La tradizione casearia dell’isola spagnola Riserva della Biosfera UNESCO
IL QUESO MAHÓN DE MENORCA DOP di Massimiliano Rella
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inorca è un’isola di paesaggi di pietra, un’architettura ancestrale con 11.000 km di muretti a secco, alti un metro e mezzo, che da sempre proteggono gli allevamenti e i campi agricoli dal vento, separando le proprietà in appezzamenti chiusi. Questi muretti segnano i confini della barraca, cioè un perimetro campestre di pietre a secco per il ricovero del bestiame, a pianta circolare o a ferro di cavallo, realizzato pietra su pietra per sovrapposizione di
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corpi più piccoli, a forma piramidale smussata. L’architettura agricola e zootecnica di Minorca ci regala un altro gioiello: le case di Lloc, come sono chiamate le tradizionali fattorie minorchine, un bell’esempio di combinazione funzionale tra agricoltura, allevamento ed esigenze abitative. Sono grandi case-fattoria con un portico, un cortile, un forno a legna esterno, qualche magazzino, l’orto, i campi e le stalle. La zona abitativa è separata (ovviamente) dal rifugio degli
animali, la facciata è rivolta sempre a sud e i muri sono imbiancati di calce; a volte troviamo torri di difesa. Sì certo, direte voi, ricordano comunque le vecchie fattorie coloniche del Veneto, dell’Emilia-Romagna o le masserie della Puglia e di altre regioni italiane. Vero, ma con uno stile e un gusto tutto minorchino e, soprattutto, con un cuore “zootecnico”; non tanto per la produzione di carne, ma per il latte e il formaggio, pilastro dell’allevamento locale.
Premiata Salumeria Italiana, 5/20