giardiniere giard
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PROGETTAZIONE COSTRUZIONE GESTIONE E MANUTENZIONE PROFESSIONALE DEGLI SPAZI VERDI
N° 020
IL
Gennaio – Febbraio 2020
+TECNICHE
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Difesa delle piante, il nuovo regolamento fitosanitario europeo
La potatura dell’albero adulto in città
+PROGETTO
Un terrazzo a Milano, una stanza in più per tutte le stagioni
MERCATO
GIARDINAGGIO LA NUOVA RIVISTA
SMART
1 Meno infortuni
con “Sicuri sul prato” 2 Un festival per la salute delle piante a Torino 3 Carotature efficaci con Fiaba
IN UN BIENNIO PER ILINGIARDINIERE 100 MILIONI PIÙ IL VALORE DELLA CONVIVENZA Il professionista “ago della bilancia” nella gestione della coesistenza tra alberi e tappeto erboso in ambito urbano
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EDITORIA LE | 1
Il primo numero dell’anno è sempre una grande emozione. Un po’ per il periodo, tra un po’ sboccerà la primavera, e per chi si occupa di verde è come rinascere ogni volta (nel bene e nel male, nelle corse e nelle rincorse del quotidiano lavorativo). Un po’ perché è il primo di sei numeri che accompagneranno voi, i nostri lettori, per un intero anno. E infine perché questo è il ventesimo numero: una cifra tonda – ancora piccina, è vero – in grado di far capire che un pezzetto di strada è stata percorsa. Ma bando alle ciance, vediamo insieme cosa vi aspetta voltando pagina. Iniziamo con un articolo ottimista, a pagina 12, nel quale a parlare sono i dati raccolti e diffusi da Myplant & Garden, secondo i quali il mercato del giardinaggio in Italia è in crescita. Una fotografia che si trasforma in spunto di riflessione per i professionisti. A seguire, facciamo un breve riassunto del nuovo regolamento fitosanitario europeo, illustrando cosa cambia rispetto a prima; nei prossimi numeri faremo poi degli approfondimenti. Valerio Pasi, a pagina 16, vi dice tutto ciò che c’è da sapere sulla potatura dell’albero adulto in città, un intervento da conoscere nei minimi dettagli: non è ammessa improvvisazione! Subito dopo ecco un interessante progetto, quello di un terrazzo milanese, che ha visto all’opera un giardiniere evoluto, Sandro Degni, e Valentina Forges Davanzati, progettista del verde e agrotecnica dotata di uno sguardo attento all’estetica e alla funzionalità. E ancora, a pagina 54, riprendiamo un articolo pubblicato su Arbor, la rivista della Sia, Società Italiana di Arboricoltura, con cui collaboriamo: l’autore, Riccardo Dal Fiume, agronomo specializzato in tappeti erbosi, affronta un argomento di grande attualità, quello della convivenza tra alberi e tappeto erboso in ambito urbano. E spiega come il professionista, con le sue competenze, è un vero e proprio “ago della bilancia” nella gestione dei conflitti. Non mancano infine la sezione Smart, staccabile, a centro rivista, con soluzioni, tecnologie e novità ad hoc dei giardinieri “smart”, le scoperte vegetali, tra cui la camelia dedicata a Emilio Trabella, e il prontuario, che indica come trarre vantaggio dalla trasformazione digitale in atto nel settore finanziario. Per essere più competitivi.
di Francesco Tozzi
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È POSSIBILE UN G SENZA POLLINE?
on l’arrivo della primavera iniziano le sofferenze di molte persone allergiche ai pollini. Secondo recenti statistiche nei prossimi anni ci sarà un aumento della popolazione italiana affetta da riniti, starnuti ripetuti, sensazione di naso chiuso, ipersecrezione nasale, irritazione agli occhi e nei casi più gravi vere e proprie patologie dell’apparato respiratorio con attacchi d’asma. Il cambiamento climatico con l’aumento delle temperature porta un incremento della quantità di pollini rilasciati in atmosfera e alcune piante sensibili all’innalzamento della temperatura, come carpini, faggi e cipressi, creano problemi alle persone allergiche. Un’indagine dell’Ordine degli Agronomi e dei Forestali della Provincia di Firenze ha individuato le principali specie che causano i disturbi, come le graminacee che nell’82% dei casi producono sintomi di rinite e asma, il cipresso nel 24% rinite e congiuntivite, l’olivo nel 21% rinite e
Il giardiniere può contribuire a migliorare la qualità della vita degli allergici introducendo quei “correttivi” con nuove aree verdi o sostituendo piante ammalate, ammalorate, con piante non allergeniche 6
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asma e la parietaria nel 19% rinite e asma. Altre specie allergeniche indicate per famiglie sono le Composite (ambrosia e artemisia), Corylacee (nocciolo e carpino), le Fagacee (leccio, farnia, castagno e faggio) e le Betulacee (betulla e ontano). È dunque possibile progettare un giardino senza polline? Può l’attività del giardiniere contribuire a migliorare la qualità della vita di queste persone? Io penso di sì, iniziando a intervenire in quei luoghi come ospedali, case di cura ma anche scuole di infanzia e piccoli spazi pubblici fino ad arrivare a giardini privati, introducendo quei “correttivi” con nuove aree verdi o sostituendo piante ammalate, ammalorate, con piante non allergeniche. La diminuzione significativa degli allergeni nell’aria favorirebbe così una migliore qualità di vita del paziente allergico, che spesso nella bella stagione è costretto a vivere in luoghi chiusi e assumere farmaci.
N GIARDINO ?
Alcune specie non allergizzanti sono: Laurus nobilis, Rhus typhina, Punica granatum, Buxus sp., Lagerstroemia indica, Catalpa bignonioides come piano arboreo, oppure arbustivo come Osmanthus heterophyllus “Rotundifolius”, Euonymus europaeus, Chionanthus retusus, Cotinus coggygria ‘Royal Purple’, Hamamelis mollis ‘Goldcrest’, Cercidiphyllum japonicum, Viburnum carlesii, Viburnum opulus. Oppure il piano erbaceo potrebbe essere realizzato con erbe commestibili come Prunella vulgaris, Silene latifolia, Echium vulgare, Gypsophila Repens, Hyssopus officinalis, Origanum vulgare, Scabiosa atropurpurea, Thymus serpyllum, Thymus vulgaris. Naturalmente la ricerca potrebbe continuare e il lavoro in team con colleghi, agronomi, botanici e medici è importante e fondamentale per aiutarci a creare spazi esterni dalle qualità benefiche per la salute fisica e psichica. Tuttavia, anche il ruolo del giardiniere non è secondario nel promuovere una cultura del verde attenta alla salute delle persone e al contesto ambientale in cui opera.
di Marilena Baggio
Il cantiere
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In un biennio 100 milioni in più di Costanza di M Matteo
14 Difesa delle piante, le novità di V Viola Delfino
16 La potatura dell’albero adulto in città
testo, disegno e foto di Valerio Pasi testo
22 La stanza in più
32 Radici sane e forti di N Nora Adamsberg
di Daniela Stasi
34 L’elettrica versatile
smart
35 Curare e preservare
28 Il futuro in anticipo di Daniela Stasi
30 Gestione del verde efficiente di Viola Delfino
di IIrene Nuvola
di N Nora Adamsberg
36 Più (in)formazione, meno infortuni di Viola Delfino
38 Bello e possibile di Irene Nuvola
40 La salute delle piante
tra scienza e divulgazione di Costanza di Matteo
42 Carotature efficaci di Viola Delfino
gestione
46 Nuove professioni
e nuove professionalità
di Giancarlo Introzzi, Giovanni Rossoni
48 Riconoscimento accademico
SOMMARIO N°020
per i professionisti degli alberi
di P Paola Martinelli, Micaela Lopalco
50 Buone pratiche di Daniela Stasi
52 L’importanza di fare rete di Daniela Stasi
N˚ 020 GENNAIO / FEBBBRAIO 2020 DIRETTORE RESPONSABILE Francesco Tozzi / f.tozzi@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Daniela Stasi / d.stasi@laboratorioverde.net COLLABORATORI Nora Adamsberg, Marilena Baggio, Giorgio Barassi, Bianca Belfiore Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Jurg Burger, Riccardo Dal Fiume Camillo De Beni, Viola Delfino, Costanza di Matteo, Giancarlo Introzzi, Micaela Lopalco, Paola Martinelli, Marta Meggiolaro, Irene Nuvola, Valerio Pasi, Andrea Pellegatta, Anna Piussi, Matteo Ragni, Giovanni Rossoni
di Riccar Riccardo Dal Fiume, in collabor collaborazione con la rivista Arbor*
sCOPERTE
58 Lotta agli organismi nocivi con un click
di N Nora Adamsberg
59 A dir poco fenomenale! di M Matteo Ragni
60 Una camelia
per Emilio Trabella di IIrene Nuvola
61 Come una favola a lieto fine di Bianca Belfiore
62 Un pieno di colore a bassa manutenzione
di M Matteo Ragni
rubriche
05 Editoriale/1
di Francesco Tozzi
06 Editoriale/2
di M Marilena Baggio
44 News 63 Prontuario
GRAFICA Testo&Immagine snc / testoeimmagine@fastwebnet.it PRODUZIONE E SEGRETERIA Katiuscia Morello / k.morello@laboratorioverde.net COMUNICAZIONE DIGITALE Irene Accattino / promozione@laboratorioverde.net PROMOZIONE E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net STAMPA Ciscra spa, Via San Michele 36, Villanova del Ghebbo (RO) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via Pasubio 16, 21020 Brebbia (VA) Tel. 0332 989211 - fax 0332 773850 www.laboratorioverde.net - info@laboratorioverde.net Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato presso il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171. Spedizione Posta Target Magazine autorizzazione LOMBARDIA/00202/02.2014/CONV.
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54 Il valore della convivenza
Laboratorio
verde
Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior AMMINISTRATORE UNICO Francesco Tozzi SEGRETERIA GENERALE Katiuscia Morello Edizioni Laboratorio Verde srls edita i seguenti prodotti: • GreenUp • Flortecnica e vivaismo • Bio Agenda • I Quaderni di greenup • Bio Calendario Rappresentante e collaborazioni: • floorewall.com Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.
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CONTRIBUTI
MARILENA BAGGIO
CAMILLO DE BENI
Architetto, paesaggista, esperta in architettura del benessere e spazi a verde terapeutico. Titolare dello Studio Greencure, ha al suo attivo diversi progetti per luoghi di cura e infanzia, ospedali, ambiti rurali e paesaggi culturali, aree ambientali critiche, parchi urbani e giardini privati. Ha vinto diversi concorsi di paesaggio e pubblicato articoli. Docente di corsi di specializzazione per studenti di medicina per il Centro di Bioclimatologia Medica e Medicine Naturali, Centro Collaborante OMS, Università degli Studi di Milano. Dal 2013 collabora con lo Studio Mario Cucinella Architects.
Dottore agronomo e specialista nella gestione agronomica dei manti erbosi, con una ventennale esperienza nell’uso di prodotti naturali e biologici per la cura del verde ornamentale in ambito pubblico e privato. Ha contribuito, già dalla fine degli anni ’90, a introdurre e sviluppare protocolli per l’uso di biotecnologie e di metodologie finalizzate all’incremento di bio-fertilità nei terreni, con l’applicazione di micorrize, batteri benefici, antagonisti naturali per le patologie fungine e biostimolanti per l’incremento della vitalità nelle piante e nei manti erbosi.
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JESSICA BERTONI
VALERIO PASI
Consulente e collaboratrice. Laureata in Economia e Commercio, abilitata alla professione di dottore commercialista, sulle nostre testate ci svela, in modo semplice e diretto, come si può stare sempre informati anche sui temi più ostici. Suoi gli argomenti economici, finanziari e amministrativi.
Dottore agronomo, da più di 20 anni si occupa principalmente di verde ornamentale e di pianificazione del territorio per gli aspetti legati all’agricoltura e alle foreste. Diversi gli ambiti: consulenza agronomica, di lotta integrata e biologica alle aziende di produzione nel settore florovivaistico, orticolo e dei piccoli frutti; valutazione dei rischi legati alla stabilità degli alberi pubblici e privati; attività inerenti le trasformazioni territoriali quali quelle di boschi, progetti del verde, sistemazioni idraulico-forestali; consulenza alle pubbliche amministrazioni.
ANNA PIUSSI
MATTEO RAGNI
Toscana d’America dall’elegante sensibilità maturata con un Bachelor of Arts presso New York University; seguito da un Phd in storia dell’arte presso la prestigiosa Oxford University, ci insegna come vedere il mondo e scoprire quello che di bello esiste. Garden designer, insegnante di storia di giardini. Medaglia di bronzo al Chelsea Flower Show 2013 e miglior giardino a Orticolario 2012.
Si è diplomato presso la Scuola di Minoprio come agrotecnico, e dopo aver seguito due progetti di sviluppo agricolo prima in Kosovo e poi in Libano, è rientrato in Italia e si occupa di rappresentare alcune aziende israeliane e olandesi leader nella produzione di giovani piante. Lavora anche come consulente per imprese floricole e vivaistiche, soprattutto in materia di scelte assortimentali e piani colturali. Da oltre cinque anni è, prima collaboratore, poi consulente tecnico-editoriale per le riviste GreenUp e Flortecnica e vivaismo di Edizioni Laboratorio Verde.
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IL CANTIERE | mercato
In un biennio
I dati raccolti e diffusi da Myplant & Garden parlano chiaro, il mercato del giardinaggio in Italia è in crescita. Una fotografia che diventa spunto di riflessione per i professionisti di Costanza di Matteo
Myplant & Garden 2020 26-28 febbraio Fiera Milano-Rho www.myplantgarden.com
TEMPO DI LETTU R A: 5 minuti
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isseminare il verde dove il verde non c’è, è possibile solo incrementando gli investimenti nel settore. E così il mercato delle vendite del gardening italiano nel 2019 ha raggiunto la quota di 2,863 miliardi di euro di controvalore: 100 milioni di euro in più in due anni (2017-2019). Il dato è diffuso da Myplant
LA SALVAGUARDIA AMBIENTALE CAMBIA IL MERCATO In base ai dati raccolti da Myplant, prosegue la crescita delle vendite di prodotti vegetali biologici, legati alla diffusione sia di tematiche ambientali sia di microproduzioni agroalimentari domestiche, incentivate a loro volta dall’incremento delle vendite di kitchen-garden e da sistemi tecnologici smart e a controllo da remoto. Dai tosaerba robotizzati agli impianti di irrigazione automatizzati, agli utensili elettrici per il giardinaggio, spazio a tutto ciò che concilia minore sforzo fisico e impegno temporale.
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& Garden, il salone internazionale del verde in programma a Fiera Milano-Rho dal 26 al 28 febbraio. «È il livello più alto registrato da anni. In base alle nostre proiezioni il trend si prospetta positivo almeno sino al 2022 – fanno sapere gli organizzatori di Myplant – Il giardinaggio si configura sempre più, in Italia come nel resto del mondo, come un fenomeno urbano, sostenuto da nuove tecnologie, reti di vendita sempre più capillari e digitali e a un sentire comune che richiama al benessere, alla sostenibilità e alla gratificazione personale».
GRAZIE AL VERDE PIÙ VALORE ALLE CITTÀ
Il giardinaggio, pur essendo un mercato piuttosto maturo in Italia e negli altri Paesi dell’Europa
o 100 milioni In piÙ occidentale, sta vivendo una primavera, soprattutto in ambito urbano, analogamente a quanto si registra dall’altro capo del mondo, in Usa, Cina e Giappone in primis. Non si dimentichi tra l’altro che tra un decennio il 70% della popolazione italiana vivrà nei centri urbani. Ovunque le nuove realizzazioni edilizie cercano di contemplare quote di giardini condivisi e ampie balconate, e molte municipalità incentivano la realizzazione non solo del verde verticale, ma anche dei tetti verdi. Un green trend che alimenta anche nuove economie: gli immobili dotati di balconate e verde perimetrale fanno registrare un incremento di richiesta e valore che oscilla tra il 18 e il 30%.
IL CANTIERE | normative PIÙ CONTROLLI Insieme alle norme sul nuovo regime fitosanitario è entrato in vigore il regolamento 2017/625/UE che definisce le modalità di effettuazione dei controlli ufficiali anche in materia di sanità delle piante. È previsto che gli operatori professionali siano soggetti a regolari controlli da parte dell’autorità competente, la cui frequenza può cambiare qualora l’operatore si doti di un Piano di gestione dei rischi connessi agli organismi nocivi.
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ome si sa, di recente è entrato in vigore il Regolamento 2016/2031/ UE sul nuovo regime fitosanitario europeo. E come spesso capita, al recepimento di una nuova norma, regna la confusione più totale. In questo breve articolo ci limiteremo a darne notizia: ci occupiamo di informazione, non possiamo esimerci. Nei prossimi numeri torneremo sulla questione con interviste e approfondimenti.
GLI OBIETTIVI
Le piante garantiscono l’80% del cibo di cui ci alimentiamo e il 98% dell’ossigeno che respiriamo. La loro salute è però minacciata da specie dannose, i cui rischi di introduzione nel territorio dell’Unione europea Per saperne sono aumentati a causa della di più vai globalizzazione degli scambi al sito web commerciali e dei cambiamenti politicheagricole.it climatici. Gli organismi nocivi (batteri, funghi, virus, nematodi, insetti), come abbiamo scritto più volte sulle pagine della nostra rivista, possono avere conseguenze decisamente negative sulla qualità della vita e sull’economia: senza andare
nello specifico, ricordiamo solo che, nel complesso, nel nostro Paese, si sono verificate oltre 20 emergenze fitosanitarie. Ed eccoci all’obiettivo del nuovo assetto normativo: contrastare tali organismi ed evitare che ne giungano altri. Come? Mediante l’introduzione di nuovi obblighi per tutti gli attori della filiera, da chi importa a chi moltiplica e commercializza vegetali, con la modifica dell’organizzazione dei servizi fitosanitari nei vari Paesi membri, delle procedure di sorveglianza messe in atto dai servizi ufficiali, della responsabilità diretta dei produttori sulla sanità dei vegetali. Autorità competente per la protezione delle piante è il Servizio Fitosanitario Nazionale.
LE MODIFICHE
Ecco le principali modifiche apportate dal nuovo contesto normativo fitosanitario: estensione dell’obbligo del passaporto fitosanitario a tutte le piante da impianto; maggiori responsabilità degli operatori professionali autorizzati all’emissione del passaporto delle piante; in caso di sospetto della presenza di un organismo nocivo, gli operatori professionali hanno l’obbligo di informare subito il servizio fitosanitario competente e adottare tutte le misure precauzionali per impedirne la diffusione; modifica dei sistemi di tracciabilità, ossia ogni operatore professione che acquista o vende piante (e prodotti delle piante) deve registrare tutti i dati che gli consentono di identificare il fornitore o l’acquirente di ogni unità movimentata; inasprimento delle condizioni per l’importazione da Paesi terzi e controlli frontalieri rafforzati (l’importazione è consentita unicamente se tale materiale è scortato da un certificato fitosanitario); nuova catalogazione degli organismi nocivi in quattro categorie principali (organismi da quarantena, organismi da quarantena rilevanti per la UE, organismi da quarantena rilevanti per la UE prioritari, organismi nocivi regolamentati non da quarantena).
Difesa delle piante,
le novità Un breve riassunto del nuovo regolamento fitosanitario europeo. Perché è stato introdotto e cosa cambia rispetto a prima 14
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di Viola Delfino
IL CANTIERE | tecniche
Seccume distale.
la potatura TEMPO DI LETTU R A: 13 minuti
dell’albero a dell
Un intervento da conoscere nei minimi dettagli, senza alcuna improvvisazione. Ecco tutto ciò che c’è da sapere testo, disegno e foto di Valerio Pasi
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a fase adulta di un albero è quella intermedia tra la fase giovanile e quella di senescenza: si caratterizza per la forte crescita. Anche il fusto e l’apparato radicale tendono a crescere molto, secondo le disponibilità di spazio, elementi nutritivi e acqua. Per la maggior parte delle specie arboree, la crescita dei rami e con essi la crescita della massa dell’albero è destinata a regredire con l’avanzare del tempo. Nella fase adulta l’albero tende a costruire una chioma stabile, raggiungendo la massima altezza. In realtà anche l’albero adulto può iniziare a disfarsi dei rami più interni della chioma, se questi non riescono a effettuare una sufficiente fotosintesi o se non sono più utili. Nella fase adulta l’albero è reattivo ai mutamenti ambientali, nella misura determinata dalla propria specie. La potatura
fase giovanile
fase adulta
dell’albero adulto persegue lo scopo di assecondare la costruzione di una chioma stabile e di adeguare la crescita in modo da contenerla a seconda degli spazi limitati dalle esigenze antropiche. Perciò consiste essenzialmente nella rimozione e/o nel contenimento di quelle parti della chioma che potrebbero diventare instabili in futuro. Possiamo quindi ricomprendere nella potatura dell’albero adulto la riduzione o la rimozione dei rami non graditi, di quelli morti, di quelli danneggiati, di quelli codominanti, di quelli instabili, di quelli che sfregano contro il fusto o contro altri rami, di quelli che sono a distanza troppo ravvicinata e non hanno spazio sufficiente per lo sviluppo, di quelli che hanno portamento fortemente verticale, dei ricacci, dei rami epicormici, dei succhioni e dei polloni, delle piante che crescono sull’albero o negli invasi creati dalle biforcazioni.
fase di senescenza
senescenza avanzata
o adulto in città I rami danneggiati vanno riconosciuti quando si effettua la potatura: essi rappresentano un pericolo anche elevato e quindi vanno valutati i necessari provvedimenti N°020
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IL CANTIERE | tecniche
La potatura dell’albero adulto consiste nella rimozione e/o
nel contenimento di quelle parti della chioma che potrebbero diventare instabili in futuro
COSA FARE IN CASO DI RAMI MORTI
Ferite.
Nell’albero adulto i rami morti sono presenti per lo più all’interno della chioma, dove l’irraggiamento è molto limitato e quindi non sufficiente per la fotosintesi. Spesso i rami in procinto di disseccare presentano un ingrossamento basale circolare, un collare che si forma per meglio difendere i tessuti legnosi del fusto da eventuali attacchi fungini a carico dei rami soprastanti, una volta privi di vitalità. L’asportazione dei rami morti o in corso di disseccamento va effettuata rispettando il collare e quindi recidendo i rami al di sopra di esso, il più vicino possibile per non lasciare monconi. Se si dovesse operare con un raccorciamento anziché con la soppressione, il risultato sarebbe quello di produrre altri rami secchi, in quanto
ATTENZIONE AI RICACCI E ALLE “PIANTE SUGLI ALBERI” A volte in caso di danneggiamento, accorciamento o potatura non corretta si sviluppano ricacci, ovvero nuovi rami che si originano da gemme latenti situate più internamente. Se non hanno utilità si effettuerà la loro soppressione, mentre se sono utili per la ricostituzione di una chioma danneggiata dovranno essere guidati nella crescita, scegliendo nel tempo il ricaccio migliore allo scopo. La completa soppressione di tutti i ricacci, tuttavia, avrà come risultato una nuova emissione, per cui saranno necessari più interventi. I ricacci più pericolosi sono quelli verticali in quanto tendono a reiterare (reiterazione = duplicazione delle sequenze di sviluppo e dei gradienti di vigore associati ad alcuni assi con altri assi portanti), appesantendo eccessivamente la branca sulla quale sono inseriti. È necessario quindi sopprimerli o ridurli a seconda del loro diametro. Anche la vegetazione presente sugli alberi va controllata: l’edera va rimossa prima che il suo peso diventi eccessivo o che ricopra la chioma provocandone il disseccamento per mancanza di luce. È bene reciderla alla base del fusto stando attenti a non danneggiarlo in alcun modo, per poi rimuoverla dal resto del fusto e della chioma. Si può anche ricorrere a un intervento di diserbo mirato (interpellare uno specialista con specifica attrezzatura per l’infusione negli alberi). Nello stesso modo vanno eliminate le altre piante rampicanti (clematide, glicine, caprifoglio, luppolo, ecc.), quelle parassite come il vischio e quelle che crescono nelle sacche che si formano tra le inserzioni delle branche come la Palma di Fortune, il ligustro, l’acero, il lauroceraso, ecc.
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DA POTARE
Torsione rottura.
Rami e cavi.
inevitabilmente un ramo indebolito per mancanza di luce o per altre cause, se raccorciato, accelera il disseccamento e quindi occorre poi ritornare a finire il lavoro l’anno successivo. Qualora invece vi sia un ramo in via di disseccamento all’esterno della chioma, il taglio va effettuato nel punto dove presumibilmente morirà e in presenza di una biforcazione (taglio di ritorno) in modo da lasciare un altro punto vegetativo vitale. Se dovessero esservi molti rami in procinto di morire nella porzione esterna della chioma significa che la vitalità della pianta è in regressione, totalmente o localmente, e bisogna cercare di comprenderne le ragioni, in modo da supportare la crescita della Monconi.
pianta combattendo eventuali malattie o parassiti o apportando nutrienti o altro. Comunque, in questi casi bisognerà operare un diradamento o una riduzione della chioma, anticipando quindi le operazioni caratteristiche di un albero in fase di senescenza.
RAMI DANNEGGIATI, INSTABILI E CODOMINANTI
Altri rami da asportare sono i rami danneggiati da malattie, parassiti, grandine, vento, folgore, ferite o rotture da cause esterne (per lo più antropiche). I rami danneggiati vanno riconosciuti quando si effettua la potatura: essi rappresentano un pericolo anche elevato e quindi vanno valutati i necessari provvedimenti. I piccoli danni sono soggetti solitamente ad autoriparazione in quanto l’albero tende ad isolarli. I rami danneggiati di diametro inferiore a cinque centimetri possono essere asportati senza grossi problemi, purché ciò venga fatto correttamente. Per quanto riguarda invece il danneggiamento di grossi rami, bisogna fermarsi e riflettere sul da farsi: se ad esempio il danno riguarda una grossa branca principale e questa non può essere rimossa senza causare un danno ancora maggiore, bisognerà raccorciarla in modo da limitare la crescita futura e, se utile e possibile, si opererà anche un consolidamento con un cablaggio statico. Altri rami da rimuovere sono quelli che presentano instabilità, come i rami con conformazione a “S” o quelli con curvatura convessa verso
• Rami non graditi, morti, danneggiati, instabili • Rami codominanti • Rami che sfregano contro il fusto o contro altri rami • Rami a distanza ravvicinata senza spazio sufficiente per lo sviluppo • Rami con portamento verticale • Ricacci • Rami epicormici • Succhioni e polloni • Piante che crescono sull’albero o negli invasi creati dalle biforcazioni
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IL CANTIERE | tecniche
COME GESTIRE LE ALBERATURE STRADALI
Succhione reiterazione.
l’alto, in quanto facilmente soggetti a rottura per fessurazione longitudinale. Parlando della potatura di formazione (numero 019, pag. 16) abbiamo evidenziato come sia necessario mantenere lo sviluppo della frecciaPiantina guida: anche nella potatura nella cavità. dell’albero adulto si dovrà perseguire questo obiettivo, andando a sopprimere i rami codominanti più deboli a vantaggio di quello più forte e centrale nel caso in cui non raggiungano i cinque centimetri di diametro, e raccorciandoli in caso contrario. Anche i rami con corteccia inclusa o quelli che crescono in verticale vanno trattati nello stesso modo di quelli codominanti. La spalcatura, come nella formazione, è un’operazione da proseguire anche nell’età adulta con le stesse regole viste per la potatura di allevamento.
Un’ultima considerazione riguarda la fase adulta degli alberi che fanno parte dei filari a lato delle strade. La fine della fase adulta coincide spesso con la massima utilità dell’albero in termini sia di mitigazione climatica che in termini economici. Con la fase di senescenza, infatti, la chioma si riduce e con essa anche l’attività fotosintetica e di riduzione degli inquinanti e delle polveri, diventano più frequenti e onerosi gli interventi di potatura e soprattutto tende ad aumentare il pericolo rappresentato dall’albero o dalle sue parti. Un modello di gestione delle alberate prevede che alla fine della fase adulta si provveda alla sostituzione totale degli alberi, in modo da minimizzare i costi e massimizzare i vantaggi in termini di mitigazione ambientale nel senso più ampio. Questo modello di gestione nel nostro Paese non viene seguito, anzi si segue il modello contrario, ovvero la gestione sino alla fine della vita dell’albero dopo numerosi e improbabili “accanimenti terapeutici” e dopo aver esposto la popolazione a elevati rischi derivanti dalla presenza di piante con alto pericolo. Questo modo di approcciarsi alla gestione delle alberature genera quasi sempre filari disetanei, con gestione ancora più complessa e poco edificante sotto il profilo paesaggistico. Inoltre, l’invecchiamento inevitabile delle alberature porta inesorabilmente al punto in cui tutti o quasi i filari dovranno essere sostituiti contemporaneamente, con l’impossibilità di farlo per ovvia mancanza di fondi. È opportuno quindi trovare un approccio migliore e diverso per la gestione delle alberature stradali, diminuendo sensibilmente i rischi per gli utenti.
DA SAPERE (E DA FARE) Spesso su alcune specie (es. faggio, carpino) troviamo rami che si incrociano o che sfregano tra loro, causando ferite che sono la via preferenziale di penetrazione dei patogeni fungini agenti di carie del legno. Ogni tanto capita che i rami vicini finiscano per saldarsi (anastomosi), ma la giunzione non è meccanicamente molto stabile. Pertanto, occorre provvedere alla rimozione precoce di tali rami quando non hanno ancora raggiunto i cinque centimetri di diametro, come di quelli che crescono troppo vicini, in quanto non potrebbero comunque svilupparsi in futuro. Se invece fossero più grandi, meglio limitarsi al loro raccorciamento.
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N°020 Rami con conformazione a “S”.
IL CANTIERE | progetto
TEMPO DI LETTU R A: 13 minuti
La stanza T re caffè e tre brioche, grazie. Inizia così l’incontro con Valentina Forges Davanzati e Sandro Degni, in un bar milanese, una mattina di gennaio. Sotto un cielo che non sapeva da che parte stare, se farsi baciare dal sole o se riempirsi di nuvole. Un incontro di lavoro, programmato da tempo. Avevo saputo di un loro interessante progetto e mi sarebbe piaciuto raccontarlo su queste pagine, per voi lettori. Ma non è mica facile fare comprendere a una giornalista non tecnica (io) i dettagli di un lavoro. Ed ecco lo stupore, loro ci sono riusciti perfettamente. Anzi, hanno fatto molto molto di più. Valentina, progettista del verde e agrotecnica dotata di una visione attenta all’estetica e alla funzionalità, e Sandro, giardiniere evoluto, grazie alla loro passione, sono riusciti a farmi entrare nel dietro le quinte del loro progetto; a farmi sentire il profumo delle piante scelte, a far camminare il mio sguardo sui dettagli più minuti e
sugli accorgimenti adottati. E ora tocca a me, nelle righe seguenti farò del mio meglio per riportare gli appunti raccolti.
LA SFIDA DEI PICCOLI SPAZI
Il progetto, al cui layout ha collaborato Tiziana Giansiracusa, riguarda la sistemazione a verde di un terrazzo a Milano, a Greco, quartiere storico nella zona nord-orientale della città. È una realizzazione pensata per una giovane coppia che ha chiesto un allestimento che richiamasse la vegetazione della macchia mediterranea tipica della loro terra, la Sardegna, nella scelta degli accostamenti, dei colori e dei profumi intensi. «Il terrazzo si affaccia sull’incrocio dei binari – spiega Valentina Forges Davanzati – e il passaggio dei treni, seppur rado, fa diventare il panorama affascinante e particolare, tale da rendere piacevole il relax, su un comodo divano in prossimità di
Il terrazzo è legato all’appartamento, non è un’appendice, è uno spazio utilizzabile, vivibile, un luogo dove stare 22
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Ecco a voi la sistemazione a verde di un terrazzo milanese. Un lavoro interessante, che fa comprendere quanto sia importante valorizzare i piccoli spazi. Abbiamo intervistato gli autori dell’intervento, la progettista Valentina Forges Davanzati e il giardiniere Sandro Degni di Daniela Stasi
a in più una cortina verde opportunamente interrotta sulle viste più significative». L’idea era proprio quella di dare valore a uno spazio piccolo, di creare un prolungamento della casa, di considerarlo un tutt’uno con l’interno e di consentire a chi ci abita di usufruirne tutto l’anno, e non solo in primavera e in estate. «Per chi progetta, più lo spazio è piccolo e più la sfida è maggiore – continua Valentina – Il terrazzo è legato all’appartamento, non è un’appendice, è uno spazio utilizzabile, vivibile, un luogo dove stare. Non solo, dall’interno la vista sull’esterno deve essere appagante, e viceversa, come se non ci fossero finestre. Un terrazzo se ben allestito e ben illuminato, “allarga” gli ambienti». È completamente d’accordo Sandro Degni, specializzato proprio in terrazzi, che aggiunge: «Spesso ci si limita ad arredare con le balconette perché non si crede nelle potenzialità del terrazzo. Se ben ideato, invece, è uno spazio che si riesce a vivere otto mesi all’anno. Diventa una stanza in più. Certo, un terrazzo presenta una serie di problematiche: innanzitutto è un ambiente forzato, segue logiche e dinamiche differenti rispetto al giardino. E qui entra in gioco la competenza: un
VALENTINA FORGES DAVANZATI, IL VERDE NELLE SUE MILLE SFUMATURE Davvero difficile condensare in poche parole il percorso professionale di Valentina Forges Davanzati, progettista del verde, agrotecnica, docente, curatrice di contenuti editoriali. Fil rouge è il verde, sì, perché anche dietro a una cattedra Valentina parla di piante, svelandone tutti quegli aspetti poco noti ai più. Primo passo del suo cammino, nel 1990, il diploma di agrotecnico all’Istituto Statale per l’Agricoltura di Milano, per poi fare le valigie per Londra e seguire il corso di garden design al The Royal Botanic Gardens Kew tenuto dal celebre progettista John Brookes. Tornata in Italia, affina la propria specializzazione seguendo diversi corsi tenuti da rinomati accademici e architetti. Acquisiti gli strumenti del mestiere, inizia la sua carriera di docente in varie realtà milanesi (per appassionati, addetti ai lavori, persino per bambini) e l’attività editoriale su tematiche legate al verde con case editrici e testate, tra cui Istituto Geografico De Agostini, Mediaset TGcom, Gardenia e altre. La sua prima attività è chiaramente quella di progettista, sia in ambito privato (residenziale e aziendale) che in quello pubblico (facebook.com/Valentina facebook.com/Valentina Forges Davanzati Progettazione del verde e del paesaggio): è in questo contesto che esprime tutta la sua creatività, tingendo di verde quello che prima del suo tocco era grigio. N°020
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In queste pagine le foto del terrazzo scattate in diverse stagioni.
OCCHIO A • Scelta delle piante • Scelta dei materiali, più resistenti possibile • Logistica del cantiere • Visione futura del terrazzo • Responsabilizzazione del cliente
su misura che, nella parte di fondo, come delle quinte, dividono la zona ATTENZIONE di “soggiorno all’aperto” (arredata con ALLA MANUTENZIONE un divano, due poltrone, un tavolo e Nel progettare il terrazzo un tavolino) da un’area più funzionale, è stata presa in considerazione dedicata alla cura delle piante officinali. anche la manutenzione, In questo modo è stato creato un aspetto fondamentale. ambiente raccolto, protetto dal verde, Quella prevista è poco ma nel contempo è stata mantenuta la impegnativa: costante vista. Insomma, è stato trovato il giusto apporto idrico, concimazioni equilibrio tra arredo e verde, tra estetica e dalla ripresa vegetativa funzionalità. in primavera all’inizio dell’inverno, potatura Lee piante sia arbustive che rampicanti di pulizia dal secco. giardiniere, infatti, per (approfondimento nel box “Le piante poter lavorare bene sui scelte”), sono per lo più sempreverdi, terrazzi deve conoscere come il Myrtus communis ‘Microphylla’ perfettamente le piante, il dalle foglie intensamente profumate, Daphne loro comportamento. E a tal proposito è necessaria odora, arbusto che produce a fine inverno fiori una formazione sul campo, specifica. In un estremamente profumati, e l’Helycrisum italicum, terrazzo, infatti, la scelta della pianta è un elemento caratterizzata dall’inconfondibile profumo della fondamentale: se non si sa come si comporterà fioritura, aromatica e un po’ agrodolce. una volta messa a dimora, è difficile riuscire a fare CAPIRE L’AMIMA DELLO SPAZIO progetti longevi». «Per costruire il progetto, per me, è fondamentale EQUILIBRIO ascoltare i clienti. Mettersi al loro posto, comprendere ciò di cui hanno davvero bisogno – TRA ARREDO E VERDE Nel concreto lo spazio, con una superficie totale dichiara Valentina – In questo caso era importante di 30 metri quadri, è stato valorizzato scegliendo evocare i luoghi delle loro origini, inserire nel fioriere non ingombranti ma particolarmente terrazzo pezzetti della loro storia. Ho fatto il capienti dal colore caldo, naturale, il testa di moro, possibile per rendere il terrazzo bello, piacevole una gradazione scura di marrone. Fioriere realizzate e funzionale». E anche su questo aspetto, Sandro
SANDRO DEGNI, COMPETENZA E DEDIZIONE Un curriculum lungo e denso, quello di Sandro Degni, un intreccio ben architettato di conoscenza tecnica, sapere botanico e dedizione. Tutto ha inizio con il corso di realizzazione e manutenzione per parchi e giardini della Scuola Agraria del Parco di Monza, al quale segue nel 1998 la fondazione dell’azienda 100giardini (www.100giardini.it). Lavora così con diversi studi di architettura e garden center di Milano e provincia: tra le numerose collaborazioni, la più intensa e costante è quella con la garden designer Cristina Mazzucchelli, che porta alla formazione di Giga-G, un gruppo di quattro professionisti con i quali, nel 2013, realizza il progetto “Locus genii”, vincitore del Festival Internazionale dei Giardini, che si tiene ogni anno nel parco del Domaine di Chaumont-sur-Loire, in Francia. Fonda poi la società cooperativa Verde Officina, concretizzando il sogno di uno studio di progettazione. Il resto, quello che non è scritto nero su bianco su un cv, è passione, con la “P” scritta a caratteri cubitali. Nel caso di Sandro una vera e propria mania per il verde, quell’“ossessione buona” che da piccino ti fa trasformare la casa in serra e che ti fa esclamare, quando sei alto un metro e poco più, «da grande voglio fare il giardiniere». Un obiettivo mai tradito, anzi voluto, sudato, abbracciato.
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Un giardiniere per poter lavorare bene sui terrazzi deve conoscere
perfettamente le piante, il loro comportamento procede con lo stesso modus operandi: «Durante il primo sopralluogo cerco sempre il genius loci, mi riservo un momento per capire quel luogo cosa sta comunicando. Poi, sì, è fondamentale il dialogo col cliente, capire come ha intenzione di vivere il terrazzo, se lo userà per aperitivi con amici o se ha bambini che ci giocheranno. Anche a me piace lavorare con la provenienza delle persone, per scegliere piante che ricordano casa. Poi passo agli aspetti tecnici, i punti acqua, i punti luce, etc». A tal proposito, quali sono state le principali problematiche tecniche? Risponde Sandro: «Questo è un terrazzo mediterraneo, con piante che hanno bisogno di tanto sole. Eravamo quindi legati alle esposizioni, era necessario equilibrare bene la scelta delle piante per l’estate e per l’inverno. Un altro aspetto tecnico non semplice è la gestione delle irrigazioni, sia per quanto riguarda l’impianto in senso stretto, sia per il suo impatto estetico. Per
prima
l’irrigazione, inoltre, è sempre necessario insegnare ai clienti come gestirla nella quotidianità, in genere lascio sempre istruzioni dettagliate. Da ricordare anche le consuete problematiche da cantiere, dalle tempistiche di consegna delle piante, note ai noi addetti ai lavori ma non al cliente, fino alla logistica propria dei condomìni, a partire dal passo carrabile e dal custode».
RUOLI COMPLEMENTARI
Durante la “chiacchierata” è emersa più volte l’importanza del rapporto tra progettista e giardiniere. Un dettaglio che fa davvero la differenza nella buona riuscita del lavoro. Sono due competenze differenti, una complementare all’altra, non in competizione. Il progettista ha la visione d’insieme, il giardiniere ha l’occhio tecnico, ci deve essere
dopo
IL CANTIERE | progetto
confronto. Per entrambi è anche fondamentale trasmettere al cliente il senso di responsabilità: le piante non sono oggetti, sono esseri viventi, quindi
per la “vita” del terrazzo nel tempo sono determinanti anche le sue azioni. Un fatto che può sembrare scontato, ma che non lo è affatto.
LE PIANTE SCELTE Ecco la panoramica delle piante inserite nel progetto, con alcune scelte inusuali per un terrazzo. Consideratela una tavolozza da cui prendere spunto per le vostre future realizzazioni. ◗ Citrus limon: non ha bisogno di presentazioni, ovunque, in un giardino o in un terrazzo, evoca paesaggi assolati. ◗ Helycrisum italicum: pianta perenne con portamento cespuglioso, alta 30-40 cm, di colore grigio-biancastro, tomentosa. In inverno la parte vegetativa della pianta sparisce per ricomparire la primavera successiva; l’infiorescenza è un corimbo composto da numerosi capolini conici. ◗ Raphiolepis umbellata: cresce a 1,5 m di altezza e larghezza, è un arbusto semi-sempreverde con foglie ovali lucide e fiori bianchi profumati, a volte tinti di rosa, all’inizio dell’estate e talvolta in autunno fino ai primi freddi. ◗ Salvia microphylla ‘Blue Note’: perenne sempreverde dal fiore blu-violaceo da giugno a novembre. Predilige il sole. Per favorire la fioritura togliere i fiori secchi. ◗ Lonicera fragrantissima: conosciuta come caprifoglio, è una caducifoglia rampicante che si sviluppa fino a tre metri di altezza. Ha lunghi fusti sottili, leggermente arcuati, densamente ramificati; i nuovi rami sono di colore porpora scuro; le foglie sono ovali, lunghe 4-5 cm, di colore verde scuro. In gennaiofebbraio produce numerosi fiori bianchi o crema, molto profumati, che sbocciano penduli al di sotto dei rami. In primavera ai fiori seguono le bacche, simili a olive, verdi e poi rossastre in estate. Queste piante perdono le foglie tardi (dicembre-gennaio), tanto che in luoghi con inverni miti si comportano da sempreverdi. Possono sopportare anche periodi di siccità e si accontentano delle piogge. ◗ Daphne odora: un arbusto sempreverde dalle foglie ovali, appuntite, abbastanza coriacee, di colore verde scuro; a fine inverno o inizio primavera, all’apice dei rami, produce piccoli fiori rosa, molto profumati, che vengono utilizzati in Giappone per profumare la biancheria.
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◗ Myrtus communis ‘Microphylla’: arbusto sempreverde con portamento compatto, che può raggiunge il metro e mezzo d’altezza. Il fusto è rossiccio ma con il passare del tempo diventa grigiastro. Le foglie sono piccole, strette, lucide, di un verde scuro e se schiacciate emanano una gradevole fragranza. I fiori sono bianco crema, solitari, semplici e sbocciano da giugno a settembre. I frutti sono piccole bacche di colore nero-violaceo. ◗ Rosa banksiae ‘Lutea’: arbusto dal delicato profumo, con fiori gialli a rosette, doppi. Preferisce un’esposizione al sole, fiorisce a maggio-giugno e raggiunge un’altezza di due-tre metri. ◗ Acca sellowiana o Feijoa: arbusto sempreverde coltivato in Italia meridionale. Ha portamento arrotondato e ramificato, con crescita abbastanza lenta; la corteccia è liscia, di colore grigio chiaro. Le foglie sono verde chiaro, spesse, lucide e cuoiose, argentee sulla pagina inferiore. In primavera inoltrata produce grandi fiori bianco rosato, con lunghi stami rosso corallo; in estate ecco i frutti commestibili, di forma ovale allungata, lunghi 4-8 cm, di colore verde, talvolta soffusi di giallo o di arancio. ◗ Rosmarinus prostratus: pianta aromatica con foglie molto profumate, assai utilizzate in cucina. La raccolta dei rami può essere effettuata durante tutto l’anno, tagliandone porzioni apicali. La raccolta è da consigliare ai clienti, perché permette di contenere la crescita del rosmarino stimolandolo a produrre nuovi getti.
TECNOLOGIE . INNOVAZIONI . SOLUZIONI
| macchine
435X AWD IN BREVE • Per pendenze fino al 70% • Trazione integrale (AWD) • Capacità area di lavoro 3.500 m² • Tempo medio di carica 30 minuti • Livello sonoro misurato 60 dB(A)
I
nnovazione è un termine inflazionato, una di quelle parole spesso usate a casaccio come specchietto per le allodole. Ma ci sono casi in cui parlare di innovazione sembra quasi riduttivo, casi in cui il futuro è ampiamente “spoilerato” grazie a progetti e prodotti che racchiudono in sé un alto contenuto tecnologico e una concreta attenzione alla sostenibilità. Ne è un esempio Husqvarna, rappresentata in Italia da Fercad: un’azienda che propone idee e soluzioni in grado di anticipare il domani. Vediamo come e perché.
INFATICABILE ANCHE SU PENDENZE ELEVATE
Partiamo da un prodotto, sotto i riflettori sia a Fieragricola sia a Myplant & Garden: l’automower 435X AWD, un pioniere tra i robot tagliaerba per prati fino a 3.500 m². Grazie alla trazione integrale, che ottimizza il controllo di ogni singola
ruota agevolando la gestione dei terreni più impegnativi, questo rasaerba robotizzato riesce ad affrontare pendenze fino al 70%. Tra i plus: il rilevamento di oggetti e il design X-line con fari a led. Nel dettaglio, i modelli AWD sono costruiti con un design del corpo posteriore articolato che consente un’elevata mobilità su prati complessi e attraverso passaggi stretti. Il corpo posteriore ha anche capacità di rotazione, per una trazione ottimale su terreni accidentati. Da segnalare l’Automower
Tutti i dettagli sul 435X AWD sul sito www.husqvarna. com/it/
Vi presentiamo un prodotto, l’automower 435X AWD, e un progetto, l’indice HUGSI. Entrambi sono firmati Husqvarna. Per arrivare al domani ben preparati di Daniela Stasi
IL FUTURO
Access: l’interazione con display a colori ad alta risoluzione e gli indicatori di stato consentono di controllare il robot in modo intuitivo e sofisticato. Il modello 435X AWD è dotato inoltre di Automower Connect che include il rilevamento GPS dei furti, oltre a essere guidato da un sistema incorporato di navigazione assistita che crea una mappa dell’area da tagliare: registra quindi quali parti del giardino ha coperto e regola il suo tracciato di lavoro di conseguenza, a favore di una copertura ottimizzata del prato.
L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE SI TINGE DI VERDE
Procediamo con l’interessante evento Husqvarna Living City, svoltosi lo scorso autunno in Svezia a Göteborg, al quale la nostra rivista ha avuto il piacere di partecipare. Focus dei due giorni, la presentazione di HUGSI (Husqvarna Urban Green Space Index), la nuova soluzione satellitare basata sull’intelligenza artificiale finalizzata ad aiutare le amministrazioni delle città nel mondo a monitorare la salute degli spazi verdi e la proporzione tra aree cementificate e aree verdi (approfondimento nel box “Come funziona HUGSI?”). Insomma, un vero balzo nel futuro prossimo. Il team del marchio svedese, infine, facendoci visitare i parchi pubblici cittadini, ci ha anche mostrato come a Göteborg la manutenzione venga totalmente effettuata con macchine e attrezzature a batteria, compresi numerosi robot tagliaerba. Un esempio che fa molto riflettere.
COME FUNZIONA HUGSI? Applicando sistemi di intelligenza artificiale e tecniche di “apprendimento profondo” alle immagini satellitari, HUGSI rivela informazioni sullo stato attuale e sullo sviluppo storico della vegetazione nelle aree urbane. Ciò consente di scoprire quanto siano realmente verdi le città. La digitalizzazione della gestione degli spazi verdi consentirà in futuro la cura predittiva dei parchi, il miglioramento dei valori ricreativi e ambientali, nonché l’efficienza operativa. L’indice HUGSI 2019 fornisce approfondimenti su 98 città in 51 Paesi, classificate in base ai parametri Key Performance Indicators: lo scorso anno la città con il punteggio più alto a livello globale è risultata Durban, in Sudafrica, seguita da Rio de Janeiro in Brasile e dalla statunitense Austin; in Europa, sul podio è Ginevra (per il report completo: www.hugsi.green). HUGSI rappresenta solo la parte “high-tech” della visione futura di Husqvarna, emersa con forza durante l’evento Living City: l’azienda, infatti, attenta al concetto di sostenibilità, parametrando il verde urbano, dà un’idea d’insieme su come le città dovranno essere un domani, più rispettose dell’ambiente, vivibili, con spazi dedicati alla socialità.
O IN ANTICIPO
| software
GreenSpaces può essere utilizzato su una postazione fissa e sul campo su un tablet o un’applicazione mobile.
gestione del verde
efficiente S pinto dalla necessità di gestire tutti gli elementi delle aree verdi, nel corso degli anni il software R3 Trees si è evoluto e, nel 2020, con la versione aggiornata R3 Trees 5, è stato rinominato GreenSpaces. Si tratta di una piattaforma integrata e georeferenziata per tutti gli attori coinvolti nella gestione, manutenzione e documentazione delle aree verdi. La tecnologia web, la semplicità d’uso, la fruibilità sul campo, la facilità di attivazione di nuovi utenti con ruoli e privilegi diversi, sono tutte caratteristiche
Compilazione della scheda VTA in campo con tablet.
che permettono di coordinare e documentare tutto il lavoro relativo alle aree verdi. GreenSpaces si basa sulla tecnologia web e mobile, ossia tutti gli utenti accedono a un unico database in base ai loro ruoli con un semplice browser web o sul campo utilizzando un tablet o un’applicazione su smartphone. Vediamo insieme i principali dettagli.
ALBERI, VTA E ATTREZZI LUDICI
GreenSpaces gestisce tutte le informazioni relative agli alberi, compresa la posizione e le Per maggiori info caratteristiche dendrometriche www.r3-trees.com di ogni pianta. La scheda albero contiene i dati sulla specie, il sito di crescita, la condizione vitale e le foto. Alcuni parametri inseriti possono essere configurati per il cliente come per esempio il sistema di cartellinatura, l’altezza (classe o precisa), il diametro della chioma (classe o preciso), il diametro del tronco con opzione di multitronco. L’applicativo consente di programmare ed L effettuare delle valutazioni di stabilità degli alberi
GreenSpaces gestisce tutte le fasi di rilievo, ispezione, lavorazione, ricontrollo di una pianta, garantendo una documentazione completa di tutti gli interventi.
La versione aggiornata della piattaforma R3 Trees è stata rinominata GreenSpaces. Ora è ancora più completa. Ecco le caratteristiche salienti di Viola Delfino (VTA). Nella scheda VTA vengono segnalati i difetti che possono avere un effetto sulla stabilità della pianta, un aspetto fondamentale per le aree verdi pubbliche. La scheda è configurabile per ogni cliente in modo da poter personalizzare i difetti controllati, nonché la presenza e le categorie del bersaglio. Permette anche di assegnare a ogni VTA varie analisi strumentali effettuati con, per esempio, il dendrodensimetro o il tomografo sonico. Tramite GreenSpaces è possibile programmare e T gestire i lavori di manutenzione sulle alberature, ma anche gli abbattimenti e le piantumazioni. Lo storico di manutenzioni, valutazioni di stabilità, cambio dello stato viene conservato nel database dell’applicativo e può essere consultato in ogni momento. Non è tutto. Il software gestisce anche tutte le informazioni relative alle aree gioco per bambini, compresa la posizione e le caratteristiche principali di ogni attrezzo: evidenzia l’aspetto della sicurezza, la gestione degli interventi di manutenzione e delle ispezioni periodiche con la possibilità di programmare un calendario dei lavori. La banca dati storica elenca anche i giochi dismessi e le relative informazioni. Inoltre, per migliorare la tracciabilità delle ispezioni si possono utilizzare i Tag NFC: si può leggere il tag con lo smartphone e registrare l’ispezione.
PROGRAMMAZIONE E RENDICONTAZIONE LAVORI
E ancora, GreenSpaces consente di programmare le lavorazioni per ogni località e di condividere la programmazione tra i vari operatori e l’ente. Tutte le lavorazioni effettuate sono registrate e collegate all’elemento oggetto della lavorazione (albero, prato, siepe, ecc.), oltre che alla località. Per ciascun lavoro è possibile verificare i tempi e le modalità dell’esecuzione. Infine, GreenSpaces consente di gestire tutte le fasi di rendicontazione, dalla chiusura di un lavoro, e
la sua validazione da parte della committenza, alla creazione di una Stato Avanzamento Lavori (SAL) con l’elenco dei lavori eseguiti in un determinato periodo, fino alla registrazione finale del pagamento. In questo modo tutte le fasi del lavoro, dalla programmazione iniziale, al monitoraggio dell’avanzamento, al pagamento finale, sono gestibili con GreenSpaces. I PRINCIPALI VANTAGGI ◗ Tutte le informazioni sono gestite in un unico database, che può essere consultato sul campo o dal posto di lavoro attraverso un browser web da tutti gli utenti coinvolti nella gestione del verde. ◗ Possibilità di avere un controllo preciso dello stato di salute di ogni pianta. ◗ Possibilità di programmare le lavorazioni e le ispezioni future in base all’esito di ispezioni passate. ◗ Rappresentazione su mappa di tutti gli elementi. ◗ Possibilità di dare accesso a un numero di utenti illimitato con ruoli differenziati in base ai compiti da assolvere e ai clienti con profili di sola visualizzazione (senza poter modificare i dati e senza vedere dati di altri clienti). ◗ Funzionalità di consultazione e ricerca, sia da mappa che da tabelle, editing cartografico, interrogazione, misurazione, stampa, importazione ed esportazione dei dati in vari formati. ◗ App mobile per aggiornare le informazioni sul campo, anche in assenza di connessione dati.
| geotessili
Radici
sane e forti I VANTAGGI • Approvvigionamento delle radici su vasta scala • Estensione degli intervalli di annaffiamento • Semplice da installare • Si evitano deformazioni, intasamenti e il drenaggio eccessivo dell‘acqua • Le radici crescono attraverso le aperture della rete
L’austriaca Lite-Soil ha lanciato sul mercato una serie di prodotti finalizzati a nutrire e proteggere le radici degli alberi. Qui vi presentiamo Lite-Net, le reti sotterranee biodegradabili per la distribuzione dell’aria e dell’acqua di Nora Adamsberg
U
n’azienda giovane con una visione nuova, fresca, in grado di apportare novità. Stiamo parlando della viennese Lite-Soil, che nel 2019 si è aggiudicata diversi premi, tra cui il Taspo Awards nella categoria “Startup dell’anno” e il Premio della Scienza per uno dei suoi prodotti, Bluelite-Net. In queste pagine vi presentiamo una breve panoramica della loro produzione, soffermandoci in particolare su Lite-Net, reti sotterranee utilizzate per l’aerazione e l’irrigazione delle radici delle piante.
La rete di distribuzione inserita sotto la rete di crescita dirige l’aria, l’acqua e le radici in orizzontale, e serve come serbatoio addizionale. Può anche essere utilizzata per guidare le radici sotto superfici pavimentate, drenare le buche degli alberi e aumentare la stabilità dell’albero stesso.
Tutte le info sul sito lite-soil.com/it/
Con le reti da fossa le radici degli alberi già cresciuti vengono costantemente rifornite di aria e acqua.
LA GAMMA Oltre a Lite-Net, Lite-Soil ha lanciato sul mercato altri innovativi prodotti. Ricordiamo: Bluelite-Net, il sistema di irrigazione sotterranea per alberi che, come detto, ha vinto il Premio della Scienza 2019; Lite-Rootprotect, il bendaggio biodegradabile per le radici, che le protegge e le mantiene costantemente umide; Lite-Strips, strisce di accumulo d‘acqua in grado anche di aerare il terreno; Saltfix-Mat, tappetino filtrante per la protezione contro il sale stradale che, inserito semplicemente sul disco dell‘albero, evita danni all‘albero e la compattazione del terreno.
AL POSTO DELLE TUBAZIONI
Le Lite-Net sono reti geotessili biodegradabili che vengono ricoperte di terra e possono essere allungate per quattro-cinque volte rispetto alle loro dimensioni originali ed essere parzialmente estese in superficie: lì assorbono l’aria e l’acqua per distribuirla poi, in modo efficiente e rapido, sottoterra, a livello delle radici. Come reti da crescita sono semplicemente avvolte intorno alla zolla e installate con nuovi alberi. Sostituiscono così i sistemi di tubazioni convenzionali, soprattutto se usate in combinazione con le reti da fossa, inserite nella fossa degli alberi su un’ampia
area. Riducono notevolmente il consumo d’acqua e rappresentano il complemento ottimale del sistema sotterraneo quando si utilizzano sacche per l‘irrigazione o bordi di irrigazione. Essendo estremamente flessibili, le Lite-Net si adattano al terreno, favorendo la crescita delle piante e riducendo la possibile erosione. In caso di pendii, la rete di stoccaggio dell’acqua è disposta sulla superficie.
| minipale
Batterie performanti, zero emissioni e rumore ridotto, per lavorare ovunque, anche dove le normative sono rigorose. Queste le carte vincenti della serie Avant e di Irene Nuvola
L´elettrica
versatile Q
LA SERIE AVANT e
◗ Pale compatte articolate a batteria ◗ Due modelli: Avant e5 con batteria AGM, Avant e6 con batteria agli ioni di litio ◗ Zero emissioni, rumorosità ridotta ◗ Due motori elettrici: uno per l’azionamento, l’altro per l’idraulica ◗ Sistema avanzato di gestione della batteria ◗ Batteria da 13,6 kW/285 Ah/48 V ◗ Caricabatterie da 230 V/16 A ◗ Display multifunzione con tutte le informazioni, dalla batteria al flusso dell’olio idraulico ausiliario ◗ Capacità di sollevamento 900 kg ◗ Altezza di sollevamento 2,8 m ◗ Estremamente compatte: lunghezza 2,55 m, altezza 1,98 m, larghezza da 1,03 m ◗ Peso a partire da 1.400 kg
Per maggiori dettagli www.minipale.it
uando si dice precorrere i tempi. Il produttore finlandese Avant Tecno, distribuito in Italia da Avant Tecno Italia, ha lanciato sul mercato la sua prima minipala elettrica nel 2016. Quel modello, l’Avant e5, nel tempo è stato costantemente migliorato e oggi è affiancato da un’ulteriore evoluzione, Avant e6, la prima minipala alimentata con batteria agli ioni di litio. Si tratta della tecnologia sviluppata da Avant insieme alla finlandese Valmet Automotive, dalla lunga esperienza nella produzione di batterie per diversi tipi di veicoli. Guardiamo da vicino l’Avant e6. Dotato di due motori elettrici, uno da 7,2 kW per l’azionamento e l’altro da 2 kW per il funzionamento del braccio e l’idraulica ausiliaria, dispone di una ricarica a bordo che può essere collegata a qualsiasi presa di corrente 230V/16A. Il flusso idraulico di 30 l/min permette di equipaggiare la macchina con diverse attrezzature. Da evidenziare che la batteria al litio, durante un uso leggero della minipala, offre prestazioni di circa il 30% in più rispetto alla batteria tradizionale, e durante un utilizzo intenso il tempo di funzionamento è fino a tre volte più lungo. La ricarica è rapida, basti dire che la batteria dell’Avant e6 può essere ricaricata dal 20 all’80% in 30 minuti con il caricabatterie rapido e da 0 al 100% in un’ora. un’ora
| endoterapia
CURARE
E PRESERVARE Bitecare® è il sistema per le infusioni gravitazionali negli alberi ad alto fusto. È rapido, non invasivo ed efficace contro insetti e acari di Nora Adamsberg
S
viluppato iluppato dalla padovana Newpharm e frutto delle ricerche dell’Università degli Studi Di Padova, il sistema Bitecare® è lo strumento innovativo per le infusioni gravitazionali negli alberi ad alto fusto e consente di nutrire ma soprattutto curare ogni specie e preservarla a lungo dalle minacce avanzate da insetti e acari. Più nel dettaglio, il sistema è stato concepito per permettere di mantenere nel sistema linfatico dell’albero una quantità sufficiente di sostanza attiva insetticida e acaricida per un periodo che in alcuni casi si protrae oltre i due anni. Una quantità infinitesimale di prodotto insetticida, neppure confrontabile con i volumi utilizzati durante le aspersioni, preservata all’interno della pianta, riduce notevolmente l’impatto ambientale e i successivi interventi durante la stagione vegetativa. Sebbene la pratica dell’endoinfusione non debba avere come fine ultimo l’eradicazione della popolazione che infesta il soggetto arboreo,
un solo intervento è sufficiente per stabilizzarsi sotto la soglia di danno. Tale approccio fa rientrare il metodo Bitecare® nelle pratiche di gestione integrata degli Più info sul sito infestanti, aumentandone www.newpharm.it le potenzialità e gli ambiti di utilizzo. L’approccio L ’approccio gravitazionale Bitecare® non si pone limiti nelle cure degli alberi, di qualunque sezione, specie o età. La completa non invasività compone il perno centrale intorno al quale ruotano tutti gli altri numerosi benefici del nuovo concetto di endoinfusione. QUALI INFESTANTI? Il metodo di endoinfusione consente il pieno controllo dei principali infestanti delle specie arboree. Tra questi, si annovera sicuramente la processionaria del pino Thaumetopoea pityocampa (nella foto) la cui lotta risulta obbligatoria, la cameraria dell’ippocastano Cameraria ohridella, la tingide del platano Corythucha ciliata ohridella ciliata, gli afidi di qualunque specie e in qualunque ospite, acari quali gli eriofidi e il temuto punteruolo rosso delle palme Rhynchophorus ferrugineus.
| sicurezza
PIÙ (IN)FORMA Z
MENO INFOR T Avviata “Sicuri sul prato”, la prima campagna per operatori del verde realizzata con il patrocinio di Regione Lombardia ATS Brianza e col supporto di Stihl e GardenTV. Video tutorial e brochure sull’uso corretto di macchine e DPI di Viola Delfino
N
G
li infortuni sul lavoro, in Italia, nell’ambito della manutenzione del verde sono frequenti, nel 2017 l’Inail ne ha registrati circa 1.200, di cui sei con esito mortale. Proprio con l’obiettivo di divulgare informazioni chiare, autorevoli e immediate, ha preso il via la prima campagna per la sicurezza sul lavoro per giardinieri e manutentori del verde, con un focus sull’utilizzo corretto delle attrezzature e dei dispositivi di
protezione individuale. S’intitola “Sicuri sul prato” ed è patrocinata da Regione Lombardia Agenzia di Tutela della Salute (ATS) Brianza, i cui responsabili della prevenzione e sicurezza in ambienti di lavoro hanno collaborato all’elaborazione dei contenuti. Realizzata grazie al supporto di Stihl, azienda da sempre attenta al tema della sicurezza sul lavoro, in qualità di partner tecnico, e di GardenTV, media partner e curatore del progetto informativo, l’iniziativa ha coinvolto anche Scuola Agraria del
A ZIONE,
I TUTORIAL NEL DETTAGLIO Attraverso i video tutorial e le brochure, la campagna “Sicuri sul prato” vuole spiegare le normative di riferimento, il corretto e sicuro utilizzo delle principali macchine per il giardinaggio, quali sono e come indossare i dispositivi di protezione individuale, come interpretare i pittogrammi presenti sugli attrezzi. Nel dettaglio, sono stati realizzati nove tutorial (e nove brochure): quattro sono dedicati alle macchine (motosega, decespugliatore, tagliasiepi, motozappa), cinque all’uso dei DPI e alle relative normative (guanti, occhiali/visiera, casco, cuffie, abbigliamento).
R TUNI Nelle foto alcune delle nove brochure informative della campagna “Sicuri sul prato”.
CAMPAGNA
Con il patrocinio incond
izionato di ATS della
Brianza
GLIATORE E SICURO DEL DECESPU UTILIZZO CORRETTO NORME DI RIFERIME
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USI CONSENTITI
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vegetazione selvatica, Falciare erba, tagliare lli e simili. arbusti sterpaglia, albere
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Parco di Monza e Fondazione Minoprio. La campagna si sviluppa attraverso una serie di video tutorial dedicati al corretto e sicuro utilizzo delle macchine e alle normative dei rispettivi DPI. Accanto alla diffusione dei video sono stampate brochure cartacee, distribuite agli eventi di settore e attraverso le scuole di formazione.
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LA PAROLA A ROBERTO AGNESI
DIRIGENTE MEDICO DEL LAVORO E DIRETTORE UOC PREVENZIONE SICUREZZA AMBIENTI DI LAVORO ATS BRIANZA
L’uso scorretto di attrezzature e la mancanza di indumenti e dispositivi di protezione individuali sono all’origine di molti infortuni gravi nel settore agricolo e della
manutenzione del verde professionale e amatoriale. L’utilizzo di questi brevi video consente una comunicazione semplice e immediata sulle cautele che non possono assolutamente mancare;
speriamo siano l’occasione per stimolare le figure aziendali della prevenzione ad approfondire un argomento fondamentale per garantire sempre di più la sicurezza dei lavoratori.
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| materiali
Bello
e possibile Si chiama Externo ed è la nuova linea firmata Woodco per le aree esterne. Un pavimento in composito, amico dell’ambiente. Da consigliare ai clienti che desiderano eleganza e funzionalità di Irene Nuvola
P
erformance meccaniche ottimali unite all’aspetto naturale delle superfici. È questa la carta vincente di Externo, la novità 2020 di Woodco, una linea high-tech per il decking. Si tratta di un pavimento in composito in grado di arredare terrazzi e giardini con un ecomateriale di grande impatto estetico e robustezza. Le sue doghe, infatti, non solo sono resistenti alle radiazioni UV e alle alte e basse temperature, ma si caratterizzano anche per le elevate prestazioni antiscivolo e antischeggiatura. Inoltre, non invecchiano, non marciscono e resistono ai microorganismi marini, ai funghi e agli insetti.
ESTETICA E SOSTENIBILITÀ
La collezione Externo è disponibile in doghe di 140 x 2.200 mm proposte in cinque colori (light brown, dark grey, ipe, teak, antique) e tre tipologie di superficie: zigrinata, levigata o spazzolata. La naturalezza delle venature e delle tonalità, la qualità degli effetti di superficie e la precisione degli incastri garantiscono la resa estetica, mentre la composizione a base di farine di legno e polietilene riciclato ad alta densità confermano l’ecosostenibilità della pavimentazione.
Tutti i dettagli sul sito www.woodco.it
PROTEZIONE EXTRA Per le pavimentazioni che devono sopportare elevate sollecitazioni fisiche o climatiche, è possibile optare per pavimenti della linea Externo dotati del sistema di schermatura Extrashield, una copertura coestrusa con la doga realizzata in polimero arricchito con stabilizzatori UV e antiossidanti. La schermatura incapsula integralmente ogni singola tavola su tutti e quattro i lati, potenziandone la resistenza alle macchie di ogni tipo, alle muffe, ai raggi UV e all’usura. L’ultra protezione di Extrashield, infine, rende la manutenzione ancora più semplice, eliminando il bisogno di qualsiasi trattamento dopo la posa e durante l’intera vita del prodotto.
LAVORO SEMPLIFICATO
T Tempi di posa ridotti fino al 50% grazie al sistema di fissaggio brevettato Techno. In cosa consiste? In una sottostruttura composta, oltre che dalle apposite clip di fissaggio, da magatelli in alluminio riciclato che non necessitano di preforatura e da innovativi supporti regolabili che consentono di rettificare facilmente l’altezza del pavimento durante la posa. In questo modo è possibile calibrare in ogni momento il livello desiderato di altezza avvalendosi di un normale avvitatore, anche nel caso in cui il magatello sia già stato posizionato sul supporto. Un sistema che consente di contenere tempi e costi, garantendo un risultato preciso e tecnicamente ineccepibile.
| eventi
La salute d e tra scienza e divulgazione Il 2020 è l’International Year of Plant Health. Per celebrarlo l’Università degli Studi di Torino dedica tre giorni di conferenze e spettacoli a tema. Da segnare in agenda di Costanza di Matteo
L
e Nazioni Unite hanno proclamato LE MALATTIE DELLE PIANTE, il 2020 International Year of PROBLEMA ANCHE ECONOMICO Agroinnova, il Centro di Competenza per Plant Health (IYPH). Lo scopo, l’Innovazione in campo agroambientale raggiungere la società, la politica, i dell’Università di Torino, con il patrocinio della gruppi commerciali, per sensibilizzare Regione Piemonte e della Città di Torino e il sull’importanza che la salute delle piante ha supporto di una rete locale in continua espansione, rispetto a tematiche di portata mondiale, da ha avviato fin dagli inizi del tempo sotto gli occhi di tutti: 2019 un percorso di attività povertà, sicurezza alimentare, che rende Torino e il Piemonte problemi ambientali, sviluppo Festival Plant Health 2020 protagonisti attivi dell’IYPH. economico. Siamo dunque 4-6 giugno, Torino Ecco quanto dichiarato dal agli inizi di un anno molto www.agroinnnova.unito.it direttore di Agroinnova, Maria speciale per chi si occupa di Ludovica Gullino, durante salute delle piante, un anno il workshop di presentazione dei risultati del che vede salire alla ribalta un campo di studio progetto europeo Emphasis, che è stato anche che solitamente resta in ombra e di cui invece l’occasione per inaugurare il percorso in preparazione si vuole sottolineare la grande attualità per le dell’IYPH: «Il fatto che le Nazioni Unite abbiano dirette e complesse affinità con problematiche di proclamato il 2020 Anno Internazionale della Salute tipo ambientale e igienico-sanitario. delle Piante testimonia l’importanza che questo tema, sul quale come patologi vegetali lavoriamo EMPHASIS, SOLUZIONI PRATICHE CONTRO I PATOGENI ALIENI da sempre sia in Italia sia all’estero, sia di estrema Il progetto Europeo EMPHASIS, coordinato da Agroinnova, è iniziato attualità e siamo felici che la Regione Piemonte, la nel 2015 e si è concluso nel 2019. Finanziato con oltre sette milioni Camera di Commercio di Torino e numerose altre di euro dalla Commissione Europea, ha avuto come scopo lo studio istituzioni abbiano da subito accolto con entusiasmo di soluzioni pratiche per contrastare i patogeni “alieni” che si spostano la nostra proposta. Le malattie delle piante da sole da un continente all’altro per effetto della globalizzazione causano un danno all’economia globale di circa 220 e dei cambiamenti climatici e che costituiscono una seria minaccia miliardi di dollari, ai quali si devono aggiungere per il sistema agricolo europeo. Info: www.emphasisproject.eu altri 70 miliardi causati da insetti nocivi. È quindi
d elle piante I TEMI DELLE CONFERENZE ◗ #OneHealth Salute delle piante, salute globale ◗ #Gardens Comunità sostenibili, un giardino sano per tutti ◗ #GreenJobs Tradizione e innovazione: i mestieri che cureranno le nostre piante ◗ #ClimateChange Azioni per il cambiamento climatico: le piante come soluzione? ◗ #Agricolture Difesa delle colture: un sistema agricolo al servizio della salute globale? ◗ #Food Piemonte: terra di ricerca, innovazione ed eccellenza. Ripartire dal cibo? ◗ #Future Salute del pianeta: tutto il futuro che passa dalle piante
fondamentale attivare delle politiche globali e trovare delle soluzioni pratiche per porre rimedio a questo fenomeno. Come Agroinnova siamo impegnati in prima linea e i risultati del progetto Emphasis lo testimoniano».
PER AVVICINARE IL DIBATTITO ACCADEMICO ALL’OPINIONE PUBBLICA
E Evento clou di questo crescendo di iniziative, sarà, dunque, il Festival Plant Health 2020, interamente dedicato alla salute delle piante, che si svolgerà a
Torino dal 4 al 6 giugno. Il Festival ha già ottenuto la collaborazione di numerosi enti e istituzioni del territorio, ma ha sollevato anche l’interesse di enti internazionali come l’International Plant Protection Convention (IPPC), International Society for Plant Pathology, Federazione Italiana Scienze della Vita (FISV), Società Italiana di Patologia vegetale (SIPaV). Tre giorni di conferenze, spettacoli, mostre, dedicati alla salute delle piante e dell’ambiente, con lo scopo di coniugare il sapere scientifico con il carattere divulgativo. Organizzato presso il Rettorato dell’Università degli Studi di Torino (via Giuseppe Verdi 8), il Festival sarà il fulcro delle celebrazioni dell’Anno Internazionale della Salute delle Piante in Piemonte con l’obiettivo di avvicinare i cittadini al dibattito scientifico legato a temi oggi importantissimi come la biosicurezza, i cambiamenti climatici, la globalizzazione dei mercati e la sicurezza alimentare. E per facilitare l’accesso a queste tematiche, al dibattito scientificoculturale verranno affiancati due spettacoli teatrali, allestiti nel cortile del Rettorato dell’Università di Torino, Windblow e Il Dottor Fiori, due coproduzioni di Agroinnova sulla salute delle piante e sul ruolo che questa ricopre per la salute globale, in particolare quella dell’ambiente. La partecipazione sarà gratuita e libera fino a esaurimento posti, su prenotazione.
| macchine
Carotature efficaci
A voi la nuova carotatrice a fustelle firmata Billy Goat, distribuita in Italia da Fiaba. Maneggevole, semplice ed efficiente. Per prati più forti e rigogliosi di Viola Delfino
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rogettata per la massima semplicità ed efficienza di lavoro. Si chiama PL2501SPH ed è la nuova carotatrice a fustelle firmata Billy Goat, distribuita in Italia dalla vicentina Fiaba. La macchina è in grado di aerare fino a 4.000 m²/h: in sostanza, perfora il terreno ed estrae piccole “carote”, creando fori profondi 7 cm anche su terreni compatti. Le sei fustelle sono azionate da un albero a gomiti ed è possibile variare la densità di aeratura impostando la velocità di avanzamento; la maneggevolezza è garantita dalle ruote anteriori pivottanti e bloccabili e dai comandi intuitivi. Tra i plus: le fustelle forgiate, in modo da poter lavorare al meglio anche su terreni duri, e la trasmissione idrostatica che consente di impostare
IL MARCHIO Billy Goat è un’azienda statunitense che, da quasi 50 anni, offre una linea completa di macchinari per la manutenzione e la pulizia di aree residenziali, commerciali e municipali. Migliaia le macchine distribuite a livello mondiale, tra cui, oltre alle carotatrici, aspirafoglie, soffiatori, arieggiatori, seminatrici, e tagliazolle.
la velocità, sterzare sul posto e procedere in retromarcia Più info su per il trasporto. www.fiaba.net La PL2501SPH, infine, è dotata di un serbatoio zavorra da 20 litri, posizionato sopra le fustelle, che può essere riempito di acqua per una maggiore penetrazione e una migliore trazione.
I DATI TECNICI Motore
Honda GX160
Cilindrata
163 cm³
Numero fustelle
6 da 22 mm, a movimento verticale
Larghezza di lavoro
63 cm
Profondità di lavoro
Fino a 7 cm
Distanza fustelle
9 cm
Ruote
Posteriori antiforatura da 15”, anteriori pneumatiche pivottanti
Peso
197 kg
Produttività indicativa
Fino a 4.000 m²/h
NEWS
News CAMELIE IN RIVA AL LAGO Torna l’appuntamento con Camelie Locarno, dal 25 al 29 marzo al Parco delle Camelie di Locarno. Fra le principali rassegne europee del genere, la manifestazione attira migliaia di appassionati e visitatori e ospita più di 200 varietà di camelie, presentate in un allestimento di grande suggestione e curato nei minimi dettagli. Cuore della rassegna lo splendido Parco delle Camelie, che si estende su una superficie di 10mila metri quadrati in riva al Lago Maggiore. La struttura è inserita nel circuito dei Gardens of Switzerland e si fregia del marchio “Garden of excellence” attribuito dall’International Camellia Society ai giardini più belli e che vantano le collezioni di piante più significative. Il giardino è la dimora di oltre un migliaio di piante e quasi altrettante varietà di camelie, che fra marzo e aprile si mostrano nel momento di massima fioritura e bellezza. Info: www.camellia.ch
NUOVE NOMINE PER JOHN DEERE ITALIANA
Simone Nardin.
Rispondere alle nuove sfide di un mercato in continua evoluzione. Questo l’obiettivo delle due nomine all’interno del management di John Deere Italiana, guidata dall’attuale amministratore delegato Marzio Devalle. Da febbraio Simone Nardin assume l’incarico di Sales Ag & Marketing Manager ed Enrico Rampin ricopre il ruolo di Branch Customer Support & Training Manager. L’esperienza di entrambi, la conoscenza del mercato e della rete dei concessionari John Enrico Deere, costituiscono Rampin. una solida base per l’ulteriore sviluppo di John Deere nel mercato italiano. Info: www.deere.it
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I FLOROVIVAISTI ITALIANI SUL WEB È online il portale dei Florovivaisti Italiani, l’associazione nata per diventare punto di riferimento nazionale delle imprese del settore nel dialogo con le istituzioni. Con il sito web ufficiale, l’associazione si rivolge a produttori e professionisti del verde. Il portale è un vero e proprio sito di notizie, che racconta ogni aspetto dell’attività f lorovivaistica e permette l’accesso a tutte le informazioni rilevanti per il settore, fornendo supporto alle imprese mediante servizi specifici: consulenze legali, fiscali, agronomiche e convenzioni. L’obiettivo è creare un network tra produttori, finalizzato alla promozione di tutte le imprese che operano nel comparto f lorovivaistico: dal verde ornamentale alle piante in vaso, fino al vivaismo da produzione. Non è tutto: c’è spazio anche per approfondimenti con professionisti del verde, oltre a una vetrina dedicata alle tante realtà degli associati, attraverso video-storie da tutto il territorio. La struttura è semplice e intuitiva, molto fruibile, e il sito è integrato in tempo reale con i social media che richiamano alle sue news, aggiornate costantemente. Ed ecco uno sguardo sul settore f lorovivaistico, che rappresenta in Italia il 5% della produzione agricola totale e si estende su una superficie di quasi 30mila ettari, contando 21mila aziende (100mila addetti), di cui 14mila coltivano fiori e piante in vaso e 7mila sono vivai. Il comparto vale circa 2,5 miliardi di euro, di cui il 55% va attribuito ai prodotti vivaistici (alberi e arbusti). In Europa le aziende f lorovivaistiche contano un fatturato di oltre 20 miliardi di euro e l’Italia vale il 15% della produzione comunitaria. Tra i maggiori produttori italiani, la Liguria, seguita da Toscana, Campania e Sicilia. Info: www.f lorovivaistiitaliani.it
DUE NUOVI ASSOCIATI PER GRANDI GIARDINI ITALIANI
Continua a espandersi Grandi Giardini Italiani, la rete di oltre 120 giardini visitabili in 12 regioni italiane. Due i nuovi associati: il parco botanico Radicepura a Giarre, in provincia di Catania, e Villa Brandolini d’Adda a Vistorta, borgo medievale in provincia di Pordenone. Radicepura, nato dalla volontà della famiglia Faro, vanta oltre 3.000 specie vegetali per un totale di 7.000 varietà di piante, su un totale di cinque ettari di parco autosufficiente, sia dal punto di vista energetico sia sotto il profilo idrico. Ricordiamo inoltre che ospita il Radicepura Garden Festival, biennale del giardino mediterraneo, il primo evento internazionale dedicato al garden design e all’architettura del paesaggio del Mediterraneo che coinvolge grandi protagonisti del paesaggismo, dell’arte e dell’architettura, giovani designer, studiosi. Villa Brandolini d’Adda, dimora ottocentesca di proprietà della famiglia Brandolini Rota, e il parco, delimitato da un quadrilatero di mura in pietra con le originarie quattro torrette di ispirazione romantica, furono entrambi completati nel 1872. Risale al secondo dopoguerra la ristrutturazione dell’edificio con ispirazione neoclassica, mentre il giardino fu rivisto nel 1965 dal paesaggista inglese Russell Page che in tre anni lo trasformò in «un grande parco romantico e naturalistico nella tradizione del giardino russo dell’Ottocento». Un parco elegante ma sobrio, con specchi d’acqua originati da acque risorgive, boschetti di conifere, latifoglie e splendidi esemplari di rose e orchidee rare. Fu Guido Brandolini Rota, nel XIX secolo, ad avviare l’azienda azienda agricola dedita alla coltivazione di cereali e del baco da seta, e alla produzione di vini già allora molto rinomati. Attualmente l’azienda coltiva 200 ettari a conduzione biologica e produce vino e cereali con attenzione alla biodiversità. Info: www.grandigiardini.it
Villa Brandolini d’Adda. Archivio Grandi Giardini Italiani.
Progetto di Studio Antonio Perazzi, “Home Ground”. Piazza pietra liquida - Radice Pura.
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GESTIONE | formazione/1 in collaborazione con
Un approfondimento sulle attività formative della Fondazione Minoprio: dal percorso gratuito per ambasciatore del verde al corso abilitante per manutentore. Una panoramica utile anche per capire le nuove direzioni del settore di Giancarlo Introzzi e Giovanni Rossoni
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l percorso formativo “Ambasciatore del verde” è volto a formare una figura innovativa in grado di combinare divulgazione e animazione per la promozione turistica del patrimonio culturale, artistico e botanico del territorio lombardo. Fornisce competenze pluridisciplinari attingendo ai settori culturale, turistico e agricolo, e valorizzando il patrimonio culturale, artistico e botanico di giardini storici, orti botanici, oasi e riserve naturali della Lombardia. Il corso, approvato nell’ambito dell’iniziativa Lombardia Plus 2019/2020 “Linea Cultura”, è totalmente gratuito per coloro che possiedono i requisiti richiesti dal bando.
PERCORSO NON CONVENZIONALE
Le attività proposte mirano a fornire nuove competenze, utili per individuare e trasmettere
le molteplici potenzialità dei luoghi di interesse turistico e per accompagnare i visitatori in un percorso “non convenzionale”, intrattenendoli e nel contempo fornendo loro informazioni a 360 gradi sulla storia, cultura, arte e patrimonio botanico, sia in italiano che in inglese. Il tutto supportato dalle nuove tecnologie digitali a disposizione. L’originalità del percorso rende molto interessante la figura, alternativa rispetto agli accompagnatori tradizionali, elemento di successo per un futuro inserimento lavorativo.
DESTINATARI E REQUISITI
Il corso è rivolto a persone disoccupate, di età compresa fra i 16 e i 29 anni, in possesso di un diploma o di una qualifica professionale triennale, residenti o domiciliate in Lombardia. Sarà avviato solo al raggiungimento del numero minimo di dieci partecipanti. La selezione, qualora necessaria,
Nuove pro f
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sarà curata da una commissione che valuterà il curriculum vitae e prevedrà un colloquio di selezione. La durata del corso è di 550 ore di cui 350 di aula/ attività di laboratorio (per acquisire la capacità di gestione dei gruppi, per comprendere il patrimonio e il plusvalore di ambientazioni storico-culturali, attraverso tecniche di comunicazione e altre specifiche, propedeutiche allo svolgimento delle attività pratiche) e 200 ore di tirocinio curriculare all’interno di strutture d’eccellenza dal punto di vista storico-ambientale appartenenti al FAI, Grandi Giardini Italiani, Rete Regis, varie soprintendenze. La frequenza prevista è di tre giorni a settimana e la sede di svolgimento sarà Fondazione Minoprio a Vertemate con Minoprio (CO). A seguito del superamento di una prova d’esame (ammissione con il 75% di ore di frequenza) sarà rilasciato un attestato di Competenze di Regione Lombardia su format europeo con valutazione finale. Inizio del corso: 2 marzo. Info: Giancarlo Introzzi, g.introzzi@fondazioneminoprio.it; Stefania g.introzzi@fondazioneminoprio.it Cantaluppi, s.cantaluppi@fondazioneminoprio.it
DA OBBLIGO A OPPORTUNITÀ Quella del “giardiniere”, è una professione seria e impegnativa che necessita di conoscenze e abilità multisettoriali, esperienze e attitudini. La recente normativa ai sensi del decreto regionale n. 5777 del 23/04/2018 in ottemperanza all’art. 12 della Legge 154/2016 declina questa professione come manutentore del verde, stabilendo i titoli d’accesso e in mancanza di questi i requisiti di formazione obbligatoria. La Fondazione Minoprio con la Scuola Agraria del Parco di Monza, in accordo con la Regione Lombardia, ha predisposto un percorso standard di 180 ore con esame finale e certificazione regionale. Il primo corso - primo a livello regionale - si è concluso a dicembre con dieci persone abilitate, uno è in erogazione e il prossimo è in avvio a febbraio. Il dato più significativo evidenziato dai partecipanti è il cambio di considerazione della formazione stessa, da “obbligo” oneroso (come si sa, senza l’attestato regionale non è possibile aprire una attività e iscriversi in Camera di Commercio) a opportunità di imparare e accrescere le competenze di settore con il supporto di docenti e professionisti esperti e disposti al confronto. Proprio con questo spirito e con l’obiettivo di un miglioramento continuo, gli organizzatori si accingono ad avviare le prossime edizioni. Info: Palo Codazzi, p.codazzi@ fondazioneminoprio.it; Giovanni Rossoni, g.rossoni@fondazioneminoprio.it fondazioneminoprio.it
Per maggiori informazioni www.fondazioneminoprio.it.
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GESTIONE | formazione/2 in collaborazione con
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are valore all’albero e dare valore alla professionalità: questa la volontà che ha spinto le due scuole specialistiche, Scuola Agraria del Parco di Monza e Fondazione Minoprio, che da anni promuovono, attraverso percorsi formativi, una qualificazione di eccellenza per gli operatori del verde, a richiedere alla Direzione Generale regionale, Istruzione Formazione e Lavoro il riconoscimento giuridico dei professionisti che abbiano acquisito specifiche capacità operative nell’impianto e nella cura dell’albero in ambito urbano e periurbano. Regione Lombardia ha risposto positivamente e, prima in Italia, ha istituito, con Decreto n. 15197 del 23 ottobre 2019, il profilo professionale dell’Arboricoltore nel Quadro Regionale degli Standard Professionali (QRSP). Una importante novità per gli operatori che si dedicano alla cura dell’albero in ambito urbano che troveranno in questo profilo una specifica identità professionale, sino a oggi inesistente.
COMPETENZE SPECIFICHE
L’arboricoltore è l’operaio super specializzato che, come lavoratore autonomo o dipendente di aziende e/o enti pubblici, si occupa della gestione del verde verticale, e si prende cura del patrimonio arboreo in ambiti non forestali, in autonomia e in collaborazione con le altre figure professionali (agronomi, architetti paesaggisti, progettisti) interloquendo direttamente con la direzione dei lavori. Tre le principali competenze attribuite all’arboricoltore, declinate in specifiche conoscenze e abilità, che saranno inserite nel nuovo percorso formativo: • organizzare e gestire il cantiere di lavoro per interventi di arboricoltura; • effettuare le operazioni di scelta del materiale vivaistico, verificarne la qualità con impianto e cura degli alberi;
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• effettuare le operazioni di potatura, consolidamento, abbattimento e concimazione di alberi con movimentazione in chioma. Svolgerà le attività, nel rispetto delle norme di sicurezza, dalla scelta della specie arborea alla messa a dimora, dall’esecuzione degli interventi di cura e controllo dello stato di salute all’organizzazione del cantiere di lavoro, utilizzando correttamente le attrezzature e attuando le tecniche di lavoro per accedere alle chiome degli alberi. La formazione di una figura così specialistica prevede un percorso teorico-pratico strutturato in aula e in cantiere, che si svilupperà a giugno e luglio 2020 presso la Scuola Agraria di Monza, rispettando le conoscenze e le abilità previste dal QRSP regionale. Il monte ore del corso si svilupperà
ACCADEMICO
N ISTI DEGLI ALBERI Al via, a maggio, alla Scuola Agraria del Parco di Monza, l’unico percorso formativo certificato per “arboricoltore”. Regione Lombardia la prima a riconoscere la nuova figura professionale. Un traguardo importante di Paola Martinelli, Micaela Lopalco
Per maggiori informazioni
www.monzaflora.it
in circa sette settimane e prevede 264 di formazione specialistica in aula e in campo.
CERTIFICAZIONI
Il percorso formativo rilascia, agli utenti idonei, le certificazioni per: • l’impiego di sistemi di accesso e posizionamento mediante funi, attività su albero (art. 116, comma 2 e allegato XXI D. Lgs. 81/2008) Modulo Base + Modulo B - Specifico Pratico per l’accesso e l’attività lavorativa su alberi;
• l’abilitazione all’utilizzo di prodotti fitosanitari (patentino fitosanitario); • le piattaforme elevabili di lavoro (con stabilizzatori). Inoltre, è previsto il rilascio di crediti formativi per l’acquisizione della qualifica di manutentore del verde da utilizzare in caso di frequenza al corso. A conclusione del corso, i partecipanti idonei otterranno l’Attestato di Competenza di “Arboricoltore” (DDG 8486/2008) rilasciato dalla Regione Lombardia e riconosciuto in tutto il territorio nazionale. Si tratta del primo riconoscimento accademico in Italia per i professionisti degli alberi. Il traguardo appena raggiunto potrà diventare un potenziale punto di riferimento anche per altre amministrazioni territoriali che vorranno recepire le linee guida in materia di competenze professionali e relativi standard formativi. Info: segreteriacorsi@monzaflora.it; tel 039.5161202. segreteriacorsi@monzaflora.it LE MACROAREE TEMATICHE I principali moduli formativi riguarderanno le seguenti macroaree di riferimento: ◗ competenze e abilitazioni per lavoro in quota su alberi (tree climbing e piattaforma); ◗ sicurezza e antinfortunistica, tecniche di evacuazione e salvataggio in cantiere; ◗ il sistema albero; ◗ arboricoltura generale e speciale; ◗ conoscenza e utilizzo della motosega; ◗ operatività in tree climbing; ◗ utilizzo fitosanitari. N°020
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GESTIONE | associazioni/1
Buone
pratiche © rilegno.org
Aggiornate le Linee guida per gli alberi monumentali redatte dal Mipaaf. Importante il contributo di Assofloro, Società Italiana di Arboricoltura e Associazione Arboricoltori di Daniela Stasi
L
Leggi la versione
a Direzione generale delle imprese e funzionari tecnici dei aggiornata foreste del Ministero Comuni, le Linee guida non delle Linee guida delle politiche agricole rappresentano un manuale tecnicoalimentari e forestali ha scientifico ma un documento che aggiornato le Linee guida fornisce buone pratiche per chi per gli interventi di cura e salvaguardia degli gestisce un patrimonio arboreo monumentale. alberi monumentali e, in attuazione dell’articolo Come? Proponendo un linguaggio tecnico 7, comma 3, della Legge 14 gennaio 2013, n. comune e definendo i parametri qualitativi 10, recante Norme per lo sviluppo degli spazi verdi minimi per ogni intervento arboricolturale su urbani, e del relativo decreto attuativo del 23 alberi monumentali. Il documento vuole anche ottobre 2014, ha riconosciuto la monumentalità essere utile alle attività istruttorie nell’ambito di ben 3.326 alberi sul territorio nazionale. Rivolte dei procedimenti amministrativi di cui al ai proprietari di grandi alberi, professionisti, comma 4 dell’articolo 7 della Legge n. 10/2013 (autorizzazione all’abbattimento e degli interventi NUOVO CONSIGLIO DIRETTIVO che costituiscono modifica della parte epigea e L’assemblea dei soci ha eletto il nuovo consiglio direttivo di Assofloro, ipogea o della zona di rispetto). Dopo una fase di in carica fino al 2022. II presidente, riconfermato per il terzo mandato, sperimentazione durata un anno, le Linee guida è Nada Forbici (Associazione Florovivaisti Bresciani) vicepresidenti sono sono state aggiornate con il coinvolgimento di Paolo Arienti (Distretto Vivaistico Planta Regina) e Andrea Pellegatta diverse realtà del settore. In primis esprimono (Società Italiana di Arboricoltura/ReteClima). Il tesoriere è Sandro soddisfazione Nada Forbici, presidente di Assofloro, Maffi (Associazione Florovivaisti Bergamo). Ne fanno parte Simone Andrea Trentini, presidente dell’Associazione Bellamoli (Associazione Florovivaisti Bresciani), Attilio Rubes (Distretto Arboricoltori, e Carmelo Fruscione, presidente della Vivaistico Planta Regina), Claudio Ghilardi (Associazione Florovivaisti Società Italiana di Arboricoltura: le tre associazioni Bergamo), Tiziano Cozzaglio e Alessandro Bonanomi (Associazione sono state coinvolte dalla Direzione generale Florovivaisti Milano, Lodi, Monza e Brianza), Carlo Spertini e Franco delle foreste per fornire il proprio contributo Vanoni (Associazione Florovivaisti Varesini), Andrea Trentini e Loris Bassini all’aggiornamento, e quasi tutte le integrazioni (Associazione Arboricoltori), Raffaele Airoldi (Società Italiana proposte sono state inserite nel nuovo documento. di Arboricoltura). Si ricorda che Assofloro rappresenta 900 aziende. Un risultato possibile grazie al gioco di squadra: Info: www.assofloromagazine.it il ruolo politico-istituzionale di Assofloro, le competenze tecniche e scientifiche di Sia e Aa e il coinvolgimento dei rispettivi soci, che hanno evidenziato in modo costruttivo le criticità del primo documento e proposto miglioramenti. TEMPO DI LETTU R A: 2 minuti
GESTIONE | associazioni/2
A tre anni dalla fondazione di AIPV, ecco un breve “bilancio” delle mete raggiunte. E uno sguardo al presente e al futuro di Daniela Stasi
L´importanza di fare rete
L’edizione 2019 del Demo AIPV.
TEMPO DI LETTU R A: 2 minuti
DEMO DAY
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ettere in rete le molteplici figure professionali della filiera del verde, creare sinergia tra loro valorizzandone le competenze, elevarne la professionalità con l’organizzazione di corsi e rappresentarle sia a livello istituzionale nazionale sia con le pubbliche amministrazioni locali. Questi gli obiettivi per cui nel 2017 è nata AIPV (Associazione Italiana Professionisti del Verde). A tre anni dalla fondazione sono state aperte otto delegazioni regionali in Liguria, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Sardegna, per un totale di oltre 200
L’associazione organizza un evento su scala nazionale, Demo AIPV, la cui edizione 2020 si terrà a settembre (date in fase di definizione). LL’evento offre l’opportunità a professionisti provenienti da tutta Italia di trovare presenti in contemporanea le principali aziende che commercializzano e producono macchine, attrezzature e materiali specifici, e di testarli in campo. Info: www.aipv.it
aziende associate. Le delegazioni agiscono in modo autonomo e, affiancate dal supporto del direttivo nazionale, stanno concretizzando gli obiettivi dello statuto associativo attraverso l’organizzazione di eventi formativi, informativi e divulgativi che approfondiscono argomenti di interesse per i soci, tra cui: formazione su tappeti erbosi, irrigazione e corretto utilizzo dei macchinari; formazione su gestione d’impresa, arboricoltura, nuove tendenze internazionali di progettazione; partecipazione a fiere di settore come Myplant a Milano, Murabilia a Lucca e Tre giorni per il giardino edizione Autunno al castello di Masino, dove l’associazione ha ricevuto una menzione di merito. Si segnalano anche interventi a titolo gratuito in ambito pubblico mediante la realizzazione di orti didattici, il ripristino di giardini di rilevanza storica (come nei giardini-museo di Pennabilli dedicati a Tonino Guerra), la realizzazione di progettazioni sperimentali (per esempio l’esercitazione pratica di fine corso presso i giardini della Reggia di Venaria Reale).
LA PAROLA A CESARE CIPOLLA PRESIDENTE DI AIPV Alto Lombardo, Assoverde, Asproflor (Associazione Produttori Florovivaisti), Aifor (Associazione Istruttori Forestali), ed è entrata a far parte dell’Associazione In questi anni AIPV, spinta Nazionale di tutela del marchio dalla forte volontà di “fare rete”, VivaiFiori. AIPV è anche presente ha stretto rapporti sinergici al Tavolo Verde del Ministero delle con altre associazioni di settore, come politiche agricole alimentari e forestali e Anve (Associazione Nazionale Vivaisti viene interpellata dalle commissioni di Esportatori), Distretto Florovivaistico Camera e Senato, diventando promotrice
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di leggi che puntano alla valorizzazione dell’intero comparto del verde italiano. Per il 2020 si aggiunge un nuovo obiettivo: trasformarsi in un’associazione di Seconda Categoria e diventare così punto d’unione per altre associazioni, al fine di ridurre la frammentazione del settore e convogliare tutte le energie e le competenze verso un’unica voce comune.
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GESTIONE | pratiche
Il valore d La coesistenza tra alberi e tappeto erboso in ambito urbano è un argomento di grande attualità. E il professionista, con le sue competenze, è come “ago della bilancia” nella gestione dei conflitti di Riccardo Dal Fiume, in collaborazione con la rivista Arbor* TEMPO DI LETTU R A: 8 minuti
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in dagli studi superiori, la scienza descrive le piante in modo asettico e non connesso al mondo che le circonda. I “campi” di interesse, di ricerca e di applicazione sono visti come aree tematiche ben distinte e tra loro poco correlate, e una visione d’insieme delle complessità naturali, delle interazioni tra ambiente, terreno e organismi viventi risulta poco diffusa. Oggi, finalmente, si fa strada una nuova visione del mondo vegetale, ampliata attraverso la riscoperta di fenomeni noti, ma un po’ dimenticati *Arbor è la rivista come il ruolo della rizosfera, l’interazione della Società Italiana delle piante coi microorganismi, la di Arboricoltura comunicazione tra piante anche di www.isaitalia.org semplici “oggetti” da collocare specie diverse tramite segnali chimici e primariamente secondo i fenomeni allelopatici. Ciò consente di standard estetici o funzionali, senza particolari avere una visione più veritiera dei comportamenti approfondimenti sulle loro relazioni o sulla loro vegetali, attraverso un approccio multidisciplinare eventuale competizione per i fattori di crescita. ai fenomeni naturali in cui appaiono evidenti le molteplici e strette interrelazioni tra tutte le SPECIALIZZAZIONI componenti, biotiche e abiotiche, che svolgono un TROPPO RIGIDE ruolo nella vita vegetale. Gli stessi professionisti del giardino (giardinieri, Nel giardinaggio, il rapporto tra alberi e tappeto tecnici, arboricoltori, agronomi) spesso si erboso è un perfetto esempio di questa visione specializzano per l’una o l’altra entità, trascurando semplificata e “settoriale”, in cui i soggetti (albero il fatto che entrambe sono indispensabili al e tappeto erboso, in questo caso) per molti sono
della convivenza Il professionista tende a “preferire” l’albero o il tappeto erboso, secondo suoi gusti e sue conoscenze, spostando l’equilibrio dei fattori in gioco verso uno dei due elementi vegetali a scapito dell’altro giardino e, allargando l’orizzonte, all’uomo, soprattutto in contesti urbani. Così facendo, il professionista tende inevitabilmente a “preferire” l’albero o il tappeto erboso, secondo suoi gusti e sue conoscenze, spostando di fatto l’equilibrio dei fattori in gioco (terreno, nutrizione, luce, acqua, ecc.) verso uno dei due elementi vegetali a scapito dell’altro. Si assiste, all’estremo, a una vera e propria contrapposizione di idee tra la fazione “pro alberi” e quella “pro tappeto erboso” con aspre diatribe sui social media, quasi che i due soggetti fossero squadre di calcio o partiti politici. In altri casi, invece, si tende semplicemente a non considerare “l’altra metà del giardino”, specializzandosi solo sugli alberi o solo sul tappeto erboso come se un giardino non contemplasse, nella generalità dei casi, entrambi gli attori. Credo che se da un lato la specializzazione possa essere ritenuta una forma di professionalità molto affidabile, dall’altra essa tenda a trascurare gli aspetti che non ne fanno parte, tutti però presenti in un giardino. In altre parole, è una necessità professionale,
per i tecnici del giardino, non perdere la visione d’insieme dello stesso per fornire una consulenza ampia e completa al cliente. Se non siamo in grado di possedere tutte le conoscenze necessarie, oggi la creazione di forme di collaborazione tra tecnici con diverse specializzazioni rappresenta una valida soluzione al problema.
AUMENTO DEL VALORE ECOSISTEMICO
Sul prossimo numero approfondiremo il tema concentrandoci sui principali fattori di competizione tra alberi e tappeti erbosi. Qui invece affermiamo con convinzione che la convivenza competitiva tra albero e tappeto erboso in ambito
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GESTIONE | pratiche
È una necessità professionale, per i tecnici del giardino, non perdere la visione d’insieme dello stesso per fornire una consulenza ampia
e completa al cliente
urbano è da perseguire perché raddoppia i benefici ambientali della stessa superficie di terreno. Tra i tanti metodi per misurare l’attività vegetale, risulta particolarmente utile, in ambito urbano, la misura del LAI (Leaf Area Index). Si tratta di un rapporto tra superficie fogliare fotosintetizzante (di un albero, di un prato, ecc.) e la superficie di
terreno su cui i vegetali insistono. La misura del LAI, sorprendentemente, è quasi sempre superiore a 1 nel verde ornamentale: ciò significa che il verde, in senso lato, valorizza e amplifica le superfici cittadine e ne aumenta il valore ecosistemico. Un LAI pari a 3, per esempio (tipico di molti alberi come abeti, querce e faggi), individua una superficie fotosintetizzante (quindi capace di produrre benefici ecosistemici per l’ambiente in cui si trova) tre volte più ampia rispetto a quella effettivamente occupata dall’albero. Analogamente, un prato ben tenuto e tagliato sopra i 6/8 cm (come si dovrebbe obbligatoriamente fare in ambito pubblico) genera un LAI di 2 per effetto della densità fogliare elevata. La possibile convivenza, sulla stessa superficie urbana, dell’albero e del sottostante prato determina, quindi, la somma dei benefici dell’uno e dell’altro, moltiplicando per 4 o per 5 il valore ecosistemico di quella superficie. Spetta evidentemente ai professionisti del verde conoscere questi comportamenti e creare le condizioni perché ciò avvenga. La convivenza tra alberi e tappeto erboso nello stesso spazio è un argomento di grande attualità, perché supera certe visioni un po’ miopi legate all’uno o all’altro e costringe a uno sforzo cognitivo delle necessità di entrambi: l’obiettivo deve essere quello di ottimizzare i risultati, raddoppiando i servizi ecosistemici della stessa unità di superficie a verde.
PICCOLO VADEMECUM PER LA GESTIONE DEL TAPPETO ERBOSO IN CONTESTI ALBERATI ◗ Il taglio: eseguirlo ad altezze differenziate, in genere più alto e meno frequente sotto gli alberi rispetto al pieno sole. Ciò garantisce maggiore superficie fotosintetizzante al tappeto erboso e minimizza i potenziali danni meccanici sulle radici primarie dell’albero. Utilizzare macchine dotate di sistema “mulching” che lasciano sul posto lo sfalcio, opportunamente ridotto e sfibrato. Questo materiale organico è di grande utilità perché ricco di minerali e di acqua. Il concetto del taglio differenziato può estremizzarsi fino al “non taglio” di queste aree, con valenze paesaggistiche interessanti in quanto alcune specie prative, in particolare il genere Festuca, hanno valenze ornamentali molto apprezzate anche quando non soggette a sfalcio periodico. ◗ L’irrigazione: entro la drip line (che delimita l’area di proiezione della chioma dell’albero) in realtà la competizione radicale tra alberi e tappeto erboso è inferiore rispetto a quella esistente oltre tale linea, in quanto gli apici radicali degli alberi preposti all’assorbimento di acqua e soluti aumentano con l’aumentare della distanza dalla base dell’albero. È quindi opportuno non aumentare gli adacquamenti entro quest’area per non favorire la comparsa di patogeni radicali. ◗ La concimazione: vale lo stesso concetto appena espresso per l’irrigazione; in ogni caso intervenire solo se necessario, scegliendo fertilizzanti a bassa salinità, organici o organominerali. ◗ Gli interricciamenti: in alternativa allo sfalcio differenziato, sottochioma è da perseguire l’applicazione di materiali organici pacciamanti (anche gli scarti di potatura) che mantengono un adeguato drenaggio del terreno evitandone il compattamento, lo arricchiscono grazie alla mineralizzazione della sostanza organica e semplificano le operazioni colturali del taglio. ◗ L’arieggiatura: utilizzare di preferenza sfeltratrici “a molle” rispetto a quelle dotate di “lame”, ovvero con punte provviste di molle alla loro base capaci di flettere in presenza di ostacoli come, appunto, le radici degli alberi. In questo modo, con un semplicissimo accorgimento (sconosciuto ai più!), potremo eseguire un’operazione importante per il tappeto erboso senza danneggiare l’apparato radicale dell’albero.
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LA GAMMA PER IL GIARDINAGGIO
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SCOPERTE | tecnolog ie
Lotta agli
organismi nocivi con un click FitoDetective è un’app sviluppata dal Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia per consentire a chiunque, professionisti e cittadini, di segnalare la sospetta presenza di parassiti e patologie delle piante di Nora Adamsberg
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IN BREVE • Funziona su smartphone e tablet • È disponibile nelle versioni per Android e IOS • Presenta una grafica semplice e intuitiva
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n passo avanti, ampio e concreto, nella lotta agli organismi alieni nocivi. Si chiama FitoDetective ed è un’app sviluppata dal Servizio Fitosanitario della Regione Lombardia, rivolta agli operatori del settore e agli appassionati del mondo vegetale. L’obiettivo: creare una sorta di sorveglianza diffusa per contrastare tempestivamente il diffondersi di parassiti e patologie delle piante. Diverse le funzioni di FitoDetective: innanzitutto consente di ricevere informazioni per accertare, oppure escludere, in modo semplice e rapido, la presenza degli organismi alieni nocivi maggiormente pericolosi per il territorio lombardo. Consente poi
Scarica l’app direttamente da qui
di inviare una segnalazione della sospetta presenza dei principali organismi nocivi alieni per i quali è attiva la sorveglianza da parte del servizio fitosanitario. In che modo? In pratica il sistema geolocalizza l’utente che, per collaborare alla sorveglianza del territorio, è invitato a inviare una semplice scheda di testo e una o più fotografie. Non è tutto: con FitoDetective si possono anche ricevere notizie relative a organismi nocivi che mettono a rischio la biodiversità e la sicurezza alimentare, nonché ricevere speciali avvisi di allerta in caso di ritrovamenti di organismi nocivi.
SCOPERTE | vegetali / 1
I PLUS
A dir poco
• Fioritura abbondante • Fiori molto grandi • Portamento compatto • Rami robusti • Fioritura e crescita uniformi • Forte sistema radicale
fenomenale! Abbondante nella fioritura e compatta nella taglia, questa lavanda di Plantipp ideale per i piccoli giardini. Seducente e capace di mettere tutti d’accordo
di Matteo Ragni
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a lavanda è senza alcun dubbio un vero evergreen. Piace a tutti, paesaggisti e clienti. E proprio per questo, si ha la tentazione di pensare che una vale l’altra. Ma non è così, il lavoro di ibridazione ha dato risultati eccellenti. Un esempio? La Lavandula intermedia ‘Phenomenal’, dai fiori blu-viola davvero molto grandi. Una fioritura fenomenale che inizia al principio dell’estate e continua ininterrotta fino all’autunno; e se dopo la prima fioritura viene potata, rifiorisce generosamente. In più, questa abbondanza si concentra in una taglia decisamente compatta, giusta per i piccoli giardini di oggi su cui dovremo abituarci a fare i nostri ragionamenti: settanta centimetri di altezza per settanta di larghezza, con rami robusti tanto quanto le radici, che non si “aprono”. Metti la Lavandula in pieno sole, in un terriccio normale o ancora meglio sabbioso, e guardala fare il suo show in giardino, nelle bordure, oppure in un vaso solitario da primadonna qual è. Il brevetto è gestito da Plantipp.
Puoi trovare la Lavandula intermedia ‘Phenomenal’ da Innocenti & Mangoni Piante www.innocentiemangonipiante.it
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SCOPERTE | vegetali/2
UNA camelia per Emilio Trabella
La Società Ortofloricola Comense ha presentato una nuova cultivar, tributo della Società Italiana della Camelia in ricordo del noto paesaggista comasco di Irene Nuvola
© Marta Meggiolaro
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E
milio Trabella vive in un fiore, la Camelia sasanqua ‘Emilio Trabella’. Presentata lo scorso dicembre a Villa del Grumello a Como, rappresenta un omaggio della Società Italiana della Camelia, in ricordo del paesaggista comasco di fama internazionale, “l’uomo che sussurra alle piante” per definirlo con le parole di Renzo Piano.
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La presentazione è stata organizzata dalla Società Ortofloricola Comense, di cui Trabella è stato presidente dal 1988, e si è svolta alla presenza di numerosi paesaggisti che ne hanno condiviso il percorso professionale. Laa Camelia sasanqua ‘Emilio Trabella’ è un semenzale nato spontaneamente a Villa Anelli, a Oggebbio (VB). «La cultivar ha un fiore bianco candido in cui il margine leggermente rosato forma un contorno naturale e impreziosisce la forma – spiega Andrea Corneo, presidente della Società Italiana della Camelia, già “Mughetto d’Oro” 2011, il premio che viene conferito ogni anno dalla Società Ortofloricola Comense – La pianta presenta un verde scuro molto elegante e si presta bene alla coltivazione in giardino». Il prossimo passo sarà la messa a dimora, così come dichiara Luisella Radice Monti, vicepresidente della Società Ortofloricola Comense: «Con la prossima piantumazione dell’esemplare che lo rappresenta, Emilio vivrà nel Parco di Villa del Grumello tra le molteplici collezioni varietali da lui fortemente favorite, che nel corso degli anni hanno contribuito a caratterizzarlo».
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uando si dice una storia a lieto fine. È quella di un fiore tradizionale, amatissimo, che rischiava di scomparire del tutto a causa della peronospora che negli scorsi anni l’ha decimato in tutto il mondo. Così non è stato, anche grazie alla pronta risposta di PanAmerican Seed, che alle prime avvisaglie dell’epidemia si è messa alla ricerca di un Impatiens che resistesse alla Plasmopara obducens. Dopo averlo trovato, però, altrettanto impegno ha richiesto riconquistare la fiducia di coltivatori e appassionati. Un processo lungo ma positivo, che ha avuto conferma durante i Grammy Award 2020. Durante la sessantaduesima edizione del noto premio per i risultati conseguiti in ambito musicale, gli Impatiens Beacon® di PanAmerican Seed sono stati usati nell’allestimento floreale ideato dal flower
designer a cui è stato affidato l’evento, Tu Bloom Designs. La sera di domenica 26 gennaio, alla presenza dei vip del panorama musicale e sotto lo sguardo di milioni di spettatori, quindi, i Beacon® hanno fatto, proprio come i musicisti in gara, la loro performance, dando il meglio di sé: 40 topiarie di Beacon Bianchi in cima a un sontuoso tappeto di Beacon rossi. In totale sono state usate 3.700 piante che, con i loro colori brillanti, hanno adornato l’ingresso dello Staples Center di Los Angeles. Un bella occasione per mostrarli in anticipo, dato che la primavera 2020 prevede il lancio ufficiale degli Impatiens walleriana Beacon® sul mercato. Tra le caratteristiche: la maggiore robustezza, colori più brillanti e più durevoli e l’alta resistenza alla peronospora. Per maggiori informazioni: www.beaconimpatiens.com
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PLASMOPARA OBDUCENS • Chiamata anche peronospora degli Impatiens • Dal 2011 è presente in tutto il mondo • Si sviluppa in caso di alta umidità e temperatura notturna fresca • Si diffonde rapidamente • Causa la caduta dei fiori e la morte della pianta • Le spore si diffondono nell’aria e sono svernanti
Come una favola
a lieto fine Negli ultimi anni gli Impatiens sono stati assediati dalla peronospora. Non solo sono stati salvati e resi più resistenti, i Beacon® hanno anche impreziosito i Grammy Awards di Bianca Belfiore N°020
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SCOPERTE | vegetali/4
un pieno
di colore
a bassa manutenzione Per maggiori info: https://www. plantipp.eu/en/Plants/heleniumautumnale-l-short-n-sassypbr-2/ TEMPO DI LETTU R A: 2 minuti
Esplosione di energia dalla primavera all’autunno. Da proporre per le zone troppo assolate in estate e troppo fredde in inverno di Matteo Ragni
IN BREVE • Fioritura abbondante • Portamento robusto e compatto • Lunga fioritura • Bassa manutenzione • Tollerante alle malattie • Medaglia d’argento a Plantarium 2015
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n vassoio colmo di pasticcini. Sì, Helenium “Short ‘n Sassy” mi evoca proprio questa immagine. E la cosa bella è che non finiscono mai perché continua a fiorire per tutta la stagione. “Short ‘n Sassy” ha un portamento compatto, i fiori sono arancio – giallo con il centro marrone. È un’esplosione di energia che inizia al principio della primavera e continua fino ad autunno inoltrato. Raggiunge un’altezza massima di quaranta centimetri e una larghezza
di sessanta. Il suo posto ideale è un angolo assolato, con terreno umido e ben drenato. L’ingrediente che non deve mancare è il sole: più luce riceve, più il suo colore diventa intenso e brillante. In più, è una pianta forte, ben resistente alle malattie e anche al freddo, fino a -30º C. La qualità per cui sarà facile proporla, però, è che fa parte di quelle piante “a bassa manutenzione” che tanto desiderano i clienti oggi. Farà un figurone nei vasi, nelle balconette, da sola o in mix, e anche nelle bordure di perenni. In ogni caso, mostrerà il suo Flower Power!
IL PRONTUARIO
NUOVE TECNOLOGIE E AFFIDABILITÀ CREDITIZIA Come trarre vantaggio dalla trasformazione digitale in atto nel settore finanziario. Ed essere più competitivi di Jessica Bertoni
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vviso ai lettori: questo articolo contiene “spoiler” di quanto accadrà in futuro, un futuro molto prossimo. Se siete imprenditori, sapete benissimo che per poter lavorare occorre avere credibilità con gli istituti bancari, che permettono alle imprese di far circolare il credito e quindi garantiscono la gestione non solo economica, ma anche finanziaria dell’azienda. Bene, da qui a poco non saranno importanti solo i famosi indicatori di bilancio ma anche la modalità con cui ci si porrà nel mercato: non solo le consuete relazioni con clienti e fornitori, ma anche come interlocutori di istituti bancari, per una gestione ottimale anche della concorrenza settoriale ed extra settore. Nell’ambito della finanza, infatti, l’accelerazione tecnologica sta aprendo la strada a una vera e propria rivoluzione nel modus lavorandi
delle banche e di conseguenza di tutte le imprese che vi si interfacciano. Stiamo parlando di uno scenario che è già operativo in alcune parti del mondo, come gli Stati Uniti, il cui modello ormai consolidato si sta sperimentando anche in Europa. Essere fuori dalle porte del credito significherebbe uscire dal mercato. Cavalcare il cambiamento con tempi non congrui, vorrebbe dire soccombere alla concorrenza che ha giocato d’anticipo. Occorre quindi un piano d’azione mirato.
APPROFITTARE DELLE NUOVE TECNOLOGIE
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on è più solo la qualità del vostro prodotto o servizio o la riconoscibilità di un’esperienza e di una conoscenza a permettere di tenere le redini, è indispensabile
È necessario un mutamento culturale che porti le imprese a compiere una reale trasformazione del proprio agire, secondo le opportunità delle più avanzate tecnologie a disposizione
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IL PRONTUARIO
L’accelerazione tecnologica sta aprendo la strada a una rivoluzione nel modus lavorandi delle banche e di conseguenza di tutte le imprese che vi si interfacciano
mettere in discussione anche il “come”, uniformandolo alle aspettative dell’epoca che viviamo: l’epoca della dematerializzazione, della digitalizzazione. È necessario un mutamento culturale che porti le imprese a compiere una reale trasformazione del proprio agire, secondo le opportunità delle più avanzate tecnologie a disposizione. Un mutamento quindi trainato dalla finanza che si conferma come un’entità autoreferenziale, in grado di cambiare l’agire imprenditoriale. Ma il trend è inarrestabile e chi vuole fare l’imprenditore ne deve prendere coscienza e attrezzarsi. Come? Innanzitutto, comprendendo che la conoscenza nei processi del credito e dello sviluppo del business deve passare necessariamente dall’attività di analisi di una quantità di dati sempre più articolata. Nel dettaglio: • l’utilizzo di strumenti di Data Analytics è sempre più fondamentale per presidiare il rischio, cogliere le diverse opportunità commerciali e gestire fenomeni di sviluppo;
• l’industria del credito deve essere in grado di pianificare al meglio la propria strategia di business attraverso una raccolta strutturata, analisi raffinate e valutazione dei dati, trasformandole in azioni mirate. Per questo, nel mondo Finance gli strumenti di Intelligenza Artificiale, di Machine Learning e lo sviluppo di soluzioni basate sulle API (Application Programming Interface) sono fattori competitivi di successo da affiancare a quelli tradizionali; • le Fintech Lending (prestiti veicolati dalle società finanziarie operanti sul web) rappresentano una significativa occasione per le banche a supporto della trasformazione del modello di business.
SEMPRE PIÙ PRESTITI PEER TO PEER
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e banche si stanno aprendo all’idea di collaborare con le Fintech (società tecnologiche che operano in settori tradizionali e finanziari) per accelerare il loro percorso di crescita a salvaguardia di una più efficace gestione del portafoglio. In particolare, le banche sono attratte dal modello di servizio delle Fintech per la loro capacità di: • gestire i customer analytics (sistemi informatici che analizzano il comportamento dei clienti); • gestire i modelli avanzati di credit scoring (sistemi informatici che analizzano la capacità di credito-rating); • offrire al cliente una user experience completamente digitale.
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IL PRONTUARIO
IL GLOSSARIO DELLA RIVOLUZIONE 4.0 Magari sono termini che nell’operatività delle vostre imprese non userete mai. Però, al di là di tutto, è importante sapere come si sta evolvendo il dizionario finanziario, anche solo per essere preparati quando sentiamo pronunciare dalla bocca di qualcuno (un bancario, un consulente, un conduttore televisivo o radiofonico, l’esperto di turno) espressioni che sembrano provenire da universi paralleli. Vediamo le principali: ◗ Peer to peer lending: prestiti erogati direttamente da investitori alle imprese senza l’intervento dell’intermediario bancario. ◗ Big Data: analisi di grandi quantità di dati anche destrutturati attraverso sistemi di calcolo potentissimi. ◗ Digital Transformation: la trasformazione digitale in atto nel mondo economico e finanziario.
Se gestita con tempismo, la strategia di collaborazione banca-Fintech sarà un’occasione concreta per accrescere i ricavi, ottimizzare i processi di finanziamento e far evolvere la banca verso logiche di data-driven organization, organizzazioni che prendono decisioni strategiche attraverso l’analisi dei dati disponibili con le attuali tecnologie di analisi di grosse quantità degli stessi (Big Data). Una combinazione di elementi che spiega la crescita in Europa del peer to peer lending, ossia i prestiti erogati direttamente da investitori alle imprese senza l’intervento dell’intermediario bancario. Secondo un report dell’Università di Cambridge, nel 2018 le piattaforme di prestiti tra soggetti non finanziari hanno generato scambi per 1,49 miliardi di sterline (1,65 miliardi di euro), il 99% in più rispetto al 2014. L’85% degli scambi è appannaggio della Gran Bretagna, dove il mercato è nato dieci anni fa. Seguono la Francia e la Germania, mentre in Italia il mercato sta muovendo ancora i primi passi, con valori scambiati per 32 milioni di euro sul fronte della finanza alternativa, di cui oltre 10 milioni nel comparto peer to peer. Le piattaforme attive sono una decina e tra queste spicca Borsadelcredito. it che ha un modello di business atipico, in quanto incrocia la richiesta di credito da parte delle piccole aziende (comprese le partite iva, come artigiani, professionisti, commercianti e
negozianti) e i privati interessati a una forma di investimento alternativa. I maggiori spazi di mercato sono nell’ambito del piccolo taglio, fino a centomila euro. Chi ha questo tipo di necessità trova difficoltà crescenti ad accedere al credito bancario non per un tema di rischio o di merito di credito, ma per un problema di business model degli istituti, che non sono più in grado di sopportare i costi di un’operazione di finanziamento di questa portata date le inefficienze operative del modello distributivo tradizionale e i costi crescenti in tema di compliance. La registrazione sia da parte di chi cerca un finanziamento, che dei finanziatori avviene tutta in digitale, compilando un modulo che richiede all’incirca cinque minuti. Esistono sul mercato italiano altre piattaforme di Digital Lending come Credimi che permettono alle PMI di ottenere finanziamenti fino a due milioni di euro con una risposta in soli tre giorni.
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L’ESEMPIO EXTRA-UE
na recente analisi ha evidenziato come, seppur ancora con volumi poco significativi, negli ultimi 12 mesi in Italia si sia registrato un aumento più che doppio (rispetto al 2018) delle domande di credito presentate dalle imprese ai P2P Lender (peer to peer lender) e alle piattaforme di credito online. Un fenomeno,
I NUMERI DEL PEER TO PEER • Scambi per 1,49 miliardi di sterline (1,65 miliardi di euro) nel 2018 in Gran Bretagna • +99% rispetto al 2014 • 85% degli scambi in Gran Bretagna • In Gran Bretagna mercato attivo da dieci anni • In Italia valori scambiati per 32 milioni di euro, di cui oltre 10 nel comparto peer to peer
In Europa sta crescendo il peer to peer lending, ossia i prestiti erogati direttamente da investitori alle imprese senza l’intervento dell’intermediario bancario 020
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La registrazione sia da parte
di chi cerca un finanziamento, che dei finanziatori avviene tutta in digitale, compilando un modulo che richiede
all’incirca cinque minuti
questo, già consolidato nei Paesi extra-UE: citiamo l’esempio di Amazon Lending che per ora funziona solo in Usa, Giappone e Regno Unito, ma ha già erogato circa tre miliardi di dollari di prestiti. Anche qui, la vera forza è la velocità: il prestito, dopo l'analisi quasi istantanea dell'azienda, compiuta da un algoritmo, viene erogato nel giro di 24 ore. I prestiti sono a breve termine (durata massima un anno) e vanno da un minimo di mille dollari a un massimo di 750mila. I tassi di interesse lasciano un po' perplessi: si va dal 6 al 17%, ma in Italia è ancora agli albori e con potenzialità tutte da esplorare. Nello specifico, a guidare questo trend sono le imprese più giovani e più piccole, spesso più dinamiche nel cogliere le nuove opportunità. La metà delle domande di credito dirette ai P2P lender proviene, infatti, da imprese costituite da meno di cinque anni, mentre una richiesta su tre è effettuata da imprese con fatturato inferiore ai 500mila euro.
COME ACCEDERE AL CREDITO ONLINE
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ediamo quali sono gli elementi che vengono valutati nelle piattaforme che offrono il peer to peer lending al fine di concedere il credito:
• la base di partenza è la medesima considerata dalle cosiddette banche tradizionali, ovvero i dati di bilancio. Per cui avere una puntuale, corretta e chiara disponibilità dei dati di bilancio, sicuramente è un elemento che aiuta la velocità di valutazione; • l’altro elemento “tradizionale” da tenere sempre in ordine è la Centrale Rischi (no sconfini, no insoluti, utilizzi “elastici” delle linee accordate). Sicuramente partire da una cura particolare della puntualità dei pagamenti è fondamentale visto che questi vengono analizzati già facendo un semplice dossier approfondito; • un altro elemento è l’analisi del settore e dei competitor che, grazie alle nuove tecnologie, permette di incrociare facilmente dati di un numero infinito di concorrenti, affini e dati previsionali di settore. Per questo si dovrà avere cura di fornire attraverso il proprio sito e i social soft information quali certificazioni di qualità, presenza di codici etici, rating di legalità, recensioni che possono aggiungere altre cruciali informazioni alla modalità di valutazione tradizionale.
Insomma, tutto alla luce del sole. Maggiori saranno le informazioni e la qualità delle stesse, maggiore sarà la possibilità di ottenere il credito, anche digitale.
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