PASTA
Romagna solatia, dolce paese
I Cappelletti all’uso di Romagna e la Spoja lorda di Nunzia Manicardi
appelletti, cappelletti… Non si può andare in Romagna, soprattutto nella Bassa Romagna (provincia di Ravenna), e non sentir parlare di caplèt. Un mito, un mantra. Altrettanto difficile, se non impossibile, non trovarsene un piatto davanti, prima o poi. Onore della tavola, quella godibilissima tavola ro-
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magnola in cui la convivialità trionfa non meno degli ottimi piatti tradizionali. Cappelletti ripieni di petto di cappone, di mortadella, di formaggio, in brodo di carne oppure conditi con il ragù, col pomodoro, con burro e Parmigiano… PELLEGRINO ARTUSI, nel suo celeberrimo libro La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene — la raccolta di ricette
italiane edita nel 1891 e oggetto poi di innumerevoli riedizioni — la mette, fra le 790 da lui pubblicate, subito al posto n. 7, e già questo la dice lunga sull’importanza di questo primo piatto. Il famoso gastronomo originario di Forlimpopoli ricorda innanzitutto che il nome è dovuto alla forma a cappello, che rende i cappelletti molto più grandi
Premiata Salumeria Italiana, 5/20