retail&food 09 2021

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f Sostenibilità LEVI’S NEW ENTRY DELLO USCTP PER IL COTONE SOSTENIBILE

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n meno di un anno sono oltre 450 gli iscritti a USCTP (US Cotton Trust Protocol), progetto che mette insieme le grandi aziende, per lo più della filiera fashion, impegnate a garantire una provenienza sostenibile del cotone utilizzato nelle lavorazioni. La pubblicazione più aggiornata degli iscritti ha permesso di mettere in rilievo alcune novità di peso. Tra le adesioni dell’ultima ora, è arrivata Levi Strauss & Co, insieme ai suoi brand storici Levi’s®, Dockers®, Denizen® by Levi’s® e Signature by Levi Strauss & Co. A fine giugno, era stata la volta della catena di grande distribuzione Tesco e di Gildan Activewear. Compito di U.S Cotton Trust Protocol è supportare gli sforzi per la sostenibilità dei membri, fornendo dati verificati sulle pratiche di sostenibilità dei coltivatori di cotone statunitensi e l’accesso a dati aggregati su base annua su elementi chiave quali l’utilizzo dell’acqua, le emissioni di gas a effetto serra, il consumo di energia, l’efficienza, l’erosione e la presenza di carbonio organico nel suolo.

RICERCA RETVIEWS: ALTI E BASSI NEL FAST FASHION

LVMH FINANZIA UN CENTRO RICERCA PER LUSSO “GREEN”

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ovrebbe essere pronto tra il 2024 e il 2025 il nuovo contro di ricerca per il lusso sostenibile e digitale, che il gruppo Lvmh ha in programma di realizzare a Saclay, a sud di Parigi. Il nuovo sito legato alla ricerca in ambito sostenibile impiegherà 300 collaboratori e ricercatori. Il focus iniziale sarà sui nuovi materiali, le biotecnologie e le digital and data solutions che possono condurre a una maggiore sostenibilità, con il diktat prioritario di eliminare le plastiche. LVMH ha inoltre creato una casella apposita, nel suo management, ad occuparsi di inclusione e diversità. È stato affidato a Vanessa Moungar (in foto) il ruolo di chief diversity and inclusion officer. La manager riporterà a Chantal Gaemperle, vice presidente esecutivo delle risorse umane e delle sinergie di Lvmh. Vanessa Moungar è a oggi membro del French Presidential Council of Africa e ha lavorato al World Economic Forum.

GUCCI E INTESA PER IL MIGLIORAMENTO DELLA FILIERA

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el corso del 2020, Zara e C&A hanno ridotto la quota di prodotti sostenibili all’interno delle collezioni, mentre in H&M (in foto una collezione) e Mango la percentuale è aumentata. È quanto emerge da una ricerca redatta da Retviews (gruppo Lectra), intitolata “Il fashion sostenibile nel 2021: la verità sulle collezione ecologicamente sostenibili”, condotta su un campione di brand del fast fashion in Francia, Italia, Spagna, Germania e Regno Unito. Le aziende puntano per lo più sulla produzione di capi sostenibili che rientrano nella definizione di “Never out of stocks”, cioè quegli articoli essenziali che possono anche essere rimessi sul mercato la stagione successiva, se invenduti. Ecco perché i prodotti di fashion sostenibili più popolari sul mercato globale sono le t-shirt (27%), i pantaloni (8%) e i jeans (7%).

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retail food | settembre 2021

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ucci e Intesa Sanpaolo hanno rinnovato la loro collaborazione a favore della filiera produttiva italiana, mettendo al centro di un progetto la transizione verso pratiche sostenibili e inclusive. L’accordo, che le due parti indicano come unico in Italia, si pone l’obiettivo di supportare le aziende della filiera Gucci a intraprendere un percorso di miglioramento della propria sostenibilità sociale e ambientale attraverso l’attuazione di azioni e interventi concreti, coerenti con le direttrici del Pnrr-Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel concreto, il progetto prenderà la forma di finanziamenti agevolati. “Siamo orgogliosi di inaugurare con Intesa Sanpaolo il primo accordo di filiera per il settore della moda che consentirà all’ecosistema Gucci di fare un passo ulteriore verso la rivoluzione sostenibile del business” ha commentato il presidente e Ceo di Gucci, Marco Bizzarri. “L’accordo firmato con una grande impresa di eccellenza” sottolinea Carlo Messina, Ceo di Intesa Sanpaolo, “rappresenta un nuovo rapporto tra banca impresa e filiera di riferimento, basato sulla sostenibilità, che lanciamo per primi in una fase di svolta per il nostro Paese rappresentato dall’arrivo dei fondi del programma Ngeu (Next generation Eu)”.


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