TEST E TECNICA
Rapporto di guida Volvo V60 T6 eAWD Recharge » Autore: Jörg Rothweiler
Il genio del risparmio dell’estremo Nord La Volvo V60 offre quello che sia famiglie che uomini d’affari desiderano: più spazio, comfort, sicurezza e variabilità. Come ibrido plug-in, dovrebbe percorrere circa 50 chilometri esclusivamente con energia elettrica, essere più veloce di quanto consentito dalla polizia grazie ai suoi 340 CV di potenza e consumare solo da 1,7 a 2,0 l/100 km secondo la WLTP (procedura di prova per veicoli leggeri armonizzata a livello mondiale). Che sia davvero così? Noi l’abbiamo provata. Chi guida una Volvo vive l’understatement, anche nella Volvo V60. Particolarmente elegante con il suo rivestimento in lamiera bianco, larga 1,85 m, si erge su 1,43 m e si estende per 4,76 m. «A chi servono i 18 cm in più della V90, esteticamente anche meno sportiva?», ci si potrebbe chiedere. Inoltre, il portabagagli della Volvo V60 offre da 529 a 1’441 litri di spazio e chi è seduto dietro ha ampia libertà per le gambe. La risposta: persone più alte, per via del tetto piatto e pendente sul retro. Gli adulti alti fino a 1,85 m si siedono in modo confortevole anche nella V60 e i bambini sono al sicuro, grazie agli attacchi Isofix. La musica, naturalmente, risuona a meraviglia nella fila anteriore. Ci si accomoda su sedili perfettamente sagomati, multipli e regolabili su un’ampia area, come se si fosse in seno ad Abramo, anche se un po’ “vicini all’asfalto”.
Comfort, eleganza e qualche complicazione
Tra l’altro, come mai lo schermo è montato in posizione verticale invece che orizzontale? Analogamente, le prese d’aria assolverebbero alla loro funzione anche in formato S invece di XXL. Nella configurazione attuale, il «cielo» nella modalità 3D del display di navigazione riempie quasi metà del display e la mappa (che è realmente importante) rimane piccola.
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Jörg Rothweiler
Ci si sente comunque in buone mani. Le porte si chiudono con un colpo netto, senza sbattere, tremare o cigolare. Gli interni curati sono ben realizzati, occhi e mani beneficiano del comfort dei materiali in pelle, legno, alluminio e plexiglass, in tipico stile scandinavo. L’autonomia può piacere o meno. Le discussioni sul gusto vanno lasciate da parte.
Il giudizio sul sistema di Infotainment non è una questione di stile personale: funzioni ottimali ma operabilità lacunosa. Gli svedesi realizzano cose intelligenti come gli schienali posteriori ripiegabili elettricamente dal bagagliaio con la semplice pressione di un pulsante, l’hotspot WiFi standard e un gancio per mantenere aperto il fondo del bagagliaio; poi, però, installano un sistema di controllo con un display touch che si scorre verso il basso, a sinistra e a destra per visualizzare innumerevoli livelli di menu. Il tutto è stancante e poco intuitivo, i tasselli di comando sono troppo piccoli e la visibilità del display può risultare scarsa, a seconda dell’incidenza della luce. Il display touch va operato anche per le azioni base, come regolare il climatizzatore, e spesso servono più passaggi. Solo per disattivare volante e sedili riscaldabili, ne occorrono ben 8. Decisamente troppi, cari ingegneri. Questo sistema comporta regolari distrazioni e, pertanto, contraddice in toto l’approccio di sicurezza pubblicizzato da Volvo.
blaulicht | gyrophare bleu | girofaro blu
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