PROTAGONISTI
di Riccardo Oldani
Macchine: così il settore reagisce al coronavirus Mario Maggiani, il direttore di Amaplast, ci parla di come le industrie manifatturiere produttrici di macchinari per la trasformazione della plastica e della gomma hanno affrontato la crisi connessa a Covid-19. Molte hanno potuto continuare l’attività, ma gli impatti su ordini e fatturato saranno sicuramente consistenti. La voglia di reagire però e alta. L’auspicio è che il 2021 possa essere l’anno del rimbalzo, in cui l’appuntamento con la fiera Plast, in programma dal 4 al 7 maggio, si preannuncia come un’occasione di rilancio
D. Quale impatto ha avuto il lockdown sulle aziende produttrici di macchinari per l’industria della plastica e della gomma? R. A livello di costruttori di macchine per la lavorazione della plastica e della gomma ci troviamo, insieme ai costruttori delle macchine per l’imballaggio, in una situazione un po’ diversa rispetto a quella vissuta dalle aziende della meccanica strumentale, perché il codice Ateco che contrassegna la maggior parte dei nostri associati è rientrato nell’allegato 1 (poi diventato 3 nell’ultima versione) dei vari DPCM relativi all’emergenza Covid-19. Quindi anche prima dell’avvio della Fase 2 le aziende sono state autorizzate a continuare a lavorare. Non tutti i nostri associati hanno però potuto farlo, perché ascritti a codici Ateco diversi. Un esempio sono i produttori di stampi, che però in molti casi, in presenza di lavorazioni destinate ai costruttori di macchine o direttamente ai trasformatori hanno potuto inviare la dichiarazione al prefetto che consentiva la continuità produttiva. Le aziende, quindi, almeno per il 75% del totale, sono rimaste aperte. Questo non vuol dire che abbiano lavorato o stiano lavorano al 100%. Se devo fare una stima ritengo che abbiano utilizzato dal 50% al 60% 16
L’INDUSTRIA DELLA GOMMA MAGGIO 2020
Mario Maggiani è il direttore di Amaplast, l’associazione confindustriale in cui è entrato nel 1994, quando ancora si chiamava Assocomaplast, raggiungendo la carica attuale nel 2010.