Contributors N ° 13 — J u ly 2 02 1 IES SOSTENIBILE TRIESTE LIFESTYLE
e stili di vita è cambiato: e in meglio, paradossalmente. Questo, almeno, è quanto emerge dai monitoraggi che abbiamo rilevato costantemente a partire dal marzo 2020 con l’Osservatorio Waste Watcher International dedicato ai comportamenti alimentari e più in generale agli stili di vita sostenibili e all’economia circolare. La metafora del bicchiere di (buon) vino non è del tutto casuale. Infatti, rispetto alla fruizione del cibo siamo stati davvero molto attenti. Abbiamo ridotto lo spreco domestico, scelto alimenti di qualità e rispettato la stagionalità, privilegiato la filiera corta e la prossimità, imparato a leggere le scadenze nelle etichette, cucinato neanche fossimo dei novelli Artusi, seguito le prescrizioni della Dieta mediterranea, regime nutrizionale campione mondiale di longevità e sostenibilità ambientale. Ecco dunque servita, proprio sulle nostre tavole, la sfida di oggi: riempire tutto il bicchiere di un ottimo vino - da bere con moderazione s’intende! – conservando sempre, dunque anche quando andiamo (finalmente) in vacanza, le buone abitudini alimentari accumulate nel tempo sospeso del Covid. Che sarà stato ben speso se quell’attenzione alla salute e sostenibilità ambientale, che vuol dire anche attenzione per il territorio che andiamo a visitare e che ci ospita, verrà appunto mantenuta ogni giorno.
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Il vero successo è che mangiare e bere bene aiuta la nostra salute personale e quella dell’ambiente naturale che ci circonda.
Anzi, spingiamoci oltre: il vero successo sarà rendere permanente la nostra consapevolezza che mangiare (e bere) bene, ovunque ci troviamo, aiuta a migliorare la nostra salute personale e quella dell’ambiente naturale che ci circonda. Ecco perché anche il turismo, anzi il turismo sostenibile, rappresenta una delle chiavi di volta per vincere questa doppia “sfida”. Tanto per noi tutti che ne fruiamo appunto da turisti, quanto per i territori che ci offrono la loro ospitalità. È vero che siamo tutti ospiti su questa Terra, ma finalmente abbiamo capito che il modo per uscire più forti –e come si dice oggi– più resilienti dalla crisi pandemica passa (anche) per di qui.
Andrea Segrè Professore Ordinario di Politica Agraria Internazionale all’Università di Bologna, è il vincitore del Premio San Giusto D’Oro 2020, organizzato da Assostampa FVG. Gli sarà consegnato nel corso di Link festival del giornalismo e nuovi media, il prossimo settembre. Fondatore di Last Minute Market e della ultradecennale campagna di sensibilizzazione Spreco Zero (www.sprecozero.it), Andrea Segrè è non solo il maggiore teorico e ricercatore, ma anche il principale attivista e divulgatore scientifico
in Italia, e a livello internazionale, sui temi della prevenzione e recupero dello spreco alimentare in chiave di sviluppo sostenibile. È inoltre presidente del CAAB Centro Agroalimentare di Bologna e della Fondazione FICO per l’educazione alimentare e alla sostenibilità, nata per affiancare l’omonimo parco tematico, e direttore scientifico dell’Osservatorio Waste Watcher International dedicato ai comportamenti alimentari. Saggista, ha firmato ultimamente “Il metodo spreco zero” (Rizzoli), “Le parole del nostro tempo” (Dehoniane, con il cardinale Matteo Zuppi) e il racconto “A che ora è la fine del mondo?