FARE N. 37 - OTTOBRE 2017

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eventi

“Il sapere rende pacifica una società pluralista” Alberto Melloni, segretario della Fondazione per le scienze religiose, racconta l’esperienza di Ex Nihilo, la “Conferenza zero” della European Academy of Religion

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rofessore, a partire dal 2016 la Fondazione per le scienze religiose Giovanni XXIII (FSCIRE) ha avviato la costruzione di un network e istituito la European Academy of Religion (EUARE), lanciata ufficialmente nel dicembre scorso a Bologna. Quali obiettivi si propone questo consorzio di ricerca e scambio? Dal 1996 avevamo lavorato a creare delle reti di collaborazione fra grandi istituzioni di ricerca del settore storico religioso: eravamo e ci siamo sempre più convinti che la risorsa sapere sia essenziale a rendere pacifica una società pluralista. Ce ne siamo resi conto a partire da una esperienza di collaborazione molto vasta che era stata ed è da sempre una delle caratteristiche dell’attività di Fscire: in questa piccola ma operosa officina di san Vitale 114 sono state realizzati grandi partenariati per fare la storia del concilio Vaticano II, l’edizione dei concili delle grandi chiese, il dizionario del sapere storico religioso, la storia dell’ecumenismo, la storia della interpretazione, Lutero, Benedetto XV e non ultima la rivista fondata da Giuseppe Alberigo e attiva da 38 anni. Così, avendo a disposizione un capitale di credibilità non piccolo su scala internazionale abbiamo provato ad invitare le grandi società scientifiche, le reti progettuali, gli editori, i dipartimenti universitari di Europa, Mediterraneo, Medio Oriente, Caucaso, Balcani e Russia. Abbiamo avuto una risposta travolgente: 507 istituzioni hanno

aderito come fondatori, e il commissario europeo alla ricerca Moedas, l’uomo nelle cui mani c’è la politica della innovazione europea, ha dato il suo sigillo ad una iniziativa che ha fatto valere il principio che il sapere deve trovare uno suo spazio in uno spazio nel quale il “mercato del dialogo” ha premiato la ostentazione di amicizie spesso sincere rispetto alla ricerca degli snodi dinamici delle comunità di fede. Dal 18 al 22 giugno scorsi a Bologna si è svolta “Ex Nihilo - A Zero Conference on Research in the Religious Fields”: cinque giorni di seminari scientifici, lezioni e dibattiti su temi diversi legati all’esperienza religiosa in tutta la sua varietà. Che bilancio fa di questa prima esperienza? Ci ha sorpreso il successo del kickoff, e non di meno le mille persone registrate alla “conferenza zero”, che ha votato uno statuto ed avviato una esperienza con una sua dimensione istituzionale autonoma. Tutti hanno convenuto che per qualche anno almeno la EUARE abbia sede a Bologna anche per il clima unico di questa città, che possiede e attrae da secoli la materia prima

più pregiata che è l’intelligenza umana e che, a chi viene, appare accogliente e stimolante. Abbiamo avuto un numero di panels e di relatori già grande e ci aspettiamo che possa crescere: il che richiede a tutti di riflettere su come fare ad accogliere una “fiera del sapere” nel cuore della città. Quali iniziative ha in serbo per il futuro la European Academy of Religion e in che modo la proposta di questa nuova piattaforma può integrare le attività con le istituzioni di ricerca che già operano in questo ambito?

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