oinos
•
consorzi
Vita Salernum Vites IL CONSORZIO
L’immensa provincia di Salerno, terra ricca di storia e miti, si estende su una superficie di 4.918 km² e comprende 158 comuni. Prima provincia della regione Campania per numero di comuni, nonché tredicesima per grandezza in Italia. melissa sinibaldi foto bruno bruchi È per lo più composta da dolci colline, coste piene di fascino e numerosi corsi d’acqua, il principale dei quali è il fiume Sele. ll clima è generalmente caratterizzato da inverni tiepidi e da estati calde e secche. Il territorio presenta un patrimonio culturale unico al mondo e una straordinaria bellezza paesaggistica con due siti riconosciuti dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità, la Costiera Amalfitana, perla paesaggistica, e il Parco Nazionale del Cilento e del Vallo di Diano (180mila ettari), riconosciuto anche riserva della biosfera e primo geoparco in Italia. Ma il territorio di Salerno è anche uno straordinario laboratorio di biodiversità dov’è nata la dieta mediterranea, infatti questi sono proprio i luoghi dove tutto ebbe inizio per la diffusione su scala mondiale di un modello virtuoso per gli effetti benefici che l’alimentazione del meridione d’Italia ha nei confronti delle malattie moderne: ipertensione, arteriosclerosi, diabete e, in genere, tutte le malattie cardiovascolari. Per quanto riguarda la gastronomia, la provincia di Salerno è ricca di prodotti contrassegnati da una forte tipicità come: Cipollotto Nocerino
188
A TUTELA DEI VINI DELLA DIETA MEDITERRANEA
(Dop), Fico Bianco del Cilento (Dop), Mozzarella di bufala campana (Dop), Olio extravergine di oliva Cilento (Dop), Olio extravergine di oliva Colline Salernitane (Dop), Percoca giallona di Siano (Dop), Pomodoro di San Marzano dell’Agro Sarnese-Nocerino (Dop), Ricotta di bufala campana (Dop), Carciofo di Paestum (Igp), Limone Costa d’Amalfi (Igp), Marrone di Roccadaspide (Igp), Dop in fase di istruttoria ministeriale, Melannurca campana (Igp), Nocciola di Giffoni (Igp), Fagiolo di Controne (Presidio Slow Food), Fusillo felittese di Felitto (Stg), Cece di Cicerale (Presidio Slow Food). Venendo al mondo del vino, la provincia è una zona ricca di sfaccettature e per le peculiarità del territorio presenta vigneti che sono espressione della cultura contadina tipica dei diversi comprensori. Famosissima la ‘viticoltura eroica’ della Costiera Amalfitana, coi suoi terrazzamenti a strapiombo sul mare (si registrano pendenze fino al 60%), dove ovunque si possono ammirare viti molto vecchie che fuoriescono in orizzontale dai muretti a secco (macere) a un’altezza di circa tre metri formando un tendone, vecchio modo di coltivare la vite: il terreno sottostante, semi-ombreggiato, si può utilizzare come orto, senza particolari esigenze di frequenti irrigazioni. La superficie totale provinciale a coltura specializzata copre poco più di tremila ettari di vigneti. A vigilare e tutelare questo patrimonio viticolo, che esprime vini solari e gastronomici, è il Consorzio Vita Salernum Vites, parte degli organismi nazionali di tutela e valorizzazione vitivinicola, ormai affermati nel panorama enologico italiano. Costituitosi nel luglio 2012 quale associazione
volontaria senza fini di lucro, ultimo decisivo evento dopo un ventennio di costante crescita della qualità dei vini salernitani, ha ottenuto il riconoscimento ministeriale con relativo rilascio del potere erga omnes nel 2015. Tale riconoscimento si sostanzia nell’attribuzione al Consorzio dell’incarico a svolgere le funzioni di tutela, vigilanza, promozione e valorizzazione, d’informazione del consumatore e di cura generale degli interessi relativi, un traguardo importantissimo per l’intero territorio salernitano che fonda la propria identità sulla ricchezza agroalimentare, di cui il vino è degno rappresentante. Oggi, sotto la direzione di Nicola Matarazzo, annovera complessivamente ben 136 soci effettivi, di cui 55 cantine, tutti utilizzatori e certificatori delle denominazioni tutelate, ricadenti nell’intera provincia salernitana, suddivisi nelle tre categorie professionali: viticoltori, vinificatori, imbottigliatori della filiera produttiva dei vini a denominazione d’origine protetta (Dop) e a indicazione geografica protetta (Igp) per un totale di quasi due milioni di bottiglie prodotte ogni anno. I vini Dop sono: Cilento, nelle tipologie Aglianico, Fiano, Rosso, Rosato, Bianco; Costa D’Amalfi, nelle tipologie Bianco, Bianco Passito, Bianco Spumante, Rosso, Rosso Passito e Rosato; Castel San Lorenzo, nelle tipologie Barbera, Moscato, Moscato Spumante, Moscato Passito, Moscato Lambiccato, Aglianicone, Bianco, Rosso e Rosato. I vini a Igp sono Paestum e Colli di Salerno. I vitigni idonei alla coltivazione nella provincia di Salerno sono: a bacca bianca Fiano, Falanghina, Greco, Malvasia, Moscato, Ripolo, Ginestra, Fenile e Pepella; a bacca nera Aglianico, Piedirosso, Barbera, Primitivo, Aglianicone, Sciascinoso, Tintore. Dal 2 gennaio 2019 il consiglio d’amministrazione è costituito da 11 componenti, eletti dall’assemblea dei soci: presidente Andrea Ferraioli, vice presi-
Il Tempio di Nettuno a Paestum