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legnoarchitettura progetti Dario Castellino Marta Leni Mimeus Architettura pietro quatrini architetto Studio LSA progetti&co Carlo Panichi Dream House Group topic Abitare nel legno
EdicomEdizioni Trimestrale anno XII n° 41 aprile 2021 Euro 15,00 Registrazione Trib. Gorizia n. 4 del 23.07.2010 Poste italiane S.p.A. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1 NE/UD
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legnoarchitettura legnoarchitettura rivista trimestrale anno XII – n. 41, aprile 2021 ISSN 2039-0858 Numero di iscrizione al ROC: 8147 direttore responsabile Ferdinando Gottard redazione Lara Bassi editore EdicomEdizioni, Monfalcone (GO)
84 topic Abitare nel legno
Claw House Botticini+Facchinelli ARW 86
redazione e amministrazione via 1° Maggio 117 34074 Monfalcone – Gorizia tel. 0481.484488, fax 0481.485721 www.legnoarchitettura.com
Residenza universitaria Mayer Studio BBS Architettura 88
progetto grafico Lara Bassi
Le sfumature Pierpaolo Freo 90
stampa Grafiche Manzanesi, Manzano (UD) Stampato interamente su carta con alto contenuto di fibre riciclate selezionate prezzo di copertina 15,00 euro abbonamento 4 numeri Italia: 50,00 euro – Estero: 100,00 euro Gli abbonamenti possono iniziare, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile in qualsiasi periodo dell’anno
Casa Maestri Francesco Maestri 92 Casa G.L. Antonio Gonella 94
copertina Villa sul Rio Fontanelle Foto: Giacomo Longo È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore
Foto: Alberto Franceschi
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Foto: Oliver Jaist
Foto: Giacomo Maestri
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04 progetti Foto: Tommaso Gasperini
Casa dei Grilli Dario Castellino 04 Maravilla Marta Leni 14 Villa sul Rio Fontanelle Mimeus Architettura 24 Casa D’Esse+E pietro quatrini architetto 34 Casa MR Studio LSA 44 Villa unifamiliare progetti&co 54 LignoDoc Dream House Group 74
Foto: FGiacomo Longo
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Villa LP Carlo Panichi 64
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Foto: Mom Studio; pietro quatrini architetto
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Foto: Davide Perbellini
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Dario Castellino
Casa dei Grilli
Vignolo
Foto: Alberto Franceschi
Foto: Alberto Franceschi
Un lungo pergolato collega la nuova casa in legno a un rustico esistente recuperato, separando l’accesso verso la strada dalla corte interna.
Foto: Alberto Franceschi
I due blocchi che formano l’abitazione: a sinistra il volume aperto e leggero della zona giorno, a destra il corpo dell’area notte.
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progetti
Ubicazione: Vignolo (CN) Progetto: arch. Dario Castellino – Dario Castellino Architetto, Cuneo Costruttore struttura legno: Rubner Haus, Chienes (BZ) Lavori: 2017-2018 Superficie utile: 225 m2 Superficie fondiaria: 225 m2
Foto: Alberto Franceschi
Il fronte sud si mostra verso la corte interna completamente vetrato per permettere alla natura di entrare nella casa.
La natura entra in casa Il suo nome – la Casa dei Grilli – deriva da uno dei primi sopralluoghi dei committenti e del progettista sul sito, durante il quale un piccolo concerto di grilli diede loro il benvenuto. Il lotto su cui è sorta l’abitazione si trova, infatti, in mezzo a un bosco, in parte su un terreno pianeggiante e in parte su un pendio assolato, con una splendida vista sulla pianura sottostante e con il centro di Cuneo a pochi chilometri di distanza: un luogo ideale per una giovane coppia con bambini. Per la casa, la principale richiesta della famiglia era avere la maggior parte delle funzioni abitative su un unico ampio piano, comodo per tutte le necessità ma rischioso dal punto di vista volumetrico, in quanto il fabbricato risultante avrebbe potuto essere troppo grande e sproporzionato rispetto alle preesistenze adiacenti, costituite da quattro proprietà dai tratti costruttivi molto semplici e con tetto a due falde. Riprendendo la tipologia architettonica di questi immobili confinanti e la forma degli essiccatoi di foglie e castagne (strutture palificate appoggiate a un albero o a un pendio tipiche della zona), gli spazi desiderati hanno trovato posto in due lunghi blocchi che hanno sostituito due degli edifici esistenti. Il corpo che ospita l’ampia area giorno è rivolto a sud, mentre l’altro, posto più a nord, accoglie le camere da letto; una sezione intermedia, dove si collocano i servizi accessori, collega i due volumi. La diversificazione tra le destinazioni d’uso, inoltre, è sottolineata dalle finestre che, nella zona della vita quotidiana diurna, garantiscono permeabilità visiva con la loro dimensione a tutta altezza mentre, nella zona notte, punteggiano i prospetti con aperture quadrate di dimensioni più ridotte che incorniciano il paesaggio. Un lungo pergolato unisce infine la nuova residenza a un terzo blocco abitativo, frutto del recupero di una volumetria esistente, creando una corte separata dalla strada di accesso ma dischiusa verso il panorama. La casa, realizzata con tre sistemi costruttivi in legno, è volutamente posata in modo dolce sulla linea naturale di pendenza del terreno, senza necessità di muri di contenimento, scalini od opere invasive.
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Foto: Alberto Franceschi
Foto: Alberto Franceschi
Il pergolato di collegamento tra la residenza e il rustico crea un susseguirsi di spazi per vivere all’aperto.
Le luci dell’imbrunire mettono in evidenza la leggera struttura in legno a telaio appoggiata sul terreno.
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progetti
Pianta piano terra
_la struttura________
Sezione longitudinale
L’abitazione è stata costruita, su disegno del progettista e in strettissima sinergia con la ditta di prefabbricazione degli elementi in legno, con l’impiego di tre sistemi costruttivi che concorrono a creare la struttura portante. Il piano parzialmente interrato è stato realizzato in pannelli massicci per assicurare le necessarie prestazioni statiche al piano superiore, costruito, invece, con sistema blockhaus e a telaio sul solaio con travi strutturali di qualità a vista e fondazione a platea in c.a. L’adozione del triplo sistema tecnologico è dovuta sia alle funzioni abitative dell’edificio, sia alle scelte architettoniche e compositive. Nella zona notte, infatti, il blockhaus è stato preferito per lasciare a vista il legno privo di trattamenti, mantenendo dunque il suo colore naturale, mentre l’area giorno è caratterizzata dal sistema a telaio colorato di scuro, considerato che tale spazio, completamente aperto, doveva garantire la vista del paesaggio grazie alle aperture trasparenti cielo-terra. Per rispondere ai carichi orizzontali della struttura a telaio e non potendo utilizzare controventamenti che avrebbero impedito la libertà visiva voluta dal progettista, la ditta costruttrice, in collaborazione con l’architetto, ha ideato una piastra a U, della larghezza del montante in legno del telaio, inserita tra ogni vetrata così da eliminare il controventamento e garantire la sicurezza dell’ossatura lignea. Le capriate della zona living, anch’esse a vista e trattate con colore scuro, sono prive di catene in legno, sostituite da tiranti in acciaio così da lasciare il più possibile libero lo sguardo sul del panorama, senza il disturbo che sarebbe stato arrecato da una struttura più invasiva del tetto e dei montanti. A sottolineare la differente destinazione d’uso dei due blocchi dell’abitazione, infine, il corpo della zona notte è rivestito esternamente da doghe in legno posate fittamente in senso orizzontale, mentre le piccole parti opache del leggero volume dell’area giorno hanno doghe disposte verticalmente; le doghe sono impregnate di colore scuro per meglio integrarsi nell’ambiente naturale circostante.
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Foto: Alberto Franceschi
Lo spazio living con vista sulla valle sottostante caratterizzato da aperture vetrate cielo-terra su tre lati.
_due parole con il costruttore________ Risponde alle domande Rubner Haus che, con oltre 25.000 case in legno costruite e più di 55 anni d’esperienza, è sinonimo di soluzioni su misura per realizzare abitazioni in legno nel pieno rispetto della sostenibilità e con i più alti standard produttivi e tecnologici. Quale è stato l’aspetto più impegnativo dal punto di vista realizzativo di questa abitazione? Sicuramente quello di unire le esigenze dei clienti e del progettista a livello estetico e architettonico con quelle costruttive. Partendo proprio da un seminterrato in legno fino ad arrivare al piano superiore con delle larghe vetrate, tutto è stato realizzato con tre sistemi costruttivi in legno diversi, inseriti sia per questioni tecniche ma anche proprio per soddisfare l’estetica voluta dai committenti e dal progettista. Come lavorano strutturalmente i tre sistemi in legno? Ci sono state delle difficoltà nel far collaborare i pannelli massicci e il Blockhaus con l’ossatura più leggera a telaio? Unire tre sistemi costruttivi in legno è una cosa che anche a noi capita raramente. Però alla fine questa necessità di dover unire tre sistemi non ha creato grande difficoltà, né nella progettazione tecnica, né nella produzione e nemmeno in fase di cantiere. Questo perché Rubner Haus / Gruppo Rubner ha linee di produzione proprie dove si fabbricano i tre sistemi costruttivi utilizzati nella casa e l’azienda al suo interno ha quindi tutto il know how tecnico/produttivo, dalla progettazione alla produzione, fino al montaggio.
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progetti
_due parole con il progettista________ Rivolgiamo alcune domande all’arch. Dario Castellino che, nel suo studio a Cuneo, si occupa di progettazione architettonica, restauro, riqualificazione urbana e recupero di edifici residenziali e terziari per committenti pubblici e privati. Perché questa abitazione è stata costruita in legno? La scelta del legno è stata condivisa fin dal primo momento con i committenti in quanto interpretava in modo ottimale una serie di esigenze e obiettivi che ci eravamo prefissati per il progetto, tra i quali: la leggerezza delle forme, la discontinuità con la casa esistente, la flessibilità e facilità di montaggio in qualsiasi condizione meteorologica, la possibilità di approfondimento progettuale dei vari dettagli prima della messa in cantiere e l’opportunità di sperimentare nuove forme architettoniche supportate da un’azienda leader nel settore.
L’ampio living, con la zona pranzo e cucina. Le grandi vetrate offrono continuità visiva con l’esterno, in particolare sulla corte delimitata sul lato opposto dal fabbricato esistente recuperato.
Foto: Alberto Franceschi
Lei, architetto, ha già utilizzato il legno in altri progetti: a suo parere, cosa offre in più questo materiale rispetto ad altre tecniche costruttive? Uso molto il legno; mi piace come materiale, è onesto e immediato. Ma è anche complesso e solo apparentemente facile, mi obbliga a ragionare più nel dettaglio e a trovare gli accorgimenti giusti per proteggerlo dagli agenti atmosferici esterni. Rispetto agli altri materiali da costruzione è leggero, facile da movimentare, non crea ponti termici, si lavora a secco e comporta maestranze specializzate – ma non iper specializzate – per il montaggio.
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Prospetto est
Prospetto nord
Parete Blockhaus, dall’esterno - doghe orizzontali in larice (2x12,5 cm) - listelli di ventilazione verticale (3,5x6 cm) - guaina traspirante - fibra di legno flessibile (14+6 cm) - listelli (6 cm) - listelli di assestamento (16 cm) - freno vapore - travi parete Duo LAM (8x19 cm) Copertura a falde, dall’esterno - tegole - listelli portategola (5x5 cm) - controlistelli - guaina traspirante - pannello fibra di legno esterna e particelle di legno agglomerate interne (1,8 cm) - perlinatura in abete (2x13,5 cm) - fibra di legno flessibile (8+8+6 cm) - controlistelli (6x12 cm + 8x10 cm) - carta catramata (0,15 cm) - pannello fibra di legno esterna e particelle di legno agglomerate interne (1,8 cm) - perlinatura in abete (2x13,5 cm) - puntoni BSH (12x28 cm)
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progetti
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Copertura piana, dall’esterno ghiaia (5 cm) guaina resistente al sole pannello fibra di legno esterna e particelle di legno agglomerate interne (1,8 cm) pannello EPS tagliato in pendenza (20-35 cm) lastre di lavato (4 cm) carta catramata (0,15 cm) perlinatura (3,2 cm) puntoni (12x16 cm)
Solaio interpiano zona notte, dall’estradosso - parquet (1,5 cm) - lastre fibra di gesso (2,5 cm) - lastre fibra di legno (6+4+4 cm) - carta catramata (0,15 cm) - pannello irrigidimento solaio (1,8 cm) - perlinatura in abete, parziale, (3,2 cm) - travi BSH, parziale, (12x20 cm) Parete in pannelli massicci, dall’esterno - doghe orizzontali in larice (3x7 cm) - listelli di ventilazione verticale (3,5x6 cm) - guaina traspirante - fibra di legno flessibile (14+6 cm) - listelli di assestamento (22 cm) - freno vapore - pannello massiccio (8 cm) - perlinato in abete (1,8 cm)
Montaggio dei pannelli massicci al piano inferiore.
La struttura a telaio della zona giorno.
A sinistra, particolare del sistema Blockhaus, utilizzato nella zona notte, lasciato a vista. A destra, trattamento con colore scuro delle capriate dell’area giorno. Le catene in legno delle capriate sono state sostituite da tiranti in acciaio.
A sinistra, posa del manto di tegole sulla camera ventilata della copertura. A destra, vista della lunga navata della zona giorno.
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Marta Leni
Maravilla
Foto: Oliver Jaist
Eupilio
Foto: Oliver Jaist
La villa si affaccia sul lago di Pusiano; le geometrie articolate e contemporanee si integrano con il contesto naturale.
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progetti
Foto: Oliver Jaist
L’andamento del terreno definisce le quote degli ambienti al piano terra, distribuendone le funzioni e conducendo all’affaccio sul lago.
Ubicazione: Eupilio (CO) Progetto: arch. Marta Leni, Eupilio (CO) Costruttore struttura legno: Wolfhaus, Campo di Trens (BZ) Lavori: 2019 Superficie lorda: 578 m2 Superficie utile: 372,5 m2 Superficie verde: 3.895 m2
“Maravilla” en madera La sovrapposizione dei ruoli di progettista e committente ha dato origine a una residenza contemporanea e confortevole, dove ogni membro della famiglia riesce a soddisfare le proprie esigenze di spazio, funzione e privacy. I bambini necessitavano di ampi spazi per poter giocare liberamente e i genitori sentivano ormai il bisogno anche di aree da vivere senza essere disturbati dai – a volte chiassosi! – figli; l’abitazione doveva essere anche ospitale, per accogliere affetti vicini e lontani, tutti insieme durante le feste, attraverso spazi flessibili che potessero diventare una superficie unica. Poche richieste, molto precise e non facili da tradurre su carta, che l’architetto e committente ha saputo concretizzare in questa villa, sita in un Comune della provincia di Como, che vede l’intero ambito territoriale sottoposto a tutela dei Beni Ambientali per la singolarità del paesaggio naturale, digradante dolcemente verso il lago di Pusiano, e per la sua architettura vernacolare, fusa con la natura circostante. Il risultato è un edificio che si inserisce nel lotto mantenendo inalterata la conformazione fisica del luogo, le caratteristiche stilistiche tipiche della zona con il tetto a falde in coppi e la facciata in parte intonacata e in parte rivestita in pietra. L’interno, più articolato, segue e sfrutta i dislivelli del terreno: alla stessa quota del box e dell’ingresso si sviluppano le aree gioco dei bambini, che rimangono separate dalla zona giorno posta a un livello leggermente sottostante e progettata senza divisori opachi, ma frazionata da porte scorrevoli in vetro che all’occorrenza si impacchettano, creando così l’ampio spazio living desiderato che non perde mai il contatto visivo con le prospettive sul giardino e sul lago. Al piano superiore si trova la zona notte, le cui camere sono collegate da un ballatoio che si affaccia sul soggiorno e sulla cucina. Il parco di pertinenza segue lo stesso principio di organizzazione funzionale, in armonia con l’orografia, e ogni livello trova una sua destinazione specifica: verso la strada l’area verde presenta numerose essenze arboree che fungono da barriera visiva dall’esterno, sul fronte lago il giardino è pianeggiante con la piscina a effetto infinito che completa la vista dagli assi prospettici interni della casa, mentre la parte bassa del boschetto è riservata ai giochi dei bambini.
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Foto: Oliver Jaist
La cucina è l’ambiente centrale della casa; separata dal portico, dal salotto e dalla sala da pranzo solamente da pareti vetrate scorrevoli dal telaio metallico color antracite che aprono e chiudono, definendo funzioni, accessi e unificando interno ed esterno.
Foto: Oliver Jaist
A lato, l’ingresso della casa si trova a una quota più alta rispetto alla cucina, a seguire l’andamento naturale del sito. L’asse visivo verso il lago è incorniciato dal rivestimento in legno scuro del setto centrale in X-Lam.
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progetti
Prospetto sud
Pianta piano terra
Prospetto ovest
Sezione trasversale 1-1
Pianta primo piano
Sezione trasversale 2-2
_la struttura________ L’approccio strutturale al progetto architettonico ha richiesto massima flessibilità e competenza nell’utilizzo di un mix di sistemi costruttivi. La maggior parte delle pareti perimetrali è stata realizzata con sistema a telaio in abete massiccio (120 mm), controventato su entrambi i lati da pannelli di OSB (15 mm) fissati con graffe metalliche e isolato tra i montanti con uno strato di lane minerali isolanti. Il setto centrale della casa è invece in X-Lam e ha molteplici funzioni: delimita gli ambienti, regge la scala a sbalzo e sopporta i carichi del ballatoio di collegamento alle camere del primo piano. Il particolare design della casa, le generose luci interne, il ballatoio passante e le ampie vetrate perimetrali hanno richiesto l’inserimento di travature di rinforzo in acciaio che si innestano e amplificano le prestazioni della struttura a telaio. I solai e gli elementi di copertura sono costituiti con elementi prefabbricati a telaio, dimensionati per lavorare in posizione orizzontale. Le pareti perimetrali, sul lato interno, presentano un freno vapore posizionato durante la fase di prefabbricazione, mentre tra telaio e lastra di cartongesso è presente un cappotto in fibra di legno (50 mm); il pacchetto parete è chiuso da una lastra in gesso naturale (pannello ignifugo e pannello idrofugo per gli ambienti umidi). I vincoli architettonici e paesaggistici hanno richiesto intonacatura e rivestimento in pietra per le facciate esterne. Le pareti intonacate sono composte da cappotto in EPS (80 mm) rifinito con intonaco traspirante in doppio strato con rete di armatura, il cui secondo strato è stato precolorato nell’impasto, come richiesto dal committente. Per garantire la miglior resa dell’isolante e proteggere la struttura, sulle superfici con finitura in pietra è stata realizzata una controparete composta da montanti in legno con interposto uno strato termoisolante, protetto da una barriera antivento. A chiusura della stratigrafia, si sono posizionati dei listelli ai quali è stata fissata una lastra portaintonaco appositamente studiata per questo tipo di impiego; l’ultimo strato in pietra naturale è stato posato e fissato in modo semplice, assicurando un perfetto rendimento del pacchetto complessivo.
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Foto: Oliver Jaist
I gradini della scala sono ancorati alla parete in X-lam, elemento centrale che concorre anche alla statica del ballatoio.
_due parole con il costruttore________ Per Wolf Haus il comfort è una questione tecnica: si ottiene ingegnerizzando ogni progetto architettonico con competenza ed esperienza, disegnando ogni dettaglio costruttivo e lasciando al cantiere solo la fase di montaggio, durante la quale la casa cresce in fretta e in men che non si dica ci si trova a guardare il lago dalla finestra. Questa casa si contraddistingue per un’architettura dalle linee rette e decise. Come è stato risolto il particolare dei canali di gronda non visibili al fine di rispettare la continuità della facciata? Per rispondere alle scelte compositive è stato necessario nascondere i canali di gronda nella struttura del tetto. In prossimità del collegamento tra i travetti e la trave di banchina, realizzato tradizionalmente con code di rondine, è stata ricavata una vasca in PVC in pendenza che trasporta l’acqua fino ai pluviali e che è delimitata da piccole pareti di contenimento che poggiano e si ancorano, attraverso angolari a taglio, direttamente sulla struttura del tetto. Come è stato realizzato il ballatoio che, punto di interesse in questa struttura, attraversa gli ambienti a tutta altezza dell’abitazione? Questo elemento strutturale è stato realizzato con elementi di solaio lignei sostenuti da una trave in acciaio HEB240 che corre per tutta la loro lunghezza. Il solaio in travetti si innesta tra le ali della trave e viene fissato alla stessa tramite viti filettate. È stato inoltre previsto un elemento in legno all’interno del pacchetto pavimento per permettere il fissaggio del parapetto in vetro. Questo sostegno al parapetto è a sua volta saldamente ancorato al solaio con viti a tutto filetto che attraversano la trave in acciaio.
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progetti
_due parole con la progettista________ Laureata presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Milano nel 2004, l’arch. Marta Leni, ancora studentessa, ha collaborato con lo studio dell’arch. Ratti di Canzo (CO) dove ha sviluppato varie competenze come la gestione e la sicurezza dei cantieri, la progettazione civile e industriale e il restauro conservativo di chiese e ville storiche. Com’è nata l’idea di realizzare questa villa utilizzando la tecnologia del legno? L’idea è nata con un po’ di incoscienza, a dir la verità, poiché nel mio ambito lavorativo questa è una soluzione poco utilizzata e non ha uno storico che assicuri, per certo, la durevolezza nel tempo. L’approfondimento sulla tecnologia, arrivata da pubblicazioni specifiche e dalla ricerca di informazioni sul campo, ci ha convinto a scegliere il legno, scelta alla fine supportata anche dalla velocità di realizzazione, dalla flessibilità del sistema e, indubbiamente, dal comfort abitativo. I fori finestra dal sottile telaio antracite incorniciano scorci mutevoli disegnati come elementi d’arredo. I colori scelti per i complementi perpetrano il dialogo con l’ambiente esterno.
Foto: Oliver Jaist
Quali sono stati gli aspetti più particolari del traslare la vostra idea progettuale dalla carta alla realtà? Il passaggio dall’idea progettuale alla realtà è stato molto lungo, come lungo e laborioso è stato passare dal progetto architettonico a quello esecutivo. In un edificio in legno le decisioni si prendono “prima”, mentre con tecniche tradizionali le scelte possono essere effettuate anche “durante”. Molte sono state le discussioni su tematiche strutturali, ma tutto è stato fattibile, tenendo conto che … bisogna anche scendere a compromessi!
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Foto: Oliver Jaist
Il prospetto nord ovest svela una corte d’ingresso raccolta. L’ingresso alla villa è intimo e privo di assi di simmetria.
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Copertura, dall’esterno - tegole in laterocemento - listelli e controlistelli (40+60 mm) - guaina impermeabile - tavolato grezzo (23 mm) - fibra di legno (80+22 mm) - tavolato grezzo (23 mm) - travetti GL24c (120x200 mm) e lana minerale interposta (200 mm) - barriera al vapore - listellatura e cartongesso 1 canale di gronda rivestito con guaina in PVC 2 collegamento alla trave di banchina con coda di rondine 3 cappotto esterno (80 mm)
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progetti
Parete rivestita in pietra, dall’esterno - facciata in pietra - intercapedine per aerazione - strato di tenuta al vento - struttura portante per facciata in pietra - struttura portante parete a telaio con isolamento tra i montanti - barriera al vapore - intercapedine per passaggio impianti, isolata con fibra di legno 1 facciata in pietra 2 intercapedine per aerazione 3 strato di tenuta al vento 4 struttura portante per facciata in pietra 5 struttura portante parete a telaio con isolamento tra i montanti 6 barriera al vapore 7 intercapedine per passaggio impianti, isolata con fibra di legno
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Posa delle pareti prefabbricate del piano terra: a sinistra quelle del livello più alto, a destra quelle con la quota più bassa.
A sinistra, una vista complessiva del cantiere da sud mentre ci si approssima a chiudere il tetto; a destra, un dettaglio dell’allestimento interno degli impianti.
A sinistra, fissaggio della scala a sbalzo sulla parete in X-lam; qui accanto, un particolare del cappotto esterno che risvolta sulla spalletta della finestra e della soglia.
A sinistra, una vista interna della struttura in legno in cui si distinguono l’orditura primaria e secondaria del tetto, le pareti prefabbricate e il ballatoio all’ultimo livello che conduce alle camere. A destra, la copertura con le finestre zenitali e la listellatura in attesa della posa del manto di tegole.
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Mimeus Architettura
Villa sul Rio Fontanelle San Martino di Castrozza
Foto: Giacomo Longo
Foto: Giacomo Longo Foto: Giacomo Longo
Veduta della casa da sud est con le grandi vetrate che si aprono verso il paesaggio montano.
I due corpi dell’abitazione, seppur separati, seguono lo stesso allineamento del tetto con la copertura e le pareti che formano una superficie continua. Sullo sfondo a destra, si scorge il complesso “Le Fontanelle” di Bruno Morassutti.
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progetti
Ubicazione: San Martino di Castrozza (TN) Progetto e direttore dei lavori: Mimeus Architettura, Primiero San Martino di Castrozza (TN) Costruttore struttura legno: Stp s.r.l., Taio-Predaia (TN) Strutture: ing. Alberto Serafini, Agordo (BL); ing. Elisa Sardagna, Castello di Fiemme (TN) Impianti: ing. Andrea Conte, Trento; p.i. Sebastiano Turra,Tonadico (TN) Lavori: 2018-2020 Superficie utile: 231,3 m2 Superficie verde: 707,3 m2
Foto: Giacomo Longo
La grande vetrata a tutta altezza della zona living buca e da movimento alla facciata prospiciente il giardino, inondando di luce naturale gli spazi interni.
Ritorno alla natura Nella rinomata località turistica di San Martino di Castrozza una vecchia casa per villeggiatura risalente agli anni ‘60 è stata oggetto di demolizione e ricostruzione, dando origine a un edificio che si inserisce in un lotto caratterizzato dalla presenza di alti e maestosi abeti. Il sito di progetto si affaccia a sud sulle rive del rio Pezgaiart e si colloca nelle immediate vicinanze di una delle opere più conosciute di Bruno Morassutti, “Le Fontanelle”, le cellule residenziali disegnate dal celebre architetto milanese nel 1964. La nuova casa, con struttura portante in legno, si compone di due volumi fisicamente distaccati da una frattura ove sono state poste le scale che dal fronte strada discendono al più intimo e appartato spazio del giardino antistante l’abitazione. Il corpo principale si sviluppa su tre livelli fuori terra dei quali quello intermedio, ospitante la zona notte e posto alla quota della strada che lambisce il lotto, individua l’ingresso principale dell’abitazione. Il piano superiore è invece interamente destinato all’area living e si contraddistingue per la presenza di una grande loggia vetrata con affaccio a sud; al livello più basso infine si trovano un piccolo alloggio riservato agli ospiti, la cantina e i locali tecnici. Il secondo volume, più piccolo del primo e accessibile sia dall’interno della casa che dal giardino, accoglie l’area wellness con uno spazio relax e una sauna finlandese. All’esterno le facciate sono interamente rivestite in legno di larice in un gioco di opposti orientamenti delle listellature; si tratta di una facciata ventilata dove il legno è stato trattato con un reagente invecchiante per omogeneizzare i fronti garantendo, al contempo, durabilità e assenza di manutenzione. Le ampie superfici vetrate sono state risolte con l’adozione di aperture scorrevoli con telaio a scomparsa e un adeguato studio della suddivisione dei pannelli e dei dettagli. Con tali soluzioni e con la sistemazione del terreno circostante a seguire l’andamento naturale del declivio originario, l’edificio si integra in modo armonioso con il contesto.
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Foto: Giacomo Longo
A nord una pensilina si spinge fuori dal volume abitativo per proteggere l’ingresso della casa. L’immagine consente di vedere anche il differente orientamento del rivestimento esterno.
Foto: Giacomo Longo
Un dettaglio della porzione più piccola dell’abitazione con l’accesso dal giardino. Seppur separate, le due parti della casa sono unite dalla continuità dell’impianto architettonico e dai materiali.
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progetti
Pianta piano terra
Prospetto sud ovest
Pianta primo piano
Prospetto nord est
Sezione
_la struttura________ L’edificio è costituito da due sistemi: il piano seminterrato fino al primo solaio è in cemento armato mentre la struttura soprastante è interamente in X-lam. La copertura è in travi bilama o lamellari e, per assecondare il progetto, in alcuni punti la struttura è stata definita anche dall’inserimento di carpenterie metalliche. La scala interna, caratterizzata da un ventaglio di gradini, è stata costruita grazie al montaggio di una serie di elementi in X-lam appositamente sagomati. Particolare attenzione è stata posta alla soluzione delle linee di gronda, così da lasciare spazio ai canali incassati e alla realizzazione di un recesso per l’alloggiamento dei pannelli fotovoltaici. Il disegno delle superfici esterne è stato accuratamente studiato per controllare gli allineamenti a seguito dell’approfondimento esecutivo dei nodi dell’edificio. Le facciate, infatti, sono state realizzate secondo progetto e sono state posate in opera congiuntamente alla sottostruttura del rivestimento in legno, che è stato montato verificando la corrispondenza degli allineamenti. Le carpenterie metalliche di pensilina, scala esterna, parapetti e imbotti completano il disegno dei prospetti. L’attenta posa in opera, infine, è stata un elemento chiave per la buona riuscita del progetto.
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Foto: Giacomo Longo
La zona pranzo con la magnifica vista sulle Pale di San Martino. Anche se la vetrata separa l’interno dal balcone, lo spazio appare unico grazie anche alla presenza del legno che, quale rivestimento delle superfici dell’area giorno e del terrazzo, diventa l’elemento di trait d’union tra le zone del vivere quotidiano e l’esterno.
_due parole con il costruttore________ Abbiamo posto alcune domande all’azienda STP che, nata dalla volontà di combinare sostenibilità, efficienza, affidabilità e personalizzazione, ha trovato nella tecnologia del legno la sintesi della propria ricerca. STP progetta e costruisce edifici in X-lam da oltre 15 anni. Cosa ha comportato la realizzazione di un edificio interamente rivestito in legno e privo di gronde esterne? Quando le linee sono così pulite ed essenziali, il nostro compito è nascondere tutto ciò che con esse interferisce, mantenendo intatte funzionalità e durabilità, perché il benessere abitativo e la qualità della costruzione non possono prescindere da questi aspetti. La sfida tecnica di questo progetto è stata trovare soluzioni che rendessero possibile l’esposizione della “pelle” dell’edificio, dalla lamiera del tetto fino al rivestimento in legno, senza soluzione di continuità. Se l’involucro esterno è completamente intellegibile, “sottopelle” sono stati invece creati sistemi nascosti volti a garantire il corretto deflusso dell’acqua piovana in copertura, in parete e soprattutto in corrispondenza delle aperture vetrate. I canali incassati sono realizzati in acciaio inox, con uno speciale supporto per assicurarne la funzionalità nel tempo, i pluviali sono in polietilene, come le tubazioni di scarico, e tutti i dettagli del foro finestra sono sigillati per la tenuta all’acqua e al vento. Quali altre soluzioni sono state adottate per conservare la pulizia estetica dell’edificio? Ogni dettaglio è necessariamente frutto di un’attenta calibratura e la progettazione integrata di struttura, involucro e impianti è stata fondamentale per definire, già in fase di preparazione della copertura, dei profili idonei ad alloggiare, ad esempio, i pannelli fotovoltaici; mediante la realizzazione di uno scalino sul tetto, che trova corrispondenza con un gradino nel primo tavolato interno, si è ottenuto l’effetto “filo lamiera” ricercato dagli architetti.
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progetti
_due parole con i progettisti________ Il collettivo di giovani architetti e ingegneri Mimeus nasce nel 2015 a Primiero, in provincia di Trento, con l’obiettivo di indagare e divulgare un approccio contemporaneo e innovativo alla progettazione architettonica e del paesaggio in contesto alpino. Al vostro attivo avete diversi edifici in legno: come è entrato, e come entra, questo materiale nel vostri progetti? Nel contesto alpino il legno è da sempre uno dei materiali più impiegati e ancora oggi si presta molto bene tanto per le strutture quanto per le finiture dei progetti. In questo progetto l’intera superficie esterna e buona parte dell’interno sono risolti con il legno, mentre in altri casi il suo impiego è meno preponderante rispetto ad altri materiali quali il calcestruzzo e l’intonaco.
In cucina il grande lucernario in copertura con telaio a scomparsa taglia il volume per illuminare naturalmente le aree interne.
Foto: Giacomo Longo
In questa abitazione grande importanza hanno sia il rivestimento esterno sia le grandi superfici vetrate: cosa ha comportato, ad esempio, la realizzazione di dettagli come il lucernario della cucina con telaio a scomparsa o l’allineamento finestra-rivestimento? La piena riuscita dei nodi più difficili dipende dalla collaborazione tra il progettista e le diverse ditte scelte per l’esecuzione dell’opera. Il dettaglio esecutivo può così essere migliorato con l’apporto di conoscenza e capacità costruttiva dell’artigiano. Per il lucernario della cucina grande attenzione è stata riservata alla tenuta all’acqua e alla finitura del rivestimento interno, mentre nelle facciate l’allineamento delle imbotti metalliche al disegno delle doghe del rivestimento è stato ottenuto con un’attenta disposizione dei falsi telai delle finestre, primi in ordine di posa.
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Solaio interpiano – balcone, dall’estradosso - pavimento in legno su intercapedine ventilata - pannello in OSB con seconda impermeabilizzazione in PVC - isolamento in polistirene estruso - prima impermeabilizzazione bituminosa - struttura del solaio in X-lam - isolante per l’attenuazione del ponte termico - rivestimento interno in cartongesso
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1 parapetto in carpenteria metallica 2 lattoneria di raccolta dell’acqua della loggia 3 rivestimento in legno di larice 4 coibentazione in fibra minerale 5 membrana impermeabile traspirante resistente agli UV 6 sottostruttura ventilata 7 serramenti in alluminio con triplo vetro 8 imbotti in carpenteria metallica
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Parete piano terra, dall’esterno - rivestimento in legno di larice - sottostruttura ventilata - membrana impermeabile traspirante resistente agli UV - coibentazione in fibra minerale - struttura del piano terra in calcestruzzo armato - isolamento interno in pannelli Multipor - rivestimento interno in legno 1 serramenti in alluminio con triplo vetro 2 imbotti in carpenteria metallica 3 lattoneria perimetrale sagomata 4 riempimento in ghiaia
Fasi di posa dei pannelli in X-lam. A sinistra, il primo livello in legno sopra il solaio dell’interrato in c.a. A destra, la struttura in elevazione è completata.
A sinistra, il fitto reticolo che accompagna il corpo scala e, in particolare, il ventaglio di gradini. A destra in alto, vista dell’ossatura lignea nella zona living; in basso, dettaglio del lucernario della cucina opportunamente nastrato in corrispondenza dell’attacco alla struttura.
A sinistra, teli di tenuta all’aria e listelli a formare la camera di ventilazione sotto il rivestimento. Qui accanto, in alto, posa delle doghe in larice della finitura esterna con orientamenti differenti; in basso, vista complessiva della casa con il rivestimento pressoché completato.
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pietro quatrini architetto
Casa D’Esse+E Montelupone (MC)
Da sud la casa si mostra con i suoi due volumi, a sinistra quello abitativo a due piani e a destra l’autorimessa a un livello. I piani orizzontali traslati consentono di ombreggiare i fronti più soleggiati e di riparare l’accesso all’edificio.
Un dettaglio del fronte di ingresso, si nota la linea continua che segna i corpi dell’abitazione, salendo in copertura per poi scendere e proseguire lungo il grande terrazzo caratterizzato dal parapetto in vetro.
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progetti
La linea bianca giunge fino all’affaccio a nord est, dove un belvedere consente di godere del paesaggio circostante spaziando con lo sguardo sino al mare. Il piano terra presenta un rivestimento in pietra naturale fissata all’isolamento termico.
Ubicazione: Montelupone (MC) Progetto e direttore dei lavori: arch. Pietro Quatrini – pietro quatrini architetto, Montelupone (MC) Costruttore struttura legno: Centrolegno Srl, Fano (PU) Strutture: ing. Attilio Marchetti Rossi, Pesaro (PU); ing. Giuseppe Marini, Fermo (FM) Impianti: p.i. Salvatori Eros, Montegranaro (FM) Lavori: 2016-2018 Superficie utile: 195 m2 Superficie verde: 850 m2 Fotografie: Mom Studio; pietro quatrini architetto
Avanguardia marchigiana Una residenza immersa nella campagna marchigiana che esce dall’immaginario collettivo per la sua immagine architettonica e la tecnologia costruttiva innovativa per il territorio. Questa è casa D’Esse+E, il cui skyline è definito da una linea senza soluzione di continuità che attinge all’archetipo dell’abitare e che, partendo dall’ingresso, sale fino in copertura per poi scendere e perdersi nell’orizzonte del paesaggio circostante; è un segno bianco che definisce volumi dalle superfici colorate, pareti sospese tra cielo e terra, legno e pietra fusi assieme a generare un progetto compositivo e un’architettura non convenzionale. La nuova residenza nasce all’interno di un lotto leggermente digradante verso nord est e presenta un volume principale a due piani per gli spazi abitativi e uno a un solo livello adibito ad autorimessa, collegati tra di loro da un pergolato ombreggiante. L’abitazione accoglie al piano terra l’accesso principale che, posto sul prospetto sud-ovest, immette nell’ingresso direttamente collegato con l’area living, sviluppata per tutta la lunghezza dell’edificio; allo stesso piano si trovano anche un disimpegno, il bagno, una camera per gli ospiti con guardaroba, la cucina-pranzo, unita alla dispensa lavanderia, e la scala di collegamento con il piano superiore. Quest’ultimo ospita la zona notte con due stanze da letto, un bagno e la camera padronale con guardaroba interno e bagno. Da tutte le camere e dal bagno padronale è possibile uscire nel solarium, collocato al di sopra della parte di fabbricato a un piano e rivolto a sud est, mentre dalla camera padronale si accede a un balcone affacciato verso il paesaggio della campagna marchigiana che spazia fino alla costa adriatica. L’orientamento dei volumi ha definito la disposizione delle vetrate che si aprono seguendo il percorso del sole e l’ingresso della luce naturale durante il susseguirsi delle stagioni è regolato dai piani orizzontali traslati. La modulazione delle aperture guida il percorso dell’aria che lambisce superfici d’acqua prima di entrare a controllare naturalmente il microclima degli spazi interni e i pannelli in X-lam costituiscono l’anima portante di pareti che dialogano con le condizioni climatiche esterne per garantire un elevato confort.
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Anche di notte il segno che demarca e definisce l’architettura della casa è ben evidente, cambiando il suo colore da chiaro a scuro grazie all’illuminazione esterna, quasi a seguire l’alternarsi del giorno e della notte. La foto evidenzia a destra le pareti del primo piano parzialmente sospese nel vuoto.
Una pergola collega l’abitazione all’autorimessa, creando uno spazio living esterno da sfruttare nelle belle stagioni e da cui godere della natura dei dintorni.
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Pianta piano terra
Pianta primo piano
Sezione abitazione – autorimessa
Prospetto sud ovest
Sezione longitudinale – abitazione
Prospetto nord est
_la struttura________ Su una fondazione a pali in c.a. con travi di collegamento e solaio prefabbricato in latero-cemento, si è montata la struttura portante di legno in pannelli X-lam per l’abitazione principale e con sistema Platform Frame per l’autorimessa. Le pareti portanti sono state fissate su cordoli perimetrali e interni in legno lamellare di pino autoclavato, al di sotto del quale è stato posto in opera uno strato di guaina impermeabilizzante che garantirà l’assenza di infiltrazioni ed eventuali fenomeni di umidità di risalita; anche le pareti portanti interne sono in X-lam da 100 mm. Il solaio interpiano presenta una struttura portante costituita da pannelli in legno lamellare di abete (140 mm), mentre la copertura inclinata a due falde è stata realizzata con orditura portante principale e secondaria in elementi in legno lamellare di abete (colmo e arcarecci), perlinato in abete massiccio, maschiato e piallato; al di sopra un pacchetto termico “ventilato”, costituito da isolante in pannelli di lana di roccia a doppia densità, listelli in abete e pannelli in compensato d’abete OSB/3 per la creazione della camera di ventilazione, chiude il pacchetto-tetto. Il manto è in lamiera di alluminio preverniciata a doppia aggraffatura, con giunture alternate in modo simmetrico, mentre i canali di gronda in allumino e i pluviali sono incassati all’interno dello sporto di gronda e delle pareti esterne. Il sistema Platform Frame è stato invece preferito per il corpo dell’autorimessa e presenta pareti, sempre montate su cordoli con impermeabilizzazione, a telaio (travi in legno lamellare 80x120 mm montate a interasse di 600 mm, con interposta lana di roccia dello spessore di 120 mm), tamponate internamente con pannello in gesso-fibra e all’esterno con una lastra in cemento alleggerito e rivestimento ai silossani-silicati. Il solaio ha una struttura in pannelli di legno lamellare di abete, è isolato con doppio strato di XPS e completato da doppio strato di membrana impermeabilizzante bituminosa.
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Dall’ingresso si accede all’open space della zona del soggiorno e pranzo con le ampie vetrate sullo sfondo.
_due parole con il costruttore________ Centrolegno si occupa da oltre 20 anni di sistemi costruttivi in legno garantendo ai propri clienti soluzioni di qualità, tramite l’esperienza maturata da un gruppo affiatato e dinamico di giovani professionisti altamente specializzati. Quali sono stati gli aspetti tecnici della struttura in legno che hanno maggiormente caratterizzato questo edificio? L’aspetto tecnico più rilevante è stato sicuramente l’utilizzo dei solai in pannelli in legno lamellare di abete dello spessore di 14 cm per la realizzazione degli sbalzi strutturali importanti della terrazza al primo piano e dell’intero volume del primo piano. Le traslazioni orizzontali di volumi e di piani tra i vari livelli – piano terra, primo e copertura – sono state possibili e di semplice realizzazione grazie all’X-lam, mentre altre tecnologie costruttive avrebbero sì realizzato lo stesso effetto ma con spessori maggiori e l’obiettivo era mantenere questo segno che corre attorno a tutto l’edificio il più sottile possibile, proprio per l’estetica del progetto. Perché sono stati scelti due sistemi costruttivi, X-lam per l’abitazione e Platform Frame per l’autorimessa? La motivazione di questa differente scelta di sistemi costruttivi è dovuta in particolare a diverse esigenze, soprattutto dal punto di vista energetico che l’autorimessa, ovviamente, non richiedeva come invece l’abitazione. Questa doppia tecnologia costruttiva, l’X-lam per l’abitazione e il Platfrom Frame per l’autorimessa, ha permesso di ottimizzare anche i costi di costruzione.
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_due parole con il progettista________ Parliamo del progetto con l’arch. Pietro Quatrini, il cui studio – pietro quatrini architetto – nasce nel 1998; l’attività professionale spazia dal landscape design fino alla progettazione di interni coinvolgendo in ogni progetto tutte le parti in una collaborazione creativa. Quali sono le motivazioni e le scelte progettuali che hanno definito l’immagine di questa architettura in legno? Il progetto si colloca in un’area al limite fra il contesto urbano e il paesaggio agricolo e, proprio dagli elementi caratteristici di questi due ambiti spaziali, ma all’interno di una lettura contemporanea, trae la sua ispirazione; il tetto a capanna delle case coloniche marchigiane rimane come linguaggio, attualizzato dalla scelta di un manto di copertura in lamiera color zinco-titanio, mentre il disegno delle aperture del prospetto principale gioca con la simmetria delle aperture tradizionali, scandendo il ritmo della composizione nella traslazione geometrica di vuoti e pieni tra i due livelli. Secondo lei, cosa implica e qual è il valore aggiunto del progettare e costruire con il legno? Costruire con il legno implica un attento lavoro di progettazione basato su specifiche conoscenze ed esperienza maturata in questo settore, fino al dettaglio esecutivo di ogni particolare costruttivo, prima della cantierizzazione dell’intervento, in modo da valorizzare tutte le peculiarità di questa tecnologia la quale ha permesso, nello specifico di questo progetto, di generare piani aggettanti traslati, sia orizzontali che verticali, in virtù della leggerezza del materiale a fronte di una resistenza elevata alle sollecitazioni strutturali di calcolo. Inoltre l’utilizzo di un materiale naturale come il legno ha consentito di creare spazi abitativi caratterizzati da un elevato comfort termo-acustico all’interno di un’architettura ecologia e sostenibile.
La scala in legno di rovere naturale spazzolato permette di raggiungere il ballatoio del piano primo caratterizzato da una balaustra in vetro incassata nel pavimento e dal tetto a vista di colore bianco.
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Solaio controterra, dall’estradosso - parquet prefinito in rovere (20 mm) - massetto cementizio autolivellante (60 mm) - pannello di riscaldamento radiante (isolamento 30 mm) - polistirene (60 mm) - massetto cellulare alleggerito (80 mm) - solaio portante (200 mm) Solaio tetto piano – terrazza, dall’esterno - pavimentazione sopraelevata in gres porcellanato - impermeabilizzazione con telo in PVC termosaldato - pannello OSB (20 mm) - coibentazione in polistirene (120 mm) - solaio in pannelli di legno lamellare (140 mm) - controsoffitto in cartongesso
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Parete, dall’esterno - finitura ai silossani-silicati (1,5 mm) - cappotto termico in lana di roccia (120 mm) - struttura parete in X-lam (100 mm) - controparete interna per passaggio impianti riempita con lana minerale (50 mm) - lastre in gesso-fibra (12,5 mm) Solaio interpiano, dall’estradosso - parquet prefinito in rovere (20 mm) - massetto cementizio autolivellante (60 mm) - pannello di riscaldamento radiante (isolamento 30 mm) - massetto cellulare alleggerito (140 mm) - solaio in pannelli di legno lamellare (140 mm) - controsoffitto in cartongesso
1 pavimento ventilato 2 tetto ventilato 3 frangisole 4 vasca d’acqua nebulizzata 5 ventilazione naturale 6 pannelli solari 7 parete opaca
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Solaio di copertura, dall’esterno - manto di copertura in alluminio aggraffato - telo sottotetto impermeabile traspirante - pannello in OSB (20 mm) - correnti in legno longitudinali (60x50 mm) per ventilazione - membrana impermeabilizzante e traspirante - lana di roccia (240 mm) - correnti in legno di abete (80x80 mm) - freno vapore - tavolato in legno di abete (35 mm)
A sinistra, il primo giorno di posa della struttura in legno con il fissaggio dei dormienti alla lastra del solaio di fondazione. A destra, il giorno 2: si montano le pareti in X-lam del piano terra.
Il 3° e il 4° giorno si posano il solaio intermedio e la casa con i suoi piani orizzontali, che si spostano per fornire ombreggiamento alle aperture, inizia a delinearsi.
La scala che porta al primo piano, a sinistra, viene realizzata il 5° giorno, mentre in quello successivo si iniziano a installare le pareti del secondo livello.
Il 9° giorno si chiude la copertura, la cui orditura è stata posta in opera 24 ore prima, e dopo 10 giorni la struttura in legno della casa è stata completata.
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Foto: Davide Perbellini
Studio LSA
Casa MR
Provincia Reggio Emilia
Foto: Davide Perbellini
Foto: Davide Perbellini
La villa ha una forma pressoché cubica e le sue superfici sono state plasmate, tagliate, arretrate e spinte all’esterno per ottenere svasature, terrazze e nuovi volumi, enfatizzati dall’illuminazione artificiale. Qui l’angolo nord ovest.
Da sud, la casa mostra i due piani abitativi che compongono un universo completo e autonomo rispetto all’esterno. Sopra i due livelli si staglia, più piccolo e quasi estraneo, un corpo coperto a falda inclinata che ospita il motore dell’abitazione con il suo impianto fotovoltaico.
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Foto: Davide Perbellini
La grande vetrata a sud verso la strada comunale si affaccia su una loggia che consente di illuminare naturalmente l’ampio open space della zona giorno, proteggendola allo stesso tempo dal surriscaldamento.
Ubicazione: Provincia di Reggio Emilia Progetto: ing. Lauro Sacchetti – LSA Architettura Ingegneria Urbanistica, Reggio Emilia; arch. David Ponti, Reggio Emilia Costruttore struttura legno: LignoAlp, Bressanone (BZ) Direttore dei lavori: ing. Lauro Sacchetti – LSA Architettura Ingegneria Urbanistica, Reggio Emilia Lavori: 2018-2019 Superficie utile: 220 m2 Superficie fondiaria: 891 m2
Legno moderno e funzionale Fra Reggio Emilia e Parma, all’interno di un piccolo nucleo abitativo sito ai margini di una zona industriale, è stata progettata e realizzata un’abitazione in legno che ha rappresentato una novità per il contesto circostante. Il tessuto costruito è infatti composto da un’edilizia tradizionale, ben mantenuta, con pochi e rari esempi di architettura ed è formato da ville unifamiliari, case a schiera e palazzine residenziali. Qui i committenti, una giovane coppia, hanno acquistato una casa costruita negli anni ’60 che presentava uno stato di conservazione discreto e che non era mai ristrutturata, mostrando pertanto una forte obsolescenza impiantistica ed edilizia e distribuzioni interne molto lontane dai loro desideri. Da tali presupposti è nata l’idea di demolire completamente il fabbricato e di ricostruirlo integralmente, portando a una modalità abitativa contemporanea, sostenibile, funzionale ed esteticamente riconoscibile, oltre che caratterizzata da un elevato livello di controllo tecnologico e alla quasi naturale scelta del legno come materiale e metodo costruttivo. Esternamente il nuovo edificio mostra la sua architettura lineare che sa interagire con l’intorno e allo stesso tempo qualificarsi come un intervento contemporaneo con i suoi sfondati architettonici, il contrasto tra pieni e vuoti e le grandi aperture vetrate; un essenzialismo che trova riscontro anche negli interni, definiti da toni neutri e da un design minimale costituito da elementi moderni. Il volume è suddiviso in due aree distinte a seconda della loro destinazione interna e della loro corretta esposizione al sole; il living è arretrato sui fronti sud e ovest, prolungando così il soggiorno sul portico esterno e ricavando una zona di collegamento tra pranzo e cucina. Gli spazi sono distribuiti su tre piani fuori terra, compreso un sottotetto, e vede al piano terra l’ampia zona giorno, concepita come un grande open space, e le funzioni di servizio; al primo livello si trovano uno studio che si affaccia sul living a doppia altezza e le tre camere da letto, ciascuna con i propri servizi. Il setto della scala che, posta centralmente in pianta, sale lungo tutto l’edificio, suddivide lo spazio connotandolo con la sua forte presenza.
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Foto: Davide Perbellini
Foto: Davide Perbellini
L’area soggiorno, pranzo e cucina è uno spazio completamente aperto e a doppia altezza, dove il setto in X-lam rivestito in legno, che nasconde la scala a sbalzo, suddivide le funzioni della casa: da un lato il living, dall’altro la zona servizi.
All’arrivo della scala al primo piano, è stato creato un piccolo studio con vista sul soggiorno a doppia altezza dal quale è separato solo dal parapetto vetrato.
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Pianta piano terra
Pianta primo piano
Prospetto est
Prospetto nord
Prospetto sud
Sezione
_la struttura________ Utilizzando la tecnologia leggera del telaio in legno, è stato possibile dare una risposta altamente performante alle domande progettuali, impegnando a fondo i maestri carpentieri nel trovare le soluzioni alle esigenze architettoniche. La struttura a telaio ha infatti permesso la realizzazione delle svasature e la caratterizzazione architettonica della casa, attribuendo all’uso dei materiali una duplice funzione, quella di creare una sinergia tra edificio e ambiente circostante e quella di interpretare e rendere esplicita la definizione dei concetti compositivi. Le pareti esterne, in dettaglio, presentano un struttura in legno a travi e montanti con fibra di legno interposta adoperata anche come cappotto esterno. La copertura è realizzata in travi ed è stata opportunamente isolata con pannelli in fibra di legno di differente densità. La tecnologia a pannelli massicci X-lam è stata invece preferita per i solai interpiano e per il setto centrale della casa, dove si innesta la scala, un solido elemento che consente contemporaneamente di raggiungere grandi altezze e di ottenere snellezza strutturale, sintesi perfetta di stile e design progettuale.
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Foto: Davide Perbellini
Dalla cucina è possibile guardare sia sul soggiorno – pranzo sia sull’area servizi. Colori e materiali creano un ambiente confortevole e funzionale.
_due parole con il costruttore________ Dalla sua fondazione nel 1927 la DAMIANI-HOLZ&KO SpA opera nel settore del legno, realizzando oggi edifici con struttura in legno contraddistinti dal marchio LignoAlp®, dalla scelta del sistema di costruzione adeguato al piano esecutivo, alla statica e fisica edile, fino alla prefabbricazione e al montaggio in cantiere. Come è stata scelta la struttura di questa abitazione? Ci sono state delle discriminanti che hanno fatto preferire un sistema più leggero rispetto a uno più massiccio? Così come tutti progetti che ingegnerizziamo, anche questo è stato studiato dal nostro ufficio tecnico coinvolgendo tutti gli attori, per garantire che il risultato tecnico-estetico corrispondesse al progetto originario. La struttura leggera tra l’altro ha permesso di realizzare le svasature presenti sulle facciate in corrispondenza delle grandi aperture, rispettando linee e proporzioni del progetto architettonico. Questa casa è frutto di una prefabbricazione avanzata: cosa significa questa espressione? La prefabbricazione avanzata è il punto di arrivo della cura nella progettazione esecutiva che LignoAlp® pone come elemento principe per le proprie realizzazioni. Progettiamo accuratamente tutti i dettagli esecutivi e assembliamo i materiali in stabilimento, arrivando in cantiere con un sistema finito che soddisfi ogni esigenza di fisica tecnica, di antisismica e di architettura.
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_due parole con i progettisti________ Lo studio LSA Architettura Ingegneria Urbanistica da oltre trent’anni è impegnato nello sviluppo di progetti sostenibili garantendone la qualità finale e seguendo tutte le fasi del progetto architettonico anche attraverso le procedure a esso collegate. Come dialogano architettura e luce che, in questo progetto, sembrano inscindibili? L’architettura e in particolare le facciate caratterizzano fortemente l’abitazione assumendo una duplice funzione, quella di distinguere la composizione per il contrasto tra pieni e vuoti e quella di enfatizzare le grandi aperture attraverso le quali la luce naturale entra abbondante e definisce gli spazi interni. L’attenzione alla luce naturale e alla corretta esposizione degli ambienti interni trova un corrispettivo nel sistema d’illuminazione notturno che accentua la forza di questi elementi architettonici “sfondati” in un intenso gioco di luci e ombre. La grande vetrata a sud, verso la strada comunale, rappresenta la frontiera verso l’esterno, raggiungibile attraverso una loggia che la protegge dal surriscaldamento.
La scala a sbalzo, in cui ogni singolo gradino esce dal muro, si riduce al minimo, emergendo con la sua leggerezza a dividere chiaramente gli spazi come un elemento scultoreo.
Foto: Davide Perbellini
Che ruolo assume nell’abitazione il legno, usato come rivestimento, nella definizione della casa e dei suoi spazi? Il legno che riveste il setto della scala conferisce forte caratterizzazione e comfort allo spazio interno, unitamente al rivestimento in resina della parete di fronte, che fa risaltare l’illuminazione a soffitto. La boiserie della parete centrale prosegue inoltre sulle pedate della scala che esce, leggera e quasi eterea, proprio da questo setto. L’utilizzo del legno, nella struttura, nelle finiture e nell’arredo, riporta l’edificio a stretto contatto con la natura e la sua “morbidezza organica”, a rivincita di una forma architettonica monolitica così “dura” a un primo sguardo.
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Copertura, dall’esterno - copertura in lamiera - guaina protettiva impermeabile - tavolato per rivestimento in lamiera - controlistelli - telo impermeabile traspirante - fibra di legno ad alto valore di compresssione - isolante in fibra di legno interposta a struttura lignea di copertura - pannello nastrato - intercapedine - controsoffitto
garage
edificio
sezione orizzontale Parete interna, da sinistra a destra - rivestimento in doppia lastra di fibrogesso - struttura a telaio in legno coibentata - pannello di irrigidimento, tavolato in pannello strutturale - vano porta impianti isolato - rivestimento in singola lastra di fibrogesso
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esterno
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sezione orizzontale Parete esterna, dall’esterno - finitura di facciata (ca. 8 mm) - strato portaintonaco - coibentazione in fibra di legno - parete in legno a telaio (140 mm) con isolante interposto - controparete interna isolata per passaggio impianti (60 mm) - rivestimento interno (12,5 mm)
A sinistra, posa dei primi elementi prefabbricati in legno a telaio sulla fondazione e, a destra, vista del corridoio di distribuzione alle camere e del foro della scala al primo piano; si iniziano a nastrare i giunti tra le varie componenti lignee.
Una veduta complessiva del pianerottolo al primo livello dove verrà creato lo spazio per il piccolo studio. Si nota il setto in X-lam che supporterà la scala a sbalzo.
A sinistra, la struttura del volume a doppia altezza che accoglierà la zona del soggiorno e del pranzo è completata; si vedono l’isolamento del solaio contro terra e le tubazioni della VMC. Qui accanto, il foro del vano scala con i solai interpiano in X-lam.
A sinistra, parte della copertura con travi/travetti a vista in fase di costruzione. La trave principale è appositamente sagomata per accogliere l’orditura secondaria della struttura del tetto. A destra, un dettaglio delle macchine di ventilazione installate a soffitto.
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Foto: Giacomo Maestri
progetti&co
Villa unifamiliare Colle Umberto
Foto: Giacomo Maestri Foto: Giacomo Maestri
L’abitazione è composta da due corpi di fabbrica: il primo a due livelli con copertura a falda su cui a sud sono stati installati l’impianto fotovoltaico e quello solare termico, il secondo a un piano con copertura piana – terrazza.
A ovest l’involucro appare quasi completamente opaco verso uno dei due fronti strada, bucato solo da alcune finestre e da una grande vetrata sulla piscina interna.
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progetti
Foto: Giacomo Maestri
L’angolo della casa all’incrocio delle due strade. I differenti colori della finitura esterna, le finestre e il gioco dei volumi e dei balconi movimentano le superfici esterne della villa.
Ubicazione: Colle Umberto (TV) Progetto: studio tecnico associato progetti&co, Conegliano (TV) Costruttore struttura legno: evologica, Conegliano (TV) Direttore dei lavori: geom. Daniele Da Ros, Conegliano (TV) Consulenti energetici: geom. Kristian Mattiuz, Conegliano (TV); ing. Elisa Cum, Udine Consulente tecnico: geom. Alessio Carobolante, San Pietro di Feletto (TV) Superficie fondiaria: 853 m2
Legno di classe A Ai piedi delle Prealpi Venete, su un lotto pianeggiante dalla forma quadrangolare situato all’incrocio di due strade, è stata realizzata una nuova casa unifamiliare con struttura in pannelli X-lam. Sviluppata su tre piani, due fuori terra e uno interrato, è stata certificata secondo il protocollo CasaClima in classe A grazie all’attenta progettazione e direzione lavori. Dal punto di vista compositivo l’abitazione si colloca sul lotto con due corpi di fabbrica che seguono l’andamento viario, con il lato lungo del volume principale orientato secondo la direttrice est ovest. Questa struttura, caratterizzata dalla copertura a falda, accoglie verso nord gli spazi di servizio e di distribuzione e, affacciati a sud, i principali ambienti abitativi – cucina, sala da pranzo, soggiorno e salotto – organizzati in un grande open space aperto sul giardino retrostante e collegati a un volume laterale a un unico piano in cui trova posto una piscina e una terrazza coperte e illuminate naturalmente da un lucernario zenitale e dalla vetrata cielo terra. Le due costruzioni sono arricchite da balconi, logge e pompeiane che, orientate a sud e ovest, hanno la funzione di mediare il passaggio dall’interno al verde di pertinenza grazie alle aperture trasparenti a tutta altezza e di ombreggiare i locali interni. Il livello superiore ospita una seconda area giorno con vista sul piano terra, posta centralmente quasi a suddividere le due zone notte, quella della camera padronale con bagno e guardaroba a ovest e l’altra con due camere e bagno in comune. All’interrato si collocano il garage, i vani tecnici, la centrale termica, la lavanderia, il magazzino, la cantina e uno spazio adibito a taverna. Per desiderio della committenza la fonte energetica primaria utilizzata nella casa è il sole; l’abitazione, all electric, è dotata di un impianto fotovoltaico, installato sulla falda rivolta a sud, dimensionato per soddisfare tutti i fabbisogni di energia e che alimenta anche l’impianto geotermico con pompa di calore. Le acque meteoriche provenienti dalla copertura del fabbricato sono raccolte e utilizzate per l’irrigazione del giardino.
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Foto: Giacomo Maestri
Verso la corte interna l’abitazione si apre quasi completamente con le sue logge, terrazze e finestre a tutta altezza espandendo lo spazio living nell’area verde.
Foto: Giacomo Maestri
Dalla cucina e dalla zona pranzo si accede direttamente a un ambiente esterno coperto che ampia gli spazi del vivere quotidiano. Al piano superiore, i parapetti in vetro delle terrazze garantiscono continuità visiva.
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Pianta piano terra
Pianta primo piano
Sezione
Sezione
Prospetto est
Prospetto nord
_la struttura________ Le strutture in elevazione dell’abitazione sono state realizzate con pannelli massicci in legno lamellare di abete con tecnologia X-lam, con spessori (100-140 mm) e strati (3-5 strati) differenti; il pacchetto parete è completato da un cappotto in lana di roccia. Anche i solai piani e la copertura a falde sono in struttura lignea, come pure i porticati; in particolare sia il tetto piano sia quello a falde si caratterizzano per la doppia ossatura di morali (100x100 mm) e coibentazione in fibra di legno di densità diversa. Sulla falda a sud del corpo principale i pannelli fotovoltaici e solari termici producono l’energia elettrica e l’acqua calda sanitaria necessaria alla casa. I serramenti esterni, dotati di triplo vetro, sono in legno rivestiti esternamente in alluminio di colore grigio; l’oscuramento dei fori finestra è garantito da tende oscuranti elettrificate a scomparsa della stessa tonalità dei serramenti esterni. All’esterno la casa presenta una finitura a intonachino di colore grigio in linea con quelle delle tipologie edilizie circostanti.
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Foto: Giacomo Maestri
L’area pranzo e, in fondo, la cucina; al di sopra del tavolo il volume si estende a doppia altezza collegando visivamente il livello superiore alla zona living.
_due parole con i costruttori________ Risponde alle nostre domande evologica, che realizza edifici sartoriali e secondo le esigenze dei clienti, coniugando la sicurezza e il comfort dell’abitare con la certificazione CasaClima. Gli edifici, realizzati in X-lam, si contraddistinguono per l’involucro altamente prestante che consente di ridurre quasi a zero l’utilizzo degli impianti di climatizzazione. Quali sono stati i problemi logistici di questo cantiere visto che la casa si trova su un lotto in un fitto quartiere residenziale e con una strada senza sbocco? Capita di trovarci in cantieri che presentano tali complessità che, di volta in volta, vengono valutate prima, in modo che il cantiere si evolva tranquillamente. L’esperienza maturata negli anni ci ha portato a una organizzazione cantieristica tale da pianificare approvvigionamenti, movimentazioni e montaggi anche nelle fasi di lavorazione più concitate e impegnative. Sulla terrazza-copertura piana è presente un lucernario a filo pavimento: quali attenzioni progettuali sono state adottate in questo particolare dell’abitazione? È stata posta particolare attenzione al raccordo tra lucernario e pacchetto di copertura del terrazzo, svincolando geometricamente i due elementi al fine di facilitare qualsiasi operazione di monitoraggio e manutenzione. In particolare è stato studiato un dedicato sistema di allontanamento delle acque provenienti dal lucernario stesso, seppur integrato nella pavimentazione. Onde garantire anche una adeguata ventilazione dell’elemento, sul terrazzo è stata posata una pavimentazione flottante.
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progetti
_due parole con i progettisti________ Parliamo con lo studio tecnico associato progetti&co che, nato nel 2009 a Conegliano (TV), ha optato fin da subito per un approccio progettuale ecologico e sostenibile. I progetti dello studio, grazie all’esperienza e alla formazione specifica dei soci, si connotano infatti per la sostenibilità ambientale, il design, il comfort e il risparmio energetico. Potete dirci cosa è cambiato nel corso degli anni nel processo di progettazione di un edificio in legno vista la vostra lunga esperienza nel progettare con questo materiale? La prefabbricazione impone per questioni tecniche di tempistica e logistica di sviluppare tutto progettualmente per non lasciare nulla all’improvvisazione in cantiere. Negli anni abbiamo sempre più affinato, grazie al supporto e collaborazione in team con molteplici professionisti per le specifiche competenze, una seria progettazione integrata così da soddisfare nel contempo le aspettative e necessità del committente senza grosse sorprese sul budget economico.
Dalla sala, la zona relax si dilata nel corpo a un solo piano con la piscina e la terrazza coperte.
Foto: Giacomo Maestri
Perché, ormai già da parecchi anni, avete scelto di progettare con il legno? Non è una nostra esclusiva prerogativa progettuale, anche la scelta consapevole del committente riveste grande importanza dopo essere stato edotto sulle peculiarità del legno e sui benefici che tale materiale apporta nelle costruzioni. Il legno è un materiale naturale, elastico, isolante, traspirante, in poche parole un materiale sano per chi ci vive e rispettoso dell’ecosistema.
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Copertura, dall’esterno - copertura in lamiera graffata - pannello OSB3 (22 mm) - listelli per ventilazione (40x60 mm) - doppia guaina impermeabilizzante (4+4 mm) con protezione UV - pannello OSB3 (22 mm) - pannelli in fibra di legno (100 mm, densità >60 kg/m3) interposta tra morali GI o KVH (100x100 mm) - pannelli in fibra di legno (100 mm, densità >190 kg/m3) interposta tra morali GI o KVH (100x100 mm) - guaina impermeabilizzante (4 mm) - multistrato NSI (19 mm) - perline in abete maschio-femmina (19 mm) - travetti a vista
Copertura terrazza, dall’esterno - pacchetto pavimento galleggiante - doppia guaina impermeabilizzante (4+4 mm) con protezione UV - pannello OSB3 (22 mm) - pannelli in fibra di legno (100 mm, densità >60 kg/m3) interposta tra morali GI o KVH (100x100 mm) - pannelli in fibra di legno (100 mm, densità >190 kg/m3) interposta tra morali GI o KVH (100x100 mm) - guaina impermeabilizzante (4 mm) - multistrato NSI (19 mm) - perline in abete maschio-femmina (19 mm) - travetti a vista - controsoffitto pendinato con struttura metallica (30 mm) e isolamento in lana di roccia (40 mm) - lastra cartongesso (12,5 mm)
Parete esterna, dall’esterno - rasatura con intonachino silossanico - isolante in lana di roccia (200 mm, densità > 160 kg/m3) - pannelli in X-lam di abete (100/140 mm, 3/5 strati) - controparete passaggio impianti con struttura metallica (50 mm) e isolamento in lana di roccia (40 mm) - doppi lastra in cartongesso (12,5+12,5 mm) - stuccatura e pittura traspirante
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progetti
A sinistra, arrivo in cantiere dei pannelli in X-lam; a destra, fase di montaggio della struttura in legno.
A sinistra, posa dell’isolamento in lana di roccia sulla parete esterna; si notano anche le nastrature di tenuta all’aria in corrispondenza delle giunzioni degli elementi in legno. A destra, l’orditura della copertura a due falde.
A sinistra, posa dell’isolamento. A fianco, in alto completamento degli impianti della piscina; in basso, ultimazione delle finiture esterne.
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Carlo Panichi
Villa LP
Foto: Tommaso Gasperini
Empoli
Foto: Tommaso Gasperini Foto: Tommaso Gasperini
Vista della casa dalla strada di accesso a nord; la copertura a doppia falda richiama le caratteristiche tipologiche degli edifici circostanti.
Dettaglio del fronte di ingresso, finito con intonaco per meglio adattarsi al contesto.
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Foto: Tommaso Gasperini
La casa verso il giardino dove il rivestimento esterno è in listelli orizzontali di larice.
Ubicazione: Empoli (FI) Progetto e direttore dei lavori: arch. Carlo Panichi, Vinci (FI) Collaboratore alla Progettazione: arch. Giorgio Argenio, Napoli Costruttore struttura legno: Campigli Legnami, Empoli (FI) Strutture in c.a.: ing. Valentina Coculo, Empoli (FI) Strutture in legno: ing. Paolo Pucci – H.S. Ingegneria, Empoli (FI) Consulenti acustici e CasaClima: ing. J. Samuele Bianchi, p.i. Francesco Meoli – Studio ANTEA, San Miniato (PI) Impianto climatizzazione: Termostudio, Empoli (FI); Impianto elettrico: New Energy, San Miniato (PI) Lavori: 2013-2018 Superficie utile: 180 m2 + 60 m2 (locali accessori) Superficie verde: 800 m2
Riqualificare con il legno In una piccola frazione di Empoli un vecchio edificio a un solo piano utilizzato dal proprietario, costruttore edile, come magazzino è stato sostituito da una nuova abitazione con struttura in legno X-lam. Collocata su un lotto rettangolare, confinato da fabbricati abitativi e dalla campagna, la casa è a tutti gli effetti il risultato della riqualificazione architettonica del sito; la sua ubicazione, infatti, ha ispirato la forma volumetrica del fabbricato che volutamente richiama i fienili tipici della campagna toscana grazie alla pianta rettangolare, alla composizione centrale del prospetto sulla strada e al tetto a capanna. Questi elementi dialogano con il linguaggio architettonico personale e contemporaneo della nuova costruzione tramite l’uso di materiali inusuali, come ad esempio la lamiera in alluminio patinato del manto di copertura, posata con doppia aggraffatura, o la schermatura solare delle grandi vetrate con pannelli scorrevoli in listelli di larice naturale. Gli spazi abitativi sono distribuiti su quattro livelli (interrato, piano terra, primo e mansarda) con il piano terra che accoglie le aree pranzo e giorno, ampliate verso il giardino esterno da un grande loggiato che in estate offre un’ottima schermatura solare. Il doppio volume del soggiorno dona unitarietà all’abitazione, diventando l’ambiente principale della zona living, su cui si affacciano le stanze del primo piano e la scala principale che conduce fino alla mansarda; da qui, mediante aperture vetrate a tutta altezza protette dalle ampie falde del tetto, si accede a un grande lastrico solare. Al primo livello sono ospitate le camere da letto, i bagni, un grande ballatoio che dà sull’area giorno e una sala multiuso, quest’ultima servita da una scala di servizio che la collega direttamente all’esterno. Dal punto di vista impiantistico, la climatizzazione è affidata a un impianto a pompa di calore e alla VMC, con trattamento geotermico dell’aria di rinnovo; il fotovoltaico installato in copertura assicura l’energia elettrica. L’attenta progettazione e realizzazione hanno permesso alla casa di essere certificata CasaClima A.
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Foto: Tommaso Gasperini
Foto: Tommaso Gasperini
Foto: Tommaso Gasperini
La zona giorno interna è ampliata dal loggiato, caratterizzato dal rivestimento in larice della parete e dalle travi in legno lamellare della struttura della terrazza soprastante.
Scorcio della scala interna con vista sul lastrico solare.
La scala in acciaio, cristallo e legno dalla zona giorno.
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progetti
Pianta piano terra
Pianta primo piano
Sezione longitudinale
Sezione trasversale
_la struttura________ L’abitazione è stata realizzata in legno ed è costituita da pareti e solaio del primo e secondo piano in pannelli X-lam, abbinati a travi lamellari e tavolato per la struttura portante delle pensiline aggettanti, del loggiato al piano terra e della copertura dei locali dei piani primo e secondo. La morfologia architettonica dell’edificio, pur essendo correttamente impostata sulla simmetria, ha reso necessaria, in particolari zone, l’adozione di soluzioni appositamente progettate, come l’inserimento di profilati in acciaio, a integrazione della struttura in legno, oppure lo studio dell’orditura della falda aggettante del tetto superiore. Il corpo fuori terra in legno è posato su un cordolo in calcestruzzo armato – di coronamento della struttura (anch’essa in calcestruzzo) del piano interrato – il quale, per garantire la sicurezza rispetto a eventuali ristagni di umidità in ogni punto di attacco a terra delle pareti, risulta soprelevato di 5 cm oltre il piano finito di calpestio mediante un elemento di 10x10 cm, idoneo al collegamento delle piastre metalliche di ancoraggio; gli hold down sono invece collegati alla parte di cordolo sottostante di sezione 25x20 cm. Le pareti esterne sono rivestite con cappotto termico in pannelli di fibra di legno a densità differenziata di spessore 16 cm, con finitura delle superfici principalmente a intonaco e, per porzione, mediante rivestimento in listelli di larice naturale. La copertura a falde è di tipo ventilato ed è coibentata con pannelli in fibra di legno di spessore 18 cm e manto in lamiera di alluminio montata con doppia aggraffatura. La scala principale è stata progettata con valenza scultorea, come elemento autonomo in acciaio, cristallo e legno, mentre quella di servizio ha, invece, un’ossatura in X-lam.
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Foto: Tommaso Gasperini
L’area pranzo e la cucina con le grandi vetrate che danno accesso agli spazi esterni e al giardino.
_due parole con il costruttore________ Poniamo un paio di quesiti a Campigli Srl che opera secondo i più recenti standard energetici nella realizzazione di tetti e case in legno, nel Centro Italia, garantendo con il suo staff tecnico un servizio di assistenza completa nello sviluppo del progetto. L’attacco a terra solitamente è uno dei nodi più critici di un edificio in legno: come è stato risolto in questa abitazione? Quello che per l’uomo è il piede, per l’edificio è l’attacco a terra e l’edificio, poggiando sullo zoccolo, viene sopportato da esso per tutta la vita, se rimane sano. Da anni abbiamo deciso di ovviare a qualsiasi problema, appoggiando la parete in legno su un cordolo in c.a., osservando la norma austriaca ÖNORM B2320 (non esiste una norma specifica italiana ed europea). Costruiamo un cordolo in c.a., impermeabilizzato con guaina su tutti e tre i lati, più alto rispetto alle quote finite interne ed esterne evitando l’umidità di risalita. Inoltre, la fascia a terra sul lato esterno della parete è protetta dalla guaina, dalla zoccolatura in XPS del cappotto e dall’impermeabilizzazione con intonaci armati resistenti all’acqua battente. Legno e VMC: perché scegliere un impianto di questo tipo in un edificio come l’abitazione descritta nell’articolo e in che modo si interfaccia con la struttura lignea? Continuando a giocare con le metafore è possibile paragonare la VMC di una casa ai polmoni dell’uomo. L’impianto di VMC permette un ricambio continuo e controllato dell’aria senza raffreddare la casa in inverno e riscaldarla in estate, assicura il massimo comfort abitativo e ottimizza l’efficienza energetica, il controllo dell’umidità e la qualità dell’aria. Visto che le case in legno che realizziamo sono tutte nZEB e che gli edifici nZEB devono avere un’elevata tenuta all’aria, è auspicabile la presenza di una VMC in tutte le case in legno così da creare un binomio che esalta al massimo tutte le caratteristiche intrinseche dell’involucro in legno e dell’impianto di ventilazione.
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progetti
_due parole con il progettista________ Parliamo con l’arch. Carlo Panichi che dirige dal 1996 il proprio studio di architettura, con sede dal 2013 a Vinci, occupandosi con i propri collaboratori di architettura civile e industriale, progettazione di interni e consulenza tecnica in genere. Da dove nasce l’idea di progettare e costruire questa abitazione in legno e in particolare in X-lam? L’idea del legno mi è stata proposta dal committente, che apprezzava questa tecnologia per proprie esperienze di cantiere. Con entusiasmo, ne ho fatto un’occasione di accrescimento della mia cultura professionale, implementata con un corso dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura. La tecnologia X-lam risultava strutturalmente meglio rispondente alla morfologia dell’edificio; in più il committente ne preferiva la consistenza massiva rispetto alla leggerezza della struttura a telaio.
La camera padronale con la struttura del tetto in legno sbiancato.
Foto: Tommaso Gasperini
Perché è stata scelta una doppia finitura – intonaco e legno – all’esterno? Le costruzioni in legno non appartengono alla tradizione architettonica del territorio di inserimento, che è caratterizzato diffusamente da edifici intonacati. La scelta di un linguaggio architettonico personale e contemporaneo ha reso necessario affidare alla superficie a intonaco delle facciate il dialogo con il contesto edificato. Il rivestimento in listelli di larice, riservato al fronte di ingresso che guarda il giardino, ha la funzione di comunicare la vera la natura dell’edificio.
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Copertura, dall’esterno - lamiera in alluminio patinato, doppia aggraffatura - intercapedine di ventilazione (6 cm) - telo traspirante-impermeabilizzante - struttura della copertura e isolante in fibra di legno (6+12 cm) - telo freno vapore - tavolato in legno (4 cm)
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1 trave interna (24 cm) 2 tavolato in legno (2 cm) 3 travetto esterno (20 cm)
Parete rivestita in doghe, dall’esterno - rivestimento in listelli di larice - orditura verticali in listelli di legno (6 cm) - lastra isolante in fibra di legno (4 cm) - lastra isolante in fibra di legno (12 cm) - pannelli in X-lam (10 cm) - intercapedine d’aria con profili-montanti (5 cm) - cartongesso (1,25+1,25 cm)
Solaio piano primo, dall’estradosso - pavimentazione in parquet (2 cm) - massetto alleggerito (4 cm) - tappetino acustico (0,14 cm) - massetto alleggerito (10 cm) - pannello X-lam (14 cm) - cartongesso (1,25+1,25 cm)
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Solaio balcone, dall’estradosso - tavolato (4 cm) - deck (2 cm) - pannello OSB (2,2 cm) - tavolato (4 cm) - trave (16 cm)
A sinistra, l’appoggio a terra dei pannelli in X-lam con l’isolamento e l’impermeabilizzazione dei pannelli all’esterno. A destra, il collegamento dei pannelli alla base di appoggio.
A sinistra in alto, la struttura del doppio volume del soggiorno; in basso, la coibentazione in fibra di legno della casa. A fianco, un dettaglio della nastratura dei davanzali.
A sinistra, l’orditura della copertura e il foro finestra che ne segue l’andamento curvilineo. A destra, coibentazione della copertura con la fibra di legno.
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Foto: Gianluca Grisenti – Trento
Dream House Group
LignoDoc Mezzocorona
Foto: Gianluca Grisenti – Trento
Foto: Gianluca Grisenti – Trento
L’edificio visto da sud: tutte le unità hanno l’affaccio a mezzogiorno così da potersi giovare degli apporti solari gratuiti. Gli sporti della copertura e delle terrazze, oltre ad adeguate schermature, offrono ombreggiature alle ampie aperture vetrate.
Sulla copertura in tegole marsigliesi sono stati installati 6 impianti fotovoltaici il cui dimensionamento è stato scelto da ognuno dei committenti in base alle proprie necessità energetiche.
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Foto: Gianluca Grisenti – Trento
Una delle unità immobiliari all’ultimo piano.
Ubicazione: Mezzocorona (TN) Progetto: arch.tti Graziano Luzzi e Tatiana Tettamanti – Dream House Group, Isera (TN) Ideatore progetto: Claudio Pichler, Coord. Tecnico Ergepearl Strutture: ing. Mario Ruele, Isera (TN) Impianti termoidraulici: p.ind. Nicola Cimonetti – Dream House Group, Isera (TN) Impianti elettrici, domotica e fotovoltaico: p.ind. Filippo Carli, Mezzocorona (TN) Committente/costruttore: Dinamos Soc. Coop. Edilizia, Cles (TN) Costruttore struttura legno: STP, Predaia (TN) Produttore pannelli X-lam: Storaenso, Austria Lavori: 2017-2019
Un nome, un destino La storia di LignoDoc nasce nel 2011 quando alcuni amici gettarono le basi per costruire un edificio in legno, verificando la disponibilità di terreni edificabili nel comune di Mezzocorona e individuando un lotto triangolare coltivato a Teroldego Rotaliano, vitigno che dà origine a un vino definito il “principe del Trentino”. Tuttavia l’iter costruttivo prese avvio solo 5 anni più tardi nel momento in cui i 6 committenti si associarono alla Cooperativa Edile Dinamos e il pool tecnico di Dream House impostò il progetto, districandosi tra i bisogni dei proprietari, la geometria del lotto, le distanze, i volumi, i vincoli paesaggisti e le esigenze delle commissioni tecniche territoriali. Da questi presupposti è nato un fabbricato plurifamiliare che, compositivamente, segue la forma del lotto sviluppandosi attorno a un corpo scala in c.a. con una struttura in X-lam coadiuvata da elementi in acciaio, così da consentire una pianta libera adatta alle necessità di ciascun abitante. Grande attenzione è stata posta alla tenuta all’aria e all’acustica, con componenti specifici e particolari costruttivi studiati appositamente che hanno permesso di superare tutti i test e, soprattutto, garantire un ottimo comfort acustico. Per le prestazioni termiche invernali ed estive sono state utilizzate fibra di legno sul tetto, lana di roccia a cappotto e un efficace sistema di ombreggiamenti delle pareti e delle vetrate rivolte a sud. Ogni famiglia ha avuto la possibilità di dotare l’appartamento di VMC, scegliendo se abbinarla anche a un sistema di raffrescamento dedicato, mentre nella centrale termica è installato un sistema centralizzato alimentato a pellet, supportato da pannelli solari per la produzione di ACS; ciascuna unità ha inoltre in dotazione il proprio sistema fotovoltaico da 3 a 4,5 kW. Con tali accorgimenti LignoDoc ha conseguito la certificazione congiunta CasaClima Gold Nature e ARCA Gold e il suo fabbisogno energetico è di 8,6 kWh/m2 anno con un comfort abitativo e una salubrità dell’aria ideali. A proposito: gli appassionati del vino possono stare tranquilli; il vigneto DOC che ha lasciato spazio all’edificio è stato ripiantato in un altro terreno, salvando così le quote enologiche!
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progetti
Pianta primo piano.
Disposizione delle strutture portanti verticali sui 3 piani.
Strutture portanti verticali e primo solaio.
_la struttura________ Collocato su una platea realizzata su un lotto rinforzato da micropali a causa di un cedimento del terreno a inizio lavori, dopo la costruzione dell’interrato in c.a. con la tecnologia della “vasca bianca” a difesa dalla risalita delle falde acquifere, e le ultime verifiche del caso sulla corrispondenza di misure, livelli e sistemi di fissaggio, il progetto LignoDoc ha preso avvio con l’arrivo in cantiere del primo carico di pareti in X-lam e il montaggio della struttura in legno innalzata contestualmente al corpo scala in calcestruzzo armato. Le pannellature in X-lam da 100 mm di spessore sono coadiuvate da strutture metalliche di supporto alle ampie luci dei solai, anch’essi in X-lam (160-220 mm) e che evitano la presenza di pareti portanti interne. Contemporaneamente alla posa dell’involucro ligneo isolato a cappotto con lana di roccia da 160 mm, è iniziato anche il lavoro di sigillatura per la tenuta all’aria utilizzando, ad esempio, nastri adesivi acrilici prepiegati, flessibili, rigidi e guarnizioni per la disgiunzione acustica tra pareti e solai. A meno di un mese dall’installazione dei primi elementi in X-lam, l’involucro è stato completato con un tetto in travi di abete che trovano alloggio e termine sulla trave di banchina posta sulle pareti perimetrali. La copertura è coibentata con fibra di legno spessa 200 mm ed è protetta con una membrana traspirante sulla quale è stata poi realizzata la controlistellatura da 60 mm per la camera di ventilazione. Al di sopra, un secondo tavolato ha la funzione di supporto per il manto di copertura in tegole marsigliesi e per i pannelli solari termici e fotovoltaici, che nel frattempo tutti i committenti hanno deciso di installare e la cui superficie ammonta a circa la metà di quella della copertura.
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La zona giorno di uno degli appartamenti con l’ampio open space, reso possibile dall’inserimento di travi metalliche a supporto della struttura in X-lam. Gli interni sono stati personalizzati secondo le esigenze di ciascun committente.
_due parole con il costruttore________ La Cooperativa Edile Dinamos di Cles (TN) si è occupata del coordinamento delle esigenze dei 6 soci che hanno aderito al progetto, ha gestito i rapporti con i progettisti e quindi ha vestito i panni del “General Contractor” per la gestione degli appalti e del cantiere. Cosa ha rappresentato per la Cooperativa Dinamos questo progetto, considerando che era il primo edificio in legno che affrontava e anche il primo con questi livelli di certificazione? Lo chiediamo a Oscar Menapace, presidente della Cooperativa. Sicuramente per noi questo progetto ha rappresentato una possibilità di uscire dai nostri schemi abituali, innanzitutto perché è un’idea che per la prima volta ci è stata proposta da uno dei soci, Claudio Pichler, che aveva già delle idee ben chiare su quali fossero il terreno sul quale costruire, la tipologia costruttiva da adottare e quali livelli di efficienza andare a raggiungere. Ciò che invece è la nostra specialità è stato poter ascoltare e assecondare 6 famiglie con esigenze diverse, da chi puntava all’efficienza dell’edificio e al benessere abitativo, a chi aveva bisogno di spazi ampi, a chi voleva la casa con il giardino, personalizzando al massimo ogni singola abitazione; il tutto cercando di mantenere il più possibile un budget prefissato. Dal punto di vista della realizzazione, invece quali sono stati i punti salienti di cui vi siete occupati? Diciamo che già la parte organizzativa iniziale, con tutte le problematiche relative alle commissioni tecniche da affrontare è stata impegnativa; alcuni ostacoli sono stati superati, sempre rispettando i regolamenti in vigore, anche grazie all’apertura e alla sensibilità del sindaco di Mezzocorona Mattia Hauser e del presidente della Comunità di Valle Gianluca Tait verso un progetto NZEB che è poi diventato un esempio nel nostro territorio. Per la parte relativa agli appalti e all’organizzazione di cantiere abbiamo potuto mettere in pratica tutte le nostre capacità organizzative per portare a termine un progetto che rappresenta per noi una referenza molto importante.
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_due parole con i progettisti________ Dream House Group di Isera (TN) è un pool di progettisti composto da due architetti, Tatiana Tettamanti e Graziano Luzzi, e da un perito industriale, Nicola Cimonetti. Sono stati coadiuvati dall’ingegner Mario Ruele per le strutture e dal perito industriale Filippo Carli per la parte elettrica. Cosa vi ha spinto ad accettare l’incarico di progettazione del progetto LignoDoc? Fin dalla prima richiesta che ci è stata fatta abbiamo capito che il progetto era ambizioso e l’idea di raccogliere questa sfida di progettare un edificio in un terreno dalla forma particolarmente difficile, con molti vincoli legati alle distanze da mantenere, con 6 committenti che avevano esigenze completamente diverse tra loro e una Cooperativa che doveva rimanere in un budget preciso, ci ha stimolato subito per poter dimostrare cosa sappiamo fare. Quando poi abbiamo presentato il progetto e abbiamo visto l’immediata soddisfazione di tutti, ecco che il piacere maggiore lo abbiamo provato noi… buona la prima! È stato complicato arrivare ai livelli di prestazione energetica raggiunti dall’edificio? In realtà le richieste iniziali di una committenza preparata erano già ben delineate su come comporre i pacchetti dell’edificio e come dotarlo a livello di impiantistica. Questo ci ha permesso di lavorare serenamente sull’efficienza dell’involucro, che già dalla prima verifica risultava essere consono a una possibile certificazione CasaClima Gold. Da lì è nata l’idea di portare l’edificio in certificazione. Più complessa e impegnativa è stata la progettazione acustica, aspetto molto delicato per gli edifici in legno. L’attenzione e l’impegno profuso ha però portato a risultati assolutamente eccezionali nelle prestazioni sia tra unità abitative che dall’esterno.
Uno scorcio della cucina con l’isola centrale. In questa abitazione, nel pacchetto tetto e in una parete rivolta a sud ovest sono state inserite alcune termocoppie, collegate a dei datalogger, che consentono un controllo continuo e regolare del passaggio delle temperature e dell’umidità all’interno delle stratigrafie.
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Parete, dall’esterno - rasatura (10 mm) - pannello in lana di roccia (160 mm) - struttura in X-lam (100 mm) - struttura metallica e lana minerale interposta (75/60 mm) - lastra in cartongesso (12,5 mm) - lastra acustica accoppiata (15+5 mm)
Solaio interpiano, dall’estradosso - pavimento ceramico (10 mm) - colla (3 mm) - caldana additivata per pannelli radianti (40 mm) - polistirene espanso estruso (30 mm) - strato resiliente (8 mm) - caldana alleggerita (120 mm) - strato resiliente (8 mm) - struttura in X-lam (160 mm) - controsoffitto con struttura metallica sospesa (25 mm) - lastra in cartongesso con fonoassorbente (12,5+5 mm)
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4
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1 trave HEB 120 2 isolamento in lana minerale (densità > 40 kg/m3) 3 cassonetto isolato 4 materassino fonoassorbente (30 mm)
Esempio di grafico tratto dal monitoraggio dei dati climatici dell’edificio (sistema SAVERIS). In questo caso viene evidenziato lo sviluppo delle temperature negli ultimi 2 anni nelle varie interfacce della stratigrafia della parete e dell’aria interna.
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A sinistra, posa dei primi pannelli in X-lam sul solaio contro l’interrato. A destra, dettaglio di alcuni fissaggi, hold down e piastre angolari, dei pannelli in legno.
Due immagini di cantiere della struttura in legno e acciaio. Gli elementi metallici sono stati inseriti per poter ottenere degli spazi completamente aperti e adattabili alle richieste di ogni committente.
Nelle foto, due esempi della cura del dettaglio in cantiere: a sinistra lo schermo freno al vapore di protezione di un solaio interpiano – opportunamente nastrato e sigillato – e, accanto, la nastratura delle connessioni dei vari componenti lignei, travi e pannelli X-lam.
Vista della struttura primaria del tetto, i cui elementi appoggiano su travi di banchina collocate sulle pareti in X-lam. Tutte le connessioni sono state eseguite tramite viti specifiche certificate e “Made in Europe”. In alto a sinistra si nota il corpo scale in c.a.
A sinistra, posa, su un idoneo schermo al vapore, della coibentazione del tetto costituita da un doppio strato incrociato di pannelli in fibra di legno da 140 kg/m3 per aumentare la massa della copertura e migliorare, conseguentemente, le prestazioni termiche estive. A destra, applicazione di una membrana impermeabile traspirante saldabile a caldo nelle giunture e adatta anche alle basse pendenze fino a 5°.
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Abitare nel legno Nel nostro Paese l’edilizia in legno non conosce crisi. Anzi, secondo studi specifici di settore gli edifici in legno sono sempre di più con, di conseguenza, un aumento del fatturato di tutto il comparto, portando l’Italia ai primi posti in Europa. Le indiscusse qualità di sicurezza, comfort, benessere, risparmio energetico, velocità di esecuzione e antisismiche – solo per citarne alcune – fanno del legno un materiale ricercato da molti committenti, sia privati sia pubblici, e preferito non solo nella nuova edificazione ma anche nella riqualificazione del costruito aprendo così nuovi scenari di mercato. Nelle prossime pagine di questo numero dedicato all’edilizia residenziale i protagonisti sono ancora altri progetti abitativi, di differente grandezza e tipologia architettonica e costruttiva, ma tutti accomunati dall’utilizzo di questo materiale naturale.
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Claw House Botticini+Facchinelli ARW
Sita su una collina che gode di una vista privilegiata sulla cornice montuosa dell’Adamello e sul lago di Iseo fino alla Riserva Naturale delle Torbiere del Sebino, la Claw House definisce la propria identità di abitazione partendo da due elementi essenziali per il progetto, ovvero il rapporto con il suolo e la relazione con il paesaggio che la circonda. Dar vita a un’architettura esemplare che si integra con l’ambiente circostante è stato l’obiettivo dei progettisti – lo studio Botticini + Facchinelli – Architectural | Research | Workshop –, i quali hanno concepito un edificio che sembra essere sempre esistito sul territorio ma che, allo stesso tempo, diventa espressione di un’idea contemporanea di domesticità. La casa è molto particolare e la sua peculiarità è da ricercarsi nel poligono irregolare dell’impianto planime-
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trico che definisce il sito e che racchiude l’area di progetto. La sua forma, infatti, una pianta irregolare a C, richiama una sorta di chela di granchio, o una mano aperta, che vuole abbracciare e accogliere i diversi orizzonti geografici, dalle montagne al lago, grazie alle aperture a tutta altezza. Le viste sull’esterno sono dunque sempre differenti, dall’area giorno affacciata sulla corte interna e sui monti, alla zona notte dischiusa verso il lago con vetrate continue, offrendo spazi di vita luminosi e ariosi, sotto una copertura che sembra essere sospesa la tra terra e il cielo. Rispetto al suolo, l’abitazione è stata collocata nel livello più alto del lotto, così da ricavare volumi bassi che sfruttano il dislivello verso l’ingresso per creare una spazio interrato ad accogliere l’autorimessa e una scala di collegamento con il piano
Ubicazione: Cremignane, Iseo (BS) Progettazione architettonica: Botticini + Facchinelli – ARW, Brescia Progettazione strutturale: ing. Giovanni Spatti – Wood Beton Spa, Iseo (BS) Realizzazione struttura “chiavi in mano”: Wood Beton Spa, Iseo (BS) Impianti: ing. Gianluigi Zanetti, Corte Franca (BS); P.I. Mario Cossandi, Rovato (BS) Direttore lavori: Wood Beton Spa + Botticini + Facchinelli ARW Superficie lotto: 1.800 m2 Superficie netta: 120 m2 (abitazione) + 107 m2 (autorimessa, CT e interrato) soprastante. L’uso di materiali naturali ha reso la dimora un oggetto che, con i colori tipici dell’acqua del lago e della terra della collina, si integra fortemente nel paesaggio. Dalle ottime prestazioni energetiche, la villa presenta un piano interrato realizzato in calcestruzzo armato, mentre la struttura al piano superiore fuori terra è stata interamente prefabbricata in stabilimento, attraverso l’utilizzo del sistema Aria®, un sistema brevettato e certificato Wood Beton, che prevede l’impiego combinato di legno e calcestruzzo. La stratigrafia della parete consiste in una struttura intelaiata in legno, al cui interno è alloggiato il coibente, e una caldana esterna in calcestruzzo che aggiunge massa al pannello, aumentandone l’inerzia termica e le qualità acustiche. Inoltre, prima della finitura in calcestruzzo, è posizionata un’intercapedine in cui l’aria entra dal basso e corre per tutta l’altezza della parete, per poi uscire in prossimità della copertura in maniera tale da costituire nel complesso una facciata ventilata continua. Il legno è stato utilizzato anche per il rivestimento esterno dell’abitazione, realizzato in stabilimento e costituito da doghe di larice posate a giunto aperto. Questa scelta per la finitura esterna è stata adottata sia per le pareti che per il tetto, facilitando in tal modo il rapporto cromatico e materico con l’ambiente circostante.
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Foto: Alessandro Gadotti – Giulio Boem
Residenza universitaria Mayer Studio BBS Architettura È il più grande edificio realizzato interamente in legno del Trentino ed è situato in centro città, a Trento, in prossimità della ferrovia e nei pressi dei Dipartimenti Universitari cittadini. La residenza universitaria Mayer – questo il suo nome – con le sue 130 stanze, di cui alcune doppie, ha una capienza di 200 posti letto e sostituisce un edificio di inizio Novecento che, già destinato ad albergo e successivamente a residenza studentesca, è stato demolito per lasciar spazio al nuovo fabbricato. La residenza, aperta verso sud e chiusa a nord e lungo la ferrovia, presenta un’esposizione ottimale sia per quanto riguarda gli aspetti climatici e il soleggiamento, sia in relazione alle questioni di carattere acustico, con particolare riferimento alle ricadute determinate dalla presenza ravvicina-
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ta della ferrovia. A livello terra sono state collocate le principali destinazioni di carattere collettivo, mentre ai piani superiori trovano posto le zone propriamente destinate alla residenzialità. Il progetto, fatta eccezione per il piano interrato in calcestruzzo armato destinato a garage e locali di servizio, si compone di cinque piani fuori terra organizzati in tre volumi disposti a ferro di cavallo con struttura portante in pannelli di legno X-lam. Come un’enorme costruzione che ricorda il principio del Lego, il fabbricato è composto interamente da sistemi prefabbricati in legno, già dotati di infissi e impianto elettrico, assemblati nello stabilimento di produzione, diventando un mirabile esempio di edificio multipiano realizzato con sistema che integra sia l’ossatura in legno che le
Foto: Alessandro Gadotti – Giulio Boem
Foto: Alessandro Gadotti – Giulio Boem
Foto: Alessandro Gadotti – Giulio Boem
Ubicazione: Trento Progetto: Studio BBS Architettura, Trento Appaltatore struttura legno: Collini Lavori spa, Trento; Essepi srl, Cavedine (TN) Lavori: ottobre 2015 – febbraio 2016 (struttura in legno) Fine lavori: 2017 Superficie lorda: 870 m2 per piano (5 piani fuori terra)
finestre. Ed è proprio il sistema costruttivo a moduli/celle preassemblati a costituire l’elemento di novità assoluta di questa costruzione, frutto della continua sperimentazione dell’azienda appaltatrice nel campo delle costruzioni in legno mette assieme infissi e tecnologia X-lam in un solo componente dalle elevate prestazioni ingegneristiche e ambientali. Questa configurazione permette di creare un prodotto di altissima precisione, ancora più resistente e durevole, economicamente competitivo e di rapida esecuzione. La prefabbricazione delle celle, infatti, consente l’assemblaggio in stabilimento non solo di intere pareti dotate di finestre ma, soprattutto, di intere unità abitative, facilitandone la loro posa in cantiere. I serramenti sono inseriti nella parete in X-lam senza l’utilizzo di falsi telai e le perfette e accurate sigillature fra infissi e pannello garantiscono massimi livelli di precisione ed efficacia e una perfetta tenuta all’aria, all’acqua e al vento. I moduli prefabbricati previsti per il progetto Mayer, comprensivi di impianti elettrici, pannelli di gessofibra e finestre, sono stati trasportati e posati direttamente in cantiere con una notevole riduzione dei tempi e hanno consentito di ottenere la massima cura dei dettagli costruttivi ed estetici e altissime performance di isolamento termico e acustico, oltre all’applicazione delle più attuali tecniche antisismiche, rendendo lo studentato un modello di edilizia consapevole e sostenibile che guarda al futuro.
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Le sfumature Pierpaolo Freo
La residenza di 5 piani fuori terra, interamente realizzata in pannelli X-lam, è nata dalla volontà di realizzare un sistema-edificio con elevati requisiti prestazionali in termini di qualità dell’abitare e di comportamento energetico dell’involucro. Le sfumature, questo l’evocativo nome dell’edificio, si caratterizza per ampi balconi e terrazze che, con parapetti e grandi fioriere fisse, si affacciano sulle colline circostanti di notevole pregio paesaggistico. È stato il primo progetto in Italia a essere certificato congiuntamente CasaClima e ARCA, raggiungendo nel primo caso il livello Gold Nature e nel secondo la classe Gold. Il fabbricato, dunque, si contraddistingue per un notevole valore dal punto di vista energetico; la qualità dell’involucro in X-lam con
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l’isolamento a cappotto in pannelli di fibra di legno ha consentito di ridurre notevolmente i fabbisogni per la climatizzazione invernale ed estiva, permettendo l’utilizzo di aggregati compatti che coprono le necessità di riscaldamento e raffrescamento e della produzione di acqua calda sanitaria e che racchiudono al loro interno anche la ventilazione meccanica controllata. Il sistema di emissione negli appartamenti è di tipo radiante a pavimento con termostati in ogni ambiente gestiti da un impianto domotico, mentre un campo fotovoltaico installato in copertura produce più della quota di energia elettrica richiesta dalla normativa vigente. Il controllo dell’apporto di calore solare in fase estiva è raggiunto tramite tende veneziane metalliche ester-
Ubicazione: Bologna Progetto: ing. Pierpaolo Freo – Sapere Tecnico, Bologna Committente – appaltatore: Fantoni Gianni s.p.a., Bologna Appaltatore struttura legno: Essepi s.r.l., Cavedine (TN) Strutture: ing. Friedrich Drollmann, Bologna Impianti: Studio ing. Paolo Veggetti E2Project, Pianoro (BO) Fine lavori: 2019 Superficie lorda: 698 m2
ne con lamelle orientabili. L’impianto domotico gestisce pertanto la termoregolazione degli ambienti, la gestione dei carichi elettrici, l’apertura dei frangisole, gli allarmi tecnici, assicurando così all’utente un’efficace gestione e un puntuale monitoraggio dell’appartamento. Oltre a prestazioni energetiche che fanno di Le sfumature un edificio nZEB a tutti gli effetti, si è prestata attenzione anche alla sostenibilità dell’intervento e al risparmio delle risorse; sono stati infatti utilizzati inerti provenienti da impianti di recupero o da attività di riutilizzo in sito, vetro cellulare per le sottofondazione e sono stati adottati sistemi di risparmio dell’acqua potabile e di riutilizzo delle acque. Come già accennato in precedenza, le otto unità immobiliari dalla differente superficie sono state realizzate in X-lam, sia le pareti sia i solai con terrazze a sbalzo sempre in legno. I pannelli prefabbricati, giunti in cantiere, sono stati montati avvalendosi di una gru. L’interrato, dove trovano posto le cantine e i locali tecnici, è in c.a. In cantiere, in vista anche del superamento delle prove di Blower Door Test richieste dalle due certificazioni, si è prestata massima cura alla tenuta all’aria, nastrando con attenzione tutte le giunzioni tra i vari elementi lignei della struttura e i passaggi impiantistici.
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Casa Maestri Francesco Maestri
Disegnare la propria casa è sempre una sfida interessante per un progettista e questo è accaduto anche all’ing. Maestri che, quotidianamente impegnato nel progettare strutture per i suoi clienti, ha ideato la sua abitazione. Casa Maestri è una residenza unifamiliare di nuova realizzazione che è stata costruita nella piana di Carisolo in Val Rendena, dove ha sede anche lo studio del progettista. L’edificio si compone di tre piani, di cui uno interrato, destinato al garage e alla cantina e realizzato in edilizia tradizionale, e altri due fuori terra, interamente in legno, con l’ampia e aperta zona giorno a livello del terreno e l’area notte più privata al piano superiore; a questi spazi si aggiunge anche un soppalco che ospita un’area per il relax. L’abitazione trova la sua ispirazione nell’architettura
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vernacolare del luogo, riletta in chiave moderna, e nei materiali tipici del territorio, quali ad esempio il legno e la pietra. Il progetto nasce per soddisfare gli alti e numerosi obiettivi del committente. A partire dall’indipendenza rispetto ad altre unità immobiliari, l’intento del committente/progettista è stato creare una residenza caratterizzata dal comfort termico (legato a un effettivo risparmio energetico) e acustico, dalla sicurezza strutturale, antincendio e antintrusione, dalla funzionalità (un uso non solo abitativo ma anche professionale) e dalla possibilità di utilizzare fonti energetiche rinnovabili e sistemi di controllo intelligenti e gestibili anche da remoto; peculiarità che dovevano dialogare con l’estetica della casa e con il territorio montano. L’abitazione, infatti, nella sua forma e vo-
Ubicazione: Carisolo (TN) Progetto e strutture: ing. Francesco Maestri – Studio Ingegneria Maestri, Carisolo (TN) Appaltatore struttura legno: Carpenteria F.lli Ferrari srl, Sella Giudicarie (TN) Impianti: ing. Marco Pedretti, Tione di trento (TN); P.I. Simone Maestri, Carisolo (TN) Consulente architettonico: arch. Massimiliano Zenari, Porte di Rendena (TN) Consulente energetico: ing. Annalisa Ferrarese, Mezzolombardo (TN) Progettista ARCA: arch. Massimo Paissan, Vallelaghi (TN) Fine lavori: 2017 Volume riscaldato: 718 m3 lumetria esterne si inserisce perfettamente nel territorio, nascondendo, al contempo, al suo interno scelte tecnologiche costruttive e impiantistiche contemporanee. Strutturalmente l’ossatura portante principale della casa è in pannelli X-lam a tavole incrociate di abete a 5 strati dello spessore di 10 cm per le pareti e di 17,5 cm per il solaio. I piani del soppalco e della copertura presentano travetti e perline in legno di abete a vista, con travi principali in lamellare e travetti secondari in bilama. Oltre alla cura dei dettagli costruttivi, particolare attenzione è stata posta alla scelta degli impianti. L’abitazione è riscaldata mediante pompa di calore multifunzione aria-acqua, completamente nascosta nel piano interrato, e una macchina di ventilazione meccanica con recuperatore di calore ad altissima efficienza installata invece nel sottotetto. In copertura l’impianto fotovoltaico da 6 kW soddisfa i fabbisogni di energia elettrica del fabbricato. L’impianto di domotica consente il controllo dei carichi, dei consumi energetici, delle luci, delle tapparelle, dell’allarme, dell’irrigazione esterna e del citofono. Un modulo appositamente sviluppato gestisce una resistenza elettrica per il recupero dell’energia in esubero.
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Foto: Roberto Lapi
Casa G.L. Antonio Gonella
Immersa nel verde della cittadina bergamasca di Sotto il Monte Giovanni XXIII delimitata dalle propaggini del Monte Canto, questa abitazione di due piani dalla pianta quadrata è caratterizzata dai tagli e sottrazioni di volume agli angoli sud-est e nord-est che creano un porticato e un terrazzo coperto alla quota del piano terra, definendo una casa dall’immagine leggera e rispettosa del paesaggio. Con le sue ampie aperture vetrate l’edificio offre scorci degli esterni sempre diversi, a seconda degli affacci, e con i colori e i materiali delle finiture si rapporta armoniosamente con il contesto. Gli spazi di servizio e abitativi sono ospitati su due livelli; il piano seminterrato, dove trovano posto gli spazi di servizio e un’ampia zona svago per la ricezione degli amici, è stato realizzato in vasca bianca in
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calcestruzzo coibentato con vetro cellulare o sughero, mentre la platea è stata isolata con granulato di vetro cellulare. Pareti a telaio in legno con coibentazione interna in fibra di legno ed esterna in sughero costituiscono l’involucro del piano fuori terra che accoglie il grande living completamente aperto e la zona notte; per la copertura si è scelto invece il sistema in legno Brettstapel – che offre, tra l’altro, ottime prestazioni acustiche –, isolato con pannelli di fibra di legno e rivestito in rame aggraffato. I serramenti sono certificati CasaClima, tutto vetro dall’esterno e con veneziane integrate nel vetrocamera. Dal punto di vista impiantistico, per il riscaldamento degli ambienti e per la produzione di ACS, la casa è dotata di aggregati compatti, integrati mediante una
Foto: Roberto Lapi Foto: Roberto Lapi
Ubicazione: Sotto il Monte Giovanni XXIII (BG) Progetto: arch. Antonio Gonella, Clusone (BG) Strutture: ing. Giuseppe Colombi, Soncino (CR) Impianti meccanici, consulenti CasaClima: ing. Paolo Veggetti, ing. Elena Stagni – Studio ing. Paolo Veggetti – E2Project, Pianoro (BO) Impianti elettrici: p.i. Matteo Finassi – Progetto 6 SRL, Orio al Serio (BG) Domotica: Silvio Angioletti – ECI Elettro Cablaggi Impianti srl, Orio al Serio (BG) Progettista del verde: dott. Roberto Cigliano – Green Design, Gorle (BG) Appaltatore struttura legno: CaSANAtura, Rosta (TO) – AB Legno, Fagnano Olona (VA) Fine lavori: 2020 Superficie: 420 m2 pompa di calore geotermica con sonde verticali a servizio anche del pretemperamento dell’aria in ingresso e controllati da un sistema domotico; quest’ultimo è in grado di gestire gli apporti in base all’effettiva necessità – grazie a sensori di qualità dell’aria che monitorano VOC, CO2, umidità relativa, presenza, ecc. – e alla disponibilità di energia rinnovabile prodotta dal campo fotovoltaico da 9,6 kW di picco installato sulla falda sud del tetto. Grande attenzione è stata posta anche alla progettazione e realizzazione dell’impianto elettrico con il controllo dei carichi e l’adozione di bio-disgiuntori nella zona notte per abbattimento elettromagnetico. Oltre a ciò, la casa è dotata di regolazione della luce naturale/artificiale con gestione emozionale degli scenari; sistema di recupero delle acque piovane che integra l’impianto di irrigazione delle aree verdi; gestione dell’energia consumata e quella prodotta dal fotovoltaico con datalogger; sistema audio multiroom a basso impatto estetico; sistema di sicurezza con sensori a pressione invisibili, videosorveglianza e videoanalisi e la supervisione locale/remota, compresi sistemi audio-video. Non manca la ventilazione meccanica controllata con ionizzazione a plasma freddo certificata Biosafe. Visti i bassissimi fabbisogni e l’elevata efficienza degli impianti, Casa G.L. è stata certificata secondo il protocollo congiunto ARCA – CasaClima raggiungendo, rispettivamente, i livelli Gold e Gold-Nature.
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Foto: arch. Giorgio Motta
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Foto: Oliver Jaist
Grocery Store COOP Lombardia Giorgio Motta – TP4 Associati Sport Hotel Obereggen Fabio Giovanelli Hotel Des Alpes Domenico Mazza
Foto: Tiberio Sorvillo
Foto: Croce & Wir
Hotel Linder Perathoner Architects