DIGITALE Ginori 1735 prosegue oggi nella propria strategia di potenziamento degli strumenti digitali, aggiungendo la Svizzera al bouquet di Paesi raggiungibili direttamente tramite il proprio canale e-commerce, completamente integrato nel sito istituzionale. “Lo sviluppo dell’anima digital del brand ha l’obiettivo di rafforzare ulteriormente il nostro posizionamento verso il top di gamma nel settore lusso e lifestyle, oltre che di consolidare una strategia ancora più importante in un momento complesso quale quello attuale – ha dichiarato Alain Prost – Inoltre, la presenza online e sui social ci consente di avvicinarci sempre più ad un pubblico giovane e connesso, desideroso di interazioni alternative con i top brand e che è già abituato, e spesso preferisce, esperienze di shopping online rispetto ad acquisti in luoghi fisici. Questa strategia sta già portando ad importanti risultati al nostro marchio: solo considerando gli ultimi cinque mesi, infatti, complessivamente, abbiamo registrato un aumento

GINORI 1735 La produzione Ginori costituisce un vero e proprio punto d’incontro di saperi, lavoro, persone e creatività, dove l’immaginario prende forma quale testimonianza di una sola, straordinaria ossessione: la bellezza. La Manifattura è attiva nella creazione, produzione e vendita di porcellana pura, fabbricata secondo molteplici procedimenti, alcuni dei quali rimasti pressoché immutati fin dagli esordi, mentre altri che fanno invece uso di tecnologie all’avanguardia e di macchinari altamente sofisticati. Ginori 1735 è da sempre associata ai nomi di grandi personalità dell’architettura, del design e della moda e si è imposta a livello internazionale come vera e propria icona del made in Italy. Ginori 1735 può contare su una rete distributiva composta dai flagship store di Firenze e Milano, dallo store monomarca di Mosca, da un network di rivenditori autorizzati in Italia e da punti vendita in selezionati Department Store e Specialty Store multimarca di alto livello nel mondo. Per info: www.ginori1735.com

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/Cultura Il motivo per cui il testo sacro della Bibbia e Pinocchio siano i testi più letti nel mondo, senz’altro viene dal fatto che nel primo viene ricostruito il sentimento religioso dell’uomo risalendo alle origini dell’Antico Testamento, il secondo è il burattino più famoso in ogni angolo della terra, senz’altro una figura ben costruita nel mondo dell’infanzia. Il fascino della metà marionetta che poi compie il suo percorso sino a diventare un bambino vero è una metafora di ogni tempo, delle mille insidie da affrontare per diventare uomini, mirabilmente insegnato dal Collodi. Da considerare, inoltre, che l’arte ed il gioco sono due attività che molto hanno in comune in quanto metaforiche: non a caso il gioco si realizza e mette in atto esattamente come fanno gli artisti. Negli anni ’30/’40, nacquero le fabbriche specializzate per le camerette dei bambini e proprio Pinocchio, Walt Disney, Biancaneve ed altri ancora, ne furono buoni testimonial, in quanto artisti ed artigiani ben si dilettavano su tale ispirazione.

LA FAVOLA INFINTA A cura di Carla Cavicchini

PINOCCHIO SOTTO L’ALA OSSERVATRICE DEL COSTUMISTA MASSIMO PARRINI CANTINI, VINCITORE PER LA QUINTA VOLTA DEL DAVID DI DONATELLO PER IL FILM “MISS MARX”.

Carlo Lorenzini Collodi, brillante scrittore de: “Le avventure di un burattino di nome Pinocchio”, oltre al ruolo di novelliere, in vita si era dedicato a varie attività quali giornalista di satira e costume, nonché critico d’arte, teatrale e musicale. La mostra tenuta al Museo del Tessuto di Prato “Pinocchio nei costumi di Massimo Parrini z dal film di Matteo Garrone”, ha fornito la piacevole occasione d’ammirare i vari costumi, nonché di conoscere il pluripremiato costumista cinematografico Massimo Parrini Cantini; così, se nell’ambiente museale viene svolta una funzione anche didattica, il tessuto nei suoi numerosi risvolti è capace d’abbracciare persino tematiche filosofiche. Eccolo, il mitico Pinocchietto in stoffa jacquard con effetto increspato, nell’unica nota di colore del film rosso, capace di rappresentare sangue, fuoco, vita, vergogna, rabbia, ma anche tanto amore. Tenero il buon Geppetto nella sua povertà nobile e dignitosa, infilato in quei pantaloni corti sotto il ginocchio e gilet a righe, ed ancora deliziosa quella

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Massimo Parrini Cantini con il David di Donatello


maggio\giugno 2021

I costumi di "Pinocchio" in mostra al Museo del Tessuto di Prato

cravatta con fiocco per il Grillo Parlante, che gli conferisce importanza ed autorità. A seguire Mangiafuoco, con gli otto burattini del suo teatro, ed ancora la splendida Fata Turchina che incanta nel guardarla. Il costume della lumaca ne riflette appieno il carattere flemmatico, mentre il Gatto e la Volpe, appaiono carinissimi in pieno stile vintage. Spostandoci, osserviamo il Giudice – gorilla chiaramente togato – ed ancora Medoro, il cane, presentato in livrea. D’obbligo l’archivio con visione dedicata ai bozzetti realizzati da Parrini Cantini per il film, un mix di tecniche manuali con documentazione fotografica e ritocco digitale, campionature varie dei tessuti selezionati, arrivando ai vari capi d’abbigliamento storici del XVIII e XIX secolo, provenienti dalla collezione personale del costumista, utilizzati quale fonte d’ispirazione diretta per la progettazione di Pinocchio. Tut to sapientemente accompagnato dagli storici figurini di moda provenienti dalla ricca raccolta del Museo. Basilare conoscere il “Vecchio Pinocchio” del 1883, in quanto Parrini Cantini e Garrone curandone l’aspetto iconografico hanno portato alla luce l’antica stampa dell’editore Felice Poggi di Firenze, con disegni di Enrico Mazzanti, adeguandola al film. Di

notevole interesse gli spezzoni d’interviste intervallate dai backstage delle riprese del film, occasione per cogliere l’immediatezza del set cinematografico. Massimo Parrini Cantini ha il volto del buono con due splendidi occhi azzurri che brillano come gioielli. Tranquillo e gentile, è figura d’estrema disponibilità. Dichiarato costumista di grandissimo talento per l’estrema cura professionale che egli pone nel proprio lavoro, incanta per quell’alone fatato capace di volgere a una espressione tipicamente fashion, estremamente personalizzata. Altamente fecondo l’incontro con la sartoria Tirelli, vista l’ottima preparazione nell’individuare epoche e provenienza di abiti autentici, guadagnandosi parole d’alta stima da parte della costumista Gabriella Pescucci: insieme nelle scorribande culturali, nei vari drappeggi del contado fiorentino, sino ad arrivare alla piacevolezza dei mercatini vintage dove il fiuto dell’amico Massimo, riusciva sempre a scoprire periodi e particolarità dei tessuti. Il grande costumista Piero Tosi – un nome, una garanzia – nel consueto ruolo di persona ombrosa e scettica, rimase sorpreso dalla preparazione sulla “Storia del Costume” nonché dall’alta cognizione di suddividere

i bottoni per ogni epoca, decretandone di conseguenza l’alta maestria. Maestria che Parrini Cantini traduce tramite la salvaguardia del patrimonio tessile e dell’abbigliamento scovando, come un Panzer, preziosità presso privati, bugigattoli e botteghe antiquarie. Collezionare richiede preparazione, buona presentazione, gusto, squisitezza, affezione, amorevolezza, ed ancora attaccamento per cose ed oggetti che sarebbero andati persi. Ed a lui piace collezionare emozionandosi come un bambino nei mercatini dell’usato, forte del suo occhio lungo e attento. D’altronde la cultura visiva è un dono acquisito e non certamente in vendita! Gli hanno insegnato che il tessuto non è una cosa effimera in quanto linguaggio di un abito, specie se il film è in costume. Questo poiché quando mette i capi sui manichini, ne capisce volumi e lunghezze, costruzione sartoriale (chiusure, etichette se ci sono, taglio, stecche) entrando in empatia non solamente con l’oggetto, ma anche con la sua vita e storia di cui è documento. La passione e successivi studi per La Storia del Costume e della Moda nasce grazie alla nonna materna, Silvana, sarta di mestiere: “Che fascino tutti quei tessuti arrotolati nella

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stanza delle stoffe, dove già a quattro anni m’intrufolavo di nascosto assaporandone l’essenza. Ed ancora tutte quelle ore in soffitta e nelle camere aprendo il guardaroba domandomi come il tempo potesse incidere così notevolmente sulla stoffa.” Una ossessione trasformatasi in studio apprezzando l’alto valore culturale e sociale tanto da divenir collezionista per vanto e dedizione: ha fermato il tempo applicando veline sui religiosi capi piegati con estrema cura, oltre 4000 pezzi datati dal XVII secolo agli anni novanta del Novecento, esclusi accessori tipo cappelli, borse ed altro ancora. Praticamente una sorta di buon corollario assieme alle 30.000 fotografie d’epoca. Poiché la fotografia restituisce la verità storica tale e quale, mentre le altre forme artistiche come ad esempio la pittura, lasciano un buon margine interpretativo all’osservatore. Dai modi estremamente garbati, seduto compostamente ma in maniera disinvolta, accetta di buon grado l’intervista. Inevitabile l’accostamento di Pinocchio a piccoli ed adulti. “È una favola per bambini nonché adatta per grandi in quanto rileva l’imbroglio. Non a caso la lumaca, il grillo parlante, il gatto e la volpe e tutti gli altri personaggi, sono ben aderenti alla realtà locale alla quale Collodi ha ben attinto.”

Massimo Parrini Cantini accanto ad un suo costume

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Massimo Parrini Cantini accanto alla stilista Eleonora Lastrucci


maggio\giugno 2021

Massimo Cantini Parrini è nato e si è formato a Firenze. I suoi studi vanno dall’Istituto Statale d’Arte di Porta Romana, al Polimoda sino alla laurea in “Cultura e Stilismo della moda” presso l’Università di Firenze. Nel corso degli studi accademici vince il concorso al “Centro Sperimentale di Cinematografia a Roma, diventando allievo nel corso di costume del Premio Oscar Piero Tosi. Egli è l’unico costumista italiano ad aver vinto dalla prima nomination quattro David di Donatello consecutivi oltre a numerosi premi e riconoscimenti tra i quali spiccano “Nastri d’Argento”, “Ciak d ’ O r o” n o n c h é p r e m i a zi o n i i n esclusivi festival cinematografici. Un importante riconoscimento gli è stato riconosciuto da EFA (European Film Award).

Quale è stato il suo tocco personale? “L’estrema toscanità. Ed è stato molto, molto interessante scoprire le prime grafiche su tale marionetta. Quanto all’ispirazione è nata dall’estrema realtà dei colori trasportati principalmente sui tessuti, con i magnifici toni della terra così amata dai Macchiaioli.” Ma lei si sente Pinocchio? “Tutti ci sentiamo Pinocchio! Personalmente lo sono stato tantissimo da piccolo e tutti noi adesso, da grandi, continuiamo ad esserlo provando vergogna, passione, paura, nonché estrema sincerità. Ricordo che alle elementari era materia di studio, gli insegnanti ci facevano discutere tramite disegni e temi in merito, appassionandoci moltissimo. La cosa mi ha sempre affascinato e, tra l’altro, abito a Castello, dove Collodi andava a trovare il fratello scrivendo parte della novella. Proprio a Castello c’è questa

villa ove il Collodi soggiornava spessissimo.” Su ciò sono state fatte rappresentazioni varie quali fiction, opere teatrali, film, ed altro ancora. Non è facile lavorare diversificandosi da quanto precedentemente eseguito. “Assolutamente no, è stato il nostro cruccio riuscire ad essere diversi in una favola così rappresentata. La diversità sta avendo un seguito notevolissimo. I primi disegnatori della favola sono fonte d’ispirazione immensa, di conseguenza non fedelissimi però con occhio importante.” Il naso del costumista Massimo Parrini Cantini non si è allungato. Estremamente buono e sincero, tanto da aver vestito con estrema cura ogni protagonista della bella favola. IMMORTALE.

Nel suo curricula vanta più di 50 produzioni da costumista molte delle quali per registi di fama internazionale. Nelle sue molteplici esperienze professionali, emerge significativamente il sodalizio con il regista Matteo Garrone poiché prima di Pinocchio, per lui ha realizzato i costumi dei film “Il racconto dei Racconti” e “Dogman”.

L’Italia candidata alla notte degli Oscar americani il mese di aprile, era favorita per il film “Pinocchio”, regia di Matteo Garrone, per i costumi di Massimo Parrini Cantini, obiettivo purtroppo non raggiunto. Tuttavia una splendida occasione per il bravissimo costumista, l’aver avuto tale nomination in un evento prestigiosissimo, riconosciuto a livello mondiale, felicissimo tra l’altro di aver ricevuto l’11 maggio di questo 2021, il quinto “David di Donatello” per il film “Miss Marx”

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/Cultura

SIGNORI SI NASCE: ARTISTI PURE! Intervista a Fioretta Mari A cura di Carla Cavicchini

Raggiante di luce ed entusiasmo, con quegli occhi dal taglio lungo così brillanti, incontriamo Fioretta Mari, attrice, insegnante, direttrice artistica nonché regista teatrale italiana. Iniziamo dal nome imposto oppure dal suo debutto? “Mi chiamo Fioretta poiché mia madre recitò sino ad otto mesi e mezzo con tanto di pancino piccolo, declamando Fioretta Del Beffardo che parla di Cecco Angiolieri, quello di: “S’i’ fosse foco, arderè ‘l mondo, s’i’ fosse vento, lo tempestarei…”, pertanto fui chiamata così, con grande rabbia da parte di mio papà in quanto, essendo colonnello d’artiglieria e devoto di Santa Barbara, preferiva diversamente. Tuttavia si misero d’accordo chiamandomi Fiore!” Che romanticismo! Passiamo alla polvere da palcoscenico da lei respirata da piccola? “Piccolissima! Si figuri che debuttai a tre anni ne La Maestrina di Dario Nicodemi, chiaramente con mamma, cresciuta praticamente dentro un baule! Recitando, ad un certo punto dello spettacolo con la battuta: “Scusate, debbo fare la pipì!” scatenando un pandemonio di risate e di applausi, facendo letteralmente impazzire il pubblico. Orbene, proprio in virtù di questa bimba-prodigio, un autore spedì una lettera autografata a mio padre, che conservo con cura: “Caro Ugo, ho scritto una canzone in vernacolo e vorrei che tua figlia la cantasse con me”. Firmata, Odoardo Spadaro. Di conseguenza sono la prima interprete di La porti un bacione a Firenze, tanto che il

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In foto: Fioretta Mari


maggio\giugno 2021 giornale La Nazione mi premiò nella mia citta natale. Il mio sogno? Che tale canzone diventi simbolo di coloro che vanno ad emigrare.” Anche all’estero! “Ah, in America sarebbe meraviglioso! Quando la canto oltreoceano arrivano sempre scrosci di applausi. E questo lo dico orgogliosissima d’avere due regioni nel sangue: Dante, da una parte e Cielo D’Alcamo dall’altra (la Sicilia): meravigliosa! Come detto, l’arte è nel nostro Dna, vantando 12 generazioni di attori e 13 con mia figlia, famosa cantante celtica che vive in Svizzera.” Un affetto che recepiamo pure noi. “Sono sua mamma, e prendendo esempio da Einstein: vivi ora! Ida Elena è il mio adesso, il mio domani, il mio sempre! Un soprano meraviglioso, estremamente brava e preparata, tanto d’esser

La sua formazione dove è stata? “In casa, grazie alla più grande insegnante in merito: Francy Carrara Manetti, che ha insegnato tra l’altro a tutti gli attori. Parlo cinque dialetti perfettamente, a Giancarlo Giannini insegnai il siciliano per Mimì metallurgico ferito nell’onore. Ci sono anche molte attrici più brave di me, ma Cigoli, grande doppiatore, si era innamorato della mia voce perché gli ricordava Anna Miserocchi da giovane. Ho doppiato per i Fratelli Taviani, Tornatore… ed i nostri doppiatori italiani sono straordinari.” Secondo Luca Ward le scuole di doppiaggio servono a poco. “Si, ma se non conosci le lingue devi pur studiarle, impararle per non far ridere. Poi parla come mangi, sii sincero, umano, ma studia e studia, altrimenti ti esprimi in dialetto. Quindi o sei un mago che impari da solo ascoltando, oppure ci vuole applicazione. Su ogni

Fioretta Mari accanto al regista Pupi Avati considerata la più bella voce d’Europa, pluripremiata anche in America. Peccato abbia dovuto dimostrarlo in Germania ed Inghilterra nonostante sia stata scelta in Italia per West Side Story, Il Fantasma dell’Opera ed altro ancora.” Innegabile chiederle consigli sul doppiaggio. “La dizione è come il pianoforte, come la danza classica: è basilare non lasciarla, ma coltivarla di continuo con esercizi e segreti. Indispensabile anche non farsi prendere troppo dalla tecnica, troppa! Quello che salva è l’anima e non lasciarsi prendere dalla rigidità e durezza: l’italiano e bello ma è una lingua dura, bisogna abbellirla con pause e colori. Ed ancora non farla apparire troppo, altrimenti rischia d’essere una caricatura. Ad esempio, troppo toscano guasta. Pertanto semplicità. I difetti vengono registrati nel cervello, specie nei grandi. Secondo il mio pensiero dovrebbe essere insegnata iniziando dalla Prima media. Quando si doppia si legge ed io ho inventato un sistema in merito. Nel mio libro “Ciao, artista”, scritto con Manuela Metri, si trova tutto: aperture e chiusure, unite a tecniche e segreti necessari ai giovani per affrontare un provino. Da qui il successo delle tantissime copie vendute. Dal canto mio, non vado in discoteca poiché troppi decibel rovinerebbero il mio udito!”

regione bisogna lavorare, specie sui difetti, al nord come al sud.” Una vera e propria lectio magistralis! Nisciuno è nato ‘mparato? Ridendo: “Beh, anche! Tuttavia le dico una massima assolutamente vitale: un artista deve essere protetto da un agente, da un bravo Ufficio Stampa, se poi è un amico vero la fortuna sale al culmine. Firmato Corrado Ferrante.” Ne abbiamo capito l’importanza, non possiamo che concordarne perfettamente. Adesso andiamo oltre: prima, parlando del capoluogo toscano, l’abbiamo sentita estasiata! “E come non esserlo! Tra l’altro non molto tempo fa sono stata premiata dall’Auser Filo D’Argento nello splendido Salone dei Cinquecento davanti ad una nutritissima platea! La mi Firenze è quella di mio padre, Ugo Manetti: sono nata a Palazzo Pitti crescita tra Rembrand, Raffaello, Dolci… e ne sono ancora innamorata nonostante viva a Roma. Innamorata del cervello dei fiorentini, di questa città strana che tanto fece per far andar via Dante… di conseguenza, ogni tanto qualcosa gli scivola. L’invito è volto a smettere di perdere i grandi valori visto che vanta una fucina d’enormi talenti. Spontaneo

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ricordare Zeffirelli, uno dei registi più grandi, tra l’altro allievo di mio padre, ed ancora Paolo Poli, quando recitava al Rondò di Bacco… unico! Come pure Giorgio Albertazzi con cui ho avuto il privilegio di recitare ne La figlia di Iorio a Taormina D’Arte. Persone il cui nome fa venir la pelle d’oca! D’altronde noi italiani siamo stimati per La Commedia dell’Arte poiché, a differenza degli altri, è insita nel nostro essere assieme al bel canto, alla cucina, nonché belle donne del nostro Stivale! Lo sa che l’Alighieri in America è un idolo? Ed allora le dico questo: l’arte deve essere fatta in maniera intelligente, incuriosire, senza annoiare! Personalmente ho il privilegio di insegnare in America alla Lee Strasberg Institute di Los Angeles e New York, nonché di avere la stima e l’amicizia di Anna Strasberg, l’ultima moglie di Lee Strasberg, creatore dell’Actor’s Studio dove sono usciti Marlon Brando, Al Pacino, la Monroe, Robert De Niro e tanti altri ancora. Tornando al mio metodo, questi allievi, che conoscono il nostro alfabeto, esigono le spiegazioni in lingua italiana e, creda, per la loro attenzione ed impegno regalano soddisfazioni incredibili. Ho sempre amato documentarmi, parlo di cose che vengono dai miei avi, non a caso ho un libro che spiega tutto questo: i Carrara discendono dal ‘60, dai Carraros, lavoranti al tempo dei grandi attori, che andavano alla Corte del Re di Spagna. Oltre ad insegnare in Sicilia, a Torino, Genova, mi chiamano anche da altre parti ma non ce la faccio proprio, creda! Da sette anni opero anche a Roma, all’Actors Planet di Rossella Izzo, scuola dove escono i nuovi attori – le richieste sono tantissime – e, proprio sul Somma Poeta di cui quest’anno ricorrono i 700 anni dalla nascita, li faccio sbizzarrire e divertire come matti. Prendendo spunto dal V Canto, avvolti in grandi veli, si esprimono in versione classica, sconfinando sino al rap e, creda, l’entusiasmo, le endorfine, salgono alle stelle, tanto che finita la pandemia del Covid-19, andremo in tournée.” Che energia, per lei la vita è sempre una sfida! “Amo immensamente il mio lavoro, morirò insegnando. Era il mestiere di mia madre, mia nonna, di tutti. Ce lo portiamo dentro, non c’è niente da fare, i cromosomi sono questi. Ho insegnato anche alla scuola di Gassman, La Bottega, amando ripetere ciò che dicevano i grandi d’una volta: Nessuno è in grado d’insegnare, io posso solo aiutarti a pensare.” Beh…il pensiero d’una grande tra i grandi. “Rispondo citando il grande maestro Orazio Costa, vera e propria costola di formazione. Non ho fatto scuole, nemmeno l’Accademia, bensì la scuola della vita poiché lavorando s’impara. Costa venne a vedermi recitare ne I Malavoglia, dicendomi: “sei nata artista, hai dentro tutto quello che ci vuole per fare teatro. Possiedi presenza, voce, talento, riuscendo persino ad impallidire in scena. Hai quello che avevano le attrici nel passato, insito nel sangue. Decisamente non da tutte!” Morale: un passaporto per la vita! “Osserverei per l’arte! Se le parlo dei miei ricordi… oddio quanti ne ho! Sono stata prima donna di Tognazzi, Manfredi, Albertazzi, Mario Scaccia, Leo Gullotta, e come non ricordare Alberto Lionello per Anatra all’arancia al Verdi di Firenze con quella fila interminabile!

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Ricordo quando feci Liolà – scritta tra l’altro nell’Enciclopedia del Teatro – con Turi Ferro, a Londra. Laurence Olivier inginocchiato davanti a Turi Ferro gli disse: “Sei il più grande attore pirandelliano del mondo!” baciandomi poi la mano che non lavai per una settimana… che signore! Ed ancora Rossella Falk, divina nonostante desse confidenza a pochissime persone. Carmelo Bene inventò una maniera tutta sua, particolarissima nel recitare. Assolutamente strepitoso in quel modo d’esprimersi a macchinetta, seguendone la musicalità, tanto che nell’Amleto che lui paragonava a ad un fiume, recitava come un corso d’acqua che scorre… Panta rei, Eraclito! E poi Franca Valeri, meravigliosa, Miranda Martino, una cara amica che ha una sorella soprano, ed ancora la Efrikian, carinissima e splendida. Pensi che la sua bimba, Marianna, figlia di Gianni Morandi, debuttò a teatro con me, come del resto Gianluca Guidi, figlio della Masiero e Dorelli, accanto a Nino Manfredi al Sistina. Di Lauretta ero molto amica, tutt’ora la vedo sprezzante – le aveva rubato Dorelli – chiamando Catherine Spaak: la belga! E sta di fatto che di questo importa a pochi in quanto sono divenuta più popolare facendo Amici di Maria De Filippi!” Ma lei è un pezzo di storia del teatro! “Bisogna amare ciò che facciamo, è basilare, questa è la mia vita. Vita da prendere con filosofia, impegno e leggerezza, tanto che le racconto un particolare aneddoto: Ruggero Ruggeri – che caratterino! – era famoso per odiare gli attori tanto da scrivere sull’Ordine del Giorno: “Il grande cavaliere alloggia all’Excelsior, gli attori sono pregati d’andare molto più lontano!” Perché il suo pensiero era quello di non dar loro confidenza. Pensi che Gianni Agus incontrandolo durante la tournée: “Commendatore, da due mesi sono il suo primo attore giovane!” E Ruggeri sprezzante: “Lei non è primo, lei non è attore, lei non è giovane! Si scosti per cortesia che debbo passare!”


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/Cultura Dieter Kosslick, Liliana Cavani, Charlotte Rampling al 69° Festival di Berlino. Foto © Denis Makarenko / Shutterstock.com

Il modo di dire “La ragazza della porta accanto” ben si può attribuire anche a Liliana Cavani, regista e sceneggiatrice d’enorme talento, capace di rappresentare con gran maestria la storia e il vissuto sociale del Paese tramite numerosi film e cortometraggi. Tutto questo con estrema grazia e semplicità, col sorriso sulle labbra, la voce leggera e cadenzata incisa da una piacevole inflessione modenese (proviene da Carpi): praticamente “la regista della porta accanto”, seppur dotata d’uno spessore decisamente più unico che raro, come testimonia la realizzazione di veri e propri capolavori come “Francesco”. Parliamo proprio di Francesco d’Assisi, considerato un anticipatore della stagione di contestazione del ‘68. Un Santo a lei

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ESSENZA CINEMA A colloquio con la regista Liliana Cavani A cura di Carla Cavicchini


maggio\giugno 2021 molto caro e ripreso varie volte nei suoi lavori, seppur con attori diversi. “Ne scoprii la novità, il suo grande valore, quando realizzai la prima versione. Personalmente provengo da una famiglia non religiosa, atea addirittura, però Francesco, il vero Francesco, fu una scoperta. Tutto iniziò dal libro di un teologo medievalista dell’Università Svizzera, Paul Sabatier, capace di scrivere un vero romanzo di formazione. Una cosa stupenda.”

Liliana Cavani alla cinepresa. Francesco d'Assisi, 1966. Foto© Elio Ciol

Liliana Cavani - Interno berlinese, 1985. Foto© www.lilianacavani.it

E s’inc ant a. S’inc ant a raccont ando questo, rivivendo la magia di quelle letture di grande ispirazione, mentre da parte nostra è giusto spendere qualche parola sui numerosi premi ricevuti, quali “Il biglietto d’oro”, il premio Donatello, quel David speciale conferitole per la sua onorata carriera, ricordando inoltre “La cittadinanza onoraria di Assisi”, ed ancora il ruolo di consigliera di Amministrazione Rai, la Laurea Honoris Causa dell’Università Lumsa. Ha fatto pure parte della giuria alla 66a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. Una lavoratrice instancabile: con la sua sapiente regia, ha realizzato varie opere liriche per i più prestigiosi teatri italiani ed europei. Un’artista a tutto tondo, in quanto anche cineasta e documentarista. Ultimamente Rai Storia le ha dedicato dieci puntate aggiungendo all’intensa produzione cinematografica anche inchieste e docufilm, in collaborazione con Rai Teche. Tutto questo rievocando la TV di Ettore Bernabei, ex direttore generale RAI, da poco scomparso, capace d’imprimere funzioni didascaliche, pedagogiche – ricordiamo i processi di alfabetizzazione – atte a trasmettere al pubblico sani modelli di comportamento. Quest’anno poi ricorre il quarantennale de “La Pelle”, film tratto dal romanzo di Curzio Malaparte, ove nelle viscere napoletane del ’44 – seconda guerra mondiale – si dipanano sensazioni di raccapriccio, bramosia, lussuria, nonché eccessi d’ogni genere in una panoramica di appetiti ed abusi sessuali, seguite da alti dosi di corruzione vista la necessità di salvare “La pelle”.

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È alla “Berlinale 2019” che alla splendida donna dagli occhi di ghiaccio Charlotte Rampling attrice forte, determinata, avvolta di quell’aplomb squisitamente britannico, viene consegnato “L’Orso d’oro” alla carriera, omaggiandola d’una selezione dei suoi film, con tanto di dedica alla proiezione de “Il Portiere di notte”, film con la regia di Liliana Cavani. “Innegabile osservare che quei guanti di pelle nera e bretelle sopra il nudo seno mi ossessionarono tormentandomi non poco, osserva l'attrice inglese. Di conseguenza la mia fu una guerra personale per non cadere nel regno della perversione. Da osservare tuttavia che film come “Il Portiere” rimangono ben impressi nella mente degli spettatori, considerando che in questo mondo odierno martirio e sofferenze si affacciano inesorabilmente.” A Firenze, al Cinema “La Compagnia”, la regista Liliana Cavani fu invitata in occasione della proiezione del film “I cannibali” (1969), a cura dell’Associazione Anèmic da parte del critico Gabriele Rizza. Nel suo stile composto e fermo, avvertimmo l’estrema disponibilità tra rigore e disciplina, veri e propri capisaldi.

Liliana Cavani alla cinepresa - Ripley's Game (Il gioco di Ripley), 2002 Foto© www.lilianacavani.it

Signora, spendiamo qualche parola sul “Portiere di Notte”, vero e proprio capolavoro non esente da critiche. Chi avvertì la forte morbosità nel contesto dell’Olocausto, chi apprezzò quella Vienna così cupa, particolare, funerea, bellissima, con quegli squisiti grigi chiaro-scuro, ed ancora chi apprezzò la pellicola per conoscere la storia. E quel fatto di Virna Lisi, che interpellata a proposito si rifiutò per le scene di nudo? “Eh, parliamo di un film che è stato capito più in Francia che in Italia, viste le varie censure avute nel nostro paese, nonché oggetto di commissione. Vietato ai minori di 18 anni, mi dissero, poiché l’amplesso con quella scena della donna sopra l’uomo… Mah, ripeto, da noi fu un problema mosso dalle varie associazioni cattoliche rimaste ai tempi di Re Pipino, che così si espressero in merito per un film che non era proprio volgare. Quanto a Virna Lisi… Oddio questa è una palla colossale, tra l’altro con lei girai “Al di là del bene e del male” conoscendo una persona molto leale. Creda, non era da lei affermare una cosa simile. Presumo che tale frase sia nata da qualcuno in

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maggio\giugno 2021 cerca di pubblicità.” Concordo perfettamente. Come concordo sul fatto che di osceno nel ‘Portierè non c’era proprio niente, in quanto il suo intento era quello di sensibilizzare. “Si, sta di fatto che a Cannes non fu presentato in quanto trattava una tematica alquanto delicata, capace di creare controversie. Nella capitale della Francia, a parte qualche caso, venne invece inteso molto bene riscuotendo un buon successo, come del resto accadde a Londra, New York e in altre città, scatenando dibattiti costruttivi e senza chiusure. Oggi si parla di negazionismo, io ne parlai con grande anticipo. Nel film viene negata la colpa… noi abbiamo ubbidito per essere sereni e tranquilli! È andata a finire così, ha vinto chi ha preferito questa tesi. Mentre il film era contro tale tesi.” Non a caso fu una proiezione contro il nazismo. “Beh… Sta di fatto che la Germania non ci è stata a sentire. Ma pensiamo anche a quei crimini sull’Appennino Tosco Emiliano dove non pagò nessuno. In un documentario visto recentemente ci sono due criminali in ritirata, mentre avanzavano gli americani, e loro urlavano: “abbiamo fatto bene, erano tutti partigiani, tutti partigiani!!!” E questo vedendo ammazzare donne e bambini! Ed ancora il cronista del filmato: “Ma no, nooo, avete ammazzato le donne, gli uomini erano scappati…!”. Insomma, veri e propri momenti di follia pura dove nessuno pagò. E di questo se ne potrebbe parlare per ore ed ore intere.” Resta una testimonianza di veri e propri crimini contro l’umanità. Concludo chiedendole se è vero che da bambina, proprio da piccolina, sua madre la portava regolarmente al cinema domenicale dicendole prima: “Liliana, tu però devi raccontare sempre, ma proprio sempre, che ti porto ai giardinetti!” “Si, verissimo. La sala era proprio sotto casa ed io me ne stavo ore ed ore intere a vedere il film anche due volte di seguito.” Senz’altro i dubbi non mancavano alla piccola Liliana, quando le chiedevano: “E tu, da grande cosa vuoi fare?”

Eduardo De Filippo e Liliana Cavani - 1972 Foto© www.lilianacavani.it

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/Formazione

#AUTHENTICLEADER La Business Coach Giovanna Carucci riscrive la leadership del futuro per le PMI italiane A cura della Redazione

Da Business Woman a Business Coach Giovanna Carucci insegna la leadership aziendale “human centered”: la crescita di imprenditori e team aziendali passa attraverso la passione, le emozioni e il benessere. Innovazione, creatività, business e mindfulness sono i punti di forza. Forte della decennale esperienza come manager all’interno di prestigiosi brand della moda e del luxury, Giovanna Carucci, ora Business Generative Coach altamente qualificata, rilancia e insegna un nuovo concetto di leadership aziendale incentrata sulla creatività, l’empatia, la capacità di ascoltare. Dal 2019 con la fondazione di #AuthenticLeader, percorso di Leadership Consapevole unico nel suo genere, fornisce agli imprenditori italiani nuovi strumenti affinché possano esprimere tutto il loro potenziale: “Le nostre PMI, dove cuore e intuizione sono sempre stati ingredienti fondamentali e parte essenziale del nostro successo internazionale, sono terreno fertile per generare cambiamento e diffondere un nuovo modo di fare business più consapevole ed innovativo” spiega Giovanna, che aprendo a tutti le possibilità offerte dal percorso si inserisce in maniera controcorrente anche all’interno del discorso odierno sulla diversity, in un contesto in cui “la diversità di genere perde ogni rilevanza. Nella Leadership Consapevole di AuthenticLeader tutto parte dal singolo individuo ed è proprio in questo la sua meraviglia: brilla al massimo di quello che sei e verso quello che vuoi.” Una filosofia innovativa e aperta in grado di coinvolgere sempre più imprenditori e imprenditrici, aziende e team, grazie alle capacità del percorso di far emergere il potenziale di ogni individuo.

LA NUOVA FRONTIERA DELLA LEADERSHIP: EMOZIONE, CUORE E PASSIONE Il nuovo concetto di Leadership proposto da #AuthenticLeader si ispira al coaching 3.0 del Generative Change di Robert Dilts e Stephen Gilligan, sempre più diffuso nella Silicon Valley, in cui l’attenzione alla tenuta umana ed emotiva nel fare impresa

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Giovanna Carucci, Business Generative Coach

hanno un ruolo centrale. Da qui, basandosi sulle fondamenta della Leadership Consapevole e del Cambio Generativo, il corso si pone quattro obiettivi primari per rinnovare e rinforzare la capacità di guidare un’impresa: la centralità della persona, l’innovazione interna all’azienda, la resilienza di persone e organizzazioni, la crescita all’interno di un sistema di valore. In linea con le più recenti teorie di business #AuthenticLeader sposta il focus manageriale da una “gestione razionale”, incentrata esclusivamente su numeri e modelli da replicare, ad una concezione che pone al centro l’essere umano nella sua interezza. L’imprenditore possiede una forte componente emotiva e, come spesso succede nelle piccole e medie imprese nostrane, una lunga storia familiare che ne determina un attaccamento profondo. Proprio in questi casi l’applicazione di modelli disumanizzanti rischia di creare danni con la perdita del potenziale più grande: cuore e passione. “Per anni si è creduto che il business fosse ad esclusivo appannaggio del razionale, che la nostra parte emozionale e personale dovesse essere tenuta fuori, che il profitto e i numeri


maggio\giugno 2021 gennaio\febbraio aziendali fossero il solo indicatore della performance aziendale. Modelli da seguire, standard ai quali attenersi, parametri da rispettare hanno creato invece ambienti di lavoro spesso poco a misura di persona e un livello di frustrazione e malessere mai riscontrati prima. Ci siamo disconnessi da noi stessi e abbiamo perso un enorme potenziale di innovazione, crescita e benessere” ci fa capire Giovanna Carucci.

IL PERCORSO: STEP E OBIETTIVI Nella sua applicazione #AuthenticLeader si ispira al modello americano del Business Mastermind Esperienziale alla cui struttura unisce le più moderne teorie di Business Consapevole finalizzate alla generatività, creatività ed innovazione. Questa modalità di lavoro integra un set di competenze e conoscenze di ultima generazione, tra cui il Generative Change, la Creative Mind e

la mindfulness, adattate alla realtà delle PMI italiane. La crescita dell’imprenditore avviene a livello personale, con un percorso finalizzato a scoprire e sviluppare il proprio potenziale, e a livello relazionale con la creazione di momenti di incontro in cui ampliare le proprie competenze tramite il confronto e la condivisione delle proprie esperienze. Il percorso, dal taglio pratico e pragmatico, si struttura in due moduli con obiettivi complementari. Nel primo, Lead With Passion, si mira a riagganciare l’imprenditore alla passione che lo guida nel fare impresa, a comprendere il contributo che si vuole apportare come leader e come azienda e a costruire la propria leadership autentica e consapevole. Nel secondo modulo, Lead For Growth, il corso punta a orientare la leadership, acquisita e perfezionata, verso l’esterno con l’intento

di ispirare e guidare: trovare l’equilibrio tra ambizione personale e contributo, capire lo stadio di sviluppo dell’azienda e migliorarne le performance, utilizzare il proprio potenziale nelle relazioni con collaboratori, clienti, soci e investitori. #AuthenticLeader organizza inoltre progetti speciali con percorsi formativi per team aziendali allo scopo di creare e rafforzare una cultura basata su rispetto, passione, crescita e contributo nella quale le persone siano al centro e riescano a sviluppare insieme valore, creatività e innovazione. Attraverso l’organizzazione di giornate di lavoro ad hoc, la leadership autentica viene diffusa in azienda in modo che tutti membri del team ne sposino la filosofia e i valori. L’obiettivo è quello di creare o rafforzare la cultura aziendale e portare un reale senso di contributo e teamwork.

ABOUT GIOVANNA CARUCCI • Coach professionista certificata con NLP Advanced Master Practitioner in Business e Life Coaching dalla NLP Society® di Richard Bandler. • Coach certificata in Generative Change dalla IAGC di Robert Dilts e Stephen Gilligan. • Coach certificata in Creative Mind di Stephen Gilligan • Docente in Self leadership e High Performance presso IED (istituto Europeo di Design). Laureata in Bocconi, dopo decenni come manager nel mondo della moda e del lusso, decide di dedicarsi anima e corpo al coaching, che svolge con grande passione e particolare at te n zi o n e a l l o s v i l u p p o d e l l e potenzialità, al business coaching e alla leadership.

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/Sociale

AMREF Un vaccino per il bene dell’Africa. Per il bene di tutti. A cura della Redazione Foto © Leonardo Mangia

In occasione della Settimana delle Vaccinazioni, compresa tra il 24 e il 30 aprile, Amref ha lanciato una nuova Campagna: “Un vaccino per il bene dell’Africa. Per il bene di tutti”. La campagna rappresenta l’appello per una salute globale ed un accesso equo ai vaccini, ed è volta a promuovere e finanziare interventi indispensabili allo sviluppo di un programma di vaccinazione di massa trasversale in otto Paesi dell’Africa sub-sahariana. Le attività della campagna, a cui hanno aderito Fiorella Mannoia, Giovanni Soldini, PIF, Giobbe Covatta, Simone Cristicchi, Caterina Murino, Mauro Biani, Luca Lucini, Paolo Briguglia, Dario Vergassola, Giulio Manfredonia, Francesco Gambella, Hervé Barmasse, Bianca Nappi, Salvatore Marino, Gerry Scotti, includono azioni di advocacy e sensibilizzazione, la formazione del personale sanitario, l’approvvigionamento e la consegna dei vaccini, e molto altro. Nel mondo, in generale, si stima che i vaccini potrebbero prevenire tra i due e i tre milioni di morti, ogni anno. In quanto alla lotta al COVID-19, ai ritmi attuali, si stima che l’Africa impiegherebbe tre anni per vaccinare almeno il 60% della popolazione, ovvero 816 milioni di persone, e riuscire così a fermare la circolazione del virus. Ai primi di maggio, il continente africano ha ricevuto oltre 36 milioni di dosi di vaccino COVID-19, ma per raggiungere l’immunità di gregge il continente dovrebbe riceverne 1,6 miliardi (a doppia dose) che, secondo le stime attuali, potrebbero costare tra gli 8 miliardi e i 16 miliardi di

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maggio\giugno 2021 dollari, con costi aggiuntivi del 20-30%, per il programma di distribuzione vaccinazione. “Oggi Amref è in prima linea nella sfida sanitaria più impegnativa degli ultimi decenni”, ha dichiarato Guglielmo Micucci, Direttore di Amref Health Africa-Italia. “E nell’Africa sub-sahariana, il COVID19 trova nella povertà un grande alleato: le carenze infrastrutturali esistenti, le competenze limitate e le grandi distanze rendono complicata la pianificazione della campagna vaccinale. Mai come in questo momento, prendersi cura della salute dell’Africa significa prendersi cura della salute del mondo: non solo come dovere morale, ma anche come necessità sanitaria. Non farlo impedirebbe l’eradicazione della pandemia, favorendo la possibile nascita di varianti e di successive ondate. Il nostro è un appello di giustizia, equità e salute che è già stato accolto da molti amici, che ringrazio. Un appello che speriamo possa trovare nella società civile una forte presa di posizione e sostegno”. Nella prima fase della lotta al COVID-19, Amref Health Africa ha raggiunto oltre 1,3 milioni di persone, formato circa 110.000 medici, infermieri e operatori sanitari in Africa, attrezzato cinque laboratori in Kenya per effettuare i test. Con questa campagna congiunta, di tutte le Amref, si mira a formare migliaia di operatori sanitari sulla corretta somministrazione del vaccino, allestire centri di vaccinazione, arrivare nelle aree più remote con cliniche mobili e presidiare la catena del freddo. Il lavoro di Amref si concentrerà

in Etiopia, Kenya, Malawi, Senegal, Sud Sudan, Tanzania, Uganda, Zambia, con l’obiettivo di raggiungere oltre 9 milioni di beneficiari. Amref Health Africa è la più grande organizzazione sanitaria africana, senza fini di lucro, che opera nel continente dal 1957. Da sempre, per Amref, la salute nasce all’interno delle comunità, protagonista nella promozione della propria salute. Amref lavora per il rafforzamento del personale sanitario competente all’interno di sistemi sanitari equi. Da 60 anni Amref promuove progetti di salute nelle aree più isolate dell’Africa, attualmente opera in 35 Paesi con 160 progetti sanitari attivi, raggiungendo ogni anno circa 10 milioni di beneficiari.

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/Tecnologia

LE TENDENZE ECOMMERCE 2021 DA TENERE D’OCCHIO PER VENDERE ONLINE CON SUCCESSO Rubrica a cura di Boraso

Il digitale è ormai una dimensione essenziale della vita di ognuno di noi: ha ribaltato le nostre priorità e trasferito online gran parte delle nostre abitudini. Nel 2020, secondo il Rapporto Digital 2021 di We are social e Hootsuite, la penetrazione digitale è aumentata del 7.3%, e con essa la fruizione da mobile (che raggiunge il 98%) e la media giornaliera che trascorriamo in rete (che arriva a 6 ore). A portare gli utenti online, nell’ultimo anno, è stato soprattutto l’eCommerce che, trainato dai settori fashion & beauty e food & personal care, è diventato il canale privilegiato non solo dai giovanissimi, ma anche dai Baby Boomers. Se a livello globale, nell’ultimo trimestre del 2020 le vendite online sono infatti cresciute del 55% (Rapporto Salesforce), in Italia abbiamo speso il 24% in più nel comparto dei consumer goods rispetto al 2019 (Rapporto We Are Social). I dati parlano chiaro: l’eCommerce è in rapida espansione e rivoluzionerà sempre di più la nostra shopping experience. Le tendenze che ci aspettiamo nel 2021 Nel 2021 i retailer online, oltre a massimizzare i profitti, avranno una precisa missione: offrire ai clienti un’esperienza di navigazione e di acquisto sempre più coinvolgente. In un mercato diventato molto competitivo, sapersi distinguere e investire in cambiamenti strategici fa la differenza. Ecco allora le 14 tendenze (dal Rapporto eCommerce Trend 2021 di SearchNode) da tenere d’occhio quest'anno per restare al passo e vendere online con successo. 1. La “Personalizzazione” sarà il nuovo must have La personalizzazione è una filosofia di business oggi indispensabile per distinguersi dai competitor e adattarsi alle esigenze dei

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L’ECOMMERCE CRESCE SEMPRE DI PIÙ. E NEL 2020, ANCHE PER EFFETTO DELLA PANDEMIA, È DIVENTATO IL CANALE DI VENDITA PRIVILEGIATO. MA QUALI STRATEGIE SI DOVRANNO ADOTTARE NEI PROSSIMI MESI DEL 2021 PER RISPONDERE ALLE NUOVE ESIGENZE DEL MERCATO?


maggio\giugno 2021 consumatori. Le persone vogliono soluzioni tailor made e un’esperienza di acquisto immediata e veloce. Dai pagamenti rateali ai tempi di consegna, dal packaging sostenibile al customer care sempre a disposizione, la personalizzazione può fare la differenza in ogni fase dell’esperienza di acquisto, grazie anche ad algoritmi che riconosceranno i bisogni dei clienti e prevederanno i loro acquisti in modo sempre più dettagliato. 2. Quando i resi sono gratuiti, l’acquisto è dietro l’angolo Il modello di business e la gestione dei resi online gratuiti, un po' come la spedizione gratuita e programmabile, rende più appetibile ai consumatori lo shopping online. E se consideriamo le turbolenze economiche generate dalla pandemia, un approccio di questo tipo - attento e vicino ai bisogni dei consumatori - diventa un’opportunità ancora più ghiotta per questi ultimi. 3. La possibilità dei finanziamenti I pagamenti rateizzati stimolano gli acquisti e favoriscono le conversioni. In questo modo i consumatori possono mettere nel carrello tutti i prodotti che amano, averli subito a disposizione e pagarli nel tempo. 4. La vendita diretta sui social media I social media catalizzano l’attenzione di una fetta di pubblico sempre più larga, sono una cassa di risonanza perfetta per amplificare la portata di ogni azione, pensiero e atteggiamento. Ed è per questo che diventa fondamentale saperne sfruttare le potenzialità anche come piattaforme di vendita diretta: acquistare sui social è infatti semplice e immediato, abbatte ogni ostacolo tra i clienti e i retailer e riduce il rischio di abbandono del carrello. 5. Il pricing dinamico che ci piace La gestione dinamica dei prezzi, spesso basata su algoritmi che analizzano i dati relativi ai clienti, è una strategia che funziona benissimo per ottimizzare le conversioni e i profitti, adattando il prezzo di vendita ai requisiti del mercato, all’interesse del cliente e ai prezzi dei competitors. 6. Che eCommerce sarebbe senza PWA? Grazie alle Progressive Web App (PWA) i clienti possono acquistare prodotti attraverso connessioni, dispositivi o sistemi operativi. Le PWA si comportano come le App native, in termini di interazione e navigazione, ma non c’è bisogno di scaricarle e installarle. Perché potrebbe valerne la pena? Perché sono rapide, sicure, affidabili e raggiungibili tramite un indirizzo Internet, e di conseguenza migliorano l’esperienza del cliente. 7. I servizi di abbonamento Il modello di business dell’abbonamento è efficace per i beni e i prodotti di uso quotidiano, e contribuisce a costruire un’esperienza di acquisto personalizzata e spesso più conveniente. Diversifica i retailer dalla concorrenza, fidelizza i consumatori, massimizza il ROI sulla lead e dilata il Life Time Value del cliente.

8. AI e Voice Commerce. Yes, we can! Capire le esigenze dei propri clienti è la chiave per un eCommerce di successo e sempre più personalizzato. E allora, quale tecnologia migliore se non quella dell'intelligenza artificiale per costruire un’esperienza di acquisto tailor made e automatizzata? Dai motori di ricerca orientati al cliente ai consigli personalizzati e agli assistenti vocali, le opportunità intelligenti per l’eCommerce possono essere davvero tante. 9. La flessibilità dei pagamenti e i portafogli digitali Per i retailer online l’adozione di modalità di pagamento flessibili è un investimento in termini di unicità e competitività: offrire ai clienti un ampio ventaglio di opportunità di pagamento - in particolar modo da mobile - li fidelizza. Il portafoglio digitale, ad esempio, è un metodo sicuro che migliora l’user experience da mobile, riduce il tasso di abbandono del carrello e le commissioni sulle transazioni bancarie. Negli ultimi anni la fiducia verso questa modalità di pagamento è cresciuta molto, e con essa la tendenza a utilizzare i device mobile per i pagamenti. Insomma, tutto lascia supporre che questo sia l’anno dell’e-wallet! 10. La magia della realtà virtuale e aumentata Le applicazioni della realtà virtuale e della realtà aumentata nell’eCommerce potrebbero essere infinite, e in termini di coinvolgimento dell’utente, non avrebbero rivali. Per una tecnologia che continua a generare sempre più interesse nelle persone e ad arricchirsi di opportunità, ci aspettiamo un’implementazione più strutturata anche nel regno dell’eCommerce. Inutile dire che per l’ottimizzazione della shopping experience sarebbe un grande plus. 11. I pagamenti in criptovalute La criptovaluta è una forma di pagamento ancora poco utilizzata, ma con un grande potenziale: velocizza le transazioni, abbatte i costi di gestione e le commissioni per i pagamenti internazionali. 12. L’omnicanalità: più canali usano i clienti, più diventano preziosi L’importanza di un approccio omnichannel coerente è evidente: integra tutti i canali di distribuzione, amplia il pubblico e moltiplica i punti di contatto (piattaforme di vendita online, marketplace, applicazioni mobile). Un’esperienza di acquisto senza soluzione di continuità nei negozi fisici che diversifica i retailer dai propri competitor e anche da quelli presenti solo online. I clienti omnichannel utilizzano tutti i punti di contatto che gli vengono offerti: confrontano i prezzi o scaricano coupon grazie alle App per smartphone, utilizzano strumenti digitali in-store, comprano online e ritirano in negozio, o comprano in negozio e optano per la spedizione a casa. 13. Green eCommerce La cultura sostenibile sarà il cuore del nuovo eCommerce. Oggi i consumatori sono sempre più attenti al rispetto dell’ambiente e si aspettano delle spedizioni non solo veloci, gratuite e con

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resi gratuiti, ma soprattutto sostenibili. E allora via libera agli imballaggi zero waste, fatti con materiali riciclabili, agli imballaggi dalle ridotte dimensioni e alla progettazione di scatole per la spedizione riutilizzabili. 14. E dulcis in fundo la tecnologia: il motore dell’innovazione La costante innovazione tecnologica è essenziale per migliorare il vantaggio competitivo, l’efficienza e la flessibilità aziendale. In soldoni, per una crescita strategica, l’eCommerce deve investire in software sempre più avanzati. E quest’anno sarà la volta delle tecnologie di: • Analytics & Data Insight, per analizzare in modo sempre più approfondito le informazioni dei consumatori, in un’epoca in cui il potere dei dati è indiscutibile. • Marketing Automation, per ottimizzare tempi, costi e risorse, profilare gli utenti in maniera sempre più accurata, personalizzare il processo di acquisto e fidelizzare i clienti. • Visualizzazione del prodotto, per migliorare l’esperienza del cliente con l’utilizzo di immagini altamente fedeli dei prodotti che riceverà a casa. • Prevenzione frodi, per proteggere gli utenti online e rafforzare la credibilità dell’azienda. • Pagamenti e checkout, per ottimizzare e valorizzare l’ultima fase del processo di acquisto. • Gestione ordini, per migliorare i sistemi OMS (Order

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Management System) in modo da aumentare precisione ed efficienza e ridurre il rischio di errore umano. • Feed dei prodotti, per valorizzare la scoperta di nuovi prodotti da parte dei clienti. • PIM (Product Information Management), per garantire un frequente aggiornamento delle informazioni sui prodotti esistenti o nuovi, e ottimizzare i tempi. • Piattaforma, per arricchire le piattaforme di nuove features e renderle sempre più customizzabili. Conclusioni Il 2021 si prospetta come un anno ricco di nuove strategie, visioni e tecnologie. Sarà quello cruciale per la definitiva consacrazione dell’eCommerce? Staremo a vedere. Intanto abbiamo analizzato le 14 strategie che sicuramente contribuiranno alla creazione di nuove opportunità di crescita e di un’eCommerce sempre più strategico. Da una parte, quella tracciata dai colossi Amazon, eBay e Alibaba, sarà sempre la strada maestra da seguire per tutti i retailer online, ma dall’altra sarà fondamentale per ciascun eCommerce valorizzare un aspetto appreso soprattutto nell’ultimo anno: l’importanza della connessione umana, apparentemente in contraddizione con il commercio elettronico, ma in realtà il fattore chiave da cui ripartire. Lo shopping online, un tempo solo una comoda possibilità, oggi è la nostra più comoda realtà, e in quanto tale ha il dovere di farci vivere esperienze sempre più personali e di qualità.


maggio\giugno 2021

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/Turismo

Trascorrere le proprie vacanze oppure organizzare un viaggio per visitare i luoghi visti in un film o in una fiction televisiva sta diventando un’attrazione fatale per lo spettatore, legata al fascino che queste località sanno trasmettere, e può consentire di raggiungere il successo o il rilancio di un intero territorio. Ciò è possibile quando la scelta cade su una località che valorizzi sia la produzione, sia il racconto, che siano marcatamente riconoscibili e corrispondenti alla realtà così da portare avanti una linea di continuità tra immagine filmica e immagine reale. Il cinema va visto non solo come momento di svago, ma come un vero e proprio strumento di sviluppo economico territoriale, capace di interagire con altri settori fornendo le basi di nuove forme di turismo alternativo. Il fenomeno del turismo indotto dalla visione di un film sta destando un interesse crescente da parte di coloro che sono preposti allo sviluppo turistico del territorio, in relazione ai benefici effetti che un territorio può ottenere dal fatto di essere scelto come location. Il territorio in cui ambientare la ripresa del film viene scelto, normalmente, in quanto rappresenta una scelta artistica, perché deve rispondere ai dettami scenografici della produzione o per motivi strettamente economici che sono riconducibili ai contributi che vengono erogati dalle Film Commission istituite in ogni regione. Le Film Commission, enti senza fine di lucro, hanno il compito di offrire alle produzioni una serie di incentivi di tipo tecnico e di tipo economico che rappresentano sul bilancio di produzione di un film un risparmio sul bilancio di produzione. Se lo spettatore viene “catturato” dalla bellezza dei luoghi che fanno da sfondo alla storia che sta guardando, o se nasce il desiderio di immedesimarsi nei personaggi e nella loro storia, nasce in lui la voglia di una maggiore conoscenza del luogo, con la conseguente volontà di intraprendere un viaggio, atto a soddisfare questo bisogno. Nasce così la figura del ”Cineturista”, uno spettatore che si muove e affronta un viaggio per fare un’esperienza diretta. Secondo i dati riportati da una recente indagine condotta dall’Ischia Film Festival, in collaborazione con Marche Film Commission, il Cineturista ha un’età compresa tra i 25 e 55 anni, nella quasi totalità è diplomato o laureato, preferisce viaggiare con un partner ed è particolarmente interessato all’aspetto culturale del territorio visitato. Con il graduale sviluppo del fenomeno, soprattutto grazie a film di culto, sono nate agenzie specializzate nel proporre tour guidati alla scoperta delle terre del cinema, dove sono state girate le scene dei film che hanno emozionato il turista. Gli effetti del cinema sul territorio non producono solo indotto in termini di presenze turistiche. È opportuno considerare anche il giro d’affari prodotto dalla troupe, spesso costituite da centinaia di persone che si stabiliscono nella location per periodi di tempo più o meno lunghi. Inoltre c’è la possibilità,

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CIAK, SI GIRA Il cineturismo come promozione di una destinazione turistica A cura di Furio Reggente


maggio\giugno 2021 per l’economia locale, di poter offrire competenze e professionalità come artigiani o tecnici da cui la produzione può attingere in loco. Una gr ande impor t anza rives te la valutazione dell’impatto economico che viene generato dall’ospitare una produzione cinematografica sul proprio territorio. Il valore dell’impatto economico di un film sul territorio è in funzione del riscontro positivo o negativo che l’opera registra in termini di giudizi dei critici cinematografici, di numero di biglietti e di possibilità di protrarre nel tempo l’eventuale successo grazie all’attività di marketing territoriale che le varie località sono in grado di sviluppare e dalle volte che il film viene riproposto in televisione. Cagliari, paesaggio urbano.

Molto interessante il recentissimo studio realizzato dalla Sardegna Film Commission relativo al film candidato all’Oscar “La vita che volevamo” (“Was wir wollen”), girato in scenari incantevoli sul mare fra Cagliari e Villasimius e trasmesso su Netflix, che ha catturato l’immaginario degli spettatori di lingua tedesca. La visione del film ha generato una forte curiosità verso le località della Sardegna tanto da far registrare, dai due Paesi, un nuovo picco su Google Trends per la ricerca ‘Sardinian’, in un periodo che anticipa quello in cui di solito si prendono le decisioni per le vacanze estive. Su una scala da 1 a 10, circa la metà degli intervistati attribuisce all’ipotesi di una vacanza in Sardegna un giudizio superiore a 8 e il 12% la indica espressamente come possibile meta di vacanza entro due anni. Fra gli spettatori intervistati in Austria e in Germania (mercato turistico d’elezione per l’isola), spiagge e mare cristallino sono visti come il principale richiamo per prenotare in Sardegna, in aggiunta a visite a città e borghi, a parchi e aree protette e alla possibilità di praticare sport all’aperto come trekking, bike e arrampicate. Uno su cinque inserirebbe nella sua vacanza nell’isola anche visite a location di film e serie TV, a conferma del potente impatto che hanno sull’immaginario turistico degli spettatori.

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/Recensione

TURISMO 4.0 INNOVAZIONE, MARKETING E CRM PER UN APPROCCIO CENTRATO SULL’OSPITE Il nuovo libro per operatori del settore di Francesco Piersimoni della digital agency Adrias Online. A cura della Redazione

I turisti oggi sono dei veri e propri “cittadini temporanei” delle località che visitano e le loro necessità, per alcuni aspetti, sono sovrapponibili alle esigenze degli abitanti del luogo. Queste le premesse alla base di “Turismo 4.0. Innovazione, marketing e CRM per un approccio centrato sull’ospite”, il libro – in uscita il 4 marzo, edito da Apogeo – scritto da Francesco Piersimoni, con esperienza ventennale nel marketing turistico e specifiche competenze nel digital marketing applicate al travel. Piersimoni è fondatore e titolare insieme a Barbara Canducci di Adrias Online, una delle principali digital agency italiane verticali sul turismo, oltre che relatore a eventi nazionali dedicati al marketing per operatori del settore. Un libro interdisciplinare che parla di innovazione, marketing turistico 4.0 e turismo esperienziale. A partire da un approccio ad ampio spettro, frutto di una importante esperienza operativa sviluppata da Piersimoni sul campo, le 216 pagine del volume suggeriscono al lettore B2B di mantenere sempre una visione customer-centric, orientata alla soddisfazione del turista in fase di prenotazione anche durante il suo soggiorno, massimizzando in quel momento l’interazione digitale avuta col cliente. Per raggiungere questo obiettivo ormai necessario in un’epoca in cui il turismo è esperienziale e sempre più digitalizzato, non si può prescindere dall’uso di software, tecnologie e automazione dei processi di gestione. A questi approfondimenti, s’affianca un focus importante sulle soft skills e sulle competenze indispensabili da sviluppare nel team della struttura ricettiva. Il risultato è una

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maggio\giugno 2021 lettura organica che guarda a discipline all’apparenza distinte, ma necessarie per apprendere come ottenere un approccio complessivo al digital marketing più efficiente e capace di portare risultati in termini di crescita aziendale e fatturato. “La nascita e il rapido sviluppo della app economy e della sharing economy e dei loro servizi basati sulla condivisione hanno portato profonde modifiche nella società e nella cultura. Cambiamenti che si riflettono anche nel turismo: condivisione, comunicazione, esperienze ed espressione di sé sono diventati centrali nel modo di vivere il viaggio. Se lo scopo del turista un tempo era tornare a casa riposato e rilassato, oggi desidera qualcosa più: rientrare arricchito, soddisfatto, cambiato da conoscenze e da esperienze autentiche” spiega Piersimoni. Un aggiornamento del settore turistico nel nostro Paese è doveroso: quasi il 13% del PIL del nostro Paese è costituito dall’industria del turismo, un settore che secondo il Piano Strategico del Turismo 2017-2022 dovrà crescere ancora su quattro principali vettori: innovazione, competitività, marketing innovativo e governance.

Barbara Canducci e Francesco Piersimoni di AdriasOnline

IL VALORE DELLA PERSONALIZZAZIONE Il libro spiega il valore di un turismo esperienziale che pensa per nicchie e offre vacanze tailor made, originali e nuove, adatte alle esigenze del singolo visitatore. “È il turismo dei giorni nostri, che nasce da e per una generazione cresciuta con il digitale e Internet, abituata ad avere tutto su misura”. Una conferma arriva anche da una ricerca di Skift, celebre società americana specializzata in trends e analisi, sul comportamento, le motivazioni e le preferenze dei viaggiatori. Alla domanda “Che cosa è più importante per te quando pianifichi un viaggio?”, solo il 35% degli intervistati risponde che è “Riposarsi e ricaricarsi”. “La priorità dei turisti è cambiata anche perché è cambiato il modo in cui ognuno di noi si sente rilassato e appagato, che non coincide più con il defaticamento fisico in senso più stretto. Oggi le persone preferiscono tornare a casa con dei momenti da ricordare in valigia, forse fisicamente più stanchi di quando sono partiti, ma più appagati” continua Piersimoni. La ricerca, spiegata nei dettagli nel libro e confermata dalle esperienze di Adrias Online, dimostra che i turisti oggi preferiscono investire il proprio budget in esperienza personalizzate. Alla domanda “Quando viaggi preferisci investire i tuoi soldi in un hotel più bello o in attività quali tour, ristoranti ed eventi?”, il 69% risponde “In attività esperienziali” e solo il 31% dichiara “Spendere di più per una stanza migliore”. La sfida del Turismo 4.0 per imprenditori e destinazioni è poter offrire una proposta di turismo ad alto tasso di personalizzazione.

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TURISMO E INNOVAZIONI TECNOLOGICHE Per offrire una proposta personalizzata e vincente, è necessario conoscere i propri clienti. Il cuore del libro è dedicato agli strumenti tecnologici di cui è bene dotarsi, fornisce consigli e suggerimenti pratici per imparare a conoscere le giuste tecnologie e per applicarle adattandole alle necessità della propria azienda.Il Marketing 4.0 ha trasformato le innovazioni tecnologiche rendendole di uso comune. L’omnicanalità, la sharing economy, il content marketing e il customer relationship management o CRM sono alcuni dei temi che il libro sviluppa, sono strumenti che il settore turistico non può non analizzare quando studia una proposta per il proprio cliente. A proposito di CRM, quando si parla di turismo 4.0 questo strumento non solo permette di vendere camere, ma - spiega il volume - diventa il miglior tool per occuparsi di due aspetti fondamentali: “customer care”, la cura del cliente, e la “customer satisfaction”, la soddisfazione del cliente. “Oggi il marketing dispone di molti più dati e meno potere sui clienti che possono ‘difendersi’ cercando qualsiasi argomento su Google o affidandosi alle opinioni di altri consumatori online. C’è molta più competizione nel conquistare l’attenzione delle persone, vi sono molti più touchpoint da presidiare e consumatori a loro volta più disposti a mettersi in gioco con nuovi brand. Quest’ultimo punto è un’opportunità”. RESKILLING E INTERDISCIPLINARITÀ Il World Economic Forum ritiene, afferma il libro nei capitoli finali, che il mondo del lavoro avrà un crescente bisogno di competenze trasversali. Il lavoro sul campo da parte di Adrias Online conferma la necessità, per gli operatori del settore, di accrescere e rafforzare le “soft skill”, proprie e del proprio team: sono gli aspetti personali dell’individuo quali il carattere, l’indole e le attitudini che possono influire in modo positivo nel lavoro predisponendo al cambiamento. Oggi non è possibile non considerare il “reskilling”: pensiero critico, capacità di apprendimento, flessibilità, creatività,

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problem solving. “È uno dei principali modi per cavalcare il cambiamento. Questo momento richiede infatti di prendere in considerazione le conoscenze delle risorse umane della struttura e investire in nuove competenze, per affrontare le trasformazioni che il settore ha davanti. In generale, il lavoratore del futuro non potrà eccellere in una sola competenza, ma non potrà nemmeno avere competenze generiche. Occorre poter fare affidamento su conoscenze specifiche del proprio settore, ma anche, seppur con un minor grado di approfondimento, su competenze trasversali utili a creare una professionalità interdisciplinare. Chi lavora nell’ospitalità dovrebbe avere anche conoscenze di marketing digitale e tecniche di vendita per potersi interfacciare nel modo giusto con consulenti e agenzie” conclude Piersimoni. L a necessit à di apprendere nuove competenze anche interdisciplinari e il

dover fronteggiare problematiche inedite saranno le prove con cui misurarsi nei prossimi anni, ma le automazioni ci aiuteranno. A tal proposito il volume cita una ricerca, la “Robots And Artificial Intelligence In The Hotel Industr y” c o n d ot t a d a Tr ave l zo o – s o c i e t à internet che aggrega offerte da oltre 2.000 agenzie viaggio con 25 uffici in tutto il mondo – il 18% dei turisti non soggiornerebbe in un hotel con solo i robot alla reception, il 58% invece sarebbe positivo a questa innovazione purché ci sia anche il personale umano al front office; risultato che evidenzia le esperienze sul campo raccolte da Adrias Online e cioè che, nonostante i grandi processi di digitalizzazione sempre più richiesti dagli utenti e sempre più necessari, la presenza di un professionista in grado di fare un front office efficiente e che sappia destreggiarsi con la tecnologia, è ancora un elemento essenziale per il cliente.


maggio\giugno 2021

APPROFONDIMENTI

https://www.adriasonline.it/ Ufficio Stampa Greta La Rocca, 333.3191963, greta@gretalarocca.com Eleonora Tosco, 3911857887, press@eleonoratosco.it

OSPITI E TERRITORIO

Il desiderio di interazione tra ospiti e attività territoriali è in aumento e secondo la UNWTO – l’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite – il mercato del turismo esperienziale aumenterà del 57% entro il 2030.

CRESCITA ATTIVITÀ ESPERIENZIALI

Secondo una statistica dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano, il settore che maggiormente sta crescendo negli ultimi anni è proprio quello delle attività di destinazione, come per esempio attività culturali, attività sportive, attività legate al food & beverage, corsi e shopping. Le attività esperienziali, come quelle elencate, costituiscono in gran parte la motivazione stessa che spinge il turista italiano a viaggiare. Lo dimostra il fatto che il 26% del budget che i turisti collocano nella vacanza è destinato ad attività di questo tipo. Nel caso di soggiorni brevi, come i weekend, il budget destinato alle esperienze arriva addirittura a un terzo (il 31%).

LE NUOVE ESIGENZE DEL TURISTA

Visitare una destinazione ha più senso se ci si immerge nella sua cultura e nella quotidianità della popolazione locale “like a local”. Una tendenza che non si è arrestata nemmeno durante i travagliati mesi della pandemia. Prendendo in considerazione alcuni numeri condivisi dell’International Wine Tourism Think Tank su visite guidate e degustazioni di vino negli spazi aziendali delle cantine, emerge che, se è vero che c’è stato un fisiologico calo del 24% e del 22% rispetto al periodo pre-pandemico, è altrettanto vero che le esperienze da svolgersi all’aria aperta come picnic e degustazioni nei vigneti sono cresciute rispettivamente del 4% e del 6%.

TURISMO E MILLENNIALS

I processi di digitalizzazione, l’uso sapiente dei social network e l’omnicanalità comunicativa favorita d a l l ’u s o d i u n b u o n C M R s o n o elementi imprescindibili soprattutto quando ci si rivolge ai turisti più giovani. In particolare, riguardo alle scelte di acquisto, secondo la ricerca dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Turismo del Politecnico di Milano dal titolo “Tra Web e retail, il turista che non ti aspetti” il 97% delle persone si affida a Internet per trovare l’ispirazione per il prossimo viaggio. Di questi il 75% si affida ai motori di ricerca e il 35% al parere degli altri utenti. Ma, se si prende in considerazione solo il segmento dei

Millennials, il peso delle opinioni delle persone significative sale al 52%. I Millennials attribuiscono grande valore sia all’esperienza diretta sia alle opinioni delle proprie cerchie di amici, familiari, fan e follower, con cui sono sempre connessi. Se guardiamo al turismo anche sotto questi aspetti, n o n a p p a r i rà s tra n o c h e og gi , quando si sceglie una destinazione, un hotel, o un ristorante, conti anche l’instagrammabilità della meta. Secondo una ricerca condotta da Schofields Insurance nel Regno Unito, il 40% dei Millennials sceglie una destinazione turistica proprio in base alla instagrammabilità del luogo.

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/News Franchising

MAIL BOXES ETC. SELEZIONA NUOVI AFFILIATI GRAZIE AL NUOVO SPOT FIRMATO T.IMMAGINE È partita il 4 maggio la nuova campagna Mail Boxes Etc. (MBE), per ampliare la rete di affiliati in tutta Italia. Il network di centri servizi in franchising specializzato in spedizioni, logistica, stampa e marketing per PMI e clienti privati, ha affidato all’agenzia T.Immagine lo sviluppo di una pubblicità sui canali digitali e web del settore franchising, oltre che sulle properties digitali MBE: sito web, canali social e spazi dedicati alla selezione di nuovi affiliati. Il video è stato girato nella cornice del Lago di Garda e presso il Centro MBE 834 di Monza. La protagonista è una donna in cui tante donne di oggi possono identificarsi. È lei il modello da seguire per chi desidera cambiare vita e soddisfare le proprie ambizioni. Il suo racconto inizia dall’infanzia e si snoda attraverso le tappe salienti della sua vita, dal primo lavoro alla realizzazione professionale con l’ingresso nella squadra MBE. Il messaggio mira a stimolare persone alla ricerca della possibilità di mettersi in proprio tramite un marchio noto ed affermato o di una professione in cui realizzarsi come imprenditori MBE. Entrare a far parte della rete MBE significa avviare un’attività autonoma, ma con il vantaggio di avere alle spalle un’organizzazione solida, potendo contare su un modello di business collaudato con successo in tutto il mondo e basato su un format innovativo. Significa anche entrare a far parte di una squadra in cui, in un contesto dinamico, ognuno contribuisce allo sviluppo del network. La rete MBE in Italia oggi conta oltre 550 affiliati.

MCDONALD’S DISPONIBILE A VACCINARE I SUOI 25MILA DIPENDENTI IN ITALIA McDonald’s Italia ha annunciato il 5 maggio la propria disponibilità a organizzarsi, attraverso strutture adeguate e personale qualificato, per la vaccinazione anti Covid-19 dei suoi 25mila dipendenti, accogliendo l’appello nazionale e confermando l’attenzione al sistema Paese. L’azienda, presente con 615 ristoranti su tutta la penisola, è disponibile insieme ai propri licenziatari a mettere in atto tutto quanto necessario per consentire la vaccinazione ai dipendenti che vorranno usufruirne, in conformità con le modalità e le tempistiche indicate dalle istituzioni sanitarie e dai protocolli nazionali e regionali. La decisione si pone il duplice obiettivo di facilitare la vaccinazione dei propri dipendenti e di sostenere la più ampia copertura della popolazione nel minor tempo possibile, a supporto del sistema sanitario nazionale e a beneficio dell’intero paese e dei territori in cui McDonald’s opera. La scelta di impegnarsi in modo diretto per facilitare la campagna vaccinale segue di pochi giorni l’annuncio della validazione delle procedure anti-Covid in atto nei ristoranti McDonald’s da parte dell'istituto nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani. I ristoranti McDonald’s italiani sono gestiti per il 90% secondo la formula del franchising, grazie a 140 imprenditori locali, che testimoniano il radicamento del marchio sul territorio. Anche nella scelta dei fornitori McDonald’s conferma la tendenza a essere un brand “locale”, con l’85% di fornitori che è rappresentato da aziende con stabilimenti in Italia. Nel mondo McDonald’s è presente in oltre cento paesi, con più di 36mila ristoranti.

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BIALETTI LANCIA PROGETTO FRANCHISING: LO STORICO MARCHIO DELL’ECCELLENZA ITALIANA NEL MONDO DEL CAFFÈ CREDE NEL SUCCESSO DEI PICCOLI IMPRENDITORI II marchio Bialetti ha iniziato il 2021 lanciando Progetto Franchising, finalizzato allo sviluppo della rete di negozi monomarca Bialetti Store, che attualmente conta circa cento punti vendita in Italia. Per lo storico brand italiano, da oltre un secolo simbolo di tradizione e d'eccellenza nel mondo del caffè e dell’attrezzatura da cucina, si tratta di un progetto strategico, con cui il know-how acquisito dall'azienda nel retail è trasferito agli affiliati sotto forma di vantaggi competitivi. Progetto Franchising Bialetti è operativo dal mese di marzo e il lancio è stato sostenuto da un'intensa attività di comunicazione sui social media. A conferma del carattere innovativo che da sempre contraddistingue i prodotti Bialetti, la nuova formula di franchising sviluppata appare "tagliata su misura" per i piccoli imprenditori, cui viene offerta l'opportunità di avviare un'attività commerciale in un mercato solido e vantaggioso come quello del caffè e delle caffettiere, con tutti i plus di lavorare con un brand affermato e amato dai consumatori. A segnare la differenza con il franchising tradizionale è soprattutto l'assenza nel contratto di affiliazione di clausole standard – ad esempio la fee d'ingresso, il pagamento di royalty e l'acquisto anticipato della merce - mentre la marginalità sul venduto è garantita tutto l'anno, inclusi i periodi di saldi e di promozione. In coerenza con un progetto concepito per i piccoli imprenditori, che mirano all'autoimpiego e a crescere con costi di gestione controllati, i Bialetti Store hanno metrature contenute: 80 mq per i negozi dedicati al mondo del caffè e agli articoli da cucina e 40 mq per quelli dedicati solo al caffè. Un altro plus del Progetto Franchising Bialetti è l’assistenza continuativa, a partire dal sostegno nella ricerca della location fino alla formazione e all’analisi e all’aggiornamento dell’attività.

DOPPIO MALTO APRE IL PRIMO BIRRIFICIO-CUCINA IN SICILIA: BIRRA ARTIGIANALE, BURGER, CARNE ALLA BRACE, PIZZE E PIATTI VEGETARIANI, PER SODDISFARE TUTTI I GUSTI Doppio Malto ha aperto in Sicilia il 27 maggio un nuovo ristorante, all’interno della rinnovata zona food del Forum di Palermo. Il birrificio-cucina nato a Erba conta, con la recente inaugurazione, 22 locali attivi in Italia e all’estero e ha in programma l’apertura di nuovi ristoranti a Alghero, Villasimius, Lonato, Glasgow e Parigi. La birra, di produzione artigianale, vanta oltre cento riconoscimenti internazionali. Doppio Malto di Palermo si estende su una superficie interna di 600 mq e comprende anche un dehor esterno, con circa 60 posti a sedere. Per festeggiare l’apertura, la prima birra sarà offerta dalla casa a tutti i clienti, a pranzo e a cena, fino al 10 giugno. Doppio Malto riconferma le sue specialità in ambito culinario a base di birra e inoltre all’offerta di piatti a base di carne si aggiungono due piatti vegetariani: un hamburger di fagioli e di verdure e uno di mais e di provola affumicata. In menu sono presenti 14 tipi di birra, inclusa la nuova proposta priva di glutine. Come in ogni ristorante Doppio Malto, non mancano gli spazi dedicati al divertimento di grandi e piccini: calciobalilla, freccette e un’apposita area bimbi. Infine, in occasione di questa nuova apertura, il marchio ha lanciato una linea di magliette in edizione limitata e una damigiana dedicata al capoluogo siculo - da riempire alla spina e riutilizzare più volte - acquistabili direttamente in loco.  71


Dati aprile 2021 vs aprile 2019

OSSERVATORIO CONSUMI DI MERCATO CONFIMPRESE-EY

/Franchising/Retail

L’Osservatorio permanente sull’andamento dei consumi nei settori ristorazione, abbigliamento e non food elaborato da Confimprese-EY traccia il benchmark di aprile 2021 su aprile 2019 nell’anno pre-Covid e registra un calo del -62,8%. Il settore in maggiore sofferenza continua a essere la ristorazione con -74,4%. La seguono a undici punti percentuali di distanza abbigliamento e accessori -63,3%. Male rispetto agli andamenti dei mesi precedenti il non food che chiude a -35,2%. Guardando l’ultimo mese di aprile 2021 confrontato con il 2019, la Sardegna registra il trend peggiore tra le regioni e perde il 79,4%. Palermo maglia nera a -81,1% L’Osservatorio permanente Confimprese-EY sui consumi di mercato analizza i dati di aprile 2021 sullo stesso mese 2019 e registra il benchmark sull’anno pre-Covid a parità di andamento consumi. Il confronto è ancora fortemente negativo: aprile è stato contrassegnato dall’incertezza dei colori assegnati alle regioni e dalle aperture a singhiozzo, il saldo su aprile 2019 parla chiaro: -62,8%. L’atteso recupero non c’è stato e a farne le spese maggiori è nuovamente la ristorazione con -74,4%, seguita da abbigliamento e accessori -63,3%, che ha visto andare in fumo la collezione primavera-estate, e il non food -35,2%. Anche l’indicatore dei consumi sul totale mercato dell’anno mobile 2021 vs 2019 è fortemente negativo con una flessione di -56,5%, con la ristorazione a -67,8%, abbigliamento e accessori a -57,8%, il non food a -28,2%.

Rubrica a cura di Confimprese

CONFIMPRESE è l’associazione del commercio moderno – franchising, Gdo e reti dirette – che opera sul territorio nazionale e riunisce aziende e realtà omogenee per merceologia, dalla ristorazione all’entertainment, dall’abbigliamento ai servizi, con un target dimensionale da medio grande a leader di mercato, spesso quotate in Borsa e, in diversi casi, con una rilevante presenza internazionale. Confimprese conta su oltre 100 soci che rappresentano 300 marchi, 36.000 punti vendita e 600.000 addetti con un giro d’affari nel 2018 di 152,3 miliardi di euro. Il presidente dell’associazione è Mario Resca.

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maggio\giugno 2021 Tra i canali di vendita il mese di aprile vs aprile 2019 registra la sofferenza del travel che chiude a -74,7%. I centri commerciali evidenziano una flessione pari a -69,2% e gli outlet a -65,6%. Le misure restrittive, che da oltre sei mesi impongono la chiusura dei negozi nei festivi e prefestivi, hanno peggiorato la crisi dei centri commerciali. In calo anche le high street -55,3% penalizzate dalle chiusure anticipate di ristoranti e bar, che hanno influito sul traffico nei centri città e nelle vie dello shopping.

Le aree geografiche mostrano andamenti abbastanza simili nel mese di aprile 2021 vs aprile 2019. La peggiore è l’area Sud (Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilic at a) -65,7% , penalizzata dalla mancanza di afflussi turistici nelle località d’arte e di mare. Male anche l’area Nord-Est (Emilia-Romagna, Triveneto) -63,9%, seguita dall’area Centro (Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Sardegna) -62,6% e dal Nord-Ovest (Lombardia, Piemonte, Liguria, Valle d’Aosta) -60,8%.

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«Sull’andamento negativo del mese di aprile – chiarisce Mario Maiocchi, direttore Centro studi retail Confimprese – hanno inciso, come nei mesi passati, i 6 mesi di chiusura dei 1300 centri commerciali nei festivi e prefestivi. Sicuramente la serrata simbolica organizzata da tutte le associazioni di categoria lo scorsa 11 maggio, inclusa Confimprese, ha contribuito a sensibilizzare le istituzioni sull’allentamento delle misure restrittive nei giorni più importanti della settimana in termini di ricavi e fondamentali per aiutare la ripresa economica delle attività commerciali e del Paese. I centri commerciali hanno perso 56 miliardi di fatturato annuo pari a 63%. Attendiamo i dati di maggio per capire se la riapertura del 22 maggio inizi a portare una inversione di tendenza nei prossimi mesi». In buona sostanza, l’analisi del mese di aprile su aprile 2019 rivela una situazione ancora molto volatile e lontana da una ripresa significativa delle attività commerciali e dei consumi. «Stiamo riscontrando un’uscita dalla crisi degli acquisti più lenta del previsto - dichiara Paolo Lobetti Bodoni, med business consulting leader di EY- il mese di aprile registra forti segnali di debolezza rispetto al 2019 con quasi 2/3 delle vendite in meno, simile a quanto già visto a gennaio e marzo di quest’anno. Il progressivo annuo 2021 registra un -21,7% rispetto al 2020, che è significativo se consideriamo che i primi 4 mesi del 2020 già subivano un calo del 44,4% rispetto al 2019. Attendiamo il mese di maggio per avere dei numeri, speriamo più positivi, legati alla riduzione delle limitazioni su ristoranti e centri commerciali».

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Analisi principali regioni Il trend delle regioni nel mese di aprile 2021 confrontato con lo stesso mese del 2019, mostra le stesse evidenze rilevate nel trend per aree geografiche. Le regioni del Sud flettono maggiormente e il trend più negativo si registra in Sardegna, che perde il -79,4% anche a causa del ritorno in zona rossa che l’ha contrassegnata per tutto il mese di aprile. La migliore è il Trentino Alto Adige con -51,1%. Tra le regioni con le peggiori performance troviamo al secondo posto la Puglia con -74,4%, seguito dalla Campania con -68,9%. Seguono Toscana -66,2% ed Emilia-Romagna -66,1%. Sempre sopra al -60% anche il Friuli-Venezia Giulia con 65,9%, la Sicilia -65%, il Veneto -63,2%. Nella zona con perdite intorno al 60% troviamo Umbria -62,7%, Piemonte -61,6%, Lombardia -60,4% e Calabria -60%. Al di sotto Liguria -59,2%, Lazio -58,8%, Marche -56,2%, Abruzzo -55%.


maggio\giugno 2021 Analisi per città Nell’analisi per città nel periodo aprile 2021 vs aprile 2019 sul podio delle peggiori troviamo in prima posizione Palermo con una pesante flessione pari a -81,1%, seguita nuovamente da Firenze -75,5% e Venezia -75,4%. Sono le città a più altra concentrazione turistica in Italia, e quindi quelle che nell’intero anno della pandemia hanno lasciato sul terreno le perdite più significative. Seguono Genova -68% e Bologna -65,2%, Roma -58,6%, Milano -56,7%, Torino -55,3%, Napoli -55,1%.

Analisi principali province Anche nell’analisi per province nel mese di aprile 2021 su aprile 2019 si registrano pressoché gli stessi andamenti delle città, con la provincia di Palermo in flessione del -78,7% e Firenze del -76,6%. Seguono Caserta -75,5% e Venezia -72,6%. Brescia -68,3%, Catania -67,1%, Napoli -66,1%, Bologna -65,8%. Chiudono le province del Nord con Verona -64,6%, Torino -62,8%, Milano -59,6%, Monza-Brianza -57,3%, Varese -56%, Bergamo -53,6%. Roma, infine, registra -59,2%,

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/Franchising

IL FRANCHISING DI METODO, UN PIANO DI LAY OFF PER MANAGER Una efficace soluzione che mette in contatto know how e network Rubrica a cura di Assofranchising

Sempre più spesso accade di dover rimettere in pista la propria carriera professionale e puntare sull’imprenditorialità può essere una scelta saggia e appagante. In questo, corre in aiuto il franchising di metodo, formula di affiliazione commerciale nei servizi che consente di mettere a frutto il proprio know how unendolo a un network solido ed efficiente. Come raccontano le storie, molto diverse e però complementari, di Giorgia Palazzo e Laura Mangiaracina di Expense Reduction Analysts, società di consulenza per ridurre i costi aziendali nata in Inghilterra nel 1992 e attiva in Italia dal 2011. Giorgia Palazzo, ex dirigente Microsoft, decide a un certo punto della sua vita professionale di prendersi una pausa e ripartire da sé. L’esperienza nell’IT di oltre 20 anni le consente di maturare un solido background che può mettere a disposizione delle aziende. “Non da sola, però”– afferma Giorgia – “perché la forza della rete fa la differenza. Aver unito le mie competenze a un ampio network che aiuta a raggiungere potenziali clienti ha rappresentato la chiave di volta nella mia scelta di diventare imprenditrice. Tra l’altro, la massima libertà concessa a noi consulenti consente di ritagliarci nicchie di mercato su misura: io, in particolare, mi sono focalizzata su sostenibilità e innovazione aiutando le imprese a cogliere le opportunità senza stanziare budget ad hoc ma attingendo dalle risorse già disponibili. Come? Riducendo i costi. E' qui che si mette in campo tutto il proprio know how acquisito in anni di lavoro, riuscendo a distinguersi”. “Come Associazione siamo impegnati a promuovere il franchising in tutte le sue declinazioni che riflettono attitudini personali oltre a conoscenze specifiche. Il settore servizi incide per l’1,2% con un fatturato complessivo di 304.197.000€ e crediamo possa rappresentare un valido approdo per dirigenti che vogliono

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Alberto Cogliati -ADAIF Servizi Srl e Segretario Generale di Assofranchising


maggio\giugno 2021 trasformarsi in imprenditori” – afferma Alberto Cogliati Segretario Generale di Assofranchising. “Nel mio caso, affiliarmi al franchising di metodo è stata una scelta dovuta a motivi personali” – prosegue Giorgia – “E devo dire che questa avventura iniziata tre anni fa mi sta regalando grandi soddisfazioni. Ho ritagliato il lavoro su di me, come volevo che fosse. Ho lasciato Milano per la Romagna, dove il tessuto di PMI è particolarmente florido e rappresenta un bacino di business molto interessante. Vero è che la nostra consulenza può adattarsi bene anche alle multinazionali”. Da New York a Roma solo ritorno è il caso di Laura Mangiaracina che ha lavorato per circa dieci anni nel settore logistica e trasporti, maturando un serio know how in una industry – la logistica – che in questo momento è uno dei settori più promettenti in fatto di crescita.

A PROPOSITO DI ASSOFRANCHISING 1971-2021: 50 anni di franchising di qualità, all’insegna della tutela e difesa degli interessi economici, sociali e professionali delle reti in franchising associate. Questa la missione di Assofranchising, che nel corso di questi anni ha costruito una fitta rete di relazioni con le Istituzioni, gli Enti e le Associazioni con interessi coincidenti o vicini ai suoi. In particolare, Assofranchising attiva servizi e consulenza mirata, organizza eventi di networking e di studio su temi d’interesse per i soci, offre accordi quadro e convenzioni sui molteplici aspetti e prodotti che interessano le aziende che fanno franchising e la relativa rete di punti vendita. Per ulteriori informazioni: Visita www.assofranchising.it

“Ho vissuto il lockdown da sola a New York, evento che mi ha dato la spinta finale a scegliere la strada dell’imprenditoria” - afferma Laura - “E sono voluta rientrare in Italia, a Roma, sede dei miei affetti. Il settore nel quale opero, l’analisi dei trasporti, è estremamente attuale considerato come l’e- commerce stia dominando il mercato. Il caso della nave che ha bloccato il canale di Suez rende solo marginalmente l’idea di come dipendiamo dalla logistica e dai trasporti (secondo ISPI le stime parlano di 30,6 milioni di tonnellate di merci trasportate da e verso l’Italia attraverso il Canale di Suez, su 93,8 milioni: circa un terzo del totale). I noli marittimi (containers) e servizi logistici di supporto sono un’industria globale che muove 167b USD”. Quello della logistica e dei trasporti è un settore che impiega principalmente uomini, ma le cose stanno cambiando: la Federazione nazionale dirigenti, quadri e professionali del commercio, alberghi, trasporti, logistica e agenzie marittime del settore privato, nell’edizione 8 marzo 2021 su dati 2019 (gli ultimi disponibili) conferma un costante trend di crescita di donne tra i dirigenti delle imprese private, che supera il 18%, in linea con quanto rilevato dal Cerved-Fondazione Belisario. Quello che è interessante è la distribuzione di questa percentuale all’interno delle fasce di età: nella fascia under 35 anni, le donne manager superano il 32%, in quella 35-under 40 raggiungono quasi il 28%. Questo evidenzia un dinamismo tra le generazioni femminili più giovani, che lascia intravedere cambiamenti positivi per il futuro. Esperienze consolidate, nicchie di mercato con possibilità di crescita e gestione in autonomia del tempo da dedicare al lavoro e alla vita privata: queste le caratteristiche di chi sceglie il franchising di metodo.

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PROFILO FRANCHISOR:

500 nuovi negozi in Franchising nei prossimi cinque anni: il grande piano Kasanova per essere sempre più vicini ai clienti attraverso nuove aperture, anche in piccoli centri urbani e nelle zone periferiche delle grandi città. E’ una concreta opportunità per chi desidera diventare imprenditore o, per chi lo è già, di diversificare gli investimenti e aumentare i ricavi. Con la nuova formula Conto Vendita l’Affiliato paga solo ciò che vende. Per la realizzazione del negozio si può fare richiesta di importanti agevolazioni finanziarie grazie alle convenzioni di Kasanova. Per la formazione iniziale sono previste due settimana in negozi scuola e la formazione online in 60 moduli e in seguito uno specifico programma di formazione permanente. E poi un team di esperti per la scelta della location, l'apertura e l'allestimento del negozio. Campagne radio, digital e spot TV sulle reti nazionali con la celebre food blogger Benedetta Rossi per dare visibilità a tutti i negozi della rete e infine il supporto costante del Franchisor per strategie di vendita e comunicazione efficaci.

asanova S.p.A. nchising: Emanuele Camoni 9-61371 ising: franchising@kasanova.it www.kasanova.com/it/franchising/

Ragione sociale: Kasanova S.p.A. Indirizzo sede legale: ARCORE (MB), Viale Monterosa 91 Sito Internet: www.kasanova.com Marchio: Kasanova Settore: Prodotti per la casa Attività: vendita di casalinghi Anno di fondazione dell’Azienda: 1968 Anno di lancio del franchising in Italia: 1994 PV diretti Italia: 167 + 52 con altri marchi del Gruppo Kasanova S.p.A. PV in franchising Italia: 204 + 192 con altri marchi del Gruppo Kasanova S.p.A. Regioni italiane di interesse per lo sviluppo: tutte Paesi esteri di interesse per lo sviluppo: da valutare caso per caso Franchisee singoli: 186 Multi-Unit Franchisee: 53 Corner: SI

PROFILO FRANCHISEE

Bacino d’utenza: numero minimo abitanti 30.000 Ubicazione ottimale PV: Centro commerciale e centro storico Superficie media PV: 150 mq, di cui 20/40 di magazzino Addetti richiesti per PV, compreso il titolare: a seconda del fatturato, mediamente 3 persone Esperienza pregressa nel settore: non necessaria Formazione iniziale: 10 giorni in store + piattaforma e-learning Arredo e investimento medio iniziale: € 37/48.000 per arredo + ristrutturazione locale Fatturato medio annuo (stima): € 800.000 Merce in conto vendita: SI Sistemi informativi offerti: SI (Piattaforma tecnologica in acquisto o noleggio) Diritto d'ingresso: € 2.600 Canoni periodici (royalties): NO Canoni periodici fissi: €85 mese per assistenza tecnica HW e SW Pubblicità a livello locale: SI a discrezione del franchisee Pubblicità nazionale: sostenuta interamente dal franchisor Contributi per campagne pubblicitarie nazionali: NO Assistenza in loco in fase di apertura: SI Assistenza per la durata del contratto: SI Zona di esclusiva: SI Durata contratto: 5 anni

CONTATTI FRANCHISOR

Franchisor: Kasanova S.p.A. Referente franchising: Emanuele Camoni Telefono: 039-61371 E-mail franchising: franchising@kasanova.it Sito Internet: www.kasanova.com/it/franchising/ N.B. I dati sono puramente indicativi e concordati con l’Azienda

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maggio\giugno 2021

PROFILO FRANCHISOR:

Mercatino Franchising leader nell' intermediazione dell’usato, nasce a Verona nel 1995 e ad oggi ha sviluppato una rete in franchising di oltre 180 negozi. La formula del conto terzi consente a due soggetti diversi un’azione di guadagno (chi vende espone gratis il proprio usato) e una di risparmio (chi compra lo fa a prezzi inferiori a quelli di mercato). Con il suo sistema virtuoso, Mercatino diffonde la “buona pratica” del riuso come sistema etico - sociale nella salvaguardia dell’ambiente e del territorio. I fattori di successo del Franchising Mercatino sono: Assistenza & Formazione, Innovazione tecnologica e Visibilità Nazionale.

Ragione sociale: Mercatino s.r.l. Indirizzo sede legale: Via Angelo Messedaglia 8C, Verona Sito Internet: www.mercatinousato.com Attività: Intermediazione di oggetti usati Anno di fondazione dell’Azienda: 1995 Anno di lancio del franchising in Italia: 1995 PV in franchising Italia: 182 aperti e 10 in apertura PV in franchising all’estero: 1 Regioni italiane di interesse per lo sviluppo: tutte Paesi esteri di interesse per lo sviluppo: non abbiamo preferenze Franchisee singoli: 137 Multi-Unit Franchisee: 15

PROFILO FRANCHISEE Bacino d’utenza: 50.000 abitanti Ubicazione ottimale PV: zone commerciali/residenziali Superficie media PV: a partire da 400 mq Addetti richiesti per PV, compreso il titolare: a partire da 3 Esperienza pregressa nel settore: non richiesta Formazione iniziale: 5 giorni Arredo e investimento medio iniziale: € 50.000 Fatturato medio annuo (stima): € 469.000 Merce in conto vendita: SI Sistemi informativi offerti: SI Diritto d'ingresso: € 5.000 Canoni periodici (royalties): 3% sul venduto mensile Canoni periodici fissi: NO, solo servizi accessori al franchising Pubblicità a livello locale: NO Contributi per campagne pubblicitarie nazionali: SI Assistenza in loco in fase di apertura: SI Assistenza per la durata del contratto: SI Zona di esclusiva: SI Durata contratto: 5 anni

CONTATTI FRANCHISOR Franchisor: Mercatino s.r.l. Referente franchising: Veronica Spadafora Telefono: 0458203355 E-mail franchising: sviluppo@mercatinousato.com Sito Internet: www.mercatinousato.com N.B. I dati sono puramente indicativi e concordati con l’Azienda

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