LA PAGINA SCIENTIFICA
Il carpione del Garda: una prelibatezza da allevare di Basilio Randazzo, Matteo Zarantoniello, Filippo Faccenda, Francesca Fava, Giulia Marzorati, Giuliana Parisi, Giulia Secci, Andrea Di Biase, Roberto Cerri, Ike Olivotto
La specie Il carpione del Garda (Salmo carpio) è un prezioso endemismo del lago di Garda. Questa specie appartiene alla famiglia dei Salmonidi e, sebbene sia strettamente imparentato con la trota fario, le ipotesi sulla sua origine e speciazione sono tuttora non del tutto chiarite. Rispetto alle sue strette parenti, presenta una testa più piccola, scaglie più grandi, un corpo più slanciato ed una livrea grigio argentea con pochi punti nerastri nella porzione dorsale. Si nutre soprattutto di zooplancton, crostacei bentonici e piccoli pesci, ha abitudini gregarie e si riproduce nelle profondità del lago. Quest’ultimo carattere ha creato una barriera riproduttiva tra il carpione e gli altri pesci del genere Salmo. Questa specie lacustre ha rappresentato una
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specialità gastronomica già citata in testi tardo medievali e nel corso dei secoli ha rivestito una grande valenza economica e culturale per le popolazioni rivierasche del lago di Garda. Ancora abbondante all’inizio del secolo scorso (negli anni ‘60 ne veniva pescata una media annua variabile da 16 a 40 tonnellate), la popolazione naturale ha registrato un rapido declino negli ultimi quarant’anni, e dal 2006 il carpione è stato inserito nella lista rossa della IUCN (International Union for Conservation of Nature), fra le specie a più alto rischio di estinzione sul territorio italiano. Le cause del suo declino sono attribuibili principalmente all’intensa pesca cui questo pesce è stato oggetto in passato, che non ha risparmiato nemmeno gli esemplari maturi nelle
aree di riproduzione, ma altri fattori sono fortemente indiziati di aver contribuito al declino del carpione, tra questi l’introduzione di specie aliene all’interno del lago e la modifica/riduzione delle aree di riproduzione causata dall’antropizzazione delle coste. La conservazione Nel corso degli ultimi decenni, diverse azioni sono state intraprese per evitare che questa specie sparisca del tutto dall’ambiente naturale. Nel 2015 Lombardia e Veneto, e nel 2019 il Trentino, ovvero le 3 regioni che si affacciano sul Lago di Garda ne hanno vietato temporaneamente la pesca, divieto che è tutt’ora in vigore. Nello stesso periodo sono state avviate delle iniziative finalizzate a studiare questa specie ancora poco conosciuta, capire le ragioni del suo
IL PESCE, 2/22