Olimpiadi invernali Milano - Cortina di Alex De Boni
2026 appuntamento con la Storia
I
l 2026 rappresenta un anno che entrerà nei libri di storia per il bellunese. Infatti, sarà quello delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina, un appuntamento di caratura mondiale che porterà la nostra provincia ad una visibilità internazionale. Sono tanti gli aspetti da valutare e affrontare per presentarsi al meglio a questa rassegna sportiva. In quest’occasione tocchiamo il tema cruciale della viabilità, argomento molto delicato sul quale la provincia di Belluno ha molto da lavorare. Anche i recenti mondiali di sci disputati sempre a Cortina hanno messo in risalto questa problematica, infatti, in un evento chiuso al pubblico per le norme anti Covid, le code chilometri e gli ingorghi delle vie di comunicazione locali non sono passate inosservate. A parlare di quanto si sta facendo e di cosa bisognerà ancora fare è il consigliere provinciale Dario Scopel. “Premetto che l’occasione storica delle Olimpiadi invernali del 2026 dovrebbe finalmente “costringerci” a parlare, per l’intero territorio bellunese, di piano della mobilità e non più soltanto di trasporti o
singole vie di comunicazione. E’ infatti evidente che un approccio moderno alla questione prevede necessariamente un ragionamento integrato tra strada e autostrada, trasporto pubblico e trasporto su rotaia”. Partendo da questo presupposto, Scopel pone un paletto temporale chiaro e imprescindibile, ossia che tutti gli interventi infrastrutturali dovranno concludersi prima dell’appuntamento olimpico del 2026. “E’ fin troppo evidente che uno slittamento in avanti di qualche cantiere rappresenta un rischio più che concreto di non vedere mai ultimate le relative opere”, come spesso le cronache italiane insegnano. “In merito agli interventi sulla rete stradale, resta doveroso, a mio parere, riconsiderare il ruolo centrale ed insostituibile di un progetto di prolungamento a nord dell’autostrada, unico strumento per superare in maniera efficace il nodo di Longarone e per dare un respiro anche internazionale al collegamento dolomitico”. Dario Scopel, infatti, non nasconde le perplessità sul fatto che la variante in fase di conclusione a Longarone risolva realmente i problemi di circolazione. “Non meno importante è la questione relativa al trasporto su rotaia, che ci vede da decenni in ritardo rispetto agli standard nazionali e regionali, forse ancor di più che non per la mobilità su gomma.
IL PERSONAGGIO: Dario Scopel
Qui a mio modo di vedere le questioni da affrontare con priorità assoluta sono due: - il Treno delle Dolomiti sino a Cortina, che (con il tracciato che i territori interessati individueranno, speriamo davvero presto) rappresenta non solo uno strumento di mobilità sostenibile e moderna, molto appetito da una larga fetta di viaggiatori soprattutto europei, ma anche un bel biglietto da visita per l’intera offerta turistica del nostro territorio; - il collegamento verso la Valsugana e il Trentino, costituito dalla Feltre-Primolano, progetto già avviato e i cui sviluppi parrebbero promettenti”. Secondo Dario Scopel con questi due interventi si riuscirà a dotare la rete ferroviaria di altrettanti collegamenti fondamentali sulle direttrici sud-nord ed est-ovest. “Sono del parere”, in conclusione, “che occorra concentrarsi su un numero ristretto di obiettivi, importanti per il territorio nel suo complesso, da avviare quanto prima (nei casi che ho citato ci sono già abbondanti studi e/o progetti di massima) e da monitorare con cadenza mensile. Il target 2026 è un obiettivo che non possiamo fallire. Forse non ne avremo più, quanto meno di questa portata”
Dario Scopel è uno dei più giovani sindaci della provincia di Belluno, classe 1984, dal 2014 è primo cittadino di Seren Del Grappa. Si è sempre battuto per tutelare i piccoli comuni italiani combattendo contro i tagli statali verso gli enti pubblici (è membro dell’associazione nazionale piccoli comuni). Oltre che nella politica del proprio paese, Scopel è molto attivo in quella provinciale dove riveste sia il ruolo di coordinatore di Forza Italia e, da due anni, quello di consigliere provinciale (nelle recenti elezioni regionali è stato il terzo bellunese più votato). 40