PetTrend Ottobre 2021

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SPECIALE

L

’attività venatoria si è ridotta considerevolmente, soprattutto nell’ultimo ventennio, per il graduale abbandono di interesse da parte delle nuove generazioni e per l’affermarsi di una maggiore coscienza etica, che non accetta più di causare sofferenza e morte agli animali per passatempo o per mere scelte di carattere culinario. Di conseguenza, si è verificata una cospicua riduzione della consistenza delle più importanti razze selezionate per questa finalità e parallelamente una utilizzazione di una parte delle stesse esclusivamente come animali da compagnia per i tanti benefici da loro arrecati. È ampiamente dimostrato infatti che la presenza del cane nella vita di tutti i giorni, sia esso di razza o meno, aumenta il benessere psico-fisico dell’uomo in tutte le sue fasi di vita, attraverso la riduzione dello stress e dell’ansia, la diminuzione della frequenza delle malattie cardiovascolari e dei fenomeni allergici e la minor frequenza delle sintomatologie depressive. A essi debbono aggiungersi quelli derivanti dall’impiego in campo sociale del cane, come avviene negli ospedali per la riabilitazione fisica e psichica dei pazienti, nelle carceri e in generale in tutte le situazioni in cui è necessaria la pet-therapy. Vediamo come tutto questo si sia manifestato nell’ambito delle razze, ripercorrendo l’evoluzione avvenuta negli ultimi 5 raggruppamenti della classificazione FCI (Federazione Cinologica Internazionale), partendo proprio dai cani da caccia.

Gruppo 6: Segugi e cani per pista di sangue Si tratta del raggruppamento più numeroso (oltre 70 razze) suddiviso in varie sezioni in base alla taglia, alla tipologia e lunghezza del mantello. Di conformazione braccoide, come la maggior parte delle razze da caccia, i segugi sono cani da lavoro, di norma piuttosto specializzati per il tipo di preda cacciata 52

PetTrend • Ottobre 2021

DA

CACCIATORI A COMPAGNI DI VITA Lars Nissen - Pixabay

Giuliano Zaghini Past Ordinario Zootecnia Speciale Docente allevamento animali da compagnia Alma Mater Studiorum Bologna

TERZA PUNTATA SUL CAMBIAMENTO DELLO SCENARIO DELLE RAZZE NEGLI ULTIMI 30 ANNI. VEDIAMO COME SONO ANDATE LE COSE PER I GRUPPI DAL 6 AL 10 DELLA FCI E, IN PARTICOLARE, L’EVOLUZIONE DAI CANI DA CACCIA AI CANI DA COMPAGNIA

e per le tecniche utilizzate; essi devono “sentire” una traccia e seguirla con il “naso a terra”, utilizzando l’elevatissimo fiuto che possiedono. Le due razze oggi più diffuse e utilizzate anche come cani da compagnia sono il Segugio italiano (nelle due versioni a pelo raso e forte) e il Segugio maremmano (presente solo da una decina di anni). La buona adattabilità del Segugio a cane da compagnia, maggiore di altre razze da caccia, unitamente alla comparsa del suo confratello maremmano ha permesso alla popolazione segugioide in Italia di mantenere e addirittura incrementare la sua consistenza, contrariamente a ciò che è avvenuto nella maggior parte delle altre razze da caccia.

Gruppo 7: Cani da ferma Questo gruppo annovera molte razze, ben conosciute in campo cinofilo e cinotecnico, utilizzate per una particolare forma di caccia che prevede la ferma e cioè l’arresto “statuario” del cane, una volta che ha localizzato la preda. La prima da ricordare è il Setter inglese, che è attualmente la razza più allevata avendo di recente sorpassato come iscritti per anno il Pastore tedesco, che invece ha manifestato un evidente calo di popolarità. Sempre di origine inglese è il Pointer, mentre in ambito continentale annoveriamo numerosi bracchi delle varie regioni europee, tra cui il Bracco tedesco a pelo corto e l’Epagneul Breton. Tutte queste razze


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