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gricoltura
Bari, Lavoro Agricolo di qualità
“ La GDO paghi quanto deve”
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ARI – “Ben venga la Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, ma CIA Agricoltori Italiani vuol porre un quesito alle istituzioni: se la GDO, Grande Distribuzione Organizzata, chiede che le imprese italiane che forniscono i prodotti rispettino determinati parametri, la stessa richiesta è o sarà fatta anche alle aziende straniere da cui si continua ad approvvigionare per tenere i prezzi corrisposti ai produttori a livelli di fame?”. La questione è stata posta durante l’incontro convocato dalla Prefettura di Bari per la “Istituzione della sezione territoriale della Rete del Lavoro Agricolo di Qualità”. All’incontro, oltre che tutte le organizzazioni agricole, hanno partecipato anche i referenti INPS, Regione Puglia, Città Metropolitana di Bari, Ispettorato Territoriale del Lavoro, Inail, Asl e sindacati confederali. “Le imprese e le organizzazioni agricole non si sottraggono alla sfida”, ha dichiarato Giuseppe Creanza, direttore provinciale di CIA Levante, “anzi, noi rilanciamo. E’ giusto che
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di Rino PAVONE
le aziende italiane di qualità, quelle che con enormi sacrifici rispettano regole severissime e carichi burocratici assurdi, abbiano una corsia preferenziale per vendere i propri prodotti. Occorre però che anche la GDO, da parte sua, paghi un prezzo remunerativo ai produttori italiani e s’impegni a privilegiare il prodotto italiano che, com’è noto, per gli alti standard qualitativi imposti dalla legge e dai controlli, garantisce sicuramente una migliore salubrità ed
è il frutto di un processo produttivo all’interno del quale per i lavoratori si rispettano tutti gli accordi presi nell’ambito dei contratti agricoli frutto di concertazione”, ha aggiunto Creanza. “Non bisogna bendarsi gli occhi e puntare il dito a casaccio, come sempre, contro gli imprenditori agricoli”, ha spiegato Felice Ardito, presidente provinciale di CIA Levante. “Lo abbiamo detto e lo ribadiamo: serve che le regole siano certe e che vengano
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