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Manetti Giovanni
Giovanni Manetti, classe 1963, chiantigiano doc, è stato confermato presidente del Consorzio Vino Chianti Classico per il secondo mandato, dalla durata triennale. La nomina è avvenuta da parte del consiglio di amministrazione che ha deciso, all’unanimità, di affidare nuovamente al proprietario di Fontodi, nota azienda chiantigiana di Panzano, il delicato compito di condurre il Consorzio in un periodo molto particolare e inedito, come quello attuale. alessandro ercolani foto bruno bruchi
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CONFERMATO ALLA GUIDA DEL CONSORZIO VINO CHIANTI CLASSICO
La passione per il mondo del vino di Giovanni Manetti, che ama definirsi viticoltore-artigiano, lo ha portato a viverne molteplici aspetti, da tecnico, da imprenditore e da partecipante attivo alla vita della denominazione, come membro del consiglio d’amministrazione del Consorzio dal 1992, in veste di vice presidente dal 2012 e infine di presidente dal 2018. Al suo curriculum prestigioso si è aggiunta recentemente una nuova importante nomina, quella a Cavaliere del Lavoro, uno dei più alti riconoscimenti della Repubblica Italiana per contributi alle attività produttive che danno lustro al Paese. Questa esperienza varia e matura ha accolto il pieno consenso delle differenti categorie, rappresentate nel consiglio d’amministrazione del Consorzio (viticoltori, vinificatori, imbottigliatori), le quali hanno ribadito la loro fiducia nell’approccio strategico promosso da Manetti, basato sull’ulteriore valorizzazione della denominazione Vino Chianti Classico, attraverso una continua ricerca della qualità del prodotto, fatta di autenticità e
territorialità, migliorandone il posizionamento e l’immagine sui mercati nazionale e internazionale. “Sono stato chiamato a rinnovare la disponibilità a guidare questo prestigioso Consorzio e sono molto contento della fiducia che tutta la compagine sociale nuovamente mi accorda – ha commentato Giovanni Manetti – accetto quindi volentieri questo impegno e, con rinnovato entusiasmo, spero di poter guidare il Consorzio e le nostre aziende socie fuori dal periodo dell’emergenza sanitaria. I tre anni che mi aspettano saranno impegnativi e mi auguro di poter continuare con successo la strada intrapresa nel mio primo mandato, contribuendo al consolidamento e alla valorizzazione ulteriore di una delle eccellenze del mondo vitivinicolo italiano e internazionale. Vorrei fare, infine, un ringraziamento speciale ai consiglieri che mi hanno affiancato nei primi tre anni della mia presidenza, ma anche a tutti i viticoltori chiantigiani. È grazie a loro, infatti, se siamo riusciti ad affrontare la tempesta del Covid-19 senza particolari
conseguenze per la nostra denominazione. E le ragioni di questo sono principalmente tre: l’attenzione alla qualità, a tutti i livelli, che non è mai mancata nelle aziende del Chianti Classico; la velocità di reazione ovvero l’aver saputo adeguarsi al mercato, anche con la tempestiva apertura di nuovi canali di vendita e l’utilizzo di nuove modalità di comunicazione; e infine la capacità di coesione. Una coesione che è, ribadisco, uno dei punti di forza del nostro Consorzio e della nostra denominazione: uniti si vince!”. Il Consorzio negli ultimi anni ha sempre più acquisito consapevolezza del legame indissolubile che esiste fra un prodotto d’eccellenza e il suo territorio di produzione. Nel programma del prossimo triennio, avranno infatti un ruolo prioritario l’avanzamento dell’iter per la candidatura Unesco del Chianti Classico come paesaggio culturale, il proseguimento delle attività del “Distretto Rurale del Chianti”, d’intesa coi Comuni del territorio, l’avvio di un nuovo progetto di ricerca agronomica sul territorio, anche per poter me-