biAncoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Numero 50 - febbraio/marzo 2022 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione - € 10
In questo numero Art Basel Hong Kong 137 tra le più importanti gallerie internazionali Klimt a Roma L’ornamentale che si innalza a potenza Keith Haring La rigenerazione urbana Gli scatti rubati Appunti visivi di Giuseppe Loy Passeggiando all’indietro Ritorno a Parma
9 772385 170005
ISSN 2385-1708
Poste Italiane Spa - Sped. in Abb. Post. - Aut.Lombardia/01496/12.2014 - Bimestrale - Numero 50 - Febbraio 2022
Copertina speciale in reAltà Aumentata
Renzo Nucara
The “Crackingartist”, the “Cryptoartist”, and the “Monky”
M A R K KO S T A B I
“Primary Introspection”, 2005-2021, oil on canvas, 90x100 cm.
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i primi 50 numeri di biAncoscuro
GRAZIE DI CUORE A TUTTI Y
NEW ART p r o m o t i o n
pittura painting scultura sculpture fotografia photography grafica graphic art
NewArt Promotion è il nuovo progetto internazionale di LIBEREMENTI, realizzato in collaborazione con BIANCOSCURO, dedicato alla promozione dell’arte. Il progetto è rivolto sia ad artisti giovani che a professionisti.
www.newartpromotion.it
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
011
103
L’Editoriale di Vincenzo Chetta
Art Basel Hong Kong 137 tra le più importanti gallerie internazionali
014
L’importanza delle donne nell’arte. L’universo femminile su tela
018
108
030
In copertina: (on the cover)
Gli scatti rubati Appunti visivi di Giuseppe Loy
Renzo Nucara The “Crackingartist”, the “Cryptoartist” and the “Monky”. L’opera porta la copertina nella realtà aumentata. Inquadrala con l’App ARTIVIVE
112
L’ornamentale che si innalza a potenza. Klimt a Roma a L’altro Robert Capa 110 anni dall’Esposizione Internazionale Fotografie oltre la guerra
022
Piet Mondrian al Mudec L’evoluzione del suo percorso artistico
026
Keith Haring La rigenerazione urbana
074
114
L’attimo “catturato al volo”. Ruth Orkin ai Musei Civici di Bassano del Grappa
117
Joel Meyerowitz Maestro della street photography
118
Lo sguardo utopico di De Dominicis. Al Forte Malatesta di Ascoli Piceno
Gian Butturini. Gli anni ‘70 tra Londra e l’Irlanda del Nord
084
120
122
Tracce d’acqua alla base delle civiltà: ritorno a Parma Introduzione ai percorsi del mito [27ª puntata]
La casualità di un incontro Tina Modotti. La fotografia 22 donne chiamate a “dare vita” per cercare di cambiare il mondo all’opera d’arte Street Art. A Diamante i Murales di Jorit, Tony Gallo, Kraser e SteReal
104
030
Over the Cover: Renzo Nucara Monky ancora protagonista con l’ingranaggio che unisce le due copertine, che fonde le due realtà in un unico Metaverso
QUESTA è LA VERSIONE FREE di BIANCOSCURO 018
026
108
084
108
Trovi la versione completa nelle migliori fiere d’arte e online: BIANCOSCURO Art Shop - piattaforma ufficiale della rivista https://artshop.biancoscuro.it PressReader - leader mondiale per la distribuzione di riviste su crociere di lusso, hotel 5 stelle e centri benessere www.pressreader.com EBSCO - leader nel mondo per la fornitura di riviste ad Accademie, Università, Musei, librerie e biblioteche www.ebsco.com
Uffici stampa, gallerie, enti ed istituzioni culturali possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
biancoscuro r i v i s tA d ’ A r t e
BIANCOSCURO Art Magazine 50 ISSUE February / March 2022
Bimestrale di Arte, Cultura e Informazione
Art Fair. Fiere ed esposizioni internazionali Art Basel Live. Nuova edizione ibrida
EDITOR IN CHIEF Vincenzo Chetta
038 094 072 082
Carlo Alberto Perillo. Nelle sue opere, l’animo umano
PUBLISHER Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it
098
Un abbraccio di luce per l’Arco di Trionfo. Il primo monumento del Metaverso
SPECIALS
ART FAIRS
100 102 103
EXHIBITIONS
043 044 046 048 050 053 054 056 061 063 064 067 068 076 078 080 083 084 090 092 094 095 096 097 090
Vernice Art Fair 2022. Molte le novità in programma
Simone Ceccarelli. Il libro: “Un sogno(quasi)reale” Bodini e Guerreschi: il ritratto. Al Museo Bodini Danilo Marchi alla GlobArt Gallery. Riflettere sul presente per immaginare il futuro
Sulle tracce della Pistoia medievale. Crocevia di artisti Oltre il ghetto. Il contributo alla cultura italiana Plautilla Bricci. L’unica “architettrice” del XVII sec. Ebe è risorta. Il simbolo dell’eterna giovinezza Il metalabirinto. Un percorso per un segno universale La storia spirituale dell’arte. A quale infinito aspiriamo? Dante a Palazzo Reale. Napoli celebra il Sommo Poeta Il Novecento alessandrino. Una storia di artisti Depero e la sua casa d’Arte. Opere dal 1920 al 1930 Antonio Ligabue. Capolavori alla Villa Reale Ragghianti e Levi. Storia di amicizia e stima Leoncillo Leonardi. Il dramma umano e l’arte antica Francesco Messina. La grammatica delle forme Umberto Tirelli. A regola d’arte Charlotte Posenenske. La “prima” italiana, a Bolzano Nulla si crea, nulla si distrugge. Alla GAMeC Dalle ferite, la genesi di Terra Sacra. Il confronto Le radici del nuovo al MEET. Gli snodi del digitale Adrian Tranquilli a Roma. Un momento “incustodito” Aron Demetz. Progetto site-specific al MARCA TECHNO: 120 battiti al minuto. L’ultimo tributo Nicola Bolla. Ispirazioni barocche e rococò TVBOY: baci, arte, potere, eroi. Al Mudec Photo Danilo Bucchi. Il suo universo liquido 048
072
098
BI-MONTHLY OF ARTS, CULTURE AND INFORMATION
MANAGING EDITOR Daniela Malabaila CONTRIBUTORS Giuseppe Carnevale, Franco Crugnola, Vincenzo Chetta, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, R.Molino, Ettore Tiretto. PHOTOGRAPHERS Adele Arati, Luigi Caracappa, Vincenzo Chetta, Liberementi, Enrico Mangano, Isabella Rigamonti, M.Bruce, M.Caselli Nirmal, C.Coppo, P.Cox, S.Domingie, M.Elia, J.Eheim, L.Gori, L.Guadagnini, J.Hering, C.Janigro, T.Lannes, A.Maniscalco, F.Mancin, I.Munno, A.Novelli, Slowphoto Studio. EDITORSHIP & DISTRIBUITION Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it PRINTING Pixartprinting SpA Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) Printed on certified paper FSC® C147178 (www.fsc.org) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Instagram.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag The publisher is available for persons entitled for any iconographic sources. Manuscripts, photos or other materials even if unpublished are not given back. In addition to the signed articles, texts published on Biancoscuro Art Magazine are taken from the mentioned sources or text available l under the creative commons license. s Reg. Trib. Pavia n.4 of 21/1/2014. ISSN 2385-1708 © BIANCOSCURO 2022. Reserved artistic and literary copyright. Reproduction in whole or parts is forbidden save with the written permission of the publisher.
BIANCOSCURO Rivista d’Arte NUMERO 50 febbraio /marzo 2022 BIMESTRALE DI ARTE, CULTURA E INFORMAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE Vincenzo Chetta EDITORE Biancoscuro viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.biancoscuro.it CAPOREDATTORE Daniela Malabaila COLLABORATORI Giuseppe Carnevale, Vincenzo Chetta, Franco Crugnola, Flavio Ennante, Mario Gambatesa, Lucia Garnero, Daniela Malabaila, Rebecca Maniti, R.Molino, Ettore Tiretto. FOTOGRAFI Adele Arati, Luigi Caracappa, Vincenzo Chetta, Liberementi, Enrico Mangano, Isabella Rigamonti, M.Bruce, M.Caselli Nirmal, C.Coppo, P.Cox, S.Domingie, M.Elia, J.Eheim, L.Gori, L.Guadagnini, J.Hering, C.Janigro, T.Lannes, A.Maniscalco, F.Mancin, I.Munno, A.Novelli, Slowphoto Studio. REDAZIONE & DISTRIBUZIONE Liberementi viale Indipendenza, 26 27100 Pavia www.liberementi.it STAMPA Pixartprinting SpA Via 1° Maggio, 8 30020 Quarto d’Altino (VE) Stampato su carta certificata FSC® C147178 (www.fsc.org) SOCIAL NETWORK Facebook.com/BiancoscuroArtMagazine Instagram.com/BiancoscuroMag Twitter.com/BiancoscuroMag L’Editore è a disposizione degli aventi diritto per eventuali fonti iconografiche non individuate. Manoscritti, foto o altri materiali inviati alla redazione anche se non utilizzati non verranno restituiti. Oltre agli articoli firmati, i testi pubblicati su Biancoscuro Rivista d’Arte sono tratti dalle fonti citate oppure da testi disponibili l secondo le licenze creative commons. s Registrazione al Tribunale di Pavia n.4 del 21/1/2014. ISSN 2385-1708 © BIANCOSCURO 2022. Tutti i diritti di produzione in qualsiasi forma, compresa la messa in rete, che non siano espressamente per fini personali o di studio sono riservati. Per qualsiasi utilizzo che non sia individuale è necessaria l’autorizzazione scritta dell’Editore.
R e a l A rt 6
ELISA CELLA ENZO ESPOSITO FERNANDA FEDI AGOSTINO FERRARI GAETANO FRACASSIO GIOVANNA GIACHETTI PETER HIDE 311065 UMBERTO MARIANI PAOLA PEZZI ISABELLA RIGAMONTI FRANCESCO RIVA GIORGIO TENTOLINI MICHELE TOMBOLINI GIUSEPPE VENEZIANO MUSEO CIVICO FLORIANO BODINI VIA MARSALA, 11- 21036 GEMONIO (VA)
MUSEI CIVICI VIGGIUTESI – ENRICO BUTTI VIA ENRICO BUTTI, 20 – 21059 VIGGIU’ (VA)
HEART pulsazioni culturali VIA MANIN, 2 ANGOLO VIA TREZZO – 20059 VIMERCATE (MB)
MUSEO MA*GA VIA DE MAGRI, 1 - 21013 GALLARATE (VA)
MUSEO PARISI VALLE
VIA LEOPOLDO GIAMPAOLO, 1 - 21061 MACCAGNO CON PINO E VEDDASCA (VA)
2021
CASA MUSEO SPAZIO TADINI VIA NICOLO’ JOMMELLI, 24 – 20131 MILANO
SHOWCASES GALLERY VIA SAN MARTINO DELLA BATTAGLIA, 11 – 21100 VARESE
GALLERIA VILLA CONTEMPORANEA VIA BERGAMO, 20 – 20900 MONZA (MB)
Art Shop
by biAncoscuro
Art Shop by BIANCOSCURO
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biancoscuro
l’Editoriale di Vincenzo Chetta
U
na copertina speciale per una ricorrenza speciale: la firma sul numero 50 di BIANCOSCURO è di Renzo Nucara, che ha realizzato per noi cover ed over the cover al passo con i tempi, regalandoci un’edizione in realtà aumentata! Un’anticipazione dell’esperienza che si può vivere inquadrandola con l’App ARTIVIVE (scaricabile gratuitamente da App Store e Google Play Store): vedrai Monky e gli ingranaggi animarsi, in sottofondo un incessante ticchettio… Con la celebrazione in realtà aumentata del nostro cinquantesimo numero, è doveroso spendere due parole su questo nuovo mondo e sugli NFT, concetto nuovo e da scoprire per i più, per altri un prodotto “effimero”, altri ancora la definiscono semplicemente “la più grande st******a degli ultimi anni”. Come per tutto, ognuno può pensare e dire ciò che desidera, l’importante è capire di cosa si sta parlando, e per avere un quadro completo bisognerebbe parlare anche delle cripto valute. Non occupandomi di finanza non posso sbilanciarmi, quindi vi dirò soltanto che la più conosciuta è il “Bitcoin”, ma la più utilizzata sui marketplace è l’ “Ethereum”. Gli NFT o Non-Fungible-Token, sono una tecnologia molto importante e super interessate, della quale però si parla troppo spesso con un’accezione negativa
(truffe, scandali e speculazioni varie) venendo sminuita e purtroppo non capita. Gli NFT esistono da molti anni, uno dei primi, se non il primo in assoluto, si chiama Quantum (un’animazione di forma ottagonale che cambia colore) e nasce nel maggio 2014, realizzato da Kevin McCoy, è stato venduto recentemente da Sotheby’s per l’equivalente di 1,4 milioni di dollari. Parlando di altri NFT famosi, ricordiamo i CryptoPunk creati da Larva Lab nel 2017 e distribuiti “gratuitamente” al momento della creazione: oggi un CryptoPunk vale 12 milioni di dollari. Per continuare l’immersione nel mondo degli NFT consiglio di visitare i due marketplace più importanti OpenSea e SuperRare. Se sei ancora restio e pensi anche tu “ma se lo scarico possiedo anche io questo NFT”, stai pensando una cosa sbagliata, quello che scarichi è una copia, quello che acquisti è l’originale (ad esempio, avere una tela tagliata è diverso dal possedere un Fontana). Anche BIANCOSCURO sbarca nel metaverso: le prime 50 copertine di BIANCOSCURO diventeranno un’unica opera in NFT, e prossimamente ogni cover sarà anche un nuovo pezzo da collezione in NFT. Grazie a tutti voi per seguirci con passione e curiosità! Buona lettura
BIANCOSCURO RIVISTA d’ARTE Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
Vincenzo Chetta
GIANMARIA
POTENZA -VENEZIA-
“SOLE” - Mosaico di smalto vetroso ø 100 cm
w w w . g i a n m a r i a p o t e n z a . i t t
“TORRE DI CAVALLI” Bronzo, fusione a cera persa 40 x 40 x h 147 cm
biancoscuro
L’importanza delle donne nell’arte L’universo femminile su tela di
Daniela Malabaila
D
ame eleganti, madri affettuose, giovani donne, seducenti modelle e instancabili popolane: sono le protagoniste delle opere d’arte che compongono la mostra “Donne nell’arte. Da Tiziano a Boldini”. Aperta al pubblico dal 22 gennaio di quest’anno, speriamo di poter avere ancora la possibilità di ammirare questo affascinante corpus di opere (è in programma fino al 12 giugno 2022), esposto al Palazzo Martinengo di Brescia. L’esposizione, curata da Davide Dotti, presenta oltre 90 capolavori di grandi artisti, tra i quali Tiziano, Guercino, Pitocchetto, Appiani, Hayez, Corcos, Zandomeneghi e Boldini. Possiamo, grazie a loro e ad altri talentuosi, renderci conto di quanto la figura femminile sia da sempre importante anche nella storia dell’arte italiana. “Un emozionante viaggio ricco di sorprese, impreziosito da dipinti inediti scoperti di recente in prestigiose collezioni private, opere mai esposte prima d’ora, e incontri ravvicinati con celebri donne del passato, tra cui la bresciana Francesca (Fanny) Lechi, ritratta nel 1803 dal grande Andrea Appiani in una straordinaria tela che, dopo oltre venticinque anni
dall’ultima apparizione, torna visibile al pubblico”, così introduce l’evento Davide Dotti. Possiamo ammirare in queste pagine alcuni dei dipinti esposti,
sicuramente l’impatto emotivo è diverso dal trovarci al loro cospetto, ma egualmente possiamo ammirare le caratteristiche femminili che gli artisti hanno saputo
Achille Glisenti La raccolta del granoturco Brescia, Musei Civici
BIANCOSCURO 14
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biancoscuro
Puoi
descrivere attraverso la pittura: QUESTA è LA VERSIONE FREE di la personalità, la raffinatezza, il BIANCOSCURO Rivista d’Artecarattere, la sensualità, la caparbietà, la durezza, la frivolezza e Trovi la versione completa, le altre mille sfumature dell’eCARTACEA o DIGITALE misfero femminile. Tutte quein abbonamento e ste peculiarità sono ben descritte nelle migliori fiere d’Arte. lungo il percorso espositivo, che è stato progettato per essere sudabbonarti o richiedere una copiadiviso online: in otto sezioni tematiche: Sante ed eroine bibliche; Mitologia artshop.biancoscuro.it in rosa e storia antica; Ritratti di donne; Natura morta al femminile; Maternità; Lavoro; Vita quotidiana e Nudo e sensualità. Possiamo provare a seguire anche da casa questo filo narrativo, cercando (sui cari vecchi libri o grazie alla tecnologia) le opere a tema dei diversi autori, approfittando >>> A sinistra: Giovanni Boldini Ritratto di Nanne Schrader Collezione privata Sotto: Ettore Tito Con la rosa tra le labbra Collezione privata
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biancoscuro <<< del grande lavoro del curatore è LA VERSIONE FREE di per non perdere l’occasione QUESTA di riempirci gli occhi di bellezza.BIANCOSCURO Rivista d’Arte Questo evento vuole celebrare, ma anche aiutare, le donne, grazie Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE alla collaborazione con la Fondain abbonamento e zione Marcegaglia Onlus, la cui missione è sostenere le donne at- nelle migliori fiere d’Arte. traverso progetti di solidarietà Puoi abbonarti o richiedere una copia online: e cooperazione. La Fondazione ha offerto alle scuole 350 percorsi tematici di visita alla mostra, con artshop.biancoscuro.it il doppio obiettivo di avvicinare i giovani al mondo dell’arte e, al contempo, sensibilizzarli rispetto a tematiche di grandissima importanza legate all’emisfero femminile. Lungo il percorso espositivo è infatti possibile approfondire alcune tematiche di grande attualità sociale, quali le disparità tra uomini e donne, il lavoro femminile, le violenze domestiche, l’emarginazione sociale e le nuove povertà. Ancora una volta l’arte dimostra di non essere fine a se stessa, qualunque sia l’epoca in cui è nata, un’opera d’arte porterà sempre con sé un messaggio, o potrà essere il veicoSotto: Gaetano Chierici lo per rendere l’essere umano, un La piccola mamma Collezione Privata l umano migliore. s
Sopra: Gaetano Bellei Colpo di vento Collezione privata
DONNE NELL’ARTE Da Tiziano a Boldini
22 gennaio - 12 giugno 2022 (verifica l’effettiva apertura della mostra) Palazzo Martinengo Cesaresco, Brescia INFO T. +39 392 7697003 Mercoledì, giovedì e venerdì 09.00 - 17.00 Sabato, domenica e festivi 10.00 - 20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.donnenellarte.it
BIANCOSCURO 16
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MAURO PAVAN
Silenzio 21/7 - 2021 - acrilico su tela - 100x100 cm.
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visualartist58@gmail.com
biancoscuro
L’ornamentale che si innalza a potenza Klimt a Roma a 110 anni dall’Esposizione Internazionale di
Lucia Garnero
G
ustav Klimt, uno degli artisti più conosciuti e amati, anche dal grande pubblico, è il protagonista della mostra, inaugurata il 26 ottobre al Museo di Roma-Palazzo Braschi, dal titolo “Klimt. La Secessione e l’Italia”. In tutto 55 opere autografe del
maestro austriaco (di cui 16 dipinti, 37 disegni e due litografie) affiancate da altri 150 lavori, sia di artisti della sua cerchia, sia di pittori e scultori italiani, tra cui Galileo Chini, Vittorio Zecchin, Arturo Noci, Camillo Innocenti, Felice Casorati, Giovanni Prini, che subiscono l’influenza del nuovo linguaggio artistico che il gran-
de pittore austriaco contribuisce a inventare. In un ispirato e suggestivo confronto artistico, sono esposti anche dipinti e sculture di altri artisti del periodo della Secessione viennese, come Josef Hoffmann, Koloman Moser, Carl Moll, Johann Victor Krämer, Josef Maria Auchentaller, Wilhelm List e Franz von Matsch.
BIANCOSCURO 18
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Grazie alla collaborazione tra GoQUESTA è LA VERSIONE FREE di ogle Arts & Culture Lab Team, BIANCOSCURO Rivista d’Artenuova piattaforma dedicata all’approfondimento delle arti, e Trovi la versione completa, il Belvedere di Vienna, tornano CARTACEA o DIGITALE in vita i Quadri delle Facoltà in abbonamento e “La Medicina”, “La Giurisprunelle migliori fiere d’Arte. denza” e “La Filosofia”, tre celebri dipinti allegorici realizzati da abbonarti o richiedere una copiaKlimt online: tra il 1899 e il 1907 per il >>>
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A sinistra: Gustav Klimt - Hygieia, particolare del quadro della facoltà La Medicina, collotipia a colori dal portfolio Gustav Klimt. Eine Nachlese, a cura di Max Eisler, stampato e pubblicato dalla Tipografia di Stato, Wien 1931, 1900-1907, litografia su carta, 48,1x45,5 cm. Klimt Foundation, Vienna © Klimt Foundation, Vienna Pagina a lato: Gustav Klimt La Sposa 1917-18, olio su tela, 165x191 cm. Klimt Foundation, Vienna © Klimt Foundation, Vienna A destra: Gustav Klimt Manifesto per la I Mostra della Secessione (26.03.1898-20.06.1898), dopo la censura,1898 litografia a colori su carta, 63,8x46,1 cm. Klimt Foundation, Vienna © Klimt Foundation, Vienna
Tra i prestatori, oltre ad alcune collezioni pubbliche e private, anche la Neue Galerie Graz, il Museo Belvedere e la Klimt Foundation di Vienna, tra i maggiori custodi dell’opera klimtiana. Tra dipinti, disegni, manifesti d’epoca e sculture, risaltano opere iconiche come “Giuditta I” (1901), “Signora in bianco” (1917-18), “Amiche I” (Le Sorelle) (1907) e “Amalie Zuckerkandl”(1917-18), e prestiti eccezionali, come “La sposa” (1917-18, concesso dalla Klimt Foundation per la prima volta) ed il meraviglioso “Ritratto di Signora” (1916-17), recuperato nel 2019, dopo essere stato trafugato dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi di Piacenza nel 1997.
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A destra: Cartolina di Gustav Klimt a Emilie Flöge Verona, 08.12.1903 13,7x9 cm. Collezione privata Leopold Sotto: Gustav Klimt Amiche I (Le Sorelle) 1907, olio su tela, 125x42 cm. Klimt Foundation, Vienna © Klimt Foundation, Vienna
Moriz Nähr - foto di gruppo con gli artisti della cosiddetta “Mostra di Beethoven” nella sala centrale del Palazzo della Secessione a Vienna. Nella fila davanti, da sinistra a destra: Kolo Moser, Maximilian Lenz, Ernst Stöhr, Emil Orlik, Carl Moll. Nella fila dietro da sinistra a destra: Anton Nowak, Gustav Klimt - Adolf Böhm, 1902, gelatina d’argento, 13,9x19,8 cm. Klimt Foundation, Vienna © Klimt Foundation, Vienna
<<< soffitto dell’Aula Magna dell’Università di Vienna, rifiutati perché ritenuti scandalosi. Andate perse nel 1945, le opere sopravvivono solo in alcune immagini fotografiche in bianco e nero. Un processo digitale, realizzato attraverso il Machine Learning (un sottoinsieme dell’Intelligenza Artificiale), ha permesso di ottenere una straordinaria ricostruzione digitale a colori dei pannelli.
La mostra è promossa da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina, co-prodotta da Arthemisia, in collaborazione con il Belvedere Museum e in cooperazione con Klimt Foundation, a cura di Franz Smola, curatore del Belvedere, Maria Vittoria Marini Clarelli, Sovrintendente Capitolina ai Beni Culturali e Sandra Tretter, Vicedirettore della Klimt l Foundation di Vienna. s
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KLIMT
La secessione e l’Italia
27 ottobre 2021 - 27 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Braschi, Roma INFO T. +39 060608 Da lunedì a venerdì 10.00 - 20.00 Sabato e domenica 10.00 - 22.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museodiroma.it
Gustav Klimt Ritratto di Signora 1916-17, olio su tela, 68x55 cm. Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi Sotto: alcune viste del percorso espositivo
KLIMT. THE SECESSION AND ITALY Palazzo Braschi, Roma October 27, 2021 – March 27, 2022 (check the opening on the site)
G
ustav Klimt returns to Italy, 110 years after he took part in the 1911 International Art Exhibition.This exhibition marks the return to Italy of some of his masterpieces from the Belvedere Museum in Vienna, the Klimt Foundation and public and private collections such as the Neue Galerie Graz. The exhibition traces Klimt’s life and artistic production, underlining his role as co-founder of the Viennese artistic and cultural revolution and exploring the relationship between Klimt and Italy, the destination of his travels and the site of some of his exhibition successes. It includes iconic works such as the famous Judith I, Lady in White, Friends I (The Sisters) and Amalie Zuckerkandl, as well as exceptional loans such as The Bride from the Klimt Foundation and Portrait of a Lady, stolen from the Galleria Ricci Oddi in Piacenza in 1997 and fortunately recovered in 2019. The paintings and sculptures of the Belvedere Museum, signed by other
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artists, such as Josef Hoffmann, Koloman Moser, Carl Moll, Johann Victor Krämer, Josef Maria Auchentaller frame these great works by the Austrian master and contribute to the story of the Viennese Secession period. , Wilhelm List, Franz von Matsch and many others. Autographed postcards document the travels to Italy of Klimt, who visited Trieste, Venice, Florence, Pisa, Ravenna - where he became passionate about Byzantine mosaics - Rome and Lake Garda, which inspired some of his landscapes. These trips were important for the evolution of his creative research and increased his influence on Italian artists. For this reason, at the Museum of Rome in Palazzo Braschi, Klimt’s works will be compared with those of Italian artists such as Galileo Chini, Giovanni Prini, Enrico Lionne, Camillo Innocenti, Arturo Noci, Ercole Drei, Vittorio Zecchin and Felice Casorati who will give life with different sensitivities and declinations to the exhibitions of Ca ‘Pesaro l and the Roman Secession. s 12 21
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Piet Mondrian al Mudec L’evoluzione del suo percorso artistico di
Daniela Malabaila
P
er la prima volta a Milano un progetto espositivo interamente dedicato a Piet Mondrian: stiamo parlando della mostra, in scena al MUDEC fino al 27 marzo, intitolata “Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione”. La rassegna nasce con l’intento, sì di esporre finalmente in Italia un buon corpo di opere dell’artista olandese, ma soprattutto di farlo mettendo in luce il processo evolutivo arti-
stico che lo portò dalla figurazione all’astrazione, dalla tradizione del paesaggio olandese allo sviluppo del suo stile unico che l’ha reso inconfondibile. Giuseppe Sala, Sindaco di Milano, così si è espresso: “Mondrian è un artista dalla fama universale: chiunque sa collegare immediatamente il suo nome al suo stile inconfondibile. Il Mudec ci mette a diretto contatto con la sua opera grazie alla feconda collaborazione tra realtà diverse: il Comune, 24
ORE Cultura, il Kunstmuseum Den Haag e altri musei che hanno prestato opere di Mondrian e di altri artisti coevi. Contemplare i capolavori esposti al Mudec è un modo per avvicinarsi in modo consapevole a quel processo di scomposizione e ricomposizione della realtà che Mondrian ha affinato negli anni con rigore quasi matematico, in un costante percorso di ricerca di equilibrio e perfezione, formale e cromatica, che rende unica e inimitabile la sua opera.”
BIANCOSCURO 22
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Come ha anticipato Sala, è soprattutto grazie al grande prestito del Kunstmuseum Den Haag (detentore della più importante collezione di opere di Mondrian al mondo) che si è potuto realizzare questo grande progetto; dal museo arrivano infatti sessanta opere, scelte tra quelle di Mondrian, degli artisti della Scuola dell’Aja e dei designer De Stijl. Anche Edoardo Garrone, Presidente Gruppo 24 Ore, ha speso qualche parola per questa rassegna esclusiva: “Quella di poter ammirare opere di Mondrian in Italia è un’occasione che capita di rado. Nei musei italiani d’arte moderna e contemporanea è scarso il numero delle opere dell’artista che pure è >>> A sinistra: Piet Mondrian (1872-1944) Fosso vicino alla fattoria Landzicht c. 1900, olio su tela Kunstmuseum Den Haag 0333221
Sopra: Piet Mondrian (1872-1944) Composizione II 1929, olio su tela The National Museum in Belgrade Inv. 34-43
Sotto: Piet Mondrian (1872-1944) Mulino Oostzijdse con cielo blu, giallo e viola c. 1907-1908, olio su tela Kunstmuseum Den Haag 0334233
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L’aspetto delle forme naturali si modifica, mentre la realtà rimane costante.
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stato una figura centrale dell’arte internazionale del XX secolo, contribuendo a farne la storia. Ancora di più quindi si apprezza l’opportunità che questa mostra offre di visitare in Italia e a Milano un intero percorso monografico su questo artista.” Le poche opere del maestro olandese conservate in Italia si contano facilmente: “Faro a Westkapelle” del Museo del Novecento a Milano; “Composizione A” della Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma; “Impalcatura”, “Oceano 5” e “Composizione con grigio e rosso” della Collezione Peggy Gug-
”
Piet Mondrian
genheim a Venezia. Il percorso prende vita e si snoda attraverso sezioni tematiche studiate dal Direttore del Kunstmusem, Benno Tempel con la curatela di Daniel Koep (Head of Exhibitions) e di Doede Hardeman (Head of Collections). La chiave di lettura visuale, e dunque immediata, dell’evoluzione stilistica dell’artista, è utile anche alla comprensione delle stesse opere interamente astratte del suo ultimo periodo, come l’iconica “Composizione II” del 1929, la cui banalizzazione nell’uso commerciale ha reso Mondrian conosciuto anche ai non appas-
A sinistra e sopra: alcune immagini della mostra "Piet Mondrian. Dalla figurazione all’astrazione" Mudec, Milano Ph. Carlotta Coppo A destra: [1] Piet Mondrian (1872-1944) Autoritratto 1918, olio su tela Kunstmuseum Den Haag [2] Piet Mondrian (1872-1944) Tableau n. 4 / Composizione n. VIII / Composizione 3 1913, olio su tela Kunstmuseum Den Haag [3] Piet Mondrian (1872-1944) Composizione con linee e colore III 1937, olio su tela Kunstmuseum Den Haag
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sionati d’arte, segno indiretto del- movimento sorto nei Paesi Bassi QUESTA è LA VERSIONE la sua potenza espressiva. Le opere nel 1917 su iniziativa dello FREE stes- di Rivista d’Arte astratte sono in realtà il risultatoBIANCOSCURO so Mondrian e di Theo van Doedi una lunga ricerca di equili- sburg, che innovò arte, architetversione completa, brio e di perfezione formale, Trovi tura eladesign. CARTACEA o DIGITALE partita dal naturalismo e dall’im- L’influenza che Mondrian ha avuabbonamento e a pressionismo, passata poi via via to sulinmondo del design (grazie migliori fieredeld’Arte. attraverso il post-impressionismo, nelle produttori e pensatori Made i fauves, il simbolismo ed il cubi- in Italy) spazia in diversi campi: Puoi sono abbonarti o richiedere copia online: smo. I dipinti di paesaggio dall’arredo alla grafica,una dall’inil fulcro di tutto ciò, e in mostra terior all’exhibition design, fino [1] artshop.biancoscuro.it possiamo trovarne molti, addi- ad arrivare alla moda (pensiarittura possiamo comprenderne mo alla collezione-tributo di Yves il cambiamento stilistico (l’in- Saint Laurent del 1965). fluenza dei vari movimenti arti- La video installazione presente in stici, ma anche la sua ricerca di mostra, a cura di Storyville, illuun’espressione personale) grazie stra in maniera suggestiva il rapal percorso espositivo progetta- porto tra le opere neoplastiche to con cura. L’arrivo all’astratto di Mondrian e la musica (amante è effetto dell’esplorazione della del jazz, tornò a Parigi anche per il possibilità di ridurre il mondo ritmo libero su cui le note danzache lo circondava alla sua essen- vano): le possibili chiavi di letza assoluta: un ritmo di piani, tura della poetica di Mondrian colori e linee. La vita quotidiana si moltiplicano, inserendo così [2] l influenzò il suo stile, infatti quan- anche la dimensione musicale. s do si trasferì a Parigi creò sotto l’influenza di Picasso e Braque, e [2] questo lo condusse a ridurre il suo linguaggio espressivo a nient’altro che linee rette, colori primari e piani rettilinei: il Neoplasticismo. Una sezione della mostra è dedicata a “De Stijl”, importante PIET MONDRIAN
Dalla figurazione all’astrazione
24 novembre 2021 – 27 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Mudec, Milano INFO T. +39 02 54917 Lunedì 14.30 - 19.30 Da martedì a domenica 09.30 - 19.30 Giovedì e sabato 09.30 - 22.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mudec.it
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Keith Haring La rigenerazione urbana di
Mario Gambatesa
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Sono seduto su un balcone e guardo la cima della Torre pendente. È davvero molto bello qui. Se c’è un paradiso, spero che sia così.
K
eith Haring ritorna a Pisa! L’artista statunitense e padre universale della Street-Art fa ritorno nella città toscana, in particolar modo a Palazzo Blu, fino al 17 aprile 2022. L’esposizione, realizzata dalla Fondazione Pisa in collaborazione con MondoMostre e con la straordinaria partecipazione della Nakamura Keith Haring Collection è a cura di Kaoru Yanase. Nel 1989 Haring
soggiornò a Pisa per dipingere un murale di 180 metri quadri intitolato “TUTTOILMONDO” su una parete del convento di S. Antonio. Il progetto nacque da un incontro casuale tra l’artista ed il giovane studente Piergiorgio Castellani avvenuto a New York nel 1987. Castellani propose ad Haring di realizzare qualcosa di grande in Italia e l’artista accettò, fu così che prese forma il “Keith Haring Italian Project”. Negli anni il monumento è divenuto
”
Keith Haring
una delle grandi attrazioni della città, una delle sue ultime grandi opere, un vero e proprio testamento dell’artista. L’esposizione mette in evidenza il periodo artistico di Haring, ripercorrendo infatti la sua intera carriera. È possibile quindi ammirare molte serie complete, come “Apocalypse” (1988), “Flowers” (1990), e svariati altri disegni, sculture nonché grandi opere su tela come “Untitled” (1985). L’allestimento è stato curato da-
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Myè LA hope is thatFREE onediday, the kids QUESTA VERSIONE BIANCOSCURO Rivista who spend theird’Arte time on the street get usedcompleta, to being surrounded Troviwill la versione CARTACEA o DIGITALE by art and that they can feel at in abbonamento e nelle fiere easemigliori if they god’Arte. to a museum.
”
Keith Haring Puoi abbonarti o richiedere una copia online: artshop.biancoscuro.it “La mia speranza è che un giorno, i ragazzini che passano il loro
tempo per strada si abituino a essere circondati dall’arte e che possano sentirsi a loro agio se vanno in un museo.” Keith Haring
gli architetti di Panstudio ed è diviso in nove sezioni che danno conto dell’ampia gamma di tecniche espressive indagate da Haring: pittura, disegno, scultura, video, murales, arte pubblica e commerciale. Si parte dai disegni in metropolitana, “Subway Drawings”, che restano tra i suoi lavori più noti e acclamati, fino al portfolio delle diciassette serigrafie dal titolo “The Bluprint Drawings”, la sua ultima serie su carta che riproduce le prime e più pure narrazioni visive nate nel 1981, pubblicata nel 1990, un mese prima della sua morte. Per raccontare Keith Haring bisognerebbe chiamare in vita tutti quei personaggi che hanno fatto la storia della New York tra la fine degli anni Settanta e gli Ottanta e che con lui hanno simboleggiato quell’incredibile decennio, come Leo Castelli, Andy Warhol e Jean Michel Basquiat. Il suo lavoro ha tracciato l’ineluttabile confine tra l’imbrattamento e la rigenerazione urbana, tuttora vivo, lasciando la sua poetica insuperata. Le immagini, disegnate negli spazi vuoti di annunci pubblicitari abortiti, prefigurano una realtà nuova, diffe-
rente, più egualitaria, che riesce a sovvertire l’intimidatorio ed esigente mondo del consumismo che detta le sue leggi di illusoria libertà. I ritmi delle linee di Haring spez>>> Nella pagina precedente: Keith Haring - Retrospect [Retrospettiva] 1989, serigrafia su carta, 117x208 cm. Ed. 42/75
Sopra: Pisa, Convento di S. Antonio Keith Haring - Tuttomondo © Archivio Frassi Fondazione Pisa, Palazzo Blu
In alto a sinistra: un ritratto di Keith Haring all’opera. © Archivio Frassi Fondazione Pisa, Palazzo Blu
Sotto: Keith Haring - Icons [Icone] 1990, serigrafia su carta con rilievo 53.5x63.5 cm. Ed. 221/250
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zano le catene imposte dal marketing cercando con la sua pittura di riappropriarsi del territorio. Keith Haring in un testo afferma: “L’Arte vive attraverso l’immaginazione delle persone che la guardano. Senza questo contatto, l’arte non esiste. Ho dato a me stesso il lavoro di essere un produttore di immagini del ventesimo secolo ed è diventato chiaro per me che l’arte non è un’attività elitaria riservata all’apprezzamento di pochi, ma essa esiste per tutti noi, ed è questo l che continuerò a perseguire”. s
KEITH HARING
12 novembre 2021 – 17 aprile 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo BLU, Pisa INFO T. +39 050 916950 Da lunedì a venerdì 10.00 - 19.00 Sabato, domenica e festivi 10.00 - 20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.palazzoblu.it
[1] e [3] Keith Haring - Icons [Icone] 1990, serigrafia su carta con rilievo 53.5x63.5 cm. Ed. 221/250 [2] Keith Haring - Dog [Cane] 1986, acrilico, serigrafia su legno 127x96x4 cm. Ed. 4/15
[2]
[4] Keith Haring - Untitled 1986, incisione su carta 137.8x248.3 cm. Ed. EA 2/4
[3]
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GIUSEPPE PORTELLA
Altri mondi di Luce - ciclo delle sfere 2021- acciaio e resine luminescenti su tavola (al buio) - 61x61 cm.
giuseppe.portella
www.giuseppeportella.it
www.newartpromotion.it/giuseppe-portella
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Renzo Nucara The “Crackingartist”, the “Cryptoartist” and the “Monky” di Vincenzo
Sullo sfondo: Renzo Nucara, Monky ed un elefante Cracking Art
È
Chetta
un vero piacere poter iniziare l’anno nuovo parlando di un artista come Renzo Nucara e della sua arte, artista che tutti conosciamo bene per i suoi trascorsi da Crackingartist (per quei pochi che non lo sanno, è tra i fondatori della Cracking Art, e a quei pochissimi che non lo conoscono consiglio di sfogliare BIANCOSCURO #20 e #26). Su questo numero speciale, che festeggia le cinquanta uscite di BIANCOSCURO, abbiamo l’onore di pubblicare una sua opera “in realtà aumenta”, diamo quindi la parola a Nucara per descrivere la sua CryptoArt ed ascoltiamo il suo punto di vista sugli NFT (come di consueto, a fine articolo, qualche domanda diretta all’artista Renzo Nucara per meglio comprendere la sua riflessione).
«Bergamo, anno 0.3 d.C. (dopo CryptoArt). Lo abbiamo sconfitto, quasi… No è tornato. Ci sta bloccando di nuovo, adesso diventiamo gialli, arancioni, rossi, poi arriva il green pass, vaccino si, vaccino no… Quando uscirà questo articolo mi piacerebbe che questa pandemia, che ci ha portato via parenti, amici e i nostri anni, fosse solo un ricordo. E che ne è stata della creatività, confinata anch’essa tra quattro mura? Io, complice le performance del nuovo computer, ho potuto riprendere una passione nata ai tempi del liceo artistico e mai dimenticata, quando a fine anni ‘70 al posto di colori e copiature di scarnificati e teste di cavallo in gesso, sperimentavamo fotografia, animazione, cartoon e filmati, attrezzati con una fantastica Super 8 ed un mitico Durst, autosponsorizzati dalla vendita illegale di merendine degna del mercato nero, che ci era costata quasi
una sospensione di classe (fortunatamente finita a tarallucci e vino). Nel 2018 avevo trovato un’adeguata vetrina in Superrare per i miei lavori virtuali, ma quando ci sono rientrato l’anno scorso mi sono ritrovato in un mondo del tutto cambiato. Parlo dell’arte digitale e in particolare della CryptoArt e delle sue opere, gli NFT. Quello della CryptoArt è un mondo che viaggia alla velocità della luce e ha suscitato, grazie ai ripetuti lockdown e alla complicità dei social media, un’effettiva ondata di interesse da parte di artisti, operatori grafici, fotografi, collezionisti, musicisti, street artist, smanettoni in quella che si potrebbe definire l’odierna corsa all’oro: assicurarsi ad ogni costo un posto dove esporre le proprie opere virtuali in attesa della pioggia di cryptovalute. Ma è poi così? Direi di sì per chi è stato un pioniere di questa arte, come il duo italiano Hackatao, perché in tre anni sono diventati arti-
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sti riconosciuti e rinomati a livello internazionale. Per gli altri bisogna aver pazienza e lavorare, me compreso. Anche se i miei primi passi nella CryptoArt risalgono a 4 anni fa, ora non devo sottoporre il mio lavoro al vaglio della piattaforma e attenderne pazientemente l’eventuale inserimento; è un universo con le proprie modalità e terminologie che devi conoscere e soprattutto devi sapere gestire. Un conto è che ti piaccia la Formula 1, un conto è saper guidare quelle macchine. La CryptoArt ha modificato il rapporto artista-pubblico: social e numero di followers hanno sostituito il concetto di esperienza, storia personale, crescita di cui solitamente è composto il percorso di un artista. Twitter, Discord, Telegram e poi a seguire gli altri social sono le nuove vetrine e i nuovi valori su cui misurare “il proprio successo”. Da un lato ogni evento rivoluzionario porta con sé grossi scossoni ma, come ogni cambiamento, la natura ritrova poi un suo nuovo equilibrio, assestandosi ed adeguandosi. >>>
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“Danza Macabra Rossa“ - 2021, plexiglass + digital print, ø 51 cm. Courtesy Galleria Zanini Arte
LO “SPIEGONE” DI NUCARA NFT - Non Fungibile Token Il file NFT (N-non F-interscambiabile T-Gettone). È un file certificato attraverso la convalidazione di un certo numero di utenti che formano la blockchain. Può essere una foto, un’animazione o un file musicale. Si chiama ‘non interscambiabile’ perché se io ti do 10 euro e tu mi dai un’altra banconota diversa ma da 10, il valore rimane uguale. Mentre se io ti do un quadro di Nucara e tu mi dai una tela di Fontana i valori non sono gli stessi quindi non sono scambiabili. Ma se non ti fa nulla, io mi tengo il tuo quadro di Fontana... ETHEREUM Una delle Cryptovalute maggiormente utilizzata per gli scambi nel mondo della CryptoArt. Come tutte le cryptovalute soffre di oscillazione rispetto alla moneta reale, ma è meno eterea di quanto possa sembrare. BLOCKCHAIN La blockchain è una condivisione di notizie che diventano la certificazione di una proprietà, della realizzazione di un’opera, di un patto senza atto notarile. In pratica tu suoni ai vicini di condominio e comunichi che tu e la bionda del piano di sotto state insieme. Ecco non hai bisogno di registrare la tua convivenza o matrimonio perché la collettività è stata informata e riconosce la tua unione. AUGMENTED REALITY La Realtà Aumentata è la realtà, così come percepita sensorialmente e intellettualmente dall’individuo, arricchita di dati in formato digitale. In sostanza, un potenziamento, mediante dispositivi tecnologici, delle possibilità fornite dai 5 sensi e dall’intelletto. Non un mondo virtuale, ma un’integrazione fra realtà fisica e mondo digitale, attraverso dispositivi comuni come gli smartphone, oppure più sofisticati come gli ‘smart glasses’, o i bracciali hi-tech per il controllo remoto di apparecchiature robotiche / elettroniche.
<<< Gli NFT animati, quelli che preferisco, ti permettono di aggiungere una narrazione ad una particolare emozione, rivelando un fascino ed un’intensità diversa rispetto all’opera fisica. È la modalità che uso nel mio lavoro dove comunque tendo a mantenere una continuità tra reale e il virtuale, non a sostituire l’uno con l’altro. Nei miei primi NFT i protagonisti sono gli animali, marchiati da forme e simboli che ne fanno testimoni di questo tempo, delle mie sculture luminose chiamate Lighting Shape. Animali che nella realtà virtuale si animano, rivivendo la stessa scena infinitamente come se fossero bloccati in una bolla spazio-temporale, che da un lato ha un effetto ipnotizzante, dall’altro reitera la problematicità della coesistenza con l’antropizzazione del pianeta ed il rapporto dialettico tra naturale e artificiale, tema basilare della filosofia di Cracking Art, gruppo di cui sono uno degli artisti fondatori.
Così il coniglio dell’opera Lighting Shape, rimasto con una farfalla blu posata sul naso, diventa, insieme all’altro coniglio e al suo naso, un trampolino dove la farfalla blu si posa alternativamente creando una scena che cristallizza solo in apparenza un mondo di spensieratezza. E che dire del delfino che balzando fuori dall’acqua abbandona la trasparenza del plexiglass per innescare un girotondo con un suo compagno? Non c’è forse, in forma contenuta ed ironica, quell’eredità disneyana caramellosa e benevola del “e vissero tutti felici e contenti”? Nei lavori successivi entra in scena Monky, diciamo un ironico alter ego, che diventa il protagonista preferito dei miei NFT. Monky, nato per il mio progetto Time Machine Infinite Monkey, con il tempo è “cresciuto”, diventando il portavoce irriverente di un’apparente normalità. Grazie a lui il contesto diventa paradossale e trasforma l’apatia di fronte all’antropizzazione del sistema. Così succede in “Happy Holiday” (QR per il link nella pagina a fianco) dove una coppia di Monky sembra voler invitare i visitatori in un posto paradisiaco. Immaginatela con in sottofondo Bing Crosby che canta la canzone con questo titolo ed il gioco è fatto. Oppure, in Monky “Time is falling down” (QR per il link nella pagina a fianco), la coppia di Monky si confronta e l’incessante parlare di banalità dell’uno non lascia il tempo per riflettere all’altro, sotto una nevicata di ossa che cadono lentamente come in una boule de neige. In altri NFT, all’interno di palcoscenici dalla forma di ingranaggio, faccio muovere Monky ed il suo Scheletro in una serie di Danze Macabre, tanto in voga nel medioevo dopo il flagello della peste,
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come allora a ricordarci quel “memento mori” ben riassunto dalla scena di Troisi in “ricordati che devi morire”. (Non ci resta che piangere, 1985). Del resto non siamo stati appena flagellati? Riprendendo il discorso della sostenibilità ambientale, siamo sicuri che ci stiamo ponendo la vera domanda sul problema del pianeta, che la domanda giusta sia “vogliamo salvare il Pianeta”? Personalmente, anche se ho partecipato e realizzato progetti che si basano su questo enunciato (vedi l’installazione Cracking Art alla 49ª Biennale di Venezia, invitati dal curatore Harald Szeemann, con 1500 tartarughe dorate nei giardini della Biennale, dal titolo SOS World), sono più che convinto che il giusto enunciato sia “SOS Uomo”, perché noi siamo l’anello più fragile della catena, siamo noi che pagheremo le conseguenze della nostra ignoranza, e non perché non bisogna accettare le novità e le scoperte, ma perché golosi non sappiamo quando fermarci, quando capire che non si può solo prendere e non restituire al pianeta. Su questo tema ho realizzato un colouring book editato dalla Oligo Editore di Mantova, Casa Editrice gestita da due ragazzi fantastici che stanno dando tutte le loro forze nel far risorgere l’editoria, presentato dal critico d’arte Gianfranco Ferlisi. Questo libro da colorare ti fa accompagnare Monky nel suo viaggio mirabolante nella Garbage Island per andare a salvare le sue amiche tartarughe imprigionate in quest’isola di rifiuti galleggianti. Un altro aspetto dell’arte tecnologica, che a volte utilizzo per sottolineare ulteriormente la connessione tra opera concreta e opera virtuale è la “Realtà Aumentata”. É un procedimento che consiste nel >>>
Sopra: “Monky - Happy Holiday”, 2021, NFT, Gif 30,5MB Inquadra con lo smartphone il QR per andare su Superrare.com Sotto: “Monky-Time is falling down”, 2021, NFT, Gif 25,4 MB Inquadra con lo smartphone il QR per andare su Superrare.com
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biancoscuro <<< realizzare un video, un’animazione, partendo da un’opera reale e, una volta caricata l’animazione in un sito dedicato di cui si scarica l’app sul cellulare o sul tablet, si può inquadrare l’opera e vedere come questa acquisterà vita. Potete sperimentarlo anche adesso, scaricate l’App “ARTIVIVE” e inquadrate l’opera sulla copertina di BIANCOSCURO #50 “The Challenge” e buona visione. Il mio viaggio artistico continua: se l’altra volta ero rimasto faccia a faccia con Morpheus e le sue pastiglie tra cui scegliere (BIANCOSCURO #20 febbraio-marzo 2017. A proposito, le ho scartate tutte e presa quella bianca, quella dell’essere liberi di creare quello che vuoi), ora riparto con la mia Time Machine Infinite Monkey e ritorno nel mio mondo dove: “Ho viste cose che voi Millenial non potreste immaginarvi: gente combattere con i primi Atari a Ping Pong; raggi catodici balenare in bianco e nero su schermi al fosforo e trasmettere Raffaella Carrà agli esordi... E di tutti quei momenti che rischiano di andar perduti bisognerà fare un drop dei file come lacrime nella pioggia. È tempo di salvarli nell’iCloud.”»
LIGHTING SHAPE I Lighting Shape proseguono ed integrano la mia esperienza dell’uso del plexiglass con cui realizzo sculture stratificate che ospitano forme, colori e oggetti trovati in mini galassie di elementi sospesi. La presenza della luce, generata da led, ne aumenta il fascino e la narrazione, a volte svelando realtà nascoste come nell’opera “Colombre”, che cambia la percezione del soggetto (un mostro marino tipo grosso squalo) mostrando all’interno, una volta illuminato, la presenza docile di un delfino, che è l’aspetto duale e positivo del racconto del grande Dino Buzzati, ispiratore di quest’opera.
Vincenzo Chetta: Grazie per questa tua spiegazione Renzo, è molto interessante e sono sicuro che farà molta chiarezza, soprattutto fra i neofiti. Vorrei però farti qualche domanda specifica, ad esempio, com’era nel 2018 pubblicare lavori su Superrare? Renzo Nucara: Nel 2018, e sembra parlare di 30 anni fa, tutto stava nascendo e Superrare, una delle prime e più ambite piattaforme di CryptoArt, accoglieva con entusiasmo gli artisti. Le cifre per “postare” le opere, così come tutte le transa-
zioni, erano con valori accessibili. Allora non mi ero reso conto ancora di cosa stava succedendo. V.C.: Cosa ne pensi degli NFT, nello specifico lo trovi qualcosa di positivo oppure pensi che abbia bisogno di miglioramenti? R.N.: Per quanto riguarda la CryptoArt, gli NFT sono una modalità espressiva che amplia totalmente la tavolozza e gli strumenti di un artista. Vanno al di là della VideoArt, della Fotografia della Pittura e della Scultura. Sono una realtà che concretizza il “futuro” immaginato. Il secolo scorso ha visto grandi cambiamenti di stile e di linguaggio, nascite di movimenti che hanno rivoluzionato il pensiero e la cultura allargandone i confini, come il dadaismo. Questi anni sono e saranno gestiti dai “nativi digitali”, i cambiamenti culturali hanno nuove modalità e nuovi protagonisti ed i social sono il terreno su cui fioriscono nuovi modi di comunicazione, linguaggio e cultura (che piaccia o no). V.C.: Nella tua introduzione a questo nuovo mondo, fai un bel passaggio sulla “pazienza” e sul “lavorare”. Cosa consiglieresti a quegli artisti che vogliono prendere scorciatoie o pensano di aver “successo” senza lavorare? R.N.: La pazienza è un cavallo difficile da “imbrigliare” e con lei ho avuto anch’io problemi di convivenza, mentre con le scorciatoie, se all’inizio sembra facile “imbrogliare” il tempo, alla fine si rivelano dei [1] Lighting Shape “rabbit & butterfly” 2020, plexiglass, led, 43x21x6,5 cm. Courtesy Galleria MyArt [2] Lighting Shape “dolphin” 2020, plexiglass, led, 31,5x32x6,5 cm. Courtesy Galleria MyArt [3] Lighting Shape “Colombre” 2020, plexiglass, led, 32,5x32,5x6,5 cm. Collezione privata Napoli [4] Lighting Shape - 2021, plexiglass, led. Courtesy Morra Arte Studio
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boomerang. Il lavorare, sia fisico o progettuale, ti permette di sviluppare il tuo percorso, la tua storia. Questo fa di un aspirante artista una persona creativa che può dare un contributo agli altri e alla società. V.C.: Nel paragrafo finale del tuo testo fai riferimento alla vostra installazione Cracking Art alla 49ª Biennale di Venezia, “SOS World”, affermi che il giusto enunciato sia “SOS Uomo”, come mai? R.N.: Perché la realtà è che la casa sta andando a fuoco e a “noi umani”, che abbiamo appiccato questo incendio, le fiamme ci sono sfuggite di mano, ci tocca scappare, salvarci o agire “immediatapresto”. Come artisti, la Cracking Art ha sempre dato e sta dando il suo contributo, tutti dovremmo attivarci sia culturalmente che praticamente. In merito faccio una precisazione su una critica agli NFT e alla loro poco compatibilità con l’ambiente per il consumo di energia che la rete Blockchain utilizza per alimentare questo mondo: in primis, se tutti gli artisti si mettessero a scolpire col marmo, ci sarebbe un’alzata di scudi per l’eccessivo depauperamento delle cave e sconvolgimento della natura che le ospita (della serie: ogni azione umana modifica sempre l’ambiente); per secondo, nella rete stanno cambiando le modalità di transizione per arrivare a impatto zero(ogni cambiamento richiede tempo per adattarsi e migliorare). V.C.: Da sempre trovo molto affascinante anche il concetto virtuale di Metaverso e con lui la Realtà Aumentata. È un progetto artistico che porterai avanti o pensi che verrà soppiantato da altro? R.N.: Caro Vincenzo penso che sia una strada da percorrere. Come in tutte le scoperte e tecniche che mi hanno incuriosito e con cui mi sono confrontato, l’importante è man>>>
Sopra: “Hypnotyzed2”, NFT, gif 10,9 MB Inquadra con lo smartphone il QR per andare su Superrare.com Sotto: “A good day!”, NFT, gif, 18MB Inquadra con lo smartphone il QR per andare su Superrare.com
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Sopra: il “MonkyCoin” di Renzo Nucara realizzato in edizione limitata di 100 copie A destra: Renzo Nucara Cryptoartist-Crackingartist
INFO www.renzonucara.com www.monkythemonkey.com
Inquadra con lo smartphone il QR code per giocare con il mini-game “Monky - The (not) Impossible Battle” Sotto: la schermata iniziale del mini-game “Monky - The (not) Impossible Battle”
tenersi coerenti e andare al di là dell’effetto che ogni novità suscita. V.C.: Tornando al reale ed agli appuntamenti fisici, a marzo grazie a BIANCOSCURO sarai ospite d’onore alla 19ª edizione di Vernice Art Fair a Forlì, fiera curata da Francesca Caldari, come ci sorprenderai? R.N.: A Forlì il pubblico verrà invitato a sostenere una sfida in “Monky - The (not) Impossible Battle”, un mini videogame, che ho realizzato da poco. É un gioco-ludico-amaro, una provocazione, che dà il nome all’evento. Qui presenterò i miei NFT, dei video, le opere digitali e fisiche che hanno come protagonista Monky, il mio avatar compagno di viaggio verso il Metaverso. Io e Monky ringraziamo BIANCOSCURO e Francesca Caldari dell’invito a Forlì che ci permette di coinvolgere anche la vostra testata nel dar voce ai nostri progetti artistici e sociali. V.C.: Relativamente al mini-game di Monky dove bisogna evi-
tare che bottiglie e sacchetti di plastica finiscano in mare, penso sia davvero una bella idea usarlo come “evento all’interno della fiera”, creando una competition con cui si potrà vincere un “MonkyCoin”, dimensione 15x15 cm. da te realizzato in edizione limitata di 100 copie certificate. Grazie del tempo che ci hai dedicato, ci vediamo dal 4 al 6 marzo a Forlì a Vernice Art Fair! R.N.: Grazie a te Vincenzo e grazie anche a BIANCOSCURO. Accenl diamo i razzi ! Renzo & Monky s
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Antonella Pecoraro NINNI
“L’espressività pittorica e l’enfasi cromatica della ricerca artistica di Ninni - Antonella Pecoraro sono i primi elementi che saltano all’occhio dall’osservazione diretta delle sue opere. Il cromatismo di Ninni gioca sull’intensità delle tinte e sulla scala dei contrasti di colore, spesso forti e accentuati; in ogni caso sono sempre indice di un’audacia espressiva dirompente che scuote, investe e travolge il fruitore. Le sensazioni che Ninni riesce a scaturire sono immediate e repentine nell’avvolgenza segnica e nel tripudio pittorico, giungendo ad una comunicazione spontanea e di grande impatto visuale.” Domenico Iacaruso
Ninni - ATOLLO - 2011 - acrilico su tela - 60x50 cm.
Pecoraro Antonella
antonella@artecultura.net
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Carlo Alberto Perillo Nelle sue opere, l’animo umano di
Daniela Malabaila
U
na lunga carriera costellata di successi, è quella di Carlo Alberto Perillo, artista contemporaneo originario di Porto Santo Stefano (provincia di Grosseto) che fin dagli anni ‘80 si dedica all’arte ed ai messaggi che essa porta alla luce. Negli anni il suo fare arte si è evoluto naturalmente, osservando le sue opere possiamo infatti notare la maturazione nel tratto e nel colore, un arricchimento costante in significati ed emozioni, sempre con una predilezione per il pensiero intimo umano, riuscendo non solo a rappresen-
tarlo, ma anche a far percepire la giusta emozione a chi vi si approccia, come in una bolla empatica in cui l’osservatore viene condotto verso l’immedesimazione, per trasferirsi idealmente nella situazione psicologica del protagonista del dipinto di Perillo. In un mondo in cui tutto va più veloce, in cui sembra ormai consolidata l’abitudine del “commenta e scappa” tipico dei social, in cui la società volge verso la non comprensione (in tutte le sue declinazioni, dal piano spirituale a quello pratico, fino all’affettivo), trovarsi dinnanzi un’opera che colpisce al punto di doversi fermare ad approfondirla, è davve-
ro un gran risultato per l’artista, è un successo personale che va oltre tutti i riconoscimenti ricevuti, sia in Italia che all’estero, da galleristi e collezionisti che, dal 1984 ad oggi, seguono la sua attività artistica. Osserviamo “Legacy”: quattro bambini di diverse età, ancora colorati, osservano il loro grigio futuro. Tutti possiamo “vedere” gli sguardi dei protagonisti dell’oIn basso a sinistra: Carlo Alberto Perillo Legacy 2021, acrilico su tela, 100x70 cm. Sotto: Carlo Alberto Perillo Il tempo presente 2021, acrilico e resine su tela, 100x90 cm.
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Art Studio "Materia e Colore" by Carlo Alberto Perillo www.carloalbertoperillo.com
Inquadra il QR code per vedere gli NFT
Carlo Alberto Perillo Natura morta con soldi 2021, acrilico su tela, 68x98 cm.
pera, anche se sono di spalle, anche se non sono visibili in scena, noi conosciamo il mix di emozioni che passa attraverso i loro occhi. Un messaggio attuale (di una attualità che ormai da troppi anni facciamo finta non esista) sulla sostenibilità ambientale e sull’industrializzazione selvaggia, sull’impoverimento di valori umani (il denaro, il potere, il benessere di pochi a discapito di molti), sulla paura, sullo smarrimento, sulla tristezza, sui colorati sogni di bimbo che andranno ad ingrigirsi nella realtà che avranno in eredità. Questa è una di quelle opere che smuovono la coscienza; il suo messaggio è ancora più attuale nella versione in NFT, creata da Perillo nella sua ultima evoluzione artistica, quella che va verso la CrytoArt (l’approfondimento nel box a destra). L’animazione creata per gli NFT è uno strumento in più per entrare nell’animo umano e per dare forma alle emozioni più intime, per divulgare i propri messaggi e renderli fruibili da tutti, in tutto il Mondo, come solo l’arte è in l grado di fare. s
Crypto Art, NFT e filatelia Alcune opere recenti di Carlo Alberto Perillo diventano NFT (Non Fungible Token) e sono disponibili su portali specializzati come Rarible. com ed OpenSea. In molti considerano la CryptoArt come l'ultima frontiera del mondo dell'arte sia a livello di divulgazione che di collezionismo o investimento, aprendo uno spazio immenso ed inesplorato che potrebbe dare una spinta fondamentale a tutto il sistema "Arte". In questo contesto nasce la collaborazione con RGstamps&collectibles, con l'idea di portare l'arte di Carlo Alberto nel mondo dei francobolli, letteralmente fondendo i quadri con le splendide cornici dentellate che in un passato ormai troppo lontano hanno ispirato artisti unici come Corrado Mezzana. La fusione dei due universi paralleli prende vita in modo poetico e rivoluzionario sia come opera fisica che come NFT, incastonandosi nella blockchain diventando qualcosa di unico ed irripetibile. Animazione e suono completano l'esperienza visiva, aiutandoci a cogliere i messaggi che l'autore comunica, sempre attuali e significativi, costringendoci a riflettere senza distogliere lo sguardo dal presente. Dal quadro "Rivelazione" nasce uno splendido NFT con animazione e musica originale, parte della trilogia ispirata alla filatelia. Simbologia mistico religiosa ed eleganza di ornati e dentelli si fondono tra loro come il canto gregoriano e l'Om Namah Shivaya della colonna sonora, accompagnando il movimento del Cristo che muove i fili dell'esistenza.
Crypto Art, NFT and philately Some recent works by Carlo Alberto Perillo become NFT (Non Fungible Token) available on Rarible, OpenSea and soon on other specialized portals. There you can buy them using Ethereum cryptocurrency simply by signing up, starting to collect and invest in an innovative way. You will see the paintings "come out of the canvas" and literally come to life. In this context the collaboration with RGstamps&collectibles, with the idea of bringing Carlo Alberto's art to the world of stamps, literally merging the paintings with the splendid serrated frames that in a now too distant past have inspired unique artists such as Corrado Mezzana. The fusion of the two parallel universes comes to life in a poetic and revolutionary way both as a physical work and as an NFT, embedding itself in the blockchain becoming something unique and unrepeatable. Animation and sound complete the visual experience, helping us to grasp the messages that the author communicates, always current and significant, forcing us to reflect without taking our eyes off the present. From the painting "Revelation" comes a wonderful NFT with animation and original music, part of the trilogy inspired by philately. Mystical religious symbolism and the elegance of ornaments and dentils blend together like gregorian chant and the Om Namah shivaya of the soundtrack, accompanying the movement of Christ that moves the threads of existence. A sinistra: Rivelazione 2021, acrilico e resine su tela, 120x80 cm. Sotto: Rivelazione NFT
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Tina Lupo
Tina Lupo - “Alienazione” - 2020 - tela - tecnica mista - 80x110 cm. - www.tinalupo.it -
Tina Lupo - “Trasmutazione” - 2020 - tela - tecnica mista - 80x110 cm. - www.tinalupo.it -
Tina Lupo - “Vivificazione” - 2020 - tela - tecnica mista - 80x110 cm. - www.tinalupo.it -
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Sulle tracce della Pistoia medievale Crocevia di artisti fra Romanico e Gotico di
Rebecca Maniti
L
a mostra “Medioevo a Pistoia. Crocevia di artisti fra Romanico e Gotico” illustra per la prima volta lo straordinario panorama delle arti a Pistoia dal XII agli inizi del XV secolo, rivelando il ruolo di primo piano assunto in quel periodo storico dalla città nel campo delle arti figurative. Organizzata da Pistoia Musei e curata da Angelo Tartuferi (specialista di pittura italiana dal Medioevo al Quattrocento), Enrica Neri Lusanna (già funzionaria del Ministero Beni Culturali e professore ordinario di Storia dell’arte medievale) e Ada Labriola (ricercatrice indipendente, specialista di miniatura centroitaliana del Medioevo e del primo Rinascimento), la mostra si articola in sei sezioni negli spazi dell’Antico Palazzo dei Vescovi e del Museo Civico di Pistoia, con un percorso di oltre sessanta opere tra dipinti, sculture, oreficerie e codici miniati.
Si svelano le trame che legano le opere in mostra con quelle conservate nelle chiese e nei musei pistoiesi, coinvolgendo così uno spazio ben più ampio di quello centrale. Proprio per questo è utile ad un visita approfondita e completa (ed in totale autonomia), l’utilizzo dell’app della mostra (scaricabile su iOS e Android), che permette di seguire percorsi differenziati in base alle proprie esigenze. L’importanza di questa mostra è nelle parole dei curatori che commentano: “Tra le maggiori città toscane ricche di opere d’arte, Pistoia è stata una protagonista di primo piano della cultura figurativa del tardo Medioevo. In un periodo storico come quello attuale in cui imperversano le mostre, nessuna esposizione, dopo quella risalente al 1950, era stata organizzata per riconsiderarne il patrimonio artistico nei suoi vari aspetti, alla luce del bilancio critico di studi fonl danti che non si sono mai interrotti.” s
Taglia di Guglielmo Pluteo a lacunare con teste diaboliche marmo e serpentino nero della Valdibrana, settimo decennio del XII secolo Pistoia, cattedrale di San Zeno, cripta A sinistra: installation view della mostra organizzata da Pistoia Musei presso l’Antico Palazzo dei Vescovi e Museo Civico, Pistoia Ph. Lorenzo Gori. Courtesy Pistoia Musei
MEDIOEVO A PISTOIA
Crocevia di artisti fra Romanico e Gotico 27 novembre 2021 – 8 maggio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Antico Palazzo dei Vescovi e Museo Civico, Pistoia INFO T. +39 0573 28782 Da mercoledì a domenica 10.00 - 20.00 Giovedì 10.00 - 22.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.pistoiamusei.it
<00_ESGI_Project> adele arati artiStà
Theory of Origin
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adelearati@libero.it -- adele Facebook/Instagram/Twitter adele arati Facebook/Instangram/Twitter
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Oltre il ghetto QUESTA è LA alla VERSIONE FREE italiana di Il contributo dell’Ebraismo cultura BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Flavio Ennante
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Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e dell’E- nelle fiere storica migliori da ricordare e dad’Arte. divul- di uso quotidiano, tramandati da
l Museo Nazionale braismo Italiano e della Sho- gare; inizia dall’istituzione del secoli di famiglia in famiglia. Puoiospita abbonarti richiedere una copiaAmedeo online:Spagnoletto, Direttore ah - MEIS di Ferrara primo oghetto in Italia, quello la mostra “Oltre il ghetto. di Venezia, costituito nel 1516, del MEIS, spiega l’obiettivo della artshop.biancoscuro.it Dentro&Fuori”, a cura di ed arriva fino allo scoppio della mostra: “Credo fermamente che la Andreina Contessa, Simonetta Prima Guerra Mondiale. Non mostra abbia tutte le premesse per Della Seta, Carlotta Ferrara de- solo opere d’arte lungo il percorso diventare una preziosa risorsa digli Uberti e Sharon Reichel e con espositivo, ma anche documenti dattica da proporre ai ragazzi delle l’allestimento di GTRF. d’archivio, multimediali di ap- scuole. Questa mostra è pensata per L’esposizione è pura memoria profondimento, oggetti rituali e accogliere chiunque, ma la nostra sfida principale sarà quella di raggiungere gli studenti di tutta Italia e farli vivere l’esperienza di una visita al MEIS. Il tema del ghetto, i concetti di inclusione ed esclusione, di integrazione e scambio culturale, non sono solo una pagina ingiallita della storia, ma risultano di stringente attualità per le nuove generazioni. Apriamo le porte del museo per raccontare quanto l’identità di ciascuno sia importante e la diversità una ricchezza; e sono certo che i primi a coglierne la potenzialità e a comprendere il messaggio della mostra l saranno proprio i ragazzi”. s OLTRE IL GHETTO Dentro&Fuori
29 ottobre 2021 - 15 maggio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah - MEIS, Ferrara
[1]
Oltre il ghetto. Dentro&Fuori, installation view, Museo Nazionale dell’Ebraismo Italiano e della Shoah – MEIS, Ferrara 2021 Ph. Corradino Janigro e Francesco Mancin [1] Chiave di uno dei portoni del ghetto di Ferrara, XVIII secolo, già Ferrara, Vescovado Collezione privata. Ph. Marco Caselli Nirmal [2]
INFO T. +39 342 5476621 Da martedì alla domenica 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.meis.museum
[2] Baule della crocerossina Matilde Levi in Viterbo. Ph. Marco Caselli Nirmal
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LUIGI MAPELLI - MAPO
L.Mapelli “Mapo” - Alba e tramonto - olio su tela - 60x80 cm.
info@artemape.com
www.artemape.com
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Plautilla Bricci QUESTAdel è LA VERSIONE FREE di L’unica “architettrice” XVII secolo BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Daniela Malabaila
I
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Puoi abbonarti o richiedere una copia online:
n occasione della riapertura al pubblico della Galleria Corsini, le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano “Una rivoluzione silenziosa. Plautilla Bricci pittrice e architettrice”, la prima mostra personale dedicata alla pittrice e architetto Plautilla Bricci, aperta al pubblico fino al 19 aprile prossimo. L’importante mostra, a cura di Yuri Primarosa, riunisce per la prima volta l’intera produzione grafica e pittorica dell’artista, presentando anche un “Ritratto di architettrice” (probabile effigie della Bricci), accanto a capolavori anch’essi inediti o poco conosciuti dei maestri a lei più vicini. “Dopo molti mesi di lavori siamo felici di riaprire la Galleria Corsini con un’assoluta novità, una mostra che celebra un’artista portata di recente all’attenzione del grande pubblico da Melania Mazzucco col romanzo L’architettrice”, afferma Flaminia Gennari Santori, Direttrice delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma. Conosciamo meglio Plautilla: figlia d’arte, nella bottega romana di suo padre Giovanni acquisì molto di più che i soli rudimenti nel disegno, il padre era infatti anche musicista e compositore, attore, poligrafo e poeta. Entrò in contatto con l’abate Elpidio Benedetti, servitore prima del cardinale Giulio Mazzarino e poi
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di Jean-Baptiste Colbert nelle funzioni di agente di Luigi XIV, una figura chiave nel fervido dialogo politico e artistico tra Roma e Parigi. Grazie a lui e alle sue conoscenze, Plautilla, poté cimentarsi nell’esecuzione di importanti pale d’altare e nell’ideazione di apparati decorativi, e poté concretizzare le sue ambizioni affermandosi anche come architetto:
Pittore attivo a Roma alla met del XVII secolo Ritratto di architettrice (Plautilla Bricci?) olio su tela, 66.1 x 52.7 cm Los Angeles, collezione privata
un evento talmente eccezionale da richiedere l’invenzione di un nuovo termine, quello di “architettrice”, apposto su un atto notarile relativo ai lavori del Vascello per suggellare il riconoscimento
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ufficiale della donna dopo anni attività sottotraccia, in un settore artistico tradizionalmente riservato ai soli uomini. Nel 1662-1663 ebbero inizio i lavori della sua opera più famosa, la Villa Benedetta fuori Porta San Pancrazio, detta “il Vascello”, distrutta nel 1849 durante l’assedio UNA RIVOLUZIONE SILENZIOSA
Plautilla Bricci pittrice e architettrice 05 novembre 2021 – 19 aprile 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Galleria Corsini, Roma INFO gan-aar.comunicazione@beniculturali.it
francese di Roma. A quel cantiere avevano preso parte artisti del calibro di Bernini, Cortona e Grimaldi, ma era stata Plautilla a dirigerne le maestranze: una rivoluzione silenziosa resa possibile dall’incontro con un illuminato mecenate, pronto ad offrirle col stante protezione. s A destra: alcune viste dell’allestimento a Galleria Corsini. Ph. Alberto Novelli Sotto: Plautilla Bricci (Roma 1616 - post 1690) Progetto per la Villa Benedetta, detta il Vascello 1663, penna e inchiostro bruno, acquerello grigio su carta chiara Roma, Archivio di Stato Trenta Notai Capitolini Uff. 29, vol. 182
Da martedì alla domenica 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.barberinicorsini.org
MARIA TERESA GUALA
LA BICI - 2016 - acrilico su tela - 70x50 cm.
mariateresaguala@libero.it
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Ebe è risorta
Il simbolo dell’eterna giovinezza di
Ettore Tiretto
D
istrutta nel 1945 da un bombardamento, conservata per più di settant’anni nei Musei Civici, grazie alle nuove tecnologie di restauro ed al sostegno del Rotary Bassano, del Rotary Asolo Pedemontana del Grappa e del Comune di Forlì, è finalmente tornata all’antico splendore la scultura di Antonio Canova, Ebe. Simbolo dell’eterna giovinezza, coppiera degli Dei, la figura di Ebe accompagnerà tutta la carriera dello scultore, si trova infatti nel tema delle figure danzanti protagoniste dei disegni e dei monocromi su tela grezza, quanto nei ritratti delle più celebri donne del suo tempo acconciate alla moda, fino alle teste ideali, genere di successo in cui lo scultore veneto sperimenta sottili e infinite variazioni del “bello ideale”. Per celebrare l’evento, la Città di Bassano del Grappa, tramite i Musei Civici diretti da Barbara Guidi, ha deciso di proporre il capolavoro ritrovato qua-
le protagonista di una mostra, molto puntuale, sulla rivisitazione canoviana della figura mitologica di Ebe cui lo scultore ha saputo dare sembianze tanto perfette da rimanere indelebilmente impressa nell’immaginario collettivo. Canova seppe condensare il mito di questa divinità adolescente in un’immagine emblematica, quella della gioventù colta all’apice della sua fiorente bellezza. Nel Salone Canoviano del Museo bassanese, la Ebe “restituita alla sua primitiva bellezza” è posta vis a vis con la prima versione in gesso del medesimo soggetto, patrimonio della padovana Collezione Papafava. I due capolavori saranno al centro di un percorso suggestivo che evoca l’alterna fortuna del mito l di Ebe nelle arti figurative. s
Sopra e sotto: Antonio Canova - Ebe 1817, gesso Bassano del Grappa, Museo Civico. © Ph. Slowphoto Studio
CANOVA EBE
04 dicembre 2021 - 30 maggio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Civico, Bassano del Grappa INFO T. +39 0424 519 901 Tutti i giorni 10.00 - 19.00 Chiuso il martedì Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museibassano.it
MARIA CAVAGGIONI
maria.cavaggioni@gmail.com
La luce nel buio 2021 olio su tela, 80x50 cm.
BIANCOSCURO Maria Cavaggioni RIVISTA d’ARTE
maria.cavaggioni
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Il metalabirinto QUESTA è LA VERSIONE di segno universale Un percorso multimediale alla scopertaFREE di un BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Rebecca Maniti
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“
arà possibile visitare la abbonarti o richiedere una copia online: mostra del Puoi Labirinto Se l’immagine del labirinto ha una storia della Masone “Umberto millenaria, questo significa che per decine di Eco, Franco Maria Ric- artshop.biancoscuro.it ci. LABIRINTI Storia migliaia di anni l’uomo è stato affascinato di un segno”, fino al 20 marzo da qualcosa che in qualche modo gli parla della 2022, grazie alla sua proroga. Realizzata con il patrocinio del condizione umana o cosmica. Ministero della cultura, della ReUmberto Eco gione Emilia-Romagna, Comune di Fontanellato, Comune di Par- scenografici e digitali, cattura il di ombre nobili e sapienti legate ma, con innovativi allestimenti visitatore e lo porta alla scoperta alla storia di Ricci. Non vogliamultimediali a cura di NEO, non della storia e del significato di mo anticipare le atmosfere che è più solo una mostra sui labirinti uno dei simboli più antichi al vengono ricreate, ma basti sapere che l’immersività dell’allestiin un labirinto, ma tutto è tra- mondo. sformato in un vero e proprio L’esposizione si sviluppa in quat- mento è davvero sorprendente. metalabirinto: un percorso di tro sale, tra le quali i visitatori In una delle sale si trovano preparole e pensieri, tra allestimenti sono accompagnati dalla guida stiti importanti con capolavori
”
Una vista dell’allestimento della mostra “Umberto Eco, Franco Maria Ricci. LABIRINTI. Storia di un segno”
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affascinanti e misteriosi, e diverse opere a stampa e miniate dal rinascimento ad oggi, oltre alla rivista Minotaure di Skira, per toccare con mano l’idea di labirinto e di come questo simbolo abbia partecipato alla Storia del l mondo. s
A destra: Jan Vredeman de Vries Esempi di labirinti da giardino, tavola tratta dal volume Hortorum viridariorumque elegantes & multiplicis formae ad architectonicae artis normam affabre delineatae... Anversa, 1587 Milano, Biblioteca Braidense Sotto: il Labirinto del Masone
UMBERTO ECO, FRANCO MARIA RICCI LABIRINTI. Storia di un segno
22 maggio 2021 – 20 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Labirinto della Masone, Fontanellato INFO T. +39 0521 827081 Tutti i giorni 10.30 - 19.00 Chiuso il martedì Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.labirintodifrancomariaricci.it
SILVANO CRESPI silvanocrespi44@gmail.com
silvano_crespi
www.silvanocrespi.it
IL LAGO DEI LARICI - 2013, olio su tela, 60x40 cm.
BRUNO AZZINI
SHOPPING CON PAPÀ 2021, collage di juta e tecnica mista su tela, 70x105 cm.
brunoazzini
azzini.bruno@yahoo.it
Bruno Azzini
La storia spirituale dell’arte A quale infinito aspira l’uomo? di
Flavio Ennante
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asa Cavazzini. Museo d’ arte Moderna e Contemporanea di Udine ospita, fino al 27 marzo 2022, “La forma dell’infinito”, una grande rassegna che propone la visione di cinquanta capolavori realizzati dai più importanti protagonisti dell’arte negli ultimi due secoli, molti dei quali mai visti prima in Italia. A cura di Don Alessio Geretti, sacerdote friulano, la mostra vede la collaborazione, fra gli altri, del Belvedere di Vienna, della collezione Peggy Guggenheim di Venezia e della Fondazione Solomon R. Guggenheim di New York, del Musèe D’Orsay di Parigi, ma anche della Galleria Nazionale di Arte Moderna di Roma e del MART di Rovereto, della Galleria Tretyakov di Mosca e del Museu Picasso di Barcelona. Lungo le otto sezioni che compongono il percorso espositivo (“Paesaggi mistici”; “La percezione della Trascendenza”; “Il dramma della finitezza”; “L’uomo è una domanda”; “Il sogno della vita invisibile”; “Risvegliare lo sguardo spirituale”; “La sfida al niente”; “L’altitudine della coscienza”) possiamo ammirare le opere di Claude Monet, Gauguin, Paul Cèzanne, Sisley, Matisse, Rossetti, Nesterov, Kupka, Vasilij Kandinskij, Lentulov, Natal’ja Gončarova, Redon, Maurice Denis, Malczewski, Mikalojus Čiurlionis, Roerich, Medardo Rosso, Boccioni, Picasso, Emilio Vedova, Fuchs,
Hans Hartung ed altri ancora. Grazie alla caratteristica spirituale del progetto espositivo, la visita diventa un viaggio dentro se stessi, non semplicemente l’attraversare l stanze di un museo. s
GIAN
REVERBERI
LA FORMA DELL’INFINITO
Monet, Cézanne, Matisse, Kandinskij, Boccioni, Roerich, Picasso e molti altri 16 ottobre 2021 – 27 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Casa Cavazzini, Udine INFO T. +39 0432 1279127 Da lunedì a giovedì 9.00 - 18.00 Da venerdì a domenica 9.00 - 19.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.laformadellinfinito.it
Ferdinand Brunner - Il viandante 1908, olio su tela Vienna, Galleria del Belvedere
Grattacielo n.12
plurimaterico (materiale di recupero) 212x45x30 cm.
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gian.reverberi@tim.it Gian Reverberi
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Dante a Palazzo Reale Napoli celebra il Sommo Poeta di
Ettore Tiretto
A
lighieri viene ricordato in una mostra accolta negli spazi della Galleria del Genovese a Palazzo Reale di Napoli, aperta al pubblico fino al 1° marzo 2022. L’esposizione è centrata su tre tele raffiguranti diversi episodi della Divina Commedia, eseguite tra il 1863 e il 1865 da Tommaso De Vivo per il re d’Italia Vittorio Emanuele II in vista del sesto centenario della nascita del “ghibellin fuggiasco”. Vanta la cura del Direttore Mario Epifani e di Andrea Mazzucchi, Direttore del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”, ed è stata realizzata su progetto dell’architetto Lucia Anna Iovieno. “Questa mostra inaugura l’attività espositiva del nuovo museo autonomo del Palazzo Reale di Napoli in ambienti appositamente allestiti - ha dichiarato il direttore Mario Epifani - Con questo affondo sulle collezioni del Palazzo nel periodo del Regno d’Italia, ha inizio il lavoro di indagine preliminare ad un intervento di revisione dell’allestimento dell’Appartamento, basa-
to sugli inventari storici.” In esposizione anche il celebre dipinto di Domenico Morelli raffigurante Dante e Virgilio nel Purgatorio (1844) e l’album di litografie di Antonio Manganaro. Nuove installazioni multimediali amplificano l’effetto riflettendosi sulle specchiere ottocentesche e rendono la mostra l immersiva. s
DANTE A PALAZZO REALE
03 dicembre 2021 - 01 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Reale, Napoli INFO T. +39 081 580 8255 Lunedì e martedì 09.00 - 20.00 Da giovedì a domenica 09.00 - 20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito www.palazzorealedinapoli.org Due viste della mostra Dante a Palazzo Reale, Napoli
PAOLA D’ANTUONO d a p a o l @ l i b e ro . i t
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Paola D’Antuono
GOLDEN BLUE - 2020 - olio su tela - 100x100 cm.
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DARIO ROMANO
“Modulo 5-4-1 in allenamento” 2021, olio su tela, 120x120 cm.
Dario Romano Arte
romanoarte@libero.it
romanoarte.dario
www.darioromanoarte.it
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Il Novecento alessandrino Una storia di artisti di
Mario Gambatesa
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i intitola “Alessandria. Il Novecento. Da Pellizza a Carrà una storia di artisti” la mostra organizzata negli spazi di Palazzo del Monferrato di Alessandria, un centro espositivo polifunzionale, progettato dal grande architetto torinese Giovanni Chevally. L’esposizione, curata da Maria Luisa Caffarelli e Rino Tacchella, insieme al comitato scientifico composto da Fulvio Cervini,
Chiara Lanzi, Liliana Rey Varela, Roberto Livraghi e Andrea Rocco, vuole raccontare ed evidenziare il contributo dato dagli artisti nati ad Alessandria e nella provincia alla storia dell’arte italiana del secolo scorso. Una storia inedita in cui si sono avvicendate nell’arco di pochi decenni nuove forme espressive e rivoluzionarie situazioni culturali. La mostra si basa su di una sorta di genius loci, ponendo l’ottica sui protagonisti delle maggiori correnti artistiche
del XX secolo, simbolismo, divisionismo, futurismo e metafisica. Il Novecento è stato il secolo in cui gli artisti hanno operato attivamente nel corso di uno scenario nazionale ed internazionale. Tra i vari nomi spiccano quelli di Leonardo Bistolfi, Giuseppe Pellizza da Volpedo, Angelo Morbelli e Carlo Carrà che, attraverso i loro viaggi, sono riusciti ad interpretare le nuove espressioni d’arte che andavano man mano affermandosi, dando vita ad un’epoca
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di creatività e ricerca evidenziate QUESTA è LA VERSIONE FREE di attraverso la presenza alle Biennali di Venezia, alle Quadriennali diBIANCOSCURO Rivista d’Arte Roma, alle Triennali di Milano e alle Promotrici di Torino. Non va Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE trascurata inoltre la centrale imin abbonamento e portanza dell’architettura che nel XX secolo ha visto lavorare nelle migliori fiere d’Arte. nel territorio di Alessandria perPuoi abbonarti o richiedere una copia online: sonaggi come Marcello Piacentini, Piero Porcinai, Franco Petrucci, Ignazio Gardella e Paolo artshop.biancoscuro.it Portoghesi. L’allestimento della mostra, progettato da Giorgio Annone di Line.Lab, prevede su questo tema richiami multimediali e fotografici e collegamenti immersivi ai movimenti artistici e ai suoi fondatori e protagonisti. Infine, vanno menzionati altri personaggi, come Angelo Bara>>> A sinistra: Anselmo Carrea Senza titolo 1994, tecnica mista - faesite Collezione privata A destra: Carlo Carrà Interni metafisisci 1921, matita grassa su carta Collezione Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria Sotto: Guido Botta Tramonto invernale 1976 Collezione Camera di Commercio di Alessandria-Asti
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<<< bino, Pietro Morando, Anselmo Carrea e Vito Boggeri che hanno punteggiato il secolo, costituendo esempi tutt’altro che trascurabili da “outsider” di inesplorata creatività, ma di fama molto circoscritta proprio per la loro personalità introversa e schiva. L’esposizione,
promossa dalla Regione Piemonte, la Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e la Camera di Commercio, è aperta al pubblico dallo scorso 11 dicembre e sarà visitabile fino al prossimo 13 marzo 2022. La mostra vuole garantire una visione univoca su tutto
il periodo artistico creando un corpus unico di materiali che possa far comprendere a pieno il Nol vecento alessandrino. s Dina Bellotti Venezia vista dalla torre di San Giorgio s.d. inchiostro e tempera su carta Collezione Camera di Commercio di Alessandria-Asti
ALESSANDRIA. IL NOVECENTO
Da Pellizza a Carrà una storia di artisti 11 dicembre 2021 – 13 marzo 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo del Monferrato, Alessandria INFO T. +39 0131 313400 Sabato e domenica 10.00 – 13.00 / 16.00 – 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.palazzomonferrato.it
STEFANIA SIMANSCHI Stef Si
stefaniasimanschi@yahoo.it
stef3914
IL MONDO AGLI OCCHI DI FRIDA - 2019, olio su pannello telato, 50x70 cm.
“Le cicatrici sono aperture attraverso le quali un essere entra nella solitudine dell’altro (Frida Kahlo)”
GUGLIELMO MELTZEID
G. Meltzeid - Omaggio al celeste - 2021, acrilico su tela, 90x90 cm.
gmeltzeid@gmail.com
-
meltzeid.com
LUIGI MARANO luigi.marano.art.designer
luigi42195@hotmail.it
“EMERALD” - TRIBUTE TO BURJ KHALIFA 2021 - tecnica mista - 50x70 cm.
Media Manager ! Hakkı Kılıçarslan
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Depero e la sua casa d’Arte QUESTA Opere dal 1920 al 1930è LA VERSIONE FREE di BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Flavio Ennante
F
Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte.
ino al 27 marzo, presso occhi la Grande Mela era un imPuoi abbonarti una copia online: la Casa d’Arte Futurimenso o erichiedere luminoso manifesto sta Depero, è possibile pubblicitario. artshop.biancoscuro.it visitare una interessan- La mostra ripercorre il decennio Fortunato Depero te mostra dedicata a tra il 1920 ed il 1930, il periodo Panciotto di Marinetti (prima versione) 1923 ca. Collezione Ugo Nespolo Fortunato Depero. Con la cura dunque in cui si svelano le nuove del roveretano Maurizio Scudie- teorie dell’arte meccanica futuro, grande studioso della figura rista. Oltre ai numerosi esempi di di Fortunato Depero, la mostra arte applicata, l’esposizione preevoca il clima creativo della Casa senta alcuni importanti dipinti d’Arte Futurista di Rovereto eseguiti nello stesso decennio. In(fondata dall’artista nel 1919, teressante ricordare come fece suo fu il centro di produzione di in- un principio della Bauhaus del numerevoli arazzi, ma anche 1919, che invitava: “Architetti, cartelli pubblicitari e mobili) e scultori, pittori, noi tutti dobdella Depero’s Futurist House di biamo tornare all’artigianato!”, New York, dove in realtà dipinse e lui così fece, presentando nel poco, ma realizzò ambientazioni 1921 a Palazzo Cova di Milano i per ristoranti, soluzioni sceniche e suoi prodotti di carattere artigiacostumi per il Roxy Theatre, cen- nale. Tutti lo conoscono per le sue tinaia di bozzetti pubblicitari e pubblicità, ma Depero non era illustrazioni per le più popolari solo grafica: è stato uno dei più Fortunato Depero riviste di moda e grafica. significativi protodesigner. Tra i Manifesto per Bitter Campari Ricordiamo cosa ha voluto dire più celebri design di prodotto di 1928, Courtesy Archivio Depero per Depero vivere la città di New quegli anni spicca la fortunata e Sotto: un’immagine della mostra “Depero e la sua Casa d'Arte tra Rovereto e New York” l York: era “la pubblicità”, ai suoi iconica bottiglietta del Bitter. s Ph. Mart
DEPERO
e la sua casa d’arte tra Rovereto e New York
21 ottobre 2021 — 27 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Casa d’Arte Futurista Depero, Rovereto INFO T. +39 0464 438887 Da martedì a domenica 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mart.trento.it
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MARIO ZAMMIT-LEWIS
Sopra: stampe A3 su carta effetto lino numerate da 1/30 e firmate A sinistra: Stefano d’Orazio, 2021, olio su tela 60x80 cm. Sotto: Quadrilogia “La mia visione dei POOH”, 2021, olio su tela, 40x50 cm. (Cad.)
e-Mail alimarcpb@gmail.com Tel. +356 99798878
biancoscuro
Antonio Ligabue
Capolavori all’Orangerie di Villa Reale di
Rebecca Maniti
I
l genio di Antonio Ligabue viene celebrato con una interessante mostra alla Reggia Reale di Monza, in particolare negli spazi dell’Orangerie, fino al 1° maggio prossimo: “Antonio Ligabue. L’uomo, l’artista”. La rassegna, curata da Sandro Parmiggiani, è prodotta e organizzata da ViDi in collaborazione con il Comune di Monza, il Consorzio Villa Reale e Parco di Monza. Lungo il percorso espositivo incontria-
mo circa 90 opere, tra dipinti, sculture, incisioni e disegni, in grado di ripercorrere la vicenda umana e creativa di Ligabue, lungo un arco cronologico che dagli anni venti del secolo scorso giunge fino al 1962, quando una paresi pose di fatto fine alla sua attività di artista. La mostra propone alcuni dei suoi più importanti capolavori del filone degli animali, selvaggi e domestici, di cui conosceva molto bene l’anatomia, come “Caccia grossa”, “Circo”, “Tigre reale”. Non mancano gli autoritratti, specchio non solo metaforico del disagio esistenziale che inevitabilmente lo seguiva, come “Autoritratto con cavalletto” e “Autoritratto con spaventapasseri”. In queste opere il senso di angoscia, di desolazione e di smarrimento sono palpabili. “Questi autoritratti - afferma Sandro Parmiggiani - dicono tutta la sofferenza dell’artista; ne sentiamo quasi il muto grido nel silenzio della natura e nella sordità delle persone che lo circondano. Quando perduta è ogni speranza, ormai fattasi cenere, il volto non può che avere questo colore scuro, fangoso, questa sorta di pietrificazione dei tratti che il dolore ha recato con sé e vi ha impresso”. Presenti anche le opere di scene di vita agreste ed i paesaggi padani, nei quali irrompono castelli, chiese e case con le bandiere al vento sui tetti ripidi della natia Svizzera. Una mostra completa ed interessante, che ben presenta l’espresl sionismo tragico di Ligabue. s A sinistra: Antonio Ligabue Autoritratto con cavalletto s.d. 1954/1955, olio su tavola di faesite, 199x130 cm. Collezione BPER Banca, Milano
ANTONIO LIGABUE L’uomo, l’artista
11 febbraio – 1 maggio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Orangerie della Villa Reale, Monza INFO mostraligabuemonza@gmail.com Mercoledì e giovedì 10.00/13.00 - 14.00/19.00 Da venerdì a domenica 10.00 - 20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.vidicultural.com
In alto: Antonio Ligabue Ritorno dai campi con-castello 1955/1957, olio su tavola di faesite, 77x93 cm. Collezione BPER Banca, Milano
CLAUDIO ELLI claudelli Claudio Elli
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“Il muro... La forma del desiderio” 2020 - tecnica mista su tela - 80x80 cm.
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Carlo Ludovico è LA VERSIONE FREE di Ragghianti QUESTA eBIANCOSCURO Carlo Levi Rivista d’Arte Storia di amicizia Trovi e stima la versione completa, di
CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte.
Flavio Ennante
Puoi abbonarti o richiedere una copia online:
U
na mostra che racconta la storia di un’amicizia feconda tra due grandi intellettuali del Novecento: “Levi e Ragghianti. Un’amicizia fra pittura, politica e letteratura”. Aperta lo scorso 17 dicembre,
artshop.biancoscuro.it questa rassegna è l’occasione perfetta per celebrare il quarantennale della Fondazione Centro Studi Ragghianti, caduto nell’autunno dello scorso anno. Ma perchè una mostra incentrata su Levi è quella giusta per l’occasione? È nel DNA della Fondazione occuparsi di perso-
naggi per i quali Ragghianti aveva profonda stima, e soprattutto approfondire temi finora poco considerati dalla storiografia e dagli studi accademici, e questo è uno di quelli: quello dell’amicizia fra Carlo Ludovico Ragghianti (Lucca, 1910 - Firenze, 1987) ed il pittore, scrittore e uomo politico Carlo Levi (Torino, 1902 - Roma, 1975). Realizzata in collaborazione con la Fondazione Carlo Levi di Roma, con la cura di Paolo Bolpagni, Daniela Fonti e Antonella Lavorgna, l’esposizione sarà aperta al pubblico fino al 20 marzo 2022. L’interesse di Ragghianti nei riguardi di Levi pittore è da far risalire al 1936, quando lo inserisce nel suo articolo dedicato alla pittura italiana contemporanea. Il rapporto tra Ragghianti e Levi, fondamentale per entrambi, si intensifica a Firenze, durante l’occupazione nazista, attraverso la comune militanza politica nella Resistenza, soprattutto dopo che Levi, nel 1941, trova rifugio clandestino nella casa di Anna Maria In alto: Carlo Levi Ritratto di Eugenio Montale 1941 A sinistra: Carlo Levi Ritratto di Bobi Bazlen 1941
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L A U R A FASANO TERRE LONTANE acrilico su tela 70x100 cm.
Ichino in piazza Pitti, dove scrive il suo più noto romanzo, “Cristo si è fermato a Eboli”, cui è dedicata una sezione della mostra. Nel 1946, sarà proprio Ragghianti a presentare la personale di Levi alla Galleria dello Zodiaco di Roma, ed è sempre Ragghianti a proporre la prima storicizzazione della figura di Carlo Levi nel 1948, attraverso la pubblicazione di un “catalogo” dell’opera leviana, nel quale sono datati e repertoriati i dipinti realizzati dal 1923 al 1947. Nell’archivio della Fondazione Ragghianti, così come in quello della Fondazione Carlo Levi di Roma, si conservano documenti che riguardano in special modo la sfera storico-artistica e critica, che fu al centro di questa l preziosa amicizia. s
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Carlo Levi Leone Ginzburg 1933
LEVI E RAGGHIANTI
Un’amicizia fra pittura, politica e letteratura 17 dicembre 2021 - 20 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Fondazione Ragghianti, Lucca INFO T. +39 0583 467205 Da martedì a domenica 10.00/13.00 - 14.30/18.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.fondazioneragghianti.it
CAPITELLO
acrilico e gesso su tavola di legno 30x40 cm.
www.laurafasano.artistaonline.it
Laura Fasano pittrice
RAFAEL ESPADA rafespada47@gmail.com
www.rafaelespada.it
Azione e reazione - 2021 - olio su tela - 60x40 cm.
Nell’ora più bella - 2019, olio su tela, 70x50 cm.
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Leoncillo Leonardi
Il dramma umano e l’arte antica di
Ettore Tiretto
I
l nuovo appuntamento dedicato ai grandi maestri italiani del XX secolo, al Museo Novecento ed al MAF - Museo Archeologico Nazionale di Firenze, pone l’attenzione sullo scultore umbro Leoncillo Leonardi. La mostra “Leoncillo. L’antico” nasce sotto la direzione artistica di Sergio Risaliti, Direttore del Museo Novecento e vanta la cura di Martina Corgnati ed Enrico Mascelloni, tra i massimi esperti della materia che hanno dedicato a questo appuntamento la loro specifica ed appassionata competenza. La rassegna è organizzata da MUS.E, e costituisce il primo tentativo sistematico di indagine sulle presenze antiche in tutta l’opera di Leoncillo, riunendo
LEONCILLO. L’ANTICO
03 dicembre 2021 – 1 maggio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Novecento e MAF, Firenze INFO T. +39 055 286132 Museo Novecento Tutti i giorni 11.00 - 20.00 Chiuso il giovedì MAF - Museo Archeologico Nazionale Da lunedì a mercoledì, sabato 08.30 - 14.00 Giovedì e venerdì 13.30 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museonovecento.it
tra le altre le tre ceramiche policrome invetriate ricordate come i “Mostri” (creature ibride ispirate al mondo classico realizzate negli ultimi anni Trenta, la Sirena, l’Ermafrodito e l’Arpia). Le opere esposte, una trentina fra sculture, pannelli e carte, mettono in evidenza la continuità di sguardo che ne attraversa tutto il lavoro, al di là delle classificazioni più tradizionali e basate unicamente su criteri stilistici: infatti, dagli esseri ibridi e mostruosi del 1939 sino all’ultimo e celebrato decennio in cui trionfa l’esperienza della materia, attraverso la stagione neocubista (19461955), Leoncillo non rinuncia mai ad articolare un confronto intimo ed impegnativo con il grande passato della scultura, non soltanto per restituire dignità alla ceramica, ridotta in genere a semplice strumento da artigiani, ma collocandosi implicitamente sullo stesso piano dei maestri e delle civiltà che l’hanno preceduto, di fronte allo stesso soggetto, l’uomo, ed allo stesso dramma: la sofferenza e la morte. Di qualunque sua stagione siano le opere, di qualunque influenza abbiano “risentito”, tutte convogliano la loro essenza verso il dramma umano e tutte rimandano, più l o meno esplicitamente, all’arte antica. s In alto: Leoncillo Leonardi Sirena 1939, ceramica policroma invetriata 62x20x23 cm. A destra: Leoncillo Leonardi Partigiana dalle mani ferite 1943, ceramica policroma invetriata, h.65 cm. Collezione Galleria del Laocoonte Roma-Londra. Ph. Serge Domingie III
Cesare Arbizzani “COMPOSIZIONE 1” 2021, masonite, acrilico, sabbia e vinavil, tasselli in mosaico e chine colorate, 130x70 cm.
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cesare.arbizzani@alice.it
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Cesare Arbizzani
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Francesco Messina La grammatica delle forme di
Mario Gambatesa
D
al 19 dicembre scorso fino al prossimo 27 febbraio, la città di Vercelli ospita, in tre distinte sedi (ARCA, Palazzo Arcivescovile, ex Chiesa di
San Vittore), la mostra intitolata “Francesco Messina – Prodigi di Bellezza”. Le tre sedi accolgono i grandi marmi, i numerosi bronzi e i ritratti di amici e colleghi. Memorabili, tra i tanti, quelli di Lucio
Fontana, Salvatore Quasimodo, Riccardo Bacchelli, Alfonso Gatto, Arturo Tosi, Eugenio D’Ors, mentre tra le figure femminili, in particolare danzatrici, i ritratti di Carla Fracci, Luciana Savignano e Aida Accolla. L’esposizione, a cura di Marta Concina, Daniele De Luca e Sandro Parmiggiani è promossa dal Comune e dall’Arcidiocesi di Vercelli con la collaborazione della Fondazione Messina e di Nicola Loi Studio Copernico, Milano. Francesco Messina nasce il 15 dicembre 1900 a Linguaglossa, un piccolo paese alle pendici dell’Etna. Lasciata la Sicilia con l’intento di emigrare in America, la famiglia si ferma invece a Genova, dove l’artista trascorre l’infanzia. Negli anni successivi trova un impiego come garzone marmista e da questa esperienza nasce la sua passione per la scultura. Dagli anni Venti inizia ad esporre partecipando a importanti iniziative culturali, stringendo amicizia con Eugenio Montale e Salvatore Quasimodo ed entrando in contatto con artisti come Carlo Carrà e Arturo Martini. Nello stesso periodo conosce Bianca Francesco Messina Ritratto di Vittoria Leone 1971-72, terracotta policroma Courtesy Studio Copernico
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biancoscuro
“
Fochessati Clerici che diventerà è LA VERSIONE FREE di sua moglie. A trentadue anni QUESTA si trasferisce a Milano, dove stringeBIANCOSCURO Rivista d’Arte rapporti con esponenti della cultura, tra cui Giorgio Morandi Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE e Lucio Fontana. In pochi anni in abbonamento e diventa artista di fama nazionale ed internazionale ottenendo nu- nelle migliori fiere d’Arte. merose commissioni sia pubbliPuoihaabbonarti o richiedere una copia online: che che private. Nel 1934 la cattedra di scultura all’Accademia di Brera, dove insegnerà per oltre artshop.biancoscuro.it trent’anni. Muore il 13 settembre 1995 a Milano. L’arte di Messina è senza dubbio arte in senso puro, antico e immutabile. Nella sua scultura si evince il tentativo di cercare inesorabilmente di raggiungere la bellezza dell’aspetto plastico Antonio con le forme giuste e finite. Alle prese con gli stimoli intellettuali più diversi mette in campo, attra-
Mi torna il mente l’autunno del 1989: Firenze, al Bargello, Francesco Messina, quasi novantenne, offriva al museo la sua superba collezione di piccoli bronzi. Credo che lo scultore non sia mai stato, nella sua vita, più felice di quel giorno. Per lui essere al Bargello sotto forma di presenza museale stabile, era come ritrovare la patria, era come tornare ad Itaca per esservi accolto con tutti gli onori.
>>>
”
Paolucci
Una immagine dell’allestimento dello Studio Museo Francesco Messina a Milano. Pugili, bronzo
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biancoscuro <<< verso le sue opere, lo stupore e la naturalezza. Egli stesso scriveva: “Ho affondato
le radici nello studio degli antichi, ho sezionato cadaveri di uomini e di animali per impadronirmi della grammatica delle forme. Ho disegnato migliaia di nudi per scoprire i movimenti che determinano l’architettura plastica di una statua e che sognavo mi portassero a quella musica formale che non m’illudo di avere mai raggiunto. Ho assaggiato quasi tutte le materie: la creta, il marmo, la pietra, il legno, il bronzo, per
immedesimarmi nei loro suggerimenti molecolari. […] Il dubbio di aver sbagliato tutto viene a turbarmi inesorabilmente. Ecco perché tutti i giorni riprendo la fatica di Sisifo.” La mostra vuole confermare e svelare una volta di più la maestria scultorea di Francesco Messina, attraverso sculture che mostrano il loro tempo rivelando l’atto compiuto di un grande mal estro. s Francesco Messina in laboratoriodurante la realizzazione di “Adamo ed Eva” in granito rosso. Francesco Messina Adolescenza 1968 - 91, marmo bianco, 82x47x77 cm. Courtesy Studio Copernico
FRANCESCO MESSINA Prodigi di bellezza
19 dicembre 2021 - 27 febbraio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Arca/Palazzo Arcivescovile, Ex Chiesa Di San Vittore, Vercelli INFO prenotazione obbligatoria T. +39 3383473682 Arca Da giovedì a domenica 10.00 - 19.00 Palazzo Vescovile Da giovedì a domenica 14.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mostramondonatura.it
Igor Grigoletto w w w . i g o r g r i g o l e t t o . i t Grigolettoarte
“Lacquered Glass 008” 2021 - smalti su vetro - 40x40 cm.
ROSA MARIA FALCIOLA
Senza titolo - 2021, olio su pellicola,26x36,5 cm.
rosamariafalciolaart falciola@rosamaria-falciola.it
rosamaria.falciola.35 www.rosamaria-falciola.it
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Bodini e Guerreschi: il ritratto. La mostra al Museo Civico Floriano Bodini di Vincenzo
U
Chetta
ltimi giorni per visitare la mostra che mette in relazione le opere di Floriano Bodini con quelle di Giuseppe Guerreschi, al Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio. Si continua dunque con il lavoro di approfondimento dei protagonisti della Nuova Figurazione e del Realismo Esistenziale, attraverso le opere, gli scritti, le fotografie ed i documenti d’archivio. “Floriano Bodini, Giuseppe Guerreschi. Il ritratto” studia il genere fondamentale per indagare quali riflessioni e dialoghi unissero i due artisti dalla fine degli anni ‘50. La mostra, curata da Caroline Vezzani e Luca Pietro Nicoletti, raccoglie opere (in ampia parte provenienti da collezioni private e da decenni non esposte al pubblico) prodotte tra il 1951 e il 1975, dalle premesse giovanili nel movimento del Realismo Esistenziale fino all’esau[1]
rirsi di questa esperienza ed all’aprirsi per entrambi gli artisti di una nuova e personale fase di ricerca. Come scrivono Luca Pietro Nicoletti e Sara Bodini (curatori del volume per la collana “Archivi di Nuova Figurazione” che affianca la rassegna) mettere a confronto i rispettivi risultati aiuta a mettere a fuoco con più chiarezza le ricerche di entrambi, facendo emergere i punti di contatto, i rimandi e le citazioni di motivi iconografici che migrano dalla scultura alla pittura e viceversa. Un certo modo di pensare le immagini per giustapposizione di elementi, congeniale alla pittura e memore della lezione del collage, suggeriva una via d’uscita dal modello del busto-ritratto, arricchendolo di un palinsesto di allusioni simboliche. Fino al 13 febbraio a Gemonio, una rasl segna da non perdere. s [2]
In alto: Floriano Bodini Ritratto di Enzo Fabiani 1965, bronzo. Collezione privata [1] Giuseppe Guerreschi - Ritratto di Danilo Montaldi, Acquaforte, 1972, collezione privata [2] Floriano Bodini - Paola I 1966, litografia a 4 colori. Collezione privata
FLORIANO BODINI, GIUSEPPE GUERRESCHI Il ritratto
17 ottobre 2021 - 13 febbraio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Civico Floriano Bodini, Gemonio INFO T. +39 0332 604276 Da lunedì a venerdì su appuntamento Sabato e domenica 10.30/12.30 - 15.00/18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museobodini.it
Elisabetta
BOSISIO info@elisabettabosisio.it www.elisabettabosisio.it Flegetonte fusione di cera d’api, resina damar e pigmenti 2021, 80x140 cm.
RUGGERO ROTONDI
RAFFAELE - 2020, olio su masonite, 70x80 cm.
ruggerugo@gmail.com
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QUESTA è LA VERSIONE FREE di BIANCOSCURO Rivista d’Arte Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte. Puoi abbonarti o richiedere una copia online: artshop.biancoscuro.it Vincenzo Agnetti Telegramma Telefono Telegramma 1973
Lo sguardo utopico di De Dominicis Al Forte Malatesta di Ascoli Piceno di
Rebecca Maniti
D
al 30 ottobre 2021 al 27 marzo 2022, il Forte Malatesta di Ascoli Piceno ospita la mostra “Il tempo, lo sbaglio, lo spazio: Gino De Dominicis”. L’esposizione, curata da Andrea Bruciati, è un omaggio al grande artista anconetano, ed indaga il suo sguardo utopico, la sua ironia dissacrante, il suo gusto per il paradosso, la sfida alle leggi della fisica e l’immortalità del gesto, attraverso una selezione di opere di altri artisti eccelsi che vengono messe a confronto con quelle del Maestro. Lungo il percorso espositivo pos-
siamo dunque ammirare anche i capolavori di Emilio Villa, Giorgio de Chirico, Lucio Fontana, il giovane Piero Manzoni o i poco più che coetanei Giulio Paolini, Emilio Prini, Vincenzo Agnetti, Mario Schifano, che riflettono da un lato il vitale opportunismo di De Dominicis, dall’altro la coerenza di essere sempre e comunque anti-sistema. Le opere di De Dominicis riflettono da un lato le inquietudini e gli smarrimenti dell’arte italiana postbellica, dall’altra possono essere considerate come “isole” che affiorano al visibile di una realtà incompiuta, come spiega il cu-
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IL TEMPO, LO SBAGLIO, LO SPAZIO: GINO DE DOMINICIS
30 ottobre 2021 - 27 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Forte Malatesta, Ascoli Piceno
ratore: “Sono dimostrazione della pienezza inesausta dell’attesa, intenzione di ciò che è realmente possibile. De Dominicis è mosso da un’agognata risoluzione, dettata da
quella frattura post-romantica di cui l’arte contemporanea, fra la fine degli anni Sessanta e gli inizi del decennio successivo, rappresenta l la risultante.” s
INFO T. +39 0736 298213 Martedì e giovedì 10.00 - 13.00 Mercoledì e venerdì 15.00 - 18.00 Sabato, domenica e festivi 10.00/13.00 - 15.00/18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.ascolimusei.it
A destra: Gino De Dominicis - Senza titolo 1966, china su carta Collezione privata, Conegliano Gino De Dominicis, by SIAE 2018 In basso a sinistra: Michele Zaza Dissoluzione e mito 1974, tecnica mista su carta e fotografia applicata su carta Collezione privata
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I QUATTRO PUNTI CARDINALI -2020 - legno di pioppo, colori acrilici, cavi elettrici rosa, blu e bianchi - 60x60x1 cm.
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Savio Massimo
biancoscuro
Umberto Tirelli A regola d’arte di
Mario Gambatesa
È
dedicata a uno tra i più importanti caricaturisti italiani “Umberto Tirelli - Caricature per un teatro della vita”, la mostra che a 150 anni dalla nascita racconta la capacità di Tirelli di rappresentare con intelligenza e ironia la borghesia ed il potere, da inizio Novecento al boom economico. L’esposizione, aperta al pubblico dallo scorso 19 dicembre fino al 25 aprile prossimo, è allestita presso il Museo Civico di Modena, nei rinnovati spazi del Complesso
San Paolo ed è curata da Stefano Bulgarelli e Cristina Stefani. In mostra sono presenti 230 opere, tra disegni, sculture, pitture, maschere e burattini, in grado di approfondire la centralità di una figura che fece della caricatura l’unico e imprescindibile mezzo di espressione, giungendo a imporsi con successo a livello nazionale ed europeo. Tirelli è stato in grado di offrire uno sguardo acuto e ironico in un arco storico compreso tra la Belle Époque e la Grande Guerra, il fascismo e la Seconda Guer-
ra Mondiale, fino alle tensioni internazionali che hanno segnato l’inizio della Guerra Fredda e gli albori del primo boom economico. Dopo la formazione presso il Liceo San Carlo di Modena, Tirelli si confronta con la realtà del suo tempo figurando tra l’ambiente artistico-letterario modenese. Nel 1896 entra nella redazione “Il Marchese Colombi”, creato da Alfredo Testoni e successivamente a “Il Duca Borso”. Una volta trasferitosi a Bologna, Tirelli entra nella testata “Il Fittone”, “Il Giornale delle Beffe” e “Il Punto”. Il percorso espositivo prende avvio dallo studio dell’artista con gli arredi disegnati da lui stesso, i libri, le riviste, gli oggetti e gli strumenti che, nel suo essere spazio fisico e mentale, narrano il metodo di lavoro e la sua personalità. Il cuore della rassegna è rappresentato dall’originale e unico “Teatro nazionale delIn alto: Umberto Tirelli Maschera caricaturale cartapesta Modena, Collezione privata A sinistra: Umberto Tirelli Caffè San Pietro 1928, olio su compensato. Modena, Collezione privata
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le Teste di legno”, alto più di 6 QUESTA è LA VERSIONE FREE di metri, completo di scenografie e burattini, eccezionalmente so-BIANCOSCURO Rivista d’Arte pravvissuto ed esposto al pubblico a un secolo dalla sua creazione, Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE nel 1921. Questo straordinario in abbonamento e manufatto di teatro è animato da burattini di grandi dimensioni e nelle migliori fiere d’Arte. raffigura i più noti esponenti delPuoi abbonarti o richiedere una copia online: la politica, del costume e della cultura nazionale del periodo, di cui fanno parte tra gli altri il re artshop.biancoscuro.it Vittorio Emanuele III, Gabriele D’Annunzio, Papa Benedetto XV, Giovanni Giolitti, Giosuè CarUmberto Tirelli Umberto Tirelli ducci, Giacomo Puccini, Musso- Mussolini Toto, imperatore di Capri terracotta dipinta e dorata terracotta dipinta lini ed Eleonora Duse. Modena, Collezione privata Modena, Collezione privata Tirelli, attraverso la caricatura, riesce a diffondere la consapevolezza nei confronti di un tempo segnato da inquietudini, Sotto: Umberto Tirelli Fotografia e caricatura di Joan Crawford populismi e ambizioni che dal collage, fotografia, inchiostro e tempera su carta fascismo hanno portato alla seCollezione privata conda guerra mondiale, non mancando di stimolare l’osservazione critica del mondo contemporaneo. Nella sua carriera, Umberto Tirelli ha sempre cercato di mantenere constante lo sguardo sull’attualità del tempo in cui vive, con la sua personalità unica e travolgente che arriva a l noi attraverso le sue opere. s UMBERTO TIRELLI
Caricature per un teatro della vita
19 dicembre 2021 – 25 aprile 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Civico | Complesso San Paolo, Modena INFO T. +39 059 203 3101 museocivico@comune.modena.it Venerdì, sabato e domenica 10.00 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museocivicomodena.it
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Charlotte Posenenske è LAaVERSIONE La prima mostra QUESTA italiana, BolzanoFREE di BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Daniela Malabaila
L
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a Fondazione Antonio Dalle Nogare è teatro di una particolare ed originale rassegna dedicata ad una artista centrale nel movimento minimal tedesco: Charlotte Posenenske. Curata da Vincenzo de Bellis, questa è la prima italiana che mostra il suo lavoro, probabilmente anche a causa del fatto che smise di creare per il pubblico alla fine degli anni ‘60, rifiutandosi anche di mostrare le proprie opere, decisione presa per delusione e scoraggiamento, non credendo più che l’arte potesse avere una valenza sociale positiva. “FROM B TO E AND MORE” è visitabile fino al 28 maggio e si
concentra sulle serie realizzate artshop.biancoscuro.it in quei poco più di dieci anni di attività artistica. Se stiamo a vedere, sono le opere dell’ultimo periodo ad averla portata verso il successo, e se pensiamo che il suo atteggiamento era quello di non entrare nel sistema “business” dell’arte, possiamo comprendere come mai ciò che l’ha fatta entrare di diritto nella Storia dell’Arte, ha in realtà minato irreparabilmente il suo lavoro in campo artistico. Infatti, a differenza dei suoi contemporanei americani, affrontava le preoccupazioni socioeconomiche e politiche del ‘68 ed era contro le gerarchie culturali prestabilite. Presenti in mostra i primi lavori
Charlotte Posenenske: FROM B TO E AND MORE
11 settembre 2021 - 28 maggio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano INFO T. +39 0471 971 626 Da martedì a giovedì su appuntamento Venerdì 17.00 - 19.00 Sabato 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.fondazioneantoniodallenogare.com
Installation view of “Charlotte Posenenske: FROM B TO E AND MORE” at Fondazione Antonio Dalle Nogare, 2021. Courtesy of the Estate of Charlotte Posenenske and Mehdi Chouakri, Berlin. Ph: Jürgen Eheim Fotostudio.
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CHARLOTTE POSENENSKE: from b to e and more Fondazione Antonio Dalle Nogare, Bolzano September 11, 2021 - May 28, 2022
F
rom 11th September 2021 onwards, Fondazione Antonio Dalle Nogare will be exhibiting Charlotte Posenenske’s first show in Italy, curated by Vincenzo de Bellis. An internationally acclaimed artist and a figure central to the German minimalist movement, Charlotte Posenenske (1930-1985) worked mainly with sculpture, and received numerous accolades in Germany and from the international scene up until her decision, in 1968, to dedicate her life to sociology. FROM B TO E AND MORE is Posenenske’s first retrospective in Italy, and it traces the evolution of this artist, who died prematurely, by concentrating on a series of works that were created in the span of a decade. In her early works on paper, present in the exhibition in a selection of 17 items, the artist already focused on the exploration of abstract space. International recognition arrived with the conception and exhibition of six new sculptural series, between the end of 1966 and the beginning of 1968: Reliefs Serie A, B and C
(Reliefs Series A, B and C), Vierkantrohre Serie D and DW (Square Tubes Series D and DW) and Drehflügel Serie E (Revolving Vanes Series E). Each body of work consists of multiple, carefully designed, mass-produced elements, fabricated according to the artist’s drawings. The elements range in shape, size and complexity, but are unified by their geometric format and the fact that they can be produced industrially at a very low cost. “The things I make are variable, as simple as possible, reproducible,” said the artist when summarising her vision in a 1968 statement published on Art International. These modular sculptures, whose components can be combined or moved in various ways by who displays or owns them, to make different volumetric configurations, invite the viewer to enjoy an aesthetic experience that is both visual and spatial. “FROM B TO E AND MORE” presents these five sculptural series in ad hoc combinations, created specifically to suit the space in the Fondazione l Antonio Dalle Nogare. s
su carta e cinque serie scultoree modulari, combinate ad hoc per lo spazio della Fondazione Antonio Dalle Nogare, grazie alla serialità con la quale sono state progettate e prodotte. Gli elementi variano per forma, dimensione e complessità, ma sono accomunati dalle loro forme geometriche: “Le cose che faccio sono variabili, il più semplici possibile, ed eternamente riproducibili”, così l’arti-
sta riassunse il suo pensiero in una dichiarazione del 1968 pubblicata su Art International. Pensando al periodo storico che stiamo vivendo, con una preoccupazione costante per l’economia mondiale, attraverso il lavoro degli anni ‘60 della Posenenske possiamo comprendere quanto siano ciclici i problemi del nostro “progresso”, che non impara mai l dagli errori del passato. s
Installation view of “Charlotte Posenenske: FROM B TO E AND MORE” at Fondazione Antonio Dalle Nogare, 2021. Courtesy of the Estate of Charlotte Posenenske and Mehdi Chouakri, Berlin. Ph. Jürgen Eheim Fotostudio.
Francesco
CAMPANELLA francescocampanella7@gmail.com francesco.campanella.391 francesco.campanella.391
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Marvel Heroes - Captain America tecnica mista acrilico e collage su tela 2020, 120x86 cm.
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Nulla si crea, nulla si distrugge Alla GAMeC di Bergamo secondoFREE capitolo QUESTA è LAilVERSIONE di BIANCOSCURO Rivista d’Arte della “Trilogia della Materia” di
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Ettore Tiretto
S
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e non l’avete ancora visitata, consiglio di non perdere la mostra “Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione” alla GAMeC di Bergamo, solo fino al 13 febbraio 2022. A cura di Anna Daneri e Lorenzo Giusti, si tratta del secondo capitolo del progetto espositivo “Trilogia della Materia”, che prevede un ciclo di tre mostre. Se nel primo appuntamento il tema era l’essenza della materia in dialogo
con le teorie della fisica moderna, artshop.biancoscuro.it questa seconda mostra rivolge lo sguardo al lavoro di artiste e artisti che, in momenti diversi, hanno indagato le trasformazioni della materia traendo ispirazione dalla vita degli elementi per sviluppare una riflessione sulla realtà delle cose, sul mutamento e sul tempo. L’esposizione raccoglie opere di periodi diversi tra loro (anche ad indicare la trasversalità generazionale dell’argomento): dalle
creazioni dada e surrealiste di interesse alchemico (di cui sono in mostra, ad esempio, opere di Marcel Duchamp, Max Ernst, Man Ray e Leonora Carrington), ai capolavori degli esponenti delle neoavanguardie (come Yves Klein, Otto Piene, Robert Smithson o Hans Haacke), dall’Arte Povera di Pier Paolo Calzolari e Paolo Icaro, alle sculture ed alle installazioni degli anni Ottanta (come le opere di Rebecca Horn e Liliane Lijn),
Tutte le foto sono: Nulla è perduto. Arte e materia in trasformazione Veduta dell’installazione - GAMeC, Bergamo, 2021 Ph. Antonio Maniscalco Courtesy GAMeC - Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo
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MUISCO
fino ad arrivare alle ricerche recenti di alcuni tra i più significativi artisti internazionali delle ultime generazioni, come Olafur Eliasson, Wolfgang Tillmans, Cyprien Gaillard, Davide Balula, Otobong Nkanga, Erika Verzutti e numerosi altri. Il progetto espositivo è davvero coinvolgente, sia per il tipo di opere scelte e per come si affiancano e sostengono lungo il percorso, sia per il fine ultimo della mostra, che intende mettere in luce il forte legame che da sempre lega gli artisti alla chimica degli elementi e dalle trasformazioni della materia. Lo studio dei materiali oggi si concentra molto sul tema della sostenibilità ambientale, argomento centrale ormai in qualsiasi campo della nostra vita quotidiana. Al visitatore sorge abbastanza spontanea la riflessione attorno all’impatto dell’azione dell’uomo sugli equilibri naturali, dalla reperibilità delle risorse alle trasformazioni climatiche. Riflessione che può arrivare fino alla CryptoArt, l’arte digitale acquistabile esclusivamente con cripto valute, moneta che assorbe molta energia per essere “prodotta”, e della quale si sta discutendo molto. “Nulla si crea, nulla si distrugge”, in una reazione chimica il peso totale degli elementi coinvolti sarà sempre lo stesso, l ma, forse, si distrugge altro. s
IL RISVEGLIO 2016 olio e sabbia 120x93 cm.
NULLA È PERDUTO
Arte e materia in trasformazione 15 ottobre 2021 – 13 febbraio 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) GAMeC, Bergamo INFO T. +39 035 270272 Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì 15.00 - 19.00 Sabato e domenica 10.00 - 19.00
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Danilo Marchi alla GlobArt Gallery Riflettere sul presente per immaginare il futuro di Vincenzo
S
Chetta
i è tenuta, alla GlobArt Gallery di Acqui Terme, con la cura di Adolfo Carozzi, la mostra personale di Danilo Marchi, artista contemporaneo biellese sensibile al valore spirituale e simbolico dell’acqua ed al rispetto del mondo animale e naturale in genere. Crea le sue opere utilizzando bottiglie in PET, da cui nascono sculture antropomorfe o riproduzioni di animali, realizzate con dovizia di particolari e dettagli anatomici. I temi affrontati da Marchi sono molto attuali e protagonisti del nostro tempo: è così che l’uomo e la natura, l’organico e l’artificiale diventano i soggetti della ricerca di Marchi. Il messaggio che vuole trasmettere è preciso: prestare grande attenzione all’ambiente per scongiurare la distruzione delle risorse naturali del nostro pianeta, ma anche un avvertimento a non esagerare con le manipolazioni genetiche. Gli animali di Marchi (tra i quali troviamo squali, levrieri, cavallette, pi-
pistrelli, armadilli) hanno la funzione di attirare l’attenzione dell’osservatore, a volte per denunciarne la loro possibile estinzione, a volte semplicemente per evidenziarne la preziosa presenza, come nel caso delle api (la cui vita è costantemente in pericolo a causa delle azioni dell’uomo) che all’interno dell’ecosistema naturale rivestono un ruolo fondamentale. Dalle parole del curatore: “Il contrasto tra naturale e artificiale, tra immaginazione e realtà, è proposto dall’artista in modo sistematico e provocatorio, quasi fastidioso, così da non passare inosservato e raggiungere l’obiettivo prefissato: far riflettere sul presente immaginando il futuro.” Nel panorama dell’arte contemporanea internazionale, Marchi ricopre un posto significativo nel variegato mondo degli artisti che, in sintonia con il proprio tempo, hanno scelto con successo materiali sintetici per la realizzazione l delle proprie opere. s
Sopra: Danilo Marchi con una delle sue opere della serie “Ape Bionica” In basso: una vista dell’allestimento della mostra “Danilo Marchi. Opere in connessione” alla GlobArt Gallery, Acqui Terme Marchi Danilo - Levriero 2008, p.e.t. riciclato,110x30x80 cm. Marchi Danilo - Levriero verde 2008, p.e.t. riciclato,110x30x80 cm.
SVETLANA BORISOVA www.svetlanaborisova.com svetlanaborisova2814
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“Sul fiume della vita” - 2021, olio su tela, 120x70 cm. Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
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Dalle ferite, la genesi di Terra Sacra è LA un VERSIONE FREE sul di ritorno alla vita A cinque anni dal QUESTA terremoto, confronto BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Rebecca Maniti
L
Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte.
e Marche furono una o richiedere una copia delle regioniPuoi più abbonarti colpite dal terremoto di cinque anni fa, e la cit- artshop.biancoscuro.it tà di Ancona fu tra le prime a interrogarsi sulle diverse forme di aiuto da portare ai territori coinvolti. Gli interventi iniziali si concentrarono proprio sul recupero dei capolavori d’arte antica danneggiati. La Mole Vanvitelliana è il centro di un progetto che aiuta il pubblico anche a riflettere sul rapporto tra natura e uomo, mettendo in relazione le opere salvate con alcune opere contemporanee: “Terra Sacra”. Curata da Flavio Arensi, la mostra è Sopra: Roberto Pugliese nata proprio nell’ottobre del 2016 Concerto per natura morta 2014, 12 tronchi cavi di castagno quando, durante l’inaugurazione dell’esposizione Ecce Homo, si per- A destra: (Z)Zerocalcare tavola dalla serie Macerie prime cepirono le maggiori scosse del ter- 2017, inchiostro su carta, 42x29,7 cm. remoto che stava colpendo la regiobasso: Leonardo Cremonini ne. Arensi commenta: “Terra Sacra In Donne addormentate al sole non ha tuttavia alcuna intenzione di 1954-55, olio su tela, 96,5x129,5 cm. confrontarsi con i fatti materiali, con Collezione privata le perdite e i crolli del terremoto, con TERRA SACRA il lutto o la paura in senso stretto. Si 27 novembre 2021 – 8 maggio 2022 tratta, invece, di un recupero e di (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) una restituzione della vita”. Mole Vanvitelliana, Ancona Il percorso espositivo che si diINFO spiega per tutti i luoghi della Mole T. +39 071 9257388 Vanvitelliana, presenta 120 opere terra sacra@lamoleancona.it di 35 artisti, portavoce di linDa mercoledì a venerdì 15.00 - 19.00 guaggi espressivi molto diversi Sabato e domenica 10.00 - 19.00 tra loro, da Abate a Bentivoglio, Inquadra con il tuo smartphone da Gino de Dominicis a Fanelli, da il codice QR per collegarti al sito Pancrazzi a Quayola, fino a Zerowww.lamoleancona.it calcare. Accompagna la rassegna, un catalogo, edito da Skira, con testi di Arensi, Piera Talin, Tesei e l Danilo Garcia Di Meo. s
online:
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La casualità di un incontro 22 donne chiamate a “dare vita” all’opera d’arte di
Lucia Garnero
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ono esposte a Palazzo Pretorio, fino al 27 febbraio, 22 artiste contemporanee internazionali per la mostra “Hi Woman! La notizia del futuro” a cura di Francesco Bonami e promossa dal Comune di Prato Museo di Palazzo Pretorio. Nella solennità delle sale del Pretorio, vengono offerte al pubblico le opere di queste artiste, ognuna con una propria annunciazione da rivelare: Huma Bhabha, Irma Blank, Koo Donghee, Marlene Dumas, Isa Genzken, Jessie Homer French, Roni Horn, Jutta Koether, Andrew LaMar
Sopra: Jessie Homer French Bitterbrush and Sagebrush 2020, Ex. unique, olio su tela, 50,8x61 cm. Courtesy the Artist and Various Small Fires, Los Angeles/Seoul and MASSIMODECARLO Ph. Thomas Lannes
Paola Pivi - Have you seen me before? 2008, schiuma poliuretantica, piume, plastica, legno, acciaio, 100x200x100 cm. Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Prestatore: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
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HI WOMAN! News from the future Palazzo Pretorio, Prato QUESTA è LA11, VERSIONE FREE di (Check the opening on the site) December 2021 – February 27, 2022
BIANCOSCURO d’ArteThis is what the artists in the exhibii Woman!, Rivista Gabriel’s aggressi-
H
ve greeting to the Madonna,
tion are trying to do. Their works are
women, about feminism, or politically correct. It is simply an exhibition with 22 artists who were born as women. Being an artist is exactly the opposite condition to that of the Madonna. It is a choice, not an imposition. No angel appears and says “You, from tomorrow you’ll be an artist”. Being an artist is a condition that has nothing to do with biology or destiny. All artists, of whatever sexual orientation, would like to be able to give birth to their ‘redeemer’, that is, to their work of art that can change the world.
torio a dialogue with the works in the museum would be inevitably unequal on one side or the other. Instead, the focus is on the randomness of an encounter. The works in the museum are the inhabitants of a village, rooted in their contexts and their habits. The exhibition works are wayfarers who arrive and leave again. But in this arrival, in this stay and in their departure they find the opportunity to add something to the village and take away something for the l journey they will continue on. s
the title of the exhibition attempts, embryos, which are part of a Trovi la isversione completa, organised at Palazzo Pretorio, a muof transformation that accomCARTACEA o DIGITALE process seum that houses some wonderful panies artists throughout their life. The in abbonamento e Annunciations. This exhibition purpolife of an artist, no matter how long, is sely avoids being anfiere exhibition about an eternal pregnancy. At Palazzo Prenelle migliori d’Arte.
Puoi abbonarti o richiedere una copia online: artshop.biancoscuro.it
Giovan Domenico Ferretti Annunciazione - 1726, olio su tela A destra: Jenny Saville - Fate 3 2018, olio su tela, 260,4x240,3x4,1 cm. Courtesy © Jenny Saville All rights reserved, DACS 2021. Ph. Mike Bruce Courtesy Gagosian. Collezione privata
Hopkins, Maria Lassnig, Babette Mangolte, Lucy McKenzie, Aleksandra Mir, Susan Philipsz, Paola Pivi, Maja Ruznic, Jenny Saville, Fiona Tan, Genesis Tramaine, Andra Ursuta, Marianne Vitale, Lynette Yiadom-Boakye. Tutte propongono, con tecniche diverse e in forme del tutto personali, un messaggio attuale e calato nella realtà contemporanea. La straordinaria forza comunicativa delle loro opere è debitrice dell’allestimento, realizzato tra i nove dipinti del Museo di Palazzo Pretorio che hanno per soggetto l’Annunciazione, opere che vanno dalla metà del Trecento alla fine dell’Ottocento ed esaltano, con particolari caratteristiche e in modi differenti, le emozioni della narrazione. >>>
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HI WOMAN!
La notizia del futuro
11 dicembre 2021 - 27 febbraio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo di Palazzo Pretorio, Prato INFO T. +39 0574 1837859 museo.palazzopretorio@comune.prato.it Da mercoledì a lunedì 10.30 - 18.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.palazzopretorio.prato.it
Roni Horn - Isabelle and Marie- 2005, 2 standard C prints Courtesy Collezione Carmela Sanguedolce, the artist and Galleria Raffaella Cortese, Milan Prestatore: Courtesy the Artist, Collezione Carmela Sanguedolce and Galleria Raffaella Cortese, Milano Sotto: Aleksandra Mir - Outer Space, 2005, pennarello su carta, 304x468 cm. Courtesy Fondazione Sandretto Re Rebaudengo Ph. Maurizio Elia. Prestatore: Fondazione Sandretto Re Rebaudengo
Marlene Dumas Yellow Towel 2004, olio su tela, 200x100 cm. Courtesy © Marlene Dumas Ph. Peter Cox, Eindhoven Collezione privata Courtesy Le Case d’Arte, Milan
<<< Nel contesto così delineato, le artiste stabiliscono un dialogo con le opere della collezione permanente, trovando a volte una sintonia, a volte creando cortocircuiti potenti e carichi di stimoli per il pubblico. Annunciazione è parola che contiene molteplici significati che toccano la realtà della nostra socialità e la storia della cultura occidentale. L’opera d’arte è l’angelo e lo spettatore è la Madonna, pronto ad abbandonarsi allo sconcerto, alla meraviglia e alla paura della notizia che riceverà.
“Con questa mostra, ancora una volta, il Museo di Palazzo Pretorio si interroga sul tema del dialogo tra i molti contemporanei possibili, tra passato e presente”, dichiara Rita Iacopino, direttrice del Museo di Palazzo Pretorio. A sottolineare questo aspetto, le parole di Francesco Bonami: “L’arte è questo continuo scambio. L’arte antica che anela di essere liberata dalla storia e l’arte contemporanea costantemente alla ricerca di una dimora fissa e l di una sua storia.” s
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Maura Mattiolo Pittrice Maura Mattiolo
maura.mattiolo@gmail.com
mauramattiolo
BALLARE PIANO IN CONTROLUCE - 2021, tecnica mista su tela, 100x70 cm.
CONOSCO DELLE BARCHE 2 - 2021, tecnica mista su tela, 120x80 cm.
www.mauramattiolo.it
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Le radici del nuovo al MEET Gli snodi fondamentali della cultura digitale di
Flavio Ennante
I
Opera totale, 1996
l progetto espositivo, a cura di Maria Grazia Mattei, che per più di un anno si articolerà negli spazi del MEET Digital Culture Center, è intitolato “Le Radici del Nuovo. Manifesti, video e icone dell’arte e cultura digitale dal 1960 a oggi”. La rassegna si sviluppa in tre momenti, il primo dei quali è visitabile dal 4 novembre scorso. Questo è dedicato alla storia dell’arte e della cultura digitale, attraverso la collezione di manifesti, video storici e oggetti iconici dell’Archivio del MEET. Si parte dunque con i pionieri statunitensi degli anni Sessanta per arrivare le avanguardie italiane della prima metà degli anni Ottanta. Da ricordare la prima grande mostra su questa tematica inaugurata in Italia nel 1984 a Pavia, “Arte e Nuove Tecnologie”.
La storia della cultura digitale è un passato lontano e vicino, che può raccontarci qualcosa sul nostro futuro. “Le Radici del Nuovo” ripercorre tappe fonl damentali dello sviluppo tecnologico.s
LE RADICI DEL NUOVO
Manifesti, video e icone dell’arte e cultura digitale dal 1960 a oggi 04 novembre 2021 - 31 dicembre 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) MEET | Digital Culture Center, Milano INFO T. +39 02 36769011 Da martedì a domenica 15.00 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.meetcenter.it
Ph. Michele Nastasi
biennale di Venezia, 1996
Tove ANDRESEN w w w. t o v e - a . d k
BIANCOSCURO
Adventure 5 - Blossom acrilico su tela Ordina la versione cartacea o PDF su 135x118 cm.
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FLORA
UN TECHNIQUE, UN LANGAGE, UN STYLE
Dans le flot étoilé d’un océan céleste La blancheur irisée, déchire, l’opalescence originelle Du plus loin, que, nulle part © Flora Castaldi
www.newartpromotion.it/flora
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Adrian Tranquilli Forget Yourself, 2019 Auditorium Garage
Adrian Tranquilli a Roma Un momento “incustodito” di
Daniela Malabaila
U
n rinnovato spazio espositivo di oltre 1000 metri quadrati della Fondazione Musica per Roma: Auditorium Garage è la location della nuova mostra antologica di Adrian Tranquilli, tornato ad esporre nelle istituzioni pubbliche della Capitale dopo diversi anni di assenza. Intitolata “An Unguarded Moment”, ideata e organizzata da
Musica Per Roma, con il patrocinio della Regione Lazio, la mostra è a cura di Antonello Tolve. L’esposizione si compone di oltre cinquanta opere dell’artista (nato a Melbourne, ma di base a Roma), ammirabili attraverso un percorso inedito, fatto di installazioni ambientali di forte impatto visivo. Le nuove installazioni site-specific aprono e chiudono la mostra, composta dalle opere (video, installazioni, sculture, fotografie e
interventi sonori) che raccontano le importanti tappe della produzione artistica di Tranquilli dalla fine degli anni ‘90 fino a oggi. Nella sua produzione vediamo l’uso di figure provenienti da quello che si considera “il più grande meta-testo moderno”, cioè l’universo dei supereroi (ma anche personaggi del cinema, dalla letteratura e dalla mitologia antica). “I supereroi spossati, annientati e sconfitti di Adrian Tranquilli - di-
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GIORGIA PEZZOLI
Adrian Tranquilli This Is Not a Love Song 16, 2010 Auditorium Garage
chiara Daniele Pittèri, AD di Musica per Roma - non solo ribaltano la concezione occidentale della figura salvifica dell’eroe, ma diventano metafora del rapporto fra individui, comunità e strutture di potere nonché simbolo di quella fragilità delle società contemporanee che quasi due anni di virus hanno drammaticamente messo a nudo. In tal senso, la scelta di rilanciare gli spazi espositivi dell’Auditorium, ribattezzandoli, con la mostra di Tranquilli, è emblematica della concezione che Musica per Roma ha e vuole diffondere dell’arte come elemento ordinatore e al contempo scardinatore del mondo contemporaneo.” Usando i protagonisti di mondi immaginari, Tranquilli parla della realtà di oggi e dello stato di crisi in cui l versa il nostro modello culturale. s A sinistra: alcune viste dell’allestimento di “An Unguarded Moment”, Auditorium Garage,2021 Adrian Tranquilli - “After the West”, 2014 Sotto: Adrian Tranquilli - Fly, 2019 Auditorium Garage
ADRIAN TRANQUILLI
An Unguarded Moment 04 dicembre 2021 - 6 marzo 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Auditorium Garage, Roma
ZYCLOPE 2008 olio e tecnica mista su tela 48x26x7 cm.
Da lunedì a venerdì 14.30 - 20.30 Sabato e domenica 11.00 - 21.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.auditorium.com
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www.newartpromotion.it/giorgia-pezzoli
INFO T. +39 06 80241281
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Aron Demetz QUESTA è LA VERSIONE FREE di Progetto site-specific al MARCA BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Ettore Tiretto
I
Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte.
l Museo MARCA di Ca- progetto è quello di approfondire rie di soluzioni formali connesse abbonarti o richiedere unadalla copiasemanticamente online: tanzaro accoglie Puoi una granil percorso di ricerca avviato al concetto di de mostra dedicata a De- recente esposizione al Museo Ar- “autosufficienza”. artshop.biancoscuro.it metz: “ARON DEMETZ. cheologico Nazionale di Napoli, Così l’artista della Val Gardena Autarkeia II. Il richiamo ruotando intorno al concetto di ha commentato questa rassegna: della materia”. A cura di Ales- “autarchia”, derivato dal greco “Essere invitato ad esporre al MARsandro Romanini, l’intento del “autarkeia” e declinato in una se- CA dalla Fondazione Rocco Guglielmo con un progetto site-specific mi risulta doppiamente stimolante. Innanzitutto perché il Marca è già stato sede di importanti mostre di scultura, sia perché per un artista, esporre le proprie opere scultoree a Catanzaro, in piena Magna Grecia, significa inevitabilmente confrontarsi con il Genius loci di una terra che affonda le sue radici nella tradizione artistico-culturale greco-romana.” È un momento molto stimolante nel lavoro per Demetz, le sue sculture realizzate prevalentemente in legno, sono premiate dall’attenzione della critica e dei collezionisti di tutta Europa, merito della continua ricerca e sperimentazione che caratterizzano il suo intero percorso. La mostra al MARCA propone una serie di opere che confermano questa ricerca espressiva: opere figurali in legno, bronzo, in gesso e vetro. Non manca la base di tutto ciò, il disegno, necessario per far comprendere la valenza centrale della progettazione grafica, fondamentale per rendere concreta ed efficace la scultura vera e propria. Parlando invece della progettaAron Demetz in posa con la sua opera Testa 2017, sequoia, 160x90x85 cm.
BIANCOSCURO 92
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biancoscuro
zione della mostra, possiamo dire che nulla è stato lasciato al caso, infatti il percorso espositivo è supportato da dettagliati apparati didattico-divulgativi e da un audio video che documenta le varie componenti dello stile e delle tecniche di Demetz.
Il curatore della mostra, Alessandro Romanini, commenta: “I materiali forzano l’artista ad ascoltare e affidarsi spesso alla contingenza (condizioni atmosferiche, fratture inaspettate e irregolarità..) e questo è alla base dell’autodisciplina dell’artista, dove l’Autarchia ren-
de possibile la valorizzazione alla pari del processo e del prodotto artistico finale.” Aperta al pubblico fino al 31 marzo, la personale di Aron Demetz al Museo MARCA si afferma già come evento da ricordare in l questo nuovo anno. s Aron Demetz Memoridermata 2014,780x390x240 cm.
ARON DEMETZ. AUTARKEIA II Il richiamo della materia
15 gennaio - 31 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo MARCA, Catanzaro INFO T. +39 0961 746797 Da martedì a domenica 9.30/13.00 - 15.30/20.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museomarca.info
ANTONIO GALLINA togallin@yahoo.it - www.antoniogallina.com
Senza titolo - olio su tela, 80x80 cm.
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TECHNO: 120 battiti al minuto L’ultimo tributo all’automazione di
Flavio Ennante
M
Front: Tishan Hsu - Cellular Automata 2, 1989 Courtesy the artist, Miguel Abreu Gallery. Rear: Leander Schwazer - Force Majeur, 2020 Cortesy the artist. Ph. Luca Guadagnini
useion - museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano presenta “TECHNO”. A cura di Bart van der Heide, direttore di Museion, in collaborazione con un team di ricerca internazionale composto da Francesco Tenaglia, Florian Fischer e Frida Carazzato, assistente curatoriale a Museion, la mostra si concentra su tre temi centrali per il marchio techno: libertà, compressione ed esaurimento. Con più di 120 battiti al minuto generati meccanicamente, la techno è l’ultimo tributo all’automazione, infatti è strettamente legata a questi processi e può essere vista sia come un avversario che come un complice dei mondi di vita postindustriali. Il percorso di mostra inizia con la sezione dedicata al tema della libertà: fin dalla sua concezione subculturale nei club delle comunità afroamericane, latine e LGBTQ, la musica dance elettronica è stata strettamente legata alla libertà. Nella seconda sezione, il termine tecnico “compressione” porta direttamente nel
mondo dei dati e degli algoritmi. La compressione si trasforma da strumento tecnico, a stile di vita. Dopo giorni di ballo, la festa techno finisce con l’esaurimento. Il ciclo di abbondanza, euforia, esaurimento e rigenerazione è infinito nella scena techno, come del resto lo è in un’economia di rete e globalizzata, guidata dalla domanda e dall’offerta. Una mostra dai risvolti inaspettati, da visitare fino al 16 l marzo al Museion. s
TECHNO
11 settembre 2021 – 16 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Fondazione Museion, Bolzano INFO T. +39 0471 22 34 13 Da martedì a domenica 10.00 - 18.00 Giovedì 10.00 - 22.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museion.it
Simone Ceccarelli
Il nuovo libro: “Un sogno (quasi) reale”
S
imone Ceccarelli nel 2003 viene sedotto dalle teorie di Freud, e si appassiona alla psicanalisi. La approfondisce mentre trova nella scrittura una valvola di sfogo creativo (la scrittura, che ritiene terapeutica e definisce a getto, lo conduce verso orizzonti inimmaginabili di fantasia). Nello stesso anno inizia un percorso di analisi durante il quale ripercorre frammenti del proprio passato e viene attraversato da un dolore tale da spingerlo a scrivere memorie. In quell’esperienza viene in contatto
con l’Altro, l’inconscio. Nel 2013 pubblica “La parola silenziosa” presso Edizioni del Faro e, nel 2014, “Le parole e il gesto inaspettato” con la Casa editrice Kimerik. Nel 2016 è ideatore e responsabile de “La fiera del libro” di Candeli, che ha visto protagonisti scrittori e poeti di spessore, giornalisti e personaggi della politica. Nel 2018 pubblica, sempre con Kimerik, “Lo strano colloquio”, romanzo che è stato allestito in forma teatrale in molti palcoscel nici di teatri fiorentini. s
In “Un sogno (quasi) reale”, Simone Ceccarelli ci conduce all’osservazione critica dell’esistenza attraverso un evento surreale, com’è nel suo stile: questa volta si tratta di un sogno complicato nel quale compaiono personaggi dalla forte connotazione autobiografica, che interagiscono con il lettore interpellandone la coscienza e mettendo a nudo le comuni apprensioni, ma anche le fobie e gli istinti, in una continua ricerca di senso. Non sfugge all’indagine dell’autore il rapporto con le cronache della complicata realtà dei nostri tempi, dove trova spazio anche la pandemia, esito ultimo di un progresso insensato e volgare, privo di cultura e volto solo al consumismo e all’acquisizione di potere, peraltro effimero. L’occasione di una nuova vita che si affaccia sul mondo spinge tuttavia Simone Ceccarelli a intra-vedere nella crisi l’opportunità ed i segni di un possibile recupero dei valori che con acume definisce “restaurazione psichica”: una rinascita interiore che viene incoraggiata dalla soave musica che accompagna il risveglio. INFO: simonececcarelli@hotmail.it
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Nicola Bolla
Ispirazioni barocche e rococò di
Rebecca Maniti
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ltimi giorni per visitare, al Mart di Rovereto, la mostra dedicata a Nicola Bolla, che si concluderà il 13 febbraio. Lo scultore di Saluzzo si è fatto notare nel mondo dell’arte contemporanea per l’utilizzo di materiali effimeri come i cristalli Swarovski o le carte da gioco (di cui possiamo vedere l’impiego nei due Mandala qui a fianco). La sua opera è una ricostruzione parallela della realtà, interpretata in chiave ironica. Tra le mostre principali si ricordano le personali “Square the Circle”, Fondazione Gallo Relais S. Maurizio, S. Stefano Belbo a cura di Luca Beatrice e “Underground”, Fondazione Ducci, Roma, a cura di Claudio Strinati, oltre alla partecipazione alla Biennale di Venezia sia nel 1995 che nel 2009. Bolla si ispira alle stravaganze del Barocco e del Rococò, di cui recupera la libertà d’interpretazione e lo spirito vivace. In particolare, lo sguardo di Bolla è affascinato dalle raccolte delle Camere delle meraviglie. Come gli eruditi che tra il XVI e il XVIII secolo collezionano
preziosità, curiosità e stravaganze, duettando con la vanità, Bolla si lascia condurre dall’incanto. L’uso delle carte da gioco evoca la costruzione di cosmi attraverso la scrupolosa e minuziosa sovrapposizione di segni, le cui combinazioni sfiorano l’infinito. Ludiche e affascinanti, le forme e le visioni di Nicola Bolla volgono le spalle all’arte impegnata, restituendo narrazioni che lasciano apparire il lato più ironico e l arguto della vita. s
NICOLA BOLLA
17 dicembre 2021 – 13 febbraio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Mart, Rovereto INFO T. +39 800 397760 Da martedì a domenica 10.00 - 18.00 Venerdì 10.00 - 21.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.mart.trento.it
Nicola Bolla - Mandala, 2010-2014 Courtesy Photo&Contemporary
DANIELA BUSSOLINO daniela.bussolino@gmail.com
daniela_bussolino
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Daniela Bussolino Artista www.danielabussolino.com
RIVISTA d’ARTE DISCO INFERNO - 2019, acrilico su tela, disco in vinile, vernice glitterata e glitter, 40x50 cm. Ordina la versione cartacea o PDF su https://artshop.biancoscuro.it Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
TVBOY: baci, arte, potere, eroi Un grande successo la mostra al Mudec Photo di
Rebecca Maniti
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ltre le aspettative il successo della mostra dedicata allo street artist TVBOY al Mudec Photo di Milano, prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e promossa dal Comune di Milano-Cultura. TVBOY ha firmato alcuni tra i più celebri interventi di arte urbana delle principali città europee e americane: le sue opere sono autentiche satire ispirate alle più accese tematiche dell’attualità politica e sociale. Chi ha visitato la mostra ha potuto comprendere il percorso ironico e satirico di questo artista attraverso più 70 opere, suddivise per tematica affrontata: l’amore, il potere, gli eroi, la storia dell’arte. Necessario per l’allestimento e per raccontarsi al pubblico, ma in realtà le categorie e le divisioni non piacciono molto all’artista, come spiega Nicolas Ballario,
curatore della mostra, giornalista esperto di arte contemporanea: “TVBOY incarna perfettamente la nostra contemporaneità, perchè abbatte i confini tra discipline e ci spinge verso l’abbandono di una sterile visione del mondo per categorie, sia per le tecniche o gli strumenti che usa, sia per i contenuti che affronta, parlandoci di razzismo, discriminazione, ambiente, clima, cinema, sport, religione, violenza, sesso, morte, immigrazione, amore, amicizia, potere, eroi, arte. La sua forza è la produzione continua, esagerata, famelica. TVBOY ambisce a diventare un’enciclopedia per immagini della società l contemporanea”. s Alcune immagini dell’allestimento di “TVBOY. La mostra” al Mudec di Milano. © Ph. Jule Hering
PAOLO SPERTINO paolospertino@yahoo.it contornista_astratto Paolo Spertino (contornista astratto) “221021” 2021, acrilico e pennarello su tela, 70x100 cm.
ROSANNA
Danilo Bucchi
CARLINI
Il suo universo liquido di
Ettore Tiretto
U
na nuova mostra di Danilo Bucchi è accolta al Visionarea Artspace: “Blu”. Con la curatela di Gianluca Marziani, la rassegna sarà visitabile nello spazio romano fino al 3 aprile prossimo. Il percorso espositivo è formato da quattordici nuove tele di Bucchi, tutte di grande formato, a raccontare nuovamente l’universo liquido dell’artista romano. Bucchi è di fatto uno dei più acclamati artisti contemporanei, negli ultimi 20 anni ha esposto in Europa, America ed Estremo Oriente, entrando nel 2018, a soli 40 anni, nella collezione permanente della Galleria Nazionale D’Arte Moderna e Contemporanea di Roma con l’opera “Liquid”, e nel 2020 dando vita all’opera monumentale al Porto di Giardini Naxos in Sicilia. Nel suo curriculum, importanti anche la presenza da protagonista alla 15° Mostra di Architettura-Padiglione Italia alla Biennale di Venezia e la mostra personale “Lunar Black” al MACRO di Roma, a cura di Achille Bonito Oliva. Dopo il segno nero sui fondali bianchi, dopo il colore rosso ed il nero totale, la nuova visione è blu, un colore dalla grande valenza simbolica, che subito riporta al cielo e all’acqua, facendo suoi i loro significati. Il curatore della mostra, Marziani, così spiega il lavoro dell’artista: “Danilo Bucchi si conferma un magnetico unicum nell’attuale panorama pittorico. La sua identità iconografica lo colloca in un territorio limbico che ibrida la figurazione nel suo opposto e
viceversa. Non esiste una lettura diretta e univoca del suo universo liquido, semmai ci si muove per slittamenti e somiglianze, dentro un contesto semantico che si identifica nel proprio stilema estetico, esaltando un processo autoreferenziale che è da sempre lo scopo ultimo della grande pittura, ovvero, la creazione di un proprio mondo che si dispieghi nei codici esegetici di uno sguardo l divinatorio.” s
DANILO BUCCHI Blu
19 gennaio – 03 aprile 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) VISIONAREA Art Space, Roma INFO T. +39 340 8111533 Da martedì a sabato 12.00 - 19.30 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.visionarea.org
Sotto: entrambe le opere Danilo Bucchi - BLU 2021, smalto su tela, 130x200 cm.
L’opera “La solitude du roi - savoir attendre” in esposizione nella Galleria Dantebus “L’opera rappresenta una tigre, simbolo di forza, coraggio e determinazione, come predatore alfa emana fascino e pericolo nello stesso tempo. Tra i felini, si sa, il leone è il Re della giungla, ma la tigre è una degna rivale al titolo di monarca. Sebbene il manto sia unico per ogni esemplare, le striature sulla fronte del muso appaiono simili in ogni tigre, somiglianti al carattere cinese che significa ‘il Re’. Nel quadro c’è una scena di calma apparente, nella sua caratteristica solitudine, la tigre è in attesa e pronta a ripartire. Metaforicamente collegata al momento pandemico, l’attesa a ripartire si collega a noi in questo momento. L’opera è stata premiata con la “Menzione d’onore” al Biancoscuro Art Contest il 18 settembre 2021 a Milano, ed esposta dal 29 dicembre 2021 al 11 gennaio 2022 presso la Galleria Dantebus Margutta di Via Margutta a Roma.”
Galleria Dantebus di Via Margutta a Roma durante l’intervista a Rosanna Carlini in occasione dell’inaugurazione della mostra
BIANCOSCURO
rcsinclair68@yahoo.it
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cr_rosannacarlini
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ALESSANDRO DANZINI Alessandro Danzini
info@alessandrodanzini.it
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Nell’ora più bella - 2019, olio su tela, 70x50 cm.
Azione e reazione - 2021 - olio su tela - 60x40 cm.
alessandrodanzini_artist
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Un abbraccio di luce per l’Arco di Trionfo Il collettivo Ouchhh riveste di luce il monumento per il Metaverso di Vincenzo
Chetta
R
easoned Art, società italiana dedicata alla CryptoArt, ha trasformato uno dei monumenti simbolo del capoluogo lombardo, l’Arco della Pace, in un’opera d’arte immersiva. Il collettivo internazionale Ouchhh ha rivestito il trionfale arco milanese, situato all’inizio di corso Sempione, con un’innovativa “data sculpture a 360°”. L’opera chiamata “AI Dataportal_Arch of Light”, è diventata anche un NFT, che ha reso l’Arco della Pace il primo monumento al mondo mai entrato nel Metaverso. “AI Dataportal_Arch of Light” è un’opera del collettivo Ouchhh realizzata da Reasoned Art in collaborazione con la Soprintendenza ABAP di Milano e con il patrocinio dal Comune di Milano. Al suo interno sono stati inclusi i dati annuali della mappa del firmamento italiano raccolti dalla NASA e tutto il nostro patrimonio letterario digitalizzato. L’operazione, è nata con l’intento di avvolgere l’Arco della Pace in un abbraccio di luce con un’allusione molto potente: l’innovazione non è nemica della tradi-
zione, bensì una complice fedele. L’installazione è stata visibile al pubblico dal vivo dal 30 dicembre 2021 al 1° gennaio 2022. Il 31 dicembre l’installazione è stata visibile anche in streaming su Youtube, Facebook e Instagram, ottenendo visualizzazioni da più di 30
Paesi in tutto il mondo. L’opera “AI Dataportal_Arch of Light”verrà a breve certificata in NFT inserendosi in un progetto di valorizzazione del patrimonio culturale l italiano. s Sotto: “AI Dataportal_Arch of Light” del collettivo Ouchhh. Arco della Pace, Milano
Anastasia Yanchuk NATI
LIPS settembre 2018, acrilico su tela, 120x60 cm.
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anastasia_nati
Anastasia Nati
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Art Fair
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Fiere, manifestazioni ed esposizioni internazionali International fairs, exhibitions and exhibitions
Italia
MiArt 1-3 aprile 2022 www.miart.it
BERGAMO Bergamo Arte Fiera 25-27 marzo 2022 www.bergamoartefiera.it BOLOGNA Arte Fiera 13-15 maggio 2022 www.artefiera.it
FORLI’-CESENA Vernice ArtFair 4-6 marzo 2022 www.verniceartfair.it
Grand Art data da definire www.grandart.it
MONTICHIARI (BS) Expo Arte 6-8 maggio 2022 www.expoarteweb.it PADOVA Arte Padova 11-14 novembre 2022 www.artepadova.com
Arte Forlì Contemporanea dicembre 2022 www.fieracontemporanea.it GENOVA Arte Genova 8-10 aprile 2022 www.artegenova.com
PARMA ArtParma 12-13 e 18-20 marzo 2022 www.artparmafair.it
ROMA Roma Arte in Nuvola 17-20 novembre 2022 www.romaarteinnuvola.eu
TORINO Artissima 4-6 novembre 2022 www.artissima.art
Europe
AMSTERDAM (NL) Affordable Art Fair october 27-30, 2022 www.affordableartfair.com BARCELONA (E) Loop Fair november, 2022 www.loop-barcelona.com BASEL (CH) Art Basel june 16-19, 2022 www.artbasel.com
Flashback 4-6 novembre 2022 www.flashback.to.it Paratissima data da definire www.paratissima.it
Liste Basel june 13-19, 2022 www.liste.ch
VENEZIA La Biennale di Venezia 23 apr. - 27 nov. 2022 www.labiennale.org
Rhy Art Salon Basel june 16-19, 2022 www.rhy-art.com BERLIN (D) Berlin Art Week september 14-18, 2022 www.berlinartweek.de
PER INFORMAZIONI: SEGRETERIA ORGANIZZATIVA: +39 049 8800305
PAVIA PaviArt 29 apr. - 1 mag. 2022 www.paviart.it MILANO Mia Photo Fair 28 apr.-1 mag. 2022 www.miafair.it
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Pavia Art Talent dicembre 2022 www.patpavia.it
VERONA ArtVerona 14-16 ottobre 2022 www.artverona.it
Positions Berlin september 15-18, 2022 www.positions.de
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BRUXELLES (B) Art Brussels april 28-may 1, 2022 www.artbrussels.com
MADRID (E) Art Madrid february 23-27, 2022 www.art-madrid.com
Brafa june 19-26, 2022 www.brafa.be
MARBELLA (E) Art Marbella november 4-14, 2022 www.marbellafair.com
CHESTER (ENG) Chester Arts Fair november, 2022 www.chesterartsfair.co.uk COLOGNE (D) Art Cologne november 16-20, 2022 www.artcologne.com
MONTE-CARLO (MC) Art Monte-Carlo july 14-16, 2022 www.artmontecarlo.ch MONTREUX (CH) Montreux Art Gallery november 9-13, 2022 www.mag-swiss.com
GENEVE (CH) Art Genève march 3-6, 2022 www.artgeneve.ch KARLSRUHE (D) Art Karlsruhe july 7-10, 2022 www.art-karlsruhe.de INNSBRUCK (A) Art Innsbruck october 27-30, 2022 www.art-innsbruck.at
PARIS (F) Fiac october 20-23, 2022 www.fiac.com Art Paris april 7-10, 2022 www.artparis.com SALZBURG (A) Art Salzburg Contemporary september, 2023 art-salzburg-contemporary.com
World CHICAGO (USA) Expo Chicago april 7-10, 2022 www.expochicago.com DUBAI (UAE) Art Dubai march 10-12, 2022 www.artdubai.ae HONG KONG (CN) Art Basel Hong Kong may 27-29, 2022 www.artbasel.com
Affordable Art Fair may 12-15, 2022 www.affordableartfair.com MELBOURNE (AUS) Affordable Art Fair march 17-20, 2022 www.affordableartfair.com MEXICO CITY (MEX) Zona MACO february 9-13, 2022 www.zonamaco.com
ISTANBUL (TR) CI contemporary istanbul – 20 GENNAIO 2019 october, 2022 O FIERA INNSBRUCK contemporaryistanbul.com
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VIENNA (A) LONDON (ENG) Vienna Contemporary Frieze London september 22-25, 2022 october 12-16, 2022 www.viennacontemporary.at www.frieze.com ART SALZBURG CONTEMPORARY & ANTIQUES INTERNATIONAL ZURICH (CH) London Art19 Fair– 21 OTTOBRE Art International 2018 Zurich april 20-24,CENTRO 2022 FIERA DI SALISBURGO october 13-16, 2022 www.londonartfair.co.uk www.art-zurich.com
MIAMI BEACH (USA) Art Basel Miami Beach december 2-5, 2021 www.artbasel.com
MOSCOW (RUS) Cosmoscow september 15-17, 2022 www.cosmoscow.com NEW DELHI (IND) India Art Fair february 3-6, 2022 www.indiaartfair.in NEW YORK (USA) ArtExpo NewYork april 7-10, 2022 www.artexponewyork.com Affordable Art Fair march 24-27, 2022 www.affordableartfair.com SHANGHAI (CN) Shanghai Art Fair september, 2022 www.sartfair.com SIDNEY (AUS) Affordable Art Fair june 2-5, 2022 www.affordableartfair.com TOKYO (J) Art Fair Tokyo march 11-13, 2022 www.artfairtokyo.com TORONTO (CDN) Art Toronto october, 2022 www.arttoronto.ca VANCOUVER (CDN) Art! Vancouver may 5-8, 2022 www.artvancouver.net Per visualizzare l’elenco completo aggiornato inquadra con il tuo smartphone il codice QR e collegati al nostro sito ufficiale: w w w.b ian c o s c u ro.it /ar t -fai r s
fiera internazionale d’arte contemporanea, classico moderno & antiquariato | 19° – 21° secolo In contemporanea alla più importante fiera austriaca di auto d‘epoca. www.art-salzburg-contemporary.com
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Vernice Art Fair 2022 Molte le novità assolute in programma a marzo di Vincenzo
Chetta
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opo il successo dell’edizione straordinaria di settembre 2021, Vernice Art Fair, ritorna a Forlì dal 4 al 6 marzo 2022 per la 19ª edizione. Ad ampliare l’offerta artistica di Vernice Art Fair ogni anno vengono realizzati eventi artistici per arricchire ulteriormente la visita. Molte le assolute novità, prima tra tutte, quella che ci vede impegnati nella progettazione dell’evento che vede protagonista Renzo Nucara (questo mese presente sulla copertina), con “MONKY the (not) impossible battle”. Ulteriore novità, lo spazio dedicato al dialogo tra le Accademie d’Arte, dal tema Spazi D’istanti, dove i tre migliori artisti, selezionati da un’autorevole giuria, potranno esporre in un proprio stand indipendente nella XX edizione della manifestazione. Non mancherà inoltre in questa edizione una mostra dedicata al maestro forlivese Roberto Casadio, immancabile presenza alla manifestazione e scomparso due anni fa, dal titolo “Roberto Casadio: colore e segno”, esposizione resa possibile grazie alla collaborazione della moglie Emma. Tra le presenze ormai consolidate non mancano quella di Ignazio Fresu con sempre nuove entusiasmanti installazioni che vedono Forlì come città prescelta per le sue anteprime, Oscar Dominguez come curatore di 4x4 e quella dell’Associazione Graffio3 che coinvolge i giovani talenti di nu-
merose scuole in concorsi artistici dalle tematiche di grande attualità. Grazie alla collaborazione di Giorgio Bertozzi e Ferdan Yusufi è possibile ammirare in fiera, già da diverse edizioni, lo spazio Euroexpoart dal sapore artistico internazionale. Infine, non per ordine di importanza, la riconferma dell’attesissimo XIX Concorso Coinè per l’Arte che premia ogni anno le l opere più originali e meritevoli. s
Il Sindaco e gli organizzatori al vernissage 2021
Monky - The (not) Impossible Battle Progetto collaterale di Renzo Nucara realizzato in collaborazione con Biancoscuro Art Magazine A Forlì, durante i giorni di apertura al pubblico di Vernice Art Fair, i visitatori saranno invitati a sostenere una sfida presso lo stand evento curato da BIANCOSCURO. Inquadrando con lo smartphone un QR code si verrà reindirizzati ad un mini-game, realizzato da Renzo Nucara “Monky - The (not) Impossible Battle”, un gioco-ludico-amaro, una provocazione, che dà il nome all’evento. Nel gioco bisogna evitare che bottiglie e sacchetti di plastica finiscano in mare, in questa competizione si potrà vincere un “MonkyCoin” realizzato in plexiglass da Nucara, in edizione limitata di 100 copie. Presso lo stand BIANCOSCURO, verranno presentate nuove opere e nuovi NFT di Nucara, che hanno come protagonista Monky. Un interessante evento dal risvolto sociale che vuole sensibilizzare il pubblico sull’attuale problema dell’inquinamento ambientale.
L’allestimento realizzato lo scorso anno da BIANCOSCURO con le opere del BAC Winter
“Nel pensier mi fingo” di Ignazio Fresu, 2021
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Art Basel Hong Kong 137 tra le più importanti gallerie internazionali di Vincenzo
L’
Chetta
edizione 2022 di Art Basel Hong Kong presenterà, presso l’Hong Kong Convention and Exhibition Centre (HKCEC), 137 gallerie provenienti da Hong Kong, Asia e resto del mondo, un notevole aumento rispetto alle 104 dell’anno scorso, considerando anche le continue sfide legate alla pandemia, restrizioni di viaggi e quarantene obbligatorie per l’ingresso nel paese. La data, fissata in origine dal 24 al 26 marzo, è stata posticipata dal 27 al 29 maggio 2022 a causa della situazione pandemica. Così facendo viene garantita l’accoglienza ai visitatori, proteggendo al contempo la salute. La decisione, come sempre, è stata presa in stretto dialogo con le gallerie partecipanti. La mostra accoglie 16 nuovi arrivati, tra cui Galería Cayón (Madrid), Lucie Chang Fine Arts e Mine Project (Hong Kong), Mizoe Art Gallery (Tokyo e Fukuoka), Rin Art Association (Takasaki), Gallery Vazieux (Parigi), Misako & Rosen (Tokyo e Bruxelles), Jason Haam (Seoul), Vin Gallery (Ho Chi Minh City), Galerie Forsblom (Helsinki), Catinca Tabacaru (Bucarest), Galerie Mitterrand (Parigi), Jahn und Jahn di (Monaco di Baviera), Jan Kaps (Colonia), Maia Contemporary (Città del Messico) e Kendall Koppe (Glasgow). Considerate le restrizioni d’ingresso, Art Basel offrirà nuovamente alle gallerie l’opportunità di partecipare con uno stand satellite. Introdotto per la prima volta nel 2021, gli stands satellite offrono agli espositori che non possono
recarsi a Hong Kong l’opportunità di presentare le proprie opere tramite il personale di un rappresentante locale nominato da Art Basel. Quest’anno 82 gallerie parteciperanno con uno stand satellite, inclusi espositori storici come Esther Schipper (Berlino); Yumiko Chiba Associates (Tokyo); 47 Canal (New York); Carlos/Ishikawa (Londra); Gladstone Gallery (Bruxelles, Roma, New York e Los Angeles); Kukje Gallery (Seoul e Busan); e Hive Center for Contemporary Art (Pechino). Adeline Ooi, Director Asia - Art Basel ha dichiarato: “L’anno passato è stato impegnativo, ma incredibilmente gratificante per Art Basel Hong Kong, lavoriamo con le nostre comunità e partner locali e internazionali per sviluppare una fiera ibrida che continua a creare connessioni significative in Asia e nel resto del mondo. Con 137 espositori, 82 dei quali partecipano con stand satellite, siamo profondamente commossi dall’impegno delle gallerie nel presentare selezioni curate dell’arte che approfondiscono ulteriormente la nostra comprensione dell’Asia da una prospettiva globale.” “È stimolante vedere l’incredibile impegno e il crescente numero di gallerie che partecipano alla nostra mostra di Hong Kong, nonostante le sfide e le incertezze attuali”, afferma Marc Spiegler, Global Director - Art Basel, “Ciò testimonia il ruolo continuativo dello show come piattaforma vitale per lo scambio culturale nella regione asiatica.” Per l’elenco completo di eventi e gallerie l visita: artbasel.com/hong-kong. s
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Art Basel Live
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niziativa digitale multicanale della fiera che ha debuttato lo scorso anno proprio in occasione di Art Basel Hong Kong, amplierà quest’anno le presentazioni al pubblico online di tutto il mondo. Riunendo le piattaforme fisiche e digitali, abbraccerà il formato ibrido, trasmettendo la vivacità e l’entusiasmo dall’esposizione dal vivo. Dopo il suo
lancio nel 2021 e le successive iterazioni di successo a Basilea e Miami Beach, “Art Basel Live” presenterà “Online Viewing Rooms” (OVR), percorsi animati virtuali, trasmissioni sui social network e conversazioni in live streaming tra luminari internazionali, comprese figure di spicco della scena artistica asiatica, così come lezioni online che si sviluppano l nel regno della performance. s
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ncora in noi erano impresse le immagini della grande vasca gradonata in pietra (con un’area di 15 metri) di Bitti, nel sito archeologico di Romanzesu ed i pozzi sacri della Sardegna, enigmatiche costruzioni megalitiche, alcune di una precisione tecnica imbarazzante per le epoche assegnate. Sapevamo che dovevamo tornare in quell’isola per l’ennesima volta. Margot, alla direzione dell’Istituto sperimentale, ci introdusse ad un altro ritrovamento, unico a livello mondiale: un’antichissima Vasca lignea perfettamente conservata, scoperta nel 2005 in provincia di Parma, alla periferia sud di Noceto. Poi ci annunciò che lì in giornata si sarebbe inaugurato un Museo a lei dedicato, aggiungendo che però solo nel pomeriggio dell’indomani saremmo potuti andare in visita e con entusiasmo iniziò a descriverla, leggendo il comunicato stampa che ci avevano inviato e aggiungendovi delle sue nozioni. La Vasca votiva di Noceto è un “unicum” a livello europeo, per dimensioni, grado di conservazione, complessità strutturale, reperti contenuti e significato, tale da innovare profondamente le conoscenze scientifiche sull’ Età del Bronzo europea. Con l’apertura del Museo si compie l’atto finale di un cammino durato (tra scavo, restauro e ricostruzione) 15 anni, che ha visto collaborare in totale unità di intenti tutte le Istituzioni coinvolte. Oltre al Comune di Noceto, il progetto ha infatti interessato, sia in termini di finanziamento, sia in termini di collaborazione scientifica, il Ministero della Cultura nonché l’Università degli Studi di Milano con il Dipartimento di Scienze della Terra “A. Desio”. Fondamentali sono stati anche gli ulteriori finanziamenti che l’Amministrazione Comunale ha ottenuto da parte della Regione Emilia-Romagna e della Fondazione Cariparma. Dal punto di vista scientifico, l’Università degli Studi di Milano ha creduto fin dall’inizio all’importanza della Vasca Votiva di Noceto, ben conscia dell’impatto che tale scoperta avrebbe avuto sul mondo dell’archeologia, finanziando la realizzazione di un importante volume monografico curato da Maria Adelia Bernabò Brea e Mauro Cremaschi, edito da Skirà nel 2009, “Acqua e civiltà nelle terramare – La
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” © Photo by Adele Arati
Era l’8 ottobre 2021, erano passati un po’ di più di quattro anni dal 15 maggio 2017, quell’ultimo giorno nella leggendaria Khara Khoto al confine tra la Mongolia e la Cina, alla ricerca delle comuni origini. Ci trovavamo nella sala ottagonale della Fondazione, la sede di Parma, per riassumere i precedenti studi, sulle tracce scientifiche del suono matematico dell’acqua. Nonostante un maledetto virus avesse provato a bloccare le indagini, anche il recente periodo era stato determinante per arrivare a comprendere. L’apPunto principale da fissare ora, era: “Cosa accomuna tutte le civiltà visitate, nonostante la loro distanza temporale e territoriale?” Oltre ad avere in comune una parte di genoma fantasma, una cultura stanziale agricola, delle statuine femminili e delle architetture con simbologie taurine, esse condividevano la civiltà delle acque, antichi saperi andati dimenticati o cancellati dalla storia recente.
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[27ª puntata]
Le terre di mezzo, i percorsi del mito, il cammino piramidale dell’essere
Tracce d’Acqua alla base delle Civiltà: ritorno a Parma
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Vasca Votiva di Noceto”. La Vasca Votiva era stata costruita ai margini della “terramara” di Noceto, oggi non più conservata a causa delle estrazioni di “marna” effettuate nell’Ottocento, quel terriccio fertilizzante depositato nei pluristrati archeologici risalenti alla piena età del Bronzo e venduto come concime per le coltivazioni da cui si ricavava il foraggio. Il nome terramara, usato abitualmente dai contadini ottocenteschi, indica oggi i villaggi distribuiti nella pianura padana centrale tra 1650 e 1150 circa a.C., che nel tempo vennero depredati per il prezioso terreno. Questi villaggi erano di solito posti lungo un corso d’acqua, delimitati da un terrapieno e da un basso fossato; avevano dimensioni comprese tra uno e qualche ettaro, ma alcuni arrivano a superare i dieci. L’economia era basata su un’agricoltura avanzata e intensiva e su un allevamento altrettanto organizzato; le pratiche cultuali erano rivolte principalmente al sole, alla luna e all’acqua; a quest’ultima erano offerti, entro fiumi, stagni o presso sorgenti, attrezzi agricoli, vasi con manici con terminazioni taurine, statuine antropomorfe e lastrine frammentarie incise con linee. Verso il 1200 a.C., il sistema economico terramaricolo entrò in crisi: in pochi decenni i villaggi furono abbandonati e scomparve così questa civiltà fiorente, un po’ come successe ai neolitici agricoltori del medio oriente e ai più recenti, ma lontani, Maya. Margot ci indusse verso una riflessione, determinata dai lunghi studi: “C’è da chiedersi, chi erano i popoli qui stanziali che l’hanno costruita?” La consuetudine di utilizzare specchi d’acqua per depositare offerte in cambio di un beneficio da parte della natura è un’usanza che ripercorre ogni tempo e luogo, partendo dalla preistoria e arrivando ai più recenti Maya ed Etruschi. In questi luoghi insistevano i Terramaricoli della Pianura Padana, che in seguito si suppone diedero vita ad un ramo dei Protovillanoviani ed in seguito sfociarono nella cultura Etrusca. Come abbiamo già rilevato nei precedenti studi, la recente rivoluzione degli studi sul genoma ha dimostrato che la rappresentazione dell’albero genealogico è un’analogia insidiosa per descrivere i rapporti tra le specie, perché i rami di un albero non ci si aspetta che ricrescano insieme una volta diramati. Invece nel caso degli esseri umani le mescolanze tra etnie divergenti per distanze e differenze di DNA, sono avvenute più volte nel corso dalle origini ad oggi. Nel libro “Chi siamo e come siamo arrivati fin qui”, di David Reich e collaboratori, si parla più di un pergolato che si dirama e si re-intreccia nel lontano passato, abbandonando l’immaginario a cui eravamo abituati. Gli ultimi studi sul DNA, insegnano che esso è la risultanza di preesistenti popolazioni, che ha un certo punto da un unico ceppo ancestrale, divennero diversissime, per poi mescolarsi nuovamente, riflettendo profonde scissioni nel corso di milioni e millenni di anni, di cui approfondiremo più avanti l’intera argomentazione (il Filo si sta intrecciando). Le attuali popolazioni di oggi sono il risultato di due fattori finali: di questo lungo processo di mescolanze e della diffuMuseo della Vasca Votiva di Noceto immagine autorizzata dal Ministero della Cultura © Photo by Giorgio Arcari
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sione dell’addomesticamento di animali e piante (sfociata nell’agricoltura da parte di popoli stanziali e matriarcali prima del 10.000 a.C. e dalle due ondate migratorie di quei popoli rimasti raccoglitori e cacciatori, tra gli 8000 e il 4000 a.C.). In sintesi, dopo il 10.000 a.C. esistevano quattro popolazioni molto diverse tra loro geneticamente, ma con una cultura parzialmente comune, che incontrandosi diedero vita a ciò che siamo oggi a livello genetico. I nostri Terramaricoli erano quindi un pool genico complesso, misterioso e conservavano antichi saperi. Nel pomeriggio del 9 ottobre 2021 eravamo di fronte all’enorme Vasca Votiva e la sensazione provata fu incredibile. La vasca di Noceto ci apparve in tutta la sua magnificenza: una grande struttura lignea rettangolare, con lati lunghi di 12 metri, corti di quasi 7 e profonda almeno 3, realizzata entro un’ampia cavità scavata nel terreno. Una volta completata, la vasca era stata riempita d’acqua e al suo interno sono stati deposti, nel corso del tempo, manufatti in legno e in fibra vegetale, decine di vasi in terracotta, ciottoli, frutti, cereali e resti animali (tra cui un carapace di tartaruga). Tra i reperti più significativi sono da segnalare ben cinque aratri integri, mai utilizzati e unici a livello mondiale per la loro conservazione; alcuni cesti di grandi dimensioni, la cui base circolare intrecciata a otto raggi diramanti, ricorda uno scudo a cerchi concentrici; diverse figurine di animali in terracotta ed una statuina femminile. L’interpretazione più convincente è, dunque, che la vasca di Noceto fosse un bacino d’acqua artificiale in cui gli oggetti d’uso quotidiano venivano deposti come offerte rituali. Il suo uso si è protratto per circa un secolo, finché i diversi manufatti ed il terreno scivolato dai bordi esterni l’hanno riempita e prosciugata. Il terreno argilloso e impermeabile della collina in cui era costruita, garantendo specifiche condizioni di umidità ed un ambiente anaerobico, ha consentito la conservazione fino a noi dell’intera struttura e degli oltre 600 manufatti in legno e in fibre vegetali, databili alla metà del II millennio a.C. e oggi visibili nel Museo. Margot, ormai rapita dalla visita del prezioso luogo culturale, espresse di nuovo il suo pensiero: “Dobbiamo andare oltre all’archeotipo, dobbiamo pensare e creare nuove ipotesi se vogliamo creaRevolverci in futuro.” 7.000 anni fa, nonostante la Pianura Padana non fosse ancora ben prosciugata, alcuni esseri umani si localizzarono principalmente sulle alture del basso Appennino. Le loro tracce sono state documentate dall’archeologo parmense Luigi Pigorini, insieme al naturalista Pellegrino Strobel ed al paleontologo Gaetano Chierici, dopo la metà dell’800, e ci raccontano oggi una lunga storia. Le frequentazioni sono databili già dal Paleolitico, con ritrovamenti di chopper, amigdale, fino a giungere al Neolitico, circa alla metà del V millennio a.C. con la cultura del vaso a bocca quadrata. Di quel periodo fanno parte collane di conchiglie, lame raschiatoie, asce, punte di freccia ed una Statuina femminile. Per la teoria della continuità, è ipotizzabile che diedero vita, a distanza di tremila anni, alla civiltà Parma sotteranea - La galleria delle fontane immagine autorizzata dal gruppo archeologico ARCHEOVEA © Photo by Adele Arati
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dell’Età del Bronzo della Vasca Votiva di Noceto. Sempre restando nel campo della capacità di immaginare, è pensabile che, grazie alla bonifica delle aree, si sviluppò un’agricoltura intensiva che trasformò i popoli stanziali in Terramaricoli. Decisi di scendere con il gruppo ARCHEOVEA nella Parma Sotterranea, alla Galleria delle Fontane. Dovevo obbligatoriamente visitarla, era ormai evidente che sotto il suo substrato si conservava una preziosa storia e dovevo solo seguire le Tracce d’Acqua alla base delle Civiltà per farla riemergere. Qui compresi quanto il centro della città di Parma e del fiume che centralmente vi scorre, sono importanti al fine di questa storia sotterrata. Dovevo cercare indizi, osservare, macinare insieme tutte le analogie sinora raccolte nel mondo delle civiltà visitate; esse avevano uniche culture di base, appartenenti al popolo d’origine comune, i cui saperi presuppongo siano ancora conservati nella cultura ancestrale contadina, qui ancora molto rilevante. Questo territorio padano, comprendo essere un nodo del filo di una storia dimenticata di millenni o forse di milioni di anni fa. Non era solo la Capitale della Cultura 2020/21, iniziavo a pensare che lo fosse da sempre, come tutti gli altri preziosi luoghi d’Italia. 25 intro ap_Punto): “Se sto troppo a riflettere, il tempo di una vita è breve, pillole di un viaggio eterno. Se mi concentro sull’istante, tutto si amplifica ed il breve perde di significato. L’arte è la traccia di una mappa di memoria, dunque L’art’ è l’origine del tutto ed ha la capacità di intessere il passato ed il presente, arrivando a modificare il futuro.”
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[...] continua sul prossimo numero di BIANCOSCURO
Ogni riferimento a cose e persone è puramente casuale, le parti culturali sono vere e il reale si unisce all’intreccio del Filo virtuale della Fantasia Crea_R_ Evolutrice. Una Linea aKa, presente in ogni mia opera, dove tutto ebbe un 00_R_Inizio, in questa saga artistica Fanta-ma-Scientifica, per il bene comune Finito-ma-Infinito, in memoria del Popolo_00. Testi liberamente tratti dai miei futuri Romanzi Artistici Fanta-ma-Scientifici. <Opere d’art’è di Scrittura CreAttiva, aaParole con apPunti, Tavole AlgoRitmiche d’artiStà>
Mentre cammino nelle campagne in cui abito e dove sono nata, vedo i campi arati far affiorare ovunque, come fossili antichi, frammenti di ciottoli, parti di un puzzle delle origini da ricomporre. Non credo al caso, un motivo per cui sono nata qui ci deve essere. E mentre mi perdo nelle sue splendide colline, antichi scrigni argillosi, qualcosa mi costringe a tornare nel mio studio e ripercorrere i preziosi fili degli ultimi quattro anni: sto intessendo Opere per ritrovare il nostro passato cancellato. Con questi ultimi apPunti vi invito a leggere i prossimi articoli, andremo alla riscoperta della continuità, la civiltà Etrusca, nuovi indizi da collegare per nuove ipotesi Fanta-ma-Scientifiche artistiche, da confutare. Adele Arati
© Photo by Adele Arati
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Gli scatti rubati Appunti visivi di Giuseppe Loy di
Mario Gambatesa
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e Gallerie Nazionali di Arte Antica a Roma ospitano, dall’8 dicembre 2021 al 27 febbraio 2022, la mostra “Giuseppe Loy. Una certa
Italia. Fotografie 1959-1981”, a cura di Chiara Agradi e Angelo Loy, la prima retrospettiva a quarant’anni dalla scomparsa. Giuseppe Loy nasce a Cagliari nel 1928, è il fratello minore del regi-
sta Nanni Loy, e marito di Rosetta Provera, nota in ambito letterario come Rosetta Loy. Giuseppe si trasferisce a Roma nel 1938. Dal 1953 al 1957 lavora nel cinema come segretario di produzione per poi trovare impiego nell’impresa di costruzioni fondata dal suocero. Parallelamente esercita due attività che per lui diventeranno le sue grandi passioni: la poesia e la fotografia. La seconda costituirà una vera e propria ossessione. Diverse sue mostre sono state ospitate presso la galleria il Segno, a Roma, nella sua carriera da fotografo lascia più di 70.000 scatti e oltre 1800 stampe originali che l’Archivio Fotografico Giuseppe Loy sta nel tempo valorizzando. La mostra raccoglie una selezione di 135 stampe originali in bianco e nero, documenti d’archivio, poesie, epigrammi, scatti familiari e un video che ripercorre l’amicizia tra Giuseppe Loy e gli artisti Alberto Burri, Afro e Lucio Fontana. L’obiettivo primario della mostra è quello di rivalutare, sul panorama internazionale, la fotografia italiana del secondo Novecento, riordinando quegli “appunti visivi” con cui Giuseppe Loy desiderava imprimere una traccia duratura Giuseppe Loy Roma, Piazza Santa Maria in Cosmedin 1960, foto b/n, 19x23 cm.
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biancoscuro [1] Giuseppe Loy Roma, viale di Tor di Quinto 1980, foto b/n [2] Giuseppe Loy Santa Marinella (RM) 1961, foto b/n, 19,5x29 cm.
QUESTA è LA VERSIONE FREE di BIANCOSCURO Rivista d’Arte
[3] Giuseppe Loy Cagliari, 1968, foto b/n
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[4] Giuseppe Loy Selva di Val Gardena (BZ) 1960, foto b/n, 20x30 cm.
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della società degli anni in cui ha vissuto. In mostra nella Sala delle Colonne e nelle Cucine Novecentesche di Palazzo Barberini, gli scatti di Loy immortalano il suo impegno politico e il suo sguardo sui costumi di un’Italia che sta attraversando un profondo e inesorabile cambiamento, alternati a immagini più intime, frammenti unici della sua vita privata, testimonianze preziose delle amicizie di Giuseppe Loy e i protagonisti dell’arte di quel periodo. Rappresenta un periodo storico in cui il tempo, la politica e gli eventi stavano portando il mondo verso una coscienza nuova, profonda e a tratti ribelle. Le fotografie presentano alcune tematiche ricorrenti, tra cui il ritratto dell’italianità, che emerge nei piccoli gesti della vita quotidiana,
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la riflessione per immagini sul paesaggio italiano, che cambia tra la fine degli anni Cinquanta e i primissimi anni Ottanta, fino agli scatti rubati sulle spiagge, con corpi distesi al sole immortalati da tagli fotografici particolari e dalla seducente ironia che perva-
de il lavoro dell’autore. Vedere il mondo attraverso l’obiettivo di Giuseppe Loy significa guardarlo in modo semplice, acuto e sempre pronto ad immortalare la quotidianità, prediligendo i cenni minimi, i dettagli e le espressioni fugaci. Si tratta quindi, di
una memoria intima trasmessa a noi e che rivive nelle fotografie di Loy, attraverso una vera e propria panoramica di una meravigliosa vita dedicata alla macchil na fotografica. s Giuseppe Loy - Santa Marinella (RM) 1961, foto b/n, 21x29 cm.
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08 dicembre 2021 – 27 febbraio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Barberini, Roma INFO T. +39 06-32810 Da martedì a domenica 10.00 - 18.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
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L’altro Robert Capa Fotografie oltre laQUESTA guerraè LA VERSIONE FREE di BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Flavio Ennante
È
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una mostra originale e diversa, quella in scena a Villa Bassi Rathgeb fino al 5 giugno prossimo: “Robert Capa. Fotografie oltre la guerra”. Già dal titolo possiamo capire su quali scatti si siano
soffermati i registi di questa rasartshop.biancoscuro.it segna, annunciata da Federico Barbierato e Cristina Pollazzi, rispettivamente Sindaco e Assessore alla Cultura del Comune di Abano Terme. Curata da Marco Minuz, prodotta e organizzata da Suazes con
il supporto organizzativo di Coopculture, questa mostra vuole far uscire Capa dallo stereotipo di “miglior fotoreporter di guerra del mondo”, come ebbe a definirlo nel 1938 la prestigiosa rivista inglese Picture Post. L’obiettivo è puntare tutta l’attenzione su quei reportage meno noti, ma non meno importanti e potenti, semplicemente sopraffatti dall’immagine di lui come straordinario interprete dei grandi conflitti. “Non vi è dubbio – riconosce il curatore – che l’esperienza bellica sia stata al centro della sua attività di fotografo: la guerra civile spagnola, la resistenza cinese di fronte all’invasione del Giappone, la seconda guerra mondiale e quella francese in Indocina (1954), durante il quale morì, ucciso da una mina antiuomo, a soli 40 anni. Acquisendo, in queste azioni, una fama che gli permise di pubblicare nelle più importanti riviste internazionali, fra le quali Life e Picture Post, con quello stile di fotografare potente e toccante allo stesso tempo, senza alcuna retoriA sinistra: Pablo Picasso with Françoise Gilot and his nephew Javier Vilato. Golfe-Juan, France, August 1948 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos A destra: Ingrid Bergman in a scene from “Arch of Triumph”, Hollywood, USA, 1946 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos
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Giuseppe ca e con un’urgenza tale da spingersi a scattare a pochi metri dai campi di battaglia, fin dentro il cuore dei conflitti; celebre, in tal senso, la sua dichiarazione: «Se non hai fatto una buona fotografia, vuol dire che non ti sei avvicinato a sufficienza alla realtà». Queste sue fotografie sono ormai patrimonio della cultura iconografica del secolo scorso”. Ma il lavoro di Robert Capa non si limitò solo esclusivamente a testimoniare questi eventi drammatici. L’originale progetto espositivo di cui parliamo, esplora quella parte del suo percorso lontana dai vari reportage di guerra, per dare una nuova dimensione, più ampia e completa, al suo lavoro. In mostra i ritratti di celebri personaggi come Picasso, Hemingway e Matisse, che mostrano la sua capacità di vedere nell’anima e nella vita delle persone immortalate; interessante anche le immagini dedicate ai film d’epoca, come “Notorius” di Alfred Hitchcock, dove si cimentò per la prima volta in veste di fotografo di scena. E ancora, il celebre “Diario Russo”, creato in collaborazione con John Steinbeck, e il reportage dedicato al pubblico del Tour de France nel 1938. Una mostra che ci apre gli occhi, oltre lo stereotipo, un l altro Capa. s
Grieco
EditorDreams
PAPAVERI SURREASTRATTI 2019, acrilico su tela, 30x20 cm. astratto formale
Il recondito messaggio che ho inteso formulare relativamente alle mie rappresentazioni pittoriche: L’arte dell’Assoluto e dell’indefinito “Altrove” che si compendia nella “Realtà dell’Irrealtà e nella Irrealtà della Realtà” come principale ed indefettibile legame dicotomico che unisce i comuni destini delle materiali ed immateriali creazioni, in modo da poter esprimere e documentare tutta la bellezza, lo splendore e la magnificenza di Architravi dell’Universo Oniricamente e Futuristicamente ancora non definibili. G.C.
Dall’alto: Robert Capa photographed by Ruth Orkin. Paris, France, 1951 © Ruth Orkin, courtesy Magnum Photos Henri Matisse in his studio, Nice, France, August 1949 © Robert Capa © International Center of Photography / Magnum Photos
ROBERT CAPA
Fotografie oltre la guerra
15 gennaio - 05 giugno 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto)
Presenza in Volumi e Riviste di Arte Contemporanea, opere in collezioni sia Pubbliche che Private. Premi, Attestati, Riconoscimenti e Critiche Nazionali ed Internazionali tra cui anche Mondadori, Vittorio Sgarbi, Diego Fusaro, Rino Lucia, Maria Araceli Meluzzi, Franco Bulfarini, Angelo Crespi, Sandro Serradifalco, Lucia La Sorsa, Carla d’Aquino Mineo. Come indicato da eminenti Critici d’Arte un “Nuovo ponte di congiunzione tra Picasso e Kandinsky”.
Villa Bassi Rathgeb, Abano Terme INFO T. +39 041 8627167 Lunedì, mercoledì, giovedì e venerdì 14.30 - 19.00 Sabato e domenica 10.00/13.00 - 14.30/19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museovillabassiabano.it CIELO DI PRIMAVERA 2019, acrilico su tela, 40x40 cm. surreale formale
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artesuvetrina@virgilio.it www.editordreams.it
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L’attimo “catturato al volo” Ruth Orkin ai Musei Civici di Bassano del Grappa di
Lucia Garnero
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n occasione del centenario della nascita, i Musei Civici di Bassano del Grappa ospitano la tappa italiana della mostra itinerante che omaggia la fotografa e cineasta Ruth Orkin. A quasi settanta anni dalla conquista del Leone d’Argento al Festival di Venezia del 1953 grazie al lungometraggio realizzato insieme al marito Morris Engel, Little Fugitive, Ruth Orkin “ritorna” in Veneto per un importante evento espositivo a lei dedicato. “Sono molto lieta di presentare l’opera di questa protagonista della fotografia del Novecento. - dichiara la direttrice dei Musei Civici bassanesi, Barbara Guidi - La sua capacità di fondere assieme la forza coinvolgente del racconto e la freschezza dell’attimo catturato al volo, fa di lei una delle artiste tra le più affascinanti del secolo scorso.” La rassegna si presenta come un evento imperdibile per tutti gli amanti dell’arte dello scatto: dal 18 dicembre al 2 maggio 2022, è possibile ammirare sia i ritratti di iconici personaggi del cinema, quali Lauren Bacall, Orson Welles e Woody Allen, sia alcune delle sue immagini più note, come ad esempio American Girl in Italy: un’opera così forte da risultare, oggi più che mai, estremamente attuale. Ruth Orkin - Jinx and cars Florence, 1951 © Ruth Orkin Photo Archive Ruth Orkin - Jinx at AMEX Florence, 1951 © Ruth Orkin Photo Archive
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Scattata a Firenze, nel secondo QUESTA è LA VERSIONE FREE di dopoguerra, la fotografia ha come protagonista Ninalee Craig, unaBIANCOSCURO Rivista d’Arte giovane studentessa americana di storia dell’arte che Ruth Orkin Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE conosce successivamente ad un in abbonamento e reportage in Israele. L’immagine, divenuta icona del- nelle migliori fiere d’Arte. la fotografia del Novecento (è abbonarti o richiedere una copia online: il secondo poster più Puoi venduto al mondo), palesando l’innata capacità di saper catturare situazioni artshop.biancoscuro.it e immagini molto potenti, unita all’abilità di saper raccontare storie profondamente evocative, è divenuta simbolo di come l’artista sia riuscita a creare una personalissima grammatica visiva che attinge abbondantemente dall’universo cinematografico. Dopo aver sognato di diventare regista per la MGM, negli anni Quaranta scatta per i maggiori magazine del tempo come LIFE, Look, Ladies Home Journal divenendo una delle firme femminili più importanti della fotografia. >>> RUTH ORKIN
Leggenda della fotografia
18 dicembre 2021 – 2 maggio 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Museo Civico, Bassano del Grappa INFO T. +39 0424 519 901 info@museibassano.it Da mercoledì a lunedì 10.00 - 19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.museibassano.it
Ruth Orkin - David Waiting in Penn Station NYC, 1948 © Ruth Orkin Photo Archive Ruth Orkin - Orson Welles at the Count Beistegui Ball, Venice, Italy, 1951 © Ruth Orkin Photo Archive
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<<< Appassionata di musica e cinema, ne immortala i protagonisti in ritratti vividi e straordinariamente intensi, ma rivolge la sua attenzione anche ad altri personaggi. A seguire il reportage in Israele e la visita a Firenze, arriva l’adesione alla Photo League nel 1952, il matrimonio con Engel, la realizzazione di alcuni lungometraggi di successo e alcune ricerche importanti in un personale, suggestivo e continuo viaggio nella quotidianità della vita. Dopo Bassano, l’antologica, realizzata assieme a DiChroma Photography, inizierà un tour europeo ed è attesa a San Sebastian, in Spagna, e a Cascais, in l Portogallo. s Ruth Orkin - American Girl in Italy Florence, 1951 © Ruth Orkin Photo Archive Ruth Orkin - Penn Station, boys on suitcase NYC, 1948 © Ruth Orkin Photo Archive
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RUTH ORKIN. LEGEND OF PHOTOGRAPHY Civic Museums, Bassano del Grappa - December 18, 2021 - May 2, 2022 (Check the opening on the site)
egendary photojournalist but also American filmmaker, author with her husband Morris Engel of the independent feature film “Little Fugitive” awarded with the Silver Lion at the Venice Film Festival in 1953, Ruth Orkin (1921-1985) is one of the leading figures in 20th century’s photography. Realized by Civic Museums of Bassano del Grappa in collaboration with DiChroma Photography, the exhibition Ruth Orkin. Legend
of photography wants to celebrate the work of this pioneer of photojournalism on the centenary of her birth. After Bassano del Grappa the anthological exhibition will begin a European tour and is expected in San Sebastian, Spain, and Cascais, Portugal. Over 110 of the most famous photographs of her career - from” VE-Day” to “Jimmy tells a story”, from “American Girl in Italy” to the portraits of Robert Capa, Marlon Brando and Wo-
ody Allen - testify Orkin’s talent for capturing, with her camera, powerfully iconic situations and knowing how to make these images the elements of a strongly evocative narration. Whether it is single shots or works composed by sequences of frames, portraits or urban landscapes, be they of New York, Rome or Venice, every photograph by Ruth Orkin has the strength of a story in which places and people are reflected l in each other. s
Cor Fafiani www.corfafiani.nl corfafiani
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“Basicunit” - 2021, polystyreen acryl, 31x25x15 cm. Uffici stampa, gallerie ecc. possono chiedere il PDF gratuito a info@biancoscuro.it
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Joel Meyerowitz QUESTA è LA VERSIONE FREE di Maestro della street photography BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Rebecca Maniti
I
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nteressante e ben progettata la ambiente perfetto per osservare [1] PuoiMeyeabbonarti richiedere una copia online: la vita o e le persone nella grande mostra dedicata a Joel rowitz, grande maestro della città, a quelle raccolte durante un artshop.biancoscuro.it di un anno attraverso l’Eufotografia contemporanea, presso viaggio la Leica Galerie a Milano, visita- ropa nel 1966/67, a quelle, ritorbile sino al 2 aprile 2022. Meye- nato negli stati Uniti, in cui il corowitz è uno dei massimi prota- lore divenne per lui un elemento l gonisti della street photography, ancora più importante. s tra i primi a fare del colore un [2] elemento essenziale del suo linguaggio artistico negli anni sessanta e settanta del secolo scorso. L’esposizione, curata da Karin Rehn Kaufmann, con l’adattamento di Denis Curti e Maurizio Beucci, presenta cinquanta fotografie capaci di ripercorrere i periodi più decisivi della sua carriera, scattate in diversi paesi e in molte città. Dalle immagini catturate tra le strade di New York,
[1] © Joel Meyerowitz - Paris, France, 1967 [2] © Joel Meyerowitz - Paris, France, 1967 [3] © Joel Meyerowitz - Wyoming,1964
[3]
JOEL MEYEROWITZ
Leica Hall of Fame 2016 25 gennaio – 2 aprile 2022
(verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Leica Gallery, Milano INFO T. +39 02 89095156 info@leicastore-milano.com Da martedì a sabato 10.00/14.00 - 15.00/19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.leicastore-milano.com
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Gian Butturini, 1972. Una strada di Belfast con auto danneggiate durante gli scontri © Ph. Gian Butturini
Gian Butturini Gli anni ‘70 tra Londra e l’Irlanda del Nord di
Ettore Tiretto
S
TILL Fotografia rende omaggio a Gian Butturini, uno dei fotoreporter italiani più originali e apprezzati a livello internazionale. “Gian Butturini. Londra 1969 – Derry 1972. Un fotografo contro” è curata da Gigliola Foschi e Stefano Piantini, promossa dall’Associazione Gian Butturini, presenta cinquanta fotografie, tratte da “London by Gian Butturini” e “Dall’Irlanda dopo Londonderry”. “Questa è una mostra – afferma la
Foschi – in difesa della libertà di parola, immagine e pensiero. Una mostra contro una cancel culture che, senza confronto e senza discussione, nella liberale Inghilterra ha fatto ritirare dal commercio il libro London by Gian Butturini e infangato la figura di un uomo che per tutta la vita si era impegnato contro ogni forma di razzismo e d’ingiustizia”. Fu infatti un’immagine con una donna di colore che vende i biglietti della metro chiusa dentro un bugigattolo e un gorilla in gabbia che, invece di
suscitare indignazione nei confronti delle condizioni di due esseri viventi, ha scatenato un’accusa di “razzismo conclamato”, costringendo l’editore a togliere il volume dalle librerie. Le sue immagini raccontano da un lato, le contraddizioni di Londra alla fine degli anni sessanta nel periodo della Swinging London, dall’altro, le tensioni politiche e sociali nell’Irlanda del Nord ed il Bloody Sunday, la strage avvenuta a Derry il 30 gennaio 1972. Le fotografie di Butturini fanno
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innocenti, dalle ragazze in minigonna ai soldati armati di mitragliatori, Butturini ha restituito in ogni suo scatto, l le contraddizioni di quel tempo. s [1] Gian Butturini - Building Contractors Buffet con giovani © Ph. Gian Butturini [2] Gian Butturini - Mamma con passeggino © Ph. Gian Butturini [3] Gian Butturini - Derry, 1972. Attivisti repubblicani davanti all’edificio dove campeggia la scritta You are new entering Free Derry (State entrando nella Libera Derry) © Ph. Gian Butturini
[1]
[4] Gian Butturini - West Belfast, 1972. Un bambino nei pressi di Falls Road, strada abitata da cittadini in prevalenza cattolici e repubblicani © Ph. Gian Butturini
Ruggero Marrani
vedere e capire ciò che sta accadendo con grande capacità di testimonianza, senza nulla di costruito o artefatto. Dalle barricate ai bambini spaesati, vittime
GIAN BUTTURINI LONDRA 1969 – DERRY 1972. Un fotografo contro
27 gennaio - 6 marzo 2022 (verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Still Fotografia, Milano [2]
INFO T. +39 02.36744528 Da martedì a venerdì 10.00 - 18.00 Giovedì 10.00/19.30 Sabato 15.00/19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.stillfotografia.it [3]
Sculturarumore “Labirinti con 10 corde” 2011, ceramica policroma 57x52x10 cm.
“Sculturarumore” Le sculture del progetto “sculturarumore” sono realizzate per essere collocate in spazi esterni e per allestimenti estetici-architettonici. L’Artista realizza queste opere in collaborazione con musicisti per intrecciare musica e scultura.
INFO [4]
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aerosculturamarrani@alice.it www.aerosculturamarrani.net
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Tina Modotti è di LA cambiare VERSIONE FREE di La fotografia per QUESTA cercare il mondo BIANCOSCURO Rivista d’Arte di
Flavio Ennante
Trovi la versione completa, CARTACEA o DIGITALE in abbonamento e nelle migliori fiere d’Arte. Ogni volta che usano le parole arte o artista in relazione ai miei lavori
“
fotografici, avverto una sensazione sgradevole dovuta senza dubbio al cattivo Puoi abbonarti o richiedere una copia online: impiego che si fa di tali termini. Mi considero una fotografa, e niente altro. [...] La fotografia,artshop.biancoscuro.it proiettata solo sul presente e fondandosi su quanto esiste oggettivamente di fronte alla macchina, si afferma come il mezzo più incisivo per registrare la vita reale in ogni sua manifestazione.
”
Tina Modotti
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alazzo Rasponi a Ravenna ospita la mostra dedicata alla fotografa Tina Modotti: “L’umano fervore” è visitabile fino al 20 febbraio con ingresso gratuito. Tutti possono perciò ammirare le immagini di una delle protagoniste della fotografia della prima parte del Novecento. Commenta l’Assessore alle Politiche giovanili Fabio Sbaraglia: “Il profilo artistico di Tina Modotti è certamente tra i più intensi tra quelli della prima metà del XX secolo; in soli sette anni di attività, Modotti ha lasciato un insieme di opere che hanno tracciato un solco profondo nell’arte e nella coscienza collettiva; è stata operaia, artista, attrice teatrale e cinematografica, attivista del Soccorso Rosso Internazionale, militante e rivoluzionaria, donna in grado di affermare un’identità straordinaria, profonda, connessa con alcuni dei
Tina Modotti Calle, Messico, 1924 A destra: Tina Modotti Johan Hagemeyer Tina a San Francisco Stati Uniti, 1921
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momenti cruciali e più drammatici della storia del secolo scorso: la Rivoluzione Messicana, la Guerra di Spagna, la Russia di Stalin, l’Europa sulla quale si proiettava la lunga ombra nera della Seconda Guerra Mondiale. Ma soprattutto Tina è stata una grande fotografa, tesa tra il racconto necessario per entrare nella realtà, nella sua bellezza incandescente, senza sovrastrutture e compiacimenti estetici, e l’urgenza esistenziale e totale di cambiare il mondo”. La mostra, a cura di Silvia Camporesi e del Comitato Tina Modotti, presenta un nucleo di circa cinquanta opere che documentano il percorso di Modotti, breve e allo stesso tempo ricco di opere straordinarie. Si parte dalle celebri “Calle” del 1924 e dalla produzione nata dal sodalizio con
Edward Weston (di cui sono esposti ritratti e documenti per meglio comprendere Tina) sino ad arrivare alla narrazione poetica delle gesta degli umili, attraversando le immagini raccolte nel ferito Messico. Ora possiamo guardare con
sguardo libero le immagini della Modotti, allontanandoci dallo stereotipo che ha spesso messo in secondo piano la sua qualità di artista, la straordinaria dimensione etica ed insieme estetica del l suo lavoro. s
TINA MODOTTI L’umano fervore
17 dicembre 2021 - 20 febbraio 2022 (Verifica l’effettiva apertura prima di recarti sul posto) Palazzo Rasponi - Spazio Espositivo PR2, Ravenna INFO T. +39 0544 485029 Da martedì a domenica 10.00/13.00 - 15.00/19.00 Inquadra con il tuo smartphone il codice QR per collegarti al sito
www.palazzorasponi2.com
Loredana BOLDINI w w w . l o r e d a n a b o l d i n i . i t loredana@loredanaboldini.it l_bold28graphic
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PRIVACY - 2021, acrilico e collage su tela, 50x60 cm.
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T r A t e e r t S T r A t e e Str
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Diamante Murales
Il quarantennale dalla prima “Operazione Murales” Jorit, Tony Gallo, Kraser e SteReal di
Flavio Ennante
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uattro imponenti opere d’arte hanno celebrato il quarantennale di Diamante “Città dei Murales” rendendo il borgo sempre più la Capitale Italiana dell’Arte Urbana. Jorit, con l’iper-realismo dei suoi volti in primo piano, ritrae Jean-Michel Basquiat nel 33º anniversario della sua morte. Tony Gallo ci trasporta altrove col suo stile sognante e i suoi soggetti onirici e antropomorfi. Kraser, in un contrasto tra forme neoclassiche e colori psichedelici, dipinge Mercurio il messaggero degli dei, creando un parallelismo tra passato e presente. SteReal col realismo dei suoi ritratti misto ad elementi astratti, riprende una donna mentre intreccia i peperoni, usanza tipica del luogo, a sottolineare il legame con
le tradizioni. Quattro artisti che tramite i loro quattro interventi urbani concludono un percorso di rigenerazione del territorio iniziato nel 1981, quando il pittore Nani Razetti chiamò più di 80 artisti per affrescare il centro storico e l’intero paese di Diamante, cambiando il volto del piccolo borgo marino per sempre. Quattro artisti per una line-up attentamente studiata per Diamante Murales 40, che porta a compimento un processo di conservazione e valorizzazione dell’imponente patrimonio artistico del paese, ponendosi al tempo stesso come esercizio di stile e laboratorio sperimentale per il futuro dell’arte urbana. “Abbiamo creato un’atmosfera unica e coinvolgente, attraverso la collaborazione di più realtà unite sinergicamente tra loro”
spiega Antonino Perrotta. OSA - Operazione Street Art, Gulìa Urbana e Manufactory Project sono tre realtà italiane che negli ultimi anni hanno creato qualcosa di incredibilmente unico nel suo genere. Per il quarantennale hanno pensato di far convogliare tutte le forze su Diamante, per celebrare la storia dell’arte urbana del borgo. “L’esperienza di Diamante Murales 40 si proietta nel futuro come un esempio da seguire per l’efficace collaborazione tra eccellenze italiane, per lo sviluppo e promozione del patrimonio artistico-culturale del nostro paese” Antonino Perrotta di OSA l - Operazione Street Art. s INFO Facebook.com/diamantemurales40 Instagram.com/diamante_murales_40
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Jorit @jorit Via Benedetto Croce - Diamante. Diamante Murales 40 - Ph. Iacopo Munno
Kraser @krasertres - Corso Vittorio Emanuele - Diamante. Diamante Murales 40 - Ph. Iacopo Munno
etto SteReal @stereal_march Iacopo Munno Diamante Murales 40 - Ph.
Tony Gallo @tonygalloart Via Fausto Gullo - Diamante. Diamante Murales 40 - Ph. Iacopo Munno
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COPPOLA
E
L
L
I
“Veduta di Scilla” 2007, china colorata su pergamena, 120x60 cm.
“Il muro… silenzio da riempire” 2020, tecnica mista su tavola, 80x80 cm.
TO N I O LO
CUSUMANO
“Broken” 2021, Fotografia digitale, 38x50 cm.
“Ripensamenti” 2019, marmo bianco di Carrara e ferro, 90x65x30 cm.
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Viale Indipendenza 26 27100 Pavia
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EXCELLENCE ART GALLERY SAYS GOODBYE TO ITS INTENSE 2021 YEARS SE DESPIDE DE SU INTENSO AÑO 2021 Excellence Art Gallery takes its leave of an intense 2021 full of international exhibitions in Paris, Monaco and Marbella with the international collective exhibition “CHRISTMAS ART IN PUERTO BANUS”. Held in the facilities of the Melia Marbella Banus Hotel, it features artists from SPAIN, ITALY, FRANCE, UKRAINE, HOLLAND and CHILE, under the coordination of gallery owners Massimo Cedrini and Giuseppe Carnevale, who have been promoting artists from all over the world for over 7 years, with more than 15 international art fairs exhibiting in Paris, Monaco, Luxembourg, Innsbruck, Dusseldorf, Milan, Marbella, New York, San Paulo, Miami, Madrid, Ibiza and Barcelona.
Excellence Art Gallery se despide de su intenso año 2021 repleto de exposiciones internacionales en París, Mónaco y Marbella con la exposición colectiva internacional “CHRISTMAS ART IN PUERTO BANUS” en las instalaciones del Meliá Marbella Banús. Presenta artistas de ESPAÑA, ITALIA, FRANCIA, UCRANIA, HOLANDA y CHILE, bajo la coordinación de los galeristas Massimo Cedrini y Giuseppe Carnevale, que desde más de 7 años promueven artistas de todo el mundo con más de 15 ferias internacionales de arte exponiendo en París, Mónaco, Luxemburgo, Innsbruck, Dusseldorf, Milán, Marbella, Nueva York, São Paulo, Miami, Madrid, Ibiza y Barcelona.
The exhibition, which can be seen until 22nd February 2022 of the Meliá Marbella Banús, consists of 25 works of art, including sculptures, paintings and photographs, and focuses on the world of interior design and decoration.
La exposición que será visible hasta el día 22 de Febrero 2022 en el Meliá Marbella Banús, y consta de 25 obras de arte, entre esculturas, pinturas y fotografías, y se enfoca al mundo del diseño interior y decoración.
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16 Premi “Mostra Collettiva” assegnati dalla Commissione Critica 16 Prizes “Collective Exhibition” assigned by the critic committee 1 Premio “Mostra Collettiva” assegnato giuria popolare (Facebook+Instagram) 1 Prize “Collective Exhibition” assigned by popular jury (Facebook + Instagram)
2 Premi Copertina Biancoscuro assegnati dalla Commissione Critica 2 Prize Biancoscuro Magazine cover assigned by the critic committee 1 Super Premio finale (Valore di 3.000 Euro) 1 Final Super Prize (Value 3.000 Euro)
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All the artworks will be published on the BIANCOSCURO magazine and on our website!
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2022 - Bimestrale d’Arte, Cultura e Informazione
Maria Teresa Rizzuti
Vincitrice al BIANCOSCURO Art Contest 2021 nella sezione “Graphic Art”