Flortecnica e vivaismo n. 413

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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

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dal 1977 informa il settore

Ottobre / Dicembre • anno 2020

07 PRIMO PIANO / case history

4 storie di aziende che hanno rivoluzionato il settore, perché hanno saputo guardare il lavoro da una prospettiva nuova

PRODUZIONE 29 alberature Piante native, una scelta ambientale. Un aspetto che i vivaisti non possono sottovalutare

37 stagionali Presentata Vip Excellent Red,

la nuova generazione di Stelle di Natale. Così Andreas Psenner guarda al futuro



EDITORIALE | questo numero

È

Flortecnica e vivaismo Rivista fondata da ARTURO CROCI

Francesco Tozzi

A

lla fine di quest’anno ho fatto la conta di quello che sappiamo e di quello che non sappiamo sul 2021. Non sappiamo tante cose: se il vaccino sia efficace o no, se la situazione generale riuscirà a ripartire, se potremo ricominciare a viaggiare, a guardarci in faccia senza mascherina. Però tante altre cose le sappiamo: sappiamo che le piante si vendono, che sono molto richieste e che in primavera ci saranno meno piante di quelle che potremmo vendere. Sappiamo anche che questo periodo ha messo a nudo il peggio di noi, ma anche il meglio. Soprattutto sappiamo che è stata l’occasione per crescere, per sistemare alcuni aspetti nella nostra attività che avevano bisogno di essere rinnovati. Per curiosità, alla fine di quest’anno, ho ripreso in mano gli editoriali del 2020. Ho parlato di standardizzazione della produzione, della differenza fra ispirarsi e copiare, di pianificazione e di profilazione del cliente. C’è chi ha lavorato su vasi ed etichette, su novità che non siano copie banali, c’è chi sta già pensando a cosa proporre nei prossimi anni e c’è chi sta conoscendo bene i suoi clienti. Io scommetto ancora sul fatto che ci sarà tanta voglia di nuovo, di mai visto, e anche di eccezionale, di esuberante. E tu? Matteo Ragni

N° 413 - Ottobre / Dicembre 2020 DIRETTORE RESPONSBILE Francesco Tozzi / direzione@laboratorioverde.net IN REDAZIONE Marta Meggiolaro / redazione@laboratorioverde.net COLLABORATORI Jessica Bertoni, Lucio Brioschi, Gabriele Cantaluppi, Alessandro Coraggio, Andrea Corneo, Costanza di Matteo, Stefania Medetti, Valerio Pasi, Matteo Ragni, Daniela Stasi, Filippo Terragni, Filippo Tommaseo GRAFICA Testo&Immagine PROGETTO GRAFICO Daniela Francescon PRODUZIONE E SEGRETERIA Katiuscia Morello k.morello@laboratorioverde.net PROMOZIONE E SVILUPPO Matteo Ragni / m.ragni@laboratorioverde.net Stefano Carlin / s.carlin@ laboratorioverde.net STAMPA Press Up - via Caduti sul lavoro 36 Settevene (VT) DIREZIONE, REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE Edizioni Laboratorio Verde srls, via E. Cosenz 35 20158 Milano - Tel. +39 02 4244 8445 info@laboratorioverde.net | www.laboratorioverde.net Flortecnica e vivaismo, periodico mensile registrato presso il Tribunale di Piacenza n. 275 del 8/03/1977 – n. R.O.C. 15/171.

e d i z io n i

pieno di racconti, questo ultimo numero del 2020 di Flortecnica e vivaismo. Racconti che mettono in luce come il settore del florovivaismo italiano sia capace di rispondere alle “sfide” del mercato, alle esigenze in continua evoluzione dei differenti canali distributivi – con un occhio di riguardo a quello tradizionale e specializzato –, oltre che alle aspettative del consumatore. Sempre più cultura del verde, esposizione, packaging e comunicazione sono parole e concetti ai quali i produttori italiani guardano con attenzione e declinano nelle loro produzioni, nei loro cataloghi. C’è (finalmente!), anche in Italia, un nuovo modo di pensare alla pianta ornamentale da parte dei differenti interlocutori della filiera. Soprattutto giovani. C’è la voglia di provare a ragionare non più solo in un’ottica di “prezzo”, ma di valore. Nelle pagine che seguono, vi raccontiamo di realtà – ma ne potremmo citare tantissime altre – che hanno fatto dei loro punti di forza una visione per il futuro, per una prospettiva nuova del comparto, investendo in cinque aspetti fondamentali: ricerca, assortimento, produzione, marketing e servizi al cliente. Ecco, alla fine di questo 2020 un po’ da dimenticare, che ci catapulta in un nuovo anno che guarda con speranza al futuro, siamo certi che il concetto di valore determinerà sempre più le nostre scelte.

Laboratorio

verde

Casa editrice specializzata nei settori florovivaismo, garden e interior. AMMINISTRATORE UNICO Francesco Tozzi SEGRETARIA GENERALE Katiuscia Morello Flortecnica e vivaismo è una rivista di Edizioni Laboratorio Verde srls. Fanno parte della stessa casa editrice: • Greenup • IL giardiniere • Agenda del Verde • I Quaderni di greenup • Calendario del Verde Rappresentante e collaborazioni: • floorewall.com Edizioni Laboratorio Verde srls, titolare del trattamento dei dati relativi ai destinatari della presente pubblicazione, informa che le finalità di tale trattamento sono rivolte a consentire l’invio della presente rivista, e/o altre di propria edizione, allo scopo di agevolare l’aggiornamento dell’informazione tecnica, nonché alle operazioni necessarie alla gestione amministrativa e contabile dell’abbonamento. Edizioni Laboratorio Verde srls riconosce e garantisce ai medesimi destinatari i diritti di cui all’art. 7 del D.Lgs. 196/03.

www.laboratorioverde.net issuu.com/edizionilaboratorioverde abbonamento da 6+1 numeri: 25,00 Euro



SOMMARIO | 413 - 2020 Ottobre / Dicembre

Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

413

dal 1977 informa il settore

Ottobre / Dicembre • anno 2020

07 PRIMO PIANO / case history

4 storie di aziende che hanno rivoluzionato il settore, perché hanno saputo guardare il lavoro da una prospettiva nuova

08

PRODUZIONE 29 alberature Piante native, una scelta ambientale. Un aspetto che i vivaisti non possono sottovalutare

37 stagionali Presentata Vip Excellent Red,

la nuova generazione di Stelle di Natale. Così Andreas Psenner guarda al futuro

IN COPERTINA La nuova campagna ICL per il lancio di nuovo prodotto innovativo per la prossima stagione. Si tratterà di una novità di grande impatto per le piante: piccoli granuli dalla tecnologia avanzata, per renderle più forti e più sane.

PRIMO PIANO SPECIALE case history

08 Il cuore è il vivaio

colloquio con Mario Ferrarini di Marta Meggiolaro

12 Quanto vale un crisantemo?

colloquio con Stefano, Luca e Andrea Morsaniga di Marta Meggiolaro

16 Palato raffinato

colloquio con Francesca Cangianiello di Marta Meggiolaro

20 Il verde è protagonista di Filippo Tommaseo

PRODUZIONE

29 ALBERATURE

Piante native, una scelta ambientale di Filippo Tommaseo

12 TENDENZE

42 ECONOMIA CIRCOLARE Massima trasparenza di Filippo Terragni

44 ANNUALI

Il ciclamino è “haute couture” di Costanza di Matteo

46 CONSUMI

Il 34% degli italiani fa giardinaggio di Bianca Boschi

RUBRICHE

05 EDITORIALE

Questo numero di Francesco Tozzi e Matteo Ragni

24 FATTI & BREVI

News dal mercato

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32 INTERVISTA

Una nuova impronta colloquio di Marta Meggiolaro con Alessandro Fornasaro e Francesco Martini

36 SUPPORTI

Supporti eco friendly colloquio di Marta Meggiolaro

37 ASSORTIMENTI

Più forti della paura di Costanza di Matteo

40 BUSINESS

Open Source di Filippo Tommaseo

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4 STORIE,

SPECIALE | case history

4 AZIENDE CHE CAMBIANO IL SETTORE, 4 IMPRENDITORI CHE GUARDANO IL LAVORO DA UNA NUOVA PROSPETTIVA Assortimento, produzione, marketing e servizio ai clienti

Flortecnica e vivaismo

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SPECIALE | case history

Ampio lo spazio dedicato a differenti modalità di esposizione dei prodotti, per stimolare il retail a pensare in modo innovativo.

IL CUORE È

IL VIVAIO

Per Arena Vivai fare produzione significa anche promuovere la cultura del verde: non basta fornire le piante giuste, esposizione, packaging e comunicazione sono altrettanto importanti colloquio con Mario Ferrarini di Marta Meggiolaro

L’

PER SAPERNE DI PIÙ www.arenavivai.com

appuntamento annuale di Arena Vivai si svolge sempre in una location adatta ad ospitare una presentazione video e una esposizione dei prodotti. Per questo, quando chiedo a Mario Ferrarini, uno dei tre soci di Arena insieme a Fabiano Bortolazzi e Alberto Tonel, di raccontarmi quali novità hanno presentato ai clienti durante il loro Porte Aperte, vengo bonariamente corretta: «In realtà il nostro tecnicamente non è un “Porte Aperte”», mi dice Mario. Una precisazione che mi fa sorridere, perché rivela la cura che lui e i suoi soci Alberto e Fabiano mettono sempre negli incontri con i loro clienti. E meeting sia! «Tu la metti sul ridere, ma per noi è una cosa seria! Lo abbiamo chiamato Meeting di Arena Vivai proprio per evidenziarne la differenza con i classici appuntamenti nei vivai». E come è andato? «Siamo sorpresi. È incredibile la partecipazione che anche quest’anno ha registrato il nostro meeting. Con il problema Covid ci saremmo aspettati una certa riduzione delle presenze, e invece eravamo circa 150 persone, 80 aziende. Impressionante». Secondo te cosa li ha portati da voi? «Ce lo siamo chiesti anche noi, quale fosse il significato di una presenza così massiccia anche in tempi così particolari. E crediamo che la risposta sia legata a quanto

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Flortecnica e vivaismo

I prodotti esposti erano tutti ben visibili, con etichetta in bella vista; in questo modo si rendono più fruibili le informazioni da parte dei visitatori.


Durante il meeting sono state rispettate le distanze di sicurezza sociale e tutti erano dotati di mascherine e gel disinfettante.

“Riteniamo che il segmento piante da esterno sia tra quelli che potranno dare i migliori incrementi di fatturato nei prossimi cinque anni, ma dovrà essere trattato verosimilmente con lo stesso approccio riservato all’interno” abbiamo raccontato durante la nostra presentazione. La pianta è diventata, e diventerà sempre di più, centrale, per il settore garden. Durante la pandemia è stata un elemento con tante valenze: è stata scelta come elemento decorativo nello spazio domestico; è stata il mezzo attraverso cui ritrovare il contatto con la natura (che si stava “ribellando” all’uomo); è stata un elemento in grado di alleviare le tensioni e le preoccupazioni legate al periodo avverso; è stata un modo proficuo per tenersi impegnati nel tempo “vuoto”. Se in tempi così duri, caratterizzati dalla preoccupazione e dalla precarietà, abbiamo registrato un’impennata di interesse per le piante, significa che abbiamo a che fare con un fenomeno forte, con un trend consolidato e robusto che ha molto da insegnarci». Q Quali indicazioni avete ricavato voi da questa constatazione? «Che dobbiamo investire di più e con più convinzione. Il titolo del nostro meeting non a caso era: “Il futuro è oggi”, come a dire che siamo già dentro quegli scenari di cui parlavamo fino a poco tempo fa. Non sono più solo scenari futuribili, ma è una realtà. Il prezzo ha dimostrato di essere la componente di minore importanza dove qualità, informazioni e servizio funzionavano bene. Per dirla in modo semplice e diretto: c’è un grande spazio per chi lavora bene». A Approfondiamo questo concetto, il “lavorare bene”… «Vincerà sempre di più chi giocherà in attacco e non in difesa, chi allestirà anche all’esterno un’esposizione evoluta e studiata. Abbiamo lavorato tanto sui prodotti negli ultimi dieci anni: abbiamo migliorato la gamma, fatto ricerca su varietà nuove e innovative, abbiamo pro-

posto vasi particolari con manici, loghi, colori, abbiamo lavorato sulle etichette con informazioni dettagliate e a forte resa commerciale. Ma adesso tocca al nostro cliente completare questo lavoro con la giusta esposizione». L’esposizione in vivaio è un argomento ostico. L «E infatti l’esposizione del prodotto da esterno è stato un altro dei grandi argomenti trattati nel nostro meeting. Riteniamo che il segmento piante da esterno sia tra quelli che potranno dare i migliori incrementi di fatturato nei prossimi cinque anni, ma dovrà essere trattato verosimilmente con lo stesso approccio riservato all’interno. Dovranno ad esempio essere proposte in alcuni casi in modo massificato e in altri con ambientazione. Tutto questo implica uno studio e una progettazione dell’area “esterno” nel garden. I nostri clienti si sono dimostrati molto attenti e ricettivi rispetto a questi argomenti. È sempre più importante confrontarsi e condividere aspetti concreti commerciali e tecnici». E poi, naturalmente, spazio alle vostre piante! «Certo! Spazio alle piante e spazio ai nostri clienti. Nella nostra migliore tradizione, abbiamo presentato una carrellata di novità davvero molto interessanti: la divulgazione è una cosa seria e noi ce la siamo presa a cuore, convinti come siamo che occorra sempre di più promuovere la cultura del verde, che significa più bellezza, più benessere e più salute per noi e per il nostro pianeta. E infine c’è stato lo spazio per incontrarci personalmente con chi era lì. Voglio ringraziare infatti i nostri clienti, ai quali dobbiamo davvero tanto. Vogliamo fare crescere sempre più questa “formula” di collaborazione con i clienti e metterci in gioco per un mercato che crescerà moltissimo nei prossimi anni». Flortecnica e vivaismo

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SPECIALE | case history

LA NOSTRA SELEZIONE

E

cco alcune varietà presenti nell’assortimento di Arena Vivai, piante che si distinguono per le caratteristiche migliorative: maggiore resistenza al freddo e al secco, maggiore adattabilità alle condizioni del terreno, fioriture più durature e più abbondanti. In questo modo l’assortimento soddisfa le nuove esigenze dei consumatori, che spesso chiedono piante affascinanti ma che sappiano fronteggiare situazione estreme e che richiedano poca manutenzione.

H AZALEA ENCORE® • Sempreverde • Più tollerante riguardo il terreno • Esposizione a mezz’ombra • Fioritura abbondante • Fioritura marzo-aprile e settembre-ottobre • Altezza 90 cm • Larghezza 80 cm • Resistenza fino a - 10° / -15°

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P LOMANDRA LONGIFOLIA “WHITE SANDS” • Sempreverde • Prima Lomandra variegata • Esposizione al sole • Fioritura da agosto a settembre • Altezza 100 cm • Larghezza 70 cm • Resistenza fino a - 7° / -10°

Azalea Encore Ivory.

R POLEMONIUM REPTANS “TOUCH OF CLASS” • Massa di foglie variegate • Fiori azzurro pallido leggermente profumati • Esposizione a mezz’ombra • Fioritura da aprile a giugno • Altezza 35 cm • Larghezza 50 cm • Resistenza fino a - 20° / -30°

H GARDENIA JASMINOIDES “SUMMER SNOW” • Sempreverde • Esposizione a mezz’ombra • Fioritura da giugno a settembre • Migliore tolleranza all’aridità e al calore • Molto profumata • Altezza 80 cm • Larghezza 100 Cm • Resistenza fino a - 10°



SPECIALE | case history

QUANTO VALE UN

CRISANTEMO?

Una famiglia di coltivatori piemontesi sta vivendo l’ingresso della terza generazione in azienda. Una produzione conosciuta per l’alta qualità che deriva dalla dedizione e dall’attenzione al dettaglio colloquio con Stefano, Luca e Andrea Morsaniga di Marta Meggiolaro

T

rentamila metri quadrati, una storia che viene da lontano, e l’intenzione di continuare a crescere in eccellenza. L’azienda agricola Morsaniga è tutto questo, e anche di più. Specializzata nella produzione di piante fiorite e piantine da orto per la vendita all’ingrosso, è nata nell’86 come evoluzione dell’attività iniziata dai bisnonni e si stendeva su cinquemila metri quadrati. Negli anni ‘90 la decisione di spostarsi a Collegno con la prima serra, dove si mettono in coltivazione i prodotti che riforniscono il consorzio agrario di famiglia di piantine da orto e fiori annuali. Da lì è iniziata la crescita di questa azienda piemontese, nota per la cura nella coltivazione, che rende i prodotti Morsaniga di alta qualità. Abbiamo parlato con Stefano, Luca e Andrea, la seconda generazione che entra in azienda, del florovivaismo italiano visto dai coltivatori più giovani.

Una delle produzioni principali di Morsaniga è il crisantemo, coltivato anche in forme particolari, come la piramide che parte da un’altezza di un metro fino ad arrivare a due metri.

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Flortecnica e vivaismo

Iniziamo da te, Andrea: quanti anni hai? «Ho 22 anni! Ho studiato come perito agrario, e dopo il diploma sono entrato in azienda con mio padre Renato e i miei zii Giuseppe e Marina. I cinque anni di perito agrario sono stati utili, ho apprezzato gli stage, che mi hanno avvicinato ad altre realtà aziendali oltre a quella di famiglia, ma non è un indirizzo adatto a un florovivaista: le materie tecniche sono fatte bene, ma non c’è nulla di specifico per noi. Io e i miei cugini siamo fortunati perché abbiamo imparato tantissimo qui, nell’azienda di famiglia. Da mio padre ho imparato la parte commerciale e l’attenzione al cliente; da mio zio la parte tecnica e il gusto per la ricerca di varietà e colori, e da mia zia la parte un po’ più fine: lei ha occhio, ad esempio sulle composizioni, sa dare quel tocco in più che le rende molto più d’impatto».


Uno scatto direttamente dall’archivio storico di famiglia, che ritrae i nonni Morsaniga al lavoro. Qui sotto, una delle serre di produzione: attualmente l’azienda si estende su trentamila metri quadrati.

Hai sempre saputo di voler fare questo lavoro? «Quando avevo quattro, cinque anni, andavo alle quattro del mattino al mercato dei fiori con papà. È stato mio padre a trasmettermi la sua passione. Lui e gli zii ci hanno sempre detto di fare un altro lavoro: perché se sei un coltivatore non esistono sabato e domenica, o le vacanze. Non ci hanno mai detto di fare il loro lavoro, eppure siamo qui!». E adesso rimpiangi il fatto di non avere il weekend libero? «Beh, non è che non mi dispiaccia, ma se ho scelto così è perché ho una motivazione forte alle spalle. Diciamo che quando io ero bambino, l’assenza del papà che era sempre occupato in serra non l’ho sentita: perché venivamo noi qui!». Q Quindi sei da sempre in azienda, ma da quando sei qui ufficialmente? «Da dopo il diploma, un anno fa. Non ho un ruolo ben preciso, ed è il bello della nostra azienda, per me. Faccio tutto quello che c’è da fare e questo mi piace, perché mi permette di conoscere e di vedere a 360 gradi tutta l’azienda. Ad esempio, quando in estate le vendite calano, vado in produzione; se serve, vado a preparare gli ordini. È il bello dell’azienda medio-piccola, non sei vincolato a occupazioni settoriali e univoche. Secondo me questo rende il lavoro migliore da molti punti di vista. A parte che non ci si annoia mai, poter vedere e collaborare alla produzione, ti mette in grado, quando vendi le piante, di dare un valore al prezzo e di riuscire a fornire informazioni precise. Puoi valorizzare il tuo prodotto, perché lo conosci fino in fondo. Rispetto ad altre realtà più grandi, penso che questa sia una marcia in più». L’azienda è di famiglia; quando è nata? L «La partita Iva è del 1986. Nasciamo come ortolani, i miei bisnonni coltivavano ortaggi in pieno campo. Nello stesso anno due grandinate hanno distrutto tutto. Allora, il bisnonno ha regalato al nonno un piccolo negozio: un consorzio agrario. Da lì, loro due hanno iniziato la produzione e nel ‘86 ci siamo spostati a Collegno con la prima serra, dove coltivavano sempre prodotti per

rifornire il negozio, piantine da orto e fiori annuali; poi, pian pianino, con la prima cerchia di clienti papà ha iniziato a vendere al mercato». Da allora sono stati fatti grandi passi avanti…. «Sì, dopo il mercato e quindi l’acquisizione di un bacino di clienti molto più ampio, abbiamo continuato le produzioni primaverili di gerani e surfinie, annuali e piantine da orto, viole autunnali e primaverili, crisantemi stelle e ciclamini, che è la nostra produzione principale anche ora». E fra tutto quello che fai, hai un’attività preferita? «Da commerciale mi piace la primavera, quando le vendite sono all’apice e vedi la serra che si svuota. Mi piace seguire anche i programmi di selezione varietale, introdurre piante nuove, con l’obiettivo di introdurre varietà migliori. Lo facciamo con cautela ma cerchiamo sempre varietà nuove che un domani potrebbero sostituire quelle che coltiviamo ora». Luca, ora spostiamoci sulla produzione… «Il tratto distintivo del nostro prodotto è che richiede tanta manodopera: i crisantemi in vaso, per esempio, vengono coltivati con la gabbietta per tener la pianta più ferma. Le ciotole hanno la micro-rete che tiene la pianta fiorita unita, e che non permette che si apra alla prima pioggia. Facciamo tre spuntature: la prima per far “partire” la pianta, una seconda che aiuta a ramificare, e una terza per dar la forma. E poi coltiviamo anche con forme particolari, ad esempio la piramide da un’altezza di un metro fino ad arrivare a due metri». Q Quello che fate quindi puntare sulla qualità, fino a “trasformare” piante comuni in prodotti di nicchia… «Sì è vero, la nostra produzione si differenzia per alcuni dettagli nelle fasi produttive, che però poi sono la sostanza. Ti faccio qualche esempio. Le giovani piante vengono scelte ed acquistate da aziende leader nel settore; facciamo lo stesso per il terriccio che deve essere di ottima qualità per agevolare la radicazione della piantina e ridurre, insieme alla scelta del vaso, eventuali probleFlortecnica e vivaismo

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SPECIALE | case history

La lavorazione del crisantemo, qui coltivato a piramide, prevede tre spuntature: la prima per far partire la pianta, una seconda che aiuta a ramificare, e una terza per dar la forma. Il processo di coltivazione permette di realizzare un prodotto di qualità alta. In questo modo anche il prodotto più popolare, come i ciclamini, acquista valore.

matiche in coltivazione. Non può mancare una buona concimazione, e la cura nelle spaziature, che sono la base per ottenere la forma e la struttura della pianta. I crisantemi in vaso hanno la gabbietta, che li tiene fermi: la gabbietta costa 25 centesimi, ma rende il prodotto completamente diverso». U domanda doverosa: come avete vissuto Una il lockdown? ««Abbiamo cercato, come tutti, di buttare il meno possibile. Qui intorno abbiamo qualche azienda con cui collaboria collaboriamo e anche in questo periodo abbiamo provato ad aiutarci, facendo in modo che potessimo garantire alla gente ciò che voleva. Nel momento della chiusura, che non ha permesso di far arrivare il prodotto da fuori, siamo riusciti a vendere le nostre produzioni invernali. Le persone non potevano spostarsi e volevano tutto subito: chi aveva la fortuna di essere sul territorio poteva dare un servizio». Secondo te, Andrea, quali sono i punti deboli in questo momento nel florovivaismo italiano? «Il primo è che si guarda solo il prezzo, non la qualità. Il prezzo alto fa subito storcere il naso, si cancella la possibilità di considerare un prodotto, si tenta sempre di tirare il prezzo, di abbassarlo fino a che non resta margine per il produttore. Che un prezzo più alto possa essere giustificato da una qualità più alta, sembra non importante. Se riuscissimo a fare più alleanza fra di noi, saremmo più forti sia nel trattare sui prezzi, sia nell’export. Un altro aspetto riguarda noi giovani. Qualche tempo fa mi è capitato di partecipare a una colletta per fare il regalo di compleanno a un’amica. Con i soldi raccolti, le abbiamo comprato… una ricarica del telefono. Quando l’ho saputo, ho pensato che con la stessa cifra le avremmo potuto regalare una pianta molto bella. Vedo ancora troppo pochi miei coetanei appassionati di verde. verde Se non iniziamo a preoccuparci del ricambio generazionale nella clientela, una volta passata la fascia dei più anziani che ama il prodotto pianta, resteremo senza mercato». I punti forti del florovivaismo italiano secondo te quali sono?

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Flortecnica e vivaismo

«Il bello da noi è che abbiamo tante regioni di produzione con caratteristiche differenti, e ogni regione emana un profumo diverso: la Sicilia sa di agrumi, la Puglia sa di fiori primaverili, la Liguria sa di aromatiche… da regione a regione, possiamo offrire tutto, e fatto al meglio. Un altro aspetto, collegato a questo, è che ogni azienda italiana produce anche quaranta specie differenti, per garantire una vasta scelta di piante al cliente. Che poi è una scelta che ci si ritorce contro quando dobbiamo competere con l’Olanda. Ma del prodotto olandese convince il prezzo e il fatto che in 24 ore ce l’hai, non la qualità. Se avessimo grandi centri di smistamento e lavorassimo in consorzi forse potremmo competere di più». Q Quindi su cosa dovrebbe lavorare adesso il florovivaismo italiano? «La collaborazione è alla base di tutto. Ad esempio, se non hai un prodotto, vai a reperirlo da un collega per cercare di garantire la disponibilità. L L’altra cosa è il rispetto del prodotto. Se rispetto un Rolex, perché comprendo il valore del lavoro che ci sta dietro, posso rispettare anche una pianta che viene coltivata e curata come un figlio per sei mesi. La primula a 50 cent al mercato fa pensare: “Cosa vuoi che sia una primula?”. E invece ci sono dietro cinque mesi di lavoro, di tante persone, tanti tentativi, tanto tempo, tanta cura. Sarebbe bello valorizzare tutto questo, anche se mi rendo conto che è un po’ da idealista dirlo; sarebbe bello riuscire a far comprendere il valore dei nostri prodotti». Hai ragione! «Ho ragione, ma quello che accade di solito nelle nostre aziende è che pur avendo questa consapevolezza non si insiste mai fino in fondo, perché la serra va svuotata: si pensa che bisogna vendere, e che alzando troppo il prezzo si rischia di uscire dal mercato. Quindi alla fine si pensa che anche vendere a un euro va bene. E restiamo tutti sempre fermi allo stesso punto». Dove ti vedi fra trent’anni? «Se adesso riusciamo ad appassionare le nuove generazioni, in questo momento fra trent’anni sarò qui a coltivare i miei crisantemi, le stelle e i ciclamini».



SPECIALE | case history BioDiversity garden è la nuova collezione di arbusti e perenni che favoriscono la presenza degli insetti amici. La prima linea è dedicata alle api.

PALATO

RAFFINATO

È quello dei consumatori di oggi: più informati, più attenti, più esigenti in qualità ed estetica. Esigenze a cui si può rispondere con un assortimento dettagliato e capace di stimolare curiosità e interesse colloquio di Marta Meggiolaro con Francesca Cangianiello

L

eonessa Vivai è un’azienda bresciana che si occupa di rivendita all’ingrosso di piante da vivi vaio. L’approccio alla vendita che i soci hanno costruito è particolare, ed è rivolto ad accompagnare il retail all’interno dei meccanismi che stimolano l’acquisto nei consumatori finali. Un aspetto di cui si occupa in particolare Francesca Cangianiello, classe 1983. Francesca è uno dei titolari di Leonessa Vivai, ma preferisce definirsi multitasking e specializzata

nel marketing e nella comunicazione aziendale: è lei l’al’a nima della comunicazione di Leonessa, che ha alla base una ricerca personale continua e appassionata. Il frutto di questa formazione viene condiviso con colleghi e clienti durante l’evento annuale, Piantonario. Piantonario è un po’ festa, un po’ convegno, un po’ Porte Aperte; grazie ai workshop e alle brevi lezioni tenute da studiosi ed esperti di marketing, permette al retail di accedere alle ultime novità del vivaio e di imparare meglio come proporle al

La squadra di Leonessa al completo: Francesca è al centro (la sesta partendo da sinistra).


lI vivaio di Leonessa, allestito in occasione di Piantonario 2019.

consumatore. Quest’anno a causa dell’emergenza sanitaria Piantonario non c’è stato; abbiamo raggiunto Francesca per avere qualche anteprima sulla prossima stagione. Prima domanda d’obbligo, come sta andando? «Q «Quest’anno è assolutamente senza precedenti. Abbiamo vissuto momenti davvero spiacevoli questa primavera, ma fortunatamente abbiamo sempre cercato di affrontare i disagi, dovuti al particolare momento, con volontà e ottimismo. Quest’autunno c’è ripresa, voglia di non mollare. Più attenzione alla qualità e al made in Italy». Come siete organizzati al momento? È possibile venire in vivaio per effettuare gli ordini? «Attualmente riceviamo i clienti senza problemi. Siamo tutti dotati dei dispositivi di sicurezza e procediamo come sempre nel nostro lavoro. Abbiamo chiesto ai clienti di collaborare inoltrando anticipatamente ordini per poter preparare il materiale nelle condizioni di sicurezza totale, trovando disponibilità da parte di tutti. Credo sia un nostro punto di forza il sapere adattarci alle esigenze del nostro cliente. E sicuramente bastano pochi dettagli per riuscire a lavorare meglio tutti». La situazione causata dal Covid-19 come ha influenzato il vostro lavoro? «Come tutti ci siamo preoccupati in primis di mettere in sicurezza la nostra azienda con tutte le accortezze del

PER SAPERNE DI PIÙ www.leonessavivai.it caso. Fortunatamente un vivaio presenta ampi spazi all’aperto e non abbiamo avuto grandi difficoltà ad organizzarci e assicurare i dipendenti. La cosa più dura è stata la chiusura totale in primavera: noi abbiamo sempre portato avanti l’attività, ma la notevole riduzione delle vendite nei mesi strategici per il settore ha creato più di un disagio». E in più non ha permesso di organizzare Piantonario, il vostro evento annuale di presentazione della nuova stagione… «Sì, quest’anno abbiamo deciso di fermarci. Piantonario è una vera e propria festa, e non sarebbe stata tale con tutte le limitazioni e i vincoli per contenere gli eventuali rischi. È un periodo privo di certezze e abbiamo scelto di rispettare quello che stava e sta tuttora accadendo nel mondo, pensando in primis a tutelare i nostri clienti».

IN BREVE • BioDiversity garden: novità 2020-2021 • Ampia collezione di Phormium • Ampliamento collezione di perenni

Il focus centrale di Piantonario è anche uno degli elementi strutturali di Leonessa: cioè il supporto al marketing dei propri prodotti nel punto vendita. Ci spieghi perché? «Sono una fedele sostenitrice della comunicazione e credo fermamente che sia alla base di tutte le relazioni. È importantissimo saper comunicare le proprie emozioni. E in un mondo come il nostro, così vivo, è fondamentale saper passare il messaggio giusto al cliente finale. La base di partenza ovviamente è un ottimo prodotto, ma

“Sono convinta che la richiesta di verde aumenterà sempre più, fornendo e nel contempo trovando sempre nuovi stimoli e soluzioni per il mercato che verrà” Flortecnica e vivaismo

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SPECIALE | case history

Un’anteprima della nuova campagna di Leonessa, che come sempre prevede l’offerta di materiale visivo e informativo che riesca a comunicare con il cliente finale e ad emozionarlo.

rispondere in modo immediatamente fruibile. Cosa ne pensi? «Penso enso che ormai dobbiamo sempre essere al passo con il mondo. Chi si ferma è perduto: quale detto migliore oggi? Biso Bisogna provare a spingersi oltre e fidarsi del proprio istinto. Io sono convinta che la richiesta di verde aumenterà sempre più, fornendo e nel contempo trovando sempre nuovi stimoli e soluzioni per il mercato che verrà». U altro trend al momento è la riscoperta Un del verde come strumento per la conservazione e il rispetto del nostro pianeta. Cosa propone Leonessa in proposito? «Già quattro anni fa, durante Piantonario, avevamo dato risalto a questo tema e da lì la nostra ricerca non si è mai fermata. Quest’anno abbiamo introdotto una nuova linea: il “BioDiversity garden”. Si tratta di una collezione dedicata agli insetti utili, e la prima linea è dedicata alle api: sentinelle del nostro pianeta. Abbiamo selezionato una ricca e vasta collezione tra arbusti e piante perenni che aiutano la ripopolazione di questi insetti anche in contesto urbano».

La ricerca di nuove varietà in linea con le esigenze dei consumatori ha condotto Leonessa ad ampliare la collezione di Phormium. Qui, Phormium Pink Stripes.

non sempre basta quello. Ci tengo tantissimo alle nostre campagne di marketing perché ognuna di loro ha una ricerca profonda. Un messaggio preciso da destinare al cliente finale. Il mondo delle piante è semplice e affascinante, basta poco per innamorarsi. Ecco, noi cerchiamo di trasmettere quell’amore, quella passione, quel legame profondo con le radici. L L’appartenenza alla natura come bisogno primordiale». La situazione attuale ha provocato un cambio di atteggiamento nei consumatori per quanto riguarda gli acquisti e il verde. Occorre essere pronti a decifrare nuove esigenze e a

“Mi verrebbe da paragonarci a un ristorante stellato: quando entri in un ristorante con quel target non ti aspetti quantità, ma qualità e varietà” 18

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Ci sono altre novità in assortimento di cui possiamo avere un’anteprima? «I clienti mostrano sempre più curiosità su nuove produzioni e collezioni particolari, insomma, hanno sempre più il palato fino. Mi verrebbe da paragonarci a un ristorante stellato. Quando entri in un ristorante con quel target non ti aspetti quantità, ma qualità e varietà. Ecco, noi abbiamo scelto questa strada: abbiamo ampliato ad esempio la varietà dei Phormium, abbiamo arricchito ancor di più la nostra collezione di perenni, arrivando in stagione ad avere una produzione molto vasta e non banale. Siamo costantemente alla ricerca di quel qualcosa in più che possa stupire e ammaliare. La nostra ricerca è continua». Q Quali saranno i vostri passi nel prossimo futuro, seppur così incerto? Ad esempio, parteciperete a qualche fiera? «La fiera Myplant & Garden è una fiera fondamentale nel mondo del florovivaismo italiano. Abbiamo sentito il peso dell’assenza di questo febbraio e non vogliamo mancare all’edizione del 2021. Carichi di novità e con la voglia di farci conoscere abbiamo anche ingrandito lo stand proprio per offrire a 360 gradi tutte le nostre essenze. In questo momento di continua incertezza è davvero un azzardo programmare a lunga scadenza e credo che un imprenditore, in questo delicato periodo, si faccia carico ancor più del solito di molteplici problematiche, ogni passo che facciamo è frutto di attenta coscienza e riflessione. Ma andiamo avanti».



SPECIALE | case history

Non si tratta (solo) di produrre piante: Giorgio Tesi Group partecipa attivamente a iniziative che permettono di diffondere una nuova cultura green. Fra queste, un servizio dedicato ai garden center di Filippo Tommaseo

IL VERDE

È PROTAGONISTA Durante la Open Week Progetto Garden, gli operatori del settore hanno potuto visionare più di mille piante prodotte da Giorgio Tesi Group in uno showroom di tremila metri quadrati.

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L’

ultimo nato nell’azienda pistoiese è già un successo fra gli operatori del settore: si tratta di “Progetto Garden”, un’iniziativa dedicata al canale dei centri di giardinaggio, presentata a settembre durante una Open Week che ha registrato, nonostante le difficili condizioni del periodo, una buona affluenza di visitatori. L’idea risale alla fine del lockdown di primavera, quando è stata abbozzata la prima forma per soddisfare le particolari esigenze del periodo; ora si è strutturata ed è ufficialmente a disposizione del retail, che in Giorgio Tesi Group trova una produzione diversificata, un polo logistico unico e un ufficio grafico a disposizione. PIÙ DI MILLE VARIETÀ A CATALOGO «L’Open Week ci ha permesso di avere un confronto con gli operatori del settore e un riscontro diretto e immediato sulla bontà della nostra idea - ha dichiarato Fabrizio Tesi, legale rappresentante dell’azienda –. La

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grande affluenza da tutta Italia è stata la conferma, siamo davvero soddisfatti per i risultati ottenuti». Gli operatori che si sono recati a Pistoia e sono intervenuti alla Open Week di settembre hanno potuto visionare in uno show room di tremila metri quadrati, allestito per l’occasione, alcune referenze scelte fra le più di mille varietà prodotte dall’azienda. Il progetto prevede la periodica formulazione di specifiche offerte commerciali di piante su carrelli o bancali, destinate ai garden di tutta Italia, con due partenze fisse a settimana, al fine di garantire a tutti i clienti un veloce riassortimento e assicurare piante fresche, senza stock di magazzino. L’IMPORTANZA DEL “VESTITO” Le proposte commerciali mirano a valorizzare le tipicità produttive regionali di Pistoia, dove l’azienda affonda le proprie radici, ma anche di Piadena per le alberature, di San Benedetto del Tronto e Grosseto per le piante mediterranee. Le quattro filiali sono un vero e proprio punto di forza per l’azienda, in quanto permettono una diversificazione delle coltivazioni a seconda del clima e delle specialità potendo soddisfare qualsiasi richiesta del mercato italiano, europeo e extra europeo. Non solo: come sappiamo, infatti, le piante ben confezionate si vendono meglio. E così nell’ambito del Progetto Garden l’azienda mette a disposizione dei clienti la professionalità e l’esperienza dell’ufficio grafico interno, con l’obiettivo di valorizzare l’immagine delle piante attraverso lo studio e la realizzazione di packaging personalizzati: etichette ad hoc con logo aziendale, info sulla pianta, prezzo e barcode, cartellonistica, personalizzazione dei carrelli.


L’Open Week, che si è svolta nel rispetto delle norme anti-Covid, è stata l’occasione per un confronto diretto con il retail e ha sancito il successo della proposta.

UN CONTRIBUTO ALLA RIFORESTAZIONE Giorgio Tesi Group da diversi anni è attiva in numerose iniziative finalizzate al ripristino, alla tutela ambientale e in generale al rilancio del verde pubblico, nella consapevolezza che le piante sono fondamentali per la vita del nostro pianeta e che occorre una nuova cultura per sostenere la diffusione del verde. Per questo l’azienda è entrata a far parte di uno dei più importanti progetti di riforestazione a livello nazionale, “KilometroVerdeParma”. Nato nel 2015 con l’obiettivo di riqualificare l’ambiente del tratto dell’autostrada A1 che attraversa Parma, uno dei più trafficati d’Europa, nel tempo il progetto si è evoluto e ampliato, diventando un grande progetto di riforestazione che coinvolge l’intero territorio della provincia parmense, rivolgendosi all’intera cittadinanza. Dietro le quinte è stato costituito il Consorzio Forestale KilometroVerdeParma Impresa Sociale, organizzazione senza scopo di lucro che si propone di compiere un’azione sull’ambiente di oggi, coinvolgendo quante più persone possibile, per realizzare un modello da affidare alle generazioni PER MAGGIORI INFORMAZIONI di domani. Questa filosofia si sposa www.giorgiotesigroup.it con la policy ambientale di Giorgio Tesi Group, che aderisce al Consorzio con il ruolo di socio sostenito-

IN BREVE / PROGETTO GARDEN • Offerte commerciali di piante su carrelli o bancali • Destinate ai garden di tutta Italia • Due partenze fisse a settimana • Piante prodotte a Pistoia, Piadena, San Benedetto del Tronto e Grosseto • Ampio assortimento • Studio e la realizzazione di packaging personalizzati


SPECIALE | case history Il progetto “KilometroVerdeParma” si propone di rinverdire con 20mila piante il territorio parmense entro febbraio 2021.

Una delle grafiche realizzate da Giorgio Tesi Group all’interno di “Progetto Garden”.

re accanto a importanti realtà come Chiesi, Dallara, Davines, Leca Laterlite, Parchi del Ducato, Fondazione Nazionale Carlo Collodi, Legambiente, Iren, Opem, ArchiParma (Ordine degli architetti della provincia di Parma) e l’associazione “Parma, io ci sto!”. «Esseri ammessi in qualità di socio nel Consorzio “KilometroVerdeParma”– ha confermato Fabrizio Tesi – è per noi un grande onore e per questo ne sosterremo il

PER APPROFONDIRE www.kilometroverdeparma.org

I BAMBINI? SONO I BENVENUTI! L’Open Week settembrina non è stata solo un’occasione per fare business, ma anche per diffondere fra le giovani generazioni l’amore per il verde. Durante la mattina di domenica 27 settembre, oltre a poter visitare lo showroom, era a disposizione personale specializzato per rispondere alle domande dei visitatori e sono stati organizzati workshop sulla botanica, la coltivazione e la potatura delle rose. Su prenotazione è stato possibile far partecipare bambini dai 3 ai 10 anni di età (accompagnati da un solo genitore) a laboratori tematici organizzati nel pieno rispetto delle norme a cura della Cooperativa Pantagruel. 22

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lavoro, apportando le nostre conoscenze e competenze tecniche. Crediamo fortemente nell’importanza della valorizzazione del verde come bene comune per il miglioramento della qualità della nostra vita e di quella delle generazioni più giovani». «Con il Consorzio Forestale “KilometroVerdeParma” Giorgio Tesi Group condivide la consapevolezza dell’importanza delle piante per la salute del pianeta e della necessità di un futuro più green, come lascito per le generazioni a venire – spiega il presidente Maria Paola Chiesi -. Da diversi anni, l’azienda è impegnata attivamente in iniziative finalizzate alla tutela ambientale e alla creazione di spazi verdi urbani destinati alla collettività. Per il Consorzio Forestale, quindi, Giorgio Tesi Group è un interlocutore importante. Il know-how e la expertise che ha maturato in 50 anni di attività nel settore del florovivaismo costituiscono per noi un patrimonio prezioso». Per realizzare l’intervento, è stata stilata una lista di piante autoctone e arbusti selezionati secondo criteri ben precisi, in particolare in modo che favoriscano la sottrazione di anidride carbonica e polveri sottili dall’aria, nel rispetto delle linee guida dettate dalla “Conferenza ONU sui cambiamenti climatici” e dall’accordo di Parigi. L’obiettivo di breve termine è di mettere a dimora 20mila piante su tutto il territorio parmense tra novembre e febbraio. L’intento è di ripetere l’intervento ogni anno con quantitativi di piante superiori.



FATTI & BREVI | news dal mercato

PIÙ COMPATTO,

PIÙ LEGGERO

Fitt ha presentato Fitt Force, un nuovo tubo per usi intensivi e professionali. Come tutti i prodotti Fitt, anche Fitt Force è stato progettato secondo i principi dell’eco design: riduzione, riutilizzo e riciclo. È realizzato in TPV, un innovativo materiale in gomma termoplastica che impiega il 50% in meno di materie prime rispetto alla produzione di tradizionali tubi in PVC, e diventa così tre volte più compatto e due volte più leggero. Il TPV resiste a temperature fra -40° e 80° C, ha elevate proprietà meccaniche, ed è lavorabile e riciclabile come i materiali termoplastici. Queste caratteristiche rendono il tubo maneggevole e altamente flessibile. Fitt Force è piatto e compatto a riposo e prende la classica forma rotonda di un tubo da giardino durante l’utilizzo, sfruttando la pressione dell’acqua. Quando il flusso si arresta, ritorna alla forma di partenza: compatto, maneggevole e facile da riporre. Fitt Force è dotato di Fitt Ready, un kit composto da pistola multigetto con modulatore di flusso e da raccordi in materiale termoplastico di alta qualità. I raccordi rapidi, riciclabili e sostituibili in due rapidi mosse, sono muniti di un sistema di compressione ad alta efficienza che evita i gocciolamenti e le accidentali dispersioni di acqua e rendono il tubo ideale anche per ambienti interni, come serre e autorimesse. Poichè i raccordi sono facilmente separabili, possono essere sostituiti per aumentare la vita utile del tubo. Inoltre, una volta raggiunto il fine vita, sia i raccordi che il tubo possono essere accuratamente smaltiti e favorire quindi il corretto riciclo e recupero della materia prima. “Fitt Force è la nostra risposta sostenibile alle richieste dei professionisti e degli hobbisti che ricercano un tubo resistente, performante, ma allo stesso tempo facile da maneggiare e rispettoso dell’ambiente”, ha dichiarato Alessandro Mezzalira, CEO di Fitt. www.fitt.com

ANVE COLLABORA AL PROGETTO EUROPEO “MORE GREEN CITIES FOR EUROPE”

Nel corso dei prossimi tre anni, 13 Paesi europei partecipanti si impegneranno a rendere le città europee più green grazie al progetto “More green cities for Europe”, iniziativa comunitaria che consiste in una campagna di sensibilizzazione e promozione rivolta a politici, progettisti, amministrazioni e ad altri componenti del settore per promuovere una progettazione ecosostenibile delle città. La campagna partirà da gennaio del 2021 e durerà fino alla fine del 2023. Questa settimana ENA (Associazione Europea del Vivaismo), sotto la guida del Presidente Jan-Dieter Bruns, e CHAFEA, l’agenzia esecutiva per i consumatori, la salute, l’agricoltura e la sicurezza alimentare della Commissione Europea, hanno firmato un accordo per stanziare un fondo a sei zeri per lanciare l’iniziativa. La somma dei contributi delle organizzazioni vivaistiche e del co-finanziamento dell’Unione Europea permetterà all’iniziativa di avere un impatto notevole su tutto il territorio europeo. Una piattaforma digitale sarà cardine di questa iniziativa:

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si tratta di TheGreencities.eu, dove esperti e figure autorevoli potranno scoprire il valore aggiunto del verde. Il sito sarà collegato a una newsletter e riporterà il calendario degli eventi internazionali, regolarmente aggiornato. ANVE, l’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori, sarà partner italiano del progetto. Questo il commento del presidente Leonardo Capitanio: «Sono molto soddisfatto di questo risultato, frutto di mesi di lavoro, anche in piena pandemia, insieme ad Ena- European Nurserystock Association, associazione europea del vivaismo di cui ANVE è l’unica rappresentante italiana già da più di 10 anni. La campagna Green cities ci vedrà impegnati per i prossimi tre anni. Avremo l’onore di portare l’Italia all’interno di questo grande progetto promozionale, contribuiremo a rendere le nostre città più verdi, più sostenibili e più resilienti: more green cities for a sustainable Europe”. Gli altri Paesi europei aderenti sono: Belgio, Bulgaria, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Italia, Irlanda, Olanda, Polonia, Portogallo, Svezia.


Francesco Bovo, Fondatore e Amministratore Flob..

IL PACKAGING HA SEMPRE PIÙ VALORE

L’importanza di “vestire la pianta” cresce e il modo in cui la pianta è confezionata aumenta il valore del prodotto e può offrire un’esperienza gradevole per il consumatore. Per questo Flob, la piattaforma online dedicata alla vendita di piante in vaso, ha deciso di affidarsi a RAJA Italia, tra le aziende leader in Europa nella distribuzione di imballaggi e forniture aziendali, con un approccio fortemente ecosostenibile, un fattore particolarmente apprezzato da Francesco Bovo, il giovane imprenditore italiano che ha creato Flob: infatti, la profonda inclinazione green dell’e-commerce si sposa perfettamente con la proposta eco-friendly di RAJA, costituita da oltre 1.700 referenze ecologiche.. Il packaging ha una doppia funzione: garantisce alle piante l’adeguata protezione durante il trasporto, e può stupire il consumatore per la sua originalità, ma non solo: «Nel commercio digitale, l’unico vero incontro fisico tra brand e consumatore è il packaging del prodotto acquistato.. Una semplice scatola che assume così un inestimabile valore da riconoscere ed esaltare – afferma Bovo -. Da qui la crescente importanza del tema “unboxing” e la grande cura di tutti gli elementi interni al pacco che ne deriva. RAJA ci ha permesso di raggiungere il cliente finale con una personalizzazione dell’imballaggio che si traduce al tempo stesso in integrità del prodotto e attenzione ai dettagli». «Essere scelti da una società come Flob che vende piante, il prodotto più delicato che esista, testimonia l’affidabilità dei prodotti e dei servizi che offriamo - commenta Lorenza Zanardi, direttore generale di RAJA Italia -. La fiducia riposta in noi e nella nostra proposta è sicuramente motivo di orgoglio perché garantisce che possiamo Lorenza Zanardi, Direttore realmente proteggere e valorizzare qualsiasi oggetto dal più resistente al più fragile».

Generale RAJA Italia.



RADICEPURA GARDEN FESTIVAL, CHIUSO IL BANDO “GIARDINI PER IL FUTURO”

© Alfio Garozzo

Si è chiusa a metà dicembre la call for ideas per partecipare alla terza edizione di Radicepura Garden Festival, la biennale dedicata al garden design, che avrà per tema “Giardini per il futuro”, scelto da Sarah Eberle, membro onorario della Royal Horticultural Society nonché madrina del festival, e da Mario Faro, ideatore della manifestazione. La call appena conclusa ha registrato un’importante partecipazione, con quasi 500 iscrizioni provenienti da 24 Paesi diversi che confermano la dimensione sempre più internazionale del festival. La giuria - presieduta da Sarah Eberle e composta dal paesaggista Antonio Perazzi, da Daniela Romano, docente di Orticoltura e Floricoltura presso l’Università di Catania, da Alessandro Villari, docente di Architettura del paesaggio presso l’Università Mediterranea, e da Patrizia Sandretto Rebaudengo, collezionista e fondatrice della Fondazione Sandretto Rebaudengo - ha individuato una rosa di semifinalisti. Nelle prossime settimane saranno individuati i sei progetti under 36 vincitori del bando: una novità della terza edizione, infatti, sarà la presenza della categoria over 36, dedicata ai professionisti. La giuria sceglierà i progetti che meglio sapranno rispondere ai quesiti del prossimo futuro, che impongono una riflessione importante sui temi di sostenibilità e lotta ai cambiamenti climatici. I giardini sono in grado di fornire cibo, riparare e proteggere dagli elementi dannosi, diventando elementi curativi, oltre che fonte di ristoro e quiete. I giovani progettisti sono stati chiamati a riflettere su quali saranno le funzioni del giardino nel prossimo futuro. “Il giardino è il futuro, pensare a come progettarlo in maniera efficace è il contributo della biennale per offrire il nostro contributo all’attuale dibattito internazionale sulla necessità di incrementare la presenza delle piante, avvicinare la natura a noi e renderla un elemento imprescindibile Il parco florovivaistico di vivibilità per i contesti urbani. Mettere il giardino e il paesaggio Radicepura. al centro delle future pianificazioni è già la vera sfida per il futuro”, conclude Mario Faro, Presidente di Radicepura Garden Festival. Radicepura è un parco florovivaistico unico, orientato alla ricerca, che racchiude in sé l’autenticità della natura e la tecnologia più innovativa, nel rispetto dell’ambiente. Situato tra l’Etna e la costa Ionica, il parco è in continua crescita grazie anche al giardino botanico, polmone verde del parco. Il festival è organizzato dalla Fondazione Radicepura in collaborazione con Piante Faro. Il programma della biennale e i suoi protagonisti saranno disponibili nei prossimi mesi sul sito www.radicepurafestival.com.

SEGNALETICA PROFESSIONALE IN UN CLICK

OKI Europe ha lanciato una soluzione per segnaletica on demand: si tratta di The Design Hub, che consente alle aziende di produrre, stampare e posizionare segnaletica professionale in pochi semplici click, offrendo un’alternativa rapida ed economica all’utilizzo di terze parti quali service di stampa e creativi. In questo modo le aziende possono reagire rapidamente alle situazioni impreviste man mano che si presentano. The Design hub offre un’ampia libreria di modelli già esistenti, di svariate dimensioni, dal formato A5 al banner lungo fino a 1,3 m, etichette prefustellate, adesivi, cartellini per i prezzi, braccialetti, collarini per bottiglie, cartellini per porte, che possono essere personalizzati con testo, immagini e altri elementi di design, senza dipendere da competenze professionali di progettazione. Oltre ai modelli preesistenti, gli utenti possono importare o creare modelli personalizzati per formati che soddisfino le loro esigenze specifiche e aggiungere o modificare immagini. The Design Hub, accostato alle

stampanti OKI, ha già ricevuto un riconoscimento per aver offerto ai retailer una soluzione end-to-end per la produzione in-store di segnaletica, ovvero il prestigioso Gold Innovation Retail 2020 Award nella categoria delle applicazioni di supporto al retailer. Il comitato della giuria ha commentato: “I retailer hanno ora la flessibilità di una soluzione end-to-end per produrre in-store e on demand comunicazioni professionali costanti, efficaci senza dover avere competenze specialistiche di progettazione o stampa”. The Design Hub funziona esclusivamente con stampanti OKI selezionate. Avendo aiutato negli ultimi mesi oltre 700 organizzazioni a promuovere il distanziamento sociale mediante adesivi e grafica da pavimento, OKI Europe è consapevole di quanto sia difficile per le aziende adattarsi alle circostanze in continua evoluzione e per questo ha attivato un’offerta dedicata alle aziende che vogliono usufruire di The Design Hub. I dettagli sono consultabili sul sito www.oki.com/it. Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | alberature

L’introduzione di piante autoctone, in un’area verde, garantisce l’incremento del valore ecologico. I nuovi regolamenti invitano sempre più a privilegiare specie botaniche locali. Un aspetto che i vivaisti non possono sottovalutare di Filippo Tommaseo

L

a strada è segnata e non ci saranno tante scorciatoie: il futuro dovrà per forza essere più sostenibile, per il pianeta e per il bene di tutti. Certo, tanto dipenderà dai governi, dalle istituzioni, ma anche le scelte dei singoli potranno fare la differenza, ancor di più in ambito professionale. Così, un approccio più green eco-friendly anche per il manutentore del verde potrebbe essere una via, o quantomeno uno dei servizi, che un giardiniere potrebbe offrire alla propria committenza, soprattutto in ambito pubblico. Ma non solo. E oltre alle tecniche di manutenzione e alla gestione green degli spazi verdi – dall’utilizzo di prodotti biologici alla razionalizzazione delle risorse idriche, dall’introduzione di macchinari elettrici o a batteria

I VANTAGGI L’utilizzo di una specie autoctona può avere notevoli vantaggi anche per quanto riguarda la gestione del verde. • Riduzione degli interventi gestionali e di manutenzione. • Riduzione nell’utilizzo dei pesticidi. • Riduzione nell’apporto dei fertilizzanti. • Riduzione del fabbisogno idrico. all’utilizzo delle nuove tecnologie per il monitoraggio delle malattie – anche la scelta del materiale vegetale può essere determinante per un approccio sostenibile di un giardino o di un parco pubblico.

PIANTE NATIVE, UNA SCELTA AMBIENTALE Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | alberature

INTERAZIONI UNICHE Una delle tematiche fortemente di attualità negli ultimi U anni – tanto che sono nati anche vivai specializzati – è quella dell’utilizzo delle piante native. Ma andiamo con ordine. Per pianta nativa si intende una pianta autoctona di una determinata area in tempi geologici: ovvero specie vegetali che si sono sviluppate, si sono manifestate naturalmente o sono esistite per molti anni in una determinata zona. Di conseguenza, l’utilizzo di particolari alberi o arbusti, ma anche di specie erbacee, può avere un impatto ambientale maggiore o minore di altri e la scelta di varietà autoctone garantisce anche un incremento del valore ecologico del luogo dove verrà messa a dimora. Il meccanismo, con l’inserimento delle piante autoctone, è proprio quello di ricreare un ecosistema, grande o piccolo che sia, costituito da interazioni di piante, animali e microrganismi con le loro condizioni fisiche e climatiche. E le piante native svolgono un ruolo determinante: formano comunità vegetali e interazione biologica con flora, fauna, funghi e altri organismi specifici. Per esempio, alcune specie di piante creano dei legami esclusivi con insetti impollinatori, mentre altre si sono adattate a condizioni molto particolari, insolite o estreme e questo determina proprio la loro importanza ambientale. Segue, un articolo su Vivai Guagno: azienda che ha come tradizione un vivaismo attento ai temi dell’ambiente e della sostenibilità.

L’IMPORTANZA DEL LUOGO Provate a immaginare l’importanza dell’utilizzo delle piante native in interventi di ingegneria naturalistica o ripopolamento forestale, ma anche “semplicemente” per ripristinare un tessuto ecologico all’interno di uno spazio urbano o periurbano. Per esempio, quando si progettano interventi per ripristinare un sistema ecologico nativo disturbato dallo sviluppo economico o da altri fattori antropici, bisogna prestare massima attenzione alle interconnessioni ecologiche che si sono sviluppate nel corso degli anni, prima dell’alterazione del paesaggio, e poi programmare interventi specifici. Ormai, anche per quanto riguarda gli appalti e i lavori pubblici, tanti regolamenti invitano espressamente, soprattutto in merito alle nuove piantagioni, a privilegiare l’inserimento di specie botaniche tipiche locali, autoctone o naturalizzate. Scelte che devono tenere in considerazione la composizione del patrimonio arboreo presente sull’area di competenza in cui si andrà a operare e, più in generale, sul territorio circostante, comunale o regionale, e comunque ispirandosi al principio di mantenere un’elevata biodiversità e una compatibilità di fondo con l’ecosistema nel suo complesso. Linee progettuali ormai diffuse e condivise, ma che non valgono esclusivamente per interventi pubblici, perché anche i privati sono sempre più sensibili al tema della sostenibilità e sempre più disposti a fare scelte che tutelino l’ambiente. Anche in giardino.

VALORE AUTOCTONO La tradizione di Vivai Guagno ha radici profonde, nel pieno rispetto delle origini geografiche di alberi e arbusti. Per un vivaismo attento ai temi del rispetto dell’ambiente e della sostenibilità di Francesco Tozzi

T

utto nasce negli anni Ottanta dalla passione di un giardiniere, Ivano Guagno, che nel suo modo di lavorare già intravedeva quanto fosse importante investire in spazi verdi. E già era sensibile al tema delle piante autoctone, tanto da fondare proprio in quegli anni, nel 1982, Vivai Ivano Guagno. Una delle prime aziende vivaistiche venete che si è occupata di riforestazione, grazie alla stretta collaborazione con i protagonisti del settore e alla sua vocazione produttiva, che, nel tempo, si è sempre più indirizzata verso piante, alberi e cespugli “espressione del rapporto con la natura”.

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Flortecnica e vivaismo

Un filare di Carpinus betulus.


La tipica colorazione autunnale dell’Euonymus europaeus.

L’IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE La tradizione di famiglia viene oggi coltivata in Vivai Guagno da Gloria e Riccardo, due fratelli poco più che ventenni con le idee molto chiare e la voglia di seguire le orme dei loro genitori. «Il nostro – ci spiega Gloria – è un vivaio particolare, dove il rispetto per la pianta e, soprattutto, per la sua origine sono aspetti fondamentali. La nostra produzione parte dal seme fino all’offerta di esemplari di particolare valore e copriamo quasi tutte le specie, con piante già strutturate anche di due, tre e quattro anni. Insomma, qui trovi quello che non ti aspetti». Questo è uno dei punti di forza di Vivai Guagno, tanto da essere un fornitore ideale per diversi target: dai paesaggisti agli architetti, dai giardinieri ai grossisti, dalla pubblica amministrazione ai privati. Ma alla base, c’è sempre un approccio che tiene in considerazione l’importanza della pianta, dell’albero, del suo areale di origine e della giusta collocazione, una volta in cantiere. «La tematica delle piante autoctone – continua Gloria – è per la nostra azienda un aspetto determinante, anche se in alcuni casi difficile da spiegare, ma che ci contraddistingue sul mercato. Approcciare il settore del vivaismo ragionando nell’ottica del rispetto dell’origine di una specie, è di sicuro una delle possibili strade verso uno sviluppo diffuso del concetto di sostenibilità». Ed è proprio così: il tema delle piante native, delle piante a portamento naturale, trova sempre più spazio in progetti pubblici, ma anche tra i privati, a conferma di una rinnovata sensibilità ambientale. «Ma c’è ancora molto da fare – conclude Gloria – soprattutto per quanto riguarda la formazione degli operatori del settore, che spesso non hanno ben chiara l’importanza di questi argomenti. L’impegno di Vivai Guagno, nel nostro piccolo, sarà anche questo: investire in cultura verde, proprio per sensibilizzare addetti ai lavori e opinione pubblica». Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | intervista

UNA NUOVA

IMPRONTA Due giovani imprenditori che decidono di mettersi in proprio, forti dell’esperienza delle generazioni alle spalle, ma con il desiderio di seguire nuovi percorsi. Con due punti di vantaggio: la capacità di leggere i bisogni dei clienti e la voglia di non mollare mai colloquio con Alessandro Fornasaro e Francesco Martini, di Marta Meggiolaro

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lessandro e Francesco si dedicano da qualche anno all’attività di agenti di commercio, collaborando con aziende leader del settore, con diverse zone di pertinenza. La scelta di mettersi in proprio nel 2018, dopo anni di esperienza, ha permesso loro di far confluire la loro passione, le loro idee e anche la loro baldanza giovanile in un’attività che li rappresenta di più. Il tratto interessante, soprattutto vedendoli insieme, è l’assortimento unico che compongono, fatto di tratti similari (una comune passione e una comune visione di ciò che il mercato ha bisogno e di come vogliono essere presenti per i clienti), e allo stesso tempo tratti caratteriali opposti. Alessandro è un tornado, e mette la stessa intensità nel campo da rugby come nel vendere piante; Francesco è cortese, posato, eppure tenace e appassionato. Un’accoppiata interessante, che sta portando nuova linfa nel florovivaismo italiano, grazie a una carica di intraprendenza che vale la pena condividere, perché può essere di ispirazione per molti.

“Purtroppo si ha ancora

la convinzione che la pianta

non necessiti di essere “vestita” a dovere e che l’importante sia farla bene. Non è più così” 32

Flortecnica e vivaismo

Iniziamo dalle presentazioni: prima Francesco, poi Alessandro. F: «Io sono Francesco Martini, 28 anni, romagnolo doc di Forlì, nato e cresciuto a piante e fiori, con il negozio di fiori della nonna e l’attività da rappresentante di mio padre nel settore florovivaistico. La formazione ricevuta mi voleva meccanico, ma io ho preferito seguire la passione di famiglia, e sono entrato nel mondo del florovivaismo nel 2012. Dopo qualche anno di gavetta ho scelto di correre il rischio di mettermi in proprio e diventare agente di commercio, collaborando con aziende leader del settore a livello nazionale». A: «Io mi chiamo Alessandro Fornasaro, ho 28 anni, abito a Rovigo, dove sono nato e cresciuto. Per quanto riguarda i miei studi, amo dire che ho studiato alla rugby Rovigo e nel tempo libero mi dedicavo alla chimica all’ITIS. Poi mi sono laureato in Agraria all’università di Padova, dove ho portato una tesi sui costi di produzione in floricoltura, e dopo qualche mese di peripezie è iniziato il mio percorso in floricoltura. In realtà non lo considero un inizio: ho sempre convissuto con i ritmi dell’azienda di famiglia, Floricoltura Fornasaro, ma diciamo che è stata la mia prima esperienza da agente di commercio. Lì ho incontrato Francesco, entrambi infatti lavoravamo come agenti di zona per lo stesso ingrosso, lui responsabile della zona della Romagna e io della zona Emilia. A novembre 2018 ci siamo licenziati e abbiamo intrapreso la via della libera professione. Ci siamo quindi messi alla ricerca di mandati e fortunatamente abbiamo trovato ottime aziende con le quali lavorare». Cosa state facendo adesso insieme? F: «Io e Alessandro ci siamo conosciuti proprio nei primi anni, quelli della gavetta, e da lì abbiamo iniziato a condividere una visione del mondo delle piante che ci ha portati a intraprendere un nuovo percorso come agenti di commercio indipendenti. Abbiamo iniziato a collaborare con alcune aziende, mantenendo distinte le nostre zone di competenza. La nostra forza è quella di confrontarci continuamente sullo stato del prodotto che vendiamo per poter garantire sempre il massimo della qualità, cer-


Francesco Martini (a sinistra) e Alessandro Fornasaro (a destra), dal 2018 sono agenti di commercio di piante e fiori. Francesco si occupa di Romagna, Marche e Umbria, Alessandro di Emilia e Veneto; condividono l’obiettivo di condurre i clienti a rispondere in modo aggiornato e completo alle nuove esigenze del mercato.

cando di portare un po’ di innovazione nel nostro modo di vendere, per permettere ai nostri clienti di rimanere al passo con i tempi. Ad oggi personalmente posso dire che i risultati raggiunti sono decisamente soddisfacenti, ma punto sempre a migliorarmi, soprattutto di fronte a un mercato che cambia così velocemente». A: «Come piace dire a me, non siamo in società assieme perché siamo amici e vogliamo rimanere tali. Entrambi abbiamo una zona da seguire: Francesco si occupa di Romagna, Marche e Umbria, io di Emilia e Veneto, con clientele molto diverse tra loro; per questo, pur avendo la maggior parte delle aziende in comune, ognuno di noi ha poi incrementato l’offerta come ha meglio ritenuto per andare incontro alle esigenze che riscontravamo fra i nostri clienti. Il nostro affiatamento e l’amore per questo lavoro ci ha spinto fin da subito a collaborare. Oltre l’amicizia che ci lega, ci sentiamo ogni giorno per confrontarci sulle nostre giornate, ci vediamo spesso, andiamo a visitare le aziende fornitrici e facciamo progetti assieme». La situazione Covid-19 come ha impattato sulla vostra attività? F: «All’inizio è stato difficile, come per tutti. L’arrivo del Covid-19 è stato improvviso, così come il decreto che ha imposto il lockdown. È stata dura vedere carrelli su carrelli di piante destinate al macero. Ma, dopo la prima scossa, siamo sempre stati presenti per i nostri clienti. Ore e ore passate ogni giorno al telefono per provare a capire insieme a loro come poter affrontare una situazione così grigia, che nessuno si aspettava. Dopo la riapertura graduale delle attività siamo tornati a vendere, grazie anche a nuovi strumenti che abbiamo deciso di usare, e per fortuna il settore ha risposto positivamente. Nonostante la situazione non sia ancora tornata agli standard a cui eravamo abituati, speriamo che in futuro tutto si assesti al meglio». A: «Il primo periodo della pandemia e del lockdown è stato davvero duro, ricordo le telefonate fra me e Francesco e quanto ci siamo sentiti in difficoltà. Personalmente, pur avendo un animo combattente, in quei giorni mi sono visto smarrito. Non potevo visitare i clienti, ricevevo telefonate dei fornitori tra lo sconforto e la disperazione, avevo

le serre della nostra azienda che scoppiavano di piante: la sensazione di impotenza era grande. Ciò che mi ha spronato di più sono state le parole di mio papà, che mi disse: “Siamo floricoltori? Allora produciamo fiori! Tu sei un venditore? Vendili!”. Per cui io e la mia ragazza siamo andati in serra ad aiutare nei lavori ordinari, e nel frattempo io stavo incollato al telefono tutto il giorno. Miracolosamente, dopo il lunedì di Pasquetta, c’è stata la svolta che conosciamo tutti. Di certo le ossa io e Francesco ce le siamo fatti: due anni in Partita Iva, un anno con la neve a maggio, e uno con la pandemia…». So che avete in progetto un evento per marzo. Ce lo presentate? F: «Il nostro obiettivo è mantenere alto il livello del prodotto e del servizio che offriamo. Sempre. Vogliamo aiutare i nostri clienti a vendere di più, ad essere pronti al mondo che cambia, alle nuove esigenze e ai gusti delle persone, ai nuovi modi di comunicare e di acquistare. La seconda edizione di “Romagna Flower Expo” sarà un’occasione di incontro tra produttori e rivenditori, ma questa volta con una visione differente, che punta proprio al futuro. Per ora non vogliamo svelare troppo, ma, nuovi DPCM permettendo, prevediamo di fissare le due giornate del nostro evento dedicato al mondo dei fiori e delle piante per l’inizio della prossima primavera, indicativamente a marzo 2021». A: «Abbiamo sviluppato e organizzato la prima edizione di “Romagna Flower Expo” a settembre 2019, pensando a un evento in cui coniugare l’esigenza dei clienti di avere un evento interamente dedicato a loro, sul territorio. Il tutto si è svolto nel centro fieristico di Faenza. I risultati ottenuti hanno superato di molto le Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | intervista

“Molti miei coetanei sono inconsapevolmente amanti delle piante, ma se non si riesce ad arrivare a loro, è un mercato non sfruttato” nostre aspettative. La fiera ha avuto un ottimo seguito pur essendo alla sua prima edizione. Per rispondere alla richiesta del mercato e dei clienti, stiamo organizzando una seconda edizione. Per migliorare ancora il servizio che offriamo al cliente stiamo lavorando per ampliare lo spazio espositivo e dare l’opportunità a nuove aziende di esporre prodotti e servizi. Quest’anno ci puntiamo tutto, crediamo nel rilancio che sta avendo la floricoltura ma anche nella necessità di maggior dialogo tra aziende e clienti. Siete tutti invitati!» Ora le domande di rito. Dal vostro punto di vista di giovani imprenditori, quali sono i punti di forza e i punti di debolezza del florovivaismo italiano? F: «Dal mio punto di vista, la forza maggiore del florovivaismo italiano è la voglia di crescere che caratterizza molte delle nostre aziende: che sia tramite lo sviluppo e la commercializzazione di nuovi prodotti, o attraverso l’utilizzo di strumenti innovativi che possano migliorare l’immagine delle aziende stesse e la loro forza comunicativa. Tuttavia, il settore in generale sembra essere ancora abbastanza indietro su questo tema e il ritardo del cambio generazionale tra gli imprenditori di alcune aziende fa sì che a volte si faccia fatica a costruire una visione futura differente».A: «La resilienza delle nostre aziende è sicuramente invidiabile, quanti saprebbero subire colpi simili e riuscire ancora a continuare a lottare? Ma è anche parte della loro debolezza: perché bisogna sempre lottare? Quale altro settore economico non ha stime di costi di produzione e commercializzazione certi al centesimo? Il problema è che a volte siamo contadini arricchiti, non ci vediamo come aziende strutturate. Ciò che le nostre aziende sottovalutano, per altri settori è alla base dell’attività imprenditoriale. Ma tra le critiche maggiori che faccio al settore c’è sicuramente la non competitività a livello di marketing e lo scarso sviluppo della parte accessoria delle piante: il packaging insomma. Quante volte piante olandesi anche ROMAGNA FLOWER EXPO La prima edizione di “Romagna Flower Expo” si è svolta a settembre 2019 nel centro fieristico di Faenza. L’evento ha coniugato l’esigenza dei clienti di avere un evento interamente dedicato a loro, sul territorio. La seconda edizione sarà un’occasione di incontro tra produttori e rivenditori, ma questa volta con una visione differente, che punta proprio al futuro. Nuovi DPCM permettendo, le due giornate saranno indicativamente a marzo 2021. 34

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più scarse delle nostrane vengono preferite per la cura del packaging o per la grafica più accattivante della cartellonistica? Purtroppo si ha ancora la convinzione che la pianta non necessiti di essere “vestita” a dovere e che l’importante sia farla bene. Non è più così. Altro problema che vedo è la mancanza di dialogo tra le aziende, anche se sembra che in questo momento qualcosa stia cambiando. Quante volte i grandi produttori si fanno la guerra al centesimo per ritrovarsi solo a far giroconto tra clienti finali e fornitori, quando potrebbero invece accordarsi e imporre al mercato un prezzo?». Cosa vorreste cambiare? E come? F: «Al giorno d’oggi il ritmo della vita è sempre più frenetico, così come il mercato, dove i cambiamenti e le dinamiche ci costringono a cambiare punto di vista e soprattutto approccio. A mio avviso, ogni azienda produttrice, garden e vivaista dovrebbe iniziare a cimentarsi nell’utilizzo di nuovi sistemi di vendita, di tecniche di marketing e di comunicazione per poter mantenere una relazione viva con i propri clienti, col fine ultimo ovviamente di aumentare le vendite ma soprattutto con la missione di creare una cultura intorno al nostro bellissimo mondo. Questo anche per arginare il problema legato ai prezzi: nonostante i costi di realizzazione di certi prodotti siano certamente aumentati negli anni, i prezzi sono rimasti invariati. La maggior parte dei clienti finali non sa cosa c’è dietro la produzione del fiore che regalano o della pianta che hanno a casa: occorre istruire le persone non solo a guardare il prezzo di un fiore ma anche a valutarne la qualità». A: «Ho letto una frase di un libro di economia che diceva “il mercato reagisce a stimoli costanti con risposta decrescente”. Il focus dovrà essere sempre e solo questo ovvero, apportare sempre nuovi stimoli ad una clientela che non necessariamente deve essere compresa tra la fascia di età 40/60 anni. Molti miei coetanei sono inconsapevolmente amanti delle piante, ma se non si riesce ad arrivare a loro, è un mercato non sfruttato. Le tipologie più apprezzate dalle giovani generazioni sono le piante verdi da interno per la purificazione degli ambienti, mentre i cactus e le orchidee particolari per il solo piacere di collezionarli. Svecchiamo questo settore e rendiamolo appetibile. Ormai ci sono pagine internet e influencer per le cose più assurde, possibile che non si riesca a far diventare virale una fioritura di Agave o un fiore di Phalenopsis? I soldi ci sono ancora, bisogna solo convincere chi li ha, a venire in garden piuttosto che spenderli altrove. Facile? No! Ma c’è qualcosa di questo nostro lavoro che lo sia?»


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Flortecnica e vivaismo TRADE MAGAZINE DI AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE PER LA FLORICOLTURA E IL VIVAISMO

N° 025

IL

Novembre – Dicembre 2020

*

In copertina Francesco Adani, giardiniere per natura, protagonista della cover story di questo numero

INFESTANTI LA NUOVA RIVISTA

07 PRIMO PIANO / case history

4 storie di aziende che hanno rivoluzionato il settore, perché hanno saputo guardare il lavoro da una prospettiva nuova

PRODUZIONE 29 alberature Piante native, una scelta ambientale. Un aspetto che i vivaisti non possono sottovalutare

37 stagionali Presentata Vip Excellent Red,

POLIGONO DEL GIAPPONE, COME RISOLVERE IL PROBLEMA

PER IL GIARDINIERE

PREZIOSO MICROHABITAT Il legno morto nei parchi urbani, risorsa di fondamentale importanza per la biodiversità

la nuova generazione di Stelle di Natale. Così Andreas Psenner guarda al futuro

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PRODUZIONE PRODUZIONE || bio supporti

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ECO FRIENDLY Il bambù è una risorsa rinnovabile, riciclabile e duttile, oltre a essere molto resistente. Per questo si candida a essere usata in vari modi anche nella filiera del florovivaismo di Bianca Boschi

Van Nifterik Holland si occupa di supporti vegetali in bambù per l’ortoflorovivaismo.

V

an Nifterik Holland è un’azienda olandese che si occupa di fornitura di prodotti di supporto di qualità al settore ortoflorovivaistico mondiale. La parte principale dell’assortimento è costituita da prodotti in bambù che vengono fabbricati, lavorati e raffinati nella fabbrica di proprietà, certificata ISO, in Cina. Il bambù è un materiale particolarmente apprezzato in questo momento, perché unisce alle ottime caratteristiche fisiche – è flessibile e molto resistente – il fatto di essere un materiale vegetale rinnovabile e riciclabile. Risponde quindi alle nuove esigenze di ecosoPER SAPERNE DI PIÙ stenibilità con cui i produttori devowww.vannfiterik.com no misurarsi in questo momento. martin@vannifterik.com

I prodotti Van Nifterik sono rifiniti con un trattamento antifungino che aiuta a contrastare lo sviluppo di funghi in serra.

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Flortecnica e vivaismo

UN UNICO INTERLOCUTORE Nello stabilimento cinese Van Nifterik produce canne, tralicci e bambù spaccato, con un controllo peculiare della qualità e dei processi di lavorazione, perché è tutto gestito direttamente dall’azienda. Avere una fabbrica direttamente in Cina, inoltre, consente a Van Nifterik di spedire carichi completi in tutto il mondo direttamente dal sito di produzione, oltre naturalmente a realizzare anche spedizioni parziali dal magazzino nei Paesi Bassi. Il punto di forza è che la stessa azienda si occupa di tutte le fasi di lavorazione e logistica, dalla produzione al trasporto fino alla consegna, permettendo ai clienti di avere un unico interlocutore. Con un’esperienza consolidata alle spalle, data dai 45 anni di attività, Van Nifterik è un partner competente e affidabile con cui è possibile anche realizzare progetti customizzati. Se i prodotti a catalogo, infatti, non sono adatti a soddisfare le esigenze del cliente, è possibile creare soluzioni personalizzate. Infine, i prodotti in bambù di Van Nifterik sono finiti con un trattamento antifungino unico che aiuta a contrastare lo sviluppo di funghi in serra.


PRODUZIONE | assortimenti

PIÙ FORTI

DELLA PAURA

Fra novembre e dicembre è stata presentata la nuova generazione di Stelle di Natale firmate Andreas Psenner, durante un Porte Aperte effettuato rispettando tutte le norme. Perché bisogna avere il coraggio di guardare avanti di Costanza di Matteo

A

ndreas Psenner ha accolto gli operatori nella rinnovata sede di Caldaro (BZ) per presentare in anteprima mondiale la nuova generazione di Poinsettia VIP, tutto il proprio assortimento e tante varietà in prova, in un’edizione speciale della “Poinsettia Star Academy”. L’azienda altoatesina infatti non si è arresa alle difficoltà del momento e ha scelto di confermare l’evento Porte Aperte, rispettando tutte le norme anti-contagio, anche per ribadire la propria convinzione: “di fronte alle difficoltà, la voglia di fare deve essere più forte di paura e incertezze”. TEMPO DI CAMBIAMENTI (IN MEGLIO) Il fine settimana prima dell’evento, l’Alto Adige ha effettuato uno screening di massa su oltre 362mila persone con

L’azienda Andreas Psenner & figli ha aperto le porte della nuova sede a Caldaro (BZ) per presentare, in sicurezza, il suo assortimento di Poinsettia, e un nuovo ibrido molto promettente.

un risultato dello 0,9% di asintomatici positivi. Nell’azienda Psenner tutti i dipendenti sono stati confermati negativi: un’ottima premessa per mettersi poi al lavoro con rinnovato entusiasmo nella preparazione del Porte Aperte. Lo stesso entusiasmo che non ha abbandonato la famiglia Psenner durante l’emergenza sanitaria: DISPONIBILITÀ Per il 2021 è possibile acquistare la prima varietà VIP Excellent Red, commercializzata come varietà club e quindi offerta a clienti specifici. Le quantità sono limitate e saranno assegnate in base alle priorità. Durante il Porte Aperte è stato possibile visionare anche alcune varietà che faranno parte della selezione per il 2022. Flortecnica e vivaismo

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PRODUZIONE | assortimenti Il Porte Aperte si è svolto su appuntamento. Ogni cliente è stato seguito personalmente nella visita e questo ha permesso di al meglio a ogni esigenza.

Mito è una delle Poinsettia best seller di Psenner. È disponibile in taglie mediegrandi, ha crescita a “V” ed è di un colore rosso luminoso che copre tutta la pianta.

Andreas, Thomas e Robert, infatti, di fronte alla crisi pandemica, hanno deciso di proseguire nella loro linea di gestione aziendale e di rinforzare competenza, qualità ed innovazione. Per questo, mentre altre aziende hanno scelto di rallentare o fermarsi, Psenner ha ampliato l’azienda a Caldaro con nuovi uffici, un centro logistico rinnovato e un capannone per le trapiantatrici. RADICAZIONE DI PRECISIONE La nuova entrata principale della sede di Caldaro preannuncia la filosofia aziendale, grazie alla grande decorazione realizzata sulla facciata che richiama l’attività svolta al suo interno, cioè la radicazione di piante giovani: la vetrata è stata decorata infatti con strutture bianche alte otto metri. Questi elementi sovradimensionati rappresentano le radici bianche, simbolo della precisione, della qualità e dell’igiene della radicazione delle giovani piante di Psenner. Gli stessi principi sono confluiti nel nuovo logo aziendale. Le Poinsettie presentate durante il Porte Aperte sono ambasciatrici di tutto questo. Psenner è capofila nell’innovativa coltivazione con la lotta integrata delle Poinsettie, e tutta la produzione avviene al 100% in

I VANTAGGI DELLA POINSETTIA VIP • Radica meglio • I rami forti sostengono in modo affidabile le grandi brattee piatte (non ci sono rotture dei rami, non c’è bisogno di legare i germogli) • Ben ramificata, e comunque arieggiata all’interno (poco sensibile alla Botrytis), • Foglie meno delicate (rari danni da strofinamento) • Colorazione precoce e duratura • Sono vigorose però coltivabili senza necessità di nanizzanti • Ideali per vaso 12 – 17 • Induzione dei ciazii in settimana 7,5 con ottima tenuta • Vendibili dal 20 novembre a Natale 38

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Alto Adige, dalle piante madri alle piantine radicate. “Il prodotto ottenuto è di qualità superiore, sano, con caratteristiche migliorate: il successo nella crescita è eccellente”, commentano dall’azienda. Inoltre i clienti sono soddisfatti anche grazie all’offerta di un pacchetto unico nel suo genere, che comprende varietà innovative interessanti. Il nome scelto per presentare, durante il Porte Aperte, il nuovo assortimento, è Poinsettia Star Academy. Per le limitazioni di sicurezza ogni visitatore è stato accolto durante un appuntamento individuale ed è stato seguito dai titolari stessi o dal tecnico Michael Kuhnle: un vantaggio che ha permesso di approfondire meglio le necessità del cliente. L’assortimento è ben strutturato: le varietà non sono eccessive e ognuna è disponibile in diverse tipologie: vasi grandi, medi e piccoli; piante precoci o tardive; facili da imballare oppure rotonde nella crescita, con tanti rami. Per ogni esigenza esiste la varietà perfetta, o nell’ibridazione Psenner oppure grazie alla collaborazione con Lazzeri, Beekenkamp e Decock. La nuova sede, decorata esternamente da linee bianche che percorrono tutta la facciata e rappresentano la radicazione forte e sana delle giovani piante di Psenner.


COSA PORTA IL SESTUPLO STRATO CELLULARE? • Pianta con più energia • Radici forti • Rami più spessi • Ramificazione a V • Foglie più spesse • Brattea incredibilmente grande • Ciazii in doppia dimensione

Gloriette Brilliant Red è la Stella più bella per le taglie medie, molto regolare e facile da coltivare.

Le varietà di punta della stagione 2020 sono Viva Red e Mito per le taglie grandi e Gloriette Brilliant Red e Santo per vasi medi. Si tratta di varietà che hanno riscontrato un buon successo nelle coltivazioni. LA NOVITÀ: LE STELLE VIP VIP è l’abbreviazione di “Very Innovative Poinsettia”, la grande novità che è stata il centro del Porte Aperte di Psenner. Entrando nella serra d’esposizione l’attenzione è subito catturata da due grandi banner con il logo VIP. Lo sfondo scuro raffigura la galassia punteggiata di stelle, su cui spicca il logo dorato. Alcune parole hanno incuriosito i visitatori: “sestuplo strato di cellule”; curiosità che è UN FUTURO LUMINOSO stata soddisfatta con l’esposizione di VIP Excellent Red, Le Poinsettie della linea VIP infatti hanno un sestuplo la prima varietà di questa gamma d’ibridazione Psenner, strato di cellule, cioè cellule più grandi e più numerose. La pianta appare più vitale, più forte, più resistente, che sarà disponibile per il 2021. Psenner ha tenuto segreto questo programma di più robusta in tutti i sensi e questo si vede moltissimo coltivazione per molti anni: è dal 2001 che lavora a dallo spessore della foglia. Una sezione trasversale di una questo risultato. Ha iniziato incrociando una Poinsettia normale foglia di Poinsettia ingrandita 100 volte mostra pulcherrima con un’Euphorbia selvatica dall’equatore. I chiaramente che la sezione trasversale è quasi tre volte primi tentativi hanno portato a molte caratteristiche di- più spessa. verse che non sarebbero state commercializzabili, ma fra Robert Psenner la descrive come “una Poinsettia con più queste alcune tipologie davano speranza. Attraverso nuove energia”. Sarebbe sbagliato affermare che è più vigorotecniche di ibridazione, che vengono usate solitamente sa delle varietà tradizionali, ma le cellule rendono la sua nell’assortimento delle piante primaverili, sono stati fatti struttura più forte. Grazie alle cellule più spesse e al loro degli esperimenti che hanno dato risultati sorprendenti, maggior numero, la struttura è incredibilmente resistente. e hanno permesso di dedicarsi, negli ultimi tre anni, alla Le riserve di zuccheri sono più grandi, il che significa che selezione. Ma che cosa rende questa generazione di Stelle la struttura cellulare dura più a lungo e quindi quasi nesdi Natale così unica? La risposta è semplice: quando si suna infestazione da Botrite. Questo significa anche che le Poinsettie della linea VIP tocca la foglia o la brattea, si avverte hanno le caratteristiche la stessa consistenza di una foglia PER APPROFONDIRE che cerca il cliente finale, di fico. Tutto l’assortimento delle 25 varietà hanno risolto i difetti che è visibile su www.psenner.it hanno smorzato la vendita di Poinsettie negli ultimi anni: “un aspetto magnifico, un rosso brillante, la pianta è perfettamente proporzionata, non teme il trasporto verso casa, ed è estremamente resistente. E per supportare i consumi, la campagna pubblicitaria è già iniziata. Sviluppata da Brandgorillas, prevede diverse fasi: creare l’interesse del produttore, del buyer dei centri di giardinaggio e infine vuole raggiungere il consumatore. Già ora sei camion ricoperti interamente con la pubblicità stanno attraversando le strade italiane. Seguirà la promozione su riviste tecniche del settore, riviste per il retail e di giardinaggio, oltre alla presenza su Google, Facebook, Pinterest e altri strumenti di comunicazione. Insomma, Psenner sta lavorando su tutti i fronti per fare in modo che questa nuova Stella sia un successo: chissà in quante delle nostre case, a Natale 2021, potremo ammirare una VIP Excellent Red.

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PRODUZIONE | business aziende

Una foto di gruppo in tempo di Covid, con i gomiti che si toccano al posto delle mani. Da sinistra: Danielle van de Pol e Peter van de Pol, (responsabile Office & Hospitality nella sede high-tech PlantXperience e il proprietario di Schoneveld Breeding); An Beekenkamp e Marc Driessen (la proprietaria e il direttore di Beekenkamp Plants).

OPEN SOURCE La collaborazione fra Schoneveld Breeding e Beekenkamp Plants permetterà lo scambio di conoscenze tecniche nell’ibridazione e nella ricerca di Filippo Tommaseo

I

punti in comune fra Schoneveld Breeding e Beekenkamp Plants sono molti: entrambe sono aziende familiari, sono olandesi, entrambe sono conosciute per l’impegno, l’affidabilità e l’innovazione. L’accordo ha fatto sì che Beekenkamp Plants sia ora proprietaria di una quota minoritaria di Schoneveld Breeding. RECIPROCO VANTAGGIO Entrambe le aziende continueranno ad operare indipendentemente nell’ibridazione, nella produzione e nelle vendite, sfruttando allo stesso tempo le opportunità che lo scambio di informazioni offrirà. Peter van de Pol, proprietario di Schoneveld Breeding, è entusiasta: «Questa collaborazione genera uno scambio utile per tutte e due le realtà e l’unione delle forze è un grande valore aggiunto per l’intera catena». Il vantaggio reciproco è sottolineato da An Beekenkamp, proprietaria di Beekenkamp Plants: «Con questo investimento otteniamo

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l’accesso alle conoscenze l’uno dell’altro e questo offre grandi prospettive». UN ACCORDO RIVOLTO AL FUTURO Schoneveld Breeding ibrida e vende semi in tutto il mondo e resterà un fornitore indipendente per tutti i produttori di giovani piante. Beekenkamp Plants è ibridatore di specie da talea e produce anche giovani piante sia da seme che da talea. Le attuali collaborazioni e relazioni continueranno ad esistere. Per i clienti, nulla cambia nell’accesso alla genetica, al supporto tecnico e al supporto alle vendite. Gli accordi stipulati rimangono invariati, così come le persone di riferimento. «Questa collaborazione ha principalmente lo scopo di aumentare l’efficacia della ricerca e dello sviluppo - afferma Marc Driessen, direttore di Beekenkamp Plants Ornamentals -. Questo passaggio ci permetterà di creare un bellissimo ibrido».


BEEKENKAMP PLANTS BV Beekenkamp Plants B.V. è una azienda familiare con sede a Maasdijk in Olanda e fa parte del Gruppo Beekenkamp. Beekenkamp Plants B.V. ha due divisioni, Beekenkamp Plants Vegetables B.V., che produce materiale di partenza per l’ortoflorovivaismo professionale, e Beekenkamp Plants B.V. Ornamentals, che ibrida piante da talea e produce giovani piante da seme e da talea di piante da vaso e bedding plants. Inoltre, il gruppo Beekenkamp comprende anche Deliflor Chrysanthemums B.V. e Beekenkamp Packaging B.V. Dalla sua fondazione nel 1951, il Gruppo Beekenkamp è cresciuto fino a creare un’azienda con 2.600 dipendenti in tutto il mondo, una produzione di oltre due miliardi di giovani piante all’anno e una superficie totale di serre di oltre 90 ettari.

SCHONEVELD BREEDING B.V Schoneveld Breeding B.V. è un’innovativa azienda di ibridazione che sviluppa piante fiorite in vaso in tutto il mondo in modo sostenibile e introduce sul mercato nuovi prodotti al fine di ottenere una maggiore resa delle coltivazioni e del mercato per tutti i partner della filiera. L’azienda familiare è stata fondata nel 1930 e l’anno scorso si è trasferita in una nuova sede a Wilp, in Olanda. Schoneveld Breeding B.V. produce e vende ogni anno circa 200 milioni di semi di ciclamini, primula, ranuncoli e campanula in tutto il mondo. Oltre all’ibridazione e alle vendite, Schoneveld Breeding si distingue per l’alto livello di supporto tecnico e supporto marketing alle vendite. Schoneveld Breeding B.V. impiega più di 300 persone, tra cui un team di specialisti presso la sede di produzione dei semi in Tanzania.

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TENDENZE | economia circolare

MASSIMA

Pöppelmann TEKU® classifica su quattro livelli i suoi vasi in base a quantità e origine dei materiali riciclati e realizza la prima serie che sfrutta un ciclo produttivo chiuso.

TRASPARENZA Con la nuova classificazione su quattro livelli, il vaso Pöppelmann blue® punta a un’economia a ciclo chiuso in cui origine e riciclabilità della plastica sono garantiti al 100% di Filippo Terragni

U

n passo avanti verso il rispetto PER SAPERNE DI PIÙ dell’ambiente e delle risorse, www.poppelmann.com grazie ai famosi vasi blu di Pöppelmann. Il progetto di vasi completamente riciclabili, sviluppati nell’ambito dell’iniziativa aziendale Pöppelmann blue®, “portano nel mondo dei vasi in plastica il livello più alto mai raggiunto di ecosostenibilità e di UN CERCHIO PERFETTO conservazione delle risorse”, fanno sapere dall’azienda. È La nuova classificazione su quattro livelli dei vasi risaputo che quasi tutti i vasi Pöppelmann TEKU® conten- TEKU®, come abbiamo anticipato, permette di ottegono plastica riciclata, ma con la nuova classificazione su nere immediatamente informazioni precise sull’origine quattro livelli è possibile suddividerli in base al materiale del materiale impiegato e sulla sua riciclabilità. Ecco i di cui sono fatti, specificandone origine e riciclabilità. quattro livelli possibili.

PÖPPELMANN BLUE® – CICLO CHIUSO DEI MATERIALI La classificazione su 4 livelli è stata sviluppata nell’ambito dell’iniziativa Pöppelmann blue®, promossa dal gruppo Pöppelmann di Lohne, che unisce le attività delle quattro divisioni aziendali – Pöppelmann TEKU®, Pöppelmann K-TECH®, Pöppelmann KAPSTO® e Pöppelmann FAMAC® – con l’obiettivo di dar vita a un ciclo chiuso dei materiali nell’ambito della lavorazione della plastica. Gli esperti di riciclaggio di Pöppelmann studiano soluzioni innovative per realizzare nuovi prodotti, come prodotti per il giardinaggio, componenti tecnici di precisione, elementi di protezione o confezionamenti, senza sprecare risorse. Con questa iniziativa, Pöppelmann supporta una gestione più responsabile di una materia prima estremamente preziosa e indispensabile per molte applicazioni. Le soluzioni del gruppo Pöppelmann hanno ricevuto diversi certificati e onorificenze. Circular 360

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PCR Recyclable

Recyclable

Black


1° LIVELLO: CIRCULAR360 Con on i vasi “Circular360”, Pöppelmann TEKU® realizza un ciclo chiuso dei materiali che integra tutte le fasi di vita del prodotto – fabbricazione, utilizzo, smaltimento e recupero. recupero I vasi sono riciclabili al 100% e sono realizzati in palstica riciclata proveprove niente da rifiuti domestici. La plastica post-consumo (PCR) viene re-inserita nel ciclo produttivo dopo un processo di riciclaggio che la trasforma in matemate riale PCR adatto a prodotti con lo stesso valore aggiunto. I vasi sviluppati nell’amnell’am bito dell’iniziativa Pöppelmann blue® sono stampabili e sono del famoso colore “Circu“Circu lar blue” con i certificati RAL, Blauen Engel e Cyclos-HTP. Le serie Pöppelmann TEKU® più comuni, come VCG, VCH e VCK, rientrano nel livello “Circular360” e sono realizzate nel colore “Cir“Cir cular blue”. Altre serie invece, sono disponibili su richiesta. 2° LIVELLO: PCR RECYCLABLE Anche nche i vasi PCR Recyclable sono riciclabili al 100% e certicerti ficati dall’istituto Cyclos-HTP. Per la loro produzione si usa plastica al 100% PCR. Questa deriva sia da rifiuti domestici che da prodotti plastici compatibili, come ad esempio mobili da giardino. I vasi sono disponibili nei colori PCR Recyclable tortora/grigio e PCR Recyclable terracotta/grigio, nelle dimensioni più comuni. Tutti i vasi sono stampabili. 3° LIVELLO: RECYCLABLE I vasi di terzo livello, classificati come Recyclable, sono realizzati in PCR, materiale riciclato post-industriale (PIR) e/o materiale vergine. Sono riciclabili al 100% e certificati dall’istituto Cyclos-http; si possono riutilizzare per alimentare il ciclo chiuso dei materiali. I vasi di questa categoria sono disponibili in una vasta gamma di colori e sono stampabili. 4° LIVELLO: BLACK Tra i vasi classificati come Black rientrano i T prodotti dell’assortimento Pöppelmann TEKU® realizzati in materiale PIR e/o materiale vergine. Questi vasi non sono riciclabili.

I vasi che fanno parte del 1° livello, “Circular360”, sono realizzati in un ciclo chiuso dei materiali, dalla fabbricazione al recupero.

TEAM MAFFUCCI

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TENDENZE | annuali

IL CICLAMINO È “HAUTE COUTURE”

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onostante l’imprevisto del secondo lockdown, annunciato in Francia la settimana prima dell’apertura dei trials di Morel Diffusion, molti clienti italiani e francesi si sono recati comunque a Fréjus, in quanto la possibilità di valutare dal vivo è essenziale per compiere le proprie decisioni di acquisto. La visita si è svolta nel rispetto di tutte le misure sanitarie, in un’atmosfera confortevole, anche perché l’intero team era a disposizione per scoprire direttamente le 14 novità, le pre-introduzioni e le varietà sperimentali che la ricerca ha messo a disposizione in questo 2020. Ecco una sintesi di ciò che è stato possibile vedere nelle nuove serre di Morel.

LE NOVITÀ 2021 • Nuova gamma Midi+®, dieci colori puri e un mix. • Metis® Fantasia® Artic, fiore con ampio bordo bianco. • Nuovo colore rosso per Smartiz®, con pianta più compatta. • Lilibelle®, novità assoluta sul mercato, proposto come ciclamino “haute couture”.

I TRIAL, UN VERO LABORATORIO DI RICERCA Recarsi da Morel per le prove varieR tali significa avere l’opportunità di vedere in anteprima tutti gli ibridi in sperimentazione grazie al lavoro di ricerca e sviluppo compiuto all’interno dell’azienda. Il punto di maggior interesse chiaramente è la serra di sperimentazione, dove vengono valutati gli ibridi testati per la prima volta in autunno. Questi ibridi sono poi confrontati con i lotti commerciali di controllo e con le novità coltivate nelle stesse condizioni. Quest’anno in prova sono state presentate circa 350 Q differenti varietà, incluse circa 100 varietà ibride frutto della ricerca sperimentale. Queste varietà sperimentali hanno davanti a sé anni di selezione prima di essere immessi nel mercato. I criteri essenziali per la selezione e la promozione a nuovi prodotti commerciali sono la resistenza al caldo, la resistenza alla botrite, la qualità dei fiori e la durata della fioritura; la selezione viene effettuata tramite molteplici passaggi che portano gli ibridi sotto

Si sono svolte presso la sede di Morel, a Fréjus, le consuete prove varietali di ciclamini. Quest’anno, accanto a ibridi migliorativi e a nuovi colori, anche qualcosa di completamente nuovo Una distesa di ciclamini Smartiz® nelle serre di Morel dedicate alle prove varietali.

di Costanza di Matteo


Q Una delle novità 2021-2022: Metis® Victoria profumato.

PER RICEVERE LE FOTO DEI TEST VARIETALI: morel.diffusion@cyclamen.com PER AVERE INFORMAZIONI: isabelle.andre@cyclamen.com

PER AVERE INFORMAZIONI SUI TRIAL Nella nuova serra di sperimentazione, inaugurata lo scorso anno, è stato possibile scattare immagini qualitativamente eccellenti delle novità menzionate prima. Le foto verranno selezionate e andranno a comporre un racconto delle prove varieta li, a disposizione dei clienti che ne faranno richiesta. Sui social invece verranno messi a disposizione i video. ria sullo stesso fiore. È l’evoluzione del ciclamino in un prodotto di “haute couture”, molto raffinato ed elegante.

l’occhio attento e rigoroso dei ri2022, SI PREPARANO cercatori e della GRANDI NOVITÀ La gamma Smartiz®, che raccoglie i colori più vivaci in piccola taglia. squadra tecnica Morel è al lavoro su ibridi che rape commerciale. presentano un grande miglioramenti Una volta passata questa selezione, è necessario che le di Halios®, che presenterà una varietà con fiore rosso e qualità del nuovo ibrido possano incrociarsi con altri foglie argento. La serie Curly® introdurrà un intenso coparametri, come la possibilità di essere inseriti in una lor magenta, mentre la serie Halios® presenta un rosso determinata gamma, e la possibilità di intercettare un scarlatto, ideale per l’inverno. Anche le varietà speciali bisogno del mercato. Gli ibridi selezionati vengono poi verranno migliorate grazie a un’evoluzione più omogenea cresciuti e valutati, negli anni successivi, da coltivato- come portamento e forma dei fiori per la serie Falbala®. Falbala® ri differenti in luoghi climaticamente differenti. Dopo Indiaka® sarà disponibile in un mix di quattro questi test di qualità, gli incroci selezionati iniziano la colori contrastanti e dalla fioritura molto sinsin loro introduzione commerciale. cronizzata. Anche le serie Mini preparano qualcosa di nuovo: Victoria avrà un ciclcicl PIÙ COLORE, PIÙ OMOGENEITÀ mino con centro bianco e un profumo Fra gli highlight di quest’anno troviamo la nuova gam- memorabile, in colori intensi. ma Midi+®, che si colloca fra Tianis® e Latinia®, raccomandata per vasi fra 10,5 e 15 centimetri. Questa LE PRE INTRODUZIONI collezione si compone di dieci colori puri e un mix. I trial del prossimo anno promettono Ha il vantaggio di essere una gamma molto omogenea bene: sono state presentate fra le pre-ined è fortemente consigliata per l’outdoor, per fioriere, troduzioni una nuova gamma di LatiLati per gli usi nel paesaggismo. nia®,, caratterizzata da fiori precoci, molto Metis® Fantasia® Artic, una delle introduzioni che col- frangiati, che ha provocato lo stupore dei vivi piscono: differisce dagli altri Fantasia® per il largo bordo sitatori quest’anno, la famiglia si compone di sei bianco del fiore, visibile anche da lontano. colori omogenei, i fiori hanno un aspetto “rococò”. Smartiz® aggiunge alla gamma un nuovo rosso, un colo- Halios® alios® Fantasia® Magenta e Viola vengono rinnovati: re brillante, che spicca su una pianta più compatta di quella i nuovi ibridi hanno fiori ancora più grandi. attualmente in commercio e più semplice da crescere. Anche i ciclamini Mini ci riserveranno qualche sorpresa, Lilibelle® è uno dei must per cui valeva la pena visitare con varietà fiammate, dalle fantasie particolari e colori i trial. Una doppia novità che non ha precedenti sul sorprendenti, perché l’originalità è una parte importante mercato, e che combina la genetica di Fantasia® e Victo- del dna di Morel.

Uno scorcio delle prove outdoor: sono stati trenta i ciclamini selezionati per i trial in esterna. I migliori si aggiungeranno ai sessanta già presenti a catalogo.

LA GARANZIA OUTSTANDING® CYCLAMEN I trial sono stati un’occasione anche per testare alcune delle varietà outdoor. Parliamo di circa 30 varietà che sono state provate in condizioni estreme, esposte direttamente a vento, pioggia, pieno sole, senza protezioni. Quelle che hanno avuto le migliori performance entreranno a far parte della serie OUTstanding® Cyclamen, una selezione di varietà top, che garantisce la fioritura in balcone e in giardino. In totale sono 60 le referenze in catalogo ad aver ricevuto il riconoscimento OUTstanding®. Flortecnica e vivaismo

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TENDENZE | consumi

IL 34% DEGLI I FA GIARDINAGGIO

Il contesto attuale ha portato sotto ai riflettori il comparto del verde. Il lockdown del 2020 ha visto un aumento impressionante di appassionati di giardinaggio, ma le possibilità non sono ancora finite: il 57% dei non green lovers, infatti, valuta di avvicinarsi al giardinaggio

L

di Bianca Boschi

e cifre dell’anno che stiamo per chiudere sono state da record, nel bene e nel male. Fra quelle positive, che fanno ben sperare, c’è questa: gli appassionati di giardinaggio in Italia, hanno raggiunto i 19 milioni – con un aumento di tre milioni rispetto al 2019. Ma chi sono i green lover? Cosa vogliono coltivare? Queste sono alcune delle domande a cui risponde l’Osservatorio “The World after Lockdown” di Nomisma, commissionato da Passione in Verde, il sito web di Edagricole, e Ital-Agro. Il sondaggio, realizzato su un campione di 1.000 persone responsabili degli acquisti con età compresa fra i 18 e i 65 anni, segue quello effettuato nel 2019 prima del lockdown. Grazie a questo lavoro di analisi possiamo comporre un quadro del giardinaggio hobbistico in Italia, utile, ci auguriamo, in questo momento carico di incertezze, per raccogliere informazioni che permettano di pianificare i prossimi passi. NEL 2021 SI CONTINUERÀ AD ACQUISTARE VERDE Se pensiamo a uno scenario di ritorno alla normalità per il prossimo anno, che è anche ciò che tutti ci auguriamo, dobbiamo immaginarci una decrescita fisiologica degli adepti del giardinaggio, che verosimilmente si attesteranno intorno ai 17 milioni. Stiamo parlando comunque del

Cosa coltivano i green enthusiast? • Erbe aromatiche: 32% • Piante grasse: 24% • Ortaggi: 15% • Orchidee: 15% • Bonsai: 6% 46

Flortecnica e vivaismo

34% degli italiani: un fenomeno di portata rilevante per la società e per tutti i settori collegati al gardening, soprattutto se si considera che dei 16 milioni di green lover pre-lockdown il 21% ha intenzione di dedicare ancora più tempo al giardinaggio una volta cessata l’emergenza Covid19. Tutto questo avrà evidenti riflessi sugli acquisti “green” nel 2021 che, secondo l’Osservatorio, registreranno un incremento. Il punto più interessante però è quello che riguarda chi non condivide ancora la passione per il giardinaggio: gli attuali non green lovers, infatti, dimostrano un marcato interesse per il tema e il 57% di loro vorrebbe avvicinarsi a questa passione in futuro, principalmente attraverso la cura di piante e fiori in casa o sul balcone (30%), la coltivazione di un orto (26%) o la cura di un giardino (25%). I NUOVI APPASSIONATI SONO SOPRATTUTTO GIOVANI E DONNE Nel sondaggio del 2019 gli italiani dediti al giardinaggio erano 16 milioni, divisi in due categorie in parte sovrapponibili: i green expert expert, che si prendono cura di grandi spazi verdi come orti e grandi giardini sono 12 milioni, mentre 14 milioni di persone si dedicano alla cura di piante e fiori in casa o sul balcone: i green enthusiast enthusiast. I green expert expert, che sono il 24% della popolazione, al Sud coltivano terreni, mentre al Nord coltivano giardini e orti. Hanno in media 53 anni, redditi familiari mensili medio alti e acquistano attrezzature e prodotti per il

Canali di vendita • Iper e supermercati: 40% • Fioraio: 38% • Garden center/vivai: 37% • Negozi di articoli per la casa: 36% • Internet: 34%

Merceologie più acquistate • Terra e terricci: 75% • Semi: 62% • Piante già mature in vaso: 59% • Accessori (contenitori e vasi): 52% • Attrezzi per la manutenzione: 44%


I ITALIANI

Shop online: siti prevalenti • Siti generalisti specializzati nella vendita online: 40% • Siti di prodotti per il giardinaggio: 22% • Siti di negozi fai da te: 21% Futuri green lovers • Non appassionati che vorrebbero avvicinarsi al giardinaggio: 57% • Che vogliono piante e fiori in casa o sul balcone: 30% • Che vogliono coltivare un orto: 26% • Che vogliono curare un giardino: 25%

spazio, nella maggior parte dei casi, questi appassionati coltivano in vaso (84%), anche se c’è chi sperimenta il giardino verticale (30%) oppure opta per le piccole serre (10%) o i box di legno (9%). PER SAPERNE DI PIÙ www.nomisma.it giardinaggio nei garden center, nei consorzi e presso le rivendite specializzate in prodotti per l’agricoltura. I green enthusiast enthusiast, che sono il 27% della popolazione, abitano prevalentemente al Nord, nei centri città. Hanno un’età media di 45 anni, redditi familiari mensili alti, sono in maggioranza donne e per gli acquisti di prodotti da giardinaggio prediligono i negozi di articoli per la casa, di bricolage e i siti online. I neo-greenlover, ovvero i tre milioni di nuovi appassionati che si sono aggiunti durante il lockdown, sono soprattutto donne (10%), Millennials (12%), laureati (10%) e abitanti dei piccoli centri (9%). Per forza di cose una delle fasce di persone fra cui si riscontra l’aumento di appassionati è quella di chi lavora in smart working (11%). E naturalmente, nuova passione, nuove cose da comprare: l’86% ha comprato prodotti per la cura del verde durante il lockdown e il 25% ha dichiarato di averne acquistati “più di prima”. ORTICOLE E AROMATICHE, I BEST SELLERS L’orto è l’interesse prevalente di quattro milioni di apL passionati (l’8% degli italiani) che coltivano prevalentemente ortaggi, frutta, erbe aromatiche, piante officinali e alberi di olivo. Gli orti misurano in media 166 metri quadrati e l’esperienza maturata nella coltivazione del verde, da parte di questi soggetti, supera in media i 9 anni. Nove milioni di green lover (il 17% degli italiani) si occupano del giardino o della terrazza, che amano abbellire con fiori, alberi, piante in vaso, frutta, siepi e ortaggi. L’estensione del loro spazio verde è mediamente di 493 metri quadrati per il giardino e 172 metri quadrati per il terrazzo. Le varietà preferite dai green enthusiast risentono della dimensione domestica dello spazio: sono in prevalenza erbe aromatiche (32%), piante grasse (24%), ortaggi (15%), orchidee (15%) e bonsai (6%). Sempre per ragioni di

UN’ATTIVITÀ “DI FAMIGLIA” GLI APPASSIONATI Altre informazioni interessanti riguardaA IERI, OGGI E DOMANI no i canali preferiti per gli acquisti: Iper e supermercati, seguiti da fioraio, gar2019 2020 2021 den center/vivai e negozi di articoli per la casa. Gli shop online sono stati usati 16 19 17 milioni milioni milioni dal 34% degli intervistati, soprattutto per acquistare accessori e attrezzi per la manutenzione. Si privilegiano siti generalisti specializzati nella vendita online, siti di prodotti per il giardinaggio e siti di negozi fai da te (21%). Cresce il numero di persone che trova terapeutico potersi occupare del verde, anche se resta rilevante, fra gli obiettivi, quello di abbellire il proprio spazio: è la motivazione che spinge il 18% dei green lovers. Similare la percentuale di chi si dedica alla produzione di ortaggi per l’autoconsumo: sono il 16%. Chiudiamo il profilo dei green lovers realizzato da Nomisma con un altro dato rilevante: le attività di giardinaggio risultano essere coinvolgenti, nel 55% dei casi infatti vengono condivise con piacere ed entusiasmo dai familiari. Solitamente si tratta del coniuge (42%), ma vengono coinvolti anche figli (9%), amici (6%), genitori o fratelli per il 4%, a dimostrazione che il giardinaggio è “una questione di famiglia”. Un altro indizio che potrebbe rivelarsi fruttuoso. Shop online: i motivi della scelta • Maggior assortimento rispetto ai negozi tradizionali: 37% • Risparmio di tempo: 28% • Prezzi più convenienti: 22%

Come coltivano i green enthusiast? • Vaso: 84% • Giardino verticale: 30% • Piccole serre: 10% • Box di legno: 9% Flortecnica e vivaismo

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ANNUALI Il ciclamino è “haute couture” di Costanza di Matteo

5min
pages 44-45

TENDENZE

3min
pages 42-43

CONSUMI Il 34% degli italiani fa giardinaggio di Bianca Boschi

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pages 46-48

BUSINESS Open Source di Filippo Tommaseo

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PRODUZIONE

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INTERVISTA Una nuova impronta colloquio di Marta Meggiolaro con Alessandro Fornasaro e Francesco Martini

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Palato raffinato colloquio con Francesca Cangianiello di Marta Meggiolaro

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SUPPORTI Supporti eco friendly colloquio di Marta Meggiolaro

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page 36

Quanto vale un crisantemo? colloquio con Stefano, Luca e Andrea Morsaniga di Marta Meggiolaro

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ASSORTIMENTI Più forti della paura di Costanza di Matteo

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Il verde è protagonista di Filippo Tommaseo

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PRIMO PIANO SPECIALE case history

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