Sp o i l er 8
L’opinione
tecnica:
di Fabio Pauluzzo
La SF21 non potrà ambire al titolo, ma quantomeno consentire alla Scuderia Ferrari di
Risalire la china
In attesa che la F1 riapra i battenti a fine marzo e che le monoposto 2021 riprendano la via della pista in Bahrein, è arduo esprimere delle valutazioni sulla base delle presentazioni ufficiali, che orami si riducono ad eventi puramente a beneficio degli sponsor, nei quali poco o nulla viene svelato delle nuove vetture. Date le forti limitazioni imposte dal regolamento, non vi era una forte aspettativa di vedere monoposto rivoluzionate rispetto alle vetture che hanno concluso il campionato 2020 solo tre mesi fa, ma era lecito attendersi qualche elemento in più. Invece, tra render, foto ritoccate e immagini di monoposto dell’anno scorso cui è stata unicamente aggiornata la livrea, quasi tutti i team hanno accuratamente celato le principali novità tecniche. Probabilmente solo la Ferrari, che ha presentato per ultima l’arma di Sainz e Leclerc per il 2021, ha mostrato la vera SF21, che peraltro mantiene ine-
vitabilmente molti elementi esteriori in comune con la precedente SF1000. Il regolamento-tecnico sportivo ha infatti imposto il congelamento di svariate componenti della monoposto. Ciascun team aveva a disposizione un massimo di 2 gettoni per intervenire su parti di telaio, cambio, sospensioni, freni e altre componenti omologate nel 2020. Gli ingegneri Ferrari hanno ritenuto che rivedere il comparto cambio-differenziale-sospensioni posteriore potesse fornire i maggiori benefici prestazionali, pertanto hanno deciso di spendere i suddetti gettoni in quest’area ottenendo una notevole riduzione degli ingombri al retrotreno, allo scopo di incrementare il flusso d’aria verso fondo e diffusore e generare più carico aerodinamico a parità di resistenza. Viceversa non c’erano vincoli regolamentari alle modifiche aerodinamiche e delle Power Unit. E a Maranello hanno riprogettato completamente proprio quest’ultima, che era uno dei
punti deboli della vecchia vettura, nella speranza che il nuovo propulsore garantisca uno step di potenza significativo senza compromettere l’affidabilità. Al fine di ridurre lo stress meccanico sulle gomme Pirelli, anch’esse leggermente riviste in termini di profilo della spalla e rigidezza della carcassa, La Federazione ha anche imposto una serie di modifiche al fondo e al diffusore, oltra ad una riduzione delle prese dei freni posteriori. Queste piccole novità hanno pertanto offerto qualche modesto spunto interpretativo agli ingegneri nella progettazione delle monoposto 2021. Tutto ciò non sarà sicuramente sufficiente a colmare il gap dalla Mercedes, che – forte del vantaggio di cui disponeva l’anno scorso – da metà anno ha abbandonato lo sviluppo della vettura 2020 per dedicarsi alla progettazione dell’evoluzione 2021 con largo anticipo sulla concorrenza. Anche Red Bull appare un po’ lon-