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Vino Toscana Igt CONSORZIO
SECONDA DENOMINAZIONE DELLA REGIONE. IL NUOVO PERCORSO DI UNO DEI BRAND PIÙ NOTI AL MONDO
La Toscana è uno dei marchi più forti del Made in Italy, soprattutto nel vino. Un nome in grado di evocare prodotti di grande qualità, associati a un territorio d’indiscusso fascino, che nel panorama internazionale gode di una indiscussa notorietà e altrettanto appeal. andrea cappelli Che ora sarà valorizzato ancor più dal Consorzio Vino Toscana, evoluzione dell’Ente Tutela Vini di Toscana, fortemente voluto dai produttori del vino Toscana Igt, che gestirà, coordinerà e tutelerà quella che è addirittura la seconda importantissima denominazione della Regione in termini di produzione media annua. Il consiglio d’amministrazione, per il triennio 20192022, è costituito da 11 componenti: Cesare Cecchi (alla guida della storica realtà di famiglia a Castellina in Chianti), presidente; Lamberto Frescobaldi (presidente Frescobaldi), vicepresidente; Rosanna Matteoli (cantina cooperativa del Montalbano), vicepresidente; Davide Ancillotti (presidente cantina cooperativa Chiantigiane); Renzo Cotarella (amministratore delegato Antinori); Maria Giulia Frova (tenuta Il Corno); Luigi Parri (azienda Parri); Sandro Sartor (amministratore delegato Ruffino), Massimo Tuccio (presidente cantina cooperativa I Vini di Maremma): Enrico Viglierchio (direttore generale Banfi); Gianni Zipoli (direttore generale cooperativa Cantine
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Leonardo). Il direttore è Stefano Campatelli, che vanta una trentennale esperienza nel mondo consortile del vino toscano. La miscela di condizioni e valori che si riscontra nella realtà vitivinicola della produzione di vino in Toscana è molto significativa: le condizioni ambientali, le conoscenze acquisite in secoli di coltivazione della vite e della produzione di vino hanno consentito lo sviluppo di aziende e imprenditori che si posizionano ai massimi livelli della vitivinicoltura mondiale. In quest’ambiente così attivo sono nati sia molti vini che fanno riferimento alla tradizione e altri all’innovazione, che comunque hanno trovato il loro naturale inserimento all’interno del disciplinare del vino Toscana Igt, che prevede poche regole, in modo da permettere l’ottenimento di una gamma molto ampia di prodotti idonei a essere abbinati a tutto pasto con qualsiasi tipo di piatto. Le ampie possibilità date dal disciplinare consentono davvero di rappresentare pienamente la ricchezza della viticultura regionale, permettendo d’intraprendere strade nuove e cogliere opportunità che non possono esser trovate nelle realtà produttive locali, i cui disciplinari Doc e Docg prevedono regole stringenti che fanno riferimento a una pre-
cisa caratterizzazione dei vini. Di conseguenza, considerando il valore aggiunto costituito dal brand Toscana, l’Igt potrebbe fungere da traino per un’offerta composta tanto da prodotti vitivinicoli quanto da altri beni e servizi espressi dal suo territorio d’origine. Infatti un altro importante elemento da considerare, relativamente al vino Toscana Igt, riguarda il patrimonio storico e culturale, unico al mondo, della regione. Questa condizione, seppur non legata direttamente alla realtà vitivinicola, esalta la percezione del vino e dei prodotti agricoli della Toscana, conferendogli un’immagine alta e riconosciuta a livello internazionale. L’areale di produzione copre l’intero territorio della regionale ed è possibile produrre vino con tutti i vitigni autorizzati alla coltivazione. La produzione complessiva di vino in Toscana oscilla tra i 2,3 e i 2,6 milioni di ettolitri all’anno, di cui la denominazione Toscana Igt, coi suoi 1.400 imbottigliatori, rappresenta mediamente il 26%, una superficie media annua di vigneto coltivato di 12.500 ettari. Una produzione media annua di 620mila ettolitri per una media di 90 milioni di bottiglie Toscana Igt che rappresentano oltre il 30% della produzione regionale imbottigliata ogni anno, quindi una fetta