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Altri pomodori del Lazio

di Elena Castiglione e Sabrina Tocchio

Tutte le immagini le trovate nel magazine

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TORPEDINO

Il pomodoro di nuova generazione!

Il Torpedino® è un pomodoro di piccola taglia, di forma allungata, appartenente alla categoria dei mini San Marzano. Caratterizzato da un sapore intenso ma delicato, ha decise note aromatiche e un equilibrato rapporto fra dolcezza e acidità. E’ un ibrido ricavato dall’innesto tra il San Marzano e una particolare varietà del Costoluto; ha due differenti modalità di raccolta: “fiammato” e rosso dalla polpa succosa, consistente e croccante.

Il Torpedino può essere definito come l’unico progetto a marchio identitario nello scenario ortofrutticolo del Mercato di Fondi. Il prodotto è coltivato nel periodo estivo da maggio a novembre unicamente nella Piana di Fondi.

(fonte:www.torpedino.it)

PANTANO ROMANESCO

Il pomodoro storico!

Il pomodoro pantano romanesco è un’antica varietà di pomodori laziali, dal sapore ricco e intenso, proprio quello dei pomodori di una volta. E a proposito di una volta, questo fino a pochi decenni fa forse era il più diffuso. Si acquistava verde per gurstarlo in insalata e si attendeva che maturasse bene per fare i pomodori con il riso. Molto apprezzati anche grigliati.

Si presenta con forma tonda leggermente appiattito, costoluto. Il peso può variare dai 200 ai 300 grammi.

La polpa è spessa e soda. Si conserva a lungo.

SCATOLONE della Tuscia Viterbese

Il pomodoro scrigno!

Lo Scatolone si contraddistingue per i suoi frutti a polpa soda e buccia spessa. Ma soprattutto per essere vuoti al loro interno; da questa caratteristica ne deriva il nome, a indicare una “scatola” da riempire. È particolarmente indicato per la preparazione di sughi e salse. Viene coltivato nella zona del Lago di Bolsena.

Sono ottimi crudi, in insalata, cotti e ripieni.

Di facile deperibilità, conviene consumarli presto.

Molto utilizzati anche nella produzione di conserve e di pelati.

Ha ricevuto la denominazione PAT (Prodotto Agroalimentare Tipico), ma la sua produzione è a rischio, perché è diminuita fortemente la sua diffusione. (fonti varie internet)

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