Sp o i l er 8
L’opinione
tecnica:
a cura di Fabio Pauluzzo
Eziologia del tracollo Ferrari in questa
ANNATA NERA
Partiamo da una sintesi brutale della situazione tecnica attuale in Ferrari: i (tanti) problemi della SF1000 sono stati individuati, ma non per tutte le aree della sfortunata monoposto 2020 sono state definite le soluzioni in ottica futura. Ciò ci fa intuire quanto sarà ardua la risalita per la Scuderia e non alimenta grandi speranze di poter sfidare, già nel 2021, la sempre dominante Mercedes, che peraltro può vantare un discreto vantaggio perfino rispetto ai più diretti inseguitori della Red Bull. Più realisticamente, la Ferrari del prossimo anno potrà ambire a riconquistare regolarmente podi e
piazzamenti alle spalle della stella a tre punte che, salvo improbabili sorprese, cavalcherà verso il suo ottavo titolo mondiale consecutivo. Per meglio comprendere come sia stato possibile che la rossa sia precipitata addirittura dietro ai team di metà classifica è invece necessario fare un passo indietro al 2019. La SF90 era una monoposto dall’elevatissima efficienza aerodinamica e dotata della power unit più potente del Circus. Tali caratteristiche la rendevano imprendibile sui rettifili compensando le significative carenze di grip meccanico e di carico aerodinamico della vettura, che
soffriva soprattutto sui tracciati più lenti. Il 2020 doveva essere un anno di transizione in prospettiva 2021, quando era originariamente previsto l’importante cambio regolamentare poi slittato all’anno successivo causa pandemia - ovvero il ritorno delle monoposto a effetto suolo e l’adozione delle ruote da 18”. La SF1000 è stata quindi concepita sulla base del modesto telaio della SF90, lavorando prevalentemente sull’aerodinamica allo scopo di massimizzare il carico aerodinamico a discapito dell’efficienza. A Maranello ritenevano che l’aumento di