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resort
LA MAGIA
della Ferriera giovanna focardi nicita
Un luogo incantato nella Toscana aretina più remota e selvaggia, dove rifugiarsi per riconnettersi con se stessi e la natura: nel fitto dei boschi del Casentino, La Ferriera è un buen retiro di charme dove trascorrere ritempranti giornate all’insegna della rilassatezza e del silenzio, avvolti dal verde dei boschi col sottofondo dei soli suoni della natura e delle acque del torrente Bonano che scorre poco sotto.
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UN BUEN RETIRO DI CHARME NEL FITTO DEI BOSCHI DEL CASENTINO, LA TOSCANA PIÙ REMOTA E SELVAGGIA
Fuori dal mondo e fuori dal tempo, questo incantevole Bed&Breakfast con piscina, ricavato dall’appassionata e attenta ristrutturazione dell’antica abitazione della famiglia di fabbri che vi abitò fino alla seconda metà del Novecento, si trova in una piccola valle fra gli antichi borghi rurali di Talla – la tradizione vuole che vi sia nato Guido Monaco, inventore della moderna notazione musicale – e Castel
Focognano. Qui, a circa 300 metri di altitudine, sulla sponda sinistra del torrente, fin dal Cinquecento sorgeva la Ferriera del Bonano, operosa fucina di fabbri che, sfruttando la forza motrice dell’acqua – energia che per centinaia di anni ha dato vita alle botteghe, agli opifici, alle officine che hanno trasformato la storia dell’uomo –, si tramandavano il mestiere da padre in figlio. L’ultimo fabbro che acquistò la Ferriera nel 1912 fu Paolo Cariaggi, che ne portò avanti la tradizione
coi figli Edison e Orfeo. Qui si producevano attrezzi per il lavoro agricolo – vanghe, zappe, vomeri, erpici – e per l’operato dei lavoratori della pietra – mazze, scalpelli, martelli. Un lavoro duro, in un ambiente difficile, la cui luce nei mesi freddi dell’inverno, fino all’arrivo della dinamo, era il solo fuoco delle forge. Isidoro Rebatto e Susanna Ponzin, imprenditori padovani di Este, costruttori e gestori di centrali idroelettriche, proprio in occasione della costruzione di una centrale adiacente alla