SCIALPINISMO sulle OROBIE

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#ATTRAVERSARE - Storie di neve, di sci e di uomini

LE TRAVERSATE OROBICHE

La Storia

La traversata scialpinistica delle Orobie non teme alcun confronto con le più famose e blasonate haute-route alpine, sia per la sua bellezza che per l’impegno tecnico offerto dall’itinerario. Due sono i punti fermi ed inderogabili per parlare di traversata delle Orobie: il Pizzo dei Tre Signori e il passaggio dei 3000 orobici dalla bocchetta di Porola. Anche per questo non sono numerose le traversate portate a termine lungo il crinale orobico, così come non lo sono quelle parziali che non affrontano lo snodo dei Giganti orobici. Fatta questa puntualizzazione si può affermare che la storia delle traversate orobiche ha una genesi tutta bergamasca e francese. Avete letto bene, ho scritto proprio francese e presto ne scoprirete il perchè. Ogni storia ha un suo incipit, ecco da dove nasce questa: “L’idea della traversata sci-alpinistica delle Alpi Orobie me la propone l’amico Leone Tombini “ così scrive Angelo Gherardi, figura carismatica dello scialpinismo in Valle Brembana, nell’Annuario 1971 del C.A.I. Bergamo, e continua “La cosa risveglia in me un vecchio progetto e ... dopo numerosi rinvii causati dal maltempo, la mattina dell’8 maggio con gli amici Franco e Giuliano raggiungiamo Ornica, un piccolo paesino dell’Alta Val Brembana, punto di partenza della prima traversata sci-alpinistica delle Alpi Orobie. La giornata è splendida …” Angelo Gherardi trova in Franco Maestrini, scialpinista altrettanto carismatico e attivo in Valle Seriana, il giusto compagno con cui mettere a punto il progetto, intraprenderlo e portarlo a termine. I due, con Giuliano Dellavite, amico di Franco, compiono l’impresa dall’8 al 16 maggio 1971, partendo da Ornica e terminando all’Aprica. Angelo Gherardi e lo stesso Maestrini sono molto attivi nelle competizioni scialpinistiche di quegli anni. Durante i Rally scialpinistici marchiati CAI-CAF, che hanno carattere internazionale e che coinvolgono sciatori di tutto l’arco

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1971 Franco Maestrini e Giuliano Dellavite in Val di Lemma (© arch. Angelo Gherardi)

alpino, non mancano le occasioni per allargare i propri orizzonti e stringere nuove amicizie. Gherardi si lega particolarmente ad un personaggio di spicco dello scialpinismo francese, il suo nome è Jean-Paul Zuanon. I due organizzano e realizzano la seconda traversata dal 14 al 20 aprile del 1974 e la chiamano “La traversata dell’Amicizia”. Rispetto alla traversata del ’71 modificano partenza e arrivo oltre ad utilizzare alcuni colli differenti tra le vallate. Per salire al Pizzo dei Tre Signori partono da Biandino in Valsassina e, dopo il rifugio Curò, invece che affrontare il passo Grasso di Pila salgono al passo di Caronella scendendo a Carona di Valtellina e da lì all’Aprica. In quei giorni passati sulla neve delle Orobie progettano una nuova traversata che doveva avere uno stampo internazionale e coinvolgere i migliori scialpinisti di tutte le nazioni alpine. Purtroppo non se ne fece nulla. Nello stesso anno Angelo Gherardi il 24 dicembre trova la morte sul Corno Stella, la montagna sopra Foppolo che tanto ama. Zuanon di quella traversata scrisse un bellissimo diario


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