Theriaké Settembre/Ottobre 2021

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Biogiuridica

VALUE BASED HEALTHCARE Assistenza sanitaria basata sul valore, per una qualità migliore

Letizia Cascio*

G

eneralmente quando si parla di qualità in ambito sanitario [1], per valutare quanto si è stati più o meno virtuosi, ci vengono in soccorso gli indicatori di performance [2]. Questi possono essere molteplici e sviluppano i risultati in percentuale o sotto forma di scale valoriali. Il dato relativo alla qualità non è però solo un numero Bine a se stesso, afBinché diventi un’informazione concreta, è necessario che venga elaborato anche rispetto agli outcomes [3], che sono determinati, per buona parte, dal livello di Biducia che un paziente ripone in una struttura sanitaria alla quale, tranne nei casi di necessità ed urgenza, deciderà di afBidarsi, nel caso in cui avesse il bisogno di ristabilire il proprio buono stato di salute. La qualità, dunque, da cosa effettivamente dipende? I criteri di analisi, come dicevamo, sono variegati, ma ciò che accosta ad essi la rilevanza dell'esito della cura è il Value Based Healthcare che è orientato proprio a questo, a dare alla componente dinamica, quale il paziente, rilevanza essenziale nei piani di miglioramento. Il paziente, infatti, è una componente sfaccettata in quanto presenta bisogni, una storia clinica ed a volte anche urgenze diverse. Ciò che fa il Value Based Healthcare è legare aspetti gestionali, tecnologici e generalmente strutturali, di output, alla dimensione umana. Questo nuovo approccio necessita di una rivisitazione anche dell'aspetto relazionale tra medico e paziente, dove è sì essenziale la preparazione professionale del medico, ma il paziente diventa parte attiva e l'offerta di salute diventa strettamente dipendente dal grado di soddisfacimento dell'utenza. Guardiamo degli esempi per capire meglio l'approccio, che ho avuto modo di approfondire durante una recente esperienza formativa [4]. Il metodo Value Based Healthcare, nonostante presenti delle complessità, è molto utilizzato in realtà come l’Olanda, che vi ha puntato molto per migliorare i percorsi, valutando prima i risultati che i volumi. Sul territorio nazionale è altrettanto presente in maniera

più circoscritta e legata a singole realtà, ma è un a s p e t t o d i c r e s c e n t e i n t e r e s s e , c h e v e r r à certamente sviluppato, qui come a livello globale, in q u a n t o r i p e n s a r e a l rapporto tra gli esiti di cura e i c o s t i p e r m e t t e d i ra zion a l izza re a n c he i bisogni di spesa sanitaria [5]. In Olanda, il percorso del Value Based Healtcare è assistito dall’intelligenza artiBiciale tanto da essere considerato un “perfect marriage” [6], prediligendo software avanzati nei percorsi diagnostici in radiologia, così come app in dermatologia per agevolare la prevenzione del melanoma. A proposito di app, si nota come in relazione all’attuale pandemia sia stato necessario reinventare il percorso di acquisizione del consenso informato a distanza, sia per quei pazienti posti in isolamento, sia per chi era all’interno di uno studio clinico, per permettere di procedere senza ritardi. Anche la Food and Drug Administration (FDA) statunitense si è espressa attraverso la redazione di u n a g u i d a s u l l ’ u t i l i z z o d i te c n o l o g i e p e r l’acquisizione del consenso informato a distanza [8]. Ciò denota un approccio fortemente innovativo che incita quasi ad una rivoluzione digitale da parte di tutti gli attori coinvolti, per andare oltre il taglio dei costi e mettersi nella logica di investimenti proattivi, mantenendo sempre Bloridi i principi di equità ed universalità, e garantendo alti standard di qualità. Il modello Value Based Healthcare è stato sviluppato negli Stati Uniti presso la Harvard Business School [9] dal Prof. Michael Porter che, basandosi su modelli economici gestionali, ha stilato sei punti deBiniti dei pilastri, a partire proprio dalla misurazione e valutazione degli esiti, seguite dall’organizzazione delle unità di assistenza integrate, dall’integrazione

*Dottoressa in Giurisprudenza

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Theriaké

Anno IV n. 35 – Settembre – Ottobre 2021


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