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La tecnologia di ultima generazione al servizio del chirurgo per la sicurezza dei pazienti

Rischio clinico e sicurezza del paziente chirurgico 69

ma scritta attraverso videoregistrazioni o, per la persona con disabilità, attraverso dispositivi che le consentano di comunicare. Il consenso informato, in qualunque forma espresso, è inserito nella cartella clinica e nel fascicolo sanitario elettronico”.

Il paziente può rivedere le sue decisioni rifiutando, non iniziando, o rinunciando, interrompendo, tutti gli accertamenti diagnostici e i trattamenti sanitari, tra i quali la Legge include l’idratazione e la nutrizione artificiali.

Nel caso di rinuncia o rifiuto di prestazioni sanitarie necessari alla sopravvivenza, il medico prospetta al paziente e, se questi acconsente, ai suoi familiari, le conseguenze di tale decisione e le possibili alternative e promuove ogni azione di sostegno al paziente medesimo.

Fermo restando la possibilità per il paziente di modificare la propria volontà, l’accettazione, la revoca e il rifiuto devono essere annotati nella cartella clinica.

La Legge ribadisce inoltre che: «Il medico è tenuto a rispettare la volontà espressa dal paziente di rifiutare il trattamento sanitario o di rinunciare al medesimo e, in conseguenza di ciò, è esente da responsabilità civile o penale. Il paziente non può esigere trattamenti sanitari contrari a norme di legge, alla deontologia professionale o alle buone pratiche clinico-assistenziali; a fronte di tali richieste, il medico non ha obblighi professionali”.

Nelle situazioni di emergenza o di urgenza: “il medico e i componenti dell’équipe sanitaria assicurano le cure necessarie, nel rispetto della volontà del paziente ove le sue condizioni cliniche e le circostanze consentano di recepirla”.

La Legge sottolinea inoltre che: “il tempo della comunicazione tra medico e paziente costituisce tempo di cura” ed è quindi auspicabile che questo tempo venga considerato nell’organizzazione del lavoro, in modo che il paziente possa ricevere tutte le informazioni necessarie nel modo migliore possibile, affinchè la firma del paziente sul consenso informato venga apposta con la dovuta consapevolezza.

In conclusione, il successo dei programmi e degli interventi per il miglioramento della sicurezza delle cure ai quali abbiamo accennato nel capitolo, dipende non solo dall’applicazione delle buone pratiche basate sull’evidenza, ma soprattutto dal cambiamento culturale e dall’implementazione delle strategie di gruppo e di comunicazione (20).

La cultura della sicurezza è un insieme di convinzioni, valori e norme relative ai percorsi del paziente, condiviso da tutti i componenti dell’Organizzazione, dell’Unità Operativa o del team di lavoro.

Nonostante il cambiamento richieda un percorso difficoltoso, può riuscire a influenzare i comportamenti, le abitudini, la percezione di se stessi e del proprio lavoro, favorendo le pratiche sicure e considerando prioritaria la sicurezza del paziente rispetto agli altri obiettivi.

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Capitolo 4

La tecnologia di ultima generazione al servizio del chirurgo per la sicurezza dei pazienti

Marco Maccagna Ingegnere Clinico

L’evoluzione tecnologica degli ultimi anni ha portato la chirurgia a livelli altissimi di qualità e di sicurezza. Grazie allo sviluppo di nuove tecnologie e ai nuovi approcci chirurgici sempre più mini-invasivi, i risultati della chirurgia moderna toccano standard di altissimo livello.

Tra le tecnologie che possono essere incluse nelle nuove metodiche di approccio chirurgico ci sono sicuramente le apparecchiature e sistemi che popolano le nuove sale operatorie. Tra queste tecnologie alcuni prodotti significativi hanno apportato un considerevole miglioramento nel lavoro dell’équipe chirurgica.

Lampade scialitiche

Ad esempio le lampade scialitiche di ultima generazione a tecnologia LED hanno dato un grande contributo all’incremento di qualità e sicurezza dell’intervento chirurgico. Le lampade a tecnologia LED oltre a dare una visione più chiara e più definita dei dettagli del campo operatorio risultano essere più sicure per il paziente e più confortevoli per l’operatore.

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Di seguito si fa cenno alle caratteristiche tecnologiche che permettono un utilizzo ottimale e una resa di alto livello nell’intervento chirurgico.

– Nuovo design e facilità di pulizia La forma e i materiali delle lampade scialitiche moderne sono stati studiati per garantire la massima igiene e asetticità, il corpo lampada e i bracci sono completamente sigillati e lisci in modo da non favorire l’insediamento di batteri. I bracci sono realizzati in estruso di alluminio, per garantire un’ottima leggerezza, facile manovrabilità e robustezza. L’utilizzo di una vernice speciale lavabile e disinfettabile rende semplice e rapida la pulizia della lampada e, in caso di urto, non vengono prodotte scaglie che potrebbero accidentalmente cadere sul campo operatorio. La dissipazione controllata del calore e la forma del corpo lampada rispondono pienamente alle esigenze dettate dalle normative, in materia di compatibilità con i flussi laminari.

– Caratteristiche generali di illuminazione Le nuove cupole sono dotate di LED bianchi di ultimissima generazione, ognuno dei quali è dotato di 36 cluster, in pratica ogni LED è formato da 36 sorgenti luminose che ne aumentano l’efficienza luminosa e la durata, 60.000 ore. Ogni LED è incapsulato in una particolare lente che convoglia e recupera più dell’85% della luce emessa dal LED. Il fascio luminoso di ogni LED va a incidere sull’intero campo illuminato in modo da generare un Light Patch uniforme, anche in condizioni di parziale ostruzione di uno o più LED.

Il corpo lampada è dotato di un sistema elettronico che mantiene costante la resa luminosa dei LED al variare della loro temperatura di lavoro; questo sistema consente un flusso di intensità luminosa costante e sempre confortevole, anche dopo molte ore di lavoro.

– Dimensione campo luminoso variabile I nuovi corpo lampada hanno un sistema elettronico di variazione della dimensione di campo tale per cui l’intensità di illuminazione nella zona centrale non varia al variare della dimensione del campo grazie a una miscelazione controllata dei flussi luminosi, proveniente dai diversi

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LED. La variazione del campo può essere regolata dal manipolo, dal comando a bordo lampada o dal pannello di comando a parete. Il corpo lampada può essere considerato come corpo lampada satellite o principale, grazie alla sua ottima intensità luminosa massima, 160.000 Lux, e un efficace e ottimale sistema di diluizione delle ombre. Il corpo lampada è dotato di una luce verde focalizzata per l’utilizzo durante gli interventi di endoscopia. Il corpo lampada è predisposto per l’inserimento nel manipolo centrale di una telecamera Full HD wireless per la registrazione dell’intervento chirurgico. Valori di illuminazione che raggiungono i 160.000 Lux, una profondità di campo di circa 100 cm e un campo illuminato che ha una dimensione di 25 cm di diametro, mettono il chirurgo nelle condizioni di trovare sempre la situazione ideale di illuminazione del sito operatorio.

– Possibilità di adattamento corpo lampada (allineamento/incastro geometrico)

La geometria dei 2 corpo lampada consente l’avvicinamento delle cupole per ottimizzare l’illuminazione del campo operatorio.

– Materiali costruttivi e compatibilità ai flussi laminari

Il sistema lampada scialitica di ultima generazione è il risultato di approfondite ricerche nel campo medicale e tecnologico. I materiali utilizzati per la costruzione delle lampade scialitiche accolgono tutti i requisiti di qualità, sicurezza e affidabilità necessari nell’ambito della sala operatoria. La cura e dettaglio di costruzione rendono il sistema adatto per l’utilizzo in tutte le specialità chirurgiche. Il design, la struttura e i materiali delle lampade sono conformi agli standard più elevati per sanificazione, disinfezione e pulizia delle superfici. I bracci di sospensione, gli snodi e le parti metalliche sono costituite generalmente da acciaio, lega leggera

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in allumino estruso e verniciato. Il rivestimento superiore delle cupole è costituito a parti in ABS-PC C2100. Le parti inferiori sono costituite da PMMA XT antishock. Tutte le parti sono verniciate con vernici atossiche, resistenti ai principali agenti disinfettanti. Il design delle cupole è stato studiato per permettere un corretto e ottimale posizionamento sul campo operatorio e, grazie alle forme arrotondate e filanti, l’impatto sui flussi laminari risulta estremamente contenuto. È presente un indice di resistenza basso, pari a 2,7 relativo allo standard di riferimento DIN1949-4 allegato C. 2008-12 for the surgical lighting combination.

– Ergonomia

L’ergonomia della lampada si evince da fattori quali il design, la forma, la posizione del pannello di controllo e la grande mobilità dei bracci e degli snodi. I bracci sono, allo stesso tempo, robusti e facili da spostare, le frizioni meccaniche regolabili permettono un veloce e sicuro posizionamento, mantenuto correttamente in ogni posizione di lavoro richiesta.

Sistema integrato di gestioni immagini

Un secondo strumento molto importante, segno dell’evoluzione della tecnologia in ambito sala operatoria, in particolar modo nell’applicazione delle procedure mini-invasive è il sistema di gestione e registrazione immagini generate nell’ambito chirurgico.

Nelle sale operatorie di ultima generazione vi è una grande presenza di strumentazione che genera delle immagini: ci riferiamo alle colonne laparoscopiche, agli ultrasuoni, ai microscopi, alle apparecchiature radiologiche, etc. Sempre più importante per il chirurgo è la possibilità di gestire e vedere le immagini sui monitor di servizio presenti nelle sale operatorie. A volte due, tre o anche quattro monitor sono da supporto all’operatore.

Anche la parte di documentazione diventa sempre più importante con acquisizione delle immagini, registrazione e talvolta condivisione delle stesse con una platea che rimane fuori dalla sala operatoria tramite funzioni di streaming o videoconferenza.

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La finalità dell’installazione del sistema integrato è quella di migliorare la qualità della chirurgia, la sicurezza per il paziente e gli operatori e la condivisione delle immagini e delle informazioni dalla sala operatoria verso l’esterno, in maniera che siano le informazioni e non i chirurghi a spostarsi.

L’installazione e la configurazione del sistema integrato viene effettuata previa verifica teorica e pratica delle condizioni e delle situazioni presenti nell’ambito del luogo di destinazione, con l’obiettivo di puntualizzare e verificare alcune necessità tecniche e qualitative come ad esempio il mantenimento degli standard di qualità dei materiali, l’installazione “a regola d’arte” di tutte le componenti hardware e software che costituiscono il sistema stesso, osservanza delle normative del settore con particolare attenzione alla direttiva dei Dispositivi Medici, rendendo l’installazione semplice, fluida e conforme alle necessità funzionali, tecniche e normative oltre che di sicurezza per i pazienti e gli operatori.

Lo scopo primario del sistema integrato è quello di rendere facilmente utilizzabile un parco apparecchiature e sistemi che singolarmente potrebbero invece innalzare la complessità di gestione dei dispositivi, causando un potenziale ostacolo e rallentamento dell’attività chirurgica e di diagnosi tramite un sistema affidabile e certificato in termini di sicurezza.

L’installazione del sistema integrato contempla, nella sua struttura principale, le seguenti funzionalità: – Gestione; – Acquisizione; – Distribuzione; – Comunicazione dei segnali audio/video, del dato paziente e di quanto generato in sala operatoria; – Controllo dei dispositivi medici tipici della sala operatoria e dei sistemi a supporto all’attività chirurgica o didattica.

Grazie all’interfacciamento con il sistema centralizzato ospedaliero sarà possibile acquisire la worklist e poter archiviare sul PACS Aziendale le immagini correlate al singolo paziente, filmati e informazioni della sala operatoria per migliorare e ottimizzare i processi chirurgici, di documentazione, di comunicazione verso l’esterno e di archiviazione. L’aspetto ergonomico delle postazioni chirurgiche di lavoro viene garantito tramite l’ausilio di monitor sospesi su bracci mobili orientabili nell’area chirurgica, sui quali viene permesso l’indirizzamento delle immagini di sala operatoria.

La funzionalità di comunicazione dalla sala operatoria verso destinazioni esterne all’ambiente operatorio può avvenire in duplice modalità, basata sulla funzione di audio/video streaming o videoconferenza.

A completamento dell’installazione può essere prevista l’installazione di una piattaforma hardware/software dedicata all’archiviazione di immagini e filmati, a scopi didattici e formativi.

Il sistema è costituito da una unità base per ogni sala, installata a scelta in un rack dedicato oppure integrato nel rack dati previsto a servizio per ogni sala operatoria; altri dispositivi ausiliari – radio-microfoni, amplificatori audio, convertitori F.O., etc. – vengono alloggiati nello stesso rack.

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Funzionalità videorouting e gestione immagini

Il sistema integrato permette la gestione di qualsiasi segnale audio/video generato in sala operatoria; è possibile inviare un qualunque flusso audio/ video d’ingresso sulle differenti destinazioni – monitor di visualizzazione, connessioni in uscita, dispositivi di registrazione, etc. -. La qualità d’immagine è mantenuta a livello nativo, cioè non ne viene alterata o convertita la risoluzione originale, garantendo sempre la massima qualità di visione.

Schema tipo di videorouting audio/video tramite interfaccia touchscreen

Funzionalità acquisizione e registrazione immagini

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Il sistema integrato permette l’acquisizione e registrazione di qualsiasi flusso audio/video; le immagini e i filmati acquisiti possono essere archiviati su PACS Aziendale tramite protocollo DICOM oppure su un archivio video server dedicato per lo stoccaggio delle immagini e informazioni a scopo didattico e di formazione; le informazioni che non vengono inviate a repository esterne rimango nell’archivio interno del sistema. La modalità di esportazione può essere configurata in modalità richiesta dagli operatori come, ad esempio, esportazione automatica a chiusura dell’intervento selezionando quali contributi inviare al PACS, quali al video server o quali salvare in locale (USB, DVD).

Funzionalità comunicazione e videoconferenza

La sala operatoria riceve e trasmette video verso il sistema LAN ospedaliero, tramite collegamento con la rete dati, utilizzando vie in fibra ottica. Il sistema permette funzioni di videoconferenza, garantendo collegamenti punto-punto, punto-multipunto.

Le trasmissioni verso l’esterno sono possibili anche tramite l’utilizzo di una linea telefonica dedicata.

Sono possibili collegamenti di videoconferenza tra sale operatorie e aule didattiche o tra sale operatorie e destinazioni esterne alla struttura ospedaliera, tramite i dispositivi standard di videoconferenza.

Funzionalità controllo e gestione dispositivi medicali e non

La gestione dei dispositivi medici e non consente di controllarne tutte le principali funzioni dalle postazioni di lavoro senza interventi sugli stessi dispositivi o sui loro comandi diretti. Il controllo dei dispositivi avviene previo interfacciamento del sistema con ogni dispositivo da gestire, comunque in condizioni di sicurezza ed eseguito in modo che i comandi dei dispositivi abbiano sempre prevalenza sul sistema.

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Il sistema integrato è l’evoluzione più recente all’interno delle sale operatorie di ultima generazione e permette di ottimizzare i flussi di lavoro, di alzare gli standard operativi e di assicurare una maggiore sicurezza per il paziente e gli operatori.

In conclusione, possiamo dire che lo sviluppo tecnologico stia contribuendo sensibilmente a migliorare tutti gli aspetti legati al gesto chirurgico, dalle fasi di preparazione dell’intervento alle fasi post-chirurgiche che traggono beneficio dalle molteplici funzionalità dei nuovi prodotti.

Indiscutibilmente l’atto chirurgico, supportato da queste nuove tecnologie, ne trae vantaggio e garantisce un beneficio soprattutto per i pazienti.

Tavoli operatori

Il tavolo operatorio è il supporto che permette il posizionamento ideale del paziente prima, durante e dopo l‘intervento chirurgico. Ad eccezione del tavolo operatorio utilizzato in traumatologia/ortopedia, che potrebbe essere dedicato, tutti gli altri tavoli operatori nascono come dispositivi da poter essere utilizzati per tutte le chirurgie. Una volta individuato il modello di tavolo operatorio1, la differenza e la specificità dell’utilizzo vengono assegnate in base alla dotazione degli accessori a corredo del tavolo. Pertanto, ad esempio, il tavolo operatorio di neurochirurgia è un tavolo operatorio di chirurgia generale dotato di accessori specifici.

Caratteristiche di un tavolo operatorio

A seconda della tipologia, in un tavolo operatorio bisogna valutare: – Buon posizionamento del paziente; – Radiotrasparenza del piano operatorio; – Buon accesso con amplificatore di brillanza; – Facilità di utilizzo; – Resistenza negli anni; – Buona stabilità – Ergonomia; – Comfort paziente e cuscini anti-decubito; – Affidabilità; – Efficacia; – Catalogo accessori.

1 In base alle esigenze del chirurgo e delle tecniche utilizzate, sono presenti in commercio molti modelli di tavoli operatori. Le movimentazioni sono quelle che differenziano le differenti classi di prodotto – Trendelenburg/tilt/altezza minima-massima, etc.

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Movimenti base – Escursione alto-basso;

– Trendelenburg-antiTrendelenburg;

– Basculamento bilaterale destra e sinistra;

– Combinazione dei movimenti tra loro, ad esempio tilt + Trendelenburg.

Movimenti supplementari – Spezzatura dorsale; – Movimentazione schienale; – Movimentazione gambe, singola e contemporanea; – Movimentazione testa; – Traslazione longitudinale.

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Posizionamenti paziente – Supina;

– Prona;

– Seduta;

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