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Trapianto di fegato............................................................... »
>30 anni HBeAg positività con HBV DNA > 20.000 copie/mL ed elevate ALT > di 2 volte il limite alto dei valori normali e nei pazienti <30 anni con livelli di HBV DNA >2.000 IU/mL e alterazioni delle transaminasi in presenza di evidenza di infiammazione necrotica o fibrosi alla biopsia epatica e in pazienti con cirrosi in presenza di HBV DNA (Takyar, Current Therapy 2020). Divesi sono gli approcci terapeutici per la terapia dell’HBV (Garber, Current Therapy 2017): terapia con inferferoni: Interferone pegilato α-2a e Interferone α-2b analoghi nucleosidici: Lamivudina, Telbivudina, Entecavir. analoghi nucleotidici: Adefovir e Tenofovir.
Tab. 44.4.2 Fattori predittivi per una risposta positiva alla terapia
(Zimmerman, Current Therapy 2004)
sieronegatività per infezione HIV storia di epatite acuta sintomatica presenza di segni bioptici di epatite infezione cronica di durata inferiore cronica attiva a 2 mesi alto livello di transaminasi > 100 U/L sesso femminile basso livello del DNA virale eterosessuali (HBV-DNA) nel siero (< 200 pico/mL) età adulta
La terapia di prima scelta è Peginterferon α2a per 48-52 settimane (Sarri, BMJ 346, f3893; 2013) (Trépo, Lancet 384, 2053; 2014). Può essere sospesa a 24 settimane se vi è evidenza di riduzione dei valori di HBV DNA di oltre 100 volte (Sarri, BMJ 346, f3893; 2013). In caso di cirrosi compensata e HBV DNA > 20,000 copie/mL si possono usare trattamenti prolungati di Adefovir o Entecavir; se decompensata Adefovir + Lamivudina o Entecavir fino al trapianto. La terapia combinata in un paziente ancora non trattato non dà risultati maggiori, è utile in caso di resistenze o in caso di coinfezione da HIV, essendo alcuni dei farmaci utili in entrambe le patologie e per evitare sviluppo di resistenze. Tra i farmaci orali sono di 1a scelta Entecavir o Tenofovir, particolarmente utili nei casi scompensati o a rischio di scompenso.Una brusca interruzione degli antivirali può indurre un aumento dei livelli del DNA di HBV e anche una recrudescenza che può risultare grave e talvolta fatale (The Med. LetterTab. 44.4.3 Farmaci per l’epatite B cronica TG 11, 6; 2013). In (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013) caso di coinfezione HBV/HCV consiFarmaco* gliata l’associazione Analoghi nucleosidici/nucleotidi orali2 interferone pegilato Tenofovir disoproxil fumarato(Viread) e Ribavirina (The Med. Letter-TG 11, Entecavir (Baraclude) 6; 2013). Telbivudina (Sebivo) L’Interferone pegilato α-2a PeAdefovir (Hepsera) gasys (vedi epatite Lamivudina (Epivir HBV) C) per 48 settimane Emtricitabina (Emtriva) alle dosi di 180 μg/ Interferoni sett ottiene, dopo 24 Interferone alfa-2b2 settimane dalla sospensione, risultati migliori della LaInterferone alfa-2a3- pegilato3 (Pegasys) mivudina da sola o associata. Grazie al dosaggio settimanale ha sostituito l’Interferon α-2b (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Preferito
Dosaggio abituale negli adulti1 300 mg/die 0,5 mg/die (per i pazienti mai trattati con nucleositi) 600 mg/die 10 mg/die 100 mg/die 200 mg/die per la soluzione orale è di 240 mg/die 5 milioni di unità una volta/ die o 10 milioni di unità 3 volte alla settimana SC o IM per 16 settimane 180 mg una volta alla settimana SC per 48 settimane * Possono essere disponibili altri medicinali contenenti gli stessi principi attivi. 1 In caso di insufficienza renale può essere necessario un aggiustamento della dose. 2 La durata ottimale della terapia con antivirali orali non è nota. Molti pazienti vengono trattati fino a 5 anni e altri indefinitamente. 3 Questa particolare formulazione non è disponibile in commercio in Italia. Epivir HBV non può essere sostituito da Epivir negli schemi trattamento HIV.
in pazienti con buona funzione epatica, nei giovani o in presenza di bassi valori di ALT, anche per ridurre il rischio di epatocarcinoma. Sconsigliato in gravidanza. I genotipi A o B possono rispondere meglio all’interferone rispetto a quelli con altri genotipi (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Interferone α-2b INTRON A 5 Milioni/die o 10 Milioni/3 volte/sett sc per 4-6 mesi. È stato il farmaco di elezione fino alla comparsa di farmaci orali con minori effetti collaterali (Jain, Current Therapy 2009). Effetti collaterali dell’interferone: disturbi psichiatrici, mielosoppressione, aumentata sensibilità alle infezioni batteriche, compromissione neurocognitiva, aumento delle transaminasi, alopecia, ipo o ipertiriodismo, tinnito, diminuzione dell’udito e della vista, formazione di autoanticorpi, retinopatia, polmonite, cardiotossicità, indurre o esacerbare un’epatite cronica autoimmune e altre malattie di natura autoimmune (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Analoghi nucleosidici e nucleotidici Lamivudina Epivir cpr 150-300 mg e scir 10 mg/mL. Analogo nucleosidico (vedi cap 64 par 13) alle dosi di 100 mg (3 mg/Kg)/die per os per 1-3 anni è stata impiegata in alternativa all’Interferone, con miglioramenti nel 60% dei casi e remissioni nel 18% dopo un anno e nel 25% dopo 2 anni di terapia. Non è più consigliata come trattamento di prima linea per i suoi tassi di resistenza (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Dopo un anno di terapia si hanno resistenze, con aumento della replicazione virale e aumento delle transaminasi; dopo 5 anni le resistenze salgono al 70%. Può essere impiegata tranquillamente anche in caso di cirrosi, dove avrebbe un’azione positiva sulla progressione. I pazienti affetti da AIDS rispondono poco. Indicato come profilassi nel pre e post trapianto per evitare reinfezione del fegato trapiantato. Effetti collaterali: gastrointestinali, capogiri, mialgia e rischio di pancreatite nei casi HBV/HIV (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013) (Trépo, Lancet 384, 2053; 2014). Categoria C in gravidanza (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Entecavir Baraclude Analogo nucleosidico. Dose: 0,5-1 mg/die. Di scelta nei pazienti mai trattati in precedenza (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Non più consigliato in caso di ceppi HBV lamivudina-resistenti (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Effetti collaterali: cefalea, capogiri, nausea, rash e febbre (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Categoria C in gravidanza. Non dovrebbe essere impiegato in monoterapia per HBV nei pazienti coinfettati da HIV/HBV (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Adefovir dipivoxil Hepsera cpr 10 mg. Profarmaco dell’Adefovir difosfato (vedi cap 64 par 14 AIDS) analogo nucleotidico impiegato alle dosi di 10 mg/die per os per 48 settimane con efficacia analoga alla Lamivudina ma insorgenza di resistenza più rara rispetto a questa (30% dopo 5 anni). Impiegabile come prima scelta o nei Lamivudina-resistenti. Rischio di tossicità renale (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Determina un miglioramento istologico, virologico e biochimico sia nei casi HbeAg-negativi che HbeAg-positivi. Categoria C in gravidanza (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Il trattamento può essere sospeso 4-6 mesi dopo che si è ottenuta la sieroconversione, ma si possono verificare recidive. Tenofovir Viread (vedi cap 64 par 13) dose 300 mg/die. Categoria B in gravidanza (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Di scelta nei pazienti mai trattati (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013). Recentemente approvato dalla FDA il tenofovir alafenamide Vemlidy per il trattamento della infezione cronica HBV negli adulti con malattia epatica compensata. Dose 25 mg/ die. Effetti collaterali cefalea, dolore addominale, affaticamento, tosse, nausea e dolore alla schiena (The Med Letter 4; 2017). Promettente l’Emtricitabina (vedi cap 64 par 13) (The Med. Letter-TG 11, 6; 2013) e il Clevudine (Dienstag, 359, 1486; 2008). Inibitori della Polimerasi Telbivudina Sebivo cpr 600 mg. Dose 600 mg/die. Efficacia paragonabile