Editoriale
Editoriale Testo
F
Davide Damiani Bubulk Tower, Napoleonica Senza Nome, 6b.
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Eugenio Pesci
ra le regioni italiane il Friuli Venezia Giulia occupa certamente una posizione ed un ruolo particolare: quasi inutile e noioso ricordare le complesse vicende storiche legate a questo territorio, soprattutto nel Novecento, mentre interessante e in fondo anche abbastanza originale è proprio la vicenda storica e tecnica del Friuli verticale. Una vicenda legata ad una parte delle Alpi meno frequentata delle altre, ed assai meno nota al grande pubblico degli alpinisti e degli arrampicatori. Una storia che ha visto però protagonisti di assoluto rilievo - non solo per la presenza di Emilio Comici -, fra cui anche celebri scalatrici come Bianca Di Beaco e Tiziana Weiss, uomini di cultura come Spiro Dalla Porta Xidias, arrivando, nel presente, a Mauro Corona e Roberto Mazzilis. Grandi pareti di roccia eccellente, decine e decine di falesie con vie di ogni difficoltà, splendidi paesaggi e luoghi particolari , incominciando dal Campanile di Val Montanaia, una vera icona verticale. Coordinati da Daniele Bucco, numerosi esperti e chiodatori ci parlano, in questo numero di Up climbing, delle principali possibilità verticali friulane, con informazioni tecniche dettagliate e raccontando, come nel caso di Erto e Casso, l’antica storia di queste falesie famose; da quelle ben note intorno a Trieste, alla zona di Tolmezzo, a quella di Tarvisio, alla Val Torre. Friuli a tutto tondo, dunque, senza dimenticare l’indoor e alcune interviste a chi sta scrivendo pagine importanti dell’arrampicata locale. Ecco così un percorso che segue un filo logico di volti, caratteri, luoghi, e non solo di appigli e appoggi, dagli antichi arrampicatori della Val Rosandra sino ai non meno celebri ragazzi dello zoo di Erto, per arrivare infine alle soglie del livello 9 attuale.