Liber - Crescendo in musica

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[Crescendo in musica]

SOMMARIO

INTERVISTA L’amplificatore delle emozioni Musicare i testi, tra rime, rap e filastrocche, è possibile, senza paura: ne ha parlato Janna Carioli, scrittrice e autrice televisiva, nell’intervista a cura di Eléonore Grassi Qual è il tuo rapporto con la musica? Da anni scrivo testi per canzoni, per adulti, ma soprattutto per ragazzi. Essendo stata autrice di programmi televisivi per bambini (Melevisione e Bumbi) in cui la componente musicale era molto importante, ho avuto l’opportunità di collaborare con parecchi musicisti e questo aiuta a farsi venire idee. Come hai trasferito e portato la musica e la musicalità nei tuoi libri? In che generi e forme si esprimono meglio? Ovviamente i libri che più si prestano a essere accompagnati dalla musica sono i libri di filastrocche e quelli di poesie. Alcuni albi per piccolissimi, editi con Sinnos, sono usciti accompagnati da un cd allegato. Un nido di filastrocche, per esempio, segue un bambino durante la sua giornata, da quando si sveglia al mattino, a quando va al nido, quando mangia, gioca, fa pipì, torna a casa, va a dormire. Filastrocche contro la fifa invece è stata una vera sfida, perché le piccole composizioni in rima dovevano essere funzionali a far passare la paura ai bambini che affrontano accertamenti clinici. Dico che è stata una sfida perché non è stato facile scrivere una filastrocca musicata che parla dell’elettrocardiogramma o della radiografia… ma credo di esserci riuscita trovando delle metafore buffe. Un esempio: Mi metto in posa e trattengo il respiro Mani sui fianchi come un fachiro Fammi una bella pulita e lucente Radiografia sorridente…

Luce Possentini, Valeria Petrone, Giulia Orecchia, Daniela Iride Murgia, capaci di dare un corpo coerente alle fattezze di pensiero e parola del testo. Ma c’è di più. Ogni libro nasce

Ecco, direi che la chiave è questa: se si vuole parlare con i bambini bisogna trovare un elemento che faccia sorridere, che viri verso l’assurdo, che sdrammatizzi. Evidentemente questa esigenza è molto sentita dai medici che si occupano dei bambini perché in questo momento da un importante ospedale pediatrico mi hanno chiesto di comporre una canzone… sull’endoscopia! Chissà se ci riuscirò? Diciamo che questa tipologia di piccole filastrocche-canzoni le possiamo definire “funzionali a”. Non sono brani indimenticabili, ma sono sicuramente divertenti e cantabili, tanto è vero che molti genitori mi scrivono disperati perché i figli, come fanno in genere i piccoli, li vogliono ascoltare e riascoltare fino alla nausea (dei genitori). Anche quando si tratta di testi poetici più complessi, come le poesie, la musica è sempre in agguato, tanto è vero che spesso, quando vado nelle scuole a incontrare i ragazzi, come gioco faccio vedere loro come si possono musicare alcuni testi, trovando un ritmo giusto, per esempio una poesia può diventare un rap, un’altra si può accompagnare battendo i piedi a ritmo perché la metrica, casualmente, coincide con una notissima filastrocca cantata con il zum pam pam. L’obiettivo non è quello di invischiarsi in una composizione estemporanea di autore, ma quella di far capire ai ragazzi che con la musica si può giocare senza paura. Qualunque tipo di musica. E anche nei romanzi, che apparentemente non c’entrano con la musica, questa in realtà affiora. I dialoghi, per esempio, sono ritmi, in cui le parole non devono essere né troppe né poche, ma incisive, musicali e significanti.

riprova del fatto che il cortocircuito tra il suono della parola e quello della musica, tra immagine e immaginario, può scatenarsi facendo girare la corrente in una direzione o nell’altra.

Ci sono albi dove la musica che viene lasciata nelle orecchie del lettore è, volutamente, solo quella delle parole, perché è lì che si prende la mira. Sono gli albi dove la grande poesia diventa partitura per le immagini in realtà con delle musiche precise. A volte, come nei classici, Vivaldi, Debussy, Tartini, Saint Saens, Mel Bonis, le musiche di riferimento preesistono al testo che viene costruito per veicolarle, altre volte le musiche si innestano su testi e immagini che hanno avuto l’urgenza di nascere per primi, a 36

I codici QR contenuti negli albi, consentono di ascoltare le tracce audio con agilità e di vivere, anche nella lettura autonoma, un’esperienza artistica completa, e complessa, ma mai complicata. Sono libri unici e speciali (da Tinotino, Tinotina Tino tin tin


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