POMEZIA-NOTIZIE
Maggio 2022
MARINA CARACCIOLO IL PENSIERO SOGNANTE di Tito Cauchi
L
A milanese Marina Caracciolo, docente di Lettere, consulente di redazione presso varie Case Editrici, ha collaborato a fianco del compianto Giorgio Bàrberi Squarotti presso la UTET e a varie riviste letterarie; è autrice di saggi critici, l’ultimo dei quali si intitola Il pensiero sognante, il cui sottotitolo riguarda La poesia di Ada De Judicibus Lisena, poetessa pugliese di Molfetta di lunga esperienza. In esergo riporta alcuni versi il cui incipit recita: “Sull’orizzonte è ferma una nave”. Il volume comprende dodici capitoli, ciascuno dei quali tratta un’opera della Poetessa, con allacci alle restanti sillogi che vanno dal 1986 fino ai giorni nostri; affonda le radici nelle tre opere precedenti del 1983-1984, presentate da Gianna Sallustio e che la Poetessa considera “una sorta di esperimento”. Completa il volume, la breve raccolta di recenti poesie dal titolo Versi da Milano.
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La Nostra spiega che il titolo del volume rappresenta “una proiezione soggettiva e pittorica della realtà”; cita alcuni critici che si sono pronunciati, unanimemente favorevoli. Come nella introduzione, solo per dare degli esempi: Antonio Palumbo sottolinea, a giudizio dell’Autrice, “i segreti frammenti che ricompaiono con funzione unificatrice nelle diverse liriche”; così avvertiamo “un respiro lento e leggero”, secondo Giovanni de Gennaro; abbiamo un “raro nitore del linguaggio”, come rileva Daniele Giancane; scopriamo uno stile “stupefatto e lieve”, come sottolinea Marco Ignazio de Santis; e ascoltiamo “musica assorta”, come afferma Sirio Guerrieri. In sintesi ricaviamo elementi della natura floreale, colori rosso e oro che esprimono gaiezza, armonia musicale, contemplazione partecipata, solitudine creativa; stile classico che consente la comparazione ai mitici Saffo, Alceo, Anacreonte. Tutti gli autori indicati nel testo meritano di essere qui citati. A lettura completata appare ben adatta al titolo l’immagine di copertina di Will Barnet, Early Morning: la figura snella di donna ritratta di profilo, che si affaccia da un balcone con vista mare nel primo mattino, in cui si stacca nitida la linea dell’orizzonte, tra l’immensità del cielo e la vastità del mare. Non per spostare l’attenzione dal testo, aggiungo che gli elementi rappresentati sono suggestivi, riflettono la dimensione poetica e la persona della poetessa; ripeto: nitidezza, infinito, solitudine, serenità; e quello che è sottinteso, la fede. O, se si vuole, e non per giocare con le parole (omettendo le virgole), penso che si possa sintetizzare in questa formula: Poesia sognante di nitida infinita serena solitudine religiosa. È doveroso riconoscere in Marina Caracciolo, la nettezza espositiva e contenutistica, nonché l’impostazione, per ciascuno dei brevi saggi, che si rivela uniforme ed esemplare: esergo di pochi versi, premessa della raccolta in argomento del titolo e in riferimento alla prefazione, qualche comparazione con autori e poeti del passato, citazione in tutto o in parte di un componimento di Ada