L'ECOtele7

Page 1

Anno 55 6 Gennaio 2021 numero

1

Settimanale d'informazione

LA CANNELLA

Gerusalemme


Via Genova n. 37, 53045 Montepulciano (SI) info@frantoioburaschi.it frantoioburaschi@pec.it


SOMMARIO RUBRICHE 6 7 12

La rubrica di Mauro Trentini Come la mettiamo con il vaccino? La rubrica di Dino Nardi Riduzione per IMU e TARI La rubrica di Stefania Calzà Santoni I chiodi di garofano

ATTUALITÀ 4

Fatti Addio al peggior anno di sempre Il vaccino: una luce in fondo al tunnel

CULTURA

8 10 14 16 17 21

Storia Svizzera 2021: "ottimismo convinto" Benessere Cammina che ti passa Società ... 20­21... Arte Glattfelder e la concretezza nell'arte figurativa Eventi Il libro di Michele Scala Cucina Timballo di crespelle ­ Merluzzo con cavolini di Bruxelles ­ Certosino di Bologna

MOTORI E MOBILITÀ 18

Il settore automobilistico in Svizzera ­ Un 2021 non facile ma con tante novità

SPORT 20

Collari d'Oro 2020: per il ciclismo 47 riconoscimenti ­ Il ciclismo punta sui govanissimi

Editoriale

Care lettrici, cari lettori, Sentiamo tutti un grande bisogno di “ritorno alla normalità”. Vogliamo tornare ad abbracciare i nostri cari, ad andare al cinema, a teatro o, semplicemente, riunirci con i nostri amici per trascorrere una serata all'insegna dell'allegria. No, non possiamo ancora permettercelo! E occorre ancora pazientare. Il mostro è ancora tra noi! L’emergenza sanitaria è purtroppo ben lontana dal dirsi superata. So che è dura (siamo tutti sulla stessa barca!), ma, insieme, dobbiamo farcela guardando al 2021 con grande fiducia.

Deve sostenerci la speranza che il

vaccino anti Covid possa essere efficace e possa renderci liberi. Questa esperienza, però, dovrebbe farci riflettere e scegliere tra le due strade che si aprono davanti a noi: potremmo chiuderci in noi stessi, sulle nostre fragilità, su ciò che ci è stato tolto o che ci manca, oppure pensare ai tanti che hanno sofferto e soffrono più di noi, avvicinarsi a loro, aiutarli e sostenerli. Penso a chi ha perso i propri cari in maniera così sconvolgente e drammatica, ai tanti ragazzi dalla vita svuotata che faticano a trovare un senso e un motivo di vita. Penso a chi non ha un lavoro e sente l'angoscia del futuro per sé e per la propria famiglia.

Insomma, penso a chi ha

bisogno di aiuto e ha trovato porte chiuse. Vorrei dire che lo spirito di questo tempo dovrebbe essere quello del passaggio dall’io al noi: la solidarietà necessaria per costruire un’umanità diversa, più fraterna, più capace di condividere e di incoraggiare, di sostenere e di camminare insieme per costruire il futuro. Noi de L'ECO manteniamo intatti il piacere e la voglia di lavorare per

COMUNICATI STAMPA 36 ­ 37 ­ 39

voi, sperando che il 2021 regali a tutti tanta serenità e

TEMPO LIBERO 38

Buon anno !

soprattutto tanta salute.

Maria Bernasconi

.Settimanale d'informazione

Socio fondatore della Federazione Unitaria Redazione e collaboratori: Chiara Bernasconi, Stefania Calzà Santoni, Flory Di Biagio, Stampa italiana all'estero (FUSIE) La testata riceve il contributo per la stampa italiana Peter Ferri, Graziano Guerra, Giovanni Longu, Dino Nardi, Andrea Pagnacco, Graziella diffusa all’estero erogati dal Dipartimento editoria della Putrino, Egidio Todeschini, Mauro Trentini Presidenza del Consiglio dei Ministri Agenzie Stampa: 9 Colonne, Adnkronos, Aise, Ansa, Inform, Swissinfo. Fotografie: Adnkronos, Ansa, Esther Landolt, Luigi Rizzo. Sede legale: Via Brocaggio 1, 6984 Pura ­ Pubblicità: Tel. 056 535 31 30 e­mail: redazione@leconews.ch Redazione: Rapperwilerstrasse 1, 8630 Rüti Stampa: Nastro&Nastro Srl ­ 21010 Germignaga (VA) Italia Orari: Martedì ­ Venerdì dalle 10.00 ­12.00 e Spedizione: Stisa SA ­ Zona Industriale 1 ­ 6593 Cadenazzo dalle 14.00 ­17.00 Tel. 056 535 31 30 Gli articoli e le foto impegnano solo la responsabilità degli autori. e­mail: redazione@leconews.ch Costo abbonamento annuale Fr. 98.­

Editore: Newsitalia sagl

www.lecotele7.ch

mercoledì 6 gennaio 2021/

3


ATTUALITÀ Fatti

a cura della

Redazione

Addio al peggior anno di sempre Il coronavirus è solo la costante di un anno ricco anche di altre tragedie

S

e l’adagio “anno bisesto anno funesto” smetterà di essere il lascito di antiche supersti­ zioni per trasformarsi in preoccu­ pante vaticinio nei secoli a venire lo dovrà, soprattutto, al 2020. Il “Time” non ha avuto, del resto, remore a definire quello che sta terminando “The worst year ever” (“Il peggior anno di sempre”) con tanto di croce a barrare la fatidica cifra in copertina. Per riassumere tutti i disastri e le perdite che ci lasceremo alle spalle dopo i brindisi solitari di San Silvestro servirebbe ben più di articolo di giornale. Ci limiteremo, quindi, ai fatti più clamorosi, partendo dalla sciagu­ ra che ci ha accompagnato lungo tut­ to l’arco dell’anno e che già promette di seguirci anche per parte del 2021: la pandemia di Covid19. Come e quando il nuovo coronavirus sia arrivato a infettare il primo uomo lo stabiliranno la storia e la medicina nei lustri a venire. È certo, tuttavia, 4

/mercoledì 6 gennaio 2021

che i primi casi ufficiali sono stati registrati a Whuan, in Cina, alla fine del 2019. L’allarme per tutto il pianeta suona a meno di due settimane dai botti di fine anno, il 12 gennaio, quando l’Oms collega le polmoniti anomale registrate nel Paese asiatico a un nuovo coronavirus. Sui media internazionali le notizie legate al “virus cinese” – il copyright a quanto pare non è di Donald Trump – monopolizzano palinsesti e agenda setting. Non è la prima emergenza sanitaria di cui si sente parlare. Per cui i toni di esperti e politici, in particolare in Occidente, sono piuttosto rassicuranti. La possibilità di interrompere o rallentare i voli dalla Cina diventa im­ pellente col passare del tempo, spe­ cie dopo il 23 gennaio, quando Pe­ chino annuncia un severissimo lock­ down generale a Wuhan, destinato a durare sino ai primi mesi di aprile.

In Europa, e in Italia, è probabile che circoli da mesi, forse addirittura da settembre, nascosto dietro un sicuro anonimato. L’incubo nel nostro Paese, però, si materializza per la prima volta il 30 gennaio. Prima con i due turisti cinesi risultati positivi a Roma. Poi con l’esplosione del focolaio di Codogno (Lodi) a metà febbraio. In pochi giorni l’Italia, soprattutto quella settentrionale, diventa l’epicentro dell’epidemia nell’Ovest del mondo (oggi sono gli Usa). Le regioni più colpite sono Lombardia e Veneto. Il resto è storia. L’11 marzo l’Oms dichiara la pandemia. Il governo italiano con tre diversi Dpcm (9, 11 e 22 marzo) spalanca le porte al lockdown in tutto il territorio nazionale. Durerà sino al 4 maggio. In estate, nonostante le riaperture, il numero di casi giornalieri scende ai minimi. La ripresa del contagio sarà una conseguenza delle ferie di agosto e della sottovalutazione, da parte delle istituzioni, di una possibile seconda ondata, arrivata – puntuale –


ATTUALITÀ Fatti in autunno. Nel mondo i casi di Covid individuati sono stati quasi 80 milioni (in Italia oltre 2 milioni) e i morti circa 1 milione e 800mila (nel nostro Paesi più di 70mila).

Il vaccino: una luce in fondo al tunnel

Il coronavirus è, però, solo la costante di un anno ricco anche di altre tragedie. A livello sociale va ricordata l’uccisione (il 25 maggio) dell’afro­ americano George Floyd da parte della polizia Usa a Minneapolis che scatena le piazze, in America e non solo, prese d’assalto dal movimento “Blacks lives matter”. Non sono mancati i disastri naturali: gli incendi in Australia del 2019­ 2020, che hanno ucciso 500 milioni di animali, iniziano ad essere gestiti dalla Royal Australian Navy e dalla Royal Australian Air Force nel Nuovo Galles del Sud per aiutare nell’eva­ cuazione di massa. A metà maggio il ciclone Amphan funesta India e Bangladesh, togliendo la vita a 103 persone, l’8 novembre il tifone Vamco colpisce le Filippine, Vietnam, Laos e Thailandia, provocando più di 100 vittime. In Antartide si sono raggiunte temperature record dove si è distaccato un iceberg grande quanto Malta. Ci sono poi i fatti di cronaca, dal deragliamento del Frecciarossa Milano­Salerno a Livraga (2 morti e 31 feriti) del 6 febbraio, alla mega esplosione – il 4 agosto – che ha coinvolto il porto di Beirut (in Libano), causando almeno 200 decessi. La lista delle sciagure del 2020 arriva a coinvolgere le morti eccellenti. Fra i giornalisti Giampaolo Pansa, Pino Scaccia, Franco Lauro, Gian­ carlo De Laurentis, Sandro Petro­ ne, Claudio Ferretti e Sergio Zavoli. Tra i personaggi dello sport gli ex calciatori Diego Armando Mara­ dona e Paolo Rossi, l’ex cestista Kobe Bryant e l’allenatore Gigi Si­ moni. E poi esponenti della musica di ogni genere, da Ennio Morricone a Eddie Van Halen, passando per Ezio Bosso e Stefano D’Orazio. Il mon­ do della cultura ha pianto, tra gli altri, il critico d’arte Philippe Daverio, lo scrittore Luis Sepulveda, il papà di Asterix Albert Uderzo. Per non parlare degli attori, dagli holly­ woodiani Kirk Douglas, Max Von Sydow e Sean Connery a quelli di casa nostra: Franca Valeri e Gigi Proietti. E poi il regista Kim Ki­duk. Sì, forse è stato davvero il peggior anno di sempre. (Luca La Mantia ­ Quotidiano del Sud)

Dopo un'attesa spasmodica durata settimane, il 23 dicembre scorso è stata vaccinata contro il coronavirus la prima persona in Svizzera. Si tratta di una signora novantenne residente nel Canton Lucerna appartenente a una categoria a rischio. Nel cantone della Svizzera centrale è quindi inco­ minciata la maggiore operazione di vaccinazione della storia svizzera. Lo stesso giorno altri quattro cantoni della Svizzera tedesca ­ Zugo, Svitto, Nivaldo e Appenzello Interno ­ hanno iniziato le vaccinazioni. Il 24 dicembre, invece, è stato il tur­ no di altri cantoni, tra cui Neuchâtel, Ginevra, Friburgo, Vallese e Basilea Città. A Zurigo le persone oltre i 75 anni hanno iniziato a vaccinarsi dal 28 dicembre, mentre a Basilea Cam­ pagna è stato inaugurato, nella gior­ nata di lunedì, un centro di vacci­ nazione a Muttenz. Ticino e Giura, dal canto loro, hanno iniziato nei primi giorni di gennaio, mentre in altri cantoni ­ fra i quali Berna, Vaud e Grigioni ­ bisognerà attendere probabilmente fino all’11 gennaio. Il vaccino di Pfizer/BioNTech è stato, infatti, omologato da Swissmedic il 19 dicembre 2020. Sulla base dei dati sulla sua sicurezza, efficacia e qualità, è adatto senza limitazioni d’età per tutti gli adulti. I costi di una vaccinazione anti­CO­ VID­19 sono assunti dall’assicura­ zione obbligatoria delle cure medico­ sanitarie (AOMS). I costi non coperti dall’AOMS sono finanziati da Confe­ derazione e Cantoni. La vaccinazione sarà dunque gratuita per la popo­

lazione. E il 27 dicembre 2020 resterà una data impressa nella storia: seppure simbolicamente, infatti, i paesi del­ l'Unione europea hanno avviato la campagna di vaccinazione contro il covid­19. Una luce in fondo ad un tunnel scu­ rissimo; il primo passo, compiuto, di una battaglia che, però, è ancora lun­ ga, ha tenuto a sottolineare il ministro della Salute Roberto Spe­ ranza che ha aggiunto: "le zone rosse serviranno". Serviranno ancora. Le nuove dosi del vaccino Pfizer­Bion­ tech destinate all’Italia, questa volta una fornitura vera e non soltanto simbolica come quella della giornata inaugurale, erano nei magazzini belgi della multinazionale statunitense già dopo 24 ore. La prima fornitura per l'Italia è di circa 470mila dosi. Da quel momento, con la popola­ zione target ­ medici, infermieri, per­ sonale sanitario e ospiti delle rsa ­ sarà avviata davvero la campagna con l'auspicio dichiarato del Com­ missario all'emergenza, Domenico Ar­ curi, di raggiungere l'immunità di gregge, e cioé l'80% degli italiani vaccinati, entro l'autunno. "Noi facciamo il tifo affinché le aziende che hanno sottoscritto i contratti per le forniture con l'Ue, e quindi con l'Italia, possano essere presto autorizzate all'immissione in commercio del vaccino. Per l'autunno auspichiamo di rag­ giungere l'immunità di gregge, con l'80% degli italiani vaccinati. E in quel momento che saremo davvero fuori dal tunnel". mercoledì 6 gennaio 2021/

5


RUBRICHE

a cura di

Mauro Trentini

avvocato mail:

trentini­legal@bluewin.ch

Come la mettiamo con il vaccino ? Esiste l'obbligo di vaccinarsi? Facciamo un po' di chiarezza

C

oncludo l’anno cercando di fare un po’ di chiarezza tra la marea d’informazioni che quotidianamente i media ci propinano in merito ai vaccini e all’obbligo di vaccinarsi. Lungi dal sottoscritto cercare di convincere i reticenti a vaccinarsi o di scoraggiare chi il vaccino lo aspetta da tempo a non vaccinarsi. Il mio obiettivo è solo di focalizzare, dal punto di vista del diritto, quali sono i margini di manovra delle autorità per rapporto al vaccino e ad una sua eventuale imposizione a tutta la popo­ lazione. È bene premettere che in Svizzera non esiste l’obbligo di vaccinarsi. Fino a poco tempo fa, la vaccinazione obbligatoria era prevista in numerose leggi cantonali, per esempio quale condizione per accedere a scuola. Molti di voi si ricorderanno le vacci­ nazioni che sono state eseguite negli anni 60 a tutti i bambini che fre­ quentavano le scuole elementari. All’epoca si trattava di debellare defi­ nitivamente un certo numero di ma­ lattie (tubercolosi e poliomelite). I vaccini esistevano già da anni e dopo i dovuti e necessari test, anche l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) auspicava una vaccinazione generalizzata. Il problema che gli Stati e l’OMS devo­ no affrontare oggi è fondamen­ talmente quello di circoscrivere la diffusione di un virus sul quale le opinioni sono ancora divergenti ed a volte contraddittorie. I vaccini che sono giunti sul mercato proprio in questi giorni sono il frutto di una ricerca e di una sperimentazione tutto sommato “da record”. Mai nella storia dell’umanità un vaccino è stato sviluppato ed approvato in cosi poco tempo. Dubbi e timori sono pertanto presenti tra la popolazione. Se gli stessi sono o meno giustificati, come indicato nel cappello di questo contri­ buto, non è compito del sottoscritto deciderlo. La LEp (Legge federale sulla lotta contro le malattie trasmissibili 6

/mercoledì 6 gennaio 2021

dell’essere umano) o Legge sulle epidemie del 28 settembre 2012 nella sua sezione 2 (art. 20 a 24) prevede la possibilitâ, da parte del­ l’Ufficio Federale della Sanitâ Pub­ blica di elaborare un piano di rac­ comandazioni in materia di vaccina­ zioni. Dal messaggio del Consiglio Federale, elaborato in occasione del progetto di legge LEP che serve anche ad inter­ pretare la legge qui in discussione si evince: 1) Che le vaccinazioni possono essere utilizzate in modo efficiente solo “se vi è la disponibilità della popolazione a farsi vaccinare”. 2) Che la preoccupazione dello Stato per quanto attiene il programma na­ zionale di vaccinazione è di assicurare a tutta la popolazione svizzera o a un determinato gruppo a rischio una sufficiente protezione dalle malattie che possono essere prevenute me­ diante vaccinazione. L’art. 22, a dire il vero, prevede, “se esiste un pericolo considerevole, che i Cantoni possano dichiarare obbliga­ torie le vaccinazioni” di gruppi di popolazione a rischio, di persone particolarmente esposte e di persone che esercitano determinate attività. In merito a questo particolare articolo di legge si legge sempre nel mes­ saggio del Consiglio Federale che le restrizioni ai diritti fondamentali delle persone sono ammesse solo se (1) si fondano su una base legale sufficiente, (2) sono giustificate da un interesse pubblico e (3) sono pro­

porzionate allo scopo (Art. 36 Costi­ tuzione Federale) e che la vacci­ nazione obbligatoria potrebbe essere indispensabile per determinati gruppi di persone in caso di una malattia infettiva grave che si propaga rapi­ damente e provoca numerosi decessi. Si evince inoltre che “quest’ opzione strategica è riservata al caso in cui non sia possibile raggiungere l’obiet­ tivo con altri provvedimenti”. Da queste spiegazioni si può tranquil­ lamente e chiaramente concludere che pur essendo teoricamente possi­ bile un obbligo di vaccinarsi il mede­ simo sarebbe l’ultima ratio, ossia un provvedimento che, proprio perché lesivo dei diritti fondamentali di una persona, interverrebbe se tutti gli altri accorgimenti (che abbiamo imparato a conoscere durante questo 2020), non risulterebbero efficaci per com­ battere il virus. Distanziamento sociale, mascherine, lockdown totale o parziale hanno per­ tanto la precedenza sulla vaccinazio­ ne obbligatoria. Personalmente non ritengo che il no­ stro Stato, pur avendone la compe­ tenza, giunga ad imporre a tutta la popolazione di vaccinarsi, preferendo lasciare al singolo questa decisione. Garantita sarà comunque, per tutti, la possibilitâ di farsi vaccinare su base volontaria. Concludo augurando a tutte le lettrici ed a tutti i lettori de L’Eco un felice ma soprattutto più calmo e meno drammatico 2021.


RUBRICHE

Riduzione per IMU e TARI

a cura di

Dino Nardi

rubrica di politica e informazione sociale

mail: nardi.dino@bluewin.ch

Buone notizie con l'anno nuovo per i pensionati italiani all'estero

I

lettori che non sono int­ eressati alla fiscalità sulla casa in Italia mi perdo­ neranno ma questa settimana devo, ancora una volta e spero non più per molto tempo, tornare sul tema IMU e TARI. Un tema tuttora d’attualità che interessa gran parte dei lettori de L’Eco e cioè gli emigrati di prima generazione che, notoriamente, han­ no investito i loro primi risparmi nella proprietà di una abitazione in Italia, come pure quei loro figli che hanno ereditato quel bene. Torno a trattare questo argomento perché, con l’approvazione da parte del parlamento italiano della Legge di Bilancio 2021, dal primo gennaio è entrata in vigore anche la norma che

consente uno sconto del 50% sul­ l’IMU per l’abitazione dei pensionati residenti all’estero titolari di una pen­ sione italiana ottenuta in convenzione internazionale (per esempio questa norma si applica a tutti gli emigrati residenti nella Confederazione che sono titolari di una pensione INPS ottenuta cumulando i periodi assicu­ rativi italiani e svizzeri dell’AVS­AI). Nel contempo continuerà ad ap­ plicarsi la riduzione di due terzi (2/3) della TARI (tassa sui rifiuti) per gli iscritti all’AIRE titolari di una pensione erogata dal sistema previ­ denziale locale del Paese di residenza (per esempio per i residenti in Sviz­ zera una rendita dell’AVS­AI, del Se­ condo Pilastro, prepensionamento

FAR nell’edilizia). Quindi buone notizie per la gran parte degli emigrati italiani proprietari di una abitazione in Italia che possono far valere la titlarità di queste pensioni. Ed è bene ricordare che, se questi benefici si sono ottenuti, è grazie alla presenza nel parlamento italiano di eletti all’estero e soprattutto per merito di quelli di Italia Viva e del PD con in testa la senatrice Laura Garavini che si è fatta personalmente promotrice di quelle leggi. Quest’ultima nota tanto per ricordare, agli scettici di lungo corso sul voto all’estero, l’utilità di avere in parla­ mento degli eletti nella Circoscrizione Estero che si facciano carico delle esigenze degli emigrati italiani.

LUPUS IN FABULA Ma questo sconto del 50% sull’IMU per i residenti all’estero titolari di una pensione italiana in convenzione internazionale mi riporta alla memo­ ria le tante sollecitazioni che, in passato, ho avuto modo di fare ­ sia tramite questa rubrica che nelle centinaia di conferenze sui temi socio previdenziali che ho tenuto in giro per la Svizzera da esperto dell’ITAL­UIL ­ affinché, coloro che ne avessero avu­ to i requisiti, presentassero la doman­ da di pensione italiana in convenzio­ ne italo­svizzera ricordando i possi­

bili benefici collaterali che vi erano (assistenza sanitaria in ca­ so di rimpatrio) e che avrebbero potuto arrivare in futuro ai pen­ sionati emigrati italiani, al di là che l’importo della pensione fos­ se più o meno appetibile. Infatti non di rado sono stato confrontato con persone che si rifiutavano di presentare la domanda di pen­ sione italiana (qualche volta addi­ rittura anche con sdegno nei confronti dell’INPS e dell’Italia): chi per via del misero importo di pochi euro mensili

ai quali avrebbero poi avuto diritto; altri per non dover far fronte al fasti­ dio delle frequenti verifiche che chie­ de l’INPS ai suoi pensionati come la compilazione dei modelli reddituali, l’esistenza in vita, ecc. ecc. (un argo­ mento, quest’ultimo, utilizzato soprat­ tutto dai superstiti). E, adesso, lupus in fabula, ecco la riduzione del 50% dell’IMU proprio per coloro che sono titolari di quella tanto ripudiata pensione italiana in convenzione italo­svizzera!

NON È MAI TROPPO TARDI Ma, come recitava quel vecchio slogan “non è mai troppo tardi per studiare”, anche per la presentazione della domanda di pensione italiana non è mai troppo tardi. Infatti quanti in passato, pur avendone diritto, hanno rinunciato alla presentazione della domanda di pensione italiana sono sempre in tempo a richiederla (recuperando perfino gli

arretrati maturati dalla nascita del diritto). Ricordo, a titolo informativo a quanti fossero interessati, che il diritto alla pensione italiana in convenzione con la Svizzera lo hanno praticamente tutti gli emigrati anziani (con una lunga carriera lavorativa­assicurativa nella Confederazione) che in Italia possono far valere quantomeno

52 settimane di contributi nell’as­ sicurazione generale obbligatoria, oppure un servizio militare della durata minima dello stesso pe­ riodo. Agli interessati consiglio di avvalersi della consulenza gratuita di una sede dell’ITAL­UIL o di altro patronato di fiducia.

ERRATA CORRIGE: L’età ordinaria di pensione di vecchiaia AVS per le donne è 64 anni e non 63 come erroneamente riportato, per un refuso, in questa rubrica del 16.12.2020 (L’ECO nr. 51)

mercoledì 6 gennaio 2021/

7


CULTURA Storia

Svizzera 2021: a cura di Giovanni Longu

"ottimismo convinto"

mail: glongu@sunrise.ch

presidenziale. Benché consapevole del momento drammatico che sta vivendo anche la Svizzera, egli non ha rinun­ ciato al tradizionale «ottimismo con­ vinto» suo e del Consiglio federale di fronte alle sfide a breve e medio termine, sapendo di poter contare su Guy Parmelin, neopresidente della Confederazione «numerose risorse», che hanno ga­ rantito finora alla Svizzera una tren­ tina di premi Nobel, innumerevoli a Svizzera non è un’isola heureux» (tradotto anni dopo in italia­ invenzioni e brevetti e un prestigio felice in mezzo a mari agi­ no: «La Svizzera. Storia di un popolo internazionale di prim’ordine. È’ dun­ tati, perché è immersa felice») un attento lettore (Moreno que possibile «ripartire su solide basi». nell’Europa e nel mondo. Per quanto Bernasconi) fece notare che «heureux» cerchi di proteggersi dalle grandi significa anche «fortunato». In effetti, L’istruzione e la formazione tempeste continentali e mondiali, non che nella storia svizzera ci siano può evitarle com­pletamente. Non mi anche un pizzico di fortuna e persino Delle risorse svizzere evocate dal neo­ riferisco solo alla pandemia dal Covid­ scelte sbagliate, miopi e dettate da presidente della Confederazione mi 19, che non l’ha risparmiata affatto, una sorta di egoismo nazionale è or­ piace sottolinearne due in particolare ma in generale alle grandi crisi mai appurato, ma è innegabile che da perché considerate dallo stesso pre­ politiche, economiche, sociali che secoli ormai il successo della Svizzera sidente fondamentali: l’istruzione e la potrebbero mettere in serie difficoltà dipenda soprattutto da scelte corag­ formazione. «Vettori di sapere e cono­ la sua indipendenza e la prosperità dei giose e lungimiranti dei suoi gover­ scenza, l’istruzione e la formazione nanti. sono alla base dell’innovazione, del suoi abitanti. progresso e della nostra invidiabile po­ Però, come ha saputo evitare le due guerre mondiali, così è riuscita a supe­ In una visione della Confederazione sizione in questi settori tra le eco­ rare la grande depressione della fine quasi profetica perché ritenuta re­ nomie più avanzate del mondo». degli anni Venti e tutte le altre grandi sponsabile di fronte al creato «in crisi economiche e finanziarie succes­ nomee a Dio Onnipotente» (cfr. Il presidente Parmelin tiene tuttavia a Preambolo della costituzione), ai precisare anche che i concetti d’istru­ sive. Anche oggi, pur non avendo alcuna governanti svizzeri è chiesto in primo zione e formazione superano abbon­ garanzia per il futuro, la Svizzera sa di luogo non solo di tutelare «la libertà e dantemente i limiti del tecnologico e poterlo affrontare serenamente per­ i diritti del Popolo» e di salvaguardare dell’economico perché «l’istruzione e ché crede nelle sue potenzialità, nella «l’indipendenza e la sicurezza del Pae­ la formazione portano in dote anche solidità delle sue istituzioni e nell’ef­ se», ma anche di promuovere «in cultura e apertura e divengono stru­ ficienza del suo sistema formativo e modo sostenibile la comune pro­ menti al servizio del dialogo e del­ sperità, la coesione interna e la plu­ l’ascolto. In un’epoca incline a rap­ innovativo. ralità culturale del Paese» (art. 2 della porti di forza sempre più conflittuali, Costituzione federale). garantiscono l’accesso al compro­ Numerose risorse messo appianando la strada alla riso­ Quando nel 1965 il pensatore e scrit­ A questa tradizione d’impegno e di luzione pacifica dei conflitti. In tore svizzero Denis de Rougemont ottimismo si è ispirato quest’anno sostanza, l’istruzione e la formazione (1906­1985) pubblicò il suo libro: «La anche il neopresidente della Con­ sono le chiavi della nostra indispen­ Suisse ou l’Histoire d’un peuple federazione Guy Parmelin nella sua sabile coesione». allocuzione all’inizio del suo anno

L

8

/mercoledì 6 gennaio 2021


CULTURA Storia Le conseguenze dirette e indirette di­ ventano a questo punto chiare per tutti. Infatti, continua Parmelin, «Uni­ ta, la Svizzera è più forte. Anche per difendere i propri interessi, con co­ raggio e con vigore, se necessario. Perché, così facendo, difende gli in­ teressi di ognuno di noi: le nostre li­ bertà, la nostra indipendenza, la pace e l’armonia in cui viviamo da così tan­ to tempo». Sottolineando l’importanza dell’istru­ zione e della formazione l’allocuzione del presidente Parmelin s’iscrive nel­ l’ormai lunga tradizione dei discorsi dei neopresidenti della Confedera­ zione e contribuisce a rafforzare la convinzione dei più attenti osservatori che il successo mondiale della Sviz­ zera deriva soprattutto dallo sviluppo costante del suo sistema di forma­ zione culturale e professionale. Formazione e cultura negli immi­ grati italiani

viduazione dei problemi e della loro soluzione. Per esempio, fin dagli anni Sessanta e Settanta alcune associazioni so­ stenevano che per garantire il suc­ cesso della nuova politica d’inte­ grazione del Consiglio federale, so­ stenuta anche dal Governo italiano, bisognasse favorire l’inserimento sco­ lastico dei figli degli immigrati nella scuola locale, eliminare gli ostacoli al passaggio dal livello primario al livel­ lo secondario della scuola dell’obbligo e stimolare l’accesso alle scuole su­ periori. Nello stesso periodo si cominciò anche a ritenere che solo un lavoro qualificato avrebbe contribuito effica­ cemente all’integrazione professiona­ le e sociale degli immigrati. E va dato merito specialmente al CISAP (Centro Italo­Svizzero Addestramento Profes­

nale. Investire nella formazione La pandemia, oltre alla crisi sanitaria e alla violenza esercitata sui sen­ timenti di milioni di persone, ha devastato anche una parte consi­ stente dell’economia mondiale. Con la diffusione su larga scala della vaccinazione contro il Covid­19 si spera di impedire al virus di pro­ pagarsi e di nuocere, ma non sarà sufficiente a rimettere in moto l’eco­ nomia e lo sviluppo. Per questo, a livello di Unione Euro­ pea (UE), è in programma l’eroga­ zione di ingenti risorse finanziarie affinché i Paesi maggiormente toccati dal virus, tra cui l’Italia, ne facciano ampio e intelligente uso. So che ogni Paese membro sta elaborando piani d’investimenti mirati

Il discorso del presidente Parmelin mi ha fatto venire in mente che il si­ stema d’istruzione e di formazione era assai sviluppato anche negli anni Sessanta e Settanta del secolo scor­ so, ma tendeva ad escludere, non cer­ to per esplicita volontà politica, una parte consistente della popolazione residente, gli immigrati stranieri e soprattutto italiani che ne rappresen­ tavano la stragrande maggioranza. Eppure, benché si tenda sovente a dimenticarlo, non c’è dubbio che una parte consistente del benessere e della prosperità del popolo svizzero a cui fanno riferimento tutte le al­ locuzioni dei neopresidenti della Confederazione è dovuta al contributo di milioni di stranieri, specialmente italiani. Essi vi hanno partecipato non solo col lavoro materiale, ma anche con la diffusione della lingua e della cultura italiane in tutta la Svizzera, con la loro sensibilità, con il loro stile di vita, con la loro capacità di me­ diare culture diverse, producendo un rafforzamento e arricchimento conti­ nuo dell’italianità. Va dato merito alle autorità italiane degli anni Sessanta di aver concluso con la Svizzera nel 1964 un Accordo sull’emigrazione che apportava mi­ glioramenti della condizione migra­ toria nell’immediato e nel futuro a beneficio specialmente della seconda generazione, dei ricongiungimenti fa­ miliari e della stabilità professionale e sociale. Ma va segnalato anche il notevole contributo dell’associazio­ nismo italiano più impegnato so­ cialmente e culturalmente all’indi­

sionale), di aver avviato nel 1966 un sistema di formazione e perfeziona­ mento professionale per giovani e adulti di grande valore formativo e integrativo. Esso riusciva infatti a combinare in una maniera assolutamente nuova ed efficace tutti gli ingredienti per con­ sentire a chi avesse seguito integrall­ mente e positivamente il percorso formativo triennale o quadriennale un facile accesso alla formazione conti­ nua, all’integrazione professionale e sociale e alla soddisfazione perso­

soprattutto nei settori più fragili e fondamentali e mi auguro che tutti, ma soprattutto l’Italia, considerino il sistema dell’istruzione, della forma­ zione e della ricerca uno dei principali meritevoli di attenzione e d’impegno. La Svizzera, che non fa parte dell’UE, lo fa per conto proprio ed è un buon esempio da imitare perché dimostra abbondantemente che anche un pic­ colo Paese, senza grandi risorse naturali, può crescere e raggiungere posizioni di punta per competitività, innovazione, prosperità e benessere condiviso. mercoledì 6 gennaio 2021/

9


CULTURA Benessere

a cura della

Redazione

Cammina che ti passa I benefici della camminata

C

hi ha detto che per avere risultati fisici e di benes­ sere bisogna passare ore ed ore in palestra a fare esercizi estenuanti o corse chilome­ triche? Il nostro fisico lo dob­ biamo ascoltare, non sfiancare. Cosa c’è di meglio che una bella camminata, possibilmente nella natura? Hai mai pensato a quanto fa bene camminare? Se sei sempre impe­ gnato e non hai mai abbastanza tempo per praticare un po’ di sport, trova almeno 30 minuti al giorno per fare una passeggiata. Ti darà più benefici di quanto tu possa imma­ ginare. Più di duemila anni fa Ippocrate diceva che Camminare è la “migliore medicina”e numerosi studi recenti lo confermano. La camminata fortunatamente è per tutti. Svolgere una moderata attività fisica risulta già molto positivo ai fini di un organismo ossigenato e quindi per la salute. La camminata veloce o più semplice­ 10

/mercoledì 6 gennaio 2021

mente una bella passeggiata aiutano a prevenire malattie importanti (co­ me patologie cardiovascolari e dia­ bete) e tiene lontano molte malattie degenerative. Secondo una ricerca della London School of Economics camminare è la ginnastica migliore per stare in for­ ma. Non hai bisogno di attrezzature particolari, nè di andare in un posto specifico. Se vai a camminare puoi gestirti come meglio preferisci, sce­ gliere di farla in compagnia o in soli­ tudine e quando e dove vuoi. Il tuo corpo e la tua mente ti ringrazie­ ranno! La ricerca della London School of Economics ha studiato 50.000 pazienti tra il 1999 e il 2012 per verificare come il loro organismo reagisse agli esercizi da palestra rispetto ad una regolare camminata. Il risultato dello studio è che una passeggiata di mezz’ora al giorno a passo svelto è il modo migliore per perdere peso e stare in forma. Camminare è il moto più naturale – hanno sintetizzato gli studiosi inglesi

– mezz’ora al giorno di cammino sono meglio della palestra per mantenersi in forma. Vediamo insieme perchè camminare fa bene: I benefici della camminata Camminare fa bene perché permette di migliorare la salute, ridurre lo stress, contribuisce a rilassare la tensione muscolare e ci aiuterà inoltre a dormire. Ma vediamo in dettaglio quali sono i benefici della camminata: Aiuta l’insulina. Camminare favorisce il lavoro dell’ormone insulina che metabolizza benissimo gli zuccheri prevenendo il diabete. Fa bene alle ossa. Camminare aiuta inoltre la mineralizzazione ossea (primo passo contro l’osteoporosi) e contrasta tutte quelle malattie ossee che con il


CULTURA Benessere passare del tempo affliggono anziani e non. Fa bene alla vista Mentre quotidianamente siamo spes­ so impegnati davanti a un computer, o a leggere un libro, a cucinare, o a passare il tempo in uno spazio chiuso come la casa o l’ufficio, una camminata all’aria aperta, specie se in mezzo alla natura, farà bene ai tuoi occhi, esercitando la vista da lontano. Sembra una banalità, ma non è sempre così scontato. Allena il cuore. Camminare fa bene anche al nostro cuore poiché la camminata veloce mantiene più alto il battito cardiaco sottoponendolo ad un ottimo lavoro e allenamento mantenendo migliore la funzionalità cardiaca. Inoltre cammi­ nare, così come svolgere altra attività fisica, aiuta a regolare il colesterolo. Perdita di peso. La camminata veloce è un ottimo alleato a chi vuole perdere peso e dimagrire infatti pensiamo solo che per un buon allenamento giornaliero basteranno 10 mila passi. Sono tantissimi voi direte, ma pensate che solo facendo le mansioni quo­ tidiane in casa, fare le scale del condominio o andare a fare la spesa ci faranno fare circa dai 4000 ai 6000 passi giornalieri, dunque non è così impossibile come cosa. Ti ammali di meno Grazie al migliore funzionamento del sistema circolatorio, le tue difese immunitarie saranno più attive, au­ menterà il rilascio di edorfina, stimo­ lerà il sistema linfatico, diminuirà il livello di stress e ti sentirai più ripo­ sato: requisito essenziale per per­ mettere al tuo sistema immunitario di lavorare più efficacemente. Adatta a tutti. La peculiarità principale della cammi­ nata è che la può fare chiunque. Non serve essere allenati, non serve avere molta forza nelle gambe e nemmeno un fisico statuario, camminare è indicato a tutte quelle persone che vogliono farlo, come gli obesi, che non avendo gravi problemi di salute, solamente con la loro volontà pos­ sono farlo, anche iniziando con piccole sessioni da 10 minuti per poi incre­ mentarle col tempo. Migliora le attività cognitive.

Secondo degli studi svolti su 130 persone in America questa attività, stimolando le funzioni cardiorespi­ ratorie, aumenta il flusso di sangue al cervello, migliorandone di conse­ guenza le funzioni cerebrali come memoria e attività generali. Riduce il rischio di cancro al seno Secondo uno studio pubblicato sulla rivista della American Association for Cancer Research, le donne in meno­ pausa che camminano regolarmente almeno 30 minuti al giorno riducono del 10% il rischio di cancro al seno rispetto a chi conduce una vita sedentaria. Mette di buon umore Quando la tua mente è più leggera, ti senti più rilassato e di buon umore. Uno studio inglese dimostra infatti come camminare nel verde salvi dai pensieri negativi. Prenditi questo tem­ po per distrarti da tutti gli impegni della giornata e concentrati su te stesso. Come trarre camminata

beneficio

dalla

In una camminata normale è molto importante appoggiare bene prima il tallone e poi, in modo graduale ma deciso, il resto del piede dalla pianta fino alle dita. L’appoggio del piede è fondamentale se solo pensate che ad ogni nostro passo il peso del corpo graverà sul piede appoggiato dunque facciamo tanta attenzione a questo particolare. Questo movimento regolare è fondamentale poiché dà equilibrio alle articolazioni del piede e del ginocchio. Se invece camminiamo in modo scorretto, possiamo causare degli scompensi sia all’articolazione del ginocchio ma anche all’articolazione coxo­femorale a livello delle anche e zona lombare. Anche la scelta della scarpa ovviamente ha la sua importanza la quale dovrà avere un tacco di circa 3­ 4 cm, oltre a essere comoda ma non larga. Anche se i medici addirittura consigliano di camminare “come mamma ci ha fatti”, cioè scalzi, perché il nostro piede nudo saprà sempre al meglio come regolare il peso del corpo. Ovviamente la scarpa da jogging è perfetta poiché studiata per una camminata comoda e senza dispersione inutile di energia. Le calzature dal tacco molto alto (10­12 cm) sono invece controindicate perché sovraccaricano l’avampiede scompen­ sando il sistema articolare. Anche la postura del proprio corpo è

molto importante partendo dalla testa che deve essere dritta guardando dunque avanti, le spalle rilassate, l’addome leggermente contratto e le braccia che seguono il movimento delle gambe. I passi non dovranno essere troppo lunghi ma secondo le esigenze del corpo, dunque passi naturali. Le nostre anche piano piano si sbloccheranno aumentando così il vostro raggio di ampiezza del vostro passo. Il consiglio sulla frequenza di questa attività è sempre a seconda dello stile di vita: Persone poco allenate: se non siete allenati o avete problemi posturali o di obesità, con la camminata è possibile partire da un intensità simile a quella che utiliz­ ziamo giornalmente, per 10 minuti, riposare 2­3 minuti e ripartire con altri 10 minuti per altre 2 volte. Partiamo da questo, poi con il tempo incremen­ teremo il minutaggio eliminando le pause. Mi raccomando decidete voi il ritmo di passo da tenere. Persone allenate: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) una buona attività fisica giornaliera si stima in circa 10000 passi che sono appros­ simativamente 7km. Questo dunque sarà il nostro obiettivo giornaliero per avere un organismo sano, ossa forti, cuore allenato ed allontanare quelle malattie che affliggono le persone sedentarie. Se fate un lavoro da seduti dunque sarà più difficile per voi rispetto a coloro che lavorano in movimento o che macinano km su km al giorno, ma con la buona volontà e delle scarpe comode è tutt’altro che impossibile arrivare a questi 10000 passi. È consigliabile dunque camminare per mezz’ora al giorno a chi è più allenato con l’ulteriore consiglio di tenere le braccia a 90 gradi per un’ottimale ondulazione del corpo e mezz’ora ogni 2­3 giorni ai meno allenati per poter arrivare ad un ottimale allenamento anche giornaliero. Camminare ci porterà anche ad un discreto consumo di calorie, circa 100­ 120 ogni mezz’ora, ideale per chi, oltre al benessere dell’organismo, ha l’obiettivo di dimagrire e bruciare quella fastidiosa cellulite e il grasso intorno agli addominali. Detto tutto ciò, ora non ci resta che mettersi delle scarpe comode ed andare a camminare! mercoledì 6 gennaio 2021/

11


RUBRICHE

a cura di

Stefania Calzà Santoni

Il ritorno alla natura I chiodi di garofano (Eugenia Carophyllata)

Furono i Greci a chiamare l’albero di chiodi di garofano Caryophyllon, da Cary, noce e phyllon, foglia: quindi foglia di noce. Insieme alla cannella, è tra le spezie più apprezzate nell'uso medicinale ed è considerata come un vero e proprio antibiotico naturale.

I

chiodi di garofano sono costi­ tuiti da piccoli boccioli della infiorescenza dell’Eugenia Ca­ rophyllata, raccolti ancora chiusi ed essiccati al sole, la cui forma ricorda appunto quella di piccoli chiodi, ma non ha niente a che vedere con il garofano del quale ricorda esclusi­ vamente il profumo.

È un albero sempreverde originario dell’Indonesia, in particolare dell’arci­ pelago delle Isole Molucche (ma coltivato anche nelle Antille, Mada­ gascar, Zanzibar, Brasile e Sri Lanka). Appartenente alla famiglia delle Myrtacee, ha forma piramidale e una altezza che varia dai 10 ai 15 metri con tronco liscio e corteccia grigio­ giallastra. Le foglie sono opposte, ovali o lanceolate, piuttosto coria­ cee. Il loro colore varia dal rosato delle foglie più giovani al verde scuro­bruno delle foglie mature. Sono caratterizzate da un odore aromatico pungente dovuto alle ghiandole oleifere che si intra­ vedono in trasparenza. I fiori sono violetti o color porpora, raggruppati in mazzetti da 20 a 25 all’estremità dei rami. Il frutto è una bacca con due cavità che contengono numerosi semi. Questa spezia è conosciuta e largamente impiegata già a par­ tire dal 2.500 a.C. dai cinesi: si narra che durante la dinastia Han (circa 400 anni a cavallo della nascita di Cristo) chiunque venisse ricevuto dall’imperatore, non poteva esimersi dal tenere in bocca un chiodo di garofano, prima e durante il colloquio, per profumare l’alito e prevenire la

12

/mercoledì 6 gennaio 2021

diffusione di batteri. Gli Egizani usavano l'olio essenziale di chiodi di garofano nelle pratiche di imbalsamazione, per il suo elevato potere antimicrobico, mentre i Roma­ ni lo usavano per rendere più di­ geribili le carni e, in cosmetica, per le proprietà aromatizzanti. Nel Medioevo, Santa Ildegarda ne elogiava le qualità contro il mal di testa, la sordità e l’idropisia (raccolta di liquido nelle cavità sierose del corpo quali pleura, pericardio ecc. e nel tessuto connettivo). In Occidente arrivarono nel ‘500 im­ portati dagli Olandesi direttamente dalle Maldive e dall'isola di Zanzibar dove, ancora oggi, questa spezia è una delle principali risorse locali. Dal 1700 in poi, entrarono a pieno titolo nell’utilizzo culinario per la prepa­ razione di aromi di pasticceria e nelle ricette salate.

CURIOSITÀ Il nome “chiodi di garofano” deriva dal fatto che una volta essiccati ricordano dei chiodi mentre la loro essenza evoca il profumo del garofano comune (Dianthus caryophyllus della fa­ miglia Caryophyllaceae).


RUBRICHE COME SI UTILIZZA Infuso: ha azione carminativa, migliora la digestione e contrasta il gonfiore addominale. Aggiungere 2­3 chiodi in 300 ml d'acqua e portare ad ebol­ lizione, spegnere e lasciare 10 minuti, filtrare e bere. Olio essenziale: é utilissimo per combattere le micosi dell'epidermide e delle unghie. Basta applicarlo puro sulle zone interessate con accortezza di non esporle alle luce del sole per evitare effetti foto­ sintetici. È inoltre usato in aro­ materapia per la purificazione del­ l'aria degli ambienti, per fumigazioni in caso di infezioni delle prime vie aeree. Alcune gocce in un cucchiaio di olio vegetale da massaggiare sulla pancia in caso di spasmi intestinali possono costituire un benefico sollievo a que­ sto disturbo.

più complessi, ma in mancanza di farmaci, tenere un chiodo di garofano in bocca in prossimità del punto in­ teressato può aiutare ad alleviare il dolore. L’effetto antidolorifico dei chiodi di garofano è molto utile anche per lenire i dolori articolari. Un modo veloce ma efficace di beneficiare di questi straordinari doni della natura è quello di scaldare una manciata di chiodi di garofano in una padella. Quando sono caldi, poneteli in un panno di cotone ripiegato, chiudete con un laccio formando un sac­ chettino, e mettetelo ancora caldo sulla zona dolorante. Antiossidanti e conservanti : altra virtù di questa preziosa spezia è quella di essere un potente anti­ ossidante naturale.

Benefiche per l’apparato digerente: l'assunzione dei chiodi di garofano favorisce la digestione, permettendo al cibo di passare senza intoppi lungo l’intestino. In questo modo si evita anche l’accumulo di tossine che provoca disturbi e malattie. Vantano inoltre proprietà carminative, in grado cioè di contrastare i gas intestinali. Poiché sono in grado di facilitare il transito intestinale, una delle felici conseguenze che queste spezie provocano è la capacità di ridurre l’acidità gastrica dovuta al reflusso del cibo e degli acidi durante la digestione. Sono talmente potenti da riuscire anche a ridurre le eventuali infiammazioni in corso, uccidendo i batteri dannosi che si annidano in questo tratto.

Collutorio: un decotto ottenuto facendo bollire un cucchiaino di chiodi di garofano in mezzo litro d’acqua per 10 minuti e lasciato raffreddare può costituire un buon collutorio. L’eugenolo, ossia l’o­ lio essenziale estratto dai chiodi di garofano è contenuto in farmaci da banco per uso topico da applicare sulla parte dolorante grazie alla sua azione anestetica. Anti­tarme e deodorante: se messi negli armadi in sacchetti aromatici i chiodi di garofano tengono lontane le tarme, così come se messi in un piccolo contenitore nelle di­ spense in cucina tengono lontane le farfalline del cibo. Inoltre uniti al limone in una ciotola sul davanzale aiutano a tenere lontano le mosche. PROPRIETÀ Anestetiche e analgesiche: contribuiscono ad allontanare il senso di dolore grazie all'eugenolo, che è analgesico ma anche antisettico e quindi disinfetta i tessuti. Rappre­ sentano perciò un ottimo rimedio naturale per il mal di denti e le gengiviti e vengono largamente uti­ lizzati nella composizione di molti disinfettanti orali. Parliamo ovviamente di rimedi che non possono sostituire le cure del dentista in caso di carie o problemi

Combatte l'azione dei radicali liberi contrastando l'invecchiamento della pelle e mantenendo giovane l'or­ ganismo. Può essere utilizzata anche per conervare più a lungo la freschezza dei cibi. Antimicrobiche: gli antichi egizi li utilizzavano per imbalsamare i cadaveri ed evitare il formarsi di funghi e batteri dannosi. Oggi gli infusi di questa spezia sono utilizzati per combattere micosi della pelle, spesso uniti a timo e corian­ dolo. Antinfiammatorie: grazie ai flavonoidi in essi contenuti. Ricchi di tannini dall’azione antinfiam­ matoria e balsamica, i chiodi di garofano sono un rimedio contro tutte le infiammazioni del cavo orale come gengiviti, herpes simplex, stomatiti, mal di gola, raffreddore e tosse.

Toniche: aiutano a vincere la spossatezza e il mal di testa, stimolando la circo­ lazione sanguigna. Per questo motivo i chiodi di garofano sono considerati dei buoni afrodisiaci.

La ricetta Brodo vegetale profumato I chiodi di garofano sono perfetti per insaporire un semplice brodo vegetale, da usare come base per la preparazione di zuppe, risotti e minestre o anche per realizzare piatti più elaborati. È sufficiente inserire uno o due chiodi nella cipolla da usare nel brodo, che saranno poi estratti a fine cottura. Il brodo risultante sarà profuma­ tissimo e speziato, l'ideale per dare un tocco aromatico alle vostre ri­ cette. mercoledì 6 gennaio 2021/

13


CULTURA Società

a cura di Graziella Putrino

… 20­21…

Care lettrici, Cari lettori, Nella ricerca dell‘incontro e di rela­ zioni casuali o durature tra noi persone, si mette in gioco uno degli elementi più profondi della perso­ nalità nello sforzo per maturare: l’u­ miltà. Una virtù che determina la qualità del rapporto con se stessi e con gli altri, in una lotta per superare il male dell’orgoglio e le sue conseguenze, 14

/mercoledì 6 gennaio 2021

per scusare, comprendere o chiedere perdono, rendendo possibile il recu­ pero di una storia comune e un’identità condivisa, facendo sboc­ ciare affetto dal risentimento. Si tratta della virtù più personale, perché ci permette di scoprire noi stessi nella nostra realtà più intima, per accettarci come siamo e su­ perarci senza voler mai smettere di essere figlio, fratello, padre o madre, nonno, nipote, figlioccia, amico, vicini


CULTURA Società di casa, colleghi. Umani. Chi non lo vive così ha in genere molte carenze che arrivano a pro­ vocare serie disfunzioni a livello di personalità, perché siamo stati creati per amore e per amare, come dina­ mica essenziale della nostra vita. Per questo, di fronte a porte che rifiutano di aprirsi, senza desistere, resta anco­ ra la risorsa di continuare a sperare con l’anima in pace e di aspettare, evitando l’oblio. Perserverando con amore. Alla fine di un anno negativo, si è tentati di essere pessimisti sulla vita, e perfino di disperare. Questo accade particolarmente quando ci circon­ diamo ogni giorno di titoli negativi di fronte alla morte, alla distruzione e agli inganni interpersonali che si susseguono nel mondo. È tuttavia importante ricordare che le cattive notizie, il dolore, non hanno l’ultima parola. Non possiamo permettere ai titoli dei mass media, della politica, a litigi di famiglia, di dettare la nostra vita e di offuscare la nostra mente. Abbiamo il compito di essere critici davanti ad ogni evento e di cercare in noi per trovare il significato ultimo dell’esistenza umana. Dell’esistenza di ognuno di noi. Del nostro contri­ butor. E questo, vissuto al quotidiano.

contenuto. Non c’è bisogno di scrivere a lungo, ma solo di avvicinarsi il più possibile a ciò che l’altra persona si aspetta, un modo per imparare il distacco è l’atto gratuito senza mai sapere se l’obiettivo è stato raggiun­ to. Cosa farebbe bene all’altro? Quali sono i suoi desideri? Allora gli auguri, al di là della formula educata, esprimeranno un affetto che può arrivare fino all’altro.

“Quando un uomo, pur potente che sia, riesce a chiedere scusa all'ultimo dei suoi simili, egli ha raggiunto la consapevolezza dell'essere un uomo vero.” (Luciano Sante Manara) Formulare gli auguri non significa far credere che l’anno sarà risparmiato da qualsiasi sofferenza e da ogni

Tornando alle origini della tradizione, dobbiamo risalire ancora più indietro nell’Antichità, quando i Romani lan­ ciavano uccelli dall’alto del Cam­ pidoglio perché portassero i loro auguri ai confini dell’Impero. Il 1° gennaio di ogni anno, la liturgia della Messa ci ricorda la benedizione di Dio su Aronne (il fratello sco­ nosciuto di Mosé) di oltre tremila anni fa, che conclude l’ufficio liturgico: “Che il Signore vi benedica e vi custodisca! Che il Signore faccia risplendere il Suo Volto su di voi, che vi prenda in grazia! Che il Signore volga il Suo Volto verso di voi, che vi porti la pace! Nel testo originale, la triplice invo­ cazione del nome di Dio assicura a Israele la presenza del Dio dell’Al­ leanza, fonte di ogni benedizione, di ogni parola di bene. Tra le persone che ci passano per la mente abbiamo sicuramente cugini un po’ soli, una cognata in difficoltà, un figlio, una figlia arrabbiati, perchè non siamo delle mamme e dei padri perfetti, un’amica, un vicino, che

I rapporti tra di noi sono «spesso governati da litigi, critiche, giudizi, condanne, piuttosto che dalla benedizione e dall’apertura del cuo­ re», ci ricorda lo psicologo Yves Boulvin, studioso delle relazioni inter­ personali. Riscoprire il significato profondo degli auguri che ci facciamo a cavallo tra un anno che finisce e uno appena nato, sarebbe augurare il bene, parlare bene dell’altro: «bene dicere» in latino significa letteralmente “dire bene”. È entrare pian piano in una logica d’amore universale, che vede il bene, le cose belle, il lato buono di ciascuno, e ringrazia. Evocare delle qualità o mostrare gra­ titudine ha spesso ripercussioni ina­ spettate su di noi e sulla nostra qua­ lità di vita. Usare parole personali tocca di più di una formula preconfezionata, purché queste parole siano scelte con cura, perché creano un rapporto con l’altra persona. Il modo in cui le parole sono formulate è importante quanto il loro

difficoltà. Possiamo solo desiderare di accogliere con fiducia tutto ciò che accade. I momenti belli. I momenti brutti.

Il perdono è una forza che risuscita a vita nuova e infonde il coraggio per guardare al futuro con speranza. (Papa Francesco)

hanno bisogno di un po’ di com­ prensione. Scegliamo una persona specifica a cui vogliamo avvicinarci, riprendiamo i contatti con pazienza e dolcezza. Con speranza. Magari, se manteniamo l’impegno almeno fino alla fine di quest’anno, non salveremo l’umanità, ma avremo abbattuto dei sentimenti negativi che ci tormentano il cuore. A chi mi legge, giunga il mio pensiero e il mio grazie più caloroso. mercoledì 6 gennaio 2021/

15


CULTURA Arte

a cura di Andrea Pagnacco pittore

Glattfelder e la concretezza nell'arte figurativa Un maestro della corrente del concretismo

dell'arte astratta. Arte astratta di cui i principi fondamentali sono anche legati alla geometria e si basano sui colori primari che sono il rosso, il giallo e il blu, il nero e il bianco, stesi per campiture piatte in assenza totale del chiaro e scuro. Rispettando queste regole e modificandole secondo il suo estro e la sua perso­ nalità, Glattfelder ha prose­ guito nel suo percorso arti­ stico sino ad oggi.

L

Lo confesso, recentemente mi sono entusiasmato nel fruire con molta attenzione di una mostra personale dell'artista Hans Jörg Glattfelder che si tiene al Rappaz Museum situato nel centro storico di Basilea. Si tratta di un pittore svizzero che ha vissuto molto tempo in Italia. Già negli anni '60 si stabilisce a Firenze. Nel 1970 si trasferisce a Milano e in seguito sul Lago d'Orta. Durante il suo soggiorno in Italia ha avuto contatti con molti personaggi importanti della cultura del nostro paese. Attualmente vive e lavora a Parigi. Si tenga nota che io come pittore sono alquanto lontano dal fare arte di Glattfelder perché sono da sempre un figurativo a tutto tondo. Hans Jörg al contrario non è solo un artista ma un maestro della corrente del concre­ tismo che si sviluppò in Europa negli anni '45 ­ '60 nell'ambito del filone 16

/mercoledì 6 gennaio 2021

Non ci sono dubbi, questo artista molto noto in tutta la Svizzera e all'estero è estre­ mamente rigoroso nella sua puntigliosa svariata manua­ lità, anche per­ ché ciò lo ri­ chiede la multi­ forme disciplina del “concreto” in arte. Sia che si ve­ dano le opere di Hans Jörg Glattfelder da molto vicino o da una certa di­ stanza (che po­ trebbe influen­ zare positiva­ mente lo spet­ tatore), non cambia niente. Il prezioso tes­ suto pittorico non viene alte­ rato dalle di­ stanze e ciò è un notevole merito di que­ sto artista.


CULTURA Eventi Cinquanta anni di narrazione di rivendicazioni delle Colonie Libere Italiane e di lotta per i diritti umani dalla prima iniziativa anti – inforie­ stamento di Schwarzenbach nel 1970 ad oggi attraverso il racconto di un italosvizzero Il libro, ricco di aneddoti personali e di famiglia, tratta dei motivi e delle differenti categorie di migrazioni, di accoglienza, d’asilo, di pregiudizi, di discriminazioni, di bullismo, di permessi di sog­ giorno, d’integrazione, di cittadinanza, di demo­ crazia, di miti da sfatare, di formazione ed educazione ai diritti umani, di scuola svizzera e italiana! "Michele Scala lascia nel libro la via accademica e sceglie la complessità delle spiegazioni e la pedagogia dell’autenticità per sensibilizzare meglio i lettori. Ho apprezzato questa scelta perché fa apparire dietro un’osservazione –la mobilità – una persona e un destino. Scala non nasconde le difficoltà vissute, le sofferenze, i momenti di vita che l’hanno costretto a fare delle scelte, senza tuttavia la consapevolezza di prevederne le conseguenze." Sandro Cattacin, professore ordinario di Sociologia ­ Università di Ginevra (Svizzera)

IN LIBRERIA E SU INTERNET

"I Diritti umani che in questo libro Michele Scala appassionatamente spiega, in primis, ai suoi alunni, pubblico ideale nella sua gioventù e freschezza, sono l’engagement quasi obbligato di un uomo colto, libero e aperto che ha vissuto sulla propria pelle i risultati del loro scadimento, come quando non gli si volle affittare una casa perché italiano, o quando la stessa comunità italiana gli voltò le spalle perché era diventato anche svizzero". Jacopo Giovanettina, Jacopo Giovanettina, professore e collega (Losanna)

"Michele Scala invita a volgere lo sguardo al passato. L’obiettivo è quello di contribuire a consolidare il senso di civile convivenza fra le generazioni future. Lo fa, sullo stimolo della propria esperienza personale, parlando di migrazione. Spiegata ai ragazzi….. Ci racconta di esperienze maturate a tutela dei diritti. Quelli oggi universalmente riconosciuti come diritti umani, la cui applicazione è tutt’altro che scontata, rappresentando ancora, nei fatti, una grossa sfida. Perché il loro rispetto dipende soprattutto dalle volontà politiche dei diversi stati." Giangi Cretti, Direttore della Comunicazione ­ Camera di Commercio Italiana per la Svizzera (Zurigo)

Michele Scala è nato a Marigliano e ha studiato Lingue e Letterature straniere (inglese, francese, spagnolo e portoghese) presso l’Istituto Universitario “Orientale” di Napoli. Emigrato in Svizzera all’età di 24 anni, ha conseguito la laurea in Lettere all’Università di Losanna (italiano, storia e geografia) e in Diritti Umani all’Università di Ginevra. Impegnato in prima persona nella gestione politica e istituzionale in diversi comuni svizzeri prima da consigliere comunale poi da presidente nel 1998 a Vallorbe e nel 2014 a Renens, ha insegnato storia, geografia e italiano in una scuola media cantonale, è attualmente giudice assessore (popolare) non togato alla Giustizia di Pace di Losanna, in precedenza al Tribunale Cantonale, trainer­ animatore di diritti umani nelle scuole svizzere per parte di Amnesty International, presidente dell’AVIVO Renens e della Colonia Libera Italiana di Losanna.

mercoledì 6 gennaio 2021/

17


MOTORI E MOBILITÀ

Il settore automobilistico in Svizzera

a cura di Graziano Guerra

Un'auto nuova su tre con sistemi di propulsione alternativi

D

a poco ci siamo lasciati alle spalle un anno quasi incom­ prensibile. La pandemia ha messo in ombra tutto, compreso il mondo dell'auto­ mobile. Il Salone Internazionale del­ l'Automobile di Ginevra ha dovuto essere annullato e non avrà luogo nemmeno nel 2021. Impianti di produzione chiusi, rottura delle cate­

ne di fornitura e showroom interdetti al pubblico hanno portato a un drasti­ co calo delle vendite. Il 2020 si è concluso con i peggiori risultati dai tempi della crisi petrolifera degli anni '70. Ma ci sono anche degli aspetti posi­ tivi. Numerosi nuovi veicoli elettrici, ibridi, a gas e a idrogeno sono arrivati

quest'anno sulle strade svizzere, a fine novembre 2020 erano già più di 54.000. Al 35,5%, più di un'autovet­ tura nuova su tre aveva una trazione ibrida, elettrica, a gas o a celle a com­ bustibile. La loro quota di mercato è stata del 26,1% ­ di cui il 12,7% rap­ presentato da "veicoli plug­in" ­ ovvero modelli puramente elettrici o ibridi plug­in.

Un 2021 non facile ma con tante novità A seconda di come si svilupperà il tasso di infezione da Covid­19, il 2021 sarà una sfida anche per i costruttori. Oltre ai rischi per la salute, le case e i loro fornitori stanno tagliando posti di lavoro, e il PIL è in calo. Il che porta a una minore voglia di comprare. Inol­ tre, un cambiamento radicale è al­ l'orizzonte. L'elettro mobilità sta gua­ dagnando sempre più consensi, e dei circa 160 nuovi veicoli annunciati per il prossimo anno, più di 50 sono com­ pletamente o parzialmente elettrici. Di seguito vi proponiamo alcune novi­ tà in arrivo nel nuovo anno.

Alfa Romeo Giulia e Stelvio arriveranno a novembre con tratti più snelli. Soprattutto, entrerà in scena il SUV Tonale, basato sulla Jeep Renegade. Il suo prezzo d'in­ gresso dovrebbe essere di poco superiore ai 30.000 franchi. Ferrari Portofino M, la M sta per “Modificata”, ha un V8 da 620 CV e una trasmissione a doppia frizione. È la roadster entry­level della Ferrari; per qualche franco in più, c'è la SF90 Spider Stradale da 1000 cavalli. Un V8 da quattro litri fornisce la potenza di base di circa 800 CV, tre motori elettrici aumentano coppia e potenza. Trazione integrale, velocità massima 340 km/h. 18

/mercoledì 6 gennaio 2021


MOTORI E MOBILITÀ

Lamborghini porta in pista la sua stradale più brutale: la Huracán STO che monta un V10 da 640 CV per meno di 1400 chilogrammi. Velocità 310 km/ h. L'hyper­SUV Urus è un po' più lento: 4,0 litri, solo otto cilindri nella variante ad alte prestazioni, ma 650 CV grazie a un biturbo. Un automatico a otto marce invia il massimo di 850 Nm di coppia alle quattro ruote. Maserati, la supersportiva MC20 da 639 CV, tre litri e sei cilindri ha l’aerodinamica affinata dalla Dallara. Seguirà una spider e una completa­ mente elettrica. Il SUV Levante previsto a settembre sarà elettrificato; la Gre­ cale è annunciata per ottobre. Sono previsti motori a benzina, diesel e una trazione ibrida. Fiat sta adottando un approccio più rilassato: la nuova 500e sarà disponi­ bile con trazione elettrica, come ca­ briolet, o per la prima volta con una seconda porta passeggeri aggiuntiva ad apertura anticipata. A febbraio è pre­ visto l’arrivo della Tipo rinnovata, con la Tipo Cross come nuova variante.

mercoledì 6 gennaio 2021/

19


CULTURA Sport

a cura di

Graziano Guerra

Collari d'Oro 2020: per il ciclismo 47 riconoscimenti Assegnata la più alta onorificenza sportiva anche ai campioni del passato

Il CONI ha aggiornato l’elenco degli atleti a cui la Commissione Beneme­ renze del Comitato Olimpico, in base a specifica determinazione della Giunta Nazionale, ha riconosciuto il Collare d’Oro al Merito sportivo, la più alta onorificenza sportiva. Il ciclismo ha fatto la parte del leone, con 47 atleti del passato remoto e recente insigniti dell’ambito riconoscimento che viene assegnato ai Campioni del Mondo. Quelle di quest'anno sono assegnazioni anche per gli anni in cui non era istituito il collare d’oro. Così

nell’elenco del Comitato Olimpico aggiornato, oltre a quello di Gianni Bugno figurano i nomi dei campioni del mondo strada Vittorio Adorni (Imola ’68), Moreno Argentin (1986), Marino Basso, Maurizio Fondriest, Francesco Moser e Giuseppe Saronni e anche quello di Filippo Ganna, vincitore nella crono mondiale di Imola 2020 e campione del mondo nell’inseguimento per ben quattro volte. Nell’elenco aggiornato troviamo anche i campioni del mondo dilettanti Sante Ranucci (1955), Renato Bongioni (1962), Vittorio Marcelli (1968), Claudio Corti (1977), Gianni Giacomini (1979) e Mirko Gualdi (1990); gli iridati nelle 100 km a squadre del 1962 (Grassi, Maino, Tagliani e Zandegù), del biennio 1964 ­ 1965 (Andreoli, Dalla Bona, Guerra, Manza, Denti e Soldi), del 1987 (Fortunato, Scirea e Vanzella e Poli, a cui è stato già assegnato il collare nel 2015) e del 1991 (Anastasia, Colombo, Contri e Peron). Spazio anche ai vincitori della maglia iridata

su pista Pietro Algeri (inseguimento a squadre 1971), Roberto Amadio (inseguimento a squadre 1985) Luigi Borghetti (inseguimento individuale 1968), Lorenzo Bosisio (inseguimento a squadre 1968), Massimo Brunelli (inseguimento a squadre 1985), Antonio Castello (inseguimento a squadre 1966), Claudio Golinelli (inseguimento individuale 1989), Bruno Gonzato (tandem 1967), Valter Gorini (tandem 1968), Giampaolo Grisandi (inseguimento a squadre 1985), Giorgio Morbiato (insegui­ mento a squadre 1968), Gino Pancino (inseguimento a squadre 1966), Luigi Roncaglia (inseguimento a squadre 1966), Gianni Sartori (km con par­ tenza da fermo 1969), Giordano Turrini (tandem 1968) e Dino Verzini (tandem 1967). Il totale dei Collari d’Oro assegnati al ciclismo in questo 2020 è di 47. Un ulteriore successo che si aggiunge in modo emble­ matico alle 49 medaglie conquistate in questo 2020 dagli atleti delle Nazionali.

Il ciclismo punta sui giovanissimi Il ciclismo pro ormai ha deciso di puntare decisamente sui giovani. Sulla scorta delle vittorie record di Egan Bernal e Tadej Pogacar agli ultimi due Tour de France, rispettivamente 4° e 2° più giovane vincitore della prova nella storia (in una classifica guidata da un vincitore rocambolesco) e degli exploit del fenomeno Evenepoel, c’è sempre più attenzione nel cercare di scoprire nuove “gemme”, le quali oltretutto sembrano ormai essere già pronte da subito per fare risultati, rispetto alle più o meno lunghe gavette del passato. In questi giorni fa sicuramente notizia l’interessamento al 15enne Ronald Bernal, fratello minore di Egan, da parte della Androni giocattoli­ Sidermec, che non lo ha messo sotto contratto, contrariamente a quanto riportato da molti media, ma sulla base di alcuni Egan e Ronald Bernal risultati in gare locali a Zipaquirà, in Colombia, e l’attenzione del fratello e di vari talent­scout (attivissimi in Colombia ultimamente) ne ha suscitato l’interesse, per cui verrà “seguito ed aiutato” dalla struttura di Gianni Savio, come lui stesso ha dichiarato. Quindi il giovane Ronald potrà avere sicuramente un accesso rapido al mondo professionistico se manterrà le promesse (di sprinter, al contrario del fratello). E per rapido si può ipotizzare già solo un paio d’anni.Ha 17 anni infatti il nuovo talento, lui si già sotto contratto, della Bora­Hansgrohe Cian Uijtdebroeks, belga, considerato “il nuovo Evenepoel”.

20

/mercoledì 6 gennaio 2021


CULTURA Cucina

Timballo di crespelle Ingredienti per 4 persone 1250 g latte 250 g farina 00 400 g scamorza affumicata 80 g burro più un po’ 80 g farina integrale di farro 6 carciofi 4 uova noce moscata limone timo aglio vino bianco olio extravergine sale Mescolate 500 g di latte con la farina e le uova, ottenendo la pastella. Ungete con un pezzettino di burro una padella (ø 25 cm) e preparate le crespelle. Pulite i car­ ciofi e tagliateli a fette, mettendoli in una ciotola di acqua e limone, a mano a mano che li tagliate. Scolateli e cuoceteli saltandoli per 2 minuti in una padella con un filo di olio, uno spicchio di aglio schiacciato che poi eliminerete, una presa di sale e un pizzico di timo tritato. Sfumateli con uno spruzzo di vino bianco, cuocete per un altro minuto e spegnete. Coprite la padella col coperchio. Sciogliete in una casseruola 80 g

di burro e incorporatevi la farina di farro. Unite 750 g di latte freddo; mescolate e cuocete per 10 minuti, ottenendo la besciamella. Salate e completate con noce moscata. Grattugiate la scamorza con una grattugia a fori grossi. Imburrate una pirofila (30 x 18cm); coprite il fondo con uno strato di crespelle, facendole debordare bene. Spal­ matevi uno strato di besciamella, poi cospargetela con la scamorza e i carciofi. Fate un altro strato di crespelle, besciamella, formaggio e carciofi, e un altro di crespelle. Terminate con un terzo strato di besciamella, formaggio e carciofi, quindi richiudete i lembi di crespelle sulla superficie. Infornate la pirofila a 180 °C per circa 15 minuti.

Merluzzo con olive e cavolini di Bruxelles sale pepe Per la ricetta del merluzzo con olive e cavolini di Bruxelles, sfogliate i cavolini di Bruxelles; lavate e scolate le foglie. Soffriggete in un velo d’olio 3 spicchi d’aglio interi, le olive snocciolate e la cipolla finemente tritata. Ingredienti per 8 persone 8 tranci di merluzzo fresco, senza pelle 600 g cavolini di Bruxelles 100 g olive taggiasche 80 g cipolla aglio olio d'oliva

Unite al soffritto i cavolini sfogliati, un pizzico di sale, incoperchiate e lasciate stufare a fuoco moderato per 4 minuti poi accomodate sopra l’intingolo i tranci di merluzzo. Salate, pepate, incoperchiate, fate stufare lentamente per 10 minuti circa, quindi irrorate con un filo d’olio crudo e servite.

Certosino di Bologna Ingredienti per 4 persone: 500 g miele 350 g farina 250 g confettura di mele cotogne 200 g mandorle con la buccia 100 g frutta candita mista tritata (limone, ciliegie, cedro, arancia, melone) 80 g cioccolato fondente 75 g Marsala secco 50 g pinoli sgusciati 50 g cacao amaro 12 g lievito in polvere per dolci frutta secca assortita frutta candita intera frutta candita intera cannella in polvere burro

Per la ricetta del certosino di Bologna, scaldate leggermente 300 g di miele con la frutta candita tritata. Raccogliete in una ciotola la farina, il lievito, un cucchiaio di cannella, il cacao, il cioccolato e le mandorle sminuzzati, i pinoli, la confettura di mele cotogne e il Marsala; unite quindi il miele con la frutta candita e amalgamate bene. Imburrate e infarinate uno stampo a ciambella (diametro maggiore 25 cm, diametro minore 8 cm) e riempitelo con l’impasto; lasciatelo riposare per 2 ore. Decorate il dolce con fette di frutta candita e infornatelo a 180°C per 50 minuti circa. Sfornatelo, lasciatelo raffreddare e completate la decorazione con noci, nocciole, mandorle e pinoli. Scaldate 200 g di miele e fatelo colare sul certosino per lucidarlo.

mercoledì 6 gennaio 2021/

21


COMUNICATI STAMPA

Il Cgie ha lavorato come le formiche l'organizzazione delle elezioni dei Comites entro il 2021. Auspichiamo che nel Recovery plan ci sia l’attenzione necessaria per avviare anche la digitalizzazione e la semplificazione amministrativa per permettere ai nostri connazionali all’estero di interagire direttamente e in tempo reale con le istituzioni e con l’amministrazione pubblica italiana.

Nella legge di Bilancio 2021 agli italiani all'estero saranno garantiti i tetti della spesa pubblica per i capitoli relativi alle attività tradizionali essenziali. Ringraziamo i nostri rappresentanti istituzionali dentro e fuori il parlamento per la collaborazione costruita su rapporti fecondi. Nelle ultime settimane di discussione degli emendamenti alla "legge finanziaria per il 2021" in Commissione bilancio della Camera dei deputati si ha contezza che molti suggerimenti e proposte sulla spesa corrente e di rilancio dell'economia dell'Italia avanzate dal CGIE a sostegno delle politiche a favore degli italiani all'estero, attraverso l’azione diretta dei parlamentari e dei gruppi parlamentari, sono stati inseriti nella manovra. Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero da tempo sta facendo un lavoro analogo a quello delle formiche, nel rispetto delle prerogative che ci riconosce la nostra legge istitutiva e, invece di mettere bandierine, continua a stimolare e proporre interventi innovati e soluzioni per far girare gli ingranaggi che si sincronizzano con la macchina dello Stato oltre i confini nazionali. Perciò sorridiamo con soddisfazione sia per l’inserimento nella manovra di molte nostre proposte che per la realizzazione degli obiettivi ai quali il

nostro organismo ha lavorato durante l’anno. Semplicemente ringraziamo i nostri rappresentanti istituzionali dentro e fuori il parlamento per la collaborazione costruita su rapporti fecondi. MISURE A FAVORE DEGLI ITALIANI ALL’ESTERO Anche per il 2021, nonostante i tempi cupi, difficili e inclementi, agli italiani all'estero saranno garantiti i tetti della spesa pubblica per i capitoli che interessano le variegate attività tradizionali essenziali: servizi consolari, formazione, promozione e sostegno alle iniziative culturali, assistenza e tutela e riduzione della fiscalità, promozione commerciale a sostegno del Made in e by Italy. Oltre gli interventi delle attività correnti, la manovra contiene diverse novità in materia fiscale per gli immobili di proprietà degli italiani all'estero, per l'assunzione di personale nella rete diplomatico­ consolare, per diverse agevolazioni turistiche e soprattutto per

(FM97,5), DAB+ Domenica dalle 7 alle 12

36

/mercoledì 6 gennaio 2021

IL NOSTRO PROFICUO LAVORO Non spetta certamente a noi qualificare il nostro operato, ma il lavoro svolto quest'anno dal CGIE è risultato proficuo e riconosciuto su ampia scala per la sussidiarietà alle attività dello Stato. Merito anche delle e dei Consiglieri impegnati coscientemente ovunque nel mondo, assieme con i Comites e con le Associazioni, con i Patronati e con la rete consolare in una sfida tesa a non lasciare nulla al caso. In un’Italia votata al cambiamento, il CGIE è consapevole che anche gli italiani all’estero dovranno essere coinvolti nel processo riformatore e di modernizzazione esprimendo le loro potenzialità e mettendo a disposizione quanto di meglio e di conoscenza sono in grado di offrire. A questa disponibilità va aggiunta anche la premura per i meno abbienti. L’attenzione del nostro Paese verso i più fragili e i più sfortunati, anche all’estero, non deve venir mai meno. Michele Schiavone (Segretario Gene­ rale CGIE)


COMUNICATI STAMPA

Il saluto di Davide Carlucci, Presidente di Cuore della Puglia, ai Pugliesi in Italia e nel Mondo Caro pugliese che sei nel resto del mondo, in Canada o in Lombardia, a Chicago o a Caracas, dove la neve imbianca la Foresta Nera o in Costarica, dove il tempo rallenta il suo passo sulle sabbie assolate. In un ospedale di Londra, parlando la lingua universale del dolore, o in Africa, ricorrendo alla memoria dei nostri antenati nel tendere la mano a chi ha da offrire soltanto la sua povertà. Ovunque tu sia: sappi che qui dove sei nato c'è una comunità che non ti ha dimenticato e che non vede l'ora di poter riabbracciarti dopo la lunga, interminabile stagione del Covid. Già, perché la distanza che corre tra noi che siamo restati e voi che siete andati si è decuplicata, centuplicata, in questi mesi. Fratelli, figli, nonni, cugini, amici, hanno dovuto rinunciare alla fisicità del ritorno, al profumo della loro terra, al calore delle guance di quei ragazzi e quelle ragazze con cui hanno corso spensierati, un tempo, per i vicoli delle nostre città.

L'associazione di Comuni "Cuore della Puglia" è nata anche per mantener vivo quell'orgoglio che voi serbate nelle strade che per voi non sono più straniere. Acquaviva, Altamura, Casamassima, Cassano, Cellama­ re, Corato, Gravina in Puglia, Putignano, Rutigliano, Turi, sono ancora qui che vi aspettano. Ma non è un'attesa immobile: nel frattempo tutto sta cambiando. Stiamo cercando di rendere i vostri luoghi migliori di come li avete lasciati, provando a fare in modo che nessuno sia più costretto a lasciarli. Siamo impegnati a costruire inno­ vazione sociale, per esempio riu­ tilizzando tutti i terreni e gli immobili abbandonati o confiscati alla crimi­ nalità, simbolo di un'Italia che vo­ gliamo lasciarci alle spalle. Stiamo recuperando le vecchie basole dei nostri centri storici, i teatri chiusi da una politica insipiente che non cre­ deva più nella cultura, e quei prodotti buonissimi dei nostri contadini che adesso è la scienza a considerare elisir di lunga vita.

In questo percorso abbiamo incon­ trato l'Anim, l'Associazione nazionale Italiani nel mondo, guidata da Anto­ nio Peragine, instancabile amante della nostra Nazione. Con lui, e con tutti voi, vorremmo scrivere un nuovo capitolo nella storia delle relazioni fra italiani nel mondo che sarà riaperto, trasformando il legame con la nostra identità nel seme di confronti e scambi nel segno della grande gene­ rosità per cui si è sempre distinto il nostro popolo. Abbiamo tanto da rac­ contarvi: di come tanti medici e infer­ mieri qui da noi hanno combattuto ogni giorno contro il mostro invisibile e di quanto abbiamo cercato di conti­ nuare a guardare avanti costruendo progetti per il futuro dei nostri giova­ ni. Auguri di Buon 2021, nell'auspicio che davvero sia l'anno in cui potremo stringerci fino a sciogliere, nel calore dei nostri saluti di vecchi compaesani, questa estenuante lontananza. Davide Carlucci Presidente dell'associazione Cuore della Puglia

La rendita minima AVS/AI aumenta di 10 franchi In occasione della seduta del 14 ottobre 2020, il Consiglio federa­ le ha deciso di adeguare a par­ tire dal 1° gennaio 2021 le ren­ dite AVS/AI all’attuale evoluzione dei prezzi e dei salari. La rendita minima AVS/AI passerà dunque a 1195 franchi al mese. Allo stesso tempo sono previsti adeguamenti nell’ambito dei contributi, delle prestazioni complementari e del­ la previdenza professionale ob­ bligatoria. La rendita minima di vecchiaia passerà da 1185 a 1195 franchi al mese, quella massima da 2370 a 2390 (importi versati se la durata di contribuzione è completa). Nell'am­ bito delle prestazioni complementari all'AVS/AI, i nuovi importi annui destinati alla copertura del fabbiso­ gno generale vitale ammon­teranno a 19 610 (attualmente 19 450) franchi per le persone sole, a 29 415 (attualmente 29 175) per le coppie sposate, a 10 260 franchi per i figli di età superiore agli 11

anni ed a 7200 franchi per quelli di età inferiore agli 11 anni. Il contributo minimo AVS/AI/IPG per

quello dei salari (indice misto). Il Consiglio federale ha adeguato le rendite l'ultima volta nel 2019, portando l'importo della rendita minima AVS/AI a 1185 franchi.

Adeguamento degli importi limite nella previdenza pro­ fessionale

gli indipendenti e le persone senza attività lucrativa passerà da 496 a 500 franchi l'anno, il contributo minimo per l'AVS/AI facoltativa da 950 a 958. Il Consiglio federale verifica di regola ogni due anni se sia opportuno adeguare le rendite AVS/AI. La decisione poggia sulla raccoman­ dazione della Commissione federale AVS/AI e si fonda sulla media aritmetica tra l'indice dei prezzi e

Nella previdenza professionale obbli­ gatoria, la deduzione di coordi­ namento salirà da 24 885 a 25 095 franchi, la soglia d'entrata da 21 330 a 21 510 franchi. La deduzione fiscale massima am­ messa nell'ambito della previdenza individuale vincolata (pilastro 3a) passerà a 6883 franchi (attual­ mente 6826) per le persone che hanno un secondo pilastro e a 34 416 franchi (attualmente 34 128) per le persone che non dispongono di un secondo pilastro. Anche questi adeguamenti entreranno in vigore il 1° gennaio 2021 mercoledì 6 gennaio 2021/

37


TEMPO LIBERO

CRUCIVERBA

L'oroscopo della settimana dall' 6 al 13 gennaio

ARIETE Con Venere sempre al tuo fianco, la settimana inizierà alla grande. In amore regna l’armonia, ma dovrai stare attento alle parole di troppo. Nel lavoro sono in arrivo novità, starà a te decidere di coglierle. TORO Stai uscendo da un periodo complicato e i ritorni di fiamma in amore non ti semplificano le cose, servirà molta cautela. Nel lavoro ti senti stanco, i progetti per ora non decollano, porta pazienza. GEMELLI Se hai avuto difficoltà in amore di recente, è il momento di voltare pagina e di dare spazio alle nuove conoscenze. Sul lavoro le cose stanno migliorando, soprattutto in previsione dell’anno nuovo. CANCRO Le stelle ti sono favorevoli e soprattutto in amore, vivrai delle belle emozioni. Se vuoi recuperare una storia fallo ora. Nel lavoro, gli ostacoli saranno presto superati, il nuovo anno sarà di successo. LEONE IGli impegni di lavoro e famigliari, ti stanno facendo trascurare l’amore. Venere inizierà un transito positivo e il cuore ritroverà la giusta serenità. Il lavoro procede lentamente, attento ai soldi.

ORIZZONTALI 1 Rendere meno scuro (9) ­ 10 Una città della Francia (7) ­ 12 Anticamente si chiamava Ut (2) ­ 14 Capitale del Marocco (5) ­ 15 Personal Computer (2) ­ 16 Sorge presso Milano (9) ­ 19 Il nome dell'attore Grant (4) ­ 20 Donna piccola (4) ­ 22 Il combustibile dei missili (11) ­ 23 Santo patrono di Pavia (4) ­ 24 Capo tonnara (4) ­ 25 Lo Hawthorne de La lettera scarlatta (9) ­ 28 Estreme di questa (2) ­ 29 Inchiostro per fotocopiatrici (5) ­ 30 Iniziali dello scrittore Vittorini (2) ­ 32 Luoghi per ritiri (7) ­ 34 Gli orfani... milanesi (9)

VERTICALI 2 Sigla automobilistica di Cuneo (2) ­ 3 Il protagonista di una serie di libri ideata dall'autrice Joanne Kathleen Rowling (11) ­ 4 Si chiamava Persia (4) ­ 5 Una coppia di fari del veicolo (11) ­ 6 Il ruggito dei fumetti (4) ­ 7 Come dire commuoversi (11) ­ 8 Iniziali del regista Aldrich (2) ­ 9 Iniziali del cantante Dalla (2) ­ 11 Iniziali del ginnasta Chechi (2) ­ 13 Strumento musicale di terracotta (7) ­ 15 Permette l'ormeggio (7) ­ 17 In questo momento (5) ­ 18 Giove le si presento trasformato in pioggia d'oro (5) ­ 19 Camera di Punizione Semplice (3) ­ 21 Il bronzo dei Romani (3) ­ 26 Tesoro (4) ­ 27 Gas illuminante (4) ­ 28 Prima di R e dopo di O (2) ­ 31 Iniziali di Quisling (2) ­ 32 Cagliari (2) ­ 33 Congiunzione telegrafica (2)

La soluzione a pag. 28 38

/mercoledì 6 gennaio 2021

VERGINE Nel fine settimana vivrai qualche disagio con la persona amata, forse c’è un po’ di ambiguità nel rapporto. Sul lavoro, le proposte che riceverai ora, saranno le migliori, pensateci ma non esitate troppo. BILANCIA Grazie a Giove e Saturno, le nuove relazioni inizieranno sotto una buona stella. Sei più motivato in amore ma devi lasciarti il passato alle spalle. Con l’anno nuovo alle porte, fate progetti nel lavoro. SCORPIONE Nel weekend sarai agitato e poco disponibile col partner. Per alcuni, ci saranno momenti di insicurezza o ripensamenti. Nel lavoro, dovrai evitare le polemiche o sarà una settimana molto pesante. SAGITTARIO Da questa settimana Venere sarà nel tuo segno e l’amore sarà prospero. I single saranno fortunati negli incontri. Nel lavoro porta avanti i tuoi progetti e sviluppa le tue idee, le stelle sono dalla tua parte. CAPRICORNO Da lunedì, la Luna ti farà battere nuovamente il cuore. Gli incontri saranno favoriti e le coppie ritroveranno la stabilità. Sul lavoro sei stanco e intollerante, non alimentare le polemiche inutili. ACQUARIO Con Giove positivo, avrai il tempo e la voglia di attuare i cambiamenti a cui pensi da tempo. Anche in amore acquisterai più consapevolezza, mentre sul lavoro, persistono i problemi finanziari. PESCI Se hai creato un problema col partner, nel fine settimana potrai parlarne e rimediare. Attenti alle parole di troppo. Il lavoro è in stallo, per vedere qualche cambiamento dovrai attendere l’estate.


COMUNICATI STAMPA

Vaccinazione ANTI­covid­19 I cantoni pianificano le vaccinazioni

Il vaccino Comirnaty® di Pfizer/BioNTech è stato omologato da Swissmedic il 19 dicembre 2020. Sulla base dei dati sulla sua sicurezza, efficacia e qualità, è adatto senza limitazioni d’età per tutti gli adulti a partire dai 16 anni. In una prima fase, a fine dicembre alcuni Cantoni potranno iniziare in modo scaglionato con le prime vaccinazioni delle persone particolarmente a rischio in contesti selezionati, per esempio nelle case di cura e per anziani. Dal 4 gennaio 2021, in tutta la Svizzera si partirà progressivamente con la vaccinazione dei gruppi a rischio e di altri gruppi target priorizzati. Per sapere dove è possibile vaccinarsi, vi invitiamo a rivolgervi al vostro Cantone. L’elenco dei siti Internet dei Cantoni è disponibile a questo indirizzo web: www.ufsp­ coronavirus.ch/cantoni

Scopi della vaccinazione anti­COVID­19 Anche se la maggioranza delle persone infette sviluppa soltanto sintomi lievi o è del tutto asintomatica, una parte degli ammalati, specialmente le persone particolarmente a rischio, presenta un decorso grave. Circa il 15 per cento dei pazienti ricoverati in ospedale richiede cure intense, e l’1 per cento circa dei casi di COVID­19 accertati nella popolazione muore. Gli scopi della vaccinazione anti­COVID­19 sono pertanto: ­ Ridurre il numero di decorsi gravi della malattia e di decessi. ­ Garantire l’assistenza sanitaria. ­ Ridurre le conseguenze negative per la salute, psichiche, sociali ed economiche causate dalla pandemia di COVID­19.

Chi deve farsi vaccinare? La vaccinazione è prevista in via prioritaria per i seguenti gruppi target a partire dai 16 anni. ­ Gruppo target 1: persone particolarmente a rischio (escluse le donne incinte) ­ Gruppo target 2: personale sanitario a contatto con

pazienti/personale di assistenza a persone particolar­ mente a rischio ­ Gruppo target 3: contatti stretti (membri della stessa economia domestica, familiari assistenti) di persone particolarmente a rischio ­ Gruppo target 4: persone residenti in strutture collettive con un elevato rischio di infezione e di focolaio (p. es. istituti per persone disabili). Poiché all’avvio delle vaccinazioni non saranno disponibili sufficienti dosi di vaccino, è necessaria un’ulteriore prio­ rizzazione all’interno del gruppo target 1.

Avranno accesso per prime alla vaccinazione le seguenti persone: e a seguire: ­ persone a partire dai 75 anni ­ persone affette da malattie croniche ad altissimo rischio, indipendentemente dall’età – persone tra i 65 e i 74 anni – persone sotto i 65 anni e persone affette da malattie croniche che non sono ancora state vaccinate Se appartenete alla categoria delle persone affette da malattie croniche ad altissimo rischio, il vostro medico curante vi raccomanderà di sottoporvi alla vaccinazione prima possibile. Dopo le persone del gruppo target 1 la vaccinazione sarà offerta alle persone dei gruppi target 2, 3 e 4 in questo ordine. Successivamente sarà possibile vaccinare anche gli adulti che non rientrano nei gruppi target da 1 a 4. Non è ancora prevista la vaccinazione dei bambini poiché mancano tuttora i dati degli studi per questo gruppo d’età. Una vaccinazione protegge dalla malattia, ma a tutt’oggi non è ancora chiaro se protegge anche da una trasmissione del coronavirus. Fino a nuovo avviso le regole di igiene e di comportamento restano provvedimenti importanti per proteggere sé stessi e gli altri dal coronavirus. In Svizzera le vaccinazioni sono facoltative. Non è previsto alcun obbligo di vaccinazione anti­COVID­19. Potrete sempre decidere autonomamente se sottoporvi o meno alla vaccinazione.

mercoledì 6 gennaio 2021/

39


APPROFITTA DELLA NOSTRA OFFERTA !

SII FIERO DELLA NOSTRA LINGUA SOSTIENI LA LINGUA ITALIANA E LA STAMPA ITALIANA IN SVIZZERA

mercoledì 7 ottobre 2020/

39


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.