Anno IV - n. 13 - giugno/luglio 2020
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Industrial Technologies | Plant & Asset Management | Digital Transformation
#PRIMOPIANO OIL&GAS, LA STRATEGIA PER LA RIPARTENZA #CYBERSECURITY LA PROTEZIONE DEGLI IMPIANTI IN 9 MOSSE #ENERGIA LA RIVOLUZIONE DELLA FLESSIBILITÁ ELETTRICA #FOCUS VALVOLE E ATTUATORI
La pratica versione sfogliabile
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AUTOMATION TECHNOLOGY Organo Ufficiale AIS (Associazione Italiana Strumentisti) – ISA (The International Society of Automation) Italy Official AIS Body (Italian Association of Instrument Manufacturers) - ISA (The International Society of Automation) Italy Rivista internazionale di tecnologie industriali, automazione di processo, gestione di impresa, trasformazione digitale International magazine of industrial technologies, process automation, enterprise management, digital transformation Anno IV N.12 – Pubblicazione Marzo/Aprile 2020 Year IV N.12 - Publication March/April 2020 Periodico trimestrale pubblicato da Editoriale Delfino Quarterly magazine published by Editoriale Delfino Editoriale Delfino pubblica anche volumi e le seguenti riviste: Elettrificazione, Power Technology, CL Il Cartolibraio Editoriale Delfino also publishes volumes and the following magazines: Elettrificazione, Power Technology, CL Il Cartolibraio Direzione, Redazione, Segreteria di Redazione, Ufficio Pubblicità Management, Editorial office, Editorial office, Advertising office Via Aurelio Saffi 9 – 20123 Milano Tel. +39 02-9578.4238 www.editorialedelfino.it email generale: info@editorialedelfino.it PEC email: editorialedelfino@pecpost.it REDAZIONE E CONTATTI/EDITORIAL STAFF AND CONTACTS Direttore Responsabile/Responsible Director Andrea Ferriani Direttore Editoriale/Editorial Director Armando Martin Direttore Tecnico/Technical Director Ugo Baggi Comitato Scientifico/Scientific Committee Solomon Almadi, José Covelli, Francisco Diaz Andreu, Ugo Baggi, Wim De Bruyn, Armando Martin, Giuliano Monizza, Carlo Perottoni, Carlo Pucci Hanno collaborato a questo numero/Have collaborated on this issue Marc Baret, Alessandro Brunelli, Jane Elisabeth Cassoli, Stefano Corsi, Simone Facchinetti, Massimiliano Franco, Giovanni Marino, Giuliano Monnizza, Massimo Nannini, Elisabetta Rossi, Luca Signorin Responsabile comunicazione e pubblicità/Head of Communication and Advertising Matteo Jovine | matteo@jovinecomunicazione.com Email redazione/Editorial Email elered@editorialedelfino.it Ufficio Traffico/Traffic Office Viviana Sandrini |info@editorialedelfino.it ABBONAMENTI E ABBONAMENTI/SUBSCRIPTIONS AND SUBSCRIPTIONS Ufficio abbonamenti/Subscription Office abbonamenti@editorialedelfino.it Condizioni di abbonamento 2020/Subscription conditions 2020 Cartaceo annuale: € 62,00 Italia / € 99,00 Estero Pdf online annuale € 36.00 Sfogliabile annuale € 24.00 Copia Amazon € 9,99 L’abbonamento si attiva mediante: – Versamento sul conto corrente postale 61080917 – Bonifico bancario su IBAN: IT 76 W 07601 01600 000 061 080 917 – Carta di credito esclusivamente tramite sito internet www.editorialedelfino.it
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AUTOMATION TECHNOLOGY
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SOMMARIO/SUMMARY
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EVENTI DIGITALI/DIGITAL EVENTS AUTOMATION INSTRUMENTATION VIRTUAL SUMMIT, BUONA LA PRIMA!/AUTOMATION INSTRUMENTATION VIRTUAL SUMMIT, GOOD FIRST! A cura della redazione
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PRIMO PIANO/FOREGROUND OIL&GAS, UNA NUOVA STRATEGIA PER L’ECONOMIA MONDIALE/OIL&GAS, A NEW STRATEGY FOR THE WORLD ECONOMY di Giuliano Monizza
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SCENARI/SCENARIOS CYBERSECURITY: ALCUNE SEMPLICI DOMANDE PER RISOLVERE UN PROBLEMA COMPLESSO/ CYBERSECURITY: SOME SIMPLE QUESTIONS TO SOLVE A COMPLEX PROBLEM di Marc Baret
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STANDARD DI AUTOMAZIONE/AUTOMATION STANDARDS STANDARD E LINEE GUIDA IOGP SONO LIBERAMENTE CONSULTABILI ONLINE/ IOGP STANDARDS AND GUIDELINES ARE AVAILABLE FOR FREE ONLINE A cura della redazione
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VALVOLE & ATTUATORI/VALVES & ACTUATORS
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LA PAROLA AI PROTAGONISTI/KEY FIGURE INTERVIEW SOLUZIONI INNOVATIVE PER RIDURRE GLI EFFETTI COLLATERALI DEGLI ATTUATORI AD AZIONE RAPIDA/ BIFFI SOLUTION TO REDUCE ACTUATOR FAST-ACTION SIDE EFFECTS, WITH ADE- QUATE CONFIGURATION SELECTION A cura della redazione
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TUTORIAL COME FUNZIONA UNA MONOFLANGIA?/ HOW DOES A MONOFLANGE WORK? A cura di Wika
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SOLUZIONI/SOLUTIONS PRODOTTI SEGNALATI DA AUTOMATION TECHNOLOGY/ PRODUCTS RECOMMENDED BY AUTOMATION TECHNOLOGY
EDITORIALE DELFINO
SPECIALE
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EDITORIALE/EDITORIAL POST COVID, È LA TECNOLOGIA IL VERO VINCITORE/ POST COVID, TECHNOLOGY IS THE REAL WINNER di Armando Martin
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EFFICIENZA ENERGETICA/ POWER EFFICIENCY LA RIVOLUZIONE DELLA FLESSIBILITÀ ELETTRICA/ ELECTRICAL FLEXIBILITY REVOLUTION Stefano Corsi (Solintec)
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SICUREZZA/SAFETY GUIDA COMPATTA AI SISTEMI STRUMENTATI DI SICUREZZA (SIS)/ COMPACT GUIDE TO SECURITY INSTRUMENTED SYSTEMS (SIS) Alessandro Brunelli
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SICUREZZA/SAFETY IL PROTOCOLLO HART PER L’AUTOMAZIONE DI PROCESSO/ HART PROTOCOL FOR AUTOMATION A cura di G.M. International
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DIGITAL TRANSFORMATION BENVENUTI NELL’ERA DELL’AIOT / WELCOME TO THE AGE OF AIOT Giovanni Marino
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INFRASTRUTTURE/INFRASTRUCTURES VOLARE ALTO, LA GESTIONE INTELLIGENTE DELLE STRUTTURE AEROPORTUALI / FLYING HIGH, INTELLIGENT MANAGEMENT OF AIRPORT FACILITIES Elisabetta Rossi (Help Italia)
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INDUSTRY & INNOVATION NEWS
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CONSULENZA AZIENDALE & GESTIONE DI IMPRESA
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JOB CONSULT COME CAMBIERÀ IL LAVORO CON IL 5G di Jane Elisabeth Cassoli
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INFORMANDO DATI, INFORMAZIONI E CONOSCENZA di Massimo Nannini
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INNOVATION ON THE ROAD DESIDERIO DI NORMALITÀ O BISOGNO DI #CAMBIAMENTO? di Luca Signorin
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GIURISTA D’IMPRESA IL VALORE DEL BRAND E LA NECESSITÁ DI REGISTRARE UN MARCHIO di Simone Facchinetti
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AIS ISA
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EVENTS&EXHIBITIONS Save the date 2020
RUBRICHE
FOCUS
GIUGNO / LUGLIO - JUNE / JULY 2020
EDITORIALE/EDITORIAL
POST COVID, È LA TECNOLOGIA IL VERO VINCITORE POST COVID, TECHNOLOGY IS THE REAL WINNER “Il passato è certo, il presente è brevissimo, il futuro dubbioso” ammoniva il filosofo Seneca. E in effetti tutto e il contrario di tutto si è detto intorno alla crisi e alla ripresa economica dopo il Covid 19. Cosa accadrà passata l’emergenza: si tornerà a una nuova forma di comunità globale, prevarranno gli egoismi o non cambierà nulla? In molti Paesi uno dei mantra è stato: introdurre misure restrittive non rischia di creare danni superiori a quelli causati dal virus? La cura rischia di essere peggiore della malattia? “Fino a quando potremo permetterci di dire che una vita umana non ha prezzo?” si è chiesto l’Economist. Alec Ross, scrittore di fama mondiale, esperto di tecnologie ed ex consigliere di Stato per l’Innovazione giustamente ha sottolineato “I virus non rispettano le leggi dell’economia. Il vero tema è quanto velocemente possiamo far ripartire l’economia senza compromettere la vita e i sistemi sanitari”. Oggi la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che, a fine epidemia, le regole del gioco saranno cambiate. Una trasformazione epocale potrebbe essere di natura politica. L’investitore miliardario Leon Cooperman ha dichiarato che l’inevitabile e massiccio sostegno dei governi alle aziende in crisi per via del coronavirus cambierà il capitalismo per sempre: le economie saranno profondamente vincolate ai piani di Stato e le tasse saranno più alte, per chi le potrà pagare, a sostegno dei servizi fondamentali e della spesa pubblica. Eppure in questo sconvolgimento le cui conseguenze a medio-lungo termine sono ancora incerte, la tecnologia sembra essere il vero vincitore. Di fatto è lo strumento principe che, in mezzo a tantissime difficoltà, sta garantendo la gestione dell’emergenza sanitaria e la continuità delle attività produttive e sociali. Non c’è mai stata un’epoca in cui l’essere umano è stato dipendente dalla tecnologia come quella attuale. Senza Automazione, connessioni remote, app, Intelligenza Artificiale, piattaforme Cloud e Big Data, singoli individui, famiglie, istituzioni, strutture sanitarie ed educative si troverebbero in guai seri. Senza tecnologie digitali, nelle aziende non si parlerebbe di Smart Working, ecommerce, webconference, eventi virtuali, digital supply chain, manutenzione remota, Web Marketing etico e low cost. Altro che Industria 4.0, è stata la pandemia il vero acceleratore verso la digitalizzazione, soprattutto dal punto di vista culturale e organizzativo. Il virus ha generato una situazione che ha portato le aziende ad operare in un ecosistema in cui il ruolo dei servizi digitali è diventato fondamentale. Non solo per aumentare la redditività e i profitti ma per sopravvivere.
“The past is certain, the present is very brief, the future doubtful” warned the philosopher Seneca. And in fact everything and the opposite of everything has been said about the crisis and the economic recovery after Covid 19. What will happen after the emergency: will we return to a new form of global community, will selfishness prevail or will nothing change? In many countries one of the mantras has been: isn’t the introduction of restrictive measures likely to create more damage than the virus? Does the cure risk being worse than the disease? “How long can we afford to say that a human life has no price?” asked the Economist. Alec Ross, a worldrenowned writer, technology expert and former Government Advisor for Innovation rightly pointed out “Viruses do not respect the laws of economics. The real issue is how quickly we can restart the economy without compromising life and health systems”. Today, most experts agree that, at the end of the epidemic, the rules of the game will have changed. An epoch-making transformation could be political in nature. Billionaire investor Leon Cooperman said that the inevitable massive government support for companies in crisis because of the coronavirus will change capitalism forever: economies will be deeply tied to state plans and taxes will be higher, for those who can pay them, in support of basic services and public spending. Yet in this upheaval whose medium to long term consequences are still uncertain, technology seems to be the real winner. In fact, it is the main instrument that, in the midst of so many difficulties, is guaranteeing the management of the health emergency and the continuity of productive and social activities. There has never been a time when human beings have been as dependent on technology as there is today. Without Automation, remote connections, apps, Artificial Intelligence, Cloud and Big Data platforms, individuals, families, institutions, health and educational facilities would be in serious trouble. Without digital technologies, companies would not talk about Smart Working, ecommerce, webconference, virtual events, digital supply chain, remote maintenance, ethical and low cost web marketing. Other than Industry 4.0, the pandemic has been the real accelerator towards digitization, especially from a cultural and organizational point of view. The virus has generated a situation that has led companies to operate in an ecosystem where the role of digital services has become fundamental. Not only to increase profitability and profits but to survive.
@armando_martin
AUTOMATION TECHNOLOGY
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IN QUESTO NUMERO PARLIAMO DI/IN THIS ISSUE WE TALK ABOUT 6 ELECTRONSYSTEM MD
ABB ADNOC ADVANTECH
74 EMERSON 64, 68 ENEL ENERGIA 36 G.M. INTERNATIONAL
AILUX
6,92 GEOR FISHER
AIS AMAZON ANAF GROUP ANIPLA
64, 90 GF PIPING SYSTEMS 76 GOOGLE 6 HIMA
I PEPPERL+FUCHS 27 PILZ 43 POLITECNICO DI MILANO 60 PROGLOVE 6 RIGHI GROUP
78 76 6 78 74
35 ROCKWELL AUTOMATION
13
90 RTI
25
41 SAMSON
IV
75 SHARP
64
APPLE
90 IBM
ARPAL
7 IDC
64 SISTEMA ITALIA
75
BAGGI
II IFM
77 SOLINTEC
42
BERNARD CONTROLS GROUP
38 IMI PRECISION
37 TECNALOGIC
42
BIFFI
27 IOGP
18 TERNA
42
6, 93, 94 VEGA
6
6 MAIRE TECNIMONT
74 WIKA
33
7 NORGREN
37 WORLD BANK
DEA SECURITY
6 ISA
DELTA INTL EVENTS ECA ECOM
78 NVIDIA
ECONORMA
77 OPEC
64 XIAOMI 8 YOKOGAWA
PRIMO CLASSIFICATO Area Ingegneria e Architettura
Industria 4.0, sfide e opportunità per il Made in Italy di Armando Martin vincitore nel 2018 del premio Nazionale di Divulgazione Scientifica patrocinato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche.
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EDITORIALE DELFINO
9 64 17
Automation week June 2021 Milan, Italy
For any information contact us: welcome@delta-ie.it EMEA D12
2021
MILANO JUNE "Improve your business with Automation Instrumentation Summit�
EVENTI DIGITALI/DIGITAL EVENTS
AUTOMATION INSTRUMENTATION VIRTUAL SUMMIT, BUONA LA PRIMA! Giovedì 25 giugno si è tenuto “Automation Instrumentation Virtual Summit”, un evento digitale su piattaforma webinar organizzato da Delta Int’l Events a supporto dell’evento “Automation Instrumentation Summit”. A cura della Redazione Obiettivo centrato. L’innovativa formula online ha raccolto una serie di interventi di scenario a cura di opinion leader riconosciuti e una successiva tavola rotonda sui temi emergenti dell’automazione di processo e delle soluzioni digitali per l’industria. Il webinar è riuscito nell’intento di virtualizzare l’evento dedicato all’automazione di processo “Automation Instrumentation Summit”, coinvolgendo centinaia di iscritti e decine di partecipanti. Forte del patrocinio di AIS (Associazione Italiana Strumentazione) e ISA (International Society of Automation) Italy, ISA Emea, alle partnership di questa edizione virtuale si è aggiunta anche Anipla (Associazione Nazionale Italiana per l’Automazione) e la Media Partnership di «Automation Technology». La prima parte ha visto gli autorevoli interventi di Giuliano Monizza, Chiara Corbo e Giuseppe Mazzarino alla prese con tendenze e scenari su 3 macroaree: oli&gas/energia, agrifood, sicurezza industriale. I loro interventi, hanno portato una ventata di ottimismo e lungimiranza in questa fase storica tutt’altro che semplice. La seconda parte ha visto in campo aziende del calibro di Abb, Dea Security, Emerson, Georg Fischer e Vega Italia cimentarsi in una tavola rotonda incentrata su soluzioni, case history e trend emergenti nei settori menzionati. Ne è emersa una significativa attenzione delle aziende nuove tecnologie digitali, alle tecniche di manutenzione e al cambio di paradigma delle relazioni di impresa cliente-fornitore che sembrano emergere in fase post-covid. Nel prossimo numero di Automation Technology uscirà un dossier approfondito sull’evento.
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EDITORIALE DELFINO
AUTOMATION INSTRUMENTATION VIRTUAL SUMMIT, GOOD FIRST! Thursday, June 25th was held “Automation Instrumentation Virtual Summit”, a digital event on a webinar platform organized by Delta Int’l Events in support of the “Automation Instrumentation Summit” event. By the Editorial Staff Target hit. The innovative online formula has gathered a series of scenario speeches by recognized opinion leaders and a subsequent round table on emerging issues of process automation and digital solutions for industry. The webinar succeeded in virtualizing the process automation event “Automation Instrumentation Summit”, involving hundreds of subscribers and dozens of participants. Under the patronage of AIS (Italian Association of Instrumentation) and ISA (International Society of Automation) Italy, ISA Emea, the partnerships of this virtual edition were joined by Anipla (Italian National Association for Automation) and the Media Partnership of “Automation Technology”. The first part saw the authoritative speeches by Giuliano Monizza, Chiara Corbo and Giuseppe Mazzarino dealing with trends and scenarios on 3 macro-areas: oil&gas/energy, agrifood, industrial safety. Their interventions, precise and farsighted, have brought a breath of optimism and far-sightedness to this far from simple historical phase. The second part saw companies of the calibre of Abb, Dea Security, Emerson, Georg Fischer and Vega Italia take part in a round table focused on solutions, case histories and emerging trends in the sectors mentioned. It showed a significant attention to new digital technologies, maintenance techniques and the paradigm shift in customer-supplier relations that seem to emerge in the post-covid phase. In the next issue of Automation Technology an in-depth dossier on the event will be published.
PRIMO PIANO/FOREGROUND
OIL&GAS, UNA NUOVA STRATEGIA PER L’ECONOMIA MONDIALE
Pur rivestendo un ruolo fondamentale nelle strategie di crescita, l’Oil&Gas sta attraversando un calo di fiducia. Investitori, consumatori, istituzioni e Stati devono focalizzarsi maggiormente sugli obiettivi a medio-lungo termine, avendo come punti fermi la sostenibilità e il ruolo del settore nella transizione energetica. Giuliano Monizza*
Gli obiettivi della Comunità Europea al 2030 prevedono -40% CO2, +27% energie rinnovabili , +30 % efficienza energetica. Si tratta di numeri molto impegnativi per gli investimenti nel settore Oil & Gas. A complicare il quadro si sono aggiunte le conseguenze macroeconomiche dovute al Covid-19. Il risultato è che il settore Oil&Gas si trova nella tempesta perfetta. Il crollo dei consumi, ipotizzato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia fin dall’inizio di Marzo 2020 è stato stimato in circa 730 /740 mila barili al giorno. Nel mese di maggio il prezzo al barile ha oscillato fra 14 e 25 dollari al barile, in ogni caso lontano dal valore economico di “break even” necessario a molti Paesi produttori per operare con bilanci adeguati e cosi coprire le esigenze di budget /Paese.
AUTOMATION TECHNOLOGY
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Arabia Saudita
83,6 USD
Emirati Arabi Uniti
70 USD
Iraq
60,3 USD
Russia
42,4
Kuwait
54,7
USA Delaware basin
44,3 USD
USA Midland basin
44 USD
Tab.1. Prezzo del petrolio al barile. Valore di Break even budget 2020 (fonte: Blu Analyticsnews report) I numeri sopra indicati ci fanno comprendere inoltre come le produzioni americane siano strategicamente più competitive. Nei fatti si può ipotizzare che i paesi che hanno una economia basata esclusivamente sul barile tradizionale come Iran, Libia, Venezuela dimostrino sofferenze economiche molto pesanti in tutti i settori della loro economia. Molti paesi hanno deciso di fermare gli investimenti e questo fatto ha prodotto conseguenze su tutte le aziende di filiera, fornitrici di componenti e sistemi. Il volume di invenduto e ora stock di petrolio, che nel frattempo viene continuamente estratto, è notevole, si ipotizza comunque con volumi sufficienti per soddisfare una repentina ripresa della domanda dopo il Covid-19. Una ripresa della domanda e dei prezzi del barile è prevista nei prossimi mesi, all’attenuarsi della pandemia. Molte aziende hanno in via cautelativa deciso di tenere on-hold gli investimenti in nuovi giacimenti ed in quelli in R&D, sia nel processo up stream quanto in quello down stream. La manutenzione programmata degli impianti e di “service” in questo periodo sono forti di una opportunità operativa unica, sia per la disponibilità di tempi di intervento sul processo produttivo, quanto al ricambio ed all’ “up grade” del processo con l’uso di nuovi componenti. Le prospettive globali nei prossimi anni Certamente è possibile realizzare una migliore automazione ed efficienza energetica dei sistemi l’istallazione di motori, trasformatori, sensori, software, digitalizzazione e tecnologie innovative in generale. Ma ci dobbiamo anche
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EDITORIALE DELFINO
chiedere: come evolverà il settore a 2/3 anni, partendo dalla situazione economica attuale? Dal punto di vista politico l’OPEC sta già cercando una soluzione che possa monitorare il livello dei prezzi. Il problema del cambiamento climatico, che sta sugli scudi dei Paesi più industrializzati e di tutta l’opinione pubblica è pure la grande sfida nel settore Oil&Gas. La tendenza di demonizzare l’uso di prodotti e carburanti fossili, impone che la stessa industria diventi partecipe e proattiva nel monitorare il cambiamento e gli investimenti per la riduzione delle emissioni. La conversione tecnologica in atto ha comunque i suoi tempi tecnici ed economici. L’industria Oil&Gas con la sua filiera tecnologica, deve guidare un nuovo processo di ri-organizzazione e di priorità di interventi, così da far comprendere anche all’opinione pubblica che l’industria stessa è fonte di prodotti ed è essa stessa una industria sostenibile. Bisogna far comprendere che le utopie del “tutti in bicicletta” e del “tutte macchine elettriche” sono irrealizzabili a breve termine. Si impone quindi una riflessione sulla valutazione economica e sull’impatto ambientale di grandi infrastrutture sia a livello politico che industriale. Studi sull’LCA (Life Cycle Assessment) che giustificano e dimostrano che l’uso dell’elettrico rechi vantaggi notevolmente superiori all’uso dei combustibili (auto Euro 6) non sono esaustivi. I dati sulle emissioni nei Porti Recenti studi Arpal (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente Ligure) condotti in prossimità dei porti in Italia, in Medio Oriente e in Europa indicano che la quantità di NOX (ossidi di azoto) presenti nell’atmosfera sono dovuti per il 62% ad attività marittime e per il 26% al trasporto su strada. Nei dintorni di alcuni porti italiani i tumori polmonari sono aumentati del 31%, mentre quelli per malattie neurologiche del 51% - con aumenti dei decessi e dei ricoveri gravi (pandemia Covid-19 esclusa!). Altri dati relativi alle polveri sottili ci dicono che per il 28% sono dovute al trasporto stradale e al 39 % alle emissioni portuali. La Direttiva N02 del 2008/50/CE è in atto: a partire dal 2020 il contenuto del tenore di
zolfo nel combustibile delle navi dovrà essere ridotto dal 3,5/&4,5% allo 0,5%. I controlli sulle navi, necessari per ridurre l’impatto ambientale, dovranno essere più stringenti. ln generale, quindi, le emissioni nei porti diventano dominanti rispetto all’inquinamento stradale che tuttavia gode di attenzione e priorità mediatica. L’industria Oil&Gas dovrebbe fare propria la necessità di spiegare che è in possesso di un processo produttivo a basso contenuto di zolfo (0,5% in media, fino allo 0,1%, per il trasporto marittimo ) e che contribuisce a ridurre l’inquinamento. Molte navi cambiano combustibile quando si trovano a 12 miglia dai porti per soddisfare la normativa dell’0,1 %, ma in alto mare navigano con carburanti ad alto contenuto di zolfo. Per garantire i livelli di sostenibilità attesi, i porti e le zone limitrofe, dovranno essere monitorate in modo opportuno sia per la qualità dell’aria sia per il contenuto delle polveri sottili. L’elettrificazione delle banchine e la trasformazione dei porti del Mediterraneo in aree ECA (Emission Control Area) devono divenire una priorità negli investimenti. Aree ECA sono già la maggior parte dei porti in Canada e nei Mari del Nord, dove vengono usati combustibili con tenore di zolfo pari allo 0,1%. L’uso dell’LNG (Gas Naturale Liquefatto) nei porti è un’opportunità da perseguire per ridurre drasticamente le polveri sottili e le emissioni di ossidi di azoto, riduzione di CO2. Le banchine possono essere attrezzate allo scopo. Il gas si trova infatti a -161°C, con volume in ambiente di 600 volte superiore. Il futuro dell’Oil&Gas e il ruolo dell’Automazione La domanda di combustibili per trasporto ed autotrazione riprenderà presto, il mondo riprenderà il suo cammino. Una maggiore qualità della vita è richiesta sia nei Paesi sviluppati che in quelli in via di sviluppo. Il grafico in fig.1 della World Bank fornisce la dimensione della domanda dei Paesi in via di sviluppo e dei relativi investimenti necessari per migliorare la qualità della vita.
Fig.1 Richiesta di investimenti in infrastrutture e servizi nei Paesi in via Sviluppo (World Bank) Del resto l’entità degli investimenti necessari, come mostrato in Fig. 2, è comunque enorme con tendenza all’aumento nei prossimi anni.
Fig.2 Stima degli investimenti necessari per la crescita (International Energy Agency - World Investment Outlook) La dimensione dei settori Oil&Gas ed Energia, inevitabilmente correlati, è tale da condizionare l’intera l’economia mondiale. Dobbiamo pensare al futuro con un settore Oil&Gas “Smart” e alla necessità di rendere le infrastrutture e i processi di produzione più efficienti, sia dal punto di vista energetico, sia dal punto di vista della sostenibilità in termini di emissioni e di impatto ambientale. In Italia e in Europa sono disponibili tutte le tecnologie che consentono di raggiungere gli obiettivi per AUTOMATION TECHNOLOGY
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combattere il cambiamento climatico. L ’industria dell’automazione è all’avanguardia e allo stato dell’arte per affrontare questa sfida. La nostra industria ha inoltre la capacità di trasferire know-how e competenza per qualsiasi necessità. L’ Italia, secondo paese manifatturiero di componenti e sistemi in Europa, ha tutte le necessarie risorse tecnologiche e la possibilità di superare ampiamente questo periodo di incertezza. Ci dobbiamo preparare ad un nuovo ruolo di “opinion leaders” nel settore industriale, così da essere percepiti come attori di tecnologie sostenibili e in grado di orientare in questa chiave gli investimenti futuri.
*Giuliano Monizza Industrial Senior Advisor Former Group Vice President ABB
Link Opec: www.opec.org World Bank: www.banquemondiale.org IEA: www.iea.org
OIL&GAS, A NEW STRATEGY FOR THE WORLD ECONOMY Although Oil&Gas plays a key role in growth strategies, it is experiencing a decline in confidence. Investors, consumers, institutions and governments need to focus more on medium-long term objectives, with sustainability and the sector’s role in the energy transition as a fixed point. Giuliano Monizza* The objectives of the European Community to 2030 include -40% CO2, +27% renewable energy, +30% energy efficiency. These numbers are very challenging for investments in the Oil & Gas sector. To complicate the picture are added the macroeconomic consequences of Covid-19. The result is that the Oil & Gas sector is in the perfect storm. The collapse in consumption, assumed by the International Energy Agency since the beginning of March 2020 has been estimated at about 730 /740 thousand barrels per day. In the month of May the price per barrel has fluctuated between 14 and 25 dollars per barrel, in any case far from the economic value of “break even” necessary for many producing countries to operate with adequate budgets and thus cover the needs of budget / country. Saudi Arabia
83,6 USD
United Arab Emirates
70 USD
Iraq
60,3 USD
Russia
42,4
Kuwait
54,7
USA Delaware basin
44,3 USD
USA Midland basin
44 USD
Tab.1. Price of oil per barrel. Break even budget 2020 (source: Blu Analyticsnews report) Keywords: ECA, Arpal, Oil&Gas, Sostenibilità, break even
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EDITORIALE DELFINO
The numbers above also make us understand how American productions are strategically
more competitive. In fact, it can be assumed that countries that have an economy based exclusively on the traditional barrel like Iran, Libya, Venezuela show very heavy economic suffering in all sectors of their economy. Many countries have decided to stop investment and this fact has had consequences for all companies in the supply chain, suppliers of components and systems. The volume of unsold and now stocks of oil, which in the meantime is continuously being extracted, is considerable, however, it is assumed with sufficient volumes to meet a sudden recovery in demand after the Covid-19. A recovery in demand and barrel prices is expected in the coming months as the pandemic subsides. As a precautionary measure, many companies have decided to keep investments in new deposits and R&D on-hold, both in the upstream and downstream process. The scheduled maintenance of the plants and “service” in this period are strong of a unique operational opportunity, both for the availability of intervention time on the production process, as well as the spare parts and the “up grade” of the process with the use of new components. The global outlook for the coming years Certainly it is possible to achieve better automation and energy efficiency of the systems the installation of motors, transformers, sensors, software, digitization and innovative technologies in general. But we must also ask ourselves: how will the sector evolve in 2/3 years, starting from the current economic situation? From a political point of view OPEC is already looking for a solution that can monitor the price level. The problem of climate change, which is on the shields of the most industrialized countries and of the whole public opinion, is also the great challenge in the Oil&Gas sector. The tendency to demonize the use of fossil products and fuels, requires the industry itself to become involved and proactive in monitoring change and investment in reducing emissions. However, the technological conversion underway has its own technical and economic
timescales. The Oil&Gas industry, with its technological chain, has to lead a new process of re-organization and prioritization of interventions, so that the public opinion also understands that the industry itself is a source of products and is itself a sustainable industry. It must be made clear that the utopias of “all cycling” and “all electric cars” are impossible to achieve in the short term. This calls for reflection on the economic assessment and environmental impact of major infrastructure at both political and industrial level. Studies on LCA (Life Cycle Assessment) which justify and demonstrate that the use of electric cars has advantages considerably greater than the use of fuels (Euro 6 cars) are not exhaustive. Data on emissions in Ports Recent Arpal (Regional Agency for the Protection of the Ligurian Environment) studies conducted near ports in Italy, the Middle East and Europe indicate that 62% of the NOX (nitrogen oxides) present in the atmosphere are due to maritime activities and 26% to road transport. In the vicinity of some Italian ports, lung cancers increased by 31%, while those due to neurological diseases by 51% - with increases in deaths and serious hospitalizations (Covid-19 pandemic excluded!). Other data on fine dust tell us that 28% are due to road transport and 39 % to port emissions. Directive N02 of 2008/50/EC is in place: from 2020 the sulphur content of ship fuel will have to be reduced from 3.5/&4.5% to 0.5%. Controls on ships, which are necessary to reduce the environmental impact, will have to be more stringent. In general, therefore, emissions in ports become dominant compared to road pollution, which nevertheless enjoys media attention and priority. The Oil&Gas industry should take on board the need to explain that it has a production process with a low sulphur content (0.5% on average, up to 0.1% for maritime transport) and that it contributes to reducing pollution. Many ships change fuel when they are 12 miles from ports to meet the 0.1 % regulation, but on the high seas they sail with high sulphur
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fuels. To ensure the expected levels of sustainability, ports and surrounding areas will need to be properly monitored for both air quality and particulate matter content. The electrification of quays and the transformation of Mediterranean ports into ECAs (Emission Control Areas) must become a priority for investment. ECA areas are already the majority of ports in Canada and the North Seas, where fuels with a sulphur content of 0.1% are used. The use of LNG (Liquefied Natural Gas) in ports is an opportunity to drastically reduce particulate matter and nitrogen oxide emissions and reduce CO2. The docks can be equipped for this purpose. The gas is in fact at -161°C, with an ambient volume 600 times higher. The future of Oil&Gas and the role of Automation The demand for transport and automotive fuels will soon resume, the world will get back on track. A higher quality of life is required in both developed and developing countries. The graph in Fig.1 of the World Bank provides the scale of demand in developing countries and the related investments needed to improve quality of life. Moreover, the amount of investment needed, as shown in fig.2, is in any case enormous with an increasing trend in the coming years. The size of the Oil&Gas and Energy sectors, inevitably related, is such as to affect the entire world economy. We need to think about the future with a “Smart” Oil&Gas sector and the need to make infrastructures and production processes more efficient, both from the energy point of view and from the point of view of sustainability in terms of emissions and environmental impact. In Italy and Europe there are all the technologies that allow to achieve the objectives to combat climate change. The automation industry is at the forefront and state of the art to meet this challenge. Our industry also has the ability to transfer know-how and expertise for any need. Italy, the second largest component and system manufacturing country in Europe, has all the necessary technological resources and the possibility to lar-
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gely overcome this period of uncertainty. We must prepare ourselves for a new role as “opinion leaders” in the industrial sector, so that we can be perceived as sustainable technology actors and able to guide future investments in this key. *Industrial Senior Advisor - Former Group Vice President ABB Keywords: ECA, Arpal, Oil&Gas, Sustainability, break even
SCENARI/SCENARIOS
CYBERSECURITY: ALCUNE SEMPLICI DOMANDE PER RISOLVERE UN PROBLEMA COMPLESSO ConlaconvergenzadiInformation Technology (IT) e Operational Technology (OT), e da quando i computer vengono utilizzati nelle imprese industriali, la sicurezza informatica è stata e continua ad essere una preoccupazione crescente. Che fare? Non bisogna essere dei professionisti IT per sapere se la vostra azienda è al sicuro. Ma è necessario conoscere le domande giuste da porre. Marc Baret*
Gli hacker continuano a sperimentare sempre nuove modalità per trovare anche la minima vulnerabilità nei sistemi industriali per chiedere un riscatto, sabotare un processo o rubare la proprietà intellettuale. Rendere sicura la vostra azienda e mantenerla tale è un processo continuo che richiede una buona progettazione della rete OT e servizi di cybersecurity gestiti all’avanguardia. Può essere complesso, ma la collaborazione con aziende che hanno competenze specifiche in materia di OT può facilitare molto le cose. L’elefante nella stanza Se è innegabile che la digitalizzazione industriale apporti molti vantaggi, è anche vero che bisogna tenere conto dei rischi legati alla sicurezza informatica che questa comporta. La buona notizia è che con una progettazione adeguata, e con politiche di sicurezza e servizi AUTOMATION TECHNOLOGY
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di rilevamento delle minacce, i produttori possono evitare interruzioni o furti di dati legati al rischio informatico. Rimanere ‘scollegati’ dalla rete non è un’opzione realistica, poiché i vantaggi della digitalizzazione e dell’Industry 4.0 sono troppo grandi per essere ignorati. Rimanere ‘offline’ connessi a Internet hanno vulnerabilità di rete che possono essere sfruttate persino con semplici dispositivi a basso contenuto tecnologico, come una chiavetta USB o un Raspberry PI che scansiona le reti WIFI locali. La posta in gioco La posta in gioco è molto alta. Cercando in rete “attacchi di malware industriale”, troverete molti esempi di casi di ransomware e spionaggio industriale, o peggio ancora, di attacchi a sistemi di sicurezza industriale che hanno messo a repentaglio anche la vita delle persone. Comprendere il rischio Il rischio fa parte della vita, e la sicurezza informatica industriale non fa eccezione. Nessuna azienda è completamente al sicuro, ma esistono varie strategie che permettono di ridurre significativamente i rischi e altre contromisure che possono ridurre l’impatto di un attacco cibernetico. Tali piani d’azione e strategie di “recovery” dovrebbero far parte delle normali procedure operative di un impianto. Purtroppo, però, molti ancora non adottano le pratiche di base minime in materia di sicurezza informatica industriale. Non è possibile proteggere ciò che non si vede! Tutto inizia con la visibilità. Ogni azienda ha bisogno di un inventario aggiornato dei propri asset intelligenti per ottenere la visibilità. Molti sistemi industriali connessi in rete si sono sviluppati nel tempo, e potrebbero non essere stati progettati tenendo conto dei parametri attuali, oppure potrebbero usare tecnologie ormai obsolete. Ecco alcune semplici domande da porre ai vostri amministratori di rete e ai direttori di stabilimento per ottenere una migliore visibilità dei vostri asset:
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• Disponete di un inventario di tutti gli asset intelligenti? • Che caratteristiche ha la rete OT? • La rete è progettata per rispettare le attuali linee guida sulla sicurezza informatica? • Monitorate il traffico sulla rete OT? Proteggete la vostra rete Per essere protetti dal rischio informatico, è necessario costruire una rete OT che sia adatta allo scopo. Ecco alcune semplici, ma fondamentali domande per il team dirigenziale: • Utilizzate sistemi che si basano su tecnologie non più supportate dal fornitore? • Tutti i vostri sistemi operativi (Windows, Linux ecc.) sono aggiornati? • Avete una gestione attiva delle patch, ovvero il processo con cui i fornitori eliminano le vulnerabilità di sicurezza con gli aggiornamenti del software? • Monitorate e rilevate traffico di rete insolito? • Avete considerato la possibilità di raggruppare tutti i vostri asset intelligenti su una piattaforma virtuale? Rimanete al sicuro Gestire i due fattori chiave di visibilità e sicurezza dovrebbe rendere la vostra azienda molto più resiliente. Ma per rimanere protetti è necessario un approccio continuo. Essere al sicuro oggi non significa necessariamente essere al sicuro domani. Mettere in atto semplici processi di aggiornamento delle patch, verificare le aggiunte e le rimozioni di dispositivi nella rete e valutare regolarmente la vulnerabilità, deve essere una pratica normale per la vostra azienda. Inoltre, anche se si seguono le “best practice”, il rischio per la sicurezza non è mai completamente eliminato. Le minacce che non sono mai state identificate prima potrebbero comunque infettare la vostra rete e per tale motivo bisogna essere preparati anche a questa evenienza. Essere preparati e avere un piano alternativo Se la vostra azienda è in grado di rispondere a queste domande, allora siete ben posizionati
per ridurre la probabilità e l’effetto di un attacco informatico. • Quali sarebbero state le conseguenze di un attacco informatico? • Avreste saputo che si stava verificando? • Disponete di un rilevamento attivo e in tempo reale delle minacce per riconoscere e isolare le anomalie? • Disponete di un piano di disaster recovery o un piano di emergenza? • Utilizzate soluzioni di backup e ripristino adeguate? Trovate le giuste competenze che possano aiutarvi Niente di tutto ciò è difficile da implementare, ma è necessario disporre delle giuste competenze per proteggere il vostro ambiente industriale. Trovare queste risorse, solitamente troppo costose, all’interno dell’azienda non è semplice. Generalmente basta affidarsi a partner di fiducia che utilizzano processi e servizi di supporto comprovati per implementare una giusta soluzione. Il mio consiglio è di non sottovalutare i pericoli relativi alla cybersecurity e di collaborare con un’azienda affidabile che abbia le competenze adeguate a gestire al meglio i rischi negli ambienti industriali.
*Marc Baret Rockwell Automation EMEA Director Industrial Automation Industry 4.0, IIOT, OT Networks & Cybersecurity, Asset Management, Automation.
Link www.rockwellautomation.com
Keywords: IT, OT, cybersecurity, digitalizzazione, Industria 4.0, malware, asset intelligenti, rischio informatico, best practice, disaster recovery, backup
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CYBERSECURITY: SOME SIMPLE QUESTIONS TO SOLVE A COMPLEX PROBLEM With the convergence of Information Technology (IT) and Operational Technology (OT), and since computers have been used in industrial enterprises, information security has been and continues to be a growing concern. What to do? You don’t have to be an IT professional to know if your company is safe. But you need to know the right questions to ask. Marc Baret* Hackers continue to experiment with new ways to find even the slightest vulnerability in industrial systems to ransom, sabotage a process or steal intellectual property. Making your business secure and keeping it that way is an ongoing process that requires good OT network design and state-of-the-art managed cybersecurity services. It can be complex, but working with companies that have OT expertise can make things a lot easier. The elephant in the room While it is undeniable that industrial digitisation brings many advantages, it is also true that the risks associated with IT security must be taken into account. The good news is that with proper design, security policies and threat detection services, manufacturers can avoid interruptions or theft of data related to cyber risk. Staying ‘disconnected’ from the network is not a realistic option, as the benefits of digitisation and Industry 4.0 are too great to ignore. Remaining ‘offline’ There’s no security in trying to stay offline. As has been demonstrated, even systems that are not connected to the Internet have network vulnerabilities that can be exploited even with simple low-tech devices, such as a USB stick or a Raspberry PI that scans local WIFI networks.
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What’s at stake The stakes are very high. If you look online for “industrial malware attacks”, you will find many examples of ransomware and industrial espionage cases, or even worse, attacks on industrial security systems that have also endangered people’s lives. Understanding the risk Risk is part of life, and industrial cyber security is no exception. No company is completely safe, but there are various strategies that can significantly reduce risks and other countermeasures that can reduce the impact of a cyber attack. Such action plans and recovery strategies should be part of the normal operating procedures of a facility. Unfortunately, however, many still do not adopt the minimum basic industrial cyber security practices. You cannot protect what you cannot see! It all starts with visibility. Every company needs an up-to-date inventory of its smart assets to gain visibility. Many networked industrial systems have developed over time, and may not have been designed with current parameters in mind, or may use outdated technologies. Here are some simple questions to ask your network administrators and plant managers to gain better visibility of your assets: • Do you have an inventory of all intelligent assets? • What features does the OT network have? • Is the network designed to meet current cyber security guidelines? • Do you monitor traffic on the OT network? Protect your network To be protected from cyber risk, it is necessary to build an OT network that is suitable for the purpose. Here are some simple but fundamental questions for the management team: • Do you use systems that are based on technologies that are no longer supported by the supplier? • Are all your operating systems (Windows, Li-
nux, etc.) up-to-date? • Do you have active patch management - the process by which vendors remove security vulnerabilities with software updates? • Do you monitor and detect unusual network traffic? • Have you considered grouping all your intelligent assets on a virtual platform?
My advice is not to underestimate the dangers of cybersecurity and work with a trusted company that has the expertise to better manage risks in industrial environments. Keywords: IT, OT, cybersecurity, digitizaton, Industry 4.0, malware, smart asset, cyber risk, best practice, disaster recovery, backup
Stay Safe Managing the two key factors of visibility and security should make your company much more resilient. But staying protected requires a continuous approach. Being safe today doesn’t necessarily mean being safe tomorrow. Putting in place simple processes to update patches, verify additions and removals of devices in the network and regularly assess vulnerability, should be a normal practice for your company. And even if you follow best practices, the security risk is never completely eliminated. Threats that have never been identified before could still infect your network, so be prepared for this as well. Be prepared and have an alternative plan If your company is able to answer these questions, then you are well placed to reduce the likelihood and effect of a cyber attack. • What would the consequences of a cyber attack be? • Would you have known it was happening? • Do you have active, real-time threat detection to recognize and isolate anomalies? • Do you have a disaster recovery plan or an emergency plan? • Do you use appropriate backup and recovery solutions? Find the right skills to help you None of this is difficult to implement, but you need the right skills to protect your industrial environment. Finding these resources, which are usually too expensive, within your company is not easy. Usually all you need to do is rely on trusted partners who use proven processes and support services to implement the right solution.
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STANDARD DI AUTOMAZIONE /AUTOMATION STANDARDS
STANDARD E LINEE GUIDA IOGP SONO LIBERAMENTE CONSULTABILI ONLINE Un’ottima notizia per gli operatori della strumentazione, dell’automazione e dell’Oil&Gas. L’associazione IOGP (International Oil and Gas Producers) mette liberamente e gratuitamente disponibili sul proprio sito le pratiche raccomandate in materia di operazioni a distanza, l’obsolescenza, la misurazione dei livelli e i sistemi di protezione ad alta integrità (HIPS, High Integrity Protection Systems).
A cura della redazione
Per oltre un decennio, il sottocomitato per gli standard di strumentazione e automazione (IASSC, Instrumentation and Automation Standards SubCommittee) all’interno dell’International Oil and Gas Producers (IOGP) ha lavorato per sviluppare le pratiche raccomandate (RP) su argomenti chiave che sfidano l’industria petrolifera e del gas. IASSC è un gruppo IOGP unico nel suo genere che comprende sia le società operative che i rappresentanti dei fornitori globali. Ad oggi, sono stati sviluppati 4 RP (Pratiche Raccomandate) liberamente disponibili per il download dal sito web www.iogp.org/bookstore. L’obiettivo primario di questi documenti è quello di armonizzare i requisiti delle società operative e le pratiche raccomandate in materia. Sistemi di protezione ad alta integrità - Pratiche raccomandate - Rapporto 443 Il primo documento ad essere prodotto è stato l’HIPS RP, pubblicato nel 2015. L’obiettivo era
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quello di scrivere una pratica per supportare tutti coloro che sono coinvolti nella progettazione, nell’approvvigionamento, nella consegna, nell’implementazione e nel funzionamento e nella manutenzione di sistemi HIPS per fornire soluzioni più coerenti. Tale documento consente al settore di raggiungere un livello più elevato di sicurezza, affidabilità e manutenibilità di HIPS condividendo molti anni di esperienza e buone pratiche. L’obiettivo della pratica raccomandata non era quello di ripetere o contraddire gli standard di sicurezza pertinenti, ma di fornire una guida specifica per l’applicazione, in un documento compatto e di facile comprensione, disponibile al pubblico. Claudy de Groote (Business Development Manager Yokogawa HIPS solutions) afferma che molti utenti finali sono a conoscenza dell’esistenza di questo documento, perché nei molti HIPS RFQ (Request For Quotation) che Yokogawa riceve, spesso è possibile riconoscere una
copia esatta di alcuni paragrafi della pratica raccomandata. Soprattutto per quanto riguarda la definizione di tempo di risposta HIPS, le interfacce con altri sistemi e la tecnologia dei logic solver. Tuttavia, ci sono ancora molti contenuti utili che non sono ben descritti nella media HIPS RFQ. Ad esempio, una corretta specifica dei requisiti di sicurezza o un dossier HIPS, i requisiti per la sicurezza informatica, le disposizioni per i test di prova regolari, le prestazioni operative, ecc. La maggior parte dei documenti RFQ è semplice copia e incolla da (sezioni di) specifiche ICSS. Questo spesso si traduce in una specifica HIPS incoerente. Poiché i guasti sistematici (ad es. guasti nei requisiti, questioni relative ai processi, procedure operative/manutenzione, ecc.) sono la più grande minaccia per le prestazioni complessive di un HIPS, c’è ancora molto da fare per migliorare la conoscenza e la consapevolezza della sicurezza HIPS sia presso gli utenti finali che presso l’EPC.
Misurazione del livello di processo degli idrocarburi a livello singolo e multistrato Pratica raccomandata - Rapporto 547
nelle industrie di lavorazione degli idrocarburi è comunemente necessaria, ma eseguirla con precisione è un processo impegnativo. Questo documento fornisce una guida di facile accesso a tutte le tecnologie di misurazione del livello impiegate nell’industria petrolifera e del gas, integrando gli standard esistenti. Il documento dovrebbe rendere più facile per i produttori di
La seconda pratica raccomandata realizzata è stata la “Misurazione del livello a singolo e multi-strato di processo degli idrocarburi”. La misurazione del livello a singolo e multi-strato
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prodotti e per i proprietari di impianti la fornitura di dispositivi di misurazione del livello collaudati nell’uso e adatti ad applicazioni specifiche. Obsolescenza e gestione del ciclo di vita dei sistemi di automazione - Pratica raccomandata - Rapporto 551 Il terzo documento sviluppato è stato “Obsolescenza e gestione del ciclo di vita dei sistemi di automazione”. Con la sempre maggiore richiesta di prolungare la vita utile degli asset operativi, il rischio di obsolescenza è diventato sempre più concreto. Attualmente presenta una notevole preoccupazione per il settore, sia per i progetti nuovi che per quelli in disuso. Lo scopo di questa pratica raccomandata è quello di definire il processo proattivo di gestione dell’obsolescenza come si applica ai sistemi di automazione per i produttori oil&gas. Essa specifica i requisiti minimi per i fornitori di sistemi di automazione per gestire i rischi di obsolescenza attraverso le attività associate: - Prevenzione dell’obsolescenza - Previsione dell’obsolescenza - Risoluzione dell’obsolescenza Il rapporto spiega il ciclo di vita complessivo e un processo raccomandato per ogni elemento di un piano di gestione dell’obsolescenza che deve essere sviluppato e consegnato dai fornitori di sistemi di automazione. Vengono inoltre forniti dei modelli per supportare l’implementazione della gestione dell’obsolescenza. Selezione di architetture di sistema e di sicurezza per il controllo remoto, l’ingegneria, la manutenzione e il monitoraggio - Rapporto 627 Infine, la pubblicazione più recente è chiamata “Selezione di architetture di sistema e di sicurezza per il controllo remoto, l’ingegneria, la manutenzione e il monitoraggio”. Nel 2017, il sottocomitato per gli standard di strumentazione e automazione IOGP ha riconosciuto la crescita dell’uso e dell’interesse per le operazioni a distanza, ma ha notato una mancanza di indicazioni sull’argomento. In risposta, questo documento è stato sviluppato per fornire defi-
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nizioni comuni, linee guida sulle architetture di sistema e sui controlli di sicurezza per il funzionamento a distanza, il monitoraggio, l’ingegneria e la manutenzione a distanza dei sistemi di automazione industriale e di controllo (IACS, Industrial Automation and Control Systems). Collettivamente queste sono indicate in questo documento come “funzioni remote”. Gli obiettivi del documento sono - Evidenziare i rischi e le sfide specifiche relative alle funzioni remote. - Fornire una visione di alto livello delle considerazioni architetturali di sistema e di sicurezza. - Presentare le architetture di sistema di riferimento utilizzate per implementare la funzione remota per i casi d’uso tipici. Si tratta di un documento di progettazione di “alto livello”. Fornisce una guida alla selezione delle architetture e delle principali considerazioni progettuali ad un livello adatto per gli sforzi pre-FEED (Front End Engineering Design). Lavoro futuro - JIP 33 e oltre Altre attività relative alla strumentazione e all’automazione in IOGP sono principalmente focalizzate su JIP 33. Questo importante Joint Industry Project è focalizzato sull’armonizzazione degli standard, fornendo una serie standard di specifiche di apparecchiature per il petrolio e il gas. Ora nella sua terza fase, le attuali specifiche di strumentazione e automazione in fase di sviluppo includono: - Trasmettitori elettronici. - Attuatori per valvole On/Off. - Valvole di controllo e regolatori di pressione. - Tubi e raccordi per strumenti. Infine, il prossimo obiettivo dello IASSC è quello di stabilire una specifica supplementare IOGP alla IEC 61511 che armonizzi i requisiti degli operatori nell’area dei sistemi strumentali di sicurezza (SIS). Nonostante la disponibilità di uno standard industriale relativamente maturo nella IEC 61511, le aziende associate allo IOGP in genere mantengono le proprie specifiche interne all’azienda, tutte adeguando o aggiungendo ai requisiti della IEC 61511 in modi diversi. Spesso tale diversità di approcci è difficile da giustificare e comporta inefficienze quando ci si
rivolge ad appaltatori o fornitori. Applicando lo spirito di JIP 33, lo IASSC ha istituito una task force per sviluppare un supplemento armoniz-
zato e basato sull’eccezione per l’industria petrolifera e del gas alla IEC 61511.
IOGP (International Association of Oil & Gas Producers) L’Associazione internazionale dei produttori di petrolio e gas (IOGP) è il forum globale dell’industria petrolifera in cui i membri identificano e condividono le migliori pratiche per ottenere miglioramenti in materia di salute, sicurezza, ambiente, sicurezza, responsabilità sociale, ingegneria e operazioni. L’associazione è stata costituita a Londra nel 1974 per sviluppare comunicazioni efficaci tra l’industria a monte e la rete di regolatori internazionali. Originariamente chiamata E&P Forum (per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas), nel 1999 è stato adottato il nome di International Association of Oil & Gas Producers (IOGP). Ne fanno parte la maggior parte delle principali società petrolifere e di gas del mondo quotate in borsa, private e statali, le associazioni petrolifere e di gas e le principali società di servizi a monte. Lo IOGP sostiene che i suoi membri producono il 40% del petrolio e del gas del mondo. Contatti www.iogp.org www.iogp.org/bookstore www.iogp-jip33.org Email: reception@iocp.or
Keywords: IOGP, RP, IASSC, IACS, FEED, JIP, IEC 61511, SIS AUTOMATION TECHNOLOGY
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IOGP STANDARDS AND GUIDELINES ARE AVAILABLE FOR FREE ONLINE Great news for instrumentation, automation andOil&Gasoperators.TheIOGP(International Oil and Gas Producers) association makes recommended practices regarding remote operations, obsolescence, level measurement and High Integrity Protection Systems (HIPS) freely available on its website. By the editorial staff For over a decade, the Instrumentation and Automation Standards Sub-Committee (IASSC) within the International Oil and Gas Producers (IOGP) has worked to develop recommended practices (RP) on key topics that challenge the oil and gas industry. IASSC is a unique IOGP group that includes both operating companies and global supplier representatives. To date, 4 RPs (Recommended Practices) have been developed and are freely available for download from the website www.iogp.org/bookstore. The primary objective of these documents is to harmonise the requirements of the operating companies and the Recommended Practices. High Integrity Protection Systems – Recommended Practice - Report 443 The first document to be produced was the HIPS RP, published in 2015. The objective was to write a recommended practice to support all those involved in the design, procurement, delivery, implementation and operation and maintenance of HIPS to deliver more consistent solutions. In addition, it will enable the industry to achieve a higher level of safety, reliability and maintainability of HIPS by sharing many years of experience and best practices. The objective of the recommended practice was not to repeat or contradict the relevant safety standards, but to give practical, application specific guidance, in a compact and easy to understand document that is publicly available.
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This type of document did not exist, as the current safety standards and guidelines are not publicly available, generic, with requirements dispersed in separate standards. Claudy de Groote (Business Development Manager Yokogawa HIPS solutions) mentions that many end users know of the existence of this document, because in the many HIPS RFQ Yokogawa receives, often an exact copy of certain paragraphs of the recommend practice can be recognized. Mostly about the definition of HIPS response time, interfaces to other systems and logic solver technology. However, there is still a lot of useful content that is not well described in the average HIPS RFQ. For example, a proper safety requirement specification or HIPS dossier, requirements for cyber security, provisions for regular proof testing, operational performance, etc. Most RFQ documents are simple copy and paste from (sections of) ICSS specifications. This often results in an inconsistent HIPS specification. As systematic failures (e.g. failures in requirements, process related issues, operation/maintenance procedures, etc.) are the biggest threat to the overall performance of a HIPS, there is a lot of improvement still to be made in the safety knowledge and awareness about HIPS at both end-users and EPC. Hydrocarbon process single and multi-layer level measurement - Recommended Practice - Report 547 The second recommended practice produced was “Hydrocarbon process single and multi-layer level measurement”. Measurement of single and multi-layer level in the hydrocarbon processing industries is commonly needed but doing so accurately is often challenging. This document provides an easy access guide to all level measurement technology employed in the oil and gas industry, supplementing existing standards. The document should make it easier for Product Manufacturer and Asset Owners to deliver level measurement devices proven in use and suitable for specific applications. Obsolescence and life cycle management for automation systems - Recommended
practice - Report 551 The third document developed was “Obsolescence and life cycle management for automation systems”. With the ever-increasing demand to extend the life of operating assets, the risk of obsolescence has become more prevalent. It now presents significant concern to the industry, for both new and brownfield projects. The purpose of this recommended practice is to define the proactive Obsolescence Management Process as it applies to automation systems for oil and gas producers. It specifies the minimum requirements for automation systems suppliers to manage the risks of obsolescence through activities associated with: - Preventing obsolescence - Predicting obsolescence - Resolving obsolescence The report explains the overall life cycle and a recommended process for each element of an Obsolescence Management Plan that is required to be developed and delivered by the automation systems suppliers in order to fulfil the oil and gas producer requirements. Additionally, template forms are provided to support obsolescence management implementation. Selection of system and security architectures for remote control, engineering, maintenance, and monitoring - Report 627 Finally, the most recent publication is “Selection of system and security architectures for remote control, engineering, maintenance, and monitoring”. In 2017, the IOGP Instrumentation and Automation Standards Subcommittee recognised the growth of use and interest in remote operations but noted a lack of guidance on the topic. In response, this document was developed to provide common definitions, guidelines on system architectures and security controls for remote operation, remote monitoring, remote engineering and remote maintenance of Industrial Automation and Control Systems (IACS). Collectively these are referred in this document as ‘remote functions’. The objectives of the document are to: - Highlight specific risks and challenges related
to remote functions. - Provide high-level view of system and security architectural considerations. - Present reference system architectures used to implement remote function for typical use cases. The document is a ‘high level” design document. It provides guidance on the selection of architectures and main design considerations at a level suitable for pre-FEED (Front End Engineering Design) efforts. Future work - JIP 33 and beyond! Other Instrumentation and Automation related activities in IOGP are primarily focused on JIP 33. This major Joint Industry Project is focussed on standards harmonisation by delivering a standard suite of equipment specifications for oil and gas. Now in it’s 3rd phase, current instrumentation and automation specifications in development include: - Electronic Transmitters. - Actuators for On/Off valves. - Control valves and pressure regulators. - Instrument Tubing and Fittings. Finally, the next focus for the IASSC is to establish an IOGP supplementary specification to IEC 61511 harmonising operator requirements in the area of Safety Instrumented Systems. Despite the availability of a relatively mature industry standard in IEC 61511, IOGP member companies typically hold their own internal company specifications, all adjusting or adding to IEC 61511 requirements in different ways. Often such diversity in approaches is hard to justify and brings inefficiencies when engaging with contractors or suppliers. Applying the spirit of JIP 33, the IASSC has established a task force to develop a harmonized, exception-based oil and gas industry supplement to IEC 61511. IOGP (International Association of Oil & Gas Producers) The International Association of Oil and Gas Producers (IOGP) is the global oil and gas industry forum where members identify and share best practices to achieve improvements in heal-
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th, safety, environment, security, social responsibility, engineering and operations. The association was established in London in 1974 to develop effective communications between the upstream industry and the network of international regulators. Originally called the E&P Forum (for oil and gas exploration and production), the International Association of Oil & Gas Producers (IOGP) was adopted in 1999. It includes most of the world’s leading publicly traded, private and state-owned oil and gas companies, oil and gas associations and major upstream service companies. The IOGP claims that its members produce 40% of the world’s oil and gas. Contact Web www.iogp.org www.iogp.org/bookstore www.iogp-jip33.org Email: reception@iocp.or Keywords: IOGP, RP, IASSC, IACS, FEED, JIP, IEC 61511, SIS
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FOCUS
>> VALVOLE & ATTUATORI VALVES & ACTUATORS > LA PAROLA AI PROTAGONISTI/KEY FIGURES INTERVIEW > TUTORIAL > PRODOTTI/PRODUCTS
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LA PAROLA AI PROTAGONISTI / KEY FIGURE INTERVIEW
SOLUZIONI INNOVATIVE PER RIDURRE GLI EFFETTI COLLATERALI DEGLI ATTUATORI AD AZIONE RAPIDA A cura della Redazione Biffi ha messo a punto delle tecnologie ampiamente collaudate in campo, per specifiche esigenze del cliente, selezionando attentamente la configurazione del gruppo di attuazione. Nello sviluppo di un progetto di impianto, la scelta di valvole e attuatori occupa un posto quanto mai importante. La conduzione dell’impianto è effettuata in gran parte mediante manovre eseguite da valvole che hanno la funzione di intercettare o regolare il flusso dei fluidi nelle tubazioni di un impianto. Questi dispositivi influiscono quindi direttamente sulle prestazioni ed è quindi importante scegliere il tipo più adatto in relazione alle caratteristiche d’impiego. Abbiamo approfondito questo tema con Massimiliano Franco, Product Manager Pneumatic and Hydraulic Actuators, BIFFI Actuation Technologies, Emerson Automation Solutions. In cosa consiste la soluzione Biffi? In una vasta gamma di applicazioni per i settori Oil&Gas ed Energia in particolare, sono disponibili valvole di intercettazione in grado di resistere alle condizioni più critiche. Tipicamente, queste valvole sono utilizzate per chiudere una
Massimiliano Franco
tubazione in caso di situazioni di emergenza come l’incendio, il riempimento eccessivo di liquidi, la sovrapressione, i bruschi cali di pressione ecc. Di solito la procedura di protezione di un impianto avviene attraverso la sala controllo, collegata all’impianto tramite una combinazione di sensori, dispositivi di sicurezza e valvole automatiche. Un attuatore a molla a singolo effetto è la soluzione più comunemente utilizzata per supportare un movimento rapido, con la possibilità di azionare la valvola con potenza mec-
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canica, anche in assenza di un’alimentazione esterna. Una soluzione ad azione rapida può essere possibile con attuatori pneumatici a bassa pressione, con sistemi idraulici o elettroidraulici, o con con attuatori elettrici con ritorno a molla. Come regola generale si può considerare un’azione rapida quando è richiesto un tempo di manovra (tempo per eseguire l’azione di emergenza dell’attuatore) inferiore a 1 secondo, con dimensioni della valvola a partire da 10”. Un caso speciale è quando l’azione richiesta è di circa 0,2 secondi. Le valvole normalmente coinvolte sono di a sfera, ma si usano anche le valvole a farfalla con triplo offset (TOV). Anche le soluzioni lineari sono usate nei servizi di protezione, ma per il tipo di design non possono essere utilizzate per azioni molto veloci (ad esempio, le valvole a saracinesca possono rimanere bloccate nella sede alla fine del movimento; valvole a saracinesca di tipo “slab” possono produrre danni alla sede durante l’azione rapida, ecc.). Ad ogni modo Biffi ed Emerson possono fornire un’ampia gamma di soluzioni d’azionamento “a manovra rapida” basate su valvole di isolamento a quarto di giro (o lineari), attuatori pneumatici o idraulici certificati SIL3, valvole a scarico rapido integrali IQEV, pannelli di controllo con specifiche configurazioni in grado di gestire azioni rapide e dispositivi PST (per applicazioni HIPPS, High Integrity Pressure Protection System). Quali problemi/sfide sono stati risolti? In un caso specifico, per garantire la protezione richiesta, l’ingegneria di processo dell’utente finale ha richiesto un gruppo valvole attuate con capacità speciali. In queste condizioni dobbiamo considerare diversi aspetti per selezionare correttamente la giusta combinazione di componenti in grado di eseguire l’azione di sicurezza. È necessario selezionare il tipo di valvola corretta, il fluido di potenza, la configurazione del pannello di controllo e la corretta definizione del tempo di manovra. Ogni valvola ha dimensioni, costo e caratteristiche specifiche, quindi il primo passo è la corretta selezione della valvola in base ai parametri richiesti dal processo. Dopodiché, è necessario definire e raggiungere un tempo di manovra realizzabile. Evidentemente ci sono dei limiti da rivedere per ogni valvola in esame. Il valvoliere può fornire preziosi suggerimenti, caso per caso. È importante sottolineare che in pochi casi l’ingegneria di processo mette sotto stress i parametri per avere una riduzione 28
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complessiva dei costi, ma i risparmi teorici prodotti possono spingere la configurazione vicino al limite raggiungibile generando il rischio di una potenziale instabilità. Ora che abbiamo identificato il campo di azione, possiamo iniziare a pensare al miglior attuatore da selezionare per la valvola e i parametri selezionati. Le valvole normalmente coinvolte sono a sfera a seggio metallico e le valvole a farfalla TOV, entrambe a quarto di giro. Le prime chiudono per posizione e le seconde per coppia. La valvola a sfera è più frequentemente utilizzata se si ha bisogno di avere un passaggio pieno, nessuna interferenza nella dinamica del fluido, e se non si hanno problemi di installazione/ingombro particolari. Con le valvole a sfera la posizione di emergenza (ESD/BDV) viene raggiunta alla fine del movimento per posizione. Una valvola a farfalla TOV può fornire prestazioni equivalenti con meno ingombro e meno costi, ma è necessario garantire la chiusura di emergenza (ESD/ BDV) per coppia. È importante sottolineare che la selezione della valvola è il primo passo da considerare per una corretta definizione del gruppo ad azione rapida. Il tipo di attuatore da usare è poi scelto della quantità di fluido da scaricare in un determinata unità di tempo. Per l’attuatore il tempo di manovra è la capacità di scaricare il fluido in una determinata unità di tempo. Ogni attuatore è selezionato in accordo a coppia valvola richie-
Fig.1 Esempio di attuatori Biffi
sta, pressione di dimensionamento e fattore di sicurezza richiesto e con l’opportuno fluido di manovra (aria/gas o olio minerale specifico). Qual è la soluzione nel dettaglio? Secondo la nostra esperienza, possiamo suggerire alcuni parametri da prendere in considerazione per selezionare un fluido di manovra dell’attuatore, in alternativa ad un altro. Per prima cosa, dobbiamo considerare una corretta definizione del tempo di manovra: la manovra completa è da 0% a 100% (da 0° a 90°) oppure da 0% a 80% per garantire l’azione di smorzamento negli ultimi 20%. Si deve anche avere chiaro se considerare nel calcolo la presenza di perdite o ritardi per fluidi, segnali elettrici, parti elettriche in movimento (le bobine delle solenoidi). L’attuatore è costituito da tre parti principali. Il muscolo, il sistema di controllo e i dispositivi di segnalazione e/o diagnostica. Il muscolo e la pura parte meccanica che trascina la valvola, il sistema di controllo è collegato con la camera di controllo che inviando o rimuovendo segnali a specifici componenti elettrici (le solenoidi), permette di operare il sistema. I sistemi segnalazione o diagnostica sono per esempio le cassette micro o i sistemi di partial stroke test. Chiarito quanto sopra si può procedere a definire i parametri per una corretta configurazione. In generale, se si tratta di scaricare aria o gas il limite inferiore va impostato a 0,6-0,8 l/s, con valori inferiori è suggerita una soluzione idraulica.
Quali sono i motivi per utilizzare i limiti di cui sopra? Il primo motivo è la natura del fluido in questione. L’olio è incomprimibile e più facile da controllare. Oltre a questo, con una modifica del cilindro dell’attuatore è possibile riciclare l’olio nell’attuatore per accelerare l’azione emergenza. Il secondo problema è l’azione di smorzamento non completamente controllata con l’aria per il motivo descritto poco fa. Ora dobbiamo introdurre un altro importante argomento nella nostra descrizione, la capacità di azione dello smorzatore. Questa caratteristica è necessaria per proteggere il riposizionamento della valvola a farfalla TOV e, in molti casi, il movimento finale della valvola a sfera. Lo smorzatore è un dispositivo meccanico in grado di produrre dall’80% al 100% della manovra, una riduzione della velocità per evitare danni alle valvole. Il tempo di manovra ad azione rapida è normalmente definito come segue: da 0° a 100° (da 0° a 90°) transito completo di manovra. 0% all’80% è l’azione veloce e si può considerare la valvola chiusa, il restante 20% viene utilizzato per un’azione di smorzamento. Dal punto di vista della sala controllo bisogna considerare il ritardo del segnale e il tempo di reazione della SOV (solenoid valve) da aggiungere al tempo della manovra della valvola nel movimento da 0% a 80% (il ritardo della SOV normalmente è valutato da 0,1 s a 0,3 s).
Fig.2 Esempio di schema funzionale ridontato su attuatore con valvola a scarico rapido integrale AUTOMATION TECHNOLOGY
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Un altro motivo a favore della soluzione idraulica rispetto alla soluzione ad aria è la configurazione del pannello di controllo e il design del cilindro dell’attutore. Come detto a proposito della soluzione pneumatica, è necessario lo scarico dell’aria nel circuito, i componenti pneumatici sono meno reattivi rispetto ai componenti ad olio, e l’aria è fortemente influenzata da densità, temperatura, pressione, l’umidità e i passaggi di flusso. D’altra parte, la soluzione idraulica è più costosa, i compressori d’aria sono più diffusi negli impianti rispetto alle HPU (Hydraulic Power Unit) per pressurizzare l’olio. Il dispositivo integrato della valvola di scarico rapido è normalmente situato nella flangia terminale del cilindro pneumatico o idraulico con lo smorzatore e i regolatori di flusso (che regolano la velocità). La valvola a scarico rapido integrale (IQEV) è progettata e certificata per essere SIL3 (usabile anche per applicazioni HIPPS) ed è richiesta in due materiali: alluminio verniciato o SS316 per condizioni ambientali severe. Vi sono altre richieste da parte del produttore di valvole? Un’altra applicazione richiesta dal produttore della valvola a sfera è quello di proteggere l’SST (coppia di spunto), perché il rischio è quello di “bruciare” il tungsten carbide coating (TCC) del seggio della sfera, e questo significa che si può chiudere ma non può garantire zero perdite al momento della manovra successiva. Per evitare questo con attuatori pneumatici, è possibile aggiungere un cilindro idraulico, rendendo il movimento dell’attuatore fluido per tutto il tempo di manovra, sia in apertura che in chiusura ma non potendo garantire un’azione rapida. Riassumendo Passi da seguire per configurare un sistema per azione rapida di emergenza. 1) Scegliere la valvola opportuna: • lineare o quarto di giro • sfera, TOV, farfalla, saracinesca, etc. 2) definire correttamente il tempo di manovra e smorzamento 3) completare la configurazione richiesta • Pannello di controllo, dispositivi di diagnostica 4) selezionare l’attuatore opportuno • Singolo o doppio effetto, aria, idraulico
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Fig.3 Smorzatore vibrazioni
Fig.4 Attuatore pneumatico Serie ALGAS QA
Link www.biffi.it www.emerson.com Keywords: Valvole a sfera, valvole a farfalla, ball valve, butterfly valve, gate valve, TOV, ESD, BDV, tempo di manovra, SOV, IQEV, SIL3, SST, SS316, HIPPS, TCC, damper
BIFFI SOLUTION TO REDUCE ACTUATOR FAST-ACTION SIDE EFFECTS, WITH ADEQUATE CONFIGURATION SELECTION Emerson and Biffi have developed field-proven technologies for specific customer needs, carefully selecting the configuration of the implementation team. by the Editorial Staff The choice of valves and actuators takes a very important place in the development of a system project. The system is conducted largely by means of manoeuvres carried out by valves that have the function of intercepting or regulating the flow of fluids in the pipes of a plant. These devices therefore have a direct influence on performance, and it is therefore important to choose the most suitable type in relation to the characteristics of use. We discussed this issue with Massimiliano Franco, Product Manager Pneumatic and Hydraulic Actuators, BIFFI Actuation Technologies, Emerson Automation Solutions. What is the Biffi solution? In a wide range of applications and for O&G and power production, are present critical shut-off valves. Typically, these valves are used to close a pipeline in emergency situations such as fire, liquid overfill, over pressure, down pressure ect. Usually the plant protection procedure is undertaken through a control room, connected with the plant elements through a combination of sensors, safety devices and automated valves. The single acting spring solution is the most commonly used design to support rapid movement, with the capability to operate the valve with mechanical power, but only in absence of an external power supply. A fast action solution can be possible with pneumatic low-pressure actuators or with hydraulic or electro-hydraulic packages. It is available as an electric actuator with spring, that too, can be considered like an electro-hydraulic purpose. As a general rule you can consider it quick acting when it is requested a stroking time (time to perform the close/ emergency action) less than 1 sec, with valve size from 10� to 36� and class up to 900. It is possible to have a special case where the action
requested is approx. 0.2 sec. Valves normally involved are ball type, but TOVs (Triple Offset Valves) are used too. Linear is used in protection service too, but for the type of design, it cannot be used for very fast action as described (i.e. wedge gate can remain engaged at the end of the movement; slab gate can have seat damages during the fast action, etc.). Biffi and Emerson can provide a wide range of solutions capable to achieve the fast stroking request. The actuation solution includes isolation valve quarter turn or linear actuators, pneumatic and hydraulic type with IQEV SIL3 capable, control panel with specific configurations capable to accept fast action and PST device (HIPPS applications). What Problems/Challenges were resolved? As quickly described, to ensure a requested protection, the end-user process engineer asked to have actuated valve package, with special capabilities. In these conditions we need to consider several aspects to properly select the right components combination able to perform the safety action. It is necessary to select the correct valve type, the power fluid, the control panel configuration, and the correct definition of the desired stroking time. Each valve has specific capability, dimensions, cost and features, but the first step is the right valve selection in accordance to the described parameters. After that, you must define the requested and achievable stroking time. As described in the first part of this summary, there are limits to review for each valve being considered. The valve maker can help with suggestion, case by case. It is important to underline that in few cases, the process engineer stresses quite frequently, the parameters to have an overall cost reduction, but the theoretical cost savings produced can introduce configuration near the achievable limit with a potential instability. Now that we have identified the area of engagement, we can start to think what the best actuator is to use for the valve and parameters selected. The valves normally involved are the ball type metal to metal and TOV, and booths are quarter turn type. The first close by position and the second by torques. Ball is most frequently used if you need to have a full bore or non-interference in the fluid and if you have a non-seat problem, the closing action (ESD) is granted at the end of the movement by position. TOV can provide
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equivalent performances with less footprint and less cost, but you need to grant the ESD action by torque. Again, the valve selection is the first step to take in consideration for a correct quick acting service. The actuator selection is justified according to the requested flow rate to discharge. From the actuator point of view, the stroking time is the fluid discharge capability. Each actuator is selected according to valve torque, sizing pressure and safety factors, with the model having a specific air/gas or miner oil to discharge. What is the solution in detail? According to our experience, we can suggest a few parameters to take into consideration to select one fluid, comparing it to another. First, we need to consider a correct definition of stroking time. Full travel 0% to 100% (0° to 90°) with fast action from 0% to 80% to grant damper action in the last 20%, with or without inertial loads or delays (fluid, electrical, or signals). Actuators system is composed by 3 main parts. The muscle, the control system and the electrical device used for signalling or diagnostic. The muscle is the mechanical part that moves the valve, the control system is connected with the control room that send or remove specific electrical signal capable to start specific actions. Electrical devices can be limit switch box, positioner or partial stroke test. Clarifying this point, we can properly set a configuration. In general, if it involves air/gas to discharge a lower limit is 0.6-0.8 l/sec less than this, a hydraulic solution is suggested. What are the reasons to use the above limits? The first reason is the nature of the fluid involved. Oil is incompressible and easier to control. In addition to this, with an actuator cylinder modification, it is possible to recycle the oil in the actuator to speed up the fail action. Second problem is the damper action not fully controlled with air for the reason described just now. Now we have to introduce another important topic in our description, the damper action capability. This feature is necessary to protect the TOV reseat and in many cases, the ball final movement. Damper is a mechanical action able to produce from 80% to 100% of the stroke, a speed reduction to avoid valve damages. Fast action stroking time is normally defined as follow: 0°to100° (0° to 90°) full stroking travel.
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0% to 80% is the fast action and you can consider the valve closed, the remaining 20% is used for damper action. From control room point of view, you must consider the signal delay and SOV reaction time to add at the 0% to 80% valve stroke (SOV delay normally is evaluated from 0.1 s to 0.3 s). Another reason hydraulic preference compares to air solution is the control panel configuration and cylinder design. As described, with the pneumatic solution you must discharge air in the circuit, pneumatic components are less reactive compared to oil components, and air is strongly influenced by density, temperature, pressure, humidity, and the flow passages. In other hands hydraulic is more expensive and compressors are more common in the plant, comparing to an HPU for pressurize oil. The integral quick exhaust valve device is normally located in the end flange of the pneumatic or hydraulic cylinder with the Damper and regulators. Integral quick exhaust (IQEV) is specifically designed and certified to be SIL3 capable (HIPPS application) and it is requested in two materials: painted aluminium or SS316 for rush environmental conditions. Did you receive more request from valve maker? Another application requested by the ball valve maker is to protect the SST (spring starting torque), because the risk is to “burn” the tungsten carbide coating (TCC) on the seat, and this means that you can close but you cannot grant 0 leakage in the line in the next stroke. To avoid this, it is possible to install an hydraulic cylinder on the pneumatic actuator, but the actuator is slowly protected along all the stroking time, open and close action. Wrap-up Steps to follow for a Quick acting system section 1) Select a proper valve: • linear, quarter turn • ball, TOV, butterfly, gate, etc. 2) stroking time definition and damper action 3) configuration requested • On board componets 4) actuator section • Single or double acting, pneumatic, hydraulic or electric
TUTORIAL
COME FUNZIONA UNA MONOFLANGIA? A cura di Wika Le monoflange combinano la funzione di un massimo di tre valvole in un corpo particolarmente compatto, grazie ad una precisa rete di passaggi interni e camere. Ma cosa accade realmente dentro ad una monoflangia, una volta installata? In un processo chimico, un rapido tempo di reazione è richiesto per la maggior parte delle applicazioni di controllo. Due delle variabili che influenzano il tempo di risposta sono il volume e la distanza tra processo e strumento. Se il fluido da misurare è il gas e il processo tende a spesso a fluttuare in modo cospicuo o se il controllo del fluido è di importanza critica, la soluzione consiste nell’installare lo strumento vicino al processo. Anche le vibrazioni sono fattori critici, ad esempio in caso le linee di impulso siano connesse ad un serbatoio. Più lungo è l’hook-up, più grande sarà l’ampiezza di vibrazione, che può causare eventuali problemi sulla sonda. Una monoflangia include una, due o tre valvole a spillo dentro ad un corpo compatto a forma di flangia, permettendo una riduzione significativa di volume, dimensioni, peso e potenziali punti di perdita. La Monoflangia è la soluzione A seconda dei requisiti dell’impianto in cui viene installata, la monoflangia può incorporare una, due o tre valvole. In una monoflangia con due valvole (block & bleed, blocco e spurgo), una valvola (quella con il cappuccio blu) isola il processo e l’altra (quella con un cappuccio ros-
so) regola lo spurgo del medium intrappolato dentro allo strumento. Questa soluzione viene usata per lo più con applicazioni relativamente poco critiche (es. bassa pressione) o quando una prima valvola di isolamento viene installata appena prima della monoflangia. La configurazione più sicura, e quella che consigliamo per fluidi aggressivi o condizioni di funzionamento critiche, è la monoflangia a tre valvole o la cosiddetta double block & bleed (doppio blocco e spurgo, DBB), che comprende due valvole di isolamento in serie e una valvola per lo spurgo. Funzionalità della Monoflangia I corpi della monoflangia vengono fresati internamente con fori che connettono le camere anulari della valvola. L’illustrazione seguente mostra il processo all’interno di una monoflangia DBB: 1. Il flusso entra nella monoflangia dalla tubazione e si ferma sotto la prima valvola di isolamento [1]; 2. Quando la prima valvola di isolamento [1] si apre, il flusso procede verso la seconda valvola di isolamento [2]; quando la valvola [2] è aperta, lo strumento è connesso alla linea di processo; 3. Quando la prima valvola di isolamento [1] è chiusa, il fluido intrappolato tra la valvola e lo strumento può essere scaricato attraverso l’uscita di spurgo [3]. Le due valvole di isolamento [1, 2] sono in posizione ad angolo, il
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che permette al flusso di passare attraverso di esse. HOW DOES A MONOFLANGE WORK? The monoflanges combine the function of up to three valves in a particularly compact body, thanks to a precise network of internal passages and chambers. But what really happens inside a monoflange, once installed? By Wika
Le due valvole di blocco permettono un migliore isolamento dal processo: in caso la prima valvola di blocco non isoli il medium in modo adeguato, la seconda agirà come misura di sicurezza contro perdite accidentali. In alcuni casi le specifiche del cliente non permettono al fluido di venire in contatto con lo strumento quando esso non sta misurando. In questo caso il fluido viene scaricato per mezzo della linea di spurgo. Inoltre – grazie alla linea di spurgo – gli strumenti possono essere facilmente calibrati senza doverli smontare dalla linea.
Link blog.wika.it/knowhow/come-funziona-una-monoflangia/ Keywords: Monoflangia, valvola di isolamento, DBB, hook-up
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In a chemical process, a rapid reaction time is required for most control applications. Two of the variables that affect response time are volume and distance between process and instrument. If the fluid to be measured is gas and the process often tends to fluctuate greatly or if fluid control is critical, the solution is to install the instrument close to the process. Vibrations are also critical factors, for example if the pulse lines are connected to a tank. The longer the hook-up, the larger the vibration amplitude, which can cause problems on the probe. A monoflange includes one, two or three needle valves inside a compact flange-shaped body, allowing a significant reduction in volume, size, weight and potential leak points. The Monoflange is the solution Depending on the requirements of the system in which it is installed, the monoflange may incorporate one, two or three valves. In a monoflange with two valves (block & bleed, block and purge), one valve (the one with the blue cap) isolates the process and the other (the one with a red cap) regulates the purging of the medium trapped inside the instrument. This solution is mostly used with relatively low critical applications (e.g. low pressure) or when a first isolation valve is installed just before the monoflange. The safest configuration, and the one we recommend for aggressive fluids or critical operating conditions, is the three-valve monoflange or the so-called double block & bleed (DBB), which includes two isolation valves in series and a purge valve.
Functionality of the Monoflange The bodies of the monoflange are milled internally with holes connecting the annular chambers of the valve. The following illustration shows the process within a DBB monoflange: 1. The flow enters the monoflange from the pipeline and stops under the first isolation valve [1]; 2. When the first isolation valve [1] opens, the flow proceeds to the second isolation valve [2]; when the valve [2] is open, the instrument is connected to the process line; 3. When the first isolation valve [1] is closed, the fluid trapped between the valve and the instrument can be discharged through the purge outlet [3]. The two isolation valves [1, 2] are in an angled position, which allows the flow to pass through them.
The two block valves allow better isolation from the process: if the first block valve does not isolate the medium properly, the second will act as a safety measure against accidental leakage. In some cases the customer’s specifications do not allow the medium to come into contact with the instrument when it is not measuring. In this case the fluid is discharged through the purge line. In addition - thanks to the purging line - the instruments can be easily calibrated without having to remove them from the line. Keywords: Monoflange, isolation valve, DBB, hook-up
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SOLUZIONI / SOLUTIONS
PRODOTTI SEGNALATI DA AUTOMATION TECHNOLOGY Soluzione per il controllo da remoto degli attuatori L’apparato DCM2 Diagnostic Communication Master, progettato e sviluppato da AiLux Srl in esclusiva per Biffi Italia Srl (Emerson Group), è una Master Station che controlla fino a 300 attuatori e funziona come un’interfaccia tra il livello superiore del sistema e i dispositivi di campo, fornendo un avanzato sistema di controllo e monitoraggio centralizzato. Attraverso una rete multiprotocollo è in grado di comunicare con fibra ottica oppure connessioni wireless, oltre a cablaggi in rame, tutti contemporaneamente. Apparato estremamente flessibile e inno vativo, la DCM2 può essere integrata o adattata a qualsiasi dispositivo per fornire i dati di manutenzione avanzata e quelli connessi alle comunicazioni. Basata su una architettura modulare, presenta due Linee Modbus TCP / IP e due Modbus RTU ed è capace di gestire reti complesse con quattro livelli di accesso protetti da password per garantire la massima sicurezza della rete; infatti AiLux Srl è membro attivo del IEC TC57 WG15, gruppo internazionale di lavoro per la stesura del protocollo sicuro “IEC62351 Cybesecurity”. L’apparato RTU è altamente efficiente e risulta essere un potente strumento di comunicazione: attrezzata con una interfaccia grafica consente all’operatore locale di avere il pieno controllo anche se le altre interfacce (DCS, terminale di configurazione o supervisore locale) non sono attive. Fornisce inoltre schermate specifiche per la gestione di ogni singolo dispositivo abilitando l’operatore per attuare a distanza la manutenzione necessaria. 36
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È un dispositivo modulare customizzabile su misura per soddisfare molteplici esigenze specifiche, a partire da semplici architetture senza ridondanza fino a soluzioni estremamente più complesse, come per esempio la configurazione Master & Slave in backup con moduli di uscita collegati da linea in fibra ottica che consente all’apparato di pilotare i loop fino a dieci chilometri di distanza.
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Controllo intelligente e monitoraggio delle valvole Nei sistemi industriali, il monitoraggio, il controllo e la manutenzione delle valvole è un compito impegnativo. L’attuatore di nuova concezione “Smart Actuator” di GF Piping Systems semplifica l’identificazione delle posizioni delle valvole, lo stato di manutenzione e la ricerca di istruzioni operative online e molto altro. Grazie a una app, è possibile accedervi in ogni momento, ad esempio per leggere i dati o eseguire le impostazioni. In linea con lo standard ISO 5211, lo Smart Actuator si adatta a tutte le valvole standard. In questo modo, l’ottimizzazione del sistema non richiede la sostituzione delle valvole. È il primo prodotto che può essere completamente monitorato e controllato da una App; non è solo intelligente e ottimamente equipaggiato, ma offre anche elevate coppie di momento torcente che vanno da 25 Nm a 250 Nm. È in grado di automatizzare una vasta gamma di valvole e può essere utilizzato non solo come attuatore on/off ma anche in controllo. L’attuatore comunica tramite NFC con l’App su tablet o su smartphone; l’App visualizza le valvole esistenti con i nomi precedentemente assegnati. Non sono necessarie istruzioni operative grazie all’intuitiva guida utente e la connessione wireless che consente di leggere i dati in tempo reale eliminando i tempi di fermo imprevisti. I malfunzionamenti possono essere rilevati in remoto con l’ausilio dell’App e già durante l’installazione, l’applicazione può facilitare la messa in servizio degli strumenti. L’app consente l’accesso diretto: tutti i dati chiave sono immediatamente
Norgren lancia un nuovo cilindro in acciaio Inox ottimizzato Norgren ha lanciato sul mercato il cilindro ISOLine™ KA/802000 in acciaio inossidabile, una nuova versione migliorata ideale per le applicazioni industriali in ambienti difficili. Grazie alla comprovata affidabilità della gamma di cilindri ISO, il cilindro KA/802000 sostituisce la versione KA/8000 offrendo una serie di funzionalità aggiuntive e vantaggi operativi. Grazie alla conformità ISO 15552, il nuovo cilindro è costruito in acciaio inossidabile di alta qualità, ottenendo un prodotto resistente agli effetti
disponibili, mentre il controllo e la diagnosi del sistema possono essere eseguiti anche tramite uno smartphone. Grazie al display LED a 360°, la disponibilità del sistema può essere determinata da distanza e da qualsiasi angolo di visione, in cui si trova l’attuatore Con l’accesso wireless, l’attuatore può essere installato anche in luoghi difficilmente accessibili. La configurazione iniziale è agevole ed è già possibile anche in assenza di alimentazione elettrica. Infine, è possibile sapere in ogni momento cosa stà accadendo all’interno dell’attuatore; tutte le impostazioni possono essere regolate, memorizzate ed esportate in modo intuitivo tramite l’app.
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corrosivi delle applicazioni di processo, chimiche e di lavaggio, che vengono solitamente eseguite in ambienti operativi inadatti ai tradizionali cilindri ISO. La nuova gamma offre miglioramenti a livello di design, fra cui nuove coperture terminali più adatte alle attività di pulizia e una finitura sagomata. L’asta del pistone utilizza una finitura brunita a rullo, mentre la canna e i tiranti sono realizzati in acciaio inossidabile,.Inoltre, il prodotto offre ulteriori miglioramenti, come ad esempio migliori prestazioni a bassa pressione, per un movimento regolare del pistone, minori tassi di perdita, che consentono al cilindro di mantenere la pressione
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più a lungo nei sistemi di blocco, e un codice QR che offre un collegamento rapido alle informazioni sul prodotto. Il cilindro KA/802000 offre una significativa riduzione del peso rispetto alla precedente linea in acciaio inossidabile, per una maggiore efficienza nelle applicazioni mobili e costi di trasporto ridotti. KA/802000 sfrutta anch la comprovata tecnologia ACS (Adaptive Cushioning System). È possibile utilizzare questo prodotto in modo intuitivo, anche senza disporre delle conoscenze specialistiche necessarie per l’installazione o l’impostazione del cuscino. L’ACS prolunga la vita utile delle macchine e può adattarsi a condizioni variabili. La linea di cilindri Norgren ISOLine™ KA/802000 in acciaio inossidabile è disponibile in nove dimensioni con diametro da 32 a 200 mm. Gamma FSE, la soluzione completa per l’attuazione elettrica a prova di guasto Bernard Controls Group propone la gamma di attuatori FSE concepiti per proteggere le installazioni e massimizzare la protezione del sito. In caso di mancanza di corrente al solenoide, la molla azionerà l’attuatore FSE e la valvola in posizione di sicurezza. Quando la potenza dell’alimentazione viene ripristinata, l’attuatore è immediatamente disponibile per il normale funzionamento. In termini di manovra parziale il sistema consente di verificare la disponibilità della valvole motorizzate MOV (Motor Operated Valves) e ottenere una segnalazione in caso di problemi. Gli attuatori FSE si installano facilmente, richiedono solo un impianto elettrico potenza e sono lubrificati per la durata del prodotto senza necessità di manutenzione periodica. L’estensione della durata di vita della valvola è garantita dall’assenza di “Hard Closing”. I dispositivi prevendono come opzione i più diffusi fieldbus quali Profibus, Modbus, Fondazione Fieldbus, Hart e altri. Il design unico e migliorato prevede grado di protezione IP67 a doppia tenuta, rivestimento C5-M di serie, senza necessità di compressori d’aria, filtrazione e asciugatura, percorsi di perdita multipli. Tutti i componenti sono integrati nel collettore. Forte di un controllo idraulico molto preciso, il circuito dell’olio chiuso evita perdite esterne e contaminazioni. La gamma è valida per tutti i tipi di applicazioni 38
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con coppia compresa tra 25Nm e 600 000Nm per attuatori rotativi e da 1,2 fino a 8 000 kN di forza per attuatori lineari. La protezione EEx d e EEx ia per i componenti, con cavi multipli e punti di terminazione ne rende idonea l’integrazione in arre pericolose. L’interfaccia di controllo semplice e integrata prevede un display LCD che fornisce un chiaro stato del dell’attuatore e del sistema di controllo, inclusi l’indicazione della pressione, un menù a impostazioni guidate, LED ad alta visibilità per l’indicazione della posizione, dello spostamento e della direzione con comandi locali a due selettori, che possono essere inibiti a distanza se necessario. Diagnostica e monitoraggio avanzati includono spegnimento di emergenza (ESD), test di corsa parziale (PST), timer, allarme personalizzazione, monitoraggio del funzionamento.
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Smart control and valve monitoring PRODUCTS RECOMMENDED BY AUTOMATION TECHNOLOGY Solution for remote control of actuators The DCM2 Diagnostic Communication Master, designed and developed by AiLux Srl exclusively for Biffi Italia Srl (Emerson Group), is a Master Station that controls up to 300 actuators and functions as an interface between the upper level of the system and the field devices, providing an advanced centralized control and monitoring system. Through a multi-protocol network it is able to communicate with optical fiber or wireless connections, as well as copper wiring, all at the same time. Extremely flexible and hymnable device vative, the DCM2 can be integrated or adapted to any device to provide advanced maintenance and communications related data. Based on a modular architecture, it has two Modbus TCP / IP and two Modbus RTU lines and is able to manage complex networks with four password protected access levels to ensure maximum network security; in fact AiLux Srl is an active member of IEC TC57 WG15, international working group for the drafting of the secure protocol “IEC62351 Cybesecurity”. The RTU equipment is highly efficient and is a powerful communication tool: equipped with a graphic interface allows the local operator to have full control even if the other interfaces (DCS, configuration terminal or local supervisor) are not active. It also provides specific screens for the management of each single device, enabling the operator to remotely carry out the necessary maintenance. It is a modular device that can be customized to meet many specific needs, from simple architectures without redundancy to extremely complex solutions, such as Master & Slave configuration in backup with output modules connected by fiber optic line that allows the device to drive loops up to ten kilometers away.
In industrial systems, the monitoring, control and maintenance of valves is a demanding task. The newly developed “Smart Actuator” actuator from GF Piping Systems simplifies the identification of valve positions, maintenance status and searching for operating instructions online and much more. Thanks to an app, you can access it at any time, e.g. to read data or make settings. In line with ISO 5211, the Smart Actuator adapts to all standard valves. This way, system optimization does not require valve replacement. It is the first product that can be fully monitored and controlled by an App; it is not only intelligent and optimally equipped, but also offers high torques ranging from 25 Nm to 250 Nm. It can automate a wide range of valves and can be used not only as on/off actuator but also in control. The actuator communicates via NFC with the App on a tablet or smartphone; the App displays existing valves with previously assigned names. There is no need for operating instructions thanks to the intuitive user guidance and wireless connection that allows you to read data in real time and eliminates unexpected downtime. Malfunctions can be detected remotely with the help of the App and already during installation, the application can facilitate the commissioning of the instruments. The app allows direct access: all key data is immediately available, while system monitoring and diagnosis can also be performed via a smartphone. Thanks to the 360° LED display, the availability of the system can be determined from a distance and from any viewing angle, where the actuator is located With wireless access, the actuator can be installed even in places that are difficult to access. The initial configuration is easy and is already possible even without power supply. Finally, you can know at any time what is happening inside the actuator; all settings can be adjusted, stored and exported intuitively via the app. Link www.gfps.com/it
Link www.ailux.eu
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Norgren launches a new optimized stainless steel cylinder
FSE range, the complete solution for fail-safe electrical actuation
Norgren has launched the ISOLine™ KA/802000 stainless steel cylinder, a new improved version ideal for industrial applications in harsh environments. Thanks to the proven reliability of the ISO cylinder range, the KA/802000 cylinder replaces the KA/8000 version offering a range of additional features and operational benefits. Thanks to ISO 15552 compliance, the new cylinder is made of high quality stainless steel, resulting in a product resistant to the corrosive effects of process, chemical and washdown applications, which are typically performed in operating environments unsuitable for conventional ISO cylinders. The new range offers design improvements, including new end covers that are better suited to cleaning tasks and a contoured finish. The piston rod uses a burnished roller finish, while the barrel and tie rods are made of stainless steel,.In addition, the product offers further improvements, such as improved low pressure performance, for smooth piston movement, lower leakage rates, which allow the cylinder to maintain pressure longer in locking systems, and a QR code that provides a quick link to product information. The KA/802000 cylinder offers a significant weight reduction over the previous stainless steel line, for greater efficiency in mobile applications and reduced transportation costs. The KA/802000 also uses proven Adaptive Cushioning System (ACS) technology. You can use this product intuitively, even without the specialist knowledge required to install or set up the cushion. ACS extends the service life of machines and can adapt to changing conditions. The Norgren ISOLine™ KA/802000 line of stainless steel cylinders is available in nine sizes from 32 to 200 mm in diameter.
Bernard Controls Group offers a range of FSE actuators designed to protect installations and maximise site protection. In the event of a power failure to the solenoid, the spring will actuate the FSE actuator and the valve in the fail-safe position. When the power supply is restored, the actuator is immediately available for normal operation. In terms of partial operation, the system allows you to check the availability of the MOV (Motor Operated Valves) motorized valves and get a warning in case of problems. FSE actuators are easy to install, require only an electrical power system and are lubricated for product life without the need for periodic maintenance. Extension of the valve life is guaranteed by the absence of “Hard Closing”. The devices include as option the most popular fieldbuses such as Profibus, Modbus, Fieldbus Foundation, Hart and others. The unique and improved design provides IP67 double seal, C5-M coating as standard, without the need for air compressors, filtration and drying, multiple leakage paths. All components are integrated into the manifold. With very precise hydraulic control, the closed oil circuit prevents external leakage and contamination. The range is valid for all types of applications with torque between 25Nm and 600 000Nm for rotary actuators and from 1.2 up to 8 000 kN force for linear actuators. The EEx d and EEx ia protection for components, with multiple cables and termination points, makes it suitable for integration in hazardous areas. The simple, integrated control interface features an LCD display that provides a clear status of the actuator and control system, including pressure indication, a guided setting menu, high visibility LEDs for position, displacement and direction indication with local two-switch controls, which can be remotely inhibited if required. Advanced diagnostics and monitoring include emergency shutdown (ESD), partial stroke test (PST), timer, custom alarm, and operation monitoring.
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EFFICIENZA ENERGETICA / POWER EFFICIENCY
LA RIVOLUZIONE DELLA FLESSIBILITÀ ELETTRICA La spinta verso l’utilizzo più efficiente delle infrastrutture e risorse energetiche porta al concetto di flessibilità elettrica e di demand-response, una forma di gestione attiva della domanda di energia. Questo modello è alla base del Mercato per i Servizi di Dispacciamento (MSD) e delle Unità Virtuali Abilitate Miste (UVAM). In questo articolo cerchiamo di analizzarne gli aspetti chiave e una delle più promettenti piattaforme di gestione. Stefano Corsi (Solintec)
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La rete elettrica è un sistema complesso in cui l’energia immessa dai produttori deve sempre essere istantaneamente in equilibrio con quella consumata dagli utenti. Il termometro di questo equilibrio è la frequenza di rete che in tutta Europa deve sempre trovarsi in un intervallo molto stretto intorno ai 50 Hz. I gestori di rete (Terna per l’Italia) mantengono questo equilibrio accettando continuamente le offerte a salire o scendere di carico che gli operatori abilitati fanno nel Mercato dei Servizi. In Italia i consumatori hanno svolto finora solo il ruolo di utente passivo della rete, quello cioè che paga in bolletta il corrispettivo “uplift” a copertura dei costi che Terna sostiene per comprare i servizi di bilanciamento dai grandi impianti di produzione. Tuttavia, in un mondo ad alta penetrazione di rinnovabili e di generazione distribuita, è sempre più difficile per Terna fare affidamento sui soli impianti tradizionali di produzione. In questo contesto in rapida evoluzione il Demand-Response (ovvero la capacità di un consumatore di energia elettrica di modificare il proprio profilo di prelievo in seguito ad una richiesta del gestore di rete) risulta un cammino obbligato e una opportunità da cogliere per i consumatori che possono così diventare utenti attivi e partecipare al mercato dei servizi
di rete in concorrenza con gli impianti di produzione. Se si verifica un deficit di energia elettrica sulla rete, a causa per esempio di un disservizio di un impianto o di un incremento imprevisto dei consumi, deve esserci immediatamente un altro impianto disposto ad immettere di più o un consumatore disposto a prelevare di meno. Terna accetterà nel mercato del “bilanciamento” l’offerta con il prezzo più basso, indifferentemente dal fatto che sia stata presentata da un produttore o dal consumatore. Perché dal suo punto di vista entrambi stanno offrendo il medesimo servizio di “movimentazione a salire
e/o a scendere”. Terna deve anche assicurarsi che nel momento del bisogno ci siano sempre dei soggetti pronti ad accettare una movimentazione a prezzi ragionevoli: per questo motivo esistono anche uno o più mercati della “riserva”, che si svolgono in anticipo rispetto alla giornata di esecuzione, in cui viene remunerata la sola “disponibilità a salire” ad un prezzo predefinito, a prescindere dall’effettiva movimentazione. Come per il servizio a salire, anche il servizio a scendere ha una struttura di offerta analoga. Tuttavia, in termini di disponibilità, rappresenta un servizio meno critico e di conseguenza meno remunerato.
Fig.1 Demand Response - Modello di dispacciamento Energetico (Enel Energia) MSD e UVAM Le aziende che sostengono grossi consumi di energia possono aderire al mercato dei servizi di dispacciamento (MSD). Grazie a questo hanno la possibilità di guadagnare cedendo o modulando una quota di energia in caso di emergenze di rete. La questione ambientale e l’ottimizzazione dei consumi sono al centro di un acceso dibattito che coinvolge le imprese oggi più che mai. Il prezzo a base d’asta previsto da Terna per partecipare al mercato è: 30.000 €/MW/anno. In caso di richiesta di flessibilità, le offerte partono da 400 €/Mwh. L’Autorità per l’energia elettrica, il gas e il sistema idrico, con le delibere 300/2017/R/ e 372/2017/R/, ha definito i cri-
teri per consentire l’aggregazione di nuovi soggetti di consumo / produzione elettrica, gestiti da veri e propri provider (BSP, Balancing Service Provider), che entrano nel mercato dei servizi di dispacciamento, nell’ambito di progetti pilota individuati da Terna. I BSP aggregano e gestiscono: • UVAC (Unità Virtuali Abilitate di Consumo) • UVAP (Unità Virtuali Abilitate di Produzione e accumulo) • UVAM (Unità Virtuali Abilitate Miste).
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L’aggregatore è l’intermediario tra gli utenti finali, per i quali spesso è difficile implementare questo sistema, e Terna. L’aggregatore permette all’utente finale di scegliere, in base alle opportunità presenti nell’MSD, se prelevare o vendere, stoccare o consumare energia. Con la delibera 10/06 l’Italia prevede, allineandosi agli altri paesi europei, un sistema di incentivi a favore delle imprese con consumi elevati che accettano di partecipare all’MSD, riconoscendo loro un rimborso proporzionale al consumo di energia elettrica. Il mercato di dispacciamento trasforma i clienti in protagonisti del sistema elettrico nazionale; la gestione flessibile dell’energia, infatti, stabilizza la rete elettrica, redistribuisce le risorse aziendali e determina nel tempo l’annullamento degli sprechi energetici. L’MSD prevede, per le aziende che decidono di aderirvi, un corrispettivo fisso direttamente proporzionale alla capacità espressa in MW aggiudicato tramite asta e uno variabile derivato dalla modularità del mercato stesso. La condizione per ottenere i rimborsi è che queste accettino di dare un contributo nel caso di emergenze di rete, modulando il prelievo di energia o cedendola per assicurare la continuità dei servizi elettrici al resto della comunità. Il meccanismo MSD prevede che i consumatori industriali possano accedere al mercato dei servizi di dispacciamento modulando il proprio consumo di energia con l’obiettivo di rispondere ai picchi di offerta o domanda elettrica. Terna in qualità di gestore del sistema elettrico nazionale, in caso di un 44
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problema di stabilità della rete, notifica la necessità di un ordine di bilanciamento all’aggregatore. Per poter partecipare al Mercato MSD le UVAx devono avere una dimensione minima di 1 MW. Tale valore può essere raggiunto tramite aggregazione di carichi flessibili di più aziende poste nel medesimo territorio. La variazione di carico deve essere garantita per un minimo di 2 ore ma il BSP può aggregare contributi anche minimi di diversi consumatori e impianti di aree geografiche relativamente estese (15 in tutta Italia) al fine del raggiungimento della soglia. In questo senso le UVAM abbracciano una platea molto più estesa rispetto al più noto servizio di interrompibilità che poteva essere fornito solo da singole industrie a forte consumo di energia. Infatti, grazie alla possibilità di aggregazione offerta dal BSP, non ci sono limiti tecnici alle risorse che possono essere messe a disposizione, ma solo, eventualmente, limiti economici. A puro titolo di esempio, le risorse che più facilmente possono essere messe a frutto sono: • impianti di autoconsumo; • idealmente con margine per salire di carico, come ad esempio i gruppi di continuità oppure i cogeneratori in periodi di calo del fabbisogno termico; • impianti di riscaldamento e condizionamento; • pompe, ventilatori, forni elettrici, motori elettrici che possano azzerare o anche solo ridurre il proprio funzionamento per un breve periodo senza impatti significativi sul processo industriale
Aree territoriali all’interno delle quali è possibile creare le UVAM aggregando consumatori e produttori • Aosta,Biella, Novara, Torino, Verbano-Cuisio-Ossola, Vercelli • Alessandria, Asti, Cuneo, Genova, Imperia, La Spezia, Savona • Bergamo, Brescia, Mantova • Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia, Sondrio, Varese, Monza e Brianza • Belluno, Bolzano, Gorizia, Padova Pordenone, Rovigo, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza • Bologna, Ferrara, Forlì Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini • Cosenza, Crotone, Matera, Potenza, Taranto, Catanzaro, Reggio Calabria, Vibo Valentia • Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Campobasso, Foggia, Isernia, Lecce • Agrigento, Caltanisetta, Enna, Palermo, Trapani, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa • L’Aquila, Latina, Rieti, Roma, Viterbo • Avellino, Benevento, Caserta, Frosinone, Napoli, Salerno • Chieti, Pescara, Teramo • Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Perugia, Pesaro, Urbino, Fermo • Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Pistoia, Prato, Siena, Terni, Lucca, Massa Carrara, Pisa • Cagliari, Medio-Campidano, Carbonia, Iglesias, Nuoro, Oristano, Ogliastra, Sassari, OlbiaTempio
Fig.2 Distribuzione Unità Virtuali Abilitate La soluzione Tecnalogic A Vimercate, al confine delle colline della Brianza è nata Tecnalogic, una delle start-up più interessanti nel campo dell’energia, dell’ottimizzazione e flessibilità energetica e dell’ambiente. Attraverso l’acquisizione di dati energetici associati alle Unità di Consumo (aree, linee, macchine) e con l’elaborazione delle correlazioni con piani di lavoro, set-point operativi, mercato energetico Tecnalogic rende una realtà il bilanciamento dinamico dei consumi dell’intero
impianto tramite interventi mirati sulle singole Unità di Consumo, il tutto massimizzando la produzione e minimizzando i rischi e gli oneri derivanti dalle situazioni di sovra-consumo e sotto-consumo. Alla base di questo approccio stanno le nuove politiche di flessibilità energetica che hanno aperto nuovi scenari in Europa. In Italia Terna ha avviato una serie di progetti e asset per il mercato del servizio di dispacciamento a parti-
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re dalle cosiddette UVAM che rappresentano ad oggi la forma di aggregazione di riferimento in Italia per le unità di produzione non rilevanti e le unità di consumo della rete elettrica. Tecnalogic propone Oratrios la piattaforma modulare della flessibilità elettrica composta di 5 moduli (Profiling; Scheduling; Balancing; Data Analisys; Settlement) Il modulo base Profiling è necessario per l’acquisizione oraria dei dati di consumo, al fine di individuare il profilo energetico caratteristico (ossia il modello di consumo elettrico) dalla grande industria al piccolo esercizio commerciale. I dati acquisiti vengono messi a disposizione per l’accesso web locale tramite interfacce grafiche semplici ed intuitive. La piattaforma si rivolge sia ai consumatori (industrie, servizi), operatori (Esco, Utility), ai nuovi soggetti aggregatori (Balancing Service Provider, Consorzi, Demand Side Response Aggregators) ed è alla base della
creazione di nuove comunità energetiche formate da prosumer. La soluzione della piattaforma è in grado di identificare la distribuzione dei consumi all’interno delle attività produttive e l’incidenza dell’energia elettrica sui costi del singolo prodotto finale. Ciò porta all’individuazione e al bilanciamento dei profili energetici aggregati con riduzione dei costi di acquisto e dei consumi energetici. A tutto questo si aggiunge un più favorevole accesso al mercato della flessibilità, valorizzata ad oggi fino a 400 €/MWh (di cui una quota riconosciuta dal proprio operatore), oltre alla possibilità di avvantaggiarsi di contratti di fornitura di energia e di servizi di bilanciamento che si potranno spingere quasi in tempo reale (con tempo di delivery anticipato di 15 minuti) e, quindi, la possibilità di cogliere le migliori opportunità sul mercato, grazie al controllo attivo dei consumi dei sistemi di produzione.
Fig.3 Modello di funzionamento Tecnalogic Link Terna www.terna.it Tecnalogic www.tecnalogic.it Solintec www.solintec.it
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Keywords: BSP, UVAC, UVAP, UVAM, Esco, MSD, Flessibilità Eletttrica
ELECTRICAL FLEXIBILITY REVOLUTION The drive towards more efficient use of energy infrastructure and resources leads to the concept of electrical flexibility and demandresponse, a form of active energy demand management. This model is the basis of the Market for Dispatching Services (MSD) and the Virtual Enabled Mixed Units (UVAM). In this article we try to analyze its key aspects and one of the most promising management platforms. By the Editorial Staff The electricity grid is a complex system in which the energy injected by producers must always be instantly in balance with that consumed by users. The thermometer of this balance is the grid frequency, which throughout Europe must always be in a very narrow range around 50 Hz. Grid operators (Terna per l’Italia) maintain this balance by continuously accepting the upward or downward load offers that qualified operators make in the Services Market. In Italy, consumers have so far only played the role of passive grid users, i.e., those who pay the “uplift” fee to cover the costs that Terna incurs to purchase balancing services from large production plants. However, in a world with high penetration of renewables and distributed generation, it is increasingly difficult for Terna to rely solely on traditional production plants. In this rapidly evolving context, Demand-Response (i.e., the ability of an electricity consumer to change his or her withdrawal profile following a request from the grid operator) is an obligatory path and an opportunity to be seized for consumers who can thus become active users and participate in the grid services market in competition with production plants. If there is a shortfall in electricity on the grid, e.g. due to a plant failure or an unforeseen increase in consumption, there must immediately be another plant willing to supply more or a consumer willing to withdraw less. Terna will accept in the “balancing” market the offer with the lowest price, regardless of whether it was submitted by a producer or a consumer. Because from its point of view, both are offering the same
“upward and/or downward movement” service. Terna must also make sure that when the need arises, there are always parties ready to accept handling at reasonable prices: for this reason, there are also one or more “reserve” markets, which take place before the day of execution, in which only the “willingness to go up” is remunerated at a predefined price, regardless of the actual handling. As with the upward service, the downward service has a similar offering structure. However, in terms of availability, it is a less critical service and therefore less remunerated. MSD and UVAM Companies that support high energy consumption can join the dispatching services market (MSD). Thanks to this they have the opportunity to earn money by selling or modulating a share of energy in the event of grid emergencies. The environmental issue and the optimisation of consumption are at the centre of a heated debate involving companies today more than ever before. The basic auction price envisaged by Terna to participate in the market is: 30,000 €/MW/year. In the event of a request for flexibility, bids start at 400 €/Mwh. The Authority for Electricity, Gas and Water, with resolutions 300/2017/R/ and 372/2017/R/, defined the criteria to allow the aggregation of new electricity consumption/production entities, managed by real providers (BSP, Balancing Service Provider), that enter the dispatching services market, within the framework of pilot projects identified by Terna. BSPs aggregate and manage: - UVAC (Enabled Virtual Consumption Units) - UVAP (Enabled Virtual Production and Storage Units) - UVAM (Mixed Enabled Virtual Units). The aggregator is the intermediary between end users, for whom it is often difficult to implement this system, and Terna. The aggregator allows the end user to choose, based on the opportunities present in the MSD, whether to withdraw or sell, store or consume energy. With Resolution no. 10/06, Italy provides, in line with other European countries, a system of incentives for companies with high consumption that agree to participate in the MSD, granting
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them a refund proportional to their electricity consumption. The dispatching market transforms customers into protagonists of the national electricity system; flexible energy management, in fact, stabilizes the electricity grid, redistributes company resources and determines over time the elimination of energy waste. The MSD provides, for companies that decide to join it, a fixed fee directly proportional to the capacity expressed in MW awarded by auction and a variable fee derived from the modularity of the market itself. The condition to obtain refunds is that they agree to make a contribution in the event of grid emergencies, modulating the withdrawal of energy or selling it to ensure the continuity of electrical services to the rest of the community. The MSD mechanism provides that industrial consumers can access the dispatching services market by modulating their energy consumption in order to respond to peaks in electricity supply or demand. Terna, as the national electricity system operator, notifies the aggregator of the need for a balancing order in the event of a grid stability problem. In order to participate in the MSD Market, UVAx must have a minimum size of 1 MW. This value can be achieved by aggregating flexible loads of several companies located in the same territory. The load variation must be guaranteed for a minimum of 2 hours, but the BSP can aggregate even minimum contributions of different consumers and plants of relatively large geographical areas (15 throughout Italy) in order to reach the threshold. In this sense UVAMs cover a much wider audience than the better known interruptibility service that could only be provided by individual energy-intensive industries. In fact, thanks to the possibility of aggregation offered by the BSP, there are no technical limits to the resources that can be made available, but only, eventually, economic limits. By way of example, the resources that can most easily be made available are: - self-consumption facilities; - ideally with room to increase load, such as uninterruptible power supplies or cogenerators in times of decreasing heat demand; - heating and air-conditioning systems;
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- pumps, fans, electric ovens, electric motors that can zero or even just reduce their operation for a short period without significant impact on the industrial process. Territorial areas within which it is possible to create UVAM by aggregating consumers and producers • Aosta,Biella, Novara, Torino, Verbano-Cuisio-Ossola, Vercelli • Alessandria, Asti, Cuneo, Genova, Imperia, La Spezia, Savona • Bergamo, Brescia, Mantova • Como, Cremona, Lecco, Lodi, Milano, Pavia, Sondrio, Varese, Monza e Brianza • Belluno, Bolzano, Gorizia, Padova Pordenone, Rovigo, Trento, Treviso, Trieste, Udine, Venezia, Verona, Vicenza • Bologna, Ferrara, Forlì Cesena, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rimini • Cosenza, Crotone, Matera, Potenza, Taranto, Catanzaro, Reggio Calabria, Vibo Valentia • Bari, Barletta-Andria-Trani, Brindisi, Campobasso, Foggia, Isernia, Lecce • Agrigento, Caltanisetta, Enna, Palermo, Trapani, Catania, Messina, Ragusa, Siracusa • L’Aquila, Latina, Rieti, Roma, Viterbo • Avellino, Benevento, Caserta, Frosinone, Napoli, Salerno • Chieti, Pescara, Teramo • Ancona, Ascoli Piceno, Macerata, Perugia, Pesaro, Urbino, Fermo • Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Pistoia, Prato, Siena, Terni, Lucca, Massa Carrara, Pisa • Cagliari, Medio-Campidano, Carbonia, Iglesias, Nuoro, Oristano, Ogliastra, Sassari, OlbiaTempio The Tecnalogic solution In Vimercate, on the border of the Brianza hills, Tecnalogic was born, one of the most interesting start-ups in the field of energy, energy optimization and flexibility and the environment. Through the acquisition of energy data associated with the Consumption Units (areas, lines, machines) and with the processing of correlations with work plans, operational set-points, energy market Tecnalogic makes a reality the dynamic balancing of consumption of the entire plant through targeted interventions on indi-
vidual Consumption Units, all maximizing production and minimizing the risks and charges arising from situations of over-consumption and under-consumption. At the basis of this approach are the new energy flexibility policies that have opened up new scenarios in Europe. In Italy, Terna has launched a series of projects and assets for the dispatching service market, starting with the so-called UVAM, which today represent the benchmark form of aggregation in Italy for non-relevant production units and consumption units on the electricity grid. Tecnalogic proposes Oratrios, the modular electrical flexibility platform composed of 5 modules (Profiling; Scheduling; Balancing; Data Analysys; Settlement). The basic Profiling module is necessary for the hourly acquisition of consumption data, in order to identify the characteristic energy profile (i.e. the electricity consumption pattern) from large industry to small business. The acquired data is made available for local web access via simple and intuitive graphical interfaces. The platform is addressed to consumers (industries, services), operators (Esco, Utility), new aggregators (Balancing Service Provider, Consortia,
Demand Side Response Aggregators) and is at the basis of the creation of new energy communities formed by prosumer. The platform solution is able to identify the distribution of consumption within the production activities and the incidence of electricity on the costs of the individual end product. This leads to the identification and balancing of aggregate energy profiles with a reduction in purchase costs and energy consumption. To all this is added a more favorable access to the flexibility market, valued to date up to 400 €/ MWh (of which a share recognized by its operator), in addition to the possibility to take advantage of energy supply contracts and balancing services that can be pushed almost in real time (with an early delivery time of 15 minutes) and, therefore, the possibility to seize the best opportunities on the market, thanks to the active control of consumption of production systems. Keywords: BSP, UVAC, UVAP, UVAM, Esco, MSD, Electrical Flexibility
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SICUREZZA/SAFETY
GUIDA COMPATTA AI SISTEMI STRUMENTATI DI SICUREZZA (SIS) La sicurezza all’interno di impianti e processi produttivi richiede una rigorosa conformità alle normative internazionali, come le IEC 61508 e IEC 61511. Tali standard definiscono i criteri e i metodi per assegnare il livello di affidabilità che i Sistemi Strumentati di Sicurezza (SIS) devono assicurare per ridurre il rischio industriale sulla salute, sull’ambiente e sui macchinari. Alessandro Brunelli* La sicurezza negli impianti industriali, si ottiene con la stratificazione successiva di sistemi di prevenzione e protezione: in questo modo, i po-
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tenziali pericoli sono limitati da sistemi di “natura” diversa che intervengono in caso di fallimento dei sistemi degli strati sottostanti (Fig.1), e, normalmente, le azioni dei sistemi di sicurezza aumentano di “intensità” a mano a mano che si passa da uno strato sottostante a quello superiore, fino ad arrivare al piano di emergenza dell’evacuazione del personale interno e in taluni casi anche delle persone esterne circostanti l’impianto. Per esempio, le azioni del Sistema di Controllo di Processo Base (BPCS) sono normali azioni di regolazione, e, nel caso il processo sfugga al sistema BPCS, interviene dapprima il sistema di allarme che allerta l’operatore, che dovrà intervenire per portare l’impianto in condizioni di sicurezza; se però anche il sistema di allarme fallisce interviene il sistema di blocco di Emergency Shut Down (ESD), ovvero il Sistema Strumentato di Sicurezza (SIS), che comporta il blocco di una parte o di tutto l’impianto con conseguenti interruzioni del processo e, quindi, perdite economiche.
Fig.1 Stratificazione dei sistemi di protezione degli impianti industriali In caso di mancato funzionamento del SIS intervengono successivamente gli strati di protezione che sono normalmente di tipo: - meccanico, di protezione per rilascio (valvole di sicurezza) - contenitivo, di protezione per scarico (bacini e canalizzazioni) - organizzativo per emergenza ed evacuazione del personale (e con sistemi antincendio) Le normative di riferimento IEC Le Normative Internazionali di riferimento per i Sistemi Strumentati di Sicurezza SIS sono essenzialmente due riviste recentemente in seconda edizione: IEC 61508 per la sicurezza funzionale nei vari ambiti industriali e IEC 61511: per la sicurezza funzionale nell’industria di processo. L’avvento della Norma base IEC 61508 (in ben 7 parti) alla fine degli anni 90 e la successiva pubblicazione Norma settoriale IEC 61511 (in sole 3 parti) agli inizi degli anni 2000, specifica per la “nostra” Industria di Processo, ha portato
un po’ di chiarezza sul come definire, progettare, esercire e mantenere il sistema di sicurezza dell’impianto, chiamandolo Sistema Strumentato di Sicurezza (SIS) che deve avere un determinato Livello di Integrità di Sicurezza (SIL) atto a mantenere o riportare il processo in uno stato di sicurezza, in relazione ad uno specifico evento pericoloso. Tali Norme definiscono i criteri di progettazione e gestione dei sistemi di sicurezza Elettrici/ Elettronici/Elettronici Programmabili (E/E/PE) degli impianti per garantire un adeguato livello di sicurezza funzionale, in relazione alle specificità dell’impianto stesso, considerando: - l’analisi dei rischi dell’impianto in tutte le possibili situazioni; - l’eventuale adozione di funzioni strumentate di sicurezza; - il livello di integrità delle funzioni di sicurezza previste; -l’allocazionedeisistemistrumentatidisicurezza; - la pianificazione dell’esercizio e della modifica e manutenzione dei sistemi di sicurezza per garantirne la corretta funzionalità e l’affidabilità prevista nel tempo. Perciò è stato previsto un ciclo di vita in sicurezza (Safety-Life-Cycle) dell’impianto che parte dalla AUTOMATION TECHNOLOGY
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sua concezione fino alla sua dismissione, sulla basedell’analisideirischipotenzialidell’impianto. È stato così introdotto il nuovo concetto del Livello di Integrità di Sicurezza (SIL: Safety Integrity Level) delle funzioni strumentate di sicurezza (SIF: Safety Instrumented Function) sul quale è basato il ciclo di vita per la sicurezza degli impianti e, in particolare, la progettazione delle funzioni che devono garantire la sicurezza dell’apparecchiatura sotto controllo (EUC: Equipment Under Control). Le Norme definiscono valori di SIL discreti da 1 a 4, in ordine crescente di integrità e nel caso di danni al personale prevedono i seguenti valori tipici di SIL: 1 per possibilità di ferite lievi a una persona 2 per possibilità di ferite gravi a una o più persone con possibilità di un decesso
3 per conseguenze gravi con possibilità di diversi decessi 4 per conseguenze catastrofiche con possibilità di plurimi decessi A seconda della gravità delle possibili conseguenze sono state stabilite delle gamme di valori di probabilità di fallimento decrescente delle funzioni strumentate di sicurezza previste, per due condizioni tipiche di funzionamento (Tab. 1): - funzionamento a bassa richiesta di intervento della funzione (< di una volta all’anno), per il quale si specifica la probabilità di fallimento su domanda (PFD); - funzionamento ad alta richiesta di intervento della funzione (> di una volta all’anno) o continua, per il quale invece si specifica la probabilità di fallimento per ora (PFH).
SIL
FUNZIONAMENTO A BASSA RICHIESTA O SU DOMANDA Probabilità di fallimento a fronte di una richiesta (PFD)
FUNZIONAMENTO AD ALTA RICHIESTA O CONTINUA Probabilità di fallimento a fronte di una richiesta per ora (PFH)
1
da ≥10-2 a <10-1
da ≥10-6 a <10-5
2
da ≥10-3 a <10-2
da ≥10-7 a <10-6
3
da ≥10-4 a <10-3
da ≥10-8 a <10-7
4
da ≥10-5 a <10-4
da ≥10-9 a <10-8
Tab.1 - Probabilità di fallimento della funzione di sicurezza in relazione al SIL richiesto (IEC 61508-1) All’aumentare del SIL deve aumentare l’affidabilità dei componenti del sistema strumentato di sicurezza e recentemente le norme sono state revisionate (la IEC 61508 nel 2010 e la IEC 61511 nel 2016) per fornire una nuova e pratica via per determinare l’affidabilità e l’eventuale ridondanza dei componenti, utilizzando componenti “proven use” e “prior use”, ovvero componenti “provati per l’utilizzazione” nelle condizioni previste di esercizio, e “precedentementeutilizzati”inapplicazioniparticolarisimilari
a quelle considerate nella progettazione del SIS. Pertanto attualmente il minimo Hardware Fault Tolerance HFT per architetture dei sottosistemi realizzanti il sistema di sicurezza (sensori, risolutori logici ed elementi finali), in relazione al tipo di richiesta di intervento, ovvero della tipologia della domanda: continua (quasi sempre), alta (>1 volta/anno) o bassa (< 1 volta /anno), è riscontrabile dalla Route 2H della nuova norma IEC 61508-2:2010, fatta propria anche dalla recente norma IEC 61511-1:2016 (Tab. 2).
SIL
Modo di funzionamento
Minimo richiesto HFT
1
ogni modo
0
2
bassa domanda
0
2
alta o continua domanda
1
3
ogni modo
1
4
ogni modo
2
Tab. 2 – Minima ridondanza richiesta in relazione al modo di funzionamento e del SIL richiesto (IEC 61511-1) 52
EDITORIALE DELFINO
Dunque utilizzando componenti dei sottosistemi dei sistemi strumentati di sicurezza del tipo “proven use” e “prior use” si possono realizzare livelli di integrità di sicurezza SIL 2 anche con sistemi senza ridondanza 1oo1 (con HFT=0) nelle nostre applicazioni di processo con sistemi a bassa domanda: Talvolta, però, in critiche applicazioni produttive di SIL 2, è preferita una architettura ridondante 2oo3 (con HFT=1) anziché una semplice 1oo1 (con HFT =0) perché garantisce maggior reiezione ad eventuali malfunzionamenti puri del sistema strumentato (lato sensore, risolutore e valvola), garantendo così oltre la maggior sicurezza funzionale dell’impianto, anche maggior continuità di esercizio evitando i guasti spuri che potrebbero provocare inutili fermate
e quindi perdite produttive. I sistemi strumentati di sicurezza SIS I Sistemi Strumentati di Sicurezza (SIS) contemplati dalle predette normative sono normalmente del tipo E/E/PES (Sistemi Elettrici/ Elettronici/Elettronici Programmabili) disciplinati in applicazioni generali dalla IEC 61508 e nell’industria di processo dalla IEC 61511. Per sistema E/E/PES (Fig.2) si intende quella catena di componenti che va dal Sensore in campo (trasduttore o trasmettitore) al risolutore logico in sala controllo (Logic Solver: Logica cablata - relè - o programmabile - PLC) e quindi all’elemento finale in campo (valvola e attuatore).
Fig.2 – Componenti costituenti i sistemi strumentati di sicurezza SIS Il sistema E/E/PES che realizza le funzioni di sicurezza del SIS è caratterizzato da un valore di SIL (Livello di Integrità di Sicurezza) che, come predetto, può variare da SIL 1, per impianti poco pericolosi, a SIL 4, per impianti ad alto rischio (che riducono il manifestarsi potenziale delle conseguenze dei rischi pericolosi rispettivamente di almeno 10 e 10.000 volte): al crescere del SIL aumentano ovviamente i costi economici, ingegneristici ed organizzativi per la realizzazione del sistema di sicurezza. Richiesta di una funzione strumentata di sicurezza SIF La richiesta di una funzione strumentata di sicurezza (SIF) deve essere fatta a valle di una analisi dei rischi potenziali del processo PRA (Process
Risk Analysis) condotta per esempio con la metodologia HAZOP (HAZard study OPerability) che va a valutare i rischi operativi del processo in termini di deviazioni massime di pressione, livello, portate e temperature, e dovrebbe essere confermata da una successiva metodologia LOPA (Layer of Protection Analysis) che la SIF introdotta, oltre gli altri livelli di protezione presenti sul processo, sia idonea ad avere un rischio residuale che cada nella zona normalmente accettabile ALARP (As Low As Reasonable Applicable). La riduzione del rischio RRF (Risk Reduction Factor) coperta dagli altri livelli di protezione PL (Protection Layers) del processo può essere quantificata con i dati riportati in Tabella 3, mentre la ulteriore necessaria riduzione del rischio per portare il processo in una sicurezza funzioAUTOMATION TECHNOLOGY
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nale operativa deve essere coperta dal SIS che realizza la SIF, con un livello di integrità di sicurezza SIL determinato solitamente attraverso delle matrici o grafi di rischio, il cui processo di allocazione è riportato in Fig. 3. PL
BPCS
(a) RRF
10
ALLARMI (b) 10
SIS (c) 10-10 000
NRV (d) 10
PSV (e) 10-100
PRD (f) 100
FGS (g) 10
(a) Stima media di riduzione del rischio controllabile dal BPCS dovuto ad anomalia di processo (b) Stima tipica di riduzione del rischio per intervento operatori a gestire gli allarmi (c) Riduzione del rischio da SIL 1 a SIL 4 (d) Valvole di non ritorno (Non Return Valve) (e) Valvole di sicurezza (Pressure Safety Valve) (f) Dischi di rottura (Pressure Rupture Disk) (g) Sistemi antincendio (Fire & Gas System)
Tab. 3 – Tipici fattori di riduzione del rischio RRF (Guida Italiana CEI 186) Come si evince dalla Fig. 3, una volta stabilita una richiesta di SIF (Safety Instrumented Function) per portare il processo da una regione a rischio inaccettabile ad almeno ad una regione a rischio tollerabile, ed una volta definito il necessario SIL (Safety Integrity Level), si deve progettare il SIS (Safety Instrumented System) che abbia una PFD (Probability Failure on Demand) inferiore a quella richiesta in Tab.1, e con una
HFT (Hardware Falut Tolerance) consona con quella prevista in Tab.2. La PFD del sistema SIS deve essere ottenuta come somma delle PFD dei componenti (Elemento sensore, Risolutore Logico, Elemento Finale: vedasi Figura 3), determinate con la metodologia riportata nella IEC 61508-6, considerando i ratei di guasto dei componenti (forniti dal costruttore) ed i tempi di eventuale riparazione MTTR (Mean Time To Restoration) e l’intervallo delle prove di controllo periodiche TI (Time Interval).
Fig.3 - Sintesi della definizione di un Sistema Strumentato di Sicurezza (SIS)
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EDITORIALE DELFINO
COMPACT GUIDE TO SECURITY INSTRUMENTED SYSTEMS (SIS)
*L’Autore Alessandro Brunelli Esperto in Automazione, Strumentazione, Taratura e Sicurezza degli Impianti Industriali. Segretario CEI SC 65 B: Misura e Controllo dei Processi Industriali. Autore di numerosi libri e docente di numerosi corsi accreditati sulla strumentazione industriale. alebrunelli767@gmail.com Keywords: BPCS, ESD, SIS, SIL, SLC, EUC, IEC 61508, IEC 61151, E/E/PES, HAZOP, LOPA, ALARP, RRF, PFD, MTTR , TI
PER SAPERNE DI PIÙ...
Il libro intende fornire al lettore una completa panoramica della sicurezza funzionale, in ambito industriale nel campo del controllo di processo, indicando ed applicando sempre le norme tecniche di riferimento. Sono trattate tutte le tematiche seguendo l’intero ciclo di vita di u impianto, ovvero dalla sua concezione passando dalla progettazione, realizzazione, collaudo, manutenzione e modifiche fino alla sua dismissione, con particolare attenzione alle nuove tecnologie e soluzioni innovative incluso gli ultimi aggiornamenti riguardanti Cybersecurity e Industry 4.0. Il volume contiene inoltre esempi con illustrazioni e una serie di soluzioni realizzative incluso. La pubblicazione è destinata a progettisti, installatori, conduttori di impianti, manutentori, responsabile della sicurezza, esperti di protezione dell’ambiente, certificatori e advisors.
Safety within plants and production processes requires strict compliance with international standards, such as IEC 61508 and IEC 61511. These standards define the criteria and methods for assigning the level of reliability that Safety Instrumented Systems (SIS) must provide to reduce industrial risk to health, the environment and machinery. Alessandro Brunelli* Safety in industrial plants is achieved through the subsequent stratification of prevention and protection systems: in this way, potential dangers are limited by systems of different “nature” that intervene in case of failure of the systems of the underlying layers (Fig.1), and, normally, the actions of the safety systems increase in “intensity” as you pass from an underlying layer to the upper one, until you reach the emergency plan of evacuation of internal personnel and in some cases also of external people around the plant. For example, the actions of the Basic Process Control System (BPCS) are normal regulation actions, and if the process escapes the BPCS system, first the alarm system alerts the operator, who will have to intervene to bring the plant to a safe condition; if the alarm system fails, however, the Emergency Shut Down (ESD) blocking system, i.e. the Safety Instrumented System (SIS), intervenes, which leads to the blocking of a part or the whole plant with consequent process interruptions and, therefore, economic losses. In case of failure of the SIS, the protection layers, which are normally of the type, intervene subsequently: - mechanical, release protection (safety valves) - container, drain protection (basins and ducts) - organizational for emergency and evacuation of personnel (and with fire-fighting systems)
www.editorialedelfino.it/sicurezza-funzionale-degli-impianti- industriali.html AUTOMATION TECHNOLOGY
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IEC reference standards The International Reference Standards for SIS Safety Instrumented Systems are essentially two recently revised second editions: IEC 61508 for functional safety in various industrial areas and IEC 61511: for functional safety in the process industry. The advent of the basic standard IEC 61508 (in 7 parts) at the end of the 1990s and the subsequent publication of the sector standard IEC 61511 (in only 3 parts) at the beginning of the 2000s, specific for “our” Process Industry, brought some clarity on how to define, design, operate and maintain the plant safety system, calling it Safety Instrumented System (SIS), which must have a certain Safety Integrity Level (SIL) to maintain or restore the process to a safe state, in relation to a specific hazardous event. These Standards define the design and management criteria of the Electrical/Electronic/ Programmable Electronic Safety Systems (E/E/ PE) of the plants in order to guarantee an adequate level of functional safety, in relation to the specificity of the plant itself, considering: - the risk analysis of the installation in all possible situations; - the possible adoption of instrumented safety functions; - the level of integrity of the intended safety functions; - the allocation of safety instrumented systems; - the planning of the operation and the modification and maintenance of safety systems in order to guarantee their correct functionality and
SIL
OPERATING ON LOW REQUEST OR ON DEMAND Probability of failure on demand (PFD)
OPERATING HIGH REQUEST OR CONTINUOUS Probability of failure against one request per hour (PFH)
1
from ≥10-2 to <10-1
from ≥10-6 to <10-5
2
from ≥10-3 to <10-2
from ≥10-7 to <10-6
3
from ≥10-4 to <10-3
from ≥10-8 to <10-7
4
from ≥10-5 to <10-4
from ≥10-9 to <10-8
Tab.1 - Probability of failure of the safety function in relation to the required SIL (IEC 61508-1)
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expected reliability over time. For this reason, a safe lifecycle (Safety-Life-Cycle) of the plant has been foreseen from its conception to its decommissioning, based on the analysis of the potential risks of the plant. The new concept of the Safety Integrity Level (SIL) of the (SIF: Safety Instrumented Functions) on which the life cycle for the safety of the plant is based and, in particular, the design of the functions that must guarantee the safety of the Equipment Under Control. The Standards define discrete SIL values from 1 to 4, in increasing order of integrity and in the case of damage to personnel they provide the following typical SIL values: 1 for the possibility of minor injuries to a person 2 for the possibility of serious injury to one or more persons with the possibility of death 3 for serious consequences with the possibility of several deaths 4 for catastrophic consequences with the possibility of multiple deaths Depending on the severity of the possible consequences, ranges of decreasing probability of failure of the intended safety instrumented functions have been established for two typical operating conditions (Tab. 1): - Low-demand operation of the function (< once a year), for which the probability of failure on demand (PFD) is specified; - High demand operation of the function (> once a year) or continuous operation, for which the probability of failure per hour (PFH) is specified.
EDITORIALE DELFINO
As SIL increases, the reliability of the components of the safety instrumented system must increase and recently the standards have been revised (IEC 61508 in 2010 and IEC 61511 in 2016) to provide a new and practical way to determine the reliability and possible redundancy of components, using “proven use” and “priority use” components, i.e. components “tested for use” under expected operating conditions, and “previously used” in particular applications similar to those considered in the SIS design.
Therefore, currently the minimum Hardware Fault Tolerance HFT for subsystem architectures implementing the safety system (sensors, logic solvers and final elements), depending on the type of intervention request: continuous (almost always), high (>1 time/year) or low (< 1 time/year), can be found in Route 2H of the new standard IEC 61508-2:2010, also endorsed by the recent standard IEC 61511-1:2016 (Tab. 2).
SIL
Operating mode
HFT min request
1
Every mode
0
2
Low request
0
2
High or continuous request
1
3
Every mode
1
4
Every mode
2
Tab. 2 - Minimum redundancy required in relation to the operating mode and the required SIL (IEC 61511-1) Therefore, by using components of the subsystems of safety instrumented systems of the “proven use” and “prior use” type, SIL 2 safety integrity levels can be achieved even with systems without redundancy 1oo1 (with HFT=0) in our process applications with low-demand systems: Sometimes, however, in critical SIL 2 production applications, a 2oo3 redundant architecture (with HFT=1) is preferred instead of a simple 1oo1 architecture (with HFT=0) because it guarantees greater rejection to possible pure malfunctions of the instrumented system (sensor, resolver and valve side), thus guaranteeing not only greater functional safety of the plant, but also greater continuity of operation avoiding spurious failures that could cause unnecessary stops and therefore production losses. SIS safety instrumented systems The Safety Instrumented Systems (SIS) covered by the above mentioned standards are normally of the type E/E/PES (Electronic/Electronic/ Programmable Electronic Systems) regulated
in general applications by IEC 61508 and in the process industry by IEC 61511. E/E/PES system (Fig.2) means that chain of components that goes from the sensor in the field (transducer or transmitter) to the logic solver in the control room (Logic Solver: wired logic - relay - or programmable - PLC) and then to the final element in the field (valve and actuator). The E/E/PES system that implements the safety functions of the SIS is characterized by a SIL (Safety Integrity Level) value which, as mentioned above, can vary from SIL 1, for low-hazardous installations, to SIL 4, for high-risk installations (which reduce the potential consequences of hazardous risks by at least 10 and 10,000 times respectively): as SIL increases, the economic, engineering and organizational costs for the implementation of the safety system obviously increase. Request for a SIF safety instrumented function The request for a Safety Instrumented Function (SIF) must be made downstream of a Process Risk Analysis (PRA) conducted for example with the HAZOP (HAZard study OPerability) methodology which assesses the operational risks of the process in terms of maximum pres-
AUTOMATION TECHNOLOGY
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sure deviations, level, flow rates and temperatures, and should be confirmed by a subsequent LOPA (Layer of Protection Analysis) methodology that the introduced SIF, in addition to the other protection levels present on the process, is suitable to have a residual risk falling in the normally acceptable ALARP (As Low As Reasonable Applicable) zone. The RRF (Risk Reduction Factor) risk reduction covered by the other PL (Protection Layers) PL
BPCS
(a) RRF
10
ALLARMI (b) 10
protection levels of the process can be quantified with the data shown in Table 3, while the further risk reduction necessary to bring the process into functional operational safety must be covered by the SIS that implements the SIF, with a SIL safety integrity level usually determined through risk matrices or graphs, whose allocation process is shown in Fig. 3.
SIS (c) 10-10 000
NRV (d) 10
PSV (e) 10-100
PRD (f) 100
FGS (g) 10
(a) Average estimated BPCS controllable risk reduction due to process anomaly (b) Typical risk reduction estimate for operator intervention to manage alarms (c) Risk reduction from SIL 1 to SIL 4 (d) Non Return Valves (e) Pressure Safety Valves (f) Pressure Rupture Disks (g) Fire & Gas Systems
Tab. 3 - Typical RRF risk reduction factors (Italian Guide CEI 186) As shown in Fig. 3, once a request for SIF (Safety Instrumented Function) has been established to bring the process from an unacceptable risk region to at least a tolerable risk region, and once the necessary SIL (Safety Integrity Level) has been defined, the SIS (Safety Instrumented System) must be designed with a PFD (Probability Failure on Demand) lower than the one required in Tab.1, and with an HFT (Hardware Falut Tolerance) consistent with the one required in Tab.2. The PFD of the SIS system must be obtained as the sum of the PFDs of the components (Sensor Element, Logical Solver, Final Element: see Figure 3), determined with the methodology reported in IEC 61508-6, considering the failure rates of the components (supplied by the manufacturer) and the MTTR (Mean Time To Restoration) and the interval of the periodic TI (Time Interval) tests.
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EDITORIALE DELFINO
*The Author Alessandro Brunelli Expert in Automation, Instrumentation, Calibration and Safety of Industrial Plants. Secretary CEI SC 65 B: Measurement and Control of Industrial Processes. Author of several books and trainer of several accredited courses on industrial instrumentation. alebrunelli767@gmail.com
SICUREZZA/SAFETY
IL PROTOCOLLO HART PER L’AUTOMAZIONE DI PROCESSO
Sviluppata a metà degli anni ’80 dall’azienda Rosemount, Hart (Highway Addressable Remote Transducer) è una tecnologia intelligente che supporta la trasmissione simultanea di segnali analogici e digitali sulla stessa coppia di fili. A cura di G.M. International Forte di una grande base installata in tutto il mondo e diffusissimo nella strumentazione di processo, Hart è un protocollo progettato per essere compatibile con i tradizionali canali analogici da 4 a 20 mA, sui quali aggiunge dei pacchetti digitali da 8 bit. La struttura di Hart permette di supportare una comunicazione digitale a due vie tra lo strumento di misura e i dispositivi di controllo. Le applicazioni che sfruttano
questa tecnologia permettono l’interrogazione a distanza delle variabili di processo, l’accesso ciclico ai dati, la calibrazione, l’accesso ai parametri operativi e la diagnosi della strumentazione. I dispositivi con comunicazione di tipo Hart sovrappongono al segnale analogico un segnale elettrico con il quale possono essere, a seconda del costruttore e del sistema d’interfaccia, monitorati e programmati. Il protocollo Hart, pur definito aperto, non permette una completa comunicazione di tutti i parametri a disposizione con qualsiasi strumento, ma necessita la presenza dei driver per il dispositivo in questione. Con riferimento al modello ISO/OSI (Open Systems Interconnection), a livello fisico Hart si basa sullo standard Bell 202 FSK (Frequency Shift Keying), con modulazione di corrente di 0,4 mA sovraimposta al segnale analogico 4..20 mA. A livello di data link, il master trasmette un comando Hart allo slave, che esegue l’azione richiesta per poi rispondere al master. A livello di applicazione, lo scambio di informazioni e il set di comandi tra un Master Hart e uno Slave Hart avviene tramite i cosiddetti Hart Commands. AUTOMATION TECHNOLOGY
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Benefici e applicazioni Hart è uno standard di comunicazione sicuro, robusto e affidabile. Attraverso una semplice configurazione, è possibile ottenere e raccogliere una vasta gamma di nuovi dati di processo così da aumentare le capacità diagnostiche remote dell’impianto e di monitoraggio del singolo dispositivo, unitamente all’affidabilità del segnale e all’assenza di interferenze. Non in tutti i casi i tradizionali dispositivi Hart sfruttano totalmente le loro potenzialità, ma in quelli di nuova generazione (intelligenti e multivariabili) l’accesso ai dati è più facile. Inoltre consentono un sensibile miglioramento delle funzionalità di “Asset Management” & “Monitoring” del sistema, oltre a supportare una comunicazione efficiente con dispositivi remoti o inaccessibili. Ciò permette di semplificare le operazioni da remoto di configurazione, messa in servizio e integrazione (nei sistemi di controllo) dei dispositivi abbattendo i tempi di commissioning e set-up. Per integrare le misure fornite dai dispositivi Hart in un sistema di controllo è possibile implementare una connessione punto-a-punto del segnale 4..20 mA o una connessione tramite moduli I/O remoti o multiplexer Hart. In rare occasioni si può fare ricorso a una connessione di un multidrop Hart a un sistema I/O Hart. Il maggiore limite del protocollo è la bassa velocità di aggiornamento, pari circa a mezzo secondo per dispositivo. L’integrazione delle informazioni Il protocollo Hart rappresenta uno step intermedio nella transizione dalle comunicazioni analogiche a quelle digitali. Infatti, nella comunicazione Hart viene modulato un segnale in corrente alternata sovrapposto a un segnale in corrente continua 4-20 mA. Poiché il segnale di comunicazione è simmetrico e non influisce sulla portante 4-20 mA, i due segnali possono essere utilizzati simultaneamente. Sono così permesse operazioni di configurazione e diagnostica, mentre il dispositivo interessato funziona autonomamente nel loop di controllo. Un’applicazione tipica è infatti la comunicazione tra un sensore analogico intelligente e una centralina di monitoraggio. Mentre il sensore trasmette costantemente la sua misura analogica, la centralina può leggere e modificare tramite Hart le impostazioni locali del sensore, ad esempio il campo di misura, sovrapponendosi al segnale 4-20 mA e senza inter-
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EDITORIALE DELFINO
ferire con esso. Questo permette di mantenere il tradizionale cablaggio analogico (punto a punto o multidrop), tuttora enormemente diffuso, comunicando al contempo informazioni avanzate. La tecnologia FDT/DTM Nello standard FDT/DTM (Field Device Tool / Device Type Manager), ampiamente usato nell’automazione di processo, viene consentita l’integrazione di dispositivi di fornitori diversi. Il frame FDT è un’applicazione host o stand-alone, che comunica con i driver dei dispositivi mediante una serie di interfacce standardizzate. Tutti i dati sono scambiati tramite queste interfacce, compresi quelli generati all’interno di un’applicazione di progettazione, di gestione dei DTM o di configurazione del dispositivo. L’applicazione frame è anche aperta alla tecnologia di comunicazione Hart e ai dispositivi che la supportano. WirelessHART Da segnalare infine la versione senza fili. Promosso da Hart Communication Foundation (HCF), nel 2007 ha visto la luce WirelessHART, un protocollo di comunicazione per reti wireless rivolto ad applicazioni di automazione di processo. Basato sullo standard IEEE 802.15.4 e ISA SP100 esso aggiunge funzionalità wireless al protocollo HART mantenendo la piena compatibilità con strumenti e comandi HART esistenti. Le reti WirelessHART rappresentano soluzioni efficienti e moderne per il monitoraggio delle vibrazioni, i sistemi HMI (Human Machine Interface), le funzioni di SMS Messaging, I/O remoto, le conversioni di protocollo LAN, le misurazioni di idrocarburi, gas, carbone polverizzato, flussi idrici, oltre a interessare sensori di posizione per la robotica. Link G.M. International news.gminternational.com/it/blog
Keywords: Hart, 4..20 mA, Automazione di Processo, Modello ISO/OSI, FTD/DTM. Wireless Hart
HART PROTOCOL AUTOMATION
FOR
PROCESS
Developed in the mid-1980s by Rosemount, Hart (Highway Addressable Remote Transducer) is an intelligent technology that supports the simultaneous transmission of analog and digital signals over the same pair of wires. Edited by G.M. International With a large base installed around the world and a wide range of process instrumentation, Hart is a protocol designed to be compatible with traditional 4 to 20 mA analog channels, to which it adds 8-bit digital packets. Hart’s structure supports two-way digital communication between the measuring instrument and control devices. Applications using this technology allow remote interrogation of process variables, cyclic data access, calibration, access to operating parameters and instrument diagnosis. Devices with Hart type communication overlap the analog signal with an electrical signal with which they can be monitored and programmed, depending on the manufacturer and interface system. The Hart protocol, although defined as open, does not allow complete communication of all available parameters with any instrument, but requires the presence of drivers for the device in question. With reference to the ISO/OSI (Open Systems Interconnection) model, at physical level Hart is based on the Bell 202 FSK (Frequency Shift Keying) standard, with current modulation of 0.4 mA over-set to the 4..20 mA analog signal. At data link level, the master transmits a Hart command to the slave, which performs the required action and then replies to the master. At the application level, the exchange of information and command set between a Hart Master and a Hart Slave takes place via so-called Hart Commands.
Benefits and applications Hart is a secure, robust and reliable communication standard. Through a simple configuration, a wide range of new process data can be obtained and collected to increase the remote plant diagnostic and monitoring capabilities of the individual device, together with signal reliability and absence of interference. Not in all cases traditional Hart devices fully exploit their potential, but in new generation devices (intelligent and multivariable) access to data is easier. They also allow a significant improvement in the “Asset Management” & “Monitoring” functionality of the system, as well as supporting efficient communication with remote or inaccessible devices. This simplifies remote configuration, commissioning and integration (into control systems) of devices by reducing commissioning and set-up times. To integrate the measurements provided by Hart devices into a control system, a 4..20 mA point-to-point signal connection or a connection via remote I/O modules or Hart multiplexers can be implemented. On rare occasions, a connection of a Hart multidrop to a Hart I/O system can be used. The biggest limit of the protocol is the low refresh rate of about half a second per device. Integration of information The Hart protocol represents an intermediate step in the transition from analog to digital communications. In fact, in Hart communication, an alternating current signal superimposed on a 4-20 mA direct current signal is modulated. Because the communication signal is symmetrical and does not affect the 4-20 mA carrier, the two signals can be used simultaneously. Configuration and diagnostics are thus permitted, while the device concerned operates autonomously in the control loop. A typical application is communication between an intelligent analog sensor and a monitoring unit. While the sensor constantly transmits its analog measurement, the control unit can read and modify the local sensor settings, e.g. the measuring range, overlaying the 4-20 mA signal
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and not interfering with it via Hart. This allows to maintain the traditional analog wiring (pointto-point or multidrop), which is still widely used, while communicating advanced information. FDT/DTM technology In the FDT/DTM (Field Device Tool / Device Type Manager) standard, which is widely used in process automation, the integration of devices from different suppliers is allowed. The FDT frame is a host or stand-alone application that communicates with device drivers via a series of standardized interfaces. All data is exchanged through these interfaces, including data generated within a design, DTM management or device configuration application. The frame application is also open to Hart communication technology and the devices that support it. WirelessHART Finally, the wireless version is worth mentioning. Promoted by the Hart Communication Foundation (HCF), in 2007 saw the light of WirelessHART, a communication protocol for wireless networks aimed at process automation applications. Based on the IEEE 802.15.4 and ISA SP100 standard, it adds wireless functionality to the HART protocol while maintaining full compatibility with existing HART tools and commands. WirelessHART networks represent efficient and modern solutions for vibration monitoring, HMI (Human Machine Interface) systems, SMS Messaging, remote I/O, LAN protocol conversions, hydrocarbon, gas, pulverized coal, water flow measurements, as well as position sensors for robotics. Keywords: Hart, 4..20 mA, Process Automation, ISO/OSI Model, FTD/DTM. Wireless Hart
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EDITORIALE DELFINO
DIGITAL TRANSFORMATION
BENVENUTI NELL’ERA DELL’AIOT
L’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things stanno per fondersi in quello che viene chiamato AIoT (Artificial Intelligence of Things). Il tutto sfruttando l’Edge Computing la cui potenza computazionale risiede “al margine”, dove i dispositivi IoT raccolgono dati. Giovanni Marino Recentemente aziende del calibro di Amazon, Xiaomi, Advantech, Nvidia e Sharp hanno avviato importanti progetti e investimenti in ambito AIoT. La combinazione di Intelligenza Artificiale (AI) e l’Internet of Things (IoT) ha il potenziale per accelerare drasticamente i benefici della trasformazione digitale per i segmenti di mercato dei consumatori, dell’industria e del governo. Molti esperti del resto confermano una com-
pleta integrazione digitale tra computer ed esseri umani entro il 2030. Ad esempio nel campo della robotica e automazione, fino al 40% della forza lavoro attuale potrebbe essere sostituito dalla tecnologia nei prossimi 10-15 anni, entro il 2023. Il mercato soluzione di rete AI-driven totale crescerà fino a 5,8 miliardi di dollari, mentre l’IoT rappresenterà l’83% di tutto il mercato chipset AI. Produttori e fornitori di soluzioni hardware sono già in pieno fermento per sfruttare questa convergenza tecnologica e posizionarsi in una posizione di favore nel panorama industriale in continua evoluzione. Poiché le reti IoT proliferano in ogni settore, assistiamo a una crescente quantità di dati destinati all’uomo e generati dalle macchine. Questo fenomeno genererà opportunità sostanziali per lo sviluppo di soluzioni AI per l’analisi dei dati. I dati generati dai sistemi supportati dall’IoT diventeranno estremamente preziosi, sia per le esigenze interne dell’azienda che per molte funzioni rivolte al cliente, come la gestione del ciclo di vita del prodotto. L’Internet delle Cose rappresenta quindi lo AUTOMATION TECHNOLOGY
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spirito della convergenza fisica e digitale; i dati vengono raccolti da un numero crescente di dispositivi per poi essere aggregati in quelli che sono comunemente chiamati “Big Data”. Il numero dei dispositivi connessi continua a crescere, e secondo delle stime raggiungerà quota 50 miliardi entro il 2020. I dati raccolti da questi dispositivi si scontrano tuttavia con il problema della latenza quando si cerca di trasmetterli in un Cloud centralizzato. Nonostante la velocità di connessione siano in costante aumento, ancora non riescono a restare al passo con la crescita esponenziale del quantitativo di dati. Questa è una delle aree in cui l’Intelligenza Artificiale può apportare contributi significativi. Inoltre, spiana la strada per innovazioni sul piano tecnologico, ottimizzando ad esempio il traffico in città, la sicurezza pubblica, il fintech. Elemento ancora più fondamentale, l’AIoT richiede componenti in grado di gestire le condizioni varie e mutevoli che si trovano sul posto / at the edge. Tutto ciò richiede un approccio flessibile e adattivo. L’AIoT si pone in sostanza come una trasformazione per entrambe le tecnologie, poiché l’AI aggiunge valore all’IoT attraverso l’apprendimento automatico e il processo decisionale, mentre l’IoT aggiunge valore all’AI attraverso la connettività e lo scambio di dati. Piattaforme e tecnologie elettroniche Quando parliamo di AIoT, di norma ci riferiamo a una piattaforma di Intelligenza Artificiale che si trova “at the edge”. Ciò assume di norma la forma di un piccolo IPC con una CPU di livello industriale integrata. Per l’analisi dei dati in tempo reale, questa CPU necessita di un supporto adeguato sotto forma di memoria flash e DRAM. Le componenti di archiviazione e memoria Industrial grade sono fondamentali per risolvere i problemi legati all’implementazione dell’Intelligenza Artificiale “at the edge”. Le principali problematiche da risolvere sono legate all’esplorazione e all’identificazione dei rischi presenti in ogni location in cui viene eseguita la raccolta dei dati. Le componenti, poi, possono essere personalizzate per adattarsi ai requisiti specifici dell’applicazione.
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La svolta dell’Edge Computing In soccorrso all’implementazione di sistemi AIoT viene quindi l’Edge Computing. Il termine Edge Computing è diventato comune in tempi recenti grazie soprattutto all’Internet of Things ma, in realtà, viene dalla fine degli anni 90 quando Akamai Technologies Inc., azienda americana che si occupa di distribuire contenuti creò una rete capace di ridurre la congestione del web. Oggi la tecnologia Edge permette di trattare grandi volumi di dati laddove vengono generati (direttamente sul device o nei server vicini), riducendo i tempi di elaborazione dei dati, la larghezza di banda necessaria a trasferirli, rendendo inutile - in alcuni casi - il trasferimento delle informazioni sul Cloud, aumentando nel contempo la sicurezza e il rispetto della privacy. Secondo la definizione della società di ricerche IDC un’architettura di Edge Computing è un’architettura sistribuita basata su micro data center, ciascuno in grado di immagazzinare ed elaborare i dati a livello locale e trasmetterli a un data center centralizzato o a un repository di storage Cloud. Oltre concetto di Edge (margine della rete) il nuovo paradigma coinvolge il concetto di Edge device (qualsiasi dispositivo di generazione dati al margine della rete) e di Edge gateway (utilizzati come nodi tra l’IoT e una rete centrale). Qualcuno prevede che l’Edge Computing determini la fine del Cloud Computing o dei data center. Più prudentemente possiamo ipotizzare che l’Edge Computing sarà una nuova declinazione del Cloud Computing in grado di coesistere anche con i grandi data center.
L’AIoT si pone in sostanza come una trasformazione per entrambe le tecnologie, poiché l’AI aggiunge valore all’IoT attraverso l’apprendimento automatico e il processo decisionale, mentre l’IoT aggiunge valore all’AI attraverso la connettività e lo scambio di dati.
Applicazioni Molte applicazioni AIoT si concentrano sull’implementazione del calcolo cognitivo. Ad esempio, la tecnologia domotica intelligente, le vendite al dettaglio automatizzate, il monitoraggio del traffico e dei veicoli autonomi, la robotica mobile sono (potenziali) esempi di sistemi AIoT, In questi casi, la tecnologia AIoT combina l’apprendimento automatico con le reti e i sistemi IoT per creare “macchine” per l’apprendimento dei dati. Questo scenario può essere applicato anche ai casi di utilizzo dei dati aziendali e industriali per sfruttare i dati dell’Internet of Things, ad esempio ai margini delle reti, per automatizzare le attività in un luogo di lavoro collegato. I dati in tempo reale sono un valore chiave di tutti i casi dell’IoT. Nello specifico le soluzioni AIoT possono anche essere integrate con i social media e le piattaforme relative alle risorse umane.
Keywords: AI, IoT, AIoT, at the edge, Edge Computing, Big Data, Cloud, IPC, DRAM, CPU
WELCOME TO THE AGE OF AIOT Artificial Intelligence and the Internet of Things are about to merge into what is called AIoT (Artificial Intelligence of Things). All this exploiting the Edge Computing whose computational power resides “on the edge”, where IoT devices collect data. John Marino Recently, companies such as Amazon, Xiaomi, Advantech, Nvidia and Sharp have started important projects and investments in AIoT. The combination of Artificial Intelligence (AI) and the Internet of Things (IoT) has the potential to dramatically accelerate the benefits of digital transformation for consumer, industry and government market segments. Many experts confirm full digital integration between computers and humans by 2030. For example, in robotics and automation, up to 40% of the current workforce could be replaced by technology in the next 10-15 years, by 2023. The total AI-driven network solution market will grow to $5.8 billion, while the IoT will account for 83% of the entire AI chipset market. Manufacturers and hardware solution providers are already in full ferment to take advantage of this technological convergence and position themselves in a favorable position in the ever-changing industry landscape. As IoT networks proliferate in every industry, we are witnessing an increasing amount of human-generated and machine-generated data. This phenomenon will generate substantial opportunities for the development of AI solutions for data analysis. The data generated by the systems supported by IoT will become extremely valuable, both for the company’s internal needs and for many customer-oriented functions, such as product lifecycle management. The Internet of Things therefore represents the spirit of physical and digital convergence; data is collected from an increasing number of devices and then aggregated into what are commonly called “Big Data”. The number of connected
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devices continues to grow and is estimated to reach 50 billion by 2020. However, the data collected by these devices collide with the problem of latency when trying to transmit it in a centralized Cloud. Although connection speeds are steadily increasing, they still cannot keep up with the exponential growth in the amount of data. This is one of the areas where Artificial Intelligence can make significant contributions. It also paves the way for technological innovations, such as optimizing city traffic, public safety, fintech. More fundamentally, AIoT requires components capable of handling the various and changing conditions on site / at the edge. All this requires a flexible and adaptive approach. In essence, AIoT is a transformation for both technologies, as AIoT adds value to AIoT through machine learning and decision making, while AIoT adds value to AIoT through connectivity and data exchange. Electronic platforms and technologies When we talk about AIoT, we usually refer to an Artificial Intelligence platform that is “at the edge”. This usually takes the form of a small IPC with an integrated industrial-grade CPU. For real-time data analysis, this CPU needs adequate support in the form of flash memory and DRAM. Industrial-grade storage and memory components are essential to solve problems related to the implementation of Artificial Intelligence “at the edge”. The main issues to be solved are related to the exploration and identification of the risks present in each location where data collection is performed. The components, then, can be customized to suit the specific requirements of the application. The turning point of Edge Computing The implementation of AIoT systems is therefore supported by Edge Computing. The term Edge Computing has become common in recent times thanks mainly to the Internet of Things but, in reality, comes from the late 90s when Akamai Technologies Inc., an American company that distributes content created a network capable of reducing web congestion. Today Edge technology allows to process lar-
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ge volumes of data where they are generated (directly on the device or on nearby servers), reducing data processing time, the bandwidth needed to transfer them, making it unnecessary - in some cases - the transfer of information to the Cloud, while increasing security and privacy. According to the IDC research company’s definition, an Edge Computing architecture is a distributed architecture based on micro data centers, each capable of storing and processing data locally and transmitting it to a centralized data center or Cloud storage repository. Beyond Edge (network edge) the new paradigm involves the concept of Edge device (any data generation device at the edge of the network) and Edge gateway (used as nodes between the IoT and a core network). Some predict that Edge Computing will determine the end of Cloud Computing or data centers. More cautiously we can assume that Edge Computing will be a new declination of Cloud Computing able to coexist with large data centers. Applications Many AIoT applications focus on implementing cognitive computing. For example, intelligent home automation technology, automated retail sales, traffic and autonomous vehicle monitoring, mobile robotics are (potential) examples of AIoT systems, In these cases, AIoT technology combines machine learning with IoT networks and systems to create “machines” for data learning. This scenario can also be applied to cases where corporate and industrial data is used to exploit Internet of Things data, e.g. at the edge of networks, to automate tasks in a connected workplace. Real-time data is a key value of all IoT cases. Specifically, AIoT solutions can also be integrated with social media and human resources platforms.
INFRASTRUTTURE/INFRASTRUCTURES
VOLARE ALTO, LA GESTIONE INTELLIGENTE DELLE STRUTTURE AEROPORTUALI La gestione intelligente degli impianti aeroportuali firmata da Advantech è basata su PC veicolari e Smart Display di mobilità. Queste soluzioni di automazione consentono a chi opera negli aeroporti di migliorare le prestazioni dell’intralogistica, della gestione flotte, dello spostamento dei passeggeri, dello smistamento bagagli, della diagnostica dei velivoli e dei servizi di bordo. Elisabetta Rossi (Help Italia)
Gli aeroporti moderni sono giganteschi complessi brulicanti di attività che presentano svariate sfide logistiche. Per gestire i passeggeri, i loro bagagli, i cargo in transito, le attrezzature usate dal personale e molte altre risorse, è richiesto l’impiego di sofisticati processi gestionali affinché tutto funzioni nel modo più fluido possibile. Le cifre relative al numero di persone (turisti e viaggiatori business) e alla quantità di merce trasportata sono impressionanti. Secondo la società di analisi Statista, nel 2019 il numero complessivo di passeggeri delle compagnie aeree ha superato i 4,5 miliardi, mentre le spedizioni di merce sono state superiori a 6,5 miliardi di tonnellate. Gli aeroporti sono soggetti a forti pressioni finanziarie, pertanto devono fare tutto il possibile per ridurre le spese in conto capitale e mantenere i costi operativi sotto controllo. Le risorse devono quindi essere utilizzate con la massima efficienza. Laddove possibile devono essere sfruttate anche le opportunità di generare ricavi aggiuntivi, poiché i servizi aeronautici tradizionali non sono più sufficienti per garantire la redditività degli aeroporti. Un rapporto economico stilato dall’Airport Council International (ACI) e pubblicato nella primavera del 2019 sottolinea l’importanza di questo aspetto. Il rapporto mostra che, in media, le attività non-aeronautiche rappresentano attualmente oltre il 40% degli AUTOMATION TECHNOLOGY
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introiti annuali di un aeroporto. Queste attività comprendono negozi e ristorazione, oltre a parcheggi, concessioni per autonoleggi e trasporti. Nei prossimi anni è vitale che questa quota aumenti, perché i margini sui voli saranno sempre più compressi. Qualsiasi supporto offerto dalla tecnologia alla promozione di servizi commerciali sarà prezioso per la prosperità degli aeroporti nel lungo termine e, pertanto, gli investimenti in tecnologia sono convenienti. A questo proposito non bisogna trascurare il fatto che l’efficienza operativa dell’aeroporto influisce direttamente sulla generazione di introiti. Se i passeggeri non devono fare tutto in fretta e furia, avranno più tempo libero all’interno del terminal; tempo durante il quale aumenta la probabilità che spendano denaro. I responsabili degli aeroporti hanno visto che, sfruttando le innovazioni tecnologiche più avanzate, possono migliorare sensibilmente il modo in cui le masse di passeggeri si spostano all’interno dell’enorme struttura di un aeroporto. In condizioni normali, gli aeroporti devono gestire milioni di passeggeri ogni anno. Per trasferire i passeggeri dal gate al velivolo prima del decollo e dal velivolo al terminal dopo l’atterraggio, gli aeroporti hanno a disposizione una grande flotta di bus navetta. È fondamentale che la flotta di navette operi sempre con la massima efficienza: ogni autobus deve essere impegnato per il maggior tempo possibile nel trasporto di persone, restando inattivo per periodi minimi. Il numero di navette inviate in un punto specifico deve corrispondere al fabbisogno effettivo, per evitare di sprecare risorse in servizi non necessari e assegnarle invece laddove la richiesta è più elevata. Per questo motivo è utile raccogliere dati da sistemi contapersone per segnalare agli amministratori quanti passeggeri saliranno a bordo o sbarche-
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Fig.1 Terminal aeroportuale
ranno da un volo specifico. In questo modo si può inviare un numero adeguato di bus navetta. Inoltre, potendo accedere alla diagnostica dei veicolo, è possibile programmare interventi di riparazione ed evitare il rischio di guasti. Spostamento passeggeri Diversi responsabili di aeroporti si sono rivolti ad Advantech e al suo partner INFORM per ottimizzare le attività di trasporto dei passeggeri. Il loro obiettivo era accelerare il flusso di passeggeri in entrata e in uscita dal terminal e prevenire possibili ingorghi. Dal punto di vista dei passeggeri, la riduzione dei tempi di attesa avrebbe reso il loro percorso in aeroporto più piacevole, eliminando stress e frustrazione. I team tecnici di Advantech e INFORM hanno lavorato fianco a fianco sulla tecnologia per realizzare una flotta di bus navetta intelligenti. La soluzione è basata sui computer veicolari serie TREK-5xx e TREK-6xx, con il relativo software applicativo. I moduli TREK sono molto diffusi in applicazioni su sistemi di trasporto in tutto il mondo. Oltre a essere molto apprezzati in progetti di trasporto pubblico urbano, questi computer hanno visto crescere il loro impiego in contesti aeroportuali. Caratterizzate da un design compatto, le unità conformi a SAE J1455 / MIL-
STD-810G sopportano le vibrazioni, gli urti e le brusche oscillazioni di temperatura tipiche delle applicazioni su autoveicoli. Ogni unità è dotata di un’ampia gamma di I/O, fra cui GPIO, Dual-CANbus (supporto J1939 e OBD-II/ISO 15765), USB 3.0, VGA/HDMI, fino a 8 ingressi audio/video analogici, interfacce seriali RS-232/ RS-485 e GigabitLAN. Il modulo integra anche GPS assistito con navigazione stimata (Dead Reckoning), Wi-Fi 802.11 a/b/g/n e funzionalità WWAN/LTE, oltre a supportare pienamente i sistemi operativi Windows e Linux.
Fig.2: Computer veicolare Advantech TREK-570 I Box-PC TREK possono trasmettere allo staff dell’aeroporto dati importanti relativi al veicolo e al carico di passeggeri, per effettuare le analisi necessarie e decidere le mosse successive per migliorare i livelli di efficienza operativa. Grazie ai dati GPS continuamente aggiornati, l’operatore di turno può verificare dove si trova ogni navetta in ogni momento e qual è la sua destinazione successiva. Si può così individuare la navetta che si trova nella posizione migliore per rispondere a eventuali richieste urgenti. Inoltre è possibile verificare che il percorso seguito dal conducente sia il più appropriato, per ridurre i tempi di percorrenza e i consumi di carburante. Ulteriori vantaggi derivano dalla possibilità di inviare dati diagnostici (pressione degli pneumatici, temperatura dell’olio ecc.) dal computer TREK montato su un veicolo a un hub centralizzato, dove gli amministratori possono analizzare i dati. Qualsiasi necessità di manutenzione/ riparazione può essere segnalata velocemente, in modo che i livelli di servizio non vengano
compromessi da fermi imprevisti. Poiché il conducente non deve più effettuare controlli in prima persona, si può concentrare esclusivamente sul compito di prelevare i passeggeri e portarli a destinazione il più velocemente possibile. È possibile persino utilizzare i dati acquisiti per modificare le abitudini di guida dei conducenti, per ridurre i consumi di carburante, accorciare i tempi fra la salita e la discesa dei passeggeri ecc. La visualizzazione delle informazioni I computer veicolari TREK-5xx e TREK-6xx installati su ogni autobus sono affiancati da un display Advantech TREK-306. Questo schermo XGA da 10 pollici visualizza tutti i dati a uso del conducente (destinazione ecc.) e, inoltre, possono essere gestiti annunci digitali per comunicare ai passeggeri informazioni di loro interesse. Quando i passeggeri salgono sulla navetta dopo l’atterraggio, ad esempio, possono vedere immediatamente il numero del nastro per il ritiro dei bagagli o il gate del volo di coincidenza. Oltre a visualizzare informazioni su ritiro bagagli e coincidenze, il sistema di digital signage associato alla famiglia TREK può fungere anche da canale pubblicitario, informando i passeggeri di promozioni e offerte in corso nei bar/ristoranti dell’aeroporto, sconti su determinate marche nei negozi o nuovi arrivi di prodotti. Naturalmente le pubblicità proposte possono anche riguardare la destinazione finale dei passeggeri (ad esempio alberghi o attrazioni turistiche). Grazie alla connettività WiFi dell’hardware di Advantech, esiste anche la possibilità di offrire servizi Internet a bordo della navetta. Questi servizi sono molto appetibili per i passeggeri, che non vedono l’ora di riaccendere lo smartphone una volta scesi dall’aereo (soprattutto se hanno fatto un viaggio lungo). Oltre alla geolocalizzazione GPS, alcuni modelli offrono la tecnologia di navigazione stimata (Dear Reckoning), che sfrutta i dati forniti da giroscopi e accelerometri. La posizione delle navette può così essere rintracciata anche all’interno di gallerie, parcheggi coperti o altri luoghi in cui non arrivano i segnali GPS. La trasmissione di video da 8 telecamere con TREK-674 offre ulteriori benefici in termini di sicurezza.
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FLYING HIGH, INTELLIGENT MANAGEMENT OF AIRPORT FACILITIES Advantech’s intelligent management of airport facilities is based on vehicular PCs and mobility Smart Displays. These automation solutions enable airport operators to improve the performance of intralogistics, fleet management, passenger movement, baggage handling, aircraft diagnostics and in-flight services. Fig. 3: Display Advantech TREK-306 Conclusioni Grazie alla riduzione dei costi operativi garantita dall’utilizzo di bus navetta intelligenti con tecnologia Advantech/INFORM, si stima che ogni progetto si ripaghi in 3-4 mesi. Questa soluzione è già operativa in grandi aeroporti europei come Monaco di Baviera, Stoccarda, Düsseldorf e Zurigo. Altre implementazioni nel mondo sono state realizzate negli scali di Dubai, Seattle e Vancouver. In altri aeroporti europei e asiatici, l’hardware di Advantech assicura l’efficienza di altre funzioni critiche, come i trattori che movimentano gli aerei e la gestione dei mezzi di rifornimento. Link www.advantech.com Keywords: Box PC, SAE J1455 / MIL-STD-810G, GPIO, Dual-CANbus, USB 3.0, VGA/HDMI, RS232, RS485, GigabitLAN, GPS. Wi-Fi 802.11 a/b/ g/n, WWAN/LTEdigital signage, Dear Reckoning
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Elisabetta Rossi (Help Italy) Modern airports are huge sprawling complexes that present a broad range of logistical challenges. Dealing with the passengers, their luggage, cargo in transit, equipment used by staff and various other assets all requires employment of sophisticated management processes to make certain everything runs as smoothly as possible. In terms of the volumes of people (tourists and business travelers) and the quantity of goods being shipped, the figures are quite staggering. According to industry analysts Statista, in 2019 the global number of airline passengers exceeded 4.5 billion, with shipments of over 6.5 billion tons of airfreight. Due to the financial pressures that airports are under, every effort must be made to reduce capital outlay and keep ongoing operational costs in check. Consequently, resources need to be utilized with utmost efficiency. Where possible, additional revenue opportunities should be leveraged too, as conventional aeronautic services alone are no longer enough to keep airports profitable. An economics report compiled by the Airport Council International (ACI), which was published in the spring of 2019, underlines the importance of this aspect. It shows that, on average, non-aeronautic activities now constitute over 40% of an airport’s total annual income. This covers shops and food outlets (as well as parking, car hire concessions and onward transportation). In the coming years, there is a real need for that percentage to grow – as the margins on flights continue to get squeezed. Any assistance that technology can have in promoting commercial services will be of value to
the long-term prosperity of the airport, and is therefore worth investing in. In this respect, it should not be overlooked that the efficiency with which the airport operates will directly influence income generation. If passengers are not rushed, then that basically equates to giving them a longer period of free time in the airport terminal, and this is time in which they are very likely to spend money. Airport Executives could see that by taking advantage of latest engineering innovations they could make marked improvements to how mass movement of passengers over the expansive site was undertaken. Airports have to deal with millions of passengers each year, under normal circumstances. To transport passengers between the gate and the aircraft prior to take-off and, conversely, from the aircraft back to the terminal after landing, airports will have a sizeable fleet of shuttle buses at their disposal. It is paramount that the shuttle bus fleet can always run at its maximum effectiveness, with each bus spending as much time as possible carrying people and minimal periods inactive. The number of buses sent to a particular location should be closely matched to the actual capacity requirements – so that resources are not wasted on places in which they aren’t needed, but can instead be assigned to where demand is most acute. For this reason, it makes sense to collect data from people counting mechanisms, so that the administrators can then be alerted as to how many passengers would be boarding or disembarking a particular flight. The appropriate number of shuttle buses could then be dispatched. Also access to vehicle diagnostics would mean that any repair work could be scheduled, and the risk of breakdowns averted. Moving passengers Airport executives engaged with Advantech and their software partner INFORM for Aviation-processes with the objective optimizing passenger transportation capabilities. They wanted to accelerate the flow of passengers to and from the airport terminal, and prevent any potential logjams. From the passengers’ perspective, shortening waiting times would make their journey through the airport more enjoyable, with stress and frustration being
avoided. The respective engineering teams from Advantech and INFORM worked together on the technology to support a proposed smart shuttle bus solution. This would be based upon the Advantech TREK-5xx & TREK-6xx series computing platform with accompanying application software. TREK advanced computer modules have already seen widespread deployment in transportation systems around the world. As well as proving popular in urban public transportation projects, they have also witnessed widespread uptake in an airport context. With their compact design, the SAE J1455 / MILSTD-810G-compliant units can cope with the vibrations, shocks and extreme temperature variations normally expected in automotive applications. They each encompass a broad array of I/O capabilities, including GPIO, Dual-CANbus (J1939 and OBD-II/ISO 15765 support), USB 3.0, VGA/HDMI, up to 8 analog Audio/Video-In puts, serial RS-232/RS-485- and GigabitLAN interfaces. A-GPS with Dead-Reckoning Support, Bluetooth, 802.11 a/b/g/n Wi-Fi plus 4G WWAN / LTE functionality are also integrated, with Windows and Linux operating systems both being fully supported. The TREK Box-PC units can send important data relating to the vehicle and its passenger load back to airport administration staff, so that analysis may be done and actions subsequently taken to improve operational efficiency levels. Thanks to continuously updated GPS tracking data, the administrator on duty can ascertain where each bus is at any given time and what its next destination will be. They can work out which bus is best placed to respond to any urgent requirement. In addition, ensuring the route followed by the driver is the most appropriate can be achieved, so the time taken is shorter and the quantity of fuel consumed is less. Sending diagnostic information (tire pressure, oil temperature, etc.) from a shuttle’s TREK computer to a centralized hub, for administrators to examine, is also highly advantageous. Any need for maintenance/repair work can be flagged rapidly (so unexpected downtime does not impact on service levels). Since the driver no longer has to carry out any checks themselves, they can focus their attention completely on pi-
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cking up passengers and getting them to their assigned destination as quickly as possible. It is even feasible to use acquired data to get drivers to alter their driving habits – in order to increase fuel economy, speed up times between pick-ups and drop-offs, etc. Displaying information The automotive-grade of the TREK-5xx and TREK-6xx computing modules in each bus is complemented by an Advantech TREK-306. This 10-inch XGA resolution display renders data for the driver’s perusal (location to proceed to, etc.) all in one place, for added convenience, while digital signage may be included to inform passengers of items of information that are relevant to them. When passengers get onto a shuttle bus after landing, they can be immediately told which baggage carousel to go to so they can pick up their luggage, or which gate their transfer flight will leave from. As well as displaying baggage reclaim and transfer information, the digital signage equipment attached to the TREK systems offers a prospective advertising channel - letting passengers know about promotions currently underway in airport bars/restaurants, discounts on certain brands at retailers or new product lines that have just been added. Focused advertising relating to the destination that passengers are travelling to (such as hotels or tourist attractions for example) could also be delivered. Through the Advantech hardware’s Wi-Fi connectivity, there is scope to offer Internet services within the shuttle bus too. This has great appeal to passengers, who are keen to get straight back onto their smartphones after disembarking from the aircraft (especially if they have been on a long-haul flight). To supplement the GPS positioning, there is provision for exploitation of dead reckoning technology (utilizing data from gyroscopes and accelerometers) on certain models. The location of buses could then be determined even when they are in tunnels, indoor parking areas or other places where GPS signals are not available. Delivering of video footage from up to 8 cameras via TREK674 could likewise be of benefit from a security standpoint.
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Conclusion Thanks to operational costs savings made by using smart shuttle buses that incorporate Advantech/INFORM technology, estimates suggest that most deployments can pay for themselves within 3-4 months. The system is already established at major European airports like Munich, Stuttgart, Dusseldorf and Zurich. Additional installations across the globe can also be found at Dubai, Seattle and Vancouver Airport. In other airports, across Europe and Asia, Advantech hardware is improving the efficiency of other critical functions - such as the tugs that move aircraft to the desired location when on the ground and management of the refueling trucks. Keywords: Box PC, SAE J1455 / MIL-STD-810G, GPIO, Dual-CANbus, USB 3.0, VGA/HDMI, RS232, RS485, GigabitLAN, GPS. Wi-Fi 802.11 a/b/g/n, WWAN/LTEdigital signage, Dear Reckoning
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INDUSTRY & > IMPRESE & SCENARI Maire Tecnimont, nuova aggiudicazione per servizi di ingegneria Maire Tecnimont S.p.A. annuncia che la controllata Tecnimont S.p.A. ha ottenuto riconoscimenti per un importo complessivo di circa 10 milioni di USD per servizi di ingegneria ad alto contenuto tecnologico e studi di fattibilità nel settore petrolchimico in Corea, Federazione Russa e India. In particolare, Tecnimont ha firmato un contratto per lo sviluppo del FEED (front end engineering design) e la conseguente ingegneria di dettaglio per la sezione ad Alta Pressione di un impianto di polietilene a bassa densità (LDPE) da realizzare in Corea per una delle maggiori aziende energetiche e chimiche dell’Asia Pacifico, la quale sta sviluppando un nuovo complesso petrolchimico integrato. Grazie al suo know-how tecnologico, Maire Tecnimont consolida la sua leadership di mercato nell’ingegneria e nella costruzione di impianti di polietilene a bassa densità in tutto il mondo. Le aggiudicazioni comprendono anche due studi di fattibilità, uno per una nuova Unità di Polipropilene in India per Borealis AG e l’altro per un’ulteriore linea di Acrilonitrile nella Federazione Russa per Lukoil OOO Saratovorgsinetz. Pierroberto Folgiero, Maire Tecnimont Group CEO, ha commentato: “Queste aggiudicazioni confermano che il nostro Gruppo sta portando avanti le sue attività grazie all’impegno di ogni singolo collega e al beneficio derivante dalla rapida adozione della nostra Digital Advantage Smart Platform”. www.mairetecnimont.com Righi Group stringe partnership strategica con ADNOC Righi Elettroservizi SpA ha partecipato come Partner Tecnologico di Termomeccanica Pompe SpA nella realizzazione del sistema di controllo e automazione del processo di scarico e stoccaggio di greggio presso una raffineria sita negli Emirati Arabi che, attualmente, risulta essere una delle più grandi al mondo. Il progetto che ha come End User ADNOC (Abu Dhabi National Oil Company), azienda statale petrolifera degli Emirati Arabi Uniti, è stato aggiudicato dalla società coreana DK Engineering & Construction come EPC Contractor per circa 1.2 miliardi di dollari. Righi Elettroservizi, si è occupata dell’ingegneria hardware, sviluppo software e fornitura dei quadri di controllo del sistema di automazione e processo per il prelievo e lo stoccaggio del greggio tramite la tecnologia di Termomeccanica Pompe SpA che si è occupata della realizzazione di 16 skid di pompanti ad alta tecnologia. Il sistema ha la funzione di prelevare il greggio dalle navi in arrivo al porto petrolifero arabo di Fujairah e stoccarlo in serbatoi ed è composto da 8 pompe di carico e 8 pompe di scarico tramite il controllo da Stazioni Operatori (SCADA). Il termine dei lavori è previsto per il 2022, la struttura di deposito sotterranea del greggio, avrà una capacità di 42 milioni di Barili e sarà in grado di immagazzinare tre diversi tipi di petrolio greggio, fornendo ad ADNOC una maggiore flessibilità per l’esportazione. www.righigroup.com
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INNOVATION NEWS > FORMAZIONE & LAVORO Ritorno al lavoro: l’AI di Watson ne sostiene le sfide IBM annuncia la disponibilità di Watson Works, un set di prodotti che integrano i modelli e le funzionalità di intelligenza artificiale di Watson per aiutare le aziende a pianificare il rientro al lavoro dopo il lockdown causato dalla diffusione della pandemia. La fase post-emergenza richiede nuovi approcci per promuovere la salute, la sicurezza e la produttività dei lavoratori. Per questo, IBM Watson Works fornisce alle imprese informazioni essenziali, basate sui dati, per aiutare una fase decisionale che deve considerare in modo accurato la sicurezza delle persone, la gestione degli spazi e delle strutture e altre priorità legate al contenimento della Covid-19.”Abbiamo progettato Watson Works per aiutare le aziende a programmare il rientro sul posto di lavoro nel modo più sicuro ed efficace”, dichiara Bob Lord, Senior Vice President, Cognitive Applications, Blockchain and Ecosystems di IBM. In sintesi, IBM Watson Works fornisce un supporto concreto alle organizzazioni tenendo conto di quattro priorità: preservare la salute dei dipendenti; comunicare rapidamente con dipendenti, fornitori e altri soggetti; massimizzare l’efficacia del tracciamento; ottimizzare la gestione delle strutture, l’allocazione degli spazi e garantire la conformità alle disposizioni in materia di sicurezza. www.ibm.com/it-it Sistema Italia, una piattaforma gratuita per ripartire Sistemitalia.it è una nuova piattaforma gratuita guidata da un pool di imprenditori con l’obiettivo di unire le aziende italiane, fare sistema e sfruttare le opportunità di business all’estero. L’idea è di Uberto Canaccini, imprenditore e CEO di CEG Elettronica, riconosciuto da Forbes tra i 100 manager italiani di successo alla guida di aziende e multinazionali d’eccellenza. Obiettivo di Sistema Italia, che è già a quota 1mld, è raggiungere 3 miliardi di euro di fatturati aggregati. Sistema Italia è costituita da un gruppo di imprenditori attivi da molto tempo all’estero nei settori delle infrastrutture, dei trasporti ferroviari, della moda, dell’Oil & Gas e delle energie rinnovabili. L’obiettivo è centralizzare sotto un’unica regia know how e competenze complementari, per rispondere concretamente alle opportunità di business internazionali, mettendo a disposizione contatti, relazioni e conoscenza dei mercati mondiali e agevolando sinergie comuni. Registrandosi, aziende e privati potranno accedere a un’area riservata con analisi e approfondimenti su decreti e procedure da attivare, elaborati in modo comprensibile da un pool di commercialisti e avvocati per aiutare le imprese a essere in regola con gli obblighi di legge alla ripresa delle attività produttive (protocollo anti-contagio, informative rivolte a terzi e fornitori, normative aggiornate sulla privacy). www.sistemaitalia.it
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INDUSTRY & > SICUREZZA Anaf Group: Flessibilità produttiva e rigore nei controlli Partendo da un semplice disco in alluminio, il gruppo Anaf riesce a creare un estintore in poco meno di due secondi. Questo grazie a un processo di automazione che è iniziato nel 1995 e ha fatto sì che oggi la produzione sia completamente automatizzata. In un mondo dove operano moltissimi assemblatori, il gruppo Anaf è uno dei leader mondiali nel settore antincendio. Vanta una produzione verticalizzata: escludendo le materie prime (acquistate esternamente), i restanti passaggi sono svolti all’interno dell’azienda. Una delle eccellenze e rarità nel settore è l’impianto di produzione della polvere estinguente: sensibile all’umidità e ai cambi di temperatura, l’estinguente prodotto viene inserito direttamente nel serbatoio dell’estintore, evitando così l’assorbimento dell’umidità che ne comprometterebbe la qualità. Una produzione così integrata e verticale permette una notevole flessibilità, unitamente al rigore dei controlli che garantiscono un prodotto finito di eccellenza. L’attenzione alla qualità è inoltre testimoniata dalle certificazioni. Il gruppo ne ha ottenute ben quattro: la prestigiosa EN 9100 per il settore aeronautica, le ISO 9001 e ISO 14001, la OHSAS 18001. www.anafgroup.com
Nuova unità di controllo per gestione bruciatori La nuova CPU di sicurezza PNOZ m B1 burner permette la gestione dei bruciatori. Il blocco software bruciatore è stato progettato per il comando ed il controllo di forni in accordo alla EN 50156-1, di bruciatori gas, di generatori di vapore, di caldaie industriali, di bruciatori ad olio e per la gestione delle valvole di tenuta in accordo alla EN 746-2 e EN 1643. Il sistema di gestione dei bruciatori integrato in PNOZ m B1 è una soluzione di sicurezza che gestisce il sistema di combustione ed è responsabile dell’avvio e rilevazione della fiamma principale, del suo controllo e monitoraggio e della gestione delle sequenze di spegnimento. La soluzione per i bruciatori gestita tramite PNOZ m B1 aiuta a proteggere le persone, le apparecchiature di processo e le aree circostanti in caso di un’esplosione o un incidente pericoloso. Grazie alla flessibilità garantita della soluzione è possibile gestire anche funzioni di sicurezza accessorie degli impianti come ripari e funghi di emergenza ed include la gestione allarmi e la visualizzazione dello stato dell’impianto tramite la soluzione di visualizzazione PASvisu. Queste funzioni aiutano a semplificare il funzionamento del bruciatore riducendo tempo di avvio. Diagnostica avanzata e i messaggi di aiuto per l’operatore possono ridurre i tempi critici di risoluzione dei problemi attraverso l’uso di messaggi diagnostici specifici e capacità di reporting ad altri sistemi nella fabbrica. www.pilz.com
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INNOVATION NEWS > SENSORI Da IFM un nuovo sensore di flusso magneto-induttivo Grazie al tubo di misura ottimizzato, il nuovo sensore di flusso magneto-induttivo serie SM di IFM copre un campo di misura fino a 150 l/min. Oltre al flusso vengono misurate la temperatura e la quantità totale. L’elevata resistenza a temperature fino a 90 °C consente un utilizzo del sensore in applicazioni difficili come ad esempio nei forni dove l’acqua di raffreddamento raggiunge temperature molto elevate. Il display TFT indica diversi valori di processo contemporaneamente ed offre una visione d’insieme ideale grazie ai LED del punto di commutazione separati e al cambiamento del colore impostabile. Il menu intuitivo in combinazione con i 3 pulsanti riduce sensibilmente il tempo per la messa in servizio del sensore. Diversi parametri di misura (flusso, temperatura, quantità totale) possono essere analizzati tramite un unico ingresso nel sistema di controllo. I punti di misura, il cablaggio e le schede di ingresso PLC vengono notevolmente ridotti e i costi ottimizzati. La funzione di simulazione integrata supporta la messa in funzione. I sensori possono essere integrati nel sistema di controllo e monitorati senza che l’impianto sia in funzione. www.ifm.com Sonde di temperatura multifunzione con datalogger Econorma ha introdotto nella propria produzione anche una tipologia di sonde di Temperatura con punta in acciaio inox. L’operatore pertanto ha la possibilità di introdurre nel cuore del prodotto tale puntale. Nel settore produttivo alimentare ed in particolare chi lavora con la pastorizzazione tale sonda garantisce in modo ottimale la rilevazione della Temperatura. Questa sonda può essere collegata ai Data Logger serie FT-90/USB, oppure ad un sistema wireless FT-105/ RF-Plus. Quest’ultimo sistema di monitoraggio via radio visualizza in tempo reale sia la Temperatura che il grafico con l’andamento della pastorizzazione/sterilizzazione, oppure cottura del prodotto, con possibilità di stampa e certificazione del lotto di produzione. Il modulo radio con il sensore della Temperatura infilato nel prodotto alimentare, in una pastorizzazione su tunnel, percorre tutto il tragitto all’interno di una barriera termica in inox ed invia i dati ad un ricevitore collegato al PC. Il vantaggio di seguire l’andamento della Temperatura in tempo reale garantisce la possibilità di ottimizzare il processo. Il software dà la possibilità di correggere, con un offset di calibrazione, i valori di temperatura rilevati, operazione molto utile per le calibrazioni periodiche SIT delle sonde. www.econorma.com
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I&I NEWS > DIGITAL TRANSFORMATION Ecom/Pepperl+Fuchs, promuovere la digitalizzazione con dispositivi mobili La nuova divisione “Prodotti e Servizi Digitali” di Ecom Instruments (marchio di Pepperl+Fuchs) consente la preparazione, la gestione e il monitoraggio in tempo reale di dispositivi mobili come Smart-Ex® 02. Tale divisione si occupa della preconfigurazione automatizzata durante la produzione dei dispositivi, unita alla completa gestione e analisi dei dispositivi mobili sul campo. Pertanto, i dispositivi mobili non solo sono facili da configurare e gestire, ma possono anche essere aggiornati in qualsiasi momento, anche via etere. In qualsiasi momento è possibile fare un’analisi dei dati storici per rivelare processi critici per la sicurezza. Se necessario, la soluzione può anche essere utilizzata come sistema EMM completo, che riduce il carico di lavoro dei dipartimenti IT e fornisce maggiore sicurezza durante il funzionamento. Grazie a dispositivi progettati per l’uso industriale e la disponibilità di servizi digitali adeguati alle aziende, i dispositivi mobili supportano efficacemente la digitalizzazione diventando hub indipendenti. La valutazione dei dati diventa più veloce e più facile con il loro utilizzo. Pertanto, le aziende ottengono una visione completa delle procedure e dei processi e riconoscono dove è necessario apportare miglioramenti. Allo stesso tempo, i dispositivi mobili proteggono i dipendenti, anche in ambienti esplosivi, e facilitano il loro lavoro quotidiano. www.pepperl-fuchs.com La produzione nel 2025 secondo Proglove: una combinazione di dispositivi indossabili Nel settore della logistica e per la supply chain, i guanti intelligenti, gli occhiali e i sistemi audio stanno diventando sempre più parte delle dotazioni standard utilizzate dai dipendenti. Ma in molti casi, il collegamento in rete dei sistemi e la necessaria flessibilità che richiedono possono essere ancora ulteriormente ampliati. Alcuni produttori si stanno quindi deliberatamente impegnando in cooperazioni per coordinare i prodotti indossabili e i loro flussi di dati in modo che le informazioni raccolte possano essere archiviate ed elaborate in un sistema centrale. L’obiettivo nei prossimi cinque anni sarà quello di creare una rete completa tra l’uomo e la produzione digitalizzata combinando in modo intelligente i diversi dispositivi indossabili per garantire flussi di processo efficienti con la massima sicurezza per i lavoratori. ProGlove costruisce scanner di codici a barre miniaturizzati, collegando la forza lavoro alle informazioni utilizzabili. Le soluzioni intelligenti di ProGlove, con headquarter in Germania, sono utilizzate da più di 500 rinomate aziende nei settori manifatturiero, della produzione, della logistica e della vendita al dettaglio. ProGlove è stata fondata nel dicembre 2014 dopo aver vinto la sfida Intel “Make it Wearable” nella Silicon Valley ed è sostenuta da investitori focalizzati sulla crescita come Summit Partners, DICP e Bayern Capital. www.proglove.com
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JOB CONSULT [NOTIZIE DAL MONDO DEL LAVORO]
COME CAMBIERÀ IL LAVORO CON IL 5G Jane Elisabeth Cassoli* La tecnologia 5G si accinge a creare nuovi scenari di mercato e dominati dalle infrastrutture digitali. Anche il mondo del lavoro, in continua trasformazione, registrerà un cambiamento profondo a ogni livello. Le novità del 5G determineranno servizi innovativi nei più svariati settori lavorativi. Account, download, streaming, Cloud, IoT, sono solo alcune delle parole che sempre più spesso sentiamo nel nostro quotidiano. Il mondo nel quale viviamo è in continua evoluzione, soprattutto grazie all’avanzata tecnologia che sviluppa e aumenta le nostre conoscenze e capacità. È proprio sulla scia di questo inesorabile cambiamento, che è in arrivo nel 2020, la fifth generation, più comunemente nota come 5G, il nuovo standard di comunicazione mobile che prenderà il posto delle tecnologie di rete 4G. La nuova generazione si differenzia dalla precedente per la sorprendente velocità di connessione; connessione che non deve essere minimizzata parlando esclusivamente di smartphone e computer. Il 5G è, infatti, pensato, oltre che per la domotica, per l’industria 4.0, ovvero il nuovo modo di produrre che sta traghettando le industrie verso la quarta rivoluzione industriale, dove robotica e velocità di connessione sono immaginate come parte integrante del processo produttivo. Il digital trasfomation, e cioè il processo che comporterà tale cambiamento, vedrà per la 80
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prima volta le aziende ad affrontare una duplice realtà: quella di dover gestire le risorse fisiche e le risorse c.d virtuali. In questo scenario, il connubio tra 5G e Industria 4.0 si basa su tre fondamenti: • L’interoperabilità, cioè la capacità di integrare diversi sistemi e schemi produttivi in modo che possano funzionare in maniera autonoma senza l’intervento umano; • La decentralizzazione: grazie a sensori e strumenti comunicativi connessi in 5G, sarà possibile ottimizzare le risorse, diminuendo gli spazi e i costi; • La capacità di collaborare in tempo reale: consentendo una comunicazione in tempo reale, il ritmo della produzione sarà molto più semplice e svelto. Si pensi ad esempio, all’ambulanza connessa in 5G, dell’ospedale San Raffaele di Milano, la quale permette di fare video-chiamate ad alta risoluzione con cui i medici collegati dalla struttura ospedaliera, possono fare diagnosi tempestive e riconoscimenti facciali. Certo è che il mondo del lavoro sarà bersaglio di questo cambiamento, con la nascità di nuove figure professionali e in venir meno di altrettanti posti di lavoro. Aree come quella dell’informatica e della finanza, ma anche dell’agricoltura, dell’assistenza sanitaria, dell’istruzione e formazione ne trarranno enormi benefici, mentre al contrario altre, come le aree amministrative e
di produzione saranno soggette a maggiori sviluppi negativi. Nonostante questo, si stima che con il cambiamento generato dall’arrivo del 5G, saranno circa ventidue milioni le nuove assunzioni in tutto il mondo, con un incontro di domanda e offerta del lavoro del tutto innovativo. Le macchine quindi sostituiranno l’uomo? Sebbene sia difficile e, forse quasi impossibile, avere una risposta certa per questa domanda, numerosi studi hanno dimostrato come ad esempio, la manutenzione dei macchinari effettuata da macchinari sarà nettamente superiore già a partire dal 2020. Ciò significa che le macchine saranno interconnese tra di loro, dialogando non solo in una prospettiva di prevenzione ma anche di auto-riparazione. Nasce proprio da qui, la necessità di investire nello sviluppo di una rete infrastrutturale e comunicativa ad alta velocità, che permetta di generare un nuovo sistema di comunicazione e di produzione, con la digitalizzazione dei processi produttivi industriali, attraverso l’utilizzo del 5G. Cos’è il 5G Con il termine 5G si indicano tecnologie e standard di nuova generazione per la comunicazione mobile. Questa “quinta generazione”, che segue le precedenti 2G, 3G e 4G, è quindi la tecnologia di connessione che utilizzeranno i nostri smartphone, ma anche e soprattutto i tanti dispositivi industriali e gli oggetti connessi (IoT, Internet of Things) intorno a noi, destinati a essere sempre più numerosi (elettrodomestici, auto, semafori, lampioni, orologi…). Una delle caratteristiche principali di questa rete è, infatti, proprio quella di permettere molte più connes-
sioni in contemporanea, con alta velocità e tempi di risposta molto rapidi. Non si tratta, inoltre, della semplice evoluzione dell’attuale rete 4G, perché ha caratteristiche tecniche completamente diverse, non solo per la quantità di banda più ampia e per la velocità; si tratta proprio di un modo diverso di gestire le comunicazioni e la copertura, con frequenze, antenne e tecniche di trasmissione dei dati differenti rispetto al passato. Il 5G: effetti sulla salute Al momento non ci sono evidenze scientifiche che permettono di escludere o confermare che questa nuova tecnologia abbia effetti dannosi per la salute o meno. Del resto non ci sono risposte chiare e definitive neanche sulle tecnologie precedenti, figuriamoci sul 5G che è ancora agli albori. Quello che sappiamo fino ad ora, però, rassicura più che allarmare: il 5G viaggerà sì su frequenze più elevate rispetto a 2G, 3G e 4G, ma la rete di antenne, in realtà, utilizzerà segnali dotati di potenza inferiore. Inoltre resta fermo il fatto che, anche se a frequenze maggiori, la capacità di penetrazione di queste onde nei tessuti umani rimane sempre molto bassa e limitata agli strati superficiali della pelle, mancando anche l’energia necessaria per causare un danno al Dna. Recentemente sono state pubblicate le nuove linee guida dell’ICNIRP (InternationalCommission on Non-Ionizing Radiation Protection). Le linee guida forniscono protezione contro tutti gli effetti negativi sulla salute scientificamente provati dovuti all’esposizione a campi elettromagnetici nell’intervallo tra 100 kHz e 300 GHz.
*Jane Elisabeth Cassoli Giuslavorista e Consulente del Lavoro
Chiunque desiderasse proporre o approfondire argomenti relativi a questa rubrica può scrivere a consulenza@studiocassoli.com
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INFORMANDO [SCENARI DI INFORMATION & DIGITAL TECHNOLOGIES]
DATI, INFORMAZIONI E CONOSCENZA Massimo Nannini* Viviamo nell’era dei Big Data della Digital Transformation. Un approccio corretto alle tecnologie dell’informazione è fondamentale. L’evoluzione dei sistemi informatici, dentro e fuori le aziende, non può prescindere dalla chiarezza delle definizioni a partire dai dati e delle metodologie preposte alla loro gestione. La definizione di Informatica tratta dal dizionario Garzanti della lingua italiana recita «scienza che studia l’informazione e, più specificamente, l’elaborazione dei dati e il loro trattamento automatico per mezzo di elaboratori elettronici». In primis abbiamo a che fare con una scienza e non con una tecnologia come erroneamente potremmo essere portati a pensare, visti i notevoli campi applicativi in cui l’informatica viene oggi utilizzata. L’informatica è dunque quella scienza che si occupa e studia l’informazione. È proprio sull’informazione e sulla sua successiva elaborazione mediante elaboratori automatici che si basa la scienza informatica e come diretta conseguenza la totalità delle applicazioni realizzate. Differenza tra dati, informazioni, conoscenza e saggezza Spesso sentiamo utilizzate le parole “dato” e “informazione” quali sinonimi quando in realtà non lo sono. A chi non è capitato all’interno di una azienda, in presenza di problemi legati all’infrastruttura informatica o problemi di sicurezza, di sentir dire che si è verificata una perdita di dati e/o di informazioni utilizzando le suddette parole in modo interscambiabile. In queste occasioni quello che si è andato a perdere realmente non sono dati bensì informazioni. 82
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I dati I dati possono essere considerati come una raccolta e la misura di osservazioni che nella loro forma base sono definiti attraverso simboli e caratteri diversi il cui significato diventa chiaro solo quando vengano collegati ad un specifico contesto. Quindi il dato è la descrizione di un determinato elemento in uno specifico istante di tempo, mentre l’informazione è il risultato dell’interazione del dato con il contesto di riferimento. Ecco dunque la spiegazione all’affermazione sopra. I dati rappresentano l’elemento da descrivere sulla base delle misurazioni su di esso effettuate e dunque non possono essere persi salvo non avere più a disposizione l’elemento stesso. Mentre l’organizzazione del dato e soprattutto l’interpretazione dello stesso mediante un contesto di riferimento creano l’informazione che può essere eventualmente perduta. La confusione tra i dati e le informazioni deriva dunque dal fatto che le informazioni sono fatte di dati ed inoltre i dati vengono spesso interpretati come fatti e pertanto considerarti alla pari delle informazioni. Le informazioni I dati che assumono un livello più strutturato quando vengono calati in un determinato contesto, organizzati, processati e debitamente aggregati si trasformano in informazione. Un banale esempio è la sequenza di caratteri 15062006 che scollegata da un ben determinato contesto non assume nessun significato. Se aggiungiamo però un contesto in cui si definisce che la sequenza rappresenti una data possiamo
decifrarla ed ottenere la data 15/06/2006 che può così portare con sé l’informazione di rappresentare una data per esempio quella di nascita di una persona. La conoscenza Possiamo definire la conoscenza come la comprensione dei fatti mediante l’elaborazione delle informazioni raccolte su un determinato elemento, pertanto la conoscenza consente di prendere decisioni informate per risolvere i problemi in modo strategico. La saggezza Possiamo definire la saggezza come il livello più alto della gerarchia. È di fatto un elemento che ci permette di prendere decisioni sulla base di esperienze pregresse prevedendone i risultati. Le definizioni che abbiamo riportato permetto-
no di individuare un processo di elaborazione che trasforma i dati in informazioni e successivamente in conoscenza. I dati si trasformano in informazioni assegnando un significato o un contesto, successivamente le informazioni si trasformano in conoscenza una volta elaborate, collegate tra loro ed archiviate sia da una macchina che da un essere umano. Per ultimo avere a disposizione una grande quantità di conoscenza e di esperienze permette di prendere decisioni basate su per il futuro con un certo grado di affidabilità. È proprio basandosi su questi concetti che i vari attori dei sistemi informatici avanzati sono in grado di prendere decisioni sul presente, ma soprattutto cercano di prevedere quanto potrebbe accadere ed agire di conseguenza sulla base delle esperienze pregresse. Il diagramma riportato in figura 1 illustra un esempio di evoluzione di questo processo.
Fig.1. Piramide della conoscenza Come forse avete intuito è proprio la disponibilità e la capacità di memorizzare ed elaborare una grande quantità di informazioni affiancate dalle nuove applicazioni dell’Intelligenza Artificiale che rendono possibile tutto questo. Una buona base di partenza per i futuri approfondimenti e per comprendere meglio il mondo digitale in cui siamo immersi.
*Massimo Nannini, Ingegnere elettronico e libero professionista esperto di software per l’industria, Massimo Nannini si occupa di consulenza informatica, project management e formazione di impresa. Contatti Email: info@gemaxconsulting.it www.gemaxconsulting.it
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INNOVATION ON THE ROAD [EXPLORE, CHANGE, STAND OUT TO THE WORLD]
DESIDERIO DI NORMALITÀ O BISOGNO DI #CAMBIAMENTO? Luca Signorin* Siamo in un limbo che ci induce a guardare verso due poli coinvolti in una contrapposizione e in una lotta che fa della resistenza il proprio credo. Possiamo definirci come dei reduci che hanno trascorso settimane ad attendere il via libera per il rientro alla quotidianità. Non nascondiamo che bramavamo di riprendere a rispondere in modo autonomo ed automatico agli stimoli cui eravamo abituati. Invece ci siamo ritrovati in un contesto diverso in cui emerge in modo netto, perentorio e prevaricante, un bisogno di cambiare che si oppone al desiderio di ritrovare tutto come lo avevamo lasciato. Contestualizzando al modo delle imprese, si tratta di un vero e proprio bisogno perché si avverte la diffusione della percezione di mancanza di elementi che favorirebbero la ripresa. Si sta insinuando la consapevolezza che queste carenze sono soprattutto organizzative ed impediscono la reazione alla crisi da domanda cui stiamo per andare incontro. Da un punto di vista teorico, le imprese che riescono ad adattarsi più velocemente al contesto, turbolento ed in continua evoluzione, sono anche quelle che ottengono i risultati migliori. Il raggiungimento della coerenza tra le variabili interne (struttura, processi, persone, comportamento organizzativo, strategia) e l’esterno (mercato) è un equilibrio che consente all’im84
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presa di operare con il corretto orientamento ai risultati. (Teoria Contingente – Star Model Galbraith). Quello che emerge da questa considerazione è che il fattore umano è determinante per la riuscita o meno del cambiamento. Prima di approcciare il cambiamento è quindi necessario creare e diffondere una cultura tale da ridurre la resistenza e minimizzare il rischio di fallimento. Per questo motivo le aziende devono iniziare dalla diffusione pervasiva del giusto mindset che permetta al cambiamento di permeare attraverso le latenti ed inevitabili resistenze.
5 Star Model (Galbraith) Se consideriamo un processo di Change Management, possiamo considerare molteplici skills che lo possono supportare, tuttavia ne possiamo individuare alcune che sono, a mio avviso, indispensabili. Vediamo quali sono.
Team working. Si sa che “l’unione fa la forza” ma nei team di lavoro in azienda non sempre è così e spesso si deve gestire chi intende preservare la propria posizione ponendo resistenza. Occorre sapere condividere gli obiettivi e trasferire la cultura per cui “fare squadra” significa anche valorizzare le capacità del singolo che, a sua volta, può migliorare apprendendo dai colleghi. Flessibilità Cognitiva. In altre parole, significa possedere elasticità mentale tale da permettere di essere capaci di sapere usare regole diverse in contesti diversi. Chi possiede questa caratteristica è un individuo che sa adattarsi rapidamente, sa tollerare i cambiamenti ed è in grado di relazionarsi considerando i valori degli altri basandosi sul rispetto della diversità di pensiero. Intelligenza Emotiva. La sua definizione è stata formulata dallo psicologo Daniel Goleman e consiste nella capacità di riconoscere i propri sentimenti e quelli degli altri e di sapere gestire le emozioni in modo efficace. Un ambiente di lavoro emotional-friendly è più produttivo, ragione per cui la gestione delle emozioni e delle relazioni gioca un ruolo importante soprattutto in contesti mutevoli. Autoconsapevolezza. Secondo Daniel Goleman è alla base dell’Intelligenza Emotiva, ma può essere estesa alla capacità di riconoscere i nostri punti di forza ed i punti di debolezza che potrebbero impedirci di perseguire gli obiettivi. Da questa assunzione si può ridefinire questa attitudine come la capacità di fare empowerment, ovvero riconoscere quali sono le nuove abilità o competenze di cui si ha bisogno ed individuare la strada per svilupparle. Resilienza. Si tratta di termine che indica l’attitudine di un oggetto a riprendere l’aspetto originale dopo avere subito una deformazione. Calandoci nella realtà di una azienda la resilienza al cambiamento è la capacità di adattarsi al nuovo contesto analizzando la situazione e in-
dividuando le risposte partendo dalla propria esperienza personale. Problem Solving. Forse è la più complessa delle e la più tecnica tra le funzioni cognitive descritte e consiste nell’abilità di trovare una soluzione a qualsiasi problema. Occorre possedere conoscenza delle tecniche e delle metodologie necessarie per analizzare la situazione e raggiungere l’obiettivo di formulare una strategia per risolvere il problema. Un problem solver possiede la capacità di cambiare prospettiva ed osservando diversamente riesce ad ottenere una visione più ampia. Queste sono solo alcune delle soft skills che costituiscono un mindset adeguato ad affrontare un cambiamento. In particolare, negli ecosistemi aziendali avremo progetti di Digital Transformation e Change Management andranno avanti di pari passo ed il loro successo sarà strettamente legato alle persone ed alla loro capacità di adattarsi. Personalmente, vedo questo scenario ricco di opportunità che possono permettere alle persone di esprimersi in modo diverso e maggiormente appagante. C’è un sottile vantaggio in tutto ciò. Anche le “soft skills”, come le hard skills (il “saper fare”) possono essere acquisite attraverso lo studio, l’allenamento e il raggiungimento di una migliore conoscenza di noi stessi. Un day-by-day strutturato ed organizzato che ponga le persone al centro di un processo di apprendimento e coinvolgimento, può comportare benefici non solo in termini di produttività ma anche di sviluppo umano. C’è una morale profonda in questo vento di cambiamento: se vogliamo sviluppare qualcosa di nuovo in noi, dobbiamo ripartire dall’inizio e tornare studenti. *Luca Signorin Account Manager and Consultant Contatti info@innovationontheroad.com luca_signorin
www.Innovationontheroad.com
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GIURISTA D’IMPRESA [AGGIORNAMENTI SU CONTRATTUALISTICA E AFFARI LEGALI]
IL VALORE DEL BRAND E LA NECESSITÁ DI REGISTRARE UN MARCHIO Simone Facchinetti* La maggior parte delle imprese è consapevole dell’importanza di differenziare i propri prodotti da quelli dei concorrenti. Non tutte, però, comprendono l’importanza di farlo proteggendo i marchi attraverso la loro registrazione. Non solo, la valorizzazione del proprio brand è una delle più efficaci leve di rilancio dopo un periodo di crisi. Il nostro compito è analizzare il mercato, gestire i rischi e organizzare i sogni delle aziende. Cogliere le opportunità di rilancio delle imprese in questa fase di rilancio. Perché ogni crisi segue un suo iter, sia nella fase di declino, che in quella di ripresa. Il valore del brand aziendale - frutto di progettazione, visione, lungimiranza – rappresenta un aspetto strategico in qualsiasi fase storica ed economica, capace di rassicurare i consumatori e gli investitori tanto fidati quanto nuovi. Così come appare curioso sapere che diversi brand – tra i più influenti al mondo – siano nati in fasi di ripresa dopo un periodo di crisi e contrazione economica. Investire nei marchi dopo la crisi McDonald’s nata nel 1948 dopo una flessione causata dalla smobilitazione del governo degli Stati Uniti da un’economia di guerra. Walmart fondata 14 anni dopo, più o meno in corrispondenza del Flash Crash del 1962, un periodo in cui l’indice S&P 500 ha perso oltre il 22%. Airbus, Microsoft e Starbucks hanno visto i loro natali nell’era della stagnazione degli anni ‘70, 86
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un decennio caratterizzato da ben due recessioni e da uno dei mercati ribassisti peggiori della storia americana. Solo pochi anni dopo, la Apple iniziava a nascere dal garage di Steve Jobs. I mercati si riprendono con vigore dopo profondi declini. Non è possibile prevedere quale forma assumerà la prossima fase di rilancio: è possibile invece sostenere come la forza, la diffusione, la protezione e i valori etici di un brand possono portare ad una nuova affermazione nel mercato internazionale. Per questo motivo occorre investire nel marchio aziendale, dalla sua ideazione quanto – e non da meno – alla sua protezione. Marchio, segno, registrazione Il marchio è il segno che serve ad identificare prodotti o servizi di una determinata impresa, differenziandoli da quelli della concorrenza. Il “segno” comprende una pluralità di elementi, quali parole, disegno, combinazione di colori. In base agli elementi che lo compongono, il marchio può distinguersi in: denominativo, se costituito solo da parole (es. Prada); figurativo, se consiste in una figura o in una riproduzione di oggetti reali o di fantasia; di forma o tridimensionale, se costituito da una forma tridimensionale (può comprendere i contenitori, gli imballaggi, il prodotto stesso o il loro aspetto). Recentemente l’Ufficio dell’Unione Europea per la Proprietà Intellettuale ha introdotto la possibilità di presentare marchi non convenzionali (es. sonoro, movimento. RMUE 2017/1001; REMUE 2018/626).
Infatti fino a pochi anni fa era molto difficile poter registrare marchi di quest’ultimo tipo: un esempio è il caso “Lamborghini”, a cui era stata rigetta la richiesta di deposito di un marchio di movimento, raffigurante la particolare apertura delle portiere. Per registrare un marchio bisogna presentare la domanda all’Ufficio Brevetti e Marchi o alla Camera di Commercio. Una volta registrato, il titolare può farne un uso esclusivo, nei limiti geografici (Ita, Eu, Intern.). Per poter essere registrato il marchio deve essere caratterizzato da novità, da capacità distintiva e da liceità. In relazione alla novità, il marchio non deve essere stato usato in precedenza da altre società come marchio, ditta o insegna per prodotti o servizi identici o simili a quelli per cui se ne richiede la registrazione (art.12 c.p.i). La capacità distintiva è la capacità del marchio di differenziarsi rispetto alla concorrenza sul mercato. A seconda della forza di tale capacità, è possibile distinguere tra marchi forti e deboli, questi ultimi concettualmente legati al prodotto del nome e quindi con una bassa originalità. Infine il marchio per potere essere registrato
deve essere lecito, ovvero non deve essere contrario alla legge, all’ordine pubblico o al buon costume. Una volta ottenuta la registrazione, il marchio gode di tutela per 10 anni dalla presentazione della domanda, scaduti i quali è possibile il rinnovo. Di contro, se non viene registrato, la tutela è limitata al c.d. pre uso, vale a dire all’uso che il titolare ne ha fatto prima dell’eventuale registrazione del marchio da parte di un altro (art. 2571 c.c.). Il titolare del marchio, se resta inerte, rischia di incorrere nel fenomeno della volgarizzazione, che si crea quando un marchio diventa sinonimo di un prodotto o un servizio. Si pensi al marchio Biro, da anni sinonimo di penna. Viceversa, si parla di secondary meaning quando il marchio rafforza la sua capacità distintiva nel tempo. Il valore dei brand Last but not least, alcuni brand, i loro valori, le classifiche in base a diversi parametri. Il tutto a testimonianza del ruolo fondamentale della loro registrazione e protezione. 1. Apple → Valore: $205,5 miliardi 2. Google → Valore: $167,7 miliardi 3. Microsoft → Valore: $125,3 miliardi 4. Amazon → Valore: $97 miliardi 5. Facebook → Valore: $88,9 miliardi 6 Coca-Cola → Valore: $59,2 miliardi 7 Samsung → Valore: $53,1 miliardi 8. Disney → Valore: $52.2 miliardi 9. Toyota → Valore: $44.6 miliardi 10. McDonald’s → Valore: $43.8 miliardi Tab.1 Valori marchi 2019 (Forbes)
Fig.1 Porte ad apertura verticale, segno distintivo delle supersportive Lamborghini
Il titolare del marchio, se resta inerte, rischia di incorrere nel fenomeno della volgarizzazione, che si crea quando un marchio diventa sinonimo di un prodotto o un servizio. Si pensi al marchio Biro, da anni sinonimo di penna. Viceversa, si parla di secondary meaning quando il marchio rafforza la sua capacità distintiva nel tempo.
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Tutela
Rinomanza
Capacità distintiva
Registrato ®
Di fatto ™
Notorio
Celebre
Forte
Debole
Caratteristica primaria
Depositati e concessi
Marchio valido
Noto alla generalità del pubblico
Spiccata originalità
Poca originalità
Tutela
Nei limiti geogra- Nei limiti del fici (nazionale, preuso UE, internazionale) 10 anni dalla Non depositato data della domanda, rinnovabili
Noto ad una parte significativa del pubblico Extramerceologica
Si distanzia dal prodotto o dal servizio sottostante nel nome (Es. Apple o Strega per i liquori)
Concettualmente legati al prodotto del nome (Es. marchi di prodotti farmaceutici)
Durata
Legame col prodotto
Extramerceologica
Volgarizzazione Situazione che si crea quando un marchio perde la propria capacità distintiva perché diventa sinonimo
di un prodotto o di un servizio. Es. Biro in origine era il marchio di una società che produceva penne a sfera Es. Apple ha rischiato di perdere la registrazione del marchio iPod, perché tale termine era stato inserito nel dizionario con la definizione di generico lettore musicale. Apple è intervenuta subito per dichiarare che non si tratta di un generico lettore musicale. Es. Nutella il termine era stato inserito nel dizionario con la definizione di comune crema spalmabile alla nocciola. Ferrero è intervenuto per dichiarare che non si tratta di un comune crema alla nocciola.
Secondary Meaning
Situazione si crea quando un marchio nasce con poca capacità distintiva, ma poi nel tempo si rafforza grazie al mercato. Es Divani & Divani, Felce Azzurra
Tab2. Classificazione dei marchi Secondo un articolo pubblicato nel gennaio 2020 da Brand Finance Global i marchi con maggior valore vedrebbero al primo posto Amazon, seguito da Google ed Apple. Nell’elenco “Top 10 Most Valuable Brand” vengono analizzati i marchi in base al loro valore economico di mercato. Nell’elenco “Top 10 Strongest Brands” invece, secondo un articolo pubblicato nel gennaio 2020 da Brand Finance Global questi sono i marchi ritenuti più forti, ovvero quelli più resistenti sul mercato, primo tra tutti il marchio Ferrari. Studio Legale Facchinetti supporta le imprese nella valutazione della scelta del marchio, nella sua registrazione e protezione nel tempo.
Tab 3. Top 10 Brands (Brand Finance) * Simone Facchinetti Avvocato d’impresa e rappresentante Ufficiale Camera di Commercio Italiana negli Emirati Arabi Uniti www.simonefacchinetti.it 88
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L’Onda, marchio indipendente di Editoriale Delfino, nasce nel febbraio 2020 come punto riferimento per opere dedicate agli amanti della narrativa e agli appassionati di studi sociali. Il nuovo brand offre fin dai primi titoli elevati standard qualitativi grazie alla collaborazione con Università, centri studi e massimi esperti di settore. Ma dedicherà anche spazio a storie che meritano di essere raccontate, scouting di autori e illustratori esordienti. sperimentazione. Il target de L’Onda non è rappresentato solo dai lettori forti, più facili da raggiungere, ma anche dai lettori più difficili che vengono attratti dalla narrativa lineare, dalla grafica pulita e accattivante, dai testi alternativi. Con questo marchio saranno proposti numerosi saggi sulla letteratura, sulle scienze umane, storiche, economiche e politiche. Altri titoli saranno dedicati alla critica letteraria, alla filosofia, alla teoria sociale e tematiche innovative. Molti libri saranno disponibili anche in formato ebook. Con questo nuovo progetto Editoriale Delfino crede fortemente nel lavoro di rete: autori, editori, librai e lettori lavorano insieme mossi dalla stessa passione per i libri.
L’ONDA
MARCHIO INDIPENDENTE DI EDITORIALE DELFINO PER NARRATIVA E SAGGISTICA
Globalizzazione dell’Integralismo Religioso
Analisi del sistema politico
I nuovi foodmakers
Vincenzo Luigi Gullace
Giuliano Urbani
A Cura di Pasquale Maria Cioffi
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ALTROVE
ANALISI ECONOMICA
Poesie e immagini dell'Autore
La necessità di dover affrontare anche gli aspetti economici nella progettazione è un elemento che caratterizza e differenzia la pratica ingegneristica di oggi da quella del passato.
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AMBIENTE INTERNO ED EFFICIENZA ENERGETICA NEGLI EDIFICI SCOLASTICI
ARCHITETTURA FENG SHUI
La guida fornisce una panoramica sui principali temi della qualità ambientale interna e dell'efficienza energetica nelle scuole, proponendosi come supporto per i progettisti che vogliono avvicinarsi alla progettazione sostenibile dell'edilizia scolastica.
Feng Shui, significa equilibrare, captare e distribuire le due energie del vento e dell'acqua, sfruttando il miglior accesso al sole, utilizzare materiali e tecnologie ecocompatibili (energie rinnovabili), studiare il giusto equilibrio tra forme yang (squadrate) e yin (sinuose).....
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ANALISI DEL SISTEMA POLITICO
VADEMECUM SULLE INSEGNE
Questo volume contiene una delle prime e, a tutt'oggi, più accurate discussioni di alcuni concetti chiave che la scienza politica contemporanea sta elaborando per lo studio delle condizioni che regolano la vita degli agglomerati sociali.
Il volume coinvolge il lettore in un viaggio immaginario che, partendo dalla scoperta dei gas nobili e passando attraverso la costruzione delle insegne al neon, giunge fino ai giorni nostri con l’impiego dei moduli LED
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VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ CLIMATICA DEGLI AMBIENTI CONFINATI Lo scopo della guida è quella di fornire informazioni pratiche sulla valutazione della qualità del clima interno in edifici nuovi o esistenti. La guida intende fornire un ausilio alla applicazione di procedure e alla definizione di piani di monitoraggio negli edifici
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VOCABOLARIO ELETTROTECNICO Senza l’elettrotecnica il mondo sarebbe diverso da come lo conosciamo. Questa prima edizione del Vocabolario Elettrotecnico Italiano Inglese, pubblicato da Editoriale Delfino tiene conto delle finalità pratiche per una maggiore comodità e rapidità di consultazione da parte degli studenti e degli operatori scolastici.
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VENTILAZIONE E CONDIZIONAMENTO DELL'ARIA La guida propone una formulazione complessiva dei requisiti costruttrici, tecnici ed organizzativi legati all'igiene, che devono essere rispettati nella progettazione, produzione, esecuzione, conduzione e manutenzione degli impianti di ventilazione e condizionamento dell'aria con lo scopo principe di tutelare la salute degli utenti.
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YOGA E DANZA
Il volume affronta lo studio delle principali tecnologie e della normativa alla base della progettazione e realizzazione dei moderni sistemi di videosorveglianza.
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A SYMPHONY FOR ENERGY: CO2 IN GOODS
ACCUMULATORI ELETTRICI
“The answer doesn’t lie in the ideological debate characterizing these topics, between realists and environmentalists; maybe the answer is much more simple, like the parable of the talents: we have the instruments, renewables, energy efficiency, the interest and the economic power.
In questo testo vengono indicati gli elementi costituivi degli accumulatori al piombo, al nichel cadmio, al nichel idruri metallici e al litio.
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CHI SIAMO CHI SIAMO AIS -- associazione Associazione italiana Italiana strumentisti Strumentisti è è un’associazione un’associazionesenza senzafini finididilucro lucroe esi sipropone propone diffusione il perfezionamento di informazioni AIS la la diffusione e il eperfezionamento di nozioni relative relative alla teoria, progetto, costruzione impiego degli strumenti misura ine uso di controllo in uso nella tecnica scienzaineItalia. nella tecnica in Italia. alla teoria, progetto, costruzione ed impiego ed degli strumenti di misura e didi controllo nella scienza e nella SERVIZI SERVIZI e Tavole Rotonde su argomenti tecnicitecnici specifici, con minimostre. ■ Giornate GiornatedidiStudio Studio e Tavole Rotonde su argomenti specifici, con minimostre. Corsi per giovani Strumentisti ■ Corsi per giovani Strumentisti Seminari di Aggiornamento. ■ Promozione Seminari didiAggiornamento. Comitati di Studio. ■ Divulgazione Promozione didimemorie Comitatie di Studio. scientifiche. pubblicazioni ■ Attività Divulgazione memorie e pubblicazioni scientifiche. culturalidi e gite con visita ad impianti industriali ■ Indice Attivitàmerceologico culturali e gite visita ad impianti industriali con con SupplHi legale Studio Facchinetti ■ Assistenza Indice merceologico con SupplHi
■ Assistenza legale Studio Facchinetti
VANTAGGI Essere sempre aggiornati sugli argomenti più importanti e innovativi. VANTAGGI Avere un collegamento diretto con professioniti che operano nel settore ■ Essere sempre aggiornati sugli argomenti più importanti e innovativi. Essere parte di una rete composita che include società di produzione, fornitori e società di progettazione ■ Avere unlacollegamento professionisti che operano nel settore Ricevere pubblicazione diretto tecnica con “Automazione e Strumentazione”
■ Essere parte di una rete composita che include società di produzione, fornitori e società di progettazione
■ Ricevere le Epubblicazioni tecniche “Automation Technology” “Automazione e Strumentazione” ISCRIZIONI QUOTE Ci si iscrive come Socio Individuale (Persona) o come Socio Collettivo (Società) L’iscrizione si E effettua versando la quota associativa e compilando ed inviando il Modulo ISCRIZIONI QUOTE Ci si iscrive come Socio Individuale (Persona) o come Socio Collettivo (Società) L’iscrizione si effettua versando la quota associativa e compilando ed inviando il Modulo QUOTE ANNUALI Socio Individuale € 55,00 Socio Studente € 10,00 QUOTE ANNUALI Socio (capitale fino a € 51.000) € 200,00 iscrive 3 persone SocioCollettivo Individuale € 55,00 Socio (capitale oltre € 51.000) € 400,00 iscrive 5 persone SocioCollettivo Studente € 10,00 Socio Collettivo (capitale fino a € 51.000) € 200,00 iscrive 3 persone
Le quote Associative potranno essere versate : Socio Collettivo (capitale oltre € 51.000) € 400,00 iscrive 5 persone direttamente presso la sede dell’ Associazione, con assegno bancario intestato ad A.I.S. Associazione Italiana Strumentisti con bonifico bancario su BANCA PROSSIMA - Milano | IBAN IT02 S033 5901 6001 0000 0119 766 Le quote potranno versate: oppure associative presso la segreteria delleessere Delegazioni Zonali.
■ direttamente presso la sede dell’Associazione, con assegno bancario intestato ad A.I.S. Associazione Italiana Strumentisti
Si l’opportunità persu i soci collettivi di far partecipare alle iniziative dell’ Associazione qualsiasi dipendente con la sola aggiunta di 100,00 Euro/anno ■ aggiunge con bonifico bancario BANCA PROSSIMA - Milano | IBAN IT02 S033 5901 6001 0000 0119 766 (senza il pagamento quota associativa individualeZonali. per il dipendente non compreso nei tre/cinque nomi indicati all’inizio dell’anno in caso di partecipa■ oppure presso ladella segreteria delle Delegazioni zione alle nostre iniziative). L’associazione si rinnova annualmente e ha validità per l’anno solare in corso (V.Statuto) Si aggiunge l’opportunità per i soci collettivi di far partecipare alle iniziative dell’Associazione qualsiasi dipendente con la sola aggiunta Con l’associazione il socio ottiene inoltre l’invio della rivista “Automazione e Strumentazione” (mensile) e l’Annuario GISI (annuale), oltre al Notiziario GISI di 100,00 Euro/anno (senza il pagamento della quota associativa individuale per il dipendente non compreso nei tre/cinque nomi indicati (mensile) da scaricare dal sito del GISI www.gisi.it dell’anno in caso di partecipazione nostre iniziative). Ilall’inizio Socio viene anche informato delle iniziative svoltealle dalle associazioni aderenti ad A.I.S.
L’associazione si rinnova annualmente e ha validità per l’anno solare in corso (V.Statuto) Con l’associazione il socio ottiene inoltre l’invio delle riviste “Automation Technology” e “Automazione e Strumentazione”. Il Socio viene anche informato delle iniziative svolte dalle associazioni aderenti ad AIS.
CONTATTI
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Contatti: Viale Campania, 31-20133 Milano Viale Campania, 3120133 Milano Tel. +39 02 54123816 | Fax +39 02 54114628 Tel. +39.02.54123816 | Fax +39.02.54114628 www.aisisa.it | ais@aisisa.it EDITORIALE DELFINO
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CHI SIAMO ISA è un’associazione non-profit di professionisti che operano nel campo della strumentazione, del controllo di processo e dell’automazione. La Sezione CHI SIAMOItaliana ISA offre un continuo aggiornamento professionale tramite Convegni, giornate di studio e accesso agli Standards ISA, riferimento mondialenon-profit del settore. ISA è un’associazione di professionisti che operano nel campo della strumentazione, del controllo di processo e dell’automazione. La Sezione Italiana offre un continuo aggiornamento professionale tramite Convegni, giornate di studio e accesso agli Standards ISA, riferimento monSERVIZI diale del settore.
■ Invio gratuito del mensile “INTECH”, anche online, accesso a ISA-ON LINE, network informatico che permette un facile accesso all’informazione ISA, e a In Tech Weekly e-newsletter. SERVIZI ■ Sconti su pubblicazioni tecniche, supporti didattici e standard ISA, corsi e trainings condotti da provati esperti (in inglese) Invio gratuito del mensile “INTECH”, anche online, accesso a ISA-ON LINE, network informatico che permette un facile accesso all’informazione ISA, ■ Organizzazione a livello nazionale ed internazionale di simposi e conferenze. e a In Tech Weekly e-newsletter. ■ Accesso on line a “Directory of Instrumentation”, la più completa fonte di riferimento per la strumentazione industriale e alla consulta Sconti su pubblicazioni tecniche, supporti didattici e standard ISA, corsi e trainings condotti da provati esperti (in inglese) zione di tutti gli Standard ISA online.
Organizzazione a livello nazionale ed internazionale di simposi e conferenze. ISCRIZIONI Accesso on line a “Directory of Instrumentation”, la più completa fonte di riferimento per la strumentazione industriale e alla consultazione di tutti gli Standard ISA ondine. Sono previste diverse categorie di soci quali: studente, senior, qualificato, a vita, onorario. I soci possono:
■ partecipare alle Assemblee della Sezione con diritto di voto;
ISCRIZIONI ■ essere eletti alle cariche della Sezione; Sono previste diverse categorie di soci quali: studente, senior, qualificato, a vita, onorario. I soci possono: ■ ricevere gratuitamente la rivista della Società; ■ godere partecipare Assemblee Sezione con diritto voto; e su quelle pubblicazioni di altre Associazioni o Società sulle quali la Società deglialle sconti su tuttedella le pubblicazioni della di Società privilegio di sconto; abbia essere eletti alle cariche della Sezione; sullelaattività Società e della Sezione; ■ essere ricevereaggiornati gratuitamente rivista della della Società; agevolazioni o sconti per la partecipazione alle attività culturali della Sezione. ■ ottenere godere degli sconti su tutte le pubblicazioni della Società e su quelle pubblicazioni di altre Associazioni o Società sulle quali la Società abbia privilegio di sconto; QUOTE essereANNUALI aggiornati sulle attività della Società e della Sezione; ISA Italy Section:o sconti per la partecipazione alle attività culturali della Sezione. Socio ottenere agevolazioni
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QUOTE ANNUALI ■ U.S. $ 225,00 / Euro 225,00 rinnovo biennale Socio ISA Italy Section: ■ U.S.$ 315,00 / Euro 315,00 rinnovo triennale U.S. $ 120,00 per rinnovo annuale diretto con ISA Stati Uniti (solo con carta di credito tramite il sito www.isa.org) Euro 120,00 per rinnovo annuale attraverso la nostra segreteria Socio ISA Sezione Studenti: ■ U.S.$ U.S. $10,00 225,00– /[€ Euro 225,00 10,00] perrinnovo rinnovobiennale annuale attraverso la nostra segreteria (la rivista InTech solo online) È stata U.S.$introdotta 315,00 / Euro 315,00 rinnovo triennale una nuova categoria di “Socio Studente Virtuale” al costo di € 15,00.
■ Divisioni: U.S. $ 10,00 / [€ 10,00].
Socio ISA Sezione Studenti: Per bonifici: BANCA POPOLARE DI MILANO – AG.20 –Via Montegani, Milano IBAN IT71 L 05584 01620 000000012687. U.S.$ 10,00 – [Euro 10,00] per rinnovo annuale attraverso la nostra segreteria (la rivista InTech solo online) E’ stata introdotta una nuova categoria di “Socio Studente Virtuale” al costo di Euro 15,00. Divisioni : U.S. $ 10,00 / [Euro 10,00]. Per bonifici : BANCA POPOLARE DI MILANO – AG.20 –Via Montegani, Milano IBAN IT71 L 05584 01620 000000012687.
CONTATTI Contatti: Viale Campania, 31-20133 Milano Viale Campania, 3120133 Milano Tel. +39 02 54123816 | Fax +39 02 54114628 Tel. +39.02.54123816 | Fax +39.02.54114628 www.aisisa.it | isaitaly@aisisa.it www.aisisa.it | isaitaly@aisisa.it
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ABOUT ISA Founded in 1945, the International Society of Automation is a leading, global, nonprofit organization that is setting the standard for automation by helping over 30,000 worldwide members and other professionals solve difficult technical problems, while enhancing their leadership and personal career capabilities. Based in research Triangle Park, North Carolina, USA, ISA develops: Saudi Aramco takes a pride in playing an effective role in the birth of this ISA SAS Chapter standars; certifies industry professionals; provides education and training; ISA Section Leaders published books and technical articles; Position Name hosts conferences and exhibitions for automation professionals. President Soloman M. Almadi ISA started as the instrument Society of America but the name was changed to The International Society for measurement and Control at the end of 1994 to reflect the global nature of the organization. The name was again changed in 2008 to International Society of Automation. ISA is the founding sponsor of the Automation Federation . www.automationfederation.org). www.isa.org ISA SAUDI ARABIA The Saudi Arabia Section of ISA was officially formed on October 24, 1980 by few forward-looking instrument engineers in Saudi Aramco. The goal of the Saudi Arabia Section is to provide a forum for achieving the fundamental objective of ISA, which is to advance and reinforce the art, science and technology related to instrumentation, systems and automation for the benefit of mankind. The Saudi Section strives to achieve this goal by encouraring social and technical interaction and the exchange of ideas and infomation among automation professional throughout Saudi Arabia. www.isasaudi.org 94
EDITORIALE DELFINO
Vice President
Ghulam Rasul
Secretary
Chan Miller
Treasurer
Luay H. Al-Awami
Delegate
Luay H. Al-Awami
Program Chair
Abddullah Al-Nufaii
Education Chair
Abdullah Alkhalifah
Membership Chair
Sinan Hannouneh
ISA News Letter
Khalid Al-Usail
ISA News Letter
Abddullah Al-Nufaii
Women Engineers Chair
Maha A. Abduh
Western Region Academia Chair
Dr. Fahd Ahmed Banakhr
Western Region Industry Chair
Rizwan Ahmed Mirza
Corporate Relation Chair
Fouad Al-Khabbaz
Corporate Relation Chiar
Mohammed A. Al- Saeed
WebMaster
Saiful Chowdhury
Exhibit Chair
Abdullah H. Al-Khalifah
Marketing Chair
Muhammad Al-Khalifah
Student Section Liaison
Abdullah Alkhalifah
Past President
Abdullah Alkhalifah
Publisher
Muhammad Aljaali
SAVE THE DATE 2020 EVENTS&EXHIBITIONS 13 - 15 August – Nairobi (Kenya) Oil & Gas Expo www.expogr.com/kenyaoil
3 - 6 November – Rimini (Italy) Key Energy www.keyenergy.it
31 August – 3 September – Stavanger (Norway) ONS www.ons.no
9 - 12 November – Abu Dhabi (United Arab Emirates) ADIPEC www.adipec.com/
September SPS Italia – We Love Talking www.spsitalia.it/it/appuntamenti-digitali
20 - 21 November – Bari (Italy) Smart Building Levante www.smartbuildingitalia.it
7 - 11 September – Munchen (Germany) IFAT www.ifat.de/en/
24 - 26 November – Nuernberg (Germany) SPS sps.mesago.com/nuernberg/en.html
15 – 19 September – Shangai (China) Industrial Automation Show www.industrial-automation-show.com/EN/
25 - 26 November – Beijing (China) Gas Asia Summit www.gasasiasummit.com
20 - 21 October – Verona (Italy) SAVE www.exposave.com
26 November – S.Donato Milanese (Italy) MCT Petrolchimico www.mctpetrolchimico.com
21 - 24 October – Bologna (Italy) SAIE www.saiebologna.it
1 - 4 December - Lyon (France) Pollutec www.pollutec.com
27 - 29 October - Milan (Italy) European Utility Week www.enlit-europe.com/euw
6 - 10 December – Houson (USA) World Petroleum Congress www.wpc2020.com
Due to the spread of the Coronavirus some of the scheduled events may be cancelled or subject to date changes. Please, periodically visit the event sites to be informed of any changes. AUTOMATION TECHNOLOGY
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Organo ufficiale della Federazione Cartolai
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