oinos • produttori
Poggio
il Castellare La famiglia Baroncini già produceva vino in Toscana nel 1489, così di generazione in generazione, sono trascorsi ben 500 anni.
Baroncini
giada sanchini E da più di vent’anni è arrivata in quel di Montalcino, una delle grandi denominazioni storiche: “In questo vocatissimo terroir, al centro della Val d’Orcia, dal 2004 Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, col Brunello arriviamo all’armonia e alla forza che si raggiunge solamente con la piena maturità del vitigno autoctono Sangiovese Grosso – commenta Bruna Baroncini – l’obiettivo dei nostri rossi è esaltare il frutto e i profumi, affinando il vino solo in parte nelle barriques, prediligendo invece botti grandi proprio per salvaguardare la tipicità del Brunello tradizionale”. Oggi Poggio Il Castellare conta 40 ettari di terreni misti d’argilla e tufo, di cui sette dedicati a vigneto a coltivazione bio, due a tartufaia nella parte bassa vicino al tor-
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LA FAMIGLIA
A MONTALCINO
rente Amastrone, tre di bosco ricco d’erbe officinali e la restante parte a seminativo coltivato con grani antichi. La tenuta regala un affascinante colpo d’occhio: sulla sommità della collina sorge un antico borgo circondato da una raggiera di vigneti “a girapoggio”, come si dice in montalcinese, che abbraccia il gruppo di casolari che comprendono le cantine, le dimore per l’ospitalità agrituristica e i luoghi d’accoglienza per i visitatori: “L’antico podere, che faceva parte dell’immensa tenuta di Castelverdelli, già proprietà dei conti de’ Vecchi – ci racconta Samuele Baroncini, che ormai da anni affianca la zia Bruna – si trova sopra il borgo medievale di Torrenieri, zona famosissima anche per il tartufo bianco delle Crete Senesi, prezioso tubero che nasce solo in zone di gran biodiversità naturale”. E i wine lovers non solo possono degustare direttamente in azienda gli splendidi rossi, ma anche d’accompagnarli con piatti di cucina tipica, di cui la Bruna, cuoca sopraffina, è da sempre appassionata: “Oltre al ristorante ‘Limona-
ia’ (20 posti), gli enoturisti possono fare l’esperienza dell’osteria in cantina (120 posti) coi tavoli disposti tra le botti di legno, degustan-
do prodotti tipici della zona a chilometro zero con antiche ricette rurali che abbiamo cercato e scovato dalle massaie di queste campagne. Abbiamo creato un ambiente familiare, ma allo stesso tempo esclusivo ed elegante, location perfetta per ogni ricorrenza speciale”.