Italia Ornitologica numero 2 2022

Page 5

Editoriale

Giudici di G IOVANNI CANALI

È

ben noto che i giudici sono indispensabili alle mostre, come lo sono gli arbitri per le partite. Va da sé che sia i giudici che gli arbitri sono al centro di infinite polemiche. Ai giudici va anche peggio, poiché sono loro che determinano l’esito. L’arbitro non decide chi vince, dirige soltanto, anche se suoi errori gravi possono condizionare una partita. Pensate cosa succederebbe se l’arbitro di calcio fosse anche giudice e decidesse chi è il vincitore, anche indipendentemente dal numero delle reti segnate... Gli “arbitri giudici” dovrebbero essere anonimi e mascherati, dovrebbero essere portati via con un elicottero e dovrebbero lanciare il verdetto dall’elicottero in volo. Non mi soffermo sull’aspetto delle polemiche che si fanno sui giudizi, poiché sono temi oltremodo sfruttati e si è detto di tutto e si continuerà a dire di tutto. Per diventare giudici, possibilmente bravi, è necessario avere diverse condizioni: prima di tutto un talento naturale, il colpo d’occhio non si impara, poi una preparazione almeno buona sotto tutti gli aspetti e naturalmente la passione, senza la quale non ci si pensa nemmeno ad intraprendere una via così ardua. Del resto è così in tutti i campi. Non si diventa cantanti di successo senza la voce fornita dalla natura, ma non basta; occorrono anche studio ed impegno. È così in tutte le attività che richiedono talento e studio.

Dal canto mio posso dire che come giudice ho certo commesso qualche errore, ma sempre in buona fede. Inoltre ho dato un contributo all’ordine dei giudici tenendo diversi corsi allievi giudici, spesso molto ben ricordati. Aggiungo che facendo il giudice, oltre a rendere un servizio indispensabile, ci si potenzia sul piano tecnico. Trovarsi a dover giudicare aiuta a migliorare l’occhio preesistente ed a renderlo particolarmente raffinato, aumentando anche l’esperienza. Spesso si insiste per avere un giudizio omogeneo. Ci si sforza in tal senso, ma la gamma delle categorie a concorso è molto ampia e l’occhio delle diverse persone non è uguale. Oggi si tenta di avere un risultato sempre migliore con super specializzazioni: i master. Si spera di avere buoni risultati, ma la pienezza dell’esito sarà sempre impossibile da raggiungere. Comunque sempre meglio impegnarsi per avere un risultato il migliore possibile, anche se non perfetto. Del resto la natura umana è imperfetta. Ci possono essere opinioni diverse su vari temi; tuttavia, quando si giudica, il giudice deve applicare gli standard anche quando non li condivide. Ho già citato il caso del crampo allo stomaco che ho avuto quando, interpellato da un giovane collega, dovetti indicargli come migliore il nero con meno feomelanina, rispetto ad un altro che ne aveva di più: secondo natura, ma non secondo lo standard. Chi non se la sentisse dovrebbe dimettersi, ma non potrebbe giudicare diversamente dagli standard anche quando gli standard sono errati o non condivisi. Però i giudici potrebbero e dovrebbero lamentarsi di fronte a certi errori, specialmente se gravi. Qui devo dispiacermi; sono stato quasi solo ad evidenziare certi errori, in forma ufficiale e scritta. Certo, a tu per tu ottenevo ampio consenso, ma ufficialmente un silenzio quasi perfetto, dando ad alcuni l’impressione che fossi io un eterno scontento ed un pignolo. Bisogna entrare nell’ordine di idee che tacere è un atteggiamento rinunciatario che fa quasi condividere la responsabilità sull’errore taciuto.

NUMERO 2 - 2022

3


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.