#cheauto! Aprile 2021

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56

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Aprile 2021

FORD MUSTANG MACH-E

ELETTRIZZANTE! L'INCREDIBILE STORIA DELLA

FERRARI 750 MONZA

Hyundai Tucson Jeep Renegade 4xe

Jaguar E-Type 60 Collection il futuro dell'Endurance

E MOLTO ALTRO...


Nr.

56

Aprile 2021

SOMMARIO 6 #chefoto! 20 #cheroba! Voglia di neve? 34 #chenovità! Ford Mustang Mach-E 48 #chebella! Hyundai Tucson 60 #chemacchina! Jeep Renegade 4xe 74 #cheleggenda! Ferrari 750 Monza 88 #chestoria! Jaguar E-type 60 Collection 100 #chestoria! Kiri Technologies 106 #chestoria! Avtoros Shaman 114 #checorse! Endurance da fantascienza!




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#chefoto

LA VERSIONE 2021 DELLA MAZDA CX-5 È ANCORA PIÙ ELEGANTE, SPAZIOSA, DINAMICA E ALLO STESSO TEMPO ALZA IL LIVELLO TECNOLOGICO. E AGGIUNGE LA “HOMURA”, UNA SERIE SPECIALE A VOCAZIONE SPORTIVA. LA VETTURA È ORA DOTATA DI UNA AGGIORNATA TECNOLOGIA HMI (HUMAN MACHINE INTERFACE) PER MAGGIORE PRATICITÀ, TRANQUILLITÀ E SICUREZZA, DI SERIE SU TUTTE LE VERSIONI. IL NUOVO SISTEMA INFOTAINMENT È CARATTERIZZATO DA UN DISPLAY DA 10,25 POLLICI E DA UNA GAMMA DI FUNZIONALITÀ E SERVIZI DI CONNESSIONE GOVERNABILI DAL PROPRIO SMARTPHONE UTILIZZANDO MY MAZDA APP. SOTTO IL PROFILO TECNICO L’AUTO PRESENTA MIGLIORAMENTI AL GRUPPO PROPULSORE E NUMEROSI ACCORGIMENTI TECNICI CHE PORTANO A UN’ESPERIENZA DI GUIDA MIGLIORE E PIÙ RISPETTOSA DELL’AMBIENTE. AGGIORNANDO LA TRASMISSIONE AUTOMATICA E AFFINANDO LA TRAZIONE INTEGRALE I-ACTIV AWD, I PROGETTISTI HANNO OTTENUTO UNA SENSIBILE RIDUZIONE DEGLI ATTRITI E HA RESO LA CX-5 2021 MOLTO PIÙ PRONTA E REATTIVA AGLI INPUT IN OGNI SITUAZIONE DI GUIDA, SOPRATTUTTO IN RIPRESA. L’AUTO È DISPONIBILE IN QUATTRO MOTORIZZAZIONI: DUE BENZINA SKYACTIV-G DA 2.0L 165 CV E 2.5L DA 194 CV (DOTATI DI TECNOLOGIA PER LA DISATTIVAZIONE DEI CILINDRI) E DUE UNITÀ DIESEL SKYACTIV-D DA 150 CV (COPPIA 380 NM) E 184 CV (COPPIA 445 NM) CON DOPPIA TURBINA A GEOMETRIA VARIABILE. TUTTI I MOTORI HANNO MIGLIORI LIVELLI DI EMISSIONI DI CO2 (CICLO WLTP) CHE PONGONO LA CX-5 AI VERTICI DEL SEGMENTO. IL LISTINO DELLA CX-5 2021 PARTE DA € 33.150 (VERSIONE BUSINESS 2.0L BENZINA 165 CV 2WD CAMBIO MANUALE) PER ARRIVARE A € 49.550 PER L’ESCLUSIVO ALLESTIMENTO 100TH ANNIVERSARY, CON MOTORIZZAZIONE DIESEL 2.2L DA 184 CV, TRAZIONE INTEGRALE I-ACTIV AWD E CAMBIO AUTOMATICO



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#chefoto


“OGNI BUGATTI DIVO È UNICA NEL SUO GENERE. CON LA "LADY BUG", REALIZZATA “SU MISURA” PER UN CLIENTE, BUGATTI HA DIMOSTRATO LA SUA CAPACITÀ DI PERSONALIZZAZIONE. CIÒ CHE INIZIALMENTE SEMBRAVA IMPOSSIBILE È STATO ESEGUITO ALLA PERFEZIONE DAI DESIGNER E DAGLI SVILUPPATORI. - AFFERMA STEPHAN WINKELMANN, PRESIDENTE DI BUGATTI - SIAMO ORGOGLIOSI DI AVER SODDISFATTO IL GUSTO E LE ASPETTATIVE PERSONALI DEL CLIENTE CON QUESTA DIVO UNICA. IL LAVORO SU QUESTO CAPOLAVORO AUTOMOBILISTICO È UNA SIMBIOSI DI ARTE, DESIGN E TECNOLOGIA”


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#chefoto


MARIA TERESA DE FILIPPIS È STATA LA PRIMA DONNA AL VIA DI UN GRAN PREMIO DI F.1. NATA A NAPOLI NEL 1926, DECIDE DI ENTRARE NEL MONDO DELLE CORSE QUASI PER SFIDA. NEL 1948 DEBUTTA E CONQUISTA IL SUCCESSO ALLA 10 KM SALERNO-CAVA DEI TIRRENI, NELLA CLASSE 500 TURISMO, MENTRE L’ANNO SUCCESSIVO VINCE SVARIATE COMPETIZIONI NELLA CATEGORIA 750. NEL BIENNIO 1953-1954 GUIDA UNA OSCA 1100 E OTTIENE NUMEROSE VITTORIE: 12 ORE DI PESCARA, TRULLO D’ORO, CATANIA-ETNA, CASERTA E SIRACUSA. NEL 1955 PASSA ALLA MASERATI 2000 A6GCS: “ERA LA VETTURA CON LA QUALE MI SENTIVO DI POTER FARE QUALSIASI COSA… E LA FACEVO - AMAVA DIRE - POVERA MACCHINA! QUANTI INCIDENTI SPETTACOLARI, MA ANCHE QUANTE VITTORIE.” ALLA FINE DEL CAMPIONATO DEL 1955 SARÀ SECONDA NELLA CATEGORIA 2000. NEL 1958 ESORDISCE NEL G.P. DI SIRACUSA AL VOLANTE DI UNA F.1 MASERATI 250F PRIVATA E IN SEGUITO, IN BELGIO, DEBUTTA NEL CAMPIONATO DEL MONDO. LA SUA È STATA UNA STORIA DI TENACIA E CORAGGIO, CHE L’HA RESA CAPACE DI EMERGERE IN UN AMBIENTE FINO AD ALLORA CONSIDERATO ESCLUSIVAMENTE MASCHILE


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#chefoto


ALLA GUIDA DELLA SUA AUDI S1 FIA WORLD RALLYCROSS, IL CAMPIONE SVEDESE MATTIAS EKSTRÖM È STATO DI RECENTE PROTAGONISTA DI UN ECCEZIONALE SERVIZIO FOTOGRAFICO SOTTO L'AURORA BOREALE. LA SERIE DI IMMAGINI DEL FOTOGRAFO JAANUS REE È STATA REALIZZATA NELL'ESTREMO NORD DELLA FINLANDIA, NEI PRESSI DELLA CITTÀ DI MUONIO. IL PIÙ GRANDE OSTACOLO (OLTRE AI PROBLEMI DI GUIDA SU UN LAGO GHIACCIATO) È DIPESO DAL FATTO CHE L’AUDI DI EKSTRÖM NON HA FARI, IL CHE SIGNIFICAVA CHE IL CIELO E IL FLASH DELLA FOTOCAMERA DI REE ERANO LE UNICHE FONTI DI LUCE

FOTOGRAFIA JAANUS REE - RED BULL CONTENT POOL


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#chefoto

LA RICOSTITUITA BRITISH RACING MOTORS (BRM) STA SVILUPPANDO L’AMBIZIOSO PROGETTO DI RI-COSTRUIRE TRE AUTENTICHE FORMULA 1 V16 DEGLI ANNI '50. I TECNICI HANNO RISPOLVERATO UN PROPULSORE V16 RISALENTE A QUEGLI ANNI (UNO DEI PROPULSORI PIÙ COMPLESSI MAI COSTRUITI) E LO HANNORECENTEMENTE TESTATO CON CAUTELA AL DINAMOMETRO (NELLA FOTO) PRIMA DI PASSARE ALLA COSTRUZIONE DEI TRE ESEMPLARI NUOVI: "NON VOLEVAMO SPINGERE TROPPO SUL BANCO PROVA - HA DETTO IL TECNICO MARTIN SMITH - MA ANCHE COSÌ STIMIAMO DI AVER OTTENUTO CIRCA 550 CV A 10.000 GIRI E 2,5 PSI, IL CHE È ENORME PER UN PROPULSORE DI 70 ANNI FA”. LE PRIMA DELLE TRE "NUOVE" BRM P15 V16 (COMMISSIONATA DA JOHN OWEN, FIGLIO DI SIR ALFRED OWEN, FONDATORE DI BRM) DOVREBBE ESSERE CONSEGNATA ENTRO LA FINE DELL'ANNO



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#chefoto


IL CALENDARIO DELLA SERIE EUROPEA 2021 DI DRIFTING È COMPOSTO DA CINQUE ROUND; SI PARTE IL 29 MAGGIO SUL CIRCUITO AUSTRIACO DI GREINBACH E SI TERMINA IL 5 SETTEMBRE NELLE STRADE DEL CENTRO DELLA CAPITALE GEORGIANA TBILISI. AL MOMENTO NELLA GRIGLIA DI PARTENZA VIRTUALE SONO RAPPRESENTATI BEN 25 PAESI E, CON SODDISFAZIONE, IL PRESIDENTE DEL DRIFT MASTERS GRAND PRIX, ARKADIUSZ DUDKO, HA SPIEGATO: "IL CALENDARIO DMEC 2021 È ENTUSIASMANTE SIA PER I PILOTI CHE PER I FAN. STIAMO ANDANDO IN NUOVI PAESI E RAGGIUNGENDO PIÙ PERSONE ". • PS RACING CENTER - GREINBACH, AUSTRIA, 29-30 MAGGIO • LILLESAND ARENA - LILLESAND, NORVEGIA, 25-26 GIUGNO • TORUN SPEEDWAY ARENA - TORUN, POLONIA, 9-10 LUGLIO • BIKERNIEKU TRASE CIRCUITK - RIGA, LETTONIA, 30-31 LUGLIO • TBILISI CITY CENTER - GEORGIA, 4-5 SETTEMBRE

FOTOGRAFIA JAANUS REE - RED BULL CONTENT POOL


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#chefoto

NOTEVOLE ALTEZZA LIBERA DAL SUOLO, CINTURA DELLA SCOCCA RIALZATA, SPALLE GENEROSE, LINEA SPIOVENTE DEL TETTO E DELLA SUPERFICIE VETRATA… NUOVO RENAULT ARKANA È SENZA DUBBIO UN SUV COUPÉ. ALL’INTERNO GLI OCCUPANTI GODONO DI UN ABITACOLO ERGONOMICO E SPAZIOSO, IMPREZIOSITO DA MATERIALI PREGIATI. RENAULT ARKANA È DOTATO DI TECNOLOGIA E-TECH HYBRID 145 CV, MA PUÒ ANCHE CONTARE SULLE MOTORIZZAZIONI PERFORMANTI TCE 140 E 160 NELLA VERSIONE MICRO-IBRIDA DA 12 VOLT. LA VETTURA (OFFERTA IN SEI TINTE DI CARROZZERIA) PROPONE UNA GAMMA COMPOSTA DA DUE SOLI LIVELLI DI EQUIPAGGIAMENTO: OLTRE ALLA INTENS C’È LA R.S. LINE, PER CHI DESIDERA FORTE DIFFERENZIAZIONE E DESIGN DINAMICO

#ca!


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#cheroba


Auto da sogno a St. Moritz

VOGLIA DI NEVE? THE I.C.E. ST. MORITZ È UN APPUNTAMENTO INTERNAZIONALE UNICO CHE, A DIFFERENZA DI ALTRI, NON PUÒ ESSERE RINVIATO O TRASFERITO IN ALTRO LUOGO: HA BISOGNO DEL LAGO GHIACCIATO. LA PANDEMIA HA FATTO CANCELLARE L’EVENTO 2021, MA ALCUNI COLLEZIONISTI NON SI SONO DATI PER VINTI… Fotografie e direzione creativa Fabrizio D'Aloisio (@fabriziodaloisio) per @theicestmoritz


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#cheroba

Voglia di neve?



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#cheroba

Voglia di neve?

THE I.C.E. ST. MORITZ È ASSAI DIVERSO DA TUTTI GLI ALTRI CONCORSI DI ELEGANZA. SI SVOLGE TOTALMENTE SUL LAGO CHE, DURANTE I MESI INVERALI, SI COPRE DI UNO SPESSO STRATO DI GHIACCIO. L’INGRESSO SULLA SUPERFICIE GELATA VIENE CONCESSO DALLE AUTORITÀ SOLO QUANDO IL GHIACCIO RAGGIUNGE UNO SPESSORE DI 27 CENTIMETRI E DOPO ALCUNI TEST DI RESISTENZA, EFFETTUATI CON PESI DI 7.700 KG. E CON UNO SPECIALE VEICOLO DI BEN 3.500 CHILOGRAMMI. SUPERATE QUESTE PROVE VIENE AUTORIZZATA LA MANIFESTAZIONE E VENGONO ALLESTITE TUTTE LE STRUTTURE DEL CASO. NEL FRATTEMPO IL GHIACCIO CONTINUA AD AUMENTARE E, NEGLI ANNI SCORSI, SI È CALCOLATO CHE THE I.C.E. ST. MORITZ SI SIA SVOLTO SU UNA CROSTA DI CIRCA 45 CENTIMETRI. PER MAGGIORI INFORMAZIONI WWW.THEICESTMORITZ.CH



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#cheroba

Voglia di neve?



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#cheroba

Voglia di neve?

SITUATA AD UN'ALTITUDINE DI 1.856 METRI, S. MORITZ È LA PERLA DELL’ALTA ENGADINA ED È BACIATA DAL SOLE PER UN NUMERO DI GIORNATE DECISAMENTE PIÙ ELEVATO RISPETTO ALLE ALTRE STAZIONI SCIISTICHE ALPINE. DAL 1930 IL SOLE È DIVENUTO IL SIMBOLO LOCALE, ANCHE IN VIRTÙ DEL FATTO CHE S. MORITZ È MOLTO FREQUENTATA PURE D’ESTATE. NOTA QUALE META DI UN TURISMO DI LUSSO (E RISERVATO) LA LOCALITÀ ELVETICA SI È FATTA CONOSCERE NEL MONDO SOPRATTUTTO GRAZIE AGLI SPORT DEL GHIACCIO E AD EVENTI DI GRANDE RICHIAMO INTERNAZIONALE. TRA GLI ALTRI SUL LAGO GHIACCIATO SI SVOLGONO ANCHE INCONTRI DI POLO, DI CRICKET E PERSINO CORSE DI CAVALLI



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#cheroba

Voglia di neve?



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#cheroba

Voglia di neve?


unque, come si usa dire? Al cuor non si comanda?... ma pare non si possa comandare neppure alla passione per le belle automobili e per le magnificenza delle Alpi. Da qualche anno ormai la seconda metà di febbraio è segnata sul calendario di tutti gli innamorati di auto da sogno: l’appuntamento è a St. Moritz, regina delle alpi Svizzere e meta prediletta del jet set internazionale che non ha paura del “freschino” e ai tropici preferisce ancora una sana scarpinata tra “neige et glace”. Infatti, cosa può esserci di più libidinoso che pazziare su di uno spettacolare laghetto ghiacciato, a 1.800 metri di altitudine, che sembra fatto apposta per far “scarligare” (scivolare per i non lombardi o ticinesi) a tutta birra dei veri e propri capolavori su quattro ruote? Già, cosa? L’Alta Engadina era infatti palcoscenico di un evento incredibile e affascinante: “The I.C.E. St. Moritz - International Concours of Elegance”. Decisamente una più che esclusiva celebrazione di stile ed eleganza, ma non solo. Ma perché parliamo al passato per questa prestigiosa manifestazione? E’ presto detto: purtroppo la maledetta pandemia Covid 19 ha portato alla cancellazione dell’evento 2021. The I.C.E. St. Moritz è un appuntamento internazionale unico nel suo genere che, a differenza di altri eventi, non può essere trasferito in altro luogo o in un'altra data. Infatti la superficie ghiacciata del lago più glamour del pianeta si mantiene intatta per soli tre mesi e ne consegue che l’unico evento vintage che del ghiaccio non può fare a meno è, ovviamente, legato a quel luogo e a quella stagione.

E quindi per il 2021 ci siamo persi questo inimitabile mix di eleganza, stile, sport e dinamismo… o perlomeno così sembrava… Ed ecco arrivare in soccorso il “cuore a cui non si comanda”di cui sopra. L’evento è cancellato? Bene, ma la passione no! Il richiamo di questo appuntamento è stato infatti troppo forte, anche in questo orribile anno, per parecchi collezionisti che, provenendo da tutto il mondo, hanno voluto fortemente continuare una tradizione e condividere l'elettrizzante esperienza di guidare sulla pista innevata le proprie vetture d'epoca. Costretti ad annullare l'edizione di quest'anno, gli organizzatori elvetici hanno scoperto di non essere riusciti a tenere lontana la passione e hanno dovuto “subire” la pacifica invasione di alcuni collezionisti, spontaneamente giunti St. Moritz con le loro meraviglie a quattro ruote. E quindi, anche quest’anno scorazzare, il laghetto ghiacciato è stato teatro delle evoluzione di alcune splendide e rarissime auto, divenute anche protagonista di set fotografici unici e irripetibili, in alcuni degli angoli più suggestivi della località sciistica elvetica, compresi i prestigiosi saloni del Badrutt’s Palace. E nelle fotografie di questo servizio (dovute alla ispirata creatività di Fabrizio D'Aloisio) c’è tutta l’emozione di quanto è successo, un assaggio di quanto avrebbe potuto accadere e senz’altro accadrà di nuovo. A St. Moritz stanno già lavorando a una super edizione 2022, che sarà ancora più bella e spettacolare: è già ora di iniziare il conto alla rovescia... l’appuntamento è per il sabato 26 febbraio del prossimo anno.

#ca!


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#chenovità


Ford Mustang Mach-E

MESTEÑO

A CHI DESIDERA UN'AUTO ELETTRICA CHE OFFRA LA LIBERTÀ, LE PRESTAZIONI E IL CARATTERE ICONICO DELL'AUTO SPORTIVA PIÙ VENDUTA AL MONDO, FORD RISPONDE CON MUSTANG MACH-E, DISPONIBILE CON TRAZIONE POSTERIORE E CON TRAZIONE INTEGRALE E… CAPACE DI PASSARE DA 0 A 100 KM/H IN SOLI 3,7 SECONDI


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#chenovità

MESTEÑO


marillo, Texas. In questa città, presso la sede della American Quarter Horse Association, è depositato il Registro di Razza dei Quarter Horse, cavalli conosciuti per essere agili, scattanti… i più veloci di tutti sul quarto di miglio, da cui il nome Quarter Horse. Il Quarter Horse (che vedete nelle foto di questo servizio) di oggi è un discendente molto stretto del Mustang. Nasce infatti da una serie di incroci tra purosangue inglesi, cavalli spagnoli e, per l’appunto, il Mustang. A sua volta il Mustang era nipote dei cavalli spagnoli che i primi coloni portarono nel Nuovo Mondo; il suo nome origina infatti dal castigliano “mesteño” o “mestengo”, che può essere tradotto in “non domato”. Si narra che alcuni esemplari di mesteño fuggirono dagli accampamenti dei conquistadores e tornarono a vivere allo stato brado. Molti anni dopo vennero poi catturati e utilizzati dai Nativi Americani e quindi ribattezzati Mustang dall’uomo bianco. I Mustang sono cavalli davvero leggendari, caratterizzati da spirito libero e indipendente, velocissimi e indomabili… e fu proprio ispirandosi a queste caratteristiche che venne scelto il nome Mustang per la vettura sportiva che Ford lanciò nei primi anni 60 del secolo scorso. Da allora decenni di imprese sportive, suggestioni, film e leggende si sono intrecciate attorno alla storia e alla vita di questa iconica vettura, giunta a noi affascinante come mai e pronta a sedurre nuove schiere di automobilisti con una rivoluzionaria edizione completamente elettrica: la Mustang Mach-E. La sfida più grande per Ford è stata quella di trasmettere il dna sportivo della storica coupé (che, sia detto ben chiaro, rimane in produzione)


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#chenovità

MESTEÑO


in questa nuova auto, una quattro porte “quasi SUV” ma comunque sportiva, muscolosa… inesorabilmente Mustang. Osservandola lo si capisce subito, grazie ad elementi caratteristici quali il lungo cofano, i fianchi scolpiti, i fari aggressivi e i fanali di coda a tre barre. All'interno c’è ampio spazio per cinque passeggeri e bagagli, grazie alla nuova architettura completamente elettrica che colloca le batterie all'interno del sottoscocca. Il vano di carico dietro i sedili posteriori, pari a 402 litri, è integrato da un vano portabagagli anteriore da 81 litri grazie all'assenza di un motore a combustione sotto il cofano. L’abitacolo offre un mix di design elegante e moderno unito a una funzionalità intelligente e a interessanti novità quale, ad esempio, il tetto panoramico fisso in vetro con protezione a infrarossi, che mantiene una temperatura più fresca d'estate e più calda d'inverno, oltre a proteggere dai raggi ultravioletti. Una chicca tutta da godere quando si è in vettura è l’impianto audio B&O Sound System di altissima qualità, che include altoparlanti integrati nella parte anteriore, che fluttuano sopra le prese dell'aria come un sound bar, caratteristica che si è aggiudicata un iF DESIGN AWARD 2020. Ma l’anima Mustang della nuova Mach-E si esprime al massimo sottopelle. La nuova piattaforma stata sviluppata per sfruttare al meglio la distribuzione del peso e la potenza di coppia dell'alimentazione completamente elettrica. Infatti sia nella versione con batteria standard (con 288 celle e 68 kWh utilizzabili), sia nella variante ad autonomia estesa (con 376 celle e 88 kWh utilizzabili), la batteria agli ioni di litio è collocata in posizione centrale tra gli assi e sotto il pianale. Ne consegue un baricentro estremamente basso.

Contenute in una custodia impermeabile rivestita da una protezione antiurto, le batterie presentano un avanzato sistema di raffreddamento e riscaldamento per ottimizzare le prestazioni in condizioni climatiche estreme, migliorare i tempi di ricarica e guidare ad alta velocità. Nella versione a trazione posteriore, la potenza viene trasferita a un nuovo motore a corrente alternata, raffreddato a olio e montato posteriormente, nonché a un motore aggiuntivo anteriore. Il motore posteriore, sincrono a magnete permanente, consente di raggiungere la coppia massima in 0,5 secondi per una risposta ottimale. E i dati sono assolutamente clamorosi: la Mustang Mach-E con trazione posteriore (che potremmo chaimare versione base) sviluppa “solo” 269 CV con batteria standard e 294 CV con batteria extended range con 430 Nm di coppia per un'accelerazione da 0 a 100 km/h da 6,1 a 6,2 secondi. La versione con trazione integrale sviluppa invece 269 CV con batteria standard e ben 351 CV con batteria extended range, a fronte di 580 Nm di coppia per un'accelerazione da 0 a 100 km/h da 5,1 a 5,6 secondi. Questi ultimi dati caratterizzano anche la Mustang Mach-E First Edition mentre la ultra-sportiva Mustang Mach-E GT, con trazione integrale e batteria extended range, sviluppa la bellezza 487 CV, 860 Nm di coppia e accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,7 secondi… wow! Da rammentare inoltre che il sistema a trazione integrale applica la coppia in modo indipendente alle ruote anteriori e posteriori, per una migliore accelerazione e tenuta, offrendo la quintessenza della sensazione tipica della Mustang, ma va sottolineato


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#chenovità

MESTEÑO


PER CONSENTIRE AI CLIENTI DI SENTIRLA PROPRIA FIN DAL PRIMO MOMENTO, MUSTANG MACH-E PUÒ ESSERE PRE-CONFIGURATA PRIMA DELLA CONSEGNA UTILIZZANDO LA NUOVA FUNZIONE REMOTE VEHICLE SETUP. BASTA CREARE UN PROFILO PERSONALIZZATO IN CUI SALVARE LE IMPOSTAZIONI PREFERITE E I LUOGHI PIÙ FREQUENTATI, COME LA SEDE DI LAVORO, UN SUPERMERCATO O LE STAZIONI DI RICARICA NELLE VICINANZE. DAL CANTO LORO GLI AGGIORNAMENTI OVER-THE-AIR SONO IN GRADO DI MIGLIORARE L’AUTO NEL TEMPO, SENZA LA NECESSITÀ DI USCIRE DI CASA O ATTENDERE LUNGHI AGGIORNAMENTI DEL SOFTWARE. MOLTI POSSONO ESSERE COMPLETATI IN MENO DI DUE MINUTI E ALCUNE INSTALLAZIONI SONO INVISIBILI AI CLIENTI, CHE POSSONO SCEGLIERE UN ORARIO IN CUI L'AUTO PARCHEGGIATA VIENE AGGIORNATA, A ESEMPIO NEL CUORE DELLA NOTTE

che le impostazioni delle sospensione, delle molle, delle barre antirollio, dello sterzo e del motore sono state adattate alle strade più strette e tortuose e ai limiti di velocità più elevati riscontrabili in Europa. Su strada si possono facilmente selezionare tre modalità di guida: Whisper, Active e Untamed, progettate per immergere il conducente in una data atmosfera modificando ciò che vede, sente e avverte quando è alla guida. Grazie a comandi di sterzo più leggeri, a una risposta dell'acceleratore più delicata e a un'atmosfera più silenziosa all'interno dell'abitacolo, la modalità Whisper è la più rilassante. Oltre a ciò ottimizza il Brake Traction Control che contribuisce all'aderenza su superfici bagnate e scivolose, per rendere la guida ancora meno impegnativa. La modalità Active bilancia la quieta serenità offerta da un veicolo elettrico con l'emozionante performance di guida votata al divertimento della Mustang, pertanto, è perfetta per la guida di tutti i giorni. L'abitacolo presenta una soffusa luce blu mentre la modalità EcoMode contribuisce a massimizzare l'efficienza energetica. Se il conducente invece desidera un po' più di verve, può passare alla modalità Untamed che sprigiona tutto il potenziale di Mustang Mach-E, affinando lo sterzo, migliorando la risposta dell'acceleratore e dando la sensazione di scalare in decelerazione. A tali prestazioni fanno eco nell'abitacolo suoni più ruggenti, illuminazione arancione sportiva e linee dinamiche sul display, che riflettono le accelerazioni e le forze in curva. Quindi grandi prestazioni e grande attenzione al comportamento su strada.


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#chenovità

MESTEÑO


MUSTANG MACH-E È SUPPORTATA DA UN ECOSISTEMA CHE OFFRE UN ACCESSO ALLA RICARICA IN TUTTA EUROPA. I CLIENTI CHE EFFETTUERANNO UN ORDINE QUEST'ANNO RICEVERANNO CINQUE ANNI DI ACCESSO GRATUITO AL FORDPASS CHARGING NETWORK, CHE AL MOMENTO COMPRENDE PIÙ DI 155.000 STAZIONI. IN COLLABORAZIONE CON NEWMOTION, I CLIENTI FORD POTRANNO UTILIZZARE L'APP FORDPASS PER LOCALIZZARE, NAVIGARE, PAGARE E MONITORARE LA RICARICA PRESSO I PUNTI PRESENTI IN 21 PAESI. I CLIENTI RICEVERANNO INOLTRE UN ANNO DI ACCESSO GRATUITO ALLA RETE DI RICARICA RAPIDA IONITY CHE AL MOMENTO VANTA PIÙ DI 300 STAZIONI DI RICARICA, CHE DOVREBBERO ARRIVARE A 400 ENTRO LA FINE DELL'ANNO

Bene, ma l’autonomia? I motori della Mustang Mach-E garantiscono fino a 610 km di autonomia WLTP nella versione a trazione posteriore e fino a 540 km nella versione a trazione integrale e nella First Edition, mentre la funzione Intelligent Range elimina qualsiasi preoccupazione sull’autonomia, poiché stima accuratamente quella residua, in base al comportamento di guida e alle condizioni meteo. Dal canto suo la ricarica è semplice e veloce. Ford offre ai clienti il Ford Wallbox per rendere la ricarica domestica più veloce e conveniente. Disponibile nelle versioni da 7,4 kW e 11 kW, il caricabatterie da parete può ricaricare la batteria della Mustang Mach-E dal 10% all'80% in circa 6 ore. Chi acquista Mustang Mach-E riceve, inoltre, in dotazione due cavi di ricarica per soddisfare qualsiasi esigenza di ricarica sia pubblica che domestica. Altra dotazione di serie è la compatibilità con una ricarica rapida in corrente continua. Arrivando fino a 150 kW con una colonnina IONITY si pensi che entrambe le versioni (trazione posteriore e trazione integrale) se dotate di batteria extended range, passano dal 10 all'80% della carica in 45 minuti. Mustang Mach-E è, inoltre, dotata dalla funzione One Pedal Drive che restituisce maggiore energia cinetica alla batteria, per una migliore efficienza. L'accelerazione e la decelerazione avvengono rispettivamente premendo e sollevando il pedale dell'acceleratore mentre il pedale del freno rimane attivo per situazioni in cui è richiesta una maggiore potenza di frenata.


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#chenovità

MESTEÑO

SPESSO SI DICE “QUEST’AUTO È UN MISSILE…”. BENE, ASSODATO CHE LE PRESTAZIONI DI UNA MUSTANG MACH-E SONO VERAMENTE “SPAZIALI” NEGLI USA FORD HA INVECE UTILIZZATO UN MISSILE PER DIMOSTRARE, IN MODO SEMPLICE ED EFFICACE, COSA SIGNIFICHI AVERE 300 MIGLIA DI AUTONOMIA A DISPOSIZIONE… GUARDARE IL VIDEO PER CREDERE…


In questo nuovo prodotto Ford fa il suo debutto il sistema SYNC di nuova generazione che consente di personalizzare più di 80 impostazioni, dalla temperatura dell'abitacolo e alla posizione del sedile alle luci dell’abitacolo, per un'esperienza di guida altamente personalizzata. Il display touchscreen full HD da 15,5" è dotato di un'interfaccia semplificata per fornire informazioni in modo facilmente comprensibile. Il sistema SYNC migliora anche la sicurezza alla guida grazie alla navigazione connessa; infatti le informazioni sul traffico (fornite dall'esperto in localizzazione TomTom) e le indicazioni stradali (fornite da Garmin) fanno si che il conducente abbia sempre a disposizione i percorsi più efficienti per raggiungere la sua destinazione. Il sistema inoltre può indicare in modo indipendente dove e quando effettuare la ricarica durante il viaggio, oltre a fornire in tempo reale informazioni sulla disponibilità e sui prezzi delle stazioni di ricarica. Altra tecnologia d’avanguardia è la Phone-AsA-Key, grazie alla quale il veicolo è in grado di rilevare lo smartphone abbinato all’auto mentre la persona si avvicina e di aprire le portiere, permettendo di iniziare a guidare senza dover estrarre lo smartphone dalle tasche o utilizzare la chiave. Mustang Mach-E applica le impostazioni preferite dei singoli conducenti prima che questi entrino nell'auto, identificando gli smartphone e le chiavi quando si avvicinano. La tecnologia Hands-Free-Liftgate invece semplifica l'accesso al portellone posteriore, permettendo di aprirlo con un semplice movimento del piede sotto il paraurti nel caso si abbiano le mani occupate.

Ma, in questa grandinata di nuove tecnologie intelligenti, non potevano certo mancare le assistenze alla guida. Ci pensa il Ford Co-Pilot con un bouquet di tutto rispetto che comprende: • Intelligent Adaptive Cruise Control con Stop & Go e Lane Centring: mantiene automaticamente una certa distanza dai veicoli che precedono e contribuisce a mantenere l'auto al centro della corsia. Il sistema è in grado di arrestare completamente il veicolo e di farlo ripartire quando il traffico lo impone • Active Park Assist 2.0: consente manovre completamente automatizzate in parcheggi a pettine e paralleli, tenendo semplicemente premuto un pulsante • Pre-Collision Assist con Auto Emergency Braking: rileva pedoni e ciclisti davanti o in prossimità della vettura e frena automaticamente in caso di potenziale collisione • Lane-Keeping System con Blind Spot Assist: monitora la zona d'ombra per rilevare eventuali veicoli provenienti da dietro e applica una controsterzata per avvertire il conducente in caso di potenziale collisione. Per finire un’occhiata ai prezzi, decisamente competitivi a fronte dei contenuti offerti. Si parte con un’offerta in promozione € 43.680 a fronte di un listino “chiavi in mano” di € 49.900 per la “standard range” e si sale a € 56.750 per la “extended range”. Identico prezzo per la AWD “standard range” mentre per la AWD “extended range” ci vogliono € 66.850. Infine la First Edition (che ha proprio tutto di serie) è sul mercato a € 71.050. Il consiglio è comunque di andare sul sito ford.it per configuare la Mach-E secondo i propri desideri.


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#chenovità

MESTEÑO

QUANDO FORD PERFORMANCE E VAUGHN GITTIN JR. DI RTR VEHICLES COLLABORANO C’È DA ASPETTARSI DI TUTTO, COME È ACCADUTO PER QUESTA MUSTANG MACH-E 1400. QUESTA AUTOMOBILE, UN VERO “RAZZO STRADALE” DIMOSTRA A QUALI PRESTAZIONI SI PUÒ AMBIRE SENZA USARE UNA GOCCIA DI BENZINA. QUESTA MUSTANG MACH-E È UN PEZZO UNICO E CON I SUOI SETTE MOTORI ELETTRICI PROMETTE (E MANTIENE) PRESTAZIONI MUSTANG ESTREME 4


#ca!


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#chebella



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#chebella

Il coraggio di cambiare

casa Coreana ha ormai svelato da tempo le proprie carte al mondo. Quello che sembrava un semplice exploit, per ridare vita ad un brand un po' annacquato da stilemi e modelli piuttosto anonimi, ora appare invece una strada ben precisa, anzi una missione. Alcuni concept, ma soprattutto la nuova vena "elettrica" del brand, hanno dato sfogo alla creatività dei designer, alla ricerca di una nuova identità, fresca e futuribile. E pure dal punto di vista tecnico stiamo assistendo ad un salto innovativo importante, quasi a rimarcare uno status di affidabilità e comfort che forse per troppo tempo sono stati comunicati male, finendo nel calderone “indefinito asiatico”. Scrivo questo articolo pochi giorni dopo aver visto le immagini ufficiali della Hyundai Ioniq 5, cioè la versione di produzione del concept 45, mantenuto pressoché identico nella propria declinazione stradale. Quindi tanto mi basta per definire la serietà di intenti del management di Hyundai, teso a rompere con gli schemi e a proporre una propria visione dell'auto del futuro. Perché in queste vetture trovo tantissimo”fantapunk”! Fari e fanali a led molto evidenti e "pixelati", forme squadrate e pulite, di facile lettura.



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Il coraggio di cambiare

NUOVA TUCSON OFFRE UN’AMPIA GAMMA DI POWERTRAIN ELETTRIFICATI. AL TOP VI È TUCSON HYBRID, CON MOTORE 1.6 LITRI T-GDI E TECNOLOGIA FULL-HYBRID CHE EROGA 230 CV ABBINATA A UN CAMBIO AUTOMATICO A SEI RAPPORTI. IL MOTORE DA 1.6 LITRI T-GDI È DISPONIBILE ANCHE CON TECNOLOGIA MILD HYBRID A 48-VOLT, NELLE VARIANTI DA 150 CV O 180 CV. IN ABBINAMENTO, IL CAMBIO MANUALE INTELLIGENTE A SEI RAPPORTI O UN CAMBIO AUTOMATICO A DOPPIA FRIZIONE A 7 RAPPORTI. MA C’È ANCHE UN MOTORE DIESEL 1.6 CRDI DA 136 CV CON TECNOLOGIA MILD HYBRID A 48-VOLT. TRA LE VERSIONI NON ELETTRIFICATE LA SCELTA SPAZIA TRA IL BENZINA 1.6 T-GDI DA 150 CV E IL DIESEL 1.6 CRDI DA 115 CV, ENTRAMBI ABBINATI A UN CAMBIO MANUALE A SEI RAPPORTI. UNA VERSIONE PLUG-IN HYBRID DA 265 CV ARRIVERÀ ALL’INIZIO DEL PROSSIMO ANNO A BREVE


In questo perfetto scenario troviamo anche la Hyundai Tucson, un suv imponente, arrogante e dal grande impatto visivo su strada. Fin dalle prime immagini sono stato colpito dal frontale, finalmente capace di mescolare le carte e proporci una calandra frontale, fusa con i gruppi ottici. Si respira un'enfatizzazone dell'elemento distintivo del brand, che punta a sfiorare il grottesco nella sua interpretazione massima. Le linee che definiscono le prese aria laterali tendono, in diagonale, a spingere il muso verso l'alto, rendendolo più leggero e penetrante. La fiancata sembra un lavoro di origami; qui le superfici semplici, intersecate tra loro, creano forti contrasti di luci ed ombre, dividendo in tre grandi parti l'intera lunghezza, aiutata da ampi e doppi archi ruota squadrati per eludere le masse rispetto alla terra e alle ruote. Il posteriore è filante come quello di una coupé, con il lunotto molto inclinato che termina nella zona dei fanali. Anche qui grande attenzione è stata data alla lavorazione degli apparati di illuminazione, con una scelta tridimensionale e netta: i fanali escono letteralmente da tagli nella carrozzeria e non definiti all'interno di un perimetro trasparente nel volume, come invece accade nella maggior parte dei casi. Per quanto riguarda gli interni va subito detto che questa nuove serie della Tucson è sensibilmente più spaziosa, grazie a 20 mm in più di lunghezza,


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Il coraggio di cambiare

SULLA TUCSON NON MANCANO AVANZATI SISTEMI DI GUIDA ASSISTITA ED UN COMPLETO PACCHETTO DI SICUREZZA ATTIVA. IL MODELLO È EQUIPAGGIATO CON UN AVANZATO SISTEMA A SETTE AIRBAG, CHE INCLUDE ANCHE UN NUOVO AIRBAG CENTRALE TRA I SEDILI ANTERIORI, UNA CARATTERISTICA UNICA NEL SEGMENTO. LA VETTURA PRESENTA NUMEROSE FUNZIONALITÀ DI SICUREZZA HYUNDAI SMARTSENSE, TRA CUI, AD ESEMPIO: FRENATA AUTONOMA DI EMERGENZA CHE INCLUDE ORA LA FUNZIONE JUNCTION TURNING; BLIND SPOT VIEW MONITOR; HIGHWAY DRIVING ASSIST E NAVIGATIONBASED SMART CRUISE CONTROL CURVE QUESTA HYUNDAI SI PRESENTA SUL MERCATO IN TRE ALLESTIMENTI: XTECH, XLINE, EXCELLENCE E, TENENDO PRESENTE LE VARIE MOTORIZZAZIONI, SI PARLA DI UN TOTALE DI 13 VERSIONI. I PREZZI “CHIAVI IN MANO” PARTONO DAI € 29.400 DELLA XTECH MILD HYBRID PER ARRAMPICARSI SINO AI € 39.550 DELLA EXCELLENCE FULL HYBRID


IL DUAL COCKPIT CONFIGURABILE COMPLETAMENTE DIGITALE È COMPOSTO DA UN NUOVO CLUSTER APERTO E UNO SCHERMO AVN TOUCHSCREEN, ENTRAMBI DA 10,25 POLLICI (I COLORI DEL QUADRO STRUMENTI CAMBIANO A SECONDA DELLA MODALITÀ DI GUIDA). APPLE CAR PLAY E ANDROID AUTO PERMETTONO DI UTILIZZARE LE FUNZIONALITÀ DEI LORO SMARTPHONE IOS E ANDROID IN MODO SEMPLICE: CON IL SISTEMA DISPLAY AUDIO DA 8 POLLICI, GLI SMARTPHONE POSSONO INOLTRE ESSERE SINCRONIZZATI IN MODALITÀ WIRELESS. TRE LE ALTRE FUNZIONALITÀ SPICCANO L’IMPIANTO AUDIO KRELL PREMIUM SOUND SYSTEM, IL PAD DI RICARICA WIRELESS E PORTE USB ANTERIORI E POSTERIORI


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Il coraggio di cambiare


15 mm in più in larghezza e al passo aumentato di 10 mm rispetto alla generazione precedente. A bordo possiamo notare una vera e propria rivoluzione rispetto alla versione precedente della Tucson. I volumi di gusto tipicamente asiatico, opulenti e tondeggianti, lasciano ora spazio a superfici nette, pulite e di chiara lettura. Una consolle/monitor centrale si slega dal tunnel indicandone il tema dominante. Display digitale e linee orizzontali definiscono cruscotto e pannelli porta. Dettagli e qualità sono alti, riportano alle vetture tedesche… e non ho paura di essere smentito. Come ho detto all'inizio, a parer mio la Hyundai Tucson sta mostrando senza esitazioni la vera anima futura del brand coreano, che mira a qualità e gusto superiore. Design spinto e innovativo si accompagnano a precisione realizzativa e innovazione tecnologica. Reputo inoltre, è una mia personalissima valutazione, che Hyundai potrà essere più libera da certi schemi rispetto alle Case Europee. Libera di sperimentare senza essere troppo criticata… un po' come fece Mazda qualche tempo fa. Probabilmente il cambio repentino di tendenza e di forme farà storcere il naso a qualcuno... ma sicuramente porterà ad una contaminazione anche tra i big brand occidentali. Quindi ben venga Hyundai con il suo coraggio di rivoluzionare!


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Il coraggio di cambiare

GRAZIE ALLE SOSPENSIONI A CONTROLLO ELETTRONICO LA TUCSON PERMETTE DI SCEGLIERE TRA LE MODALITÀ NORMAL E SPORT, SECONDO LE PREFERENZE DI GUIDA. INOLTRE IN VIRTÙ DEL SELETTORE L’AUTO CONSOLIDA LE SUE CAPACITÀ FUORISTRADA. DISPONIBILE SULLA VERSIONE HYBRID CON CAMBIO AUTOMATICO, LA FUNZIONE TERRAIN MODE UTILIZZA LA TECNOLOGIA A TRAZIONE INTEGRALE HTRAC CHE GARANTISCE OTTIME DOTI DI TENUTA E UNA MIGLIORE APPLICAZIONE DELLA COPPIA A SECONDA DELL'ADERENZA DELLE RUOTE E DELLA VELOCITÀ DEL VEICOLO. I TRE TERRAIN MODE AGGIUNTIVI (FANGO, SABBIA E NEVE) INTERVENGONO IN COMBINAZIONE CON LE DIVERSE MODALITÀ DRIVE


#ca!


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Jeep Renegade 4xe

IBRIDA… WHAT ELSE?


NASCONO IN ITALIA I NUOVI MODELLI DELL’ERA “VERDE” DI JEEP. RENEGADE4XE È IL SUV JEEP DAI CONSUMI PIÙ BASSI DI SEMPRE, GRAZIE AD UNA EVOLUTA TECNOLOGIA IBRIDA PLUG-IN CAPACE DI ASSICURARE AUTONOMIA, COMFORT, EMISSIONI BASSE E FACILITÀ DI RICARICA


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Ibrida… what else?

Renegade 4xe è prodotta nello stabilimento FCA di Melfi, prima fabbrica Jeep a ciclo completo fuori dal Nordamerica, ma non è questo l’aspetto che oggi ci interessa. Parlando di una vettura ibrida l’attenzione deve andare subito al gruppo propulsore. Jeep Renegade 4xe combina un motore turbo a benzina da 1,3 litri con un motore elettrico situato sull’assale posteriore e alimentato da una batteria da 11,4 kWh, ricaricabile durante la marcia o mediante una presa di corrente esterna. Il propulsore turbo da 1,3 litri eroga due livelli di potenza, 130 CV e 180 CV, a cui si aggiungono i 60 CV prodotti dal motore elettrico per un totale di 190 CV (versione Limited) e 240 CV per le versioni Trailhawk e S. Come tutte le versioni turbo della famiglia di propulsori Global Small Engine l’unità termica dispone dell’esclusiva tecnologia MultiAir di terza generazione, che migliora la combustione regolando l’alzata e la fasatura delle valvole e ottimizza ulteriormente il controllo indipendente dell’apertura e della chiusura delle valvole di aspirazione. In termini di coppia, il motore elettrico produce 250 Nm e il motore termico 270 Nm. Il combinato disposto dei due propulsori permette di usufruire di una reale trazione integrale senza bisogno di albero di trasmissione e di ottenere prestazioni di tutto rispetto: l’accelerazione da 0 a 100 km/h in circa 7,5 secondi mentre la velocità massima è pari a 130 km/h in modalità elettrica e fino a 200 km/h in modalità ibrida (dati forniti da Jeep).



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Ibrida… what else?

Attenzione però, c’è un terzo propulsore ed è anch’esso elettrico. Posto sull’asse anteriore è collegato al motore a combustione interna e, oltre a funzionare in sinergia con esso, può all’occorrenza agire da generatore ad alta tensione. Nelle lunghe percorrenze, grazie al motore termico, le emissioni di CO2 dichiarate dalla Casa sono inferiori a 50 grammi/km in modalità ibrida (secondo il ciclo NEDC2), mentre nell’utilizzo in off-road i vantaggi si declinano anche in termini di grande motricità. Infatti i due motori elettrici garantiscono trazione in ogni condizione (la trazione eAWD è sempre disponibile) consentendo di affrontare avventure piuttosto impegnative in tutta sicurezza. Il pacco batteria agli ioni di litio da 11,4 kWh e 400 volt si trova al di sotto dei sedili posteriori, racchiuso in un alloggiamento di acciaio, e dispone di circuiti di riscaldamento e di raffreddamento dedicati, che consentono di mantenere la batteria alla temperatura ottimale. Per parte sua la dimensione limitata del modulo di ricarica posto nel bagagliaio, e l’allocazione del motore elettrico sotto il pianale, ha consentito di mantenere la capacità del bagagliaio praticamente inalterata rispetto alla versione con motore tradizionale (pari a 330 litri nella configurazione con sedili in posizione eretta). Il sistema presenta tre modalità di funzionamento: hybrid, electric e e-save che si selezionano tramite l’apposito selettore situato sul tunnel centrale. HYBRID è la modalità predefinita e selezionata alla messa in moto della vettura.



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Ibrida… what else?

LE NUOVE JEEP RENEGADE 4XE PHEV PREVEDONO ALLESTIMENTI LIMITED, S E TRAILHAWK, TUTTI CON CONFIGURAZIONE A TRAZIONE INTEGRALE (EAWD) E CAMBIO AUTOMATICO A SEI MARCE. NUMEROSE LE OPZIONI DI PERSONALIZZAZIONE E LE COLORAZIONI, CHE ARRIVANO FINO A 18 DIVERSE COMBINAZIONI TRA MONOCOLORE O BICOLORE CON TETTO NERO. LA GAMMA COLORI COMPRENDE LE TONALITÀ ALPINE WHITE, GLACIER, GRANITE CRYSTAL, JETSET BLUE, BLUE SHADE, STING GREY, COLORADO RED, CARBON BLACK, SOLID BLACK, BIKINI, OMAHA ORANGE (SU TUTTE LE VERSIONI TRANNE LA S) E MATT GREEN (SOLO SULLA TRAILHAWK). SONO INOLTRE DISPONIBILI QUATTRO TIPI DI CERCHI SPECIFICI

Inizialmente, il sistema privilegia la guida elettrica ma poco dopo il motore a combustione interna e il motore elettrico iniziano a lavorare insieme a seconda del tipo di fondo stradale, con fasi di recupero energetico in frenata. La modalità completamente elettrica consente in media un'autonomia in full electric di 50 chilometri. Però il sistema passa automaticamente alla modalità HYBRID quando la batteria è completamente scarica o quando il conducente preme a fondo corsa l'acceleratore. ELECTRIC è la modalità ideale se si viaggia nei centri cittadini contraddistinti da limitazioni al traffico e restrizioni sulle emissioni. Infine E-SAVE è la modalità che consente di mantenere la carica della batteria o di ricaricarla durante la guida attraverso il motore a combustione interna. In tutte le modalità di guida il sistema di frenata rigenerativa consente di recuperare energia durante le fasi passive della marcia, quali semplici decelerazioni o frenate. A tal proposito la modalità "e-Coasting" permette di impostare l'intensità dell’azione frenante su due livelli. Una volta attivata la funzione più intensa, la calibratura della frenata rigenerativa risulta più decisa quando il veicolo procede in modalità di veleggiamento (coasting), ovvero senza che il guidatore agisca sul pedale dell'acceleratore. Questa funzione consente di ridurre la velocità più rapidamente di una frenata rigenerativa standard e di generare una quantità di elettricità maggiore da convogliare al pacco batteria.



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Ibrida… what else?


SUL FRONTE DELLA SICUREZZA, I MODELLI 4XE SONO EQUIPAGGIATI CON I PIÙ AVANZATI SISTEMI ADAS, TRA CUI FARI FULL LED AD ALTA VISIBILITÀ (DI SERIE O A RICHIESTA IN BASE ALLE VERSIONI ), FORWARD COLLISION WARNING, LANE DEPARTURE WARNING PLUS, INTELLIGENT SPEED ASSIST & TRAFFIC SIGN RECOGNITION. CI SONO SENSORI DI PARCHEGGIO ANTERIORI E POSTERIORI CUI SI AGGIUNGONO, A RICHIESTA, BLIND SPOT DETECTION, TELECAMERA POSTERIORE PER LA RETROMARCIA PARK VIEW CON GRIGLIA DINAMICA, PARK ASSIST AUTOMATICO E IL SISTEMA KEYLESS GO. INOLTRE, PER LA PRIMA VOLTA SU UN MODELLO JEEP, È DI SERIE IL RILEVATORE DI STANCHEZZA DROWSY DRIVER DETECTION

IL SISTEMA DI CONTROLLO DELLA TRAZIONE JEEP SELEC-TERRAIN, OLTRE AL SISTEMA DI CONTROLLO DELLA VELOCITÀ IN DISCESA (HILL-DESCENT CONTROL), DISPONE DI PARECCHIE MODALITÀ DI GUIDA: • AUTO: È LA MODALITÀ STANDARD E GARANTISCE LA GESTIONE CONTINUA DELLA TRAZIONE • SPORT: CONSENTE DI UTILIZZARE SIA IL MOTORE ELETTRICO CHE IL MOTORE ENDOTERMICO PER PRESTAZIONI DI GUIDA SPORTIVE, ANDANDO AD AGIRE SULLA RISPOSTA DELLO STERZO E DEL PEDALE DELL'ACCELERATORE E REGOLANDO IL COMPORTAMENTO DEL CAMBIO DURANTE IL PASSAGGIO ALLE MARCE PIÙ ALTE • SNOW: CONCEPITA PER LA GUIDA SIA SU STRADA CHE SU SUPERFICI CON SCARSA ADERENZA, COME I FONDI STRADALI INNEVATI O PERCORSI OFF ROAD • SAND/MUD: DA UTILIZZARE SU SUPERFICI CON SCARSA ADERENZA, COME TERRENI FANGOSI O SABBIOSI


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Ibrida… what else?

Ricaricare le nuove Renegade e Compass 4xe è semplice e intuitivo. Mediante una presa di corrente domestica e il cavo in dotazione, o attraverso un punto di ricarica pubblica tramite il cavo specifico “modo 3”. Per ottimizzare i tempi di ricarica ed offrire un ulteriore e comoda soluzione domestica è disponibile l’easyWallbox, che, collegata alla normale presa di casa, assicura una ricarica più sicura. Questo sistema, sviluppato da ENGIE EPS, prevede una azione “plug&play”, semplice, accessibile e facilmente gestibile via Bluetooth, che consente di ricaricare da subito a casa propria la propria Renegade con una potenza di ricarica fino a 2,3 kWe un tempo di ricarica inferiore a 5 ore (il tempo può variare a seconda dell'impianto elettrico esistente). Inoltre, l’easyWallbox è già predisposta per l’upgrade di potenza a 7,4 kW, permettendo la ricarica domestica completa in meno di 2 ore. Esteticamente il modello 4xe non è cambiato e mantiene le caratteristiche stilistiche delle Renegade con motore termico, distinguendosi solo per i badge Jeep e 4xe con inedito inserto di colore blu. All’interno tutte le versioni presentano uno nuovo schermo TFT a colori da 7” e un display touchscreen da 8.4” Uconnect con integrazione Apple CarPlay, Android Auto e radio DAB. Rispetto alle versioni con motore termico i modelli 4xe presentano il selettore del nuovo cambio automatico a 6 marce, il comando “rotary” del SelecTerrain aggiornato con le modalità per la guida AWD elettrificata (4WD Lock, 4WD Low, Hill descent control) per inserire le diverse modalità di guida Auto/ Snow/Mud&Sand/Rock (quest’ultima solo



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Ibrida… what else?

RENEGADE 4XE È EQUIPAGGIATO CON I NUOVI UCONNECTTM SERVICES CON FUNZIONALITÀ SPECIFICHE PER LA GUIDA ELETTRIFICATA E LA CONNETTIVITÀ DI BORDO E DA REMOTO AVANZATA, ALCUNE GIÀ ATTIVE AL MOMENTO DELL’ACQUISTO. CON LA MOBILE APP “MY UCONNECT”, I CLIENTI AVRANNO A DISPOSIZIONE UNA SERIE DI SERVIZI PER GESTIRE IN MODO FACILE E IMMEDIATO LO STATO D’USO, LA MANUTENZIONE, LA NAVIGAZIONE, LA RICARICA ELETTRICA E LA GESTIONE DI TUTTE LE SITUAZIONI DI DIFFICOLTÀ E DI EMERGENZA, COMPRESO IL FURTO DELL’AUTO. AD ESEMPIO, ATTRAVERSO LA FUNZIONE “MY NAVIGATION”, SI POTRÀ PIANIFICARE IL PERCORSO DI VIAGGIO LA SERA PRIMA E INVIARLO ALLA RENEGADE PER TROVARLA PRONTA ALL’USO IL MATTINO SEGUENTE, OPPURE PROGRAMMARE GLI ORARI E I GIORNI DI RICARICA PREFERITI, IN BASE ALLE TARIFFE ELETTRICHE PIÙ CONVENIENTI O RICERCARE E PAGARE “CASHLESS”LA RICARICA DALLE COLONNINE DI RICARICA

su Trailhawk) inclusa la nuova modalità Sport, esclusiva dei modelli 4xe, che enfatizza risposta acceleratore e reattività dello sterzo. Per muoversi in città tendenzialmente si viaggia in elettrico e, così facendo, si può accedere tranquillamente anche alle aree a traffico “limitato” nel silenzio più totale. Passando su strade extraurbane si passa ovviamente alla modalità ibrida. La guida non si differenzia affatto dalle versioni classiche, anzi, c’è più brillantezza. L’assetto della Renegade si conferma sicuro e senza sbavature (il baricentro è ancora più basso grazie al pacco batterie), lo sterzo è sufficientemente preciso e la frenata affidabile, con una buona sensibilità del pedale. Anche in fuoristrada medio-semplice la Renegade conferma le qualità di sempre… ma per l’off road più impegnativo c’è la versione Trailhawk. Il comfort a bordo è di buon livello (gioca un ruolo decisivo anche l’innalzata qualità degli interni) ma viaggiando solo con il motore termico talvolta il cambio appare esitante (nel senso che esita a portarvi ad un rapporto più alto) con conseguente aumento del rumore a bordo. Queste esitazioni del cambio ci sono parse nel complesso l’unico difetto evidente della 4xe. Una nota anche per l’opzione Battery Charge (utilizza il motore termico per ricaricare la batteria) che durante il nostro test è risultata piuttosto “pigra” nei tempi di ricarica. Diventa quindi importante avere la possibilità di ricaricare le batterie a casa, di notte, oppure mentre si lavora.


#ca!


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Ferrari 750 Monza Carrozzeria Scaglietti 1954

0428 MD

FOTO PETER SINGHOFF


QUESTA FERRARI VANTA UNA LUNGA E INCREDIBILE STORIA. DEBUTTÒ IN CORSA NEL 1954 E IL SUO PALMARES DI VITTORIE ARRIVA FINO AI PRIMI ANNI 60. L'AUTO HA POI TRASCORSO CIRCA 50 ANNI, SMONTATA, IN UN PICCOLO MAGAZZINO DI SAN FRANCISCO. COMPLETAMENTE RESTAURATA A PARTIRE DAL 2016, LA VETTURA HA VINTO IL PREMIO ENZO FERRARI A PEBBLE BEACH 2019, IL BEST OF SHOW AL CAVALLINO CLASSIC 2020 E IL PREMIO PENINSULA CLASSICS 2021

di Alan Boe - per gentile concessione di “Cavallino Magazine” fotografie Jay Miller (tranne ove differentemente segnalato) si ringrazia Canossa Events per la cortese collaborazione


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0428 MD

ALAN BOE, AUTORE DI QUESTO ARTICOLO, È SENZA DUBBIO UNO DEI MASSIMI STORICI DELLA FERRARI E SCRIVE SU FERRARI PER MOLTE IMPORTANTI PUBBLICAZIONI, TRA CUI CAVALLINO MAGAZINE. E’ ANCHE GIUDICE CAPO EMERITO DELL'ESCLUSIVA CLASSE FERRARI AL PRESTIGIOSO CONCOURS D’ELEGANCE DI PEBBLE BEACH E LIFETIME JUDGE PER IL PALM BEACH CAVALLINO CLASSIC E PER IL RADUNO NAZIONALE FERRARI CLUB OF AMERICA. È ANCHE ASSOCIATE EDITOR DI CAVALLINO MAGAZINE

primi anni, non era raro che la Ferrari mutasse la denominazione di un'auto da corsa semplicemente cambiando il suo motore e rimettere in ordine tutto ciò dopo decenni può essere frustrante, sia per gli storici Ferrari sia per i proprietari, collezionisti, case d'asta, restauratori, commercianti e a volte … persino per la stessa Ferrari. La Ferrari identificata per la maggior parte dei suoi anni come 750 Monza, con carrozzeria in alluminio di Sergio Scaglietti (numero di telaio 0428 MD), rappresenta uno di questi casi, sebbene non il più eclatante. Una Ferrari la cui identità è cambiata non una, non due, ma tre volte nei primi mesi di vita. Quando alla fine del 1953 il progetto dell'auto fu definito, era stato deciso che la 0428 MD (la sigla MD fu utilizzata su tutte le vetture della serie Mondial)


sarebbe nata come una quattro cilindri 500 Mondial carrozzata da Scaglietti, e così è fu. Il rapporto della Ferrari con i motori a quattro cilindri con doppio albero a camme in testa era sbocciato nel 1953, quando vennero alla luce tre auto: una Vignale Spyder, successivamente riconvertita da Vignale in berlinetta (telaio 0302 TF), una spyder carrozzata da Autodromo di Modena (telaio 0304 TF) e una Vignale Spyder (telaio 0306 TF). La prima e la terza erano originariamente equipaggiate con propulsori 625 S (ma entrambe furono aggiornate con motori 735 S prima che compiessero un anno) mentre il telaio 0304 TF fu costruito come una 735 S. Ogni cilindro del motore 625 S misurava circa 625 centimetri cubi, per una cilindrata totale di 2498 cc.

Questo motore sviluppava un massimo di 220 cavalli a 6800 giri, mentre il propulsore detto 735 S, cilindrata 2941 cc, arrivava a 225 cavalli a 6800 giri. La prima uscita sia per la 625 S che per la 735 S Ferrari fu il 6°Gran Premio dell'Autodromo a Monza, il 29 giugno 1953. Mike Hawthorn finì quarto assoluto (il miglior piazzamento per la Ferrari) su una 625 S numero di telaio 0302 TF, nonostante Alberto Ascari avesse conquistato la pole position con la sua 735 S, numero di telaio 0304 TF. Entrambi i motori 625 S e 735 S erano figli del due litri di Formula 2, un quattro cilindri, bialbero a camme in testa disegnato da Aurelio Lampredi. Con quel propulsore Ferrari gareggiò nei Gran Premi del 1952 e del 1953, permettendo ad Alberto Ascari di vincere il Campionato Piloti in entrambi gli anni.


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0428 MD

Il motivo per cui la Ferrari costruì dei quattro cilindri aveva a che fare con i Gran Premi e con le modifiche di regolamento per il 1952 e il 1953. Quando l'Alfa Romeo abbandonò la Formula 1 a fine 1951, nessuno rimase a combattere la Ferrari per il titolo di Formula 1 con le regole esistenti, quindi la FIA (Federazione Internazionale dell’Automobile) decise di utilizzare per il Campionato del Mondo il regolamento della Formula 2, con cilindrata del motore limitata a due litri senza compressore.

Sebbene la Ferrari avesse già sviluppato un motore V12 due litri da un progetto da 1,5 litri, ideato da Gioachino Colombo alla fine del 1945 (e poi perfezionato da Giuseppe Busso), l’ingegnere capo Aurelio Lampredi ritenne che un motore con quattro grandi cilindri avrebbe funzionato meglio di uno con dodici cilindri piccoli, soprattutto in virtù del suo peso più leggero (il progetto di Lampredi era di circa 45 kg. più leggero del V12 di Colombo), della migliore coppia, del minor numero di parti in movimento e per un minore consumo di carburante. E Ferrari aveva accettato questa tesi. Battezzato tipo 500, questo fu il primo motore da corsa di Lampredi progettato per Ferrari. Si trattò di un grande successo perché portò alla

Casa quei primi due Campionati del Mondo, e la Ferrari fu inoltre in grado di trasferirlo anche sulle vetture Sport. La versatilità del motore quattro cilindri permise anche di modificarne più volte la cilindrata, sino ad un massimo di 3.400 cc., grazie all’ampiezza dell’alesaggio (108 mm) contro i soli 90 mm del V12 di Colombo. Questi quattro cilindri presentavano lubrificazione a carter secco, alberi a camme in testa azionati da ingranaggi, camere di combustione semisferiche e due valvole e due candele per cilindro. Da rilevare inoltre che i cilindri presentavano camicie in acciaio che si avvitavano alle testate, rendendo superflue le guarnizioni, caratteristica che ritroveremo anche nei V12 progettati da Lampredi. Quando la Ferrari iniziò a costruire la Serie I 500 Mondial nel 1954, sul telaio tubolare in acciaio tipo 501 venne montato un motore tipo 110, quattro cilindri in linea e doppia camme in testa, basato sul motore da corsa 500, con due magneti Marelli per l’accensione, una coppia di candele per cilindro e due carburatori Weber 40 DCOA/3. La cilindrata era di 1985 cubi centimetri (496 cc per cilindro, da cui il nome 500) in grado di spingersi fino a 160 cavalli a 7000 giri, utilizzando un rapporto di compressione 8,5 a 1. Un cambio a quattro velocità transaxle e freni a tamburo completavano il pacchetto. Ma torniamo a 0428 MD. Uscita di fabbrica come 500 Mondial nel marzo del 1954, fece il suo debutto nelle corse a Imola il 20 giugno successivo, guidata da Umberto Maglioli. Maglioli riuscì a portare al successo assoluto la piccola Ferrari sui 50 giri della Coppa d’Oro Shell e il giorno successi vola 0428MD rientrò in fabbrica… ma solo per tre giorni prima di partire per Monza per la prossima gara. Ma durante quel breve soggiorno in officina, un motore tre litri 750 S (identificato come un tipo 105 con cilindrata 2999cc) fu installato sul telaio 0428 MD, andando a sostituire il motore Mondial originale.



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0428 MD

Inoltre, sul motore tipo 105 Lampredi e Ferrari utilizzarono un angolo di testata di 85 gradi invece dei 58 gradi dei motori Mondial, quindi le cose sembravano parecchio diverse sotto il cofano. A Monza, una settimana dopo Imola, la 750 S Scaglietti spyder 0428MD venne iscritta al secondo Gran Premio Supercortemaggiore, competizione di 1000 chilometri riservata alle auto con motori di cilindrata inferiore a tre litri, organizzata dalla grande compagnia petrolifera italiana AGIP.

La “nostra” Ferrari doveva essere guidata dal Campione del Mondo Giuseppe “Nino” Farina, ma l'auto ha prese fuoco durante le prove del venerdì, quando il differenziale esplose sparando un pezzo di metallo nel serbatoio del carburante. L'incendio costrinse Farina in ospedale per 20 giorni mentre l'auto rientrò quel giorno stesso alla bottega di Sergio Scaglietti a Modena, per le riparazioni. All'arrivo a Maranello i meccanici si “buttarono” sulla 0428 MD, lavorando per tutta la notte.Il motore danneggiato dal fuoco venne rapidamente rimosso, pulito, riparato e installato sul telaio 0430 MD, una Pininfarina Spyder il cui piccolo motore 500 Mondial era già stato rimosso. All’alba del sabato la nuova Ferrari 750 S da tre litri (0430 MD / 0428 MD) fu riportata a Monza in

tempo per le qualifiche, dove Mike Hawthorn si piazzò secondo dietro a José Froilán González, alla guida dell’altra 750 S ufficiale (numero di telaio 0440 M). Domenica, su una Monza bagnata, la macchina fu guidata da Hawthorn e Maglioli, che lo portarono al primo posto assoluto completando 160 giri, uno più dei compagni di squadra González e Maurice Trintignant sull’altra750 S. L'evento di Monza era importante per Enzo Ferrari, che aveva deciso di utilizzare quella gara per far debuttare la sua nuova 750 Sport spyder tre litri, motivo per cui era necessario per mettere in pista due auto, anche se con qualche difficoltà. Quella gara di Monza è anche storicamente significativa in quanto nell’occasione la 750 S fu ribattezzata come 750 Monza, in onore della vittoria di Hawthorn e Maglioli. Dopo Monza, il motore da tre litri venne rimosso da 0430 MD e reinstallato di nuovo nella 0428 MD, riparata in tempo per il Gran Premio del Portogallo al Parco Monsanto. In conseguenza di ciò la 0428 MD viene giustamente e correttamente chiamata 750 Monza prototipo. Lo chassis 0428 MD porta con sè anche una curiosità riguardante il numero di telaio stampigliato sul blocco motore da tre litri. Mentre il motore è chiaramente indicato come 0428 MD, sotto rimangono deboli tracce di un altro numero di telaio… 0440M, 0446 MD o 0448 MD, che erano tutti telai originariamente costruiti come 500Mondial o 735 Sport spyder. Questo potrebbe essersi verificato quando il motore originale da due litri in 0428 MD è stato sostituito durante la notte dal tre litri tra le gare di Imola e Monza. Dopo aver riparato i danni causati dal fuoco, il telaio 0428 MD riapparve al quarto Gran Premio del Portogallo al Monsanto Park, vicino a Lisbona, il 25 luglio 1954, dopo aver mancato la 12 Ore di Reims 12 (3 e 4 luglio) in quanto era ancora in riparazione. La “nuova” 0428 MD era ora una 750 Monza, che Gonzalez condusse al primo posto assoluto in Portogallo.



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0428 MD

FOTO PETER SINGHOFF

Ciò ha significato due importanti vittorie per il telaio 0428 MD (Imola e Monsanto) e due vittorie per il suo motore da tre litri (Monza e Monsanto). La quarta uscita della vettura in questione fu a Senigallia, l'8 agosto 1954. Si trattava di un'altra gara importante per la Ferrari, perché la squadra stava combattendo con la Maserati e la loro A6GCS per il Campionato Italiano 2 Litri. Quindi, sperando in un buon risultato, il telaio 0428 MD fu riportato alla sua originale configurazione 500 Mondial da due litri. La macchina fu affidata al collaudatore ufficiale Sergio Sighinolfi, che conquistò la seconda piazza, tre minuti dietro a Luigi Musso sulla sei cilindri Maserati A6GCS. Dopo quella gara sulla 0428MD venne montato nuovamente il motore 750 Monza da tre litri, che rimase al suo posto per i successivi cinque anni, gareggiando numerose volte negli Stati Uniti, fino a quando, in California, non fu sostituito da un Chevrolet V-8 in California. Voci che circolavano nel 1954

indicavano che il motore è tornato a bordo della 0428 MD dopo Senigallia potrebbe essere stato un 735 S di 2941 cc, ma nel 1954 il 735 S era il motore dell’anno precedente che era stato rimpiazzato dal 750 S. Quindi, nei primi sei mesi e nelle prime quattro gare, il telaio 0428 MD fu due volte una 500 Mondial e due volte una 750 ... si può ben comprendere come fare chiarezza in questo “intrigo” faccia impazzire gli storici della Ferrari. Il successivo impegno per la nostra 0428 MD fu il Royal Automobile Club Tourist Trophy Race a Dundrod, nell'Irlanda del Nord, vicino a Belfast, l'11 settembre 1954. La Ferrari affidò la 750 Monza a Gonáalez e Masten Gregory, per questa che era la quinta di sei gare valide per il Campionato del Mondo dei Costruttori Sport e la seconda gara davvero importante per la nuova Sport Ferrari. Il circuito di Dundrod, di 7,4 miglia e altamente pericoloso, utilizzava strade pubbliche piuttosto strette con siepi, fossi profondi e recinzioni agricole


lungo tutto il tracciato. La Ferrari inviò in Irlanda una coppia di 750 Monzas, numeri di telaio 0428MD e 0440M, affiancate da due 750 iscritte privatamente. Solo una delle auto ufficiali riuscì a prendere il via e non era la 0428 MD. Infatti in prova González scivolò e perse il controllo, ribaltando l'auto in un fosso e mettendo sia sè stesso che la 0428 MD fuori combattimento (González era ammaccato ma tutto sommato ok). Il formato del Dundrod Tourist Trophy era insolito. Venne infatti introdotto un sistema ad handicap, che permetteva alle vetture più piccole e lente di prendere il via con un vantaggio teorico di 27 giri. La gara fu così vinta dalla piccola vettura francese Deutsch Bonnet Panhard da 750 cc, che completò soltanto 67 giri ma, aggiungendo i 27 giri del suo handicap, riuscì a battere i 90 giri effettivi portati a termine da Hawthorn e Maurice Trintignant sulla Ferrari 750 Monza (numero di serie 0440 M), che furono classificati al secondo posto.

LA FERRARI 750 MONZA DEL 1954 CARROZZERIA SCAGLIETTI, BEST OF SHOW AL CAVALLINO 2020, È STATA PREMIATA IL 9 FEBBRAIO 2021 CON IL PENINSULA CLASSICS 2020 BEST OF THE BEST AWARD. CON UNA PRESTIGIOSA REPUTAZIONE, COSTRUITA IN 42 ANNI DI STORIA, QUALE PUNTO DI RIFERIMENTO PER COLLEZIONISTI E APPASSIONATI DI FERRARI, CAVALLINO CLASSIC È IL PIÙ GRANDE EVENTO AUTOMOBILISTICO USA DEDICATO ALLA FERRARI. CARATTERISTICA DISTINTIVA DEL CAVALLINO CLASSIC È IL RIGOROSO GIUDIZIO SULLE AUTOMOBILI, DATO VALUTANDO LA LORO CONFORMITÀ RISPETTO ALLA CONFIGURAZIONE ORIGINALE


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0428 MD

Sebbene non si trattò di un ottimo weekend per la 0428 MD, il secondo posto finale di Hawthorn e Trintignant permise alla Ferrari di guadagnare abbastanza punti per conquistare il Campionato del Mondo Costruttori 1954. Dopo Dundrod, la 0428 MD rientrò nuovamente in sede e da Scaglietti, per riparazioni completate nell’ottobre 1954. Quel lavoro generò una nuova serie di documenti che identificavano ufficialmente l'auto come 750 Monza. Le riparazioni inclusero cambio e lavoro del motore, oltre al restauro della carrozzeria da Scaglietti che portò ad una nuova griglia più ampia, che sporgeva meno dell'originale.

CANOSSA EVENTS È UNA SOCIETÀ ITALIANA LEADER NEL SETTORE DEGLI EVENTI. CON UN TEAM DI OLTRE 140 COLLABORATORI, È PRESENTE IN NORD AMERICA E NEL GOLFO TRAMITE LE CONTROLLATE DI DUBAI, DI GREENWICH E MIAMI. CANOSSA EVENTS ORGANIZZA NUMEROSE MANIFESTAZIONI DI ALTO LIVELLO IN TUTTO IL MONDO, PRINCIPALMENTE MA NON NECESSARIAMENTE LEGATE ALL’AUTOMOBILE. DAL 2019 CANOSSA È PARTE DI MOTOR SPORT NETWORK E NEL 2020 CANOSSA HA ACQUISITO CAVALLINO CLASSIC: UNA MOSSA STRATEGICA CHE PORTERÀ A UNA ULTERIORE CRESCITA INTERNAZIONALE SIA PER CANOSSA CHE PER CAVALLINO

Una volta riparata, la Ferrari 750 Monza venne venduta a novembre del 1954 al Marchese Alfonso “Fon” de Portago di Madrid. De Portago, un ricco nobile spagnolo che amava le corse automobilistiche e le gare di bob, spedì immediatamente la Ferrari in Messico per gareggiare nella Carrera Panamericana di fine novembre ma purtroppo non vide il traguardo, a causa della rottura di un condotto dell’olio e di problemi al motore. Per quell’impegno l’auto era stata verniciata di nero lucido, con scritte dipinte a mano e adesivi Mobil Oil e Champion, e questo è lo stato in cui è stata riportata oggi, completo delle scritte Carrera Panamericana e della pubblicità degli sponsor.

Dopo il Messico de Portago fece “carteggiare” la vettura, eliminando tutte le scritte per conferirle una finitura "flat black". L’auto rimase così per le gare a Bahamas (dicembre) e a Sebring il marzo successivo. Due settimane dopo Carrera Panamericana, de Portago partecipò infatti alla Bahamas Speed Week, vincendo l’11 dicembre la prima gara di 105 miglia e 30 giri, e finito secondo assoluto (e primo di classe) il giorno successivo nel Trofeo Nassau di 60 giri. Subito dopo De Portago vendette la Ferrari a Manfredo Lippman, un coltivatore di caffè guatemalteco e pilota amatoriale, che la iscrisse alla 12 Ore di Sebring il marzo seguente. Al volante c’erano Sterling Edwards e Chuck Daigh, che conclusero con un deludente 54esimo posto. Dopo Sebring la 0428MD venne acquistata Sterling Edwards stesso, che la portò a Beverly Hills, in California. Edwards gareggiò numerose volte nella “west coast”, debuttando a Pebble Beach nel 1955 in un bagnato 17 aprile, dove giunse secondo dietro a Phil Hill al volante di un'altra 750 Monza (numero di telaio 0510 M). La Ferrari Monza di Edwards portava ancora visibili le cicatrici di Sebring sulla sua finitura "flat black". Dopo la gara gli organizzatori regalarono a Edwards alcune latte di vernice, suggerendogli che l'auto avesse bisogno di una nuova verniciatura. E fu così che Edwards la dipinse in blu e bianco, i colori da corsa americani, utilizzandola poi in quella livrea in tutte le sue successive competizioni in California. Edwards gareggiò otto volte in California con la 0428 MD, ottenendo quattro vittorie e due terzi posti. Tornò a Pebble Beach il 22 aprile 1956, quando finì quinto in quelle che si rivelarono essere le ultime gare attraverso il bosco Del Monte. Infatti le corse di Pebble Beach, che Edwards stesso aveva fondato nel 1950, furono interrotte dopo il 1956 a causa dell’incidente mortale di Ernie di McAfee. Edwards continuò a correre nel 1956 (ma senza successo) e contemporaneamente mise in vendita la Ferrari, parcheggiandola temporaneamente presso il salone Dana Fuller a San Mateo, in California, ma senza il motore che Edwards trattenne per sé.



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0428 MD

La Ferrari rimase da Fuller fino a quando Edwards la vendette nel 1959 a Bob Whitmer che la ridipinse di rosso e vi installò un motore Chevrolet V-8, pratica frequente a quei tempi. Il motore Ferrari originale invece rimase con Sterling Edwards fino al 1973 circa, quando lo vendette a Whitmer. Tra il 1967 e il 1982, la Ferrari Monza passò attraverso diversi proprietari in California e venne totalmente smontata finché nel 1982 Will Haible, di San Leandro, raccolse tutti i vari pezzi con l’intenzione di rimetterla a nuovo. A tal fine Haible, nel marzo del 1993, riuscì a recuperare il motore originale da Mike Sheehan di Costa Mesa, che l'aveva comprato da Whitmer tre anni prima.

IL DESIGN DELLA CARROZZERIA UTILIZZATO DA SCAGLIETTI PER LA 750 MONZA È STATO DA TALUNI ATTRIBUITO AL GIOVANE FIGLIO DI ENZO FERRARI, DINO. A PRECISA DOMANDA SU QUESTO ASPETTO, POSTAGLI DALLO STORICO DAVID SEIELSTAD A PEBBLE BEACH NEL 1998, SERGIO SCAGLIETTI RISPOSE CHE IL DISEGNO ERA SUO. TUTTAVIA AGGIUNSE ANCHE CHE DINO ERA APPARSO UN GIORNO NELLA SUA OFFICINA DI MODENA, SUGGERENDO DI AGGIUNGERE UN POGGIATESTA DIETRO AL GUIDATORE… COSA CHE SCAGLIETTI FECE. TEMPO DOPO ENZO FERRARI ESPRESSE IL SUO MALCONTENTO PER IL POGGIATESTA, MA QUANDO SCAGLIETTI GLI RIFERÌ CHE SI TRATTAVA DI UN'IDEA DI DINO, ENZO FECE MARCIA INDIETRO E IL POGGIATESTA RIMASE AL SUO POSTO

Poi, nel giugno 2016, la 0428 MD fu venduta (ancora a pezzi) all'attuale proprietario Tom Peck di Irvine, sempre in California. Tra le parti acquistate da Peck c'erano persino le cassette degli attrezzi originali di Portago e il manuale del proprietario. Tom Peck dice di aver impiegato un giorno e mezzo per catalogare e imballare tutto (meno motore e cambio) prima di spedire il tutto alla Bob Smith Coachworks di Gainesville, Texas. Seguì una massiccia e completa operazione di restauro, durata tre anni. Patrick Ottis di Berkeley, California, si è invece occupato di motore e cambio, utilizzando anche componenti ricevute da Peck. La carrozzeria, che aveva subito in precedenza

degli interventi scadenti, è stata ricostruita usando immagini d'epoca e il “muso” è stato riportato alla sua configurazione originale. Sebbene tutti i componenti principali erano con l'auto (motore, carrozzeria, telaio e cambio) Peck sostiene che tutto sia stato reso più facile grazie alla disponibilità di altre due Ferrari a quattro cilindri, la750 Monza 0510M di Patrick Ottis e la 500 Mondial dell'ammiraglio Phillips (0446 / 0556MD). Il restauro è durato ben tre anni perché ogni singolo componente necessitava di molti interventi quali placcatura, lavorazione dei metalli, ricostruzione e pittura. Ma poi lo scorso luglio in Texas la 750 Monza 0428 MD è finalmente tornata in vita. Dopo il restauro la prima apparizione pubblica è stata allo scorso Pebble Beach Concours, dove è terminata seconda in una fortissima Classe M-2 (riservata alle Ferrari da competizione) ma ha saputo vincere il prestigioso Premio Enzo Ferrari, conferito alla Ferrari più significativa. Come tante Ferrari da competizione, lo sguardo dal posto guida passa attraverso un parabrezza in plexiglas e il cofano lungo, liscio e inclinato, è impressionante. Nell’abitacolo si nota un cruscotto con contagiri affiancato, a sinistra, dagli strumento per temperatura e pressione dell'olio e, a destra, dagli indicatori della temperatura dell'acqua e del livello del carburante. Il pulsante di avviamento è in basso a sinistra, appena sopra l'interruttore del magnete. Le Ferrari a quattro cilindri sono state un interessante punto di partenza verso i grandi V12 e oggi occupano un posto speciale nella storia della Ferrari. Non solo hanno vinto gare importanti ma hanno messo a disposizione delle scuderie private un numero elevato di Ferrari da competizione, contribuendo così ad un concreto e positivo flusso di cassa per l’Azienda oltre a costruire un reputazione vincente in tutto il mondo. * L'autore dell’articolo desidera ringraziare Marcel Massini (Svizzera), Keith Bluemel (Inghilterra) e David Seielstad (Hawaii) per il loro aiuto nella ricerca sulla storia della Ferrari 0428MD, oltre a Tom Peck, in California, per aver messo a disposizione la vettura


FOTO JORGE GUASSO

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Jaguar E-type 60 Collection

Ho un grande passato davanti a me JAGUAR CLASSIC CELEBRA I SESSANT’ANNI DELLA E-TYPE CON LA E-TYPE 60 COLLECTION, EDIZIONE LIMITATA DI UN’ICONICA SPORTIVA DEL PASSATO DESTINATA A FAR PARLARE DI SÉ ANCORA A LUNGO


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Ho un grande passato davanti a me

uale fu l’intima e autentica reazione di Norman Dewis quando ricevette quell’ordine non lo sapremo mai. Norman era uno dei “padri” del progetto E Type e tutto sommato, in quel 14 marzo del 1961, covava pure un pizzico di invidia per il collega Bob Berry che, al volante della primissima E-type coupé, il giorno precedente era partito da Coventry per scapicollarsi attraverso mezza Europa e giungere a Ginevra in tempo per l’apertura del salone. Per Jaguar quell’appuntamento era troppo importante, mancarlo non era previsto. Ma proprio nei minuti in cui la coupé, ormai a Ginevra, era oggetto di un’attenta lucidatura, a Coventry il fondatore della Casa Sir William Lyons, stava riflettendo sulla eventualità di mostrare al mondo anche la splendida cabriolet. Perché no? Ce n’era pronto solo un esemplare marciante… ma c’era un’intera notte a disposizione…: “Caro Norman, molla tutto a porta la scoperta a Ginevra… e in fretta mi raccomando, perché il salone apre domattina ma dopo aver attraversato la Francia intera dovrai pure trovare il tempo per darle una lavata”. Pur sfinito dalle ultime settimane di lavoro (durante le quali la notte e il giorno si erano spesso scambiate di posto) Norman sorrise, buttò via la stanchezza e indossò un pesante giubbotto di pelle. La bella E-type targata 77 RW lo accolse per un viaggio che non avrebbe mai dimenticato e che contribuì a fare la storia di Jaguar e dell’automobile… la leggenda infatti narra che Enzo Ferrari, quando vide per la prima volta una E-type, ammise di essere di fronte “all’auto più bella mai realizzata”. La Jaguar E-type incarnava perfettamente il glamour e lo stile di vita degli Swinging Sixties, i scintillanti anni '60.



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Ho un grande passato davanti a me

Si affermò rapidamente a fianco di altre grandi icone dell'epoca nel mondo del design, dell'arte, della musica, della moda ed era tra le auto preferite (se non “la” preferita) di personaggi famosi quali Brigitte Bardot, Frank Sinatra, George Harrison, Tony Curtis e Britt Ekland. La Jaguar E-type (o Jaguar XK-E per il mercato nordamericano) è stata prodotta dal 1961 al 1975. Erano auto estremamente leggere, in grado di accelerare da 0 a 100 miglia orarie in meno di 7 secondi mentre la velocità massima dichiarata era di oltre 240 km/h. Le prime E-type prodotte (note come Serie 1) furono a due posti, sia coupé che cabriolet, mentre una versione a quattro posti della coupé fu lanciata nel 1966. Inizialmente i motori avevano una capacità di 3,8 litri, che aumentò a 4,2 litri per i modelli prodotti tra il 1965 e il 1967. Dal 1968 al 1971 si passò alla Serie 2, che presentava diverse modifiche al design (tra le quali la più evidente era l'assenza della carenatura dei fari) e offriva aria condizionata e servosterzo come optional. L'era della Serie 3 risale invece al 1971-1974. Queste E-type erano spinte da un nuovo motore V12 da 5,3 litri, con freni aggiornati e servosterzo standard. Le E-type della Serie 3 possono essere facilmente identificate dalla caratteristica griglia anteriore a listelli incrociati, pneumatici più larghi, quattro terminali di scarico e lo stemma V12 sul retro. Oggi, sessant’anni dopo i magici giorni del Salone di Ginevra 1961, Jaguar Classic ha deciso di produrre 12 esclusive vetture chiamate E-type 60 Collection: sei coupé “9600 HP”, omaggio alla E-type condotta a Ginevra da Bob Berry, e sei roadster “77 RW”, in omaggio alla cabriolet guidata nottetempo da Norman Dewis per giungere a Ginevra in tempo per l’apertura del salone.


JAGUAR CLASSIC È IL PUNTO DI RIFERIMENTO A LIVELLO MONDIALE PER QUANTO RIGUARDA I RICAMBI ORIGINALI E I RELATIVI SERVIZI PER I PROPRIETARI DELLA E-TYPE (E DI OGNI ALTRA JAGUAR D’EPOCA) A PARTIRE DAI CONTROLLI DI ROUTINE E GLI AGGIORNAMENTI, FINO AGLI ESEMPLARI RESTAURATI SECONDO LE SPECIFICHE “REBORN”, CHE IN MANIERA METICOLOSA RIPORTANO LA VETTURA AD UNO STATO COME NUOVO. OLTRE A CIÒ JAGUAR CLASSIC È NATURALMENTE L’AZIENDA INCARICATA DELLA COSTRUZIONE DELLE ESCLUSIVE AUTO “NEW ORIGINAL JAGUAR CONTINUATION”, COME QUELLE DI CUI SI PARLA IN QUESTO SERVIZIO


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Ho un grande passato davanti a me

Le E-type 60 Collection verranno vendute in coppia (una coupé e una roadster) e sono rifinite con le esclusive colorazioni Flat Out Grey e Drop Everything Green, ispirate ai colori originali del 1961. Tutte le coupé, i cui interni sono rivestiti in pelle Smooth Black, presentano sulla consolle centrale, l’incisione di una mappa stilizzata del percorso effettuato da Bob Berry, abbinata ad uno schizzo della E-type e la frase “Pensavo che non saresti mai arrivato qui”, che ricorda la reazione di Sir William Lyons, fondatore del marchio Jaguar, all’arrivo di Bob a Ginevra pochi minuti prima della presentazione. Per le sei roadster, rifinite in pelle Suede Green, l’incisione raffigura invece il percorso intrapreso nottetempo verso la Svizzera da Norman Dewis. Anche in questo caso è presente uno schizzo della vettura con la celebre frase che Lyons rivolse a Dewis: “Molla tutto e porta altrove il tetto scoperto della E-type”.


I VIAGGI DI BOB BERRY E NORMAN DEWIS VERSO GINEVRA NEL MARZO DEL 1961 HANNO ASSUNTO I CONTORNI DELLA LEGGENDA NEI CORRIDOI DI CASA JAGUAR. TANTO DA VEDER LORO DEDICATA QUESTA SERIE LIMITATA DI E-TYPE60 COLLECTION, CON LE COUPÉ BATTEZZATE “9600 HP”, IN OMAGGIO ALLA E-TYPE CONDOTTA DA BOB BERRY, E LE CABRIOLET “77 RW” IN OMAGGIO A QUELLA DI NORMAN DEWIS, QUI RITRATTO ALCUNI ANNI OR SONO. LA FOTOGRAFIA GRANDE È UN RARO SCATTO DELLA 77 RW IN ARRIVO A GINEVRA LA MATTINA DEL 15 MARZO 1961


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Ho un grande passato davanti a me

Entrambe le incisioni sono dovute al genio dell’artista King Nerd, ma vale anche la pena ricordare che il badge sul cofano, il quadrante dell’orologio, il tappo del serbatoio e le piastre del telaio sono rifiniti con il logo commemorativo E-type 60, che riporta la dicitura “1961-2021”. Nella postazione di guida è presente un volante in faggio chiaro, identico a quello montato sulle vetture del 1961, che per l’occasione è stato rifinito con un pulsante del clacson in oro a 24 carati. A bordo è disponibile anche il Jaguar Classic Infotainment System, con navigatore satellitare integrato e connettività Bluetooth. Rispetto alle vetture originali l’implementazione meccanica più significativa delle E-type 60 Collection è rappresentata dall’adozione di un cambio manuale a cinque marce. Appositamente sviluppato, e caratterizzato da una sincronizzazione su tutti i rapporti, questo cambio garantisce una maggiore affidabilità e una maggiore durata, nonché rapporti di trasmissione più ravvicinati e cambiate più fluide. Il motore XK 3,8 litri sei cilindri da 265 CV beneficia di un autentico radiatore di lega in stile 1961, con ventola di raffreddamento elettrica e accensione elettronica, oltre ad un nuovo sistema di scarico in acciaio inossidabile lucidato. Questo nuovo sistema ha le stesse dimensioni di quello originale ma produce una sonorità più profonda e offre una maggiore durata. Nell’estate del 2022 i fortunati proprietari prenderanno parte ad un esclusivo tour rievocativo targato E-type. Un’esperienza di guida che li porterà da Coventry a Ginevra godendo di scenari mozzafiato, degli iconici passi alpini, dimore esclusive e raffinate prelibatezze gastronomiche… con 60 anni di storia alle spalle, sembra che ci siano ancora molte miglia rimaste da percorrere per l’infinita Jaguar E-type.


JAGUAR CLASSIC CELEBRA ANCHE IL 70° ANNIVERSARIO DELLA LEGGENDARIA SPORTIVA C-TYPE (PRODOTTA TRA IL 1951 E 1953) DANDO VITA AD UNA PRODUZIONE DI OTTO NUOVI MODELLI C-TYPE CONTINUATION, COSTRUITI A MANO PRESSO LO STABILIMENTO JAGUAR LAND ROVER CLASSIC WORKS DI COVENTRY. OGNI VETTURA RISPECCHIERÀ LE SPECIFICHE TECNICHE STABILITE DAL TEAM UFFICIALE VINCITORE A LE MANS NEL 1953, CHE INCLUDONO IL PROPULSORE SEI CILINDRI IN LINEA DA 3,4 LITRI DA 220 CV CON TRIPLO CARBURATORE WEBER 40DCO3 E FRENI A DISCO


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Principali Caratteristiche Tecniche

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Ho un grande passato davanti a me

MOTORE CILINDRATA (CC) RAPPORTO DI COMPRESSIONE (:1) POTENZA MASSIMA (CV) COPPIA MASSIMA (NM) TRASMISSIONE FRENI ANTERIORI/ POSTERIORI STERZO SOSPENSIONE ANTERIORE SOSPENSIONE POSTERIORE LUNGHEZZA TOTALE (MM) ALTEZZA TOTALE (MM) LARGHEZZA TOTALE (MM) DIMENSIONE CERCHIO DIMENSIONE PNEUMATICO TIPO PNEUMATICO PESO IN ORDINE MARCIA (KG) 0-60 MIGLIA ORARIE (SEC) VELOCITÀ MASSIMA (KM/H)

6 CILINDRI IN LINEA, 2 VALVOLE 3.781 9:1 269 @ 5.000 GIRI/MIN. 353 @ 4.000 GIRI/MIN. MANUALE A 5 MARCE, TRAZIONE POSTERIORE A DISCO, SERVOASSISTITI, PINZE CON DUE PISTONCINI PIGNONE E CREMAGLIERA INDIPENDENTE CON BARRA DI TORSIONE INDIPENDENTI CON MOLLE ELICOIDALI 4.453 1.220 1.657 5,5 X 15 POLLICI, RUOTA A RAGGI 185 R 15 91V PIRELLI CINTURATO 1188 (ROADSTER 1.163) 7,0 241


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Un altro primato per Nuova 500

Think Big. Act Green


KIRI È UNA START-UP CON LA MISSIONE DI SPINGERE VERSO COMPORTAMENTI SOSTENIBILI E ATTENTI ALL’AMBIENTE. PER KIRI OGNI PICCOLO GESTO È IMPORTANTE E GLI ATTEGGIAMENTI “GREEN” VENGONO VALORIZZATI CON IL NUOVO KIRICOIN: PIÙ CI SI COMPORTA IN MODO SOSTENIBILE, PIÙ SI GUADAGNA


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Think Big. Act Green

LA GAMMA DI MODELLI DELLA NUOVA 500 PREVEDE OGGI TRE LIVELLI DI PERSONALIZZAZIONE: ACTION (ALLESTIMENTO BASE), PASSION (ALLESTIMENTO MEDIO) E ICON (ALLESTIMENTO ALTO). L’AUTO È DISPONIBILE IN TRE VARIANTI: BERLINA, CABRIO E LA NUOVISSIMA “3+1”. LA ACTION È DOTATA DI UNA BATTERIA DA 23.8 KWH CHE CONSENTE UN'AUTONOMIA DI 190 KM CON CICLO WLTP. LE VERSIONI PASSION E ICON HANNO INVECE UNA BATTERIA DA 42 KWH PER UN'AUTONOMIA FINO A 320 KM CON CICLO WLTP. LA NUOVA 500 OFFRE LA MIGLIORE COMBINAZIONE DI STANDARD DI MODALITÀ DI RICARICA: LO STANDARD CCS 2 (SPINA COMBO 2) CONSENTE LA RICARICA RAPIDA DA 50 KW SULLA ACTION E 85 KW SULLA PASSION E LA ICON; IL CARICABATTERIA INTERNO DA 11 KW SUPPORTA SIA LA RICARICA DOMESTICA SIA LA RICARICA PUBBLICA. LA RICARICA DOMESTICA È SUPPORTATA ANCHE DAL CAVO DI RICARICA CON MODALITÀ STANDARD 2


rotagonista del progetto Kiri non poteva che essere la Nuova 500, la city car made in Italy 100% elettrica. Bella, connessa, tecnologica e sempre fedele allo spirito della leggendaria vettura del 1957, la Nuova 500 è ora al centro di un nuovo progetto assolutamente innovativo, che vale la pena approfondire, battezzato Kiri. Kiri è il nome giapponese della Paulownia, l’albero che assorbe più CO2 in assoluto (oltre 10 volte più di qualsiasi altra pianta). Si pensi che un solo ettaro piantumato con questo albero compensa circa 30 tonnellate di CO2 l’anno, e cioè l’equivalente delle emissioni prodotte da 30 auto in moto per lo stesso periodo. L’innovativo progetto è stato di recente presentato contemporaneamente in tre diverse location: Talent Garden di Torino, e-Village presso Green Pea e… l’abitacolo di una Nuova 500. «Il Talent Garden è un vivaio di nuove idee – ha spiegato Cristiano Fiorio, Brand Marketing Communication – il regno dei professionisti dell’Hi-Tech e del digitale. Proprio qui è iniziato il percorso di eMobility nell’ambito dell’innovazione che ci ha portato a scoprire Kiri Technologies, che ha catturato la nostra attenzione con un’idea innovativa e molto

semplice: premiare le abitudini delle persone che rispettano l’ambiente. Associare questa idea alle caratteristiche della Nuova 500 ci è sembrato naturale». Kiri, fondata nel Regno Unito nel 2020 da Mauro Di Benedetto, Luca Rubino e Kai Schildhauer, è una startup con la missione di accelerare l’adozione di comportamenti sostenibili. Col motto “Think Big. Act Green” Kiri punta a stimolare il cambiamento e accelerare l’adozione di comportamenti attenti all’ambiente e… più ci si comporta in modo sostenibile, più si guadagna attraverso il nuovo KiriCoin una moneta virtuale che però riserva sorprese molto concrete. Premiare i clienti della Nuova 500 per il loro stile di guida più attento all’ambiente è il concetto di base di un progetto davvero unico e innovativo per quanto riguarda il settore automotive. Lo ha illustrato in modo approfondito Gabriele Catacchio, e-Mobility Program Manager, a bordo della Nuova 500: «Vogliamo sostenere i comportamenti attenti all’ambiente dei nostri clienti e ricompensarli con vantaggi esclusivi. Semplicemente guidando le Nuove 500 connesse, e dotate del nuovo sistema di infotainment, si ha la possibilità di accumulare KiriCoin in un portafoglio “virtuale” visualizzabile nell’app Fiat.

KIRI È TRA I PARTNER PRESENTI NELLA SEZIONE MOBILITY SERVICES AND OWNERS ALL’INTERNO DELLA APP FIAT. PER INIZIARE A GUADAGNARE I KIRI COIN È SUFFICIENTE AUTORIZZARE KIRI DALLA APP FIAT E SEGUIRE LE INDICAZIONI PER CREARE UN ACCOUNT NEL MARKETPLACE DI KIRI. NEL MARKETPLACE DI KIRI SI TROVANO OFFERTE INSERITE DA AZIENDE CHE PROPONGONO ARTICOLI DI MODA, OGGETTI DI DESIGN E PRODOTTI ALIMENTARI ECOSOSTENIBILI. I GUIDATORI CHE RAGGIUNGERANNO I MIGLIORI VALORI DI “ECO:SCORE” ACCEDERANNO INOLTRE A PREMI SUPPLEMENTARI OFFERTI DA BRAND FAMOSI COME APPLE, AMAZON, ZALANDO, SPOTIFY E NETFLIX


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Think Big. Act Green

I dati di guida, come distanza e velocità, vengono inviati al cloud di Kiri e convertiti automaticamente in KiriCoin, grazie a un algoritmo realizzato da Kiri. Il risultato arriva direttamente sullo smartphone dell’utente e i KiriCoin possono poi essere usati per ottenere prodotti e servizi sul marketplace di Kiri». Nel traffico urbano, con uno stile di guida normale, un chilometro equivale all’incirca a un KiriCoin e ogni KiriCoin vale 2 centesimi di euro. Ciò significa che, con una percorrenza di 10.000 chilometri all’anno in ambito urbano, si può accumulare l’equivalente di circa 150 euro. Una gratificazione stimolante per chi non genera CO2 nel rispetto dell’ambiente. Come trasformare i KiriCoin in beni e servizi immediatamente utilizzabili è stato spiegato da Giorgio Neri (New 500 Commercial Launch Manager & Fiat e-Mobility Manager) dall’e-Village, show room della mobilità sostenibile creato da Stellantis presso Green Pea (il primo green retail park al mondo) recentemente inaugurato a Torino: «Per sostenere un programma innovativo e ambizioso come Kiri – ha spiegato Neri – ci voleva proprio un’auto come la Nuova 500. Un oggetto di culto, un’icona connessa che diventa un progetto di mobilità che vuole premiare i suoi clienti con una moneta virtuale da spendere in un marketplace green dedicato, fatto di aziende che operano nel settore della moda, de-

gli accessori e del design e che credono fortemente nella sostenibilità». Per incentivare ulteriormente l’utilizzo della Nuova 500, sono previsti premi extra per i guidatori che avranno conseguito il miglior punteggio di “eco:Score”, una funzione che rileva, con un punteggio da 0 a 100, quanto sia efficiente lo stile di guida adottato. I clienti con i punteggi più alti nei principali Paesi europei, potranno accedere a offerte extra presso partner di rilievo come Amazon, Apple, Netflix, Spotify Premium e Zalando. Nuova 500 è infatti la prima city car dotata di Autonomous Driving Level 2 e di sistemi di guida assistita avanzati, è sempre connessa ed è l’unica vettura elettrica che al di sopra dei 20 km/h diffonde una melodia (il celebre motivo di Nino Rota dal film Amarcord) anziché il classico sibilo previsto a livello omologativo. Kiri garantirà a Stellantis tre primati assoluti nel settore automotive ai propri clienti: consentire di accumulare una moneta digitale semplicemente guidando; dare loro accesso a una serie di prodotti e servizi eco-friendly e infine fornire ricompense extra per gli stili di guida più attenti all’ambiente. Una svolta mirata a cambiare in meglio il nostro modo di guidare, il nostro modo di fare acquisti e di vivere come comunità con attenzione all’ambiente.


QUESTA INIZIATIVA POTREBBE INOLTRE ESSERE ESTESA IN FUTURO PER PREMIARE ANCHE COMPORTAMENTI SOSTENIBILI IN ALTRI SETTORI COME L’ACQUISTO DI ENERGIE RINNOVABILI, DI PRODOTTI MODA E ALIMENTARI GREEN… L’OBIETTIVO È CREARE UNA COMUNITÀ DI PERSONE CHE VIVONO CON UN ATTEGGIAMENTO PIÙ ATTENTO ALL’AMBIENTE GRAZIE A UN INNOVATIVO PROGRAMMA DI FEDELTÀ CHE INCENTIVA AD ADOTTARE UNO STILE DI VITA SOSTENIBILE: LA NUOVA 500 PUÒ CONSIDERARSI IL PRIMO PASSO IN QUESTO NUOVO SISTEMA CHE NON PREVEDE RICOMPENSE PER GLI ACQUISTI MA PREMI PER I COMPORTAMENTI PIÙ VIRTUOSI

#ca!


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Avtoros Shaman AR 3983

PROVATE A FERMARLO! CARATTERIZZATO DA PNEUMATICI A BASSA PRESSIONE E DA SOSPENSIONI PARTICOLARMENTE EVOLUTE SHAMAN SE LA CAVA EGREGIAMENTE ATTRAVERSO PALUDI, TERRENI FANGOSI O INNEVATI, FIUMI E PERSINO LAGHI POCO PROFONDI… E HA UN CUORE ITALIANO



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Provate a fermarlo!

pensate ad un veicolo senza compromessi (e non avete problemi di parcheggio…) forse vale la pena di approfondire la conoscenza con questo oggetto che arriva dalla Russia. Si chiama Shaman ed è prodotto dalla ambiziosa Avtoros. La storia di questa azienda parte da una sfortunata avventura sul monte Elbrus nel 1997, quando un gruppo di amici, dopo aver toccato i 5621 metri di altitudine, ebbe la sfortuna di veder tranciato il cavo di sicurezza della loro Land Rover Defender durante la discesa. Da quel momento partì l’idea, anche se i primi passi concreti arrivarono solo nel 2005 allorquando le idee cominciarono a diventare progetti.

ARRIVA INVECE DALLA POLONIA L’ATV WINNER, CHE PROMETTE DI TRASPORTARE PERSONE E MERCI IN LUOGHI PIUTTOSTO DIFFICILI DA RAGGIUNGERE. IL COSTRUTTORE PER ORA NON HA COMUNICATO LE SPECIFICHE TECNICHE DI QUESTO ANFIBIO (ANCHE SE BALZA ALL’OCCHIO UNA CERTA PARENTELA CON JEEP WRANGLER…) MA SAPPIAMO CHE ATV WINNER È CARATTERIZZATO DA UN CORPO IN ALLUMINIO, A TENUTA STAGNA, E DA ENORMI PNEUMATICI A BASSA PRESSIONE. CARATTERISTICA SINGOLARE DI WINNER È LA POSSIBILITÀ DI ALLESTIRE, NELLA ZONA POSTERIORE, UNA PIATTAFORMA PER UTILIZZO DI DRONI

Caratterizzato da pneumatici a bassa pressione e da sospensioni indipendenti per ciascuna delle otto ruote, lo Shaman AR 3983 se la cava benissimo attraverso paludi, tundra, fiumi e persino laghi poco profondi. Può infatti essere equipaggiato anche con propulsione ad elica, che garantisce una tranquilla navigazione fino ad un’andatura di 4 miglia orarie. Il veicolo ha infatti un telaio totalmente ermetico, la cui forma gli permette scivolare sull’acqua. Ma in ogni caso ci sono a disposizione pompe di notevoli prestazioni, capaci di espellere sino 200 litri di acqua al minuto. Queste caratteristiche che ne fanno “quasi” un vero mezzo anfibio. Nonostante le dimensioni da medio veicolo industriale, Shaman mostra ottima manovrabilità e reattività e, grazie al sistema di trazione a otto ruote motrici, stabilità e motricità sono garantite ovunque. Anche il livello di comfort è nonostante tutto apprezzabile, sia per i passeggeri che per il conducente. All’interno c'è abbastanza spazio per far sentire tutti a proprio agio; il conducente siede al centro dell'abitacolo e per lui il campo visivo fornito dall’ampia vetratura è davvero eccellente.


IL PROMO PROTOTIPO DI AVTOROS VIDE LA LUCE NEL 2007 (CON SEI RUOTE MOTRICI) MENTRE L’ANNO DOPO DEBUTTÒ AL SALONE DI MOSCA LA PRIMA VERSIONE CON 4 ASSI. DA ALLORA, ANNO DOPO ANNO, IL VEICOLO (CHE HA PRESO IL NOME DI SHAMAN NEL 2012) HA INIZIATO UN’EVOLUZIONE CHE IN PRATICA NON SI È MAI CONCLUSA E PROSEGUE TUTTORA. NEL 2014 SONO ARRIVATI I PRIMI PNEUMATICI PROGETTATI INTERNAMENTE E CARATTERIZZATI DALLA POSSIBILITÀ DI ESSERE UTILIZZATI CON PRESSIONI MOLTO BASSE. OLTRE A MIGLIORARE ADERENZA E MOTRICITÀ QUESTO TIPO DI PNEUMATICI PERMETTE DI NON DANNEGGIARE I TERRENI ATTRAVERSATI ALLO SHAMAN


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#chestoria

Provate a fermarlo!

Il sedile del pilota è completamente regolabile (su tre direttrici) mentre la distribuzione ergonomica degli elementi del pannello di controllo è un altro fattore che rende la guida semplice e rilassata, grazie a comandi intuitivi e di facile utilizzo. Shaman è prodotto principalmente in due versioni. C’è lo Shaman Turistico, che può portare facilmente fino a 8 passeggeri. Per ciascuno di essi c'è un sedile, con braccioli, regolabile individualmente e dotato di cinture di sicurezza a tre punti. E poi c’è l’Hunter che invece presenta delle panche al posto dei sedili singoli, che possono essere trasformate in letti per quattro persone in pochi secondi. Indipendentemente dalla variante c’è (e ci mancherebbe altro!) molto spazio per riporre le attrezzature.

SPOSTIAMOCI NEGLI USA. GM DEFENSE LLC (GRUPPO GENERAL MOTORS) HA RECENTEMENTE CONSEGNATO ALL’ESERCITO I PRIMI ESEMPLARI DELL’ISV, UN VETTORE DI TRUPPE FUORISTRADA, LEGGERO E AGILE, DESTINATO A TRASPORTARE UNA SQUADRA DI FANTERIA DI NOVE SOLDATI E IL LORO EQUIPAGGIAMENTO. IN TOTALE CON IL PRIMO CONTRATTO VERRANNO PRODOTTI 649 ISV MA SI POTRÀ RAGGIUNGERE UN MASSIMO DI 2.065 VEICOLI NELL’ARCO DI OTTO ANNI. L'ISV DA 5000 LIBBRE SI BASA SULL’ARCHITETTURA DEL TRUCK DI MEDIE DIMENSIONI CHEVROLET COLORADO ZR2 E SFRUTTA IL 90 PERCENTO DI COMPONENTI COMMERCIALI GIÀ PRONTI ALL'USO, QUALI GLI AMMORTIZZATORI MULTIMATIC. IL MEZZO È SPINTO DA UN MOTORE TURBO-DIESEL DURAMAX DA 2,8 LITRI E 186 CAVALLI, ACCOPPIATO AD UN CAMBIO AUTOMATICO A SEI MARCE

Shaman è un veicolo perfetto per la pesca, le battute di caccia o l’escursionismo estremo e vanta tre opzioni di manovrabilità. È possibile sterzare solo le ruote anteriori, il che è perfetto quando si viaggia su strada o su percorsi fuoristrada poco impegnativi. Sterzare solo con le ruote posteriori è invece un'opzione perfetta per affrontare manovre in spazi risicati. Infine sterzare tutte le ruote nella stessa direzione permette di viaggiare “di traverso” ed evitare ostacoli quando lo spazio ai lati non lo permetterebbe. Infine è importante sottolineare che sotto il cofano di Shaman batte un cuore italiano; Iveco per l’esattezza. Si tratta del propulsore turbodiesel F1C da 3 litri, capace di 146 cavalli per una coppia di 350 Nm a 1.200 giri al minuto. Questa unità motrice permette allo Shaman di muoversi agevolmente in fuoristrada a velocità particolarmente basse e di spingersi sino a 70 chilometri orari su asfalto. Il consumo? Beh, Shaman non è certo “risparmioso” e possiamo considerare attendibili i 25 litri per 100 chilometri dichiarati dal costruttore, ottenuti mixando vari tipi di percorso.



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#chestoria

Provate a fermarlo!

Principali Caratteristiche Tecniche Peso 4.800 kg Massimo carico 1.500 kg Lunghezza 6300mm Larghezza 2500mm Altezza 2700mm Altezza dal suolo 450mm Carreggiata 1950mm Capacità serbatoio 260 Lt Motore Iveco F1C, 3.0 TD Cavalli 146 Coppia 350 Nm Trasmissione a 8 ruote motrici Cambio manuale 6 rapporti più due ridotte Differenziale autobloccante su uno o due assi Pneumatici a bassa pressione Basic X-Trim (1200-600 x 21) Velocità massima 70 km/h Velocità massima in acqua 9 km/h


#ca!


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#checorse

Ferrari e Le Mans

ENDURANCE DA


FANTASCIENZA!

FERRARI HA ANNUNCIATO CHE CORRERÀ A LE MANS NEL 2023, IN UN'EDIZIONE CHE GIÀ VEDE TANTISSIME CASE INTERESSATE. COME SI È ARRIVATI ALL'ANNUNCIO DEL CAVALLINO, CHE HA CERTIFICATO IL SUCCESSO DELLA RIVOLUZIONE ENDURANCE VOLUTA DA IMSA E ACO? di Marco Cortesi


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#checorse

Endurance da fantascienza!

fa perfino fatica a immaginarsela, la 24 Ore di Le Mans del 2023. Ferrari, Porsche, Peugeot, Audi, Honda, Toyota, Glickenhaus e forse, chissà, anche Alpine, Chevrolet, Ford e BMW…! Tutte insieme, le une contro le altre; sembra quasi troppo bello per essere vero. Tuttavia, al momento, questo è lo scenario che ci si attende in base alle conferme ufficiali già arrivate e ai rumor che circolano, tutti peraltro piuttosto circostanziati. In altre parole… Le Mans è pronta a sbancare, a portarsi via le vincite, le mogli degli altri giocatori e tutto il casinò! E il jolly pigliatutto è stato un cavallo, per la precisione un Cavallino Rampante.


Ferrari ha sorpreso, e non poco, quando ha annunciato un proprio programma nella classe Hypercar. Da tempo si parlava di endurance, ma era più che lecito pensare si trattasse di una delle solite "armi di distrazione" di Maranello, tatticamente utilizzate per ottenere più peso politico nelle trattative con la Formula 1. Invece si sono verificate le condizioni perché il sogno si trasformasse in realtà e una serie di circostanze hanno trasformato un periodo che si apriva tra grosse difficoltà in un clamoroso successo. Le regole Hypercar, con la rinuncia di Aston Martin (uno dei due costruttori ufficiali annunciati da tempo) e una Peugeot ancora al di là da venire, avevano scricchiolato parecchio. Dopotutto, si tratta di un concept abbastanza rivoluzionario: quello di prototipi costruiti in libertà, non vincolati strettamente da regole, misure e schemi ma da parametri relativi alle prestazioni finali attese, che poi verranno bilanciate tramite interventi di Balance of Performance tra i vari modelli in pista.

FERRARI TORNERÀ QUINDI A LOTTARE PER LE VITTORIE ASSOLUTE NEL MONDIALE ENDURANCE, CON LA SPERANZA DI RINVERDIRE I SUCCESSI DEGLI ANNI 50 E 60 DEL SECOLO SCORSO E LASCIANDOSI PROBABILMENTE ALLE SPALLE UNA LUNGA STAGIONE DI BATTAGLIE NELLA CATEGORIA GT


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#checorse

Endurance da fantascienza!

Ibride o meno, derivate dalla serie o meno quel che è certo è che le Hypercar richiedono un certo impegno per essere realizzate. Non per altro, nella classe al top dei prototipi endurance ci saranno, nell'anno del debutto, solo cinque vetture: due Toyota, due Glickenhaus, realizzate privatamente dal magnate americano, e un'Alpine che altro non è che una vecchia LMP1 "riciclata" e utilizzabile solo quest'anno.

LA PRIMA HYPERCAR IN PISTA SARÀ LA NUOVA TOYOTA GR010 HYBRID (NELLA FOTOGRAFIA), CHE NASCE DALL'ESPERIENZA VINCENTE DELLA TS050. ARRIVERÀ ANCHE HONDA, CHE COL MARCHIO ACURA HA GIÀ CONFERMATO DI ESSERE IN FASE AVANZATA DI PROGETTAZIONE, MENTRE FORD AVREBBE GIÀ UN PROTOTIPO PRESSO IL COSTRUTTORE CANADESE MULTIMATIC: SI ATTENDE SOLO L’OK DA DETROIT. DIFFICILE CHE MANCHI CHEVROLET (O CADILLAC), GENERAL MOTORS NON HA MAI MOLLATO IL COLPO NELLE GARE DI DURATA AMERICANE E SAREBBE STUPIDO FARLO ORA CHE LE CORVETTE POTRANNO CORRERE OVUNQUE. PEUGEOT HA ANNUNCIATO UNA SUA HYPERCAR IBRIDA MA È ALLE VISTE PURE RENAULT (PROGRAMMA ALPINE) MENTRE L’ULTIMA DICHIARAZIONE DI INTERESSE È GIUNTA POCHI GIORNI FA DA BMW

Poi è arrivata una bomba chiamata LMDh: un accordo senza precedenti con la serie rivale IMSA. Ciò ha portato al riconoscimento reciproco di due regolamenti molto diversi ma entrambi appetibili e che verranno a loro volta resi compatibili grazie al BoP. La disperazione, si sa, rende tutti molto inclini a trattare, e il risultato è stato un compromesso epocale…. e vincente. Insieme alle Hypercar correranno vetture della filosofia americana, ovvero telai della classe cadetta LMP2 con upgrade estetici personalizzati, motori di ciascun costruttore, e un sistema ibrido low-cost in comune. Avrebbero dovuto chiamarsi Daytona Prototype hybrid, ma sono diventate Le Mans Daytona hybrid. Si tratta di automobili che possono essere messe in pista con un budget simile a quello delle GT, ma che fanno molta più scena e vendono in maniera efficace il concetto di ibrido. Sono ideali per chi è in cerca di un buon rapporto tra euro investiti e risultati. Tutto ciò appare la descrizione perfetta di progetti targati Porsche e Audi, che infatti hanno annunciato il loro ingresso in quest'ultima configurazione. Honda ha messo il carico poco dopo… e General Motors ha troppo bisogno di promozione per la sua Corvette per lasciare andare... Ma l’onda rivoluzionaria non finisce qui. Proprio a causa dei ridotti costi di questo nuovo tipo di prototipi, gli impegni ufficiali nelle classi GT hanno iniziato a venire meno. Porsche ha ridotto a due auto l’impegno nel mondiale, BMW ha chiuso baracca e burattini, Aston Martin ha dato l'addio.


LA SFIDA DEL NUOVO CORSO ENDURANCE VEDRÀ IN PRIMA LINEA ANCHE PORSCHE. NELLA FOTO ALCUNE DELLE VETTURE TEDESCHE VINCITRICI A LE MANS IN PASSATO… MENTRE GIÀ INIZIANO A CIRCOLARE I BOZZETTI DELLA NUOVA LMDH


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#checorse

Endurance da fantascienza!

CHE FINE FARÀ LA CATEGORIA GT? DOPO GLI ANNUNCI DEGLI ULTIMI MESI RELATIVI AI PROTOTIPI, IL FUTURO DELLE GRAN TURISMO, ALMENO NELLA VELOCE (E COSTOSA) CONFIGURAZIONE GTE-PRO, SEMBRA AVVOLTO DA DUBBI. IN USA LA CLASSE È STATA GIÀ CASSATA IN FAVORE DI UNA GT3 RISERVATA AI PROFESSIONISTI, E IN EUROPA SEMBRA VICINA ALL'ESTINZIONE. L'OPZIONE PIÙ OVVIA È L'ADOZIONE DELLE GT3, ANCHE PERCHÉ, A PARTE FERRARI E PORSCHE, POCHI HANNO IL NUMERO DI CLIENTI NECESSARIO PER REALIZZARE UN NUOVO PROGRAMMA DA ZERO

PEUGEOT HA ANNUNCIATO UNA LMDH CON MOTORE V6 BITURBO DA 2,6 LITRI DA 500 KW (680 CV) COLLOCATO NELLA PARTE POSTERIORE ED UN MOTORE ELETTRICO DA 200 KW COLLOCATO ANTERIORMENTE


In America la categoria "maggiore" è stata cancellata mentre in Europa i costi proibitivi hanno portato ad avere in pista solo Ferrari e Porsche. Ma perché queste ultime hanno deciso di continuare? In verità quattro vetture, anche se pochissime per un mondiale, sono fondamentali per promuoversi presso i clienti "Amateur", che si comprano la macchina e corrono privatamente. Di fatto, per italiani e tedeschi, le gare GT servono non solo a vincere, ma anche per far funzionare un modello di business, con decine di esemplari prodotti.

ALPINE GAREGGERÀ NEL 2021 CON LA A480, UN PROTOTIPO DERIVATO DA UN TELAIO LMP1 E MOTORIZZATO DA UN V8 DI 4,5 LITRI. PER REGOLAMENTO LA A480 POTRÀ CORRERE SOLO UN ANNO, PER LASCIARE POI SPAZIO ALLE AUTO DI NUOVA GENERAZIONE DAL 2022

Cosa fare quindi se la categoria GT di punta rischia di sparire? Come promuovere i programmi per i privati? Di colpo, competere per la vittoria assoluta non è stato più solo un bel sogno, ma una valida alternativa, nemmeno troppo costosa, per tenere in piedi un mercato… e così è arrivata Ferrari Hypercar. Una casa così "tradizionale" come quella di Maranello, da sempre costruttrice in toto delle proprie vetture, non avrebbe mai potuto usare le regole LMDh, acquistando telai e sistemi ibridi da terzi, e ha pertanto scelto la LMH, per l'appunto Le Mans Hypercar. Che potrebbe essere anche venduta ad altre scuderie semiufficiali, come avveniva negli anni '60. Si tornerà forse ad avere Ferrari blu, verdi gialle e bianche tutte nella classe di vertice? Dopo un l'annuncio così dirompente, nessun sogno sembra troppo lontano.

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