Cultura
Non luogo. Architettura disincarnata per comunità liquide Ciro Lomonte
Figura 1. Marco Casamonti, Archea Associati, ingresso della cantina Antinori, San Casciano in Val di Pesa (FI).
L’
architettura dei nostri giorni pare interamente ispirata da quella che potremmo de inire “l’estetica dell’aeroporto”: non luoghi studiati dai progettisti per passaggi fugaci, con un’attenzione tutta speciale dedicata ad incorniciare il paesaggio con materiali innovativi traslucidi e gigantesche vetrate. Ammesso e non concesso che questa sia la forma migliore per una aerostazione, mai possibile che si debba applicare la stessa poetica anoressica alle case, agli uf ici, agli ospedali, ai teatri, alle universit , agli asili nido? Tutti uguali, peraltro. Qualcuno sostiene che gli stilemi minimalisti non siano affatto ripetuti. Ci sono in inite declinazioni degli assoluti razionalisti, nella versione decostrutti-
Theriaké
f
f
à
à
[online]: ISSN 2724-0509
f
à
f
è
18
vista o supermodernista attuale. Sar vero? A sfogliare le riviste patinate degli architetti viene da pensare all’opera di Raymond Queneau, Esercizi di stile, novantanove modi diversi per raccontare la stessa storia banale. Come banali sono le citt , replicanti, senz’anima, che si stanno costruendo in ogni angolo del pianeta. Proviamo a passare in rassegna alcune opere contemporanee. Le aule della scuola materna Hakemiya, in Giappone (Figura 2), sono le sale d’attesa del ilm The Terminal, nelle quali intrappolare i poveri bambini, che, per quanto orientali, non sono insensibili al calore di decorazioni e colori. Esterni ed interni della cantina Antinori, a San Casciano in Val di Pesa (Figura 1), sono ambienti in cui far galleggiare nella luce e nell’alcool i visitatori. La
Anno V n. 38 – Marzo – Aprile 2022