Ingegneria Alimentare, numero di settembre 2021

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la parola all’esperto

Il Consiglio per l’agricoltura della UE lancia l’etichetta europea per il benessere animale. Meglio un’azione coordinata di tante iniziative singole che disorientano il consumatore

BENESSERE ANIMALE, arriva l’etichetta europea

Giuseppe L. Pastori - Tecnologo Alimentare

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ra i temi di attualità che possono interessare il settore del commercio e della lavorazione delle carni, legati anche al consumo e alla trasformazione in prodotti di salumeria, torna prepotentemente alla ribalta il progetto di un’etichetta europea relativa al benessere animale. Tale progetto richiede anche la creazione di un apposito logo e l’emanazione di una normativa armonizzata tra tutti gli Stati dell’Unione. Rilanciata dalla Germania nel corso del suo semestre di Presidenza dell’UE sul finire dello scorso anno, la mozione presentata in Commissione Agricoltura chiede un’etichetta basata sul rispetto di regole produttive che valorizzino le migliori pratiche zootecniche e le scelte etiche. La proposta è stata appoggiata da una decina di Paesi, tra cui Italia, Francia e Spagna con i distinguo di Danimarca, Polonia e Ungheria che insistono sulla necessità di mantenere un sistema volontario. Accantonata per il momento ogni discus-

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norme internazionali in materia di benessere e pensano che l’UE dovrebbe promuovere una maggiore consapevolezza su questo tema a livello mondiale (anche se questo potrebbe creare attriti al di fuori dell’Unione Europea). Il benessere animale rappresenta oggi per il consumatore uno dei requisiti fondamentali per l’acquisto di un prodotto di carne (più ancora della Food Security). Per questo le industrie europee più attente ai principi etici di sostenibilità (che hanno una filiera integrale) hanno già modificato, su base volontaria, metodi di allevaIl benessere animale mento e di produzione, soprattutto rappresenta oggi per il consumatore uno riguardo l’allevamento in gabbia dei requisiti fondamentali (come ad esempio la gestazione per l’acquisto di un prodotto delle scrofe) e l’impiego di antibiodi carne tici, sebbene in quest’ultimo caso un presidio veterinario per la cura delle malattie a volte sia necessario mantenerlo. I paesi extraeuropei, di riflesso, sione sul tipo di etichetta nutrizionale supsi stanno adeguando a questo cambiamenpletiva da apporre nella parte anteriore della to di rotta anche se permangono distinguo e confezione per l’opposizione dell’Italia al Nutalvolta critiche, specie tra i Paesi ad econotriscore, l’iniziativa tedesca rilancia l’impegno mia forte come gli USA che hanno affrontato per spingere la Commissione a garantire un più lentamente questo argomento. I cittadini maggiore benessere degli animali in Europa. dichiarano inoltre di essere disposti a pagare Questo in considerazione del fatto che, sepdi più per prodotti rispettosi del benessere pure la legislazione europea sul benessere degli animali, ma ritengono che la loro disponibilità sia ancora limitata. degli animali esprima uno degli standard più L’applicazione di determinati standard per il elevati al mondo, i consumatori dell’UE nel corso degli anni hanno espresso il desiderio di essere meglio informati sulle condizioni di allevamento degli animali. Un recente sondaggio di Eurobarometro sull’atteggiamento degli Europei nei confronti del benessere animale [1] (argomento che puntualmente viene riproposto a distanza di qualche anno), mostra che i cittadini attribuiscono grande importanza al loro benessere in termini di sostenibilità: l’82% degli intervistati nel 2021 ritiene necessario innalzare gli standard di benessere animale. I cittadini dell’UE ritengono importante stabilire


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