Storia Val di Brica e l’ambiente incastonato in una conca di rara bellezza. Ogni scorcio lascia col fiato sospeso e portarsi la tenda fino a qui per passare una notte tra i selvatici al pascolo sotto un mare luminoso di infinite stelle ha pochi eguali in tutte le Dolomiti.
ARRIVIAMO ORA IN DISCESA “ AL PICCOLO RICOVERO DI CASERA VALBINON (O VALMENON M. 1778) DOVE CONFIDANDO NEL BUON CUORE DEL CUSTODE DENIS POTREMO RISTORARCI CON UNA PASTASCIUTTA, UNA BIBITA E QUALCHE ANEDDOTO DI VITA SOLITARIA TRA I MONTI.
Recuperate le forze riprendiamo il sentiero CAI che ritorna 361 e superata una prima parte lungo lo splendido bosco della Val Binon (ma i folletti dove sono?) si arriva alla Caseruta dei Pecoli (m 1371) e proseguendo lungo il torrente con vari passaggi sul greto del torrente Meluzzo (occhio al merlo acquaiolo che ogni tanto si fa vedere) ci si ricongiunge con il bivio della mattina e si può rientrare alle auto o passare al Rifugio Pordenone (bivio con breve ma sofferta salita a destra poco dopo la Casera Meluzzo) per la meritata birra.
I bucolici prati di Campurus. Foto: Arch. I. Da Rios Bivacco romantico sulle Cenge di Brica. Foto: Arch. I. Da Rios Il Cason di Brica. Foto: Arch. I. Da Rios
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Gruppo Montuoso: Dolomiti Friulane Cartina: Tabacco Foglio 021 Segnavia: 361 362 369 C.A.I. Tipologia sentiero e Difficoltà*: E.E. difficoltà per la lunghezza Quota partenza: 1160 m.s.l.m. Quota massima: 2170 m.s.l.m. Dislivello: m. 1100 Tempo: 7 ore con le soste Giro: ad anello Punti di appoggio: Rifugio Pordenone, Casera Valbinon (o Valmenon) Acqua, sorgenti: sì Ricezione telefonica: nulla per qualsiasi operatore. Località: Cimolais Entrata in valle con auto: a pagamento 10,5 km di strada dalle 7 alle 16 in alta stagione