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In questo numero ospitiamo la lettera del sig. Nando Cerasoli, che pubblichiamo integralmente, seguita dalla risposta dettagliata a firma del Presidente dell'Ordine dei Giudici FOI, Andrea Benagiano.

Di recente, ho partecipato al Campionato Italiano di Ornitologia svoltosi a Bari nel mese di dicembre del decorso anno 2019, esponendo uno STAMM di canarini appartenenti alla categoria “D5 –brinato giallo”, con ragionevoli prospettive di un buon piazzamento, dal momento che lo stesso, nel vicino Campionato Interregionale (Abruzzo – Marche – Molise – Lazio - Umbria), tenutosi a Colonnella (TE) si era classificato al 1° posto, con punti 365. È facile immaginare la delusione, che è eufemistico definire enorme, da me provata allorquando, all’esito del giudizio finale, me lo sono visto valutare solamente punti 360, con una decurtazione (- 5 punti) che, chiunque partecipi agli eventi espositivi e conosca, pertanto, il valore che un solo punto in essi assume, altro non può che definire oltre che eccessiva, altresì anomala. Di primo impeto, volevo produrre reclamo e pubblicizzare, inoltre, l’accaduto, ma poi, vuoi per la palese contraddittorietà sul punto del Regolamento di quella Mostra che, definendo dap prima insindacabile il giudizio finale e consentendo, successivamente, il reclamo senza però indicarne termini, modalità e composizione della commissione giudicatrice, pare apposi ta mente scritto per non farlo proporre; vuoi per l’esito impalpabile conseguito dai miei prece denti suggerimenti di cui appresso in sintesi parlerò, ho deciso di desistere, ri pro mettendomi di non prendere mai più parte a similari manifestazioni. Senonché la successiva lettura dell’editoriale, dal titolo: “Dalla parte di chi fa”, apparso sul numero 11 del mese di novembre 2019 di “Italia Ornitologica”, ove l’autore, a mio giudizio correttamente, si schiera dalla parte di coloro (organizzatori e giudici) che agiscono e contro chi si limita solo a criticare senza costrutto, mi induce a rompere il silenzio che mi ero riproposto per porre in risalto come a volte, almeno per quanto mi riguarda, anche “chi fa” (vertice) sbaglia, non dico nel non accettare (motivatamente), ma nel non prendere neppure in considerazione i suggerimenti che provengono dalla base. Giunto a questo punto, sciogliendo la riserva precedentemente formulata, allo scopo di fornire la prova di quanto più sopra affermato, passo a dire delle mie proposte rimaste, purtroppo, lettera morta. Orbene, tempo fa, come può desumersi dalle note, a mia firma, pubblicate su “Italia Ornitologica” (Posta dei lettori) numeri: 11 del novembre 2017 e 4 di aprile 2018, nell’intento, tra l’altro, di far cessare quelle odiose critiche ai giudici che, di norma, conseguono alle manifestazioni espositive, suggerii quanto di seguito in estrema sintesi riportato: a) di aumentare il controllo sull’operato dei giudici mediante: 1) la partecipazione, con ovvie limitazioni, degli espositori alle operazioni di giudizio, a garanzia del rispetto dell’anonimato; 2) il divieto per i giudici di esporre nelle mostre nazionali, allo scopo di scongiurare la sussistenza di ipotetici rapporti di conoscenza; b) di migliorare i controlli medesimi attraverso: 1) l’inserzione nelle schede di giudizio dei sotto-punteggi limitatamente alle zone di elezione, al fine di rendere più decifrabile la discrezionalità tecnica ivi esercitata; 2) l’espressione del giudizio finale sul soggetto giudicato a beneficio dell’allevatore dello stesso; c) di introdurre l’obbligatorietà delle preselezioni per l’accesso ai Campionati nazionale e mondiale, al fine di consentire: ai giudici, una più approfondita e meditata valutazione dei soggetti esposti, stante la diminuzione dei medesimi; agli organizzatori, la miglior scelta possibile dei locali in cui ospitare la mostra, tenuto conto della minore ampiezza richiesta per gli stessi. In conclusione, domando al vertice ed al citato editorialista: sebbene manchi la prova contraria, si è proprio sicuri che, con l’adozione dei provvedimenti da me invocati, il caso suesposto si sarebbe egualmente verificato? Ad entrambi l’ardua risposta che mi auguro non tardi e, qualora negativa, sia motivata. NANDOCERASOLI

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Gent.mo sig. Cerasoli, ho il piacere di rispondere io alla sua missiva. Capisco che, quando si procede ad iscrivere i propri soggetti a mostre importanti come i Campionati Italiani o Mondiali, le aspettative sono altissime; comprendo anche il fatto che dopo aver ottenuto un primo posto nei campionati Interregionali, ci si aspetta lo stesso piazzamento ai campionati Italiani. Purtroppo questa non è una regola, infatti la invito a verificare un piccolo, ma sostanziale, particolare; al campionato Interregionale, nella sua categoria partecipavano solo 3 stamm, mentre al campionato Italiano ne concorrevano ben 13. Naturalmente si presuppone fosse presente il meglio della produzione nazionale. Riguardo il punteggio, questo può variare da una manifestazione ad un’altra per motivi che esulano dall’aspetto fenotipico di un canarino, ma anche per fattori di stress, di piumaggio, di condizioni atmosferiche oltre che di luce. È bene notare che la differenza è di 5 punti su uno stamm e non su un singolo soggetto, quindi la differenza è di poco più di un punto a soggetto, la realtà non è stata stravolta. A tal proposito è bene precisare che anche il ricorso non aveva i presupposti per essere presentato in quanto gli stamm che hanno raggiunto il podio non avevano nessun motivo di essere penalizzati; se la cosa può confortarla, anche chi si è aggiudicato il titolo di Campione Italiano aveva ottenuto ottimi risultati in manifestazioni nazionali ed internazionali. Noto, purtroppo, una certa diffidenza sull’integrità dei Giudici, le garantisco che è un suo preconcetto privo di qualsiasi fondamento: il corpo giudicante è all’oscuro sull’appartenenza dei soggetti che gli vengono presentati sul tavolo di giudizio, garantisco personalmente sull’integrità dei Giudici FOI. Voglio anche prendere in considerazione i suoi suggerimenti, provenienti dalla base, che in linea di principio potrebbero essere condivisibili, cercando di essere il più chiaro possibile in quello che è il mio, e non solo, punto di vista sulla difficoltà di attuarli all’atto pratico: 1.1 La presenza di allevatori durante le fasi di giudizio sarebbe un ottimo momento didattico.

Ma immagina quanto spazio richiederebbe? E le difficoltà che incontrerebbe il personale addetto all’assistenza ai Giudici? 1.2 I Giudici devono partecipare alle mostre in qualità di espositori e non possiamo precludergli la possibilità di farlo in quelle nazionali. Si definisce Giudice, un allevatore esperto; come tale, egli deve allevare ed esporre. Per quest’ultima, le ricordo che l’anonimato vale per tutti. 2.1 Le modifiche indicate da lei sono già presenti nelle schede di giudizio delle mostre specialistiche, questo comporta un maggior tempo da dedicare alla compilazione, quindi maggiori costi per le Associazioni organizzatrici, pertanto anche per gli espositori. 2.2 La preselezione per l’accesso ai campionati nazionali e mondiali sarebbe preclusivo per molti allevatori. Inoltre una cosa del genere sarebbe penalizzante per i comitati organizzatori che vedrebbero ridursi di molto il numero degli ingabbi a fronte, comunque, di costi fissi che non cambierebbero (locali, presidi di pronto soccorso e vigili del fuoco, autorizzazioni sanitarie ecc.) In ultimo voglio tranquillizzarla del fatto che, pur seguendo tutte le indicazioni da lei date, il podio del Brinato Giallo stamm non avrebbe subito alcuna modifica. Nella speranza di essere stato esaustivo le do appuntamento alla stagione mostre 2020. A NDREABENAGIANO

PRESIDENTE ORDINE DEI GIUDICI FEDERAZIONE ORNICOLTORI ITALIANI

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