CARO ENERGIA TRANSIZIONE 4.0 FOCUS ESTRUSIONE
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
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In caso di mancato recapito inviare al CMP di Milano Roserio per la restituzione al mittente previo pagamento resi
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI • Novembre 2022
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SOMMARIO
MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA
ANNO 65 - NOVEMBRE
Abbiamo letto
www.industriagomma.it
10 Direttore responsabile Andrea Aiello In redazione Daniela Garbillo - daniela.garbillo@edifis.it Collaborano alla rivista Edoardo Arbasino, Gianpaolo Brembati, Giuseppe Cantalupo, Eugenio Faiella, Beatrice Garlanda, Giuseppe Stabile Grafica e impaginazione Barbara Aprigliano - barbara.aprigliano@edifis.it Pubblicità dircom@edifis.it Traffico Pubblicitario Francesca Gerbino - francesca.gerbino@edifis.it Stampa Grafiche Arrara Grafiche Arrara s.r.l. – Abbiategrasso (MI) Costo di una copia ai soli fini fiscali € 1,00 Abbonamento Italia € 90, Europa € 130, Estero € 150 abbonamenti@edifis.it Arretrati € 15,00 Amministrazione amministrazione@edifis.it
RASSEGNA DELLA STAMPA TECNICA ESTERA
Mondogomma
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EUROMAP: OTTIMISMO, NONOSTANTE LA CRISI ENERGETICA
Alla vigilia del K di Düsseldorf, Euromap, l’Associazione europea dei produttori di macchine per materie plastiche e gomma, presieduta da Luciano Anceschi, ha reso noti alcuni dati sull’andamento del mercato, che risulta ancora ben posizionato nonostante la crisi. Per il periodo 2021-2026, le previsioni indicano un aumento del 21%
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NASCE IL TAVOLO DI LAVORO DI FEDERAZIONE GOMMA PLASTICA DEDICATO ALL’ENERGIA
Formato da delegati delle aziende associate, il tavolo affidato a Marco Bergaglio si pone l’obiettivo di ascoltare le esigenze dei due settori industriali rappresentati su un tema di rilevanza strategico per il sistema industriale italiano, che sta pesantemente impattando sui costi e quindi sulla vita delle imprese, e di riportare quanto condiviso alle istituzioni competenti, tramite il Gruppo Tecnico Energia promosso da Confindustria
20 CREDITO D’IMPOSTA PER ACQUISTO DI BENI
Registrazione Tribunale di Milano n. 4275 del 1.4.1957 Iscrizione Registro Operatori della Comunicazione n. 06090 Tutti i diritti di riproduzione degli articoli e/o foto sono riservati. Manoscritti, disegni, fotografie, supporti audio e video anche se non pubblicati non saranno restituiti. Per le fotografie e le immagini per cui, nonostante le ricerche eseguite, non sia stato possibile rintracciare gli aventi diritto, l’Editore si dichiara disponibile ad adempire ai propri doveri. Ai sensi del Reg.EU 679/2016 l'Editore garantisce la massima riservatezza nell'utilizzo della propria banca dati con finalità redazionali e/o di invio del presente periodico. Ai sensi dell'art. 15 il ricevente ha facoltà di esercitare i suoi diritti fra cui la cancellazione mediante comunicazione scritta a EDIFIS Srl - Viale Coni Zugna 71 - 20144 Milano (o ai riferimenti sotto trascritti), luogo della custodia della banca dati medesima.
L’Industria della Gomma una rivista edita da:
Edifis S.r.l. Viale Coni Zugna 71 20144 - Milano - Italy Tel. +39 023451230 Fax +39 023451231 www.edifis.it
ASSOCIAZIONE NAZIONALE EDITORIA DI SETTORE
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
STRUMENTALI: PERCHÉ CONVIENE INVESTIRE ENTRO FINE 2022
Un interessante approfondimento di Franco Canna, che su Innovation Post (https://www.innovationpost.it/2022/10/11/credito-dimpostaper-acquisto-di-beni-strumentali-perche-conviene-investire-entrofine-2022/) fa il punto su fondi e incentivi per l’acquisto dei beni strumentali. Ripubblichiamo integralmente il pezzo, a beneficio delle industrie del mondo della gomma
FOCUS ESTRUSIONE
23 ESTRUSIONE “4.0” E SEMPRE PIÙ SOSTENIBILE
Le aziende produttrici di macchinari e processi per l’estrusione della gomma utilizzano strumenti sempre più performanti, in grado di soddisfare i requisiti del paradigma di Industria 4.0 e all’avanguardia dal punto di vista del risparmio e dell’efficientamento energetico. Cresce anche l’utilizzo di materie 100% riciclate, per ottenere prodotti di alta qualità riducendo le emissioni e rispettando l’ambiente
C2 Colmec u Comerio Ercole u Gruppo Italmatic
Maris Rubber Trade Machinery u Suprema Rubber Machinery
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MENSILE DEGLI ELASTOMERI E DEGLI ALTRI POLIMERI RESILIENTI
SOMMARIO ANNO 65 - NOVEMBRE
Normative
38 TUTELA DEI CONSUMATORI: LA DIRETTIVA OMNIBUS E IL SUO RECEPIMENTO Scopo della direttiva omnibus è una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell’Unione sulla protezione dei consumatori da clausole e condizioni abusive e in materia di indicazione dei prezzi dei prodotti di consumo
48 LA COMPRAVENDITA DELLA PARTECIPAZIONE
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NEL CAPITALE SOCIALE
Il nostro viaggio nel mondo delle leggi che regolano la compravendita prosegue con la seconda soluzione per valorizzare o comunque non disperdere l’avviamento creato dall’imprenditore quando decida di cedere interamente la propria partecipazione in una società di capitali
Dalle aziende
50 PICCOLE MACCHINE PER GRANDI RISULTATI CDG ha ampliato la gamma di presse con due macchine a iniezione orizzontale con forza di chiusura da 80 e 50 tonnellate. Due sistemi dalle dimensioni estremamente contenute, nei quali l’azienda vicentina ha concentrato una serie di soluzioni avanzate, a partire dalla tecnologia del vuoto integrale, per garantire lo stampaggio di articoli tecnici complessi ad alto valore aggiunto con qualsiasi tipologia di gomma e silicone
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News
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IL TACCUINO
Pneumatici di ricambio in Europa: auto e autocarri in crescita Banco BPM sostiene la transizione Green di Comerio Ercole u Certificati PEFC i compound di gomma naturale di Hexpol Compounding u Kraiburg TPE al K con elastomeri termoplastici sostenibili u REP International e RPM al K: innovazioni al servizio della produttività u Presse speciali Saspol al K u Nuove macchine d’ispezione visiva UTPVision al K u Pezzi di precisione in LSR stampati con pressa Engel al K u u
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GLI INSERZIONISTI DI QUESTO NUMERO
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
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RUBBER CLUB
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Cert. Iso 9001 ACTION TECHNOLOGY ITALIA S.p.A. Via Fiandre, 19 - 20083 Gaggiano (MI) Tel. 02.9082931 - Fax 02.90829333
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C2 s.r.l. Via Carlo Gazzo, 25 - 27029 Vigevano (PV) Tel. 0381 344813/4 info@c2macchinegomma.it www.c2macchinegomma.it
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
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Rassegna della stampa tecnica estera www.tiretechnologyinternational.com | APRIL 2012
INTERVIEWS
Jean-Pierre Jeusette general director, Luxembourg Innovation Center, Goodyear Dunlop Roger Sanders technical manager, Continental UK
EXPO REVIE
Letter of I più interessanti articoli usciti di recente sulle riviste tecniche the law internazionali specializzate e riguardanti materiali, applicazioni, processi, prove, misurazioni e destinati al settore della trasformazione della gomma. Letti e riassunti per voi dai nostri esperti Product W de from Tir buts Technologe Expo 2012y
Revolution or rush job? Important questions remain unanswered ahead of tire labeling’s introduction in European markets
MATERIE PRIME E APPLICAZIONI VALUTAZIONE DI COAGENTI DI RETICOLAZIONE IN SILICONE HCR (HEAT CURED RUBBER) E. Sharp, M. Dearth, J. Huth, Z. Ellashek, J. Slovensky, ACE Laboratories, Ravenna, Ohio (USA) - Rubberworld, giugno 2022, pag. 38-41 a gomma siliconica reticolata a caldo HCR (Heat Cured Rubber) possiede proprietà peculiari, come stabilità termica, resistenza agli agenti atmosferici, compatibilità e semplicità di processo. Tuttavia, a causa della durezza molto bassa del polimero grezzo, occorrono alti livelli di carica rinforzante per ottenere elevati valori di durezza e di proprietà fisiche e dinamiche, oltre all’utilizzo di ingredienti specifici come i coagenti per reticolazione perossidica. In questo articolo vengono presi in esame i coagenti TAC (triallilcianurato), TAIC (triallilisocianurato) e TMPTMA (trimetilpropanotrimetracrilato), mentre i perossidi valutati sono dicumilperossido, DCBP e DBPH. In teoria i principali fattori, che influenzano l’aumento di stato di reticolazione dell’elastomero con l’uso di coagenti multifunzionali, sono la reattività dell’elastomero verso l’a-
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
PICTURE-PERFECT
THE NEXT TOP MODEL
UNIVERSITY FOCUS
Bridgestone’s latest take on colored sidewalls is lightweight, and simple enough to be applied by dealers
We explore the role of tire data in vehicle performance simulations. Will engineers ever know enough?
Isoprene from cellulose: how the paper industry could enter the tire supply chain
strazione di idrogeno e l’addizione diretta di vinile, la compatibilità del coagente con l’elastomero, la stabilità delle specie di radicali formati e la microstruttura dell’elastomero che viene reticolato. Le differenze di polarità fra coagente ed elastomero possono dar luogo a un’ampia distribuzione di densità di reticolazione, dovuta a microdomini di coagente termoindurente omopolarizzato. Dopo aver illustrato struttura chimica e applicazioni generiche dei coagenti considerati, l’articolo li esamina nell’utilizzo in mescola siliconica di uso generale 40 ShA, insieme ai tre perossidi citati, rilevando di ciascuno proprietà fisiche, lacerazione e compression set. Viene effettuata anche una valutazione di proprietà dinamica dei tre coagenti con dicumilperossido, al fine di determinare le differenze comparative dei valori di modulo e di Tg. La conclusione dell’articolo è che, in quasi tutte le valutazioni, l’utilizzo di coagenti determina un aumento della durezza senza l’aggiunta in mescola di carica strutturale, il che costituisce un beneficio per il processo di mescolazione e le successive lavorazioni delle mescole. In qualche caso anche carico di rottura e modulo 300% migliorano con
l’utilizzo del coagente, mentre compression set e lacerazione non sono influenzati in modo rilevante. Il TAIC si dimostra il miglior coagente con i perossidi dicumile e DBPH, mentre il TMPTMA fornisce la migliore prestazione generale con DCBP. L’analisi DMA del dicumilperossido mostra miglioramenti nel modulo di stoccaggio a temperature elevate e ambiente e il TAIC migliora la prestazione della rigidità torsionale. RICICLO DELLA GOMMA DEGRADAZIONE ENZIMATICA DI VECCHI PNEUMATICI Scientists of Leibniz-Institute of Plant Biochemistry (IBP), Halle (Germany), scientists of Martin-Luther-University, HalleWittenberg (MLU), Halle and Wittenberg (Germany) - RFP n. 1/2022, pag. 19 a gomma sintetica è ormai un’alternativa indispensabile alla gomma naturale, ma è difficile da decomporre: in particolare, è la carenza di gruppi funzionali idrolizzabili nella catena principale del polimero che rende difficile riciclare la gomma sintetica. Mentre infatti la gomma naturale, che si ottiene come lattice dagli alberi di Hevea brasiliensis, è composta da unità isoprene esclusivamente in forma cis, la sua versione sintetica consiste
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ABBIAMO LETTO PER VOI
in una miscela di cis e trans-1,4-poliisoprene: la natura stessa si prende cura della degradazione della gomma naturale per mezzo di ossigenasi (enzimi) prodotte da batteri, che fino a oggi non sono stati ancora esaminati per la degradazione enzimatica del poliisoprene sintetico. L’esperimento condotto dagli scienziati di Halle utilizza un poliisoprene con rapporto cis-trans di 56 a 27 e la proteina di pulizia del lattice LcpK30, un’ossigenasi di gomma della varietà Streptomyces sp K30, basandosi sull’ipotesi che il più grande ostacolo per un’efficace degradazione enzimatica del poliisoprene sintetico sia la sua scarsa solubilità in acqua. Illustrata sinteticamente la metodologia dell’esperimento, il risultato è la rottura enzimatica del poliisoprene in oligoprenoidi con unità intatte di isoprene da 1 a 13. Le velocità di degradazione dell’approccio utilizzato vengono parago-
nate con quelle dei metodi tradizionali, constatando che l’ossigenase LpcK30 può tollerare i trans-isomeri del poliisoprene. Secondo gli autori dell’articolo, il lavoro svolto potrebbe servire per mettere a punto processi biotecnologici e metodi di dispersione per la degradazione del poliisoprene, nonché portare a importanti sviluppi per le future strategie di rilavorazione delle gomme sintetiche: questo è in linea con la classificazione della gomma naturale, da parte della Commissione Europea, come materia prima critica e con la conseguente e sempre più urgente necessità di sviluppare e ottimizzare processi di riciclo chimico o biotecnologico per scarti di pneumatici, gomma naturale e poliisoprene sintetico. MACCHINARI E ATTREZZATURE ESTRUSORE A DUE VITI CONTROROTANTI, PARALLELE E STRETTAMENTE COLLEGATE,
PER LA FILTRAZIONE DI MESCOLE ELASTOMERICHE R. Regalia, Pomini Rubber & Plastic s, HF Mixing Group, Rescaldina (Italia) Rubberworld, luglio 2022, pag. 24-28 ggigiorno la richiesta di prestazione e costanza delle mescole elastomeriche, le sempre più severe specifiche di proprietà fisiche, meccaniche, dinamiche e di aspetto visivo dei manufatti coinvolgono tutte le fasi della produzione di mescole, dopo la quale è comunque spesso assolutamente necessaria una filtrazione che elimini particelle di cariche non disperse o inquinanti. Sul mercato esistono parecchie tecnologie di filtrazione, sia per utilizzo in linea che fuori linea: in questo articolo viene presentata la prestazione del Filtex 110, un nuovo estrusore corto a due viti controrotanti, parallele e strettamente collegate. I risultati ottenuti mostrano che con la corretta progettazione delle viti
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RUBBER CLUB
è possibile ottimizzare la prestazione in termini di resa specifica, controllo della temperatura della mescola e pulizia dell’estrusore senza alcuna variazione nella reologia della mescola. In altre parole, è possibile massimizzare l’azione di pompaggio mantenendo lo scambio di calore a un livello ottimo, senza punti di stagnazione o di adesività all’interno dell’estrusore e senza perdita di materiale. Decisamente interessante il paragrafo successivo all’introduzione che, esplicitando in una chiara tabella vantaggi e svantaggi di cinque tecnologie di filtrazione, illustra le fasi del processo di filtrazione in termini di temperatura della mescola, sforzo di taglio, pulizia, manipolazione del materiale e installazione in linea e fuori linea. Accurata la sezione dedicata al nuovo estrusore Filtex 110 che, con l’ausilio di schemi delle sue parti e delle viti in rapporto alla legge di variazione di volume della camera, ne spiega il funzionamento. I risultati sperimentali, tenuto conto di produttività, temperatura della mescola, energia specifica e condizioni pratiche di operatività, sono riportati in una tabella in riferimento a polimeri NBR, EPDM, SBR e gomma siliconica. Il sommario finale enfatizza che la nuova tecnologia si basa essenzialmente sulla suddivisione delle viti nelle tre zone di alimentazione, transizione e alta pressione, con differenti requisiti di processo e conseguenti diverse geometrie. I risultati industriali mostrano ottime prestazioni sia per alimentazione a freddo che a caldo, superiori alla maggior parte delle tecnologie esistenti. LAVORAZIONI E METODI VALORE ECONOMICO DELLA DURATA DI MATERIALI PER SBAVATURA CRIOGENICA IN UN PROCESSO DI SBAVATURA CRIOGENICA R. Wieland, Emsodur USA, Dover, Delaware (USA) - Rubberworld, luglio 2022, pag. 30-33 12
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
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o scopo dell’articolo è quello di determinare il valore di qualità e durata di una selezione di materiali per sbavatura criogenica e il suo impatto su efficienza e redditività di un processo di sbavatura criogenica. Nell’ambiente attuale del lavoro, sempre competitivo e impegnativo, è essenziale che tutti i lavori di produzione abbiano sotto controllo efficienze e costi: questo vale in particolare per le aziende di stampaggio che utilizzano la sbavatura criogenica. In questo processo i costi principali sono costituiti dal criogeno (azoto liquido) e dal consumo del materiale di sbavatura, che fornisce l’energia cinetica per rimuovere la bava dai pezzi stampati e che viene riciclato nella macchina fino a quando si degrada a un livello tale da non possedere più la massa e l’energia cinetica necessaria per la sbavatura. La degradazione del materiale di sbavatura è dovuta al fatto che viene sottoposto a velocità molto alte, a elevati carichi di impatto quando entra in contatto con i pezzi stampati e la camera di sbavatura, ad abrasione con la ruota girante e a temperature molto basse che lo rendono più fragile. I principali produttori mondiali di materiale per sbavatura criogenica sono tre, fra cui Emsodur, che oltre al grado standard produce anche un grado ad alta prestazione, col nome Emsodur LT, capace di durare fino al 65 % in più rispetto ai prodotti concorrenti, consentendo così di ridurre i costi di un processo di sbavatura, grazie anche alla sua migliore qualità che, insieme alla maggiore durata, ne migliora l’efficienza. Il confronto fra Emsodur LT e altri materiali standard (Emsodur C e due prodotti concorrenti) è la base della ricerca riportata nell’articolo, che si compone dei seguenti paragraf i: prova di durata, senza pezzi stampati, con tabelle e figure che ripor tano i risultati anche della velocità di rottura dei materiali; velocità di rottura nel tempo;
dimensione e confronto delle lo ro strutture; variazione di dimensione e struttura; degradazione e sviluppo di polvere; confronto della degradazione fra materiali standard ed Emsodur LT dopo quattro ore di sbavatura continua; potenziale impatto economico dei materiali di sbavatura esaminati. L’ar ticolo è molto breve, con la maggior parte dell’esposizione dedicata a tabelle e figure, ed è consigliato a chiunque desideri rendersi conto di una lavorazione poco nota, ma essenziale per l’aspetto visivo dei manufatti di gomma stampati. PROVE E MISUR AZIONI PROPRIETÀ DI EL ASTOMERI MISUR ATE ED EL ABOR ATE DALL’OSCILLOGR AFO DMYO-V N. Akgerman, I. Saltuk, Tavdi Company, Providence, Rhode Island (USA) Rubberworld, luglio 2022, pag. 39-44 uesto studio intende dimostrare che è possibile de terminare velocemente le proprietà meccaniche degli elastomeri in modo attendibile e ripetibile, a prescindere dalla loro composizione chimica. A parte mettere in evidenza i risultati numerici, si vuole cercare di mostrare metodi visivi di confronto delle caratteristiche meccaniche: per illustrare questa valutazione visiva, si sono identificati i materiali con il colore usato per tracciare i risultati, in modo che la comparazione delle relative forme, pendenze e altre carat teristiche geometriche delle curve di dislocamento del carico fornisca una valutazione visiva di quale materiale possa essere il più adatto per una particolare applicazione. Le prove dinamiche e di isteresi mettono a confronto quattro mescole a base gomma naturale, con differenti rapporti di carica e con formulazioni di diverse durez ze, da 40 a 70 ShA. Si conducono anche prove ulteriori, confrontando i parametri degli stessi materiali di durez za 40 e 60 ShA a tre diver-
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ABBIAMO LETTO PER VOI
se temperature, per mostrare cosa accade alle proprietà meccaniche cambiando le temperature. I l co n ce t t o d e l l ’o s c i l l o g r a fo Yer zley dinamico me ccanico (DMYO -V ), basato genericamente sul suo predecessore AYO - IV, entrambi conformi al metodo di prova ASTM D945 -16, incorpora sia un trasduttore di dislocamento che una cella di carico. Posto che il software di controllo prova e di valutazione dati è in grado di controllare procedure di prova e valutarne i risultati (il che elimina quasi tutti gli errori umani) e che l’apparecchiatura può ef fettuare sia le prove di compressione che di taglio, sono tre i tipi di prove che si possono eseguire, ossia: prova dinamica, in condizioni di oscillazione libera alla frequenza naturale del sistema; prova di isteresi, essenzialmente una prova statica di carico/scarico; prova di scorri-
mento e assestamento. Corredata di grafici di grandi dimensioni, che riportano i tracciati delle prove, e da tabelle che riassumono i risultati delle prove, lo studio si ar ticola nei seguenti paragrafi: prova dinamica; densità di reticolazione; prova di isteresi; confronto dei risultati della prova dinamica per un materiale di durezza 40 ShA a differenti temperature. Lo studio, sia pure di non facile lettura per chi non ha esperienza della casistica af frontata, illustra compiutamente il funzionamento dell’oscillografo DMYO-V ed espone in dettaglio e in modo chiaro le modalità delle prove. Sulla scorta dei risultati ottenuti, si può a ragione concludere che il DMYO -V prevede piuttosto accuratamente il compor tamento dinamico dei componenti elastomerici sottoposti a sollecitazioni dinamiche ed è interessante notare che la gomma
risponde in modo diverso alle sollecitazioni, che subisce nelle prove dinamiche a oscillazione libera, fornendo valori di isteresi molto diversi in confronto a quelli che si ottengono quando è soggetta a un evento molto più lento sotto prove di isteresi a velocità controllata. MATERIE PRIME E APPLICAZIONI PRODOTTI POLIFUNZIONALI: ADDITIVI PER MESCOLE DI GOMMA CHE POSSONO OFFRIRE PIÙ DI UNA FUNZIONALITÀ J. Neilsen, Lanxess, Koeln, North RhineWestphalia (Germany) - Rubberworld, agosto 2022, pag. 26-33 viluppare e ottimizzare una mescola di gomma è davvero un’ar te, se si pensa che bilanciare ragionevoli carat teristiche di prove, esigenti proprietà di prestazione e limitazioni di costi richiede esperienza e familiarità con tutte queste componenti
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RUBBER CLUB
dello sviluppo. Già appare un’impresa ardua selezionare una corretta combinazione degli additivi ma, a questo proposito, il disporre di additivi, che svolgono più di una funzione, può semplificare la situazione, riducendo la complessità generale della formulazione della mescola e ottimizzandone la prestazione. Questo articolo si focalizza su cinque prodotti dispo nibili da Rhein Chemie, che servono più di uno scopo nella mescola. Ve diam o qui di s e gui to gli a d ditivi multifunzione presi in esame. Perkalink 900 (1, 3bis(citracominidolmetil)ben zene), sviluppato per ripristinare i legami polisolfurici, che si rompono per le severe condizioni di esercizio di manufat ti di gomma pesanti (grandi pneumatici fuoristrada, nastri traspor tatori ecc.), funziona come agente antireversione e come coagente perossidico. Nel primo caso rimane inattivo in condizioni di vulcaniz zazione ot timale in una mescola ad alto livello di gomma naturale, mentre si at tiva durante sovravulca niz z a z i o n e /s e r v iz i o p e r mante nere un alto livello di le gami e sviluppa anche for ti legami C- C, assenti nella mescola che non lo contiene. Nel secondo caso la sua efficacia di coagente è dimostrata dal confronto con altri tre coagenti (HVA-2, TRIM e TAC) in termini di viscosità Mooney, scottatura, curva reometrica, proprietà fisiche e resilienza. Vu l c a re n B D zT H (1, 6 b is(N , N - d i b e n z ilti o c ar b am o li diti o)es an o), che si comporta come agente antireversione, mantenendo sei le gami carbonio flessibili dopo so vravulcanizzazione, con una densità di reticolazione pari alla densità con vulcanizzazione ottimale. L’altro utiliz zo possibile è come sostituto dell’accelerante DPG in mescola battistrada di pneumatico green, con minima o nessuna emissione di anilina e senza interferire con la reazione di silanizzazione fra silice e silano. 14
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
Ditiofosfati, come ultra acceleranti e agenti antireversione. Come acceleranti non producono nitro sammine e si utiliz zano in sinergia con acceleranti primari (tiazoli e sulfenammidi) per vulcaniz z azione rapida con buon ritardo di scottatura. La loro tipologia predominante di legami mono e disolfurici, formati nei vulcaniz zati, fa sì che si riduca il fenome no della reversione, esemplificato nell’ar ticolo in una mescola battistrada pneumatico con sistema accelerante CBS più ditiofosfati, in confronto ad altri acceleranti secondari. Rhenogran ZDT-50, utilizzato per aumentare la protezione alla scottatura e per accelerare il processo di vulcanizzazione. R h e n o g r a n G e n i p l e x-70 , c o m e agente gonf iante e come at tivatore per agenti gonf ianti in me scole per gomma espansa. Il prodot to genera gas di ammoniaca, che inter ferisce con la formazio ne di nitrosammine di ammine secondarie, agisce come attivatore per gli agenti gonfianti primari e contribuisce esso stesso allo sviluppo delle celle. MATERIE PRIME E APPLIC A ZIONI PROPRIE TÀ DINAMICHE E PROPRIE TÀ MECC ANICHE E DINAMICHE DI MESCOLE HNBR RE TICOL ATE A PEROSSIDO V. Nasreddine, P. Spanos, Arlanxeo USA LLC, Pittsburgh, Pennsylvania (USA) Rubber world, agosto 2022, pag. 26-42 a gomma nitrilica idrogenata (HNBR) è un elastomero speciale, utiliz z ato in applica zioni impegnative nei settori automotive, industriale, petrolio e gas, grazie alla sua combinazione di ottima resistenza a calore, petrolio e abrasione, oltre all’elevata resistenza meccanica e alle ottime proprietà dinamiche e compression set. Scopo di questo ar ticolo è quantificare quali cambiamenti si possono aspettare dalla scelta di un grado di HNBR rispetto a un altro, nella fattispecie come cam-
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biano le sue proprietà al variare di contenuto di acrilonitrile (ACN), viscosità Mooney e doppi legami residui (RDB), così che il tecnolo go sia in grado di determinare gli ef fetti su parecchie proprietà. Viene così condotto un DOE (Design O f E xperiments), approccio statistico prima della fase di raccolta dati, con l’utiliz zo di gradi di HNBR commerciali disponibili e di una robusta progettazione con molte repliche e punti centrali. L’ar ticolo è indubbiamente valido e interessante per chi ha già esperienze di DOE e, in par ticolare, intende verificare la possibilità di prevedere, con utiliz zo del DOE per l’appunto, le proprietà di una mescola in HNBR o la selezione delle proprietà ottimiz zate di un polimero HNBR per ottenere le proprietà desiderate della mescola, soprat tut to quando è necessario un bilanciamento delle pro prietà per specif iche applicazio ni. Tuttavia la trattazione è troppo complessa per poterla riassumere e lasciamo quindi la lettura a chi è interessato all’argomento. MATERIE PRIME E APPLIC A ZIONI MIGLIOR ATE GUARNIZIONI DI TENUTA A BASSA TEMPER ATUR A PER PE TROLIO E GAS R.R. Campbell, Greene, Tweed & Co. LLC, Lansdale, Pennsylvania (USA) Rubber world, agosto 2022, pag. 44-52 u a l c u n o f o r s e r i co r d a i l disastro della Space Shuttle Challenger (28 gennaio 1986), ma pochi probabilmente sanno che la causa fu il guasto a una guarnizione nel segmento del razzo destro a propellente solido, ch e p rovo cò una f u o r ius cit a di fiamme, che causò un cedimento strutturale del serbatoio esterno contenente idrogeno e ossigeno liquidi. Questo av venimento fo caliz zò l’at tenzione sul catastro fico ef fetto di basse temperature sull’ef f icienza della guarnizione, che deve fornire la pres tazione prevista. È risaputo tut tavia che l’industria di petrolio e gas sigilla
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ABBIAMO LETTO PER VOI
con successo idrocarburi, carburanti raf finati, lubrif icanti e gas a temperature molto basse: c’è allora da chiedersi quale combinazione di materiali, progettazione e omologazione assicurino la loro tenuta in queste applicazioni. Se si pensa poi a guarnizioni di tenuta utilizzate in paesi all’estremo Nord, Alaska per esempio, che lavorano senza problemi a temperature bassissime (oltre i -50 °C) senza perdita di tenuta, si deve convenire che tipi e prove di omologazione degli elastomeri utilizzati rivestono una grande impor tanza. Questo studio si occupa proprio di tale casistica e confronta mescole di elastomeri standard con quelle di nuovi elastomeri per basse temperature, fornendo informazioni sulla chimica dei polimeri che migliora le prestazioni al freddo di HNBR, FKM e FFKM. Si af fronta anche l’argomento della transizio ne vetrosa dei materiali di tenuta a pressione molto alta e con mantenimento di adeguata tenuta a basse temperature; questo perché le guarnizioni per gas naturale liquefatto, idrogeno puro e miscele idrogeno/metano richiedo no la disponibilità dei migliori materiali, delle migliori progettazioni e del migliore approccio alle prove di omologazione. Il primo paragrafo dello studio si occupa delle prove a bassa temperatura per guarnizioni di gomma e plastica per petrolio e gas, che misurano differenti proprietà (Tg, Tg dinamica, temperatura di ritrazione, temperatura di infragilimento ecc.), tutte debitamente spiegate con riferimento alle varie norme che le disciplinano. Si passa quindi al confronto delle proprietà a bassa temperatura di diversi elastomeri e plastiche, par tendo da NBR e HNBR per arrivare a FKM, di cui DuPont introdusse già nel 1976 il grado GLT, con Tg a -32,7 °C, e GFLT, con Tg a -26 °C. È questa la parte più corposa dello studio, che prende in considerazione ben sei tipi di mescole a base FKM, focalizzandosi in particolare su quella denominata 938, la migliore fra quelle esaminate, di cui si rilevano le temperature di perdita e di recupero della tenuta. Successivamente vengono esaminati i polimeri FFKM, la cui resistenza al calore (+320 °C) e agli agenti chimici è analoga a quella del PTFE (ad esempio Teflon® di DuPont), con resistenza a basse temperature fino a -35 °C. Di rilievo anche il paragrafo dedicato alle plastiche molto speciali (ad esempio il polimero PAEK/ PEEK), utilizzate per guarnizioni di tenuta a basse temperature, fra le quali ci sono materiali con resistenza ad alte e basse temperature e pressione ben superiori a quelle della gomma.
MONDOGOMMA
di Daniela Garbillo
Euromap: ottimismo, nonostante la crisi energetica Alla vigilia del K di Düsseldorf, Euromap, l’Associazione europea dei produttori di macchine per materie plastiche e gomma, presieduta da Luciano Anceschi, ha reso noti alcuni dati sull’andamento del mercato, che risulta ancora ben posizionato nonostante la crisi. Per il periodo 2021-2026, le previsioni indicano un aumento del 21%
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l valore di produzione previsto per le macchine per materie plastiche e gomma in Europa nel 2022 sarà - come nel 2021 - di circa 15 miliardi di euro. Osservando il trend degli ultimi dodici anni, tuttavia, si può notare una crescita costante della produzione. Ciò si riflette anche nell’andamento della domanda globale di materie plastiche. Per il periodo 2021-2026, le previsioni indicano un aumento del 21%. La domanda di macchine e attrezzature per la lavorazione è evidente in tutti i principali mercati di vendita e continuerà a crescere. Le esportazioni mondiali di macchinari per materie plastiche e gomma sono raddoppiate, pas-
sando da 12 miliardi di euro nel 2001 a 24 miliardi di euro nel 2021. È da notare che la quota delle esportazioni cinesi è cresciuta in modo sovraproporzionale, passando da meno del dieci al 24%. L’Europa continua a essere in testa con una quota del 47% delle consegne. Sebbene la situazione degli ordini sia attualmente limitata, l’industria europea delle macchine per materie plastiche e gomma non ha problemi strutturali. Tuttavia, come l’industria delle materie plastiche nel suo complesso, sta affrontando una serie di sfide. LE SFIDE IN CORSO Il problema della catena di approvvigio-
namento non è ancora stato risolto, i prezzi del gas e dell’acciaio stanno esplodendo. Per mettere le cose in prospettiva, il gas copre solo un quarto del fabbisogno energetico europeo; prima della carenza, il 40% di questo proveniva dalla Russia. Attualmente è solo l’8% e gli impianti di stoccaggio del gas sono ben pieni. Tuttavia, è importante sviluppare o ampliare subito le fonti di energia alternative e rigenerative. L’industria è nel pieno del processo di trasformazione verso un’economia circolare. L’attuale situazione di aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime è vista come una conferma, piuttosto che un ostacolo, per proseguire coerentemente su questa strada.
Shares on World Production of P&R Machinery 2001
Percent
2021
Total Production: 17,055 m €
Total Production: 38,597 m €
3 | EUROMAP Press Conference 5 Oct 2022
Andamento della produzione di macchine per materie plastiche e gomma dal 2001 al 2021.
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TREND
Shares on World Export of P&R Machinery 2021
2001 Percent
Total Export: 12,228 m €
Total Export: 23,713 m €
4 | EUROMAP Press Conference 5 Oct 2022
La quota delle esportazioni cinesi è passata da meno del dieci al 24% in dieci anni. ECONOMIA CIRCOLARE, DIGITALIZZAZIONE, CLIMA I produttori europei di macchine per materie plastiche e gomma sostengono i temi chiave del K 2022 - economia circolare, digitalizzazione, protezione del clima. Con le loro tecnologie, danno un contributo decisivo alla realizzazione dell’economia circolare della
plastica. Nel Forum sull’Economia Circolare alla fiera K, hanno mostrato importanti fasi del ciclo su macchine in funzione, dalla preparazione dei rifiuti plastici e la rigranulazione alla lavorazione dei materiali riciclati. Un altro punto focale per i costruttori di macchine è la digitalizzazione. Il collegamento in rete delle macchine è la chiave per una maggiore effi-
cienza, tracciabilità, monitoraggio delle condizioni o apprendimento automatico. Grazie all’accordo sul linguaggio OPC UA, in combinazione con i modelli informativi standardizzati da Euromap, l’integrazione di macchine di diversi produttori in un sistema comune, indipendente dalla piattaforma, è stata notevolmente semplificata. u
Total exports of P&R Machinery to different regions excluding intra-European exports (2020)
Percent
5 | EUROMAP Press Conference 5 Oct 2022
Esportazioni totali di macchine per materie plastiche e gomma nel 2020.
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
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MONDOGOMMA
di Daniela Garbillo
Nasce il tavolo di lavoro di Federazione Gomma Plastica dedicato all’energia Formato da delegati delle aziende associate, il tavolo affidato a Marco Bergaglio si pone l’obiettivo di ascoltare le esigenze dei due settori industriali rappresentati su un tema di rilevanza strategico per il sistema industriale italiano, che sta pesantemente impattando sui costi e quindi sulla vita delle imprese, e di riportare quanto condiviso alle istituzioni competenti, tramite il Gruppo Tecnico Energia promosso da Confindustria
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ederazione Gomma Plastica, l’organizzazione di categoria che sostiene gli interessi delle Industrie della Gomma, dei Cavi Elettrici e delle Industrie Trasforma-
trici di Materie Plastiche, ha deciso di costituire un tavolo di lavoro federativo sul tema energia, aperto ai delegati di tutte le Aziende Associate, esperti e interessati a un
tema di rilevanza strategico per il sistema industriale italiano, che sta pesantemente impattando sui costi e quindi sulla vita delle imprese, soprattutto manifatturiere.
Foto di Gerd Altmann da Pixabay.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
CARO ENERGIA
Il coordinamento del tavolo è affidato a Marco Bergaglio, vice Presidente della Federazione e delegato federativo nel Gruppo Tecnico Energia di Confindustria, per il biennio 2022-2024. I COSTI ENERGETICI PER LE IMPRESE La crisi dei prezzi energetici continua a provocare gravi ripercussioni su tanti settori industriali, compresi quelli della gomma e della plastica. Secondo il rapporto previsionale del Centro Studi di Confindustria, reso pubblico l’8 ottobre, i costi energetici delle imprese italiane nel 2022 sfioreranno il 10% dei costi di produzione, pari a 110 miliardi in più in bolletta: in particolare nei settori gomma e plastica i costi energetici, rispetto al periodo prepandemia sono passati da circa il 5% all’11% dei costi di produzione. Complessivamente, l’incidenza dei costi energetici sul totale sale da 4,6% a 9,8%, livelli insostenibili, ai quali corrisponde, nonostante un rialzo dei prezzi di vendita eterogeneo per settori, una profonda riduzione dei margini delle imprese. In caso di blocco totale del gas russo, si avrebbe una carenza di offerta di gas in Italia pari a circa il 7% della domanda, con impatti rilevanti su attività e valore aggiunto specie nel settore industriale; secondo il rapporto di Confindustria, queste conseguenze potrebbero essere limitate se fossero efficaci le misure predisposte per il contenimento dei consumi. Se il prezzo del gas schizzasse in modo duraturo ai valori del picco toccato in agosto (330 euro/mwh, per esempio nel caso di blocco dell’import dalla Russia) l’impatto addizionale sul PIL sarebbe di -1,5% nel 2022-23; viceversa, se si riuscisse a imporre un tetto di 100 euro al prezzo del gas, il PIL guadagnerebbe l’1,6% nel biennio. “D’accordo con il Presidente Marco Do e con il Consiglio Generale della Federazione – ha commentato Marco Bergaglio – ritengo necessario
Marco Bergaglio, vice Presidente della Federazione e delegato federativo nel Gruppo Tecnico Energia di Confindustria.
monitorare in maniera continuativa la situazione sempre più preoccupante connessa alla crisi energetica mondiale, così come ascoltare le istanze di due importanti settori industriali manifatturieri quali la gomma e la plastica, impattati for-
temente da questa crisi ed essere preparati in maniera adeguata, per capire come agire e per suggerire le misure più opportune al Governo e alle istituzioni competenti, in coordinamento con il Gruppo Tecnico Confederale”. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
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MONDOGOMMA
di Franco Canna
Credito d’imposta per acquisto di beni strumentali: perché conviene investire entro fine 2022 Un interessante approfondimento di Franco Canna, che su Innovation Post (https://www. innovationpost.it/2022/10/11/credito-dimposta-per-acquisto-di-beni-strumentali-perche-convieneinvestire-entro-fine-2022/) fa il punto su fondi e incentivi per l’acquisto dei beni strumentali. Ripubblichiamo integralmente il pezzo, a beneficio delle industrie del mondo della gomma
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on il 2022 si conclude il biennio d’oro del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali finanziato dal PNRR. Si tratta infatti del biennio che ha registrato le aliquote più alte mai concesse dallo Stato e che, verosimilmente, non torneranno più a questi livelli. Per il triennio 2023-2025, infatti, gli incentivi previsti dal piano Transizione 4.0 sono stati rinnovati (a carico delle finanze dello Stato) solo parzialmente e con aliquote di fatto dimezzate. Il 31/12/2022 è quindi una data spartiacque molto importante sia per gli investimenti avviati nel 2021 sia per quelli del 2022. Vediamo nel dettaglio tutte le scadenze e i vantaggi per chi investe entro il 31/12/2022.
tazione del paradigma Industria 4.0 (beni 4.0) si ha diritto al massimo dell’incentivo, cioè: - il 50% per acquisti di beni 4.0 fino a 2,5 milioni; - il 30% per investimenti da 2,5 a 10 milioni; - il 10% per investimenti da 10 a 20 milioni. Per i beni strumentali non 4.0 si ha diritto al credito d’imposta del 10%.
Gli acquisti del 2022 Per quanto riguarda gli acquisti dell’anno corrente non prenotati nel 2021, la normativa dispone le seguenti aliquote. Per i beni 4.0: - 40% per investimenti fino a 2,5 milioni; - 20% per investimenti da 2,5 a 10 milioni; - 10% per investimenti da 10 a 20 milioni.
I BENI STRUMENTALI MATERIALI Beni prenotati nel 2021 Per quanto riguarda gli acquisti prenotati entro il 31/12/2021 con un acconto pari al 20% dell’importo complessivo, la legge di conversione 25 febbraio 2022, n. 15 del decreto milleproroghe (decreto-legge 30 dicembre 2021, n. 228) ha prorogato la data ultima per la consegna dei beni, originariamente fissata al 30/06/2022, al 31/12 2022 sia per i beni 4.0 che per i beni strumentali ordinari. In caso di accesso alle aliquote 2021, per i beni rispondenti ai requisiti previsti dalla normativa per l’implemen20
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
Foto di Gerd Altmann da Pixabay.
TRANSIZIONE 4.0
Per i beni strumentali ordinari l’aliquota è fissata al 6%. Anche in questo caso è possibile estendere la data di consegna al 2023, “prenotando” l’incentivo con un ordine effettuato entro il 31/12/2022 e versando un acconto del 20%. Attenzione, in tal caso il termine ultimo per le consegne è fissato al 30/06/2023.
Rdc
Che cosa succede dal 2023 Per quanto riguarda gli acquisti effettuati dal gennaio 2023 in poi e non prenotati quest’anno gli incentivi diminuiranno drasticamente. In particolare per i beni 4.0 le aliquote seguiranno questo schema: - 20% per investimenti fino a 2,5 milioni; - 10% per investimenti da 2,5 a 10 milioni; - 5% per investimenti da 10 a 20 milioni. Per quanto riguarda i beni strumentali non 4.0 invece non c’è più alcun tipo PaginaPubblicitaria Corretta MAGGIO 2016.pdf di agevolazione.
I BENI STRUMENTALI IMMATERIALI (SOFTWARE) Per quanto riguarda i beni strumentali immateriali (software), occorre distinguere tra quelli rientranti nell’allegato B (cosiddetti software 4.0) e quelli ordinari. Beni strumentali immateriali 4.0 Per i beni immateriali 4.0 acquistati nel 2021 con acconto pari al 20% è stata concessa la stessa proroga per le consegne riservata ai beni materiali: c’è dunque tempo fino al 31/12/2022 e l’aliquota è pari al 20%. Per quanto riguarda i beni acquistati nel 2022 l’aliquota, originariamente fissata al 20%, è stata aumentata al 50% dal cosiddetto decreto aiuti. Il beneficio vale per i beni strumentali immateriali 4.0 acquisiti dal 1° gennaio 2022 e fino al 31 dicembre 2022 ovvero entro il 30 giugno 2023, 27/05/16 15:42 a1 condizione che entro la data del 31
dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione. Per il 2023 l’aliquota è destinata a tornare al 20%. Beni strumentali immateriali non 4.0 Per i beni immateriali non 4.0, l’aliquota prevista per gli acquisti nel 2022 è pari al 6%. Anche in questo caso il credito d’imposta può essere esteso fino al 30 giugno 2023 a condizione che entro la data del 31 dicembre 2022 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione. Come nel caso dei beni strumentali materiali non 4.0, anche per i beni strumentali immateriali non 4.0 l’incentivo non è stato rinnovato per il 2023. u
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Estrusione “4.0” e sempre più sostenibile Le aziende produttrici di macchinari e processi per l’estrusione della gomma utilizzano strumenti sempre più performanti, in grado di soddisfare i requisiti del paradigma di Industria 4.0 e all’avanguardia dal punto di vista del risparmio e dell’efficientamento energetico. Cresce anche l’utilizzo di materie 100% riciclate, per ottenere prodotti di alta qualità riducendo le emissioni e rispettando l’ambiente
Foto di Shirley Hirst da Pixabay L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
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Macchinari “Industry 4.0 ready”
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a C2 srl è un'azienda meccanica, con sede a Vigevano, in provincia di Pavia, che ha maturato un’esperienza di oltre 40 anni nel settore dei macchinari per la lavorazione della gomma. Tra le altre attività, revisiona completamente, nel rispetto delle normative di sicurezza vigenti, qualsiasi macchinario per il settore gomma, comprese le trafile per l'estrusione. Tutte le lavorazioni vengono eseguite nell'officina dell'azienda. Durante la revisione vengono considerate innanzitutto le
richieste del cliente inerenti a specifici aspetti o problemi della lavorazione. Vengono approntate viti a tolleranza iniziale e, soprattutto, profili a disegno dell'utilizzatore. Per quanto riguarda il cambio del filtro, la soluzione adottata da C2 consiste nell'installazione di un bloccaggio testa a "clip-clap", che consente una maggiore rapidità di intervento durante le fasi di manutenzione. I macchinari proposti soddisfano i requisiti delle più recenti metodologie di Industria 4.0. Per quanto riguarda il settore dell’estrusione, la prerogativa più rilevante dell’attività di C2 è di avere una disponibilità di macchinari usati a deposito, attualmente circa 30 unità, di varie marche e di varie grandezze, partendo da trafile per estrusione da 170 mm di diametro fino ad arrivare a 45 mm di diametro (nelle foto tre trafile con diametri da 90, 150 e 200 mm). Le macchine si possono ritenere ottime in un rapporto qualità-prezzo ma l’interesse maggiore per il cliente finale è la brevità di tempo che intercorre tra la scelta della macchina prima della revisione e la consegna della trafila, che viene fornita in accordo alle norme vigenti con marcatura CE. u
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COLMEC
Vulcanizzazione a basso consumo energetico
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l moderno impianto di vulcanizzazione ideato da Colmec combina il meglio delle tecnologie dei sali fusi e dell’aria calda ad alta velocità. Questa tecnologia, brevetta, è stata di recente aggiornata e la circolazione dell’aria forzata completamente riprogettata al fine di ottenerne un ricircolo completo. A fronte di una migliore distribuzione energetica sul profilo, si aggiunge anche il beneficio di un notevole recupero energetico. È un impianto a uso “universale”, infatti non esistono limitazioni al tipo di mescola processata (zolfo o perossido), né limitazioni geometriche relative alla figura né alla dimensione della sezione del profilo da estrudere. È inoltre di facile utilizzo con costi di gestione bassi raffrontati alle performance tecnologiche ottenute. Il nuovo impianto di vulcanizzazione è diviso in due zone: zona pioggia e zona aria calda La zona pioggia di sale, la prima che incontra il profilo, ha il compito di ricoprire completamente di sale fuso la superficie del profilo. Questo è fondamentale per impedire all’ossigeno presente nell’aria di interrompere la vulcanizzazione superficiale del prodotto nel caso di mescole perossidiche. Il profilo prosegue poi nella seconda zona, dove la sua superficie è lambita dall’aria calda ad altissima velocità.
Grazie a questa altissima circolazione d’aria il coefficiente di scambio termico è così alto da poter permettere una rapida vulcanizzazione anche per profili di alta grammatura per metro. Una prerogativa di questa tecnologia è il costante riciclo dell’aria calda che ritorna subito in circolazione senza dispersione termica. Le diverse zone a circolazione d’aria hanno la possibilità di operare a temperature tra loro diverse, così come può essere diversa la velocità dell’aria stessa. Infine il galleggiamento, al posto dell’immersione, consente di ridurre in termini di volume la quantità di sale da scaldare. Quindi, consente una accensione più rapida e un minor consumo energetico per lo scioglimento e il mantenimento in temperatura del sale fuso. Molti altri accorgimenti rendono questo nuovo impianto all’avanguardia sotto l’aspetto del risparmio ed efficientamento energetico. Ad esempio: il recupero del calore dei fumi che vanno al camino, utilizzati per preriscaldare l’immissione di aria fresca; il recupero dei sali disciolti nell’acqua di lavaggio che garantisce uno scarico industriale pulito e rispettoso delle normative vigenti. u
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
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FOCUS
COMERIO ERCOLE
Circolarità ed energy saving: la nuova frontiera della sostenibilità
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ifiuti e scarti di produzione nascondono un enorme valore. E possono venire a nuova vita sotto forma di manufatti in grado di competere con quelli a base di materiali vergini. Spetta all’economia circolare di attivare circuiti virtuosi in tal senso. Muovendo da questa visione, Comerio Ercole e il partner Proge Plast Engineering hanno avviato un nuovo progetto di R&S volto allo sviluppo di un processo produttivo basato su una speciale evoluzione delle tecnologie proprie di
estrusione e calandratura, che utilizza materie 100% riciclate per ottenere prodotti altamente performanti, capaci di adempiere le certificazioni richieste in settori molto spinti come quello sportivo o della mobilità. Il progetto, cofinanziato dal MiSE attraverso il “Fondo crescita sostenibile”, attinge dall’enorme disponibilità di materia prima seconda costituita dai rifiuti elastomerici e termoplastici delle più svariate fonti, per attuare un’innovazione di prodotto e di processo in forte discontinuità rispetto allo stato dell’arte internazionale.
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L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
ESTRUSIONE
I nuovi prodotti guardano in primis al settore sportivo professionistico, noto per le elevate aspettative prestazionali e per la severità delle norme a cui sottostare, ma ammiccano anche ad altri impieghi come mezzi e infrastrutture per trasporti pubblici. Il nuovo processo offre ai clienti storici del ramo tyre e articoli tecnici una valida alternativa per gestire i loro scarti di lavorazione, così come i loro prodotti tipici giunti allo stadio di fine vita (es. ELT). Il nuovo processo è altresì pensato per operare in continuo, risultando così molto meno energivoro di quelli tradizionali, il che aggiunge un importante aspetto di energy saving in un’epoca come l’attuale in cui l’energia si scopre essere un fattore scarso oltre che costoso. u
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FOCUS
GRUPPO ITALMATIC
Non solo impianti di estrusione
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al 1967 il Gruppo Italmatic è leader nella produzione di impianti di estrusione per l’industria della gomma. Le principali applicazioni sono per il settore del rivestimento in gomma dei cilindri e quello della ricostruzione dei pneumatici, ma vengono coperte tutte le restanti applicazioni nei settori dell’industria della gomma. La gamma degli estrusori prodotta è particolarmente completa. Si parte da piccoli impianti con vite diametro 50 per arrivare a grossi impianti con vite diametro 150 a pioli per soddisfare le esigenze dei clienti che necessitano di elevata produttività. Sono disponibili un numero considerevole di optional per customizzare gli impianti alle specifiche esigenze dei clienti. La produzione degli estrusori avviene presso il complesso industriale di Cassina de’ Pecchi (MI), mentre presso quello di Capannori (LU) vengono fabbricate le autoclavi, le presse e gli stampi per soddisfare qualsiasi esigenza dell’industria della gomma. Sempre a Capannori Italmatic dispone di due
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ESTRUSIONE
impianti completi per il rivestimento in gomma di cilindri e per la produzione di gomme piene superelastiche per carrelli elevatori, che funzionano con macchinari di fabbricazione Italmatic, con il vantaggio che la clientela può in qualsiasi momento vedere gli impianti in produzione ed eseguire prove prima di procedere all’ordine d’acquisto. Punto di forza del Gruppo Italmatic è la software house Ramel Gigapiù con sede a Capannori, specializzata nella realizzazione di quadri elettrici bordo macchina, fornitura della migliore componentistica hardware ed elaborazione del software industriale, in grado di fornire assistenza tecnica da remoto post-vendita in tutto il mondo, grazie a uno staff di circa 50 tecnici specializzati. Accanto alla linea completa di macchinari per l’industria della gomma, Italmatic produce anche la serie completa di consumabili come mole car-
bide, lame. A completamento della suddetta gamma, Italmatic fornisce all’industria della gomma torni, rettifiche, lucidatrici e dispone di un comple-
to e aggiornato know-how nel settore delle mescole, in particolare per la produzione di pneumatici e rivestimento cilindri. u
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Devulcanizzazione performante a due fasi
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er produrre gomma devulcanizzata con standard qualitativi molto elevati, Maris ha ideato e brevettato un nuovo processo di devulcanizzazione a due fasi. Per devulcanizzazione si intende un processo di rottura selettiva dei legami S-S e C-S dell’elastomero che apporta solo una limitata degradazione della struttura polimerica (legame C-C). La prima fase prevedere la devulcanizzazione della gomma mediante estrusore bivite corotante – caratteristiche equivalenti a Evorec Rubber. La così gomma devulcanizzata andrà ad alimentare, mediante connessione diretta, il secondo estrusore. La seconda fase, data dalla combinazione di un estrusore monovite e di un cambiafiltro, offre la possibilità
di ottenere notevoli vantaggi. Innanzitutto il raffreddamento repentino della gomma devulcanizzata: questa operazione permette di contenere la temperatura della bandella estrusa minimizzando la degradazione della gomma. Gli effetti sono osservabili sia in termini di proprietà meccaniche del materiale riciclato, che in termini di ridotte emissioni di gas odorigeni. Altro importante vantaggio, la filtrazione della gomma: questa operazione, resa possibile grazie all’elevata capacità di spinta dell’estrusore monovite, consente di filtrare la gomma devulcanizzata prima della sua estrusione, incrementando ancora una volta le proprietà meccaniche e, più in generale, le qualità del materiale riciclato. u
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RUBBER TRADE MACHINERY
Raffreddamento e raccolta di alta qualità per la striscia continua
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l raffreddamento e la raccolta della striscia continua proveniente da estrusore è l’ultima fase di un processo altamente tecnologico che richiede importanti investimenti in macchinari sempre più innovativi e caratterizzati da un livello di qualità molto elevato. Per questo motivo è necessario che nulla venga trascurato anche dopo che la striscia di gomma ha preso la sua forma definitiva, fuori dalla testa di estrusione. Processi di raffreddamento poco accurati e sbrigativi possono compromettere il risultato finale e inficiare tutti gli sforzi fatti per ottenere un prodotto di alta qualità. Durante il raffreddamento deve essere garantita la stabilità e l’uniformità del processo all’interno del batch-off, oltre che un trattamento “gentile” della striscia. Queste caratteristiche sono necessarie soprattutto durante i primi secondi dopo l’uscita dalla testa di estrusione, quando la temperatura del materiale scende rapidamente. In queste fasi, differenze nella tensione della striscia possono incidere sulla sua geometria definitiva in termini di spessore e larghezza, mentre la scarsa accuratezza nella fase di asciugatura può provocare accumuli indesiderati di antiadesivo sulla sua superficie. La soluzione che garantisce una totale uniformità di processo e un trattamento della striscia che sia uguale e costante in ogni sua parte, è rappresentata dal raffreddatore STC di Rubber Trade Machinery. Questo innovativo batch-off raffredda le mescole
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ESTRUSIONE
provenienti da estrusore in due fasi. Nella prima fase un bagno in acqua o antiadesivo liquido a temperatura controllata garantisce uno “shock” termico alla striscia che diventa subito più stabile e consistente. Nella seconda fase una ventilazione mediante aria ambiente provvede ad asciugare velocemente la striscia in modo che arrivi alla fase di raccolta su pallet o in bancale completamente asciutta. Per quanto riguarda la raccolta finale, Rubber Trade Machinery è in grado di fornire ogni tipo di formato con una raccolta di elevatissima precisione e in modalità completamente automatica, senza necessità di intervento manuale. È possibile raccogliere la striscia continua in qualsiasi genere di contenitore. Altri tipi di raccolta spesso richiesti sono in bobina e, per le strisce di larghezza maggiore, in lastre tagliate a misura, pesate e depositate automaticamente in una o più cataste con estrema precisione. u
Rubber Trade
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Advanced Compounds Treating Machinery
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ESTRUSIONE
FOCUS
SUPREMA RUBBER MACHINERY
Gamma completa di pompe a ingranaggi
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uprema Rubber Machinery è produttore di macchinari gomma specializzato in presse a iniezione e pompe di estrusione; la missione di Suprema è la progettazione e la realizzazione di macchine innovative per l’industria della gomma combinando la tecnologia dell’iniezione con quella tipica della estrusione. Nel campo estrusori pompa Suprema offre un programma completo di pompe a ingranaggi autonome o da accoppiare ad estrusori (da 30 a 180 mm), singoli o bivite. Le pompe sono disponibili con volumi variabili da pochi cc sino ai 2.500 kg/h, con ingranaggi lineari, a spirale oppure a lisca di pesce. Gli estrusori, realizzati attraverso partner manifatturiero esterno, sono realizzati come standard con vite a rapporto 22:1 per la miglior plastificazione del materiale e per rendere la fase di degasaggio fluida e senza perdite di materiale; esistono anche versioni a lunghezza ridotta per materiali che non esigono grosse lavorazioni e per il silicone, con rapporto lunghezza-diametro riducibile a 14:1 o 10:1. Suprema ha sviluppato inoltre geometrie idonee a processare gomma rigenerata e fornisce attraverso propri partner anche linee complete di estrusione con forni ad aria calda e microonde. u
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Da oltre 40 anni PMG è tra i più qualificati produttori di mescole a base di elastomeri speciali ad alte prestazioni. In questi anni abbiamo consolidato la nostra presenza sui mercati globali con il sito produttivo di PMG East in Romania per fornire ai nostri clienti soluzioni innovative e personalizzate direttamente nelle loro aree di competenza. Dal 2016 PMG è presente in Cina con il sito produttivo di PMG Rubber Technology Changshu tre linee produttive Since 1976diwith more than con 40 years of experience PMG di is aFKM global leadin rubber compounds. The production at PMG Italy is in three mixing plants to pro e di mescole organiche nere, un team locale di esperti tecnici e commerciali ed una struttura coloured compounds and the mixing unit dedicated to FKM compounds w di R&D per essere sempre più vicini ai nostri clienti nell’area Asia Pacifico. compounds. PMG production is based on all specialty elastomers and the
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PMG East Srl. started operations in January 2006 at Timisoara (Romania) black compound. The site is equipped with a state of the art mixing line to Eastern Europe.
PMG SpA Cenate Sotto (Bg) - Italia Via Europa 3 PMG Rubber Technology (Changshu) CO Ltd. Tel. +39 035 941046 - Fax +39 035 944157 In December 2016, PMG Rubber Technology Ltd has started operations in Ch PMG East S.r.l. 300645 Timisoara - Romania Str. I. Slovici, 135 Tel. +40 356 425940 - Fax +40 356 425941 PMG Rubber Technology Changshu Changshu - Cina 55 Yangguan Avenue Building E 2-3, Fervent Industrial Park Tel. +86 512 83861999
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NORMATIVE
di Beatrice Garlanda
Tutela dei consumatori: la direttiva omnibus e il suo recepimento Scopo della direttiva omnibus è una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell’Unione sulla protezione dei consumatori da clausole e condizioni abusive e in materia di indicazione dei prezzi dei prodotti di consumo
Foto di Steve Buissinne da Pixabay.
L
a Gazzetta Ufficiale del 12 settembre 2022 ripubblica la legge 4 agosto 2022 di delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l’attuazione di altri atti normativi dell’Unione europea- Legge di delegazione europea 2021, corredata dalle relative note. Si segnala che la prima pubblicazione (G.U. del 26 agosto 2022) non conteneva le note. Tale legge prevede, tra l’altro, che sia recepita la direttiva (UE) 2019/2161 (cd. direttiva omnibus), che modifica le direttive 93/13/ CEE, 98/6/CE, 2005/29/CE e 2011/83/UE concernenti una migliore applicazione e una modernizzazione delle norme dell’Unione sulla protezione dei consumatori, Sono stabiliti i principi e i criteri direttivi del recepimento stesso. Nel recepimento della direttiva omnibus vanno osservati i princi38
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pi e i criteri generali di cui all’art. 32 della legge 234/2012 recante norme generali della partecipazione dell’Italia alla formazione e all’attuazione della normativa e delle politiche dell’UE. In particolare l’articolo dispone, inter alia, che i decreti legislativi derivanti da un legge di delegazione europea siano informati ai seguenti principi e criteri direttivi generali: a) le amministrazioni interessate attuano i decreti legislativi secondo il principio della massima semplificazione dei procedimenti e delle modalità di organizzazione e di esercizio delle funzioni dei servizi; b) per un miglior coordinamento con le discipline vigenti per i singoli settori interessati dalla normativa da attuare sono introdotte le modifiche necessarie delle discipline stesse, anche attraverso il
CONSUMATORI
riassetto e le semplificazioni normativi, con l’indicazione esplicita delle norme abrogate; c) gli atti di recepimento di direttive UE non possono contenere l’introduzione o il mantenimento di livelli di regolazione superiori a quelli minimi previsti dalla direttive stesse; d) al di fuori dei casi previsti dalle norme penali vigenti, se necessario per assicurare l’osservanza delle disposizioni contenute nei decreti legislativi, sono previste sanzioni amministrative e penali per le infrazioni alle disposizioni dei decreti stessi. Oltre ai principi sopra esposti, nel recepimento della direttiva (UE) 2019/2161, si devono adottare i seguenti principi e criteri direttivi specifici: a) apportare al codice del consumo, di cui al decreto legislativo 206/2005, le modifiche e le integrazioni necessarie per il recepimento delle disposizioni contenute nella direttiva; b) coordinare le disposizioni relative all’indicazione dei prezzi, da introdurre nel codice del consumo, in attuazione delle modifiche apportate alla direttiva 98/6/CE, con le altre disposizioni vigenti in materia di indicazione dei prezzi, con particolare attenzione alle disposizioni dell’art. 15 (vendite straordinarie) del decreto legislativo114/1998; c) revisionare e adeguare le sanzioni amministrative, già contenute nel codice del consumo, nelle materie oggetto della direttiva (UE) 2019/2161. Le sanzioni devono essere efficaci, dissuasive e proporzionate alla gravità delle relative violazioni; d) stabilire che i poteri sanzionatori previsti dalla direttiva omni-
bus siano esercitati dall’autorità garante della concorrenza e del mercato; e) prevedere che il massimo delle sanzioni inflitte a norma dell’art. 21 del regolamento (UE) 2017/2394 (sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa che tutela i consumatori) sia almeno pari al 4% del fatturato dl professionista nello Stato membro o negli Stati membri interessati; f) stabilire le specifiche modalità di indicazione del prezzo precedente in caso di riduzione di prezzo per prodotti immessi sul mercato da meno di trenta giorni, nonché in caso di aumenti progressivi della riduzione di prezzo. Si escludono dall’indicazione del prezzo precedente i beni che possono deteriorarsi o scadere rapidamente. LA DIRETTIVA OMNIBUS Come abbiamo detto sopra, la direttiva modifica le direttive 93/13/ CE, 98/6/CE, 2005/29/CE e 2011/8/UE, di tutela dei consumatori. Vogliamo ora vedere come questi provvedimenti si presentano nella versione vigente. La direttiva 93/13/CE Premettiamo che la direttiva 93/13/CE, del 5 aprile 1993, concerne le clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori. La direttiva è stata modificata dalla direttiva 2011/83/UE (G.U. UE 22 novembre 2011), rettificata in G.U. UE 4 giugno 2015 L137 e, da ultimo, modificata dalla direttiva 2019/2161/UE.
NORMATIVE
La versione consolidata della direttiva in oggetto ha come obiettivo l’armonizzazione delle disposizioni degli Stati membri concernenti la protezione dei consumatori da clausole e condizioni abusive che potrebbero essere inserite nei contratti di adesione per i beni e i servizi acquistati dai consumatori stessi. Una clausola contrattuale, che non è stata negoziata individualmente, si considera abusiva se, in contrasto con il requisito della buona fede, determina a danno del consumatore, uno squilibrio significativo dei diritti e degli obblighi delle parti derivanti dal contratto. Segnaliamo che la disposizione risulta in questa formulazione nella rettifica sopra citata. Una clausola non è stata oggetto di negoziato individuale quando è stata redatta preventivamente, in particolare nell’ambito di un contratto di adesione, e il consumatore non ha quindi potuto esprimersi sul suo contenuto. Se solamente alcune parti della clausola o alcune clausole sono state oggetto di negoziato individuale, le disposizioni sulle clausole abusive possono trovare applicazione nella restante parte del contratto, se una valutazione globale porti alla conclusione che si tratta comunque di un contratto di adesione. Inoltre se il professionista afferma che una clausola standardizzata è stata oggetto di un negoziato individuale, incombe su di lui l’onere della prova. L’allegato alla direttiva 93/13/CE contiene un elenco indicativo delle clausole che possono essere considerate abusive (per esempio è abusiva la clausola che esclude o limita la responsabilità giuridica del professionista in caso di morte o lesione personale del consumatore, risultante da un atto da un’omissione del professionista stesso). La natura abusiva di una clausola contrattuale è valutata in base alla natura dei beni e servizi oggetto del contratto e considerando, al momento della conclusione di quest’ultimo, le circostanze che accompagnano la conclusione e tutte le altre clausole del contratto o di un altro contratto da cui dipende. Il carattere abusivo della clausola non può riguardare né la definizione dell’oggetto principale del contratto né il prezzo effettivo pagato per i beni e i servizi, purché tali clausole siano chiare e comprensibili. Nel caso di contratti in cui tutte le clausole o talune clausole siano scritte, esse devono essere chiare e comprensibili. Qualora si verifichino dubbi interpretativi, si utilizza l’interpretazione più favorevole al consumatore. Questa disposizione non si applica alle procedure giudiziarie o amministrative di cui all’art. 7, par. 2. Ai sensi dell’art. 6, gli Stati membri devono prevedere che le clausole abusive di un contratto tra professionista e consumatore non vincolino il consumatore, alle condizioni stabilite dalle legislazioni nazionali, e che il contratto, se possibile, rimanga in essere per le altre clausole. Inoltre, nell’interesse dei consumatori e dei professionisti, gli Stati membri si devono attivare per far cessare l’inserimento di clausole abusive nei contratti tra un professionista e i consumatori. A tal fine possono essere emanate disposizioni che consentono a persone e organizzazioni, con interesse legittimo a tutelare i consumatori, di adire le autorità giudiziarie e amministrative competenti affinché esse stabiliscano se le clausole contrattuali, redatte per un impiego generalizzato, siano abusive e applichino gli strumenti atti a far cessare l’inserimento delle stesse (art. 7, par. 2). 40
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CONSUMATORI
I ricorsi di cui sopra possono essere indirizzati, separatamente o in comune, contro più professionisti di un settore economico o associazioni di professionisti che utilizzano o raccomandano l’inserzione di clausole abusive. Gli Stati membri possono adottare o mantenere disposizioni più severe di quelle poste dalla direttiva in oggetto per la protezione dei consumatori, compatibilmente a quanto previsto dal Trattato UE (art. 8). Se uno Stato adotta disposizioni ai sensi dell’art. 8, ne deve informare la Commissione in particolare se: estendono la valutazione di abusività a clausole contrattuali negoziate individualmente o all’adeguatezza del prezzo o della remunerazione o contengono liste di clausole che devono essere considerate abusive. La Commissione garantisce che le informazioni di cui sopra siano facilmente accessibili a consumatori e a professionisti, anche attraverso un sito web. Segnaliamo che il provvedimento omnibus modifica la direttiva 93/13/CE, inserendo in quest’ultima l’articolo 8 ter in base al quale gli Stati membri determinano le norme sanzionatorie applicabili alle violazioni delle disposizioni nazionali adottate in conformità alla direttiva stessa. Le sanzioni di cui sopra possono essere limitate ai casi in cui le clausole contrattuali sono espressamente definite abusive dal diritto nazionale o ai casi in in cui il fornitore o venditore continui a utilizzare clausole contrattuali che sono dichiarate abusive con una decisione definitiva adottata conformemente all’art. 7. Per l’irrogazione delle sanzioni gli Stati assicurano che siano rispettati i seguenti criteri indicativi e non esaustivi, ove applicabili: a) natura, entità, gravità, durata della violazione; b) eventuali azioni intraprese dal venditore o fornitore per attenuare il danno subito dai consumatori e porvi rimedio; c) eventuali violazioni pregresse del fornitore o venditore; d) benefici finanziari conseguiti o le perdite evitate dal fornitore o venditore in conseguenza della violazione; e) sanzioni inflitte al venditore o fornitore per la stressa violazione in altri Stati membri in casi transfrontalieri in cui le informazioni relative alle sanzioni sono disponibili in applicazione del regolamento (UE) 2017/2394; f) eventuali altri fattori aggravanti o attenuanti il caso specifico. Fatto salvo quanto sopra scritto, gli Stati membri provvedono a fare in modo che, quando le sanzioni devono essere inflitte a norma dell’art.21 del regolamento (UE) 2017/2934, esse possano essere pecuniarie, inflitte attraverso un procedimento giudiziario e/o amministrativo, e per un importo massimo almeno pari al 4% del fatturato del venditore o del fornitore nello Stato membro o negli Stati membri interessati. Se, ai sensi di quest’ultima disposizione, deve essere inflitta una sanzione pecuniaria, ma le informazioni sul fatturato annuo di venditore o fornitore non sono disponibili, gli Stati membri introducono la possibilità di imporre sanzioni pecuniarie con importo minimo di 2 milioni di euro. Direttiva 98/6/CE Il secondo provvedimento modificato dalla direttiva omnibus è la direttiva 98/6/CE relativa alla protezione dei consumatori in materia di indicazione dei prezzi dei prodotti di consumo (G.U. UE 18 marzo 1998 L80). L’intento è quello di migliorare l’informazione de consumatori stessi e rendere più agevole il raffronto dei prezzi. La direttiva del ’98 prevede l’obbligo d’indicazione del prezzo di
NORMATIVE
vendita (prezzo finale valido per un’unità di prodotto o una certa quantità di prodotto) e del prezzo per unità di misura (litro, chilogrammo ecc), comprensivi di IVA e altre imposte. In linea generale, il prezzo di vendita e il prezzo per unità di misura sono indicati per tutti i prodotti offerti ai consumatori, fatto salvo quanto disposto dall’art. 5 ai sensi del quale gli Stati membri possano esonerare dall’obbligo di indicare il prezzo per unità di misura i prodotti per i quali quest’indicazione non risulti utile o generi confusione. Il prezzo per unità di misura non va indicato se è identico al prezzo di vendita. Per i prodotti commercializzati sfusi deve essere indicato solo il prezzo per unità di misura. Il prezzo di vendita e il prezzo per unità di misura devono essere non equivoci, agevolmente identificabili e facilmente leggibili. Il prezzo per unità di misura si riferisce ad una quantità dichiarata conformemente alle disposizioni nazionali e UE. La direttiva (UE) 2019/2161 inserisce l’art. 6 bis nella direttiva 98/6/ CE. Esso dispone che ogni annuncio di riduzione del prezzo deve riportare il prezzo precedente applicato dal professionista per un certo lasso di tempo prima dell’applicazione della riduzione del prezzo stesso. Segnaliamo che, per prezzo precedente, s’intende il prezzo più basso applicato durante un periodo di tempo di almeno trenta giorni prima dell’applicazione della riduzione in questione. Eccezioni sono previste per i beni immessi sul mercato da meno di trenta giorni e per i beni che possono deteriorarsi o scadere rapidamente. È sostituito l’art. 8. Il testo vigente dispone che gli Stati membri stabiliscono le disposizioni sanzionatorie applicabili alle violazioni delle norme nazionali adottate in conformità alla direttiva 98/6/ CE e adottano le misure necessarie per garantirne l’attuazione. Le sanzioni previste devono essere effettive, proporzionate e dissuasive. Ai fini dell’applicazione delle sanzioni, gli Stati membri devono tener conto degli stessi criteri che abbiamo sopra elencato in riferimento all’art. 8 ter della direttiva 93/13/CE come modificata. Da ultimo ricordiamo che gli Stati membri possono adottare o mantenere disposizioni più favorevoli in materia di informazione dei consumatori e confronto dei prezzi. Direttiva 2005/29/CE La direttiva concerne le pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori. Essa vuole contribuire al corretto funzionamento del mercato interno e al raggiungimento di un livello elevato di protezione dei consumatori contrastando tali pratiche. Contiene una lunga serie di definizioni, riportate dall’articolo 2 modificato e integrato dalla direttiva (UE) 2019/2161. Le novità consistono in: - una nuova definizione di prodotto inteso come “qualsiasi bene o servizi, compresi i beni immobili, i servizi digitali e il contenuto digitale, nonché i diritti e gli obblighi”; - introduzione delle definizioni di classificazione e mercato online. La classificazione è intesa come “rilevanza relativa attribuita ai prodotti, come illustrato, organizzato e comunicato dal professionista a prescindere dai mezzi tecnologici usati”. Mercato online è definito come un “servizio che utilizza un software, compresi siti web, parti di siti web o un’applicazione, gestito da o per conto del 42
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
professionista, che permette ai consumatori di concludere contratti a distanza con altri professionisti o consumatori”. La direttiva 2005/29/CE, come modificata, si applica alle pratiche commerciali sleali tra consumatori, prima, durante e dopo una transazione commerciale relativa a un prodotto. Segnaliamo la sostituzione dei paragrafi 5 e 6 dell’art. 3. Il vigente paragrafo 5 dispone che non è impedito agli Stati membri di adottare disposizioni volte a tutelare l’interesse legittimo dei consumatori in relazione a pratiche di marketing o vendite aggressive o ingannevoli. Il paragrafo successivo prevede che tali disposizioni siano notificate alla Commissione e che questa renda tali informazioni facilmente accessibili ai consumatori e professionisti su un sito web dedicato. Sono vietate le pratiche commerciali sleali. Una pratica è considerata tale se: a) è contraria ai requisiti della diligenza professionale; b) distorce sostanzialmente o è suscettibile di falsare materialmente il comportamento economico nei confronti del prodotto del consumatore medio cui si rivolge o del membro medio del gruppo quando la pratica commerciale è diretta a un determinato gruppo di consumatori. In particolare sono sleali le pratiche ingannevoli o aggressive. L’allegato 1 della direttiva 2005/29/CE, aggiornato dalla direttiva omnibus, contiene l’elenco delle pratiche commerciali che, in ogni circostanza, sono considerate sleali. È considerata ingannevole una pratica commerciale che contiene informazioni false o non veritiere o che può ingannare il consumatore medio, anche se le informazioni possono essere corrette, e quindi portarlo a una decisione d’acquisto che non avrebbe altrimenti preso. Le informazioni false e ingannevoli possono riguardare, ad esempio, uno o più dei seguenti elementi: a) l’esistenza o la natura del prodotto; b) le principali caratteristiche del prodotto, come disponibilità, vantaggi, rischi ecc.; c) la portata degli impegni del professionista, i motivi della pratica commerciale e la natura del processo di vendita, qualsiasi dichiarazione o simbolo in relazione alla sponsorizzazione o approvazione diretta o indiretta del professionista o del prodotto; d) il prezzo o il modo in cui questo è calcolato o l’esistenza di uno specifico vantaggio in riferimento al prezzo; e) la necessità di una manutenzione, ricambio, sostituzione o riparazione; f) la natura, le qualifiche e i diritti del professionista o del suo agente; g) i diritti del consumatore. È anche ingannevole una pratica commerciale che induca o sia idonea a indurre il consumatore medio ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbe preso e che comporti: a) una qualsiasi attività di marketing, compresa la pubblicità comparativa, che ingeneri confusione con i prodotti, i marchi, la denominazione sociale e altri segni distintivi del concorrente; b) il mancato rispetto da parte del professionista degli impegni contenuti nei codici di condotta che il medesimo si è impegnato a rispettare, ove si tratti di un impegno fermo e verificabile e il professionista indichi in una pratica commerciale che è vincolato dal codice;
CONSUMATORI
c) una qualsivoglia attività di marketing che promuova un bene, in uno Stato membro, come identico a un bene commercializzato in altri Stati membri, mentre questo bene ha una composizione o caratteristiche significativamente diverse, salvo che ciò sia giustificato da fattori legittimi e oggettivi. Si segnala che questa disposizione è stata introdotta con la direttiva (UE) 2019/2161. L’art. 7 della direttiva 2005/29/CE, come modificata, disciplina le omissioni ingannevoli. È ingannevole una pratica commerciale che, nella fattispecie concreta, omette informazioni rilevanti di cui il consumatore medio ha bisogno per prendere una decisione consapevole di natura commerciale induca o possa indurre in tal modo il consumatore medio ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbe preso. Una pratica commerciale è considerata omissione ingannevole se un professionista occulta o presenta in modo non chiaro le informazioni di cui sopra o non indica l’intento commerciale della pratica stessa quando non risultano già evidenti dal contesto e quando, nell’uno e nell’altro caso, ciò induce o può indurre il consumatore a una decisione commerciale diversa da quella che avrebbe preso. Nel caso di un invito all’acquisto sono considerate rilevanti le informazioni seguenti, qualora non risultino già evidenti dal contesto: a) le caratteristiche principali del prodotto in misura adeguata al mezzo di comunicazione e al prodotto stesso; b) l’indirizzo e l’identità del professionista, come la sua denominazione sociale e, se questa informazione è pertinente, l’indirizzo e l’identità del professionista per il quale egli agisce; c) il prezzo, comprensivo delle imposte, o se la natura del prodotto è tale da comportare l’impossibilità di prevedere il prezzo in anti-
cipo, le modalità di calcolo del prezzo e, se del caso, tutte le spese aggiuntive di spedizione, consegna o postali o l’indicazione che tali spese saranno a carico del consumatore; d) le modalità di pagamento, consegna ed esecuzione qualora esse siano difformi dagli obblighi imposti alla diligenza professionale; e) l’esistenza di un diritto di recesso o scioglimento del contratto per i prodotti o le operazioni commerciali che comportino tale diritto; f) per i prodotti offerti su mercati online, se il terzo che offre i prodotti è un professionista o meno, la dichiarazione del terzo stesso al fornitore del mercato online (disposizione introdotta dalla direttiva UE 2019/2161). La direttiva del 2019 ha inoltre inserito nell’art. 7 il paragrafo 4 bis. Ai sensi di quest’ultimo, qualora sia fornita ai consumatori la possibilità di cercare prodotti offerti da professionisti diversi o da consumatori sulla base di una ricerca per parola chiave, frase o altri dati, indipendentemente da dove le operazioni siano effettivamente concluse, sono considerate rilevanti le informazioni generali, rese disponibili in una sezione apposita dell’interfaccia online che sia direttamente e facilmente accessibile dalla pagina in cui compaiono i risultati della ricerca, in merito ai parametri principali che determinano la classificazione dei prodotti presentati al consumatore come risultato della sua ricerca e all’importanza relativa di questi parametri rispetto ad altri parametri. Il paragrafo 4 bis non si applica ai fornitori di motori di ricerca online come definiti dal regolamento (UE) 2019/1150. Introdotta dalla direttiva omnibus è anche la disposizione in base alla quale se un professionista fornisce l’accesso alle recensioni dei consumatori sui prodotti, sono considerate rilevanti le informazio-
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NORMATIVE
ni che indicano se e in che modo il professionista garantisce che le recensioni pubblicate provengano da consumatori che hanno effettivamente acquistato o utilizzato il prodotto. Gli articoli 8 e 9 concernono le pratiche commerciali aggressive. È considerata aggressiva una pratica commerciale che, nella fattispecie concreta, mediante molestie, coercizione o indebito condizionamento limiti o sia idonea a limitare in modo considerevole la libertà di scelta o di comportamento del consumatore medio in relazione al prodotto e quindi lo induca o sia idonea a indurlo ad assumere una decisione di natura commerciale che altrimenti non avrebbe preso. Per valutare se una pratica è aggressiva occorre tener conto di vari elementi, quali: - la natura, il luogo, la durata della pratica; - il possibile ricorso alle minacce fisiche o verbali; - lo sfruttamento da parte del professionista di una circostanza grave tale da alterare la capacità di valutazione del consumatore; - le eventuali condizioni sproporzionate imposte al consumatore (es. risoluzione del contratto). Segnaliamo che il testo vigente della direttiva 2005/29/CE contiene l’art. 11 bis, introdotto dalla direttiva del 2019. In base a tale articolo i consumatori lesi da pratiche commerciali sleali devono avere accesso a rimedi proporzionati ed effettivi, compresi il risarcimento del danno subito dal consumatore e, se pertinente, la riduzione del prezzo o la risoluzione del contratto. Gli Stati membri possono stabilire l’applicazione per le condizioni e gli effetti di tali rimedi e possono tener conto, se del caso, della gravità e della natura della pratica commerciale sleale, del danno subito dal consumatore e di altre circostanze pertinenti. Infine ricordiamo che anche l’art. 13 sulle sanzioni è stato inserito nella direttiva 2005/29/CE dalla direttiva (UE) 2019/2161. Ai sensi di tale articolo, gli Stati membri determinano le norme sulle sanzioni applicabili alle violazioni delle disposizioni nazionali adottate conformemente alla direttiva in oggetto e prendono tutti i prov-
CONSUMATORI
vedimenti necessari a garantirne l’attuazione. Le sanzioni previste devono essere effettive, proporzionate e dissuasive. I criteri di cui tener conto nell’irrogazione delle sanzioni sono gli stessi che abbiamo già citato riferendoci alle altre direttive modificate dalla direttiva 2019/2161. Se le sanzioni devono essere inflitte a norma dell’art. 21 del regolamento (UE) 2017/2394, sopra citato, esse possono essere pecuniarie, inflitte attraverso un procedimento amministrativo e/o giudiziario, e per un importo massimo almeno pari al 4% del fatturato annuo del professionista nello Stato o negli Stati membri interessati. Sono previste deroghe. Se deve essere inflitta una sanzione pecuniaria di cui sopra, ma informazioni sul fatturato annuo del professionista non sono disponibili, gli Stati membri introducono la possibilità di imporre sanzioni pecuniarie il cui importo massimo sia almeno due milioni di euro. Direttiva 2011/83/UE La direttiva in oggetto ha lo scopo di migliorare la tutela dei consumatori attraverso l’armonizzazione delle disposizioni degli Stati membri in materia di contratti conclusi tra professionisti e consumatori ed incoraggiare gli scambi commerciali tra gli Stati membri. La direttiva omnibus modifica la direttiva 2011/83/UE migliorando la protezione dei consumatori dell’Unione in diversi ambiti, tra cui gli acquisti online, la trasparenza dei prezzi, la classificazione di offerte online. Il testo vigente della direttiva 2011/83/UE si applica a un ampio ventaglio di contratti conclusi tra professionisti e consumatori, in particolare contratti di vendita contratti di servizio. Segnaliamo che la direttiva modificata estende l’ambito di applicazione ai contratti in cui il professionista fornisce o s’impegna a fornire servizi digitali o contenuti digitali al consumatore e quest’ultimo fornisce o s’impegna a fornire dati personali.
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RubbeRevolution Un team di esperti tecnologi è a disposizione del mercato per disegnare e sviluppare ricette formulate e personalizzate secondo l’esigenza specifica del cliente per stampaggio sia a compressione che iniezione, estrusione di profili e cavi, calandratura, produzione di tubi, attacco gomma - metallo, rivestimento rulli, ecc. In una struttura di oltre 32000 mq. vengono ospitate strutture produttive in grado di garantire altissimi standard qualitativi. Tra i nostri prodotti di punta annoveriamo: mescole per applicazioni di sicurezza, con omologazioni secondo EN 45545, UL 94 V0, ecc. Un vasto portafoglio di mescole per le principali specifiche automotive e petrolchimiche. Tra i recenti investimenti annoveriamo tre nuove camere bianche ISO 6 ed ISO 8 per lo sviluppo di materiali per uso semicon, ultra pure, alimentare, ecc.
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NORMATIVE
Per una maggiore chiarezza riteniamo opportuno riportare le principali definizioni, come risultano dal testo modificato: - beni: qualsiasi bene mobile materiale, compresa acqua, gas ed elettricità quando sono messi in vendita in un volume delimitato o in quantità determinata e qualsiasi bene mobile materiale che incorpora o è interconnesso con un contenuto digitale o un servizio digitale in modo tale che la mancanza di detto contenuto digitale o servizio digitale ne impedirebbe lo svolgimento delle funzioni; - dati personali: tutte le informazioni relative a una persona fisica identificata o identificabile; - contratto di vendita: qualsiasi contratto in base al quale il professionista trasferisce o s’impegna a trasferire la proprietà dei beni al consumatore, incluso qualsiasi contratto avente come oggetto sia beni che servizi; - contratto di servizio: qualsiasi contratto diverso dal contratto di vendita nell’ambito del quale il professionista fornisce o s’impegna a fornire un servizio, compreso un servizio digitale al consumatore; - servizio digitale: un servizio che consente al consumatore di creare, trasformare, memorizzare i dati o di accedervi in formato digitale, oppure un servizio che consente la condivisione di dati in formato digitale caricati o creati dal consumatore o da altri utenti di tale servizio; - contenuto digitale: i dati prodotti e forniti in formato digitale; - mercati online: un servizio che utilizza un software, compresi siti web, parti di siti web o un’applicazione, gestito da o per conto del professionista, che permette ai consumatori di concludere contratti a distanza con altri professionisti o consumatore. Va segnalato che, secondo la versione vigente della direttiva, prima di concludere un contratto i professionisti devono fornire ai consumatori in modo chiaro e comprensibile informazioni quali:
CONSUMATORI
- la propria identità, l’indirizzo e il numero di telefono; - le caratteristiche principali del prodotto; - le condizioni applicabili, ivi compresi i termini di pagamento, i tempi di consegna, le prestazioni, la durata del contratto e le condizioni di recesso. Se il contratto è stipulato in un negozio occorre fornire soltanto le informazioni che non risultano già evidenti. Con le modifiche introdotte dalla direttiva omnibus, gli obblighi di informazioni, soprattutto in merito al diritto di recesso, sono più dettagliati per i contratti conclusi a distanza. Sono inoltre aggiunti requisiti specifici in materia di informazioni per i mercati online. I mercati online devono, tra l’altro: - informare i consumatori che le norme UE a tutela dei consumatori non si applicano a contratti conclusi con non professionisti; - spiegare chi è la persona responsabile dell’esecuzione dl contratto. La direttiva omnibus inoltre richiede ai professionisti di informare i consumatori quando il prezzo offerto è personalizzato in base a un processo decisionale automatizzato. Ai sensi della direttiva modificata, i consumatori possono recedere da contratti a distanza e fuori sede e entro 14 giorni dalla consegna del bene o della conclusione del contratto di servizio, con alcune eccezioni (es. beni deperibili, beni sigillati aperti dal consumatore). Eccezioni sono previste anche per contratti per la fornitura di contenuti digitali. Al momento del recesso, il consumatore non può utilizzare il contenuto digitale e il servizio digitale o metterlo a disposizioni di terzi. La direttiva 2011/83/UE infine richiede agli Stati di introdurre sanzioni efficaci, proporzionate e dissuasive per punire violazioni delle disposizioni nazionali che recepiscono la direttiva. L’apparato sanzionatorio ricalca quello della direttiva 2005/29/CE. u
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NORMATIVE
di Edoardo Arbasino
La compravendita della partecipazione nel capitale sociale Il nostro viaggio nel mondo delle leggi che regolano la compravendita prosegue con la seconda soluzione per valorizzare o comunque non disperdere l’avviamento creato dall’imprenditore quando decida di cedere interamente la propria partecipazione in una società di capitali
Foto di Tumisu da Pixabay.
C
ome preannunciato nel precedente numero 701 di settembre (cfr. pagg. 54-55), ove era stato esaminato il caso della cessione dell’azienda, proseguiamo con la seconda soluzione per valorizzare o comunque non disperdere l’avviamento creato dall’imprenditore che decida di cedere interamente la propria partecipazione in una società di capitali (azioni nel caso di s.p.a. e quote nel caso di s.r.l.). Lo strumento è quello della compravendita ex art. 1470 cod. civ. che prevede il trasferimento della proprietà di una cosa o altro diritto a fronte del versamento di un prezzo. Ciò posto, l’oggetto della compravendita non è la società bensì la misura in percentuale del capitale. Il valore del capitale conferito, detto nominale, non va confuso con il valore, detto reale, che varia a seconda del patrimonio netto contabile risultante dall’andamento della società. Ciò che interessa al cedente è verificare il valore di mercato, ossia l’importo che un terzo è disposto a versare 48
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per acquistare la sua partecipazione e per esercitare all’interno di essa i diritti riconosciuti al socio: ci riferiamo, per semplificare, a quelli amministrativi (intervento nelle assemblee e voto) e patrimoniali (dividendi e ripartizione dell’attivo in caso di scioglimento). La differenza tra il prezzo che sarà concordato tra le parti e il valore nominale costituirà la plusvalenza soggetta a imposizione fiscale di legge. LE FASI DELLA TRATTATIVA Ebbene, ogni trattativa sulla cessione di partecipazioni, è caratterizzata da diverse fasi: il potenziale acquirente procede di regola all’acquisto solo dopo aver verificato lo stato di salute, la c.d. due diligence, della società e aver ricevuto dal cedente le garanzie ritenute idonee per essere manlevato in caso di minusvalenze, insussistenze dell’attivo o sopravvenienze passive, oltre all’impegno del cedente dall’astenersi (in un prossimo futuro) dallo svolgere attività in concorrenza e dal prestare
IL CONSIGLIO LEGALE
la propria collaborazione per il passaggio di consegne con modalità da regolare eventualmente anche tramite un contratto di consulenza. Ad ogni buon conto, di seguito alcuni suggerimenti per il cedente. L’accordo di riservatezza Prima di fornire all’acquirente interessato qualsiasi informazioni sulla società, è indispensabile sottoscrivere un accordo di riservatezza contenente un’adeguata penale che disincentivi la violazione dell’obbligo assunto sullo scambio dei dati. La consultazione dei documenti societari potrebbe essere autorizzata solo in un determinato luogo (o data room virtuale) senza possibilità di estrarre copia. Inoltre, qualora fosse richiesta l’esclusiva nella trattativa, si potrebbe prevedere anche il versamento di un corrispettivo a titolo di caparra penitenziale qualora il terzo decidesse di rinunciare all’acquisto o da imputare come acconto sul prezzo. La lettera d’intenti Successivamente, si è soliti sottoscrivere una c.d. lettera di intenti o già un contratto preliminare condizionato nel quale regolare le tempistiche della due diligence (come detto, con verifica fiscale, contabile, giuridica, giuslavoristica). La bravura del cedente consisterà nel riuscire a ottenere da subito l’impegno vincolante all’acquisto, anche se condizionato al buon esito della predetta verifica. Oltre a stabilire il prezzo di cessione o i criteri di calcolo per determinarlo, prevedendo il pagamento di eventuali prezzi aggiuntivi, c.d. earn out, qualora la società ceduta raggiunga determinati obiettivi. Per il periodo necessario al completamento della due diligence deve essere concordata la gestione interinale della società: se e quali operazioni di ordinaria e straordinaria amministrazione posso essere svolte. Il contratto quadro Realizzate le condizioni per proseguire, le parti negozieranno un contratto quadro contenente tutti i diritti e gli obblighi, nonché le tempistiche per giungere alla
sottoscrizione dell’atto di compravendita della partecipazione sociale (c.d. closing). Il contratto quadro conterrà, pertanto, oltre all’indicazione del prezzo definitivo e le modalità di pagamento, le clausole di indennizzo per la violazione delle garanzie normalmente richieste o rilasciate dal cedente. Tali garanzie riguardano, tra l’altro: l’esclusiva proprietà della partecipazione sociale non gravata da vincoli pregiudizievoli, la veridicità della situazione patrimoniale della società, l’assolvimento di tutti gli obblighi di legge (tra cui quelli in materia fiscale, tributaria, previdenziale e contributiva), l’esistenza o inesistenza di eventuali contenziosi pendenti o anche solo minacciati, i diritti di proprietà intellettuale. L’acquirente non mancherà poi di pretendere una fidejussione a prima richiesta (o contratto autonomo) rilasciata da primario istituto di credito o il versamento di parte del prezzo in deposito fiduciario, c.d. escrow account, presso un notaio. L’entità delle garanzie, così come la loro durata, sono oggetto di apposita trattativa e influenzate dall’esito della due diligence. La non concorrenza Da ultimo, l’impegno del cedente alla non concorrenza deve sempre indicare i limiti di oggetto (tipo di attività vietata), tempo e luogo, oltre al corrispettivo (da specificare come voce del prezzo) dovuto per la compromissione della potenzialità reddituale. La relativa clausola stabilirà anche la penale in caso di violazione. Il closing In conclusione, benché gli aspetti da considerare siano molteplici e talvolta complessi, la compravendita di partecipazioni sociali non deve scoraggiare la cessione se ogni fase della trattativa è attentamente negoziata redatto con la finalità di prevenire e disciplinare le situazioni di potenziale conflitto tra le parti sino al closing e dopo la cessione con l’obiettivo di creare nuovo e ulteriore valore. Nel prossimo numero sarà, infine, esaminata la vendita complessiva dei beni o cespiti della società. u
I nostri esperti Lo Studio Legale GeALex (www.gealex.eu), che cura questa rubrica, è uno studio legale full-service con sedi in tutta Italia e un network di studi legali affermati in tutto il mondo. Con sede a Milano (Italia), è uno studio di prima scelta per i clienti che cercano una consulenza legale di alto livello, con una vasta esperienza e competenza in pratiche multidisciplinari come il diritto societario e commerciale, il contenzioso civile, l’M&A, il diritto del lavoro, le questioni di proprietà intellettuale, il real estate, il credito commerciale e, persino, le leggi sullo sport. Davide Guardamagna (dguardamagna@gealex.eu) è managing partner dello studio legale con competenze in materia commerciale e societaria, fusioni e acquisizioni e tiene lezioni per l’Ordine degli Avvocati di Milano sui principi del diritto civile. Fa parte dello studio anche Edoardo Arbasino (earbasino@gealex.eu), autore dell’approfondimento, esperto avvocato che segue operazioni straordinarie e diritto commerciale.
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DALLE AZIENDE
di Giuseppe Stabile
Piccole macchine per grandi risultati CDG ha ampliato la gamma di presse con due macchine a iniezione orizzontale con forza di chiusura da 80 e 50 tonnellate. Due sistemi dalle dimensioni estremamente contenute, nei quali l’azienda vicentina ha concentrato una serie di soluzioni avanzate, a partire dalla tecnologia del vuoto integrale, per garantire lo stampaggio di articoli tecnici complessi ad alto valore aggiunto con qualsiasi tipologia di gomma e silicone
La sede di CDG a Carrè, in provincia di Vicenza.
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ome inizialmente noto e riconosciuto nella produzione di macchinari per l’industria delle calzature, CDG punta ormai da molti anni e in modo deciso a replicare l’epopea che l’ha vista affermarsi come una delle realtà più dinamiche in questo mercato anche nel mondo della gomma. E sono diverse le carte che l’azienda di Carrè, in provincia di Vicenza, può giocare nella partita 50
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per raggiungere l’obiettivo, a partire dalla consolidata esperienza nel settore. Fondata nel 1971 con il nome di Electromodul da Corrado Della Guarda, l’azienda ha iniziato la sua attività nella progettazione, realizzazione e installazione di quadri elettrici per l’automazione di macchine e impianti. Ben presto, però, avvia anche la produzione di presse per il settore calzaturiero, con le sue macchine
per suole in termoplastici e in gomma che riscuotono immediato successo in Italia e all’estero. Nel 1995, forte del know how maturato negli elastomeri, l’esordio nel settore della gomma, con una pressa a compressione verticale con campana a vuoto. Un settore, questo, che l’azienda ha da allora sempre seguito, ampliando costantemente la sua proposta che oggi comprende presse a compres-
MACCHINARI
sione verticali e a iniezione verticale e orizzontale in una gamma che spazia dalle 50 alle 1.200 tonnellate di forza di chiusura. QUALITÀ E TECNOLOGIA Macchine che hanno nell’alta qualità e nell’elevato livello tecnologico, insieme alla facilità di utilizzo, i loro elementi distintivi. Le presse sono infatti realizzate con materiali di qualità, strutture e carpenteria speciale interamente made in Italy e con componenti elettroniche e oleodinamiche scelte tra le eccellenze europee. Ma non solo. Perché come accade spesso nelle piccole e medie aziende italiane, CDG si è fatta portatrice di importanti innovazioni tecnologiche. In particolare sin da subito nelle presse per la gomma ha puntato sulla tecnologia del vuoto. Se la campana a vuoto era presente già nella prima macchina sviluppata nel 1995, è con il modello suc-
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Corrado Dalla Guarda, fondatore di CDG.
DALLE AZIENDE
cessivo, una pressa a iniezione orizzontale, che l’azienda ha presentato la sua novità: una campana a vuoto integrale, soluzione diventata il suo marchio di fabbrica.
Al centro Marco Dalla Guarda, amministratore delegato di CDG, tra Giorgio Zambonini, responsabile vendite, e Mauro Feracin, responsabile ufficio tecnico.
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IL VUOTO INTEGRALE La tecnologia del vuoto assicura diversi vantaggi ed è ora adottata in molte presse, ma generalmente solo sull’area di stampata. «Noi, invece, siamo stati tra i primi ad applicare il vuoto integralmente su tutto il gruppo di chiusura della pressa, ovvero sull’intera area dello stampo, compresi cornici, estrattori centrali e laterali ed eventuali particolari all’interno dello stampo, quindi su tutto ciò che si trova all’interno della zona di pressata, moltiplicandone così i vantaggi – spiega Marco Della Guarda, amministratore delegato di CDG -. Ciò grazie a un sistema di nostro sviluppo, protetto da brevetto, che proponiamo di serie sull’intera gamma di presse per la trasformazione della gomma». Numerosi e su più piani i benefici che la soluzione garantisce. Il primo è che tale tecnologia consente di eliminare l’aria nella zona di stampaggio anche con lo stampo aperto, ottenendo un vuoto reale. L’aria è infatti il nemico numero uno della gomma in fase di stampaggio, in quanto una bolla intrappolata nella mescola impedisce la vulcanizzazione in quel punto producendo quindi un pezzo difettoso. Alla migliore qualità del pezzo stampato e alla riduzione degli scarti si aggiunge la riduzione dei tempi di vulcanizzazione, in quanto senza aria il processo è più veloce. Inoltre, si riducono i degasaggi, con un ulteriore contributo alla riduzione dei tempi di lavorazione, ma anche alla creazione di un ambiente di lavoro migliore perché i fumi di processo vengono aspirati meglio. Degasaggi che comunque si possono effettuare senza limiti sia per quanto riguarda il numero sia il livello di vuoto, che viene raggiunto con la massima precisione. Altro fondamentale beneficio del sistema sviluppato da CDG è che si può utilizzare su qualsiasi stampo, anche
MACCHINARI
a più piastre, senza alcuna necessità di adattamenti e modifiche, semplificando così il lavoro dell’attrezzista, ancora una volta con enormi risparmi di tempo. «Quella che abbiamo sviluppato è una soluzione che rivoluziona tutto il procedimento di stampaggio, assicurando tra l’altro un migliore rapporto tra uomo e macchina a tutto vantaggio della produttività – prosegue Dalla Guarda -. Questo succede perché non proponiamo semplicemente una camera a vuoto, ma un vero e proprio sistema dove pressa e campana sono state progettate, integrate e finalizzate a produzioni di qualità e alla massima produttività». MACCHINE PICCOLE DALLE GRANDI PRESTAZIONI Un esempio di questi concetti sono le ultime nate dell’azienda la IF 80 e la IF 50, rispettivamente da 80 e 50 tonnellate di forza di chiusura, che vanno ad arricchire la gamma di presse orizzontali a iniezione Cometa IF/V, che finora contemplava solo
modelli dalle 300 tonnellate di chiusura in su. Evolute, veloci e affidabili, le nuove macchine spiccano per le loro dimensioni estremamente contenute: 290 cm di lunghezza x 100 cm di larghezza per la IF 80, con dimensione massima dello stampo di 350 x 350 mm, e 200 cm di lunghezza x 80 cm di larghezza, con dimensione massima dello stampo di 250 x 250 mm per la IF 50, in entrambi i casi con campana del vuoto compresa. Entrambe montano un collaudato gruppo iniezione FIFO capace di iniettare con una forza fino a 2600 bar o, a scelta del cliente, il più classico a vite e pistone, con 600 g di caricamento. Solide, le macchine hanno un basamento realizzato in acciaio saldato e base, testata pressa e
piano mobile progettate per offrire una enorme rigidezza sotto carico e per utilizzare al massimo la superficie degli stampi. Inoltre, sono dotate di un efficace sistema di regolazione della temperatura, messo a punto da CDG, per il trattamento sicuro delle mescole difficili, cioè a grande viscosità e con accelerazioni rapide e quindi a rischio di prereticolazione. PENSATE PER GESTIRE LA COMPLESSITÀ «Sono dei veri gioielli tecnologici nei quali, in dimensioni molto piccole, siamo per entrambi sotto i 3 m di lunghezza, abbiamo concentrato tutte le nostre soluzioni avanzate per assicurare uno stampaggio di elevata qualità con qualsiasi tipologia di gomma o silicone, abbattendo gli sprechi di materiali, gli scarti, e i consumi di energia», continua l’amministratore delegato di CDG. I due sistemi sono destinati alla produzione di articoli tecnici ad alto valore aggiunto, rispondendo all’esigenza di differenziare ed elevare la qualità
La IF 80 una delle nuove macchine che vanno ad arricchire la gamma di presse orizzontali a iniezione Cometa IF/V di CDG.
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DALLE AZIENDE
della produzione sempre più sentita dai trasformatori. «Rappresentano la soluzione ideale per la realizzazione di pezzi molto sfidanti, sia per complessità delle forme, per esempio pieni di sottosquadri, zone dove può ristagnare l’aria e quindi la gomma non vulcanizza bene, sia per quanto riguarda le tipologie di materie prime impiegate, come mescole molto costose, difficili da iniettare, sensibili alle temperature – prosegue Dalla Guarda -. In pratica, sono state progettate per rendere facilmente gestibile ciò che è più complicato. Per esempio, i clienti che hanno già acquistato queste tecnologie le stanno impiegando per la produzione di componenti per l’industria aerospace e oil&gas, applicazioni dove si utilizzano gomme costose e la perfezione assoluta del prodotto finale rappresenta un requisito base». ABBATTERE SPRECHI E SCARTI I sistemi CDG soddisfano le richieste dei trasformatori anche per quanto riguarda un altro tema sensibile come il risparmio energetico, da sempre al centro delle attenzioni dell’azienda. «I maggiori consumi si hanno
con i piani caldi, ma nelle due ultime macchine questi sono di dimensioni più piccole, per cui c’è già un certo risparmio, e sono divisi in zone riscaldabili separatamente e in modo indipendente – spiega Dalla Guarda -. Senza dimenticare che la campana del vuoto elimina le dispersioni e, quindi, una volta portati alla temperatura desiderata i piani restano caldi a lungo, evitando il consumo di altra energia. Tutte le macchine, poi, sono equipaggiate di serie con pompe oleodinamiche a basso consumo, che molti competitor invece mettono come optional». Ma la IF 80 e la IF 50 nascono con una ulteriore peculiarità. Sono state concepite e progettate anche per rendere facili e veloci le operazioni di pulizia. A questo scopo hanno degli specifici movimenti che permettono di smontare completamente il gruppo di plastificazione ed effettuare la pulizia di vite, puntali, valvole e altri elementi che entrano in gioco nella fase di iniezione, in soli 15-20 minuti: un’altra soluzione che concorre a evitare sprechi di materie prime e di tempo. L’alto livello tecnologico si abbina
Marco Dalla Guarda, amministratore delegato di CDG e Mauro Feracin, responsabile ufficio tecnico in un momento di lavoro.
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poi a un’estrema facilità di uso. «Come tutte le nostre soluzioni, sono macchine 4.0, che quindi beneficiano degli incentivi relativi, che si possono interconnettere con i sistemi informatici e logistici di fabbrica, quindi controllare, gestire e manutenere da remoto – racconta l’amministratore delegato -. Inoltre sono dotate di terminale video touch screen che consente di gestire e controllare in modo molto semplice tutti i parametri di processo, come da nostra filosofia: rispondere in tutto alle esigenze dei clienti. Perciò anche per la programmazione e l’interfaccia utente cerchiamo di proporre soluzioni user friendly che permettano all’operatore di utilizzare i sistemi in autonomia dopo un breve training». MACCHINE SU MISURA E l’ascolto delle esigenze dei trasformatori rappresenta da sempre per l’azienda il punto di partenza per lo sviluppo dei suoi macchinari. «Siamo molto attenti a captare le esigenze del mercato e abbiamo uno scambio costante e fecondo con gli utilizzatori dei nostri sistemi, dei quali cerchiamo di cogliere le necessità per tradurle in soluzioni che permettano di perfezionare ancora di più le macchine che proponiamo – commenta Dalla Guarda -. Possiamo dire che con i clienti abbiamo un rapporto di partnership, anche perché in definitiva tutte le presse sono fatte quasi su misura, con una personalizzazione molto spinta: partiamo da una configurazione base che poi viene integrata non solo con accessori come piani caldi, piani magnetici, estrattori, carrelli, ma anche con soluzioni studiate per risolvere particolari problematiche legate alle lavorazioni del cliente. Un altro aspetto importante è che le macchine sono predisposte per tutti gli optional e questo ci consente di accompagnare il trasformatore nell’evoluzione della sua attività, facendo evolvere la macchina di conseguenza e salvaguardando l’investimento iniziale». CRESCERE NELLA GOMMA Potendo contare su tutti questi punti di forza l’azienda guarda con fiducia al suo futuro nel comparto della gomma. «Abbiamo sempre avuto la tecnologia,
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ma fino a qualche tempo fa eravamo un po’ deboli sul lato commerciale, non avendo figure dedicate a questo comparto – spiega Damma Guarda -. Ora ci siamo rafforzati e i risultati si vedono». Negli ultimi due anni l’azienda vicentina ha registrato una bella crescita del fatturato, acquisendo nuovi clienti nel settore, sia in Italia sia all’estero, dove è presente in diversi Paesi europei, con i principali mercati costituiti da Spagna e Portogallo, ma anche in Sud America. In questa strategia rientrano anche gli investimenti nelle fiere di settore, prima concentrati solo sulle manifestazioni per l’industria della calzature (come il Simac, alla quale ha partecipato anche lo scorso settembre), che vedranno CDG presente all’edizione 2023 di Plast a Milano con la IF 50. LE SFIDE In questo percorso di certo non mancano le sfide, su tutte la carenza di materiali e l’esplosione del costo dell’ener-
gia. «Nonostante le difficoltà, stiamo rispettando tutti i tempi di consegna. Per quanto riguarda i materiali, negli anni abbiamo costruito un solido rapporto di collaborazione con i fornitori, tra l’altro molti dei quali della stessa zona di Vicenza e questo ci ha permesso di giocare d’anticipo: prevedendo di avere davanti un periodo di lavoro molto intenso, abbiamo provveduto già dallo scorso anno a riempire il magazzino e lo stesso hanno fatto e continuano a fare i nostri partner – spiega Della Guarda -. Certo, dobbiamo confrontarci con un significativo aumento dei costi, considerando che ci sono stati tre aumenti dei prezzi della componentistica nel corso degli ultimi 10 mesi che si sommano al rincaro del costo dell’energia. Aumenti che abbiamo cercato di non riversare sul prezzo finale delle macchine preferendo sacrificare i margini. Visto che il quadro generale non accenna a mutare, è possibile che in futuro dovremo agire un minimo anche su questo
fronte, ma si tratta di un problema generale che riguarda tutti e quindi non ritengo possa penalizzarci». Intanto l’azienda sta affrontando un’altra sfida importante, il passaggio generazionale tra il fondatore e suo figlio Marco. «È un passaggio delicato, dove è molto facile commettere errori che possono compromettere il futuro di una realtà. Per evitare passi falsi anche in questo caso ci siamo mossi per tempo, avviandolo lo scorso anno e preparandolo con cura, facendoci assistere da un team di consulenti specializzati e procedendo per fasi – spiega Dalla Guarda -. Da tempo mi occupo della coordinazione e ottimizzazione di tutte le attività amministrative, logistiche e operative e della gestione di produzione e assistenza. Da quest’anno ho assunto la carica di amministratore delegato e ampliato le mie responsabilità anche all’area commerciale. Siamo a buon punto e prevediamo di concludere la staffetta entro la fine dell’anno». u
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TACCUINO
Pneumatici di ricambio in Europa: auto e autocarri in crescita
Foto di Robert Laursoo da Pixabay.
mercato dei pneumatici di secondo equipaggiamento nel settore delle moto e degli scooter, con 2,836 milioni nel Q2 2022 e 2,826 milioni nel Q2 2021. Hanno accusato una flessione, invece, le vendite nel settore agricoltura con 265 milioni contro 337 (-11%): unica categoria ancora al disotto dei volumi del 2019. Secondo Facilet Cinaralp, Secretary-General di Etrma, l’aumento del costo del gas, delle materie prime e dei semilavorati manterrà l’industria dei pneumatici sotto pressione. u
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ubblicati da Etrma (European Tyre & Rubber Manufacturers’ Association - Associazione Europea dei Produttori di Pneumatici e Articoli in gomma) i dati relativi alle vendite realizzate dagli associati nel secondo trimestre nel settore dei pneumatici di secondo equipaggiamento, o di sostituzione, per autovetture, autocarri, macchine agricole e moto e scooter. Il quadro che ne deriva presenta un incremento delle vendite per auto e autocarri, una situazione stabile per moto e scooter e un calo per i veicoli agricoli. In dettaglio: con 56,043 milioni di unità vendute nel periodo aprilegiugno 2022, il mercato dei pneumatici di ricambio per auto ha registrato un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2021, quando furono venduti 53,044 milioni di pezzi; anche le vendite nel comparto degli autocarri hanno messo a segno un aumento, passando da 3,222 milioni nel secondo trimestre 2021 a 3,562 milioni nello stesso trimestre 2022 (+11%). Stabile, nei periodi considerati, il L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
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Banco BPM sostiene la transizione Green di Comerio Ercole
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anco BPM ha perfezionato un finanziamento da 3 milioni di euro destinato a supportare i nuovi investimenti per la transizione Green pianificati dalla Comerio Ercole Spa, azienda con sede a Busto Arsizio fondata oltre 130 anni fa e oggi leader nella progettazione, produzione e installazione di macchine e impianti per la lavorazione della gomma, tessuto non tessuto e materiali affini. Il finanziamento, che rientra nella categoria dei Sustainable Linked Loan (prestiti legati alla sostenibilità), è finalizzato a supportare il conseguimento dei traguardi di sviluppo sostenibile definiti nel piano strategico aziendale. Il finanziamento prevede la condivisione con l’azienda di obiettivi di miglioramento, denominati ‘Key Performance Indicators ESG’, grazie a determinati indicatori di performance certificati annualmente. Nel caso specifico i Key Performance Indicators ESG legati al contratto di finanziamento sono due: riduzione emissioni totali di gas effetto Serra e investimenti in ambito salute e sicurezza sul posto di lavoro. La Comerio Ercole dedica un’attenzione
strategica ai temi sociali, ambientali ed ecologici del territorio che conferma la volontà aziendale di perseguire un modello imprenditoriale coerente con le istanze ESG. Un impegno documentato nel Report di Sostenibilità, che la Comerio Ercole redige d’iniziativa secondo i Global Reporting Initiative standard e che è valso all’azienda l’ingresso, nell’ottobre 2021, nella classifica Forbes delle prime 100 aziende italiane per sostenibilità e il primato assoluto “Top Social ESG”nel segmento medie imprese fino a 250 milioni. «Qualità e Tecnologia sono sempre stati il – payoff – di Comerio Ercole fin dalle sue origini nel lontano 1885 e l’essere costantemente innovativi è divenuta la modalità abituale da noi adottata per soddisfare la clientela quale fornitore non solo di macchine ma più propriamente di soluzioni industriali all’avanguardia anche sotto il profilo della Sostenibilità ESG» commenta in una nota Riccardo Comerio, Presidente di Comerio Ercole. «In linea con quella logica di “sostenibilità” che deve correlare teoria e prassi, abbiamo recentemente spinto in ottica Industria 4.0 ottenendo
Certificati PEFC i compound di gomma naturale di Hexpol Compounding
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expol Compounding di Lesina, CZ, società del Gruppo Hexpol produttrice di un’ampia gamma di compound di gomma naturale e sintetica per applicazioni in molteplici settori industriali tra cui automotive, trasporti, edilizia, ingegneria, costruzioni, energia, cavi, ha ricevuto la certificazione forestale di conformità dei suoi compound a base di gomma naturale ai criteri di custodia stabiliti dal PEFC ST 2001:2020 e 2002:2020 per la protezione delle foreste in Europa. Il PEFC (Program for the Endorsement of Forest Certification) è la più importante organizzazione mondiale di certificazione forestale per l’approvazione di prodotti ottenuti da foreste gestite con criteri di sostenibilità, e la sua certificazione può es58
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sere richiesta da tutte le aziende che producono, trasformano, commercializzano o vendono gomma naturale. Hexpol Compounding di Lesina, che con questa certificazione intende dare prova del suo impegno verso la protezione delle foreste e del loro ruolo fondamentale soprattutto in tempi di cambiamento climatico, è ora in grado di dimostrare che i compound di gomma naturale che fornisce sono preparati con gomma proveniente da piantagioni sostenibili. Attualmente, la domanda di compound a base di gomma naturale garantita al 100% dalla certificazione PEFC è ancora bassa, ma il crescente interesse dell’industria per soluzioni sostenibili ne fa prevedere un aumento. Le foreste di alberi della gomma si estendono su una superfi-
anche prestigiosi apprezzamenti internazionali per una attenzione posta non solo alla automatizzazione e digitalizzazione dei nostri macchinari ma anche, ad esempio, alla riduzione dei consumi elettrici, all’efficientamento di produzione con particolare attenzione al contenimento degli scarti e della sicurezza. Internamente sono state sviluppate a favore dei nostri collaboratori una serie di iniziative secondo il programma rete WHP Lombardia “Luoghi di lavoro che promuovono salute”, a cui Comerio Ercole aderisce da alcuni anni, anche implementando alcuni progetti innovativi a supporto dell’ambiente lavorativo, di cui recente ottenimento certificazione ISO 45001 per la sicurezza e del territorio a noi vicino e delle sue comunità sociali. In tale prospettiva abbiamo voluto considerare l’opportunità di una scelta ESG anche dal punto di vista di una nuova tipologia di finanziamento. Quest’operazione ha la valenza di consolidare il piano di investimenti definiti dal nostro bilancio di sostenibilità partendo dall’avvio di un nuovo impianto fotovoltaico per oltre 200 kW». u
cie di circa 14 milioni di ettari sparsi in tutto il mondo, gestite in gran parte da piccoli proprietari forestali in regioni economicamente in via di sviluppo. Diventa, quindi, sempre più di vitale importanza che questo patrimonio venga gestito e curato evitando impatti negativi per l’ambiente. Di qui l’importanza della certificazione della catena di custodia, della quale Hexpol Compounding è entrata a far parte: esclude provenienze della gomma da fonti non sostenibili e incoraggia l’adozione di pratiche di coltivazione non dannose per l’ambiente, accrescendo, al tempo stesso, il valore delle foreste. u
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Kraiburg TPE al K con elastomeri termoplastici sostenibili
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ggi, più di ieri, la sostenibilità non è un optional, ma è diventata un ‘must’: una condizione imprescindibile di cui tenere conto nello sviluppo di qualsiasi settore dell’attività umana col fine ultimo di evitare danni irreparabili all’ambiente. E Kraiburg TPE, produttore a livello globale di elastomeri termoplastici e fornitore di soluzioni personalizzate, ha presentato, alla fiera K di Düsseldorf, i Thermolast R, una nuova serie di compound speciali realizzati con l’impiego di una quantità significativa – fino al 41% – di materiali riciclati. Si tratta di una famiglia di prodotti sviluppati per l’impiego in molteplici settori applicativi, quali, tra i principali, quello dei beni di consumo, quello delle applicazioni industriali e il settore dell’automotive. Sono il risultato di un lavoro di ricerca svolto negli ultimi 16 mesi e garantiti dal sigillo di qualità “Made in Germany”, che ne assicura anche la funzionalità, la sostenibilità
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e la tracciabilità al 100%. Una caratteristica di questi prodotti alla quale la società tiene in modo particolare è “l’aderenza alle necessità dei clienti”, come ha dichiarato la dottoressa Monika Hofmann, Direttore EMEA. Sono, infatti, compound ‘customengineered’, come precisa Michael Pollmann, EMEA Sales and Marketing Director: progettati, prodotti e sviluppati, cioè, per soddisfare al massimo le esigenze dei clienti. In altre parole,‘progettati su misura’. Vengono forniti, inoltre, anche corredati delle informazioni sulla loro Carbon Footprint o impronta di carbonio, che rappresenta il criterio di valutazione dell’impatto ambientale delle emissioni di gas a effetto serra causate dalla loro produzione ed espresse in tonnellate di anidride carbonica. Oltre ai TPE sostenibili, il produttore tedesco presenta anche altri tipi di elastomeri termoplastici, e precisamente i TPE dotati di conducibilità termica o elettrica, i
TPE che hanno la caratteristica di procurare particolari sensazioni tattili, i TPE dotati di una elevata resistenza chimica ai composti utilizzati nei cosmetici e perciò destinati a questo settore. La gamma prodotti della casa di Waldkraiburg è enormemente vasta. Conta, infatti, oltre mille compound raggruppati in 64 serie con i quali Kraiburg TPE è in grado di soddisfare uno spettro molto ampio di esigenze dei clienti. E se arriva la richiesta particolare a fronte della quale nel portafoglio prodotti non esiste il compound ad hoc, l’azienda è pronta a svilupparlo. È la conclusione di Josef Neurer, Head of Product Management EMEA della società. u
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REP International e RPM al K: innovazioni al servizio della produttività
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EP International, società francese leader nella costruzione di presse per lo stampaggio a iniezione della gomma sia verticali che orizzontali e il produttore di presse orizzontali RPM hanno partecipato al recente K insieme, a seguito dall’ingresso della società francese nella compagnie italiana (come abbiamo raccontato a pagina 90 sul numero di ottobre de L’Industria della Gomma). Entrambe le aziende hanno proposto le ultime novità tecnologiche: macchine sempre più intelligenti, eleganti ed efficienti, presse “infinitely smarter”, come definite dal costruttore
stesso, ossia ancora più intelligenti e competitive. Tra queste la pressa W510, una pressa verticale intelligente dotata di una cella automatica, progettata per la produzione di articoli medicali e configurata per ambienti di lavoro particolari come le camere bianche. In mostra anche la V710, che col suo caricatore di inserti rappresenta un importante progresso tecnologico nel settore; questa macchina, anch’essa verticale, presenta, inoltre, una ergonomia e un comfort notevolmente migliorati nella postazione di lavoro, con conseguenti positivi riflessi sul-
Presse speciali Saspol al K
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aspol Technology, leader nel settore delle presse a compressione e a iniezione di grandi dimensioni, ha illustrato al recente K di Düsseldorf le ultime novità della sua ampia gamma di presse a compressione per la gomma e la plastica, frutto di oltre 60 anni di attività nel settore e anche del partenariato industriale col Gruppo Comerio Ercole, noto fornitore a livello mondo di tecnologia di alto livello qualitativo dal 1885. I prodotti sui quali l’“alleanza” Saspol – Comerio Ercole ha focalizzato la sua attenzione sono le presse SA-Belt, per 60
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la produzione di nastri trasportatori; la linea SA-Retraeading, per la ricostruzione di pneumatici; le presse SA-Solid, per la produzione di ruote di gomma dura; le presse SA-Track, per la produzione di cingoli di gomma; le presse idrauliche SA-Plastic, per la produzione di lastre di polimeri termoplastici (PP, PE, HDPE e UHMWPE) anche di grandi dimensioni. Le presse SA-Belt (foto a pagina 61) sono impianti per la produzione di nastri trasportatori con corde d’acciaio e intessute. Quelle per la produzione dei nastri con corde d’acciaio sono lunghe da 10.600 a 15.600
la produttività. Per quanto riguarda RPM, in fiera era esposta una pressa elettrica compatta EPG 300 Smart-wire, con potenze di chiusura e forza di iniezione tipiche della pressa idraulica, ma pensata per abbattere i rincari energetici, grazie alla riduzione dei consumi fino al 76% e alla produttività aumentata del 22%. Le sue caratteristiche tecniche includono: forza chiusura: 300 KN; passaggio colonne: 625×625 mm; capacità iniezione: 590 cc; pressione iniezione: 2.700 bar; lunghezza totale 3.500 mm. La tecnologia Smart-Wire rende la produzione molto simile alla gestione di un software per computer, passando dall’ordine di stampaggio di un pezzo al prodotto finito con un “clic“. La pressa esposta allo stand al K era equipaggiata di doppio estrattore laterale elettrico, spazzola doppia totalmente elettrica e durante la manifestazione ha prodotto un articolo tecnico. REP International, inoltre, ha partecipato al K con un partner, il costruttore di presse idrauliche per lo stampaggio a compressione di gomma e siliconi Tung Yu di Taiwan, che ha mostrato la pressa TYC-30-E-PCD, una innovativa pressa a compressione completamente elettrica che ottimizza la produzione con una gestione più sostenibile dell’impianto. u
mm, mentre quelle per la produzione dei nastri con corde intessute da 5.600 a 15.600 mm; la pressione superficiale specifica è di 400 N/cm2 nel caso dei nastri con corde d’acciaio e di 300 N/ cm2 per l’altro tipo di nastri. La linea SA-Retreading, per la ricostruzione di pneumatici, è la migliore espressione della piena competenza che Saspol possiede in materia di produzione di macchinari per la fabbricazione di pneumatici nuovi e ricostruiti. Ne è garanzia la collaborazione con le più famose case produttrici di pneumatici come Bridgestone, Michelin, Continental, Pirelli, Bandag, Nokian Tire. Le presse SA-Solid sono macchine per lo stampaggio a compressione di ruote di gomma dura con diametri variabili
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da 8” a 15”, e precisamente 8”-9”, 10”12”, 15”. La forza massima di chiusura è di 400, 700 e 1.000 t nei tipi T400, T700, T1000, le cui superfici riscaldanti (riscaldamento a vapore) hanno le dimensioni di 1.050×1.050 mm nella T400 e nella T700 e di 1.300×1.300 nella T1000. La pressione specifica sulle piastre delle tre presse è, rispettivamente, di 36, 64 e 200 (kg/cm2). Le SA-Track sono le presse per la produzione e la vulcanizzazione di cingoli di gomma. Il costruttore presenterà due tipi: la TG 435 A e la TG 950 A. Sono entrambe oleodinamiche con telaio a “C”, quattro piani di riscaldamento e due vani di stampaggio. Il riscaldamento è a vapore e il raffreddamento ad acqua. Differiscono per la forza totale che sviluppano: 435 t (4.267 kN) la prima e 950 t (9.319 kN) la seconda. Il serbatoio dell’olio e il sistema idraulico sono collocati sul retro delle macchine, mentre l’unità di controllo elettrico è situata al di fuori del corpo macchina
e sistemata a terra. Le SA-Plastic sono presse idrauliche per lo stampaggio a compressione ad alta temperatura (fino a 250 °C) e sotto alta pressione specifica (fino a 1.200 N/cm2) di polipropilene (PP), polietilene (PE), polietilene
ad alta densità (HDPE) e polietilene ad altissimo peso molecolare (UHMWPE). Gli stampi hanno dimensioni che arrivano anche a 11.000 mm di lunghezza, 2.600 mm di larghezza e 400 mm di profondità. u
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Nuove macchine d’ispezione visiva UTPVision al K
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TPVision, azienda protagonista nella progettazione e sviluppo di avanzati sistemi d’ispezione visiva, ha proposto al K due esclusive novità: X2, una macchina automatica per il controllo della mescola degli articoli in gomma e una ProfiliX (nella foto sopra) aggiornata e potenziata, per il controllo in linea dei difetti superficiali su profili in gomma e plastica. X2 è un sistema di visione basato su avanzate tecniche d’ispezione visiva che utilizza la tecnologia a raggi X per controllare in tempo reale tutti i pezzi di un lotto di produzione e verificare che siano stati realizzati con lo stesso materiale. Il controllo avviene sul 100% degli articoli: il nuovo sensore permette un controllo continuo senza alcuna interruzione della linea di produzione, garantendo alti ritmi produttivi e la massima operatività. Inoltre, al controllo della mescola, si aggiunge anche la possibilità di controllare la durezza di ogni pez-
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zo, per un sistema d’ispezione completo progettato appositamente per i produttori di O-ring e altri articoli in gomma. Grazie al design modulare che caratterizza l’intera gamma prodotto UTPVision, la tecnologia di X2 può essere integrata su tutte le macchine d’ispezione offerte. ProfiliX (foto sotto) è una macchina d’ispezione visiva automatica per il controllo superficiale in linea di profili e tubi estrusi di varie dimensioni. Oltre a un nuovo e compatto design che le permette di integrarsi all’interno di ogni contesto produttivo, la nuova ProfiliX offre un campo di visione di 40 mm che le permette d’ispezionare tutta la superficie di un profilo grazie al controllo ottico combinato a diverse regolazioni per il passaggio ottimale sotto le telecamere. SinLog Extend è invece il sistema di monitoraggio remoto per macchine di ispezione visiva. Si tratta di una web app che funziona su tablet e smartphone e consente il
controllo del funzionamento e delle performance di cernita, con la possibilità di inviare i dati di produzione direttamente a bordo macchina. SinLog Extend ha un sistema di messaggistica in tempo reale per scambiare informazioni con gli operatori e consente loro di richiedere assistenza. Grazie all’integrazione degli algoritmi di Intelligenza Artificiale il sistema è in grado di identificare oggetti o difetti superficiali a partire da immagini campione. Per l’operatore sarà sufficiente sottoporre una serie di esempi significativi del difetto da individuare per insegnare alla macchina come discriminare e classificare. Un’altra importante innovazione è il sistema brevettato Color System: da oggi in versione multicolor, riduce i falsi scarti, permette di individuare bave sui profili di articoli in materiali deformabili e consente di impostare aree di controllo a partire da disegni 3D CAD. u
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Pezzi di precisione in LSR stampati con pressa Engel al K
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assima precisione, qualità dell’articolo stampato alta e costante, produttività alta ed economica al tempo stesso. Sono le caratteristiche fondamentali del processo di stampaggio di piccoli pezzi di precisione che Engel ha illustrato al K di Düsseldorf. Gli articoli sono valvole a lama sottile con un diametro della lama di 7 mm e vengono stampati in gomma siliconica liquida (LSR) su una pressa a iniezione evictory con l’innovativa e intelligente tecnologia di stampaggio e plastificazione dell’austriaca Nexus Elastomer Systems di Eberstalzell, partner di Engel. Le valvole a lama sottile trovano una vastità di impieghi in molti settori, dall’auto al medicale, all’imballaggio e a tanti altri ancora. Tutte applicazioni nelle quali la precisione dei pezzi piccoli ha un’importanza fondamentale per la sicurezza. Di qui la necessità di un rigido controllo della costanza e della regolarità del processo dello stampaggio con l’assistenza digitale della tecnologia Timeshot di Nexus, grazie alla quale il sistema controlla in maniera estremamente precisa il
riempimento di ognuna delle 64 impronte dello stampo, progettato dalla Nexus stessa. Al termine dello stampaggio, i pezzi vengono facilmente e rapidamente prelevati dal braccio di un robot Engel easix e sottoposti, per un controllo della qualità al 100%, a ispezione ottica attraverso un sistema di controllo visivo integrato. Il requisito essenziale del processo, infatti, è produzione “zero difetti”. Come tutte le presse a iniezione della serie Engel e-victory, la macchina è senza colonne, con sistema di chiusura servoidraulico e unità di iniezione elettrica. È la pressa giusta per la produzione di articoli di precisione con LSR: l’iniettore elettrico garantisce un’alta precisione di iniezione; lo stampaggio di materiali a bassa viscosità avviene senza la formazione di bave e non richiede la rilavorazione del prodotto; alla chiusura dello stampo le piastre mantengono sempre un eccellente parallelismo che si conserva anche durante lo sviluppo della forza di chiusura e fa sì che questa forza si distribuisca in maniera unifor-
me su tutta la superficie delle piastre. Oltre allo stampo, Nexus ha sviluppato anche il sistema di dosaggio ServoMix X20 LSR che garantisce il dosaggio della gomma siliconica liquida senza inglobare aria. Utilizzando il protocollo di comunicazione OPC UA (Open Platform Communications Unified Architecture), che consente lo scambio di informazioni tra macchine di fornitori diversi, questo dosatore è collegato in rete con la pressa e col sistema MES (Manufacturing Execution Systems) ‘authentig’ di TIG (Technische Informationssysteme GmbH), una società del Gruppo Engel, in modo da permettere di seguire e controllare l’intero processo produttivo. In questo modo vengono assicurati il monitoraggio e la completa tracciabilità dei dati dell’intero processo fino al livello delle singole cavità. Questa è la prima volta che Engel dà una dimostrazione dal vivo, in una fiera, del collegamento in rete della macchina per lo stampaggio a iniezione e dell’unità di dosaggio di LSR mediante la piattaforma OPC UA in linea con lo standard Euromap 82.3. u L’INDUSTRIA DELLA GOMMA NOVEMBRE 2022
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GLI INSERZIONISTI
Gli inserzionisti di questo numero C.S.I. CENTRO SERVIZI INDUSTRIALI 27
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